scienza delle finanze corso 2013- 2014

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Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

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Scienza delle Finanze corso 2013- 2014. Testi di riferimento. Brosio G., 2010, “Economia pubblica moderna”, Torino, Giappichelli Boccaccio M., 2010, “Introduzione alla valutazione delle decisioni pubbliche”, Torino, Giappichelli ,. Oggetto del corso 1. - PowerPoint PPT Presentation

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Scienza delle Finanzecorso 2013- 2014

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Testi di riferimento

Brosio G., 2010, “Economia pubblica moderna”, Torino, Giappichelli

Boccaccio M., 2010, “Introduzione alla valutazione delle decisioni pubbliche”, Torino, Giappichelli

,

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Oggetto del corso 1

La scienza delle finanze studia l’intervento dello Stato in economia alla luce della teoria economica

I termini fondamentali sono quindi:1. Intervento2. Stato3. Economiala disciplina assume forma concreta dalla spiegazione di questi

elementi stessi e dalla loro interrelazione La teoria economica serve a spiegare

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Intervento

Per intervento si intende la modifica dello status quo da parte di un agente esterno e che può essere di natura:

Correttiva (modifica parziale)oSostitutiva dell’assetto in attoL’assetto sul quale incide l’azione pubblica è il mercato;

l’intervento è quindi la modifica o la sostituzione dell’attività privata da parte di quella pubblica

L’intervento può assumere diversa estensione e diverse modalità. Ciò dipende dalla natura dello Stato e dai rapporti con l’attività economica.

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Stato

Estensione e modalità di intervento dipendono:a) dalla natura dello Stato • Totalitario• Autoritario• Democratico b) dal tipo di rapporto tra Stato e mercato• Pianificazione centrale• Dirigismo• Economia di mercato o mista

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Economia

Lo Stato e il mercato sono due istituzioni alternative per la soluzione del problema economico che consiste nell’allocazione ottimale di risorse scarse per soddisfare fini molteplici (Lord Robbins).

Nel caso di una economia di mercato i fini sono quelli individuali (preferenze individuali).

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I luoghi dell’attività economica

L’attività pubblica opera all’interno del Bilancio pubblico:• Processo decisionale centralizzato;• Effetti della decisione sulla collettività (anche su coloro che

non partecipano alla decisione i.e. minori, interdetti, generazioni future ..)

• Coercizione (non tutta l’attività pubblica è coercitiva ma la coercizione è ciò che la caratterizza ).

Il settore privato opera sul mercato:• Processo decisionale decentrato;• Effetti della decisione solo sulle parti che la prendono;• Volontarietà delle transazioni

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Rapporti Stato/ mercato

Gerarchizzati: c’è un vincolo di priorità a livello di costituzione economica (es. principio di sussidiarietà)

Non gerarchizzati: l’intervento dipende dalla sola scelta politica di volta in volta effettuata

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Sussidiarietà

Secondo il principio di sussidiarietà le decisioni devono essere prese il più vicino possibile agli individui. La delega a organismi superiori e più complessi si giustifica con la necessità di raggiungere fini altrimenti preclusi (es. dall’azione isolata a quella sociale)

In termini economici il principio stabilisce la presunzione che il mercato sia più efficiente e che l’intervento dello Stato sia giustificato solo quando si dimostri essere superiore.

Non basta dimostrare l’esistenza di un fallimento del mercato ma occorre che l’intervento pubblico (imperfetto) funzioni meglio di un mercato (imperfetto) : analisi di second best o di “comparazione istituzionale”

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Dimensioni del settore pubblico

Le dimensioni del settore pubblico si calcolano solitamente come rapporto tra la spesa pubblica (G) e il prodotto interno lordo (PIL).

Alla fine dell’800 era del 10%; oggi 50% circa (Italia 2009 = 52,5%)

Esempi di cause della crescita del settore pubblico:Nuovi bisogni al crescere del reddito; estensione del suffragio;

mutamento della condizione dell’elettore mediano; azione dei gruppi di pressione; divorzio tra decisioni ed effetti della spesa da quelle di entrata (es. indebitamento).

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Oggetto del corso 2

Lo studio dell’intervento pubblico in economia avviene alla luce della teoria economica sotto quattro profili:

1.Le giustificazioni2.Il modo in cui si prendono le decisioni

collettive3.Gli strumenti dell’azione pubblica4.Gli effetti dell’intervento pubblico

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Le giustificazioni

Le giustificazioni dell’intervento pubblico si basano su due finalità generali:

Efficienza: correzioni del mercato per migliorare l’allocazione delle risorse → test economico

Equità: correggere gli esiti del mercato ritenuti iniqui → test etico/filosofico

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Le giustificazioni economiche

Fallimenti del mercatoCategoria eterogenea nella quale rientrano tutti

i casi in cui il mercato non permette di raggiungere l’ottimo in termini di benessere

Esempi: esternalità, disoccupazione, monopolio ecc.

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Le giustificazioni non economiche

Rispondono ai presupposti etici su cui si fonda la società. Più in particolare possono rispondere a correnti filosofiche

Esempi:UtilitarismoContrattualismo sociale

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Come si prendono le decisioni collettive

In uno Stato democratico le decisioni collettive si prendono tramite la votazione.

In uno Stato democratico ad economia di mercato le scelte collettive devono realizzare le preferenze individuali .

Di conseguenza le regole di votazione devono essere:

Rappresentative → riflettere le preferenze traducendole in scelte collettive e non escluderne arbitrariamente alcune

Stabili → permettere di formare piani d’azione

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Gli strumenti

Una volta prese le decisioni devono essere realizzate in concreto. Questo implica lo studio sia dell’organizzazione che deve attuare le decisioni (burocrazia) sia gli strumenti specifici di attuazione (es. sussidio, sgravio fiscale ecc. per quanto riguarda la spesa; le imposte per quanto riguarda le entrate).

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Gli effettiLo studio degli effetti è destinato a verificare se le

decisioni prese riflettevano gli obiettivi e se gli strumenti utilizzati fossero congrui a realizzarle sia in termini di efficienza che di equità.

Ad esso dovrebbe seguire un’analisi delle modifiche eventualmente necessarie

Analisi ex ante: prevedere gli esiti possibili dell’intervento

ed ex post: verificare se gli effetti prodotti sono quelli previsti

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Giustificazioni economiche: la classificazione dei beni

Bene in senso economico è ogni cosa destinato a soddisfare un bisogno

La classificazione avviene in base alla presenza di certe caratteristiche:

Rivalità /Non rivalità: il consumo di un soggetto va o meno a scapito del consumo di un altro

Escludibilità /Non escludibilità:è possibile (o meno) escludere qualcuno dal consumo per ragioni tecniche o economiche

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Tassonomia dei beni

Beni privati: Rivali e Escludibili (es. panino)

Beni pubblici: Non rivali e Non escludibili (es. faro)

Beni misti: es. teatro (non rivale escludibile), vaccino (rivale non escludibile)

L’evoluzione tecnologica può alterare la natura del bene (es. sistemi di criptazione di un segnale lo trasformano da non escludibile a escludibile)

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I beni privati, pubblici e misti soddisfano tutti preferenze individuali (l’individuo miglior giudice del proprio benessere)

Beni di merito: categoria spuria costruita sul presupposto che le preferenze individuali verso certi beni debbano essere corrette (es. la gente non apprezza a sufficienza la musica classica; non valuta correttamente i rischi di certi stili di vita).

Assunto :l’individuo non è il miglior giudice del proprio benessere

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Perché l’azione collettiva

Natura del problema (esempio : disinfestazione)CT<BTSoluzione individuale del problema: CU (coincide con

CT) > BISoluzione collettiva del problema: CU (frazione del CT)

< BILa soluzione conviene solo se presa collettivamente

(cooperazione). Nel caso in cui l’unica alternativa sia l’azione individuale si rimane in una situazione subottimale.

