scuola 2000 n. 72/2008

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Scuola2000 Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca. Quante immissioni in ruolo? La finanziaria 2007 ha previsto l’immissione in ruolo di 150.000 docenti ( e 20.000 ATA) in un triennio nell’ambito delle disponibilità degli organici. Nell’estate 2007 sono stati puntualmen- te immessi in ruolo i primi 50.000 docenti più 10.000 Ata. Che avverrà quest’anno? Ministro che va, Ministra che viene... E’ ufficiale: a guidare il Ministero della Pubblica (resterà?) Istruzione sarà Maria Stella Gelmini che sostituirà Giusep- pe Fioroni. Che pesce sia, la Gelmini, pochi lo sanno, trat- tandosi di figura piuttosto sconosciuta almeno al grande pubblico. Come agirà? Lo vedremo fin dalle prossime set- timane nelle quali sono attese la definizione del contingente di immissioni in ruolo e le linee operative per l’avvio del prossimo anno scolastico. Scuola 2000, come sempre, va- luterà i singoli atti e gli specifici provvedimenti senza oppo- sizione pregiudiziale e senza carte di credito in bianco. Au- spichiamo fin d’ora che prosegua l’opera di Fioroni per quanto riguarda il tentativo di dare serietà alla scuola pub- blica e il congelamento della figura del tutor. Soprattutto che si proceda all’introduzione di eventuali cambiamenti con la necessaria gradualità e coinvolgendo il personale docente nelle scelte. La palla di vetro che tengo sul como- dino sembra la testa di Bondi e alcuni giorni fa era tutta agitata quando le notizie giornalistiche davano l’uomo di Massa al nostro Ministero. Ora si è calmata (la palla di ve- tro) e in un sonnolento torpore non disegna alcuna immagi- ne. Ai posteri... (belzebù) Le procedure per sciogliere la riserva 2 Aprile: Emanato il D.M. per lo scioglimento della riserva nelle Graduatorie ad esaurimento. Scadenza 30 giugno. Ha preso l’avvio, con l’emanazione del D.M. 35 del 2 Aprile 2008, la procedura che prevede lo scioglimento della riser- va (abilitazioni/idoneità ordinarie e riservate e specializza- zioni sul sostegno) nelle graduatorie ad esaurimento. Nel Decreto viene anche precisato che la comunicazione del- l'avvenuto conseguimento del titolo avverrà per via telema- tica, attraverso una specifica procedura, i cui dettagli sa- ranno precisati in un successivo provvedimento, in due fasi: 1. registrazione del personale interessato; 2. presentazione della dichiarazione sostitutiva via web Lo stesso ministero prevede di fornire ulteriori istruzioni per cui è opportuno che gli interessati seguano passo passo la questione. Chi fosse sprovvisto di computer o di connes- sione internet potrà avvalersi di apposite postazioni presso gli uffici scolastici provinciali. Raccomandiamo agli interes- sati di non trascurare questa importante scadenza. Il ridotto numero di pensionamenti, anche a seguito del- l’abolizione del cosiddetto scalone, ha creato una situazio- ne tale per cui le cattedre effettivamente prive di titolare sarebbero meno di 50.000. Usiamo il condizionale in quan- to è iniziato e prosegue il balletto delle cifre quasi come se i docenti fossero conigli che appaio- no e scompaiono in un magico cap- pello. Una prima proposta formulata dal ministero in aprile sembra che prevedesse la co- pertura di 25.000 posti vacanti per i docenti e 7.000 per il personale Ata ma la trattativa non è giunta a conclusione. A complicare la situazione, la attuale fase politica per cui sarà il nuovo go- verno, dopo la scontata fiducia del Parlamento, ad assume- re le decisioni al riguardo. Si tratta di una questione impor- tante per i precari e non solo, che va seguita in tutti i suoi sviluppi giorno dopo giorno. Gli interessati possono rivol- gersi alla nostra sede, per telefono o di persona, per segui- re le novità che matureranno nelle prossime settimane. CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000” N. 72 - MAGGIO 2008 Scuola 2000 pagina 1 Nell’interno: Difficoltà e disturbi Una scuola attenta Il ruolo del gioco

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Periodico del Centro Studi e Serivizi Scuola 2000 Lucca

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Scuola2000Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca.

Quante immissioni in ruolo?La finanziaria 2007 ha previsto l’immissione in ruolo di 150.000 docenti ( e 20.000 ATA) in un triennio nell’ambito delle disponibilità degli organici. Nell’estate 2007 sono stati puntualmen-te immessi in ruolo i primi 50.000 docenti più 10.000 Ata. Che avverrà quest’anno? Ministro che va, Ministra che viene...E’ ufficiale: a guidare il Ministero della Pubblica (resterà?) Istruzione sarà Maria Stella Gelmini che sostituirà Giusep-pe Fioroni. Che pesce sia, la Gelmini, pochi lo sanno, trat-tandosi di figura piuttosto sconosciuta almeno al grande pubblico. Come agirà? Lo vedremo fin dalle prossime set-timane nelle quali sono attese la definizione del contingente di immissioni in ruolo e le linee operative per l’avvio del prossimo anno scolastico. Scuola 2000, come sempre, va-luterà i singoli atti e gli specifici provvedimenti senza oppo-sizione pregiudiziale e senza carte di credito in bianco. Au-spichiamo fin d’ora che prosegua l’opera di Fioroni per quanto riguarda il tentativo di dare serietà alla scuola pub-blica e il congelamento della figura del tutor. Soprattutto che si proceda all’introduzione di eventuali cambiamenti con la necessaria gradualità e coinvolgendo il personale docente nelle scelte. La palla di vetro che tengo sul como-dino sembra la testa di Bondi e alcuni giorni fa era tutta agitata quando le notizie giornalistiche davano l’uomo di Massa al nostro Ministero. Ora si è calmata (la palla di ve-tro) e in un sonnolento torpore non disegna alcuna immagi-ne. Ai posteri... (belzebù)

