semiotica a prova d’esperienza

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Semiotica a prova d’esperienza Significazione : processo attraverso il quale diamo senso a tutto ciò che ci circonda. Determinazione locale di valori. E Significante: la sequenza di fonemi o grafemi di una parola C Significato : il senso che diamo alle cose. Non ci accontentiamo mai dei significati già assegnati Valore : legame relazionale con il mondo che ci circonda. Anche quando non riusciamo a mettere bene a fuoco un significato e a condividerlo, continuiamo a percepire dei valori, ossia legami implicativi. - I valori sono organizzati secondo sistemi di differenze (giusto- sbagliato). Diamo senso al mondo articolando continuamente tra loro dei sistemi di differenze. - L’ambiente che ci circonda è quindi un paesaggio di differenze che risultano per noi rilevanti; in base ad esse dirigiamo i nostri interessi (dimensione cognitiva), i nostri affetti (dimensione passionale) e le nostre azioni (dimensione pragmatica) dimensioni della significazione - conseguenza della visione del senso che diamo alle cose (mediante l’articolazione continua dei sistemi di differenze): non ci soffermiamo più sulle proprietà individuali delle cose, ma sulle loro identità differenziali e sul legame che esse intrattengono con la nostra stessa identità - Il valore è definito dalla relazione tra soggetto e oggetto - I valori si trasformano nel tempo e richiedono di essere intessuti in una narrazione. Nel dare senso al mondo ci ritroviamo così a narrarlo. Narratività : capacità di organizzare le nostre esperienze con dei testi Espressione : valori che percepiamo attraverso i sensi (rosso, blu) per metterli in relazione con dei contenuti che esprimono le nostre relazioni (interessi, passioni, programmi) con i soggetti e gli oggetti che abitano il nostro mondo dell’esperienza. (rosso -> timore -> orario sveglia). ESPRESSIONE rosso blu CONTENUTO (1) timore serenità 1

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Page 1: Semiotica a prova d’esperienza

Semiotica a prova d’esperienzaSignificazione: processo attraverso il quale diamo senso a tutto ciò che ci circonda. Determinazione locale di valori.E Significante: la sequenza di fonemi o grafemi di una parolaC Significato: il senso che diamo alle cose. Non ci accontentiamo mai dei significati già assegnati

Valore: legame relazionale con il mondo che ci circonda. Anche quando non riusciamo a mettere bene a fuoco un significato e a condividerlo, continuiamo a percepire dei valori, ossia legami implicativi.

- I valori sono organizzati secondo sistemi di differenze (giusto-sbagliato). Diamo senso al mondo articolando continuamente tra loro dei sistemi di differenze.

- L’ambiente che ci circonda è quindi un paesaggio di differenze che risultano per noi rilevanti; in base ad esse dirigiamo i nostri interessi (dimensione cognitiva), i nostri affetti (dimensione passionale) e le nostre azioni (dimensione pragmatica) dimensioni della significazione

- conseguenza della visione del senso che diamo alle cose (mediante l’articolazione continua dei sistemi di differenze): non ci soffermiamo più sulle proprietà individuali delle cose, ma sulle loro identità differenziali e sul legame che esse intrattengono con la nostra stessa identità

- Il valore è definito dalla relazione tra soggetto e oggetto- I valori si trasformano nel tempo e richiedono di essere intessuti in una narrazione. Nel

dare senso al mondo ci ritroviamo così a narrarlo.

Narratività: capacità di organizzare le nostre esperienze con dei testiEspressione: valori che percepiamo attraverso i sensi (rosso, blu) per metterli in relazione con dei contenuti che esprimono le nostre relazioni (interessi, passioni, programmi) con i soggetti e gli oggetti che abitano il nostro mondo dell’esperienza. (rosso -> timore -> orario sveglia).

