scambi intracomunitari il sistema intrastatla richiesta può avvenire solo se lo stato richiedente...
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SCAMBI INTRACOMUNITARI
IL SISTEMA INTRASTAT
Dal 1 gennaio 1993, con l’apertura del Mercato Unico Europeo sono state eliminate le
barriere fisiche tra i 12 Stati membri della CEE: Belgio, Danimarca, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Italia, Spagna e dal
1/1/95 anche Austria, Finlandia e Svezia. Con l’entrata in vigore del Trattato di
Maastricht, si è entrati in una fase transitoria, la cui durata era prevista in quattro anni,
poi prorogata, che ha comportato l’abolizione delle vecchie formalità doganali di
controllo sulle transazioni intracomunitarie. Il nuovo Regime prevede, a carico degli
operatori, adempimenti di tipo statistico e fiscale. Relativamente alle informazioni di
tipo statistico, devono essere rispettate le disposizioni previste nel Regolamento CEE
del Consiglio n. 3330 del 16/11/1991, dal Regolamento CEE della Commissione n.
3046 del 22/10/1992 e successive modifiche. Per quelle di tipo fiscale occorre invece
fare riferimento al Regolamento CEE del Consiglio n. 218 del 21/01/1992. Appare
opportuno ricordare in proposito che, a differenza di quanto previsto per le Direttive, i
Regolamenti comunitari entrano in vigore con la semplice pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale della Comunità Europea senza necessità di ulteriori norme di recepimento da
parte degli Stati membri.
Il Regolamento Cee del 7/11/91 n. 3330 ha di fatto introdotto le regole, per
l’elaborazione delle statistiche degli scambi intracomunitari, che dovranno essere
obbligatoriamente rispettate durante il periodo di transizione da parte di tutti gli
operatori. E’ stato creato un sistema di raccolta permanente dei dati, denominato
Intrastat, il cui oggetto di rilevazione è rappresentato dalle merci circolanti da uno Stato
membro all’altro, finalizzato al rispetto di una duplice esigenza:
1) eliminare le frontiere “fisiche” tra gli Stati membri contribuendo così al completamento
del mercato interno comunitario.
2) Non perdere preziose informazioni relativamente agli scambi intracomunitari, sia a
livello statistico che a livello fiscale.
In particolare si è stabilito che costituiscono oggetto delle statistiche:
Le merci comunitarie, quelle cioè prodotte nel territorio doganale della Comunità.
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Le merci extracomunitarie che sono state immesse in libera pratica in uno Stato membro
della Comunità.
E’ fatto obbligo di fornire le informazioni richieste dal sistema Intrastat a tutte le
persone fisiche o giuridiche, in possesso di una partita iva, che effettuano scambi di
beni tra gli Stati membri, con la esclusione dei privati. E’ previsto inoltre che i soggetti
obbligati possano fornire le informazioni richieste dal sistema Intrastat avvalendosi di
soggetti appositamente delegati, residenti in uno Stato membro, senza peraltro perdere
la responsabilità sui dati forniti da questi ultimi per loro conto. Gli Stati membri
potevano inoltre optare per l’istituzione di un’unica dichiarazione, contenente
contemporaneamente i dati ai fini statistici e fiscali, da compilarsi sempre da parte dei
soggetti obbligati, oppure predisporre due distinti modelli: uno per i dati fiscali ed uno
per quelli statistici.
Gli Stati membri devono conservare i dati ottenuti dalle dichiarazioni periodiche
formulate dagli operatori, sia quelle a rilevanza statistica che quelle di tipo fiscale, per
almeno 2 anni decorrenti dalla fine dell’anno civile che ha costituito il periodo di
riferimento delle dichiarazioni. I contribuenti sono invece tenuti a conservare le
dichiarazioni per almeno 5 anni. Tutte le merci oggetto di interscambio in ambito
Unione Europea sono state classificate utilizzando codici numerici (definiti
tecnicamente “nomenclature combiante”), che devono essere obbligatoriamente riportati
sui modelli intrastat. I Legislatori dei vari Stati appartenenti alla Comunità possono,
laddove lo ritengano opportuno, prevedere, per alcune merci per le quali è
espressamente concessa tale facoltà, l’indicazione di una serie di informazioni
supplementari relative alle merci stesse.
Tutte le informazioni acquisite da parte degli Stati membri dovranno poi essere
trasmesse alla Commissione delle Comunità attraverso dei rendiconti periodici. Al fine
di semplificare questo onere a carico dei Paesi comunitari sono stati previsti, dalla
Comunità stessa, dei limiti, espressi in valore degli scambi effettuati, entro i quali
l’obbligo di fornire informazioni di tipo statistico viene sospeso.
Il Regolamento Cee n. 3950 del 11/12/1992 ha predisposto dei modelli standard per i
formulari statistici ma ha al contempo conferito agli Stati membri la facoltà di
predisporre supporti differenti rispetto a quelli sopra menzionati, con la sola condizione
di informare la Commissione Cee relativamente al modello che si intende adottare.