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Il problema dell’azione collettivaComportamenti strategici: gli effetti della mia azione dipendono

da quanto fanno gli altri. Quattro ipotesi:• A coopera e B non coopera : payoffs A= - 0,5 B+1,5• A non coopera e B coopera : payoffs A= + 1,5 B - 0,5(chi coopera ha comunque un beneficio lordo positivo dalla

propria azione anche se inferiore al costo da qui il segno negativo del beneficio netto)

• A coopera e B coopera: payoffs A= 1 B=1• A non coopera e B non coopera: payoffs A=0 e B=0La strategia dominante è quella di non cooperare→ fallimento

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SOLUZIONI POSSIBILI

Questo schema risponde al gioco detto del“dilemma del prigioniero”.Soluzioni possibili del gioco:RIPETIZIONE DEL “GIOCO”: se faccio il free rider oggi

domani perdo reputazione

REGOLE MORALI O CONSUETUDINARIE (TIT FOR TAT)

INTERVENTO ESTERNO da qui lo Stato

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I beni privati vengono prodotti dal mercato perché esistono due condizioni di base contestualmente presenti: una Domanda (rivalità: manifesto la mia disponibilità a pagare perché altrimenti il bene viene accaparrato da qualcun altro) e una Offerta (escludibilità: investo perchè posso recuperare i costi sopportati).

Lo Stato si limita a definire e far rispettare le regole di proprietà e di contratto. Può intervenire per correggere il funzionamento del mercato quando intervengono distorsioni (es. antitrust)

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Nel caso dei beni pubblici “puri” il mercato non è in grado di produrli e l’intervento pubblico si sostituisce ad esso.

Non si forma la domanda → free ridingNon c’è incentivo a produrre → non c’è offertaLe caratteristiche dei beni incidono sul livello di

governo che fornisce il bene.

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Livelli di fornitura dei beni

(1)subnazionale, (2)nazionale, (3) beni che hanno effetti globali vengono forniti da una

pluralità di Stati o da enti sovrananzionaliEsempio (1) l’illuminazione stradale (comunale)esempio (2): la giustiziaEsempio (3) : Risposta alla crisi finanziaria → UEDifesa “regionale” (più Stati) → NATO

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Tecnologie dell’aggregazione

Anello più debole (weakest link) = è l’agente che dà il contributo minore a determinare il livello di bene pubblico disponibile per la collettività

Q= min (q1,…, qn) es, antiterrorismoTiro ottimo (best shot)= il livello complessivo dipende

da chi fa lo sforzo maggioreQ= max (q1,…, qn) es. R&SSoglia = la fornitura è bene pubblico solo se supera una

certa soglia es. peacekeeping

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Tecnologie dell’aggregazioneModo in cui si finanziano i beni pubblici.Caso tradizionale: sommaLa quantità del bene risulta dalla somma dei contributi

individuali (sostituibili tra loro) es. riduzione delle emissioni di CO2. Ogni riduzione di emissione pari a una unità contribuisce alla riduzione complessiva ancora pari a una unità

Q = ∑ qiSomma ponderata: non vi è sostituibilità completa dei contributi

(es. riduzione delle piogge acide)Qi = ∑ aij qiQi è la quantità fornita dallo Stato i; aij è la quantità prodotta da

j e utilizzata dallo Stato i; qj è la quantità di bene pubblico prodotta dallo Stato j

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Efficienza ed equità

Come detto gli obiettivi dell’intervento pubblico sono quelli dell’ efficienza (uno stato del mondo è preferito ad un altro se l’ allocazione delle risorse è più efficiente) e dell’ equità (uno stato del mondo è preferito ad un altro se più equa è la distribuzione delle risorse).

Occorre a questo punto dare un contenuto meno impreciso a questi due concetti.

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Efficienza

Concetto paretiano (Vilfredo Pareto).Uno stato del mondo presenta un’allocazione efficiente

se non è possibile utilizzare meglio le risorse così da aumentare il benessere di qualcuno senza ridurre quello di qualcun altro.

Inefficiente se è possibile tale miglioramento:In senso debole: migliora solo qualcuno senza

peggiorare nessuno.In senso forte: migliora la situazione di tutti.

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Benessere (nozione)Fondamentale il concetto di benessere alla base della

valutazione di efficienza.Vecchia economia del benessere: utilità in senso

oggettivo (misurabile e confrontabile tra individui diversi)

Nuova economia del benessere (Pareto): utilità in senso soggettivo ( non misurabile né confrontabile per cui nessuna redistribuzione è valutabile in termini di variazioni di benessere)→ preferenze rivelate

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Costruzione della frontiera della produzione: efficienza e inefficienza

Costruzione della frontiera della produzione: efficienza e inefficienza

Condizioni di efficienza: SMST KL X = SMST KL YSMST = ΔK / ΔL =Pma L/ Pma K ΔK Pma K = ΔL Pma LUnendo i punti di efficienza si ottiene una frontiera della

produzione: i punti sono inefficienti, quelli sulla frontiera sono efficienti.

La pendenza della frontiera è il TMT cioè il rapporto tra i costi marginali

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Perché lo scambio aumenta il benessere

Scatola di EdgeworthTMS yx A= TMS yx BTMS = Δ y / Δ xΔ y Uma y = Δ x Uma xΔ y / Δ x = Uma x / Uma yQuindi in equilibrio tale rapporto deve essere uguale per tutti Equilibrio generale del sistema TMT y x = TMS y xSe queste condizioni sono soddisfatte il sistema produce il

massimo output dati i fattori della produzione disponibili e li alloca in modo da soddisfare al meglio le preferenze individuali

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Perché la concorrenza perfetta soddisfa il modello

Mercato dei beni TMS= Px/Py perché in equilibrio Δ y / Δ x = Px/Py per tutti i beni

In concorrenza perfetta il prezzo è uguale al costo marginale Px= Cma x; Py =Cma y

Per cui vale anchePx/Py = Cma x/Cma yTMS è il rapporto tra i prezziTMT è il rapporto tra i costi marginaliTMS = TMT

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Ancora su benessere e concorrenza

Il benessere si misura tramite il concetto di rendita (surplus) del consumatore

Differenza tra il prezzo di riserva e il prezzo di mercato

E’ massima in concorrenza perfetta.Applicabilità del concetto anche al produttore.

Ogni assetto alternativo è Pareto-inferiore.

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Presenza di beni pubblici (Samuelson)

Le condizioni della produzione sono le stesse di quanto avviene con i beni privati ma non ci sono le condizioni dello scambio (lo stesso bene viene infatti consumato da tutti).

Paul Samuelson (premio Nobel per l’economia nel 1970) ha risolto il problema della determinazione delle condizioni di equilibrio del sistema con beni pubblici oltre che privati.

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Il criterio paretiano giustifica:

Il libero scambio ma non il passaggio dal monopolio alla concorrenza perché esso implica ridistribuzione

La produzione di beni pubblici puri (→Stato minimo liberale classico)

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Limiti del criterio paretiano:

Non neutrale: gli esiti finali sono condizionati dalla distribuzione iniziale

Ingiusto: Non ammette redistribuzione in quanto essa implica un giudizio di valore

Incoerente: giudizio di valore implicito nell’accettare la distribuzione iniziale come giusta

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Criterio Kaldor-Hicks

Criterio della compensazione potenziale:Si ha incremento di benessere nel passare da

una situazione a un’altra se l’incremento di benessere di colui che guadagna è in grado di compensare colui che dal cambiamento è penalizzato

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Criterio Kaldor-Hicks (segue)

Pensiamo al passaggio dal monopolio alla concorrenza: alcuni perdono e altri guadagnano. Esempio grafico.

Questo non è ammesso dal criterio di Pareto ma da quello Kaldor-Hicks. Ammette redistribuzione “implicita” e indiretta (differenza nelle distanze “verso” la frontiera) ma non “esplicita” e diretta (trasferimento da un soggetto ad un altro “lungo” la frontiera).

Il problema si era posto riguardo il giudizio da dare in termini di benessere ad un incremento del reddito nazionale (PIL).

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Distribuzione

La soddisfazione delle condizioni di efficienza nella produzione (SMST kl X=SMST kl Y) e nello scambio (TMS xyA = TMS xyB) corrisponde ad una molteplicità di assetti distributivi

Dalla curva dei contratti (unione dei punti nei quali TMS xyA = TMS xyB) è possibile derivare la frontiera delle utilità possibili

Solo un criterio equitativo permette di scegliere quello che è l’ “ottimo degli ottimi” cioè l’ottimo sia dal punto di vista allocativo sia da quello distributivo.

