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SDS SCHEDA DATI DI SICUREZZA

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SDS

SCHEDA DATI DI SICUREZZA

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La SDS rappresenta all’interno del regolamento REACH

Uno strumento di INFORMAZIONE destinato al titolare di una azienda per determinare se sostanze chimiche pericolose sono presenti nel luogo di lavoro e valutare i rischi derivanti dal loro uso per la salute umana e la sicurezza dell’ambiente, nonché trarne raccomandazioni sulle precauzioni di sicurezza

Uno strumento di COMUNICAZIONE per la circolazione dell’informazione sulla sicurezza lungo la catena di approvvigionamento di sostanze e miscele

Uno strumento usato per comunicare agli utilizzatori a valle le informazioni sui pericoli, le misure di precauzione e manipolazione e le misure per la gestione del rischio

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La struttura della scheda di sicurezza è quella stabilita nell’allegato II del REACH modificato dal Regolamento (CE) 453/2010 (adeguamento al CLP e GHS per linguaggio e scadenze)

Va fornita per sostanze e miscele pericolose a norma dell’art. 31 del Regolamento REACH

Il CLP adegua l’art. 31 del REACH attraverso gli artt. 57, 58, 59; non entra nel merito della struttura della Scheda Dati di Sicurezza, rimangono i 16 punti

il CLP avrà un impatto sulla SDS poiché comporta una diversa classificazione delle sostanze e delle miscele durante il periodo transitorio, in particolare le indicazioni di pericolo e la composizione

La SDS assume un ruolo più significativo e rafforzato dal REACH

La forma della scheda di sicurezza non cambia ma cambia il linguaggio con cui questa è scritta

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Obbligo di trasmettere la SDS senza richiesta

Tra il 1 dicembre 2010 e 31 maggio 2015

IL FORNITORE DEVE TRASMETTERE UNA SDS:

Per sostanze che soddisfano i criteri per la classificazione come pericolose secondo il Regolamento CLP

Per sostanze PBT e vPvB

Per sostanze incluse nell’allegato XIV o nella Candidate List (sostanze SVHC)

Per miscele che soddisfano i criteri per la classificazione come pericolose secondo la direttiva 1999/45/CE (DLgs. 65/03)

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Dopo il 1 giugno 2015

IL FORNITORE DEVE TRASMETTERE UNA SDS:

Per sostanze e miscele che soddisfano i criteri per la classificazione come pericolose secondo il Regolamento CLP

Per sostanze PBT e vPvB

Per sostanze incluse nell’allegato XIV o nella Candidate List (Sostanze SVHC)

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Obbligo di trasmettere la SDS su richiesta

Tra il 1 dicembre 2010 e 31 maggio 2015

IL FORNITORE DEVE TRASMETTERE, SU RICHIESTA, UNA SDS:

per miscele che non soddisfano i criteri per la classificazione come pericolose secondo la direttiva 1999/45/CE ma contengono almeno:

1. una sostanza pericolosa per la salute o per l’ambiente (≥ 1% p/po ≥ 0,2% v/v)

2. una sostanza PBT, vPvB (≥ 0,1% p/p)

3. una sostanza inclusa nell’allegato XIV o nella Candidate List SVHC (≥0,1% p/p)

4. una sostanza con Limite di Esposizione comunitario (VLE) sul luogo di lavoro

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Dopo il 1 giugno 2015 viene esteso l’obbligo di fornire SDS su richiesta

IL FORNITORE DEVE TRASMETTERE, SU RICHIESTA, UNA SDS:

per miscele che non soddisfano i criteri per la classificazione come pericolose secondo il Regolamento CLP ma contengono almeno:

1. una sostanze pericolosa per la salute o per l’ambiente (≥ 0,1% p/p o ≥ 2% v/v)

2. una sostanza PBT o vPvB o inclusa nella candidate list delle SVHC (≥0,1% p/p)

3. una sostanza (ad una concentrazione Individuale ≥ 0,1% p/p) classificata:Cancerogena di categoria 2Tossiche per la riproduzione di cat 1A, 1B o 2Sensibilizzanti cutanee o respiratorie di cat 1

Che abbiano effetti sull’allattamento

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Non sussiste alcun obbligo di fornire la SDS

Per sostanze e miscele non classificate pericolose e non contenenti una sostanza pericolosa per la salute o l’ambiente (ad una concentrazione ≥0,2% v/v per miscele gassose; >=1% p/p per miscele diverse da quelle gassose)