ESPRESSIONE rosso bluCONTENUTO (1) timore serenitàCONTENUTO (2) orario della sveglia lampeggiante dell’ambulanza

Livello figurativo della significazione : paesaggio di figure con cui siamo soliti interagire nel mondo dell’esperienza. Figure che vengono individuate come oggetti del mondo.3 sotto-livelli:

- figurale : pochi formanti figurativi cominciano a ricoprire la tematizzazione precedente

- figurativo : appaiono le prime figure compiute del mondo- iconico : tali figure vengono arricchite con dettagli sempre più minuziosi fino ad

un’impressione della realtàLivello plastico della significazione : scenario di valori astratti (colori, forme, …)

Linguaggi verbali: sistemi organizzati di paroleLinguaggi non verbali: gestuali, tattili, sonori, visivi, sincretici (misti)

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Semiosfera: ambiente popolato di tutte le forme di scrittura che ci permettono di vivere come gente del nostro tempo

Indizi: come delle promesse sul futuro e sul passato

Piano dell’enunciato: piano dove si dipana una storia attraverso un paesaggio figurativoPiano dell’enunciazione: circostanze sotto cui quella foto è stata prodotta e di cui ci rimangono solo degli indiziEnunciazione enunciata: convivenza fra piano dell’enunciazione e piano dell’enunciato; “teatro di un discorso possibile” fatto di posizioni che possiamo o meno assumere.Indessicali: utilizzati per indicare un’espressione la cui interpretazione è possibile soltanto se valutata in relazione all’ambito nel quale è pronunciata.

Ogni scenario comunicativo si impernia su quattro spazi (o forme) di mediazione:

a)  uno spazio fisico o ambiente che media la circolazione dei segni spazio mediale, ambiente sensoriale

b)  uno spazio linguistico, quello creato dai linguaggi: lingue utilizzate, sonori, visivi spazio mediazionale, ambiente linguistico in grado di consentire le nostre ideazioni; sottende l’enunciazione

c)  uno spazio istituzionale, uno scenario sociale in grado di imporre un regime spazio mediatore, ambiente istituzionale in grado di rinegoziare la significatività degli atti comunicativi e di organizzarli

d) uno spazio tecnologico spazio mediatico, ambiente tecnologico che ristruttura le condizioni stesse degli atti comunicativi; consente la trasmissione attraverso una tecnologizzazione delle variabili spaziali e temporali.

Che siano valori linguistici o valori semantici propri di ideologie, una cosa non cambia mai: il fatto che trovino:

- un’organizzazione paradigmatica -> i valori possono entrare in delle relazioni di competizione, ovvero rappresentare una stessa tipologia di relazione (O..O); comprendere che possono essere opposti dei valori di base, ossia centrali nell’elaborazione identitaria dei soggetti, e dei valori d’uso

- un’organizzazione sintagmatica -> i valori devono costruire delle concatenazioni, dove ogni relazione diviene la condizione di possibilità per quella successiva; la sintagmatica assegna a ogni valore un ruolo in un complesso di trasformazioni Gli aspetti paradigmatici e quelli sintagmatici non sono mai totalmente separabili:

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convivono -> rispondono a un’analitica del modo con cui operiamo sui valori. Ogni enunciazione è il frutto di un processamento della lingua, ma essa ha una significatività solo perché mette in vibrazione anche possibili altre realizzazioni competitive.

Semiosi: processo locale che dispone l’articolazione tra forma dell’espressione e forma del contenuto.

La storia della semiotica è passata attraverso il riconoscimento di due principi:

Principio di autonomia: ogni linguaggio ha una capacità propria di organizzare dei valori;

Principio di discorsività: ogni testo elabora una propria organizzazione irriducibile ai sistemi codificati e ai processi generalizzati.

Articolazione del senso: ogni determinazione del senso dipende da un’articolazione tra espressione e contenuto.

Gestione del senso: riguarda il rapporto tra le diverse determinazioni di senso. La percezione va sempre in cerca di differenze -> cerca di reperire degli sfondi di stabilità per meglio cogliere delle ineguaglianze qualitative ossia valori differenti o in corso di differenziazione.

Per costruire questi sfondi di stabilità si operano delle assimilazioni, si trovano dei tratti che ricorrono, si ripetono, si confermano = valori isotopici.

L’assimilazione e la dissimilazione strutturano il modo in cui gestiamo il senso e seguono un principio di coagulazione.Attraverso assimilazione e dissimilazione giungiamo a stabilizzare delle opposizioni identitarie (per es alter ego) e a precisare i valori, legami implicativi che individuiamo.Grazie alla coagulazione, si precisano i valori in quanto proprietà intra-relazionali, ossia interne alla nostra economia identitaria (corporale, cognitiva e affettiva); funzioni inter-relazionali, relative al rapporto tra identità e alterità; connotazioni, valori che mettono in relazione un dominio sociale con un altro.

