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L’editoriale

La Rocca 3

In quest'ultimo ventennio,anche grazie alla Leggen.266 del 1991, sono natenumerose associazioni di

volontariato. E' un buon segno.Il volontariato manifesta lacapacità d'impegno di unacomunità e dà a numerose per-sone (ai giovani in particolare)la possibilità di esprimere ilmeglio di sé e di interagire traloro e con l'ambiente per fina-lità sociali. L’associazione divolontariato è luogo di demo-crazia, di progettualità, di con-creto impegno, di condivisionedi ideali e di azioni, di verificadel lavoro svolto, perciò spaziodi crescita e di cittadinanzaattiva.Marineo e i centri limitrofihanno avuto l'opportunità didar vita a numerose forme divolontariato, da quelle religio-se a quelle educative, assisten-ziali, sportive, culturali e socio-politiche. Senza voler fare gra-duatorie di merito, si pensi - adesempio - alla Charitas che sifa carico quotidianamente diproblemi di disagio e di pover-tà; all'Agesci che da quasi cin-quant'anni cura la formazionedi centinaia di ragazzi; alCircolo Omnia che tra gli anni50-60 lanciò la passione perl'archeologia grazie ad ungruppo di adolescenti che ama-vano trascorrere il tempo liberoalla ricerca di reperti nella zonadella Montagnola; all'AzioneCattolica e alle varie Congre -gazioni che da oltre un secolocurano la formazione religiosae sociale di giovani ed adulti; alCircolo Culturale Cattolico chenegli anni sessanta diede avvioad una serie di iniziative cultu-rali, sfociate poi nel Premio diPoesia "Città di Marineo";all'Associazione Lwanga cheda un ventennio invia giovani eadulti, insieme a copioso mate-

riale assistenziale, nelle mis-sioni della Tanzania; alle asso-ciazioni sportive che dannoopportunità a decine e decinedi ragazzi e giovani di impe-gnarsi nello sport … e così via.Non me ne vogliano coloro chenon ho citato.

E' stata una fortuna, e lo èancora, per molti di noi potercrescere grazie all'operosa pre-senza di valide associazioni!Lo stesso Cicerone affermavacon orgoglio "Circulus et amicime fecerunt!", cioè "Io sonoquel che sono grazie alla vitaassociativa e agli amici che hoincontrato". Ancor oggi i geni-tori dovrebbero chiedersi spes-so: "Quali amici frequenta miofiglio? In quale realtà associati-va è coinvolto? Il suo stile divita è orientato dall'autorefe-renza e dall'egoismo o dalladonazione?".Che cos'è in realtà il volonta-riato? Come si manifesta?Quali sono le sue specificità?.La Legge 266 del 1991, unagrande conquista sociale, neesplicita il valore e le finalitànel primo articolo che recita"La Repubblica italiana rico-nosce il valore sociale e la fun-zione dell'attività di volontaria-to come espressione di parteci-pazione, solidarietà e plurali-smo, ne promuove lo svilupposalvaguardandone l'autonomiae ne favorisce l'apporto origi-

nale per il conseguimento dellefinalità di carattere sociale,civile e culturale". Ed ancora,nel secondo articolo: "Per atti-vità di volontariato deve inten-dersi quella prestata in modopersonale, spontaneo e gratui-to, tramite l'organizzazione dicui il volontario fa parte, senzafini di lucro anche indiretto edesclusivamente per fini di soli-darietà". Per venire incontro alle asso-ciazioni di volontariato, laLegge riconosce alcuni benefite ha istituito delle strutture perlo sviluppo e la crescita delvolontariato su base regionale(i Centri di Servizio per ilVolontariato) che fornisconogratuitamente alle Organiz -zazioni di Volontariato, servizinel campo della promozione,della consulenza, della forma-zione, della comunicazione emolti altri. Non voglio, però,entrare negli aspetti normativi;desidero soffermarmi breve-mente sugli aspetti ideali emotivazionali, richiamando lanecessità di distinguere il verodallo pseudo-volontariato e dicontrastare ogni illusione gra-tificante e qualsiasi forma dimercificazione o di strumenta-lizzazione dei termini "volon-tario" e "volontariato".La vera icona del volontario ciè data dal buon samaritanodella parabola evangelica: La

voglia e la capacità di notare ecomprendere i bisogni dell'al-tro, la disponibilità e la pron-tezza nell'intervenire, la totalegratuità, lo spirito di servizio,il generoso impegno per risol-vere un problema concreto.Queste doti si maturano neltempo, possibilmente sin dal-l'infanzia. Perciò, occorre chefamiglia e scuola mettano inatto percorsi e stili educativispecifici, accompagnati dalconcreto esempio degli adulti,per fare maturare quei valoriche stanno alla base di ognivera azione di volontariato.Non ci si sveglia un mattinoper ritrovarsi volontario!L'impegno nel volontariatonon è un estemporaneo hobbyper superare la noia, né un'oc-casione per emergere o pri-meggiare. Non consiste nelfare una "buona azione" ognitanto per avere la coscienza aposto e l'applauso di turno.Essere volontario vuol direanzitutto operare per servire,per venire incontro alle neces-sità delle persone e della socie-tà. Il volontario opera conumiltà e competenza, congrande spirito di sacrificio,spesso nel nascondimento: eglirifugge dal vuoto apparire. Lasua attività è gratuita; è frutto etestimonianza di donazione,amore ed entusiasmo; garanti-sce costanza nell'impegno.Dobbiamo, dunque, esseregrati a quanti sanno far dono dise stessi nel volontariato, valo-rizzandoli adeguatamente, evi-tando ogni tentazione di stru-mentalizzazione e di sfrutta-mento. Perciò, le esperienze divolontariato vanno promosse,orientate, incoraggiate, ap -prez zate, sostenute. Esse ono-rano chi le fa e sono una ric-chezza per la società.

Volontariato: perché?

di Giovanni Perrone

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Attività della Fondazione

4 La Rocca

I POETI PREMIATI

SEzIonE

Scuola primaria

1° premio Martina Gervasi per la poesia "Chi sono io?"2° premio Chiara Bianchiper la poesia L'ombrello3° premio Hajar Etrini per la poesia Il mareSegnalati:

Flora Archinito - Il mio paeseM. Elisabetta Arnone - E' primaveraBeatrice Di Marco - Sogno nel mio mondoliberoFrancesco Garofalo - Occhi che parlanoCarmelo Inglima - Il temporale Nora Mardi - In estateAlessandra Mancino - Il girotondoNancy Mazzucco - La paceAlessia Parisi -Se io fossi acquaStefania Petta - L'amoreM. Lucrezia Rallo - Il vento magico Natalia Rigoglioso - Viva la primaveraAurora Sciortino - Raggio di soleAlice Schirò - La nuvolaGiovanni Speciale - Il tempoZhu Yu Lu - Le maestre

SEzIonE

Scuola secondaria di primo grado

1° premio Azzedine El Gaouri per la poesia Da un paese al di là del mare2° premio C. Salvatore Stornioloper la poesia La pioggia3° premio Laura D'Amatoper la poesia Amore possibileSegnalati:

Salvo Libert - A mio padreGaetano Sanfilippo - La vita

Premio di poesiaper ragazziSETTIMA EDIZIONE

Al premio hanno partecipato 169

alunni facenti parte di 23 classi

della scuola primaria e seconda-

ria di primo grado.

DA UN PAESE AL DI LA' DEL MARE

Vengo da un paese al di là del mareed ho la pelle di un altro colore.Se non si guarda la faccia ma il cuore,sono uguale a Giuseppe o a Salvatore.Sono figlio di immigrati, no clandestini, e sono uguale agli altri bambini.Mi sento fortunato, anche se vivo dove non sono nato.Abbiamo lasciato parenti e amici,sperando di essere un po' più felici.Un lavoro, una casa, la serenità…Lontano dalle guerra e dalla povertà.Spero, davvero, in un futuro migliore,anche se vengo da un paese peggiore.

Azzedine El Gaouri

Il presidente

della

Fondazione

Arnone,

monsignor

Giu seppe

Randazzo

premia

Azzedine

El Gaouri

Si è svolta il 28 maggio lacerimonia di premiazione

dei poeti che hanno partecipa-to alla Settima edizione delPremio di Poesia per Ragazzi.Soddisfazione per la qualità ela quantità delle opere perve-nute è stata espressa dal presi-dente della FondazioneArnone, monsignor Giu seppeRandazzo.La giuria costituita da Salva -tore Di Marco, saggista e criti-co letterario, GiovanniPerrone, dirigente scolastico ecomponente il Con siglio diAmmi nistrazione dellaFondazione, Rita Calabrò,insegnante, ha selezionato leopere migliori tra quelle pro-venute dalle seguenti istituzio-ni scolastiche: Dire zioneDidattica "De Ami cis" diPalermo, Dire zio ne DidatticaStatale "Ferrara" di Palermo,Direzione Didattica Statale"San Ci ro" di Marineo,Direzione Didattica Statale"Traina" di Misilmeri,Direzione Didattica Statale"Pesta loz zi" Palermo, IstitutoCom prensivo di Bolo gnetta,Istituto Compren sivo "Basile"di Palermo, IstitutoComprensivo Sta tale " K.Wojtyla" di San ta Flavia; perun totale di 169 alunni facen-ti parte di 23 classi della scuo-la primaria e secondaria diprimo grado.

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Attività della Fondazione

La Rocca 5

Una significativa partecipa-zione, per quantità e qua-

lità degli autori e delle case edi-trici contraddistingue il PremioInternazionale di Poesia che ègiunto alla XXXVII edizione.Ciò testimonia il prestigio rico-nosciuto all'iniziativa. LaGiuria, composta da personalitàdi alto profilo culturale, allequali va la gratitudine dellaFondazione per il loro gratuitoe qualificato impegno, è già allavoro per la selezione delleopere e delle liriche alle qualiassegnare i premi. Per quantoriguarda la Sezione della poe-sia edita in lingua italiana esiciliana, sono pervenute opereedite dalle seguenti case editri-ci: Antonello da Messina,Arianna di Bagheria, AndreaOppure di Verona, Asla diPalermo, Aletti di Roma,Albatros di Roma, Book diFerrara, Centro DiffusioneArte di Palermo, Coniglione diCatania, Edizioni del Calatinodi Catania, Edizioni del Mirto

di Palermo, EventualMente diComiso, Fara di Rimini, Genesidi Torino, Kimerik di Patti,Lalli di Firenze, Marietti diGenova, Mobidick di Faenza,Mondadori di Milano, Morronedi Siracusa, Pagine di Roma,Passigli di Firenze, Provad'Autore di Catania, Rosalia -edition di Bergamo, Sicilgra -fica di Agrigento, Sovera diRoma, Tracce di Pescara,Unaluna di Gubbio. Sono ingran parte Case specializzatenella pubblicazione di operepoetiche. I testi sono stati editidal gennaio 2010 al marzo2011. I poeti che hanno partecipatosono: Agnello Nino da Grotte,Artale Paolo da Busto Arsizio,Autovino Salvatore daPalermo, Basagoitia dazzaGladys del Perù, BerardiMelina da Pozzilli, BianchiStefano da Rimini, BottaAlessandro da Palermo,Bultrini Nicola da CivitanovaMarche, Buoninsegni Anna da

Gubbio, Campadelli Edvige daBologna, Campadelli Ettore daBologna, Capuano Gaetano daAgira, Carbone Rosaria daButera, Carracchia Giuseppeda Catania, Civello Palma daPalermo, Clario Paolo daRoma, Cocuzza Giovanni daVilla san Giovanni, ConiglioneNico da Catania, Costa Mariada Messina, De Luca Amaliada Palermo, De Risi Luca daViterbo, Di Bernardo-AmatoFrancesco Maria da Mistretta,Di Caprio Paolo da Roma, DiGrande Marcella da Augusta,Di Pietro Corrado da Siracusa,Elia Rita da Termini, FazioNicoletta da Chieti, FioreMarisa da Partinico, FossaAnnarita da Roma, FurchiAntonio MF da Vibo Valenza,Giangoia Elisa da Genova,Gisotti Pirrone Gabriella daPalermo, Gualtieri Davide daRoma, Italiano Federico daNovara, La Fauci Letteria daMessina, Leotta Guido daFaenza, Lolli Lina dall'Umbria,

Mannino Giovanni da Carini,Mannocchi Francesca daRoma, Mazza Senzio diLinglaglossa, Mello Valerio daAgrigento, Mercurio Paride daNovara, Morena Marco daCagli, Nasilli Nina da Rovigo,Niccoli Ermanno da Roma,Ottaviani Stefano Alberto daCesena, Pampaloni MariaGrazia da Poggibonsi, PasquiniIvaldo da Potenza, PericoneDaniela da Reggio Calabria,Piccoli Renzo da Padova, PicoMaria Fausto da Parma,Pieragnolo Tomaso da Padova,Piras Donatella da Livorno,Pozzi Celeste dalla Brianza,Recalcati Claudio da Milano,Scarlassara Giancarlo daVerona, Spina Pietro daPalermo, Vara Antonella daPalermo, Villalta Gian Marioda Pordenone, Zagarella MariaNivea da Francofonte.Alle opere di questi poeti siaggiungono le oltre cento liri-che inedite di poesia dialettalesiciliana.

