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Senior’s Talent Una nuova cittadinanza digitale per il protagonismo sociale di tutte le generazioni Dino Bertocco - TIME TO NET 1

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Dino Bertocco - TIME TO NET 1

Senior’s TalentUna nuova cittadinanza digitale per il protagonismo sociale di tutte le generazioni

Dino Bertocco - TIME TO NET 2

Indice Agenda digitale e nuova cittadinanza Lo stato dell’arte tra decreto ed altre norme Digital divide Alfabetizzazione digitale L’accelerazione tecnologica e l’innovazione digitale Google glass e dintorni Smart city and ageing population Smart city and ageing population. Indicazioni e buone pratiche Il rischio del fuorigioco per la popolazione anziana Rischi ed opportunità del social networking (1) Rischi ed opportunità del social networking (2) Una vita sempre più lunga: cambiamenti e nuova identità Le scelte strategiche dell’UE per l’invecchiamento attivo Una definizione provvisoria delle competenze Il Progetto Senior’s Talent Rivoluzione digitale e longevità Nel solco del Lifelong Learning Un setting per il dialogo intergenerazionale Educazione intergenerazionale (cos’è) Laboratorio didattico (cos’è) Un Hub per l’innovazione sociale Partnership per l’Agenda digitale Programma di lavoro

Dino Bertocco - TIME TO NET 3

Agenda digitale e nuova cittadinanza Siamo di fronte ad una sfida culturale che non ha nulla

da invidiare al processo di alfabetizzazione di massa che la TV ha contribuito a portare avanti nel dopoguerra

La metafora di Francesco Caio (ex «Mister Agenda Digitale»:Anni ’50 = l’Autostrada del Sole una sorta di spina dorsale del Paese ed il maestro Manzi che rappresenta il processo di alfabetizzazione del popolo italianoOggi abbiamo bisogno della Banda larga e dell’adozione dell’Agenda digitale a tutti i livelli per la promozione della cittadinanza digitale e combattere l’analfabetismo ed il crescente digital divide che determina delle conseguenze disastrose non solo sul piano civile, ma soprattutto (bisogna dirlo) sul piano economico con inerzie che rallentano lo sviluppo e la capacità competitiva

I tre progetti prioritari: Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), Identità digitale, Fatturazione elettronica

Il sistema pubblico di identità digitale (SPID): un meccanismo con cui a ogni cittadino verrà assegnata una password - una sorta di passaporto digitale – che gli consentirà di essere riconosciuto dai servizi della PA

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Lo stato dell’arte tra decreto ed altre normehttp://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/17_agenda-digitale-italiana-lo-stato-dell-arte-tra-decreto-e-altre-norme.htm

Infrastrutture banda largaSmart Cities & CommunitiesRazionalizzazione dell'informatica della PAScuola, Sanità e pubblica ammistrazione (eGov)e-Commerce, moneta elettronicaRicerca e Innovazione/startup:Competenze digitaliAgenzia per l'Italia digitale e la governance dell'Agenda I fondi disponibiliPrincipali bandi 2013-2014 per progetti dell’agenda digitale

italiana

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Digital divide Il digital divide in Italia esiste e non stiamo parlando di quello

“interno” ma di quello che ci fa essere fanalini di coda rispetto all’Europa. Se, infatti, si analizzano i dati di Eurostat, relativi al terzo trimestre del 2013 si constata con sconforto che gli italiani che non hanno mai usato Internet sono più di un terzo. Inoltre è molto evidente la distanza che ci separa dall’Europa sia in termini di alfabetizzazione digitale che di banda larga. Eurostat segnala, infatti, che il 34% della popolazione italiana non ha mai navigato. Un dato che ci posiziona in fondo alla classifica europea, sotto al Portogallo (33%) e di poco sopra Grecia (36%) e Bulgaria (41%). La media dei “connessi” a Internet, le famiglie che hanno accesso alla rete, nei paesi dell’UE, è del 79%. E in particolare il 76% di loro dispone di un accesso a banda larga. E anche qui l’Italia si colloca al di sotto della media europea, registrando il 69% delle famiglie connesse (di cui il 68% con la banda larga). Analogo ragionamento vale per l’uso quotidiano del Web, solo il 54% degli italiani dichiara di usare Internet ogni giorno, a fronte di una media europea del 62%.

