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PARTNER NAZIONALE DELLA CAMPAGNA EUROPEA PER LA SICUREZZA: AMBIENTI SANI E SICURI AD OGNI ETA’ 23-27 OTTOBRE 2017 PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE MALATTIE PROFESSIONALI E INFORTUNI LEGATI AL RISCHIO MMC RELATORE: dr Marco Roberto BERTELLI Dirigente Medico INAIL Sede Verbano-Cusio-Ossola IL VENERDI DELL’AGRICOLTURA: 27 OTTOBRE 2017 SEMINARIO VALUTARE PER PREVENIRE LE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI IN AGRICOLTURA Sede: I.I.S. “G. Bonfantini” c.so Risorgimento n. 405 Novara

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Page 1: SEMINARIO VALUTARE PER PREVENIRE LE PATOLOGIE … · vibrazioni, radiazioni, misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute, …); - il rischio lavorativo agisce in

PARTNER NAZIONALE DELLA CAMPAGNA EUROPEA PER LA SICUREZZA:

AMBIENTI SANI E SICURI AD OGNI ETA’23-27 OTTOBRE 2017

PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO:UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE

MALATTIE PROFESSIONALI E INFORTUNI

LEGATI AL RISCHIO MMC

RELATORE: dr Marco Roberto BERTELLIDirigente Medico INAIL – Sede Verbano-Cusio-Ossola

IL VENERDI DELL’AGRICOLTURA: 27 OTTOBRE 2017

SEMINARIO

VALUTARE PER PREVENIRE LE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI IN AGRICOLTURA

Sede: I.I.S. “G. Bonfantini” c.so Risorgimento n. 405 Novara

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Infortunio del lavoro

Si considera infortunio, ai fini della tutela assicurativa obbligatoria,

ogni evento avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da

cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro,

assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta che

importi l'astensione dal lavoro per più di 3 giorni (art. 2, c. 1,

D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124).

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Infortunio del lavoro

Lesione: alterazione psicofisica (anatomica o funzionale) dell’organismo del lavoratore che causi inabilità al lavoro, temporanea assoluta o permanente parziale.

Causa violenta: fatto esterno che agisce con modalità concentrata nel tempo.

Occasione di lavoro: connessione tra evento lesivo e attività lavorativa, ovvero l’evento lesivo deve essere avvenuto per finalità di lavoro e non per concomitanza di tempi o luoghi.

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Infortunio del lavoro

La causa violenta ha i seguenti caratteri :

- efficienza;

- rapidità;

- esteriorità.

- Efficienza : la causa deve essere capace di produrre l'effetto. Ilgiudizio di idoneità della causa a provocare il danno va riferito alsingolo assicurato. La preesistenza di uno stato morboso nonesclude il rapporto di causalità; non è necessario che la causaviolenta esuli dalle condizioni abituali e tipiche delle prestazionicui l'assicurato è addetto; in tal senso lo sforzo non devenecessariamente assumere carattere eccezionale anche inconcorso con una affezione preesistente e predisponente

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Infortunio del lavoro

Rapidita': la causa deve essere concentrata nel tempo. Il criteriopiù significativo è stato individuato da sempre, in un turno dilavoro ininterrotto o comunque interrotto dalle sole pauseconsuetudinarie.

Esteriorità: la causa deve esterna all'organismo deve cioèoperare ab estrinseco (nello sforzo l’esteriorità della causaconsiste nella resistenza esterna per vincere la quale è statocompiuto lo sforzo.

Affinché un evento lesivo possa configurarsi come causaviolenta di un infortunio sul lavoro, è necessario e sufficienteche esso rechi danno all'organismo del lavoratore operandodall'esterno mediante un'azione rapida e concentrata nel tempo

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Infortunio del lavoro

E' stato altresì chiarito che la causa violenta, seppure non debbarisolversi in uno sforzo eccezionale, straordinario edimprevedibile deve consistere tuttavia in un'erogazione dienergia fisica concentrata nel tempo; pertanto deve essereesclusa quando l'alterazione dell'integrità della salute dellavoratore derivi invece da "causa lenta", che contraddistinguele malattie professionali in quanto originate, appunto dall'azionecontinua e prolungata dell'attività lavorativa.

Il concorso di condizioni predisponesti o di una condizionemorbosa preesistente non interrompe il nesso causale: unapreesistente condizione patologica del lavoratore può far sicheun concentrato dispendio di energie epr un atto di lavorodetermini una brusca rottura del sia pur precario equilibrioorganico in atto, dando luogo a conseguenze invalidanti.

