sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 rg n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il...

26
pagina 1 di 26 N. R.G. 2521/2012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di BOLOGNA QUARTA SEZIONE CIVILE Il Tribunale, in composizione collegiale nelle persone dei seguenti magistrati: dott. ANNA MARIA DRUDI Presidente Relatore dott. GIOVANNI SALINA Giudice dott. MANUELA VELOTTI Giudice ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al N. 2521/2012 R.G. promossa da: FALL. PAF INTERPACK S.R.L. (C.F. 01651230683), con il patrocinio dell’avv. LENZI NICOLA , elettivamente domiciliato in VIA BARBERIA N. 30 40123 BOLOGNA presso il difensore avv. LENZI NICOLA ATTORE contro ALBERTO POLIZIO (C.F. PLZLRT57T09D548N), con il patrocinio dell’avv. BRICOLA NICOLA , elettivamente domiciliato in VIA BARBERIA 9 40123 BOLOGNA presso il difensore avv. BRICOLA NICOLA Firmato Da: TAMASSIA RAMONA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 10c16c - Firmato Da: DRUDI ANNA MARIA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 10d7df Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012 http://bit.ly/2fULZB7

Upload: others

Post on 03-Aug-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 1 di 26

N. R.G. 2521/2012

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

TRIBUNALE ORDINARIO di BOLOGNA

QUARTA SEZIONE CIVILE

Il Tribunale, in composizione collegiale nelle persone dei seguenti magistrati:

dott. ANNA MARIA DRUDI Presidente Relatore

dott. GIOVANNI SALINA Giudice

dott. MANUELA VELOTTI Giudice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

nella causa civile di I Grado iscritta al N. 2521/2012 R.G.

promossa da:

FALL. PAF INTERPACK S.R.L. (C.F. 01651230683), con il patrocinio dell’avv.

LENZI NICOLA , elettivamente domiciliato in VIA BARBERIA N. 30 40123

BOLOGNA presso il difensore avv. LENZI NICOLA

ATTORE

contro

ALBERTO POLIZIO (C.F. PLZLRT57T09D548N), con il patrocinio dell’avv.

BRICOLA NICOLA , elettivamente domiciliato in VIA BARBERIA 9 40123

BOLOGNA presso il difensore avv. BRICOLA NICOLA

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 2: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 2 di 26

GOST S.R.L. (C.F. 01359990296), con il patrocinio dell’avv. DE VIDO

ALESSANDRA, elettivamente domiciliato in VIA D’AZEGLIO 15 40123

BOLOGNA presso il difensore avv. DE VIDO ALESSANDRA

CONVENUTI

CONCLUSIONI

Le parti hanno concluso come da verbale d’udienza di precisazione delle

conclusioni in data 1.10.2015

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 3: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 3 di 26

Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione

Premesso in fatto che:

- con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato

con sentenza dell’intestato Tribunale in data 21-24.10.2008, conveniva in

giudizio POLIZIO ALBERTO e GOST S.R.L. svolgendo: A) nei confronti del

primo, quale già Amministratore Unico della società fallita fino al 30.7.2008,

azione di responsabilità ex artt. 146 L.F. e 2476 c.c. per i danni conseguenti ai

comportamenti di mala gestio posti in essere nella predetta qualità; B) nei

confronti di entrambi i convenuti: (i) azione di inefficacia ex art. 2645 bis, 3°

comma, c.c. del contratto preliminare 16.7.2008 per scrittura privata autenticata

con il quale il Polizio prometteva di vendere a Gost S.r.l. tutti i beni immobili di

cui lo stesso era titolare (un appartamento, due garage e due posti auto) in

Ferrara; (ii) azione revocatoria ex art. 2901 c.c. avverso l’ulteriore contratto

preliminare 28.12.2009, stipulato inter partes sempre per scrittura preliminare

autenticata ed anch’esso regolarmente trascritto, avente il medesimo oggetto ad

eccezione della data di stipula del contratto definitivo fissata entro il 31.12.2012;

- quanto a sub A) – premesso che PAF INTERPACK S.R.L. era stata costituita il

18.2.2005 con inizio attività il successivo 21.4.2005 e con oggetto sociale “…la

progettazione, la costruzione, il montaggio, la rappresentanza ed il commercio

di macchine automatiche nonché di loro accessori e parti di ricambio” nonché

descritta la cronistoria della compagine sociale (dalla quale emergeva che il

Polizio era contemporaneamente A.U. della società fallita e del socio di controllo

