scuola comunale dell’infanzia “suor tomasina...
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Scuola Comunale dell’infanzia
“Suor Tomasina Pozzi” 22029 Uggiate Trevano ( Como)
Via Ist. Suore Santa Maria di Loreto n° 3 Telefono e Fax 031-948389
e-mail [email protected]
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2017/2018
1. Fondamenti culturali e pedagogici La Scuola Comunale dell’Infanzia di
Uggiate Trevano “Suor Tomasina Pozzi” accoglie i bambini fra i 3 ed i 6 anni di
età. La scuola ha aderito alla sperimentazione accogliendo bambini al di sotto dei
tre anni. Nella sua funzione istituzionale, sociale, educativa, sostiene la
maturazione della personalità del bambino nelle componenti fondamentali. Nel
perseguire questo fine, la Scuola dell’Infanzia opera in interazione con la famiglia
nel contesto dei valori e delle istanze della comunità secondo i criteri ispirati ed i
contenuti del documento dei NUOVI ORIENTAMENTI E DELLE
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA
(DL. N. 59 DEL 19 FEBBRAIO 2004) E DELLE NUOVE INDICAZIONE PER
IL CURRICOLO (DM. 31/07/2007).
Si propone, in spirito di servizio, di integrare l’azione della famiglia
riconoscendone la primaria funzione educativa, affermata dalla Costituzione
Italiana, promuovendone l’acquisizione degli strumenti culturali necessari per
organizzare le esperienze, esplorare, ricostruire, rappresentare la realtà, conferire
senso e valore alle azioni e ai comportamenti, interagire costruttivamente.
Ai genitori la Scuola chiede e offre collaborazione e occasioni di confronto e di
dialogo, nel rispetto delle specifiche competenze, per la formulazione e la
realizzazione del progetto educativo sulla base di scelte coordinate e coerenti in
ordine ad atteggiamenti, stili di vita, giudizi, comportamenti.
Un siffatto rapporto è correlato alla corretta interpretazione della complessità
delle esperienze di vita del bambino e permette alla scuola di realizzarsi come
ponte tra la famiglia ed il mondo esterno, senza sostituirsi al ruolo specifico ed
insopprimibile dei genitori.
Alla luce di questi principi la Scuola Comunale dell’Infanzia si propone, come
indicato nei Nuovi Orientamenti, di “….promuovere la formazione integrale della
personalità dei bambini dai tre ai sei anni nella prospettiva della formazione di
soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità…”
PROGETTO EDUCATIVO
1. Premessa.
La Scuola Comunale dell’Infanzia “Suor Tomasina Pozzi” di Uggiate Trevano,
coerente con la propria identità, intende svolgere nei confronti degli alunni
un’azione educativa che non si scosta dai principi, dagli ideali e dai valori
proposti.
In quest’ottica adotta e applica gli “Orientamenti” per la Scuola Comunale
dell’Infanzia approvati dal Parlamento italiano nell’anno 1991 e integrati con le
Indicazioni per il Curricolo del 2007.
2. Condizioni di base.
L’attuazione piena del progetto educativo esposto al punto seguente, è
subordinata al reale coinvolgimento e alla reale sinergia di azione di tutti coloro
che, a qualsiasi titolo, sono chiamati ad operare nella Scuola o con la Scuola alla
formazione armonica e alla promozione della personalità dei bambini. In
particolare:
I genitori: ….sono coinvolti direttamente a farsi parte attiva nell’elaborazione
del progetto, a conoscerlo bene e a condividerlo, per cooperare con l’azione
educativa della scuola, rafforzandola e confermandone la validità.
Le insegnanti: ….è indispensabile che coniughino l’intenzionalità educativa
con l’impegno di vivere con entusiasmo la propria professionalità, nella
tensione di migliorarla sia nella fedeltà all’identità della scuola sia nella
competenza formativa e didattica, ai fini di una crescita qualitativa anche
dell’istituzione scolastica.
Il personale non insegnante: ….svolge i propri compiti con dedizione,
consapevole che la qualità del servizio dipende anche dal senso di
corresponsabilità con cui interpretano il loro ruolo e l’efficacia dell’azione
educativa si giova anche dell’esemplarità del loro modo di porsi nella
comunità scolastica.
I compiti della consiglio di gestione scuola dell’infanzia: ….sono convinti
che gli aspetti prevalentemente amministrativi della loro funzione sono in
realtà apporti indispensabili alla vita ed all’attività della scuola che altrimenti
non potrebbe raggiungere le sue finalità. Si sentono perciò membri essenziali
della comunità educante condividendo solidalmente col personale docente
l’attuazione del piano dell’offerta formativa.
3. Il progetto educativo.
La Scuola dell’Infanzia si propone di essere un “Luogo per Crescere”, un
ambiente caldo ed accogliente:
che sviluppa la voglia ed il piacere di pensare, fare, esplorare, progettare,
raccontare, rappresentare….
che accoglie ed interpreta le esperienze dei bambini, le valorizza, le
arricchisce.
dove la mente e l’affettività possono maturare armoniosamente.
dove i bambini siano attivi e capaci di lavorare e giocare insieme.
dove ogni bambino abbia un suo spazio in cui possa ascoltare ed essere
ascoltato.
dove i bambini possano valutare e sviluppare nell’arco del triennio identità,
autonomia e competenze.
Identità come crescita e sviluppo di ogni bambino nella sua originalità e
specialità, nella sua storia personale, nella maturazione della percezione di sé,
nella fiducia nelle sue possibilità e capacità, dell’autostima, della creatività.
Autonomia come capacità di costruire progressivamente il rapporto con la realtà,
di sostenere sempre meglio attese e dilazioni di risposte con l’attività del pensiero
elaborando progressivamente strumentazioni per agire ed interpretare, per
compiere scelte autonome in contesti relazionali e normativi diversi,
interiorizzando valori quali libertà, rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente.
Competenze come capacità di elaborare progressivamente i linguaggi dei sistemi
simbolico-culturali, immaginazione, pensiero critico e creativo.
Obiettivo della scuola è di far nascere il “tarlo della curiosità”, lo stupore della
conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività e
l’ingegno.
Il ruolo della scuola
Per quanto attiene il piano educativo, la scuola si pone come ambiente di
apprendimento, differente ma integrativo rispetto a quello famigliare, poiché è
luogo di arricchimento personale, termine di confronto nelle esperienze,
promotrice di una progressiva autonomia del bambino.
Ciò le permette di farsi carico di educare, svolgere azione culturale, compensare
gli eventuali svantaggi e, entro certi limiti, anche gli handicap, nonché prevenire
situazioni di disadattamento o disagio.
Nel campo didattico, la scuola accoglie e sviluppa con i bambini e le famiglie
progetti di diversi contenuti offrendosi come luogo di sperimentazione e dialogo
educativo. Progetta e modifica gli ambienti scolastici quali strumenti pedagogici
atti a facilitare l’apprendimento e si avvale nello stesso senso anche dell’ambiente
esterno e di quanto esiste nel territorio.
Il piacere dell’apprendimento, del conoscere, del capire è, infatti, una delle prime
sensazioni che ogni bambino si aspetta dalle esperienze che affronta da solo, con i
coetanei e con gli altri. La scuola accompagna e implementa la naturale curiosità
e attiva la partecipazione del bambino, valorizzando i rapporti interpersonali
verbali fra se stesso, l’adulto, i compagni.
La scuola considera il gioco un fondamentale momento dell’esperienza del
bambino come risposta ai suoi bisogni emotivi e relazionali, come costruzione di
pensiero e sviluppo di competenze.
L’insegnante svolge un ruolo di regista dei contesti e degli scenari che
progressivamente ancorano l’intervento educativo nella concretezza dei vissuti
della quotidianità verso un progressivo ampliamento dei percorsi di senso e degli
orizzonti esperienziali.
Il Progetto Educativo pone una particolare attenzione alle relazioni, alle attività,
ai tempi, agli spazi, ai materiali.
Un approfondimento particolare merita la funzione dello spazio nella scuola
dell’Infanzia: costruire luoghi adatti ai bambini capaci di produrre
apprendimento, formazione personale e culturale. Gli spazi riacquistano un valore
pedagogico fondamentale per la realizzazione di esperienze educative; essi
comunicano con i bambini attraverso le pratiche e il fare quotidiano proponendosi
in un insieme di luci, suoni, colori, odori, forme, oggetti, arredi. Lo spazio diviene
quindi uno strumento che agevola e sostiene lo sviluppo delle relazioni, del gioco,
della comunicazione, dell’esplorazione curiosa e della costruzione della
conoscenza. Lo spazio in sintesi come occasione di partecipazione e conoscenza
reciproca.
Non meno importante è il materiale che permette al bambino di esprimersi e di
sviluppare la propria creatività: occorre una grande varietà di materiali nella
scuola; più materiali i bambini hanno a disposizione, più soluzioni possono
esprimere nei loro progetti e più materiali significano anche più relazioni, più
potere dato ai loro pensieri.
La scuola cerca di dare ai bambini motivazioni, desideri, consapevolezze per
costruire una “narrazione” collettiva in cui si vivono momenti di grande gruppo,
di piccolo gruppo, individuali nel contesto delle aree presenti nella scuola stessa.
Le attività proposte si correlano alla “storia” del gruppo dei bambini, si
sviluppano per progetti e per “sfondi”, articolando e differenziando le proposte, le
procedure, le strumentazioni, i materiali, i modelli di organizzazione gruppale.
L’uso dei materiali, strutturati e non, è rivolto a facilitare l’esplorazione,
l’approccio ludico, la manipolazione, l’uso creativo, la cooperazione, il confronto,
lo scambio.
Personalizzazione e continuità educativa
L’attuazione del progetto educativo richiede flessibilità, conoscenza del contesto e
delle realtà, dei bisogni e delle risorse individuali, in una visione unitaria del
bambino, dell’ambiente che lo circonda, delle relazioni che si intrecciano.
L’interazione con la famiglia è un elemento fondamentale della progettazione;
analogamente risulta necessaria una capacità di lettura del contesto istituzionale e
culturale della comunità in cui si opera, attenta agli elementi valoriali, alla
“storia” del territorio.
L’analisi contestuale è assunta come punto di partenza per elaborare la
configurazione dell’approccio iniziale e per definire periodicamente il progetto
riferito al gruppo ed ai singoli bambini; la procedura della verifica periodica e
sistematica consente l’analisi e la riprogettazione in itinerari; l’osservazione è
finalizzata alla conoscenza dei bambini nelle loro dinamiche relazionali e
cognitive ed alla lettura in sede di verifica del percorso e dell’organizzazione
didattica.