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Con il Regolamento CEE del 22/10/92 n. 3046 si è provveduto a precisare, a pochi
giorni dell’entrata in vigore del regime transitorio, il campo di applicazione del sistema
Intrastat con particolare riguardo:
alle merci da inserire nei modelli ed a quelle da escludere
al momento in cui l’operatore intracomunitario è tenuto a fornire le informazioni
agli obblighi del soggetto terzo delegato
alle modalità di dichiarazione
Il Regolamento n. 3046/92 disciplina in particolare:
le informazioni necessarie alla identificazione degli operatori intracomunitari
i criteri di determinazione del valore statistico
la distinzione delle transazioni per “natura”
la definizione delle condizioni di consegna
la classificazione delle forme di trasporto
l’elenco delle merci escluse dalle rilevazioni Intrastat
Il Regolamento n. 218/92 concernente la cooperazione amministrativa tra gli Stati
membri della Comunità nel settore dell’Iva è stato emanato con il chiaro intento di
eliminare le frontiere interne in modo da assicurare la libera circolazione delle merci,
delle persone, dei servizi e dei capitali. L’eliminazione dei controlli alle frontiere
interne doveva realizzarsi tenendo ben presente il rischio di frodi ed il rischio di
distorsioni dalla concorrenza che si sarebbero potute generare. Inoltre si doveva
predisporre un sistema di controllo che non comportasse uno sproporzionato aumento
dei costi a carico delle Amministrazioni competenti, pur mettendo a disposizione delle
stesse tutti gli strumenti necessari per eseguire le necessarie verifiche. Il Legislatore
comunitario ha stabilito che le informazioni raccolte debbano essere fornite
esclusivamente a persone autorizzate e debbano essere utilizzate ai soli fini fiscali o a
sostegno di eventuali azioni giudiziarie. Il Regolamento citato ha inoltre previsto i
termini e le condizioni in forza delle quali le autorità amministrative degli Stati membri,
cooperano con quelle degli altri Stati allo scopo di garantire l’osservanza delle
disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto.
L’autorità di uno Stato membro può richiedere in qualsiasi momento ad un altro Stato
membro le seguenti informazioni:
i numeri identificativi degli operatori soggetti passivi di imposta
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il valore totale di tutte le forniture intracomunitarie di beni, effettuate dalla Società cui
risulta assegnato tale codice.
Esistono però alcune condizioni per gli scambi di informazioni quali ad esempio:
Il numero ed il tipo di richieste di informazioni che si possono richiedere
Le richieste non devono imporre oneri amministrativi eccessivi a carico dello Stato
interpellato.
La richiesta può avvenire solo se lo Stato richiedente è in grado di fornire un’assistenza
analoga alla autorità di un altro Stato membro.
Le informazioni richieste devono presentare le seguenti caratteristiche:
In qualsiasi forma esse vengano comunicate sono comunque riservate e coperte da
segreto.
Devono essere accessibili solo alle persone direttamente interessate ai fini di un corretto
accertamento fiscale.
Le suddette informazioni sono utilizzabili in caso di procedimenti giudiziari o
amministrativi che comportano eventuali applicazioni di sanzioni.
E’ stato infine istituito un controllo permanente sul funzionamento del sistema degli
scambi intracomunitari, attraverso la comunicazione obbligatoria, da parte degli Stati
membri, alla Commissione istituita a livello centrale comunitario, di qualsiasi
informazione che sia considerata rilevante ai fini iva, nonché di ogni altra
informazione ritenuta utile per eliminare o quantomeno ridurre le evasioni e le frodi
fiscali.
Dopo aver esaminato le normative comunitarie di riferimento possiamo procedere
all’evidenziazione delle metodologie da seguire nella compilazione dei modelli Intrastat
riepilogativi delle cessioni e degli acquisti fatti durante il periodo oggetto di rilevazione:
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SOGGETTI OBBLIGATI:
Sono tenuti alla compilazione dei modelli Intrastat i soggetti passivi Iva che pongono in
essere scambi di beni comunitari, intendendo per tali i beni originari della Comunità
europea o i beni in libera circolazione nella Comunità stessa, con operatori economici
di altri Stati membri, nonché gli enti, le associazioni e le altre organizzazioni.
Sono dunque soggetti obbligati gli operatori residenti nel territorio dello Stato, che
hanno effettuano acquisti e/o cessioni di beni comunitari (intendendo per tali quelli
originari dagli Stati europei o in libera circolazione negli Stati medesimi).
L’entità del volume di scambi effettuati dalle imprese nel corso dell’anno precedente
deve necessariamente essere rilevato facendo riferimento agli ammontari riportati nei
relativi quadri della dichiarazione annuale Iva.
La periodicità per la compilazione degli elenchi, per gli operatori che inizino l’attività
nel corso dell’anno, deve essere individuata con riferimento all’ammontare delle
operazioni che gli stessi operatori presumono di effettuare entro l’anno, così come
disposto dal D.L. 23.01.93 n.16 e dalla circolare 13 del febbraio ’94 al punto 15 e
successive modifiche. Al fine della valutazione della presunzione è evidente che non
può non tenersi conto delle cessioni e degli acquisti intracomunitari effettuati nel corso
del primo dei singoli periodi di riferimento (mese o trimestre) per i quali sono stabilite
le diverse cadenze di presentazione degli elenchi: così, ad esempio, iniziando l’attività
nel mese di marzo realizzando in tale mese una vendita pari ad €. 500.000,00 non si può
ipotizzare una cadenza trimestrale o annuale.