Mobilitazione del senso: utilizziamo la rete di relazioni come un quadro di valori tensivi. Possiamo meglio apprezzare la portata, ossia l’estensione, e la forza, vale a dire l’intensità dei legami implicativi. Questo principio di tensivizzazione delle relazioni è quello che ci permette di cogliere una dialettica tra stabilizzazione e mobilitazione.

Categoria: classe di valori individuata isotopicamente attraverso delle relazioni di contraddizione, di contrarietà o di partecipazione

Quadrato semiotico: si serve di due categorizzazioni: quelle oppositive (a vs b) e quelle privative (a vs non a).

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È una schematizzazione di una categoria che permette di ripercorrerla secondo tutte le relazioni di opposizione e di contraddizione che individua.È un metodo di classificazione dei concetti pertinenti a una data opposizione di concetti (maschile – femminile; bello – brutto).

Organizzazione del senso: nella storia della linguistica il principio di organizzazione principale era colto nella langue, quale sistema di relazioni oppositive e quale processo di combinazione; lingua colta come sistema di differenze -> opposizione tra langue e parole, tra la lingua e l’atto linguistico.L’organizzazione del senso viene colta su 3 livelli distinti: codici (grammatizzazione delle regole linguistiche tempi lunghi), norme (cristallizzazione di una prassi linguistica tempi lunghi), testi (discorsivizzazione di un microsistema testuale tempi brevi).È meglio ricondurre tutti i principi a un criterio temporale generalissimo e tattico quale l’opposizione tra la sincronia (studio dell’organizzazione di una determinata lingua in un certo istante t0) e la diacronia (permette di cogliere le trasformazioni linguistiche attraverso la comparazione di diversi tagli sincronici compiuti secondo certi intervalli di tempo).

Armatura del senso: Principio di trasformazione: schema narrativo canonico (Greimas), composto da quattro ruoli attanziali messi in relazione per comporre un quadro minimo di trasformazione di senso: attante manipolatore, competente, performante e sanzionatore.

SCHEMA TENSIVO: In the tensive model, any given value is constituted by combining two "valencies" (or dimensions): intensity and extent (range). Extent is the range over which intensity applies; it corresponds to quantity, variety, and the spatial or temporal range of phenomena. Both valencies are quantitative in nature; the first has to do with the measurable, the second with the countable.

QUADRATO SEMIOTICO

Nella fase della Manipolazione qualcuno dà l’incarico a qualcun altro di compiere un’azione. Chi dà l’incarico viene detto Destinante. Chi ricevel’incarico (e che sarà, solitamente, anche il Soggetto delle fasi successive) si chiama Destinatario.

Esempio: il Re (Destinante), padre della principessa rapita, chiede/convince/ordina (diversi tipi di Manipolazione) il cavaliere (Destinatario) di liberarla.

Destinante e Destinatario sono gli ultimi due attanti del modello greimasiano (gli altri sono il Soggetto, l’Oggetto, l’Aiutante e l’Opponente)

Il passaggio dalla competenza alla performanza diviene il principio minimo di un’attorialità.La linea orizzontale tra competenza e performanza segnala un sincretismo, ossia una compresenza dei due ruoli attanziali (o funzioni narrative) all’interno di una medesima figura attoriale. 4

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Gli attori della comunicazione sono recuperati nell’armatura del senso come destinanti e destinatari di processi di trasferimento di oggetti culturali, processi che nel contempo operano sui rapporti che ciascun soggetto detiene rispetto a questi ultimi.

Enunciazione del senso: ha la caratteristica di tradurre l’armatura narrativa del senso in una prospettivizzazione rinnovata delle relazioni e delle posizioni.

Debrayage = proiezioni di categorie (spaziali, temporali, attanziali) dell’enunciazione verso l’enunciato; Embrayage = riassunzioni delle stesse categorie dell’enunciato verso gli attori dell’enunciazione.

Moltiplicazione degli accessi al senso (diffrazione):

Enunciato: espressione linguistica che veicola dei contenutiEnunciazione: come viene rilevato il significato dell’enunciatoEnunciatario: lettore (o fruitore) modello, colui che coglie la produzione discorsivaEnunciatore: attore sociale responsabile della produzione discorsiva

Langue: la “langue” (lingua) è la componente sociale del linguaggio, tutto ciò che è stato fissato per convenzione (termini, sintassi, morfologia, ecc.).È la lingua colta come un sistema di differenze.Parole: Atto di linguaggio, pratica enunciazionale.All’interno di una stessa “langue” troviamo differenze individuali dette genericamente “parole” (parola); il termine indica la componente individuale e quindi libera del linguaggio, l’atto linguistico che ogni parlante realizza servendosi di una lingua.

