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SECRETARIA STATUS BOLLETTINO PER LE RAPPRESENTANZE PONTIFICIE __________________________________________________________________ ______________ ANNO XVII, N. 133 – GIOVEDI 12 MAGGIO 2016 __________________________________________________________________ ______________ DOCUMENTAZIONE INFORMAZIONE * UDIENZE E IMPEGNI S. PADRE * AGENDA DEL PAPA * RINUNCE E NOMINE * COMUNICAZIONI SANTA SEDE DISCORSI PONTIFICI INIZIO MISSIONE NUNZI MESSAGGI PONTIFICI CALENDARIO SETTIMANALE OMELIE DEL SANTO PADRE VARIAZIONI ANNUARIO UDIENZA GENERALE * CHIESA NEL MONDO ANGELUS DOMINI NECROLOGIE STAMPA E AGENZIE COMUNICATI SALA STAMPA * RADIO VATICANA

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Segreteria di Stato

secretaria status bollettino del 12 maggio 2016pagina 31 di 31

SECRETARIA STATUS

BOLLETTINO

PER LE RAPPRESENTANZE PONTIFICIE

________________________________________________________________________________

ANNO XVII, N. 133 GIOVEDI 12 MAGGIO 2016

________________________________________________________________________________

documentazione

informazione

*

Udienze e Impegni S. Padre

*

Agenda del Papa

*

Rinunce e Nomine

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Comunicazioni Santa Sede

Discorsi Pontifici

Inizio Missione Nunzi

Messaggi Pontifici

Calendario Settimanale

Omelie del Santo Padre

Variazioni Annuario

Udienza Generale

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Comunicati Sala Stampa

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Rassegne di Stampa

Agenzie Cattoliche

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Articoli e Documenti

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Agenzie di Stampa

Documentazione

Udienze e Impegni del Santo Padre

GIOVEDI 12 MAGGIO 2016

Le Loro Altezze Imperiali il Principe e la Principessa Akishino del Giappone, e Seguito

S.E. Mons. Antonio Guido Filipazzi, Arcivescovo tit. di Sutri,

Nunzio Apostolico in Indonesia

S.E. Mons. Piergiorgio Bertoldi, Arcivescovo tit. di Spello,

Nunzio Apostolico in Burkina Faso e Niger

AULA PAOLO VI:

Unione Internazionale Superiore Generali (UISG)

Rinunce e Nomine

Rinuncia e Nomina del Vescovo di Hunuco (Per)

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Hunuco (Per), presentata dallEcc.mo Mons. Jaime Rodrguez Salazar, M.C.C.J., in conformit al can. 401 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della diocesi Hunuco (Per) il Rev.do P. Neri Menor Vargas, O.F.M., finora Ministro Provinciale della Provincia Francescana Los XII Apstoles in Per.

Curriculum Vitae

Il P. Neri Menor Vargas, O.F.M., nato il 30 maggio 1960 in Pacopampa, prelatura territoriale di Chota. Emise i primi voti nellOrdine Francescano Minore il 31 marzo 1991 e quelli solenni il 25 gennaio 1998. Ha compiuto gli studi filosofici e quelli teologici nellIstituto di Studi Superiori Juan XXIII di Lima. stato ordinato presbitero il 20 marzo 2000. Ha ricoperto i seguenti incarichi: 2000-2002: Guardiano della Fraternit e Parroco di Cristo Rey in Ilo, Moquegua, diocesi di Tacna y Moquegua; 2003-2005: Definitore Provinciale, Segretario per la formazione e gli studi e Maestro degli studenti francescani a Lima; 2006-2008: Definitore Provinciale, Segretario per la formazione e gli studi e Maestro degli studenti francescani in Cuzco; 2009-2011: Parroco di San Jos Obrero di Apacheta, Vicario foraneo della forania N 10 e Membro del Consiglio presbiterale dellarcidiocesi di Arequipa; 2012-2014: Definitore Provinciale e Parroco di Santa Mara de Jess in Comas, diocesi di Carabayllo. Attualmente Ministro Provinciale della Provincia Francescana Los XII Apstoles in Per.

Informazione

Agenda del Papa

I. PAPA, TWEET: OGNI NOSTRO GESTO ESPRIMA LA COMPASSIONE DI DIO (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Papa Francesco la lanciato un tweet dal suo account @Pontifex: Ci che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio.

II. PAPA A CAPO BEKTASHI: NON CI SONO ALTERNATIVE ALLA VIA DEL DIALOGO (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Papa Francesco ha incontrato oggi in Vaticano il capo mondiale della Comunit dei Bektashi, Baba Edmond Brahimaj. Si tratta di una confraternita musulmana di derivazione sufi, fondata nel XIII secolo in Turchia e diffusasi soprattutto in Albania. Come tutte le comunit religiose albanesi anche i Bektashi hanno sofferto persecuzioni sotto il regime comunista. In diverse occasioni hanno partecipato ad eventi promossi dalla Santa Sede, come alcune Giornate di Preghiera per la Pace ad Assisi e la Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta nel 2003. Avevano gi incontrato Papa Francesco nel settembre del 2014 in occasione del suo viaggio in Albania. Sulludienza con il Papa, ascoltiamo il capo dei Bektashi Baba Edmond Brahimaj al microfono:

R. stato un incontro meraviglioso. Il Papa, lasciando da parte il protocollo, si avvicinato da fratello a fratello, con una grande cordialit. stato un messaggio di fraternit; abbiamo riaffermato il valore del dialogo, dellincontro fraterno e dellimportanza che le comunit religiose hanno per la societ odierna.

D. Che cosa lha colpita di quello che ha detto il Papa?

R. Innanzitutto, il suo ricordo indelebile della visita apostolica che ha compiuto in Albania e le immagini che, come ha raccontato il Santo Padre, conserva nel cuore e nella mente: la giovent - un popolo molto giovane - e la forza di questo popolo e di questo Paese. Poi ha ricordato i cimiteri, con le tante tombe delle persone che hanno sacrificato la loro vita, sono state perseguitate e hanno offerto la vita per la fede nel Signore e per la fraternit. Inoltre, ha ricordato il lavoro svolto dal Consiglio delle comunit religiose in Albania che si incontra regolarmente proprio per conservare la convivenza pacifica e costruttiva per il Paese. E lincontro che lui ha avuto con tutte le comunit religiose in Albania, dove ha visto una ferma volont dellincontro, del dialogo fraterno, sincero, franco, per trasmettere a tutti i credenti la via dellamore, dellincontro e della pace che il Signore ci ha lasciato, perch non ci sono alternative alla via della pace e dellincontro.

D. Ci pu dire qualcosa sulla comunit Bektashi?

R. una corrente del misticismo islamico, che trasmette la pace, la fraternit e la fede nel Signore. un ponte di collegamento tra lOccidente e lOriente. E la via che ha percorso e che percorre il Bektashismo quella della pace e della fraternit, come unica via che conduce al Signore, che fa incontrare gli uomini come fratelli al cospetto di Dio. incontro e accoglienza delle persone al di l di ogni appartenenza o di visione religiosa, etnica, di colore o quantaltro. Il Bektashismo lotta per la famiglia e la difende come fondamento della societ: la famiglia, quella tra luomo e la donna, come punto fermo per oggi e domani. Luomo e la donna sono alla pari, godono della stessa dignit e hanno la stessa valenza nel momento della preghiera nel Tempio. Sono accolti alla stessa maniera, senza discriminazioni n distinzioni. Per cui ununit, secondo il progetto di Dio. I Bektashi non coprono le donne con il burka o con altri tipi di copertura, perch secondo loro luomo limmagine di Dio e la dignit delluomo non deve essere coperta, bens manifesta, quindi pubblica: limmagine di Dio non deve essere coperta. Poi sono anche contro ogni forma di violenza e terrorismo di qualsiasi matrice. Sosteniamo e seguiamo il Santo Padre, Papa Francesco: una guida che porta la bandiera della pace, della convivenza pacifica tra le religioni, tra i popoli e le nazioni. Sosteniamo fortemente questo suo percorso e il cammino intrapreso nel nome di Dio e della fraternit tra i popoli. E siamo altrettanto fieri e orgogliosi di avere anche Madre Teresa come un esempio concreto di come si possa incarnare e vivere lamore di Dio nei gesti concreti verso il prossimo. Colgo loccasione per augurare pace e bene a tutti!

III. LETTERA DEL PAPA PER I 75 ANNI DEL PONTIFICIO ISTITUTO ECCLESIASTICO UNGHERESE (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Il Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese sostenga anche nel futuro, nel miglior modo possibile, tanto il progresso intellettuale e spirituale di tutti i sacerdoti ungheresi e degli allievi che vi risiedono quanto la loro quanto pi stretta comunione con la Chiesa Cattolica e il Romano Pontefice: quanto auspica il Papa in una lettera per i 75 anni dellIstituto indirizzata al cardinale Pter Erd, arcivescovo di Esztergom-Budapest e primate dUngheria. Il Papa ricorda che a causa delle varie difficolt provocate in Ungheria dal regime comunista, non soltanto i pastori e i fedeli della Chiesa Cattolica che vivevano in quella nobile nazione subirono ingiurie e si trovarono esposti al pericolo, ma anche questo istituto. Per tale ragione esso allepoca chiese e ricevette aiuto dalla Santa Sede. Il Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese stato fondato da Pio XII, il 16 luglio 1940.

IV. PAPA PREGA PER IL BRASILE. PADRE CHIERA: CRISI COLPISCE I PI DEBOLI (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Al termine delludienza generale il Papa ha rivolto un particolare saluto ai fedeli brasiliani auspicando che il Paese, in questo momento di difficolt, possa procedere sui sentieri dellarmonia e della pace, con laiuto della preghiera e del dialogo. In Brasile, oggi il Senato dovrebbe votare limpeachment della presidente Dilma Rousseff accusata di aver manipolato i bilanci: baster la maggioranza semplice per sospenderla dalla carica per almeno di 180 giorni, mentre avr inizio il processo vero e proprio. Una crisi istituzionale gravissima che colpisce soprattutto i pi poveri come dice, al microfono, padre Renato Chiera, fondatore della Casa do Menor in Brasile, presente oggi in Piazza San Pietro:

R. In Brasile c la crisi politica, ma c la crisi generalizzata a tutti i livelli, morale, religiosa e questo quello che ci fa pi paura. La crisi politica una conseguenza. Cosa sta succedendo? I poveri, che hanno incominciato a essere soggetti, anche con tutti i limiti io non assolutizzo nessun governo adesso hanno paura: paura di perdere anche le conquiste che ci sono state. E noi vediamo che gi ci sono segni grandi di disoccupazione, di inflazione, di abbandono a livello educativo, di abbandono a livello sociale E noi, che lavoriamo nella periferia della periferia con gli ultimi, lo sentiamo fortemente perch ci sentiamo abbandonati. C molta violenza, c molto narcotraffico, c molta droga e la gente stanca e non sa cosa fare. Crede di poter risolvere questi problemi facendo altra violenza. In quattro anni, 230 mila persone assassinate, in maggior parte giovani

D. Prima dei Mondiali di calcio, Casa do menor aveva lanciato un forte allarme, che purtroppo poi si verificato, e cio che per mostrare la vetrina, si poi per cancellata senza nessun rispetto la vita di molti poveri. Con le Olimpiadi si rischia questo unaltra volta?