Male anche per quanto riguarda il rapporto tra pubblica amministrazione (e-government) e privati: solo il 21% dichiara di usare i servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione, a fronte di una media europea pari al 41%. Ci siamo più volte soffermati in questa sede sulle ragioni “recenti” della lontananza e a volte ostilità degli italiani alle tecnologie della comunicazione digitali, che vanno ricercate in alcune delle cause profonde della distanza dalle tecnologie digitali degli italiani e della loro classe dirigente

I vecchi paradigmi culturali, di matrice «crocio-gramsciana», che contrappongono l’“umano” alla “tecnica” alienante e quindi alla cultura scientifica e tecnologica che della tecnica è il motore

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Alfabetizzazione digitale Maturare competenze digitali di livello sufficiente sta emergendo

come un diritto dei cittadini, come effetto indiretto della trasformazione dello Stato tramite l’Agenda digitale. «L’alfabetizzazione informatica è innanzitutto un presupposto logico, ancora prima che giuridico affinché alcuni diritti dei cittadini, riconosciuti da norme di legge, siano esercitabili», dice infatti Giusella Finocchiaro, giurista esperta di diritto della rete e docente all’Università di Bologna. Secondo Finocchiaro, la prova ultima di questo diritto si trova nel Codice dell’amministrazione digitale. L’articolo 3 introduce il Diritto all’uso delle tecnologie: “I cittadini e le imprese hanno diritto a richiedere e ottenere l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni, con i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2 , e con i gestori di pubblici servizi ai sensi di quanto previsto dal presente codice”. Ancora, nell’art. 3 bis c’è il domicilio digitale del cittadino.

«Ovviamente questi diritti non possono essere effettivi se il cittadino non ha “capacità” informatiche. Sotto il profilo logico, la previsione normativa non sarebbe applicabile. Finirebbe anzi con il produrre effetti negativi, perché aumenterebbe il digital divide. Cioè la diseguaglianza sociale fra chi è in grado di essere cittadino digitale e chi non è in grado». «Dunque- conclude Finocchiaro, l’alfabetizzazione digitale è un dovere dello Stato per rendere effettivi alcuni diritti dei cittadini riconosciuti da norme primarie». È poi possibile trovare riferimenti normativi anche nella stessa Costituzione. «La nostra Costituzione richiama il diritto all’istruzione, che però oggi ha un significato diverso. Inclusivo del digitale», dice Finocchiaro.

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L’accelerazione tecnologica e l’innovazione digitale nel sistema della comunicazione determina un impatto sociale con rilevanti trasformazioni

del sistema di relazioni sociali, linguaggio, partecipazione urbana

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Google glass e dintorni Naturalmente il posto di prima fila per il prodotto più trendy

spetta a Google glass… Ancor prima andrebbe citata la moneta virtuale dei bitcoin Stiamo assistendo (e saremo protagonisti) di un

cambiamento ancor più radicale con l’Internet of things, che modificherà i concetti di spazio e di tempo (nel 2015 30 miliardi di oggetti collegati al web…)

Sensori, QR Code, NFC, RFID, videosorveglianza, ecc. costituiranno supporti con un’alta capacità di trattenere un numero maggiore di informazioni facilmente interpretabili da device mobili, grazie ai quali s’innesterà un tipo di apprendimento anywhere and anytime, dove il “discente domanda e la tecnologia risponde»

Le sue ricadute immediate e concrete le abbiamo avute su:- SMART CITY- DOMOTICA (smart home)- WEARABLE TECH (tecnologia da indossare)

DATA MINING : ricerca dell’anima gemella affidata agli algoritmi che realizzano il matching dei dati compilati dagli aspiranti : “Join the best free dating site on Earth. Start meeting people now!” è il banner che trovate su www.okcupid.com ….

