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e SCIENZE UMANE www.formazionepsichiatrica.it
Rassegna di Psichiatria
Psicologia
Psicofarmacologia
Fenomenologia Applicata
Pedagogia
Sociologia
Antropologia
DIREZIONE: Vincenzo Rapisarda, Renato Bernardini, Bruno Callieri,
Roberto Cipriani, Luciano Corradini, Santo Di Nuovo, Laura Faranda.
COMITATO SCIENTIFICO: M. Amico Roxas (Catania) E. Aguglia
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SEGRETERIA DI REDAZIONE: D. Conti
REDAZIONE: G. Canfarone, M. Cristofolini, F. Inga, R. La Licata,
V.Messina, A. Tricomi.
La rivista Formazione psichiatrica è stata autorizzata dal Tribunale di Catania con
il n. 558 del registro GP in data 12.12.1979.
È stata inoltre autorizzata da Tribunale di Catania ad essere inserita in Internet
tramite ―aruba‖.
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Nel SITO INTERNET: www.formazionepsichiatrica.it, a cura del dott. Giuseppe
Canfarone, si possono leggere i riassunti e gli abstract degli articoli pubblicati sin
dalla fondazione della Rivista (1980), e integralmente gli articoli dagli ultimi anni.
Si trovano pure i titoli e gli indici dei 27 volumi della Collana dei Quaderni di
Formazione Psichiatrica, molti dei quali ancora disponibili.
Associato all’U.S.P.I.
Unione Stampa Periodica Italiana
Autorizzazione del Tribunale di Catania n.538 del Reg. G.P. in data 18/12/1979
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Iscritta al Registro Nazionale della Stampa con il n. 01731 vol. 18, Foglio 241 in
data 20/11/1985 e riconosciuta rivista di elevato valore culturale.
INDICE
EDITORIALE: BRUNO CALLIERI Antropologia e psichiatria dell'oggettività del ―caso‖ all'esperienza
di rapporto e di incontro
FILIPPI LUIGI SILVANO Il problema ―Fede e ragione‖ visto da uno Psichiatra Relazione al simposio ―Psichiatria, spiritualità e religione‖ Del XIV congresso della società
italiana di psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febbraio 2010.
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, CIRMI MARIO BENIAMINO Stenosi dell‘acquedotto del Silvio in una paziente affetta da malattia di
Sjogren e Sclerosi Multipla
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO Esordio psichiatrico di malattia demielinizzante in soggetto affetto da
Gozzo Multinodulare
CHISARI CLARA GRAZIA, COSTANZO MARIA CRISTINA,
CAVALLI SALVATORE MARIA, CIRMI MARIO BENIAMINO Mutazione p102l-v129 nella Malattia di Gerstmann-Straussler-Scheinker:
un caso con esordio psichiatrico
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO La sindrome di Gilles de la Tourette
http://www.formazionepsichiatrica.it/
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VALDARNINI DANIELA, CONTRERAS LEONARDO, BURLA FRANCO,
FILIPPI LUIGI SILVANO Piccola storia di un piccolo gruppo. Un‘esperienza di psicoterapia
di sostegno in gruppo per studenti universitari
BARONE R., TORRISI G., FIUMARA A. Pattern di sviluppo in pazienti con CDG Ia (Deficit di Fosfomannomutasi)
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO La neuroriabilitazione in pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Neuroriabilitazione nella malattia di Parkinson: stato dell‘arte
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO La figura del Caregiver nel processo della riabilitazione
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Approccio riabilitativo nella malattia di Huntington
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Strategie riabilitative in pazienti con Alzheimer
DE FELICE MARIANGELA, MONTEFORTE DARIA, DE FELICE FLAMINIO Pensiero magico: quotidianità e psicopatologia
RIZZOTTO ANGELA, LO PRESTI GIANLUCA, DE PASQUALE CONCETTA Conseguenze psicopatologiche del maltrattamento nell‘infanzia e nella adolescenza
LOMBARDO NICOLÒ ROSARIO Viktor Emil Frankl e la società del XXI secolo
SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, PALMERI ANDREA,
D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO L‘amministratore di sostegno: un caso di nostra osservazione peritale
SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., GIUFFRIDA FRANCESCA,
PALMERI ANDREA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Danno da lutto: considerazioni medico legali prendendo spunto
da un caso di nostra osservazione peritale
SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, GIUFFRIDA FRANCESCA,
D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Contenzioso giudiziario e rapporto empatico medico paziente,
con particolare riferimento alla figura del pediatra.
SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., PALMERI ANDREA,
GIUFFRIDA FRANCESCA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Brevi considerazioni medico legali sul danno psichico
CONTI DANIELA, RAPISARDA VINCENZO I giovani della Sicilia sud orientale in cerca di occupazione.
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Condizione di disagio che può indurre ad eccessivo uso di alcolici,
droghe, dipendenze vecchie e nuove, da internet, gioco d‘azzardo, vandalismo e bullismo
RAPISARDA GRAZIA Per una storia degli studi classici e cristiani in Italia ed in Europa nel XX secolo:
Il carteggio di Emanuele Rapisarda
GIORGI M.G., MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., CIONI M.F.,
MARIANI G. Sturm und drang
MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., TANCREDI A., GIORGI M.G.,
MARIANI G. Un'esperienza di psicoterapia di gruppo nella comunità
FASSINO SECONDO, URANI CRISTINA, QUARANTA MICHELA,
NOTARO GIULIA, ABBATE-DAGA GIOVANNI Disturbi del comportamento alimentare e tratti di personalità
FORUM (Dialoghi con e tra i lettori)
La presidenza Nazionale della FUCI
Le condanne più severe non ci restituiscono i lavoratori (Mileto F.)
RECENSIONI
NOTIZIARIO
PROSSIMI CONGRESSI
EDITORIALE
Trent’anni dopo, rileggendo questo mio scritto su “Antropologia e
Psichiatria”, dietro la sollecitazione del carissimo Vincenzo Rapisarda, debbo
aggiungere -non come un mero post-scriptum- che sono andato sempre più
sensibilizzandomi verso il versante culturalista, rivelatomi dall’incontro con le
patologie nuove ed emergenti, quali l’epidemia di personalità multiple, la
disoressia, le tossicodipendenze giovanili di gruppo, le personalità vetero-
adolescenziali, il narcisismo patologico, le organizzazioni borderline, l’emergere
di Amleto (fra Edipo e Narciso). I nuovi primitivismi (Paola Carbone, 2003) con la
sottovalutazione del rischio, con lo spazio post-corporeo, con l'ideale prometeico
di controllo del corpo, il mito della magrezza, fino alla cancellazione della
corporeità, si possono ascrivere alla concomitanza di più fattori socio-culturali.
Qui andrebbero situati, a parer mio, i fenomeni della culturalità fraterna tra
adolescenti e della cultura della violenza giovanile di gruppo.
Se tentassimo di riassumere tutto ciò elencando una costellazione di
“connotati” psicopatologici informali culturalmente dall'ethos della modernità,
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potremmo forse individuare una declinazione dissociativa, una narcisistico-
grandiosa, una narcisistico-distruttiva, una borderline. Questi dovrebbero essere i
grandi temi del prossimo ventennio, all'insegna dello stravolgimento senza
precedenti delle dinamiche familiari, in primis la carenza paterna. Ma, attenzione!,
il volto del nuovo poligono familiare potrebbe essere quello pallido di Amleto.
Un'inquietante corrispondenza può scorgersi nell'illimitata manipolabilità del
mondo propria dell'attuale ethos tecnologico, dove sotto l'apparenza dello
scienziato appaiono le sembianze dell'apprendista stregone, travolto dalla sua
stessa hybris, del Sé grandioso esposto al proprio continuo, AMLETICO
fallimento.
Ti auguro, carissimo Vincenzo, che i lettori della tua Rivista, cui tu così
generosamente mi fai partecipare, riescano ad evitare la caduta in questa terribile
trappola e a navigare in acque meno insidiose di quelle di Odisseo.
Bruno Callieri
CALLIERI BRUNO
ANTROPOLOGIA E PSICHIATRIA: DALL'OGGETTIVITÀ DEL “CASO”
ALL'ESPERIENZA DI RAPPORTO
E DI INCONTRO CON LA PERSONA**
Quasi un secolo e mezzo fa, sulla scia del tardo illuminismo, il pensiero
positivista, in contrapposizione al declinante romanticismo, rendeva possibile la
grande fioritura della medicina sperimentale secondo il modello delle scienze
naturali, consentendo però anche di andare incontro a un suggestivo riduttivismo,
facilmente erigibile a sistema.
Il medico alienista, determinato univocamente nell'ambito naturalistico,
finiva per esaurirsi tutto nell'atto dell'obiettivazione, cioè per reificare l'altro, la
persona, costringendolo in toto nell'anonimato di categorie oggettuali,
etiopatogenetiche e nosologiche. Il suo potere restava essenzialmente adiolagico,
tutto conchiuso nella ―spiegazione‖ e nell'identificazione causale psiche cervello.
La famosa tesi griensigeriana (1863) ―le malattie mentali sono malattie del
cervello‖ veniva indebitamente assolutizzata, in un'ottica di medicalizzazione
radicale dell'uomo sofferente psichicamente e/o disturbato nel comportamento.
Con ciò non si vuol dire che la psichiatria non sia anche una neuroscienza,
cioè non debba anche avvalersi di impostazioni, di approcci, di procedimenti e di
metodi neurobiologici: basti pensare all'importanza innegabile e sempre crescente
degli studi sulla fisiologia e patologia dei neurotrasmettitori, alla
psicoendocrinologia, ai rapporti tra gli effetti neurofarmacologici e i modelli
comportamentali.
