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Ludovico Carrino
SCIENZA DELLE FINANZETASSAZIONE ATTIVITÀ FINANZIARIE
(cap. 6 Bosi-Guerra, cap. 4 Artoni)
Ludovico Carrino
Ludovico Carrino
• Azioni o quote di capitale di società◦ titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una
società
• Obbligazioni◦ titoli di credito che rappresenta una parte di debito acceso
da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente il rimborso del capitale più un tasso di interesse
• Titoli di Stato: ◦ obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia per conto
dello Stato◦ zero coupon (BOT, CTZ), tasso variabile (CCT) e a tasso fisso
(BTP)
• Depositi e conti correnti
Attività finanziarie: impiego del capitale
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Ludovico Carrino
• Redditi di capitale◦ interessi su obbligazioni (e simili), depositi e conti correnti◦ Dividendi (utili da partecipazioni in società)◦ proventi della gestione collettiva del risparmio (fondi comuni di
investimento);◦ proventi derivanti da riporti e pronti contro termine su titoli e valute.
• Plusvalenze e minusvalenze◦ cessione di partecipazioni qualificate (2% diritti voto se soc. quotata;
20% se non quotata);◦ cessione di partecipazioni non qualificate;◦ cessione di titoli, pubblici e privati, e di quote di partecipazione in fondi
d'investimento.
• proventi da contratti derivati (il cui valore economico deriva da quello di altre attività finanziarie): futures, options, swaps
• Come andrebbero tassate queste rendite?
Redditi da attività finanziarie
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Ludovico Carrino
• Sappiamo che l’imposta sul reddito delle persone fisiche è caratterizzata da un prelievo progressivo
• Secondo la nozione di reddito prodotto dovrebbero rientrare nella base imponibile dell’imposta sul reddito i soli redditi di capitale
• Secondo la nozione di reddito entrata dovrebbero rientrare nella base imponibile dell’imposta sul reddito (prelievo progressivo) i redditi di capitale e le plusvalenze
• Secondo la nozione di reddito consumo dovrebbe essere tassato solo il reddito consumato
Base imponibile e progressività
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• Nel sistema tributario italiano, i redditi da attività finanziarie:◦ Se percepiti da persone fisiche (cioè al di fuori dell’esercizio di
un’attività di impresa), non rientrano nell’IRPEF bensì in regimi sostitutivi di tassazione• ECCEZIONI: Dividendi e plusvalenze da partecipazioni qualificate
(rientrano nell’imponibile IRPEF per il 49,72% del loro ammontare), dividendi e plusvalenze da partecipazioni di società residenti in paradisi fiscali
◦ Se percepiti dalle società di capitali, rientrano nella base imponibile dell'IRES, con l'eccezione dei dividendi e delle plusvalenze da partecipazioni
• Redditi finanziari di fatto sottratti alla PROGRESSIVITA’ dell’IRPEF◦ Il computo dei rendimenti delle attività finanziarie
nell’imposta personale è generalmente un’eccezione (e per di più avviene in modo parziale) anche negli altri sistemi tributari europei
Ludovico Carrino
• Difficoltà di accertamento ◦ base imponibile di riferimento (reddito, plusvalenze, rendimento
da derivati, patrimonio): problemi di elusione fiscale• Redditi convertiti in plusvalenze se tassazione con reddito-prodotto
◦ processo di innovazione finanziaria (erosione fiscale)
• Tutela del risparmio e sviluppo dei mercati finanziari (in generale ed in particolare per alcune tipologie di risparmio)
• Problemi legati a integrazione internazionale dei mercati dei capitali◦ Difficoltà accertamento redditi esteri (informazione incompleta)◦ Aumento della disomogeneità dei trattamenti fiscali e
problematiche legate al coordinamento tra paesi◦ Aumento della sensibilità del risparmio e degli investimenti alle
variabili fiscali (spinte alla competizione fiscale)
Problematiche nella tassazione dei redditi fin.