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Per scegliere tra i diversi livelli di distribuzione gli economisti hanno elaborato il concetto di funzione del benessere sociale per la quale il benessere collettivo è funzione del benessere (utilità)dei singoli individui (approccio individualistico)

W = f (U a, U b… Un)

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La relazione funzionale tra benessere individuale e benessere collettivo ha natura diversa a seconda dei presupposti etici sui quali si basa la valutazione dell’utilità individuale a livello sociale

Dalle funzioni del benessere sociale è possibile passare alla loro rappresentazione grafica tramite la costruzione di curve di indifferenza sociale

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FBS utilitaristica (additiva)

Per l’utilitarismo l’utilità complessiva di una società è data dalla somma delle utilità dei suoi componenti

W = f (Ua + Ub +…+ Un)La curva di indifferenza sociale è linearePerfetta sostituibilità tra le utilità dei singoli a

prescindere dalla loro posizione inizialeAmmette forti diseguaglianze

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FBS ed egalitarismo

Nel caso di funzioni di utilità dei singoli uguali, con utilità che dipende dal reddito e con l’assunto di utilità marginale decrescente del reddito

→ la FBS additiva che massimizza l’utilità sociale è egalitaria

→ CIS retta che parte dall’origine degli assi

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Alcune considerazioni

Assunto di uguaglianza delle funzioni di utilità per soggetti diversi è arbitrario ma ragionevole ed eticamente sostenibile

Applicare il criterio dell’utilità marginale decrescente al reddito monetario è discutibile (soglie di utilità)

L’ammontare del reddito non è influenzato dalla redistribuzione (non c’è tradeoff efficienza/equità)

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FBS del tipo Cobb-Douglas

W = (Ua ∙ Ub ∙… ∙ Un) = ∏ n1 Un

La FBS è data dal prodotto delle utilità dei singoli che vengono pertanto ponderate e la CIS ha andamento convesso (come le curve di indifferenza “normali” del singolo)

È moderatamente egalitaria

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Ipotesi del maximin (Rawls)

W = minimo (Ua, Ub, …Un)Obiettivo della società è quello di massimizzare

l’utilità dell’individuo più svantaggiato. Aumenta l’utilità sociale solo se migliora (in senso assoluto o relativo?) la posizione del più svantaggiato.

Le utilità dei soggetti sono complementariLa forma della CIS è a squadra

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Il mercatoLa concorrenza perfetta soddisfa le condizioni di massima

efficienza. Il mercato in libera concorrenza è l’assetto che tende a realizzare gli esiti di concorrenza perfetta

Si articola su:Diritti di proprietà: disponibilità esclusiva del bene (godimento e

destinazione)Contratti: scambio del beneCollegamento naturale tra mercato e beni privatiI difetti relativi a questi due aspetti fondamentali si traducono in

malfunzionamenti del mercato:• esternalità• costi di transazione

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FALLIMENTI DEL MERCATO

Casi nei quali il mercato non funziona secondo il modello di concorrenza perfetta: ci sono margini di miglioramento in termini di efficienza → incrementi di benessere

Esempio: monopolio, disoccupazione, esternalità

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Esternalità

Effetti “pecuniari” e “tecnologici” (esternalità)

Positive → beneficio arrecato ad altri senza compensazione es. innovazione

Negative → danno arrecato ad altri senza risarcimento es. inquinamento

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Esternalità (segue)

Interdipendenza delle funzioni di utilità o di profittoDirezione:Da impresa a impresa: es. inquinamento del fiume a

monte mentre a valle c’è altra impresaDa impresa a consumatore: es. inquinamento del fiume

a monte mentre a valle c’è chi vuole nuotareDa consumatore a consumatore : es. suono di notte

mentre l’altro dorme

Page 53: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Esternalità (segue)

L’esternalità provoca misallocazione delle risorse. Produzione eccessiva se esternalità negativa; sotto - produzione se positiva.

Esempio graficoPer rimediare non è necessario eliminare

l’attività che la produce

Page 54: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Esternalità (segue)

Rimedi possibili:1. Imposta2. Sussidio3. Regolamentazione4. Definizione dei diritti di proprietà e

contrattazione (teorema di Coase)

Page 55: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Esternalità (segue)

In teoria i rimedi si equivalgono.In pratica:a) L’imposta è più flessibileb) La regolamentazione richiede un livello informativo

elevato ed è inefficiente se le imprese differisconoc) Il sussidio può essere inefficiente ed iniquod) La definizione dei diritti di proprietà deve tener

conto dei costi di transazione

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Teorema di Coase

Una regola giuridica è efficiente se minimizza lo spreco di risorse

danno economico e danno giuridicoSe i costi negoziali sono nulli è indifferente la

regola giuridicaSe sono positivi occorre che la regola minimizzi il

costo per la società nel suo complesso

Page 57: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Teorema di Coase (segue)

Se i costi negoziali sono nulli è indifferente la regola giuridica:

Attività “A” 100 ; attività “B” : 50Se il diritto è ad “A”, allora “B” si astieneSe il diritto è a “B” allora “A” paga 50 a “B”,

produce 100 e ha un valore netto di 50il valore sociale è sempre di 100 (max eff.) cambia la distribuzione

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Cosa sono i costi di transazione?

Tutti i costi da sopportare per raggiungere, realizzare e far rispettare una transazione

Possono essere:Materiali : es. numero delle parti coinvolte da contattare per effettuare lo

scambioLimitata razionalità: preferenze distorte (l’individuo non è più il miglior

giudice del proprio benessere: esempio miopia verso il futuro, preferenze adattive ecc.)

Opportunismo: comportamento da free riding es. non mi vaccino per sfruttare la riduzione del contagio permessa dall’altrui vaccinazione

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In presenza di costi di transazione è importante l’allocazione dei diritti in quanto lo scambio può essere troppo costoso per avvenire tout court o per permettere di raggiungere il livello di massima efficienza.

La regola efficiente è quella che permette di minimizzare i costi di transazione

La soluzione al problema dei costi di transazione può essere sia privata sia pubblica

Tre scenari:ContrattoSoluzione gerarchica privata (impresa)Soluzione pubblica → Intervento sostitutivo o correttivo da parte dello Stato

(esempio il passaggio dal monopolio alla concorrenza, o fissazione del principio chi inquina paga ecc.).

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Come si giustifica l’argomento pro-mercato una volta introdotti i costi di transazione? In assenza di costi di transazione in effetti pianificazione centralizzata e libero mercato si equivarrebbero, anzi la prima sarebbe più efficiente (Hayek)

Il sistema delle regole è importante soprattutto perché ci sono limiti alla conoscenza che impediscono la concentrazione di tutte le informazioni rilevanti in un solo soggetto. l decentramento del processo decisionale è un modo efficiente per utilizzare informazioni che sarebbe troppo costoso raccogliere in un unico processo decisionale per diversi motivi:

• Costi di reperimento (troppi dati)• Indisponibilità (alcune informazioni di tipo pratico sono conosciute solo da

soggetti specifici e spesso in maniera inarticolata)• La realtà muta

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L’intervento pubblico

Efficienza del sistema politico: le condizioniLe regole di decisione: come soddisfare le

condizioni di efficiente funzionamento del sistema politico

I costi negoziali del sistema politicoI fallimenti dello Stato

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Le decisioni pubbliche

L’economista le studia perché:Decisive per stabilire quale intervento operare

da parte dello StatoPerché si possono utilizzare gli strumenti della

teoria economica (massimizzazione razionale) per studiare i fenomeni politici ( scuola delle scelte pubbliche o public choice)

Page 63: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

la votazione

Obiettivi delle regole di decisione pubblica:a) Permettere di prendere una decisioneb) Rappresentativitàc) Stabilità

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Unanimità

La validità della decisione dipende dall’assenso di ciascun votante

Soddisfa il criterio paretianoSoffre degli stessi limiti: non corregge una distribuzione ingiusta

iniziale o sopravvenutaDà spazio a comportamenti strategici per ridurre il

prezzo/imposta da sostenere oppure come strumento di scambio per altre votazioni

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L’unanimità mette in evidenza:

L’esistenza di un problema di rivelazione delle preferenze anche nella decisione pubblica tramite votazione

Uguaglianza formale di voto ≠ uguaglianza sostanziale (sorgere del potere di voto)

Esistenza di costi negoziali anche nel mercato politico, cioè esistenza di costi per giungere a una decisione

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maggioranza

Per risolvere il problema dell’unanimità si adotta una regola di maggioranza che può assumere diverse forme:

Relativa : chi ha più votiSemplice : 50% + 1Qualificata : > 50% Come scegliere? Qual è la regola ottima?