MODELLI DA UTILIZZARE:
I modelli da utilizzare sono:
Cessioni:
Intra 1 (frontespizio)
Intra 1-bis (individuazione cessioni)
Intra 1-ter (rettifiche e note di variazione inerenti a periodi precedenti)
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Acquisti:
Intra 2 (frontespizio)
Intra 2-bis (individuazione acquisizioni)
Intra 2-ter (rettifiche e note di variazione inerenti a periodi precedenti)
NUOVI CRITERI PER DETERMINARE LA PERIODICITA’
DI PRESENTAZIONE DEI MODELLI INTRASTAT
IN VIGORE
DAL 01.01.2003 Decreto 12.12.02 (Gazzetta Ufficiale n.298 del 20.12.02)
Le nuove soglie determinate dal decreto del 12.12.02, entrate in vigore il 01.01.03.
risultano essere le seguenti:
CESSIONIMensile: I soggetti che nel corso dell’anno precedente hanno effettuato cessioni
intracomunitarie per un ammontare superiore ad € 200.000,00, ovvero in caso di inizio
dell’attività, presumano di superare tale soglia sono obbligati a presentare il modello
intra con cadenza mensile
Trimestrale: I soggetti che nel corso dell’anno precedente hanno effettuato cessioni
intracomunitarie per un ammontare superiore ad € 40.000,00 ma inferiore ad €
200.000,00 ovvero in caso di inizio dell’attività, presumano di effettuare cessioni entro
tali soglie, devono presentare il modello intra con cadenza almeno trimestrale (possono
scegliere di presentarlo anche mensilmente)
Annuale: I soggetti che nel corso dell’anno precedente hanno effettuato cessioni
intracomunitarie per un ammontare inferiore o pari ad € 40.000,00, ovvero in caso di
inizio dell’attività, presumano di effettuare cessioni sotto tale soglia, devono presentare
il modello intra con cadenza almeno annuale (possono scegliere di presentarlo anche
mensilmente o trimestralmente)
ACQUISTI
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Mensile: I soggetti che nel corso dell’anno precedente hanno effettuato acquisti
intracomunitari per un ammontare superiore ad € 150.000,00, ovvero in caso di inizio
dell’attività, presumano di superare tale soglia, devono presentare il modello intra con
cadenza mensile
Trimestrale: Sono stati soppressi con decorrenza 01.01.03
Annuale: I soggetti che nel corso dell’anno precedente hanno effettuato acquisti
intracomunitari per un ammontare inferiore ad € 150.000,00, ovvero in caso di inizio
dell’attività, presumano di non superare tale soglia, devono presentare il modello intra
con cadenza almeno annuale (possono scegliere di presentarlo anche mensilmente o
trimestralmente)
Dal febbraio 1999 i modelli mensili saranno presentati entro il giorno 20 del mese
successivo a quello di riferimento (se il 20 cade di domenica il termine slitta
automaticamente al 21). Per i trimestrale e gli annuali resta fermo il termine della fine
del mese successivo a quello del periodo di riferimento
BENI OGGETTO DI RILEVAZIONE:
Costituiscono oggetto di rilevazione le operazioni:
che sono poste in essere da soggetti aventi i requisiti o lo status di operatori economici
che generano una movimentazione effettiva del bene tra Paesi intracomunitari
aventi carattere oneroso
Nel momento in cui viene meno uno degli elementi sopra citati, come regola generale,
viene meno l’obbligo di rilevazione dell’operazione sui modelli Intrastat.
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BENI NON OGGETTO DI RILEVAZIONE:
(A TITOLO ESEMPLIFICATIVO)
Di seguito forniamo un elenco, puramente indicativo, dei principali beni che non
costituiscono oggetto di rilevazione nei formulari intrastat:
le cessioni gratuite di beni
le operazioni di acquisto e/o di cessione di beni poste in essere da un soggetto privato
la sostituzione di beni in garanzia
i beni inviati per esposizione a fiere e mostre
i beni spediti a terzi a titolo di tentata vendita (non perfezionata)
Le riparazioni senza corrispettivo o gratuite
gli imballaggi di natura passeggera
i campioni commerciali
Si veda inoltre Regolamento Cee 3046/92 del 22.10.92 che elenca una serie di esclusioni
dall’obbligo di compilazione dell’intrastat
MODALITA’ OPERATIVE:
La presentazione dei modelli deve avvenire, in duplice esemplare (di cui uno viene
restituito per ricevuta), ad uno qualsiasi degli uffici doganali delle circoscrizioni
territorialmente competenti, in base al domicilio del soggetto tenuto all’adempimento
oppure con riferimento al domicilio del suo rappresentante nell’ipotesi in cui si avvalga
di quest’ultimo per la stesura e la compilazione dei listings.
Nelle presenti normative viene anche previsto, in aggiunta ai tradizionali sistemi di
presentazione cartacea, che è possibile procedere con la presentazione alla dogana di un
supporto magnetico (floppy disk). Tale adempimento non è obbligatorio ma è
consigliato da parte degli uffici doganali stessi anche se l’utilizzo dei modelli ordinari
cartacei deve essere ritenuto un normale adempimento da parte dell’operatore. E’
possibile inoltre procedere con la spedizione a mezzo posta (preferibilmente
raccomandata con ricevuta di ritorno) degli elenchi riepilogativi. In tale ipotesi, al fine
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di verificare la presentazione degli stampati entro i termini sotto indicati, farà fede il
timbro postale.
Nell’ultima parte del comma 3 dell’art. 6 del D. L. 16/93 convertito in legge 75/1993
viene posto in evidenza che gli operatori possono redigere gli elenchi riepilogativi degli
scambi effettuati su carta bianca, purché, ovviamente, il contenuto del documento
presentato sia sostanzialmente identico a quanto previsto nella modulistica ufficiale e
dalle norme in materia.
Con circolare n.333/D del 27.12.95, sono state inoltre attivate le procedure per
consentire la trasmissione telematica delle dichiarazioni doganali mediante E.D.I.
(Electronic Data Interchange) che hanno trovato applicazione con la circolare
esplicativa n.230/D del Dipratimento delle Dogane ed Imposte Indirette del 13.12.00
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DATI DA INDICARE NEI MODELLI
INTRA 1-BIS DI CESSIONE:
Colonne Elementi da indicare Mensile Trim Ann.