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• I paesi a fiscalità privilegiata sono elencati nelle black list sulla base di:
◦ Mancata disponibilità allo scambio di informazioni con il nostro paese
◦ Livello di tassazione sensibilmente inferiore: dal 2015 la differenza è fissata al 50%
◦ La storia dei Panama papers: http://www.theguardian.com/news/2016/apr/03/what-you-need-to-know-about-the-panama-papers
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• Cayman Islands
• British Virgin Islands
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Ludovico Carrino
Le nuove aliquote 2014
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• Aliquota al 26%◦ Redditi da capitale
• Depositi e c/c bancari e postali • Certificati di deposito e buoni fruttiferi delle banche• Obbligazioni e titoli privati • Accettazioni bancarie, titoli, cambiali• Dividendi da partecipazioni non qualificate (di società non black-list,
altrimenti in IRPEF al 100%)
◦ Tutti i redditi diversi (plusvalenze) tranne:• Plusvalenze qualificate (vanno a finire in IRPEF per il 49,72%)• relative a titoli pubblici italiani o di altri stati non black-list (12,5%)• Relative a titoli emessi da stati e/o territori black-list (in IRPEF al 100%)
• Aliquota al 12,5%◦ Redditi da capitale e redditi diversi
• Titoli pubblici ed equiparati• Obbligazioni emesse da stati e/o territori non black-list
Ludovico Carrino
• Come tassare i redditi che i residenti conseguono all’estero?
• Come tassare i redditi che i non residenti conseguono nel territorio nazionale?◦ Problemi rilevanti soprattutto dopo l’avvio del processo di
liberalizzazione valutaria nell’UE a partire dal 1990
◦ Ratio: evitare forme di doppia tassazione
• Principio della residenza◦ il reddito (qualunque sia la sua natura e il luogo di produzione)
viene tassato soltanto secondo le aliquote del paese di residenza del percettore
• Principio della fonte◦ il reddito (qualunque sia il luogo di residenza e la posizione
reddituale complessiva del percettore) viene tassato soltanto secondo le aliquote del paese in cui il reddito è prodotto
TASSAZIONE IN CONTESTO INTERNAZIONALE
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• Il principio di tassazione va scelto in base a
◦ Efficienza e neutralità (Capital Export Neutrality e Capital Import Neutrality)
◦ Ripartizione del gettito tra paesi
◦ Rispetto dei principi di equità dell’imposizione personale
◦ Applicabilità
Ludovico Carrino
• Capital export neutrality (CEN): i fattori fiscali non devono influire sulle scelte di localizzazione internazionale degli investimenti di un investitore domestico
• Investitore italiano. Due paesi: I e DE con rI e rDE
◦ Rendimenti relativi rI / rDE
• Supponiamo che, senza imposte, sia rI = rDE
◦ Non c’è arbitraggio: indifferente tra i due paesi
• Con imposte, tI e tDE e principio di residenza◦ Investitore italiano applica l'aliquota Italiana su ogni reddito
◦ Se investe in Italia rI(1-tI)
◦ Se investe in Germania rDE(1-tI)
◦ Rendimenti relativi rI(1-tI)/rDE(1-tI) = rI / rDE
◦ Neutralità rispettata
Efficienza e neutralità: CEN
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• Con imposte, tI e tDE e principio della fonte
◦ Investitore del paese i applica aliquote del paese dove investe i soldi, non importa il paese di residenza
◦ Se investe in Italia rI(1-tI)
◦ Se investe in Germania rDE(1-tDE)
◦ Rendimenti relativi rI(1-tI)/rDE(1-tDE)
◦ Se le aliquote differiscono, il rapporto tra i prezzi è distorto.
◦ Servirebbe l'armonizzazione delle aliquote
• CEN: i fattori fiscali non dovrebbero influenzare la scelta di dove investire
• Solo il principio di residenza soddisfa la CEN: con il principio di residenza conta soltanto l’aliquota del paese in cui l’investitore risiede, mentre sono irrilevanti le aliquote degli altri paesi (anche di quelli dove l’investitore investe i danari)
Ludovico Carrino
• Capital import neutrality (CIN): nell’ambito di un paese, i fattori fiscali non favoriscono o penalizzano gli investimenti provenienti da paesi diversi
• Con perfetta mobilità dei capitali tutti gli investitori ottengono lo stesso rendimento netto, indipendentemente dalla loro nazionalità. Le tasse dovrebbero lasciare gli investitori indifferenti quanto a dove investire
• C’erano una volta un italiano e un tedesco• Senza imposte, chiunque investa in Italia ottiene rI
• Con imposte, tI e tDE e principio della residenza, ciascuno paga le tasse secondo le aliquote del proprio paese◦ L’italiano che investe in Italia rI(1-tI)◦ Il tedesco che investe in Italia rI(1-tDE)◦ Se tI ≠ tDE , neutralità NON rispettata◦ La CIN richiede che il rendimento di investire in Italia sia lo stesso,
qualunque sia la nazionalità dell’investitore
Efficienza e neutralità: CIN
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Per la CIN, dovrebbero essere uguali
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• Con imposte, tI e tDE e principio della fonte, ciascuno paga le tasse secondo le regole del paese in cui ha investito◦ L’italiano che investe in Italia rI(1-tI)
◦ Il tedesco che investe in Italia rI(1-tI)
◦ Qualunque sia tDE , la neutralità è rispettata
• La CIN richiede che il rendimento di investire in Italia sia lo stesso, qualunque sia la nazionalità dell’investitore
• Solo il principio della fonte soddisfa la CIN
Ludovico Carrino
• Per valutare la CEN: ◦ Considero un investitore di un paese (Italia)…
◦ … che può scegliere di investire in due paesi diversi
◦ L’imposizione fiscale non dovrebbe influenzarlo nella scelta di dove investire scelgo di tassare secondo il principio di residenza
• Per valutare la CIN:◦ Considero due investitori, di nazionalità diverse…
◦ … che possono scegliere di investire in un paese (Italia)
◦ L’imposizione fiscale non dovrebbe influenzare nessuno dei due (scoraggiando uno piuttosto che l’altro) nella scelta se investire o meno in Italia tasso secondo il principio della fonte
Efficienza e neutralità: CEN vs CIN
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Ludovico Carrino
• Principio di residenza:◦ base imponibile = rendite finanziarie generate dal risparmio
dei residenti.