Premio di Poesia

XXXVII EDIzIONE

La giuria

del Premio

di poesia

sta

valutando

i testi editi

pervenuti

in segreteria.

Tenuti i saggi

di fine anno

dei corsi

musicali

e del coro della

Fondazione.

OPERE EDITE

Il Premio Internazionale di Poesia è giunto alla

XXXVII edizione. Quest’anno particolarmente signi-

ficativa la partecipazione di poeti e case editrici.

CORO E CORSI

MUSICALIAnche quest’anno si sono conclusicon successo i corsi musicali e leattività del coro di voci bianchedella Fondazione Arnone. Comeconsuetudine, le attività hanno pre-visto anche un saggio di fine annoche serve a valutare i progressifatti dagli allievi durante il corso distudio. I piccoli musicisti hannodimostrato un grande entusiasmoed una serietà di lavoro tali da per-mettere l’esecuzione di brani musi-cali di particolare virtuosismo. Ilcoro ha avuto l’onore di confron-tarsi con altri cori presso il conser-vatorio di musica di Palermo.

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Anche quest’anno si svolge-rà a Marineo, dal 23 giugnoal 3 luglio 2011, la festivitàdel Corpus Domini, nota co -me “L’ottava di lu Signuri”.Essa è una delle più impor-tanti e solenni per la comuni-tà marinese, in quanto, perotto giorni, Gesù Eucaristiaviene portato in processioneper tutti i quartieri del paesedando l’opportunità cosìanche alle persone sofferentidi ricevere la sua benedizio-ne. Tale evento è minuziosa-mente curato dalla Confra -ternita del SS. Sacra mento,che di anno in anno cercasempre di arricchirlo con ini-ziative nuove.Il giorno più solenne di tuttal’ottava è la domenica: albo-rata, tamburi, banda musica-le riempiono la prima partedel giorno; nel pomeriggioparticolarmente suggestiva èla processione, alla qualepartecipano tutte le confra-ternite del paese, i bambiniche hanno ricevuto per laprima volta il sacramentodell’Eucaristia e centinaia difedeli.Lungo il percorso della pro-cessione è possibile ammira-

re le belle coperte che lefamiglie mettono in mostrasui loro balconi come segnodi rispetto per Gesù, le porteaperte delle case e i cestinipieni di petali di fiori chevengono lanciati al passaredell’Ostia Consacrata. Carat -teristiche sono le tante bene-dizioni, una per ogni altareche viene appositamenteallestito lungo il percorsodella processione.Ma la festività del CorpusDomini, a Marineo, si carat-terizza anche per le sueinfiorate artistiche: spettaco-lari disegni realizzati con ifiori da vari gruppi (religiosie non), movimenti e confra-ternite di Marineo che sidiramano lungo il corso prin-cipale del paese, emanando illoro profumo e offrendo aivisitatori uno spettacolo gio-ioso di colori, dove il giornodella festività, durante lasolenne processione, passeràGesùEucaristia.L’evento “Infiorata”, oltre adessere principalmente un attodi fede e devozione nei con-fronti del SS. Sacramento, è,quindi, anche un momento di

aggregazione fraterna: èbello vedere centinaia e cen-tinaia di persone che colla-borano tra di loro per lo stes-so scopo, animati da unasana competizione. E’, inol-tre, necessario sottolineare lanotevole valenza turisticadell’evento in quanto unicoin tutta la provincia diPalermo, che può risultare datraino per la promozionedella cultura e dei prodottimarinesi. Quest’anno verràrealizzata la XVII edizionedell’infiorata, nella notte trail 25 e il 26 giugno. L’eventoinizierà la vigilia del CorpusDomini, sabato 25 giugnonella prima serata, durerà

tutta la notte e al mattino i pre-ziosi capolavori rimarrannovisibili per l’intera giornata.Si tratta di magiche “opered’arte”, cariche di suggestio-ni emotive e culturali, colle-gate ai temi della tradizionereligiosa. Quando la domeni-ca sulle bellissime infioratepassa la processione, loscopo religioso è raggiunto: ipreziosi tappeti di fiori ormaipossono essere calpestati datutti. Di queste opere nonresta più nulla, tranne le fotoe i filmati che le hannoimmortalate, nonché l’entu-siasmo di chi le ha realizzate.

Claudio PescoSuperiore Confr. SS. Sacramento

Comunità

6 La Rocca

Corpus Domini

e infiorata, tra

fede e tradizioniCONFRATERNITA SS. SACRAMENTO

Dal 23 giugno al 3 luglio un un ricco calendario di

attività, tra fede, tradizione e cultura che coinvolgerà

l'intero paese per 11 giorni. Nella notte tra il 25 e il

26 giugno, diciassettesima edizione dell’Infiorata.

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Comunità

La Rocca 7

La ‘RoCCA, - Giornale periodico delle Fondazioni Culturali "G. Arnone"

Piazza della Repubblica, 20 - 90035 Marineo - Tel./fax 0918726931 - [email protected]

Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 4/93 decr. 6.3.1993

DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Perrone

REDAZIONE & GRAFICA: nuccio Benanti

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Marta Raineri, Giuseppe Taormina

STAMPA: Tipografia Aiello & Provenzano

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: Mons. Giuseppe Randazzo (presidente), Suor Domenica Di Marco,

Dott. Antonino Cutrona, Prof. Giovanni Perrone, Prof. Giuseppe Taormina

REVISORI DEI CONTI: Dott. Roberto Ciaccio, Dott. Ermelindo Provenzani

nel primo semestre diquest'anno la comunità

marinese ha dato l'ultimosaluto a due suoi sacerdotiche per il lungo ministeropastorale e per la qualità delleiniziative intraprese sono statiapprezzati nei vari ambientiin cui hanno operato e hannolasciato una significativa trac-cia, rendendo onore alla cittànatale: mons. SalvatorePulizzotto e mons. Ciro loPinto.

Mons. Salvatore Pulizzotto

nacque a Marineo il 9 maggio1921 da Carmela e GiovannaPuliz zotto. Nel 1934 entrò inseminario. Fu ordinato sacer-dote il 15 luglio 1949 e vennechiamato a collaborare con ilparroco Raineri a Marineoove restò sino al 1955, quandofu nominato parroco diBolognetta. Negli stessi annifu insegnante nelle scuole ele-mentari. Di quegli anni siricordano, oltre alle sue quali-tà di educatore, l'impegno afavore dei giovani che coin-volgeva in vivaci partite dicalcio, la capacità di anima-zione ravvivata dalla sua fisar-monica, la sua intraprendenza.Parroco a Bolognetta, dal 1°

aprile del 1955 al 6 ottobre1968, dovette lasciare l'inse-gnamento per dedicarsi allacura pastorale della parroc-chia. I Bolognettesi ricordanoancora il suo impegno a favo-re dei giovani e della comuni-tà cittadina e la fondazionedell'Istituto religioso delleFiglie di Gesù Sacerdote.Quindi, fu chiamato sino al17 settembre 2000 a svolgereil servizio pastorale nella par-rocchia di S. Agata aVillabate. Qui s'impegnò perdare un'anima missionariaalla comunità e promossevarie iniziative a favore delMadagascar. Nel contempomise a disposizione le suerisorse per fondare una casadi riposo per anziani. Trascorse l'ultimo decenniodella sua vita a Bolognettaove si dedicò, in particolare,alla cura della casa per anzia-ni "Lucia" e dell'Istituto reli-gioso da lui costituito.Il suo cammino terreno è ter-minato il 26 febbraio 2011 aBolognetta, ove sono statesvolte le sue esequie con lapartecipazione di una grandefolla e delle autorità dellecomunità cittadine e parroc-chiali che aveva servito.

Mons. Ciro Lo Pinto nacquea Marineo il 5 ottobre 1922.Gli anni del seminario lovidero sfollato a Montevago.Fu ordinato sacerdote il 28luglio 1946 ed assegnato allaparrocchia dell'Albergheria,ove svolse per dieci anni ilministero sacerdotale congrande zelo ed impegno. Il 2febbraio del 1556 vennenominato primo parroco aPalermo nella chiesa di MariaSS. del Carmelo ai Decollati,poco più che una cappellasperduta tra i due bracci delfiume Oreto, una zona ridottaa ricovero di greggi. Non siscoraggiò, ma si mise subitoall'opera per rendere quel-l'ambiente accogliente e perinstaurare buoni rapporti congli abitanti.La sua permanenza in quellaparrocchia fu sino al 2000.Per ben quarantaquattro anni,grazie alla sua intensa attivi-

tà, vide il sorgere di operemateriali e fervore spirituale,testimoniate dai numerosifedeli che ne hanno benefi-ciato.La scomparsa, nel 1994, del-l'amata sorella Carmela, suoangelo custode sin dall'ordi-nazione sacerdotale, lo privòdi un valido sostegno nellavita quotidiana e coincise conl'inizio di una serie di proble-mi di salute che lo accompa-gneranno sino alla morte.Nell'anno 2000 la malattia locostrinse a lasciare la parroc-chia e si ritirò prima presso lasorella Rosa e poi presso lacasa di riposo di Altarellosino alla morte avvenuta il 17maggio.La sua naturale bontà dicarattere e la salda fede neiprincipi morali gli meritaronola stima e l'apprezzamento ditutti coloro che lo hannoconosciuto.

La scomparsa

di due sacerdoti

marinesiMONS. PULIZZOTTO E MONS. LO PINTO

Marineo ha dato l’ultimo saluto a due sacerdoti che

per il lungo ministero pastorale e per la qualità delle

iniziative intraprese sono stati apprezzati e hanno

lasciato una significativa traccia.

Mons. Pulizzotto Mons. Lo Pinto

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8 La Rocca

Gemellaggio

Ventotto

anni di

gemellaggioMARINEO-SAINTE SIGOLENE

Dal 25 al 31 maggio Marineo ha ospitato, per la 28^

volta, 80 alunni ed insegnanti della cittadina gemellata

di Sainte Sigoléne.

Dal 25 al 31 maggio Marineo haospitato, per la 28^ volta, 80 alun-

ni ed insegnanti della cittadina gemel-lata di Sainte Sigoléne. I sigolenesihanno ricambiato la visita dei marinesisvoltasi lo scorso mese. Il programma,coordinato dal l'Am ministrazionecomunale, dal Comitato di gemellaggioe dalla Direzione Didat tica, è statomolto intenso e ha favorito l'interazio-ne tra i ragazzi francesi, i loro coetaneimarinesi e le famiglie ospitanti. Aturno, gli alunni delle quarte e quinteelementari e della scuola media, guida-ti dai loro insegnanti, hanno svoltoattività culturali e ludiche coi sigolene-si. Alcune giornate sono state dedicatealla scoperta di Monreale, Palermo edAgri gento. La tradizionale cerimoniaufficiale si è svolta ad Alpe Cucco,all'interno di una giornata di giochi ani-mati dagli scouts e con la partecipazio-ne anche delle autorità e delle famiglie.Gli ospiti sigolenesi hanno potuto visi-tare i monumenti marinesi ed incontra-re le associazioni di volontariato.Particolare gradimento hanno suscitatouno spettacolo che ha visto la parteci-pazione degli alunni di scuola dell'in-fanzia e primaria e l'opera dei pupi inlingua francese. Nel salutare gli ospiti,al momento della partenza, il Sindaco,il Di rigente Scolastico e l'Asses sore algemellaggio hanno manifestato il lorocompiacimento per il generoso impegnodi tutti e la validità di un'iniziativa chedura quasi 30 anni e che favorisce lo svi-luppo culturale delle due cittadine.