P.A.F. & Partners S.r.l., cui in data 28.11.2007 era succeduta W.T.S. World

Technology Solutions S.r.l., di cui il Polizio era egualmente AU e socio e, dal

maggio 2008, amministratore delegato); dato altresì atto dell’esistenza di

amministratori di fatto – il Fallimento, previa analisi tecnica dei bilanci,

addebitava a Polizio Alberto, le seguenti responsabilità: a) omessa o

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 4: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 4 di 26

insufficiente vigilanza sull’andamento della gestione e, quindi, sulla

conservazione del capitale sociale con inosservanza dell’obbligo di diligenza

imposto agli amministratori di società; b) fraudolenta capitalizzazione di costi

per ricerca e sviluppo; c) esposizione di crediti inesistenti; d) omesso

versamento dei contributi INPS e trattenute fiscali ed omessa contabilizzazione

dei conseguenti interessi e sanzioni; e) fraudolento utilizzo di castelletto

bancario per anticipazioni al s.b.f.; f) abnormi emolumenti in favore dell’A.U. e

degli amministratori di fatto, inizialmente inquadrati come collaboratori a

progetto; g) artificiosità del valore delle rimanenze; h) illegittima restituzione del

finanziamento in precedenza concesso alla società dal socio di controllo PAF &

Partners S.r.l.; i) violazione dei principi di fedele e diligente redazione del

bilancio e degli obblighi di cui all’art. 2476 c.c. anche in relazione all’art. 2482 ter

e segg. c.c.;

- deducendo che l’insieme di dette condotte aveva portato all’insolvenza della

società, il Fallimento chiedeva, quindi, la condanna del Polizio al risarcimento

del relativo danno (“da insolvenza”), quantificato in € 3.414.162,00 pari alla

differenza fra l’attivo ed il passivo fallimentare;

- quanto a sub B) esponeva che, incontestabile la scadenza di termini previsti

dall’art. 2645 bis, 3° comma, c.c. relativamente al preliminare 18.7.2008 – tanto

più che con quello successivo le parti ponevano in essere un contratto novativo,

con cui precisavano: “trascrizione [di quello precedente] a ritenersi inefficace in

forza del presente” – erano sussistenti anche tutti i presupposti per l’azione

revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c. in ordine al successivo contratto (e, in

subordine, anche al primo) e, dunque: la propria qualità di creditore (sia pure

titolare di “credito litigioso”) in relazione ad atti dispositivi posti in essere

successivamente all’insorgere dell’obbligazione; la diminuzione della dovuta

garanzia patrimoniale che detti atti dispositivi avevano determinato (eventus

damni); quanto al Polizio la sicura conoscenza del pregiudizio arrecato alle

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 5: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 5 di 26

ragioni creditorie della società e, quanto alla Gost, l’analoga presuntiva

conoscenza offerta dalla consecuzione degli atti e dalle stesse vicende che la

riguardavano (consilium fraudis), come in citazione distintamente esaminate;

- si costituiva POLIZIO ALBERTO chiedendo il rigetto e/o l’inammissibilità di

tutte le domande di parte attrice;

- in particolare, in punto ad azione di responsabilità, pur non contestando alcuno

degli addebiti oggettivi evidenziati dal Fallimento, ne attribuiva l’esclusiva

responsabilità agli amministratori di fatto Carbonchi Gian Carlo e Caroli Antonia,

ai quali (ex amministratori della fallita Montpack S.r.l., di cui volevano riacquisire

l’azienda) aveva prestato la propria “attività di consulenza per la finanza

aziendale” (svolta mediante le società di consulenza PAF & Partners S.r.l. e AP

Finance S.r.l.); in tale ambito e con detta finalità, venuto meno un precedente

progetto, era stata costituita la società PAF INTERPACK S.R.L., di cui aveva

eccezionalmente accettato di diventare il legale rappresentante, attesa

l’impossibilità di Carbonchi e Caroli (“in quanto già amministratori di società

fallita…ed inseguiti dagli istituti di credito”) di assumere la carica, sicchè “si

facevano rappresentare da terzi prestanome sia nella detenzione delle

proprietà, sia nell’amministrazione di attività imprenditoriali”; in sostanza

l’accordo inter partes era che il Polizio, pur formalmente A.U. della nuova

società, avrebbe continuato a fornire (oltre a capitale sociale) mera attività di