2/3 Codici identificaz. Iva acquirente sì sì sì
4 amm. operaz. in Euro sì sì sì
5 natura transazione sì no * no *
6 nomenclatura combinata sì no no
7 massa netta sì no no
8 unità supplementare sì no no
9 valore statistico sì ** no no
10 Condizioni di consegna (ex regime) sì ** no no
11 modo di trasporto sì ** no no
12 Paese di destinazione sì no no
13 provincia di origine sì no no
* Il dato resta obbligatorio nel caso in cui il modello venga presentato in riferimento ad
un’operazione triangolare
** A tale proposito si vedano le eccezioni previste dal decreto 04.02.98 del
Dipartimento delle Dogane, dal decreto del 27.10.00 del Dipartimento delle Dogane e
dal decreto 12.12.02 commentati nelle pagine seguenti
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DATI DA INDICARE NEL MODELLO
INTRA 2-BIS DI ACQUISTO:
Colonne Elementi da indicare Mensile Trim Ann.
2/3 codice identificaz. Iva fornitore sì sì sì
4 amm. operaz. in Euro sì sì sì
5 amm. operazioni in valuta sì *** sì *** sì***
6 natura transazione sì no * no *
7 nomenclatura combinata sì no no
8 massa netta sì no no
9 unità supplementare sì no no
10 valore statistico sì ** no no
11 Condizioni di consegna (ex regime) sì ** no no
12 modo di trasporto sì ** no no
13 provincia di provenienza sì no no
14 Paese di origine sì no no
15 Provincia di destinazione sì no no
* Il dato resta obbligatorio nel caso in cui il modello venga presentato in riferimento ad
un’operazione triangolare
** A tale proposito si vedano le eccezioni previste dal decreto 04.02.98 del
Dipartimento delle Dogane, dal decreto e dal decreto 27.10.00 del Dipartimento delle
Dogane e dal decreto 12.12.02 commentati nelle pagine seguenti.
*** La colonna non deve essere compilata se lo Stato membro del fornitore rientra tra
quelli che hanno adottato l’Euro.
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COLONNA 1 “NUMERO PROGRESSIVO”:
DEI MODELLI ITRA 1-BIS E 2 BIS
(CESSIONI E ACQUISTI)
In tale colonna è necessario riportare il numero progressivo della riga che si andrà a
compilare. Si ricorda che nel caso in cui si debbano utilizzare più stampati per una sola
dichiarazione è obbligatorio continuare con il numero successivo a quello indicato nella
pagina precedente. La numerazione, rigorosamente distinta per cessioni ed acquisti, si
interrompe con la presentazione di un successivo modello riferito ad un differente
periodo.
COLONNE 2 E 3 “STATO” “CODICE IVA”:
DEI MODELLI INTRA 1-BIS E 2 BIS
In tali colonne deve essere indicato il codice ISO del Paese membro del cedente (Intra
2-bis) o dell’acquirente (Intra1-bis). Il soggetto italiano, al fine di evitare le sanzioni
fiscali per inesatta compilazione del modello Intra, potrà chiedere la conferma della
validità del numero identificativo attribuito al proprio cedente o acquirente
intracomunitario inoltrando apposita domanda all’Ufficio Iva competente. L’effettiva
esistenza del numero identificativo sostanzialmente permette di certificare che il partner
europeo è un operatore intracomunitario esistente. Si ricorda a tale proposito che
l’operatore che dichiari nei modelli un codice inesistente, è passibile del pagamento
dell’imposta sul valore aggiunto più la sanzione da 1 a 2 volte la medesima imposta, in
quanto viene meno uno dei requisiti fondamentali per l’effettuazione dello transazione
comunitaria (lo status di operatore comunitario del cliente/fornitore).
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Il codice che deve essere evidenziato in tali colonne deve necessariamente essere
composto dai seguenti caratteri:
Codice ISO Stato membro N. caratteri codice Iva
AT Austria U+8
BE Belgio 9
DE Germania 9
DK Danimarca 8
EL Grecia 9 (i vecchi codici erano di 8 cifre)
ES Spagna 9
FI Finlandia 8
FR Francia 11
GB Gran Bretagna 9 o 12
IE Irlanda 8
IT Italia 11
LU Lussemburgo 8
NL Olanda 12
PT Portogallo 9
SE Svezia 12
COLONNA 4 “AMMONTARE DELLE OPERAZIONI”
INTRA 1 BIS E INTRA 2 BIS
In tale colonna deve essere riportato l’ammontare della transazione effettuata con il
cliente menzionato alle colonne precedenti. Si ricorda che devono essere sommati
algebricamente, e quindi riportabili su di un’unica riga del modello intrastat, tutte le
operazioni effettuate con il medesimo cliente per la stessa tipologia di prodotti (il
prodotto deve sempre avere la medesima nomenclatura combinata e la stessa modalità
di trasporto). In caso di presentazione del modello con sistemi informatizzati vengono
abitualmente accettate più righe.
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Gli importi da indicare nelle colonne "AMMONTARE DELLE OPERAZIONI IN
EURO" e "VALORE STATISTICO IN EURO" devono essere arrotondati all’unità
(Euro). L'arrotondamento va effettuato per difetto, se la frazione è inferiore a 0,5 Euro,
e per eccesso se è uguale o superiore.