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Gemellaggio

La Rocca 9

Anche quest'annoPatrick Berthasson,il direttore dellascuola pubblica diSainte Sigolène, haaccompagnato glialunni a Marineo peril 28° scambio cultu-rale degli alunnisigolenesi con quel-li marinesi nell'ambito delgemellaggio tra le due comu-nità. Viene a Marineo da ven-ticinque anni. I primi anni èvenuto come insegnante, col-laborando con l'allora diretto-re Michel Januel, e poi, per 20anni da direttore della scuola.Ha compiuto 57 anni, 39 deiquali al servizio della scuola.E' già nonno di due nipoti natidal matrimonio di uno dei suoiquattro figli.L'Amministrazione Comunaleha voluto esprimere la gratitu-dine dei marinesi tutti "per ilperseverante e vitale impegnoprofuso nell'ambito dellascuola e del gemellaggio traMarineo e Sainte Sigolènequale luogo di formazione del-l'uomo e del cittadino euro-peo" con una targa consegna-tagli nel corso di una simpati-ca cerimonia.Nel ringraziarlo per il costanteimpegno a favore del gemel-laggio, per la fedeltà, genero-sità, competenza ed amiciziasempre testimoniata, gliabbiamo chiesto quali sono isuoi principali ricordi di que-sto lungo periodo di scambi."Il gemellaggio è una granderisorsa culturale ed educativaper le nostre comunità, in par-ticolare per i ragazzi", ci dice."Ho avuto la fortuna di incon-trare numerosi amici ai quali

va la mia gratitudineper l'ospitalità rice-vuta e per i progettirealizzati. Ho vissu-to meraviglioseesperienze, ma ciòche mi ha maggior-mente stupito edemozionato (e cheancora oggi mi emo-

ziona) è il pianto dei ragazzifrancesi alla partenza daMarineo. Piangono perchénon vorrebbero lasciare inuovi amici e le famiglie cheli hanno ospitati. Sono lacrimedi gioia che esprimono fortilegami tra le persone e il calo-re dell'accoglienza ricevuta. E'bello vedere ragazzi francesi emarinesi che giocano per lestrade come amici affiatati!Ricordo le grandi feste orga-nizzate nelle case di campagnadalle famiglie marinesi inonore degli ospiti sigolenesi.Ho apprezzato la capacità deimarinesi nell'accogliere edospitare annualmente un cen-tinaio di persone. Mi hannostupito la folla di marinesi alnostro arrivo e i tanti salutiche si ricevono per le stradeanche da gente sconosciuta.Sia nelle famiglie che mihanno ospitato, sia andando ingiro per il paese mi sono sen-tito a mio agio. Ho apprezzatola qualità dell'accoglienzaorganizzata dalla comunitàscolastica e l'impegno deidirettori, degli insegnanti e ditutto il personale della Scuola,nonché del Comune e deiComitati di Gemellaggio. Inparticolare gli spettacoli pre-parati dalla scuola hanno affa-scinato tutti. Desidero ringra-ziare tutti coloro che, in vario

modo, hanno contribuito econtribuiscono, con impegnoe passione, alla vita del gemel-laggio".Chiediamo il suo parere sul-l'utilità educativa del gemel-laggio. " Esso è un ottimomezzo per scoprire e com-prendere ed accogliere glialtri, accettandoli come fratel-li, anche se di lingua e abitu-dini diverse. Si superano pre-giudizi e stereotipi. I ragazzi,dopo i primi momenti di diso-rientamento, incominciano agiocare tra loro, a lavorareassieme. In tal maniera impa-rano ad apprezzarsi, scopren-do le reciproche qualità.Anche per gli adulti è lo stes-so. Il gemellaggio ci è servito(e serve) a scoprire la ricchez-za di storia e di beni artistici eculturali di Marineo e dell'in-tera Sicilia, nonché a miglio-rare la qualità delle nostrescuole e degli apprendimentidegli alunni. Agrigento eSegesta con i meravigliositempi, Monreale con il suomagnifico duomo, i monu-menti di Palermo sono ecce-zionali e indimenticabili.

Vulcano, in particolare, halasciato un'indelebile tracciain tutti: l'Alta Loira è una terradi antichi vulcani, spenti dacentinaia di anni. Perciò, ilvivere l'esperienza di un vul-cano attivo è un'eccezionalelezione di scienze a libroaperto".C'è un po' di nostalgia? "I voltidegli amici mi accompagne-ranno sempre, così come lagratitudine per tutti coloro coiquali ho condiviso il camminoe la fatica. La gioia e le emo-zioni delle centinaia di ragazziche ho accompagnato e che hoincontrato non possono esseredimenticate. L'andare in pen-sione non è per me una storiachiusa. Spero di continuare alavorare con il Comitato permettere a disposizione la miaesperienza e dare una manoagli insegnanti. Così potrò tor-nare in Sicilia per incontrareancora i "vecchi amici" diMarineo ed essere utile, comemi sarà possibile, per far pro-seguire queste meravigliosaesperienza di vita e di cittadi-nanza europea".

G.P.

Il gemellaggio

visto da Patrick

Berthasson MARINEO-SAINTE SIGOLENE

Prima da insegnante e poi da direttore della scuola

pubblica di Sainte Sigolene, da 25 anni accompagna

gli alunni a Marineo.

nelle foto, Patrick Berthasson nel 1986 e nel 2011

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Libri

10 La Rocca

Come ben sapeva il Pitrè "lastoria si è sempre scritta daidotti pei dotti, e si è sempreoccupata di grandi imprese,più o meno vere, senza dir mainulla di quel che faceva, diquel che pensava, di quel checredeva la grande massa delpopolo". Ci sono volute rivo-luzioni sociali e culturali percambiare i vecchio modo discrivere la storia e, soprattutto,per arrivare a dare uno statutoscientifico allo studio dellecosiddette classi subalterne.In questo contesto va collocatal'opera curata da NicolaCipolla e Dino Paternostro,intitolata Antologia di un'epo-pea contadina, pubblicata dalCEPES (Centro Studi edIniziative di Politica Econo -mica in Sicilia) di Palermo loscorso mese di marzo. Nellibro sono raccolti scritti edocumenti vari che mettono afuoco le lotte contadine dell'ul-timo dopoguerra. L'opera offre

un agile ventaglio degli studiche, soprattutto nell'ultimodecennio, sono stati prodottiper illuminare le grandi lotteper la libertà e il lavoro cheuomini e donne, di cui sirischia di perdere la memoria,hanno condotto tra il 1944 e iprimi anni cinquanta del seco-lo appena scorso.Giustamente i curatori del -l'An to logia, nelle loro introdu-zioni, osservano che sono statiproprio i tanti contadini poveried analfabeti di quel tempo agettare le basi della democra-zia in Sicilia e nell' Italia inte-ra. I contadini allora costitui-vano circa la metà della popo-lazione attiva nella nostra isolaed in gran parte del territorionazionale. Eppure la maggiorparte dei libri di storia di que-sti contadini, tutt'altro che ras-segnati, non hanno mai parla-to. Con questa opera - chespero entri in tutte le scuole -si ripara un torto, si riscatta la

memoria delle lotte compiuteda milioni di persone. Alcuniprotagonisti di queste lottehanno lasciato memorie che siritrovano, in parte, nel libro dicui stiamo parlando. Ma lamaggior parte di quanti hannolottato a fianco di Pio La Torre,Concetta Mezzasalma,Michele Li Puma, MariaDomina, Ignazio Drago, InaFerlisi, Girolamo Scaturro,Antonietta Profita - solo percitare alcuni nomi - non hannolasciato alcuna traccia di sè,pur avendo condiviso lotte,arresti e conquiste. Basti pen-sare che, soprattutto nel bien-nio 1948-1949, paesi interi sisvuotarono per partecipareall'occupazione dei feudi edelle terre incolte.Al movimento contadino diquegli anni diedero un contri-buto fondamentale le donne.E, come ha giustamente osser-vato Nicola Cipolla, le donneche hanno attivamente parteci-

pato alle occupazioni delleterre possono essere conside-rate le antesignane di tuttequelle altre donne che trent'an-ni dopo hanno dato vita almovimento femminista. Nellesue memorie Pio La Torre notache le donne erano sempre allatesta dei cortei, con le bandieree i loro canti. Alcune canzonierano molto settarie: una di ce -va di voler mettere il bue e ilprete a tirare l'aratro. D'altraparte, allora, erano numerosi ipreti che si rifiutavano di bat-tezzare i figli di coloro cheoccupavano feudi e terreincolte. Al padrone, poi, erariservato l' aratru a scocca; e atirare quest'ultimo, al posto delmulo, doveva essere il primo. Dobbiamo essere grati agliautori di un'opera che fornisceuno strumento agile per laconoscenza di una pagina dellanostra isola che rischia di esse-re dimenticata.

Francesco Virga

Antologia

di un’epopea

contadinaDOCUMENTI

Domenica 22 maggio è stato presentato al Castello

Beccadelli di Marineo un Quaderno del Cepes sulle

lotte contadine dell’ultimo dopoguerra, curato da Dino

Paternostro.

Domenica 5 giugno, nei locali del Centro Studi eIniziative di Marineo, siti in via Bivona n.6, EzioSpataro ha è tenuto un recital di sue poesie. Ezio,insieme a Walter Bonanno, ha pubblicato recentemen-te un libretto di poesie ed è l'animatore principale delblog "percorsipoeticiabrannu". Lo stile di Ezio somi-glia tanto a quello dei cantastorie del passato. Ma Ezioinvece di parlare di Turiddu Giulianu scava, con il suopiccone (non solo metaforicamente), nella realtà degliuomini e dei problemi del presente con stile operaio.

Recital di Ezio Spataro

al Cesim di Marineo

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Libri

Un nuovo caso per l'ispet-tore Marineo e la sua scal-cinata com pagnia. Lascomparsa di un ricercato-re universitario sposterà illavoro d'indagine a Pa -lermo, tra la facoltà diIngegneria Chimica equella di Economia eCom mercio. Tra misterio-se formule chimiche, stra-ne sostanze e passwordintrovabili, Marineo s'im-mette su una pista in cuis'incrociano il nepotismouniversitario e gli interessieconomici di grandi com-pagnie petrolifere. Fanno

da cornice all'indaginesparatorie, attentati, inti-midazioni, pan tagruelichescorpacciate, battute al ful-micotone ed esilaranti si -tua zioni.È in questa occasione cheil nostro ispettore incontre-rà per la prima volta unmisterioso e sfuggenteindividuo. Costui è l'ulti-mo dei personaggi chiavedelle storie di Ioan Viborge ne diverrà un interpretestabile. Sarà, per Marineo,un nemico di tutto rispetto,una vera e propria nemesi,un criminale senza scrupo-

li e dalle mille risorse chegli darà non poco filo datorcere. Seguendo il segno dellamigliore tradizione gialli-stica, viene riproposto ildualismo antagonisticoche tanti illustri esempi hanel passato: Sherlock Hol -mes e il dottor Moriar ty;Fan tômas e l'ispettore Ju -ve; Diabolik e l'ispettoreGin ko; Lupin III e l'ispet-tore Zenigata; La panterarosa e l'ispettore Clouseau.Non ci rimane che au -gurarVi buona lettura ebuon divertimento.

Marineide,

I+SdT

di Ioan ViborgNARRATIVA

Stampato il terzo volume della collezione Marineide. Il

libro sarà presentato sabato 18 giugno, alle ore 18, nel

salone delle conferenze del Castello Beccadelli di Ma -

rineo nell’ambito della rassegna Incontri con L’Autore.