Il Lavoro per Progetti
Ispirandosi all’approccio pedagogico delle Istituzioni per l’Infanzia del comune
di Reggio Emilia, la scuola adotta gli “Orientamenti” integrati poi con le
Indicazioni Nazionali vigenti per la scuola dell’infanzia statale e procede nella
quotidianità con i bambini, seguendo una logica progettuale: le naturali
sperimentazioni dei bambini e i loro dialoghi, vengono interpretati come ambiti di
interesse e di approfondimento. Con il sostegno dell’insegnante e la relazione con
i compagni, la scuola diventa un “cantiere” dove esplorare e vivere avventure
improbabili, dove la creatività dei bambini si esprime attraverso le “installazioni”
con i materiali, di riuso.
Il Progetto della scuola è dunque un progetto che guarda il bambino “tutto
intero”, dove tutte le esperienze di relazione e di apprendimento contribuiscono
alla maturazione d’identità, autonomia, competenze.
La scuola dell’autonomia è una scuola che concentra la propria proposta
formativa e il percorso curricolare nell’attenzione a quell’essere unico e
irripetibile che si ha in classe.
COMUNE DI UGGIATE TREVANO Provincia di Como
***
REGOLAMENTO
DELLA SCUOLA COMUNALE DELL’INFANZIA
“SUOR TOMASINA POZZI”
Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 14 del 28/05/2015
REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
COMUNALE “SUOR TOMASINA POZZI”
STRUTTURA GIURIDICA
La Scuola dell’Infanzia Comunale di Uggiate Trevano “Suor Tomasina Pozzi”, è riconosciuta come Scuola Paritaria con Decreto Ministeriale del 27/02/2001.
PREMESSA
Nella sua funzione istituzionale, sociale ed educativa, favorisce la formazione della personalità infantile assecondandone le componenti fondamentali. Concorre
all’educazione armonica ed integrale dei bambini nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno. La scuola dell’infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e di
approfondimenti riflessivi che integra le diverse forme del fare, del sentire, dell’agire, del comunicare, dell’apprezzare ciò che c’è di bello e del conferire un
senso alla realtà da parte dei bambini. Nel perseguire questi obiettivi, la Scuola dell’Infanzia opera in collaborazione con la famiglia, riconoscendone la primaria funzione educativa contemplata e
affermata dalla Costituzione Italiana. Alla luce di questi principi, la Scuola dell’Infanzia Comunale si propone, come indicato nel documento dei Nuovi
Orientamenti, “ …di promuovere la formazione integrale dei bambini nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili e attivamente partecipi alla vita della comunità…”.
ORGANI DI PARTECIPAZIONE SOCIALE
Art. 1 – Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia.
Il Consiglio di gestione Scuola dell’Infanzia, è costituito da: - Il Sindaco
- L’Assessore all’Istruzione - 5 rappresentanti nominati dal Sindaco di cui 2 indicati dai Gruppi di
minoranza, che decadono allo scadere dell’Amministrazione Comunale; - la Direttrice - un rappresentante delle insegnanti per ciascuna delle tre Aree
- 2 rappresentanti dei genitori proposti dal Consiglio di Interclasse, che decadono allo scadere dell’organo collegiale stesso
- 2 rappresentanti di eventuali associazioni di genitori della Scuola dell’Infanzia.
La presidenza del Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia compete al Sindaco o,
in caso di sua assenza, all’Assessore all’Istruzione. In caso di assenza di uno dei membri eletti/nominati del Consiglio è possibile
delegare: la persona delegata ha diritto di voto. Le funzioni di segretario verranno svolte da un membro del Consiglio all’uopo designato.
a) Compiti: Il Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia è istituita al fine di garantire
l’efficiente funzionamento della scuola stessa e, in particolare provvede: 1) ad esprimere parere all’Amministrazione Comunale circa il contenuto del
P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) predisposto dal Collegio Docenti;
2) a promuovere, affiancare e sostenere le insegnanti nel prendere decisioni e realizzare progetti, nonché sviluppare relazioni con la realtà locale;
3) ad esprimere parere all’Amministrazione Comunale circa l’adattamento del
calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali e locali; 4) indice le elezioni dei rappresentanti dei genitori.
5) prende visione del bilancio della Scuola dell’Infanzia proposto dall’Amministrazione Comunale anche allo scopo di formulare proposte in merito alla razionalizzazione delle spese ed alla destinazione di fondi
provenienti da oblazioni ed entrate straordinarie; 6) alla programmazione degli approvvigionamenti ed alla vigilanza sul
funzionamento dei servizi generali di pulizia, mensa e trasporto; 7) a formulare proposte all’Amministrazione Comunale per l’acquisto, rinnovo
e la manutenzione delle attrezzature.
b) Convocazione:
Il Consiglio di Gestione viene convocato almeno due volte all’anno. Al termine della seduta il Segretario redige il verbale d’assemblea che, controfirmato dal Presidente, dovrà poi essere esposto nella bacheca presso la
Scuola dell’Infanzia.
Art. 2 - Coordinamento Il coordinamento delle attività della Scuola dell’Infanzia è affidato alla Direttrice. La Direttrice può avvalersi di consulenze pedagogico-didattiche fornite da esperti
esterni incaricati dall’Amministrazione Comunale. La Direttrice:
segnala al Responsabile del Servizio le iniziative di aggiornamento e formazione in servizio per il personale docente e non docente;
propone al Responsabile del Servizio, che provvede con proprio atto,
l’assegnazione delle insegnanti alle singole sezioni; cura la tenuta dei seguenti documenti:
- registro delle iscrizioni degli alunni; - registri delle aree;
- registri dei verbali degli organi collegiali; convoca e presiede il collegio dei docenti della scuola; coordina le attività di progettazione didattica e le iniziative finalizzate
all’ampliamento dell’offerta formativa; compila, aggiorna e realizza il Piano dell’Offerta Formativa, come previsto dalla
normativa vigente; vigila sul personale docente e non docente in servizio; propone iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa (progetti
particolari, educazione ecologica, lingua straniera, psicomotricità, ecc.); vigila sulla funzionalità dei servizi di trasporto e mensa degli alunni;
promuove iniziative atte a favorire la partecipazione dei genitori alla vita della scuola;
Art. 3 – Organi collegiali
Gli organi collegiali della Scuola dell’Infanzia sono: a) il Consiglio di Interclasse b) il Collegio dei Docenti
c) le Assemblee dei Genitori d) l’equipe pedagogica ove istituita.
Il Consiglio di Interclasse della Scuola dell’Infanzia è composto dalla Direttrice, dai docenti di ogni singola sezione e da un rappresentante dei genitori di ogni singola sezione.
I rappresentanti dei genitori vengono eletti mediante scrutinio segreto. L’elezione degli stessi viene indetta dal Presidente del Consiglio di Gestione Scuola
dell’Infanzia entro il mese di ottobre. Una volta eletti, i rappresentanti restano in carica fino alle elezioni successive. Alla votazione partecipano i genitori o i tutori di tutti gli alunni iscritti alla Scuola dell’Infanzia; a coloro che hanno più figli nella
stessa sezione compete un solo voto. Nell'ipotesi in cui due o più genitori riportino lo stesso numero di voti si procede, ai fini della proclamazione, per età anagrafica
(ha precedenza il più giovane di età). Dopo le elezioni in caso di dimissioni da presentare alla Direttrice della scuola il rappresentante dimissionario sarà sostituito con il candidato con il maggior numero di voti tra i non eletti.
Il Consiglio di Interclasse nomina i rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia.
Il Consiglio di Interclasse è presieduto dalla Direttrice o, in caso di sua assenza, da un’insegnante e si riunisce in ore non coincidenti con gli orari delle lezioni. Il Consiglio di Interclasse si riunisce di norma almeno tre volte all’anno insieme al
rappresentante di ogni Associazione per favorire una più stretta collaborazione tra i membri che ne fanno parte e rendere più concrete le proposte suggerite dai vari
componenti . Ha il compito di formulare proposte in merito alle attività scolastiche (visite didattiche, acquisto di sussidi arredi e materiali, ampliamenti dell’offerta formativa) e di esaminare eventuali difficoltà per suggerire ipotesi di soluzione.
Inoltre agevola ed estende i rapporti reciproci fra docenti e genitori, organi collegiali e Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia.
Il Collegio dei Docenti è composto dalla Direttrice che lo presiede e da tutte le insegnanti. Si riunisce periodicamente per elaborare l’organizzazione scolastica-
educativa, per verificarla ed eventualmente adeguarla alle esigenze sopravvenute, per valutare l’adesione ad eventuali progetti esterni. Tratta inoltre particolari
situazioni da sottoporre all’equipe pedagogica. In particolare
1. Programma annualmente l’azione educativa attraverso l’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) che viene sottoposto all’approvazione
del Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia. 2. Provvede annualmente alla formazione e composizione delle sezioni.
3. Provvede alla scelta delle attrezzature e del materiale di gioco da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia.
4. Promuove contatti con altre Scuole al fine di organizzare scambi
d’informazione e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione.
5. Programma la partecipazione della Scuola dell’Infanzia ad attività ricreative e di divertimento di particolare interesse educativo.
6. Nell’adottare la proprie deliberazioni, tiene conto delle eventuali proposte
del Consiglio di Interclasse.
L’equipe pedagogica della Scuola dell’Infanzia è costituita dalla Direttrice, dai docenti e da eventuali professionisti incaricati e specialisti che operano nella scuola. Si riunisce di norma una volta al mese e ha funzioni di ricognizione
pedagogica. In particolare
1. Provvede ad una formazione continua del team delle insegnanti. 2. Promuove la presentazione e discussione della “documentazione
pedagogica”.
3. Discute e trova soluzioni in merito a diverse problematiche.
4. Promuove una valutazione formativa delle progettazioni delle singole aree.
5. Adotta iniziative per promuovere l’aggiornamento delle insegnanti ed i
rapporti d’informazione e di collaborazione con i genitori, previa approvazione del Consiglio di gestione Scuola dell’Infanzia.
E’ garantita ad ogni insegnante libertà didattica come previsto dai Documenti Ministeriali, dal Piano dell’Offerta Formativa e dall’orientamento pedagogico della
scuola.
Le Assemblee dei Genitori possono essere di area e di scuola. Nel primo caso sono composte dai genitori dell’area di riferimento convocati dalle insegnanti, nel secondo caso sono costituite dai genitori dell’intera Scuola convocati dal Consiglio
di Gestione Scuola dell’Infanzia e/o dall’equipe pedagogica. Gli incontri hanno luogo in un locale scolastico al di fuori dell’orario delle attività didattiche. Sono
trattati argomenti riguardanti la vita della scuola. Le proposte emerse dal dibattito sono presentate al Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia.
Art. 4 – Iscrizioni
L’ammissione alla scuola dell’Infanzia “Suor Tomasina Pozzi” avviene per i bambini che compiono 3 anni entro il 31 dicembre dello stesso anno nel rispetto dei seguenti criteri di ammissibilità:
1) bambini residenti nel comune di Uggiate Trevano o in affido presso famiglie residenti nel comune di Uggiate Trevano;
2) bambini con situazioni configurabili come “disagio” in base ad apposita segnalazione e relazione dei competenti servizi sociali;
3) bambini con nucleo mono-familiare; 4) bambini con entrambi i genitori che lavorano.
