scuola superiore per mediatori linguistici...un film in tutte le sue parti e poi ricostruirlo”4...
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SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)
Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma
TESI DI DIPLOMA DI
MEDIATORE LINGUISTICO
(Curriculum Interprete e Traduttore)
Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle
LAUREE UNIVERSITARIE
IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
“La Traduzione Creativa per l’adattamento per il Doppiaggio”
RELATORI: CORRELATORI: prof.ssa Adriana Bisirri prof. Paul Nicholas Farrell prof.ssa Tiziana Moni prof.ssa Claudia Piemonte
CANDIDATA:
Kadija Aouni
ANNO ACCADEMICO 2016/2017
1
“Per la Signora Grassa.”
2
3
SOMMARIO1.1 Il prodotto Audiovisivo ................................................ 6
1.2 Il Parlato Filmico..................................................................................................................9
Capitolo II ....................................................................... 12Le metodologie di trasferimento linguistico .................... 12
2.1 Le Metodologie Dominanti..........................................................................................132.2 Le Metodologie Challenging......................................................................................15
Capitolo III ...................................................................... 18Le figure professionali della Traduzione Audiovisiva ..... 18
3.1 La professione del dialoghista con intervista a Elettra Caporello..........223.2 Il ruolo del doppiatore con intervista a Pino Insegno....................................283.3 La svolta: Introduzione del Diritto d’Autore per la traduzione cinematografica.........................................................................................................................35
Capitolo IV ...................................................................... 39La rivoluzione nel cinema: Le piattaforme streaming ..... 39
4.1 Netflix: I sostenitori e gli oppositori.........................................................................45
Conclusione ................................................................... 54 INDEX INTRODUCTION ............................................................ 56Chapter I ........................................................................ 57The Audiovisual Translation ........................................... 57
1.1 The audiovisual product...............................................................................................571.2 The Spoken language in the audiovisual product..........................................59
Chapter II ....................................................................... 62The methodologies of language transfer ........................ 62Chapter III ...................................................................... 63The professional figures of audiovisual translation ........ 633.1 The audiovisual translator with Elettra Caporello ....................................................................................... 65
4
3.2 The role of the dubber with Pino Insegno..................................................70
4. NETFLIX pros and cons ............................................. 74Conclusion ..................................................................... 77 SOMMAIRE Introduction .................................................................... 791. La Traduction Audiovisuelle .................................... 79
1.1 Le Produit Audiovisuel..................................................................................................81
2. Les nombreuses modalités de la traduction audiovisuelle .................................................................. 81
2.1 Le Doublage.......................................................................................................................832.2 La Traduction pour le cinéma et la télévision...................................................88
3. Les changements dans l’industrie et les nouvelles technologies qui s’installent. .......................................... 92
3.1 Le révolution dans le cinéma: tout va changer................................................92
4. Conclusion .............................................................. 94Ringraziamenti ............................................................... 96Bibliografia ..................................................................... 97Sitografia ...................................................................... 100
Introduzione
5
Grazie alla casa di produzione statunitense Warner Bros, una
delle più grandi case di produzione e distribuzione
cinematografiche al mondo, circa nel 1925 è nato il cinema
sonoro. Dopo questo enorme cambiamento, l’industria ha dovuto
confrontarsi con diverse sfide, come quella di trovare una
soluzione per la distribuzione dei film nei paesi stranieri, dove
chiaramente l’audience parla e comprende una lingua differente
dall’inglese.
Ai tempi furono trovate diverse soluzioni al problema:
• Nel primo periodo, gli attori dovevano recitare il film
più di una volta, ogni volta in una lingua differente: in questo
modo venivano effettuate numerose versioni del film,
destinate alla distribuzione nei paesi stranieri.
• In seguito, si è preferita la creazione di film paralleli1.
Gli attori dei paesi di distribuzione giravano il film
mantenendo la stessa trama, ma adattando i personaggi al
paese di arrivo rendendoli più verosimili alla cultura del
paese. Ogni volta in una lingua differente. Così da creare
più versioni.
• Infine, grazie alle nuove tecnologie, siamo arrivati
all’uso della Traduzione Audiovisiva.
1Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, Tradurre per il doppiaggio. La trasposizione linguistica dell’audiovisivo: teoria e pratica di un’arte imperfetta, Hoepli, Milano, 2012, p. 1.
6
Capitolo I
La traduzione audiovisiva
L’espressione “ Traduzione Audiovisiva” indica “ tutte le
modalità di traduzione e adattamento di dialoghi originali di
prodotti audiovisivi2, vale a dire tutti quei prodotti che utilizzano
simultaneamente i canali acustico e visivo per trasmettere al
pubblico dei contenuti.
La traduzione audiovisiva ingloba varie discipline e implica la
partecipazione di numerose figure professionali, che sono
indispensabili per una riuscita del prodotto audiovisivo ben fatta.
In questo elaborato analizzeremo i principali processi
necessari.
1.1 Il prodotto Audiovisivo
Con l’espressione “prodotto audiovisivo” ci si riferisce
indistintamente a film e serie televisive, ovvero sistemi semiotici 2Elisa Perego, La Traduzione Audiovisiva, Carocci Editore, Roma, 2005, p.7.
7
complessi che comunicano contemporaneamente attraverso
canali distinti: essi, infatti, sono costituiti da un codice visivo, uno
sonoro e uno verbale e risultano, pertanto, formati dalla
combinazione di diverse componenti semiotiche.
Nelle opere audiovisive, ovvero quelle cinematografiche e
televisive, la sfera visiva e quella sonora si combinano
perfettamente e diventano quindi inscindibili. Questa unione crea
un testo multicodice. La sfera visiva è composta dalle immagini e
dalla cinesica e dalla mimica dei personaggi, ovvero la gestualità
e i movimenti che accompagnano le loro battute. La sfera sonora,
invece, denota due componenti: in primo luogo è presente la
componente verbale, costituita dai dialoghi tra i personaggi e dalla
voce narrante; successivamente troveremo quella non-verbale,
ovvero suoni, rumori e musica, che vengono generalmente
riassunti dall’espressione “colonna sonora”.
Nel prodotto audiovisivo, la simultaneità dell’utilizzo di più
canali permette la trasmissione del messaggio, che arriva allo
spettatore nella sua interezza. Infatti, “non si “vede” la stessa
cosa quando si “sente”; non si “sente” la stessa cosa quando si
“vede”3 . Questa definizione asserita da Michael Chion, nel libro
“L’Audiovisione, Suono e immagine nel cinema” ci dimostra come
i due canali si intersechino e trasformino continuamente la
percezione del messaggio che arriva allo spettatore.
Il fruitore per comprendere il messaggio e la trama della
pellicola originale si avvale dei due canali di ricezione. In primo 3Michael Chion, L’Audiovisione. Suono e immagine nel cinema, Lindau, Torino, 2001, p. 7
8
luogo si baserà sulle immagini, avvalendosi di ciò che vede,
aiutandosi anche con la mimica degli attori e in secondo luogo,
con l’ascolto della colonna sonora, lo aiuterà a interpretare i
contenuti e a comprendere la corretta trama filmica.
Secondo quanto asserito da Chion, il suono (inteso come
parole, musica e rumori) arricchisce l’immagine: grazie al
verbocentrismo, la parola è in grado di attirare le immagini e la
musica, può esprimere rispettivamente la partecipazione o
l’indifferenza all’emozione della scena; infine, i rumori influenzano
la percezione del movimento, si imprimono nella memoria e
l’ascolto fa in modo che l’orecchio percepisca una forma
d’insieme, in virtù del principio della sincresi che permette di
istituire una relazione immediata e necessaria tra qualcosa che si
vede e qualcosa che si sente, nonostante l’ascolto avvenga
successivamente rispetto alla vista e non simultaneamente.
La componente multisemiotica del prodotto audiovisivo non
coinvolge solamente il fruitore, ma bensì anche il traduttore-
adattatore. Infatti, il lavoro di quest’ultimo è quello di “scomporre
un film in tutte le sue parti e poi ricostruirlo”4 mantenendo trama, i
contenuti, il messaggio iniziale, lo scopo del regista, in una forma
soddisfacente e corretta.
Il compito principale del traduttore audiovisivo e quello di far
combaciare perfettamente la mimica dei personaggi con il loro
linguaggio verbale, senza mai, per nessun motivo, farli entrare in
conflitto tra loro o sottovalutare un aspetto piuttosto che l’altro. 4Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit., p. 2
9
1.2 Il Parlato Filmico
Nel prodotto audiovisivo il testo da tradurre è composto dalle
battute e dai dialoghi pronunciati dai personaggi. Il parlato filmico
ha una connotazione differente rispetto al parlato spontaneo,
infatti è composto da espressioni che nella vita di tutti i giorni non
useremmo con facilità. Si tratta infatti di “lingua trasmessa”5 o
“lingua scritta per essere letta”6. Infatti quella delle serie televisive
o dei film è un parlato studiato, prefabbricato e adattato per
essere autentico e credibile.
Pertanto, il parlato filmico è composto da un linguaggio
standard, senza inflessioni dialettali o gergali, se non in minima
parte e per esigenze di copione.
Tra le principali caratteristiche del linguaggio filmico troviamo:
• maggiore uniformità nella struttura dei turni
conversazionali e degli enunciati: all’interno di una scena, il
numero di battute dei personaggi tende a essere analogo e
tutte le battute tendono ad avere il medesimo numero di
parole. Le frasi sono caratterizzate da una quantità minima
di ripetizioni, riformulazioni e interruzioni.
5Francesco Sabatini, La comunicazione orale, scritta e trasmessa, la diversità del mezzo, della lingua e delle funzioni, Roma, 19806Mary Snell-Hornby, Written to be Spoken, The Audio-medial Text in Traslation, John Benjamins Publishing Company, Amsterdam-Philadephia, 1977, p. 277
10
• Si preferisce una struttura sintattica semplice:
vengono preferiti enunciati formati da una sola proposizione,
inoltre i gradi di subordinazione sono distribuiti in modo
totalmente omogeneo
• Le scelte lessicali sono uniformi: il lessico utilizzato è
piuttosto comune, compreso nel vocabolario di base del
cittadino medio, si distanzia dai termini letterari, dialettismi,
gergalismi e tecnicismi, fatta eccezione per casi particolari e
per ragioni dettate dal tipo di prodotto o di personaggio.
In sede di traduzione, in traduttore-adattatore, non può
scindere le battute del personaggio dalla figura dell’attore che lo
interpreta. Uno degli aspetti basilari dell’adattamento di uno script,
è che si differenzia totalmente dal processo traduttivo di un libro.
Infatti nel prodotto audiovisivo il personaggio è dotato di faccia,
corpo, movimenti, atteggiamenti che nel libro non possono essere
visti. Nel film invece, la sfera visiva percepisce prima di quella
sonora, di conseguenza il traduttore deve assicurarsi di rispettare
i canoni e le caratteristiche del prodotto origina e di renderlo più
verosimile possibile a prodotto che sta traducendo. Il ruolo del
traduttore-adattatore, però non è limitato a questo: egli deve
essere in grado di cogliere i diversi livelli comunicativi, ovvero
quello interno, tra i vari personaggi del film, e quello esterno, tra i
personaggi e il pubblico, che chiama in causa altri fattori quali la
11
competenza linguistica degli spettatori: in seguito all’analisi, il
traduttore deve riuscire i ricrearli nella sua lingua. Infine, deve
comprendere il sottotesto presente dietro alle parole pronunciate
dai personaggi e deve ricreare una battuta in grado di esprimere
lo stesso contenuto e lo stesso sottotesto.
Nei prossimi paragrafi verrà effettuata una panoramica dei
vari metodi di trasferimento linguistico.
12
Capitolo II
Le metodologie di trasferimento linguistico
Negli ultimi decenni, il mercato del cinema internazionale si è
evoluto in maniera sostanziale, favorendo quindi la crescita di
domanda di traduzione dei prodotti audiovisivi. Oltre il mercato di
Hollywood, senz’altro uno dei più importanti e avanzati al mondo,
le nuove tecnologie hanno incoraggiato la distribuzione di prodotti
audiovisivo online e offline, favorendo così la distribuzione
mondiale quasi in tempo reale. Pertanto le traduzioni dei prodotti
distribuiti sono diventate essenziali e vengono richieste da un
numero sempre più alto di utenti, provenienti da ogni angolo del
mondo.
Secondo Gambier, esistono tredici metodi di trasferimento
linguistico 7 . Tra questi, vi sono i metodi “Dominanti” e i
“Challenging 8 ”. Questi ultimi sono chiamati così perché
considerati i più complicati (Challenge in inglese significa sfida).
Ai tipi dominanti appartengono: la sottotitolazione
interlinguistica, il doppiaggio, l’interpretazione consecutiva e
quella simultanea, il voice-over, il commento libero, la traduzione
simultanea e, infine, la produzione multilingue. I tipi challenging,
7Yves Gambier, “Introduction, Screen Transadaptation, Perception and Reception”, Special Issue, 2003, p. 1718Elisa Perego, op. cit., p. 23
13
invece, comprendono la traduzione degli script, la sottotitolazione
simultanea, la sopratitolazione, la descrizione audiovisiva e la
sottotitolazione interlinguistica per sordi.
Nelle seguenti sezioni verranno elencati i alcune dei metodi
di trasferimento linguistici seguiti da una breve definizione. Il
seguente elaborato, tuttavia, si concentrerà maggiormente sul
doppiaggio e sulla traduzione degli script cinematografici, che
verranno trattati in sezioni differenti.