Per sostanze e miscele pericolose destinate al pubblico generale (“non occorre fornire la SDS quando le sostanze o le miscele offerte o vendute al pubblico sono corredate di informazioni sufficienti a permettere agli utilizzatori di adottare le misure necessarie ai fini della protezione della salute umana, della sicurezza nell’ambiente di lavoro e dell’ambiente” art. 31.4 del REACH)

Per medicinali per uso umano e veterinario, cosmetici, dispositivi medici, alimenti e alimenti per animali, additivi alimentari, aromatizzanti alimentari, sostanze radioattive e rifiuti, perché tutti già regolamentati

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La SDS deve

Essere compilata nella lingua dello Stato membro in cui avviene l’immis-sione sul mercato.

Deve riportare la data di compilazione sulla prima pagina, insieme alla data di eventuale revisione/modifica.

Deve essere redatta in modo chiaro e conciso e deve essere compilata da persona competente (i fornitori si devono assicurare che abbia seguito formazione adeguata, compresi corsi aggiornamento).

Deve evitare informazioni non coerenti con la classificazione.

Deve essere fornita gratuitamente, in modo cartaceo o elettronico.

Non deve contenere sottosezioni prive di testo.

Deve essere predisposta a prescindere dal volume di produzione.

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La SDS estesa

Chi è tenuto a predisporre la Relazione sulla Sicurezza Chimica (CSR, per quantità di sostanza > 10 t/anno) e la sostanza è pericolosa:

deve predisporre una SDS estesa (e-SDS), contenente lo o gli scenari di esposizione (SE) per gli usi identificati con le relative misure di prevenzione e protezione;

i contenuti della SDS devono essere coerenti con la CSR;

una SDS può avere più scenari di esposizione a seconda degli usi identificati e quindi essere più o meno estesa.

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SDS e eSDS e e--SDS devono essereSDS devono essere

Documenti chiari, concisi, leggibili e comprensibili per il destinatario

Si occupano esplicitamente sia della tutela della salute umana sia di quella dell’ambiente.

Gli usi delle sostanze descritti nelle SDS sono gli unici usi consentiti cioè gli unici usi che il fornitore è in grado di sostenere con un appropriato SE (riportato nella CSR, e comunicato all’Utilizzatore a valle tramite la SDS).

Se un Utilizzatore a valle fa un uso non standard e molto specifico di una sostanza deve comunicarlo all’azienda fornitrice affinché lo registri, pena l’impossibilità di continuare a usare quella sostanza in quel modo; oppure prepara una propria CSR.

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Una sintesi degli SE va allegata alla SDS

Il produttore identifica gli usi e per ciascun uso elabora uno SE e suggerisce le misure di gestione dei rischi RMM (di natura sia ambientale che umana); Il documento da allegare rappresenta una sintesi (la CSR contiene la procedura completa).

Il produttore farà tanti allegati quanti sono gli usi noti. Per esempio a 5 usi corrisponderanno 5 descrizioni dei diversi scenari e 5 allegati diversi per la medesima sostanza

Ogni Utilizzatore a valle di quella sostanza dovrà ricevere la SDS corredata esclusivamente dallo SE pertinente.

L’inclusione delle informazioni relative agli SE potrà avvenire:

� nelle sezioni pertinenti (1.2, 7, 8, 13) della SDS sotto forma di sommario � con un allegato alla SDS

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IL FORNITORE DI UNA SOSTANZA:

1. rende disponibile la SDS con allegato lo SE che descrive le condizioni operative di uso e le misure adeguate di controllo del rischio

L’UTILIZZATORE A VALLE:

1. applica le raccomandazioni suggerite dal fornitore della SDS per il suo uso

2. comunica per iscritto al fornitore:

- gli usi della/e sostanza/e affinché diventino usi identificati;

- ogni informazione che consenta di affinare le RMM che sono state

comunicate

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La SDS estesa e le miscele

Lo SE deve essere allegato alla SDS da chi ha l’obbligo di preparare una CSR per una sostanza (pericolosa e q >10 t/anno o Utilizzatore a valle con uso diverso)

Gli Utilizzatori a valle possono scegliere come inserire nella loro SDS le informazioni che gli arrivano tramite SE: o tramite un allegato o nelle sezioni pertinenti (1-16) della SDS, se il loro uso è identificato e incluso nello SE

