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SCUOLA DI FOTOGRAFIA Lezione 6 – La messa a fuoco avanzata e la valutazione avanzata dell’esposizione.

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La messa a fuoco avanzata e la valutazione avanzata dell'esposizione

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Page 1: Scuola di fotografia - Lezione 6: La messa a fuoco avanzata e la valutazione avanzata dell'esposizione

SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Lezione 6 – La messa a fuoco avanzata e

la valutazione avanzata dell’esposizione.

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SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Parte 1 – La messa a fuoco avanzata.

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La messa a fuoco di precisione

• La messa a fuoco è uno dei punti fondamentali che permettono al fotografo di «personalizzare» il proprio scatto rispetto ad una foto in modalità automatica.

• La giusta messa a fuoco, ovvero la regolazione perfetta della distanza dall'obiettivo, è uno degli elementi che distinguono una buona foto da una non riuscita.

• Spesso si pensa che basti affidarsi agli automatismi, in particolare all'efficacia dei sistemi Autofocus.

• La funzione Autofocus è la messa a fuoco automatica della Reflex che individua in autonomia i soggetti dell’inquadratura e mette a fuoco automaticamente su di essi.

• La precisione degli autofocus, dispositivi ormai ampiamente evoluti, non si discute; comunque si deve sempre tenere conto di un aspetto fondamentale: spetta al fotografo decidere quale sia la parte del soggetto che deve essere messa a fuoco al meglio.

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La messa a fuoco di precisione

• Ma la scelta del fuoco non è mai banale. Non sempre è facile per il dispositivo automatico riuscire a distinguere il miglior punto di messa a fuoco, oppure semplicemente il fotografo vuole dare un punto di attenzione diverso alla foto di quello abituale.

• Nella fotografia di ritratto, ad esempio, è normalmente d'obbligo regolare la messa a fuoco esattamente sull'occhio del soggetto: se si adoperano obiettivi di elevata luminosità massima, la profondità di campo nitido, cioè l'estensione della nitidezza prima e dopo il piano principale di messa a fuoco, può risultare anche ridotta a pochi centimetri; dunque la precisione deve essere molto elevata.

• Può essere opportuno che il fotografo ricorra a una focheggiatura manuale oppure, con l'autofocus, che lo punti sull'occhio, memorizzi elettronicamente la lettura, corregga l'inquadratura a piacere e infine scatti.

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La messa a fuoco manuale

• Come detto, le moderne Reflex dispongono di ottimi sistemi di messa a fuoco automatica, che funziona bene nella maggior parte dei casi, specie se, come vedremo, se ne sfruttano le caratteristiche avanzate.

• Tuttavia, per chi viene dalla vecchia scuola e per determinate situazioni, è preferibile utilizzare la messa a fuoco completamente manuale.

• La modalità manuale, si attiva e

disattiva direttamente sull’obiettivo,

usando l’apposito pulsante AF - MF

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La messa a fuoco manuale • A parte l’esercizio pratico di chi vuole avere il controllo assoluto sulla fotografia, e i

fotografi abituati al fuoco manuale delle vecchie analogiche, ci sono situazioni in cui la messa a fuoco manuale è indispensabile per poter avere la fotografia che vogliamo.

• Nella fotografia macro, la ridottissima profondità di campo richiede una particolare precisione nella messa a fuoco che un cervello umano è capace di elaborare meglio di una fotocamera, anche perchè, in queste situazioni, una piccola variazione della distanza del soggetto, può creare problemi di messa a fuoco.

• Se la distanza dal soggetto è troppo ravvicinata, l’autofocus non riesce a mettere a fuoco e bisogna usare il manuale.

• In condizioni di scarsa luminosità, come nelle fotografie notturne, la poca luce può creare difficoltà per la fotocamera al momento della messa a fuoco, questo perchè il sensore non riesce a catturare un punto fisso che sia abbastanza nitido per tale operazione. Alcune macchine automatiche montano dei piccoli laser che facilitano la messa a fuoco, ma se utilizziamo una reflex digitale, aspettiamoci di vedere le lenti correre in avanti e indietro cercando di mettere a fuoco il soggetto. Anche in questo caso è ottimale utilizzare il fuoco manuale.

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La messa a fuoco manuale

• Nei ritratti, la messa a fuoco deve essere molto precisa. La norma è quella di avere come centro focale gli occhi del soggetto, quindi utilizzare il fuoco manuale vi permette il massimo controllo, ed evitare, nel caso utilizziate il fuoco automatico, di allineare l’obiettivo con il dettaglio che desiderate focalizzare. La messa a fuoco manuale, inoltre, permette di scegliere su quale particolare del viso concentrare l’attenzione.

• Se si scatta attraverso finestre o reti di metallo, recinzioni, o se volgiamo fotografare per esempio una ragnatela, è molto difficile per la fotocamera riuscire a decidere quale piano mettere a fuoco, se la rete o il resto del soggetto dietro di essa. La messa a fuoco manuale ci aiuterà a scegliere quale elemento porre al centro del campo focale. • Se decidiamo che la rete o il vetro sono d’intralcio alla nostra fotografia, allora

avviciniamoci il più possibile a questi due elementi e utilizziamo un elevata apertura; la rete o le macchie presenti sul vetro tenderanno a scomparire quasi completamente dall’immagine.