I nuovi gingilli della APPLE (IPhone6, iWatch) ed i manager del Fashion promotori di un nuovo feticismo

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Smart city and ageing population

• Re-framing aging: l’ICT applicata all’innovazione urbanistica e dei servizi della città implica coinvolgere gli anziani in un processo di riflessione, ovvero di ripensamento dell’invecchiamento in un contesto tecnologico ed organizzativo difficile da decifrare

• Ciò comporta un piano strategico di educazione ed alfabetizzazione ad un nuovo rapporto con la tecnologia intesa come: strumento per imparare, da imparare ed un nuovo stile di vita da adottare

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Smart city and ageing population Indicazioni e buone pratiche

Paper di Wireless World Research Forum: Smart city and ageing population

La co-progettazione delle nuove tecnologie con il coinvolgimento delle persone anziane proposto da Indipendent Age

SIforAge, progetto di cooperazione tra città (tra cui Torino) nato per scambiare esperienze e competenze nel campo dell’inovazioe sociale applicaoall’invecchiamento

Conference on Elderly and new Technologies Crowdmapping, promossa con successo a Torino, ovvero la mappatura

collettiva della città, utile a coinvolgere l’anziano come narratore di un luogo: “La sfida chiave delle smart city è culturale; perché una città intelligente non ha paura della vecchiaia, la mostra invece, e la trasforma in un punto di forza. Per tutti e per ciascuno –Alfredo Mela – Politecnico di Torino”

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Il rischio del fuorigioco per la popolazione anziana

Dal Rapporto ISTAT 2014 su Cittadini e tecnologie

Il 38,3% della popolazione italiana è offline. Fanno 22 milioni di persone. Ventidue milioni che non sono nell’agenda digitale.

Le quote maggiori di non utenti internet

si concentrano nelle fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro: la percentuale di non utenti tra i 65-74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over settantacinquenni.

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Rischi ed opportunità del social networking (1)

La psicosi dei messaggi veloci (inviati e ricevuti) determina l’atrofizzazione dell’argomentazione e della riflessività (che richiede tempo)

La despazializzazione e la decontestualizzazione del social networking può accompagnarsi all’inaridimento della vita comunitaria

La cultura della complessità ed il contesto umano stanno mutando in maniera esponenziale e per afferrare tutte le potenzialità di questo processo ciascuno di noi ha bisogno di ampliare le proprie abilità grazie ai mezzi offerti dalla tecnologia

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Rischi ed opportunità del social networking (2)

P. Legrenzi (Il Gazzettino 9.9.2014) sostiene (giustamente) che la tecnologia rappresenta ormai una indispensabile estensione del’io (vedi la ricerca americana sui giovani disponibili a vivere senz’auto, ma non senza smartphone)

Le nuove frontiere della neuroscienza, ovvero della funzione del cervello nell’interazione con le ICTs, sono entrata nell’agenda delle questioni strategiche del G20

«Effetto Flynn»: nel ventesimo secolo in Occidente abbiamo assistito a una progressiva crescita del quoziente intellettivo medio della popolazione legato allo sviluppo delle tecnologie di comunicazione

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Una vita sempre più lunga: cambiamenti e nuova identità (Renzo Scortegagna)

“Il nuovo scenario che si sta costruendo è destinato a influenzare lo stile della vita quotidiana e ha una forte correlazione con l’età delle persone. Basta osservare la modalità con cui un adolescente l Come cambia lo stile di vita di una persona anziana per effetto di tali tecnologie?Le risposte al’interrogativo sono diverse e, ancora una volta, non si possono fare generalizzazioni.L’uso eccessivo e incontrollato di alcune funzioni possono generare nuove forme di dipendenza o nuovi criteri nell’uso di tempo del lavoro e di tempo libero.Nello stesso tempo le nuove tecnologie possono essere dei moltiplicatori di rapporti e costruttrici di nuovi legami, anche se non si tratta di rapporti e legami superficiali che non garantiscono quell’approfondimento desiderato nelle reti o nei gruppi di amici.I cambiamenti quindi non sono automatici, ma dipendono in larga misura dai criteri con cui le stesse tecnologie vengono usate. Sarebbe quindi miope coltivare atteggiamenti nostalgici criminalizzando il progresso. Per questo sono da considerare anche i rischi che il “non uso” delle nuove tecnologie sono in grado di produrre, specialmente nelle persone anziane. Possono verificarsi situazioni di autoesclusione che anticipano forme di isolamento sociale; oppure forme di analfabetismo che producono nuove dipendenze da altri e così via.”