R. Noi stiamo continuando la stessa esperienza. Rio sta diventando bella: la stanno rifacendo tutta. Diventer bella! Ma si cerca di nascondere, di togliere tutto quello che pu fare brutto, che pu sporcare. E chi sporca sono i poveri e chi sporca sono i negri, chi sporca sono i ragazzi, chi sporca il popolo abbandonato. La crackolandia adesso confinata: a livello di ragazzi, non ci sono pi tanti ragazzi in strada, perch la polizia li scaccia. Vai a Copacabana: non ci sono pi. Allora dicono: Ma non ci sono pi i ragazzi di strada!: lo sai dove sono? Nel narcotraffico. Perch lunico spazio dove hanno protezione, visibilit e possibilit di vivere. Per, nel narcotraffico loro sono addestrati a uccidere e a essere uccisi. Anche se quantitativamente sembra che sia minore labbandono, ma molto pi grave perch sono ragazzi attinti dalla violenza e loro stessi molto violenti. Ragazzi che hanno ucciso e mi dicono: Padre, tu non sai che se io non uccido, mi uccidono!. E noi stiamo cercando di essere presenti in queste frange pi povere e pi ferite. Noi lavoriamo molto con i bimbi abbandonati: bimbi! Storie di violenza che noi adulti facciamo su di loro, cose che sono vergognose. Il Papa indignato, io lo sono con lui. E noi crediamo che adesso le cose peggiorino. Lo Stato di Rio in fallimento: lo Stato in fallimento. I vescovi hanno lanciato questa voce molto forte, dicendo al governo che deve guardare ai poveri e adesso noi abbiamo molta paura che torniamo al passato. E questo mi fa soffrire molto.

V. ANCHE UN TAPPO PU DARE UNA MANO (LOSSERVATORE ROMANO DEL 12.05.16)

Anche un tappo pu dare una mano o, meglio, persino crearla: lo hanno dimostrato a Francesco quindici alunni dellistituto romano Massimiliano Massimo nel presentargli linnovativo progetto Crowd4Africa, che trasforma, appunto, tappi di bottiglia in protesi per bambini con la mano amputata, grazie alle stampanti 3d.

Con i giovani, tra i quindici e i diciassette anni, hanno collaborato venti genitori insieme anche a settanta bambini alunni della scuola retta dai gesuiti. Lobiettivo fornire a due ospedali africani un sistema completo per produrre protesi e altro materiale sanitario utilizzando rifiuti plastici spiega il coordinatore Claudio Becchetti nella convinzione che la formazione dei ragazzi sia completa solo aiutando gli altri. Si tratta, in sostanza, di mettere a disposizione dei medici che operano in Africa una mini fabbrica e i relativi modelli 3d, in modo che possano produrre in loco le protesi. Sono stati scelti come obiettivi di riferimento il Lacor St. Mary hospital a Gulu, in Uganda, e il Centro sanitario di Kenge, nella Repubblica Democratica del Congo: a costi bassissimi sar dunque possibile garantire un futuro a tanti bambini, altrimenti destinati allemarginazione assoluta. Ad accompagnare i ragazzi allincontro con il Papa cera il gesuita Giovanni La Manna, rettore del Massimo. Questa iniziativa concreta spiega sta unendo ancor di pi le famiglie, consentendo di passare pi tempo insieme per fare qualcosa di utile per chi meno fortunato.

A Rio de Janeiro, per la prima volta in assoluto, il quartier generale di una nazionale olimpica sar allestito in una parrocchia. Liniziativa stata pensata da Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico italiano, con il cardinale Tempesta, arcivescovo di Rio, e la collaborazione del cardinale Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. Niente alberghi o circoli sportivi spiega Pancalli ma la parrocchia dellImmacolata Concezione, perch vogliamo condividere con la comunit quei valori di integrazione e inclusione sociale che rappresentano lessenza vera del nostro movimento. Per le Olimpiadi, conferma la velocista Oxana Corso, campionessa e primatista mondiale, gli atleti paralimpici italiani si impegneranno per la costruzione di un impianto sportivo per disabili nella parrocchia di San Geraldo, una delle favelas pi povere spiega padre Leandro Lenin, responsabile per la pastorale sportiva dellarcidiocesi brasiliana.

Tanto sport alludienza generale, comprese alcune particolarissime squadre di calcio. Dalla Polonia sono arrivati i rappresentanti della formazione di detenuti che, il 6 novembre, per il giubileo dei carcerati, affronter la rappresentativa di una prigione italiana. La particolarit che le due compagini saranno formate per met da detenuti e per met da agenti di custodia. DallUngheria, invece, sono venute a Roma tre formazioni per un torneo con la selezione della Guardia svizzera pontificia: la nazionale di calcio zingara magiara, composta da giovani rom che hanno trovato nel calcio una via per lintegrazione sociale; il team della guardia del Parlamento di Budapest; la selezione della regione della Transilvania.

A completare il campo, oltre a una delegazione di tennisti, a Roma per i campionati internazionali, e ai maestri di sci abruzzesi, i rappresentanti della Federazione italiana di tennistavolo, che stanno lanciando la campagna stacca la spina e gioca, insieme alla societ statunitense Killerspin, per invitare tutti spiega il presidente Francesco Sciannimanico a riappropriarsi del proprio tempo staccando appunto il contatto continuo col mondo tecnologico e virtuale. Con il dono offerto al Papa un tavolo da ping pong bianco con il suo stemma vogliamo invitare i genitori a trovare pi tempo per stare insieme e giocare con i figli, aggiunge il presidente.

In questo contesto sinserisce anche il progetto Scarty, lanciato dal comune di Lucca con il coinvolgimento di oltre duemila bambini. un percorso educativo dicono per promuovere la cultura del rispetto per lambiente e trasformare i piccoli in veri e propri ambasciatori ecologici.

Inoltre, per i venticinque anni di fondazione, una folta rappresentanza della Direzione investigativa antimafia italiana (Dia), diretta da Nunzio Antonio Ferla, ha partecipato allincontro con Francesco proprio per avviare un momento di resoconto della nostra attivit. Alludienza si parlato anche di giovani e spiritualit. E cos una delegazione del Governo e delle poste polacchi ha donato a Francesco la prima copia dellalbum dedicato alla prossima giornata mondiale della giovent di Cracovia. Mentre a presentare il loro impegno per la spiritualit dellunit nel matrimonio sono venuti a incontrare il Papa centocinquanta giovani focolarini, provenienti da trenta nazioni, in questi giorni alla Mariapoli di Castel Gandolfo per un incontro di formazione. Al Pontefice stato anche consegnato il dvd del documentario su Nostra Signora de la Altagracia, patrona del popolo della Repubblica Dominicana. Significativo, infine, lincontro con la delegazione buddista di Taiwan, appartenente allassociazione Fo Guiang Shan, guidata dai venerabili Manchine e Chueh Yun.

VI. UNOPERA DARTE PER LA CARIT DI FRANCESCO IN AFRICA (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Larte dal volto misericordioso. Si potrebbe riassumere cos liniziativa a scopo benefico presentata stamani nel Salone Raffaello dei Musei Vaticani e promossa dalla Segreteria per la Comunicazione e dai Musei Vaticani in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano e lOfficina della Comunicazione. Christos box. Tra arte e misericordia. Un dono per Bangui, il titolo delliniziativa.

Il cofanetto con la serie in dvd Alla scoperta dei Musei Vaticani prodotta dal Ctv e da Officina della Comunicazione impacchettato dallartista pop Christo, secondo la sua celebre tecnica. Sulla copertina del cofanetto, il volto di un personaggio dellaffresco di Raffaello La Scuola di Atene. Si tratta di un giovane, il cugino di Papa Giulio II dipinto accanto ad Aristotele, che ha colpito lartista bulgaro-americano per la sua bella espressione. Loriginale sar custodito dalla Segreteria per la Comunicazione mentre 300 cofanetti, numerati e firmati dallartista, saranno venduti a mille euro ciascuno dalla casa daste Chisties. Per volont del Papa, il ricavato sar devoluto al poverissimo ospedale pediatrico di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, visitato dallo stesso Francesco durante il suo viaggio. Un messaggio di unione fra arte, misericordia e dono? Ci risponde mons. Dario Edoardo Vigan, prefetto della Segreteria per la Comunicazione:

R. Assolutamente s. Bisogna sottolineare come questa sia unesperienza che mostra come premi il metodo del mettersi in rete: c il Centro Televisivo Vaticano, che ha prodotto questi documentari, c la generosit del maestro Christo, c una societ la Fai che ha permesso queste opere darte, c una produzione esecutiva bergamasca. Tutto questo confluito nel rendere possibile un atto di misericordia laddove il Papa ha aperto la prima Porta della Misericordia durante lAnno Santo. Questa diventa unopera molto importante e permetter al Papa di tornare idealmente dove ha aperto la Porta della Misericordia e fare un gesto concreto di misericordia.

D. Tramite larte, tramite Raffaello rivisitato da un artista contemporaneo, si evidenzia anche lattenzione della Comunicazione della Santa Sede per la contemporaneit?

R. Assolutamente. Daltra parte, noi viviamo nella contemporaneit e quindi non possiamo fare altro e la forma voluta da Papa Francesco va in questa direzione che trovare i modi per dire la forza del Vangelo del Signore Ges, che pu abbracciare tutto lumano, in questa che lepoca della contemporaneit.

A dicembre, il ricavato sar dunque consegnato al nosocomio. A intervenire alla conferenza stampa, lo stesso artista Christo, attualmente impegnato in uninstallazione sul Lago di Iseo, e il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci: Un Papa, Giulio II Della Rovere, ha chiamato Raffaello perch nel suo appartamento privato, quello che oggi tutti conoscono come Le Stanze, celebrasse in affresco la sua persona e la sua Chiesa. Una Chiesa che Papa Giulio a suo modo amava, anche se riteneva che per difenderla fosse giusto usare gli strumenti della politica, della diplomazia e anche della guerra, oltre che la gloria delle arti. Sono passati appena cinque secoli e un altro Papa Francesco usa Raffaello per un atto di misericordia, per sovvenire un ospedale pediatrico nel cuore pi marginale, pi dimenticato dellAfrica. Ci fa capire quante cose sono cambiate in appena cinque secoli!

Nel suo viaggio nella Repubblica Centrafricana, Papa Francesco rimase molto colpito dal fatto che allospedale dedicato ai bambini mancasse la struttura per lossigeno e la rianimazione. E il Papa ha reso evidente come anche larte possa essere una via di misericordia.

