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86/249 luglio - agosto 2015 Periodico di informazione Aziendale Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 - Editore Risto3 s.c. - Registrazione Tribunale n. 1359 del 7/05/2008 - Direttore responsabile: Giuliano Beltrami Stampa “Grafiche Futura” s.r.l. - Via della Cooperazione, Mattarello di Trento - periodicità mensile SOMMARIO COOPERATIVA INFORMA • GIUSTIZIA SOCIALE • ELGA IN PENSIONE • AMARCORD 2011 • FOTO DALL’EXPO ANNIVERSARI • COMPLEANNI E NON SOLO

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Page 1: SEMESTRINI2009 - Risto3 risto3... · 2019. 4. 23. · presenta un interessante centro storico in stile baroc-co e Art Nouveau. L'architettura della città, ricca di case col tetto

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luglio - agosto 2015Periodico di informazione Aziendale

Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 - Editore Risto3 s.c. - Registrazione Tribunale n. 1359 del 7/05/2008 - Direttore responsabile: Giuliano Beltrami

Stampa “Grafiche Futura” s.r.l. - Via della Cooperazione, Mattarello di Trento - periodicità mensile

SOMMARIOCOOPERATIVA INFORMA• GIUSTIZIA SOCIALE• ELGA IN PENSIONE• AMARCORD 2011• FOTO DALL’EXPO

ANNIVERSARI• COMPLEANNI E NON SOLO

Page 2: SEMESTRINI2009 - Risto3 risto3... · 2019. 4. 23. · presenta un interessante centro storico in stile baroc-co e Art Nouveau. L'architettura della città, ricca di case col tetto

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GIUSTIZIA SOCIALEIl fine di giustizia sociale è sancito dall'art. 3 della

Costituzione: per il suo raggiungimento la Repubblicasi attiva a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine econo-mico e sociale che, limitando la libertà e l'uguaglian-za, ostacolino il pieno sviluppo della persona.In numerosi campi (istruzione, tutela della gioventù,

della maternità, salute, lavoratori etc.) il fine socialeispira il costituente; tale fine, però, solo all'art. 44 dellaCostituzione, in materia di riforma agraria viene a chia-re lettere ribadito con la dizione stabilire equi rapportisociali e con una serie di prescrizioni positive quali: labonifica delle terre, la trasformazione del latifondo,l'apposizione di limiti e vincoli alla proprietà privata.

Prima che di giustizia in senso stretto, è necessarioprendersi a cuore il problema di giustizia sociale cheaffligge il nostro Paese e che è alla base della sua gravecrisi economica. Ma giustizia sociale non significa altroche democrazia. A ricordarcelo è la Costituzione e inparticolare il suo terzo articolo, dove si esorta a rimuo-vere tutti gli ostacoli di varia natura - economica, socia-le, culturale - che impediscono un'effettiva uguaglian-za dei cittadini. Senza uguaglianza, senza lo sforzocostante per affermarla, non c'è democrazia. É da quiche deve ripartire la politica, perché una politica chenon vada in questa direzione semplicemente smette diessere politica: diventa potere. Don Ciotti

Per giustizia sociale, l’Italia è quintultima inEuropa. Peggio solo Grecia, Romania, Bulgaria eUngheria. L’impietosa fotografia è dell’EU SocialJustice Index 2014, un progetto di ricerca dellaLondon School of Economics e della fondazionetedesca Bertelsmann Stiftung, che incrocia i dati dei28 Paesi Ue per quanto riguarda povertà, educazione,lavoro, sanità e coesione sociale. Malissimo la “giusti-zia generazionale”, con i giovani italiani in fondo alleclassifiche su lavoro e inclusione sociale.In dettaglio, l’Italia si è aggiudicata il 23esimo posto

– su 28 Paesi Ue – con un indice di 4,70 (da 1 a 10)nella giustizia sociale complessiva. Poco sopra la disa-strata Grecia (3,57), ma ben sotto i soliti Paesi del Nordcome Svezia (7,48), Finlandia (7,13) e Danimarca(7,06). Non va meglio guardando i singoli parametri,dove la Penisola è quasi sempre sotto la media euro-pea: prevenzione della povertà, inclusione sociale,educazione, accesso al mercato del lavoro.L’Italia arriva prima solo per i cosiddetti neet, ovve-