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Le scelte strategiche dell’UE per l’invecchiamento attivo

Sei competenze per l’invecchiamento attivo:

Apprendimento Comunità Salute Finanza/Economia Emotività Tecnologia

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Una definizione provvisoria delle competenze

Apprendimento Questa competenza si riferisce alle opportunità di apprendimento in età avanzata, tra cui l'auto-apprendimento, la possibilità di aggiornare o sviluppare le competenze, opportunità di apprendimento creativo e la formazione nel campo delle nuove tecnologie.

ComunitàQuesta competenza riguarda l'essere un cittadino anziano attivo, che partecipa come volontario o dietro compenso ad attività di cui possono beneficiare l'individuo e la società. La comunità a cui il singolo fa riferimento può essere una famiglia, un servizio locale, un quartiere, una città, una regione, una nazione o una realtà globale

Salute Questa competenza si riferisce al mantenimento del benessere in età avanzata. Questo include sia l'aspetto fisico, che mentale e sociale. Lo stile di vita, la qualità dei servizi e del supporto, la possibilità di preservare le relazioni sociali, la cura e la sicurezza sono tutti fattori che possono influenzare la salute e il benessere

Emotività Questa competenza riguarda il mantenimento della propria autonomia e dignità in età avanzata, relazioni sociali ed emozionali significative, cura e supporto, sia a casa che nella comunità.

Finanza/EconomiaQuesta competenza si riferisce ai fattori economici, che hanno un impatto importante sull'invecchiamento attivo e la sicurezza: in altre parole, il reddito, le opportunità di lavoro e protezione sociale (ad esempio, pensioni e/o altre indennità).

TecnologiaQuesta competenza si riferisce all'accesso e all'uso della tecnologia, compresi i computer, telefoni cellulari e applicazioni - per il social networking, e-communication, e-learning. Si riferisce inoltre alle tecnologie di assistenza, come per esempio dispositivi che contribuiscono a garantire la mobilità; o l'assistenza (tele-assistenza).

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Il Progetto Senior’s TalentCostituzione di un Laboratorio di Ricerca e Formazione, con una piattaforma programmatica rivolta ad Associazioni, Agenzie culturali, Gruppi presenti nel Web (Blog, Portali di informazione e di servizi), Fondazioni ed Imprese, Enti pubblici, che hanno adottato e sperimentato concretamente l’uso delle ICTs, dei social network e dei social media per il coinvolgimento della popolazione anziana nei processi di cittadinanza attiva, promuovendo una strategia di protagonismo sociale ed empowerment nell’invecchiamento.

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Rivoluzione digitale e longevità

La rivoluzione digitale può costituire una risorsa fondamentale per orientare e supportare una longevità dinamica sia per quanto attiene gli stili e la qualità della vita, sia nella ricerca e soluzione della questione fondamentale con cui dovrà sempre più fare i conti, ovvero:

l’aggregazione comunitaria ed il poter contare su reti (corte e lunghe) di socializzazione, decisive per evitare i rischi di marginalizzazione e conseguente incremento del carico socio-assistenziale e sanitario sulla spesa pubblica

l’accesso all’informazione, alla conoscenza ed ai servizi: da quelli amministrativi a quelli assistenziali e medico-sanitari

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Nel solco del Lifelong LearningL’approccio culturale ed il piano operativo che con esso vengono messi in campo, si muovono nel solco delle iniziative promosse e finanziate dall’Unione Europea, attraverso il FSE ed altri strumenti, in particolare quelli finalizzati a sostenere programmi di Lifelong Learning, intesi come una prospettiva di permanente apprendistato all’apprendere (Quaglino, 2001) in tutte le età della vita, ed a far crescere l’importanza per le persone che la consapevolezza di sé e del proprio valore va coltivata in ogni momeno dell’esistenza ((Angori, 2012).