Le procedure per sciogliere la riserva2 Aprile: Emanato il D.M. per lo scioglimento della riserva nelle Graduatorie ad esaurimento. Scadenza 30 giugno. Ha preso l’avvio, con l’emanazione del D.M. 35 del 2 Aprile 2008, la procedura che prevede lo scioglimento della riser-va (abilitazioni/idoneità ordinarie e riservate e specializza-zioni sul sostegno) nelle graduatorie ad esaurimento. Nel Decreto viene anche precisato che la comunicazione del-l'avvenuto conseguimento del titolo avverrà per via telema-tica, attraverso una specifica procedura, i cui dettagli sa-ranno precisati in un successivo provvedimento, in due fasi: 1. registrazione del personale interessato;2. presentazione della dichiarazione sostitutiva via web Lo stesso ministero prevede di fornire ulteriori istruzioni per cui è opportuno che gli interessati seguano passo passo la questione. Chi fosse sprovvisto di computer o di connes-sione internet potrà avvalersi di apposite postazioni presso gli uffici scolastici provinciali. Raccomandiamo agli interes-sati di non trascurare questa importante scadenza.

Il ridotto numero di pensionamenti, anche a seguito del-l’abolizione del cosiddetto scalone, ha creato una situazio-ne tale per cui le cattedre effettivamente prive di titolare sarebbero meno di 50.000. Usiamo il condizionale in quan-to è iniziato e prosegue il balletto delle cifre quasi come se i

docent i fossero conigli che appaio-no e scompaiono in un magico cap-pello. Una prima proposta formulata dal ministero in aprile sembra che prevedesse la co-pertura di 25.000 posti vacanti per i docenti e 7.000 per il personale Ata ma

la trattativa non è giunta a conclusione. A complicare la situazione, la attuale fase politica per cui sarà il nuovo go-verno, dopo la scontata fiducia del Parlamento, ad assume-re le decisioni al riguardo. Si tratta di una questione impor-tante per i precari e non solo, che va seguita in tutti i suoi sviluppi giorno dopo giorno. Gli interessati possono rivol-gersi alla nostra sede, per telefono o di persona, per segui-re le novità che matureranno nelle prossime settimane.

CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000” N. 72 - MAGGIO 2008

Scuola 2000 pagina 1

Nell’interno:

Difficoltà e disturbiUna scuola attentaIl ruolo del gioco

Contro la violenza Ripartiamo da qui: uniti profondamente e concretamente contro ogni forma di violenza. Non è un argomento di destra o di sinistra: è semplicemente un fatto di civiltà. Che si tratti della violenza di picchiatori fascisti o di giovani dei centri sociali, che si tratti di italiani o stranieri, ogni violenza deve essere condannata senza se e senza ma. Le donne, poi, dovrebbero impegnarsi in questa battaglia di civiltà, in quanto prime vittime di una società che sembra sulla strada di un irreversibile impazzimento. Sradicare la violenza, nelle sue forme sottili e eclatanti, è prima di tutto un processo culturale, un processo che recuperi la ragione, il dialogo, la mediazione, il confronto come metodo quotidiano di vita e di costume. Questa è l’unica battaglia (mi si passi il termine) che vale davvero la pena combattere in profondità. Scuola 2000 dichiara la propria convinta adesione alle pratiche nonviolente in ogni aspetto della vita sociale. La vera sicurezza comincia da qui. (a.p.)

Graduatoria terza fascia personale ATA

Le notizie si rincorrono da settimane se non da mesi, ma ad oggi l’O.M. per l’inserimento nella terza fascia del personale Ata non è stata ancora emanata. La novità dovrebbe essere costituita dalla riapertura delle do-mande anche per il personale ausilia-rio (bidelli). Dal momento dell’ema-nazione dell’Ordinanza vi saranno i consueti 30 giorni per la presentazio-ne delle domande. La consulenza in sede.

Sostegno conseguito per la permanente e per il concorsoColoro che avessero conseguito il diploma di specializzazione per il so-stegno possono presentarlo sia per le graduatorie permanenti che per quel-le di concorso. Per le permanenti la scadenza è quella del 30 giugno, per le graduatorie di concorso dovrebbe essere emanata una specifica circo-lare. In ogni caso consigliamo gli inte-ressati a presentare il titolo consegui-to all’ Ufficio Scolastico Regionale.

Assegnazioni provvisorie e domande di utilizzoSegnaliamo agli interessati che le domande di assegnazione provviso-ria e di utilizzo scadranno nella se-conda metà di giugno. Le informazio-ni esatte sui tempi si conosceranno tra alcune settimane. Saranno infor-mate le segreterie delle scuole. Op-pure come sempre rivolgersi alla no-stra sede.