Per i bambini non residenti:
a) bambini con situazioni configurabili come “disagio” in base ad apposita segnalazione e relazione dei competenti servizi sociali;
b) bambini con fratello/sorella già frequentanti la scuola; c) bambini che abbiano un genitore che lavora nel comune di Uggiate Trevano; d) bambini con almeno un parente residente nel comune di Uggiate;
In caso di un numero elevato di richieste, rispetto ai posti disponibili verrà stilata una lista d’attesa.
La domanda d’iscrizione deve essere presentata all’Ufficio Protocollo presso il Comune di Uggiate Trevano entro la data stabilita per le scuole statali, fatte salve particolari esigenze di servizio, mediante apposito modulo predisposto dal Comune
stesso. L’iscrizione va rinnovata di anno in anno: essa comporta l’accettazione del “Progetto educativo” e del “Regolamento interno”.
L’iscrizione impegna al versamento della retta mensile fino al 31 gennaio per le cancellazioni intervenute nel periodo 1° settembre – 31 gennaio e fino al 30 giugno per le cancellazioni intervenute dal 1° febbraio al 30 giugno. Rimane salvo
il caso di trasferimento di residenza con contestuale cancellazione del bambino dalla Scuola .
Le rette devono essere versate secondo le modalità indicate nei moduli di pagamento trasmessi dal Comune. Le famiglie in condizioni economiche disagiate, in difficoltà a pagare l’intera retta,
possono presentare istanza di riduzione o esonero al Sindaco. L’istanza verrà istruita dai servizi sociali e trasmessa al Responsabile del Servizio che adotterà i
provvedimenti di esonero, in applicazione del Regolamento riguardante i criteri per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari nonché per la attribuzione di vantaggi economici
Art. 5 – Accoglienza L’accoglienza personalizzata di ciascun bambino rappresenta uno dei momenti
qualificanti dell’incontro della scuola con le famiglie. La conoscenza e i contatti che avvengono in questa fase sono di aiuto per i genitori e i bambini che stanno affrontando le difficoltà del primo distacco, per gli insegnanti che acquisiranno
elementi essenziali per il loro lavoro educativo. L’inserimento dei nuovi bambini viene programmato dall’equipe pedagogica ed attuato attraverso:
- incontri informativi sulle finalità della scuola con i genitori;
- giornata “Open day” per prima conoscenza dell’ ambiente scolastico con i
bambini e i genitori;
- tempi di permanenza graduali e personalizzati, se necessario con la
presenza
di un genitore.
Art. 6 – Frequenza
La famiglia è tenuta ad impegnarsi affinché la frequenza dei bambini iscritti sia regolare comunicando eventuali assenze prolungate del bambino.
Art. 7 – Trasporto L’amministrazione Comunale s’impegna ad assicurare un servizio di trasporto, con
la presenza di personale di sorveglianza, al fine di garantire la possibilità di frequenza a tutti i bambini che non possono essere accompagnati, previa richiesta
e pagamento della tariffa che verrà stabilita annualmente dal Comune.
Art. 8 – Aree La Scuola dell’Infanzia Comunale si articola in 3 aree omogenee per età (3-4-5
anni). Il numero dei bambini per Insegnante non deve essere inferiore al limite minimo e non deve superare il limite massimo stabilito dalla vigente normativa in materia.
Art. 9– Integrazione delle persone con handicap
Nel sistema di istruzione e formazione si realizza l’integrazione delle persone con handicap, con l’obiettivo di svilupparne le potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione e di garantire loro il
raggiungimento della massima autonomia possibile, a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104 e successive modificazioni e integrazioni.
Art. 10 – Orario e Calendario
L’orario di apertura della Scuola dell’Infanzia viene stabilito annualmente dal Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia, tenuto conto delle indicazioni degli Organi Collegiali.
Al fine di ampliare l’offerta formativa della scuola può essere proposto un servizio di pre – scuola e dopo-scuola.
E’ indispensabile un’osservanza rigorosa degli orari d’ingresso e di uscita, sia per un problema organizzativo e di sicurezza, sia per il rispetto di tempi e modi dell’attività didattica.
Il calendario per l’inizio ed il termine della Scuola dell’Infanzia viene stabilito annualmente in conformità alla disposizioni Ministeriali dagli organi collegiali e
approvato dal Segretario e dal Sindaco. Per le vacanze natalizie e pasquali ci si uniformerà alle disposizioni impartite dall’Ufficio Scolastico Provinciale all’inizio di ogni anno scolastico. P ter ogni altra
vacanza la Scuola dell’Infanzia si attiene alla legge sull’autonomia scolastica.
Art. 11– Vigilanza dei bambini La cura dei bambini durante l’ingresso e l’uscita dalla Scuola dell’Infanzia è
affidata alle insegnanti. I bambini possono lasciare la Scuola prima dell’orario consentito solo su preavviso alla Direttrice e alla propria insegnante. I genitori si
impegnano a lasciare eventuali nominativi delle persone maggiorenni delegate all’accompagnamento e al ritiro dei propri figli.
Art. 12 – Refezione La refezione è momento integrante dell’attività educativa della Scuola
dell’Infanzia. La refezione è conforme ad apposite tabelle dietetiche predisposte annualmente dall’A.S.L. Per i bambini con allergie o intolleranze o per bambini di altra religione che
necessitano di diete speciali è possibile richiedere variazioni rispetto al menu fornito dall’A.S.L. nel rispetto dei limiti e dei vincoli stabiliti dal protocollo
operativo per le diete speciali predisposto dall’A.S.L. stessa. Per i primi due casi deve essere presentata in Comune richiesta di variazione del menù nel rispetto dei limiti e dei vincoli stabiliti dal Protocollo Operativo per le Diete Speciali dell’A.S.L.
della Provincia di Como. I buoni pasto per la refezione vengono conteggiati in base alle presenze insieme
alla retta.
Art. 13 Vigilanza Igienico Sanitaria L’Amministrazione Comunale assicura, attraverso le strutture dell’A.S.L., il
controllo dell’igiene, della salute e degli alimenti. Favorisce inoltre rapporti di collaborazione con l’A.S.L. per quanto riguarda le iniziative di medicina preventiva.
Art. 14 Sottoscrizione.
Copia del presente Regolamento sarà data ai genitori o chi ne fa le veci, i quali dovranno sottoscriverne l’accettazione al momento dell’iscrizione.
Art. 15 – Sanzioni. In caso di mancato pagamento delle rette entro il termine di cui all’articolo 4, il
Responsabile del Servizio invita la famiglia a provvedere al pagamento nei successivi 20 giorni.
In caso di inadempienza si provvederà alla riscossione coattiva.
GIORNATA SCOLASTICA
Ore 7,30-9,00: pre scuola nelle diverse aree
Ore 9,00-9,30: accoglienza
Ore 9,30-10,00: gioco libero negli spazi dell’area
Ore 10,00-10,15: prima assemblea (presenze/assenze, incarichi, tempo
meteorologico)
Ore 10,15-11,30: progetti educativi e attività in piccoli gruppi
Ore 11,30-11,45: seconda assemblea (rievocazione e condivisione in gruppo
delle attività svolte); igiene in bagno
Ore 11,45-12,30: pranzo
Ore 13,00-13,15: prima uscita e preparazione al riposo
Ore 13,15-15,00: riposo e attività rilassanti
Ore 15,00-15,30: merenda
Ore 15,30-16,00: uscita
Organi Collegiali di Partecipazione Democratica
a) Consiglio di Interclasse: è costituito dalla coordinatrice, dalle insegnanti di
area e di sostegno, da un genitore per ciascun gruppo/aula, eletti a
maggioranza dagli altri genitori. Si riunisce una volta ogni trimestre, in orario
non scolastico per esprimere valutazioni e proposte in ordine alla vita della
scuola; formulare proposte in merito alle attività scolastiche ( uscite e visite
didattiche, materiali, contenuti dell’offerta formativa, servizi, modalità
organizzative…);
prefigurare iniziative per favorire la continuità orizzontale con le famiglie e
l’extra scuola; indirizzare pareri e proposte alla Commissione Comunale
Scuola dell’Infanzia. I componenti del Consiglio durano in carica un anno;
possono essere riconfermati negli anni successivi, a meno che non perdano il
requisito della eleggibilità.
b) Assemblee dei Genitori: possono essere di area oppure di scuola.
Nel primo caso sono costituite dai Genitori di ciascuna delle tre aree,
convocati dalle insegnanti; nel secondo caso sono composte dai genitori
dell’intera scuola convocati dalla Commissione Scuola dell’Infanzia o dal
Consiglio di Interclasse; le assemblee di area hanno una cadenza mediamente
bimestrale; quelle riferite all’intera scuola prevedono un incontro nella fase
iniziale dell’anno per la presentazione della programmazione Annuale e ai
correlati contenuti del P.O.F.; seguono altri incontri con cadenza mediamente
trimestrale. In entrambi i tipi di incontri vengono trattate tematiche riferite al
Progetto.
Collegio dei Docenti/Team delle Insegnanti: la scuola prevede un Organismo
Collegiale riferito al Collegio Docenti, il team delle Insegnanti; ne fanno parte
tutte le insegnanti con il coordinamento della psicopedagogista e della
coordinatrice della scuola; l’organismo si riunisce con frequenza intensiva nel
periodo iniziale dell’anno scolastico per la predisposizione del Progetto
Accoglienza, la ridefinizione degli spazi e dei materiali; nel periodo
successivo la cadenza degli incontri è bimensile o mensile secondo le
necessità del Progetto; le tematiche affrontate riguardano i progetti e la
valutazione della documentazione pedagogica delle insegnanti; le dinamiche
cognitive, emotive, relazionali dei bambini; il rapporto con le famiglie;
l’elaborazione del P.E.I. riferita ai bambini portatori di handicap;
l’integrazione di bambini stranieri; le problematiche riferite a bambini in
difficoltà; il Progetto per la Continuità della scuola e delle aree; ipotesi di
incontri ed iniziative di carattere culturale, educativo, ricreativo sia per i
genitori che per i bambini.
Convocazioni: le convocazioni di tutti gli Organi Collegiali deve essere fatta
almeno cinque giorni prima della riunione, con la pubblicazione dell’ordine
del giorno; in caso di comprovata urgenza, basta il preavviso di due giorni.
Servizio Medico: per la tutela della salute dei singoli e della collettività, la
scuola si avvale della competenza sanitaria e specifica dell‘Asl; visite ed
incontri avranno luogo presso un locale della scuola, idoneo allo scopo. Degli
accertamenti medici è preventivamente informata la famiglia per il necessario
consenso.