Domenica 19 giugno, alle ore18, nel Salone delle conferen-ze del Castello Beccadelli diMa rineo sarà presentata l'ope-ra prima di Erica Li Castri Un

sogno tra le pareti dell'immo-

bile, romanzo edito per i tipidella Albatros uscito nel mag-gio scorso.L'iniziativa è patrocinata dal -l'Assessorato alla Cultura delComune di Marineo nel qua-dro del progetto "Incontri conl'Autore" che ha permessonegli ultimi mesi a decine discrittori di presentare le pro-prie opere a Marineo.Il volume sarà presentato dallaprof.ssa Daniela Falzo ne e dal

dott. Michele De Lucia (coor-dinerà l’incontro Nino DiSclafani).Il romanzo ha per protagonistal'adolescente Sofia che, daun'infanzia triste e problemati-ca segnata dalla disabilità, aseguito di una insperata guari-gione, "rinasce" ad una nuovavita di normalità caratterizzatadall'alternarsi delle tipichecrisi ed esaltanti illuminazionidell'adolescenza. Così tra ami -cizie perse e ritrovate, amoriimpossibili e fugaci, incom-prensioni familiari che fannoda contrasto tra i sogni perso-nali e le aspettative delle per-sone care, Sofia coronerà il

sogno della sua vita trovandonella danza la realizzazionetanto desiderata e negata sino

a pochi anni prima dalla disa-bilità. Originale la forma discrittura che ripercorre il filonarrativo grazie alle pagine didiario della ragazza. Il fogliodi carta diviene nei momentipiù bui l'unico interlocutoredella protagonista che affidaalla scrittura una salvificavalenza liberatrice.L'approccio prevalentementeriflessivo ed autocritico svelaun'indagine psicologica nonusuale per l'età dell'autrice,che emerge, invece dallo stiledi scrittura acerbo e confiden-ziale, consono allo stile lette-rario scelto.

nino Di Sclafani

Incontri con l’autore: Erica Li Castri

e il sogno tra le pareti dell’immobile

Nuovi riconoscimentiper la poetessa di

Marineo Laura La Sala,che si è classificata 3^nella città di Positano.Questa la motivazione:"Attraverso l'incisivo emusicale dialetto natio,l'autrice pone l'accentosulla fugacità del vivere. Iricordi tessuti e scucitinella pelle e nel cuorerestano sospesi. All'epilogodella vita conta solo il giu-

dizio divino. La liri-ca "Pinzeri e paroli"rivela nella suasemplicità tutta labellezza e la poten-za". Laura La Salaha inoltre ricevutoun attestato di meri-to a Barrafranca,con la poesia"Signali viventi" e

il 4 giugno a Mondello riti-rerà un altro premio per lapoesia in vernacolo "An -cora sugnu vivu".

La Sala, premi

da Positano

a Mondello

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12 La Rocca

Con una nota inviata alla nostraredazione, il sindaco di Ustica,Aldo Messina, comunica che èstata "completata l'opera di puli-zia dei litorali della costa ustice-se, grazie all'impegno di scoutdel gruppo AGESCI diMarineo". «L'iniziativa - scriveMessina - è nata da una propostarivolta all'amministrazionecomunale dall'Associazione PolePole onlus , subito sposata dallaGiunta, che ha individuato inGaetano Caminita il responsabi-le amministrativo. Questi hachiesto alla società di navigazio-ne Ngi, agli albergatori, ai risto-ratori e ai diving di potere forni-re gratuitamente vitto e alloggioper gli scout, ottenendo da tuttila massima collaborazione.L'isola ha dato in questa occasio-

ne il meglio di sé e ha dimostra-to di sapere cooperare per ungiusto fine. Ab biamo tutti insie-me raggiunto il risultato di averespiagge pulite da proporre ainostri turisti. Era intenzione del-l'amministrazione iniziare l'ope-ra qualche settimana prima, masi ricorderà che sino a pochigiorni or sono il tempo era incer-to e i collegamenti a singhiozzo.Sarebbe stato inutile anticipareun'iniziativa che poteva esserevanificata da una mareggiata.Comunque la cittadinanza usti-cese ringrazia gli scout, la sig.raPatrizia Lupo con la suaAssociazione e gli operatori delsettore della ristorazione e turi-stico-alberghiero, nonché idiving per la loro collaborazio-ne».

Scout di Marineopuliscono Ustica

La sezione parrocchia-le U.N.I.T.A.L.S.I. diMari neo parteciperà alviaggio a Lourdes, or -ga nizzato dalla SiciliaOccidentale, dal 5 al 10agosto 2011. Molti gli ammalati e ipellegrini che si sonogià prenotati, ma que-st'anno ab biamo unabellissima novità.Porteremo con noi ungruppo di giovani dellanostra comunità , peroffrire loro la possibili-tà di vivere esperienzedi volontariato, di re -sponsabilità e di dedi-zione, esperienze disacrificio, per "donare"un aiuto ed un sorriso achi vive nella tristezzae nel dolore, per "cer-care e trovare" ragioniforti di vita e di speran-

za. Inevitabil mente leespe rienze vissute daquesti giovani contage-ranno la vita di altrigiovani. I doni e le ric-chezze ricevute daran-no loro il coraggio peraffrontare con maggio-re impegno e serenità ilcammino della vita eassumere responsabili-tà per co struire, a parti-re dalla nostra comuni-tà, una società dove ciasia sempre più spazioper la carità, l'attenzio-ne e l'amore per il pros-simo. Da parte miasono certa che nellagrotta di Massabielle,l'Imma colata Con ce -zione "toc cherà" i cuoridi questi giovani e nesegnerà per sempre lavita.

RosaMariaD'Anna

I giovani vannoa Lourdes

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La Rocca 13

Attualità

Per la prima volta 58 alunnidelle classi IV della ScuolaPrimaria "S. Ciro" di Mari -neo, accompagnati dalleloro insegnanti e da alcunigenitori, hanno visitatoRoma. Il viaggio (dal 2 al4 maggio) è stato organiz-zato a conclusione di un itereducativo-didattico sullaCo sti tu zione Italiana, in oc -casione del 150° anniversa-rio dell'Unità d'Italia, ed hapermesso agli alunni diconoscere e ammirare le bel-lezze architettoniche di unacittà unica al mondo: Ro ma,ma anche di visitare le sediistituzionali e più rappresen-tative della nostra Patria.In particolare, interessante

è stato il ricevimento alQuirinale che ha consentitoai ragazzi di visitare lemaestose "stanze" ammi-randone lo splendore.Molta commozione ha poiinvaso il cuore di tuttidurante l'udienza generaledel Papa Benedetto XVI,sia quando hanno salutato ilPapa, che è passato a po -chissima distanza, riceven-done la Benedizione, siaquando è stata nominata lanostra scuola per il saluto alPapa, a cui ha fatto seguitoun lungo sventolio di ber-rettini arancioni.Che dire della commoventevisita alla tomba del PapaGiovanni Paolo II all'indo-

mani della sua beatifica -zione?A conclusione del viaggio, ibambini hanno anche visi-tato il Santuario della

Madonna di Shoenstatt aBelmonte (Roma), accoltiaffettuosamente da PadreLudovico e da Suor Ivonne.

Rosa Maria D'Anna

Alunni di

Marineo

in gita a Roma150° DELL’UNITA’ D’ITALIA

Il viaggio nella capitale è stato organizzato a conclu-

sione di un iter educativo-didattico sulla co sti tu zione

italiana, in oc casione del 150° anniversario dell'Unità

d'Italia.

"Chi legge spicca il volo" è il nome della simpatica edinteressante attività organizzata dagli alunni della

classe prima A, guidati dall'insegnante Antonella Puccio,con la collaborazione delle bibliotecarie della scuola diMarineo. Si sono, infatti, improvvisati bibliotecari ambu-lanti. Truccati da clown si sono recati nelle varie classicantando e ritmando con il tamburello canti siciliani edoffrendo ai loro compagni libri della biblioteca adatti allerispettive età. L'iniziativa ha suscitato molto entusiasmo,tanto che tutti gli alunni, compresi quelli della scuolamaterna, hanno voluto in prestito un libro ed hanno anchechiesto di poterne avere altri in seguito. L'obiettivo diavvicinare i ragazzi alla lettura e alla frequentazione dellaBiblioteca scolastica è stato, dunque, raggiunto. A tutti ibambini e ragazzi auguriamo buona lettura per imparare avolare in alto. Meglio che stare a trascorrere ore ed oredavanti al teleschermo o al computer!

Chi legge spicca il volo!

L’insegnante Antonella Puccio con gli alunni della classe prima A

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La famiglia Cesario proveni-va da Latina una città dellaCiociaria. Vittorio aveva stu-diato in Italia e prestato ser-vizio nell'Esercito. Subitodopo la seconda Guerra siera trasferito in America,rendendosi subito conto cheil cognome italiano, che fini-va con una vocale, gli impe-diva di accedere a moltiimpieghi. Era la realtà diquei tempi: prevaleva unclima politico e sociale cheportava a giudicare gli uomi-ni semplicemente dalla pro-venienza d'imbarco. L'America, generosa quantomai, ha dimostrato anche isuoi lati negativi quando halanciato il contrasto al crimi-ne organizzato prendendoperò di mira una intera etnia(quella italiana) nella qualec'era sicuramente una per-centuale di gente apparte-nente a quella risma. Le anti-patie e le discriminazionisono continuate nel tempo:la stampa, la televisione ed il

cinema in special modo sonostati responsabili per averaffibbiato all'italiano, e alsiciliano in particolar modo,un profilo cinico di uomodedito alla violenza. Oggi lecose sono migliorate, non sic'è più quello stereotipo chec'era prima, specialmenteper la seconda generazionedi italiani nati e cresciutinegli States e che ora occu-pano posizioni di prestigioin tutti i campi: politici, giu-ridici, finanziari, scientifici,educativi e commerciali. Vittorio Cesario, come tantialtri, americanizzò il proprionome, cioè cambiò legal-mente i suoi dati anagraficiin modo da firmarsi VictorDeCesaris. Dennis DeCesa -ris era il figlio più piccolo diVictor, un ragazzo moltovivace e solido come unaroccia che di statura arrivavaa solo mt. 1,53. Verso la finedegli anni '60, Dennis fuinvitato a presentarsi all'uffi-cio di leva (in quell'epoca il

richiamo era obbligatorio,mentre oggi arruolarsi èfacoltativo). Malgrado lastatura, e considerato che laGuerra del Vietnam conti-nuava a falciare migliaia divite della gioventù america-na, a Dennis fu ordinato dipartire per il Vietnam. Fuuna Guerra inutile, spietata esenza speranze di vittoria,combattuta in una giungladove i padroni di casa ave-vano il vantaggio di cono-scere il terreno palmo perpalmo. Dennis si fece onoredurante un’azione sotto ilfuoco nemico e riuscì a sal-vare la vita di tre commilito-ni feriti. Egli amava ricorda-re un altro episodio, quandoalcuni soldati di colore gliavevano salvato la vita ericonosceva in loro il corag-gio di essere vissuti in luo-ghi dove la sopravvivenzaera una lotta cruda che liaveva preparati quindi adogni tipo di sfida. InAmerica la critica contro laguerra in Vietnam intantoaveva raggiunto un altoapice negativo nell'opinionepubblica. Il PresidenteJohnson decise di non rican-didarsi alle nuove elezioni eRichard Nixon venne elettoPresidente dopo aver pro-messo il ritiro completodelle truppe dal Vietnam. Dennis rientrò in Patria conuna certa amarezza.L'America ormai odiavaquella inutile Guerra e, diriflesso, anche i militari.

Così non ci fu alcuna paratao celebrazione per dare ilbenvenuto ai soldati cheritornavano. Per oltre trent'anni ho lavo-rato con Dennis. Avevamoun turno di lavoro che cifaceva rientrare verso casa amezzanotte, viaggiavamonella metropolitana. Ricor douna sera che ad una fermatadel treno venne a bordo uncolosso di uomo apparente-mente ubriaco con la sigaret-ta in bocca. Senza esitazioneDennis l'apostrofò: "Se nonspegni quella sigaretta io el'amico mio (additando me)ti rompiamo la faccia".Mentr'io rimanevo esitante,quello buttò per terra la siga-retta scusandosi.Fra qualche settimana, i pre-parativi per l'evento sono incorso, ci troveremo in unristorante dove si celebrerà ilritiro dopo 40 anni d'impie-go di Dennis. DennisDeCesaris: orgoglioso dellesue origini italiane, meda-glia al valore, attivo in tutti icampi, che ha fatto volonta-riato senza cercare ricom-pense e che mai si è arreso difronte alle difficoltà; unuomo che ha amato la suaPatria e crede di aver lottatoper difendere il suo onore,finalmente potrà godersi unmeritato riposo.Congratulazioni Dennis!