ro giovani tra 20 e 24 anni che non sono impegnati né

in attività di formazione, né di tirocinio, né di lavoro.Nel Paese sono ben il 32 per cento, un’enormità inconfronto al Lussemburgo (7,4 per cento) ai Paesi Bassi(7,8 per cento) e alla Danimarca (8,7 per cento).Secondo gli autori dello studio, proprio la misera con-dizione dei giovani, che danneggia la coesione socia-le e la lotta alle discriminazioni, assesta un duro colpoalla cosiddetta “giustizia generazionale”, che in teoriamira ad “un equilibrio tra gli interessi delle fasce dipopolazione più giovani e quelle più anziane”. E lecose vanno sempre peggio, visto che la percentuale deineet in Italia è aumentata del 10 per cento negli ultimi5 anni, passando dal 21,6 per cento del 2009 al 32 percento del 2014.

Ecco allora che dobbiamo considerare questo gran-de ritardo e fare la nostra parte. Direi che resta fonda-mentale parlare anche di giustizia sociale in campoeconomico.

Quello che Risto 3 ha fatto negli anni è impor-tante, ma è sufficiente? Sicuramente no.Eccoci allora a valutare la necessità di portare avanti

il percorso per giungere alla realizzazione di una corret-ta ed avanzata società cooperativa. Non è possibileaccontentarsi di un'organizzazione economica che nonrenda felici le persone. Dobbiamo far si che coloro chelavorano in Risto 3 si sentano utili e che la loro opera lisoddisfi e che non li faccia sentire tristi o peggio inutili.Vorrei finire con una frase di Papa Bergoglio cheritengo illuminante: “Non fatevi rubare la speran-za!!!”

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UN’ALTRA CHE CI LASCIAPER ANDARE IN PENSIONE:ELGA RAVANELLIIl mio primo ricordo forte di Elga è stato in occa-

sione del passaggio dell’appalto nel 1982 o 1983 daCO.RI.SO. ad altra società. Tutte le collaboratrici diallora espressero la volontà di lasciare CO.RI.SO(erano gli anni bui) per seguire l’appalto. Una sola michiese di restare ed era Elga. Le feci presente chenon avrei potuto garantirle un lavoro in zona e chequindi avrebbe dovuto spostarsi a Trento.Richiese comunque di rimanere in CO.RI.SO e la

accontentammo.Da allora ha continuato a lavorare con noi sino a

pochi giorni fa, quando arrivato finalmente ilmomento, ci lascia per godersi la meritata pensione.Cosa resta di un periodo così lungo? Tanti momenti passati assieme, qualcuno felice,

qualcuno di tensione. Ora finalmente possiamo direche il lungo percorso fatto assieme ha avuto termi-ne. Nel frattempo non siamo più così giovani, ma miauguro che dentro di noi restino sempre quelle ten-sioni ideali che ci hanno permesso di continuare acredere in un domani migliore. Cara Elga, l’abbrac-cio che ti invio, non è un abbraccio di prammatica,ma un vero momento di condivisione che tra amicinon è solo indispensabile, ma anche necessario.Che sia il tuo sorriso che ti accompagni in questa

nuova vita che ti auguro lunga e felice.Dimenticavo: per chi non la conoscesse Elga è

quella con i fiori in mano che tenta di nascondereun’emozione ancora molto forte.

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AMARCORDUNA GITA DEL 2011

Lubiana è la capitaledella RepubblicaSlovena fin dall'indipen-

denza (1991). Adagiata sul piccolo fiume Ljubljanicapresenta un interessante centro storico in stile baroc-co e Art Nouveau. L'architettura della città, ricca dicase col tetto a punta, risente molto dell'influenzadella vicina Austria. La città è divisa in 17 circoscrizio-ni e ha 33 frazioni. Situata nel centro del paese, lacittà possiede una popolazione di circa 280.000 abi-tanti. Lubiana è considerata il cuore culturale, scienti-fico, economico, politico e amministrativo dellaSlovenia. Nel corso della sua storia è stata influenzatadalla sua posizione geografica, all'incrocio della cultu-ra tedesca, slava e latina.La città, che si estende su una superficie di

165 km², si trova nel centro della Slovenia. La suaposizione centrale tra l'Austria, l'Ungheria, il nord-estdell'Italia (in particolare Venezia) e la Croazia ha forte-mente influenzato la storia della città. La città si trova140 km a ovest di Zagabria, 250 km a nord-est diVenezia, 350 km a sud-ovest di Vienna, e 400 km asud-ovest di Budapest.Alcuni fattori che contribuiscono alla sua situazione

economica sono la presenza di collegamenti viari, laconcentrazione di industrie e istituti di ricerca scientifi-ca. Lubiana è la sede del governo centrale, degli organiamministrativi e ditutti i ministeri dellaSloveniaL’offerta gastro-

nomica di Lubiana èsempre stata varie-gata. La Slovenia eLubiana sorgono alpunto di contatto divari mondi gastrono-mici. Nella cucina slo-vena, si riflettono perlo più gli influssi dellecucine delMediterraneo, delmondo alpino e dellaPianura pannonica.Ultimamente sono

stati aggiunti, in modo significativo, influssi della cuci-na balcanica e di altre cucine internazionali.