Ma, anche se va riconosciuto il fecondissimo orizzonte del naturalismo
psichiatrico (psichiatria organica, psichiatria biologica, neuropsicologia), non si
* L.D., Neuropsichiatra in Roma
** Med. e Morale 33,2,180-188, 1983
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può cadere nel riduttivismo e nell'equivoco metodologico, così chiaramente
delineato (ormai molti anni fa) da Ludwig Binswanger. Egli diceva che
―l'ottimismo della conoscenza consiste qui nel ritenere che il problema della
psichiatria vada risolto solo per la via dell‘ipotesi naturalistica. Una tale fede è
possibile solo se non si è consapevoli che l‘essere umano soltanto unilateralmente è
caratterizzato dalla «vita» o dal suo «essere naturale», mentre invece esso, per
essere pienamente compreso, necessita della caratterizzazione come presenza». La
psichiatria è dunque, basicamente, una scienza dell‘uomo, dell‘esistenza umana,
esistenza che non è solo natura ma è anche cultura e storia, cioè è anche persona.
Alla Crisis husserliana, alla riscoperta dell‘intenzionalità della coscienza,
alla Lebenswelt si debbono certamente grandi aperture d‘orizzonte della
psicopatologia e della psichiatria: aperture sul rapporto intersoggettivo, sulla
corporeità, sull‘incontro, sulla esigenza di scorgere e di cogliere, sempre
husserlianamente, l‘Alter—Ego e il suo esser-mondano anche nel «caso» clinico
più inequivocabile.
Ma il cammino che conduce all‘Alter-Ego e tutt‘altro che semplice e facile.
Nella tensione bipolare fra «natura» ed «esistenza», fra spiegazione (erklaren) e
comprensione (verstehen), fra il «caso» oggettivato in parametri biologici e il
«caso» incontrato nella sua realtà singola, irripetibile e irriducibile (si pensi al
depresso, là neurobiologicamente spiegato e qui antropologicamente inteso nelle
sue dimensioni esistenziali), si pone un tertium: l‘approccio psicoanalitico,
causalistico nella sua metapsicologia, ma sempre più umanistico nella sua prassi,
con una dialettica sempre più avvertita fra naturalità e storicità dell`uomo, ma con
una irriducible ambiguità fra spiegare e comprendere.
Questo tertium si dà sempre, oggi anzi si pone come parola ineludibile. Per
cui non si può non riconoscere che, sia pure in un senso ben diverso da quello
positivista, «la consapevole distanza dell‘obiettivazione non è un tradimento
esistenziale della persona malata, ma è l'indispensabile condizione dell‘attività
psichiatrica» (Straus, 1969), e che il fatto che una relazione io-lui non possa esser
trasformata nella relazione io-tu è una manifestazione primaria, fondamentale,
della psicosi.
Lo psichiatra quindi, come dice Tellenbach, non può non esser «camaleonte
di metodi»; anche perché, nella pratica quotidiana, egli incontra l‘altro non come
un socius, un compagno, che poi riduce a caso clinico; no, egli incontra un caso
clinico, sia pure di tipo particolare, il quale lo riporta poi sempre al dilemma che
connota lo specifico della psichiatria attuale: natura e/o esistenza.
La psichiatria va incontro perentoriamente dialettizzata articolandola sul
nodo essenziale dell‘intersoggettività, registro propriamente umano. Questo nodo,
che per la psicanalisi si è posto come recupero del soggetto, si fonda
innegabilmente sulla singolarità e onticità della persona, così come prospettato
dal1‘antropologia esistenziale.
Invero, accanto a1l‘impostazione psicanalitica e sempre riconoscendo ad
essa una sua innegabile validità sul piano operativo, recenti sviluppi delle dottrine
psicopatologiche, sollecitati dall‘apporto filosofico e religioso rivalutante la
dimensione dell‘irrepetibile singolarità della persona, hanno consentito l‘accesso
alla prospettiva umana in termini di rapporto e di incontro. Tale prospettiva
sarebbe destinata a rimanere radicalmente nell‘ombra ove 1‗approccio fosse
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esclusivamente naturalistico, e sarebbe perdita irreparabile.
In realtà, se la coscienza è essenzialmente intenzionalità, e l‘esserci è sempre
esserci nel mondo (Im lch-sagen spricht sich das Dasein als in-der-Welt-sein aus —
Heidegger, Sein und Zeit, pag. 321), l‘Io si pone sempre e soltanto in relazione.
Ecco tutto il significato «rivoluzionario» (per la psichiatria, almeno) del marceliano
, un coesse che consente di ben fondare metodologicamente
un‘antropologia dell'incontro, anche a1l‘insegna del personalismo (E. Mounier).
Questo dell'incontro e del personalismo mi pare potersi porre come uno dei
più corretti piani teorici da cui è deducibile il trattamento terapeutico della
Psyehanayse. Cogliere l‘a1tro in prima persona nell`incontro (come un Tu, o come
un Alter-Ego): l'antropologia dell‘incontro (cfr. di J. Boeckenhoff il vol. Die
Begegnungsphilosophie; Alberg, Freiburg, 1970) fa veramente compiere un giro di
boa al pensiero psichiatrico moderno più sensibile a1l‘istanza umana. Partendo dal
Tu e dal Noi l‘incontro, non più soltanto vissuto come esperienza limite, viene
considerato come fenomeno primordiale, antepredicativo, costitutivo del vivere
umano.
Lain Entralgo parla chiaramente di crisi del yoismo: il mio Io (anche nel suo
senso metapsicologicamente più esteso) non esaurisce la mia propria realtà. E
Heidegger, in Einfuhrung in die Metapoysik, e dice che non è più il tempo dell‘Io
ma è il tempo del Noi («die Wirzeit Statt der Ichzeit» — 2° ediz., Tubingen, 1958,
pag. 53). Dunque, di pieno significato antropologico appare la costituzione del noi,
della noità (Wirheit) e, in inevitabile antecedenza, la costituzione dell‘altro.
Qui però non possiamo far a meno di chiederci se siamo autorizzati a
«passare dalla constatazione empirica ed ontica dell‘esser-con alla posizione della
coesistenza come struttura ontologica del nostro esser-nel-mondo» (Sartre, L‘ètre
et le néant, pag. 304); va cioè chiarito se il fatto che il mio mondo debba esser il
nostro mondo sia più che un semplice fatto, se cioè questa coesistenza sia un
aspetto strutturale dell‘esistenza umana. Ciò è invero di fondamentale significato
per la giustificazione teoretica di una psichiatria interpersonale.
Heidegger ha chiaramente sottolineato che sono proprio i modil deficitari di
coesistenza a rilevare l‘esistenza come coesistenza: ―Anche l‘esser-solo
del1‘esserci è coesistenza nel mondo... L‘esser-solo è un modo deficitario del co-
essere, la sua possibilità è la dimostrazione di questo co-essere» (Sein und Zeit,
pag. l20). A me pare però che i modi deficitari (ammesso che sempre lo siano)
della coesistenza non «provano» che l‘esser-con nel mondo sia l‘aspetto strutturale
essenziale dell‘esistenza umana. Ciò mi condurrebbe a ritenere che,
filosoficamente parlando, è corretto dire non che c‘è soltanto la dimensione
interpersonale ma che c‘è anche una dimensione interpersonale. Però la rilevanza
di questa dimensione interpersonale, nella psichiatria attuale, è tale che sembra
davvero non potersi più prescindere da essa, anche se restano validi altri modi di
approccio (biologico,` comportamentale, etc.).
Ecco la nostra opzione: attualmente è per noi esigenza ineludibile la
psichiatria come fenomenologia dell''ntersubbiettìvità, cioè è ineludibile la
premessa fenomenologica dell'intersubbiettività a ogni psichiatria che voglia esser
propriamente antropologica.
Qui va ricordato con Natanson (pag. 38, 1962) che l‘«intersubjectivity
remain the root problem of philosophy for those who follow Husserl». Certo, e va
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anche aggiunto che proprio qui, alla base dell‘intersoggettività, per nessuno così
perentoriamente come per lo psichiatra si pone il corpo come intermediario. Il
corpo, che non è possibile astrarre dalla persona (forse non vi era riuscito nemmeno
Cartesio, se diceva «...me non tantum adesse meo corpori ut nauta est navigio, sed
illi arctissime esse conjunctum et quasi permixtum, adeo ut unum quid cum illo
componam»): il mio corpo non è un corpo; è il mio corpo e, in quanto mio (ma non
mio come è mio un libro, un oggetto) è tutto intriso di soggettività, è corpo-
soggetto, è qualcosa che io sono (non, è qualcosa che io ho). Inteso appieno questo
punto (si pensi alle illuminanti pagine di Merleau—Ponty), è facile vedere anche
che il mio corpo è la transizione da me al mondo, è intermediarietà.
Nell‘antropologia psichiatrica attuale, antropologia della relazione e
dell‘incontro, il mio corpo (ripeto, mio non come oggetto dell’avere marceliano)
rende possibile il mio·incontro con l‘altro come soggetto, possibile perché anche il
suo corpo è incarnazione della sua soggettività.
A questo proposito dobbiamo far nostra la sempre attuale affermazione di
Marcel: «Ètre incarné, c‘est s‘apparaitre comme corps, comme ce corps—ci, sans
pouvoir s'identifier à lui, sans pouvoir non plus s‘en distinguer-identification et
distinction étant des operations corrélatives l‘une de l‘autre, mais qui ne peuvent
s'exercer que dans la sphère des objets» (Du refus à l'invocazìon, pag. 31). E allora
in questo mondo vissuto (L'husserliana Lebenswelt), con questo corpo; come
intermediario dell‘incontro con l‘altro, la fenomenologia dell‘intersoggettività.
trova la piena premessa della sua giustificazione.
In questo ambito, che dovrebbe esser prolegomeno per ogni prassi clinica
psichiatrica, l‘«Io penso» dovrebbe esserr rimpiazzato dal «Noi esistiamo». E va
ancora una volta precisato che in questo «Noi esistiamo» un punto deve esser ben
chiaro: l'incontro con l'altro rivela l'altro a me non come un oggetto ma come
un’esistenza, cioè come una sorgente di senso e di significato.
L‘incontro con l‘altro, la sua presenza, rivela l‘altro a me come «like-me-in-
the world»: è questo un significato che io non percepirò mai nell‘incontro con le
cose. In questo senso si può dire che l‘altro è il mio «compagno-verso-il-mondo»
(cfr. Lujipen), sia nell‘amore che nell‘odio, sia. nella presenza che nell‘assenza, sia
nella collaborazione che nel conflitto.