Ciro Guastella

New York

Stati Uniti

14 La Rocca

Dennis,

un eroe

d’altri tempiLA GUERRA IN VIETNAM

La stampa, la televisione ed il cinema responsabili di

aver affibbiato all'italiano, e al siciliano in particolar

modo, un profilo cinico di uomo dedito alla violenza.

In Vietnam il riscatto per tanti uomini coraggiosi.

Per le vostre

inserzioni su questo giornale:

Fondazione ArnoneTel./fax 0918726931

[email protected]

Il prossimo numero de La Rocca sarà

stampato nel mese di agosto: notizie,

articoli e foto possono essere inviati

alla redazione entro il 20 luglio

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La Rocca 15

Esiste uno strettissimolegame tra la grande figuradi Papa Giovanni Paolo II ela psicologia. Esiste unafrequentazione assidua econtinua di uno dei settoridi studio della psicologia daparte di Papa Woytjla.Possiamo in modo convintoriconoscere come questoPapa sia stato un esperto dilivello assoluto rispetto adun area importante della psi-cologia: la comunicazione.Papa Woytjla non ha fre-quentato master di alta spe-cializzazione, né studiatoarte scenica; possedeva"solamente" una naturaleinclinazione ad una comu-nicazione feconda ed estre-mamente coinvolgente. Lasua dizione e la sua gestua-lità erano immediatamentecomprensibili e mai enig-matiche, ogni sua comuni-cazione veniva avvertitacome vera, diretta, sincera.Facciamo un salto neltempo e ci spostiamo al 16Ottobre 1978. Era unLunedì, giorno del primosaluto e della prima benedi-zione ai fedeli di PapaGiovanni Paolo II. Ecco untratto di quel suo primosaluto:"… ho avuto pauranel ricevere questa nomina,ma l'ho fatto nello spiritodell'ubbidienza versoNostro Signore Gesù Cristoe nella fiducia totale versola sua Madre, la Madonna

Santissima. Non so seposso bene spiegarmi nellavostra... nostra lingua ita-liana. Se mi sbaglio mi cor-rigerete …".Sin da questo primo contat-to Papa Woytjla si avvicinòin modo forte alla gente chelo apprezzò per la sua natu-ralezza, per la sua sponta-neità, per il suo apparirePapa fuori dagli schemi. Ilmedico e giornalista Joa -quin Navarro-Valls, che fuil portavoce della sala stam-pa vaticana ai tempi delpontificato di Papa Gio -vanni Paolo II, ricordacome fin da quella primaapparizione e, successiva-mente, dal primo viaggio inMessico, Papa Woytjlaabbia fatto interrogare imaggiori esperti di comuni-cazione. Racconta, anche,come dopo un viaggio negliStati Uniti nel 1979 ungiornalista, cercando diinterpretare il successodella comunicazione diPapa Giovanni Paolo II,disse: "…mi sono innamo-rato non di quello che hadetto, ma di come lo hadetto…".Nessun papa ha saputocomunicare come lui,anche e soprattutto con ilcorpo, con una comunica-zione di tipo non verbale:con quei segni densi, caldi,umani, che spesso hannospostato in secondo piano

le parole, ha avvicinato, haaffascinato, ha emozionatoe commosso la gente ditutto il mondo.Spostiamoci nel 2004 eascoltiamo come parlò nel-l'aula Paolo VI, in Vaticano,ai preti ed ai parroci romanidurante un incontro:"…damose da fà e volemo-se bene, semo romani! Nonho imparato romanesco,vuol dire che non sonobuon Vescovo de Roma…".Papa Woytjla esponeva iconcetti con una semplifi-cazione originaria che faci-litava la trasmissione efavoriva la creazione di unlegame, di una relazionestretta, emotiva, forte. Si èmisurato con la società delconsumo e dello spettacolonon lanciando anatemi ostilando prescrizioni, mamettendosi in gioco, inprima persona. Non haavuto paura alcuna delmondo moderno: si è con-frontato con ogni mezzo dicomunicazione accettando,da subito, anche la sfidacon Internet. Ha compreso,con straordinaria intuizio-ne, che nella società dellacomunicazione, chiamata"villaggio globale", fra letante diversità dei compor-tamenti umani, il dialogo èfondamentale per trovare lastrada giusta che portaall'unità comune.Papa Wojtyla ha voluto

affidare ai media, allacomunicazione tutto ilvalore del proprio messag-gio profetico. Ma il senso mediatico delpontificato di GiovanniPaolo II non è finito il 2aprile del 2005 con la diret-ta in mondovisione dellasua morte e dei suoi funera-li. Continua ancora oggi.Lo dimostrano le produzio-ni televisive dedicate aWojtyla in tutto il mondo.Ed è proprio il mezzo tele-visivo che il "Papa dellemoltitudini" ha usato perincontrare tutti e ciascuno.Giovanni Paolo II si è inse-rito nei meccanismi dellatelevisione come nessuno.Mediando tra cielo e terra,secondo la sua stessa mis-sione, egli ha utilizzato loschermo televisivo permediare tra se stesso e ilpubblico. Egli stesso era ilmessaggio. Il suo realitynon era assolutamente unoshow, e il pubblico lo hacompreso bene.Papa Giovanni Paolo II èstato un grande comunica-tore, capace di unire popoli,razze, religioni di ogniparte del mondo. Attraversouna vita terrena dedicata albene dell'umanità ed attra-verso una vita spiritualededicata a rendere umana lasantità.

Michele De Lucia

Psicologo e Psicoterapeuta

Papa Woytjla

un grande

comunicatoreGIOVANNI PAOLO II

Papa Woytjla si avvicinò in modo forte alla gente che

lo apprezzò per la sua naturalezza, per la sua sponta-

neità, per il suo apparire Papa fuori dagli schemi,

capace di unire popoli e religioni.

L’Angolo dello Psicologo

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16 La Rocca

Preside emerito della BostonUniversity, nel 1985, per

studiare le mutazioni geneticheumane, pensò di confrontare ilgenoma di un bambino conquello dei genitori, applicandole leggi della fisica e dell'infor-matica alla biologia. Sulla sciadi Lewis e Clark, quest'idearivoluzionaria lo portò a pren-dere in considerazione la possi-bilità di prevedere con formu-lazioni matematiche fe no menialtrimenti nascosti all'occhioumano. Una targa di bronzoall'ingresso della stanza F202del suo centro a Germantownin Maryland riporta: “Da que-sto luogo il Progetto GenomaUmano si è evoluto da un sem-plice concetto a un rivoluzio-nario programma di ricercagrazie alla visione e determina-zione del Dr. Charles DeLisidirettore del programma diricerca per la salute e l'ambien-te dal 1985 al 1987”. L’idea diDeLisi venne, infatti, finanzia-ta dal presidente degli StatiUniti, Ronald Reagan, con ilbilancio della Casa Bianca,mentre il successivo presidenteBill Clinton gli conferì la

Presidential Cittizens Medal

per i risultati ottenuti. Oggi il professor CharlesDeLisi è riconosciuto come ilpadre dello Human Genome

Project, il prestigioso lavoro diricerca scientifica che ha con-sentito nel 2000 di ottenere lasequenza dell'intero genoma,rendendo così accessibile laconoscenza di tutte le molecoleche compongono il corpoumano. Uno studio che staavendo importanti ripercussio-ni nel campo della medicina,soprattutto per la prevenzione ela cura delle malattie ereditarie. A fine maggio Charles De Lisiè stato ospite a Palermo peraprire con una Lectio Magi -

stralis il "Forum del Mediter -raneo" sul tema "Innovazionein sanità: qualità e sicurezzanel le cure", che si è svolto alTeatro Politeama. Accom pa -gnato dal dottor SebastianoCavallaro, dirigente del Consi -glio Nazionale delle Ricerche eresponsabile del Centro diGenomica Funzionale del Poli -clinico di Catania, il giorno 23ha visitato anche Marineo, maper scoprire questa volta le ori-

gini della sua famiglia. De Lisiè stato ricevuto in Comune e inParrocchia, dove ha avutomodo di visionare gli archivistorici comunale e parrocchia-le, alla ricerca di dati sui suoiantenati. Infine è stato accom-pagnato al Castello dove havisitato il museo archeologicoed ha salutato i medici locali. Il nonno Carmelo De Lisi,bracciante, era nato a Marineonel 1884, emigrato nei primianni del Novecento era andatoa vivere a New York, in Eli -zabet Strett, portando oltreo-ceano i ricordi del paese sottola rocca e le tradizioni marine-si. La famiglia si è poi spostatanel Bronx e Charles ha studia-to nelle università di New Yorke Yale. Adesso il professorevive a Boston, mentre un ramodella sua famiglia si è spostatonel New Jersey.«Tornerò a Marineo - ha dettoDe Lisi - con mia moglie. Sono

commosso pensando alla storiadi mio nonno che è dovuto par-tire da giovane perché non tro-vava lavoro. Mio nonnoCarmelo mi parlava spesso diMarineo». «Il Progetto Genoma Umano -ha spiegato ai presenti il dottorCavallaro - è costato alla CasaBianca circa 3 miliardi di euroe adesso sta generando inAmerica un ritorno economicovalutabile intorno ai 700 mi -liardi di euro e mezzo milionedi posti di lavoro nel campodelle attività di biotecnologia.Il professore adesso vorrebbecontribuire attivamente all'eco-nomia della Sicilia lavorando,ad esempio, ad un progettosulle origini antropologiche deinostri antenati. Ciò porterebbetanta notorietà anche allavostra Marineo che custodisceun meraviglioso parco archeo-logico».

nuccio Benanti

Charles DeLisi

visita Marineo

Marinesi nel mondo

Alcuni momenti della visita del prof. Charles DeLisi a Marineo

MARINESI ILLUSTRI

Ha diretto il lavoro di ricerca che ha

consentito di ottenere l’intera sequen-

za del genoma umano. La sua famiglia

è originaria di Marineo. Il nonno

Carmelo è nato nel 1884 ed è emigrato

a New York nei primi del Novecento.

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Libri

La Rocca 17

Si è concluso il progetto POR della scuola dell'infanzia di Marineo rivoltoai bambini di 5 anni dal titolo "Un viaggio nella cultura della legalità". Lastoria di Pinocchio è stata la trama portante del progetto che ha impegnato ibambini in attività artistico-espressive e in riflessioni sui comportamentiquotidiani in casa, a scuola, per la strada. «Il racconto di Pinocchio - ci hadetto l'insegnante Iole Perrone -, ci è servito a riflettere sul significato delleregole e ha aiutato i bambini a migliorare i loro comportamenti per impara-re a divenire sin da piccoli buoni cittadini».