Un Utilizzatore a valle miscelatore dovrà raccogliere le informazioni fornite dagli SE dei componenti pericolosi, decidere quale SE è rilevante per l’uso o gli usi identificati della miscela e preparare la SDS estesa della miscela

� allegando gli SE delle sostanze alla propria SDS o � riassumendo le informazioni rilevanti degli SE e inserendole nelle

pertinenti sezioni della SDS o � producendo uno SE della miscela che riassuma e contempli le

informazioni rilevanti

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Quando fornire la SDS

La SDS va consegnata obbligatoriamente:

al momento della prima fornitura di sostanze e miscele pericolose

ad ogni revisione con aggiornamenti rilevanti per la salute, la sicurezza e l’ambiente

Quando aggiornare la SDS

I fornitori aggiornano la scheda di dati di sicurezza tempestivamente:

non appena si rendono disponibili nuove informazioni che possono incidere sulle misure di gestione dei rischi o nuove informazioni sui pericoli (es. PBT, vPvB, SVHC, nuova classificazione);

allorché è stata rilasciata o rifiutata un'autorizzazione;

allorché è stata imposta una restrizione e la trasmettono a tutti i destinatari ai quali hanno consegnato la sostanza o la miscela nel corso dei dodici mesi precedenti.

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La SDS deve comportare i seguenti titoli obbligatori:La SDS deve comportare i seguenti titoli obbligatori:

1. Identificazione della sostanza/miscela e della societ1. Identificazione della sostanza/miscela e della societàà/impresa /impresa 2. Identificazione dei pericoli 2. Identificazione dei pericoli 3. Composizione/informazione sugli ingredienti 3. Composizione/informazione sugli ingredienti 4. Interventi di primo soccorso 4. Interventi di primo soccorso 5. Misure antincendio 5. Misure antincendio 6. Misure in caso di rilascio accidentale 6. Misure in caso di rilascio accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento 7. Manipolazione ed immagazzinamento 8. Controllo dell'esposizione/protezione individuale 8. Controllo dell'esposizione/protezione individuale 9. Propriet9. Proprietàà fisiche e chimiche fisiche e chimiche 10. Stabilit10. Stabilitàà e reattivite reattivitàà11. Informazioni tossicologiche 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Considerazioni sullo smaltimento 13. Considerazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla regolamentazione 15. Informazioni sulla regolamentazione 16. Altre informazioni16. Altre informazioni

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1. Identificazione 3. Composizione e determinazione

della classificazione dei pericolidei componenti

9. Proprietà fisiche e chimicheinclusa classificazione

10. Stabilità e reattività11. Informazioni tossicologiche

inclusa classificazione 12. Informazioni ecologiche

inclusa classificazione

14. Trasporto 15. Informazioni sulla

regolamentazione8. Controlli della

esposizione

7. Manipolazione e immagazzinamento

4. Primo soccorso5. Misure antincendio 6. Rilascio accidentale

13. Smaltimento 16. Altre informazioni

2. Identificazione dei pericoli

Sequenza esemplificativa per la compilazione di una SDS

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SDS e CLPSDS e CLPIl regolamento CLP armonizza le disposizioni relative alla classificazione e all'etichettatura delle sostanze e delle miscele, tenendo conto dei criteri del Sistema mondiale GHS. All’interno dello Spazio economico europeo (SEE), il formato e i contenuti prescritti per la SDS sono definiti dall’articolo 31 e dall’allegato II del REACH e sono stati adattati al fine di allinearsi con le prescrizioni del GHS, nonché allo scopo di essere completamente in linea con il regolamento CLP.

Pittogrammi di pericolo

Un pittogramma è una rappresentazione grafica, atta a comunicare informazioni relative a:

un pericolo fisico

un pericolo per la salute umana

un pericolo per l’ambiente

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Per i pericoli fisici, si utilizzano i pittogrammi GHS01, GHS02, GHS03,

GHS04 e GHS05.

Per comunicare i pericoli per la salute umana, si utilizzano i pittogrammi GHS06, GHS07 e GHS08.

Per i pericoli per l’ambiente, si utilizza il pittogramma GHS09.