“consulenza per l’ottenimento di linee di credito e finanziamenti per la fase di

start up dell’impresa, che, invece era condotta, sotto tutti gli altri aspetti

amministrativi e gestionali dai coniugi Carbonchi-Caroli; le perplessità che il

Polizio già aveva avuto nel corso del 2006 sulla concreta gestione dell’impresa,

“certamente in modo incauto” non erano state approfondite, ma erano poi

sfociate in aperto dissidio nel corso del 2007 allorchè si accorgeva di “palesi

incongruità contabili” e, nel contempo, i Carbonchi-Caroli procrastinavano la

nomina di nuovo amministratore e l’uscita di Paf & Partners S.r.l. dalla

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 6: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 6 di 26

compagine sociale mediante vendita delle quote a diverso prestanome che gli

stessi avrebbero dovuto ricercare; per concludere, solo all’esito del mandato

conferito ad esperto revisore contabile il Polizio aveva avuto consapevolezza

della reale situazione della società e della falsificazione della contabilità

societaria da parte dei Carbonchi-Caroli; alle contestazioni seguenti i medesimi

comunicavano “in poche parole che tutti i problemi e le irregolarità contabili ed

amministrative sarebbero ricadute sull’ingenuo amministratore”; il Polizio,

dunque, si era impegnato per una soluzione di carattere concordatario, che

tuttavia non andava a buon fine;

- in punto alle altre domande, la difesa del Polizio sollevava questione di

carenza di legittimazione attiva (il Fallimento non vantando alcun credito nei

confronti del Polizio) e di interesse ad agire in capo al Fallimento (per essere

l’immobile già gravato da ipoteche) nonché protestando l’assenza di dolosa

preordinazione di pregiudizio, atteso che la società Gost “nulla aveva a che fare”

con Polizio;

- si costituiva anche GOST S.R.L. svolgendo, in ordine alle medesime

domande, analoghe difese;

- con la seconda memoria ex art. 183, 6° comma, c.p.c. il Fallimento attore

osservava che nel frattempo, ovverossia dopo il decorso dei termini per il

deposito della prima memoria, era scaduto, anche in relazione al contratto

preliminare del 28.12.2009, il termine di cui all’art. 2645 bis, 3° comma, c.c. con

conseguente modifica in parte qua della relativa domanda, previa eventuale

rimessione in termine ai sensi dell’art. 153, 2° comma, c.p.c.

- disattese le istanze di prova orale, la causa è stata istruita mediante

espletamento di CTU tecnica, prima della quale, all’udienza in data 20.2.2014 il

difensore di Gost S.r.l. dichiarava di rinunciare al mandato con successivo

disinteresse di detta parte al processo;

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 7: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 7 di 26

- la causa è, quindi, passata alla presente fase decisoria sulle conclusioni

rassegnate all’udienza in data 1.10.2015. Nessuno dei convenuti ha rassegnato

le memorie conclusive ex art. 190 c.p.c.

osserva:

SULL’AZIONE DI RESPONSABILITA’

La tesi del convenuto Polizio Alberto, che si sostanzia nel sostenere che

l’amministratore legale di società di capitali andrebbe esente da ogni tipo di

responsabilità nel caso in cui i comportamenti di mala gestio siano posti in

essere da soggetti terzi cui lo stesso aveva consentito convenzionalmente

l’amministrazione “di fatto” della società, è, all’evidenza, da disattendere,

essendo sul punto sufficiente il semplice richiamo all’art. 2476 c.c. in forza del

quale “gli amministratori sono…responsabili verso la società dei danni derivanti

dall’inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge o dall’atto costitutivo, per

l’amministrazione della società”.

E non vi è certo dubbio che, fra detti doveri, vi sia l’obbligo di vigilanza sulla

gestione della società e, dunque, di conoscenza di tutti gli atti di gestione ed

amministrazione e l’obbligo di intervento per impedire comportamenti

pregiudizievoli al fine della conservazione dell’integrità del patrimonio sociale.

Tutti precetti di diligenza nell’espletamento dell’incarico sono, dunque,

certamente violati nel caso di specie ove – per riconoscimento dello stesso

convenuto Polizio – è stato demandato ad altri il compito gestorio proprio

dell’amministratore, senza alcun tipo di cautela e senza controllo (effettuato, in

tesi, solo quando ormai la società era già da tempo in stato di decozione).