2.1 Le Metodologie Dominanti
Seguendo la tipologia presentata da Gambier, tra i tipi
dominanti di traduzione rientrano le tecniche maggiormente
utilizzate per la traduzione dei testi audiovisivi. Nonostante la
classificazione sia piuttosto recente, non è più in grado di
descrivere in modo fedele quanto avviene oggi nel settore
audiovisivo, notevolmente mutato negli ultimi anni: con lo sviluppo
di nuovi software, alcune metodologie considerate challenging da
Gambier, come la sottotitolazione intralinguistica per non udenti e
l’audiodescrizione per non vedenti, oggigiorno vengono utilizzate
costantemente in molti paesi. Infatti è da pochi anni obbligatoria
l’introduzione di quest’ultime in ogni prodotto audiovisivo. Di
seguito alcune metodologie.
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• Interpretazione consecutiva e simultanea: si tratta
di forme di risonorizzazione o revoicing, utilizzate per la
maggior parte in ambito televisivo, in occasione di interviste
in diretta, oppure nell’ambito dei film festival. In queste
metodologie, la voce dell’intervistato viene mantenuta ad un
volume molto basso, mentre predomina la voce
dell’interprete che si trova in cabina o di fianco
all’intervistato
• Voice Over: anche in questo caso si tratta di una
forma di risonorizzazione. La voce originale viene
mantenuta a basso volume per facilitare l’ascolto della
versione tradotta. Viene anche chiamato “semi-doppiaggio”,
infatti non presuppone che la voce tradotta sia sincronizzata
ai movimenti di chi parla, quindi rispetto al doppiaggio è
meno completo come procedimento. Questo tipo di
soluzione viene adottata per ridurre i costi di produzione,
pertanto è maggiormente usata per programmi televisivi
come reportage o documentari dove gli scambi tra diversi
interlocutori sono ridotti al minimo.
• Commento Libero: questa tecnica è molto simile al
voice over, ma detiene più libertà di scelta per il traduttore.
Esso, infatti, può decidere se adattare il contenuto della
conversazione, rendendolo più vicino al paese di
15
distribuzione. Questo processo viene maggiormente
utilizzato per documentari e cortometraggi.
2.2 Le Metodologie Challenging
In questa sezione verranno trattate alcune delle metodologie
che Gambier definisce challenging, ovvero più impegnative ma,
allo stesso tempo, stimolanti.
• Sottotitolazione simultanea: viene definita anche
sottotitolazione in tempo reale, la procedura viene eseguita
nel momento stesso della messa in onda del programma.
Questo metodo viene eseguito grazie alla collaborazioen tra
un traduttore e un tecnico: il primo fornisce una traduzione
del testo ridotta rispetto all’originale, mentre il secondo è
incaricato di scriverla molto velocemente, creando così il
sottotitolo che vedrà lo spettatore. Questo metodo viene
utilizzato per trasmettere in diretta interviste o notizie
dell’ultimo minuto.
• Sopratitolazione: Questa metodologia viene utilizzata
soprattutto per tradurre il teatro di prosa, il teatro musicale e
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l’opera lirica. Le modalità di trasposizione audiovisiva
restano invariate a quella della sottotilazione, la differenza
sostanziale è esclusivamente nella collocazione del testo,
che viene fatto scorrere in degli schermi posizionati sopra al
palco.
• Sottotitoli Intralinguistici: si tratta di un tipo speciale
di sottotitolazione che si rivolge a due tipi di destinatari,
ovvero sordi e sordastri: ai primi vengono forniti sottotitoli
intralinguistici ridotti, ai secondi la trascrizione integrale del
testo, la quale funge da supporto didattico. Questa
metodologia fornisce sottotitoli nella stessa lingua del
prodotto originale. Spesso per facilitare la fruibilità e rendere
più facile la lettura e comprensione dei sottotitoli vengo
utilizzati diversi font, name tags, colori diversi, punteggiatura
e apposite didascalie per fornire determinate informazioni,
inoltre i dialoghi vengono ridotti del 50% circa. Da qualche
decennio la sottotitolazione per sordi è stata introdotta nel
mercato e da pochi anni è introdotta obbligatoriamente nei
DVD home video.
• Descrizione audiovisiva: Questa forma di traduzione
è destinata ai non vedenti. È costituita da una voce fuori
campo che descrive la scena visiva più o meno
dettagliatamente. Il fruitore non vedente integrerà questa
descrizione con ciò che percepirà con la sfera sonora. La
difficoltà in questo processo consiste nel cercare di fornire
17
una buona e soddisfacente traduzione, senza rischiare di
renderla pesante, ma allo stesso nemmeno troppo
superficiale e scarna per chi la ascolta.
18
Capitolo III
Le figure professionali della Traduzione Audiovisiva
La Traduzione Audiovisiva, come detto in precedenza è ricca
di figure professionali che permettono la realizzazione di un
adattamento di un prodotto audiovisivo soddisfacente. Questo
elaborato si concentrerà più approfonditamente sulle figure del
traduttore-adattatore e su quella del doppiatore. Tuttavia in questo
capitolo elencheremo le figure professionali implicate.
• Traduttore : questa figura professionale si occupa di
attuare una prima analisi traduttiva, elaborando una
traduzione grezza e sporca. Nel processo finale di
adattamento e doppiaggio il traduttore non è considerato o
compreso. Il suo lavoro servirà solo da base per il lavoro
dell’adattatore-dialoghista.
• Adattatore-dialoghista: questa figura professionale,
attua secondo alcuni studiosi una delle più altre forme di
traduzione.
L’adattamento di un prodotto audiovisivo, è una trasposizione
linguistica e culturale destinata ai fruitori del paese di destinazione
prodotta. Pertanto l’adattatore deve conoscere bene la lingua che
19
traduce, ma al contempo utilizzare le sue doti creative per rendere
quell’opera credibile nel suo paese. Rispettando quindi la sua
trama, il suo messaggio, il suo destinatario e le idee del regista.
Come detto in precedenza il lavoro dell’adattatore è quello di
smembrare e ricomporre il testo già tradotto tenendo conto delle
pause e dei movimenti labiali degli attori. Viene definito uno dei
più alti livelli di traduzione poiché oltre che a dover mantenere tutti
gli aspetti della pellicola originale deve anche soddisfare diverse
regole. La lunghezza delle battute infatti deve perfettamente
essere sincronizzata con l’apertura e la chiusura della bocca
dell’attore che la pronuncia. La ricerca del sync, nonché il
combaciare delle labiali è una delle tante ardue sfide del
dialoghista.
Un’altra sfida del dialoghista è quella di rendere l’umorismo
della pellicola originale nella cultura di arrivo. Durante la
conferenza LOVING DUBBING, tenutasi all’Università degli Studi
Roma 3, in data 11 Febbraio 2017, a cui ho avuto l’onore di
assistere, Elettra Caporello, prima dialoghista donna italiana,
autrice di più di 1500 film afferma che “piangiamo tutti nello stesso
modo, ma ridiamo tutti in maniera diversa”. Da questa
affermazione capiamo che per quanto riguarda le pellicole
drammatiche, il lavoro del dialoghista è facilitato dal fatto che il
dramma nella vita dell’essere umano è riconducibile a fattori
ristretti, come la morte, la malattia, la fine di un amore, ma che il
senso dell’umorismo spazia da cultura a cultura. Infatti la
Caporello, autrice di tutte le versioni delle pellicole di Woody Allen
in italiano, sostiene che “se non le adattassi in maniera più vicina
20
alla nostra comicità, ci sarebbe ben poco da ridere. Non per la
pochezza dello humor “Alleniano”, ma perché nella New York di
Woody Allen, ridono per cose che a noi italiani non farebbe ridere
per nessuna ragione.”
• Direttore di Doppiaggio: Questa figura può essere
definito come il “regista”9 della sala di doppiaggio. Questo,
infatti deve innanzitutto capire il carattere del film e lo scopo
del regista e soprattutto il messaggio che il regista voleva
trasmettere. In secondo luogo dovrà scegliere l’attore-
doppiatore, dotato della giusta sensibilità interpretativa e
soprattutto con una tonalità di voce plausibile per il
personaggio che si sta doppiando. Infatti, la verosimiglianza
è fondamentale nel processo di doppiaggio. Un personaggio
adulto, di fisicità robusta, con una mimica ingombrante non
potrà certamente avere come voce doppiata, una voce
labile e tramante, ma bensì una voce profonda e sicura.
Riprenderemo questi fattori più tardi nel capitolo dedicato al
doppiaggio.
• Assistente al Doppiaggio: L’assistente al doppiaggio
si occupa della preparazione del doppiato, che consiste nel
tagliare il filmato ad anelli, i quali vengono poi organizzati in
piani di lavorazione e dislocati in turni.
9Claudio Sorrentino, Le professioni del Doppiaggio
21
“Anello” è il nome convenzionale dato alla singola scena o ad
un frammento di scena da doppiare.
Inoltre, ha la funzione di coordinare la lavorazione, controllare
il sinc (termine con cui si definisce il sincronismo tra la voce del
doppiatore e i movimenti labiali dell’ attore da doppiare) degli
attori-doppiatori durante il doppiaggio in sala, procedere alla
segnatura del copione (pause, battute fuori campo), pianificare i
tempi di lavoro del doppiaggio.
• Sincronizzatore Si occupa di far corrispondere esattamente
battute e dialoghi, modificandoli eventualmente
utilizzando programmi informatici specifici, che
consentono di velocizzare le parole o di allungare le
pause.
• Fonico: Il fonico è un tecnico del suono che ha il
compito di migliorare la qualità della voce del
doppiatore. Il suo supporto in fase di doppiaggio è
fondamentale, poiché incide enormemente sulla riuscita
del prodotto finale. Inoltre dalla sua prestazione
dipende la qualità delle registrazioni.
• Doppiatore: il ruolo del doppiatore è quanto mai
complesso e pieno di vincoli. Il suo compito è
interpretare al meglio la parte da doppiare, rendendo la
22
sua performance verosimile e credibile. Un buon
doppiaggio fa credere al pubblico che la pellicola non
sia doppiata.
Le professioni del dialoghista e del doppiatore saranno
approfondite nei capitoli successivi.
3.1 La professione del dialoghista con intervista a Elettra Caporello
Per doppiare un prodotto audiovisivo in maniera
soddisfacente, sono necessari degli elementi chiave su cui non
è possibile fare sconti. Come vedremo successivamente il
doppiaggio va di pari passo con la perfetta sincronizzazione
del doppiato sull’originale. Questi aspetti sono curati in tutto e
per tutto dall’adattatore-dialoghista.
La difficoltà del traduttore-dialoghista10, non si riduce però
solo all’aspetto del sync. Quest’ultimo infatti deve assicurarsi
che la traduzione da lui/lei realizzata combaci anche
culturalmente con il pubblico di arrivo. Deve spesso affrontare
sfide difficoltose e riuscire ad adattarle e renderle credibile,
come ad esempio tradurre giochi di parole, veicolare 10Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit., p. 80
23
l’umorismo nel giusto modo, trasporre in modo adeguato il
turpiloquio11 e fare i conti con il gergo e le inflessioni dialettali.
Una professionista del settore, di cui siamo fieri di vantarci
nella nostra tradizione italiana è Elettra Caporello. Autrice di
più di 1500 film, prescelta da Martin Scorsese e Woody Allen
per versioni dei loro film in italiano, Elettra comincia a tradurre
già adulta, sotto lo scetticismo dei produttori italiani e stranieri.
Elettra Caporello è la prima dialoghista donna, e si è fatta
spazio nel mondo della traduzione audiovisiva quando
nessuna ancora osava farlo. Infatti negli anni 80’ “le donne
facevano la televisione” perché “ i film li fanno gli uomini”.
Queste le agghiaccianti parole dell’allora direttore della
TITANUS, nota società di produzione e distribuzione italiana.
Segue l’intervista
-“Buongiorno Elettra, vi ringrazio per la disponibità.
Cominciamo dal principio, come ha iniziato in questo settore?”
“ Ho vissuto per dieci anni a New York, dove mi sono
laureata in sociologia alla Colombia University. Vivere così a
lungo in America mi ha certamente aiutato nel mio lavoro. Ho
sempre avuto la passione per scrivere. Ho cominciato a tradurre
cartoni animati all’inizio. Nel 1985 volevo tradurre anche i film,
così scrissi alla casa di produzione e distribuzione italiana
TITANUS, che allora era molto famosa. Il direttore mi disse che
non era possibile. Mi permisi di chiedere il perché, che cosa 11Laura Salmon Kovarski, “Problemi di Intraducibilità nel film russo-sovietico”, CLUEB,1996
24
poteva mancarmi,dopotutto avevo alle spalle un discreto
curriculum. La risposta fu che “era un’abitudine”, e io allora dissi
che le abitudini si cambiano.”
-“Quali sono le maggiori sfide della traduzione di dialoghi
cinematografici?”
“Per noi italiani, senza dubbio la trasposizione dei differenti
accenti. Per esempio in un film americano possono esserci due
uomini, uno che parla con un accento di Boston, sarebbe a dire
con un inglese più corretto e raffinato e l’altro che viene
dall’Alabama, e che quindi parla in maniera totalmente diversa,
conni flessioni dialettali, gergali, persino con qualche errore
grammaticale, eppure parlano entrambi inglese. Come possiamo
risolvere questo problema? O anche come tradurre una
conversazione tra un inglese e un americano? Nella lingua
italiana, non abbiamo dei casi simili. Abbiamo molti dialetti diversi,
ma in questo caso non possono essere una soluzione al nostro
problema.”
- “Come si riconosce un adattamento ben fatto?“
“L’obiettivo principale del mio lavoro è quello di far credere allo
spettatore che il film non è un adattamento di un’opera straniera.