È ovvio che questo noi presenta molte forme e contiene una moltitudine di
possibilità che debbono essere investigate. È questo il vasto compito della
psicologia fenomenologica, che può qui trapassare in psicologia sociale. Alla
psicopatologia compete più propriamente lo studio delle deficienze e delle
distorsioni di tale coesistenza. E ciò illumina di una luce nuova l‘approccio
all‘isolamento schizofrenico, all‘arresto depressivo della temporalità, al congelarsi
melancolico della colpa, all‘inautenticità d‘amore isterica e narcisistica, alla
passività dell‘evitamento, alla stabile instabilità del borderline, al mondo ostile del
paranoide. Questi sono i temi dell‘indagine psicopatologica attuale più
autenticamente antropologica; basti qui l‘indicarli.
Nel vivere quotidiano, purtroppo il noi che il fenomenologo incontra più
spesso è il noi dell'indifferenza, il vuoto freddo e opaco noi di una società sempre
più perdente il meglio del suo carattere umano: il noi della burocrazia e
dell‘autobus, il noi anonimo e anodino della ―gente‖, il sì impersonale
dell‘esistenza giornaliera, dove avvertiamo sempre, in negativo, la verità
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antropologica dell‘agostiniano «Nil- homini amicuin sine homine amico».
Qui si rivela tutto lo spessore umano dell‘asserto buberiano secondo cui il
fatto fondamentale dell‘esistenza umana è l’uomo con l'uomo, cioè è la relazione.
Riconoscere e accettare ciò è stato, per la cultura antropologica degli ultimi
decenni (si pensi al relazionismo di Enzo Paci), un fatto dalle conseguenze
incalcolabili: cogliere lo specifico della psicopatologia in termini di relazione, di
Mit-einander-sein, di alterità, un‘alterità che si costruisce sempre di nuovo, ogni
volta, secondo l‘infinita gamma dei diversi rimandi quotidiani. È qui che si situa,
con prospettive ricchissime ma in gran parte ancora da esplorare, l‘incontro
psichiatra-paziente, in particolare quello psicoterapeutico.
La dimensione dialogica di questo rapporto non è risolubile in psico-logia, è
antro-pologia. Buber inoltre, anticipando un tema ripreso dalla più recente
psicanalisi e psicologia del profondo a proposito di controtransfert, ha indicato
chiaramente e a più riprese che questa comprensione dialogica muove si
dall‘onticità delle due esistenze ma si costituisce solo «tra loro» (il famoso
zwischen Ihnen), cioè in un trascendimento di entrambe. Qui si situerebbe
propriamente l‘incontro che è, sempre buberianamente, Ghade (grazia) e
Geheimnis (mistero).
Ancora più pregnante per l‘agire psichiatrico è stato l‘apporto del pensiero di
Max Scheler il quale, specie in Gli idoli dell'autoconoscenza, ha ampiamente
mostrato che il singolo, l‘individuo, è sempre preceduto, nella costituzione
psicologica, dal noi.
Binswanger, con tutta la sua opera, è stato - per lo psichiatra
antropologicamente educato (ma sempre sensibile all'intenso richiamo freudiano)
un Weg;Weiser, un indicatore di via: la co-presenza, il co-esserci dell‘uomo,
minacciato, di perdita radicale dai processi di massificazione ma anche, più
sottilmente dal predominio della propria ipseità, va realizzato soprattutto nei modi
coesistentivi così mirabilmente da lui analizzati.
Qui però 1‘accesso va indicato muovendo; più che da definizioni
ontologiche, dall‘evento concreto dell‘incontro e della coesistenza: donde nella
psicopatologia attuale la prevalenza (sul momento diagnostico e nosologico,
radicalmente obiettivante, e che pur resta sempre operativamente
utilissimo) dell'approccio concreto ai singoli, clinici, fallimenti dell‘incontro o alle
sue limitazioni o impossibilità. L‘approccio psichiatrico che fa sua questa linea, in
autentico impegno coesistentivo, tende a contrapporsi polarmente ad ogni
reificazione dell‘altro, fondando in modo nuovo il rapporto medico-paziente.
È qui che mi preme sottolineare la posizione feconda e fondamentale (invero
poco nota nella più recente situazione psichiatrica italiana, che si va sviluppando
sotto la prevalenza del richiamo esercitato dagli orizzonti biologici e
comportamentali) di Victor von Weizsacher (‘86-‘57), di questo medico e
antropologo che giunge ad affermare con coerenza e lucidità di pensiero il primato
della relazione interpersonale: la relazione interpersonale come prima categoria
dell'umano, dunque come chiave per la fondazione e la lettura del rapporto medico-
paziente.
Sulla linea di Weizsacker sono persuaso che nella pratica psichiatrica il dare
e il ricevere costituiscono un atto unitario che ben può esser designato come
relazione di totalità, proprio secondo il principio della psicologia della forma.
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Questo nesso indissolubile, dimostrato anche sperimentalmente in persone che
svolgono un lavoro in comune, va riconosciuto alla base di ogni situazione
bipersonale (medica compresa), cioè in ogni situazione in cui è fondamentale la
reciprocità.
Partendo da questa reciprocità è stato possibile (si pensi alla scuola
psicoterapeutica di Stoccarda) prospettare in modo metodologicamente corretto il
passaggio dal transfert (psicanalitico) all‘incontro (antropologico).
Il modello trasferale (e controtrasferale) di rapporto resta sempre il modo
fondamentale di ogni procedimento psicoterapico ad impronta analitica; sarebbe
però necessario, in base a quanto si e venuto dicendo sopra, riscattare il transfert
dalla rigida delimitazione della teoria metapsicologica che lo sottende per
―schiudere‖ il paziente alla singolare dimensione del1‘incontro: ed un terapeuta
dovrebbe essere capace ed interiormente disposto a (favorire) questa apertura
esistenziale, questa partecipazione. .
In vero, oggi appare non più totalmente soddisfacente il considerare la
psichiatria come lo studio fenomenologico delle distorsioni della comunicazione:
essa piuttosto si propone in modo sempre più convincente come lo studio delle
dimensioni, più o meno antropologicamente distorte, dell‘incontro.
In altri termini, se esistere è anche partecipare (esse est coesse), la necessità
di una fondazione interpersonale della coscienza psicologica si impone, e si impone
anche come chiave ermeneutica sine qua non dei disturbi psichici. Ma, ripeto si
badi bene: l‘incontro non è da intendersi solo e semplicemente come Mit-seìn, cioè
come quella serie indefinita, anonima, impersonale di rimandi quotidiani a un
altrui in cui sempre ci imbattiamo, ma come esserci-con-l'altro, fedele
all‘insopprimibile struttura dialogica del singolo.
La psichiatria, dunque, come la scienza che studia l‘uomo nelle sue capacità
o incapacità di sentire il «noi», nelle molteplici forme di scadimento nell‘anonimo
o nel collettivo o di chiusura totale, là dove, si assiste a una vera e propria
«scomparsa del partner», un vanificarsi della sua copresenza (si pensi allo
schizofrenico, al maniacale, al paranoide e alle deformazioni che ivi assume
l‘incontro, cosi magistralmente descritte da von Baeyer).
Il disturbo psicotico dell‘incontro è un disturbo non solo tematico ma anche
modale, è anche un disturbo dell‘ordinamento «estetico» (Zutt) dell‘esperienza
vissuta, una perdita del fisiognomico, dello «stare».
È proprio lo studio antropologico-psichiatrico di questi modi distorti e
alterati o soffocati e abortiti dell‘incontro che consente di cogliere, per negativa e
con singolare pregnanza, tutta la portata pratica di quel peculiare modo del Mit-
sein che è appunto costituito da Mit-einander-sein, dall‘incontro con l‗altro
(Rencontre, Begegnung. Encounter è appunto il titolo di un famoso volume edito
da Spectrum, di Utrecht, nel 1954, che fu e resta per me fondamentale). Ed è
proprio sulla noità (la Wirheit) che punta l‘odierna antropoanalisi che, con
Cargnello, è analisi dell‘alterità e dell‘alienità.
La relazione e l'incontro: qui il caso oggettivato (di cui al titolo di ·questo
dire) si trasforma in persona, in alter-ego. Lo sviluppo antropologico che deriva da
questa dialettica, e che poi va ad impegnarsi fra i due poli costituiti dall‘angoscia
del singolo e dalla passione per l‘esistenza nella sua fondazione interpersonale, ci
conduce a rivedere in chiave completamente nuova argomenti di primaria
-
importanza per ogni psicopatologia che voglia esser scienza de1l‘uomo:
l'inquietudine, la coscienza della colpa, la solitudine, l‘invidia, il pudore, il
coraggio, l'attesa, la speranza, la fiducia, la nostalgia, la morte, l‘amore, la ricerca
di Dio.
Ciò potrebbe suscitare moto di scandalo in chi riduce tutto l‘uomo a homo-
natura; ma è un rischio che vale la pena di correre. E, forse, è anche un grosso
impegno morale.
BIBLIOGRAFIA
ANDERS G. L'uomo è antiquato. La terza rivoluzione industriale. (Trad. Ita).
Feltrinelli, Milano, 1995.
BINSWANGER L. Ausgaůhlte Vorrrdge und Àufsátze – Berna. 1955.
BOECKENHOFF J. Die Begegnungsphilòsophie. Freiburg, Alberg, 1970.
CALLIERI B. Psicopatologia e cultura. Attual. Psicol. 19, ½, 9, 15, 2004.
CARBONE P. Le ali di Icaro. Rischio e incidenti in adolescenza. Bollati
Boringhieri, Torino, 2003.
COPPO P. Tra psiche e cultura. Bollati Boringhieri, Torino, 2003.
GREEN A. Narcisismo di vita, narcisismo di morte. Borla, Roma, 1985.
LUIJPEN W. Existential Pherzomenology. Pittsburg, Duquesne Univ. Press., 1960.
MOUNIER E. Introduction aux vextlrtentialtlsmes, Paris 1962.