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Malattia Professionale

Si può parlare di malattia professionale (o tecnopatia) quando:

- la malattia si contrae per esposizione a determinati rischi correlati al

tipo di lavoro svolto (polveri e sostanze chimiche nocive, rumore,

vibrazioni, radiazioni, misure organizzative che agiscono negativamente

sulla salute, …);

- il rischio lavorativo agisce in modo diluito e prolungato nel tempo

(causa lenta).

La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce

lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non

causa violenta e concentrata nel tempo). Il Testo Unico, infatti, parla di

malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose. È

ammesso, tuttavia, il concorso di cause extraprofessionali, purché

queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre

da sole l’infermità.

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Malattia Professionale

Per le malattie professionali, quindi, non basta l’occasione dilavoro come per gli infortuni, cioè un rapporto anche mediato oindiretto con il rischio lavorativo, ma deve esistere un rapportocausale, o concausale, diretto tra il rischio professionale e lamalattia.

Il rischio può essere provocato dalla lavorazione che l’assicuratosvolge, oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa sisvolge (cosiddetto “rischio ambientale”).

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Malattia Professionale

Le Malattie Professionali sono caratterizzate:

Lesione: alterazione psicofisica (anatomica o funzionale) dell’organismo del lavoratore che causi inabilità al lavoro, temporanea assoluta o permanente parziale.

Causa lenta e protratta nel tempo: componente specifica della

attività lavorativa, che agisce con modalità diluita nel tempo.

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Malattie Professionali tabellate e non tabellate

L’art. 3 del D.P.R. n. 1124 del 1965 stabilisce che rientrano nella

tutela INAIL le malattie professionali comprese nelle tabelle

inserite negli allegati 4 e 5, che sono stati progressivamente

aggiornati nel tempo fino all’ultimo D.M. 9 aprile 2008.

Le ultime tabelle comprendono complessivamente 85 malattie

nel settore dell’industria e 24 malattie nel settore

dell’agricoltura: si definiscono pertanto malattie tabellate, per le

quali vige la presunzione legale di origine professionale, ovvero

del nesso di causalità tra il rischio lavorativo e la malattia.

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Malattie Professionali tabellate e non tabellate

Il lavoratore, tuttavia, può contrarre anche altre malattie non

comprese nelle tabelle, causate sempre da fattori di rischio

presenti sul posto di lavoro: si definiscono pertanto malattie non

tabellate, per le quali non vige la presunzione legale di origine

professionale (onere della prova a carico del lavoratore).

In questa ipotesi, per poter ottenere le prestazioni INAIL, il

lavoratore dovrà dimostrare che la malattia (non compresa nelle

tabelle) trova la sua causa da elementi presenti nell’ambiente in

cui ha lavorato.

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Malattie Professionali tabellate e non tabellate

Lettera del Direttore Generale INAIL del 16/02/06 non solo

“equivalenza causale”: “L’accertamento della sussistenza del

nesso eziologico, sia pure in termini di probabilità qualificata, tra

il rischio lavorativo e la patologia diagnosticata deve indurre a

riconoscere la natura professionale della stessa anche quando

abbiano concorso a causarla fattori di rischio extralavorativi…”

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Malattie Professionali tabellate in Agricoltura da MMC

22) ERNIA DISCALE LOMBARE (M51.2)

Lavorazioni, svolte in modo non occasionale, con macchine cheespongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori,mietitrebbia, vendemmiatrice semovente. Lavorazioni dimovimentazione manuale dei carichi svolte in modo nonoccasionale in assenza di ausilii efficaci.

PERIODO MASSIMO DI INDENNIZZABILITA’ DALLACESSAZIONE DELLA LAVORAZIONE: 1 anno

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Malattie Professionali tabellate in Agricoltura da MMC

23) MALATTIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTISUPERIORI:

a) TENDINITE DELLA SPALLA, DEL GOMITO, DEL POLSO,DELLA MANO (M75): PMI 1 anno

b) SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (G56.0): PMI 2 anni

c) ALTRE MALATTIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICODEGLI ARTI SUPERIORI (ICD-10 DA SPECIFICARE) Lavorazioni,svolte in modo non occasionale, che comportano movimentiripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno diforza: PMI 1 anno

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Malattie Professionali - Istruttoria

Primo certificato medico

Denuncia da parte del datore di lavoro

Acquisizione consenso dell’assicurato

Istruttoria INAIL sull’accertamento rischio

Acquisizione documentazione sanitaria e svolgimento di altri

eventuali esami a carico dell’Istituto

Ammissione della malattia alla tutela assicurativa

(riconoscimento nesso di causa)

Valutazione di eventuali postumi permanenti

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Malattie Professionali - Istruttoria

In caso di malattia professionale il medico deve redigere il primocertificato medico di tecnopatia (articolo 53 T.U. INAIL):consente all’INAIL di avviare l’istruttoria per l’erogazione delleprestazioni nei confronti dell’assicurato.