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La messa a fuoco manuale

• In casi estremi di fotografia di azione, in cui la modalità di

fuoco continuo, spesso può confondersi, se non seguiamo

correttamente il soggetto, potrebbe essere utile provare con il

fuoco manuale. Una tecnica da utilizzare in questo caso è quella

di pre-impostare lo zoom su di un punto nel quale siamo sicuri

che si troverà in nostro soggetto ad un determinato momento e

aspettare il momento giusto per fare il nostro scatto.

N.B. Una volta scelta la messa a fuoco manuale, è

fondamentale che lo scatto avvenga senza nessuna variazione

anche minima di distanza tra il soggetto e l’obiettivo, specie se

si usano aperture focali importanti. Per questo è indispensabile

usare per questo tipo di scatto il treppiedi ed il controllo remoto.

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La messa a fuoco automatica

• Come spiegato, la modalità di messa a fuoco

completamente automatica, ovvero l’autofocus, decide in

maniera insindacabile, il soggetto e piani da mettere a

fuoco. Nonostante in molti casi risulti essere una buona

scelta, è sempre consigliabile avere un controllo maggiore

sulla nostra fotografia.

• Esistono per questo una serie di impostazioni che ci

permettono di mantenere la comodità dell’autofocus, ma al

tempo stesso possiamo intervenire su dei parametri di

valutazione e posizione che ci daranno il pieno controllo

sul nostro scatto.

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Il punto di messa a fuoco

• Quindi, la messa a fuoco, serve non solo per avere una foto nitida del soggetto, ma anche a decidere quale punto della foto deve essere maggiormente nitido.

• Questo è molto importante specialmente per le foto con aperture focali molto ampie (F1.8, F2, F3,6…) in cui la differenza anche di pochi centimetri della messa a fuoco comporta una grande differenza nel risultato.

• Le Reflex permettono quindi di decidere in autonomia di scegliere il punto di messa a fuoco, o il gruppo di punti in cui la macchina deve rendere quel piano del soggetto più nitido possibile.

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Il punto di messa a fuoco

• Nel mirino delle Reflex, vediamo una serie di punti di

messa a fuoco AF di numero diverso a seconda della

marca e del modello acquistato.

• Nelle modalità della zona base sono attivi tutti i punti AF.

Generalmente per la messa a fuoco automatica viene

selezionato il punto AF che copre il soggetto più vicino.

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Il punto di messa a fuoco

• Il primo passo verso il controllo della messa a fuoco, è sicuramente quello di scegliere sull’inquadratura, quale sarà il punto (o il gruppo di punti) all’interno del mirino che desideriamo mettere a fuoco.

• Per scegliere manualmente questa modalità, le fotocamere Canon usano un apposito pulsante il quale, tenendolo premuto, permetterà di selezionare il punto desiderato ruotando la ghiera delle impostazioni. Analogamente, Nikon, ha la stessa funzione accessibile da diverse posizioni a seconda del modello utilizzato.

• E’ possibilie scegliere il punto AF solo con le modalità P (Programm), M (Manuale), Av o A (Priorità diaframma) e Tv o S (Priorità tempi).

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SCELTA DEI PUNTI AF

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Il punto di messa a fuoco

• Il punto di messa a fuoco selezionato, o il gruppo di punti, sarà evidenziato da un punto o un quadrato rosso o verde a seconda della marca o del modello della Reflex.

• Una volta scelto il punto AF, premere a metà il pulsante di scatto per mettere a fuoco il punto desiderato

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La valutazione della messa a fuoco

• Nella modalità autofocus, è possibile impostare la tipologia di valutazione che la Reflex deve fare per decidere il fuoco.

• Questa personalizzazione è fondamentale per riuscire ad adattare il fuoco automatico alle diverse situazioni, quali possono essere foto di gruppo, animali, o foto di sport per esempio.

• In Canon è possibile scegliere tra 3 tipi di valutazione dell’autofocus, accessibili attraverso il pulsante AF presente sul corpo macchina.

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La valutazione della messa a fuoco

• AF One Shot (AF-S in Nikon): Ideale per soggetti immobili. Quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue la messa a fuoco solo una volta. È inoltre possibile correggere l'inquadratura.

• AF AI Servo (AF-C in Nikon): Ideale per soggetti in movimento. Mentre si tiene premuto a metà il pulsante di scatto, le impostazioni di messa a fuoco ed esposizione vengono costantemente regolate. • Anche una volta eseguita la messa a fuoco, non viene emesso alcun

segnale acustico e la luce di conferma della messa a fuoco <o> non si accende nel mirino.