NATANSON M. Literature, Philosophy and the Social Sciences. L‘Aja, Nijhoff
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PACI E. Dall'esìstenzìalismo al relazionismo, 1957. Rencontre-
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STRAUS E., NATANSON M., Ev H.: Psychiatry and Philosophy. New York,
1969.
WEIZSÀCKER V. v. Der Geslaltkretlr, Stuttgart, 1968.
SAPIENZA UNIVERITÀ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE PSICHIATRICHE E MEDICINA PSICOLOGICA
FILIPPI LUIGI SILVANO
IL PROBLEMA “FEDE E RAGIONE” VISTO DA UNO PSICHIATRA*
Introduzione
In una società ricca di luci ma anche di molte ombre, molti si chiedono se la
fede religiosa, in quanto relazione con la Divinità, sia ragionevole o sia un
semplice costrutto umano, atto a soddisfare un bisogno di sicurezza e di protezione.
* Relazione al Simposio “Psichiatria, spiritualità e religione” del XIV Congresso della Società Italiana
di Psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febbraio 2010.
-
Concludendo: una ragione che non sia solo speculativa e fredda, ma che
voglia contribuire al benessere della persona e della società, facendosi ―riscaldare‖
dall‘amore fattivo (esigenza della comune appartenenza alla famiglia umana), può
aiutare il soggetto a rendere più genuina e più convinta la sua dimensione religiosa,
in definitiva la sua posizione – quale che essa sia - nei confronti della fede,
favorendone la crescita in ―umanità‖.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE
CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, CIRMI MARIO BENIAMINO
STENOSI DELL’ACQUEDOTTO DEL SILVIO IN UNA PAZIENTE
AFFETTA DA MALATTIA DI SJOGREN E SCLEROSI MULTIPLA
RIASSUNTO
Numerosi studi riportano percentuali di interessamento del SNC in corso di
Sindrome di Sjögren fino al 20%. I disturbi neurologici possono essere multifocali,
e riguardano sia l‘encefalo che il midollo spinale, e sono per lo più ricorrenti nel
tempo. Nei casi in cui il quadro neurologico è predominante, la diagnosi
differenziale con la sclerosi multipla (SM) può risultare difficile, con le
problematiche di carattere terapeutico che questo comporta.
SUMMARY
Several studies show that the CNS involvement in Sjögren's syndrome is
about 20%. The neurological disorders may be multifocal and concern the brain
and the spinal cord. In cases with predominant neurological symptoms, the
differential diagnosis with multiple sclerosis (MS) can be difficult because of
therapeutic problems that entails.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE
CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO
ESORDIO PSICHIATRICO DI MALATTIA DEMIELINIZZANTE IN
SOGGETTO AFFETTO DA GOZZO MULTINODULARE
-
RIASSUNTO
Nel corso degli anni, l'elevata frequenza di manifestazioni psichiatriche in
pazienti con SM ha suggerito che questa malattia dovrebbe essere inclusa
ordinariamente nella diagnosi differenziale dei pazienti che presentano sintomi
psichiatrici. In considerazione del fatto che un episodio di natura psichiatrica
potrebbe essere, come emerge dai dati di letteratura, sintomo d'esordio di SM,
un'attenta valutazione neurologica mirata alla individuazione di "segni" di
interessamento del SNC, rappresenta, certamente, un elemento di fondamentale
importanza ai fini di un corretto inquadramento diagnostico.
SUMMARY
The high frequency of psychiatric manifestations in patients with MS
suggested that this disease should be included in the differential diagnosis of
patients presenting with psychiatric symptoms. As the psychiatric episode may be
the onset of MS, a thorough neurological evaluation aimed at identifying "signs" of
SNC involvement, is certainly important for a correct diagnosis.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE
CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA
CHISARI CLARA GRAZIA, COSTANZO MARIA CRISTINA,
CAVALLI SALVATORE MARIA, CIRMI MARIO BENIAMINO.
MUTAZIONE P102L-V129 NELLA MALATTIA DI GERSTMANN-
STRAUSSLER-SCHEINKER:UN CASO CON ESORDIO PSICHIATRICO
RIASSUNTO
Le malattie da Prioni sono patologie eterogenee, talora familiari,
caratterizzate da svariati polimorfismi genici, le cui mutazioni possono
influenzarne l‘esordio, l‘andamento clinico e la prognosi anche all‘interno di una
stessa sindrome.
SUMMARY
Prion Diseases are heterogeneous syndromes, with several genetic
polymorphisms, in which each mutation may modify syndromes‘ beginning,
clinical trend and prognosis.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE
CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA
-
CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,
COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO
LA SINDROME DI GILLES DE LA TOURETTE
RIASSUNTO
La malattia di Gilles de la Tourette è una patologia di gravità variabile
prevalentemente infantile, in alcuni casi con interessamento significativo sulla
qualità di vita e sulle attività del vivere quotidiano. Tale aspetto è talora associato a
comorbidità psichiatricha.
SUMMARY
Tourette‘s Syndrome is a childhood disease that sometimes may lead to a
very poor quality of life. It is characterized by involuntary movements (tics) and
frequent comorbidity with psychiatric disease.
UNIVERSITÀ ―LA SAPIENZA‖ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE PSICHIATRICHE E MEDICINA PSICOLOGICA
VALDARNINI DANIELA, CONTRERAS LEONARDO, BURLA FRANCO,
FILIPPI LUIGI SILVANO
PICCOLA STORIA DI UN PICCOLO GRUPPO
UN’ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA DI SOSTEGNO IN GRUPPO PER
STUDENTI UNIVERSITARI
RIASSUNTO
Gli autori descrivono i principali problemi psicodinamici emersi nel corso di
una psicoterapia in gruppo di sostegno ad orientamento psicoanalitico per studenti
universitari, così come sono esposti dagli stessi partecipanti. Vengono anche
riassunti gli interventi e i commenti dei due terapeuti e dei due osservatori del
gruppo.
SUMMARY
The authors describe the main psychodynamic problems which emerged
during a group supporting psychoanalytic psychotherapy for university students,
the same one expressed by the same partecipants.
They also summerise the speaches and comments of the two
psychotherapists and the two observers of the group.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIP. DI PEDIATRIA MATERNO-INFANTILE
E SCIENZE RADIOLOGICHE-CLINICA PEDIATRICA
DIRETTORE: PROF. M. LA ROSA
-
BARONE R., TORRISI G., FIUMARA A.
PATTERN DI SVILUPPO IN PAZIENTI CON CDG IA
(DEFICIT DI FOSFOMANNOMUTASI).
RIASSUNTO
I disordini congeniti della glicosilazione (CDG) sono rari disordini del
metabolismo in cui si ha prevalente compromissione del SNC. Riportiamo 5 casi di
CDG Ia, che fra le CDG è la più comune, e consegue al deficit dell‘enzima
Fosfomannomutasi II (PMM2). Quattro dei nostri pazienti presentano il quadro
classico della CDG e per questi si è deciso di tracciare un profilo
neurocomportamentale che ha messo in evidenza la presenza di ritardo
psicomotorio e disabilità visuo-percettive, visuo-spaziali e di memoria. Nel quinto
paziente è invece emerso un fenotipo moderato. Per tutti e 5 la diagnosi è stata
posta tramite isoelettrofocusing della sialotransferrina e il difetto della
Fosfomannomutasi II è stato confermato in tutti i soggetti biochimicamente che
con la diagnosi molecolare.
SUMMARY
The congenital disorders of glycosilation (CDG) syndrome are a group of
genetic multisystem disorders with invariable involvement of the nervous system.
We report the developmental patterns and results of neuropsychological assessment
of two sets of sibs with classic form of CDG Ia syndrome, and one not-related
patient with intermediate phenotype. In this last patient neurological impairment is
mild and borderline cognitive abilities despite the occurrence of typical
extraneurological symptoms. This study expands our understanding on the clinical
spectrum of CDG Ia syndrome and may be helpful for planning rehabilitation and
education.
Parole chiave: deficit di glicosilazione, atassia, atrofia
olivopontocerebellare, ritardo psicomotorio
DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO
LA NEURORIABILITAZIONE IN PAZIENTI CON
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA
RIASSUNTO
La SLA è una malattia neurodegenerativa che necessita per una corretta
gestione clinica di interventi riabilitativi. E‘ infatti necessario impiegare diverse
figure professionali che devono educare il paziente, ridurre la ―disabilità fisica e
-
mentale‖ e migliorare la qualità di vita ed il tasso di sopravvivenza.
SUMMARY
ALS is a neurodegenerative disease that needs for proper clinical
management of rehabilitative interventions. It is necessary to use different
professional must educate the patient, reduce ―physical and mental disability‖ and
improving quality of life and survival rate.
DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO
NEURORIABILITAZIONE NELLA MALATTIA DI PARKINSON: STATO
DELL’ARTE
RIASSUNTO
Nei pazienti con malattia di Parkinson sono necessari programmi
neuroriabilitativi per un miglior approccio clinico al soggetto. La letteratura recente
ribadisce che la neuroriabilitazione riduce la disabilità fisica, ne migliora la qualità
di vita ed il reinserimento sociale del paziente.
SUMMARY
In patients with Parkinson neurorehabilitation programs are needed for better
clinical approach to the subject. Recent literature that the neurorehabilitation
reduces physical disability, improves quality of life and social reintegration of the
patient.
DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO
LA FIGURA DEL CAREGIVER NEL PROCESSO DELLA
RIABILITAZIONE
RIASSUNTO
Il caregiver nella processo riabilitativo di un paziente è una figura
fondamentale. Per una corretta e quotidiana gestione clinica del paziente disabile il
caregiver deve essere istruito ed informato da personale qualificato, inserito nel
team riabilitativo per una maggiore coscienza dei bisogni del proprio assistito.
Inoltre bisogna valutare il carico e i bisogni a cui è sottoposto il caregiver
nell‘espletamento del suo particolare e delicato compito.
-
SUMMARY
The caregiver of a patient in the rehabilitation process is an important figure.