Deve essere rilasciato al lavoratore (che deve trasmetterlo entro15 giorni al proprio datore di lavoro) e riferire le sue generalitàe quelle del datore di lavoro attuale, la lavorazione o sostanzache avrebbero determinato la malattia e i periodi nei qualil’ammalato è stato addetto a queste lavorazioni con specificatele mansioni, insieme ai sintomi accusati.

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Rischio Da Movimentazione Manuale Dei Carichi

La movimentazione manuale dei carichi (MMC), così comedefinita all’art. 167, comma 2, D.Lgs 81/08, è l’insieme delle“operazioni di trasporto o di sostegno di un carico a opera diuno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le lorocaratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomichesfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccaricobiomeccanico, in particolare dorsolombari”.

La movimentazione manuale di carichi è una delle attività piùdiffuse nel lavoro agricolo ed è una di quelle a maggior rischiod’infortunio o che può dar seguito a malattie professionali.

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Elementi di rischio da considerare

A - Le caratteristiche del carico:

• è troppo pesante;

• è ingombrante o difficile da afferrare (le impugnature e presepericolose sono descritte a pag. 27-28);

• è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;

• è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto omaneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione oinclinazione del tronco;

• può, a causa della struttura esterna e/o della consistenza,comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.

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Elementi di rischio da considerare

B - Lo sforzo fisico richiesto:

• è eccessivo;

• può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione deltronco;

• può comportare un movimento brusco del carico;

• è compiuto con il corpo in posizione instabile;

• prevede alte frequenze e/o tempi prolungati di sollevamento

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Elementi di rischio da considerare

C - Caratteristiche dell’ambiente di lavoro:

• lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta (spazi ristretti) oppure l’attività dovrebbe essere svolta in posizione seduta o in ginocchio;

• il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per il lavoratore;

• il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un’altezza di sicurezza o in buona posizione;

• il pavimento o il piano di lavoro presentano dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli di diversa altezza;

• il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;

• la temperatura, l’umidità o la ventilazione sono inadeguate

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Elementi di rischio da considerare

D - Esigenze connesse all’attività:

• sforzi fisici, che sollecitano in particolare la colonna vertebrale,troppo frequenti o troppo prolungati (ad es. sostegno statico diun carico, spostamento del carico effettuato in velocità);

• pause o periodi di recupero fisiologici insufficienti;

• distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o ditrasporto;

• un ritmo imposto da un processo che non può essere modulatodal lavoratore.

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Elementi di rischio da considerare

E - Fattori individuali di rischio:

• inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenendo ancheconto che la forza fisica è solitamente differente in funzione delgenere e dell’età;

• indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati indossatidal lavoratore;

• insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze, della formazioneo dell’addestramento.

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Rischio Da Movimentazione Manuale Dei Carichi

Spesso gli infortuni conseguenti ad attività di movimentazionemanuale dei carichi sono considerati banali e quindisottovalutati; ciò non toglie che dopo tali infortuni i lavoratoripossono accusare traumi/dolori e assentarsi dal lavoro perperiodi anche lunghi.

Il rischio di movimentazione manuale dei carichi deve inveceessere attentamente valutato per il corretto svolgimento deicompiti assegnati, nel rispetto dell’incolumità dei lavoratori.

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Rischio Da Movimentazione Manuale Dei Carichi

L’imprenditore agricolo, in qualità di datore di lavoro, deveadottare le misure organizzative necessarie a ridurre gli sforzi damovimentazione dei carichi e deve ricorrere ai mezzi appropriati,in particolare attrezzature meccaniche.

Deve altresì fornire ai lavoratori le informazioni adeguaterelativamente al peso ed alle altre caratteristiche del caricomovimentato; assicurare ad essi la formazione adeguata inrelazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di correttaesecuzione delle attività; istruire i lavoratori e addestrarli sullecorrette manovre e procedure da adottare nella movimentazionemanuale dei carichi.