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Un setting per il dialogo intergenerazionale

Esso si innesta e struttura sia sotto il profilo logistico che organizzativo, nell’ambiente digitale innovativo costituito da Talent Garden e Fondazione Comunica di Padova, strutture nelle quali sono attivi i Giovani Professionisti del Web e della creatività, della consulenza e della produzione multimediale

Con tale scelta si intende dare un’impostazione metodologica al dialogo ed all’educazione intergenerazionale, alle quali si riconoscono una validità, dapprima didattico-pedagogica e successivamente tecnico-operativa, per gestione dei processi di avvicinamento ed addestramento alle pratiche digitali

Si ritiene infatti che tali strutture costituiscano un “setting” nel quale la collaborazione tra la generazione dei nativi digitali e dei senior portatori di una domanda formativa originata dal digital divide, particolarmente adatto a generare sia una maggiore produttività formativa che un proficuo scambio di esperienze

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Educazione intergenerazionale (cos’è)

“L’educazione intergenerazionale passa anche attraverso l’occasione che i discenti hanno, di essere autori e costruttori della propria conoscenza e non semplici fruitori di contenuti”

“E’ necessario che le generazioni riconoscano l’esistenza di una reciproca interdipendenza e di una efficace interazione-integrazione; che comprendano il ruolo determinante dell’apprendere insieme, in un cotesto di produzione della cultura, di co-costruzioe della conoscenza e di socializzazione culturale”

“Altri ambienti da promuovere per una didattica inergenerazionale sono quelli laboratoriali, spazi in cui le diverse generazioni imparano facendo, impegnandosi in compiti di realtà”

da: Educazione intergenerazionale.Prospettive, progetti e metodologie didattico-formative per promuovere la solidarietà tra le generazioni (B. Baschiera, R. De Luigi, E. Luppi) – FrancoAngeli

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Laboratorio didattico (cos’è)

“Spazi che rappresentano un modello per rammentare l’unità della persona, della cultura e dell’educazione, per imparare a scoprire in modo cooperativo la complessità del reale; laboratori di relazione e di collaborazione costruttiva intergenerazioale per risolvere assieme problemi, per realizzare progeti condivisi, per svolgere compiti comuni, utilizzando conoscenze ed abilità e valorizzando l’intelligenza distribuita che il gruppo porta con

sè.”da: Educazione intergenerazionale

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Un Hub per l’innovazione sociale Per avviare partnership ed iniziative condivise rivolte in particolare all’associazionismo

sociale e delle rappresentanze professionali ed imprenditoriali, finalizzate all’ottimizzazazione delle risorse e delle competenze necessarie nell’attuazione dei programmi formativi finalizzati prioritariamente all’alfabetizzazione informatica ed alla “familiarizzazione” degli anziani alla variegata moltitudine di nuove tecnologie

Costituire un Polo di Studio e Ricerca in grado di interfacciarsi con i Centri, le Fondazioni ed i

Dipartimenti universitari che sono impegnati sui temi e sulle questioni cruciali della Ageing population, in particolare per quanto attiene social networking, social media ed empowerment, Innovazione digitale e salute biopsichica

Acquisire e strutturare operativamente competenze, strumenti e proposte per orientare e supportareil mondo delle Residenze Sanitarie Assistenziali ed i Centri Diurni che ospitano gli anziani, ad avviare processi formativo-addestrativi ed organizzativi per farli familiarizzare con i social network ed i social media intesi come opportunità per implementare la propensione alla socializzazione ed alle relazioni affettive

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Partnership per l’Agenda digitaleGli anziani rappresentano l’anelo debole per ogni strategia di sviluppo sociale ed urbano (leggi smart city) incardinata sul processo di partecipazione dei cittadini e digitalizzazione dei servizi; il digital divide li colpisce sia per quanto riguarda l’uso e la condivisione dei canali di comunicazione social che per l’accesso ai documenti ed ai servizi della Pubblica Amministrazione.Per questa ragione Senior’s Talent si propone di intervenire nei confronti della Regione e dei Comuni affinchè nei programmi attuativi dell’Agenda Digitale:

Siano debitamente affrontati i temi dell’alfabetizzazione digitale della popolazione anziana

Questioni cruciali come l’egovernment e Open Data tengano nella dovuta considerazione

il digital divide Nella pianificazione urbana Smart city and Ageing population costituisca un focus

centrale per la riflessione sulle scelte strategiche di innovazione tecnologica ed il loro reale impatto sociale

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Programma di lavoro

Costituzione Team interprofessionaleCostituzione Comitato scientificoAvvio del Network baricentrato sulla città di

PadovaElaborazione Piano di comunicazioneLogo e rapporto con Rete TAGPresentazione a Digitalmeet