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AvvertenzeAvvertenze

Un’avvertenza indica il relativo livello di gravità di un particolare pericolo. Sull’etichetta figurano le avvertenze pertinenti secondo la classificazione della sostanza o miscela: per i pericoli più gravi deve figurare l’avvertenza “pericolo”, mentre per quelli meno gravi deve essere riportata l’avvertenza “attenzione”.

Indicazioni di pericoloIndicazioni di pericolo

Sull’etichetta devono essere riportate anche le indicazioni di pericolo pertinenti che descrivono la natura e la gravità dei pericoli derivanti dalla sostanza o dalla miscela. Se queste ultime appartengono a più classi di pericolo devono figurare sull’etichetta tutte le indicazioni di pericolo risultanti dalla classificazione.

Le indicazioni di pericolo sono codificate con un codice alfanumerico univoco, costituito dalla lettera “H” e da tre numeri.

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Da H200 a H299: indica pericolo fisico

Da H300 a H399: indica pericolo per la salute umana

Da H400 a H499: indica pericolo per l’ambiente

Consigli di prudenzaConsigli di prudenza

Il regolamento CLP prevede di inserire nell’etichetta i consigli di prudenza pertinenti, che forniscono indicazioni sulle misure necessarie per ridurre al minimo o prevenire gli effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente.

I consigli di prudenza sono codificati con un codice alfanumerico univoco, costituito dalla lettera “P” e da tre numeri.

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Di seguito si riporta una esemplificazione di come possono apparire le varie sezioni all’interno di una SDS.

SEZIONE 1 - Identificazione della sostanza o della m iscela e della società/impresa

1.1 Identificatore del prodotto:Nome della sostanza:Numero CE: Numero di registrazione REACH: Numero CAS:

1.2. Usi identificati pertinenti della sostanza o d ella miscela e usi sconsigliatiUsi identificati pertinenti: Usi di consumo (descrittori d’uso). Usi sconsigliati: Usi di consumo (descrittori d’uso). Motivazione degli usi sconsigliati:

1.3 Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezzaFornitore (fabbricante/importatore/rappresentante esclusivo/utilizzatore a valle/distributore): Indirizzo/Casella postale: ID paese/Codice di avviamento postale/Luogo:Numero di telefono:Indirizzo di posta elettronica della persona competente in materia di SDS:Contatto nazionale:

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1.4 Numero telefonico di emergenzaOrari di apertura al pubblico: Altre osservazioni (per es. lingua/e del servizio telefonico):

SEZIONE 2 - Identificazione dei pericoli

2.1 Classificazione della sostanza o della miscela 2.1.1 Classificazione secondo il regolamento (CE) n . 1272/20082.1.2 Classificazione secondo la direttiva 67/548/C EE2.1.3 Informazioni aggiuntive

2.2 Elementi dell’etichettaEtichettatura secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008 [CLP] Pittogrammi di pericolo: Avvertenza: Pericolo Indicazioni di pericolo: Consigli di prudenza:

2.3 Altri pericoli

SEZIONE 3 - Composizione/informazioni sugli ingredie nti

3.1 SostanzeNome: Numero d'indice nell'allegato VI del CLP: Peso del contenuto in % (o intervallo):

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3.2 MisceleDescrizione della miscela: Ingredienti pericolosi:

SEZIONE 4 – Interventi di primo soccorso

4.1 Descrizione delle misure di primo soccorso- note generali - se inalata - a contatto con la pelle - a contatto con gli occhi - se ingerita- autoprotezione del primo soccorritore

4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che r itardati

4.3. Indicazione dell’eventuale necessità di consult are immediatamente un medico e trattamenti speciali

SEZIONE 5 - Misure antincendio

5.1 Mezzi di estinzione: mezzi di estinzione idoneiMezzi di estinzione non idonei:

5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o d alla miscelaProdotti di combustione pericolosi:

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5.3 Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi

SEZIONE 6 - Misure in caso di rilascio accidentale

6.1 Precauzioni personali, dispositivi di protezion e e procedure in caso di emergenza 6.1.1 Per chi non interviene direttamenteDispositivi di protezione:Procedure di emergenza:

6.1.2 Per chi interviene direttamente 6.2 Precauzioni ambientali6.3 Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica 6.3.1 Per il contenimento6.3.2 Per la bonifica6.3.3 Altre informazioni6.4 Riferimenti ad altre sezioni