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Rischio da Movimentazione Manuale Dei Carichi

La valutazione del rischio da movimentazione manuale deicarichi va effettuata secondo la norma tecnica ISO 11228 – 1(ovvero il NIOSH ’93 e successive integrazioni) di cui all’allegatoXXXIII del D.Lgs 81/08.

Per ridurre il rischio di movimentazione manuale dei carichi, ildatore di lavoro deve adottare misure preventive di tipo tecnico,organizzativo e procedurale quali:

1. ridurre il più possibile il peso dei carichi da sollevare (ad es. lecassette per la raccolta di frutta e verdura non devono superareil peso di 5-6 Kg) e alzare un carico alla volta; il carico damovimentare non deve comunque in nessun caso superare ilpeso di 25 kg per l’uomo e 15 Kg per la donna;

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Rischio da Movimentazione Manuale Dei Carichi

2. i singoli bancali su cui vengono depositate le cassette difrutta e verdura non devono superare l’altezza di 1,10 metri;

3. per spostare il carico, dove possibile, si deve utilizzare unacarriola o altra attrezzatura similare;

4. minimizzare gli elementi sfavorevoli delle azioni disollevamento che contribuiscono ad aumentare il rischio, qualil’altezza da terra delle mani all'inizio del sollevamento (utileanche per mantenere una postura meno sfavorevole), ladistanza verticale e orizzontale di spostamento del peso frainizio e fine del sollevamento, la rotazione del tronco. Bisognaevitare azioni di sollevamento al di sopra della linea delle spalle;

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Rischio da Movimentazione Manuale Dei Carichi

5. Dove possibile il lavoro di movimentazione deve essere svoltoda più lavoratori contemporaneamente, in modo da ridurre ilcarico su ognuno; è sempre utile ruotare i lavoratori sumansioni diverse nell’arco della giornata;

6. È indispensabile la formazione dei lavoratori sui metodi dimovimentazione corretti e sulle procedure di lavoro.

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Infortuni e Malattie Professionali statistica

In occasione della diffusione dei dati Istat su occupati edisoccupati in Italia, sono emersi numeri molto positivi in meritoal settore agricolo. Nell’intero anno 2016 sono stati impiegati intale settore circa 884mila addetti (divisi quasi a metà tradipendenti e indipendenti), che rispetto agli 843mila del 2015costituiscono un aumento di quasi il 5% (circa +7% per idipendenti e +2,8% per gli indipendenti).

La metà di essi lavora nel Mezzogiorno (428mila unità), dove sisegnala un aumento del 5,5% rispetto all’anno precedente,mentre 326mila unità sono impiegate nelle regioni del Nord(+2,5%) e le residue 130mila unità nelle regioni del Centro, inforte aumento rispetto al 2015 (+9,2%).

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Infortuni e Malattie Professionali statistica

Il lavoro stagionale, oltre ai tipici rischi dell’agricoltura, presentacriticità legate alla temporaneità con le relative difficoltà intermini di informazione, formazione, addestramento esorveglianza sanitaria, al ricorso a manodopera straniera, allavoro sommerso, alla presenza in alcune aree del “caporalato”,con ripercussioni sugli adempimenti di legge in materia dilavoro, salute e sicurezza.

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Infortuni e Malattie Professionali statistica

Molti stagionali sono impiegati nella raccolta di frutta e ortaggi.In tali attività, il rischio prevalente per la salute è quello damovimentazione manuale dei carichi, movimenti ripetuti,posture incongrue: rischi tipici del settore ma amplificati dacarichi di lavoro elevati e concentrati nel tempo, insufficientipause di recupero, assenza di attrezzature idonee, mancatasorveglianza sanitaria.

Di particolare importanza sono anche le condizioni climatichesoprattutto in estate, quando sole ed elevate temperaturepossono causare fenomeni di disidratazione e pericolosi colpi dicalore.

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Infortuni e Malattie Professionali statistica

Nel quinquennio 2011-2015, nella gestione Agricoltura, si èregistrata una notevole diminuzione del fenomeno infortunistico:si è passato dalle oltre 47mila denunce del 2011 alle 38mila del2015 (-19,2%), mentre per le denunce con esito mortale il caloè stato più contenuto (-9,8%, da 184 decessi a 166).

Il fenomeno tecnopatico è, invece, in controtendenza rispetto aquello infortunistico. Nel periodo in esame si è passato da 8.034denunce nel 2011 alle 12.257 del 2015 (+52,6%). I datiprovvisori del 2016 indicano, anche per le tecnopatie, unincremento che al momento si attesta intorno al +3% rispetto al2015.