Nei modelli relativi alle cessioni e agli acquisti deve essere indicato l'ammontare,
espresso in Euro, conformemente alle disposizioni in materia di imposta sul valore
aggiunto
COLONNA 5 “AMMONTARE DELLE OPERAZIONI IN VALUTA”:
INTRA 2 BIS
E’ fatto obbligo agli operatori di inserire l’ammontare delle operazioni espresso nella
valuta corrispondente al codice Iso del fornitore evidenziato alle colonne precedenti,
indipendentemente dalla valuta realmente utilizzata per l’effettuazione della
transazione. Si ricorda che il valore da riportare deve obbligatoriamente essere
arrotondato all’unità. L’eventuale arrotondamento sarà effettuato per eccesso nel caso in
cui i decimali siano superiori o uguali a 5 mentre sarà per difetto nel caso opposto. La
circolare consente agli operatori di non compilare tale colonna relativamente alle
operazioni nelle quali lo Stato membro del fornitore rientri fra quelli che hanno
adottato l’euro. Resta pertanto obbligatoria la compilazione per le operazioni nelle
quali il fornitore risulti appartenere ad uno Stato non aderente all’Euro
(Danimarca, Inghilterra e Svezia).
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COLONNA 5 INTRA 1 BIS E COLONNA 6 INTRA 2 BIS
“NATURA DELLA TRANSAZIONE”:
In essa deve essere specificata la natura della transazione effettuata in base ad una
codificazione espressamente stabilita dal D. M. 21/10/1992:
Codice Lettere Descrizione
1 A Acquisto o vendita (compreso il baratto)
2 B Restituzione o sostituzione di merci
3 C Aiuti governativi, privati o finanziati dalla
Comunità europea
4 D Operazioni in vista di una lavorazione per conto
terzi o di una riparazione
5 E Operazione successiva ad una lavorazione per
conto terzi o ad una riparazione
6 F Movimento di merci senza trasferimento di
proprietà (noleggio, leasing operativo, ecc..)
7 G Operazione a titolo di un programma comune di
difesa o di un altro programma intergovernativo di
fabbricazione coordinata
8 H Fornitura di materiali o macchinari nel quadro di
un contratto generale di costruzione o di genio
civile
9 I Altre transazioni
Si ricorda che i codice alfabetici devono essere utilizzati per le operazioni triangolari
nella quali la merce non transita sul territorio nazionale italiano. Ad esempio per un
acquisto effettuato in Germania con incarico di inoltro diretto della merce presso un
cliente francese senza far giungere la partita in Italia.
COMPILAZIONE DELLA COLONNA
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“NATURA DELLA TRANSAZIONE”
NEL CASO DI OPERAZIONI TRIANGOLARI
L’indicazione della natura della transazione resta un dato obbligatorio per i trimestrali e
gli annuali nel caso in cui il modello venga presentato in riferimento ad un’operazione
triangolare. Anche gli operatori mensili che riepilogano “ai soli fini fiscali” una
triangolazione saranno tenuti a compilare tale campo obbligatoriamente anche se lo
stesso non assume attualmente rilevanza fiscale.
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COLONNE 6 INTRA 1-BIS E 7 INTRA 2-BIS
“NOMENCLATURA COMBINATA”:
Tutti i prodotti sono individuati attraverso la nomenclatura combinata, cioè un codice
numerico di 8 cifre, che deve obbligatoriamente essere riportato sui modelli. La
nomenclatura combinata, più comunemente conosciuta come “voce doganale”, viene
aggiornata annualmente attraverso la pubblicazione di un Regolamento comunitario.
Ciascun operatore, attraverso la consultazione di tale regolamento, deve
necessariamente individuare il codice corrispondente ai propri prodotti. Al fine di
facilitare la consultazione di tale testo, talvolta difficoltoso per “gli addetti ai lavori”
sono state pubblicate le “note esplicative alla nomenclatura combinata”. Poiché, come
citato, la nomenclatura combinata viene aggiornata all’inizio di ciascun anno, è
indispensabile che gli operatori verifichino che le voci doganali attribuite ai propri
prodotti non abbiano subito variazioni.
Gli operatori con cadenza annuale potranno, a decorrere dalla presentazione del
gennaio 2002, relativa alle operazioni effettuate nel corso dell’anno 2001, non
compilare più la colonna relativa alla nomenclatura combinata (voce doganale). Tale
semplificazione trova applicazione sia per i modelli relativi alle cessioni sia per i
modelli relativi agli acquisti. Gli operatori che riepilogano le cessioni con cadenza trimestrale potranno, a
decorrere dal primo trimestre 2003 non compilare più la colonna relativa alla
nomenclatura combinata (voce doganale).
COLONNE 7 INTRA 1-BIS E 8 INTRA 2-BIS
“MASSA NETTA”:
Gli operatori con obbligo di presentazione mensile dei modelli (i trimestrali e gli
annuali non devono compilare questa e le successive colonne) devono indicare il peso
netto della merce oggetto della transazione espressa in chilogrammi. Anche in questa
colonna occorre effettuare l’arrotondamento all’unità con i criteri evidenziati per la
colonna “ammontare delle operazioni in valuta”.
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Con Regolamento Cee n.2385/96 del 16.12.96 la Commissione ha stabilito che per
talune nomenclature combinate (espressamente menzionate nel citato regolamento
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee del 17.12.96) l’indicazione
della massa netta è facoltativa. Ulteriori nomenclature combinate potranno non
richiedere più l’indicazione della massa netta nel modello intrastat così come precisato
dal Regolamento Cee 1894/98 del 03.09.98
COLONNA 8 INTRA 1-BIS E 9 INTRA 2-BIS
“UNITA’ SUPPLEMENTARE:
Tale colonna fornisce un’ulteriore informazione in merito alla merce oggetto della
transazione. La compilazione della colonna è però solamente eventuale in quanto
diviene obbligatoria solamente per le merci per le quali la tariffa doganale, pubblicata,
come già evidenziato, sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità, lo richieda
espressamente. In essa l’operatore dovrà esprimere la quantità della merce in un’unità di
misura differente (metri lineari, metri quadrati, metri cubi, ecc..) rispetto ai chilogrammi
evidenziati alla colonna “massa netta”. Per i prodotti per i quali la nomenclatura non
preveda espressamente la compilazione può essere lasciata “in bianco” la colonna.