VII. CARDINAL PAROLIN A GIUGNO IN UCRAINA PER PORTARE SOLIDARIET DEL PAPA (RADIOGIORNALE DELLA RADIO VATICANA DELL11.05.16)

Il mese prossimo, il card. Pietro Parolin si recher in Ucraina per esprimere la solidariet del Papa alla popolazione sofferente: ad annunciarlo, stato lo stesso segretario di Stato, in visita in Estonia. Stamani, allUniversit di Tartu, il porporato ha tenuto un discorso incentrato sulle relazioni internazionali della Santa Sede. Al centro del suo intervento, anche la questione migratoria e la crisi di valori in Europa. Data la gravit della situazione attuale, io stesso mi recher in Ucraina il mese prossimo, per esprimere la solidariet del Santo Padre a coloro che soffrono: cos il card. Parolin annuncia il suo viaggio in Ucraina. Ricordando la colletta per il Paese indetta dal Papa per lo scorso 24 aprile, il porporato sottolinea che la Santa Sede particolarmente preoccupata per la questione umanitaria in peggioramento, a causa del conflitto in corso e dellinflazione che ha lasciato pi di mezzo milione di persone senza cibo, provocando un milione e mezzo di sfollati. Drammatiche anche lemergenza sanitaria aggiunge il segretario di Stato e le condizioni dei bambini che non possono frequentare le scuole e sperimentano quotidianamente la violenza, rimanendone traumatizzati.

Di fronte a tutto questo sottolinea il segretario di Stato la Chiesa cattolica, sebbene sia una minoranza in Ucraina, sta rispondendo ai bisogni della popolazione, mentre la Santa Sede sta preparando interventi specifici a beneficio di tutti, senza discriminazioni religiose. Al contempo, ribadisce il card. Parolin, importante rispettare il diritto internazionale ed umanitario, incoraggiando le parti in causa ad intraprendere il dialogo per superare le difficolt attuali ed alleviare le sofferenze della popolazione.

Poi, lo sguardo del porporato si allarga a tutta lattivit diplomatica della Santa Sede, che lontana spiega da approcci puramente politici o commerciali, ma basata, piuttosto, su quattro principi fondamentali: dignit della persona umana, promozione del bene comune, solidariet e sussidiariet. Di qui, il richiamo a fare attenzione a due crisi attuali dellEuropa: la crisi migratoria e quella di valori. Riguardo alla prima, il porporato si appella ad una risposta umanitaria che sappia bilanciare la tutela dei diritti dei cittadini europei e laccoglienza dei migranti, attraverso un dialogo franco e rispettoso tra i Paesi di origine, transito e destinazione dei profughi.

Quanto alla crisi di valori, invece, il segretario di Stato richiama limportanza della tutela dei diritti umani, da non ridurre a mero individualismo, ma da intendere come universali, in quanto essenziali per la persona e la sua dignit. Infine, il card. Parolin rende noto che gioved 19 maggio Papa Francesco ricever in udienza il nuovo ambasciatore dellEstonia presso la Santa Sede, Vino Reinert, che presenter le Lettere credenziali.

Prima di recarsi presso lUniversit di Tartu, stamani il segretario di Stato ha presieduto la Messa nella Chiesa cittadina dellImmacolata Concezione, portando ai fedeli presenti il saluto e la benedizione del Pontefice. Nella sua omelia, il porporato ha ricordato gli aspetti essenziali della vita dei vescovi e dei sacerdoti, ovvero la fedelt a Cristo, la vigilanza, lattenzione alla Parola di Dio e la preghiera. Centrale anche il richiamo ai pastori, affinch si pongano al servizio del gregge che stato loro affidato, senza pensare di trarre profitto dai fedeli, ma vedendo invece come spendersi per essi. Ieri pomeriggio, inoltre, il card. Parolin ha presieduto la Santa Messa nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Tallin: ricordando la testimonianza di sacerdoti, religiosi e laici di fronte a persecuzioni, deportazioni ed ostacoli di ogni genere vissuti dalla Chiesa estone nel periodo delloccupazione e della dittatura, il porporato ha esortato i fedeli a continuare nella coraggiosa missione della nuova evangelizzazione anche oggi, soprattutto di fronte a sfide non meno rilevanti, come la secolarizzazione, lindifferenza religiosa e lostilit alla fede.

In questottica, il segretario di Stato ha insistito sullimportanza della dimensione ecumenica, soprattutto in un Paese, come lEstonia, con una forte tradizione ortodossa e luterana. Vi incoraggio ha detto ai fedeli a continuare a pregare insieme, a promuovere il dialogo ed a cooperare a varie iniziative per diffondere la fede e promuovere il bene comune, nello spirito del Vangelo, perch la divisione tra cristiani contraria alla volont di Cristo. Da ricordare che lEstonia la seconda tappa del viaggio che il card. Parolin sta compiendo nellarea baltica: dal 7 al 9 maggio, infatti, il porporato stato in Lituania, mentre nella serata di oggi si sposter in Lettonia. Il ritorno in Italia previsto per il 13 maggio.

Comunicazioni della Santa Sede

OFFICIAL VISIT OF HIS EMINENCE CARDINAL PIETRO PAROLIN, SECRETARY OF STATE, TO THE REPUBLICS OF LITHUANIA, ESTONIA AND LATVIA 713 MAY 2016

LATVIA

Thursday 12 May

10:00

Presidential Palace, Riga. Meeting with His Excellency Raimonds Vjonis,

President of the Republic of Latvia

10:30

Transfer to the Freedom Monument. Wreath-laying ceremony

10:50

Meeting with His Excellency Mris Kuinskis,

Prime Minister of the Republic of Latvia

11:30

Joint Press Conference

12:00

Official Luncheon hosted by Prime Minister Kuinskis

13:35

Visit to the Occupation Museum, guided by the Director Mr Gunrs Ngels,

and signing of the Guest Book

14:30

Parliament (Saiema) Meeting with Her Excellency Inra Mrniece,

Speaker of the Saeima

15:00

University of Latvia. Presentation of the Latvian translation of the

Encyclical Letter Laudato Si

18:00

St James Cathedral. Holy Mass celebrated by His Eminence

Cardinal Pietro Parolin broadcast by Latvian Television

19:15

National Museum for the Reception hosted by the Apostolic Nuncio

HOMILY OF HIS EMINENCE CARDINAL PIETRO PAROLIN, SECRETARY OF STATE (ST JAMES CATHEDRAL, RIGA, LATVIA THURSDAY 12 MAY 2016) READINGS: ACTS 22:30; 23:6-11, PS 16:1-2A+5, 7-8, 9-10, 11, JN 17:20-26

DA TENERSI RISERVATA

Your Excellencies, Dear Brother Priests, Distinguished Authorities, Brothers and Sisters in Christ,

It gives me great joy to be with you this afternoon for the celebration of the Eucharist. First of all, I wish to convey to you the Holy Fathers warm greetings and the assurance of his prayers and blessings for you and your families. Together with His Excellency Archbishop Pedro Lpez Quintana, Apostolic Nuncio to Latvia, who has been accompanying me in these days, I greet His Eminence Cardinal Jnis Pujats, who will soon be celebrating the 25th anniversary of his episcopal ordination. I also greet Archbishop Zbigevs Stankevis and the other Bishops of Latvia, the priests, religious and lay faithful here present. In a special way, I greet the civil Authorities and the representatives of the other Christian Churches and communities who honour us today with their presence. Todays celebration takes place in the context of the 25th anniversary of the re-establishment of diplomatic relations between the Holy See and Latvia, following a period of interruption during the Soviet occupation of your country. Pope John Paul II made a memorable visit to Latvia in 1993. Ever since then, bilateral relations have been further strengthened, especially with the signing of the Agreement of 2000, which replaced the 1922 Concordat and came into force in 2002. We give thanks to God for these good relations, as well as for the high level of cooperation between Church and State in this land, and we remember especially all those who worked tirelessly to promote mutual understanding and collaboration in various fields.

Todays Gospel passage has special relevance for Latvia, where the various Christian denominations are well represented. The text we have just heard is the last part of Jesus high priestly prayer, where he prays for all believers and for their unity with him and with one another.

Jesus prays not only for those who were with him at the Last Supper but for all Christians: I do not pray for these only, but also for those who believe in me through their word, that they may all be one; even as you, Father, are in me and I in you, that they also may be in us, so that the world may believe that you have sent me (Jn 17:20-21). We too are included in Jesus prayer; this should encourage and strengthen us in our resolve to follow him and bear witness to him.

Jesus is concerned about unity among those who profess to be his disciples: that they may be one, even as we are one (Jn 17:11). Jesus prays that all believers may be united in the same way that the Father and the Son are united. The unity of Christians should be like the unity of the Holy Trinity, the one true God. This unity is the unity of love; in fact, the Holy Spirit is referred to as the bond of love between the Father and the Son. The key to unity among Christians is love, namely, the love that God shows towards us and the love that we are to have for one another. We Christians will be united to the extent that we love one another. Unity among Christians is essential if the message we proclaim is to be convincing. Jesus prays that they may become perfectly one, so that the world may know that you have sent me (Jn 17:23). We cannot hope to draw others to Christ if we are divided among ourselves.

Furthermore, Christian disunity is contrary to Christs express will. As Pope John Paul II reminds us, Christs prayer that all may be one is, at one and the same time, a binding imperative, the strength that sustains us, and a salutary rebuke for our slowness and closed-heartedness (Novo Millennio Ineunte, n. 48). Hence, we must constantly renew our efforts to overcome divisions, even if at times we could be tempted to become discouraged because of the lack of visible progress. However, we should continually bear in mind that none of the good that we do goes to waste; God will bring it to fruition in his own way and in his own time. Furthermore, we should not slacken our efforts or give up because of obstacles, misunderstandings or failures, since full and visible communion among Christs followers will ultimately come about not because of human efforts but through the prayer of our common Lord: It is on Jesus prayer and not on our own strength that we base the hope that even within history we shall be able to reach full and visible communion with all Christians (ibid., n. 48).

Ecumenical endeavour should never be seen as a merely optional activity confined to a few enthusiasts, but should involve all of Christs followers. Pope Benedict XVI, at the beginning of his Pontificate, reiterated the Catholic Churchs irreversible commitment to this noble effort, and his successor, Pope Francis has spared no efforts to develop good personal relationships with other Christian leaders and promote ecumenical initiatives at all levels.

I know that there is already much cooperation between the Christian denominations in Latvia. Regular meetings for common prayer and witness take place in various places. I am aware also that it is normal practice for the leaders of the different Churches and ecclesial communities to address a common message to society on issues of ethics, the protection of life or social justice. It is also good that relations between Christian leaders are characterized by a fraternal spirit and that at local level there are many examples of ecumenical cooperation among communities and prayer groups. However, it is always possible to do more to overcome obstacles and misunderstandings, promote greater involvement on the part of priests, religious and laity, and engage in serious theological dialogue about various issues of common interest.