For a correct and everyday clinical management of the disabled patient caregiver
should be trained and informed by a qualified , part of the rehabilitation team to a
greater awareness of the needs of his client. We must also assess the load and needs
to which is a subjiect to the caregiver in the performance of its special and delicate
task.
DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO
APPROCCIO RIABILITATVO NELLA
MALATTIA DI HUNTINGTON
RIASSUNTO
La Malattia di Huntington è una patologia neurodegenerativa caratterizzata
dalla progressione di disturbi del movimento, deficit cognitivi e cambiamenti
comportamentali. In tali pazienti necessari sono i trattamenti riabilitativi ma carenti
appaino in letteratura gli studi condotti in tali direzione.
SUMMARY
Huntington‘s disease is a neurodegenerative disease, characterized by the
progression of movement disorders, cognitive deficits and behavioral changes. In
these patients needed rehabilitation treatments are lacking but they appear in
litterature studies in this direction.
DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA
DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO
STRATEGIE RIABILITATIVE IN PAZIENTI CON ALZHEIMER
RIASSUNTO
Nei pazienti con patologia di Alzheimer la neuroriabilitazione è un approccio
terapeutico necessario. La neuroriabilitazione deve però prevedere trattamenti non
solo per i deficit cognitivi ma anche per quelli fisici.
SUMMARY
In patients with disease of Alzheimer the neuro-rehabilitation is a therapeutic
approach required. The neuro-rehabilitation treatments, however, must include not
only the cognitive but also physical ones.
-
DE FELICE MARIANGELA*, MONTEFORTE DARIA
**, DE FELICE FLAMINIO
***
PENSIERO MAGICO: QUOTIDIANITÀ E PSICOPATOLOGIA
RIASSUNTO
La ―magia‖ è una strategia di superamento dei vincoli e delle costrizioni al
libero dispiegarsi che contaminano tabuicamente le potenzialità individuali.
In questa senso il pensiero magico è una sorta di risorsa contingente che
consente di accedere gradualmente all‘assimilazione del reale o come è stato detto
―una grande riserva di forza contro la frustrazione, la sconfitta ed il Super-Io‖
La capacità adattiva di questa dinamica mentale presuppone un suo impiego
estemporaneo in una corretta e costante alternanza/integrazione di realtà ed
immagerie
Un‘organizzazione cognitiva che si stabilizzi nel tempo inducendo il
convincimento di potere sovrapporre l‘inventiva magica sul mondo reale è
all‘origine di diverse dinamiche psicopatologiche
SUMMARY
The ―magic‘‘ is a strategy to overcame the constraints to the individual
potentialities.
In this sense the magical thinking is a kind of contingent resource that
permits a gradual assmilation of reality or as it has been said ‗‘a vast suppyì of
strength against frustration, defeats and the superego‘‘.
The adaptive ability of this mental dynamics assumes its extemporary use in
a costant alternation/integration of reality and imagination.
Many psychopathological dynamics have their origin in a cognitive
organization that stabilizes in time, inducing the conviction of being able to
superimpose the magical inventiveness on the real world.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
RIZZOTTO ANGELA*, LO PRESTI GIANLUCA
**, DE PASQUALE CONCETTA
***
CONSEGUENZE PSICOPATOLOGICHE DEL MALTRATTAMENTO
NELL’INFANZIA E NELLA ADOLESCENZA
* Studente interno in Psichiatria. Università degli Studi di Messina
* * Studente interno in Psichiatria. Università degli Studi di Messina
* ** Direttore DSM Locri ( RC )
* Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche
* *Laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche
* **Ricercatore Confermato Med-25 presso l'Università di Catania
-
RIASSUNTO
I disturbi psichiatrici, quali la depressione infantile e il disturbo post-
traumatico da stress (PTDS), sono spesso patologie conseguenti di maltrattamento
e abuso.
Scopo della ricerca è verificare se l‘esposizione alle condizioni di
maltrattamento rendono più elevate le probabilità che queste patologie insorgano.
La ricerca è stata realizzata attraverso la somministrazione di due test diversi:
Davidson Trauma Scale e Children Depression Inventory. La ricerca intende
compiere una analisi quantitativa delle risposte ottenute.
L‘analisi dei dati ha mostrato una correlazione positiva tra la sintomatologia
depressiva e la condizione di maltrattamento.
Malgrado i nostri dati mostrino di sostenere il rapporto del maltrattamento
con la depressione infantile essi non confermano completamente la ipotesi della
ricerca: i bambini che hanno avuto esperienze di abuso possono mostrare sintomi
depressivi ma non sviluppano PTDS.
SUMMARY
Psychiatric disorders, such as Childhood Depression and Post Traumatic
Stress Disorder (PTSD), are often consequent to abuse conditions.
Our purpose in this study was to evaluate if exposure to abuse conditions
increases the chances to these pathologies to rise up.
This study has been realized using two different tests: Davidson Trauma
Scale and Children Depression Inventory. The study purpose is to develop a
quantitative analysis of the answers obtained.
Data analysis has shown positive correlation between depressive symptoms
and abuse conditions.
Despite of our data showed to be encouraging, expecially concerning with
Childhood Depression, they did not confirm the study hypothesis: children who
have experienced abuse can show depressive symptoms but don‘t develop PTSD.
LOMBARDO NICOLÒ ROSARIO
VIKTOR EMIL FRANKL E LA SOCIETA’ DEL XXI SECOLO
Una società malata
La logoterapia come cura di una società malata
La logoterapia: una psicoterapia «a partire dallo spirituale»
Le basi filosofiche del pensiero e della prassi di Viktor E. Frankl
Esperienza esistenziale, prospettive pedagogiche e sollecitazioni
già Dirigente Scolastico, Giornalista, Publicista
-
educative nel pensiero di V. E. Frankl
Frankl come ispiratore dei principi di senso da applicare nel campo del
lavoro e della vita organizzativa di impresa
Conclusioni
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE
PROF. DIEGO GERACI
SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, PALMERI ANDREA,
D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO
L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: UN CASO DI NOSTRA
OSSERVAZIONE PERITALE
RIASSUNTO
L‘AdS è una figura giuridica introdotta dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004
per la prima volta nell‘ordinamento italiano con l‘obbiettivo di affiancare una
persona la cui capacità di agire è limitata o compromessa. Ha la funzione di
tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione
possibile della capacità di agire.
SUMMARY
AS is a legal introduced by Law No. 6 of 9 January 2004 for the first time in
Italian law with the purpose of accompanying a person whose capacity to act is
limited or compromised. Its function is to protect… the people without all or part
of autonomy, with the least possible limitation of the capacity to act.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE
PROF. DIEGO GERACI
SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., GIUFFRIDA FRANCESCA,
PALMERI ANDREA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO
DANNO DA LUTTO: CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI
PRENDENDO SPUNTO DA UN CASO DI NOSTRA OSSERVAZIONE
PERITALE
-
RIASSUNTO
La perdita di un congiunto, in seguito a fatto illecito, può determinare, in
persone particolarmente predisposte, assieme al danno morale, consistente in un
patema d‘animo transeunte, un vero e proprio danno biologico di tipo psichico, a
carattere permanente o transitorio, che è soggetto a risarcimento solo se è provato il
nesso causale tra perdita del congiunto e sviluppo del disturbo psichiatrico.
SUMMARY
The loss of a relative, as a result of illicit law, can result in people
particularly prone, with the moral damage, consisting of a transient distress of the
mood, a psychic type of biological damage, permanent or transitory, which is
subject to compensation only if it‗s proved the causation between loss of a relative
and development of psychiatric disorder.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE
PROF. DIEGO GERACI
SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, GIUFFRIDA FRANCESCA,
D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO
CONTENZIOSO GIUDIZIARIO E RAPPORTO EMPATICO
MEDICO PAZIENTE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO
ALLA FIGURA DEL PEDIATRA
RIASSUNTO
Il tema del rapporto medico paziente assume sempre più notevole interesse
anche in vista dell‘aumento del contenzioso giudiziario che si è venuto a creare tra
due figure che devono essere alleati e non nemici, devono collaborare, ognuno con
i propri specifici compiti con l‘unico obbiettivo della salvaguardia della salute. È
segnalato da più parti che, ormai, da tempo il rapporto medico – paziente è in
sofferenza.
SUMMARY
The crisis of the doctor-patient relationship is a considerable and interesting
theme in legal dispute because the two figures have to be allies, not enemies, work
together. The only objective for them is the protecting health, but they don‘t get
this, so we can say that the doctor-patient relationship is suffering.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE
PROF. DIEGO GERACI
-
SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., PALMERI ANDREA,
GIUFFRIDA FRANCESCA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO
BREVI CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI SUL
DANNO PSICHICO
RIASSUNTO
Dapprima sottovalutato, il danno psichico ha assunto rilevanza nella casistica
medico-legale, dagli anni ‘90 in poi, sfruttando gli enormi sviluppi degli studi
psicopatologici forensi. Infatti il danno psichico viene valutato come danno
biologico e quindi differenziato dal danno morale e dal danno esistenziale, pertanto
merita un‘attenta valutazione medico-legale sia in campo civile che penale.
Tenendo presente che per la sua valutazione non possiamo fare riferimento a tutti i
criteri abitualmente utilizzati in medicina forense.
SUMMARY
Since the 90s, the psychic damage was important in the medical-legal cases,
as a result of the enormous developments in forensic psychopathological studies. In
fact, the psychic damage is valued as biological damage, and then it‘s differentiated
from the moral damage and existential damage, therefore it deserves a careful
medico-legal evaluation, both in civil and criminal matters. But It‘s important to
remember that for its evaluation we cannot refer to all the criteria normally used in
forensic medicine.