Se il doppiaggio è fluido, scorrevole e soprattutto sincronizzato a
dovere con tutte le labiali al posto giusto, il pubblico non realizza
che è doppiato.”
25
-“Come traduce il turpiloquio?”
“Nei film italiani il turpiloquio è usato ma comparato all’uso che ne
fanno i film inglesi o americani, è quasi inesistente.
Nei film del regista americano Martin Scorsese (suo amico,
che l’ha scelta come traduttrice di fiducia ndr.) ad esempio le
parole “fuck” o “motherfucker” sono utilizzate senza tregua. Nella
lingua inglese tuttavia sono per lo più intercalari, e l’audience
inglese e americana non gli dà il peso che gli daremmo noi
italiani. Quando ho tradotto “The Wolf of Wall Street” film di
Scorsese realizzato nel 2013, nel film erano presenti 720
parolacce. In una e-mail Martin Scorsese mi intimò di non
toglierne nemmeno una. Ma io non potevo, perché quel film
sarebbe stato sdegnante e non avrebbe nemmeno avuto il
successo che meritava. Ho mantenuto 280 parolacce su 720. La
critica e lo stesso Scorsese mi hanno fortemente attaccato, ma
era la sola possibilità, perché adattare vuol dire rendere l’opera
originale gradevole per il pubblico di arrivo. Per noi italiani quel
film sarebbe stato impossibile da terminare.”
-“Ci sono stati dei cambiamenti nel settore?”
“Il settore è in continua evoluzione. Un punto di svolta è stato
sicuramente l’introduzione del Diritto d’Autore per i traduttori-
adattatori, nel 1998. Dopo quell’evento il numero dei traduttori
adattatori è aumentato, influendo negativamente sulla qualità
delle traduzioni.”
26
-“Che ne pensa del colosso NETFLIX?”
“Netflix è stata un’idea che ha avuto un enorme successo.
Hollywood ne è terrorizzata da questo nuovo modo di guardare
film. E non solo Hollywood in realtà. Quest’anno il festival di
Cannes ha decretato che solo ed esclusivamente i film che
vengono distribuiti in sala posso partecipare al festival. Questo
nuovo metodo di distribuzione, diffuso da NETFLIX o AMAZON
PRIME, cambierà completamente il nostro modo di guardare i
film. I film. Pensati per essere guardati in sala non avranno mai lo
stesso effetto se visti nello schermo di un telefonino o di un
computer. Tutto il lavoro del regista, sarà secondo me., perso.
-“ Quali sono state le sfide più difficili da affrontare durante la
vostra lunga carriera?”
“Uno dei film più difficili è stato “Goodmorning Vietnam”. In
quel film Robin Williams parlava velocissimo. La mia traduzione fu
l’unica a non essere rifiutata. Ne vado molto fiera.”
“Che consiglia date a dei giovani che hanno interesse a
provare a cimentarsi nel suo lavoro ?”
“Nel mio lavoro una qualità che non può mancare è la
capacità di scrivere bene in italiano. In più è un lavoro che si
27
fa in completa solitudine, quindi soprattutto per i giovani è
indispensabile essere preparati a stare soli.”
-“ Grazie mille Elettra, per aver condiviso con noi la vostra
preziosa esperienza.”
“Grazie a voi per me è stato un gran piacere.”
-Fine dell’intervista-
Questa testimonianza ancora una volta ci dimostra come il
lavoro del traduttore-adattatore sia in continua evoluzione, ma
come al contempo può essere danneggiato dalle nuove
tecnologie. Facendo un discorso più ampio anche il cinema è
soggetto ormai a pressioni notevoli dalle nuove case di
distribuzione, ma questo argomento verrà ripreso nei capitoli
successivi.
Obiettivo di questo elaborato è fare luce su alcune
professioni date per scontato da molti e forse anche poco chiare
ai più.
Tutte le volte che ci siamo emozionati per una scena
d’amore, tutte le volte che abbiamo pianto, o che ci siamo così a
fondo immedesimati nella storia di un film straniero (che altrimenti
a meno che non fossimo bilingue non avremmo mai potuto
capire), così tanto da stare coinvolti emotivamente per giorni, lo
28
dobbiamo solo al lavoro magistrale dell’adattatore-dialoghista e
successivamente alla bravura del doppiatore.
3.2 Il ruolo del doppiatore con intervista a Pino Insegno
Il doppiaggio è un processo che consiste nel sostituire per
post- sincronizzazione la colonna sonora originale di un prodotto
cinematografico o televisivo con una nuova colonna sonora
provvista di dialoghi tradotti nella lingua dei paese di distribuzione;
potremmo definirlo una forma di risonorizzazione o revoicing.
Come detto in precedenza un elemento essenziale per un buon
doppiaggio è la precisione nella sincronizzazione, vale a dire che i
dialoghi tradotti e le labiali del prodotto originale devono
combaciare il più possibile. le voci originali degli attori vengono
quindi sostituite da nuove voci che, sincronizzate con i movimenti
degli attori, danno l’impressione allo spettatore che i personaggi
sullo schermo stiano parlando la sua lingua.
L’ultimo anello della catena di montaggio del processo di
doppiaggio è il doppiatore. Il doppiatore, definito anche attore
della voce, presta la sua interpretazione al personaggio già
esistente nella pellicola da doppiare e cerca quanto più possibile
di ricalcare la sua interpretazione, renderla credibile e verosimile
per il pubblico che parla la sua stessa lingua.
29
Il doppiaggio, come fenomeno prende piedi dopo pochi anni
dalla nascita del cinema sonoro, quando nel 1929 si giunse alla
fine dell’epoca del cinema muto. Nell’aprile dello stesso anno,
venne presentato a Roma Il cantante di jazz del regista Alan
Crosland: il film viene trasmesso con la colonna sonora originale
e, per facilitarne la comprensione, nelle scene dialogate vennero
inseriti cartelli con didascalie in italiano. Dopo alcuni mesi, però, il
governo fascista decretò che le pellicole straniere non potevano
circolare in Italia in lingua originale, e così fu necessario trovare
soluzioni alternative per distribuire film in quell’epoca.
Per l’industria cinematografica statunitense, il mercato
italiano era molto importante e così la Fox e Warner Bros.
cominciarono a realizzare nei loro studi di Hollywood versioni in
lingue diverse dello stesso film, utilizzando attori oriundi il cui
italiano aveva inflessioni americane troppo forti. I risultati ottenuti
erano tutt’altro che soddisfacenti, così produttori decisero di
sperimentare il doppiaggio, il cui prototipo era un sistema
inventato dall’austriaco Jakob Karol detto dubbing, che consisteva
nel sostituire la colonna sonora relativa alla sfera verbale con
un’altra colonna in cui i dialoghi erano recitati in una lingua
diversa dall’originale. In Italia, la Fox affidò la sperimentazione di
questa tecnica a Louis Loeffler, tecnico di montaggio e regista
americano che conosceva l’italiano; il primo esperimento di film
doppiato fu Maritati a Hollywood, mentre il primo film
30
completamente doppiato in italiano fu Tu che mi accusi di Victor
Fleming del 193012
Per comprendere meglio la funzione del doppiatore,
un’eccellenza del doppiaggio italiano condividerà con noi le sue
esperienze. Pino Insegno, vincitore di due Nastri D’Argento e
ideatore del Gran Premio Internazionale del Doppiaggio, ci farà
una panoramica di questa bella e dinamica professione.
Al giorno d’oggi, il doppiaggio può essere considerato senza
dubbio come la modalità di trasferimento linguistico preferita in
Italia, poiché copre il 98% delle opere audiovisive importate.
Segue l’intervista
-“Allora prima di tutto, quando è iniziata la vostra
carriera?
” La mia carriera è iniziata 37 anni fa. Ho sempre amato
stare al centro dell’attenzione e far ridere i miei amici. I
miei genitori non erano artisti, io e mio fratello abbiamo
preso strade molto diverse da loro.Dopo un lungo
periodo a teatro, durato 22 anni, con la “Premiata
Teleditta”, un gruppo di comic che non avrebbero mai
immaginato di raggiungere un tale successo, ho iniziato
a doppiare. I primi film che ho doppiato erano tutti
12Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit. , p. 6
31
pornografici.
-“Cosa pensa del ruolo del doppiatore?”
” Si tratta di un ruolo fondamentale, perché la voce di
un personaggio può totalmente cambiare le sue
intenzioni. Chiaramente noi doppiatori dobbiamo
enormemente ringraziare i traduttori-adattatori, perché il
lavoro più difficile è il loro. Io credo fermamente che
siamo i migliori al mondo, perché la cura nella
traduzione preoccupandosi della perfetta
sincronizzazione delle labiali è una cosa molto ben fatta
in Italia, ma non posso certo dire la stessa cose degli
altri paesi.”
-“Come descriverebbe lavorare in questo settore? In
una vecchia intervista affermate che “A un provino di
doppiaggio, se non prendono te è perché hanno preso
uno più bravo. Si spieghi meglio”
” Sì, confermo. Il doppiaggio è un ambito dove si lavora
duramente e senza sosta. Davanti al microfono si è soli
con la propria voce. Non ci sono scorciatoie, forse è
l’unico settore davvero meritocratico.”
-“Una parte fondamentale del vostro lavoro è ricercare
la verosimiglianza, ovvero stare il più vicini possibile al
32
personaggio e renderlo credibile con la propria voce.”
” Sì, è la prima cosa da fare. I direttori di doppiaggio
dicono sempre “ l’ha già fatto lui, basta seguirlo”. Ogni
ruolo esige una differente voce e intonazione, per
esempio quando ho doppiato Jamie Foxx in “Ray”, un
film sulla vita del cantante statunitense Ray Charles, ho
utilizzato una voce molto debole ed incerta,
considerando la storia del personaggio, il suo essere
cieco ed insicuro, ma nel film “Il Signore degli Anelli”, in
cui doppiavo il personaggio Aragorn, interpretato da
Viggo Mortensen, ho doppiato un eroe, quindi la mia
voce doveva essere completamente diversa.
-“Un cambiamento significativo nell’ambito delle
traduzione audiovisiva è stato, senza dubbio,
l’introduzione del Gran Premio Internazionale del
Doppiaggio, introdotto da voi. Un riconoscimento per
doppiatori, traduttori et adattatori, tecnici del suono,
direttori di doppiaggio. Ci racconti di questa idea.”
” Ho introdotto questo premio per valorizzare la mia
professione, ma soprattutto per dare il giusto
riconoscimento a tutti i professionisti del settore. Dai
dialoghisti, ai tecnici del suono, fino ai direttori di
doppiaggio. Nel Gran Premio del Doppiaggio è
valorizzato l’intero processo della traduzione
audiovisiva.
33
-“Che cosa pensa del ridoppiaggio?”
” In tutta sincerità, non lo apprezzo affatto. Penso che
alcuni film come “Il Padrino” doppiato dai grandi Pino
Locchi e Ferruccio Amendola, siano intoccabili. Ad ogni
modo, le nuove tecnologie come il BluRay, esigono un
nuovo sonoro, quindi siamo obbligati a farlo. Nei DVD è
comunque possibile scegliere se vedere la pellicolare
con il “vecchio” doppiaggio (in 5.1) o con il ridoppiaggio.
-“Parlando dell’industria, secondo lei è cambiata?”
“Certo, è cambiata enormemente. Oggi, c’è più lavoro e
più richiesta. In più le nuove case di distribuzione e
produzione come Netflix, Amazon o Zulu, hanno tempi
più ristretti, di conseguenza la qualità del prodotto si
abbassa notevolmente.”
-“Avete dei consigli per dei giovani interessati alla
professione del doppiatore?”
” Il mio consiglio è quello di lavorare duramente,
studiare molto e non perdere la speranza. Si tratta di un
lavoro duro, ma è pieno di soddisfazioni.”
-“La ringrazio molto per la sua disponibilià, signor Pino.”
34
“Grazie a voi e in bocca al lupo!!!”
-Fine dell’intervista-
Sebbene negli ultimi anni, stiamo assistendo a una
rivalutazione dei film in lingua originale, soprattutto quelli di
origine inglese, l’Italia continua a doppiare quasi il 100% dei suoi
prodotti audiovisivi e vanta più di un nome importante della
traduzione dei doppiatori. Questo tendenza a vedere i film in
originale denota un’evoluzione notevole per l’accrescimento del
bagaglio culturale del fruitore italiano, infatti già da tempo nelle
scuole si fanno visionare le pellicole in originale sottotitolate. Negli
altri paesi come ad esempio la Francia o la Germania, si
preferiscono le versioni in originale sottotitolate nella propria
lingua. In Italia, questo fenomeno sta prendendo piede da poco.
Infatti il pubblico italiano è affezionato al doppiaggio e non
possiamo dargli torto.
Tra gli aspetti negativi della sottotitolazione, infatti c’è la
componente visiva, che in qualche modo viene ostacolata dallo
scorrimento del sottotitolo sullo schermo. Noi infatti quando
vediamo un film, dovremmo riuscire a percepire immagine e suoni
quasi simultaneamente, godendo della ripresa per intero,
l’interruzione dovuta dalla lettura del sottotitolo ci fa perdere
buona parte del film e di conseguenza anche della sceneggiature,
poiché il sottotitolo per ovvi motivi non può tradurre l’intera
battuta, sia per esigente di spazio e limite di caratteri utilizzabili,
35
sia per mantenere il sync anche con il labiale di chi pronuncia la
battuta sottotitolata.
Il doppiaggio, invece ci permette di godere a pieno del film,
capendone ogni sfumatura, senso e messaggio.