La gastronomia tipica prevede: brodo dimanzo con pastina o i cosiddetti bleki, patateabbrustolite, lingua o coda di bue (o altro pezzodi carne), cotta nel brodo, cosce e ali di pollo, peraccompagnare la carne cren con mele o panna onel periodo primaverile-estivo anche salsa diuova e erba cipollina, insalata di soncino conuova sode (d’inverno anche crauti o rapa acida,preparati in vari modi), per dolce o crespelleripiene di ricotta al dragoncello o lo strudel dimele o la torta di Lubiana e, come bevanda,un’ottima birra.

A coloro che vogliono fare una visita gastronomicadi Lubiana consigliamo di passare un sabato nellapiazza centrale che si trasforma in un grande mercatocon parecchi punti di somministrazione gastronomica.Su un palco si susseguono orchestrine del luogo che cifanno ancora più apprezzare il cibo che stiamogustando. E’ un’esperienza unica, al centro di unacittà gustiamo sapori che vengono dalle immediatevicinanze in un aria di festa campagnola.

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AMARCORD 2UNA GITA DEL 2011

La zona del piacenti-no è una continua sco-perta di posti e di sapori.

Il primo luogo che abbiamo voluto visitare èstato Castell’Arquato.Strategicamente situato sulle prime alture della Val

D’Arda, il borgo medioevale è arroccato lungo la collina,e domina il passaggio. Dista circa trenta chilometri dalcapoluogo Piacenza e poco di più da Parma. Il centro sto-rico si è sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Ècostruito secondo la struttura dei borghi medioevali e nonha subito negli anni modifiche degne di nota. Qui cultura,storia, ricchezze naturalistiche e gastronomia si fondonoin una armonia perfetta. Numerosi eventi che si svolgononel paese e nei territori vicini sono un attrattiva imperdi-bile. Siamo poi passati a Grazzano Visconti Il borgo medievale di Grazzano Visconti è una «città

d'arte» del piacentino: dal 1986, si fregia di tale titolo per-ché nel piccolo borgo si continuano, dopo secoli, la lavo-razione del legno, del ferro e della ceramica. Fa parteComune di Vigolzone, a 16 Km da Piacenza.La nobile famiglia Visconti cominciò la sua ascesa

verso la fine del XIII secolo, quando sconfitta la famigliarivale dei Torriani, Giovanni e Luchino Visconti divenneroprimi "Signori di Milano. Giovanni Visconti, arcivescovo diMilano, era il detentore del potere politico, mentreLuchino Visconti era l'amministratore della città e dellefinanze comunali. Giovanni istituì la figura della Signoriae lasciò eredi i nipoti Barnabò, Galeazzo e Matteo: i primidue si liberarono presto di Matteo (avvelenandolo) e sidivisero il Ducato, pur diffidando l'uno dell'altro per tuttala loro vita. La stessa sorte di Matteo toccò poi a Barnabò:Gian Galeazzo, ambizioso figlio di Galeazzo, se ne liberòdivenendo unico signore di Milano a ventisette anni. Nel1386 Gian Galeazzo pose la prima pietra del Duomo diMilano e autorizzò la costruzione di un'altra opera, menocelebre ma di grande interesse: il Castello di Grazzano. Intorno al castello vennero costruite delle abitazioni

per la servitù e per gli artigiani incaricati alla manutenzio-ne ed alla costruzione degli attrezzi per la campagna e pergli abitanti del nuovo borgo. Solo nel Novecento i Viscontirientrarono nella storia di Grazzano, quando DucaGiuseppe di Modrone, “uomo coltissimo di gusti raffinatie di idee ben chiare, volle sottolineare i legami tra il bla-sone della famiglia ed i possedimenti piacentini, con un

progetto volto a sostituire le umili costruzioni attorno alcastello e alla chiesa di Grazzano con edifici che ricordas-sero nello stile quattrocentesco dell'epoca di nascita delborgo. In pochi anni, intense opere di ricostruzione eristrutturazione donarono a Grazzano l'elegante aspettodi borgo medioevale che conserva tuttora.