Pasto gratuito: il contratto va pienamente applicato

In un comunicato unitario Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals hanno dato conto di un incontro avuto presso il MPI avente per oggetto l’applicazione dell’art.21 del CCNL (diritto al pasto gratuito per docenti e personale ATA in servizio durante la mensa). Nel ribadire che la partecipazione al ser-vizo mensa non può essere connota-ta come un servizio a domanda indi-viduale essendo una prestazione di lavoro che viene esercitata in termini educativi e di assistenza, le organiz-zazioni sindacali hanno ribadito che gli Enti Locali debbono fornire il ser-vizio e che lo Stato deve contribuire ai costi. Per definire l’annosa que-stione è stato richiesta l’emanazione di una apposita Direttiva che chiari-sca una volta per tutte la vicenda. Ci uniamo volentieri alla richiesta.

30 maggio : “Innovascuola – primaria”

Scade il 30 maggio il termine per la presentazione di proposte progettuali tese a favorire l’adozione e l’integra-zione delle nuove tecnologie nei pro-cessi di insegnamento/apprendimen-to. L’avviso di selezione della Presi-denza del Consiglio dei Ministri in-forma che “le istituzioni scolastiche primarie, ovvero reti di istituzioni sco-lastiche primarie consorziate tra loro di tutto il territorio nazionale, possono presentare progetti finalizzati alla rea-lizzazione di percorsi didattici disci-plinari o pluridisciplinari per favorire

l’adozione e l’integrazione delle nuo-ve tecnologie e dei contenuti didattici digitali nei processi di insegnamento/apprendimento, dando priorità alle soluzioni che utilizzano o sviluppano applicazioni software a codice aper-to”. Le istituzioni prescelte riceveran-no un contributo di 10.000 Euro oltre a materiale informatico. L’iniziativa appare interessante in quanto si proietta verso un futuro ormai alle porte. Speriamo che il nuovo Gover-no dia seguito all’iniziativa.

•Convegno sulle pensioni

Si è tenuto a castelnuovo garfagnana Mercoledì 14 maggio un convegno sul tema delle pensioni e sul fondo Espero. La relazione è stata tenuta da Andrea Biso. Il Presidente di scuola 2000 Alfredo Pierotti ha introdotto i lavori sottolineando, tra l’altro, l’importanza dell’apertura della sede a Castelnuo-vo.

Sede a Castelnuovoil secondo mercoledì del mese ore 15,30-17,30 Via Pascoli 10-12 c/o la sede della Misericordia.

NOTIZIE UTILI 72 - MAGGIO 2008

Scuola 2000 pagina 2

Disturbi/difficoltà, come distingueredi Cinzia Bertolucci*

La questione importante in questi casi è fare chiarezza. Necessario è opera-re una distinzione tra i due termini che non sia solo formale ma che indi-vidui già nella diagnosi un diverso tipo di trattamento e recupero.

Un disturbo di apprendimento è un disturbo specifico, e non una difficoltà di apprendimento se si manifesta in presenza di buone capacità inferen-ziali (logiche, cognitive, deduttive…). Ma allora, perché è così difficile rico-noscerli e differenziarli? Perché al-l’inizio si manifestano esattamente allo stesso modo. Entrambi sono un sintomo che esprime l’incapacità da parte del bambino di fornire presta-zioni scolastiche (lettura, scrittura e calcolo) cioè strumentalità rispondenti all’età cronologica.

Negli ultimi mesi ho partecipato ad un corso organizzato dal mio circolo di-dattico di San Marco e ad un conve-gno organizzato dalla Provincia di Lucca entrambi relativi ai DISTURBI SPECIFICI DELL’ APPRENDIMEN-TO.

Non si finisce mai di saperne….

Il sintomo può essere ricondotto a cause diverse che corrispondono a diversi livelli di gravità e a diverse possibilità di recupero. Le molteplici cause delle difficoltà di apprendimen-to posso essere ricondotte a:

DDA (disturbi da deficit di attenzione con o senza iperattività), difficoltà psicomotorie, svantaggio sociocultu-rale, immaturità globale, presenza di una disabilità, disagio psicologico, difficoltà di linguaggio e DSA (disturbi specifici di apprendimento). Questi ultimi meritano in questo articolo un trattamento speciale.

Nei bambini con disturbi specifici di apprendimento, si possono osserva-re, specialmente all’inizio, tutti o alcu-ni dei seguenti sintomi: difficoltà nel memorizzare informazioni in sequen-za; difficoltà del ritmo e nelle relazioni spazio temporali, lentezza nell’acqui-

sizione della letto-scrittura di lettere, sillabe, parole e numeri; difficoltà nel calcolo orale e nella memorizzazione di filastrocche, dei giorni della setti-mana e delle abellone; errori sistema-tici e caratteristici che non sono solo di origine ortografica ma soprattutto fonologica (sostituzione, inversione, omissione e aggiunta di suoni e/o di gruppi consonantici).

Quali e come riconoscerli?

Sono bambini spesso disorganizzati e molto “sprecisi” perché le procedure necessarie a compiere una azione complessa e organica non riescono mai a diventare automatiche. Hanno enormi difficoltà nell’associazione suono-segno e nella simbolizzazione perché l’impegno di traduzione alfa-betica è troppo faticoso per loro.

Sono bambini che a volte si trovano ancora nella fase preconvenzionale del linguaggio: scrivono lettere a ca-so, non sanno fare la rima né ricono-scerla, non hanno idea della lunghez-za della parola, perché non ne hanno la rappresentazione fonologica.