Tra i nomi di spicco della tradizione del doppiaggio italiano
troviamo: Ferruccio Amendola che ha prestato la sua voce ad
attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino e Bill Cosby, Maria
Pia di Meo, che presta la voce a Meryl Streep, Cristina Boraschi
che doppia Julia Roberts e Luca Ward che dà voce all’attore
Russell Crowe, Tonino Accolla che ci ha donato uno dei
personaggi più famosi e iconici della televisione italiana Homer
Simpson e Oreste Lionello che ha doppiato magistralmente
Woody Allen. Lo stesso Woody Allen, alla scomparsa del suo
doppiatore, lo ringrazierà e saluterà dicendo: “Grazie ad Oreste
Lionello, io sono un attore migliore.”
3.3 La svolta: Introduzione del Diritto d’Autore per la traduzione cinematografica
La questione del Diritto d’Autore per i traduttori dialoghisti è
stata molto controversa e solo nel 1993, per merito del parere pro
veritate 13 reso all’AIDAC (Associazione Italiana Dialoghisti
Adattatori Cinetelevisivi) da si è giunti all’ottenimento dei diritti per
le traduzioni di dialoghi per il doppiaggio.
13Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit. , p.87
36
“Art.6.
Equo compenso agli autori nonché all'autore della traduzione dei
dialoghi espressi in lingua
straniera per l'utilizzazione di opere cinematografiche.
1. L'articolo 46-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, é sostituito
dal seguente: "art.46-bis.
- 1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 46, in caso di
cessione del diritto di diffusione al produttore, spetta agli autori di
opere cinematografiche e assimilate un equo compenso a carico
degli organismi di emissione per ciascuna utilizzazione delle
opere stesse a mezzo della comunicazione al pubblico via etere,
via cavo e via satellite.
2. Per ciascuna utilizzazione di opere cinematografiche e
assimilate diversa da quella prevista nel comma 1 e nell'articolo
18-bis, comma 5, agli autori delle opere stesse spetta un equo
compenso a carico di coloro che esercitano i diritti di sfruttamento
per ogni distinta utilizzazione economica.
3. Per ciascuna utilizzazione di opere cinematografiche ed
assimilate espresse originariamente in lingua straniera spetta,
altresì, un equo compenso agli autori delle elaborazioni costituenti
traduzione o adattamento della versione in lingua italiana dei
dialoghi.
4. Ciascun compenso tra quelli previsti dai commi 1, 2 e 3
non é rinunciabile e, in difetto di accordo da concludersi tra le
categorie interessate quali individuate dall'articolo 16, primo
37
comma, del regolamento, é stabilito con la procedura di cui
all'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale 20 luglio 1945,
n. 440."14
Questa legislazione, del Maggio 1997, decreta un punto di
svolta e notevoli cambiamenti nell’industria.
Il dialoghista è a tutti gli effetti un autore, così come il
traduttore letterario.
Il dialoghista riscrive il film da capo. Oltre a tradurre, crea. Le
sue parole si incollano a parole già dette. Il fine del dialoghista è
la verosimiglianza. La traduzione audiovisiva è la forma più alta di
traduzione, perché coinvolge più elementi. La parola scritta per
essere detta, la parola detta, il sync, le immagini.
Il sottotitolo, non può essere un’alternativa al doppiaggio. Il
sottotitolo, non è considerabile un metodo di traduzione di un film
e al contrario del sottotitolo per non udenti, che ha una chiara
utilità e fine, il sottotitolo in qualche modo sporca l’immagine e
non riesce nemmeno a comunicare tutti i messaggi di una
pellicola.
Dal punto di vista didattico per l’apprendimento di una lingua
straniera sono sicuramente utile e un chiaro aiuto, ma per godere
a pieno di un film, il doppiaggio è la soluzione.
“Il sottotitolo, fa perdere il modo in cui viene detto una cosa. Il
sottotitolo non dice niente del modo in cui viene detta una cosa, si
14http://www.aidac.it/index.php/it/documenti/normativa , consultato il 24/09/2017
38
perde come viene detta una cosa e arriva solo che cosa viene
detto.” Così Eleonora Di Fortunato, esperta di Diritto D’Autore
sintetizza il suo pensiero in occasione della conferenza LOVING
DUBBING tenutasi all’Università degli Studi Roma 3 in data
11/02/2017.
Questo elaborato mira anche a riconoscere il merito degli
autori delle traduzioni cinematografiche, in quanto permettono al
pubblico italiano una chiara interpretazione della pellicola.
L’adattamento e il doppiaggio ci permettono di interpretare,
capire e apprezzare a pieno il film. Senza distrarci dalle immagini,
al contrario del sottotitolo che oltre a farci perdere dei dettagli
importanti, sporcano l’immagine pensata originariamente dal
regista.
39
Capitolo IV
La rivoluzione nel cinema: Le piattaforme streaming
Nel corso degli ultimi anni nel mercato statunitense si sono
diffuse numerose piattaforme streaming chiamate “Ott”15 (Over
the top), come ad esempio Netflix, Amazon Prime Video e Hulu.
Questa case di produzione e distribuzione, già diffuse in
America, stanno lentamente prendendo piede anche in Italia.
Il periodo di diffusione ricorda quello che attraversò il settore
audiovisivo negli anni 80 e 90, solo che questa nuova ondata
grazie alle nuove tecnologie sta prendendo piede a una velocità
senza pari.
Caratteristica delle “Ott” è la distribuzione su vari dispositivi
come smartphone, tablet, personal computer, di prodotti
audiovisivi presi da Internet, tramite connessioni a banda larga su
reti aperte. I maggiori operatori dello streaming video sono
Amazon, Hulu e Netflix, che stanno creando il nuovo ecosistema
digitale, i cui limiti e confini sono da scoprire ma che tuttavia
stanno già evidentemente cambiando le modalità di fruizione del
15 Ester Corvi, Nuovo Cinema Web: Netflix, Hulu, Amazon: la rivoluzione va in scena, HOEPLI, 2016
40
pubblico, e anche i contenuti stessi, come dimostrano
enormemente le serie televisive americane che tramite i social
network coinvolgono l’audience nella costumer experience16.
Il mercato cinematografico statunitense è fortemente
minacciato da queste nuove modalità in quanto la maggiore
offerta di prodotti audiovisivi delle “Ott” e il loro costo irrisorio
mettono a rischio la supremazia delle grandi case di produzione e
di Hollywood.
Ma perché parliamo di rivoluzione? Cosa sta davvero
cambiando nel mondo dell’audiovisivo? Quali sono gli elementi
vincenti di queste piattaforme che non sono fanno tremare
Hollywood, ma che hanno costretto alcune major americane come
la Walt Disney Pictures, la Sony Pictures Entertainment, la
Paramount, la Twentieth Century Fox, la Warner Bros., e la
Universal Pictures a scendere a patti con loro, anche rinunciando
alla distribuzione nelle sale?
La risposta è facile: questa case di distribuzione da qualche
anno sono divenute case di produzione. Prima di entrare nel
merito della produzione originale, attueremo una panoramica sulle
maggiori “Ott” per capire al meglio il topic della nostra ricerca.
• Netflix
16Ester Corvi, op. cit., p. 6
41
Netflix Italia è la versione italiana della piattaforma streaming
americana nata nel 1997. Inizialmente l'attività principale
consisteva nell'offrire il noleggio di DVD e videogiochi. Gli utenti
potevano prenotare i dischi via internet, ricevendoli direttamente a
casa tramite il servizio postale. Dal 2008 l'azienda ha attivato un
servizio di streaming online on demand, accessibile tramite un
apposito abbonamento, che è divenuto presto il suo campo
d'attività principale.
In Italia approderà solo nell’ottobre 2016, riscuotendo un
rapido successo data la vastità dei prodotti audiovisivi offerti e la
possibilità di condividere il proprio abbonamento con più persone,
in modo da ridurre il prezzo ancora di più.
Solo nel marzo del 2011, Netflix annuncia l'intenzione di
produrre contenuti originali per il suo servizio "Watch Instantly"17,
iniziando con la serie di fantapolitica House of Cards - Gli intrighi
del potere, che ha debuttato nel febbraio del 2013. La serie ha
come interprete principale l'attore Kevin Spacey, mentre i primi
due episodi sono diretti dal regista David Fincher.
Tra le altre prime serie prodotte figurano Lilyhammer, una
nuova stagione della già esistente Arrested Development, Ti
presento i miei, Orange Is the New Black e Hemlock Grove.
Con l'espansione internazionale Netflix ha incominciato a
produrre serie televisive anche al di fuori degli Stati Uniti, tra le
17https://it.wikipedia.org/wiki/Netflix consultato in data 24/09/2017
42
prime Marseille, una serie francese con Gérard Depardieu e
Suburra in Italia.
Caratteristica principale di Netflix è la sua distribuzione a
livello pressoché mondiale infatti è possibile guardare Netflix in
ogni paese del mondo, eccetto Cina, Corea del Nord e Siria. Nel
2010 diviene disponibile in Canada. Nel 2011 il servizio sbarca in
Brasile e America ispanica. Dal 2012 Netflix iniziò a espandersi in
Europa, lanciando il servizio nel Regno Unito, in Irlanda, in
Finlandia, in Norvegia e Svezia. Nel 2013 si espanse
ulteriormente in Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo
e Svizzera. Dal 2015 il servizio è disponibile in Australia, Nuova
Zelanda, Giappone, Italia, Portogallo e Spagna. Nel gennaio 2016
Netflix annuncia il lancio del servizio in tutto il mondo ad
eccezione della Cina, della Siria, della Corea del Nord e della
Crimea.
I prezzi di Netflix non sono proibitivi. Dopo aver scoperto
come funziona Netflix è facile che vi venga in mente un’altra
fondamentale domanda: quanto costa Netflix? I prezzi di Netflix
non sono proibitivi: il range è compreso approssimativamente tra
gli 8 € e gli 11 € a seconda del numero di dispositivi abilitati (uno,
due o quattro). I costi possono cambiare a seconda dei periodi ed
eventuali offerte.18
• Amazon Prime Video
18http://www.tvserial.it/come-funziona-netflix-costo/ consultato il 24/09/2017
43
Amazon Video è un servizio di video-on-demand offerto da
Amazon.com
È stato lanciato il 7 settembre 2006 con il nome Amazon
Unbox, cambiando nome nel 2008 in Amazon Instant Video and
Demand, nel 2011 in Amazon Instant Video e nel settembre del
2015 nell'attuale Amazon Video.
Dal dicembre 2016 il servizio è disponibile in oltre 200 paesi,
tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Belgio, Canada,
Francia, India, Italia e Spagna.
Nel maggio 2016 è stato affiancato da Amazon Video Direct,
un servizio in cui utenti professionisti possono caricare
direttamente i loro prodotti rendendoli poi disponibili insieme al
resto del catalogo di Amazon Video a pagamento o supportati da
inserzioni pubblicitarie.
Amazon Video offre una vasta gamma di prodotti e lancia un
guanto di sfida notevole a Netflix. Un vantaggio di Amazon Video
è senza dubbio il prezzo. Un abbonamento annuale costa 19.99
euro, ma se si possiede già un abbonamento ad Amazon Prime
non occorre pagare nulla, ma basta creare un account.
• Hulu
Hulu è un servizio internet di video su richiesta operante nella
distribuzione di film, serie televisive e altri contenuti
d'intrattenimento. Ad oggi, Hulu è accessibile in due soli Paesi:
44
Stati Uniti e Giappone. In aggiunta ai programmi di NBC e Fox,
Hulu trasmette anche quelli da altri network come Comedy
Central, PBS, USA Network, Bravo, Fuel TV, FX, SPEED
Channel, Sci Fi, Style, Sundance, E!, G4, Versus e Oxygen.
Hulu permette agli utenti di condividere e modificare parti di
tali video.
Un account base di Hulu è completamente gratuito, ma sarà
possibile effettuare l’upgrade a Hulu Plus per 7.99$ al mese. In
questo modo nuovi contenuti saranno visualizzabili, e garantito
sarà lo streaming anche sui dispositivi mobile.19
Queste tre piattaforme, ognuna in un modo diverso hanno
contribuito a creare un nuovo modo di fruire dei prodotti
audiovisivi. Non stiamo parlando solo di streaming ormai
legalizzato, ma di un vero e proprio tzunami che sta cambiando
per irrimediabilmente la vita di milioni di produttori, attori e
telespettatori.
Questi programmi in particolare Netflix, vertono verso una
cultura della visione dell’audiovisivo più individualistica e solitaria.
Siamo ben lontani dalla visione del cinema come momento
collettivo.
Particolarità di Netflix è quella di mettere online l’intera stagione della serie televisiva in questione, un azzardo che
nessuna piattaforma streaming o canale televisivo aveva osato
mettere in pratica. Eliminare la suspence, favorendo il piacere 19 https://www.money.it/Netflix-vs-Hulu-i-servizi consultato il 24/09/2017
45
istantaneo di scoprire il finale di stagione, incoraggiando gli utenti
alle sempre più frequenti “maratone” dal primo all’ultimo episodio.
Il segreto della supremazia di Netflix tuttavia è il suo
algoritmo per comprendere i programmi preferiti degli utenti, per
suggerirne altri affini ai suoi gusti. Fino ad ora possiede la libreria
più vasta, con programmi che spaziano dai classici alle ultime
uscite. In più vanta una lunga serie di successi grazie alle sue
serie originali, che hanno fatto tremare le grandi major e che
addirittura hanno fatto decretare al Festival di Cannes,
l’impossibilità di partecipare ai programmi audiovisivi non usciti in
sala. Tra i maggiori titoli pluripremiati annoveriamo: Sense8,
Stranger Things, Black Mirror, The Get Down, Orange is New
Black, House of Cards, Narcos.