SEZIONE 7 - Manipolazione e immagazzinamento

7.1 Precauzioni per la manipolazione sicuraMisure protettive: Misure di prevenzione degli incendi: Misure per prevenire la formazione di aerosol e polveri: Misure per la protezione dell'ambiente:

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7.2 Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, compr ese eventuali incompatibilitàMisure tecniche e condizioni di immagazzinamento:Materiali per l'imballaggio: Prescrizioni per locali e contenitori di stoccaggio: Classi di immagazzinamento: Ulteriori informazioni sulle condizioni di immagazzinamento:

7.3 Usi finali specifici:Raccomandazioni:Soluzioni specifiche del settore industriale:

SEZIONE 8 - Controllo dell’esposizione/protezione in dividuale

8.1 Parametri di controllo

8.1.1. Per la sostanza o per ciascuna delle sostanze della miscela sono elencati, se disponibili, i valori limite nazionali seguiti, compresa la base giuridica di ciascuno di essi, applicabili nello Stato membro in cui la scheda di dati di sicurezza viene fornita. Quando si elencano i valori limite di esposizione professionale, è indicata l’identità chimica di cui alla sezione 3. Quando si elencano i valori limite di esposizione professionale, va indicata l’identità chimica di cui alla sezione 3.

8.1.1.1. I valori limite di esposizione professionale nazionali corrispondenti ai valori limite di esposizione professionale comunitari di cui alla direttiva 98/24/CE, comprese eventuali osservazioni di cui all’articolo 2, paragrafo 1, della decisione 95/320/CE della Commissione;

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8.1.1.2. i valori limite di esposizione professionale nazionali corrispondenti ai valori limite comunitari di cui alla direttiva 2004/37/CE, comprese eventuali osservazioni di cui all’articolo 2, paragrafo 1, della decisione 95/320/CE;

8.1.1.3. eventuali altri valori limite di esposizione professionale nazionali;

8.1.1.4. i valori limite biologici nazionali corrispondenti ai valori limite biologici comunitari di cui alla direttiva 98/24/CE, comprese le eventuali osservazioni di cui all’articolo 2, paragrafo 1, della decisione 95/320/CE;

8.1.1.5. eventuali altri valori limite biologici nazionali.

8.1.2. Devono essere fornite informazioni sulle procedure di monitoraggio attualmente raccomandate almeno per le sostanze più pertinenti.

8.1.3. Se, utilizzando la sostanza o la miscela secondo l’uso previsto, si formano contaminanti atmosferici, sono elencati anche i valori limite di esposizione professionale applicabili e/o i valori limite biologici per la sostanza o la miscela.

8.1.4. Quando è prescritta una relazione sulla sicurezza chimica o un DNEL di cui alla sezione 1.4 dell’allegato I o è disponibile una PNEC di cui alla sezione 3.3 dell’allegato I, si forniscono i DNEL e le PNEC pertinenti per la sostanza e in relazione agli scenari di esposizione di cui alla relazione sulla sicurezza chimica contenuti nell’allegato alla scheda di dati di sicurezza.

8.1.5. Se si ricorre a una strategia basata su fasce di controllo (control banding) per definire le misure di gestione dei rischi relative a determinati usi, è necessario fornire informazioni sufficienti al fine di consentire una gestione efficace del rischio. Il contesto e i limiti delle raccomandazioni specifiche basate su fasce di controllo (control banding) devono essere chiari.

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8.2 Controlli dell'esposizione

8.2.1 Controlli tecnici idoneiMisure correlate alla sostanza/miscela per prevenire l'esposizione durante gli usi identificati: Misure strutturali per prevenire l'esposizione: Misure organizzative per prevenire l'esposizione: Misure tecniche per prevenire l'esposizione:

8.2.2 Dispositivi di protezione individuale

8.2.2.1 Protezioni per gli occhi e per il volto

8.2.2.2 Protezione della pelle

Protezione delle mani:

Altra protezione per la pelle:

8.2.2.3 Protezione respiratoria

8.2.2.4 Pericoli termici

8.2.3 Controlli dell’esposizione ambientale

Misure correlate alla sostanza/miscela per prevenire l'esposizione:

Misure di istruzione per prevenire l'esposizione:

Misure organizzative per prevenire l'esposizione:

Misure tecniche per prevenire l'esposizione:

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SEZIONE 9 - Proprietà fisiche e chimiche