Indipendentemente dalla corresponsabilità solidale attribuibile agli

amministratori di fatto, anche nell’ottica minimale sottesa alla prospettazione del

convenuto, è, dunque, indubbio che lo stesso è tenuto a rispondere in proprio di

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 8: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 8 di 26

tutti i comportamenti di mala gestio posti in essere da coloro cui aveva

consentito l’espletamento concreto di attività rientranti nei poteri gestori che, in

quanto legale rappresentante, rientravano nei doveri inerenti la sua carica.

A fronte di quanto in premessa sono, dunque, del tutto irrilevanti le difese di

mera “ingenuità” protestata dal Polizio ovvero di “incauto” affidamento e/o di

attività truffaldina ai suoi danni – elementi tutti che non ne diminuiscono

certamente la colpa e, quindi, la responsabilità – così come le ulteriori difese del

Fallimento volte a dimostrarne la perfetta consapevolezza sulla base dell’attività

professionale svolta e di analoghi comportamenti assunti nell’ambito di vicende

societarie diverse, tutte sfociate in procedure fallimentari.

Ciò posto, deve registrarsi l’assoluta assenza, da parte del Polizio, di ogni

contestazione in ordine a tutti gli ulteriori e concreti addebiti formulati, in termini

di responsabilità, da parte della Curatela fallimentare, così come in premessa

sintetizzati. Addebiti, che, dunque, al di là della totale conferma ricevuta

dall’espletata CTU, devono considerarsi pacifici in causa anche ai fini e per gli

effetti di cui all’art. 115 c.p.c. e non bisognevoli di ulteriore istruttoria.

E, tuttavia, ciò non significa l’assenza di problematiche in ordine alla

quantificazione del relativo danno, che parte attrice ha ricondotto (anche in sede

di precisazione delle conclusioni) tout court all’importo differenziale fra attivo e

passivo fallimentare sul presupposto che l’insieme delle violazioni ascritte

all’amministratore fossero causa efficiente del dissesto e del successivo

fallimento della società.

Senonchè l’esame non può prescindere dal principio civilistico, che impone di

accertare l’esistenza del nesso di causalità tra la condotta illegittima e danno,

così come definitivamente affrontato e risolto, dopo ricapitolazione degli sviluppi

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 9: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 9 di 26

della giurisprudenza sul punto, dall’ormai nota Sentenza della Suprema Corte a

Sezioni Unite n. 9100/15:

“La sommaria ricapitolazione degli sviluppi della giurisprudenza di questa corte

negli ultimi decenni, riguardo al tema in esame, induce subito ad osservare che

la questione non può essere affrontata in termini generici, quasi che gli illeciti

eventualmente ascrivibili all'amministratore di società, idonei a generare

l'obbligo di risarcire il danno, si traducano sempre in un'unica e ben determinata

tipologia di comportamenti, rispetto alla quale si possa affermare o negare

l'utilizzabilità del criterio d'individuazione e liquidazione del danno consistente

nella differenza tra il passivo e l'attivo accertati in sede fallimentare. I doveri

imposti dalla legge, dall'atto costitutivo e dello statuto agli amministratori di

società sono assai variegati. In parte risultano puntualmente specificati e

s'identificano in ben determinati comportamenti: quali, ad esempio, la tenuta

delle scritture contabili, la predisposizione dei bilanci e i prescritti adempimenti

fiscali e previdenziali, il divieto di concorrenza, e via elencando. Ma, per il resto,

si tratta di doveri il cui preciso contenuto non è sempre facile da specificare a

priori, in quanto essi derivano dall'essere l'amministratore preposto all'impresa

societaria e dal suo conseguente obbligo di compiere con la necessaria

diligenza tutto ciò che occorre per la corretta gestione di essa. Ne discende che

anche le conseguenze dannose - per la società e per i suoi creditori - che

possano eventualmente scaturire dalla violazione dei suddetti doveri, dovendo

essere in rapporto di causalità con quelle violazioni, non sono suscettibili di una

considerazione unitaria, ma appaiono destinate a variare a seconda di quale sia

stato l'obbligo di volta in volta violato

dall'amministratore.