Sono bambini che devono conquista-re il livello sillabico e alfabetico del linguaggio e devono ancora acquisir-ne le capacità meta fonologiche.

Queste capacità generalmente matu-rano spontaneamente con meccani-smi di assimilazione per ripetizione, ma quando questa maturazione non è spontanea si può intervenire con successo attuando strategie meta fonologiche specifiche fin dalla scuola materna. Oserei dire si deve interve-nire fin dalla scuola materna per evi-tare un impatto negativo con la scuo-la primaria e porre buone basi per un successo scolastico. La diagnosi pre-coce attraverso la somministrazione di prove (monitoraggio specifico) specialmente nei casi di disturbi spe-cifici di apprendimento è la carta vin-cente.

Fa parte della nostra professionalità di docenti intuire, riconoscere e non sottovalutare la presenza di sintomi chiave: è meglio avere un sospetto e comunicarlo come tale che tacere.

Proprio il monitoraggio sistematico, (che molti progetti in rete oggi pro-pongono: DI.SCO.LO., AINSTEIN,…), sarà uno strumento valido e imparzia-le per comunicare eventuali disturbi sia nel dialogo con le famiglie che nel confronto tra professionisti con gli operatori ASL. Questi, infatti, spesso per un sovraccarico di richieste, ten-dono a prendersi in carico gli alunni quando lo stadio è avanzato e il re-cupero in parte compromesso.

E’ utile e indispensabile agire il prima possibile.In molti casi, infatti è nelle prime esperienze scolastiche così faticose e frustranti che si innesca una scarsa motivazione allo studio, cui conse-guono frequenti insuccessi, perdita di fiducia nelle proprie capacità di recu-pero, ulteriore disinteresse ed estra-neità nei confronti del contesto scola-stico; tutto questo in un inestricabile intreccio di fattori concomitanti di tipo emotivo, cognitivo e relazionale che rischiano di compromettere la fiducia nelle proprie possibilità di proseguire gli studi e il desiderio di provarci.

Sono convinta che la motivazione e l’attitudine allo studio non siano at-teggiamenti che “si hanno o non si hanno”, quanto piuttosto qualità da costruire attraverso esperienze grati-ficanti e significative, fin dai prima giorni di scuola.

Da dove partire dunque per incorag-giare la motivazione allo studio, la disposizione ad apprendere, la curio-sità di sapere nel caso in cui ci si trovi di fronte un bambino con tutte le diffi-coltà sopra citate? Ci sono molte stra-tegie didattiche, scelte contenutisti-che e atteggiamenti pedagogici che, secondo il parere dei molti esperti che ho incontrato nei corsi sopracci-tati fanno davvero la differenza e connotano la qualità del processo di insegnamento –apprendimento, se-gnando il successo scolastico degli alunni con un disturbo specifico di apprendimento.

Nel prossimo numero ne parleremo.*insegnante di scuola primaria di Lucca 4°

PROBLEMI IN CLASSE N. 72 - MAGGIO 2008

Scuola 2000 pagina 3

Per una scuola davvero “attenta”di Gioia Giuliani*

* Quando si parla di scuola e di quale debba essere il suo compito spes-so, fin troppo, l’attenzione ricade sulle competenze necessarie che deve promuovere nei bambini, af-finché questi possano avere gli strumenti utili per riuscire bene in un mondo tanto mutevole e com-plesso quale è quello in cui viviamo. Certo, questo è indubbiamente un obiettivo importante da perseguire ma c’è dell’altro!La scuola, è opportuno ribadirlo, non può percorrere alcuna strada formativa senza porre chiaramente al centro della sua azione la perso-na, con tutto ciò che significa rico-noscere tale priorità: in primo luogo offrire a ciascuno l’opportunità di poter realizzare il più completo svi-luppo personale. Non è un caso infatti, se nella premessa teorica alle Nuove Indicazioni, si sottolinea proprio, come la scuola “realizza appieno la propria funzione pubbli-ca impegnandosi per il successo scolastico di tutti”. Ribadire in un documento ufficiale che il compito della scuola è quello di assicurare a tutti il maggior successo formativo possibile sulla base delle capacità, delle inclinazioni e delle sensibilità individuali, è certamente una svolta rispetto a dire semplicemente che deve garantire a tutti pari opportu-nità per accedere ai percorsi forma-tivi. La scuola è così espressamen-te chiamata a sviluppare al massi-mo le potenzialità di ognuno, all’in-terno di una comunità educante in grado di assicurargli un’esperienza globalmente ricca ed attenta ai suoi bisogni. Ne deriva un’idea di scuola, impegnata ad aiutare efficacemente tutti a costruire il proprio apprendi-mento e quindi il proprio successo. In questa prospettiva diventa de-terminante porre attenzione alla qualità delle strategie educative-di-dattiche messe in campo. Sono ancora una volta le stesse Indica-zioni a suggerirci i principi pedago-