Servizi e risorse integrative riferite al Piano dell’Offerta Formativa.
Consulenza psicopedagogica: opera nella scuola la figura di una consulente
psicopedagogica che lavora con le Docenti per le attività riferite
all’osservazione, alla progettazione e alla documentazione pedagogica; per
l’analisi di problematiche educative riferite ai bambini, per colloqui
individuali per le insegnanti. In riferimento alle famiglie sono previsti incontri
allargati e di piccoli gruppi su tematiche educative proposte dagli Organismi
Collegiali ed incontri individuali su richiesta dei singoli genitori.
Interventi di psicomotricità: opera nella scuola anche la figura della
psicomotricista per l’attuazione di attività psicomotorie rivolte ai bambini
ripartiti in gruppi per fasce d’età; la scuola prevede a riguardo momenti di
confronto ed interazione con l’esperta.
Figura dell’atelierista: è presente nella scuola l’atelierista per l’attuazione di
attività grafo-pittoriche, espressive riferite ai bambini per fasce d’età;
la scuola prevede a riguardo momenti di confronto ed interazione con
l’esperta.
Attività di bilinguismo: attraverso una collaborazione con l’Associazione
“Albero di Momo” di Como, le insegnanti progettano e gestiscono alcuni
momenti della giornata condotti totalmente in lingua inglese.
Incontri con associazioni del territorio: nel corso dei diversi anni scolastici
si attivano convenzioni con le realtà territoriali al fine di mantenere un dialogo
costante tra scuola e territorio (Casa Anziani, Biblioteca, Ricreo, Centro diurno
disabili…)
“Progetto Eco-School”: la nostra scuola insieme all’Istituto Comprensivo di
Uggiate Trevano, ha aderito al progetto “ECO-SCHOOL” promosso dall’Ufficio
Territoriale Scolastico di Como. Si tratta di un progetto all'interno di un
programma internazionale dedicato alle scuole, lanciato dal 1994 dalla
Fondazione per l’educazione Ambientale con il supporto della Commissione
Europea, che ha l’obiettivo, da una parte, di educare e consapevolizzare gli alunni
sui temi ambientali, dall’altra di diminuire l’impatto ambientale della comunità
scolastica. Si tratta in pratica di promuovere azioni che possano sensibilizzare gli
alunni alle tematiche dello spreco, del riuso.
Scuola Comunale dell’infanzia S. Tomasina Pozzi -Uggiate Trevano-
STESURA DEL P.O.F.
Riferimenti storici:
Il 24 ottobre 1901 prendeva avvio ad Uggiate un’istituzione, che avrebbe
continuato la sua opera benefica ininterrottamente, fino ai giorni nostri. L’idea di
fondare ad Uggiate un’opera educativa per l’infanzia, che, venendo incontro ad
un bisogno della popolazione, continuasse al tempo stesso la memoria della
propria famiglia nel paese, era partita dal Cav. Arch. Alfonso Dupuy, il quale
aveva disposto a tale fine, nel suo testamento, l’erogazione dei sussidi necessari
alla sua realizzazione. La signora Dupuy Moris scelse, come luogo più adatto allo
scopo, quella porzione di fabbricato del “Chioso” che dava sulla piazza della
chiesa, si preoccupò subito di avere, come educatrici, delle Suore e poté, già con
l’ottobre del 1901, dare inizio all’attività.
Si può presumere che i bambini in età d’Asilo fossero più di cento. Inizialmente
se ne accolsero una cinquantina, ma col passare degli anni il numero crebbe
notevolmente.
L’Asilo Infantile di Uggiate, sorto all’inizio del secolo fra i primi della nostra
Provincia, si colloca fra gli elementi importanti della cultura locale. Infatti, se per
“cultura” si intende quanto viene riferito al “modo di vivere di un popolo in
relazione all’ambiente in cui vive e che influenza il suo sviluppo sociale e
spirituale”, l’Asilo infantile, “luogo di ospitalità e di educazione” offerto dalla
Signora Teresa Morris ai bambini dai tre ai sei anni, è senza dubbio una
illuminata istituzione per l’evoluzione della comunità.
Riflette questo spirito vigile e provvido lo “statuto” dell’Asilo sancito secondo lo
stile della classe dirigente piemontese, collegata con le nazioni progredite
d’Europa e artefice dell’unità d’Italia, sollecita delle necessità della vita
comunitaria in continuo divenire. E’ interessante vagliare punto per punto il
REGOLAMENTO DELL’ASILO INFANTILE (7) e constatare che in esso, quale
indice di serenità, “la teoria e la pratica dell’educazione sono complementari
l’una all’altra”. Ciò è notevole, se si guarda l’anno di fondazione dell’Asilo di
Uggiate, 1901, sapendo che le “Case per bambini” di Maria Montessori sorsero
nel 1906 e che una vera regolamentazione dei “giardini d’infanzia” in Italia si
ebbe con la riforma Gentile del 1923. Il Regolamento dell’Asilo Infantile è quindi
un documento importante della storia scolastica popolare uggiatese. In esso
rimangono degne di considerazioni alcune voci ragguardevoli.
1°) Valori morali posti alla base dell’opera educativa dell’Asilo (si veda al n. 2):
“morale cattolica” -”santa pedagogia”- “ a norma dei regolamenti governativi”
possono benissimo essere tradotti nella espressione attuale: “promozione umana e
cristiana”. Questi stessi valori sono ribaditi come basilari anche nella
CONVENZIONE firmata a Torino il 5 giugno 1923 tra la fondatrice Sig. Teresa, e
la Superiora delle Suore di S. Maria di Loreto: “Il sistema di educazione dei
bambini dovrà ispirarsi ai principi della fede e della morale cattolica,
informandosi per l’istruzione alle regole di una sana pedagogia ed ai regolamenti
scolastici in vigore” (n. 3). E’ a questo fine che furono scelte, fin dall’inizio, come
personale educante delle Religiose.
2°) Le precise direttive di civile convivenza comunitaria (nn. 5.11.12) educano al
rispetto della persona propria ed altrui.
3°) La partecipazione responsabile della famiglia al regolare funzionamento
dell’asilo (nn. 8.9.10.13) coltiva buone norme, di socialità, perché pone tutti gli
scolaretti della scuola materna d’allora sullo stesso piano:minima contribuzione
procapite - minestra a mezzogiorno -pane solo - grembiule pulito al lunedì, niente
bambini incustoditi per le strade prima e dopo l’orario dell’Asilo -niente assenze
ingiustificate prolungate.
4°) Il carattere assistenziale dell’Istruzione (nn.1.7.6.) non pregiudica affatto
quello educativo, anzi lo agevola quando i piccoli, ospiti all’asilo anche oltre
l’orario per l’assenza da casa dei genitori, evitano il pericolo di essere lasciati
incustoditi ed abbandonati a se stessi.
L’assistenza straordinaria, veramente provvidenziale per le famiglie oppresse dal
bisogno, rende onore all’Asilo e torna a lode delle Suore.
Nel gennaio 1937, moriva l’Avv. Comm. Renato Moris, poco più di un mese della
scomparsa dell’Avv. Renato, gli eredi, tramite l’Avv. Guillot di Torino,
comunicarono alla Superiora delle Suore di Vercelli, che alla chiusura del
normale corso annuale non intendevano più continuare nella gestione a loro
carico dell’Asilo.
Le Suore comunque, pur nell’incertezza continuarono la loro attività.
Lo stesso asilo, alla fine fu affidato al Comune: “gli eredi se ne sbarazzarono di
tutto trasmettendo ogni cosa, anche la proprietà dei locali in donazione
all’Amministrazione Comunale, la quale se ne assunse l’intera gestione a proprio
carico, ma sempre senza nessuna ingerenza diretta del parroco”.
Nel 1975 alle Suore è stato affiancato personale laico.
Inoltre dall’anno scolastico 1999-2000 la casa Madre “ISTITUTO DI SUORE DI
S. MARIA DI LORETO” ha richiamato le religiose presso la propria sede.
Attualmente alla Scuola Materna Comunale opera solo personale laico.
Scuola Comunale dell’infanzia “Suor Tomasina Pozzi”
Uggiate Trevano
PROGETTO EDUCATIVO
La nostra attività pedagogico-didattica ha come presupposto la considerazione dei
diritti del bambino riconosciuti dalla Costituzione Italiana e dalla Corte
Internazionale: il diritto alla vita, alla salute, all’educazione, all’istruzione; il
rispetto dell’identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa.
Il Progetto Educativo è ancorato ad alcune scelte educative di fondo che orientano
l’attività didattica e le scelte organizzative:
la scuola dell’infanzia come luogo
- per incontrarsi, conoscere e conoscersi, crescere insieme;
- dove i bambini possano vivere percorsi di crescita attraverso i diversi campi
d’esperienza, sviluppando sentimenti, capacità cognitive, capacità espressive,
gusto per la creatività, la scoperta, l’esplorazione, l’apertura all’altro, il piacere
della socialità; possono crescere attraverso le relazioni interattive con i
coetanei in modo che ci sia una costruzione sociale dello sviluppo;
- dove le famiglie si sentano accolte e considerate, possano incontrarsi e
confrontarsi, interagiscano e collaborino con la scuola per la condivisione del
progetto educativo;
- dove le insegnanti sostengano la crescita dei bambini, testimoniando il valore e
l’impegno dell’essere adulti, l’amore per la conoscenza, la capacità di
interagire con le famiglie, di lavorare collegialmente, di arricchire la
competenza professionale; si sentono delle risorse e dei punti di riferimento dai
quali i bambini possono trarre supporto.
- dove si collabora con le altre Istituzioni ed Associazioni per la realizzazione
del Progetto Educativo.
Caratteristiche strutturali della scuola La scuola è ubicata nel territorio di Uggiate Trevano in area standard per strutture
e attrezzature pubbliche. L’edificio, realizzato ad un solo piano, l’unico
strutturato per l’attività scolastica, con seminterrato in cui è stato ricavato, dal
2006, il centro del riuso creativo RICREO. È inserito in una zona particolarmente
tranquilla, circondata dal verde, in prossimità di aree boschive ricche di essenze
delle tipiche zone alpine, vicina a sentieri di particolare interesse, vedi ad esempio
il “sentiero confinale” ed il “sentiero insubrico”.
Lo spazio interno, per una superficie coperta di circa 850 metri quadrati, è
suddiviso in sette locali/aula, un ambiente attrezzato per la psicomotricità, una
cucina con spogliatoio e ripostiglio, tre ambienti per i servizi igienici per i
bambini, due per gli adulti con relativi spogliatoi, una stanza adibita ad
infermeria, un piccolo ambiente/ufficio, un ampio salone in cui sono stati
attrezzati mini -atelier e altri spazi per diverse attività e ricavate le zone del
pranzo dei bambini.
Una delle sette aule è stata adibita a grande ATELIER, luogo “DEL FARE”, dei
100 linguaggi, delle attività e quindi del potenziamento dell’espressività e della
creatività.