In tanto, allora, ha senso parlare dell'individuazione del danno, del nesso di

causalità che deve sussistere tra il danno medesimo e la condotta illegittima

ascritta all'amministratore, della liquidazione del quantum debeatur e degli oneri

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 10: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 10 di 26

di prova che gravano in proposito sulle parti del processo, in quanto si sia prima

ben chiarito quale è il comportamento che si imputa all'amministratore di aver

tenuto e quale violazione, tra i molteplici doveri gravanti sul medesimo

amministratore, quel comportamento ha integrato.

Questa premessa - forse ovvia, ma indispensabile - pone le basi per rispondere

al quesito rivolto alle sezioni unite, che concerne sì una questione di onere della

prova del danno e del nesso di causalità, ma prima ancora richiede sia messo

bene a fuoco il profilo dell'allegazione, che della prova costituisce l'antecedente

logico.

Giova allora partire dal fondamentale insegnamento di Sez. un. n. 13533 del

2001, a mente del quale il creditore che agisce in giudizio, sia per

l'adempimento del contratto sia per la risoluzione ed il risarcimento del danno,

deve fornire la prova della fonte negoziale o legale del suo diritto, limitandosi ad

allegare l'inadempimento della controparte, su cui incombe l'onere della

dimostrazione del fatto estintivo costituito dall'adempimento. Ne viene

confermata, per il profilo che qui interessa, la necessità che l'inadempimento del

convenuto, pur non dovendo esser provato dall'attore, sia nondimeno da costui

allegato.

Questo principio è stato successivamente confermato da Sez. un. n. 15781 del

2005 non solo in presenza di un'obbligazione di risultato ma anche qualora

venga dedotto l'inadempimento di un'obbligazione di mezzi, onde non sembra si

possa seriamente dubitare della sua applicabilità all'azione sociale di

responsabilità di cui qui si sta parlando; a proposito della quale - tenuto conto di

quanto prima osservato in ordine alla varietà dei doveri gravanti

sull'amministratore - si rivela particolarmente calzante quanto (sia pure in

relazione ad altra tipologia contrattuale) affermato da Sez. un. n. 577 del 2008:

cioè che "l'inadempimento rilevante nell'ambito delle azioni di responsabilità da

risarcimento del danno nelle obbligazioni cosiddette di comportamento non è

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 11: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 11 di 26

qualunque inadempimento, ma solo quello che costituisca causa (o concausa)

efficiente del danno", sicché "l'allegazione del creditore non può attenere ad un

inadempimento, qualunque esso sia, ma ad un inadempimento per così dire

qualificato, e cioè astrattamente efficiente alla produzione del danno".

Naturalmente sull'attore grava l'onere di allegare, e poi di provare, gli altri

elementi indispensabili per aversi responsabilità civile, che sono perciò al tempo

stesso elementi costitutivi della domanda risarcitoria: danno e nesso di

causalità.

È appena il caso di aggiungere che i suaccennati principi sono stati elaborati e

si sono ormai ben consolidati in particolare con riguardo alla figura della

responsabilità contrattuale. La loro applicazione non desta quindi problemi

quando si discuta dell'azione sociale di responsabilità proposta nei confronti

degli amministratori di società, giacché ne è pacifica la natura contrattuale. Per i

profili che qui interessano, tuttavia, le considerazioni che si andranno a fare, e

che da quei principi si dipanano, possono agevolmente applicarsi anche

all'azione di responsabilità spettante ai creditori sociali (la quale, come già s'è

detto, in caso di fallimento della società è di regola esercitata dal curatore

cumulativamente all'altra), sia che si voglia assegnare anche ad essa natura

contrattuale sia che, come per lo più si è propensi a ritenere, la si voglia invece

qualificare come aquiliana. Con riferimento ai temi di cui si sta parlando, infatti,

la differenza tra le due tipologie di responsabilità si coglie soprattutto in ciò: che

solo il creditore di una prestazione contrattualmente dovuta non è tenuto a

provare l'imputabilità dell'inadempimento ai debitore, sul quale grava l'onere

della prova liberatoria, consistente nella dimostrazione che l'inadempimento è

dipeso da una causa a lui non imputabile (art. 1218 c.c.). Ma - come s'è visto -

compete pur sempre al creditore l'onere di allegare l'altrui comportamento non

conforme al contratto o alla legge, oltre che di allegare e provare il danno ed il

nesso di causalità. Ed a maggior ragione tali oneri gravano su chi agisce per far

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 12: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 12 di 26

valere un'altrui responsabilità extracontrattuale, dovendo egli in aggiunta farsi

carico (non solo di allegare, ma altresì) di provare il comportamento del

convenuto in violazione del dovere del neminem laedere.