Personal relations and ecumenical cooperation in various areas play a very important role in bringing Christians closer together and working for the goal of visible unity. Two years ago in Jerusalem, Pope Francis and Patriarch Bartholomew of Constantinople signed a joint declaration in which they stated: Yet even as we make this journey towards full communion we already have the duty to offer common witness to the love of God for all people by working together in the service of humanity, especially in defending the dignity of the human person at every stage of life and the sanctity of family based on marriage, in promoting peace and the common good, and in responding to the suffering that continues to afflict our world (Common Declaration, 25 May 2014). The world today and the people of our time need this common witness to the good news of the Gospel; in this way, they will be able to rediscover the path that leads to truth, justice and peace.

In conclusion, I ask God to bless all of you, as well as the various Christian communities present in this land. I pray that he will assist you in your ecumenical initiatives and enable you to continue a positive and valuable contribution to the good of Latvian society as a whole.

Just over 800 years ago, Pope Innocent XII consecrated Livonia, Terra Mariana or Land of Mary, to the Mother of God. Over the centuries, she has accompanied the people of this land, now the two independent Republics of Latvia and Estonia, in their joys and sorrows. She is no less present with you today. With gratitude for your warm welcome, I entrust you and your families to her heavenly protection and to the intercession of the Patron Saints of your land.

NELLA CONFERENZA DEL CARDINALE PAROLIN ALLUNIVERSIT ESTONE DI TARTU. COME LE RADICI DEL PIOPPO (LOSSERVATORE ROMANO DEL 12.05.16)

Il futuro dellEuropa e lattuale crisi di valori del continente, il fenomeno migratorio con tutte le sue ripercussioni sulla societ e la situazione dellUcraina, dove il cardinale Pietro Parolin si recher il mese prossimo per portare la solidariet del Papa a quanti soffrono: sono le tre questioni di particolare interesse per la Santa Sede in questo momento storico, di cui il segretario di Stato ha parlato allUniversit estone di Tartu.

Invitato dallateneo nellambito del suo viaggio nei Paesi baltici, il porporato ha tenuto mercoled 11 maggio una conferenza sul tema: La Santa Sede e le relazioni internazionali. Dopo una panoramica generale dellargomento, il relatore entrato nel vivo dellattualit e si soffermato anzitutto sulla questione europea, affrontata da Papa Francesco in varie occasioni, in particolare a Strasburgo il 25 novembre 2014, quando ha sottolineato che la ricerca dellunit e della pace attraverso la promozione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, richiede un costante riferimento al ricco patrimonio del vecchio continente. Per illustrare questo punto, ha proseguito Parolin, il Pontefice ha usato una suggestiva immagine del poeta italiano Clemente Rebora: quella di un albero di pioppo, i cui rami che raggiungono il cielo, sono squassati dal vento, mentre il tronco rimane piantato in profondit attraverso le radici. Proprio come lEuropa che nella sua storia ha raggiunto grandi altezze, puntando a nuovi e ambiziosi obiettivi, spinta da una sete insaziabile di conoscenza. Ma lo sviluppo del pensiero e della cultura e le scoperte scientifiche sono dovuti alla solidit del tronco e alla profondit delle radici che nutrono la pianta. Mentre se le radici si perdono, il tronco appassisce lentamente. Da qui il paradosso che per progredire verso il futuro c bisogno del passato, di non fuggire dal presente e dalle sue sfide. In particolare, ha fatto notare il segretario di Stato, lEuropa ha bisogno di superare lindividualismo, che porta un impoverimento umano e unaridit culturale, a causa dei quali, come dice il Papa, abbiamo un eccesso di cose inutili, ma non abbiamo pi la capacit di costruire autentiche relazioni umane vissute nella verit e nel rispetto reciproco.

Eppure, ha rimarcato con forza il cardinale Parolin, piuttosto che cedere al pessimismo, Francesco incoraggia lEuropa a recuperare vigore, idealismo, spirito di curiosit e di impresa, e, soprattutto, la sua sete di verit, attingendo al suo immenso patrimonio umano, artistico, tecnico, sociale, politico, economico e religioso. Anche perch, ha proseguito collegandosi al secondo tema, una seria riflessione su questi temi dovrebbe aiutare lEuropa anche ad affrontare la crisi migratoria in atto. Fenomeno per il quale il Pontefice nutre una profonda preoccupazione, soprattutto per la condizione dei rifugiati. E la recente visita a Lesbo stata proprio un gesto di solidariet per quanti hanno intrapreso viaggi pericolosi e un appello al mondo per rispondere in maniera degna.

Infine, quanto allUcraina, il porporato ha ricordato la colletta voluta dal Papa per lo scorso 24 aprile. Nel Paese, ha detto, il conflitto in corso e linflazione che ha drasticamente ridotto il potere dacquisto hanno lasciato pi di mezzo milione di persone con urgente bisogno di cibo. Inoltre si registra oltre un milione e mezzo di sfollati interni, mentre nelle zone pi direttamente colpite molti bambini non sono in grado di frequentare la scuola, altri sono affetti da gravi traumi psicologici e alcuni hanno anche perso la capacit di leggere e scrivere. Da qui lannuncio del viaggio che il cardinale compir il mese prossimo per esprimere la solidariet del Papa alla popolazione ucraina.

Prima dellintervento accademico, sempre a Tartu, il porporato aveva celebrato la messa nella chiesa dellImmacolata Concezione. Allomelia riferendosi alle letture liturgiche, ha spiegato che esse parlano di addii: quello di Paolo agli anziani di Efeso prima di partire per Gerusalemme, e quello di Ges, che nella notte della passione prega il Padre, esprimendo la sua preoccupazione amorevole per i discepoli. Entrambi, ha spiegato Parolin, evidenziano aspetti essenziali della vita di ogni pastore e di ogni cristiano: la fedelt, la vigilanza, lattenzione alla parola di Dio e la preghiera. Nel pomeriggio il segretario di Stato ha visitato la parrocchia dello Spirito Santo a Valga, quindi ha varcato il confine lettone e ha raggiunto Riga, ultima tappa della visita nei Paesi baltici.

TWEET HANDLE @TERZALOGGIA (SEGRETERIA DI STATO) STATEMENT OF H.E. ARCHBISHOP BERNARDITO AUZA, PERMANENT OBSERVER OF THE HOLY SEE TO THE UNITED NATIONS. PANEL I: INTERFAITH HARMONY PROMOTING INTER-RELIGIOUS DIALOGUE AND TOLERANCE, AS WELL AS A CULTURE OF PEACE (NEW YORK, 6 MAY 2016)

Violence and terrorism must not be identified with

any specific religion, race, nationality or culture.

Chiesa nel Mondo

RAPPORTO IOR: VERTICI ISTITUTO A CONFRONTO CON RADIO VATICANA E OSSERVATORE ROMANO (RADIO VATICANA DEL 12.05.16)

Il Rapporto annuale disponile cliccando ctrl + il link qui sotto

http://www.ior.va/content/dam/ior/documenti/rapporto-annuale/Bil_IOR_Annual%20Report_2015__ITA_Sito.pdf

Un momento della tavola rotonda dei Vertici dello IOR

con la Radio Vaticana e LOsservatore Romano

In occasione della pubblicazione del Rapporto Annuale 2015 dello IOR, il Presidente dellIstituto Jean-Baptiste Douville de Franssu e il Direttore generale Gian Franco Mamm si sono confrontati in una tavola rotonda con Giuseppe Fiorentino dellOsservatore Romano e Alessandro Gisotti della Radio Vaticana, sui dati del rapporto, lopera di rinnovamento della struttura e il futuro dellIstituto per le Opere di Religione:

Il presidente de Franssu ha innanzitutto risposto alla domanda sul perch il Vaticano e la Chiesa abbiano oggi bisogno dello IOR e quali servizi lo IOR offra alla Chiesa:

First of all, we should remember that the Vatican being a sovereign State Innanzitutto ha risposto il presidente dello IOR dobbiamo ricordare che il Vaticano essendo uno Stato sovrano ha una sua economia, e come ogni Stato sovrano che ha uneconomia ha bisogno di unistituzione a cui ci riferiremmo tradizionalmente come unistituzione finanziaria che consenta il trasferimento dei pagamenti e che permetta ai differenti agenti economici di operare. Questo il ruolo primario dello IOR. Inoltre, ha aggiunto de Franssu, lo IOR ha sviluppato un servizio di gestione del patrimonio. In particolare, ha osservato, lo IOR aiuta le congregazioni, le istituzioni e le diocesi a gestire i propri asset e i propri soldi. Quindi, ha ribadito, due principali attivit: pagamenti e servizi gestionali. Penso ha detto che il ruolo che svolge per la Santa Sede e lo Stato della Citt del Vaticano, sia di grande importanza perch permette ai diversi elementi della economia del Vaticano di funzionare.

E stato dunque chiesto al direttore generale Mamm se si pu dire che oggi lo IOR sia completamente trasparente e come sono potuti accadere gli abusi che si sono verificati nel passato: Come potuto accadere? E comunque una comunit di uomini e sicuramente ha osservato Mamm - lassenza di regole, di un ordinamento e di una serie di norme stringenti ha consentito questo. Posso dire con certezza che oggi lo Ior assolutamente pulito, se dobbiamo utilizzare questo termine. E stata fatta una grande attivit di riordino di tutta la clientela, sulla base di una regolamentazione oggi molto precisa: regolamentazione che ha determinato procedure e regole certe, con griglie normative e procedurali assolutamente efficaci. Diciamo che stato costituito finalmente un presidio, dal quale sar impossibile poter tornare indietro.

Sempre sul tema della credibilit dellIstituto, stata rivolta una domanda al presidente de Franssu. Lo IOR, si osservato, stato collegato ad una serie di scandali ed stato riportato che la Mafia ha usato lo Ior per il riciclaggio di denaro. Cosa, dunque, si pu rispondere al riguardo:

I think first and foremost, its important to remember what are the core values of the Institute Prima di tutto ha affermato il presidente dello IOR importante ricordare quali sono i valori fondanti dellIstituto. Lobiettivo principale dellIstituto aiutare il Santo Padre, aiutare la Chiesa e la sua opera. Quindi, molti dei punti presenti nella domanda, che sono essenzialmente negativi, non hanno nulla a che fare con lo IOR. Il focus su cui ci siamo concentrati e che abbiamo sviluppato ancora di pi dallarrivo di Gian Franco Mamm come direttore generale, di essere una istituzione il pi possibile pulita e rigorosa. A proposito degli abusi del passato, de Franssu assicura che stata compiuta una grande mole di lavoro per comprendere cosa sia successo e perch in modo da restituire alla Chiesa qualsiasi cosa sia stata portata via allIstituto. Il presidente sottolinea inoltre che ogni istituzione finanziaria che non abbia una forte governance, dei seri controlli, e una solida disciplina e organizzazione , inevitabilmente, esposta a potenziali abusi perch non si possono servire due padroni. E i soldi rappresentano una tentazione. Quindi, soggiunge, negli ultimi anni stata messa in campo unopera che faccia s che non succeda mai pi quanto successo in passato. Rileva poi che lo IOR, come tutte le istituzioni finanziarie, soggetta a questo tipo di problemi, ma comprensibile che ci si aspetti dallIstituto una maggiore integrit. Lo IOR ha affermato unistituzione finanziaria che difficilmente potrebbe essere pi trasparente ed efficiente di quanto lo sia oggi.