Pinocchio, per

comportarsi beneSCUOLA DELL’INFANZIA

Riflettere a scuola sul significato delle regole, imparare a dive-

nire buoni cittadini fin da piccoli.

nelle foto,

i bambini della

scuola dell’infanzia

di Marineo imparano

le regole giocando

Si chiude la diciannovesimastagione teatrale del TeatroDrammatico dei Pupi. Oradovrebbe iniziare la Stagioneestiva, le tournè a cui attingia-mo da sempre le risorse econo-miche. Purtroppo anche noisiamo inseriti fra i "dannati"della crisi economica. Van -tiamo amicizie importanti,gente che conta, ma per nostraattitudine non siamo capaci diutilizzare ciò che lo Stato elar-gisce ai "predestinati". Ami -cizie come Carlo Magno,Orlando e così via ci dovrebbe-ro assicurare favori a tutti ilivelli. Abbiamo chiuso la sta-gione con la gratificante espe-rienza della Chanson de Rolandin lingua francese per gli ospiti

del gemellaggio. Ora stiamoallestendo la riedizione in lin-gua inglese per gli ospiti ameri-cani di questa estate. Inizierà lapreparazione per le nuove edi-zioni della prossima stagionecon le proposte per le scuole.Avremo differenti cicli: per lematerne e prime elementari. IlBrutto anatroccolo, Hansel eGretel e (novità !) Fratellino eSorellina. Poi il ciclo di

Mazzarol e infine Excaliburcon il ciclo arturiano, il ciclocarolingio quello greco emedievale, con Federico II e ilrinascimentale con EttoreFieramosca. Daremo così aglistudenti la possibilità di vederesulle scene i temi principali chesi studiano a scuola. Mentre intutto il mondo il teatro è partefondamentale come sostegnonell'insegnamento, da noi, pur-troppo, spesso non tenuto inconsiderazione. Ci ha colpitoche, mentre a livello nazionalesiamo stati scelti per il progetto"Amici dei bambini", a livellolocale si trattano temi come"l'autostima" senza tenereconto dell'alto valore formativodel teatro. Oppure si insegna

l'inglese dimenticando che noiabbiamo diversi spettacoli ininglese, tedesco ed anche fran-cese.Per la presente estate nonabbiamo un calendario precisoin quanto è difficile fare propo-ste quando da giugno a settem-bre ci sono centinaia di eventi.Un'interessante proposta ope-rativa sono i laboratori per iragazzi di costruzione, sceno-grafia, drammaturgia da farenelle scuole e che sviluppanonei ragazzi quelle abilitàmanuali che oggi sono trascu-rate e che, invece, sono neces-sarie sia allo sviluppo intellet-tuale sia ad un positivo impie-go del tempo libero.

onofrio Sanicola

L'antica e nobile arte del teatro dei pupi, patrimonio dell'Unesco, rivive a Marineo

Un anno di opera dei pupi e sue prospettive

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Amarcord

18 La Rocca

La primavera marinisi riempiva di solestrati, curtigghia e vaneddi; ciavuru digelsomini poi, iunciutu a putrusinu efumeri chi arrivaia di la Rocca, stordiva isensi e riportava ad una dimensione dellospazio e del tempo ben nota alla memoriadi ciascun paisanu.Era na tarda matinata. Nta la strata di lacursa compariva un corteo di omini ncra-vattati, di fimmini allicchittati e ncappid-dati, di picciriddi vistuti comu li granni edelettrizzati: davanti a tutti, lu zitu cu li soparenti staia ennu a pigghiari la zzita."Cu si marita?" si chiedevano i solitischiffarati. "Peppi, chiddu chi stà a lucozzu, cu Ciricchedda, la figghia diTuriddu, lu bbocinaru… assai avìa caeranu zziti!"E quel fidanzamento, veru assai avia caduraia! Non è che allora era comu ora cheè così facile per ragazzi e ragazze fre-quentarsi liberamente : farisi zziti era unaimpresa titanica. Avianu a appattari spis-su li famigghi e li doti, era difficilissimocomunicare tra ipotetici fidanzati, sidovevano superare percorsi ad ostacoliinsidiosissimi. Ma era pur sempre ungrande desiderio, una aspirazione di vita,un bisogno di dare e ricevere amore e diformare una famiglia. Era una svolta fon-damentale della vita di cascuno e tutti,proprio tutti, uomini e donne, belli e brut-ti, ricchi e poveri, coltivavano in cuorloro quel sogno. Così era capitato dunqueanche al nostro Peppi e a Ciricchedda.Peppi aveva adocchiato la sua zzita nel-

l'unico posto possibile a quei tempi: ladomenica alla Messa. Piazzandosi tra lecolonne a la Matrici egli aveva lanciato lesue occhiate micidiali e con esse i suoimessaggi amorosi: La zita aveva capta-to i segnali e, furtivamente ma chiara-mente avia fattu capìri ca avìa ntinzionipuru idda. I due giovani erano tornati ala casa catammari catammari fantasti-cannu e arridennu suli nta di iddi: fattaera, fatta era!I due innamorati avevano così accumin-ciatu a licchiari (vi ricordate più di quellafrase : licchii cu Ppina/ licchi i cuppina?)e, come si dice, avìanu pigghiatu la via dil'acitu. Per Peppi avìanu accuminciatu apposta-menti, passiati serali sutta lu finistruni,ammiccamenti, scambi di occhiate e gestiindirizzati a la so picciotta. Poi era giuntoil momento di la prima parrata: di sira,avendo preventivamente rumputu cu nacanna la già misera lampuzza del lampio-ne pubblico, col cuore che batteva amille. Peppi era convinto che nessuno loosservasse: in realtà era taliatu dalle soli-te vicinedde curiose e spiatu da padre,matri , soru e frati della futura zita…Nessuno saprà mai di cosa parlarono, nése avvenne un pur minimo contatto: sta difatto ca si ficiru zziti e ora si staianu mari-tannu.Tutto Peppi aveva brillantemente supera-to: lu friddu e la furtura degli apposta-menti notturni, li fanghi di la strata, ilrischio, al buio, di parrari cu la soggira

mmeci di la zita o di vedersi rovesciatiaddosso da vicineddi strudusi i liquidiindicibili di lu cantaru: il suo amore perCiricchia resisteva a tutto picchì Peppi lavulìa pi daveru la so zzita! Sulu a talialladi luntanu il suo cuore batteva forti forti epoi…era troppu sicuri ca puru pi idda erala stessa cosa. Apprima avianu statu zitiall'ammucciuni. Si erano aiutati puru cu lipizzinedda, recapitati da compiacenticugine di Ciricchedda: li du zziti nuneranu tantu forti di littra ma quelle missi-ve certamente, nella loro genuinità espontaneità, saranno stati capolavori diforza comunicativa.Pò ci avìa statu la rumputa di lu scaluni eli parenti di Peppi avìanu iutu a spiegaric-ci lu matrimoniu. Era Natali e cci avianupurtatu a Ciricchedda lu vucciddatu afurma d'aquila. La zita avia fattu attruva-ri a lu nnamuratu n'atru vucciddatu: afurma di cori. Avianu fattu festa: tetù,viscuttina cu la giggiulena, mennuli, caliae rasoliu. Peppi assittatu a na punta, lazita a debita distanza di sicurezza; poiavianu abballatu, taliati di centu occhi, alsuono di l'urganettu di Mimì. Avevanotoccato il cielo con un dito i due promes-si sposi per l'incontro ravvicinato delterzo tipo: vicinissimi, a stretto contatto,sentendo il profumo reciproco - pino sil-vestre lui, lavanda zagara zuma lei - , tre-mando dentro mentre il cuore battevaforte forte! Si taliavanu nta li vavareddi dil'occhi e propia propia non trovavanonemmeno una parola da dirsi, tanto eranontrunati per l'emozione.Nel frattempo, i rispettivi patri parraianudi li terri che possedevano mentri li matrisi scambiavano notizie cifrate sullerispettive doti (quelle materiali, ovvia-mente). Avveniva così un fidanzamentovirtuale non meno importante di quelloreale: l'incontro di lu tirrenu di laFavaredda cu la vigna di li Currioli , larrobba a dudici cu lu catoiu a laPiscarìa…e nza ma Ddiu siddu a ognicosa un nni currispunnia natra!Avevano fatto i due piccioncini le primecomparse pubbliche: durante la Festa diSantu Ciru, iddi dui davanti, a brazzettu;appressu mamme, papà, sorelle, fratelli,nipotini in una passeggiata che sembravaquasi una prucissioni: e menu mali ncatuttu avìa iutu bbonu.

Primavera

tempu d'amuri…

e di zzitaggi

nella foto

Francesco

Trentacosti

e Vincenza

zuccarello,

sposi il 19

agosto 1949

Continua a pag. 19

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Attualità

La Rocca 19

Dislessia, disgrafia, disor-tografia e discalculia

sono Disturbi Specificidell'Apprendimento (DSA),detti specifici perché inter-vengono solo in un'area. Talidifficoltà si rivelano in indivi-dui in età evolutiva senzaritardo mentale e che hannousufruito di normali possibili-tà educative e scolastiche. Isegnali, che sono più frequen-ti nei maschi, appaiono findalla scuola dell'infanzia,sebbene una vera e propriadiagnosi si possa fare verso isette anni. La mancanza diuna diagnosi fa sì che questieducandi vadano incontro auna serie d'insuccessi scola-stici. Nello specifico perdislessia s'intende la difficoltàspecifica nella lettura. Ingenere il bambino ha difficol-tà a riconoscere e a compren-dere i segni associati allaparola, come ad esempio,sostituzione di suoni simili

(p/b d/t m/n r/l s/z). E' prefe-ribile con i soggetti affetti dadislessia adoperare lo stam-pato maiuscolo. Con la disor-tografia si riscontrano proble-mi a scrivere le parole, usan-do tutti i segni alfabetici, acollocarli al posto giusto e/o arispettare le regole ortografi-che (accenti, apostrofi e cosìvia). La disgrafia, invece, èuna difficoltà a livello grafo-esecutivo. Essa riguarda lariproduzione dei segni alfabe-tici e numerici con tracciatoirregolare. È una difficoltàche investe la scrittura ma nonil contenuto. Spesso, congiun-ta alla disgrafia, si scorgonoun'inadeguata percezione delproprio schema corporeo, eun senso dello scorrere deltempo non corrispondente.Per molti soggetti disgraficil'uso del corsivo piuttosto chelo stampatello offre molti van-taggi. La discalculia è una dif-ficoltà specifica nell'apprendi-

mento del calcolo che si pre-cisa nell'identificazione enella denominazione dei sim-boli numerici, nella scritturadei numeri, nell'associazionedel simbolo numerico allaquantità corrispondente, nellanumerazione in ordine cre-scente e decrescente, nellarisoluzione di situazioni pro-blematiche. I simboli numeri-ci sono numericamente menoelevati rispetto a quelli alfabe-tici (dieci cifre contro ventunolettere), ma complessa è laloro combinazione che sifonda sul valore posizionale.Nei soggetti affetti da taledisturbo si riscontra, infatti,che non c'è differenza tra 36 e63. Anche alla base delladiscalculia ritroviamo man-canze concernenti le abilitàpercettivo-motorie. La dia-gnosi di DSA può essere fattadall'ASL previa autorizzazio-ne della famiglia. E' necessa-rio che qualsiasi educatore

osservi l'educando al fine diindividuare i "segnali" chepossono riconoscere i sogget-ti affetti da tali disturbi.L'educando va incoraggiato aprendere consapevolezza del -le proprie possibilità e a capi-re che attraverso l'impegno sipossa migliorare. Inoltre,accanto alla riabilitazionevera e propria è opportunofargli adoperare, gli strumenticompensativi congrui comead esempio il personal com-puter, la calcolatrice e viadicendo coerentemente aquanto affermato dall'articolo5 della legge n.170/2010 "Glistudenti con diagnosi di DSAhanno diritto … di una didat-tica individualizzata e perso-nalizzata, … sono garantite,durante il percorso di istruzio-ne e di formazione scolasticae universitaria, adeguateforme di verifica e di valuta-zione …".

Elena Taormina

DISTURBI

L'educando va incoraggiato a prendere

consapevolezza del le proprie possibilità

e a capire come attraverso l'impegno sia

possibile migliorare.