Ci si deve allora anzitutto chiedere se e quale tra gli inadempimenti ("qualificati")

in cui può incorrere l'amministratore di società, e che l'attore deve aver allegato

quale ragione della sua domanda risarcitoria, sia astrattamente efficiente a

produrre un danno che si assuma corrispondente all'intero deficit patrimoniale

accumulato dalla società fallita ed accertato nell'ambito della procedura

concorsuale. È evidente che lo potrebbero essere, in ipotesi, soltanto quelle

violazioni del dovere di diligenza nella gestione dell'impresa così generalizzate

da far pensare che proprio a cagione di esse l'intero patrimonio sia stato eroso e

si siano determinate le perdite registrate dal curatore, o comunque quei

comportamenti che possano configurarsi come la causa stessa del dissesto

sfociato nell'insolvenza (ma, se avessero soltanto aggravato il dissesto,

unicamente tale aggravamento potrebbe essere ricollegato a quelle violazioni).

Qualora, viceversa, una tale ampiezza di effetti dell'inadempimento allegato non

sia neppure teoricamente concepibile, la pretesa d'individuare il danno

risarcibile nella differenza tra passivo ed attivo patrimoniale, accertati in sede

fallimentare, risulta fatalmente priva di ogni base logica: non fosse altro perché

l'attività d'impresa è intrinsecamente connotata dal rischio di possibili perdite, il

cui verificarsi non può quindi mai esser considerato per sè solo un sintomo

significativo della violazione dei doveri gravanti sull'amministratore, neppure

quando a costui venga addebitato di esser venuto meno al suo dovere di

diligenza nella gestione, appunto in quanto non basta la gestione diligente

dell'impresa a garantirne i risultati positivi. Nè potrebbe ragionevolmente

sostenersi che il deficit patrimoniale accertato nella procedura fallimentare - in

quanto tale e nella sua interezza - sia di regola la naturale conseguenza

dell'essersi protratta la gestione dell'impresa in assenza delle condizioni

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 13: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 13 di 26

economiche e giuridiche che giustificano la continuità aziendale: per l'ovvia

considerazione che anche in questo caso non sarebbe logicamente corretto ne'

imputare all'amministratore quella quota delle perdite patrimoniali che ben

potrebbero già essersi verificate in un momento anteriore al manifestarsi della

situazione di crisi in tutta la sua portata, ne', soprattutto, far gravare su di lui, a

titolo di responsabilità, anche le ulteriori passività che quasi sempre

inevitabilmente un'impresa in crisi comunque accumula pur nella fase di

liquidazione, giacché questa ovviamente non comporta l'immediata ed

automatica cessazione di ogni genere di costo legato all'esistenza stessa della

società in liquidazione e può ben darsi che ulteriori perdite di valore aziendale

vengano generate proprio dalla cessazione dell'attività d'impresa.

Se dunque, per le ragioni appena esposte, non pare predicabile che, in difetto di

specifiche ragioni che lo giustifichino, il deficit patrimoniale fatto registrare dalla

società in fallimento venga automaticamente posto a carico dell'amministratore

come conseguenza della violazione da parte sua del generale obbligo di

diligenza nella gestione dell'impresa sociale, tanto meno una simile conclusione

sarebbe giustificabile quando l'inadempimento addebitato al medesimo

amministratore si riferisca alla violazione di doveri specifici, cui corrispondono

comportamenti potenzialmente idonei a determinare, a carico del patrimonio

sociale, soltanto effetti altrettanto specifici e ben delimitati.”.

Va annotato che tali conclusioni sono state assunte con riferimento all’ipotesi di

totale o grave insufficienza delle scritture contabili, tuttavia affermando, anche in

tal caso, che “l'eventuale impossibilità di stabilire ciò di cui gli organi della

società fallita potrebbero essersi resi responsabili non giustificherebbe

comunque la proposizione alla cieca di un'azione di responsabilità, e tanto meno

il conseguente addebito agli amministratori di un deficit patrimoniale che nulla in

tal caso consentirebbe di porre in rapporto di causa ad effetto con

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 14: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 14 di 26

comportamenti dell'amministratore impossibili persino da individuare. Postulare

che l'amministratore debba rispondere dello sbilancio patrimoniale della società

sol perché non ha correttamente adempiuto l'obbligo di conservazione delle

scritture contabili ed ha reso perciò più arduo il compito ricostruttivo del curatore