gici che debbono orientare i nostri interventi in questo senso: tra que-sti, ricordiamo i principali: 1. EDUCARE CON CURA che si concretizza nel realizzare un pro-cesso educativo teso a comprende-re il bambino, il suo mondo ed i suoi bisogni attivando un intervento adeguato a supportarlo nel suo personale percorso di crescita, fatto sempre più frequentemente anche di difficoltà e piccole insicurezze 2. MOTIVARE ALL’APPRENDI-MENTO che si traduce nel far per-cepire al bambino l’utilità di un ap-prendimento per la sua crescita, coinvolgendolo così in quello che si sta facendo e nel perché si sta fa-cendo in un certo modo. 3. VALORIZZARE LE CONO-SCENZE POSSEDUTE che signifi-ca considerare e quindi valorizzare il fatto che la costruzione di ogni nuova conoscenza dovrebbe sem-pre basarsi su quello che i bambini hanno già acquisito in modo da fa-vorire l’integrazione tra il “vecchio” ed il “nuovo” dando più significativi-tà a quest’ultimo 4. FAVORIRE LA DISCUSSIONE è attraverso il confronto che si sco-prono altri punti di vista rispetto al proprio, si impara ad argomentare, negoziare ed a decentrarsi. E’ sem-pre in questo modo che si apprende anche a motivare le convinzioni personali, a capire che non esiste la propria come unica ragione. Allo stesso tempo si sperimentano an-che modalità utili per rapportarsi adeguatamente con gli altri e stare bene insieme, tanto importanti e sempre più necessarie nella socie-tà delle differenze. 5. VALORIZZARE LA METACO-GNIZIONE sottolineando così l’importanza d’ apprendere usando il controllo superiore dei propri pro-cessi cognitivi come l’attenzione e la consapevolezza dell’errore. In particolare quest’ultima dimensione metacognitiva del pensiero, favo-rendo il recupero di una situazione problematica come un percorso da rivedere, diventa un apprendimento

fortemente significativo ed autova-lutativo. La scuola in questo senso si configura come un ambiente di apprendimento privilegiato perché, oltre ad offrire occasioni per impara-re, permette anche di sbagliare, analizzare i propri errori e riprende-re poi ad imparare.

Ed è in una scuola che fa proprie queste modalità che può essere offerto un efficace aiuto ai bambini nel realizzare il complesso proces-so di costruzione del loro appren-dimento in una prospettiva anche più ampia di sviluppo della propria personale identità e del proprio pro-getto di vita.

*insegnante di scuola primaria nell’I.C. di Porcari

il libro di Cecilia

K. STAFF, ARTE MANIA, EDI-TORIALE SCIENZATante storie da raccontare con illu-strazioni speciali fatte con le proprie mani. Anagrammando il titolo di que-sto libro: MANI A ARTE, ARTE A MANI. Adagiando una o due mani sul foglio in posizioni ben precise e deli-neando con un pastello a cera il loro contorno daremo vita a molti animali: una giraffa, un pavone, un cane , un coniglio…E una volta nati dalle nostre mani, perché non inventare una storia con gli animali come protagonisti?Come dice lo slogan della collana di cui questo libro è parte:“Create cose belle e divertitevi un mondo” Consigliato a chiunque…

PROGETTARE NELLA SCUOLA PRIMARIA 72 - MAGGIO 2008

Scuola 2000 pagina 4

Scuola 2000: un’associazione per riflettere, apprendere, approfondire, lavorare insieme. Fare e costruire la scuola a partire dalla cultura dei docenti.

Cecilia Fabbri

In laboratorio con la lingua 2di Manuela Bulleri*

Per gli alunni stranieri che arrivano nelle nostre scuole, l’esperienza in un laboratorio di lingua italiana come Lingua 2 può essere positiva e costi-tuire un momento privilegiato di ac-coglienza. Se è possibile, è meglio che a condurre i laboratori siano in-segnanti specializzati - ad ognuno il suo mestiere - e ritengo che sia im-portante che le scuole decidano di investire risorse economiche in que-sta direzione. Ma il laboratorio non può sostituire la classe, non si può demandare a questodi portare avanti la preparazione degli alunni.

Il mio entusiasmo negli ultimi due anni in cui ho seguito il laboratorio di italiano per l’I.C. di Montecarlo non è dovuto a quanto sono riuscita a fare con i ragazzi (cosa che, ridotta in termini di obiettivi raggiunti, non è gran risultato), ma a quello che ho imparato io, al cambiamento che si è operato nella mia testa e che ha cambiato il mio modo di lavorare nel-la classe. Le lezioni preparate per i ragazzi stranieri secondo la linea glottodidattica che, dopo un breve autoaggiornamento, ho deciso di se-guire, sono basate su di una grande concretezza, sulla semplicità, sul ten-tativo di creare situazioni adidattiche che favoriscano l’acquisizione; tutto proposto in lingua autentica, cioè la lingua in tutta la sua complessità na-turale, come viene parlata quotidia-namente, magari con qualche lieve inflessione dialettale, con qualche costrutto non proprio perfetto o come

viene scritta per chi l’italiano lo com-prende senza difficoltà. Raccoglievo stralci di conversazioni che, registrati o trascritti, potevano diventare testi per lavorare e utilizza-vo ma te r i a l e audio che si conformasse a questa richiesta (è stato prodot-to molto in que-sto campo negli ultimi anni). Mi è sembrato poi che queste le-zioni potessero essere adatte a n c h e a l l a classe, dove magari si pote-va superare la semplice com-prensione del testo e lavorare anche sulla rifles-sione sulla lingua, o analizzare lo stile, o lavorare sul parlare figurato. Ma il materiale di base era buono, oserei dire migliore, in un certo sen-so, di quello proposto dai libri di testo o di esercizi, così distante e impro-babile. Ho visto in generale migliora-re l’attenzione anche dei bambini più in difficoltà e mi è sembrato diminuire quello scollamento tra la scuola e la vita che si percepisce oggi nell’am-biente scolastico. Non so se quanto dico può essere vero anche per la scuola media, ma alla scuola prima-ria funziona dalla prima alla quinta. Si tratta allora di provare a capovolgere l’ottica solita in cui si programma il lavoro: generalmente ci si rivolge a

ragazzi che comprendono facilmente quello che diciamo (almeno così cre-diamo) e proviamo a costruire saperi diversi, poi si pensa a come si può semplificare il tutto per gli stranieri.