Un fattore che alimenta le preoccupazioni a proposito di
questa rivolta è l’assenso di alcuni grandi registi a queste
piattaforme. Registi del calibro di Martin Scorsese e Woody Allen
sembrano infatti aver accettato di collaborare. Il primo, con Netflix,
che produrrà il suo ultimo film “The Irishman” in uscita nel 2019 e
il secondo a Amazon Prime, con cui ha collaborato per un serie
televisiva “Crisis in Six Scenes”.
4.1 Netflix: I sostenitori e gli oppositori
Dal boom dell’uscita della piattaforma streaming Netflix le
polemiche non sono state poche.
46
A lamentarsi, non sono solo i tecnici della sala
cinematografiche che con l’avvento delle nuove tecnologie si
trovano di fronte a una sempre minore domanda di lavoro, ma
anche registi e produttori che non sono d’accordo con questa
nuova modalità di vivere il cinema. Anche se bisogna ammettere
che la rivoluzione digitale nel cinema ha creato spazio per molte
professioni innovative, esperte nella cura dell’immagine e del
suono, che permettono senza dubbio una migliore qualità.
Tra le perplessità c’è appunto la paura della scomparsa
dell’uso della sala cinematografica, e di conseguenza, il
cambiamento anche del lavoro del regista stesso, che dovrà
iniziare ad adattare le sue idee a nuovi canoni.
Tra i lati positivi della rivoluzione Netflix c’è quello di favorire
anche i produttori e registi che non hanno ampie possibilità
economiche, acquistando i loro prodotti e producendoli a basso
costo, cosa che le major americane non sono mai state disposte a
fare.
“Il nostro obiettivo è fornire un palcoscenico globale a chi ha
qualcosa da raccontare”, dichiarava qualche tempo fa Reed
Hastings, amministratore delegato di Netflix in una rara intervista
concessa a Wired20.
Il CEO di Netflix, Reed Hasting infatti si dichiara entusiasta
della rivoluzione dello streaming e alla conferenza Mobile World
Congress, tenutasi a febbraio 2017 a Barcellona, parla con 20https://www.wired.it/play/televisione/2017/02/27/reed-hastings-mobile-world-congress/ consultato il 25/09/2017
47
fierezza del primo Oscar dell’azienda vinto “The White Helmets”
nella sezione documentario.
Si dice entusiasta della mobile tv, che aumenta la sua qualità
continuamente ed è stimolato dalla concorrenze con le altre
piattaforme streaming, perché tutte insieme lavorano per
migliorare il prodotto per le persone.
Alle critiche dei registi, utenti e critici che sostengono che
alcuni prodotti Netflix sarebbero perfetti per lo streaming lui
risponde così: “Qualcuno mi ha detto che The Crown sarebbe
stato perfetto per il cinema, io l’ho visto da telefono e l’ho trovato
incredibile. Ma la verità è che non ci interessa la grandezza dello
schermo, ci interessano le storie, i personaggi. Non creiamo
contenuti a seconda del mezzo, come chi crea contenuti verticali,
per intenderci. Magari lo faremo. Ma per ora siamo concentrati sui
contenuti”
Al contrario degli oppositori, chiaramente, il CEO di Netflix,
vuole farci capire quanto internet e la mobile tv, senza screditare il
cinema. Sostiene che semplicemente è l’evoluzione di un
processo e che la tecnologia è imprevedibile.
Si dice comunque pronto ai cambiamenti e sostiene che il
motto dell’azienda è il “learn and adopt”, imparare e adottare:
Domani ci sarà un’esplosione della realtà virtuale? Nel caso, ci
attrezzeremo: siamo flessibili”
48
Tra i maggiori oppositori della rivoluzione Netflix, che non si
sono certo trattenuti negli attacchi e critiche poco velate troviamo
Christopher Nolan, noto per la trilogia comic Batman Begins, Il
Cavaliere Oscuro e Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno e per i
premiatissimi e mondialmente apprezzati Memento, Interstellar e
Inception. Il regista si dichiara oltremodo contrario alla
distribuzione di prodotti audiovisivi attuata da Netflix, ed invece un
gran sostenitore dell’uscita in sale. Sostiene anche che per la
qualità dei prodotti Netflix, dalle serie ai lungometraggi la maison
streaming stia perdendo una grossa occasione.
In particolare il regista si schiera contro il modo di
distribuzione attuato da Netflix, infatti sostiene che la modalità in
contemporanea di distribuzione e disponibilità, lo rende
chiaramente incompatibile con la distribuzione in sala.
Il regista di Dunkirk, aggiunge invece di essere sulla stessa
lunghezza d’onda di Amazon Prime Video, non compie lo stesso
errore e i titoli che produce rimangono in sala almeno novanta
giorni. Di conseguenza c’è un equilibrio tra le due parti e questa
metodologia non si scredita la sala cinematografica, e tuttavia si
rendono presto fruibili i prodotti audiovisivi in streaming.
Il filmmaker ha anche categoricamente aggiunto che non
collaborerà mai con Netflix:
49
“Perché si dovrei farlo? Se realizzi un'opera cinematografica
deve essere proiettata nelle sale".
E aggiunge : "Il tuo incubo peggiore se eri un regista negli anni
'90 era che lo studio ti dicesse 'Sai cosa? Lo distribuiremo in
videocassetta invece che nei cinema'. Lo facevano sempre. Non
c'è niente di nuovo".21
Il regista tuttavia non si ritiene preoccupato per quanto
riguarda le serie tv, poiché ritiene che siano prodotti diversi,
destinati a due diversi canali e che quindi possono convivere.
Nonostante le dichiarazioni di Nolan siano forti e non
fraintendibili, durante la Settantesima Edizione del Festival di
Cannes, il presidente di giuria Pedro Almodòvar, ha aperto la
cerimonia con una pesante polemica.
La diatriba pro o contro la piattaforma streaming più famosa
al mondo, però inizia prima del Festival di Cannes, quando gli
esercenti francesi protestano perché due film di Netflix in
concorso al festival, rispettivamente The Meyerowitz Stories di
Noah Baumbach e Okja di Bona Joon-Ho, non sarebbero usciti in sala. 21http://movieplayer.it/news/christopher-nolan-contro-netflix-il-loro-sistema-di-distribuzione-non-_52205/ consultato il 25/09/17
50
Nel luogo della cerimonia dove i dibattiti sono stati accesi il
direttore del festival Thierry Frémaux, rilascia una dichiarazione
in cui esclude, dal festival del prossimo anno, quindi dal Festival
del Cinema di Cannes 2018, i prodotti audiovisivi non usciti in sala.
Questa dichiarazione ha destato non poche perplessità. Si
tratta forse di chiusura al progresso? O di tutela della tradizione?
Il direttore della giuria Pedro Almodòvar, tuttavia si ritiene
soddisfatto di questa dichiarazione e aggiunge che a suo dire la
visione in streaming su tablet, cellulare o smart tv, non è una
degna alternativa alla sala. Queste le sue dichiarazioni:
“Sarebbe un paradosso una Palma d’oro ad un film non
destinato alla sala. Le piattaforme digitali in sé sono principio
giusto e positivo ma questo non dovrebbe sostituire la forma
esistente come la sala cinematografica e non dovrebbe alterare le
abitudini degli spettatori. Per me la soluzione è semplice: le nuove
piattaforme devono accettare le regole attuali del gioco, l’unica
strada per sopravvivere. Credo fermamente che almeno la prima
volta che qualcuno vede un film sia necessario che lo schermo sul
quale lo vede non sia più piccolo della propria sedia. Sono
convinto che noi spettatori dobbiamo essere più piccoli per
entrare nell’immagine e nella storia”.22
22https://www.wired.it/play/cinema/2017/05/18/pedro-alm/ consultato il 25/09/2017
51
Queste forti dichiarazioni, non solo hanno destato sospetti
circa l’esito della premio, ovvero di un’esclusione a priori da parte
del presidente di giuria per il film Netflix, ma anche per una
chiusura sfacciata del festival, non alla qualità dei prodotti
audiovisivi, ma alla modalità in cui vengono visti.
Inoltre, la presa di posizione di Almodòvar, sottintende una
chiusura alle nuove tecnologie per il suoi film e quindi
all’esclusione a priori di una grossa fascia di utenti e possibili spettatori.
Tra i sostenitori, che hanno placato gli animi e ridimensionato
le forti dichiarazioni del presidente di giuria, il giurato Will Smith.
L’attore infatti, si schiera a favore della piattaforma streaming,
senza metterla in competizione con la sala cinematografica, infatti
sostiene che le due cose possano coesistere.
Forse un elemento di questa apertura mentale potrebbe
essere anche l’età minore del giurato, che denota una maggiore
flessibilità a mezzi che conosce poco, però se registi come
Woody Allen e Martin Scorsese rispettivamente nati nel 1935 e
nel 1942, hanno iniziato a collaborare, come detto in precedenza
con queste piattaforme, l’età non è un fattore su cui possiamo
basarci.
L’attore Will Smith sintetizza il suo pensiero sostenendo che i
suoi figli, tutti e tre adolescenti, fruiscono sia di Netflix, che del
cinema tradizionale e aggiunge che per loro Netflix è stata la
porta per visionare film che altrimenti non avrebbero visto mai:
52
“A casa ad aspettarmi ho tre figli di 24, 18 e 16 anni. Vanno
al cinema due volte la settimana e guardano sempre film su
Netflix. Non so cosa accade nelle altre case ma nella mia l’arrivo
di Netflix non ha avuto nessun effetto sull’andare al cinema. Sono
due tipi di fruizione diverse, quando vogliono sentirsi umili di
fronte a certe immagini vanno al cinema, altre volte le vedono sul
piccolo schermo. Netiflix, a casa mia, non ha fatto altro che
ingrandire l’offerta, ha permesso ai miei figli di vedere film che
altrimenti non avrebbero mai visto e li ha messi in contatto con
tutto un mondo underground di storie che si trovano a 8000
chilometri da loro”
Con queste dichiarazioni, si aprono una serie di porte
inesplorate, e possiamo fare luce sui tanti aspetti positivi di questa
rivoluzione.
Infatti la distribuzione a tutto raggio è una qualità che il
cinema distribuito in sala, per quanto diffuso, non potrà
raggiungere mai, e in ogni caso non ad un costo così basso.
Netflix, dal punto di vista della produzione unisce diverse
nazioni, un esempio concreto è la serie televisiva Narcos, sulla
vita di Pablo Escobar, è filmato da una troupe francese in due
lingue, in Colombia, con un attore brasiliano. Dal punto di vista
quindi dell’incontro tra culture e idee, non possiamo che parlare di
progresso.
Quello che fa tremare le major di produzione tuttavia è la
doppia funzione di Netflix: infatti è implicato nell’uscita dei film in
53
due modi: da produttore (sono gli originali, i film che Netflix
realizza indipendentemente e poi scegli di distribuire sulla sua
piattaforma), da distributore (Netflix acquista dei film – spesso
quelli considerati più rischiosi, che le altre distribuzioni non si
azzardano a acquistare – e decide di introdurli nel proprio
catalogo).
Potremmo affermare che la mossa vincente di Netflix, e che
lo rende apprezzabile soprattutto dai registi minori e ancora non
affermati, è quella di creare opportunità.
Opportunità che altrimenti, le grandi major americane, non
avrebbero mai concesso e che ai registi minori sarebbero costate
troppo denaro per la realizzazione dei loro progetti.
Netflix incontra nuovi produttori ogni anno, e valuta le loro
proposte, non ha una casella mail, perché preferisce incontrare i
produttori dal vivo in occasione di fiere e festival e capire le loro
idee. Ogni anno, fa uscire una produzione nuova su 150 valutate.
54
Conclusione
In conclusione obiettivo della raccolta di dati e testimonianze
di questo elaborato, è quello di dimostrare al pubblico meno
informato il duro e lungo processo che si cela dietro un film
doppiato, che chiaramente viene visionato e giudicato a lavoro
finito. La mia premura è stata quella di “sviscerare” tramite le
testimonianze dirette, tutti i minuziosi passaggi e di far
comprendere le numerose difficoltà che caratterizzano la
trasposizione linguistica e culturale di un prodotto audiovisivo.
In più ho voluto spiegare con attenzione il lavoro del dialoghista e
del doppiatore, due professioni spesso criticate e mai giustamente
riconosciute. Se possiamo apprezzare una pellicola in italiano,
che rispetti l’idea originale del regista, se possiamo comprenderla
a pieno, immedesimarci nelle storie dei suoi protagonisti e
provare empatia per loro, lo dobbiamo solo ed esclusivamente ai
nostri doppiatori e adattatori. Inoltre, a detta di alcuni
professionisti del settore e dai numerosi premi ricevuti da
entrambe le categorie siamo giudicati i migliori al mondo. Infatti
Woody Allen dirà che Oreste Lionello, suo storico doppiatore, lo
ha reso un attore migliore. Attori del calibro di Jamie Foxx e Viggo
Mortensen ringrazieranno personalmente Pino Insegno per
avergli reso giustizia e fatto accrescere la loro fama. Martin
Scorsese si riserverà di avere solo Elettra Caporello come autrice
dei suoi film italiani, e tutt’oggi la ringrazia a fine di ogni
traduzione. Dati queste rimostranze ho voluto in questo elaborato
55
celebrare le nostre eccellenze italiane in un campo così
competitivo e in evoluzione.
Secondo obiettivo di questa tesi è sicuramente quello di farci
porre delle domande circa il futuro del cinema, dell’adattamento,
del doppiaggio e della sala cinematografica.