L’area esterna recintata è di oltre 1500 metri quadrati con piante ad alto fusto,
alternate a piante ornamentali di minori dimensioni e spazi attrezzati per il gioco.
Il Personale che lavora nella scuola è composto da sei Insegnanti titolari di classe
suddivise nelle tre aree (n. 3 ins. Area 3 anni, n. 2 ins. Area 4 anni, n. 2 ins. Area 5
anni),n. 1 insegnante aggiunta; opera nella struttura anche il Personale adibito alla
mensa. Dal 2007 è stata attivata anche una convenzione con l’Università di
Milano Bicocca- Facoltà di scienza della Formazione Primaria- Facoltà di
Scienze dell’Educazione e con l’Accademia delle Belle Arti di Brera, per rendere
la Scuola dell’Infanzia sede di tirocinio.
Altre Figure Professionali e di volontariato: opera nella scuola una consulente
psicopedagogica; una psicomotricista; un’atelierista; diverse persone che a titolo
volontario interagiscono con le insegnanti: genitori aderenti all’Associazione “Il
Nostro bambino”; mamme, papà e nonni che collaborano nelle diverse aree a
supporto del lavoro con i bambini e che contribuiscono alla manutenzione ed alla
qualificazione degli spazi esterni che vengono così considerati un prolungamento
dello spazio interno e fonte inesauribile di gioco, esplorazione, ricerca.
I materiali, le attrezzature, i sussidi didattici: vengono usati materiali e sussidi
di diversa tipologia: materiale didattico strutturato (puzzle, memory, tombole,
domino, giochi per lo sviluppo delle capacità logiche, sensoriali, grafiche,
verbali….); libri di diverso formato e genere; sussidi mass mediali ed informatici
(televisione e videoregistratore, proiettore per diapositive, registratori, macchine
fotografiche, telecamera, computer, tavolo luce, lavagna luminosa….; la scuola
attribuisce molta importanza anche al materiale non strutturato, spesso di uso
domestico: contenitori, spazzole, spazzolini, scatole e scatoloni, tovaglioli, piatti,
bicchieri di carta, stoffe, indumenti….; il materiale di facile consumo è utilizzato
per le esperienze correlate a tutti i campi d’esperienza: fogli di diverso formato e
materiale, spugne, colori a dita, pastelli a cera, pennarelli, acquarelli, tempere,
didò, colla, forbici, farina pasta, riso, semi….
Le risorse del territorio: il Progetto intende dare all’ambiente geografico e
socio-culturale la valenza di laboratorio didattico: boschi, orti, campi, fattorie,
negozi, centri artigianali….; sono da considerarsi altresì risorse le istituzioni e le
associazioni presenti nel territorio: l’Amministrazione Comunale, la Biblioteca, la
Parrocchia, la Banda Musicale, l’Associazione alpini, la Croce Rossa,
Associazione “Il Nostro Bambino”….
Il patrimonio della cultura locale (tradizioni, manifestazioni, feste religiose e
civili) rappresenta altresì un’importante risorsa per il curricolo integrato che la
Scuola si propone.
Cenni di analisi socio-ambientale; bisogni dei bambini ed attese delle
famiglie: il contesto attuale di vita dei bambini è complesso e diversificato; molti
mutamenti contrassegnano la famiglia ed i modelli parentali; le mamme ed i papà
hanno bisogno e desiderio di confrontarsi in merito al ruolo genitoriale; sono
presenti disomogeneità connesse al dislivello economico, sociale, culturale
cosicchè le conoscenze, le esperienze, le opportunità educative dei bambini
risultano talvolta molto differenti. E’ tuttavia rilevabile che nella nostra società
sono ancora largamente presenti quei valori di solidarietà, aiuto, condivisione
spesso più carenti in realtà metropolitane.
Anche nel nostro contesto ambientale la famiglia si nuclearizza; le figure
parentali di contorno sono spesso assenti o lontane ( nonni, zii, cugini…); le
relazioni di vicinato non sempre sono possibili e coltivate; il bambino è esposto a
modelli culturali e pedagogici spesso conflittuali o contradditori (vedi in
particolare l’universo mass mediale che è massicciamente presente nella
quotidianità delle famiglie e del bambino).
Spesso i genitori sono entrambi lavoratori; è significativamente presente
un’articolazione del lavoro per turni che rende più complessa l’organizzazione
famigliare; molti padri devono gestire un tempo lavorativo molto dilatato che li fa
rientrare tardi la sera e che spesso li impegna anche nella giornata del sabato.
Il doppio ruolo di madre e lavoratrice che molte mamme hanno assunto garantisce
in genere un sentimento di gratificazione personale che si ripercuote
positivamente sulla famiglia, crea la necessità di una maggiore condivisione con i
padri dei carichi e delle responsabilità educative (sono in aumento nella Scuola i
padri presenti alle riunioni, ma genera al contempo talvolta disfunzioni e
difficoltà emotive e di gestione della quotidianità domestica ed in certi casi vissuti
di ansia nel bambino).
La complessità del contesto ambientale rende particolarmente significativa la
ricerca di interazione e confronto fra la scuola e la famiglia, l’offerta di occasioni
per riflettere insieme sul ruolo educativo e per elaborare comportamenti ed
atteggiamenti che sostengono la crescita fiduciosa e serena.
Il Progetto educativo si propone come occasione e risorsa per la maturazione
dell’identità come sviluppo di ogni bambino nella sua originalità, nella sua storia
personale, nella percezione di “essere” ed “esserci”, costruendo progressivamente
sentimenti di fiducia nelle sue possibilità e capacità, di autostima; per la
maturazione dell’autonomia come capacità di costruire man mano un positivo
rapporto con la realtà, di saper star solo e nel contesto della socialità, con
crescente capacità critica, interiorizzando valori quali la libertà, il rispetto di sé,
degli altri, dell’ambiente; per la maturazione di competenze come capacità di
elaborare progressivamente i linguaggi dei sistemi simbolico culturali,
l’immaginazione, il pensiero creativo.
LA PROGETTAZIONE DIDATTICA
La progettazione parte dal momento dell’osservazione e della ricognizione a
riguardo del contesto ambientale, dei bisogni e delle domande esplicite e latenti
della comunità, delle risorse materiali ed umane disponibili. Il Progetto iniziale ha
come obiettivi prioritari quelli di mettere a proprio agio i bambini, di farli sentire
attesi ed accolti, di stimolare la loro curiosità nei confronti di attività, materiali,
spazi, consuetudini….; l’accoglimento dei bambini nuovi iscritti avviene secondo
un calendario scaglionato, concordato con le famiglie; la frequenza iniziale,
compatibilmente con le esigenze dei genitori, prevede una presenza
temporalmente ridotta che gradualmente, d’intesa con la famiglia, si amplia sino
alla permanenza per l’intera giornata. Il Progetto del primo bimestre consente di
elaborare un quadro delle “tracce” e dei “segnali” dei bambini in ordine alle
curiosità, agli interessi, alle tematiche ricorrenti, ai comportamenti emotivi e
cognitivi che cominciano a configurarsi. La progettazione prende quindi le mosse
dal percorso iniziale analizzato a livello di team delle insegnanti coordinato dalla
psicopedagogista. Ogni contenuto che sarà sviluppato con i bambini viene
documentato nel Diario dei Progetti. Al termine dell’anno scolastico ogni area
stenderà una relazione dei progetti sviluppati con i bambini.
Dati strutturali ed organizzativi
6 aule funzionanti; 125 bambini iscritti; 59 maschi, 66 femmine; 39 bambini
hanno 5 anni , 41 hanno 4 anni , 40 hanno 3 anni, 5 hanno 2 anni e mezzo;
1 bambino nato nel 2012 con legge 104.
30 bambini hanno almeno un genitore straniero.
6 insegnanti nelle varie aree; 1 insegnante di supporto; 1 psicopedagogista, 1
psicomotricista;1 atelierista; 2 educatrici; diverse tirocinanti che si alternano
nei vari momenti dell’anno.
6 aule adibite a classi; 1 aula adibita a grande atelier; 1 ampio salone, quale
spazio per il pranzo, per le comunicazioni, per attività nei mini atelier e nei
vari spazi gioco; 1 ambiente per la psicomotricità; l’ambiente della cucina con
spogliatoi e ripostiglio; 3 ambienti per i servizi igienici per i bambini; 2 per gli
adulti con relativi spogliatoi; 1 stanza adibita ad infermeria; 1 locale adibito ad
ufficio.
Lo spazio esterno recintato copre una superficie di circa 1500 metri quadrati;
l’area verde ospita prato, piante di alto fusto e piante ornamentali; vi sono
poste attrezzature per i momenti di gioco all’aperto.
Vengono utilizzati materiali e sussidi di diverse tipologie: libri, materiali
didattici strutturati (puzzle, tombole, domino, memory, giochi per lo sviluppo
sensoriale, psicomotorio, linguistico…) materiali di consumo soprattutto
destinati ai percorsi di espressione grafica e costruttiva (fogli di diverso
materiale e formato, colori a dito, pastelli a cera, pastelli, acquarelli, tempere,
didò, colla, forbici…); viene valorizzata anche una serie di materiali riciclati e
informali di grande valore per esperienze riferite ai diversificati campi di
esperienza (pasta, riso, semi, farina, stoffe, spugne, spazzole e spazzolini,
giornali, bicchieri di carta e contenitori vari…)
Le attività proposte rispettano alcuni criteri ispiratori: la varietà, per rispondere
alle diverse dimensioni di sviluppo; la differenziazione, per rispondere ai diversi
stili cognitivi, consentire la raccolta degli stimoli, l’elaborazione di strategie
personali, l’articolazione per una realizzazione individuale, di piccolo gruppo, di
grande gruppo; la progressività, per l’apertura di ulteriori percorsi collegati alle
capacità che si acquisiscono ed ai cambiamenti che intervengono.
Il modello organizzativo prevede la suddivisione dei bambini in piccoli gruppi nei
vari “angoli gioco” con l’assistenza di un’insegnante e dell’insegnante Jolly;
l’altra insegnante segue il PROGETTO con un altro gruppo di bambini. Sono
previste attività in piccolo gruppo ed individuali per situazioni che richiedono
interventi di sostegno e consolidamento. Tutto ciò per sostenere l’utilizzo
educativo di spazi e materiali.
Criteri della Progettazione dell’azione educativa e della
Progettazione Didattica nel quadro del P.O.F.
L’osservazione costituisce un elemento fondamentale del progetto; è di per sé un
primo intervento educativo; permette di conoscere le aspettative, le esigenze, le
modalità di approccio ai problemi tipici di ciascun bambino; l’insegnante può
meglio calibrare gli interventi nel rispetto delle varie individualità e rileggere
individualmente e collegialmente l’itinerario metodologico e didattico.