La mia proposta, per quanto riguarda l’insegnamento della lingua italiana in classe, è di partire pensando un lavo-ro adatto per migliorare la compren-sione dei ragazzi non italofoni, poi vedere in quali mille altri modi quel lavoro può essere utilizzato, per svi-luppare i diversi settori della nostra programmazione annuale. Può esse-re una sorpresa sia la duttilità di que-sto materiale che la reazione della classe a questo lavoro diverso.

*insegnante di scuola primaria I.C. Montecarlo

LIBRERIA DORONI FAVILLAVia Delle Ville, 895LOC. Acquacalda Marco - LuccaTel. 0583 496024 Fax 0583 443828

“STRANIERI IN CLASSE” N. 72 - MAGGIO 2008

Scuola 2000 pagina 5

Giocare in piccolo, giocare in grandedi Anna Angeli*

Sono stata invitata a tenere un labo-ratorio (La torre di Hanoi e altri giochi) ad un convegno sulla Matematica. Il Professor Cattabrini, docente all’Uni-versità di Firenze, ha elogiato la scuola dell’Infanzia e ha raccomanda-to a tutti i docenti d’ogni ordine e gra-do di leggere approfonditamente i meravigliosi Orientamenti del ‘91. Spesso ai convegni si sprecano gli elogi alla scuola dell’infanzia, per cui mi domando: “Chissà perché molti Presidi e Direttori dei nostri Istituti Comprensivi o Circoli Didattici non se ne rendono conto? Pensano che “l’asilo” sia quell’ordine di scuola dove sì gioca…soltanto

L’opinione più diffusa è che “lo studio è una cosa seria” e come tutte le co-se serie porta con sé fatica, sudore e perché no, noia.

Il gioco ci rapisceQuali sono le caratteristiche che ci permettono di dire che un’attività è un gioco? Quali sono gli elementi che la rendono tale senza alcun dubbio?

1. che ci siano delle regole da ri-spettare, 2. che i giocatori competano per la vittoria e che questa vittoria sia inter-na alla logica del gioco stesso: si vin-ce seguendo non le regole di tutti i giorni, ma quelle proprie del mondo in cui il gioco ci inserisce. 3. che queste attività si svolgono in un tempo limitato e distinto dalla vita comune (qualcuno ha parlato a que-sto proposito di “mondo simulato”). 4. un gioco è qualcosa di piacevole!

Le attività ludiche possono avere altre caratteristiche, ma solo la contempo-ranea presenza di queste ci dice che quello a cui stiamo pensando è un gioco.

Far giocare è la cosa più facile del mondo. Basta solo lasciare un po’ di tempo e un po’ di spazio ai bambini e subito nasce un gioco. Allo stesso tempo, far giocare bene è la cosa più difficile del mondo. Se basta lasciare un po’ di tempo e un po’ di spazio ai

bambini perché nasca un gioco… non è detto che i giocatori giochino in ma-niera formativa. A volte possono es-sere giocati dal gioco.

E’ soltanto un giocoÈ sufficiente osservare i bambini quando giocano nel salone, in giardi-no, per capire cosa si può fare a scuola. Guardandoli per davvero, con attenzione, si possono rilevare raffi-nate competenze spaziali, padroneg-giate con una certa sicurezza anche dai più piccoli.

Osserviamo due bambini che si rin-corrono: quando uno rallenta la corsa anche l’altro rallenta; se uno accelera anche l’altro accelera…perché il di-vertimento è prolungare, quanto pos-sibile, il rincorrersi. Senza consape-volezza i due bambini usano com-plessi rapporti tra velocità, distanza e ritmo.

Alcuni bambini iniziano il girotondo, altri si aggiungono e il cerchio si al-larga…un bambino esce dal gio-co…subito un altro dice: “Spostiamo-ci, più in là, chiudiamo il cerchio”. Molti anni dopo la scuola chiederà di ponderare il rapporto tra diametro, cerchio e circonferenza. Chissà se a qualche insegnante verrà in mente di utilizzare quell’esperienza così inten-samente vissuta.

Un certo modo di intendere il gioco può mettere l’educazione in giocoValorizziamo il gioco d’imitazione, di simulazione, della tradizione, di stra-tegia, come strumento di apprendi-mento e di sviluppo;

Giocare è un’esperienza globale, un’esperienza formativa, il gioco muove emozioni, veicola idee e valo-ri, costruisce relazioni; giocare è un’operazione complessa..