Avendo 22 anni ed essendo stata soggetta all’ondata
“Netflix”, ho voluto capire che cosa volesse dire questa rivoluzione
e ricercare le opinioni mondiali circa questo fenomeno
interessante e preoccupante allo stesso modo. Il cinema è
destinato a tramontare? Lo streaming legale prenderà il suo
posto? Gli schermi su cui guarderemo i film saranno sempre più
piccoli? I computer sostituiranno i traduttori? A queste domande,
tutt’ora non troviamo risposte. La sola certezza che abbiamo è
che la tecnologia non si fermerà, ma sta a noi cercare di utilizzarla
nel migliore dei modi.
56
INTRODUCTION
Thanks to the Warner Bros. Entertainment Inc, one of the
most important companies in the creation, distribution and
production of any audiovisual product, approximately in 1925, the
spoken cinema came to life.
Afterwards, the movie industry had to face many challenges,
like the solution to a distribution of the audiovisual product in
countries where the spoken language is not the English language.
At that time, the producers found various solutions:
• In the first period the actors had to play their role more than
once, each time they had to talk in a different language, in
this way, they created different versions of the movie in
order to distribute them in many countries.
• Afterwards they preferred the creation of “analogous
movies”23. The actors of the country in which the movie was
distributed, had to create another movie with the same
intrigue, but modifying the characters in order to make them
more credible and near to the culture of the country. Each
time in a different language, in order to create various
versions.
• Eventually, thanks to the new technologies, we now have
Audiovisual Translation.
23Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, Tradurre per il doppiaggio. La trasposizione linguistica dell’audiovisivo: teoria e pratica di un’arte imperfetta, Hoepli, Milano, 2012, p. 1.
57
Chapter I
The Audiovisual Translation
The expression “Audiovisual Translation” indicates “all the
modalities of translation and adaptation of original dialogues of
audiovisual products24,” in other words, all those products which
use simultaneously the acoustic and the visual channels to
transmit contents to the audience.
The audiovisual translation incorporates various steps, and
implies the participation of numerous professional figures, that are
vital for a good result in the adaptation of the audiovisual product.
In this thesis the main processes involved will be analyzed.
1.1 The audiovisual product
24Elisa Perego, La Traduzione Audiovisiva, Carocci Editore, Roma, 2005, p.7.
58
With the expression “audiovisual product” we refer to movies
or TV series, that is to say semiotic systems that communicate at
the same time through different channels. In fact they are formed
by a visual code, a sound code and a verbal code, and they are,
therefore, formed by the combination of different semiotic
components.
In the audiovisual products, like movies, TV series or
documentaries, the visual and the sound sphere, combine
perfectly and become inseparable.
The visual sphere is composed by images and the gestures
of the characters, that is to say the movements that match with
their lines.
The sound sphere, instead, shows two components: first of
all the spoken one, composed by the dialogues between the
characters and/or the voice of the narrator; successively we will
denote the one that is not spoken, sounds, noises and music. This
second component is usually called “soundtrack”.
In the audiovisual product, the simultaneity of the channels
allows the spectator to acknowledge the message in its entirety.
In fact, “we do not “see” the same thing when we “hear”; and we
do not “hear” the same thing when we “see”25. This quote is by
Michael Chion, a theoretician and teacher of audio-visual
relationships and he in all his works shows us how the two
channels transforming themselves over and over again and how
the two change the perception of the message that arrives to the
spectator.
25Michael Chion, L’Audiovisione. Suono e immagine nel cinema, Lindau, Torino, 2001, p. 7
59
According to Chion, the sound (words, music and noises)
enriches the image: in fact the spoken part of a movie can
express the participation or the alienation from the emotion of the
scene; then the noises
Influence the perception of the movement. The multisemiotic
component of the audiovisual product, does not involve only the
consumer, but also the translator. In fact his work is to “break up
the movie in all its parts and then get it back together” 26 ,
maintaining the intrigue, the contents, the initial message, the
director’s purpose in a correct form.
The main objective of the audiovisual translator is to make
the gestures of the characters correspond with their spoken
language, in all of their aspects.
1.2 The Spoken language in the audiovisual product
In the audiovisual product, the text that needs to be translated is
composed by dialogues spoken by the characters.
26Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit., p. 2
60
The language spoken in movies or TV series is different from
the spontaneous spoken language that we use everyday, in fact it
is composed by expression that in the everyday life we do not
use.
We are in fact, referring to a “ transmitted language”27 or to “
a language written to be spoken”28. In fact, the one of the movies
or TV series is a studied, prefabricated and adapted spoken
language in order to be authentic and credible.
Therefore, a standard language, without any dialect
inflexions, composes the audiovisual spoken language unless it is
a script obligation.
The audiovisual translator, at the moment of the translation
and adaptation cannot separate the lines of the character from the
actor who play that role. One of the basic aspects of adapting a
script, is that it is completely different from the adaptation of a
book. In fact in the audiovisual product, the character is given a
27Francesco Sabatini, La comunicazione orale, scritta e trasmessa, la diversità del
mezzo, della lingua e delle funzioni, Roma, 1980
28Mary Snell-Hornby, Written to be Spoken, The Audio-medial Text in Traslation, John Benjamins Publishing Company, Amsterdam-Philadephia, 1977, p. 277
61
face, a body, movements, gestures, attitudes, that in the book
obviously are not notable. The translator must be sure that he or
she is respecting all the aspects and the characteristics of the
original product, and that is making a credible version.
In the next paragraphs we will see some of the most
important methods of translation.
62
ChapterII
Themethodologiesoflanguagetransfer
Over the last decades, the international market of cinema has
extremely evolved, fostering the growth in the demand of
audiovisual translations.
In addition to Hollywood, undoubtedly one of the most
important poles of movie industries, new technologies encouraged
the online or offline distribution via Internet. Therefore the
translations of the distributed products have become essential
and are requested by a more and more high number of users from
every part of the world.
According to Yves Gambier, we can recognise 13
methodologies of language transfer29. They are divided in two
categories: the “Dominant” and the “Challenging”30. These last are
considered more complicated.
In the first category we find: intralinguistic subtitling, dubbing,
consecutive and simultaneous interpreting, voice over, free
commentary, simultaneous translation and multilingual production. 29Yves Gambier, “Introduction, Screen Transadaptation, Perception and Reception”, Special Issue, 2003, p. 17130Elisa Perego, op. cit., p. 23
63
In the second category there are the script translation, the
simultaneous subtitling, the supertitling, the audiovisual
description and the interlinguistic subtitling for deaf and hard of
hearing.
Chapter III
The professional figures of audiovisual translation
The audiovisual translation, as we said before, is rich in
professional figures that allow the creation of a satisfying
adaptation of an audiovisual product. In this chapter we will make
a list of the professional figures involved.
• Translator: this professional figure does an analysis of the
text, elaborating an unpolished translation. His/her work is
used as a starting point for the final adaptation.
• Translator/adapter: This professional figure does,
according to some scholars, the highest level of translation.
The adaptation of an audiovisual product is a linguistic and
cultural transposition, addressed to the audience of the country
where it has to be distributed.
64
Therefore, the adapter must know well the original, but at the
same time, has to use his/her creative abilities to turn the original
script in a credible version in his/her country. Always following the
original intrigue, the original message, the audience to whom the
product is destined to and the ideas of the director. The
translated script must take into account the pauses between the
lines and the labial movements of the actors.
The audiovisual translation is defined the highest level of
translation because it has not only to maintain the original aspects
of the movie, but it has also to satisfy various rules. The research
of the sync, that is to say the synchronization of the labials is one
of the hardest challenges for the translator/adapter.
Another hard challenge is the one about the sense of humor in the
different cultures. During the conference LOVING DUBBING, held
in Roma 3 University, Elettra Caporello, the first female translator
of Italy, who translated more than 1500 movies, has declared
that:” We all cry in the same way, but we all laugh differently”
From this we can really understand, that to translate a dramatic
scene is easier, because sadness or pain are ascribable to a
restricted sphere of moments, like death, illness, the end of a
relationship, but instead the sense of humor is different in every
country or culture. In fact Elettra Caporello - who has translated all
Woody Allen movies - adds that the original humor of the movie,
will not have the same effect in Italy: “In Italy we will never laugh
at those jokes, never. If I do not translate them close to our
humor, you would never laugh”. Clearly, this is not a critic to
Woody Allen himself, but his humor, set in New York is far away
from ours.
65
In the next sections of this thesis the dubbing and the script
translation will be extensively analyzed with the support of
interviews with professional figures of the sector.
3.1 The audiovisual translator with Elettra Caporello
In order to have a well-dubbed product, some key elements are
necessary. As we will see in the next chapters, dubbing goes
hand in hand with the perfect synchronization of the dubbed voice
on the original. These aspects are fully mastered by the
translator/adapter.
The hard work of the translator/adapter31 does not only concern
the synchronization. In fact he/she has to make sure that the
translation is near to the culture of the audience of the country
where the movie has to be distributed. The most difficult tasks
consist in translating jokes, puns, humoristic and obscene lines,
31Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit., p. 80
66
swear words32 and also making plausible dialect inflections and
slangs.
A professional figure of the sector, of whom we are very
proud of, is Elettra Caporello
Author of more than 1500 movies, officially chosen by Martin
Scorsese and Woody Allen for the Italian version of their movies,
Elettra began to translate as an adult. Notwithstanding the
skepticism of the Italian producers, she became the first female
audiovisual translator. In fact in the 80’s, “women made television,
because men made movies”, these the appalling words of the
director of TITANUS, a well-known production and distribution
society.
Interview
-”Good morning Elettra, thank you for your time. Let’s start from
the beginning, how did you begin in this sector?”
“I have lived for 10 years in New York City, where I took a
sociology degree at the Columbia University. To live for so long in
the United States has helped me in my work for sure. I always
had a passion for writing. I started with cartoons. In 1985 I wanted
to translate also movies, so I wrote to the director of TITANUS, a
famous company for the production and distribution of movies.
The director told me that I could not translate movies, because I
32Laura Salmon Kovarski, “Problemi di Intraducibilità nel film russo-sovietico”, CLUEB,1996
67
was a woman. I asked why was that, and he said that it was a
habit. So I said that habits do change.”
-” What are the most common challenges of the translation of
movie scripts?
“For us, the Italian people, one of the hardest challenge is
without doubt the transposition of the different accents. For
example, in an American movie, it could be a situation in which
two men are talking: one is from Boston, that is to say with a more
correct and formal English, and the other is from Alabama, in the
south, so he speaks in a completely different manner, with some
grammatical mistakes, some dialect inflections, slangs, yet they
both speak English.
How can we face this problem? And how can we translate a
conversation between an English person and an American one?
In the Italian language we don’t have a similar situation. We
have a lot of different dialects, but in this case they cannot be a
solution.”
-”How can we recognise a well-done dubbing?
“The main goal of my job is to make the spectator believe that the
movie is not an adaptation of a foreign creation. If the dubbing is
fluent and well synchronized, the audience do not realize that is a
dubbed movie.”
-”How do you translate the swear words?”
68
“In the Italian movies we can find some swear words, but in
comparison with the use of them in the American movies is almost
nonexistent.”
In the Scorsese’s movies, for example the word “fuck” or
“motherfucker” are used repeatedly. The English or American
audience is very used to this. In Italy it is not the same. When I
adapted “The Wolf of Wall Street in 2013, in the whole movie
there were 720 swear words. In an e-mail Martin Scorsese
specified that I had to keep them all in my translation. But I could
not.
The movie would have been awful and impossible to watch
and moreover it would not have had all that deserved success. I
translated 280 swear words out 720. The critic and Martin
Scorsese himself attacked me, but it was the only way, because
to adapt a movie means to make it likable for the arrival audience.
In Italy that movie with 720 swear words would have been
impossible to watch.
-“Has industry changed?”
-“This sector is in a constant evolution. A turning point has
been, for sure the introduction of the copyright for the translation
of movie scripts in 1998. After that the number of
translators/adapters has significantly increased, affecting the
quality of the translations.”
-”What do you think about Netflix?”
69
“Netflix is an idea that has had an enormous success.
Hollywood is frightened by this new way of watching movies. And
not only Hollywood. This year in occasion of the Cannes Film
Festival, the general director declared that for next year festival all
the movies distributed on streaming platforms will be banned from
the festival.
This new method of distribution, diffused by Netflix or
Amazon Prime will completely change the way we watch movies.
In my opinion if we will watch all the audiovisual products on a
small screen, we will loose all the work made by the director.
-”What have been the most difficult movies of your carrier?”
“One of the hardest movie has been “Good morning
Vietnam”, Robin Williams in that movie spoke very fast. My
translation was the only one accepted by Warner Bros. I’m very
proud of it.”
-“Have you some advice for some youngsters that maybe
want to test themselves in this sector?”
“In my job is essential to be a good writer. Moreover the
capacity to stay alone for a long time in essential.
-”Thank you very much Elettra, for your time and your
willingness.”
“My pleasure. I wish you good fortune for everything.”
-END OF THE INTERVIEW-
This witness shows us how this job is in a continuous
evolution, but also how new technologies can affect it.
70
Also the cinema is pressed by this wave of technology, but
we will analyze this revolution in the next chapters.
One of the main goals of this thesis is to clarify some aspects
of two professional figures too often taken for granted.
All the times that we cry for an emotional scene or that we
identify ourselves with the characters of the story we have to
thank the skill of the translators/adapters and of the dubbers.
3.2 The role of the dubber with Pino Insegno
Dubbing is a process that consist in the substitution of the
original soundtrack of an audiovisual product (voices, sounds,
noises) with a new one, composed by the dialogues and the voice
over translated in the arrival language.
The protagonist of this process is the dubber. Also called
a “voice actor” lends the voice to the original actor, taking care of
all the aspects of the character in order to make him/her credible
and likable for the arrival audience.