COLONNE 9 INTRA 1-BIS E 10 INTRA 2-BIS
“VALORE STATISTICO”:
La colonna 9 del modello Intra 1-bis e la 10 del modello Intra 2-bis richiedono
l’indicazione, da parte del soggetto obbligato o delegato, del valore statistico della
merce, oggetto della transazione comunitaria.
Il valore da inserire in tali colonne deve essere calcolato conformemente alle norme
comunitarie, sulla base di quanto stabilito dal Regolamento CEE n. 3046/92 all’art. 12.
Il valore statistico è calcolato come valore franco confine italiano, indipendentemente
dalle condizioni di consegna con cui avviene la transazione tra gli operatori economici.
Il soggetto che invia le merci, determina l’importo da inserire nelle citata colonna
sommando oppure sottraendo, a seconda dell’incoterm (resa merce) utilizzato nella
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spedizione, alla colonna 4 “ammontare delle operazioni in Euro”, la quota parte delle
spese di trasporto e di assicurazione. In maniera analoga anche colui che riceve le merci
deve sommare o sottrarre a quando indicato nella colonna 4 del proprio modello intra le
spese di trasporto e di assicurazione. Gli importi che verranno riportati alla colonna del
valore statistico devono essere arrotondati all’unità (Euro). L'arrotondamento va
effettuato per difetto, se la frazione è inferiore a 0,5 Euro, e per eccesso se è uguale o
superiore.
A tale proposito il Regolamento del Consiglio n. 3046/92 specifica l’elenco degli
incoterms utilizzabili:
Incoterm
Significato Luogo di consegna
EXW
franco fabbrica ubicazione della fabbrica
FCA
franco vettore punto indicato
FAS
franco sotto bordo porto di imbarco convenuto
FOB
franco a bordo porto di imbarco convenuto
CFR
costo e nolo porto di destinazione convenuto
CIF
costo, assicur, nolo porto di destinazione convenuto
CPT
nolo/porto pagato sino.. punto di destinazione convenuto
CIP
nolo e ass. pagati sino.. punto di destinazione convenuto
DAF
reso frontiera luogo di consegna convenuto
DES
franco a bordo nave dest. porto di destinazione convenuto
DEQ
resa franco banchina sdoganato..porto convenuto
DDU
reso non sdog. nel Paese luogo di destinazione convenuto d’importazione
DDP
reso sdoganato nel Paese luogo di consegna convenuto di importazione
Relativamente all’obbligo di compilazione della colonna “valore statistico” si veda
anche il paragrafo seguente intitolato “decreto 12.12.02”.
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DECRETO 12.12.02 (RECANTE MODIFICHE AI PRECEDENTI DECRETI: 04.02.98 E 27.10.00)
COMPILAZIONE
DELLA COLONNA DEL VALORE STATISTICO
MODALITA’ DI TRASPORTO
CONDIZIONI DI CONSEGNA
Con il decreto 12.12.02 sono state apportate alcune modifiche alle disposizioni fissate
dai precedenti decreti 04.02.98 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 del 09.02.98, e
decreto 27.10.00 Dipartimento delle Dogane, in merito alla compilazione delle
colonne “valore statistico”, “condizioni di consegna” e “modalità di trasporto”:
La compilazione delle sopra citate colonne risulta limitata ai soggetti tenuti alla
presentazione intrastat con periodicità mensile. In particolare tali soggetti dovranno
valutare l’obbligatorietà nella compilazione di questi “campi” come segue:
1) Cessioni intracomunitarie: i soggetti che hanno realizzato nell’anno precedente o, in
caso di inizio dell’attività di scambi intracomunitari, presumono di realizzare nell’anno
in corso, un valore annuo delle spedizioni inferiore ad € 4.300.000,00, non sono tenuti,
alla compilazione della colonna relativa al valore statistico, modalità di trasporto e
condizioni di consegna.
2) Acquisti intracomunitari: i soggetti che hanno realizzato nell’anno precedente o, in caso
di inizio dell’attività di scambi intracomunitari, presumono di realizzare nell’anno in
corso, un valore annuo di arrivi inferiore ad € 2.500.000,00, non sono tenuti, alla
compilazione della colonna relativa al valore statistico, modalità di trasporto e
condizioni di consegna.
Naturalmente superando tali soglie gli operatori, con cadenza di presentazione mensile,
sono obbligati a fornire mensilmente anche i dati relativi alla colonna del valore
statistico modalità di trasporto e condizioni di consegna.
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Al fine di calcolare gli importi sopra citati non si devono considerare le operazioni
registrate (contabilizzazione fatture), bensì le spedizioni e gli arrivi (movimento fisico
delle merci).
Gli operatori con cadenza di presentazione trimestrale o annuale continueranno,
ovviamente, a non compilare le colonna relativa al valore statistico, modalità di
trasporto e condizioni di consegna.