Coppa Piacentina DOPAndare nella zona di Piacenza vuol dire andare alla

ricerca della famosa Coppa di PiacenzaZona di produzione Riconoscimento DOP: Reg. CE n.1263/96.La sua produzione avviene nell'intero territorio piacen-

tino, ma la stagionatura, eseguita sempre in loco, devecompiersi in località che non superino i 900 metri di alti-tudine. La carne proviene da allevamenti lombardi edemiliani.

CaratteristicheSi ottiene dal muscolo cervicale del suino, che viene

tagliato all'altezza della quarta costola, e non può averepeso inferiore ai 2,5 kg. la carne viene massaggiata, spre-muta e rifilata, quindi si procede alla salatura. Questaavviene con sale, zucchero, pepe spezzettato e numerosespezie, tra cui chiodi di garofano, semi di alloro, cannella.Si attende una settimana e poi la coppa viene avvolta

nel diaframma parietale suino. Si procede quindi ad una legatura energica con spago

e ad una prima stagionatura che avviene con il passaggionell'essiccatoio per almeno sette giorni. La stagionaturacompleta avrà durata di almeno sei mesi, ad una tempe-ratura costante compresa tra i 10 e i 14°C, ad umiditàcontrollata.Gusto pieno ma dolce e poco pronunciato, profu-

mi delicati e sottili sono le caratteristiche organoletti-che che la contraddistinguono.

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ZENI MARIA MAURABRIDI CLAUDIAMANICA MARIA ELISACAGOL MARTINASERVINI LOREDANAZANLUCCHI KETIPONZETTA PAOLAMERLER CRISTINARAGNOLI GIOVANNAMANCA ANNA MARIAPELLEGRINI MONICADIENER MARISAKOVACI VERACATALANO ROSALIACHISTE' MARTAGILLI LOREDANAANESI FEDERICADALDOSS ROSEMARYSHKRETA LINDITADORIGONI BARBARAPIFFER WILMABIASIOLI MANUELAROSSI VALENTINAIOBSTRAIBIZER MARCELLAGETACHEW FIREHIWOTPOTRICH ELISABETTABALDESSARELLI ERIKAMIHALACHI NELEA

ACCETTULLI TERESA FABIANASPAGNOLLI LIDIAMARCHI MARIANGELATAVERNINI LUCIAGATTI NATASCIAROCCA LIDIAMARCON PAOLOGASPEROTTI NADIAD'ANGELO MONICABALA AFERDITAFLESSATI CARLAPICCININI LORETTACAUSHAJ INACAPOVILLA INESBACCINI SABRINAMAFFEI MARICABALDESSARELLI VERONICAPATERNOSTER MARIJASEPPI SILVANAALESSIO VINCENZAENDRIZZI LUISASACCHETTI SILVIATRENTI LAURACASETT ANGELITAVITALE CONCETTALUPU LACRAMIOARA MARIABRUGNARA RITAGIUFFRIDA MARIA PATRIZIA

DEPAOLI ALBERTAMORA ELISAORBEN SIMONETTAZATTA MARICACIRESA DANIELEMARIN GONZALEZ MARIAPAZBONOMI ROBERTAPAOLI KATIAPEDROTTI MARIANGELACOSER MARISACORSI ANGELINACOPETTI GABRIELLAPLANCHER MARIA TERESASIGHEL TERESASEVEGNANI JESSICAAHISHAKIYE SADAGALVAN RICCARDAPINTARELLI PAOLAALI SOUNTYRIGOTTI MARIACOFLER LUCIAPONTILLO MARCOSTENICO LUCABORGOGNO SARADE ROCCO FIORELLAVINANTE ANTONELLABONINSEGNA GABRIELE

i Compleanni del mese23/723/723/724/725/725/725/725/725/726/726/726/727/727/728/728/728/729/729/730/730/730/730/730/731/72/82/83/8

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UTILIZZATE

BUONI SCONTO

COOP SUPERSTORE

Felicitazioni vivissime dalla Cooperativa

LA SOCIA LOCATELLI ILENA TIZIANA CI COMUNICA LA NASCITA DI DAVIDE AVVENUTA IL 12/06/2015.

LA COLLABORATRICE OPREA DANIELA ANDREEA CI COMUNICA LA NASCITA DI MATTIA AVVENUTA IL 15/06/2015