• AF AI Focus: Ideale quando si è indecisi tra AF One-Shot e AF AI Servo. A seconda del movimento del soggetto, la fotocamera passerà automaticamente a AF One-Shot o AF AI Servo. • Una volta eseguita la messa a fuoco in modalità AF AI Servo, viene

emesso un lieve segnale acustico. La luce di conferma della messa a fuoco <o> non si accende nel mirino.

* AI è l'abbreviazione di Artificial Intelligence (intelligenza artificiale).

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La messa a fuoco: possibili scelte

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Canon Nikon

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La messa a fuoco: consigli

Nella fotografia, come detto, il punto di messa a fuoco è fondamentale per portare l’attenzione sul soggetto principale della foto e per rendere le foto nitide.

Una perfetta messa a fuoco è importante, sia sul piano tecnico (massima nitidezza) sia sul piano espressivo (capacità di raccontare bene una storia fotografica). Non si deve però dimenticare che il piano di nitidezza non è assoluto. Infatti, ogni obiettivo offre una determinata profondità di campo nitido davanti e dietro il punto di migliore messa a fuoco. Una nitidezza che sfuma progressivamente in un effetto di sfocatura.

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La messa a fuoco: consigli

Obiettivi da riproduzione, sono normalmente nitidissimi su di un piano ma alle spalle di esso crollano, con una sfocatura evidentissima; altri, ad esempio tipicamente da ritratto, offrono una resa morbida e una sfocatura progressiva. I progettisti hanno accertato che le ottiche dotate di un diaframma con foro perfettamente circolare mantengono una maggiore leggibilità, e un contrasto più alto, nelle zone fuori fuoco. La nitidezza nello sfocato è divenuta, soprattutto negli ultimi tempi, un elemento distintivo di molte ottiche di alta qualità.

L’autofocus permette di scattare in maniera veloce e precisa anche inquadrando soggetti in movimento, ma possiamo aumentare notevolmente la resa dell’autofocus scegliendo la modalità AF più adatta alla nostra situazione.

Il fuoco manuale rimane una valida alternativa per situazioni «estreme» come in condizione di scarsa luminosità o per piani di messa a fuoco ravvicinati o difficili da cogliere.

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SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Parte 2 – La valutazione avanzata

dell’esposizione.

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La modalità di misurazione

• Finora abbiamo dato per scontato che la valutazione

dell’esposizione fatta dalla nostra Reflex, sia sempre corretta.

• Questa affermazione però, come avrete visto per esperienza,

non è sempre vera.

• Le moderne Reflex infatti permetto di scegliere e di correggere

la modalità di valutazione dell’esposizione per adattarle alle

diverse situazioni.

• Questa caratteristica, in Canon, viene chiamata modalità di

misurazione e modo di esposizione in Nikon.

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La modalità di misurazione

• La modalità di misurazione è il

metodo per misurare la

luminosità del soggetto.

• Generalmente, nella maggior

parte dei casi si usa la

misurazione valutativa

(Matrix in Nikon).

• Per accedere alla scelta della

misurazione, si usa il pulsante

• sulla ghiera del corpo

macchina.

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Misurazione valutativa (Matrix in Nikon)

• Si tratta di una modalità di misurazione completa adatta per ritratti e

persino soggetti in controluce. La fotocamera imposta

automaticamente l'esposizione in base alla scena. Questa modalità di

misurazione viene impostata automaticamente nelle modalità della

zona base.

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Misurazione parziale (Ponderata centrale in Nikon)

• Questa misurazione è utile quando lo sfondo è molto più luminoso del

soggetto (che si trova, ad esempio, in controluce). L'area grigia nella

figura a sinistra indica la zona in cui viene pesata la misurazione per

ottenere l'esposizione standard.

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Misurazione spot • Utilizzare questa modalità quando è necessario eseguire una

misurazione di una porzione specifica del soggetto o della scena.

L'area grigia nella figura a sinistra indica la zona in cui viene pesata

la misurazione per ottenere l'esposizione standard. Questa modalità

di misurazione è destinata agli utenti esperti.

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Misurazione pesata al centro (manca in Nikon)

• La misurazione viene effettuata al centro e in base ad essa viene

calcolata la media da applicare a tutta la scena inquadrata. Questa

modalità di misurazione è destinata agli utenti esperti.

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La valutazione dell’esposizione • Come abbiamo visto, la moderne Reflex ci forniscono una valida

alternativa e personalizzazione di quasi tutte le funzioni della

macchina.

• Nonostante l’altissima tecnologia delle impostazioni completamente

automatiche, i sensori della fotocamera possono essere ingannati da

fattori esterni, per questo esistono una serie di regolazioni che

permettono di migliorare la valutazione automatica della Reflex.

• Tuttavia, il sensore non sempre riesce ad interpretare in maniera

ottimale tutte le situazioni, specie quelle più complesse. Sta al

fotografo saper sfruttare le regolazioni avanzate usufruendo della

tecnologia a disposizione, ed eventualmente a modificarla a mano

quel tanto che basta ad ottenere l’effetto realmente desiderato.

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Lezione 5 – Fine

Ci sono domande?

FINE

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© Stefano di Pede Officina Fotografica - Foto di Officina Fotografica e tratte dal web