Erano passate senza grandi scossoni tuttele ricorrenze paesane, vero banco diprova pi li zitaggi; quanti fidanzamenti"avìanu arristatu" per dimenticanze, rega-li non adeguati, dduvira nun fatti!Nun parramu po' di li priparativi di lumatrimoniu: al solo pensiero delle possi-bili conseguenze li du zziti si vedevanoora maritati, ora lassati, po' arrè maritati epo' arrè lassati…Quantu mmitati aviti vuatri? E quantunn'aviti vuatri? Assai su: ognedunu si paali so. E la cunzata di lu lettu: cu la vulìaaccussì e ccu la vulia accudì. E lu buchè,e lu vistiti di li ottu iorna e chiddu di liquindici iorna, e li confetti, e lu rialu a lu

parrinu, e li ciuri, e l'ancileddi, e l'anedda,e lu trattamentu, e li visiti a li cristianidoppu la maritata: cu dicìa si e ccu diciano, cu di cca e ccu di ddà.Tutto questo era passato supra la testa deidue volenterosi fidanzati come una bufe-ra; passata la tempesta erano ancora lì,indenni, e finalmente si stàianu maritan-nu, voli Ddiu!Peppi, allicchittatu, ncravattatu, mprufu-matu, misu mmenzu di so pà e ssò mà eseguito da tutti i suoi parenti, era pi lastrata : tutti in marcia versu la casa di lazzita: Lì avrebbero trovato ad attenderli lazzita Ciricchedda fremente, attorniata ditutto il suo parentato. La prima emoziona-

ta per l'imminente coronamento del suosogno d'amore e per la realizzazione delsuo accasamento; i secondi che già pregu-stavano le gioie, dopo la cerimonia, di unsucculento trattamentu .Poi i due cortei, chiddu di la zita e chiddudi lu zitu, si avviavano versu la Matrici,accompagnati dal lancio di riso di li vici-neddi mentre li mmitati stritti tiravanoverso i ragazzi della strada, manate dimonetine frammisti a confetti. Vi lascio con l'immagine dei ragazzinifestanti che si sciarriavano le monetinelanciate tra la gente: del matrimoniu par-leremo prossimamente!

Franco Vitali

Quando

apprendere

è difficile

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Sport

20 La Rocca

Giochi

internazionali

delle IsoleGIULIANA DI GALBO

Nuovi importanti risultati per l’atleta di Marineo, che ha

conquistato la medaglia d’oro nella staffetta 4x100,

argento nella staffetta 4x400, oro nei 2000 siepi.

Castel Cefalà

CAMPIONEIl Castel Cefalà stacca ilbiglietto per le finali na -zionali di Lignano Sab -biadoro del campionato diCalcio a 5 under 12. Laformazione preparata daPippo Monticelli ha infattivinto il torneo regionaleorganizzato dal Centrosportivo italiano.

Con la vittoria, oltre altitolo regionale la forma-zione di Monticelli ha cosìconquistato il diritto d’ac-cesso diretto alle fasi fina-li. Grande soddisfazioneper i risultati raggiunti èstata espressa dai dirigentidella squadra di CefalàDiana.

La giovanissima atleta diMarineo, Giuliana Di Gal -bo, continua a raccoglieresuc cessi nel campo del-l’atletica leggera. Ai gio-chi internazionali delleIsole, ospitati quest’annoin Sicilia, ha centrato treimportanti obiettivi: lamedaglia d’oro nellastaffetta 4x100, l’argentonella staffetta 4x400, e

l’oro nei 2000 siepi.Questultimo è statosegnato come il secondotempo italiano. GiulianaDi Galbo ha 17 anni, ètesserata nel Centro uni-versitario sportivo diPalermo, ed ha gareggia-to alla 15° edizione deiGiochi internazionalidelle isole in rappresen-tanza della Sicilia .

Una canna tira l'altra.

T'incanni e t'inganni…

Il futuro ti appartiene.

Perché bruciarlo?

CORAGGIO! Vinci la sfida... per la tua vita. © GP

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La Rocca 21

Unione dei ComuniDALL’ELEUTERIO A ROCCA BUSAMBRA

Bolognetta,

alunni in

gita a Roma

Iniziative

del Comune

di Villafrati

Marineo,

le attività

della Giunta

Si è svolto il 6 maggio il convegno

internazionale "Marineo verso

Rifiuti Zero 2020 - Sostenibilità eco-

nomica nella gestione dei rifiuti".

(A pag. 22)

Marineo verso

Rifiuti zero 2020Gaspare Pollaccia

Nuovo presidente

dell’Assemblea

dell’Unione dei Comuni

Gaspare Pollaccia è statoeletto presidente dell'Assem -blea dell'Unione dei Comuni"Dal l'E leuterio a RoccaBusam bra". Pollaccia, consi-gliere comunale di Villafrati ecomponente dell'assemblea, èstato eletto a maggioranzaassoluta. «Spero di svolgereal meglio il mio incarico -

dice il neopresidente - in questo anno di presidenza col-laborando attivamente con il Direttivo per affrontaremeglio le varie problematiche dei tre comuni: Villafrati,Bolognetta e Marineo».

Imprenditori alla fiera di Le Puy in Francia

Una rappresentanza di cin-que imprese artigianali diMarineo si è recata allaFiera di Le Puy en Velay perpromuovere i propri prodotti.

(A pag. 23)

Alunni di Bolognetta a Roma

risorgimentale e MontecitorioSi è svolto a Roma, dal 30 al 31 maggio, il viaggio di istruzione

degli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado

e del Consiglio dei ragazzi dell'Istituto Comprensivo di

Bolognetta. (A pag. 24)

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

22 La Rocca

MARInEo. Inaugurata nelmese di maggio presso la scuo-la materna di Marineo, lamensa comunale a "chilometrozero". Adesso, i bambinipotranno mangiare prodottisani e genuini provenienti daditte locali certificate con pro-dotti di qualità e di stagione. Ipasti sono preparati a scuoladai cuochi professionisti delladitta "Food service" diCiminna, coadiuvati nelladistribuzione dai dipendenticomunali."La mensa scolastica - dice ilsindaco di Marineo, Fran cescoRibaudo - offre ai nostri bam-bini la possibilità di gustarepiatti dal sapore e dagli odoriinconfondibili della dietamediterranea, offerti in piattidi porcellana e posate in accia-io. Molti bambini che non gra-divano i pasti preconfezionatiadesso mangiano sia il primoche il secondo. Dalla mensa èstata, inoltre, bandita la plasti-

ca per sensibilizzare le nuovegenerazioni su modelli di svi-luppo e di consumo sostenibili,improntati al riuso ed al riuti-lizzo dei prodotti, contro l'usoe getta, coerentemente conl'adesione di Marineo allaStrategia Rifiuti Zero. Lascommessa che stiamo portan-do avanti è quella di trasforma-re un comune servizio mensain un innovativo percorso dieducazione alimentare".Il costo dell'investimento acarico del Comune di Marineoammonta a 50 mila euro circaed ha riguardato le attrezzatu-re, la cucina e gli utensili. Ilnuovo servizio è rivolto a circacento alunni della scuolamaterna, di età compresa tra 2e 5 anni. Il costo del pastogiornaliero, circa 3,70 euro, dicui il 50 per centro a caricodelle famiglie, non ha subitoaumenti, mentre è miglioratala qualità e la fruibilità del ser-vizio.

Marineo, cibi genuini cucinati

nella mensa comunale a «km 0»

MARInEo. Si è svolto il 6maggio il convegno internazio-nale "Marineo verso RifiutiZero 2020 - Sostenibilità eco-nomica nella gestione dei rifiu-ti". La manifestazione era inse-rita nel 50° tour italiano di PaulConnett, professore emerito dichimica ambientale all'Uni -versità St. Lawrence di Canton,New York, teorizzatore dellastrategia Zero Waste (Rifiuti

Zero) nel mondo, che proponedi riprogettare la vita ciclicadelle risorse in modo tale dariutilizzare tutti i prodotti,facendo tendere la quantità dirifiuti da conferire in discaricaallo zero. «Sono sicuro - hadetto Connett - che molti altricomuni siciliani seguirannol'esempio di Marineo, primocomune in Sicilia, per salva-guardare l'ambiente».

Marineo verso Rifiuti zero 2020

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La Rocca 23

Bollettino dell’Unione dei Comuni

MARInEo. Dopo una seriedi contatti con il comitato digemellaggio di Sainte Sigo -lene e le interlocuzioni chel'as sessore alle attività produt-tive del Comune di MarineoSalvatore Trentacosti ha avutonell'ultima occasione d'incon-tro con le autorità della cittadi-na dell'alta Loira in terra fran-cese, una rappresentanza dicinque imprese artigianali diMarineo si è recata alla Fieradi Le Puy en Velay per pro-muovere i propri prodotti.Le ditte che hanno aderitoall'iniziativa sono: DolceriaNamio, Vini Corrado, Olio LaRocca di Di Miceli, prodotti inferro battuto in miniatura diGiuè Carmelo, Mosaickart.di

Rigoglioso Antonio. «La fiera si è svolta dal 28maggio al 5 giugno 2011 -dicel'assessore Trentacosti- ed è laprima volta in 28 anni digemellaggio con Sainte Sigo -

lene che i nostri produttori sirecano in Francia per promuo-vere le tipicità locali. Gli arti-giani andranno oltralpe a speseproprie e saranno ospiti deisigolenesi. Inoltre, è la prima

volta che un gruppo di aziendelocali partecipa ad una fiera aldi fuori dei confini nazionali».Le ditte artigiane sarannoaccompagnate dall'assessoreTrentacosti e da Giu seppeBivona, dipendente delloSportello Unico AttivitàProduttive del Comune diMarineo. Lo Sportello Unicosta lavorando per intraprendereulteriori iniziative di marketingterritoriale mirate allo sviluppolocale in sinergia con le impre-se. Nella foto: da sinistra Pietroe Antonino Salerno, GiuseppeBi vo na, Fabio Corrado, Gio -vambattista Tri poli, il SindacoFranco Ribaudo, l'AssessoreSalva tore Trentacosti, Carme loGiuè, Aurelio Namio.

Imprenditori di Marineo presenti

alla fiera di Le Puy en Velay

Marineo, spente 100 candelineMARInEo. Presso la chiesadel SS. Cro ci fisso è stata cele-brata da padre MassimilianoPurpura una mes sa di ringrazia-mento per i 100 anni di "nonna"Rosalia Daidone, nata aMarineo il 12 maggio 1911. Aconclusione della funzione reli-giosa, nella piazza antistante lachiesa, è stata tagliata una gran-de torta. Presente anche il sinda-co Fran cesco Ribaudo che ha

donato, a nome dell'Ammini -strazione comunale, un mazzodi fiori e una targa ricordo alla“nonnina” di Marineo. La signo-ra Rosalia, sposata con IginoRoma, ha avuto dieci figli:Gaspare, Rosetta, Sara, Bina,Cira, Mattea, Giuseppa, Ma ria(deceduta) e altri due bambinimorti in tenera età. La signoraDaidone vive con la figlia, èancora autonoma nei movimenti.

Un giardino biblico a MarineoMARInEo. A conclusione delprogetto "A scuola d'ambiente"del Comune di Marineo, CorpoForestale, associazione Seta eDirezione didattica "San Ciro",sono stati piantati i primi alberiper realizzare un giardino bota-nico biblico al Calvario, dovesono state messe a dimora leprime venti piante citate nelleSacre Scritture. Il "primo seme"è stato piantato sabato scorso dairagazzi della scuola elementare,seguiti dagli anziani dell'Auser

di Marineo, che si prenderannocura degli alberelli. "Una tar-ghetta in legno - spiega il com-missario del Corpo ForestaleCiro Realmonte - indicherà, perogni esemplare, il nome e la cita-zione biblica di riferimento».L'etichetta di riferimento delcipresso cita il passo biblico:"Invece di spine crescerannocipressi, invece di ortiche cre-sceranno mirti; ciò sarà a gloriadel Signore, un segno eterno chenon avrà mai fine" (Is. 55, 13).

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24 La Rocca

Bollettino dell’Unione dei Comuni

Alunni di Bolognetta a Roma

risorgimentale e MontecitorioBoLoGnETTA. Si èsvolto a Roma, dal 30 al 31maggio il viaggio di istru-zione degli alunni delleclassi Terze della ScuolaSecondaria di 1° grado edel consiglio dei ragazzidell'Istituto Comprensivodi Bolognetta. accompa-gnati dal Sindaco diBolognetta Rino GaspareGreco e dai professoriGiuseppina Di Peri, RosaD'Aversa, Antonietta Can -nizzaro e Mario Anzalone,espertissimo commentatoredi opere d'arte. L'esperienza è stata bellis-sima, interessante ed indi-menticabile perché i ragaz-zi hanno scoperto cheRoma è la città più affasci-nante del mondo, dove ogniangolo, ogni pietra è unapreziosa testimonianza sto-rica.Motivazione culturale delviaggio è stata quella dimostrare agli studenti laRoma risorgimentale al cul-mine del progetto "Fattal'Italia…ora bisogna…"ideato dal Sindaco RinoGreco e realizzato in colla-borazione con l'IstitutoCompensivo di Bolognetta. Le scolaresche sono partiteda Bolognetta alle ore 4.45del 30 maggio u.s. e sonoarrivate a Roma alle 08,30circa.