9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentalia) Aspettob) Odorec) Soglia olfattivad) pHe) Punto di fusione/punto di congelamentof) Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizioneg) Punto di infiammabilitàh) Velocità di evaporazione i) Infiammabilità (solidi, gas)j) Limiti superiore/inferiore di infiammabilità o di esplosivitàk) Tensione di vaporel) Densità di vaporem) Densità relativan) La solubilità/le solubilitào) Coefficiente di ripartizione: n-ottanolo/acqua p) Temperatura di autoaccensioneq) Temperatura di decomposizioner) Viscositàs) Proprietà esplosivet) Proprietà ossidanti

9.2. Altre informazioni

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SEZIONE 10 - Stabilità e reattività

10.1 Reattività10.2 Stabilità chimica10.3 Possibilità di reazioni pericolose 10.4 Condizioni da evitare 10.5 Materiali incompatibili 10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi

SEZIONE 11 - Informazioni tossicologiche

11.1 Informazioni sugli effetti tossicologiciAltamente tossicoCorrosione/irritazione della pelleLesioni oculari gravi/irritazioni oculari graviSensibilizzazione delle vie respiratorie o della pelle Mutagenicità delle cellule germinaliCancerogenicitàTossicità per la riproduzioneSintesi della valutazione delle proprietà CMRTossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione singolaTossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione ripetutaPericolo in caso di aspirazione

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1.1.1 Tossicità acutaMetodo:Specie:Vie d’esposizione:Effetto della dose:Durata d'esposizione:Risultati:

SEZIONE 12 - Informazioni ecologiche

12.1 TossicitàTossicità (a breve termine) acuta:PesciCrostaceiAlghe/piante acquaticheAltri organismiTossicità (a lungo termine) cronica:PesciCrostaceiAlghe/piante acquaticheAltri organismi

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12.2 Persistenza e degradabilitàDegradazione abioticaEliminazione fisica e fotochimicaBiodegradazione

12.3 Potenziale di bioaccumuloCoefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua (log Kow)Fattore di bioconcentrazione (BCF)

12.4 Mobilità nel suoloDistribuzione per comparto ambientale nota o stimataTensione superficialeAssorbimento/desorbimento

12.5 Risultati della valutazione PBT 12.6 Altri effetti avversi 12.7 Informazioni supplementari

SEZIONE 13 - Considerazioni sullo smaltimento

13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti

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13.1.1 Smaltimento prodotto/imballaggioCodici rifiuti/designazioni dei rifiuti a norma del LoW

13.1.2 Trattamento rifiuti-informazioni pertinenti13.1.3 Smaltimento attraverso le acque reflue - info rmazioni pertinenti

SEZIONE 14 - Informazioni sul trasporto

14.1. Numero ONU 14.2. Nome di spedizione dell’ONU 14.3. Classi di pericolo per il trasporto 14.4. Gruppo d'imballaggio 14.5. Pericoli per l'ambiente 14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatori 14.7. Trasporto alla rinfusa a norma dell'allegato II del MARPOL73/78 e del codice IBC

SEZIONE 15 - Informazioni sulla regolamentazione

15.1 Norme e legislazione su salute, sicurezza e am biente specifiche per la sostanza o la miscelaRegolamenti UE Autorizzazioni e/o restrizioni d’uso

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Autorizzazioni

Restrizioni d'usoAltri regolamenti UE Regolamenti nazionali Restrizioni di professione Altri regolamenti, restrizioni e regolamenti proibitivi

15.2 Valutazione della sicurezza chimica

SEZIONE 16 - Altre informazioni

i) Indicazione delle modificheii) Abbreviazioni e acronimiiii) Principali riferimenti bibliografici e fonti di datiiv) Classificazione e procedura utilizzata per derivarla a norma del regolamento (CE) 1272/2008 [CLP] v) Frasi R e/o consigli H pertinenti (numero e testo completo)vi) Indicazioni sull'addestramentovii) Ulteriori informazioni

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Elenco degli acronimi

CMR: Cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzioneCSA: Valutazione della sicurezza chimicaCSR: Relazione sulla sicurezza chimicaSDS: Scheda dati di sicurezzae-SDS: Scheda dati di sicurezza estesaSE: Scenari di esposizioneDU: Utilizzatore a valleRMM: Misure di gestione dei rischiSVHC: Sostanze estremamente problematichevPvB: Molto persistente e molto bioaccumulabile

PBT: Sostanza persistente, bioaccumulabile e tossica