A scuola sono inserite attività ludiche di diverso genere. Nella scuola del-l’infanzia il gioco è presente, soprat-tutto grazie all’idea che esso sia nella natura stessa del bambino e che i primi apprendimenti avvengano in forma ludica, mentre giocano i bam-bini acquisiscono abilità legate alla

capacità di relazionarsi con gli altri, al rispetto delle regole, allo sviluppo della concentrazione, al pensiero progettuale (per vincere, devo agire in un modo piuttosto che in un altro).

Dalla scuola primaria in poi, spesso, il gioco è lasciato ai momenti d’interval-lo, come fosse uno svago necessario, fra una lezione e l’altra o durante la ricreazione Alcuni insegnanti, invece, utilizzano il gioco didattico, pensato per un uso scolastico, ma i ragazzi sono abili a scovare “l’esercizio ma-scherato da gioco” e non basta dire “adesso facciamo un gioco!” per otte-nere l’entusiasmo generale, soprattut-to se le esperienze precedenti non sono state, onestamente, ludiche (ovvero gratuite, libere, ecc…).

Il gioco utilizzato a scuola non deve essere “risucchiato” nella tipica rigidi-tà del sistema scolastico; deve rap-presentare un momento a sé stante, un’occasione per suscitare interesse, per aprire nuove porte mentali, per riflettere sulle proprie esperienze, e soprattutto per divertirsi.

Come sottolinea A. Cecchini, «un gioco usato per educare deve essere un vero gioco e il suo primo obiettivo è creare un mondo, un ambiente, un comportamento, sviluppando il gusto per il piacere e, con esso e in esso, la curiosità, l’audacia, la combattività, la cooperazione, la determinazione…” Chi fa giocare deve sapere perché ha scelto proprio quel gioco, deve cono-scere quali conseguenze esso può produrre; deve essere consapevole del tipo di relazioni che il gioco inne-sca; deve rendersi conto delle emo-zioni, degli affetti, delle paure che il gioco può suscitare… Insomma, far giocare bene è la cosa più difficile del mondo…e pensare che sì gioca…sol-tanto!

Il gioco è uno dei tasselli formativi che può fare dello studio una conqui-sta ricca di piacere, avventura, e per-ché no, divertimento.

*insegnante di scuola dell’infanzia dell’I.C. di Montecarlo

PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA N. 72 - MAGGIO 2008

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Pennac: diario di scuolaHo finito di leggere “Diario di scuola” di Daniel Pennac. Una meraviglia, non solo per quello stile così arguto e leggero ma per la dolcezza e la passione amorosa verso chi salva dalla scuola “…ho sempre pensato che la scuo-la fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti”. Lo scrittore, pone l'accento sulla lentezza del processo d’apprendi-mento che si scontra con i ritmi accelerati dell'odierna società: ci vuole del tempo perché il “somaro” impari e questo tempo bisogna dedicarglielo perché solo così il “somaro” può liberarsi di tutti i problemi e i pensieri che si porta da casa, prima di arrivare a scuola, prima di mani-festarsi. Lo studente cipolla, lo chiama Pennac, quello che con il tempo giusto, quando ha finito di togliersi strati e strati di preoccupazioni, "finalmente si sente esiste-re". Un libro che gli insegnanti dovrebbero leggere per riflette-re, non tanto sulle loro competenze disciplinari ma, sulle capacità di far attecchire il loro sapere sui ragazzi e in-fondere il piacere di servirsene. Vorrei riportare due pic-coli brani che mi hanno ricondotto ai momenti di forma-zione con Alfredo, e con il gruppo di sperimentazione, sulla comunicazione efficace. Ricordo che ci si poneva la domanda: “ L’atteggiamento positivo, il non creare il “caso”, l’instaurare un clima posi-tivo all’interno della classe/sezione può portare a miglio-ramenti sull’apprendimento e se sì in che misura?” Forse, la risposta la possiamo trovare leggendo questo libro…e credo sia affermativa. Questi due brani li trascrivo per regalarli a tutti i miei colleghi con cui ho condiviso il per-corso di sperimentazione su “Palo Alto e non solo”…vi ricordate l’orchestra?Pennac si trova a parlare con una professoressa della periferia di Parigi, scuola difficile "…Quando sono con loro o alle prese con i loro compiti, non sono altrove".Lei sosteneva vi fosse una correlazione tra una classe e un'orchestra."Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triango-lo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Sic-come il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica."Fece una smorfia fatalista: "Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini".Una pausa: "E alcuni colleghi si credono dei Karajan che non sopportano di dover dirigere la banda del paese. So-gnano tutti la Filarmonica di Berlino, è comprensibile...".…e la questione dei tempi morti?L'importanza dell'appello...Recitare una lista di nomi come se si contassero le peco-re è inammissibile. Io chiamo i miei ragazzi guardandoli, li