CONTI DANIELA*, RAPISARDA VINCENZO
**
I GIOVANI DELLA SICILIA SUD ORIENTALE
IN CERCA DI OCCUPAZIONE. CONDIZIONE DI DISAGIO
CHE PUÒ INDURRE AD ECCESSIVO USO DI ALCOLICI,
DROGHE, DIPENDENZE VECCHIE E NUOVE, DA INTERNET, GIOCO
D’AZZARDO, VANDALISMO E BULLISMO***
RIASSUNTO
L'interesse per i giovani e le varie difficoltà che questi incontrano nella loro
crescita rappresenta uno degli argomenti attualmente più studiati nella letteratura
scientifica. La ricerca si è occupata di indagare un campione di 1103 giovani della
sicilia sud-orientale, mediante all'utilizzo di un questionario strutturato composto
da 18 items a scelta multipla. Dall'analisi dei risultati è emersa una condizione di
grande difficoltà e sfiducia verso se stessi e verso l'ambiente esterno. In particolare
le difficoltà lavorative occupano un posto centrale tra le preoccupazioni dei
giovani.
* Dottore in Psicologia ed in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica presso l'Università di Catania
* *Già direttore della Clinica Psichiatrica dell'Università di Catania
* **Sintesi della relazione finale della borsa di studio annuale di avvio alla ricerca svolta presso
l'Università di Catania nel C.L. in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica
-
SUMMARY
The interest for the young people and the various difficulties they encounter
in their growth currently represent one of the most studied topic in the literature.
The research investigated on a group of 1103 young people from the south-eastern
Sicily, through the use of a structured questionnaire consisting of 18 multiple-
choices items. Analysis of the results revealed a condition of great difficulty and
self distrust and the external environment. In particular the work difficulties are in
a central place among the concerns of young people.
RAPISARDA GRAZIA
PER UNA STORIA DEGLI STUDI CLASSICI E CRISTIANI
IN ITALIA ED IN EUROPA NEL XX SECOLO:
IL CARTEGGIO DI EMANUELE RAPISARDA
Prof. Francesco Gugliemino, Signora Marchesi, Prof. Giuseppina Guglielmino, Concetto
Marchesi, Emanuele Rapisarda, Catania 1948.
-
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE – ASCOLI PICENO
DIRETTORE: PROF. MARIANI G.
GIORGI M.G., MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., CIONI M.F.,
MARIANI G.
STURM UND DRANG
Introduzione
Bibliografia
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE – ASCOLI PICENO
DIRETTORE: PROF. MARIANI G.
MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., TANCREDI A., GIORGI M.G.,
MARIANI G.
UN’ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA DI GRUPPO
NELLA COMUNITÀ
Introduzione
Descrizione del gruppo
Modalità e contenuti
Dinamiche del gruppo
Riflessioni critiche e conclusioni
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE – SCDU DI PSICHIATRIA
CENTRO PILOTA REGIONALE PER LA CURA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
ALIMENTARE
AOU SAN GIOVANNI BATTISTA
FASSINO SECONDO, URANI CRISTINA, QUARANTA MICHELA, NOTARO GIULIA,
ABBATE-DAGA GIOVANNI
-
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E
TRATTI DI PERSONALITA’
RIASSUNTO
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie complesse
ad eziopatogenesi biopsicosociale e prevalentemente femminili, in cui personalità e
tratti di personalità alterati rivestono un ruolo centrale. Le caratteristiche
premorbose dei pazienti con DCA tendono a manifestarsi da sole o in associazione
con altri disturbi, in un continuum che spazia dai tratti schizoidi a quelli ossessivi
fino a personalità discontrollate emozionalmente. Lo scopo del presente lavoro è
valutare la presenza e di tratti alterati di Personalità attraverso interviste strutturate,
somministrazione di tests (Temperament Character Inventory e EatindDisorder
Inventory -2) e la correlazione di tali tratti di personalità con la psicopatologia
alimentare. Sono state reclutate 850 pazienti valutate presso il Centro Pilota
Regionale per la cura dei DCA
Il 79% delle pazienti presenta tratti di personalità alterati suggestivi di
presenza disturbo di personalità con un maggior riscontro di disturbi di Cluster C
nell‘Anoressia Nervosa e di disturbi di Cluster B nelle pazienti affette da Bulimia
Nervosa; di particolare frequenza è il riscontro di tratti borderline di personalità,
che correla con la gravità del sintomo alimentare. Lo studio della personalità si
conferma pertanto fondamentale per individuare le caratteristiche peculiari di
ciascuna paziente ed indirizzare il progetto terapeutico ad personam.
SUMMARY
Eating Disorders (EDs) are complex pathologies with a bio-psycho-social
ethiopathogenesis, mainly feminine, in which altered personality traits play a
central role.
The premorbose features of EDs-patients tend to present themselves both alone and
in association with other disorders, in a continuum that ranges from schizoid or
obsessive traits up to an emotionally discontrolled personality. The present work,
using structurated intervierws, psychometric tests (Temperament Character
Inventory e EatindDisorder Inventory -2) shows the presence of alterated traits of
Personality. 850 female patients, evaluated by the Psychiatry EDs Unit of the
University of Turin have been recruited. 79 % of the patients present alterated traits
of personality, with a prevalence of traits of Cluster C in Anorexia Nervosa and of
traits of Cluster B in the patients affected by Bulimia Nervosa; with a particularly
frequent appearance of borderline personality traits, correlated to severity of eating
symptomatology. A study of the personality therefore confirms itself as
fundamental towards a definition of the specific characteristics of any individual
patient. The therapeutic project have to consider the personality traits for a made
tailored treatment.
-
FORUM
(DIALOGO CON E TRA I LETTORI)
Le condanne più severe non ci restituiscono i lavoratori: Torino, avanzata la
proposta di omicidio volontario per il rogo Thyssen – Krupp
Quando manca la volontà di prevenzione. da La Voce Repubblicana del 22 dicembre 2010
Non è certamente una vittoria, la proposta di condanna per omicidio
volontario, presentata il 14 dicembre 2010, davanti alla Corte di Assise di Torino,
contro il Presidente della Thyssen - Krupp. Non possono, infatti, essere guerre,
quelle che ancora si svolgono, prima, tra datori di lavoro e operai, dopo, di
ritorsione, tra società civile e imprese.
Piuttosto una sconfitta, per tutti, operai e società stessa, in un conflitto
permanente che – di là da, modeste, flessioni degli infortuni sul lavoro (nelle
statistiche, a ogni tappa di rilevazione adattate, e ridiscusse, secondo convenienza)
–, da troppi anni fa registrare il costante livello di casi mortali. Invariati nel
numero, purtroppo veritieri, perché raramente occultabili tra la manodopera non
denunciata.
Si deve al recente T.U. sulla Sicurezza sui luoghi di Lavoro, dlgs.81/2008 e
successivi emendamenti, la diversa connotazione penale data alle cause degli
avvenimenti luttuosi, derivanti da deliberate decisioni che vanno verso la
monetizzazione delle vite umane al lavoro. Scelte economiche, in termini di costi
ritenuti ―inutili, non produttivi‖, sono state e continuano a essere compiute
all‘origine, sullo status quo delle pericolosità oggettive, esistenti nelle catene
lavorative dell‘industria. Ratio ed esito atteso dall‘operazione punitiva, hanno
tuttavia, forte, il sapore di una vendetta contro soggetti nei confronti dei quali
quella società dovrebbe, invece, impedire tout court di concepire e attuare azioni
criminose.
Cultura acquisita ed espressa - nella messa in sicurezza dei cicli di
produzione aziendali (per nulla spontanea in Italia) -, nella quale non rientrano de
plano comportamenti dei datori di lavoro conducenti ab initio a situazioni prive di
negatività per la prevenzione: serve tuttora pensare a ostacoli più elevati nel
rilascio di autorizzazioni all‘avvio di imprese e provvedere ad aumentare i controlli
durante la gestione delle attività.
Il bilancio umano di vite sottratte, non può rimanere solamente indice per
―gare‖ con altre nazioni più virtuose, indietro nelle graduatorie dei caduti sul
lavoro.
Per tutto ciò, va tenuto conto che le concezioni filosofiche e giuridiche,
sottese e contrapposte nei testi che nascono poi dalla mediazione parlamentare, non
fanno guadagnare soglie etiche alla coscienza civile.
Non ci piace ricordare e riprendere la decina di articoli pubblicati su questa
testata – per tutti, del 25 novembre 2009, 23 gennaio 2010, 6 marzo 2010, 8 aprile
2010, 31 luglio 2010, 28 settembre 2010, 25 ottobre 2010 -, ma gli argomenti
trattati sembra siano rimasti esposti soltanto al progressivo silenzio, se non fosse
per i debiti di presenza da parte di istituzioni e media. Le occasioni di parlarne
sono rappresentate, soltanto, da qualche incidente, più di altri, o da rapporti annuali
-
sugli andamenti dei fenomeni infortunistici e delle malattie professionali;
occasioni, nelle quali ci si sforza di attestare diminuzioni dei lavoratori colpiti, mal
valutando aspetti di accelerata disoccupazione nel mercato del lavoro – ―ufficiale‖
o ―nera‖ che sia -.
Sul proseguire del non facere (vedasi in proposito La Voce Repubblicana
del 23 gennaio 2010), in tema di azioni concrete e risultati apprezzabili sul
miglioramento delle condizioni di sicurezza, l‘ultimo allarme è di Guastella sul
Corriere della Sera del 9 dicembre corrente, il quale riporta dichiarazioni della
Procura di Milano che, seppure circoscritte alla provincia, non denegano situazioni
certamente generalizzabili sul territorio nazionale: la non impedita caduta della
vigilanza in materia di prevenzione infortunistica, o per lo meno, il suo mancato
incremento, non si sottraggono da accuse di negligenza e responsabilità.
Folco Mileto
Commissione lavoro,
previdenza e sicurezza del P.R.I .
Considerazioni dei Dirigenti della FUCI sulla riforma dell’Università
È stato approvato lo scorso 23 dicembre al Senato il disegno di legge
concernente Norme in materia di organizzazione delle università, di personale
accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e
l'efficienza del sistema universitario. Siamo quindi ora in presenza di una vera e
propria legge di riforma dell'università.
Riconosciamo tutti quanti il malessere dell‘Università italiana ed il suo
bisogno impellente di riforma, una riforma però che non la consideri come mero
capitolo di spesa ma che sia disposta ad investire in essa, riconoscendola come
risorsa fondamentale per il Paese. Ma ancor di più il nostro sistema universitario
necessita dell‘attenzione di una classe politica che abbia a cuore il futuro dei
giovani e dell‘istruzione, perché il futuro del nostro Paese passa dalle aule
universitarie.