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MMC in Agricoltura

Il settore agricolo, unitamente all’allevamento di animali, ècaratterizzato dallo svolgimento di tutta una serie di attivitàdifficilmente standardizzabili ed in genere fortemente variabili,essenzialmente dipendenti dalle esigenze lavorative giornaliereed anche stagionali.

Sicuramente l'attività agricola, anche in conseguenza delledifferenti colture potenzialmente attuabili, prevede un impegnomaggiore durante la cosiddetta bella stagione, tale da occuparegli operatori per orari di lavoro giornalieri considerevolmentelunghi e continui, al contrario dei mesi tipicamente invernali,durante i quali il carico di lavoro può diminuire sensibilmente.

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MMC in Agricoltura

Anche considerando la singola giornata di lavoroindipendentemente dalla stagione, risulta probabile identificaredifferenti e numerosi compiti portati a termine dall’agricoltore inmaniera significativamente eterogenea, a maggior ragione nellepiccole aziende agrarie, ampiamente diffuse sul territorionazionale, caratterizzate da pochi dipendenti (anche solamentestagionali) o al più esclusivamente dalla presenza del solotitolare.

Proprio le piccole aziende agrarie, a conduzioneprevalentemente familiare, che attuano le colture proprie dellaproduzione agricola nazionale (seminativi, vigneto, oliveto,frutticoltura ed orticoltura), estese ciascuna su fondi di limitataestensione e pari al massimo a qualche ettaro, presentano le piùpressanti problematiche inerenti la movimentazione manuale deicarichi.

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MMC in Agricoltura

Il rischio da movimentazione manuale dei carichi nel settoreagricolo rappresenta una delle emergenze più significative nelpanorama della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ciò è dovuto alla mancanza in primis di un adeguato livelloinformativo e formativo degli operatori e di conseguenza di unachiara presa di coscienza dell’esistenza e gravità dellaproblematica, unitamente all’assenza di processi produttivisufficientemente meccanizzati ed alla frequente inadeguatezzadei macchinari e delle attrezzature in uso.

A questi fattori si aggiungono le caratteristiche intrinsechespesso sfavorevoli, da un punto di vista prettamenteergonomico, delle colture attuate, ma anche del territoriolavorato.

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MMC in Agricoltura

Una ulteriore problematica che va ad aggravare il quadro giàdifficile sin qui menzionato è rappresentata dalla scarsastandardizzazione, come asserito, di molte delle fasi lavorative.

Difatti, nonostante l’agricoltura moderna sia diffusamenteinteressata dall’impiego di macchine e impianti meccanizzati, èindubbio che si può di frequente rilevare un’estremaeterogeneità nelle pratiche di movimentazioni manuali di carichi,al tempo stesso difficilmente considerabili ripetitive.

In ogni caso all’interno di questa variabilità è innegabile chepossano essere svolte operazioni che riguardano sollevamenti dipesi (attrezzi, cassette, sacchi, ecc.) anche cospicui cheespongano gli operatori - seppure in maniera non ripetitiva ed alcontrario occasionale - a condizioni di rischio.

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MMC in Agricoltura

Anche il comparto dell’allevamento in genere (maggiormenterappresentato sul territorio nazionale dall’allevamento di bovini,ovini, suini e volatili) è caratterizzato dalle medesimeproblematiche discusse ed elencate per le pratiche dicoltivazione, per lo meno per quanto concerne le aziende dipiccole dimensioni.

Limitata presa di coscienza da parte degli operatori, conduzionea carattere familiare delle aziende, scarsa meccanizzazione deicicli lavorativi, macchinari in alcuni casi affatto moderni edergonomici, rappresentano alcune delle motivazioni alla base deisignificativi livelli di rischio da movimentazione manuale dicarichi a carico degli operatori del settore.

Certamente nelle aziende di medie e grosse dimensioni, per unaserie di motivi, la problematica in esame viene affrontata conmaggiore cognizione di causa, consentendo la riduzione deilivelli di rischio, per lo meno in alcune delle fasi di lavoro.

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Elenco della malattie di probabile origine lavorativa

Le malattie di probabile origine lavorativa, per le quali vige

l’obbligo di denuncia segnalazione da parte del medico, sono

classificate in tre liste:

Lista I: malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità

Lista II: malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità

Lista III: malattie la cui origine lavorativa è possibile