• Principio della fonte:◦ base imponibile = rendite finanziarie generate dal capitale
investito nel paese.
• Quali paesi preferiscono il principio della fonte?◦ Quelli importatori di capitale (in questi paesi il risparmio
nazionale è inferiore al capitale investito nel paese)
• Quali paesi preferiscono il principio di residenza?◦ Quelli esportatori di capitale (il risparmio nazionale è
superiore al capitale investito nel paese)
Ripartizione del gettito
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Ludovico Carrino
• È ampiamente diffusa la prassi di assoggettare a imposizione i redditi prodotti nel territorio di localizzazione dell'investimento ( = alla fonte)◦ Italiano investe in azioni tedesche, ottiene dividendi◦ Se la Germania applica la tassazione alla fonte, l’italiano paga le
tasse in Germania secondo le aliquote tedesche
• Rischio di doppia tassazione (sovrapposizione dei due regimi)◦ se l’Italia applica la tassazione per residenza, l’italiano si trova a
dover pagare al governo italiano, secondo le aliquote italiane, le tasse sui dividendi ottenuti (e già tassati) in Germania
• Soluzione: il paese di residenza (Italia) concede, in via autonoma o sulla base di accordi internazionali, un credito sulle imposte pagate all'estero dai propri residenti
Ripartizione del gettito: doppia tassazione
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Ludovico Carrino4/13/2018 20
TH (gettito paese residenza H)
TF (gettito paese produzione F)
T (gettito totale = imposte pagate dall’investitore)
Doppia tassazione tH YH,F tF YH,F (tH + tF) YH,F
YH,F = reddito generato da investimenti nel paese F, effettuati da un residente in H
Residenza tH YH,F tH YH,F
Fonte tF YH,F tF YH,F
Sistema misto 1 (totale creditod’imposta)
tH YH,F – tF YH,F tF YH,F tH YH,F
Sistema misto 2 (credito d’imposta parziale)
tH YH,F - βtFYH,F
0<β<1
tF YH,F tH YH,F + (1-β)tFYH,F
Ludovico Carrino4/13/2018 21
• sistemi misti = tassazione alla fonte + credito di imposta nel paese di residenza◦ si assoggettano a imposizione i redditi prodotti nel territorio di
localizzazione dell’investimento◦ il paese di residenza riconosce un credito sulle imposte pagate all’estero
dai propri residenti.
• tF YH,F viene versato al paese F e riconosciuto come credito d’imposta nel paese H (credito d’imposta totale)
• Al paese H l’investitore paga soltanto (tH - tF) YH,F
• Imposta totale pagata dall’investitoreT = tF YH,F + (tH - tF) YH,F = tH YH,F
◦ Se il credito d’imposta è totale, il gettito totale corrisponde a quello che si otterrebbe con una tassazione secondo la residenza
• Per il sistema misto serve cooperazione e coordinamento sovranazionale:◦ per evitare una sovrapposizione di residenza e fonte (doppia imposizione)◦ per individuare una ripartizione del gettito tra paesi ragionevole◦ per limitare comportamenti strategici da parte dei paesi importatori di
capitale
Ludovico Carrino
• Il principio di residenza (ma non il principio della fonte), è compatibile con la personalità dell’imposizione sul reddito in quanto permette di cogliere la posizione reddituale dell’individuo nella sua globalità (redditi percepiti domesticamente + redditi percepiti all’estero)
Equità
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Ludovico Carrino
• Necessità di uno scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie. Difficoltà di accertamento dei redditi esteri per ricostruire la posizione reddituale complessiva del contribuente
• Incentivi a fissare la residenza in paradisi fiscali
• Incentivi a ritardare il rimpatrio dei redditi (soprattutto profitti da parte delle imprese multinazionali): tax deferral
Applicabilità del Principio di residenza
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Ludovico Carrino4/13/2018 24
• Cambi di residenza / Trasferimenti all’estero ◦ 3 paesi: IT, DE, P (paradiso fiscale).