Il Ministro Mariastella Gelmini ha più volte invitato tutti, anche nelle ultime
ore, alla lettura serena e senza pregiudizio del testo della Riforma. Un appello che
abbiamo accolto invitando gli studenti aderenti alla Federazione e non solo alla
riflessione e al confronto a partire dal testo, convinti della necessità di non
accontentarsi degli slogan di vario genere sentiti da più parti e del fatto che alla
base di ogni critica costruttiva debba esserci prima di tutto la corretta informazione.
Né passivi né in antitesi per forza dunque, ma informati e consapevoli della
necessità di porsi in dialogo.
Alla discussione della Riforma in sede parlamentare hanno fatto da
contraltare in queste settimane manifestazioni e proteste estese e diffuse su tutto il
territorio nazionale. In taluni casi si sono registrate violenze e scontri che sono
senza dubbio da condannare, così come sono da isolare le frange estremiste dei
movimenti di protesta. Allo stesso tempo però la nostra Federazione ha espresso a
più riprese sostegno a tutti coloro che, avendo a cuore la situazione dell‘Università,
si sono ritrovati per manifestare pacificamente il loro dissenso, convinti che solo
dal dialogo possano nascere un‘eredità sana e solida per le prossime generazioni e
-
che della violenza nulla resti se non delle radici negative. Rappresenta un‘assoluta
novità l‘occupazione di monumenti del patrimonio artistico – culturale italiano: che
sia un segnale che dice l‘urgenza di tornare alla valorizzazione della cultura come
fonte di ricchezza e fattore di crescita per l‘intero Paese? Le manifestazioni inoltre
richiamano a responsabilità coloro che avrebbero dovuto discutere prima e in tempi
diversi questi disegni legislativi e scuotono il torpore di un Paese che non considera
l‘università come ―questione‖ di tutti.
Entrando nel merito del disegno di legge, emergono luci e ombre. Quello che
ci preoccupa in modo particolare è il fatto che gli obiettivi di efficienza,
trasparenza, merito sono affidati in buona misura a regole future, a decreti del
Governo e il testo della riforma manca di fissare direttive forti circa questi temi.
Proviamo a considerare ora alcuni degli elementi sui quali ruota il dibattito di
questi giorni, senza alcuna pretesa di esaustività ma con il desiderio di stimolare
ulteriori approfondimenti. Ad esempio, al nuovo disegno della governance sembra
sottostare l‘idea, a nostro avviso debole, che i problemi dell‘università siano in
primo luogo problemi di governance. Ed ancora, concordiamo sulla necessità di
mettere a punto dei criteri che ridimensionino il potere dei rettori, cresciuto
enormemente negli anni, ma allo stesso tempo ci interroghiamo circa la proposta
prevista dalla Riforma che introduce il vincolo dei due mandati. Potrà questo
garantire una reale e fisiologica alternanza in questa carica, mentre intanto si
delineano nuove competenze per il Rettore quali ad esempio la proposta di nomina
della nuova figura del direttore generale? Ed ancora la questione della valutazione.
Tutti concordiamo sulla necessità di una valutazione accurata della ricerca e della
didattica, ma su quali criteri? Non si tratta quindi di discutere circa valutazione
si/valutazione no, ma piuttosto di chiarire come si valuta. E a questo la Riforma
non risponde. Circa i ricercatori a tempo determinato, la previsione del cosiddetto
sistema di ―tenure-track‖, che permetterebbe ai ricercatori, dopo un periodo di
massimo 6 anni, di diventare professore associato, contrasta con la mancanza di
risorse da destinare ai suddetti contratti di ricerca. Quella che potrebbe essere una
norma innovativa a favore del merito e dei ricercatori più bravi, corre il rischio di
trasformarsi in una mannaia contro di loro nel caso non vengano destinate adeguate
risorse. Preoccupa inoltre la questione del diritto allo studio dal momento che si
delega al Governo la previsione circa l‘effettività di questo diritto mentre il Fondo
per il merito che viene istituito rischia di rimanere un contenitore vuoto e ci sono
ampi margini per chiedersi con seria preoccupazione quali risorse ci saranno per gli
studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi.
Molti altri sarebbero i punti del testo da menzionare e le questioni da
affrontare. Continuiamo insieme a seguire gli sviluppi che verranno a seguito
dell‘approvazione della riforma. Sia sempre il dialogo ed il confronto a guidare
l‘impegno fatto di riflessione, elaborazione e decisione di fronte alle sfide che
questo tempo e questa Università pone. La nostra presenza e testimonianza possa
essere occasione per tutti per andare oltre le prove di forza che da più parti si sono
registrate in questo periodo.
Sara Martini e Alberto Patti
Presidenza Nazionale della FUCI
-
RECENSIONI
Jean Pierre Schaller. La melanconia. Del buon uso e del cattivo uso della
depressione nella vita spirituale.
Gribaudi Ed. Torino, 1991.
Shaller nel suo volume sulla melanconia e del buono e cattivo uso della
depressione nella vita spirituale ricorda che Esquirol nel 1838 tratta delle ―malattie
mentali considerate sotto il profilo medico, igienico e medico-morale‖ e accusa
metafisici e moralisti di aver completamente ignorato l‘aspetto organico tanto
dell‘alienazione mentale quanto delle passioni. In realtà il rimprovero a metafisici,
teologi e moralisti trascura Aristotele che aveva scritto che ―l‘ira, i desideri
amorosi e qualunque altra affezione del genere producono, manifestamente, un
cambiamento nel corpo, sino ad un vero sconvolgimento. Dieci anni dopo lo stesso
Esquirol mostra la sua delusione per il poco aiuto dei sacerdoti nei confronti dei
melanconici.
Tommaso d‘Aquino, fedele ad Aristotele, definisce l‘accidia (acedia) una
tristezza spossante che deprime talmente lo spirito di un uomo da togliergli la
volontà di agire… questa particolarissima tristezza che fa disprezzare i beni che ci
vengono da Dio.
Ma ancora prima di Cristo tra i latini si parlava di taedium vitae e Seneca da
alcuni consigli a quanti desiderano che giunga la notte per disgusto del giorno.
Sant‘Agostino parla della noia di vivere (taedium vivendi).
Vincenzo Rapisarda
DE LUCA Bruno, GENTILE Rosalba: Un camper XXL. Viaggio di una
famiglia sovrabbondante…nell’amore.
Editore Sempre. Rimini,, 2009. pgg. 318 euro 10.
L‘Autore, figlio di un affermato radiologo, sin dall‘età di 10 anni
appassionato di mare e di montagna, segue con impegno gli studi sino alla laurea a
Catania e la specializzazione al ―Gemelli‖ di Roma e da Ricercatore universitario
in Radiologia a Catania, ma la voglia di vivere con la V maiuscola e non nella
piatta quotidianità, priva di emozioni ed entusiasmo lo fa rinunciare alla
problematica vita universitaria e si dedica alla diagnostica avanzata per l‘apparato
gastroenterico, non esistente a Catania.
Scrive che la vita è fatta di incontri negativi e positivi e quasi per caso in una
piccola Chiesa, affollata da persone che pregano e si occupano di disabili, incontra
una ragazza. Nel giro di una ventina di giorni decidono di sposare. Anche la
ragazza ha un passato di sogni non realizzati e partono, in un piccolo camper usato,
per Parigi dove vivono tre mesi, dedicati al perfezionamento in tecniche
radiologiche diagnostiche e terapeutiche.
La moglie sociologa lo assiste con grande disponibilità ed affetto. Dopo tre
anni di inutile attesa si rendono conto di non poter avere figli e chiedono di
adottarne uno. Dopo sei mesi vengono assegnati loro due fratellini di 2 e di 1 .anno.
-
La dottoressa Gentile asserisce giustamente che ‖non è madre chi genera
fisicamente ma chi fa la mamma, chi vive con generosità la relazione ed elenca
opportunamente la relazione di amore di attenzione, di apertura totale, relazione
centrata sul bene dell‘altro in cui il dono di se è un‘esigenza e non un sacrificio ma
relazione di fedeltà eterna‖.
Il camper vecchio e piccolo viene sostituito per accogliere la famiglia
cresciuta.
Conoscono poi la Associazione, Comunità Giovanni XXIII e ascoltano
ammirati la conferenza di Don Oreste Benzi. Lo incontrano a capodanno a Rimini e
poi vanno a Nomadelfia, vicino Grosseto e ogni anno vanno a Rimini e fanno
tesoro della sua frase: ―cose belle prima si fanno e poi si pensano‖, e quindi
accettano di accogliere una bambina Down. Non si fermano e prendono pure
Francesco un bambino Down artistico, pur avendo 4 posti e non 5 nel camper.
Affrontano con amore generoso le difficoltà notevoli prima, durante e dopo
l‘intervento cardiochirurgico per Francesco.
Da responsabile della Comunità Bruno si deve recare ad Adrano per assistere
ed accogliere la quattordicenne Giuseppina che rimane con loro due anni e mezzo
ma, pure essendosi allontanata, grata telefona. Altre esperienze complesse ed
impegnative si hanno con Elena e con il Rom dei paesi dell‘Est, Jorghe e la
nigeriana Silvia che inducono considerazioni importanti nell‘affrontare i problemi
derivanti dalle migrazioni.
La famiglia si è allargata sino a 14 persone. Papà Bruno è responsabile della
Comunità catanese per 9 anni e la mamma Rosalba per altri tre, comunità che è una
delle 1850 Associazioni e delle 400 strutture che assistono in 25 Paesi 38.000
persone, a seguito della fondazione a Rimini della Comunità Giovanni XXIII da
parte di Don Oreste Benzi, chiamato‖apostolo della carità‖ dal Papa.