In order to fully understand the task of the dubber, an
excellence of Italian dubbing will share with us his experience.
Pino Insegno, winner of two Nastri D’Argento and creator of the
71
Grand Prize of Dubbing will illustrate to us all the aspects of this
process.
Nowadays 98% of audiovisual products in Italy is dubbed.
Interview -“Good morning Pino, let’s start talking about the beginnings of
your carrier. When did it start?”
“My carrier started 37 years ago. I always loved to be at the
centre of the attention and make my friends laugh. My parents
were not artists; my brother and I we followed different paths from
theirs. After 22 years of acting with the “Premiata Teleditta” in
theatre and television, I began dubbing. My first films were
pornographic.
-“How would you describe working in this sector? In an old
interview you declared “at a casting of dubbing, if they do not take
you, they take someone better”
“Yes, and I totally confirm that. It is a very meritocratic sector.
There are no shortcuts”
-“One of the fundamental aspects of your job is to find the
verisimilitude and make it credible with your voice.”
“ Yes, it is the first thing to do. The dubbing directors always
say” It has been already done, it is enough to follow the original.
Each role demands a different inflection and intonation, for
instance when I dubbed Jamie Foxx in “Ray”, a movie about Ray
Charles, I had to use an insecure voice, very weak, considering
72
the story of the characters and his blindness, but when I dubbed
Aragorn, in the “Lord of the Rings” played by Viggo Mortensen, I
had to dub a hero, so my voice had to be completely different.
-“A clear turning point in the audiovisual sector has been the
introduction of the Grand Prize of Dubbing, an award for
translators, dubbers, sound technicians, dubbing directors. Tell us
about it.”
” I introduced this prize in order to give value to my profession, but
above all to give the right recognition to all the professional figures
of the sector. In the Grand Prize of Dubbing, is awarded the entire
process of audiovisual translation.
“Has the industry changed over the years?
“It has changed for sure. Nowadays there is more work and more
demand. The new distribution companies like Netflix, Amazon and
Hulu, give us less time to work, and this affects the quality of the
translations.”
-Do you have any advice for some wannabe dubbers?
“My advice is to work hard, study a lot and to not lose hope. It is a
hard work, it is true, but it full of satisfactions.
73
-“Thank you very much, Pino”
“Thank you very much and I wish you all the best.”
-END OF THE INTERVIEW-
Although in the last years we are facing an appreciation of
the original movie with subtitles, Italy continues to dub all the
audiovisual products imported. In fact the Italian audience fully
appreciates the dubbed versions of movies because subtitles
have various negative sides.
One of the worst is that they correspond to an interruption of
the image and moreover compromise the reception of the
message.
Dubbing, instead allow us to fully appreciate the movie and to
emphasize with the characters.
Among the main dubbers in Italy we find: Ferruccio Amendola
who dubbed actors like Robert De Niro, Al Pacino and Bill Cosby;
Maria Pia di Meo for Meryl Streep; Cristina Boraschi for Julia
Roberts, Tonino Accolla for Homer Simpson, and Oreste Lionello
that masterfully dubbed Woody Allen. Woody Allen himself will
thank his dubber saying: “Thanks to Oreste Lionello I am a better
actor.”
74
4. NETFLIX pros and cons
From the beginning protests against Netflix have been
numerous.
A lot of directors complained about this new method of
watching movies. The alarm started from the 2017 Cannes Film
Festival, where the chief of jury Pedro Almodovar, said that it was
not acceptable to allow the participation of a Netflix movie in the
festival.
Between the many fears there is the one that cinemas could
completely disappeared.
One of the positive aspects of Netflix, and maybe the secret
of its success is the production. Netflix in fact allows the
production of movies from debuting directors, a thing that the
famous American majors have never done.
75
“Our goal is to provide a stage to anyone who has a story to
tell.” Declared some years ago the co-founder of Netflix, Reed
Hastings.
He is enthusiastic about this success and about the Oscar
winning of the Netflix documentary “The White Helmets”.
He wants us to understand how much Internet and mobile
television can be as beautiful as cinema. He claims that this new
wave is just the natural evolution of a process. He affirms,
however that he and his company are ready to change and to
adapt to new experiences.
One of the main opponents to the Netflix revolution is famous
director Christopher Nolan, between his main movies we find the
Batman Trilogy, Inception and Memento. The director declares
himself completely against Netflix way of distribution.
He also affirms that the streaming maison is losing a great
opportunity and that this is a shame because the quality of its
products is very high.
The director of Dunkirk, adds that he instead agrees with the
way of distribution of Amazon Prime Video. In fact, Amazon, does
a distribution both in cinemas for 90 days and online.
In this way both the cinemas and the streaming platform work
equally and can coexist.
The director also declared that he would never work with
Netflix.
As we said before, a pioneer of this process has been Pedro
Almodovar in the occasion of the 2017 Cannes Film Festival.
76
As a result of his heavy declarations, in 2018 the audiovisual
products that will be distributed only on a streaming platforms will
be banned from the festival.
In support of Netflix and in general in support of evolution, the
actor Will Smith backed up the streaming platform. He in fact
affirms that the cinemas and the streaming platform can coexist. An explanation of these different points of view could be the
age factor, but if film directors like Woody Allen and Martin
Scorsese, respectively born in 1935 and 1942 decided to
collaborate with Netflix and Amazon Prime, maybe it is not.
The actor Will Smith summarizes his thoughts by saying that
his three children, all teenagers, use Netflix yet also go to the
traditional cinema, and adds that Netflix has been for them an
opportunity to see movies that they could never have seen in
another way.
With these declarations, we can look up to a lot of positive
aspects.
In fact the long-range distribution is a quality that the
traditional cinema, although is very diffused, could never reach.
Netflix, from the perspective of production connects various
nations. A concrete example is the TV series Narcos, a TV show
about Pablo Escobar. It is filmed by a French troupe in two
different languages, in Columbia with a Brazilian actor. So about
the interaction between cultures and ideas we can only see a big
progress.
The biggest American majors, however fear the double
purpose of Netflix. In fact it is both a producer (of its original
77
movies and series, then distributed online) and a distributor (Netflix buys movies and decides to add them in his catalogue).
We could affirm that the best quality of Netflix - very
appreciated by the debuting directors - is that it creates
opportunities.
Netflix meets new producers and directors every year, and
evaluates the best products. The director of Netflix and the co-
director prefer to meet the people at conferences and festival in
order to know them in person and fully understand their ideas.
Every year Netflix produces one product out of 150 evaluated.
Conclusion
In conclusion the goal of this collection of data and witnesses
is to demonstrate to the less informed audience, how hard and
long is the process of dubbing. Through direct witnesses I tried to
make clear all the difficulties and the aspects of this linguistic and cultural transposition.
Moreover I deeply wanted to explain the work of the
translator/adapter and of the dubber. These two professional
figures are too often judged, but not correctly awarded. If we can
appreciate a movie translated into Italian, that fully respects the
original idea of the director, if we can fully comprehend the story,
78
if we can relate ourselves with the characters, it is only thanks to
our translators and dubbers. Moreover, the numerous prizes and
the positive opinion from all over the world demonstrate that we,
the Italians are the best in this sector. In fact actors like Woody
Allen, Jamie Foxx, Viggo Mortensen will publicly thank their Italian
dubbers. Martin Scorsese will choose only Elettra Caporello for
his movies and even after 40 years, after every adaptation he will
thank her. Given that, I wanted to prize our Italian excellences in
such a complicated and in constant evolution field.
The second goal of this thesis is to pose some questions
about the future of cinema, of adaptation and dubbing.
Having lived the Netflix wave, I tried to understand the
meaning of this revolution and to do further research on the public
opinion about this exciting and concerning phenomenon. Is this
the end of cinemas? “Will the legalized streaming take its place?”
“The screen where we watch movies, will be even smaller than
now?” “Will computers take the place of translators?”
Today we can give no answer whatsoever to those questions.
The only certainty is that technology is unstoppable, but it is our
task to use it in the best way possible.
79
Introduction
1. La Traduction Audiovisuelle
Grâce à la maison Warner Bros., l'une des plus grandes
sociétés de production et distribution cinématographique et
télévisée au monde, en 1925 environ est né le cinéma
sonore. Depuis ce grand changement l'industrie a dû faire
face à différents défis, comme trouver une solution
pour la distribution des films dans les pays
80
étrangers où la langue parlée était clairement différente.
Dans le temps, le problème a été résolu avec différentes
méthodes:
• Dans la première période, les acteurs devaient jouer le
film plusieurs fois, chaque fois dans une langue différente: de
cette manière, il y avait des nombreuses versions destinées à
la distribution dans le monde entier
• Ensuite, on a préféré la création des film
"parallèles"33. Les acteurs des pays de distribution jouaient
un nouveau film avec la même intrigue, en changeant la
langue et en rendant les personnages plus vraisemblables à
la population du pays.
• Enfin, grâce aux nouvelles technologies, on est arrivé
à l'utilisation de la traduction audiovisuelle.
L'expression "Traduction Audiovisuelle" indique "toutes
les modalités de traduction et adaptation des dialogues
originaux des produits audiovisuels"34, c'est à dire tous ces
produits qui utilisent simultanément le canal acoustique et
visuel pour transmettre à l'audience les contenus.
La traduction audiovisuelle englobe des nombreuses
1. Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, Tradurre per il doppiaggio. La trasposizione linguistica dell’audiovisivo: teoria e pratica di un’arte imperfetta, Hoepli, Milano, 2012, p. 1.
2. Elisa Perego, La traduzione audiovisiva, Carocci Editore, Roma, 2005, p. 7.
81
disciplines et implique la participation de plusieurs
professionnels, qui sont indispensables pour une réussite du
produit audiovisuel bien fait. Dans ce mémoire on va analyser
les principaux processus nécessaires.
1.1 Le Produit Audiovisuel
Avec l'expression produit audiovisuel on fait référence à
tous ces films ou séries télévisées, qui communiquent en
même temps par le biais de différents chaînes de
communication: en fait ils sont constitués par un code visuel,
un code sonore et un code verbal.
Dans les ouvres cinématographiques et télévisée, la sphère
visuelle est combinée parfaitement avec celle sonore et
ensemble elles deviennent indivisibles. La sphère visuelle est
constituée par les imagés et par la mimique des
personnages, c'est à dire la gestualitè et les mouvements qui
accompagnent leurs répliques. La sphère sonore, par contre
est constituée par la composante verbale (dialogues des
personnages, la voix du narrateur) et par la composante non-
verbale; les bruits et la musique qui sont indiqués
généralement avec le nom "thème musical".
2. Les nombreuses modalités de la traduction audiovisuelle
Dans le milieu de la traduction audiovisuelle, il y a plusieurs
82
méthodes reconnues. Yves Gambier a identifie 13 méthodes
au total. Dans ce groupe, huit sont définies "dominantes" et
considérées moins compliquées et cinq sont appelées
"challenging", cette définition vient du mot anglais "challenge"
qui signifie "défi". 35 Clairement elles sont considérées
méthodes très compliquées par les professionnels du
secteur.
Parmi les méthodes "dominantes" on trouve le sous-titrage
interlinguistiques, le doublage, l'interprétation simultanée,
l'interprétation consécutive, le voice-off, le commentaire libre,
la traduction simultanée, la production multilingue. Les
méthodes "challenging" sont la traduction des scripts pour le
cinéma et la télévision, le sous-titrage simultané, le surtitrage,
la description audiovisuelle, le sous-titrage
interlinguistique pour les personnes sourdes.
Dans ce mémoire deux méthodes en particulier seront
examinés. Un dans le premier groupe et l'autre dans le
deuxième. Avec l'apport des entretiens avec des
professionnels du secteur on va analyser les processus du
doublage et de la traduction du script pour le cinéma et la
télévision.
35 Yves Gambier, “Introduction. Screen Transadaptation: Perception and Reception”, in The translator, Special Issue, Screen Translation, vol. 9 (2), Novembre, 2003, p. 171.
83
2.1 Le Doublage
Le doublage est un processus qui vise à remplacer la langue
originale d’un produit audiovisuel (film ou série télévisée, réclame)
avec la langue parlée par la population de la zone géographique
où l'oeuvre en question doit être distribuée.
Le doubleur, a la mission principale de rendre son personnage
crédible.
Un doublage pour être bien fait, comporte nécessairement un
doubleur capable d'interpréter le rôle de l'acteur qu'il doit doubler.
La récitation du doubleur doit être claire, précise, directe,
naturelle, sans aucun maniérisme et clairement en "sync" c'est à
dire synchronisée avec les labiales de la récitation originale.36
De cette profession nous parlerons avec un des plus populaires
doubleurs italiens, Pino Insegno.
Suit l'entretien:
36 Mario Paolinelli, Eleonora Di Fortunato, op. cit., p. 79.
84
-“Bonjour à tous, nous sommes ici avec Pino Insegno, un des plus grands doubleur du monde, gagnant du Prix “Nastro D’argento” pour ses doublages dans les versions italiennes des films “Le Seigneur des Anneaux et “L’Âge des Glace”. Aujourd’hui avec son aide, nous allons faire un voyage dans le monde du doublage. Bonjour Monsieur Pino et merci beaucoup pour votre disponibilité.”
” Bonjour à tous, pour moi c’est un très grand
plaisir d’aider des jeunes curieux.”
-“Alors avant tout, quand avez-vous commencé votre carrière?
” Ma carrière a commencé il y a 37 ans. J’ai toujours aimé être au
centre de l’attention et faire rire mes amis. Mes parents n’étaient
pas des artistes, moi et mon frère, nous avons pris un chemin
très different par rapport à eux. Après la longue période, durée 22
ans, dans les théâtres avec “La Premiata Ditta” un groupe
composé par de comédiens qui n’aurait jamais imaginé
d’atteindre autant de succès, j’ai commencé à doubler.