Sempre il presidente de Franssu ha quindi risposto ad una domanda riguardo investimenti dello IOR in compagnie di carburanti fossili, se questo suona strano dopo la pubblicazione della Laudato si:

First of all, currently the percentage of equities in IORs proprietary portfolio is very limited: 17%... Prima di tutto ha spiegato de Franssu attualmente la percentuale di azioni nel portafoglio dello IOR molto limitata: l1,7 per cento. E in questo 1,7 per cento non c alcuna societ che faccia qualcosa contro linsegnamento della Lautato si. Il presidente dello IOR ha rammentato che gli ultimi 12 mesi sono stati un periodo molto difficile per i mercati finanziari e quindi stata molta ridotta la quota azionaria nel portafoglio dello IOR. Quando si potr riaumentare questa quota, ha aggiunto, gli investimenti dovranno essere in societ che non siano contrarie agli insegnamenti del Santo Padre

Ancora il presidente de Franssu ha risposto sulla sorte del VAM, il Vatican Asset Management:

This concept of Vatican Asset Management was one of COSEA reccomendations Il concetto di Vatican Asset Management era tra le raccomandazioni di COSEA. Quindi ha sottolineato questo completamente separato dallo IOR. Si tratta di due argomenti separati. Ho visto che alcuni commenti tendono a mischiare le due cose ma questo non corretto. De Franssu ricorda inoltre che COSEA, la commissione voluta da Papa Francesco per fornirgli alcuni consigli riguardanti lorganizzazione amministrativa e finanziaria della Santa Sede, offr alcune indicazioni. Alcune sono state applicate, altre non ancora e altre non verranno mai attuate.

Il direttore generale Mamm ha invece risposto sui motivi che hanno fatto s che il 2015 non fosse un anno particolarmente redditizio per lo IOR:

Intanto non direi che non sia stato redditizio: stato afferma Mamm redditizio compatibilmente con le difficolt obiettive del mercato, della sua volatilit, delle crisi che ci sono state, come quella greca. Diciamo che, da parte nostra, stato fatto un lavoro, comunque, efficiente e di grande dignit. Sar possibile verificare i numeri dai nostri bilanci. Lutile di questanno coerente con lo scenario economico-politico di riferimento e va considerato anche alla luce del fatto che ci lasciamo alle spalle una fase importante di transizione. Per quanto riguarda invece i rendimenti dei nostri clienti, questi hanno rispettato i loro desiderata. Questo un altro concetto importante: ovvero non esiste una formula assoluta di gestione patrimoniale o di gestione dei risparmi dei nostri clienti, esiste quello che il nostro cliente ci chiede di realizzare, tenendo conto anche dei limiti che ci impone. Dal punto di vista della propriet, prosegue il direttore generale, tutto quello che poteva essere fatto, stato fatto. Gli utili sono stati realizzati. E il compito di destinarli alla Commissione cardinalizia stato assolto. Quello che sicuramente continueremo a fare ed questo lobiettivo primario - sar rendere il sistema IOR sempre pi efficiente. Ed quello che stiamo gi facendo sia in termini di professionalit interne sia in termini di strumenti e di piattaforme tecnologiche. Guardando al futuro lidea che ci muove quella dello sviluppo, non della sopravvivenza.

Dal presente al futuro dello IOR. Al presidente dellIstituto de Franssu la domanda su cosa deve ancora essere fatto per cambiare la reputazione dello IOR come luogo dove si ricicla il denaro sporco o si nasconde al fisco. E ancora, quale sia il futuro dello IOR, la sua direzione:

I think its an important question because we need to reflect positively on the reality of what IOR is today Penso che sia una domanda importante ha risposto il presidente dello IOR perch dobbiamo riflettere positivamente sulla realt dello IOR di oggi. Ma prima di parlare dello IOR e del suo processo di evoluzione voglio ringraziare lo staff dello IOR perch non sempre stato facile per loro; queste sono persone che hanno sofferto a causa delle prove di reputazione alle quali lIstituto stato esposto. Abbiamo moltissime persone leali e lavoratrici che sono orgogliose di ci che fanno ogni giorno e se non fosse per loro, lo IOR probabilmente non sarebbe ci che oggi. Quindi, per me c unopportunit di ringraziare tutte queste persone per il loro impegno e il loro duro lavoro. E impossibile riciclare denaro allo IOR. Pu essere accaduto in passato come accaduto in molte, molte istituzioni bancarie e finanziarie nel mondo. Ma nel momento in cui si ha una definizione molto precisa di quale cliente possa avere un conto allo IOR e noi, in base al diritto canonico, abbiamo una definizione molto precisa non tutti possono aprire un conto. Le regole sono molto severe e tutto il team allo IOR stato addestrato a conoscere, comprendere, rispettare e seguire queste regole. Secondo, ha proseguito de Franssu, quando si mette in atto una serie di accordi fiscali cosa che stiamo facendo con vari Paesi, dove i clienti sono domiciliati, allora chiunque volesse usare un conto per riciclare del denaro, lultimo posto in cui vorrebbe andare, sarebbe lo IOR. Il presidente ha cos ribadito che lo IOR ora unistituzione impegnata nel combattere il riciclaggio di denaro ed ha confermato che lIstituto non nasconde informazioni alle autorit fiscali, ma cerca piuttosto una piena trasparenza riguardo alle informazioni sul cliente. Riguardo al futuro dello IOR, ha quindi sottolineato che si proseguir nella direzione del servizio alla Santa Sede.

Una delle questioni di cui pi si parlato a proposito dello IOR la chiusura dei conti. Questione posta al direttore generale Mamm assieme alle motivazioni per le quali questi conti sono stati chiusi: Il numero dei conti chiusi al 31 dicembre 2015 informa Mamm stato di 4935. Occorre qui per fare attenzione, perch ad una lettura superficiale potrebbe sembrare che tutti i conti chiusi (4935) fossero conti sospetti ai fini della normativa AML (Anti Money Laundering-Antiriciclaggio): nulla di pi falso! Le posizioni sospette sono state tutte denunciate dallIstituto alle Autorit competenti. La chiusura delle migliaia di conti cui si faceva riferimento avvenuta prevalentemente per altri motivi: o perch conti non pi rientranti nelle nuove categorizzazioni dei clienti a tutela del sistema; o perch conti dormienti ovvero inattivi da decine di anni o perch conti di importi modesti. La chiusura dei conti attualmente congelati perch oggetto di accertamento da parte delle Autorit competenti, sar realizzata dallo IOR non appena questo avr ricevuto le determinazioni del caso.

Ancora, il direttore generale Mamm ha risposto alla domanda se lo IOR abbia perso clienti e se s per quale ragione, se per esempio sia a motivo dellaccordo fiscale con lItalia: Nella maggior parte dei casi spiega il direttore generale dello IOR la chiusura dei conti stata decisa dallIstituto, a motivo del nuovo corso improntato a criteri di maggiore severit e attenzione. Per contro, molte altre posizioni sono state aperte. Nel caso invece di quei clienti che hanno deciso di chiudere le loro posizioni, ci sar stato pure qualcuno che avr perso la fiducia ma, non dimentichiamo, che gli anni che ci lasciamo alle spalle sono stati anni particolarmente difficili. E altrettanto vero, per, che stiamo assistendo a un ritorno di clienti, del quale siamo particolarmente soddisfatti. La nostra clientela ha un grande rapporto di fiducia con lIstituto e con le persone che conosce da molti anni. Sostanzialmente, ha proseguito, questo rapporto di fiducia non venuto meno. Questo rimane per noi un ulteriore stimolo a proseguire nel solco tracciato e soprattutto per ci che riguarda la fiscalit e la trasparenza. Questo non fa che aumentare lautorevolezza del nostro Istituto e la fiducia dei clienti nei nostri confronti. Direi di pi: sotto questo profilo, probabilmente, siamo riusciti a dare un servizio ulteriore alla nostra clientela. Laccordo fiscale, quindi, non un motivo di crisi, ma piuttosto un punto di forza del nuovo IOR.

Dal canto suo, il presidente de Franssu, ha aggiunto che ogni cliente ha la libert di scegliere, quindi se scelgono lo IOR soprattutto per una questione di fiducia e di condivisione degli stessi valori. In questo momento, ha dunque detto, tutti gli sforzi che si stanno portando avanti sono mirati per ringraziare innanzitutto i clienti ma anche per aumentare la qualit e la solidit dei servizi che stiamo offrendo loro.

Sempre al presidente dello IOR de Franssu stata rivolta una domanda su come sia il rapporto tra lIstituto e la Segreteria per lEconomia e ancora tra lo IOR e il Consiglio per lEconomia:

There is no relationship between IOR and the Segreteria per lEconomia Non c un rapporto tra lo IOR e la Segreteria per lEconomia constata de Franssu dobbiamo fornire invece informazioni al Consiglio per lEconomia su base annua che quello che faremo molto presto ci che il cardinale Santos Abril fa quando informa, attraverso il Rapporto Annuale, il Consiglio sui risultati delle attivit dellIstituto per il 2015. Quindi, ha rammentato che il pi alto organismo di supervisione dello IOR la Commissione dei Cardinali, con la quale c un buon rapporto e un sempre pi stretto coordinamento.

Unultima domanda stata dunque rivolta sul contributo dellIstituto alla Santa Sede e alle sue attivit. Ha risposto il direttore generale Mamm, quindi il presidente de Franssu: Anche questanno ha spiegato Mamm lIstituto ha destinato gli utili alla Commissione Cardinalizia e, attraverso questa, ne ha assicurato la disponibilit al Santo Padre, per la sua missione pastorale. La novit di questanno e per me un grande piacere dirlo e poterlo comunicare che la distribuzione ha interessato solo gli utili effettivi e non ha interessato il patrimonio. E questo ha un significato non soltanto in termini squisitamente di bilancio, ma un grande segnale di forza dellIstituto che ne garantisce la sua patrimonializzazione. Questa, ha evidenziato, una novit importante perch un momento di fiducia sia per la comunit finanziaria sia per i nostri clienti, perch quello di non attingere al proprio patrimonio significa avere fatto e svolto un lavoro in modo estremamente corretto. La domanda che potrebbe sorgere : come mai una somma minore questanno?. La risposta molto semplice: la minore somma devoluta questanno, assolutamente compatibile con landamento generale dei mercati, risponde comunque alla volont di non intaccare le riserve disponibili ottemperando, al contempo, alla missione dellIstituto cos come indicata nellarticolo 2 dello Statuto. Lo IOR essendo una fondazione di diritto canonico e civile vaticano ha il compito di servire prima di tutto la propria clientela sparsa in tutto il mondo, assicurandole costi contenuti e servizi efficienti. Lutile realizzato va destinato alla Commissione cardinalizia, che lo mette a disposizione del Santo Padre. Questa la nostra missione e noi vi abbiamo adempiuto.