• IT e DE fanno parte di un’unione economica
• in P i redditi da capitale non sono tassati.
◦ Se vale il principio di residenza, i redditi da capitale dei residenti in P sono esentati non solo quando prodotti all’interno, ma anche all’estero: i residenti in P non pagano nessuna imposta!
◦ Un residente in IT (o in DE) che ottiene all’interno un rendimento netto pari a rIT(1-tIT) ha convenienza a dichiararsi residente di P• otterrebbe un rendimento lordo e netto pari a rIT (conveniente)
◦ Oppure il residente in IT crea una «holding» in P, e ci trasferisce le risorse finanziarie
• Si avvia un processo di competizione fiscale che porta all’annullamento delle aliquote in IT e DE, per contrastare la «fuga» verso P.
• E’ necessario coordinare il flusso di informazioni tra P e IT (e DE) per evitare la caduta del gettito.
Ludovico Carrino4/13/2018 25
• Tax deferral (differimento nel pagamento dell’imposta)◦ Tipico per imprese multinazionali◦ i profitti delle imprese che operano in più Stati sono
assoggettati a imposta nel paese di residenza dell’impresa solo quando «rimpatriano» ed entrano nella disponibilità della casa madre.
◦ l’impresa ha succursali in più paesi, ed ogni paese ha un regime di tassazione diverso
◦ Una succursale consegue dei ricavi. Dovrebbero essere trasferiti alla casa madre
◦ l’impresa può ricollocare i profitti sulle succursali residenti in paesi con tassazione più bassa (tramite prestiti, ad esempio)
◦ L’impresa può creare una holding in un paradiso fiscale e affidare a quest’ultima la gestione delle risorse senza rimpatriarle
◦ In generale: possibilità di ridurre il carico fiscale sfruttando l’eterogeneità dei sistemi fiscali nazionali
Ludovico Carrino
• Problemi simili a quanto appena visto
• In questo caso non c’è «fuga» delle residenze, ma in ogni caso, in presenza di elevata mobilità del capitale, si genera concorrenza fiscale
• Se le aliquote del paese sono più alte che negli altri, fuga dei capitali interni e scarsa attrattività per gli investitori esteri
• Conseguenza: caduta del gettito proveniente dai redditi da capitale
• Possibile risposta: riduzione delle aliquote sui redditi da capitale competizione fiscale, verso aliquote nulle
Applicabilità del Principio della fonte
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Ludovico Carrino
• Prima strategia: riduzione delle aliquote sui redditi da capitale verso aliquote nulle◦ Minori introiti. Come sostenere i livelli di spesa pubblica?
• Aumento ulteriore dell’imposizione sui fattori meno mobili (lavoro)• Perdita ulteriore di competitività dell’industria nazionale; disoccupazione, instabilità…• Riduzione delle spese (ridimensionamento del welfare state o di altre aree di spesa)
• Seconda strategia: coordinamento tra gli stati contro la competizione fiscale◦ Redditi da attività finanziarie: «fine del segreto bancario»
• ECOFIN dicembre 2014: Lo scambio automatico di informazioni fra le amministrazioni tributarie degli Stati Membri della moneta unica è esteso a conti correnti, interessi, dividendi e altri benefici che derivano da attività finanziarie per cittadini e imprese. Dal 2017 (Austria dal 2018)
◦ Nuova fiscalità UE: nuove regole per multinazionali (società madri e filiali)• ECOFIN dicembre 2014: maggiori controlli e armonizzazione della fiscalità in UE per
evitare strategie fiscali particolarmente aggressive da parte delle imprese (esempio recente: Luxleaks)
◦ Accordi bilaterali tra stati:• 2015: Italia e Svizzera, Italia e Liechtenstein
• Postilla: l’attrattività di un paese non si può forzare per legge. Non è detto che i capitali rientrino in Italia (conta anche la fiducia nell’efficienza dello Stato, la regolamentazione del sistema economico, ecc…)
Le strategie per contrastare i paradisi fiscali
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