Page 67: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Regola ottimale minimizza la somma dei costi interni (CI quelli da sopportare per prendere la decisione) ed esterni (CE l’insoddisfazione di coloro che votano contro)della decisione.

Nell’ unanimità i CI sono elevatissimi e i CE nulliNella dittatura il contrarioLa soluzione sarà intermedia e dipende

dall’andamento delle curve. Esempio grafico.

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Regola della maggioranza: anomalie

Il teorema dell’elettore mediano: non tutti i voti di fatto valgono allo stesso modo (non è neutrale)

Il paradosso del voto: la votazione a maggioranza può non portare a prendere una decisione.

Page 69: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

teorema dell’elettore mediano

La maggioranza si forma sulla preferenza dell’elettore mediano, l’unico che massimizza il surplus ed è quindi in equilibrio. Altri sono insoddisfatti oppure il costo è superiore al beneficio

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paradosso del voto (Condorcet)

Tre volumi di spesa A= 100;B= 50;C=0Preferenze a una punta:A>b>cB>c>aC>b>aB prevale due volte su a e due volte su c

(conferma dell’ipotesi dell’elettore mediano)

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paradosso del voto (Condorcet)

A due punte:A>b>cB>c>aC>a>bA prevale su b, b prevale su c e c prevale su

a: non si forma una maggioranzaChe fare?

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Intensità delle preferenze

La votazione esprime l’ordine ma non l’intensità delle preferenze; dice che a>b ma non “quanto” a>b il che è un limite dal momento che la votazione serve a massimizzare il benessere.

Es. un progetto xA +10, B +10, C – 100 il progetto a maggioranza

passa ma riduce il benessere collettivo (-80)

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Intensità delle preferenze

Possibili soluzioni:Votazione a punteggio → es. regola di Borda

Scambio dei voti (c.d. log rolling) → può avere esiti opposti

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Regola di BordaSupponiamo di avere 5 votanti (a,b,c,d,e) e tre progetti (x,y,z)Per “a” e “b”: x > y > zPer “c” e “d”: z > x > yPer “e”: y > z > xSe mettiamo a confronto z e x vediamo che z è preferito 3 volte contro 2Se mettiamo a confronto x e y vediamo che x è preferito 4 volte contro 1Se mettiamo a confronto y e z ci aspetteremmo che vinca z per la proprietà

transitiva ma invece vediamo che y è preferito a z 3 volte contro 2.Regola di Borda n-1 punto al primo, n-2 al secondo e 0 all’ultimo. N è il

numero dei candidati per cui vanno 2 punti al primo, 1 al secondo e 0 al terzo.

Se applichiamo la regola di Borda abbiamo che x ottiene 6 punti, z ne ottiene 5 e y solo 3

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log rolling

Esito “virtuoso”Progetto x:A + 100, B – 10 , C -10Maggioranza inefficiente (-80)Progetto y:A-10, B – 10 , C + 100Maggioranza inefficiente (-80)Con lo scambio dei voti tra A e C passano entrambi i

progetti : esito efficiente + 160

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log rollingEsito “perverso” (non virtuoso)

Progetto x:A + 10, B -20, C -5Maggioranza boccia esito inefficiente

Progetto y:A -5, B -20, C + 10Maggioranza boccia esito inefficiente

Con lo scambio dei voti tra A e C passano entrambi i progetti : esito inefficiente - 30

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Democrazia rappresentativa

Il rapporto elettore/eletto come rapporto Principale/Agente

PROBLEMI di ogni rapporto di agenzia (sia privato che pubblico):

• specificare le clausole del contratto• informativo• monitoraggio

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Requisiti generali di un buon rapporto di agenzia• efficienza: decisioni rapide, chiare, stabili• efficacia: capacita’ di conoscere e realizzare le

preferenze dei principali• equita’: rispetto equo delle preferenze dei

principali

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Rapporto elettori-eletti (problemi specifici del rapporto di agenzia pubblico):

• non c’e’ mandato vincolante• elevati costi di informazione• n° elevato di principali raccolti in gruppi non

omogenei e piu’ o meno organizzati• possibile conflitto tra principali di oggi (votanti) e

principali di domani (generazioni future)

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I politici hanno come obiettivo la massimizzazione dei voti → vincere le elezioni

Orizzonte temporale circoscritto (ciclo politico-economico)

Modello di concorrenza spaziale → Hotelling(Downs)

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Ulteriori elementi della decisione

→ contatto diretto elettori eletti (blog ecc.)→ sondaggi→ contrattazione corporativa→ “voting with the feet” nelle scelte locali→ “exit” da pubblico a privato

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burocrazia

Teoria weberiana: specializzazione e divisione del lavoro. Burocrazia come organizzazione efficiente dell’amministrazione pubblica

Non considera:1. Opportunismo (massimizzazione di una propria funzione di

utilità)2. Conoscenza limitata (in particolare asimmetria informativa)Politici “principali” → burocrazia “agente”Burocrazia → vari livelli di rapporti di agenzia (verso l’alto e

interni)

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burocrazia

Teoria economica: ufficio come impresa ma il manager pubblico non può massimizzare profitti.

Massimizza:1. stipendio; 2. remunerazioni sussidiarie;3. Prestigio;4. Potere;5. Facilità e autonomia nella gestione dell’ufficio.Molte variabili dipendono dall’aumento delle dimensioni

dell’ufficio

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Bilancio pubblico come “disponibilità a pagare” dei politici” per servizio reso

Costo a rendimenti decrescenti (costi crescenti al margine)

Equilibrio:Con domanda e offertaCon costi e benefici totali e marginali

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aumento del volume prodotto (niskanen/ migue- belanger)

Conflitto tra il manager che massimizza le dimensioni e l’obiettivo politico di massimizzazione dell’efficienza (massimizzazione vincolata del manager). Il burocrate massimizza l’output al costo minimo unitario con il vincolo generale del bilancio massimo stabilito dal politico

Nasce il bilancio discrezionale: il surplus viene impiegato per spese non correlate al servizio da fornire

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burocraziaDue problemi: a) personale pubblico, b) rapporti con le imprese fornitricia) Remunerazione possibile W= F + aQ: 1. Cottimo (W= aQ)→ dipende dalla produzione, massimo rischio (incentivi

allo sforzo)2. A tempo (W=F)→ non dipende dalla produzione, minimo rischio

(disincentivi allo sforzo)

Contratto incentivante

Difficoltà di motivazione:1. Molteplicità di obiettivi dell’azione pubblica2. Difficoltà nella misurazione dell’outputCarriera:1. Merito2. Lealtà

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b) rapporti con le imprese fornitrici

P= F + a CT

Prezzo fisso: P=F

Prezzo calibrato ai costi effettivi: P= a CT

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Inefficienza:

Allocativa: cattiva combinazione dei fattori della produzione per cui ci si trova su un punto dell’isoquanto che non minimizza i costi.

Tecnica: combinazione efficiente ma produzione eccessiva

Allocativa e tecnica: produzione eccessiva e combinazione inefficiente

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89

Un cambiamento recente nei rapporti tra Stato e mercato ha accresciuto l’importanza della valutazione delle decisioni pubbliche:

Il passaggio dallo Stato interventista allo Stato regolatore

sua volta dovuto al cambiamento del modo in cui si prendono molte decisioni pubbliche

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Lo Stato regolatore (segue)

1. Meno intervento diretto (sostitutivo del mercato) e più regolazione di comportamenti privati

2. Delega non solo ad attuare ma a prendere le decisioni pubbliche

3. Minore possibilità di controllo di costi e benefici dell’azione pubblica

Page 91: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

1.Meno intervento diretto/ più regolazione

Lo stato non è attore nell’economia con propri strumenti (imprese pubbliche, nazionalizzazioni ecc.) ma corregge e indirizza il comportamento di soggetti privati

Non gestisce direttamente risorse ma riorienta quelle in mano privata

Non c’è minore ma diversa presenza dello Stato

Page 92: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Delega non solo ad attuare ma a prendere le decisioni pubbliche

La burocrazia non si limita ad eseguire le decisioni prese dalla politica ma si sostituisce ad essa nel processo decisionale

Nasce il sistema delle Autorità indipendenties. CONSOB, AGCM, Autorità dell’energia,

AGCOM ecc.