Il presidente de Franssu ha aggiunto che questo dato una dimostrazione dellevoluzione dello IOR e della sua professionalizzazione, il rigore che adesso esiste. Quanto affermato dal direttore Mamm dimostra il modo in cui ora lavoriamo allo IOR, nellambito del contesto degli Statuti. Riflette levoluzione della governance, della disciplina, dei controlli e certamente della cooperazione sempre pi stretta e della relazione tra la Direzione dello IOR, il Consiglio di Sovrintendenza e la Commissione dei Cardinali.

ARGENTINA. LA COMISIN EJECUTIVA SE REUNI CON EL PRESIDENTE DE LA NACIN 811.05.16)

La Comisin Ejecutiva de la Conferencia Episcopal Argentina se reuni en la tarde de hoy con el Presidente de la Nacin Ing. Mauricio Macri en la Quinta Presidencial de Olivos.Durante el encuentro, que se extendi por espacio de 55 minutos, los obispos entregaron al presidente la invitacin formal para participar del XI Congreso Eucarstico Nacional que se desarrollar en Tucumn del 16 al 19 de junio. El presidente confirm su presencia en la Misa de Clausura del mismo.

El Presidente Macri con Comisin Ejecutiva de la Conferencia Episcopal Argentina

Tambin entregaron al Primer Mandatario el mensaje El Bicentenario de la Independencia. Tiempo para el encuentro fraterno de los argentinos, que se dar a conocer en el da de maana. Se hizo una referencia a los principales temas que plantea el documento y que son una inquietud constante del Episcopado en el contexto de la actualidad.

En este marco se record la relacin entre Iglesia-Estado caracterizada por la autonoma de las realidades temporales y la colaboracin. Se convers adems sobre la situacin social y la necesidad de ir reduciendo los niveles de pobreza que preocupan. Los obispos invitaron tambin al presidente a participar de la beatificacin de Mama Antula que ser el 27 de agosto en Santiago del Estero y de la canonizacin del Cura Brochero el 16 de octubre en Roma. Finalmente se le obsequi al presidente Macri una edicin del libro El Poder de Romano Guardini. Los obispos calificaron a la reunin como cordial y a agenda abierta por la variedad de temas abordados a partir del mensaje del Bicentenario.

Participaron del encuentro Mons. Jos Mara Arancedo, arzobispo de Santa Fe y Presidente de la CEA, el Cardenal Mario Poli, arzobispo de Buenos Aires y Vicepresidente 1 de la CEA y Mons. Carlos Malfa, obispo de Chascoms y Secretario General de la CEA. No pudo estar presente Mons. Mario Cargnello, Arzobispo de Salta y Vicepresidente 2 de la CEA, por encontrarse fuera del pas. Acompaaron al presidente el Jefe de Gabinete, Marcos Pea, el Secretario de Culto, Santiago de Estrada, el Subsecretario de Culto, Alfredo Abriani. Prensa Conferencia Episcopal Argentina11 de mayo de 2016

Stampa e Agenzie

Rassegne di Stampa

Rassegna Stampa Italiana

SANTO PADRE

Il Papa: Nessuno pu toglierci la dignit di essere figli di Dio

Sulla parabola del Figliol prodigo la Catechesi settimanale di Papa Francesco in Piazza San Pietro: Ci insegna che tutti abbiamo bisogno di entrare nella casa del Signore e partecipare alla sua gioia, alla sua festa della misericordia e della fraternit. Prima delludienza il Santo Padre ha salutato i malati ospitati nellAula Paolo VI per proteggerli dal maltempo.

AVVENIRE

RELIGIONE

Unioni civili, s con polemiche

Con 372 voti a favore e 51 no via libera definitivo alla Camera alla legge sulle unioni civili. Divisioni nellopposizione e nella maggioranza, Forza Italia si spacca e in molti si schierano per il s. Defezioni tra gli alfaniani che non accettano la legge. Renzi: Pagina storica, i sindaci rispettino la norma. Salvini ai Comuni leghisti: Disobbedite. LArcivescovo Forte: Una sconfitta della democrazia, cos si svaluta la famiglia.

CORRIERE DELLA SERA; LA REPUBBLICA; LA STAMPA;

IL SOLE 24 ORE; IL MESSAGGERO

Egitto, Al-Azhar e copti uniti per i bambini

LUniversit islamica di Al-Azhar e il Patriarcato copto ortodosso hanno sottoscritto una dichiarazione comune in favore dei minori. Questi ultimi sono troppo spesso le vittime pi fragili della societ egiziana: secondo diversi studiosi bel il 70 per cento dei bambini subisce abusi nel Paese.

AVVENIRE

Pakistan, ucciso bimbo cristiano

Una disputa banale ha scatenato ancora una volta la violenza contro i cristiani nel Paese ed costata la vita ad un bambino di due anni e mezzo.

AVVENIRE

Abusi, don Inzoli risarcisce cinque delle sue vittime

Don Mauro Inzoli, 66 anni, sospeso a divinis da Papa Ratzinger nel 2012 perch accusato di abusi, ha risarcito con 25mila euro ciascuna le famiglie di cinque delle sue vittime, di et compresa fra i 16 e 10 anni.

CORRIERE DELLA SERA

POLITICA INTERNAZIONALE

BRASILE

Il Senato ha votato limpeachment alla Rousseff

Nella notte via libera del Senato al processo dimpeachment al Presidente Dilma Rousseff accusata di aver manipolato i conti dello Stato per la rielezione nel 2014. La Rousseff avr 180 giorni per difendersi dalle accuse e il Presidente del Tribunale Supremo decider nel merito delle sue argomentazioni. Il Paese per rischia di trovarsi senza guida politica nel mezzo della peggior recessione degli ultimi decenni.

CORRIERE DELLA SERA; IL SOLE 24 ORE; LA STAMPA

IRAQ

Il Paese nel caos

di almeno 86 morti e 150 feriti il bilancio degli attentati che hanno sconvolto Baghdad. Una raffica di esplosioni, rivendicate dallIsis con un comunicato, in numerosi quartieri della citt, ha riportato il terrore nel Paese. Tra le vittime molte donne e bambini.

LA STAMPA; IL SOLE 24 ORE; AVVENIRE

USA

Clinton di nuovo sconfitta da Sanders

Nelle primarie democratiche in West Virginia, Sanders ha battuto nettamente la Clinton, ma la nomination sembra vicina anche se lex Segretario di Stato ci arriver indebolita: soltanto la scorsa settimana, secondo i sondaggi, aveva circa 13 punti di vantaggio su Trump, adesso solo uno.

CORRIERE DELLA SERA; LA REPUBBLICA; AVVENIRE

Rassegna Stampa Internet

SANTO PADRE

FILIPPINE

Duterte chiede perdono al Papa

Il neo eletto Presidente delle Filippine vuole recarsi in Vaticano per chiedere perdono a Papa Francesco per aver utilizzato parole poco rispettose nei suoi confronti.

THE TIMES (Gran Bretagna) 1

UDIENZA GENERALE

Il Papa fa appello al dialogo in Brasile

I miei pensieri sono con lamata Nazione in questi tempi difficili, lo ha detto Papa Francesco durante lUdienza Generale mentre salutava i fedeli brasiliani presenti in piazza San Pietro.

CLARIN (Argentina)

Il Papa ai polacchi: pregate per la pace

Ieri, durante Udienza Generale, Papa Francesco rivolgendosi ai fedeli polacchi presenti li ha invitati a pregare per la pace. Ha inoltre ricordato che venerd prossimo si celebra la Festa della Madonna di Fatima della quale era grande devoto Giovanni Paolo II.

RZECZPOSPOLITA (Polonia)

RELIGIONE

REPUBBLICA CECA

Per il Cardinale di Praga il Papa non pu capire la crisi dei rifugiati

In una recente intervista al quotidiano ceco Lidove Noviny, il Cardinale Arcivescovo di Praga, Dominik Duka, ha detto che il punto di vista di Papa Francisco sulla crisi dei immigrati differisce notevolmente da una prospettiva europea sulla questione a causa delle sue origini latinoamericane.

PERIODISTA DIGITAL (Spagna)

UCRAINA

Il Segretario di Stato visiter lUcraina

Durante la visita in Estonia il Cardinale Pietro Parolin ha informato che a giugno visiter lUcraina per trasmettere la solidariet di Papa Francesco al popolo che soffre.

RZECZPOSPOLITA (Polonia)

SOCIETA

ABORTO

Il tasso degli aborti nei Paesi sviluppati diminuito dal 1990

Secondo uno studio del The Lancet, a livello mondiale il tasso degli aborti sceso ad un livello record ovunque pur rimanendo stabile nei Paesi in via di sviluppo. I tre quarti degli aborti provengono da donne sposate.

THE NEW YORK TIMES (Stati Uniti)

si veda testo sotto

DIE WELT (Germania)

ITALIA

Il Paese approva le unioni civili per gli omosessuali

La legge, opposta dalla Chiesa cattolica, si ferma poco prima dei matrimoni tra omosessuali ma porta lItalia pi in linea con altri Paesi dellEuropa occidentale.

THE NEW YORK TIMES (Stati Uniti); LE MONDE (Francia); EL PAIS (Spagna); LA VANGUARDIA (Spagna); GAZETA WYBORCZA (Polonia)

KENYA

Citando minacce terroristiche, il Paese vuole espellere i rifugiati somali

Le agenzie di aiuti internazionali hanno affermato che la chiusura del grande campo per rifugiati di Dadaab violerebbe il diritto internazionale e metterebbe in pericolo centinaia di migliaia di persone.

THE NEW YORK TIMES (Stati Uniti)

si veda testo sotto

THE GUARDIAN (Gran Bretagna)

POLITICA INTERNAZIONALE

BRASILE

Limpeachment per la Rousseff in discussione al Senato dopo mesi di caos

Il dibattito iniziato ieri, che sar seguito da un voto in tarda mattinata di oggi, uno spartiacque nella lotta di potere che sta consumando il Paese.

THE NEW YORK TIMES (Stati Uniti); THE GUARDIAN (Gran Bretagna)

FRANCIA

I sei punti della riforma del lavoro francese

Il Governo francese sostiene che la controversa riforma del lavoro tende a migliorare la competitivit delle imprese e a promuovere loccupazione; tuttavia, i sindacati, le organizzazioni studentesche e la maggior parte dei francesi sostengono che non far altro che aumentare la precariet.

EL MUNDO (Spagna)

REPUBBLICA DEM. DEL CONGO

Il Paese barcolla verso una nuova crisi e il leader tenta di schiacciare il rivale

Moise Katumbi, un popolare politico dellopposizione, rappresenta la minaccia principale al governo del Presidente Joseph Kabila. Con i suoi sostenitori attualmente sotto il mirino dei servizi segreti di Kabila.