Il gioco come risorsa privilegiata di apprendimenti e di relazioni, come attività
che riguarda tutti i campi d’esperienza; giochi liberi, individuali e di gruppo;
gioco simbolico; gioco guidato; gioco di regole. La valorizzazione dei percorsi di
apprendimento con modalità e contesti ludici (problemi con personaggi fantastici
che suscitano domande ed aprono curiosità e voglia di sperimentare,
“pasticciamenti”, narrazioni, manipolazioni…)
La narrazione come modalità che costruisce un immaginario condiviso in cui
l’imparare, il fare esperienza diventano “la nostra storia” nel mettere in comune e
vivere insieme, prime codificazioni, domande, emozioni, eventi, scoperte; i
racconti e le fiabe, la “trattazione narrativa” dell’esperienza sostengono un
universo emotivo e conoscitivo di rilevante spessore.
L’esplorazione e la ricerca come atteggiamenti che cercano di conoscere con la
manipolazione, il “pasticciamento”, la messa a confronto di osservazioni,
domande, ipotesi in una costante valorizzazione dell’interazione socio-cognitiva
in cui ciascuno è risorsa.
La vita di relazione: la centralità dell’attenzione alle dinamiche relazionali; la
scoperta del valore di condividere esperienze, eventi, emozioni ( nel rispetto
anche del bisogni di “star soli” pure presente nell’universo emotivo dei bambini);
la valorizzazione delle interazioni fra bambini; il sostegno allo spontaneo
formarsi di microgruppi; l’attenzione a facilitare scambi comunicativi (vedi il
“tempo del cerchio” come momento rituale di saluto e di messa in comune di
messaggi; come luogo privilegiato dell’interazione socio-cognitiva per progettare
e mettere in sequenza le attività della giornata o affrontare come gruppo una
situazione problematica conoscitiva).
La mediazione didattica dell’insegnante che facilita la discussione e lo scambio
delle esperienze; rispecchia pensieri, ipotesi, valutazioni; sostiene itinerari di
scoperta e di rappresentazione; custodisce le condizioni per il sereno svolgersi dei
percorsi; sostiene la ricerca della risoluzione dei conflitti.
La documentazione come stile e consuetudine metodologica per lasciare tracce,
ripercorrere itinerari, fornire testimonianze; essa diventa uno strumento che
inaugura una pratica critica e riflessiva su quello che realmente si fa, come
processo di apprendimento e di comunicazione deve diventare parte integrante del
lavoro di ogni giorno; importante per i bambini che possono rievocare, rivedere
le conquiste, le evoluzioni, i cambiamenti; per le insegnanti che possono
analizzare, confrontare, interpretare le tappe del Progetto, per trarne indiscutibili
vantaggi conoscitivi e professionali attraverso la ricognizione in itinere; per le
famiglie che possono conoscere quanto i bambini vivono a scuola, possono
parlarne con loro, con gli altri genitori, con le docenti ( i percorsi vengono
documentati con libri personali e di gruppo dei bambini, prodotti grafici, storie,
manufatti, videocassette, materiale fotografico, diapositive; documenti di
programmazione e resoconti delle insegnanti).
Una particolare attenzione viene data alla documentazione correlata al P.O.F. ed
al Progetto Educativo di Fine Anno: viene consegnato alle famiglie in
occasione dell’Assemblea di fine anno, una relazione che narra i progetti
realizzati dai bambini durante tutto l’anno scolastico ed un libro che raccoglie le
fasi fondamentali di ciò che è avvenuto.
Importanza della programmazione e della verifica collegiale: le Insegnanti, con
il coordinamento della Pedagogista, realizzano sistematici momenti di analisi,
verifica, riprogettazione del Piano Educativo e Didattico.
Criteri per l’accoglienza dei bambini di 3 anni
I bambini ci chiedono di accompagnare i loro cambiamenti e la loro ricerca di
nuove identità;la loro ricerca del significato della crescita e dell’identità
all’interno del cambiamento.
Quando avviene una transizione importante come quella dell’inizio della scuola
dell’infanzia, per i bambini e i genitori è importante poter fare previsioni che li
aiutino nella comprensione e strutturazione del passaggio. Compito della scuola è
allora quello di aiutarli a prevedere regole, ruoli e le aspettative che permeano il
nuovo contesto.
Il progetto di ‘accoglienza’ della nostra scuola dell’Infanzia, nasce dallo sforzo di
definire un periodo tutto dedicato ai bimbi e ai genitori perché possano sentirsi
attesi, riconosciuti nella loro unicità, sentirsi ascoltati: in breve sentirsi rispettati e
appunto accolti.
È in questo senso che una serie di iniziative acquistano valore e significato:
incontri informativi sulle finalità della scuola con i genitori;
La mattina di visita alla scuola dell’infanzia dei genitori coi loro bambini
(open day nel mese di giugno)
Tempi di permanenza graduali e personalizzati, se necessario con la
presenza di un genitore.
Il fornire informazioni di base e rassicurazioni sia da parte delle insegnanti
sia con l’aiuto dei bambini di 5 anni che ‘raccontano’ la loro esperienza di
scuola dell’Infanzia
L’inserimento del mese di settembre sarà organizzato in gruppi in accordo
tra insegnanti e famiglia.
La prima settimana di frequenza avrà un orario ridotto (9.00 – 11.00).
La seconda settimana di frequenza avrà la mezza giornata (9.00 – 12.30).
La terza settimana di frequenza, valutando il percorso dell’ambientamento,
si potrà prolungare il tempo scuola fino alle 15.30.
Colloqui con i genitori dopo l’accoglienza per una valutazione insieme del
percorso, per nuovi scambi di suggerimenti e consigli.
Tante azioni, tanti pensieri con l’unico obiettivo di rendere il bambino e la sua
famiglia autori della propria storia, aperti al cambiamento, grati per il ‘passato’ e
pieni di ‘nostalgia per il futuro’.
Criteri per l’integrazione degli alunni portatori di handicap
il Progetto Educativo Individuale (P.E.I.) viene elaborato in interazione con la
famiglia e gli esperti medico-socio-sanitari con il coordinamento della
pedagogista; nel Progetto vengono definiti gli elementi funzionali e gli obiettivi
di evoluzione potenziale e registrate le osservazioni e gli elementi di verifica;
vengono altresì definite le attività, le metodologie, i modelli organizzativi;
priorità fondamentale viene ritenuta l’esigenza di perseguire il benessere
psicofisico del bambino tenendo conto dei suoi punti di forza e delle sue
disabilità, prefigurando la mappa dei suoi possibili apprendimenti e registrando i
risultati; il modello organizzativo prevede l’accordo con la famiglia, gli
specialisti; le autorità scolastiche per gli aspetti riguardanti la durata della
frequenza scolastica, sia come arco giornaliero di permanenza, sia come
eventuale protrazione dell’accoglimento alla scuola materna oltre il sesto anno di
età; l’organizzazione dell’inserimento nelle sezioni e degli interventi
dell’insegnante di sostegno vengono annualmente elaborati nel Progetto del
Collegio delle Insegnanti.
Criteri per il Progetto Continuità con la scuola primaria
I bambini ci chiedono di sentirsi dentro ad una storia, di avere il senso del
cammino… di ricercare un collegamento tra le varie esperienze che ravvivino un
senso di continuità. Compito della scuola è quello di aiutare bambini e genitori in
questo delicato passaggio ed è in questo senso che una serie di iniziative
acquistano valore e significato.
I BAMBINI SI PRESENTANO: si effettuano riprese video in momenti di
dialogo e di attività .
LE MAESTRE INCONTRANO I BAMBINI (Aprile): le insegnanti della
scuola primaria vengono in visita in due momenti diversi .
- 1^ INCONTRO: le insegnanti assistono alla prima assemblea e al lavoro in
piccoli gruppi.
- 2^ INCONTRO: le insegnanti guidano un’attività di grande gruppo
(racconto, disegno…)
I BAMBINI INCONTRANO LA SCUOLA PRIMARIA (Maggio):
elaborazione di domande, curiosità in previsione del passaggio alla
primaria; visita alla scuola dove i bambini si confrontano con quelli della
classe prima; ricognizione di ciò che è emerso; approfondimento relativo
all’attrezzatura scolastica (zaino, astuccio…)
INCONTRI CON I GENITORI:
- 1^ ASSEMBLEA (Aprile): i genitori incontrano le insegnanti della scuola
dell’infanzia e la psicopedagogista per affrontare i passaggi del
cambiamento.
- 2^ ASSEMBLEA (Giugno): i genitori incontrano le insegnanti dei due
ordini di scuola e la psicopedagogista.
- 3^ ASSEMBLEA ( Dicembre/Gennaio): i genitori incontrano le insegnanti
della scuola dell’infanzia e la psicopedagogista per una prima valutazione.
INCONTRI TRA LE INSEGNANTI:
- PRESENTAZIONE DEI BAMBINI (Giugno): conoscenza dei contesti del
gruppo e delle dinamiche dei bambini per la formazione delle classi.
- VISITA ALLA PRIMARIA (Ottobre): le insegnanti della scuola
dell’Infanzia si recano alla scuola primaria.
- VALUTAZIONE (Novembre/Dicembre): le insegnanti dei due ordini di
scuola si incontrano per una prima valutazione a riguardo delle competenze
e delle modalità emotive e comportamentali dei bambini passati nella
classe prima con l’attenzione a mettere a punto aspetti da tener presente
nella programmazione delle due scuole.
Altri elementi della continuità sono il PERCORSO GRAFOMOTORIO: con
svariati strumenti ( tavolo luce, tavolo specchio, quaderno…) si affinano
motricità fine, prensione, movimenti del polso, acquisizione di sequenze
ritmiche.
In collaborazione con la psicomotricista si cura il passaggio dal movimento
ampio in palestra alla riproduzione grafica; attività orienteering; il QUADERNO
strumento che persegue diversi obiettivi
- Racconto della storia personale del bambino: attraverso disegni il bambino
parla di sé.
- Familiarità con l’utilizzo del quaderno stesso.
- Attività di ritaglio, incollo e grafismo.
Criteri per il rapporto scuola/famiglia
Sono previsti incontri con i genitori a livello individuale, di gruppo, per fasce di
età, dell’intera scuola; si dedica un incontro con i genitori dei bambini nuovi
iscritti nel periodo antecedente l’inizio della frequenza; altri incontri sono previsti
passato il periodo iniziale. Si organizzano momenti dedicati a mostre e feste, in
collaborazione con l’Associazione Genitori; si lavora in interazione con gli
Organi Collegiali e partecipativi (Assemblee di sezione e di scuola, Consiglio di
Interclasse, Consiglio di Gestione Scuola dell’Infanzia, riunioni
dell’Associazione Genitori); i genitori e i nonni partecipano ai progetti di area
portando loro contributi di esperienze e competenze.