Urgente ridurre gli sprechi nel mondo occidentale (buttiamo nella spazzatura
il 30% degli alimenti che compriamo e enormi quantità di plastica) che rischiano
di inquinare e compromettere anche il clima, per cui Benedetto XVI ci invita ad
eliminare il consumismo e pensare ai popoli affamati e senza futuro per cui un
esempio fattivo ed ammirevole ci viene dal radiologo e dalla sociologa catanesi,
autori del suddetto volume.
Mi sembra infine pertinente riflettere e fare attenzione alle troppe
organizzazioni che tramite la posta, la televisione , la stampa ci invitano a dare
contributi, magari solo economici, a fini umanitari, senza tener conto che ogni
organizzazione spende in organici e pubblicità molto di quanto raccoglie per i paesi
poveri, i malati, i diversamente abili e i bambini che muoiono di fame.
Vincenzo Rapisarda
Philippe Pignarre: L’industria della depressione. Bollati Boringhieri. Torino
2010.
Un volumetto di Philippe Pignarre del 2001 dal titolo ―Comment la depression è
devenue une épidémie‖ e tradotto in Italia nel 2010 da Mario Pezzella affronta con
buona documentazione tanti aspetti, avanzando serie critiche in particolare nei
-
confronti delle industrie farmaceutiche.
Egli sostiene che una separazione, un lutto, difficoltà sul posto di lavoro, o la sua
perdita e nei giovani l‘attesa senza speranza di trovarlo, malattie fisiche lunghe e
dolorose sono condizioni che possono spesso condurre alla depressione. Segnala
che fino a qualche tempo fa i monaci che si annoiavano ad ascoltare le Sacre
Scritture peccavano di ―accidia‖, uno dei sette peccati capitali da cui può derivare
la pigrizia o la depressione. Sulla base di ciò e di altro considera che le malattie
dell‘anima non dovrebbero essere di competenza della medicina e non a caso negli
Stati Uniti si preferisce parlare di ―disturbi mentali‖ e non di malattie mentali.
Nel 1970 vi erano un milione di depressi nel mondo, nel 2000 sono un miliardo.
Nel 1980 visite con prescrizione di antidepressivo negli Usa erano 2,5 milioni, nel
1989 4,7 milioni.
La psichiatria americana transculturale si è posta l‘interrogativo se la depressione è
la stessa ed è diffusa egualmente nei paesi occidentali rispetto al resto del mondo.
Già Kraepelin e i suoi Allievi alla fine dell‘800 avevano osservato in Indonesia
rarità di depressione, minore gravità e minore durata.
L‘OMS ha svolto molti studi sulla depressione e ha riscontrato senso di colpa nel
68%dei depressi svizzeri rispetto al 32% degli iraniani.
I fattori genetici non possono spiegare l‘aumento incredibile delle ―depressioni‖
così come negli USA l‘aumento considerevole dei disturbi di personalità multipla
per iniziativa di terapeuti e associazioni di utenti. Nel caso della depressione
Pignarre, che ha lavorato per molti anni nell‘industria farmaceutica, sostiene che è
stata appunto la industria farmaceutica che dopo la diffusione dei neurolettici ha
ritenuto più vantaggioso puntare sugli antidepressivi mediante la moltiplicazione
delle sperimentazioni e allargando le prescrizioni mediante la introduzione di
nuove forme cliniche, quali ad esempio ―il disturbo dell‘ansia sociale‖che si è
riusciti ad inserire nel DSM- IV per la paroxetina. Vi è poi un‘ampia disamina
delle cause non biologiche della depressione e riprendendo le tesi della
psicoanalista Marie-Franc Hirigoyen, viene dato grande rilievo allo ―harcèlement
moral‖ che causa la depressione per le violenze subite in famiglia e nel lavoro.
Viene poi confrontato il depresso seguito dalla moderna psichiatria occidentale,
privo di iniziativa e di speranza rispetto al depresso nella tradizione buddista che è
considerato un esempio da seguire, come colui che si è incamminato nella via della
salvezza.
Sono convinto che vi è molto da far riflettere per una riscoperta della
collaborazione tra psichiatri e religiosi.
Vincenzo Rapisarda
NOTIZIARIO
Alla vigilia della consegna delle bozze corrette di questo numero di
―Formazione psichiatrica e Scienze umane‖ in Tipografia, si è concluso il 15°
Congresso SOPSI e mi allieta segnalarne il successo per merito del Presidente Prof.
Mario Maj e dei Collaboratori, tra cui è giusto segnalare, oltre il Consiglio
-
direttivo, la Fondazione Paolo Pancheri, i Colleghi Brugnoli e Palma e la MGA,
efficiente segreteria organizzativa. .
Ancora prima che, con il lavoro assai impegnativo di molti e di Alessandro
Rossi in prima linea, verranno inserite in Internet tutte le sessioni svolte, con i
contributi di autorevoli Relatori stranieri ed italiani, mi fa piacere segnalare:
la rilevante inaugurazione con la relazione del prof. Maj;
il conferimento di un Premio per gli straordinari contributi scientifici ai
Professori Rossi e Cassano; la lettura magistrale dell‘inglese : Rutter;
l‘attenta e numerosa partecipazione di psichiatri italiani e stranieri;
l‘impegno dei numerosi presentatori di posters.
L‘Assemblea della SOPSI all‘unanimità ha approvato le linee direttive del
prossimo Congresso nazionale (16°) per il 2012 e accolto alcuni Simposi proposti.
Il Consiglio direttivo si è impegnato a proseguire nella organizzazione di
corsi regionali di aggiornamento.
Vincenzo Rapisarda
PROSSIMI CONGRESSI
12-15 MARZO 2011, VIENNA
19TH
EUROPEAN CONGRESS OF PSYCHIATRY – EPA 2011
Rivolgersi a: www.epa-congress.org
21 MARZO 2011, VILLA CAMALDOLI, NAPOLI
NUOVE PROSPETTIVE NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOSI MAGGIORI
Rivolgersi a: www.psicosimaggiori.it – [email protected]
21-25 MARZO 2011, MONACO
XVI CONGRESSO MONDIALE DI PSICHIATRIA DINAMICA
Rivolgersi a: [email protected]
4-6 APRILE 2011, ROMA
11TH
EUROPEAN BIPOLAR FORUM
Rivolgersi a: www.irbd.org
14-18 MAGGIO 2011, HAWAII-USA
APA ANNUAL MEETING. AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION
Rivolgersi a: www.psych.org
29 MAGGIO-2 GIUGNO 2011, PRAGA
10TH
WORLD CONGRESS OF BIOLOGICOL PSYCHIATRY
Rivolgersi a: www.wfsbp-congress.org
http://www.epa-congress.org/http://www.psicosimaggiori.it/mailto:[email protected]:[email protected]://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/
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NORME AMMINISTRATIVE
Il costo dell‘abbonamento per un anno (3 Fascicoli) è di € 40.
Per gli studenti e di € 30.
Per gli Istituti è di € 60.
Il costo dell‘abbonamento per l‘estero è di € 60.
Per gli Istituti è di € 80.
I versamenti vanno effettuati sul conto corrente bancario intestato ad Associazione
Formazione Psichiatrica - c/o Banca Nazionale del Lavoro - Agenzia 2 Largo dei
Vespri siciliani n. 18, 95100 Catania - IBAN IT87C0100516902000000008309‖. Per informazioni: Tel./Fax 095 330291
NORME EDITORIALI
1. Sulla rivista vengono pubblicati lavori inediti di Psichiatria, Psicofarmacologia, Psicologia, Fenomenologia applicata, Pedagogia, Sociologia, Andropologia.
2. Gli articoli dovranno essere inviati a: Redazione di «Formazione Psichiatrica», Via Battista Grassi n. 11 - 95125 Catania oppure per e-mail ([email protected]), in questo
caso si può non inviare il testo dattiloscritto, ma si raccomanda di indicare l‘indirizzo e
il telefono di almeno un Autore dell‘articolo.
La Redazione provvederà ad informare l‘Autore dell‘accoglimento del lavoro.
3. Gli articoli, sintetici e possibilmente contenuti entro 20 cartelle dattiloscritte in doppia spaziatura, dovranno essere in duplice copia e corredati da brevi sunti (100-200 parole)
in lingua italiana ed inglese. Per quanto riguarda grafici e tabelle si raccomanda di
evitare le fotocopie. Nel caso gli autori desiderano estendere il testo ed aggiungere
iconografie (grafici, fotografie a colori, filmati, presentazioni in Power Point, ecc.)
possono allegare il tutto in un altro cd.
4. I costi di stampa sono posti a carico dell‘Autore giusto i prezzi vigenti. Per richieste di estratti superiori al numero di 50 per articolo, queste vanno concordate con l‘ammini-
strazione.
5. La Redazione si riserva di inviare o meno agli Autori le bozze di stampa. Il testo inviato dattiloscritto deve, pertanto, ritenersi corretto e licenziato per la
pubblicazione. Per evitare errori e per accelerare la stampa si chiede di inviare, assieme
al dattiloscritto in duplice copia, un documento word su un supporto floppy o su un cd.
Per esigenze redazionali si prega, inoltre, di allegare al testo l‘indirizzo completo ed il
recapito telefonico dell‘Autore.
6. Le citazioni bibliografiche dovranno essere possibilmente limitate ai soli autori nominati nel testo e dovranno essere riportate alla fine del lavoro secondo l‘ordine
alfabetico nel cognome dell‘autore, in base alle seguenti norme:
- per i periodici: cognome dell‘autore, iniziale del nome (tutto maiuscolo), titolo originale dell‘articolo (in corsivo), titolo del periodico (abbreviato), numero, pagina,
anno;
- per i libri: cognome dell‘autore, iniziale del nome (tutto maiuscolo), titolo originale in corsivo), editore, luogo di edizione, anno di edizione.
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INDICE
EDITORIALE: BRUNO CALLIERI Antropologia e psichiatria dell'oggettività del ―caso‖ all'esperienza
di rapporto e di incontro
FILIPPI LUIGI SILVANO Il problema ―Fede e ragione‖ visto da uno Psichiatra Relazione al simposio ―Psichiatria, spiritualità e religione‖ Del XIV congresso della società
italiana di psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febb