Page 93: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

3.Minore possibilità di controllo di costi e benefici dell’azione pubblicaNel modello tradizionale il bilancio pubblico

registra quanto si trasferisce dal settore privato allo Stato, come viene sottratto e come viene speso

Nello Stato regolatore solo una parte minima dell’utilizzo delle risorse influenzato dallo Stato si riflette nel bilancio pubblico

Page 94: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Elementi chiave del sistema 1

La burocrazia non si limita a eseguire delle decisioni prese dalla politica ma:

a) regola comportamenti dei privati e b) risolve le controversie tra loro (funzione c.d.

paragiurisdizionale).Esternalizzazione di costi e benefici

dell’intervento pubblico

Page 95: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Elementi chiave del sistema 2

Positivismo: contrapposizione tra 1. Fatti (scienza amministrativa)2. Valori (scelte politiche)

Amministrativizzazione del diritto : prevale l’effetto sulle regole formali

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Problemi

CARENZA NELLA QUALITA’ E NELLA DEMOCRATICITA’ DELLE DECISIONI PUBBLICHE

NECESSITA’ di:1.definire priorità; 2.attenzione agli effetti non voluti dell’azione

pubblica; 3.raccolta informazioni; 4.valutazione profili democraticità

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L’analisi economica del diritto separa il momento dell’efficienza (giudizio di fatto) da quello distributivo (giudizio di valore)

Permette di realizzare:a. Razionalizzazione e oggettivizzazione b. Democraticizzazionec. Sussidiarietà

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L’efficienza sottrae alla discrezionalitàEfficienza pura → scelta del mezzo per fine dato

(analisi costi-efficacia)Efficienza mista → scelta del mezzo e del fine

nell’ambito descritto dalla norma (progetto singolo)

Efficienza totale → cambiamento del vincolo (riforma legislativa)

Page 99: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Se il controllo democratico è debole o assente, perseguire il valore massimo nell’uso delle risorse vuol dire soddisfare al meglio le preferenze dei cittadini, quello che sarebbe il compito del meccanismo di votazione in uno Stato liberaldemocratico a economia di mercato.

L’efficienza è anche criterio per scegliere tra uso pubblico e privato delle risorse e quindi giustificare l’intervento rispettando il principio di sussidiarietà

Page 100: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

VALUTAZIONE

CONFRONTO TRA DUE SITUAZIONIa : ex ante confronto tra lo status quo e lo scenario

successivo alla decisione da prendereb : ex post confronto tra la situazione scaturita dalla

decisione e quella previstaImplica:1) Omogeneità delle situazioni (da rendere omogenee

se non lo sono)2 )Elaborazione di un criterio di confronto

Page 101: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

1a FASE:VERIFICARE SE E’ APPROPRIATO EFFETTUARE UN

CAMBIAMENTO DELLO STATUS QUO2a FASE:SCEGLIERE IL CAMBIAMENTO DA FAREIn concreto: verificare se le risorse sono utilizzate meglio dall’operatore

pubblico rispetto a quanto possa avvenire se lasciate nelle mani di operatori privati

giustificare l’intervento in base al principio di sussidiarietà

Page 102: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

In concreto: verificare se le risorse sono utilizzate meglio

dall’operatore pubblico rispetto a quanto possa avvenire se lasciate nelle mani di operatori privati

giustificare l’intervento in base al principio di sussidiarietà

Page 103: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

L’analisi economica permette di confrontare diversi scenari di gestione di risorse scarse e

di realizzare il principio di sussidiarietàma si limita a realizzare obiettivi di efficienza

(appartiene alla sezione allocativa del bilancio pubblico – Musgrave)

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CRITERI DI VALUTAZIONE

tre alternative:1) il valore attuale netto (VAN)2) il tasso di rendimento interno (TRI)3) il rapporto benefici/costi (B/C)

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Valore attuale netto

Un progetto di investimento è considerato ammissibile se il suo valore attuale netto (VAN) è positivo. Tra i molteplici progetti considerati ammissibili in base a questo criterio viene poi prescelto quello che ha il valore attuale netto più alto.

VAN= (b-c) / (1+i) + (b-c)2 / (1+i) 2 + … +(b-c)n /(1+i)n

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Il tasso di rendimento interno

Il tasso di rendimento interno (TRI) è quel tasso che eguaglia il valore atteso dell’investimento a zero

VAN= (b-c) / (1+r) + (b-c)2 / (1+r) 2 + … +(b-c)n /(1+r)n = 0

se r > i il progetto è ammissibileSelezionato il progetto con r più alto

Page 107: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Il tasso di rendimento interno

Due problemi:

Può non esserci un unico “r” che eguaglia i rendimenti netti a zero

Il progetto con “r” più alto può alto può non avere il VAN più alto

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Il rapporto Benefici/ Costi (B/C) è semplicemente il criterio di individuazione del beneficio netto medio per progetto. Anche qui il criterio dell’ammissibilità è associato a valori positivi del rapporto (maggiore di 1) e la scelta cadrà sul progetto che ha il rapporto più alto

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B C B/C B-CProgetto “x” 450 200 2.25 250Progetto “y” 800 400 2.0 400Progetto “z” 900 600 1.5 300

Ciò può dipendere dalla non uniforme distribuzione dei costi e dei benefici

Page 110: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Benefici e costi

Effetti da considerare :Diretti :conseguenza immediata del progettoIndiretti : conseguenza su mercato contiguoTangibili: suscettibili di valutazione di mercatoIntangibili: non c’è mercato

Page 111: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Investimento in trasporti-nuova strada(benefici):

Diretti reali tangibili: risparmio di carburante

Diretti reali intangibili: risparmio di tempoPecuniari: guadagno attività economiche

lungo la nuova strada

Page 112: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Investimento in trasporti-nuova strada (costi):

Diretti reali tangibili: deprezzamento del mezzoDiretti reali intangibili: aumento incidenti per maggiore

velocitàIndiretti reali tangibili: riduzione output agricoloIndiretti reali intangibili: danni al paesaggioPecuniari: perdite attività lungo vecchia strada

Page 113: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Esternalità tecnica: influenza su funzione di produzione o consumo di altri soggetti

Esternalità pecuniaria : influisce sui prezziSolo le prime rientrano nell’analisi costi

benefici

Page 114: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

(P-P*) × 0 Q + ½ (P – P*) × Δ QP prezzo inizialeP* prezzo ridotto dall’intervento0 Q Quantità inizialeΔ Q incremento della quantitàP può indicare valori non monetari ma

monetizzabili

Page 115: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Valutazione monetaria

Prezzo di mercato: se il mercato è concorrenziale

Prezzo ombra se:il mercato è imperfettonon c’è mercato

Page 116: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Mercati imperfetti caso a)

MONOPOLIO:se la domanda del settore pubblico incrementa

la produzione→ costo degli inputse la domanda del settore pubblico non

incrementa la produzione → prezzo di monopolio come indice del valore dello spiazzamento

Page 117: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Mercati imperfetti caso b)

DISOCCUPAZIONE : il salario ombra è inferiore al salario di mercato se

viene assunto un lavoratore non viene sottratto ad alcun impiego per cui il costo opportunità sociale è pari a zero

Però:l’uso di un prezzo ombra inferiore al salario di mercato

o pari a zero porta a sottostimare i costi o sovrastimare il valore del progetto

Page 118: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Assenza di prezzi

Metodi indiretti:1. Analogie di mercato2. Prezzi edonici o impliciti3. Metodo dei costi di viaggioMetodi diretti:

Valutazione contingente

Page 119: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

ANALOGIE DI MERCATO.