COLONNE 10 INTRA 1 BIS E 11 INTRA 2 BIS
“CONDIZIONI DI CONSEGNA”
Gli intrastat 1 bis di cessione (colonna 10) e per gli intra 2 bis di acquisto (colonna 11)
dovranno riportare per ogni riga compilata il codice alfabetico relativo all’incoterms
(condizioni commerciali di vendita - che servono ad individuare la ripartizione delle
spese tra il venditore e l’acquirente, tra cui il costo del trasporto) utilizzato nella
transazione
Con decreto 12.12.02 il Dipartimento delle Politiche fiscali del Ministero
dell’Economia ha disposto che sono tenuti alla compilazione della colonna gli operatori
con cadenza mensile che superano:
- Per le cessioni un ammontare di “spedizioni” effettuato nel corso dell’anno
precedente superiore a € 4.300.000,00
- Per gli acquisti un ammontare di “arrivi” effettuato nel corso dell’anno precedente
superiore a € 2.500.000,00
I codici da utilizzare risultano essere quelli corrispondenti alla lettera iniziale della
sigla relativa agli incoterms predisposti dalla Camera di Commercio Internazionale:
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INCOTERMS SIGNIFICATO CODICE
EXW Ex Works - Franco fabbrica (luogo convenuto) E
FCA Free Carreer - Franco vettore (luogo convenuto) F
FAS Free Alongside Ship - Franco lungo bordo (porto imbarco) F
FOB Free On Board - Franco a bordo (porto di imbarco) F
CFR Cost and Freight - Costo e nolo (porto di destinazione) C
CIF Cost, Insurance and Freight - Costo, assicurazione e nolo
(porto di destinazione convenuto)
C
CPT Carrigage Paid to -Trasporto pagato fino a (luogo di destinaz.) C
CIP Carriage and Insurance Paid to - Trasporto e assicurazione,
pagato fino a.. (luogo di destinazione convenuto)
C
DAF Delivered at Frontier - Reso frontiera (luogo convenuto) D
DES Delivered Ex ship - Reso ex ship (porto di destinazione conv.) D
DEQ Delivered Ex Quay - Reso banchina (porto di destinazione
conv.)
D
DDU Delivered Duty Unpaid - Resto non sdoganato (luogo di
destinazione convenuto)
D
DDP Delivered Duty Paid - Reso sdoganato (luogo di destinazione)
(non utilizzato in ambito negli scambi intracomunitari)
D
COLONNE 11 INTRA 1 BIS E 12 INTRA 2 BIS
“MODO DI TRASPORTO”:
Questa colonna è riservata all’indicazione, da parte del soggetto obbligato alla
compilazione del modello, della forma di trasporto con la quale le merci hanno lasciato
il territorio dello Stato membro di spedizione (Intra 1-bis) o attraverso cui sono entrate
nel territorio nazionale (intra 2-bis).
Con decreto 12.12.02 il Dipartimento delle Politiche fiscali del Ministero
dell’Economia ha disposto che sono tenuti alla compilazione della colonna gli operatori
con cadenza mensile che superano:
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- Per le cessioni un ammontare di “spedizioni” effettuato nel corso dell’anno
precedente superiore a € 4.300.000,00
- Per gli acquisti un ammontare di “arrivi” effettuato nel corso dell’anno precedente
superiore a € 2.500.000,00
Anche per questa indicazione esiste una codifica espressamente prevista dai
Regolamenti CEE:
Codice Descrizione
1 trasporto marittimo
2 trasporto ferroviario
3 trasporto stradale
4 trasporto aereo
5 spedizioni postali
7 installazioni fisse di trasporto
8 trasporto per vie d’acqua
9 propulsione propria
COLONNA 12 “PAESE DI DESTINAZIONE”:
INTRA 1 BIS
Deve essere indicato il codice Iso del Paese di destinazione delle merci. Si precisa che
tale indicazione non deve necessariamente coincidere con il codice Paese evidenziato
alle colonne 2 e 3 del modello, anche se in linea di massima, salvo le ipotesi di
triangolazione, esso corrisponde.
COLONNA 13 “PROVINCIA DI ORIGINE”:
INTRA 1 BIS
Deve essere indicata la provincia italiana di origine delle merci che sono state oggetto
della spedizione. Per provincia di origine deve intendersi quella presso la quale le merci
sono state prodotte o in mancanza di tale informazione quella dalla quale le merci sono
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state inoltrate in altro Paese Cee. Il codice per individuare la provincia è costituito dalla
vecchia targa automobilistica.
COLONNA 13 “PAESE DI PROVENIENZA”:
INTRA 2 BIS
Deve essere indicato il codice Iso del Paese dal quale le merci provengono fisicamente.
Anche in questa colonna, nelle ipotesi di triangolazioni, non necessariamente tale
codice coincide con quello riportato alle colonne 2 e 3.
COLONNA 14 “PAESE DI ORIGINE”:
INTRA 2 BIS
Deve essere indicato il codice Iso del Paese di origine delle merci intendendosi per tale
quello nel quale la merce è stata prodotta o a subito l’ultima sostanziale trasformazione.
Se non conosciuto si dovrà evidenziare il Paese di provenienza
COLONNA 15 “PROVINCIA DI DESTINAZIONE “:
INTRA 2 BIS
Deve essere indicata la provincia italiana di destinazione delle merci utilizzando, come
codici, le sigle delle targhe automobilistiche.
COMPILAZIONE INTRASTAT
AI SOLI FINI STATISTICI
Per le operazioni da evidenziare nei modelli intrastat ai soli fini statistici (riparazioni,
lavorazioni, noleggi, ecc...) gli operatori con cadenza mensile dovranno continuare
naturalmente a compilare la colonna relativa al valore statistico anche se hanno
realizzato nel corso dell’anno precedente spedizioni per un importo inferiore ad Euro
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4.300.000,00 o arrivi per un ammontare inferiore ad Euro 2.500.000,00 (Decreto
12.12.02 e Decreto 04.02.98).