85
Mes premiers films étaient tous pornographiques.
-“Que pensez-vous du rôle du doubleur?
” C’est un rôle fondamental, parce que la voix d’un personnage
peut changer complètement ses intentions. Clairement nous,
toute la catégorie des doubleurs, devons remercier les
traducteurs/adaptateurs, parce que le travail plus laborieux est le
leur. Je crois que nous sommes les meilleurs au monde, parce
que l’attention dans la traduction, en se préoccupant des
labiales et une chose très bien faites en Italie, mais
je ne peux dire la même chose pour le reste du monde.
-“Comme décririez-vous travailler dans ce domaine? Dans un vieux entretien vous avez affirmé que “le doublage est le seul secteur où si une audition ne va pas comme prévu, c’est parce que le casting a choisi un doubleur meilleur. Expliquez-vous s'il vous plaît.
” Oui, je confirme. C’est un domaine où on doit travailler durement
sans ne jamais s'arrêter. Devant le microphone nous sommes
seuls avec notre voix. C’est, peut-être le seul secteur
méritocratique.
-“Une partie fondamentale du travail du doubleur est, sans aucun doute, la recherche de la vraisemblance. C’est à dire avec la voix, rendre le personnage le plus possible proche de la realitè.”
86
” Oui, c’est la première chose à faire. Les directeurs du doublage
disent toujours “Il l’a déjà fait, il suffit de le suivre”. Chaque rôle
exige une différente voix et intonation, par exemple quand j’ai
doublé Jamie Foxx dans “Ray” un film sur la vie de Ray Charles,
j’ai utilisée une voix très faible, en considérant l'histoire du
personnage, aveugle et incertain, mais dans “Le Seigneur des
Anneaux” où je doublait le personnage “Aragorn” interpreté par
Viggo Mortensen, j’ai doublé un héros,
donc ma voix devait être complètement différente.
-“Un changement significatif dans le domaine de la traduction audiovisuelle a été sans doute, l’introduction de Grand Prix du Doublage, introduit par vous. Une reconnaissance pour les doubleurs, les traducteur et adaptateur, les techniciens du son, les directeurs de doublage… Parlez-nous de cette idée”
” J'ai introduit ce prix pour valoriser ma profession et surtout la
profession des traducteur/adaptateur, des techniciens, des
directeurs de doublage. Dans le Grand Prix du Doublage est
valorisé le processus de la traduction audiovisuelle tout entier.
-“Que pensez-vous du re-doublage?
” Je ne l’aime pas, franchement. Je pense que des films comme
87
“Le Parrain” doublé par les grands Pino Locchi et Ferruccio
Amendola sont intouchables. En tous cas, les nouvelles
technologies, comme le BluRay, exigent un nouveau son, donc
nous sommes obligés. Dans le DVD, en tous cas,
nous avons la possibilité de choisir si voir le film avec l’ancien
doublage (en 5.1) où le doublage du BluRay.
“En parlant de l’industrie, a-t-elle changée?”
” Elle a changée énormément. Aujourd’hui il y a plus de travail, et
nous sommes pressés par les nouvelles maisons
de distribution comme NETFLIX ou AMAZON.
Mais ça signifie clairement moins de qualité.”
“Avez-vous des conseils pour les jeunes qui s’intéressent au doublage?”
” Mon conseil et celui d’étudier beaucoup et de ne pas perdre
l’espoir. C’est un travail dur, mais plein de satisfactions.”
“Merci Monsieur Pino, pour votre gentillesse et disponibilité.”
” Merci à vous et bon courage!!!”
88
2.2 La Traduction pour le cinéma et la télévision
La traduction pour le cinéma ou la télévision est le niveau le plus
haut de traduction. On peut le définir “tradaptation” comme un
ensemble de stratégies (explicitation, condensation, paraphrase,
etc.) et d’activités, incluant révision, mise en forme, etc.
Le travail du traducteur/adaptateur est l’un des plus compliqué
dans le domaine de la TAV. Avec l’aide de Elettra Caporello la
première femme à faire ce travail en Italie, choisie par Woody
Allen et Martin Scorsese pour traduire leurs films, nous allons
aborder les défis de la tradaptation dans le cinéma.
-“Bonjour Madame Elettra, je vous remercie pour votre
disponibilité. Comment avez-vous commencé dans ce secteur?”
“J'ai vécu pour dix ans à New-York et j'ai étudié sociologie à l’
Université Columbia. Ça m'a aidé beaucoup pour comprendre
mieux, clairement les films, même les plus compliqués. J'ai
toujours eu la passion pour écrire. J'ai commencé comme tous
avec la traduction des dessins animés.
En 1985 je voulais traduire aussi les films et alors j'ai écrit à la
maison Titanus, qui était très populaire.
Le directeur m'a dit que ce n'était pas possible parce que les
films n’étaient traduits que par les hommes, que c’était une
habitude. Et Je lui ai dit que les habitudes changent.
89
-“Quels sont les plus grandes défis de la traduction pour le cinéma?”
“Pour nous Italiens, sans doute la traduction des différents
accents. Par exemple dans un film il peut y avoir deux hommes,
un qui parle américain de Boston, c'est à dire un anglais plus
correct et raffiné et un qui vient de l'Alabama et donc qui parle
très différemment mais toutefois ils parlent la même langue.
Comment pouvons-nous traduire ça? Ou encore, comment
pouvons-nous traduire une conversation entre une Anglais et un
Américain? En italien nous n'avons pas un cas similaire. Nous
avons les dialectes, mais dans ce cas-ci, ils ne sont pas une
solution.”
- “Comment pouvons-nous reconnaître une traduction/adaptation bien faite?”
“L'objectif principal de mon travail est de faire croire à
l'audience que le film n'était pas une adaptation d'une œuvre
étrangère.
Si le doublage est fluide, le public ne réalise pas que le film est
doublé.”
-“Comment vous traduisez les gros mots?”
90
“Dans les films italiens les gros mots sont utilisés, mais avec
leur utilisation dans les films américains ou anglais
ce n'est pas vraiment comparable.
Dans les films de Martin Scorsese, par exemple le mot "fuck" est
utilisé sans cesse, en fait en anglais c’est une expression
commune, en Italie, ce n'est pas le cas. Quand j'ai traduit "Le loup
de Wall Street" il y avait 720 gros mots, j'en ai traduit 280. Martin
Scorsese s'est énervé beaucoup et la critique n'était satisfaite de
mon travail, mais c’était la seule possibilité parce que avec tous
ces gros mots le film aurait été impossible à voir pour nous
Italiens.”
-“Y a-t-il eu des changements dans ce secteur ?”
“Oui, sûrement c’est un secteur en constante évolution. Un
événement clé a été sûrement l'introduction du droit d'auteur
pour les traducteurs/adaptateurs en 1998.
Depuis cet événement, le nombre des traducteurs/adaptateurs
s'est accru énormément, en affectant la qualité des traductions,
clairement.”
-“Que pensez-vous du colosse NETFLIX?”
“Netflix a été une idée qui a eu un énorme succès. Hollywood est
terrifié par ce nouveau mode de regarder les films. Et pas
seulement Hollywood. Cette année le festival de Cannes a décidé
que seulement les films qui sortent en salle de projection
peuvent participer au festival.
Ce nouveau mode de distribution, diffusé par NETFLIX ou
91
AMAZON, va changer complètement notre façons de voir le film.
Le film, conçu pour être vu en salle, n'aura jamais le même effet
sur l’écran d'un téléphone ou d'un ordinateur. Tout le travail du
réalisateur, sera, d’après moi au moins, perdu.”
-“ Quelles ont étés les défis plus difficiles dans vos nombreuses traductions?”
“Un des film les plus compliqués a été " Goodmorning Vietnam". Il
m'a donné beaucoup de satisfactions.”
-“Quels conseils donnez-vous à des jeunes qui ont de l'intérêt pour le traduction dans ce domaine ?”
“Dans mon travail c’est indispensable d’être capable d’écrire.
Mais seulement la pratique et l'obstination porteront à de bons
résultats.”
-“ Merci beaucoup, Madame Elettra pour votre aide et disponibilité.”
“À vous! Il a été un très grand plaisir pour moi!”
92
3. Les changements dans l’industrie et les nouvelles technologies qui s’installent.
Les changements dans l'industrie cinématographique ont été
très nombreux. Naturellement, avec les nouvelles technologies
l'industrie audiovisuelle s'est aussi adaptée aux exigences des
nouvelles compagnies de distributions en streaming.
Dans le domaine du doublage un phénomène très diffusé est le
re-doublage. Le re-doublage des grands films est nécessaire pour
le dvd en BluRay, parce que ils nécessitent une sonorisation plus
définie et claire. Un autre changement dû à ces nouvelles
plateformes streaming et sans doute la manque de temps qui
désormais caractérise le travail des doubleurs et des traducteurs.
La nécessité de distribuer le plus rapidement possible en
streaming pratiquement dans le monde entier, comporte une
diminution de la qualité aux détriment du produit.
Dans le prochain paragraphe nous allons analyser les nouvelles
maisons de distribution et les changements à notre manière de
regarder les films et la télévision, et les effets à long terme de
cette révolution.
3.1 Le révolution dans le cinéma: tout va changer
En octobre 2015, Netflix a ouvert son canal italien.
Mais c’est quoi, Netflix? Il s'agit d'une société américaine qui
distribue des contenus streaming, sans publicité, à bas prix. En
93
fait un abonnement pour quatre personnes, coûte moins de douze
euro par mois. Il y a d’autres sociétés comme Netflix, par exemple
AMAZON PRIME ou Zulu. Toutes, plus ou moins avec les mêmes
caractéristiques.
Mais pourquoi on parle de révolution? Et pourquoi Hollywood et
les majors américaines ( Walt Disney Pictures, Sony Pictures
Entertainment, Paramount, Twentieth Century Fox, Warner Bros.,
et Universal Pictures) ont commencé à avoir peur de ces
sociétés, arrivant même à s ‘allier avec elles, en renonçant à la
distribution en salle? La réponse est très facile. Parce que ces
sociétés, ne sont plus seulement des sociétés de distribution,
mais aussi de production. Les sériés originales Netflix ont eu en
2016 un succès formidable, la majorité des prix du 2016/2017
aillant été remportés par les séries distribuées dans les chaînes
streaming. Ce n'est pas par hasard que le festival de Cannes à
partir de cette année a décidé de limiter ses prix seulement aux
films sortis en salle. Les grandes maisons du cinéma ont peur que
tout va changer, et il semble que nous sommes sur le bon chemin
pour changer la tradition du cinéma dans notre pays.
Quelques directeurs ont déjà cédé leurs ouvres aux chaînes
streaming. Amazon a produit une série dirigée par Woody Allen,
Netflix a acheté tous les droits du dernier film de Martin Scorsese.
Comment va changer notre façon de voir un film? Tous les détails
d'un film, peuvent être vu sur l'écran d'un téléphone? Aller au
cinéma, à l'origine, n'était-il pas un événement pour être
ensemble, pour rire ensemble pendant une comédie, ou pour
s'émouvoir pendant une scène dramatique? Quel sera le sort
réservé aux professionnels du secteur? Les doutes et les
94
préoccupations sont nombreuses et aujourd'hui, nous n'avons pas
encore toutes les réponses. Il y a, aussi des aspects positifs de
cette révolution. Le streaming légal, qui peut rejoindre tous les
coins du monde, tant qu'il y a une connexion à internet, permet à
un nombre très élevé de personnes de regarder tous les produits
du cinéma et la télévision, à un prix accessible même pour un
individu qui n'est pas riche. Ça aide la diffusion de la culture dans
le monde entier et plus en général de l'art. Donc cette révolution,
faite avec conscience pourrait devenir un moyen pour l'échange
entre les cultures.
4. Conclusion
En conclusion, l'objectif de ce mémoire est de faire de la
lumière sur des professionnels qui sont souvent critiqués et
pas reconnus à leur juste titre, comme les doubleurs et les
traducteurs/adaptateurs. Si nous pouvons apprécier un film
étranger traduit en italien, qui respecte l'idée originale du
réalisateur, et nous pouvons nous s'émouvoir avec ce film,
nous devons remercier nos adaptateurs et nos doubleurs.
En outre, ce mémoire vise à illustrer l'évolution de l'industrie du
cinéma pour poser des questions qui aujourd'hui n'ont pas
95
trouvé des réponses. Le cinéma va-t-il disparaître? Le
streaming, va-t-il prendre sa place ? Les ordinateurs vont-ils
remplacer les traducteurs ? La seule certitude est que la
technologie ne s'arrêtera pas, c'est à nous la mission de
l'utiliser de la meilleure façon.
96
Ringraziamenti Ringrazio mia madre, mio padre e mio fratello per avermi sempre incoraggiato e sostenuto durante questi tre anni, e soprattutto per tutti i sacrifici che hanno fatto per me. La magnifica Elettra Caporello, che ho avuto la fortuna di incontrare e che mi ha aiutato nella realizzazione di questa tesi. Alessandro per l’aiuto prezioso senza il quale, davvero, non so cosa avrei fatto. I miei compagni di classe, dai quali durante tutte le lezioni ho potuto “rubare” i trucchi del mestiere e con i quali ho riso e pianto, tantissimo. A quegli insegnanti che mi hanno trasmesso la loro sconfinata passione. A Federica, LA compagna ideale. Non servono parole. Ai miei meravigliosi amici, che remano con me. In generale, ringrazio tutte le persone che mi hanno ispirato durante questo percorso. Grazie.
97
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