Durante l’anno vengono programmati incontri su tematiche educative a cura della
Consulente Psicopedagogica; è altresì possibile per i genitori concordare con
l’esperta incontri a carattere individuale.
Spazi appositi nell’atrio della scuola sono riservati a comunicazioni,
convocazioni, pro memoria, verbali.
SCUOLA COMUNALE DELL’INFANZIA
“SUOR TOMASINA POZZI”
ANNO SCOLASTICO 2012/2013
Programmazione Educativa e Progetto Didattico
Il Progetto si correla alle scelte educative, metodologiche, organizzative
presentate nel P.O.F.; prevede le seguenti scansioni e modalità:
analisi della situazione iniziale con le osservazioni raccolte dalle insegnanti
attraverso le esperienze, gli eventi, le proposte del “Progetto Accoglienza”;
Il Progetto Accoglienza: “Conosciamoci e conosciamo l’ambiente”:
esperienze di socializzazione, attività di scoperta e riscoperta, esplorazione,
rappresentazione di eventi della quotidianità scolastica secondo ritmi propri della
cultura della scuola e dell’ambiente; giochi di conoscenza e relazione; gli spazi
della scuola; le attività; i materiali; i tempi; prima familiarizzazione con le
modalità organizzative riguardanti la mensa, l’uso dei servizi, gli altri momenti di
routine della scuola.
I bambini frequentanti da più anni svolgono un’attività di “tutoring” nei confronti
dei compagni del primo anno offrendo modelli di crescita e di maturazione di
autonomie rassicuranti e stimolanti per i piccoli e significativi per il
consolidamento di un loro senso positivo di identità e di appartenenza.
Il progetto iniziale si propone di:
-rilevare le “tracce”dei bambini (domande latenti ed esplicite, atteggiamenti,
curiosità, interessi, capacità, ansie, sicurezze….);
-definire la rete dei traguardi di sviluppo;
-elaborare gli sfondi: -il setting: le regole gli spazi, i tempi, le relazioni, la
comunicazione….; -la storia educativa: lo sfondo realistico della “nostra storia”
(la quotidianità, il nostro crescere, gli eventi, le ricorrenze, le esperienze di
conoscenza e di rappresentazione della realtà); lo sfondo fantastico che costruisce
canovacci dove l’elemento narrativo-fantastico sostiene apprendimenti e bisogni
di rassicurazione, stimola curiosità e pensiero creativo;
-elaborare nuclei progettuali da realizzare nell’arco dell’anno che diano vita a
percorsi intrecciati, aperti, flessibili, che possano condurre apprendimenti nei
diversi campi di esperienza; -dare un particolare spazio alle seguenti attività (che continuano nel Progetto
Annuale): - il “tempo del cerchio” come momento con una propria ritualità,
luogo privilegiato di interazione socio-cognitiva dove i bambini, sostenuti
dall’insegnante, si conoscono, confrontano esperienze, idee, vissuti, ricercano
insieme soluzioni e spiegazioni; nel tempo del cerchio si registrano le assenze e le
presenze, si fanno giochi mimati e di movimento (canti, conte, filastrocche…),
conversazioni riguardanti eventi della quotidianità riferita a singoli bambini o alla
vita della scuola, si costruisce il calendario, si programmano le attività della
giornata.
La modalità di interazione del tempo del cerchio si ripropone nei diversi momenti
della giornata in cui il gruppo dei bambini realizza esperienze di comunicazione
collettiva; si comincia a costruire - un diario che raccoglie fatti importanti per
ciascun bambino, dà spazio agli avvenimenti narrati dai bambini ed elaborati
collettivamente con testi ed illustrazioni; -il diario dei progetti assembla eventi
ed esperienze del gruppo nel crescere di una storia che dà conto dei giorni vissuti
insieme e che è bello “rileggere” con l’insegnante o da soli; - il calendario
riferito al tempo vissuto, meteorologico, cronologico: la registrazione delle
presenze e delle assenze, i turni, le rotazioni facendo conte e ricercando strumenti
rappresentativi e simbolici; sviluppando competenze temporali e linguistiche: il
giorno, la settimana, il mese, l’anno, la successione, la ciclicità…; il calendario
meteorologico consente di fare osservazioni sulle stagioni, il clima, la ricorrenza
di fenomeni e realtà naturali come il sole, la pioggia, la neve, le nuvole, il vento;
la quantificazione delle giornate serene, piovose, ventose nell’arco della
settimana…; -la realizzazione di libri che ricostruiscono la giornata dei
bambini a scuola ed a casa vedendone le scansioni ed i momenti caratterizzanti; -
l’esplorazione di spazi ed ambienti della scuola interiorizzando man mano i
comportamenti d’uso (le aree, lo spazio atelier, i servizi, l’aula di psicomotricità,
le aree esterne); - la presa di contatto e l’uso di materiali e strumenti per attività
grafico- pittoriche, manipolative, espressive (con i colori a dita, le spugne, gli
spazzolini, le spazzole, i timbri, le tempere, i pennelli,i colori a cera, le carte di
diverso tipo e formato, l’impasto di farina ed acqua, il didò, la plastilina, il
pongo…); - tutte le esperienze di gioco (libero, guidato, individuale, a coppia, di
gruppo, simbolico, di regole); -l’esplorazione di forme, colori, fenomeni legati
alla natura ed alla stagionalità (terra, acqua, semi, sassi, mondo vegetale,
animale…) realizzando esperienze correlate alla sensorialità ed all’osservazione
nelle valenze scientifico-referenziali e fantastiche (una zucca può essere
esplorata nei suoi elementi realistici riferiti a forma, colore, dimensione,
caratteristiche nutritive… e negli elementi fantastici correlati alla fiaba di
Cenerentola, a percorsi di associazioni mentali, rievocazioni, emozioni, ricordi,
invenzioni; le conoscenze etologiche riferite a determinati animali possono far
nascere storie che rielaborano il repertorio di conoscenze acquisite dando vita a
narrazioni fantastiche, simulando contesti riprodotti e vissuti: (la tana, il nido, la
grotta…); -le esperienze di lettura dei bambini, con percorsi autonomi
individuali e di gruppo nei quali leggere equivale ad esplorare, indagare; nei quali
si può giocare con il libro stabilendo con lui un rapporto anche di fiducia,
riprendendolo in mano più volte, abbandonandolo…. con modalità molto libere e
creative; in uno spazio pensato per leggere e tenere i libri; dove poter trovare libri
di diverso genere e finalità; percorsi per narrare: fiabe, racconti, storie; per
giocare con le parole: filastrocche e rime; per descrivere e spiegare: enciclopedie,
monografie riguardanti flora, fauna, fenomeni naturali, ambienti; dell’insegnante
con diversificate modalità: visite in biblioteca, lettura ad alta voce, in contesti
raccolti, facilitanti l’attenzione e la condivisione emotiva; lettura animata;
narrazione per immagini; narrazione che utilizza oggetti fantastici che si
correlano alla storia; esperienze guidate per facilitare l’interiorizzazione del
messaggio narrativo; drammatizzazioni, conversazioni, raccolta di impressioni e
pareri, ricostruzione del contenuto del testo convergenti e divergenti; -i percorsi
di psicomotricità correlati allo schema corporeo (vivere con piacere il corpo,
percepirlo nello spazio come unità e nelle sue parti, rappresentarlo, sperimentare
equilibrio e controllo del movimento, l’organizzazione percettiva e le relazioni
spaziali e topologiche, l’orientamento spazio-temporale, la motricità, il grafismo),
il linguaggio corporeo (in un progetto globale di valorizzazione della corporeità
ed in collegamento con gli interventi mirati e specifici dell’esperta
psicomotricista)
Modalità metodologiche ed organizzative del Progetto Educativo e
Didattico Annuale: - Il Piano di lavoro preventivo costituisce una mappa che orienta i percorsi che
seguiranno sviluppi e attiveranno relazioni fra esperienze, conoscenze, abilità e
competenze e che daranno vita al Progetto nella sua “storia” annuale e
pluriennale;
- realizzazione di sistematici momenti di valutazione e progettazione collegiale
delle Insegnanti coordinate della Psicopedagogista;
- attivazione di momenti di lavoro dei bambini a livello individuale, di piccolo
gruppo, di grande gruppo; articolazione del Progetto in esperienze a livello di
area.
I contenuti delle esperienze sono generalmente pensati per la totalità dei bambini,
con modalità spesso diversificate ed obiettivi specifici: per i Piccoli una
centratura giocata prevalentemente sugli aspetti affettivi e relazionali e
l’esplorare;
frequenza di gioco simbolico nell’aula e nel gruppo; esplorazione di spazi e
materiali; valorizzazione degli aspetti di scoperta ed uso globale del corpo;
sostegno dell’esperienza di scoperta di altri bambini simili a sé con i quali
dividere momenti di crescita; sostegno di esperienze che portino a sviluppare
l’autonomia; per i Mezzani, un incremento delle attività che puntano ancora di
più sull’autonomia, sul corpo che fa, sul costruire; un’organizzazione più aperta
ma comunque in un clima caldo, tranquillo e stimolante; la valorizzazione di
codici più articolati (curare la codificazione linguistica delle esperienze e l’uso di
più canali espressivi); dare spazio al parlato ed a momenti in cui si parla con i
bambini delle loro realizzazioni; per i Grandi, l’attenzione ad un’organizzazione
in cui ci sia uno spazio ancora maggiore per la loro progettualità e
sperimentazione in un clima sempre affettivamente risonante; uno specifico
lavoro sulla comprensione della consegna, la cura dei percorsi correlati alla
rappresentazione delle esperienze con i vari linguaggi, con particolare riferimento
al codice linguistico; l’attenzione a creare occasioni in cui occorra utilizzare il
linguaggio per problematizzare, progettare, sperimentare, immaginare, ipotizzare,
osservare e descrivere, organizzare in sequenza, definire, classificare….; la
realizzazione di percorsi di progettazione e di rievocazione dall’inizio alla fine e
dalla fine all’inizio (in andata ed in ritorno, sperimentando situazioni di
reversibilità); sostenere esperienze correlate alla metacognitività (processi di
memorizzazione, messa a fuoco attentiva, definizione procedurale; percorsi di
autovalutazione che aiutino la consapevolezza, il piacere di registrare mutamenti
di processi di crescita, acquisizione di capacità…); valorizzazione dei momenti
correlati all’ascolto, alla verbalizzazione di vissuti, alla simbolizzazione,
all’interazione socio-cognitiva legata al processo di letto-scrittura.
Contenuti, esperienze, obiettivi formativi del Progetto
L’analisi delle “tracce”, la rilettura delle osservazioni e delle verifiche da parte del
gruppo delle Insegnanti portano ad elaborare un Progetto che prevede alcune
polarità: -il gioco, come bisogno e come occasione e modalità per vivere
esperienze cognitive ed emotivo-relazionali di rilevante spessore formativo; -la
narrazione,come bisogno e strumento per parlare di sé e del mondo, conoscere e
conoscersi; -la valorizzazione delle competenze linguistiche, nella loro
specificità e nella loro valenza trasversale, per parlare di sé e degli altri, della
natura, dei diversi campi d’esperienza.