La compilazione dell’intrastat ai soli fini statistici comporta la compilazione delle
seguenti colonne:
∗ Cessioni Intra 1 bis Colonna 1 e dalla 5 alla 13
∗ Acquisti Intra 2 bis Colonna 1 e dalla 6 alla 15
Come appare evidente non devono pertanto essere compilate le colonne 2 e 3 dell’intra 1
bis e 2 bis relative al codice “Iso” del Paese e il numero assegnato al cedente o al
cessionario.
COMPILAZIONE INTRASTAT
“AI SOLI FINI FISCALI”
Per le operazioni da evidenziare nei modelli intrastat ai “soli fini fiscali” {tutte le
operazioni degli operatori con cadenza trimestrale e/o annuale (ad eccezione delle
triangolazioni), cessioni di uno stampo anche da parte di un mensile, ecc..} gli operatori
dovranno compilare solamente le seguenti colonne:
Cessioni intra 1 bis 1, 2, 3, 4
Acquisti intra 2 bis 1, 2, 3, 4 e 5*
Questa colonna deve essere compilata sole se si acquista da un Paese che non ha aderito
all’Euro.
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SPOSTAMENTO MERCI IN AMBITO
UNIONE EUROPEA
A TITOLO NON TRASLATIVO DELLA PROPRIETA’
A norma dell’art.50, comma 5, legge 427/93, è fatto obbligo a tutti gli operatori di
annotare in un apposito registro di carico e scarico gli invii e le ricezioni di merce a
titolo non traslativo della proprietà al fine superare le presunzioni di vendita/acquisto
vigenti nel nostro ordinamento.
Tale registro dovrà pertanto essere movimentato dagli operatori per le partecipazioni a
fiere in ambito Ue, lavorazioni intracomunitarie, conti visione, ecc..
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SANZIONI INTRASTAT SANZIONI STATISTICHE
(in vigore dal 02.95)
Sono tali tutte le irregolarità o inesattezze commesse durante la compilazione delle
righe 1, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13 per il modello intera 1-bis e 1, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14 e 15 per il modello Intra 2-bis.
La pena prevista per questi errori varia da un minimo di € 516,47 ad un massimo di €
5.134,57. La pena non viene applicata qualora il contribuente provveda spontaneamente
ovvero su segnalazione della dogana, entro i successivi 30 giorni dalla data di
presentazione del listing, alla rettifica degli stessi.
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SANZIONI FISCALI
SANZIONI PER OMESSA PRESENTAZIONE OVVERO PER INCOMPLETA,
INESATTA O IRREGOLARE COMPILAZIONE
(IN VIGORE A DECORRERE DAL 01.04.1998)
Il Decreto Legislativo n. 471 del 18.12.97 ha stabilito nuove sanzioni per errori e/o
omissioni compiute nella compilazione dei modelli intrastat, relativamente alle colonne
2, 3, 4 modello intra 1 bis (cessioni) e 2, 3, 4, 5 modello intra 2 bis (acquisti), come
pure per la mancata presentazione degli stessi.
Le nuove penalità che entrate in vigore il 01.04.98 risultano essere le seguenti:
1) Omessa presentazione dei modelli intra: sanzione da €. 516,47 ad € 1032.94
2) Presentazione dei modelli intra nel termine di trenta giorni dalla richiesta inviata dalla
dogana: sanzione da € 258.22 ad € 516.47
- RAVVEDIMENTO (art.13, comma 1, lettera C, dlgs 472/97, così modificato dal decreto 506 del 30.12.99) Se il modello viene presentato spontaneamente entro 90 giorni dalla scadenza viene applicata la sanzione pari ad un ottavo € 64.55 - RAVVEDIMENTO (art.13, comma 1, lettera B, dlgs 472/97) Se il modello viene presentato decorsi 90 giorni dalla scadenza (ma entro la dichiarazione iva annuale) la sanzione è ridotta ad un quinto € 103.29 - TARDIVA PRESENTAZIONE SPONTANEA OLTRE I TERMINI PER IL RAVVEDIMENTO (art.11, comma 4, dlgs 471/97) Se il modello viene presentato oltre la scadenza della dichiarazione iva annuale € 516,47
3) Errori e/o omissioni commessi nella compilazione del modello: da €. 516,47 ad €
1032.94 a modello.
4) Dal 01.04.98 la sanzione non si applica se i dati mancanti o inesatti vengono integrati o
corretti spontaneamente o a seguito di richiesta da parte della dogana. Ne consegue che
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si può procedere a regolarizzare tutte le dichiarazioni a suo tempo erroneamente
compilate.
Con altro decreto (n. 472 del 18.12.97) viene inoltre stabilito:
1) Se la legge in vigore al momento in cui è stata commessa la violazione e le leggi
posteriori stabiliscono sanzioni di entità diversa si applica la legge più favorevole,
salvo che il provvedimento di irrogazione sia divenuto definitivo. Per quanto sopra, per
errori commessi compiuti dal 23.02.95 al 01.04.98, l’autorità di controllo applicherà
ancora le vecchie sanzioni da € 25.82 ad € 103.29 per riga con il massimo di € 2065,83
a modello)
2) Cause di non punibilità: Non è punibile l’autore della violazione quando essa è
determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di
applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono.
3) Per la tenuta del registro di movimento merce in base ad uno dei titoli non traslativi
della proprietà (art. 50 comma 5 legge 427/93). Chi non tiene o non conserva, secondo
le prescrizioni, le scritture previste è punito con la sanzione amministrativa da €
2065.83 ad € 7746.85 (art.9 decreto legislativo 471 del 18.12.1997).
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