Significante: la sequenza di fonemi o grafemi di una parola Significato: l'immagine mentale che noi abbiamo di quella parola

Attore: A livello superficiale gli attanti sono rappresentati dagli attori (all’attante destinante o mandante corrisponde l’attore re, all’attante soggetto corrisponde l’attore eroe ecc), spesso il rapporto attanti/attori è asimmetrico

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Attante: attante è colui che compie o subisce l’atto (soggetto/oggetto, destinante/destinatario, adiuvante/oppositore) sono attanti narrativi, proseguendo il percorso narrativo l’attante copre ruoli attanziali successivi che riguardano il suo modus operandi

Valenza: valere dei valori. Si esprime secondo 2 modalità: - il suo apporto alla semiotizzazione (valenze diagrammatiche, esistentive, mediative)- la sua estrinsecazione modale dell’implicazione (volere, potere, sapere, credere…)

Valore: relazione qualitativa tra un soggetto e un oggetto, o tra soggetti.

Valorizzazione: processo semantico attraverso il quale si interviene sul valere dei valori, spostando particolarmente la sua insistenza sul soggetto (valorizzazioni riflessive) o sull’oggetto (valorizzazioni transitive).• Tentativo di ancorare le valenze a un quadro strategico che possa ridurre la complessità di implicazioni interne allo spazio.

L’iniziativa di valorizzazione è dunque l’anticipazione di investimenti di senso opportunamente orientati rispetto alle implicazioni evenemenziali o concorrenziali che potrebbero localmente imporsi.

Valorizzazioni riflessive: destinali digressive emancipative formative

Valorizzazioni transitive: cultuali ludiche protesiche strumentali

Fonema: il fonema è parte elementare di una parola in quanto detta (K-I-A-V-E 5 fonemi)Grafema: il grafema è parte elementare di una parola in quanto scritta (C-H-I-A-V-E 6 grafemi)Lessema: unità di base del lessico, che può essere una radice (p.e. fisio- in fisioterapia, fisiologia, fisiologico), una parola autonoma (p.e. sindrome, cuore, fluoro) o una sequenza di parole fissatasi nell’uso in modo tale che i suoi singoli elementi non possono essere scambiati né sostituiti con sinonimi (p.e. non altrimenti specificato, in vitro, vaso sanguigno).

Isotopia: individua la presenza ridondante di valori afferenti a un’unica categoria dentro un testo.Allotopia: è la presenza di un’incongruenza discorsiva.

1-l'articolazione del senso dice in breve che le identità possono essere rinegoziate; esempio: pensa ad un cestino, sotto forma dell' espressione possiamo dire che è un oggetto fatto per contenere qualcosa di forma bla bla bla, ma nel contenuto si saprebbe dare una definizione precisa? no perché entra in gioco l' arbitrarietà; per esempio io ci vedo un porta-ombrelli, tu un cestino un altro lo gira e lo utilizza come

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sgabello. Dunque l'articolazione del senso ci dice che ciò che percepiamo può essere rinegoziato al livello del contenuto, del significato per un principio di trasposizione.

2-la gestione del senso ci fa capire come noi diamo un senso, un significato alla forma, al significante; per esempio noi possiamo leggere sui libri perchè c'è una differenza qualitativa tra bianco e nero che ci permette a livello sensoriale di organizzare la percezione e in secondo luogo dare un significato(un pò come tra livello figurativo e figurale), la nostra mente dunque assimila ogni volta questi squilibri e li memorizza così che noi possiamo muoverci nel "conosciuto" e quindi essere in grado di gestire e di implicarci nel significato grazie a queste mappe preassoggettate

3-la mobilitazione continua un po’ sul filone della gestione. La nostra mente crea delle reti di conoscenza, diciamo una cultura assimilata (idem) e attraverso questa base costruisce, risemantizza, crea nuovi significati e da nuove valenze (ipse). Una volta stabilizzato il senso puoi mobilitarlo puoi giocare sulla rete del valore del significato, un po’ come fa il quadrato semiotico (esempio avendo A e B puoi creare Non A e Non B). Per mobilitazione del senso s'intende quando tu metti in tensione la tua identità e la spingi verso qualcosa che non conosci ancora.

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