Si utilizza come prezzo ombra il prezzo di un bene simile a quello da valutare ma che ha mercato. Ad es. per un progetto di edilizia popolare si può utilizzare il prezzo degli immobili che vengono venduti sul mercato.

Questo tipo di soluzione implica: elevato grado di omogeneità tra il bene che ha mercato e quello che non lo ha; prezzo di mercato sufficientemente rappresentativo della disponibilità a pagare per il bene oggetto della valutazione.

Page 120: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

PREZZI IMPLICITI

Tramite tecniche econometriche considera diverse variabili che influenzano il prezzo

Relazione funzionale tra il prezzo del bene e il vettore delle sue caratteristiche.

Ad es. per un appartamento: 1. dimensioni;2. servizi di trasporto pubblico; 3. illuminazione stradale; e così via

Page 121: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

PREZZI IMPLICITI

si basa su ipotesi molto forti circa le informazioni a disposizione dei destinatari del progetto

le variabili possono presentare multicollinearità : affinché l’esercizio sia significativo le variabili dovrebbero essere indipendenti tra loro il che non sempre avviene.

Considera solo le caratteristiche attuali del bene ma nella scelta influiscono anche quelle future

Page 122: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Metodo dei costi di viaggio

il costo per raggiungere un sito (tempo impiegato, benzina o biglietto del mezzo pubblico, biglietto d’ingresso al parco ecc.) è considerato rappresentativo della disponibilità a pagare per quella risorsa

Page 123: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Metodo dei costi di viaggio

La metodologia, in sintesi, consiste: ► nell’osservare un campione di visitatori► dividerli per “zone” di provenienza a seconda della distanza► calcolare la distanza media e il costo medio di viaggio► calcolare il Tasso di visite dividendo il numero di visitatori provenienti da

ogni zona con la popolazione della stessa zona► costruire la Curva del tasso di visite tracciando una relazione funzionale

tra il Tasso di visita e il costo di trasporto► per diversi livelli di costi totali si possono costruire diversi Tassi di visita► ciò permette di stimare il numero dei visitatori da ogni zona per diversi

prezzi della risorsa ambientale creando di conseguenza una domanda dei visitatori per quella facility

► l’area sottostante la domanda rappresenta il benessere che essi traggono dalla risorsa

Page 124: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Metodo dei costi di viaggio

Problemi:1. occorre stimare il valore del tempo impiegato per

raggiungere il parco;2. uno stesso viaggio può permettere di raggiungere

più località;3. occorre considerare le spese per il godimento del

sito es. canne da pesca; 4. la stima riguarda il sito nel suo complesso e non le

sue componenti (es. uso sportivo o contemplativo)

Page 125: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Valutazione contingente

open ended: chiedere quanto si è disposti a pagare al massimo per ottenere un certo bene e specificare anche il modo di pagamento, cioè se attraverso una tassa, il prezzo di ingresso ecc.

gare d’offerta: è il metodo dell’asta, si tratta di chiedere se si è disposti a pagare x, per un certo bene aumentando finché si raggiunge il livello in cui tale disponibilità viene meno

scelte dicotomiche: ha la forma del referendum. L’offerta è prendere o lasciare per ogni somma proposta, per ogni somma si rileva la frequenza delle risposte affermative e la loro distribuzione quindi si costruisce la domanda del consumatore medio

carte di pagamento: confronto con beni diversi da quello oggetto della scelta • tipo con tax prices: esprimere la disponibilità a pagare per un bene presentando la

tabella delle imposte pagate per un altro bene a diversi livelli di reddito• con range di prezzi: si propone la modifica delle caratteristiche del bene (es.

miglioramento della qualità dell’aria); si propone una carta dei valori monetari che può assumere tale bene; si chiede la disponibilità a pagare

Page 126: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Valutazione contingente

Problemi:La quantificazione monetaria del valore del bene pubblico è indotta

dall’intervistatore ma non coglie le vere preferenze: se il soggetto le esprimesse liberamente non le quantificherebbe.

La risposta può essere condizionata dal desiderio di approvazione da parte della maggioranza(warm glow).

Fornire un valore di base come accade nelle aste può orientare la rispostaIl riferimento all’opinione di esperti nella domanda può orientare la rispostaLa risposta può essere diversa dal comportamento che terrebbe il soggetto se

fosse in concreto di fronte alla scelta, ad esempio perché nel questionario non agisce in maniera realistica la presenza di un vincolo di bilancio

L’ordine in cui vengono presentate le alternative può incidere sulla risposta

Page 127: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Alcuni beni senza mercato: 1. il tempo libero

a) SalarioSi parte dall’allocazione del tempo a

disposizione tra lavoro e tempo liberoIl salario rappresenta il valore dei beni che si

preferiscono al tempo liberoVantaggio del metodo: relativa facilità di calcolo

Page 128: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Problemi:La scelta del numero e di quali ore dedicare al lavoro è vincolataRigidità strutturali incidono sul salario (di tipo legislativo – salario

minimo; di tipo economico – disoccupazione involontaria)Illusione dovuta all’incidenza del rischio che fa crescere il salario

lordo anche se in equilibrio è uguale a quello nettoSalario incorpora rendite → si utilizza una percentuale del salario

di mercato

Page 129: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

b)Tempo di spostamentoPreferenze rivelate: es. sceglie autostrada a pagamento

o strada normale; Valutazione contingente:Transfer price method: quale aumento del costo

dell’alternativa scelta fa cambiare decisione?Stated preference: molteplici alternative cui assegnare

un punteggio (rating) o classificare in base alle preferenze

Page 130: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Alcuni beni senza mercato: 2. La vita umana

• vita individuale e vita statistica• il problema della quantificazione :

valore della vita e del rischio cui è soggetta• vita e salute

130

Page 131: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

2. La vita umana (segue)

1. Criterio del prodotto lordo: valore di quello che il soggetto avrebbe prodotto (contributo al Pil)

2. Criterio del prodotto netto : sottrarre il consumo del soggetto (contributo netto al Pil)

3. Valore implicito nelle scelte politiche: quanto sono disposto ad essere tassato per evitare certi eventi

4. Analogia di mercato: premi assicurativi

131

Page 132: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

2. La vita umana (segue)

1. Massimizzare il Pil non è valore assoluto2. I soggetti che sono esclusivamente consumatori

aumentano il Pil se muoiono (esito ripugnante)3. Argomento circolare. Per una scelta politica ci si

affida ad una scelta politica (non è valutazione economica vera e propria)

4. Linearità e preoccupazione per se stessi e non per gli altri

132

Page 133: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Alcuni beni senza mercato: 3. i beni di esistenza

Valore di “non uso” derivante dall’esistenza di risorse naturali. Sovente congiunto all’obiettivo di preservarle per le generazioni future.

C’è disponibilità a pagare (politica) anche se non si trae utilità da quei beni.

Il concetto di preferenza si svincola da quello di soddisfazione di un bisogno.