THE NEW YORK TIMES (Stati Uniti)

si veda testo

RUSSIA

Mosca avverte lUE di fare attenzione agli aiuti a Erdogan

Lambasciatore russo allUnione Europea, Tschischov, chiede di non sostenere i progetti turchi a favore di una zona di sicurezza in Siria. Tutto ci potrebbe avere conseguenze per lOccidente e prolungherebbe ancora lo spargimento di sangue.

DIE WELT (Germania)

SEGNALAZIONI

AFGHANISTAN

Con il vostro aiuto vinceremo la battaglia contro la corruzione

Dopo la gaffe di Cameron, il Presidente afghano, Mohammad Ashraf Ghani risponde con un articolo al quotidiano britannico.

THE TIMES (Gran Bretagna)

Rassegna Stampa Internazionale

RELIGIONE

FRANCIA

Riformati e luterani vogliono uscire dalle loro riserve

La Chiesa protestante unita di Francia ha tenuto la settimana scorsa il suo Sinodo nazionale a Nancy. Lesortazione lanciata ai protestanti riformati e ai luterani a essere testimoni della loro fede nella societ non un passo naturale per tutti.

LA CROIX 10.05.2016

TAJIKISTAN

La paura della religione

Che siano minareti, barbe o solo nomi che suonano islamici, il regime dello Stato dellAsia centrale si immagina spesso dietro di essi una minaccia. Governa con repressione anche imponendo spesso solo i propri interessi.

NEUE ZRCHER ZEITUNG 10.05.2016

TURCHIA

La battaglia turca con la religione

Ufficialmente, la Turchia laica, effettivamente ha fatto dellIslam sunnita la religione di Stato. Per ancora non diventata una repubblica islamica.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG 11.05.2016

POLITICA INTERNAZIONALE

GRAN BRETAGNA

N con te n senza di te

Il 23 giugno, il Regno Unito voter per luscita dallUE. Ma cosa sarebbe meglio per lEuropa, che rimanga o che se ne vada? Il semplice svolgimento del referendum gi una catastrofe.

EL PAIS 11.05.2016

SEGNALAZIONI

ARABIA SAUDITA

LIran deve smettere di impicciarsi dei nostri affari

Il Ministro degli affari esteri saudita e Capo della diplomazia, Adel Al-Jubeir, in unintervista al quotidiano francese chiede di aumentare la pressione sul Presidente siriano e sui suoi alleati.

LE MONDE 11.05.2016

EUROPA

Patriottismo per tutti

I partiti europei del centro-sinistra dovrebbero prendere come modello i nazionalisti scozzesi.

SDDEUTSCHE ZEITUNG 11.05.2016

REPUBBLICA DEM. DEL CONGO

Profeta nel suo Paese

Molto popolare nella sua provincia del Katanga, il ricchissimo Moise Katumbi, candidato alle presidenziali, diventato il principale oppositore del suo vecchio alleato, Joseph Kabila, a capo del Paese.

LE MONDE 11.05.2016

Articoli e Documenti

FAO E PREMI NOBEL AFFRONTANO IL DUPLICE PROBLEMA DELLA FAME E DELLA VIOLENZA (12.05.16)

Lagricoltura pu guidare la ripresa post- conflitto - Una nuova alleanza rafforzer il ruolo dellagenzia nella costruzione della pace.

I Premi Nobel consiglieranno la FAO su come rafforzare il nesso tra la pace e la sicurezza alimentare nel lavoro che lagenzia svolge in tutto il mondo nel promuovere lo sviluppo sostenibile e la capacit di ripresa. Roma, 11 maggio 2016 - Non c pace senza sicurezza alimentare, e non ci sar nessuna sicurezza alimentare senza pace: questo il messaggio condiviso dei premi Nobel che si sono uniti alla FAO per affrontare il duplice problema della fame e della violenza attraverso una nuova alleanza lanciata oggi a Roma. Oscar Arias Snchez, Tawakkul Karman, Betty Williams eMuhammad Yunus - acclamati per il loro impegno per fermare la guerra civile, promuovere i diritti delle donne, fornire micro-credito ai poveri, e fermare la violenza interreligiosa - agiranno da gruppo di esperti ad alto livello che consiglier la FAO su come rafforzare il nesso tra la pace e la sicurezza alimentare nel lavoro che lagenzia svolge in tutto il mondo nel promuovere lo sviluppo sostenibile e la capacit di ripresa.

Liberare il mondo dalla fame e dalla miseria un contributo fondamentale per una pace duratura, ha affermato il Direttore Generale della FAO, Jos Graziano da Silva, in occasione del lancio dellAlleanza FAO-Nobel per la Pace, aggiungendo che in situazioni di conflitto, Lagricoltura e la sicurezza alimentare danno nuova vita ad abitazioni e comunit colpite - uniscono le persone e guidano la ripresa.

Le zone rurali e le loro popolazioni continuano ad essere le pi colpite dai conflitti, poich gli attacchi alle comunit agricole minano i mezzi di sussistenza rurali e causano lo sfollamento delle persone. Ci significa che lassistenza agli agricoltori fondamentale per impedire sfollati e rifugiati e impostare le basi per una ricostruzione, ha sottolineato Graziano da Silva. Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank, ha messo il sostegno allimprenditoria rurale al centro delle soluzioni alla fame e allinstabilit, facendo notare la necessit di ridisegnare le istituzioni esistenti per evitare i fallimenti del passato. Conosciamo il business come un modo per fare soldi. Ma ci pu essere un altro tipo di attivit - un business per risolvere i problemi, ha affermato, sottolineando la necessit di costruire la fiducia in s stessi e i vantaggi di utilizzare il business come motore per risolvere i problemi sociali. Le popolazioni rurali sono bravi imprenditori come chiunque altro - abbiamo bisogno distituzioni finanziarie per sostenerli, ha detto, in modo che i giovani vedano un futuro nelle zone rurali e diventino motori per loccupazione e lo sviluppo economico, invece di migrare verso le citt in cerca di lavoro. La povert e la paura non richiedono un passaporto per viaggiare, ha detto Oscar Arias Snchez, ex Presidente della Costa Rica, facendo notare come la fame e la ricerca di unopportunit abbiano causato la pi grande crisi migratoria che il mondo abbia visto in decenni. Vi la violenza che colpisce con le armi e quella che sinsinua lentamente, ha continuato, sottolineando i molti modi in cui la guerra colpisce le comunit agricole e lambiente. La mancanza di capacit di ripresa e di sicurezza alimentare in molti paesi non nientaltro che violenza pura.

Ricordando al pubblico che la prima poesia mai scritta, stata una poesia di guerra, Arias Sanchez ha evidenziato la scelta che la comunit internazionale si trova di fronte oggi: Nessuno ha ancora scritto lultima poesia - abbiamo ancora inchiostro da usare, ha detto. Dobbiamo decidere se raffigurer la scena di un deserto, in cui la morte stata incoronata regina - o possiamo decidere di scrivere dellacqua, del pane, dellaria e della linfa degli alberi - dobbiamo decidere se scriveremo un poesia sullultima guerra o una poesia sulla pace e sulla sicurezza alimentare , ha detto.

Facendo eco a Muhammad Yunus, lattivista per i diritti delle donne Tawakkul Karman ha definito il fallimento per sradicare la fame la pi grande vergogna del genere umano. Ha fatto poi notare che mentre il processo di globalizzazione, che attualmente sta trasformando il pianeta, ha permesso ad alcuni individui e aziende di accumulare vaste fortune, milioni di persone soffrono la fame ogni giorno. Questa equazione deve cambiare, ha detto. Ci di cui abbiamo bisogno una globalizzazione equa e positiva, in cui tutte le persone condividano i benefici.

Questo richieder impegno morale e una volont politica onesta, ha osservato. Quando si vede un problema come la fame, non serve piangere - la domanda : che cosa hai intenzione di fare al riguardo, ha detto lattivista irlandese pacifista Betty Williams. Le lacrime senza azione sono un sentimento sprecato. Se siamo in grado di fare questo lavoro, sar un grande passo per lumanit, ha aggiunto, parlando della nuova alleanza di oggi.

In un video messaggio, lex Segretario Generale delle Nazioni Unite e Premio Nobel per la Pace Kofi Annan ha sottolineato chela competizione per risorse agricole pu esacerbare le tensioni sociali, e ha lanciato un appello per un approccio pi olistico al tema della sicurezza alimentare e della pace.

THE NEW YORK TIMES del 12 maggio 2016

Abortion Rates in Developed Countries Have Fallen Since 1990

Abortion rates in developed countries have been falling steadily since 1990, but rates in developing countries have stayed roughly the same, a new study said.

The study, published Wednesday in The Lancet, found that the worldwide abortion rate dropped slightly from 1990 to 2014, to 35 from 40 abortions per 1,000 women of childbearing age. The decline is largely due to developed countries, where abortion rates dropped from 46 to 27 per 1,000. The United States has among the lowest rate, about 17 per 1,000. In developing countries, the rate has changed little, to 37 per 1,000, from 39. The difference between developed and developing countries is directly correlated with contraception use, said the lead author, Gilda Sedgh, the principal research scientist at the Guttmacher Institute, a reproductive health organization that supports abortion rights. It conducted the study with the World Health Organization.

Dr. Sedgh said the gap in contraception use was much less about access than it used to be. We have made contraception available to a lot more women, she said. In the 1980s, when women who wanted to avoid getting pregnant werent using a method, their most common reason was lack of access. Now thats their least common reason, less than 5 percent. Rather, she said, in many developing countries, women do not receive enough education about contraceptive methods, and many think they can avoid pregnancy without contraception or worry about potential side effects.

Laws restricting abortion did not appear to diminish abortion rates, partly because in many countries with stringent laws, like some in Latin America, contraception use was low. Dr. Sedgh said that of the estimated 56 million annual abortions now, about 16 million occur in a country where it is prohibited altogether or allowed only to save a womans life.

Still, lack of legal restriction does not necessarily lead to fewer abortions. The highest and lowest abortion rates exist in countries with liberal abortion laws, said Dr. Sedgh, noting that the highest rates are in Eastern Europe and that the lowest are in Western and Northern Europe and in the United States and Canada.

Restrictive laws in developing countries do seem associated with increased numbers of unsafe abortions, with more than 30 percent of women who have abortions in developing countries experiencing a complication, compared with 0.05 percent of American women who have abortions, she said. Largely because of population growth, the annual number of abortions increased globally, from 50 million in 1990 to 56 million in 2014, and about a quarter of all pregnancies end in abortion, the study found. That percentage dropped significantly in developed countries, to 28 percent from 39 percent, but rose slightly in the developing world, to 24 percent from 21 percent.

In addition, most abortions, 41 million a year in 2014, were obtained by married women, although in North America, the majority are obtained by unmarried women. Dr. Sedgh said that in many developing countries, married women are expected to conceive right away and may face societal pressure not to use contraception.

THE NEW YORK TIMES del 12 maggio 2016

Kenya, Citing Terror Threat, Plans to Expel Somali Refugees

The Kenyan government has announced that it plans to expel hundreds of thousands of refugees, a move that aid agencies say would violate international law and endanger many people.