Il gioco nelle sue valenze cognitive ed emotive relazionali e come modalità per
apprendere; come bisogno di dare senso, costruire significati, esplorare,
sperimentare procedure, manipolare, gestire ansie, paure, desideri, proiezioni; nei
diversi momenti della giornata si da spazio al gioco libero, individuale, a
coppie,di gruppo al gioco organizzato, al gioco di regole, al gioco simbolico;
molte delle attività strutturate assumono modalità di approccio e proceduali di
tipo ludico (partire da un problema curioso, introdurre un personaggio fantastico
che compare in momenti chiave del percorso per suscitare domande e voglia di
sperimentare, offrire occasioni di “pasticciamento”, esperienze sensoriali,
movimento, socialità, gioco linguistico nella forma di filastrocche, conte,
indovinelli…).
La narrazione come modalità per conoscere, costruire e ricostruire esperienze e
percorsi, pensiero ideativo e creativo, come progressiva consapevolezza di
“essere dentro ad una storia” che fa sperimentare l’esserci, l’appartenenza,
costruendo saperi e linguaggi (narrazione di vissuti, di esperienze conoscitive,
ascolto ed ideazione di storie, comprensione e ristrutturazione di ciò che è già
conosciuto, utilizzo di strutture e nessi casuali e temporali, sviluppo della
progressiva capacità di distinguere tra mondo della storia e mondo degli eventi
della quotidianità, progressiva capacità di comprensione dei nuclei tematici, di
utilizzare il linguaggio per evocare elementi e realtà “assenti”…; messa in forma
delle esperienze con la realizzazione di libri, cartelloni, sequenze di foto,
diapositive, filmati.
La valorizzazione delle competenze linguistiche nella loro specificità e nella
loro valenza trasversale che riguarda la codificazione di tutti i campi di
esperienza: le funzioni del linguaggio a livello di :-competenza fonologica
(saper riconoscere e produrre suoni linguistici o fonemi); -competenza lessicale
(saper riconoscere vocaboli o locuzioni); -competenza sintattica (saper
comprendere le regole di combinazione degli elementi lessicali) i vocaboli o le
parole che danno vita alla frase; -competenza semantica (conoscere il significato
dei vocaboli e delle locuzioni); -competenza morfologica (comprendere le regole
della struttura interna delle parole nella loro formazione e nella loro flessione:
maschile, femminile, plurale, singolare….); -competenza pragmatica (
analizzare le relazioni che intercorrono fra il linguaggio e chi lo usa, fra il
linguaggio ed il contesto reale della comunicazione; -competenza comunicativa
nell’articolazione delle sue funzioni: personale ( esprimere le proprie idee, i
propri sentimenti, gusti, sensazioni, stati d’animo, articolare preferenze e giudizi);
interpersonale (usare la lingua in un contesto di comunicazione e scambio tra chi
parla e chi ascolta, per avviare la comunicazione, mantenerla viva, chiuderla, per
utilizzare un codice ed un registro appropriato a situazioni e ruoli, tenendo conto
del contesto e dei destinatari); euristica (descrivere cose, eventi, operazioni,
fenomeni, chiedere spiegazioni, formulare ipotesi su fenomeni e realtà naturali,
sociali, sul funzionamento di cose e strumenti…); argomentativa (giustificare
comportamenti e scelte, cercare spiegazioni su fatti reali, motivare risposte,
ragionare su eventi della vita e della realtà, conversare); referenziale (utilizzare la
lingua per rappresentare altre realtà e contesti di vita, relazionare, descrivere
eventi reali o immaginari); immaginativo-poetica (stabilire ed esprimere
relazioni personali ed evocative con le cose, gli animali, le persone, gli
eventi,ascoltando e producendo storie, poesie, racconti di esperienze e stati
d’animo; metalinguistica (assumere il codice della lingua per riflettere su di
esso: chiedere significati di parole, concordare le parti del discorso al maschile, al
femminile,al singolare, al plurale; giocare con la lingua costruendo
rime,filastrocche, scioglilingua; usare e cercare sinonimi; rilevare e correggere
espressioni sbagliate); regolativa (dirigere e controllare comportamenti; usare
formule di cortesia per ottenere qualcosa; trasmettere e chiedere informazioni).
Nella scuola la ricchezza e la varietà dei contesti comunicativi attivano man
mano le varie competenze linguistiche; nei momenti di lavoro per fasce d’età
si può mettere ulteriormente a punto lo sviluppo di specifiche abilità
correlate al momento evolutivo dei bambini; momenti ricorrenti riguardano
l’ascolto di fiabe, la conversazione,esperienze di lettura, costruzione e
drammatizzazione di storie, memorizzazione e drammatizzazione di
filastrocche,esplorazione di percorsi riferiti alle rime,alle parole ed ai suoni
onomatopeici, la realizzazione di libri correlati a narrazione, esperimenti
scientifici, esperienze e vissuti; processi graduali di concettualizzazione riferita
alla letto-scrittura (anticipare significati: “cosa pensi che ci sia scritto”, “dove
pensi che sia scritto” in riferimento a testi, etichette, intestazioni su scatole di
vario genere con prodotti abbastanza familiari ai bambini, leggendo libri e
correlando testo ed immagine; produrre “scritture” secondo il proprio momento di
concettualizzazione, dettando pensieri e didascalie; inviare e ricevere messaggi).
Gli strumenti riguardano materiali di differenti tipologie: libri, giornali,
computer, lavagne luminose, tavoli luce, cassette, diapositive, cataloghi, giochi di
logica e fantasia, (memory, tombole, domino, “carte in favola”) materiali per
attività grafiche, cartoline, diapositive, filmati…
L’attivazione di percorsi che valorizzano la trasversalità delle competenze
linguistiche in relazione ai vari campi di esperienza:
a) il corpo in movimento: riconoscimento delle varie parti del corpo, descrizione
di funzioni, scoperta di caratteristiche, verbalizzazione di percorsi (il linguaggio
che prepara, accompagna, rievoca esperienze psicomotorie), codificare abitudini
igenico-sanitarie nella quotidianità, accompagnare con la codificazione linguistica
i giochi liberi, i giochi di regole, imitativi, simbolici, il giocodramma,
accompagnare con le conte, le filastrocche i giochi motori…
b) la conoscenza del mondo:ordine, spazio, misura,tempo,natura:sostenere ed
accompagnare il pensiero con il linguaggio in esperienze riferite al contare,
quantificare, misurare, seriare; definire classi e criteri di appartenenza ed
esclusione, confrontare quantità e grandezze, rappresentare percorsi topologici,
definire grandezze, esplorare spazi ed ambienti, costruire mappe e disegni,
organizzare e leggere tabulazioni, prendere coscienza di distanze, successioni,
durate, esprimere approssimazioni e valori secondo percorsi di codificazione che
man mano si avvicinano a quelli convenzionali, formulare ipotesi, esprimere
corrispondenze e relazioni; codificare linguisticamente momenti della
quotidianità scolastica riferiti ai momenti della registrazione di presenze ed
assenze, all’ordinare, al preparare la tavola, alla registrazione di turni e
rotazioni… L’interazione linguistica per progettare, ipotizzare, sperimentare,
verificare un’esperienza, connotare i dati legati ad esplorazioni ed osservazioni
sensoriali, fare domande, elaborare congetture e risposte, rappresentare
esperienze, sviluppare il lessico necessario per descrivere ed operare….
d) linguaggi, creatività, espressione: produrre e comprendere messaggi legati ad
esperienze manipolative, espressive, sonoro-musicali, massmediatiche; realizzare
percorsi di lettura di immagini di diverso tipo; rielaborare un’esperienza
espressiva attraverso un codice diverso, vivere esperienze di gioco simbolico,
travestimenti, storie con burattini; integrare in una storia testo ed immagini;
inventare titoli e didascalie; riconoscere e connotare suoni, cantare, accompagnare
con conte, rime, filastrocche, attività ritmico motorie; progettare la
sonorizzazione di fiabe; connotare linguisticamente esperienze correlate a
percorsi grafici ed espressivi con il computer…
e) il sé e l’altro: ricercare le parole per esprimere valori spirituali e religiosi;
riconoscere e connotare vissuti; sostenere scambi e confronti di emozioni, idee,
opinioni; dare e chiedere spiegazioni su eventi di carattere religioso, etico,
esistenziale, culturale; partecipare comunicativamente ad eventi significativi della
vita sociale, religiosa, culturale della comunità; riconoscere ed esprimere
momenti di appartenenza, accoglienza, apertura al nuovo, al diverso, ai valori
della religione e della società (fratellanza, spirito di pace, rispetto di tutte le
culture e di tutte le espressioni religiose; riconoscimento del diritto degli altri ad
avere proprie idee ed opinioni; riconoscimento delle componenti del messaggio
religioso e delle ricorrenze e festività religiose e civili….)
Esperienze riferite alle Famiglie e correlate al Progetto Educativo e Didattico
Annuale
a) la partecipazione dei genitori e dei nonni a momenti dei laboratori
espressivi e manipolativi, con attività riferite a testimonianze su usi di vita del
tempo in cui erano piccoli, ad esperienze di viaggi e tempo libero, esperienze
lavorative (con modalità da concordare con le famiglie anche in correlazione
all’integrazione ed all’adattamento dei bambini più piccoli);
b) coinvolgimento di figure esperte esterne che collaborano alla realizzazione
del Progetto (astronomo, pilota, subacqueo…)
c) la realizzazione di feste ed iniziative in collaborazione con l’Associazione
Genitori e d’intesa con gli Organismi Collegiali (Team delle insegnanti, Consiglio
di Intersezione, Assemblea di scuola e di sezione);
d) offerta di occasioni di incontri individuali e di gruppo con la Pedagogista su
tematiche educative; per gli incontri di gruppo le tematiche saranno concordate
con gli Organismi Collegiali; si ipotizza, in correlazione con le tematiche del
Progetto educativo riferito ai bambini, di dare spazio a contenuti riferiti al gioco
simbolico, ai materiali, allo sviluppo del linguaggio.
Impegni programmati dal Team dei Docenti in riferimento al Progetto
Annuale di lavoro
a) distribuzione alle Famiglie del Documento che presenta in sintesi i contenuti
del P.O.F. e del Progetto Educativo
b) sistematicità dei momenti di analisi e valutazione, anche con predisposizione di
materiali, per la verifica degli apprendimenti dei bambini e della qualità del
Progetto.
c) continuazione della collaborazione con la Biblioteca Comunale e le altre
strutture culturali, ricreative, associazionistiche del territorio;
d) integrazione dei contenuti del P.O.F.