133

Page 134: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

3. Beni di esistenza (segue)

Problemi:è un tentativo di applicare l’analisi economica al di fuori del suo

ambito proprio, cioè valutando questioni di carattere culturale e natura ideologica sociale

non esistono confini precisi per delimitare la categoria dei beni di esistenza, per cui si tratta di una categoria analiticamente intrattabile

le difficoltà di calcolare il valore sono particolarmente elevate: la natura soggettiva procura forti scostamenti per piccole variazioni nella domanda o nello scenario di riferimento

134

Page 135: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto

Il tasso di interesse determina l’equilibrio sul mercato dei capitali

Domanda di fondi (investimento) decrescente → remuneratività dell’investimento

Offerta di fondi (risparmio) crescente → costo opportunità in termini di rinuncia al consumo

Page 136: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

Tasso di preferenza intertemporale → scelta tra consumo presente e consumo futuro

Costo opportunità sociale → scelta degli investimenti più remunerativi

In concorrenza il tasso di interesse riflette entrambiSe il mercato non è perfetto non riflette entrambi e qui

nasce la necessità della scelta

Page 137: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

Il tasso di mercato è di concorrenza perfetta?Feldstein (1964): occorrerebbe mercato

perfettamente concorrenziale anche forwardE’ superiore (troppo poco risparmio → troppo

poco capitale)perché:a)Pigou (1932): “insufficiente capacità

telescopica”

Page 138: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

b) Marglin (1963) : l’individuo sarebbe disposto a risparmiare di più se anche gli altri lo facessero → non esiste un mercato che registra il valore degli effetti sulle generazioni future (problema di esternalità)

c) Sen (1967) distingue un problema di assicurazione (tipo dilemma del prigioniero) dal problema diverso che chiama “isolation paradox”

Page 139: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

Sen (1967) Assicurazione:N individui scelta tra A (risparmio che mi interessa) e B (risparmio ottimale dal punto di vista sociale)

Preferenze : a. Preferisco A ma se gli altri fanno B lo preferisco anche iob. ciascuno preferisce che tutti facciano B piuttosto che la situazione in cui

tutti fanno AEsiti:Non necessariamente esiti Pareto inferiori; A non è strettamente dominante (rileva l’altrui comportamento); passare dall’ordine sub a) all’ordine sub b) non richiede la coercizione

Page 140: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

Sen (1967) Isolation paradox:Preferenze : a. qualunque cosa facciano gli altri ciascuno preferisce Ab. ciascuno preferisce che tutti facciano B piuttosto che la

situazione in cui tutti fanno AEsiti:Esito necessariamente Pareto inferiore; A è strettamente dominante (non rileva l’altrui

comportamento); passare dall’ordine sub a) all’ordine sub b) richiede la

coercizione

Page 141: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)Problemi con la scelta di un tasso diverso e inferiore a quello di

mercato:1. problema informativo (non conosciamo la preferenza

intertemporale) 2. gonfia la spesa pubblica → eccesso settore pubblico3. crea illusione finanziaria (spesa corrente spacciata come

spesa in conto capitale)4. un doppio tasso per investimenti privati e pubblici è

inefficiente5. discrimina tra classi di redditieri (i ricchi hanno un tasso

intertemporale più basso dei poveri)6. Tullock ( 1964) Favorisce le generazioni future che sono più

ricche

Page 142: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Scelta del tasso di sconto (segue)

Scegliere il tasso di mercato permette di scegliere il mix efficiente privato/pubblico di investimento. Solo i progetti la cui remuneratività è superiore al costo (i) sono ammessi (siano pubblici o privati: neutralità nella scelta sociale)

C’è un unico ammontare che la società destina all’investimento. Se vi è domanda pubblica di capitale, non si aggiunge a quella privata ma si sostituisce a essa (c.d. effetto di spiazzamento) rendendo inefficace l’intervento diretto ad accrescere il capitale complessivo

Problemi:Non c’è un solo tasso sul mercato

Il tasso di interesse riflette anche (solo?) la preferenza per la liquidità (Keynes)

Page 143: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Principali critiche all’analisi costi benefici

1. Su singoli aspetti modifiche2. Critica all’intera procedura abbandono a

favore di:a) scelta politicab) altre metodologie es. principio di

precauzione

Page 144: Scienza delle Finanze corso 2013- 2014

Preferenze rivelate vs preferenze

1° questioneCircolarità del ragionamento:dalle preferenze al comportamento e dal comportamento alle

preferenze2° questioneL’assioma delle preferenze rivelate permette di evitare l’analisi

dell’utilità (Samuelson)→ basta coerenza di comportamentoDivorzio tra preferenza rivelata e preferenza come espressione

di utilitàPerò allora se x>y e y>x senza riferimento all’utilità è ammissibile

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Preferenze rivelate vs preferenze

Se si mantiene il riferimento all’utilità sottostante rimangono problemi

Es. dilemma del prigioniero: confessare e avere una pena ridotta non è preferito a uscire dal carcere ma il comportamento farebbe pensare a quello

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La disponibilità a pagare non sempre riflette le preferenze

caso n.1 disparità di reddito col beneficiario redditiere molto inferiore

Esempio disabile e barriere al lavoroPorta a riconsiderare che cos’è il benesseremodifica oggettiva: Sen e capabilitiesmodifica soggettiva: felicità

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La disponibilità a pagare non sempre riflette le preferenze

Caso n. 2 i beni di esistenzaC’è disponibilità a pagare ma non c’è utilitàBisogna tenerne conto?Critica: riflettono preferenze culturali o

ideologiche; categoria indefinita; difficoltà a valutarli;

Replica: riflettono il benessere; non più indefinita dei beni pubblici; stesse difficoltà a valutarli

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E’ corretto identificare preferenze e benessere?

Le preferenze possono essere distorteNon informate:La migliore informazione può essere a) Relativa al giudizio sul nesso causale tra comportamento e

benessere es. una sostanza fa maleb) Oppure incidere sulla valutazione es. valore artisticoAdattive: mi adatto alla condizione e non sono disposto a pagare

per cambiarla anche se il cambiamento la migliorerebbe; Antisociali : non si tiene conto di alcune preferenze ciò in teoria

indebolisce la sovranità del consumatore

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Non tutto ciò per cui c’è DAP rientra nell’ACB

Il caso dei beni morali.Esiste una disponibilità a pagare sia sul mercato

(beneficenza) sia in politica (votazione leggi assistenza) per beni i cui benefici vanno in tutto o in parte ad altri.

Un esempio sono i beni di esistenza nei quali c’è una componente altruistica ( conservazione dell’ambiente a favore delle generazioni future)

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L’inclusione dei beni morali può incidere:

a)sull’ammontare dei benefici o dei costib)sul segno del progetto mutandolo da

positivo a negativo e viceversa rispetto al calcolo costi benefici

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EsempioB (benefici) in capo a coloro che godono del progetto= 100A(valore d’altruismo, cioè l’aumento del mio benessere derivato dal vedere

gli altri star bene è solo una percentuale del benessere altrui perché un euro speso per me vale di più di un euro speso per un altro dal momento che per quanto sia generoso la soddisfazione che traggo è inferiore) = 0.1 (cioè 10% ) = 10

C (costi) = 105ACB (analisi costi benefici normale)rigetta il progetto (100<105);ACBM (analisi costi benefici corretta per i valori morali) lo

promuove(110>105)

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Prima obiezione all’acbm

Perché non trasferire direttamente come prescrive l’approccio di analisi economica del diritto (prima l’efficienza poi la redistribuzione) piuttosto che inglobare i valori morali in un progetto inefficiente?

Per la presenza di costi di transazioneSe sono elevati, e la differenza B-C è ridotta, allora in termini di

benessere collettivo può essere più conveniente il progetto rispetto al trasferimento diretto che può essere impossibile a causa della presenza di costi di transazione

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Seconda obiezione all’acbm

Il test ACBM è criticato in quanto può non superare il test di compensazione potenziale che è l’essenza del criterio Kaldor Hicks, e secondo il quale chi guadagna da un progetto deve essere in grado di compensare chi perde perché il progetto sia considerato portatore di maggiore benessere sociale

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Esempio:B= 100; C= 160; A= 50 (utilità propria) + 50 (0.5 × 100 di utilità

da altruismo) =100ACBM 200 – 160 = 40; se il costo è sopportato solo dagli altruisti

per loro il saldo netto è -60ACB 150 – 160 = -10ACBM non supera il test di compensazione potenziale; anche

trasferendo l’intero guadagno (100) dei beneficiari puri (che hanno solo benefici dal progetto e non pagano) non si compensa la perdita di 60 degli altruisti perché quelle 100 “valgono” solo 50 per loro.

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Altre critiche all’ACB

• Uniforma le decisioni del cittadino a quelle del consumatore

• I numeri non dicono tutto. Es 100 di danno sul lavoro non corrispondono nella valutazione sociale a 100 di danno da sport

• Creare prezzi artificiali costa: es. i dati sui danni da arsenico nell’acqua per le bronchiti vengono usati per il cancro alla milza

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Altre critiche all’ACB (segue)

• Lo sconto dei benefici futuri per salute e ambiente è inappropriato

• Non tiene conto della condizione di chi guadagna e chi perde (guarda ai dati aggregati e non disaggregati)

• Crea effetti perversi: alimentare il fumo è classificabile come beneficio per il bilancio dello Stato perché riduce la spesa pensionistica

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La corruzione

L’inefficienza può derivare da cattivo funzionamento del settore pubblico oppure da comportamenti illegali cioè da corruzione anch’essa riconducibile al problema principale-agente.