accolgo, li nomino uno per uno, e ascolto la loro risposta. In fondo l'appello è l'unico momento della giornata in cui il professore ha l'occasione di rivolgersi a ciascuno dei suoi studenti, anche se solamente pronunciando il suo nome. Un breve istante in cui lo studente deve sentire di esiste-re ai miei occhi, lui e non un altro. Dal canto mio, cerco per quanto possibile di cogliere il suo umore dal suono che fa il suo 'presente'. Se la voce è incrinata, bisognerà eventualmente tenerne conto." Io e Ì miei studenti face-vamo un giochetto. Io dicevo Un loro nome, loro rispon-devano, e io ripetevo il loro "presente", a mezza voce, ma con lo stesso tono, come un'eco lontana:"Manuel?"."Presente.""'Presente'. Laetitia?""Presente!""'Presente'. Victor?"… Imitavo il "Presente" trattenuto di Manuel, il "Presente" nitido di Laetitia, il "Presente" vigoroso di Victor, il "Pre-sente" cristallino di Carole... Ero la loro eco mattutina, alcuni si sforzavano dì rendere la propria voce il più opa-ca possibile, altri si divertivano a cambiare intonazione per stupirmi, oppure rispondevano "Sì", o "Ci sono" o "Eccolo” Ripetevo sottovoce la risposta, quale che fosse, senza manifestare alcuna sorpresa. Era il nostro momen-to di connivenza, il saluto mattutino di una squadra che stava permettersi al lavoro.Grazie a tutti per avermi dato la capacità di comprendere ed emozionarmi leggendo questo libro…e naturalmen-te…meraviglioso Pennac!.

(anna angeli)

MERAVIGLIOSO PENNAC N. 72 - MAGGIO 2008

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Imperfetti e sereni

Il Libro di Alfredo Pierotti sta dando un in-dubbio contributo alla riflessione sul rappor-to genitori - figli e alunni, di cui si possono trovare echi in vari siti, riportati anche nel blog personale dell’autore:http://alfredopierotti.blogspot.comPer incontri con l’autore aperti a insegnanti, genitori, operatori educativi contattare scuo-la 2000 allo 0583 513702 oppure al 339 8658576.

Libri e novità Associazione Scuola 2000 CEDOLA DI COMMISSIONE LIBRARIA (tagliare e spedire)Intendo ricevere all’indirizzo indicato i seguenti libri:

1.) ...............................................................................................................................2.) ...............................................................................................................................3.) ...............................................................................................................................

□ Pagherò con bollettino di CCPInviare l’ordine per posta o via fax. Si possono ordinare i libri anche per telefono o tramite e-mail: [email protected] Per i libri a pagamento non sono previste spese postali aggiuntive.Cognome e Nome / Rag. Sociale ................................................................................Indirizzo completo .........................................................Tel. .............................□ Desidero ricevere fatturaData ............./.........../..................Firma _________________________________

CONVEGNO DISCUOLA 2000

30 Maggio a Ghivizzano Venerdì 30 maggio

c/o sala riunioni Comune di Coreglia Ant.lli

Sede distaccata di Ghivizzano Via Nazionale, 83

Percorso in A.S.S.E. -Preve-nire il bullismo e creare contesti improntati al be-nessere attraverso l’integra-zione delle esperienze

Ore 15,30: Apertura dei lavori Coordina Giovanna Mannelli preside ISI BragaOre 15,45: Saluti delle autoritàOre 16,00: Le coordinate teoriche del percorso in A.S.S.E. Elena Falaschi - Università di FirenzeOre 16,45: Esperienze sul campo Alfredo Pierotti - Presidente del Centro Studi Scuola 2000Ore 17,15: Dal mio punto di vista….interventi di: un insegnante, uno studente. un genitore, un capo di istituto

Per informazioni:- ISI BARGA Via dell’Acquedotto 18 – 55020 Barga (LU)– Tel 0583-723026 Fax. 0583-723595, e-mail [email protected] I.C. COREGLIA 0583- 77027

Occhio alle date per le assegna-zioni provvisorie e gli utilizzi”

Iscrizione 2008Come è noto, non facciamo trattenute sullo stipendio e costiamo molto molto meno di un sindacato. Siamo un’asso-ciazione professionale, laica, apartitica e aconfessionale, crediamo nel plurali-smo ideale e culturale e ci battiamo per la valorizzazione della scuola pub-blica. Non riceviamo soldi o altri bene-fici dallo Stato, le nostre risorse sono unicamente quelle degli iscritti o sono il frutto delle attività che svolgiamo. L’iscrizione dura un anno e poi ciascu-no è libero di rinnovarla o meno (non c’è, come dicevo prima, la trattenuta sullo stipendio che dura tutta la vita lavorativa a meno che…). E’ dal 1990 che svolgiamo la nostra attività di vo-lontariato culturale e fino ad oggi inse-gnanti e non di Lucca e altre province ci hanno confermato la loro fiducia.Costo dell’iscrizione:

- Personale di ruolo, supplenti annuali, pensionati: € 30,00

- Personale supplente tempora-neo: € 11,00

E’ possibile, per chi lo desidera, avere una copertura assicurativa (pari ad un miliardo delle vecchie lire) che tutela la Responsabilità Civile dell’insegnante nell’esercizio delle proprie funzioni. In questo caso basta aggiungere la quota di € 10,00 a quella di iscrizione.

L’iscrizione si può sottoscrivere in sede o tramite bollettino di

CONTO CORRENTE POSTALE n° 12386553 intestato a Centro Stu-di Scuola 2000 - Via Pisana 1181/d

Lucca. La nostra sede si trova in Via Pisana 1181/d S.Anna – Lucca (as-sai vicina all’uscita della Bretella) Recapiti telefonici: 0583 513702

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APERTURE Lunedì pomeriggio ore 16 – 18 (negli altri giorni per appunta-mento). Siamo costantemente

reperibili per telefono in caso di problemi urgenti.

A Castelnuovo Garfagnana: secondo mercoledì del mese.

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VITA ASSOCIATIVA N. 72 - MAGGIO 2008

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