Hanno fatto colazioneall'aeroporto di Fiumicinoe, dopo un giro in pullmanper la città eterna, si sonorecati subito sul colleromano del Gianicolo, han -no attraversato la Porta SanPancrazio per immettersiin uno dei luoghi simbolicidel Risorgimento che ha

ridato alla memoria deiragazzi l'improvviso smaltodi quelle lontane battaglie. Dalla nebbia di un remotopassato rivivono Garibaldie la sua Anita, Mazzini,Goffredo Mameli, LucianoManara, il popolano gari-baldino Ciceruacchio. Protagonisti loro e tantialtri di una pagina di ecce-zionale eroismo che si con-sumò tra le ville, i giardinie la campagna aperta nel-l'anno 1849. Nel 1849 il Gianicolodivenne il palcoscenico diuna delle più violente batta-glie italiane del XIX seco-lo. Lo stesso Garibaldi,tentò invano di difendere lanascente Repubblica Ro -ma na contro l'interventomilitare francese ed austria-co. I ragazzi hanno potutoammirare gli eroi del 1849,diventati una sfilata di bustidi marmo opportunamenterestaurati in occasione dellavisita del presidente dellaRepubblica per la ricorren-za dei 150 anni dell'Unitàd'Italia. Di certo non si poteva visi-tare il Gianicolo senzaprima fare visita al famoso

cannone. I ragazzi diBolognetta sono stati cosìfortunati da arrivare lì pro-prio durante lo sparo. Ognigiorno il noto cannonespara un colpo la cui eco sisente in tutta la città.Questa tradizione risaleall'epoca d' Pio IX, quandofu istituito il colpo di can-none sparato da Castel S.Angelo: lo sparo dava il viaal suono delle campanedelle chiese di Roma.In prosecuzione di giornatasono sati visitati i monu-menti significativi del cen-tro storico ammirandone legrandiosità e la bellezza:Piazza Navona dove hannopranzato e poi PalazzoMadama - sede del Senatodella Repubblica -, ilPantheon al cui interno visono l'affresco "Annun cia -zione" ad opera di Melozzoda Forlì, la tomba diVittorio Emanuele II pensa-ta da Manfredo Manfredi, isepolcri di Umberto I e diMargherita di Savoia, latomba di Raffaello postasotto la Madonna del Sassodi Lorenzetto. Attraversando la famosaVia dei Condotti, con mol-tissimi negozi di famosi sti-

listi, sono arrivati a Piazzadi Spagna con la celebrescalinata che conduce allaChiesa di Trinità dei Monti,una delle più frequentatemete turistiche della città.alla Fontana di Trevicostruita nel 1732 sottoClemente XII continuata daNicola Salvi, nel 1751 daGiuseppe Pannini. Nellafontana tutti i ragazzi vihanno gettato una moneti-na per assicurarsi il ritornonella città.Alle 9,30 di martedì 31maggio arriva la tanto atte-sa visita a Palazzo diMontecitorio, sede dellaCamera dei Deputati, datempo prenotata.All'ingresso del palazzo, lescolaresche hanno dovutorispettare alcune norme disicurezza. Poi una guida haspiegato che il palazzo èstato fatto costruire da PapaInnoccenzo X della fami-glia dei Pamphili che,nel1650 affidò il progetto aGian Lorenzo Bernini; ilsuo stile si caratterizzavaper l'andamento convessodella facciata.Nel 1694 papa InnocenzoXII Pignatelli decise di uti-lizzare il palazzo come sededei tribunali e affidò l'im-presa a Carlo Fontana.Dopo che la capitale fu tra-sferita a Roma lo si scelseper ospitare la Camera deiDeputati. Nel 1918 Ernesto Basilecompletò l'opera e fececostruire l'attuale piazza delParlamento. Hanno visitato il famosoTransatlantico - o anchechiamato "Corridoio deipassi perduti" dove sostano

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

i parlamentari negli inter-valli delle sedute - chedeve il suo nome alla illu-minazione a plafoniera,caratteristica delle navitransoceaniche. Poi sono saliti al secondopiano dove si trovano leprincipali sale di rappresen-tanza.Sono state visitate la"Camera della lupa", chia-mata così per la riproduzio-ne di una copia in bronzodella Lupa Capitolina chevi è collocata. Qui fu pro-clamato il risultato del refe-rendum istituzionale del 2giugno 1946 e si svolgonoancora oggi riunioni di par-ticolare importanza.La bellissima Sala AldoMoro, la cui 'intitolazione èavvenuta il 13 maggio2008, alla presenza dePresidente della CameraGianfranco Fini, in occa-sione del trentesimo anni-versario della tragica scom-parsa dello statista puglie-se. La sala, che era prece-dentemente denominataSala Gialla per il coloredella tappezzeria, è arredatacon mobili provenientidalla Reggia di Caserta.

E infine la grandissima esfarzosissima aula deideputati, la quale è intera-mente rivestita in legno,mentre il soffitto è un lumi-noso velario in vetro colo-rato e, sotto di questo, c'èuna grandiosa opera diSartorio che contorna l'inte-ra stanza.I ragazzi si sono sedutinelle tribune e la guida haindicato loro dove si siedo-no i deputati, che per anticaconsuetudine, finiscono peroccupare i classici schiera-menti di destra, centro esinistra, visti rispetto alPresidente della Camerache siede di fronte. Siamorimasti stupefatti per l'im-ponenza e la ricchezza ditale palazzo.Guardando dal palchetto, i

ragazzi hanno ascoltato,attenti, un deputato che par-lava, mentre tutti gli altrideputati sembrava nonascoltarlo. I ragazzi eranotutti orgogliosi e felici per ilmomento che stavanovivendo, consapevoli cheun'esperienza simile noncapita tutti i giorni. Dopo il pranzo sono statialla Basilica di San Pietro,dove hanno venerato lanuova tomba del beatoGiovanni Paolo II al secoloKarol Józef Wojtya e latomba di Giovanni XXIII,il colonnato di San Pietro epoi al Palazzo di Giustizia(c.d. palazzaccio), alColosseo, ai Fori Imperiali,Piazza Venezia con l'Altaredella Patria, al Campi do -glio (Municipio) ed infineall'Arco di Costantino ePorta Pia. I ragazzi hanno cenato daSpizzico dall'interno del-l'aeroporto. Alle 22,10 sono ripartitiper Palermo per arrivare aBolognetta alle 0,30 dell'01giugno 2011.In due giornate hanno rag-giunto gli obbiettivi prefis-sati.

Foto e souvenir saranno ilricordo di questa magnificaesperienza. Dicono i ragaz-zi che “le gite scolastichesono utilissime, per vivereciò che si studia: per questodovrebbero essere fatte piùspesso”.Il Sindaco Rino Greco nelringraziare la Dirigentescolastica Prof MariaMuratore, il Corpo docentee le Famiglie per la solertecollaborazione fornitaanche in questa circostanzadichiara che "Viaggiare èforse il modo migliore divivere il tempo presenteperché lo dilata togliendo-gli quella sensazione difugacità che è la grandenemica della conoscenza.Ogni viaggio é tappa edimora del cammino dellavita e per quanto lontanonel tempo e nello spazioesso ci porta e ci induce asentirci sempre a casa nelmondo. Bisogna pensare ai viaggivissuti alla maniera diGoethe per poterne com-prendere il valore. Diver -samente opinando tuttoviene ridotto a misere picci-nerie."

Il sindaco Rino Greco

VILLAFRATI. Prende il via, dopo un periodo di pausa,la vita teatrale del vivace Teatro del Baglio di Villafrati(corso Sammarco), presieduto da Onofrio Tripo e direttada Enzo Toto, con una nuova iniziativa culturale promos-sa con il patrocinio dell'Unione dei Comuni"Dall'Deleterio a Rocca Busambra". Una rassegna di tea-tro popolare che, da sabato 7 maggio, ha visto in scena trecommedie scelte a comporre il cartellone di quest’anno,anche per venire incontro alla vocazione popolare a cui ilteatro è chiamato dall'origine e collocazione geografica.Le rappresentazioni si sono svolte sabato 7 e sabato 21maggio, sabato 4 e domenica 5 giugno.

Rassegna di teatro popolare

al Baglio di Villafrati

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VILLAFRATI. Il 20 dimaggio, animati da grandeentusiasmo, il Centro d'Ag -gre gazione sociale conanziani ed operatori scegliedi trascorrere una giornataall'insegna della cultura edella conoscenza di nuoviposti. Decide di farlo visi-tando il museo del giocatto-lo di Bagheria e il sitoarcheologico della vicinaSolunto. Il museo del gio-cattolo ha sede presso lasplendida villa Settecen -tesca Aragona Cutò, pro-prietà del Comune diBagheria a pochi chilometrida Palermo. Nelle cinquesale affrescate dalBorremans, sono esposticirca seicento giocattoli,case di bambole, giochimeccanici, bambole in por-cellana e in ceroplastica,collezioni rarissime, prove-nienti da Francia, Germa -nia, Stati Uniti, Svizzera,

ma anche Italia e giocattolidella cultura siciliana. Levetrine accolgono numerosebambole, automobili apedali, mignonettes chesono fonte di attrazione peri giovani operatori, ricordidi una infanzia con pochigiocattoli, ma felice, per ipiù grandi del gruppo. Trauna sala e l'altra, con unocchio al soffitto, raffigu-rante l'Annunciazione e l'al-tro ad una curiosa collezio-ne di bambole etniche,

incontro il fondatore di que-sto prezioso scrigno, PietroPiraino Papoff. Da unabreve conversazione, sco-pro che il museo del giocat-tolo di Bagheria è l'unicarealtà museale, appartenen-te a questa tipologia, pre-sente nel Meridione d'Italiae che la collezione è statadichiarata d'enorme valoredemoetnoantropologico equindi sottoposta al vincolodella Soprintendenza per iBeni Culturali ed

Ambientali della RegioneSiciliana. Come ogni realtàche si rispetti, il rovescio diquesta medaglia non puòmancare, difatti il museo acausa dello scarso interesserischia di trasferirsi, ma lapreziosa collezione se èindifferente agli occhi e allasensibilità della città diBagheria, altrove è contesada molti musei nel nordItalia e addirittura, ma nonmi sorprende più di tanto,anche dagli astuti Cinesi.Fiore all'occhiello diBagheria, il museo del gio-cattolo rischia di migrare.Dunque, non solo braindrain in questo Paese, maanche le bambole vanno viae insieme con loro una"nostra" rarità che chissà inquale altro posto di sicurogodrà di maggiore spessoreculturale.

Provvidenza Cuccia

Bollettino dell’Unione dei Comuni

Anziani di Villafrati in visita

al Museo del giocattolo

operatori e anziani del Centro di Aggregazione sociale

VILLAFRATI. Nell'am -bito del " Viaggio nella cul-tura della legalità " finanzia-to con i Por Sicilia, presso lascuola materna è stato rea-lizzato il progetto dal titolo"Siamo Bambini o Burat -tini". L'iniziativa ha vistocoinvolti i bambini di 5 anniche frequentano la scuolamaterna di Villafrati che,grazie all'insegnate tutor delprogetto Caterina Conti equella di sostegno NadiaCosta, hanno avuto la possi-bilità di conoscere un primo

percorso di legalità: ilcomando di polizia munici-pale, l'organizzazione del-

l'amministrazione pubblica,fino al rilascio da parte delsindaco Giuseppe Scalzo

della carta di identità del cit-tadino. "Fondamentale -afferma l'insegnate Conti - èstato anche avere letto ilracconto di Pinocchio diCollodi, grazie al quale ibambini hanno meglio capi-to il percorso che dalle azio-ni cattive portano al bene"."Una lodevole iniziativa -afferma il sindaco GiuseppeScalzo - , che oltre ai bam-bini ha coinvolto in manieraattiva anche le famiglie rag-giungendo un grande obiet-tivo".

Villafrati, viaggio nella

cultura della legalità

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