Il danno al pubblico può consistere:1. decisioni diverse da quelle migliori (selezione di

imprese o soggetti inferiori)2. Mancata massimizzazione delle entrate (al

funzionario e non all’erario)

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dove opera la corruzione

1. Assegnazione di un bene o servizio con criteri diversi dalla disponibilità a pagare → fa incontrare domanda e offerta

2. Insufficiente produzione del servizio → agisce come “premio di incentivazione”

3. Normativa ritenuta troppo onerosa → agisce come l’evasione per aggirare le regole

4. Per favorire attività illegali 5. Scarse o nulle sanzioni per pagamenti illegali

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Scelta di essere corrotti

Analisi economica dei reati.Variabili:T Guadagno da corruzione (tangente)L SanzioneWpu Remunerazione perduta da licenziamentoWpr Remunerazione che trova nel settore

privato per riciclarsiΠ probabilità di essere scoperti

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Se si fa corrompere1) UA = [ T- Π (L+ (Wpu-Wpr) ]

Se invece non si fa corrompere2) U = U (Wpu)

Se UA >U allora si farà corrompere e viceversa

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Ridurre la corruzione

Occorre agire sulle variabili che la generano riducendo il valore dell’UA

1. aumentare le sanzioni 2. aumentare la probabilità di essere scoperti3. limitare il potere monopolistico4. migliore remunerazione dei funzionari pubblici5. aumentare i costi morali della corruzione6. Agenzia indipendente

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Diseguaglianza e povertà

Diseguaglianza → posizione relativaPovertà → condizione assolutaDiseguaglianza:Delle condizioni di partenzaDei risultati:a. Da comportamenti individualib. Da condizioni strutturali

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diseguaglianza

Rispetto a chi?1. individui2. famiglie3. gruppi es. genere (maschi/femmine), etnia,

localizzazione (nord/sud)

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indicatori

1. Curva di Lorenz: individua il rapporto tra la percentuale della popolazione e la percentuale di possesso di una certa risorsa es. il 10% della popolazione possiede il 60% della terra (capitale, reddito ecc.)

2. Indice di Gini: mette in relazione l’area della distribuzione corrente con quella della perfetta distribuzione

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povertà

Monetaria → reddito → consumo: migliore indicatore

più facilmente calcolabile (depura dall’economia sommersa)

Non monetaria → es. condizione nutrizione bambini (A. Sen: vulnerabilità a eventi ambientali , assenza di potere di “voice”)

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povertà

Politiche di correzione della povertà:Redistribuzione del capitale fisicoCostruzione di capitale umanoMiglioramento della remunerazione dei fattori

(concorrenza)

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Welfare state

Spesa tramite contributi → previdenza socialeSpesa tramite tassazione generale → assistenza

sociale

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Modelli di welfare state

1. Modello socialdemocratico scandinavo2. Modello liberale anglosassone3. modello corporativo tedesco e francese4. Modello mediterraneo italiano e spagnolo

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Modello socialdemocratico. Universalismo: spesa sociale come diritto individuale del cittadino. Preponderante intervento pubblico: elevata spesa pubblica (sanità, anziani , figli occupazione pubblica ecc.)

Modello liberale. Finanziamento: prevalentemente con tassazione generale.Tutela solo a pochi e gravi rischi con Means testing come prerequisito per l’erogazione e incentivo a soluzioni di mercato (assicurazioni private ecc.)

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Modello corporativo. Soggetto di riferimento più il lavoratore che il cittadino in quanto tale.Programmi molto frammentati per categorie sociali.Privilegi per i dipendenti pubblici.Ricorso ampio alla contribuzione

Modello mediterraneo. Variante del precedenteMaggiore ruolo della famiglia come

ammortizzatore sociale. Tendenze clientelari

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Fasi di sviluppo

1. Assicurazione obbligatoria2. Nascita di enti previdenziali pubblici (es.

INPS)3. Integrazione con la tassazione generale

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Ragioni dell’intervento pubblico

Sociologiche:Certi tipi di lavoro sono più rischiosi di altriCerti rischi sorgono più frequentemente in certi

momenti della vita

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EconomicheAsimmetria informativa:a. Selezione avversab. Azzardo moraleEsternalità positiva : la tutela del rischio

determina esternalità positivaBeni meritori: miopia

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Asimmetria informativaSelezione avversa

informazione completa : due contratti a premio basso per soggetti a basso rischio e a premio alto per soggetti ad alto rischio

Informazione incompleta : unico contratto a basso premio tutti sottoscrivono soprattutto

soggetti ad alto rischio che fanno free riding sugli altri ma il sistema tenderà a fallire e l’assicuratore a perderci

unico contratto a premio alto sottoscrivono solo quelli ad alto rischio e gli altri rimangono scoperti

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Asimmetria informativa

Azzardo moraleIl comportamento dell’assicurato influisce sulla

probabilità che si verifichi l’evento per cui aumenta l’entità del danno dopo la stipula del contratto. In previsione di questo:

a) non c’è assicurazione oppure b) solo a copertura parziale e premio elevato

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pensioni

1. Sistema a capitalizzazione2. Sistema a ripartizione3. Sistema contributivo Sistema a capitalizzazioneAssicurativo “privatistico”Pensioni pagate con fondo di accumulo di

risparmio e suoi frutti attualizzati

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pensioni

Sistema a ripartizione: pubblicoI contributi pagati oggi finanziano le pensioni pagate

oggiSe non mutano popolazione, tasso d’interesse e salari i

due sistemi si equivalgono. Altrimenti: Sistema a capitalizzazione sensibile al tasso di interesseSistema a ripartizione sensibile al dato demografico

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pensioni

Sistema contributivo : a ripartizione sensibile al tasso di interesse

Contributi % del salarioRivalutazione annua a un tasso stabilito dal

governo in base a previsioni di sostenibilitàTrasformazione del fondo in pensioniPensioni pagate oggi coi contributi pagati oggi

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Pensioni: tipologie

Vecchiaia: età pensionabileAnzianità: minimo contributivoReversibilità: al coniuge sopravviventeSociale: oltre 65 anni e senza redditoInvalidità: riduzione capacità contributiva +

contributi minimi

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sanitàRagioni dell’intervento:Asimmetria informativaEsternalità (positiva)EquitàModalità:Maggiore informazioneRegolamentazione ObblighiFinanziamento direttoProduzione diretta

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sanità

Finanziamento:Privato diretto (tickets)Premi assicurativi privatiContributi obbligatori (Premi assicurativi

pubblici)Imposte (irap)

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istruzione

Bene misto e meritorioIndividuo: costo diretto (pagamento rette) e indiretto

(costo opportunità mancato lavoro)Beneficio : Reddito più elevatoAccesso a soglie di utilità più elevate

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istruzione

Società:Costo diretto → finanziamentoBeneficio → capitale umano

Ragioni per l’intervento:Asimmetria informativaEsternalità (positiva)EquitàBisogno meritorio

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I criteri di ammissibilità dei progetti pubblici (van, tri, b/c); metodi di rivelazione delle preferenze; mercati con prezzi imperfetti e valutazione pubblica; l’inclusione dei valori morali nella valutazione; la valutazione contingente; le ragioni per l’intervento pubblico nella sanità; il “fallimento delle assicurazioni sanitarie: selezione avversa e azzardo morale; le ragioni per l’intervento nell’istruzione; la corruzione : natura e rimedi; la scelta del tasso di sconto: di mercato o sociale?; problemi con il tasso di sconto sociale; le ragioni dell’imperfezione del mercato dei capitali; il problema del collegamento tra utilità, preferenze, preferenze rivelate e disponibilità a pagare; povertà e disegueglianza: natura dei fenomeni; curva di Lorenz e indice di Gini; valutazione contingente; analogie di mercato e prezzi edonici; prezzo di un bene monopolizzato e valutazione pubblica; valutazione del salario per i lavoratori utilizzati nei progetti pubblici; varie tipologie di sistemi pensionistici a confronto