For years, Kenya has threatened to shut down the Dadaab refugee camp, where hundreds of thousands of Somalis have been marooned for decades. A sea of tents and plastic shelters spread out across miles of desert near the border with Somalia, the camp has become essentially one of Kenyas largest cities. On Wednesday, the Kenyan government said that terrorists were using Dadaab as a hide-out. As a country we have been glad to help our neighbors and all those in need sometimes at the expense of our security, the government said in a statement. But there comes a time when we must think primarily about the security of our people. Ladies and gentlemen, that time is now. Kenya is home to about half a million refugees who have fled years of war and turmoil in neighboring Somalia. But Somalia is hardly at peace now; the Shabab militant group continues to rule large parts of the country, brutalizing and killing civilians. Human rights organizations said international and Kenyan law prohibited the forced return of refugees to any place where they might face persecution or other serious harm. The threat posed by the Shabab in Somalia and Kenya is real, but that doesnt negate Kenyas obligation to abide by international refugee law, Bill Frelick, the refugee rights program director at Human Rights Watch, said last week in a statement. In a single breath, the Kenyan government recognizes that the Somalis it has been hosting for nearly 25 years are still refugees, but then states its finished with them.

The government has not set a deadline for expelling refugees, saying only that it will do so in the shortest time possible. Some analysts suspect that the refugees are becoming victims of Kenyan politics. Kenya is scheduled to hold a presidential election next year, and the incumbent, Uhuru Kenyatta, has been positioning himself as the best candidate to protect national security.

Jeffrey Gettleman

THE NEW YORK TIMES del 12 maggio 2016

Congo Lurches Toward a New Crisis as Leader Tries to Crush a Rival

Mose Katumbi

As hundreds of police officers ringed the courthouse, the mob came barreling up the street. From blocks away, you could hear its hungry roar. I am Mose! the people yelled. We are ready to die today! At that moment, Mose Katumbi, a popular opposition politician who is the gravest threat to President Joseph Kabilas rule, stepped out of a Mercedes van, wearing a white shirt, white pants and white shoes, the flag of the Democratic Republic of Congo knotted jauntily around his neck.

The crowd exploded in a celebratory frenzy. The police officers surged, swinging clubs, slamming protesters to the ground and firing tear gas. Clouds of acrid purple smoke cut through the tropical air. Congos government, which is continuously lurching from one crisis to the next, is now playing a very dangerous game. Mr. Kabila, who faces term limits, is resisting international calls and rising pressure in Congo to relinquish power by the end of this year, as Congos Constitution requires.

Instead, Mr. Kabila seems to be withdrawing deeper inside the corner he has painted himself into. He has unleashed his security forces on protesters, strained relations with powerful friends like the United States and lashed out at perceived enemies.

His security services, especially the dreaded intelligence agency, are now going after the biggest fish of them all: Mr. Katumbi, who seems to have the whole city of Lubumbashi and a good part of the country rallying around him. I love Mose more than I love my wife, said Jackie Roko, a vendor of belts here in Lubumbashi, Congos second-largest city. Mr. Katumbi, an affable, loquacious and very rich former governor, declared last week that he was running for president. He has the money, the network and the cult of personality to be a real contender. He even has his own soccer team, TP Mazembe the Bulldozers one of Africas most successful. And he has begun to unify Congos opposition, which no other politician has ever come close to doing.

The case against Mr. Katumbi taps into much of Congos sordid past: a whiff of rebellion, the talk of foreign mercenaries and the way power in Congo tends to be exercised, absolutely and with ruthlessness. Until last year, Mr. Katumbi, 51, was king of this part of Congo.

He was a close confidant of Mr. Kabilas and was the governor of Katanga Province, which produces a good chunk of the worlds copper supply. During his nine years in office, he was widely credited with improving the business climate, helping the poor and cracking down on corruption. But corruption and influence-peddling remain rife. Mr. Katumbi has a flair for the flamboyant that evokes Mobutu Sese Seko, Congos former dictator renowned for his staggering opulence. Mr. Katumbis mansion in Lubumbashi is lined with ivory tusks, giant vases, enormous paintings and acres of marble and white leather. Out back is a tennis court with murals of him swatting a ball, and he enjoys hosting visitors for an afternoon match, no matter what is happening outside. Then there are his chapel, kingly gardens and an enormous aquarium, full of gulping fish.

Each night, outside his towering gates, scores if not hundreds of people gather. They are his citizen sentries. They stand in clumps in the dark, craning their necks up and down the street, ready to battle anyone who tries to take their hero and benefactor away. Mose, Mose, an older woman pleaded, rapping her gray knuckles on the gate. Transport. Transport. She wanted money for a taxi home or maybe just money. Dozens of other women, dressed in rags, pushed and shoved behind her, pleading for the same. Mr. Katumbi spends a lot of time behind those gates. He is now essentially an enemy of the state.

Last week, Congos justice minister announced that the government had documented proof that Mr. Katumbi had hired hundreds of mercenaries, including Americans, possibly in a plot to overthrown the government. The word mercenary carries a certain electricity in Congo. In the 1960s, Belgian mercenaries fought a short-lived war to split this province off from the rest of Congo. In the mid-1990s, Mobutu used mercenaries in a last-ditch effort to stay in power. Then, in the late 1990s, when Congo plunged into chaos, soldiers from nearly a dozen African countries carted off untold millions in stolen minerals.

The justice minister showed as evidence pictures of an American, Darryl Lewis, who was arrested last month in Lubumbashi, carrying a machine gun. Mr. Lewis served in the United States military several years ago and the picture was apparently an old one, taken from a social media account.

The United States government shot back with an unusually forceful statement saying that the allegations were false and that Mr. Lewis was never armed in Congo and worked for a private American security company. Mr. Katumbi said he had hired Mr. Lewis as a security adviser because government intelligence agents were stalking him and his family. Some Western diplomats said it was possible Mr. Katumbi could be assassinated.

He was summoned to court this week, first on Monday and then again on Wednesday.

The same Lubumbashi police who used to trot after his car now scream at his supporters, telling them they were not allowed to even watch him arrive at the Palais de Justice, which, with its grand Art Deco edifice, is the most striking building in town.

When the crowds did not move fast enough, the police turned vicious. They charged anyone standing in front of the courthouse, including us journalists. All of a sudden we were surrounded, the police closing in from all sides. They rushed toward us, thumping their clubs on their shields. People burst down the street, the lucky ones reaching nearby shops, whose doorways seemed to suck them in. I was too far away, so I kept running. Congos government is clearly stressed. Global commodity prices have crashed, pummeling a country whose struggling economy turns on the price of minerals like copper. China, which had been Congos new savior, has its own economic woes and is in no position to extend the billions of dollars of easy credit it had in the past.

On top of that, Western governments are considering sanctions against Congolese officials for human rights abuses in connection with the political crackdowns. Lambert Mende, the information minister and a close ally of Mr. Kabilas, said in a recent interview that the government did not have enough money to hold elections. He also said that if the president agreed to step down at the end of the year but the election was then delayed, wed start confusion, wed start rebellions, wed start wars. He added, Why should you bring the president to prepare such a game?

Radio Vaticana

Radio Giornale delle ore 14,00 del 11 maggio 2016

Il Radio Giornale delle ore 14 di oggi disponibile sul sito ufficiale della Radio Vaticana entro le ore 15 di Roma. Per accedervi sufficiente cliccare sul collegamento qui di seguito, tenendo schiacciato il tasto Ctrl: http://it.radiovaticana.va/radiogiornale

BAGHDAD, ATTACCO IS: OLTRE 60 VITTIME. APPELLO DEL PATRIARCA SAKO

Non si ferma la furia terrorista in Iraq. di oltre 60 vittime il bilancio di un attentato dinamitardo avvenuto questa mattina in un mercato di Baghdad, nel distretto sciita di Sadr City. Pi di 80 i feriti nellesplosione provocata da unautobomba. Lattacco stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico. Anche alla luce dellultimo appello del Papa per la pace in Medioriente, contenuto nella lettera a Tawadros II, abbiamo raggiunto telefonicamente a Baghdad il patriarca della Chiesa cattolica caldea irachena, Louis Raphal Sako:

R. La morte diventa un fenomeno quotidiano. Le esplosioni avvengono non solo qui a Baghdad, ma anche altrove. C un vuoto di potere: il governo non ancora formato e il Parlamento ha fallito. C poi tanta corruzione Il futuro quindi veramente ignoto. gi un miracolo che tutto funzioni nonostante queste esplosioni e la confusione, ma la gente stanca e perde la pazienza. per questo che noi abbiamo bisogno di azioni concrete per mettere fine a questa tragedia, a questa fuga dei cristiani, ma anche degli altri.

D. Papa Francesco ha rivolto un nuovo appello alla comunit internazionale per la Siria e lIraq nella lettera inviata al patriarca della chiesa copta-ortodossa. Il Santo Padre ha anche rivolto un pensiero alle comunit cristiane impegnate in Iraq e in Siria nellaffrontare le prove quotidiane in un contesto definito tragico. Sentite il sostegno del Pontefice nella vostra missione sul campo?

R. S, certo. Il Santo Padre si comporta come un pastore con noi, come un padre, e ci sta molto vicino.

D. Ma c un piano pi generale, una visione, da parte della comunit internazionale?

R. Non c una visione, perch i Paesi perseguono i propri interessi, ma non prendono in considerazione anche quelli di questi popoli. E chi sa meglio di noi la nostra situazione! Devono quindi ascoltarci, per vedere come fare. Queste guerre durano da anni; dopo lIs verr un altro il problema. Ed grave quando questa gente ritorna nelle loro case, nei villaggi, e trova tutto in rovina. Non ci sono i soldi per ricostruire le case; mancano i servizi e il lavoro Questa gente va via, lascia il Paese. Ci possono essere anche gruppi criminali. Non c una soluzione autentica e giusta.

D. In Siria la tregua non regge, i negoziati di Ginevra per la pace stentano a produrre risultati, mentre intanto si consuma la crisi umanitaria: qual il suo auspicio?

R. Questa tregua fragile! La gente vuole la pace, vuole stabilit. Bisogna aiutare le persone a dialogare in modo civile e a prendersi le loro responsabilit. Ci vuole s la forza per mantenere la pace e la stabilit, ma serve anche un dialogo vero e responsabile.

WORLD ECONOMIC FORUM AFRICA AL VIA IN RWANDA: FOCUS SUL DIGITALE

Si apre oggi a Kigali, capitale del Rwanda, il World Economic Forum sullAfrica. Pi di 1.500 i partecipanti e decine i panel previsti ogni giorno fino al 13 maggio, con un focus speciale sullapplicazione delle tecnologie digitali. Coinvolti i settori pi diversi, dalla scuola alla sanit, allambiente, per un confronto tra politica e aziende leader a livello internazionale .Quali i temi principali e con quali prospettive per il continente? Lo abbiamo chiesto a Michele Vollaro di Affari e Africa che segue i lavori del Forum:

R. A questo Forum attesa la partecipazione di circa 1.500 persone e i seminari, i pane