fallimentare equivale, in tale situazione, ad attribuire al risarcimento del danno

così identificato una funzione palesemente sanzionatoria” che l’ordinamento non

ammette, restando naturalmente fermo che “se la mancanza delle scritture

contabili rende difficile per il curatore una quantificazione ed una prova precisa

del danno che sia di volta in volta riconducibile ad un ben determinato

inadempimento imputabile all'amministratore della società fallita, lo stesso

curatore potrà invocare a proprio vantaggio la disposizione dell'art. 1226 c.c., e

perciò chiedere al giudice di provvedere alla liquidazione del danno in via

equitativa. Nè può escludersi che, proprio avvalendosi di tale facoltà di

liquidazione equitativa, il giudice tenga conto in tutto o in parte dello sbilancio

patrimoniale della società, quale registrato nell'ambito della procedura

concorsuale. Ma, come condivisibilmente già osservato da Cass. 2538/05 e

3032/05, citt., per evitare che ciò si traduca nell'applicazione di un criterio affatto

arbitrario, sarà pur sempre necessario indicare le ragioni che non hanno

permesso l'accertamento degli specifici effetti pregiudizievoli concretamente

riconducigli alla condotta del convenuto, nonché la plausibilità logica del ricorso

a detto criterio, facendo riferimento alle circostanze del caso concreto”.

Dato quanto in premessa, che si condivide integralmente, il richiamo rigoroso

alle allegazioni ed alla prova degli specifici effetti pregiudizievoli conseguiti alle

condotte addebitate all’amministratore va osservato a maggior ragione in una

ipotesi quale quella della fattispecie in oggetto, in cui, proprio sulla base delle

scritture contabili e degli accertamenti ulteriori della curatela è stato possibile

determinare esattamente tutti gli eventi rilevanti in termini di condotte ed era

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 15: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 15 di 26

senz’altro possibile e doveroso allegare e collegare ad esse le concrete

conseguenze dannose alle stesse imputabili.

Appare così palese che né l’omesso controllo sulla gestione societaria affidata

a terzi, né la falsificazione della contabilità e dei conseguenti bilanci, ma

neppure la continuazione dell’attività d’impresa in presenza di una causa di

scioglimento possono essere in sé ipotesi di automatico danno per la società

né, in assenza di concrete allegazioni, sono tali da poter automaticamente

trasferirne la quantificazione nella differenza fra attivo e passivo fallimentare

ovvero, secondo l’ulteriore criterio proposto dal CTU (ovviamente dovendosi

escludere quello del mero incremento dell’indebitamento), nella variazione dei

patrimoni netti, che egualmente dovrebbe tener conto – ma ancora una volta

sulla scorta di un preciso supporto allegativo – degli elementi di armonizzazione

precisati nella richiamata pronuncia della Suprema Corte.

In altri termini – pur incontestata dal Polizio l’allegazione della curatela

fallimentare in forza della quale, all’esito della riclassificazione dei bilanci, il

capitale sociale era già completamente eroso al 31.12.2005 e confermata detta

circostanza dall’espletata CTU, con ciò integrandosi la causa di scioglimento di

cui all’art. 2484, 1° comma, n. 4 in relazione all’ipotesi di cui all’art. 2482 ter, con

ogni conseguente effetto in ordine agli obblighi previsti a carico

dell’amministratore da detta disposizione (convocazione senza indugio

dell’assemblea per i provvedimenti alternativi alla liquidazione) e dall’art. 2486

c.c. (in punto alla limitazione dei poteri di gestione ai soli fini della conservazione

dell’integrità e del valore del patrimonio sociale) – la curatela aveva l’onere di

allegare e provare non solo in quale momento l’organo amministrativo avrebbe

potuto/dovuto evincere detta conclusione, ma anche quale fosse a quel

momento la complessiva situazione dell’impresa e quali gli effetti della

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 16: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 16 di 26

tempestiva messa in liquidazione della società, onde valutare quali fra gli atti

gestori ulteriori, fossero estranei alla preservazione dei valori sociali (tenendo

conto, come emerge dalla casistica giurisprudenziale, che l’immediata

cessazione totale delle attività ed anche il licenziamento in blocco dei lavoratori

potrebbe avere effetti più deleteri della continuazione dell’attività sociale

nell’eventuale prospettiva possibile di cessione dell’azienda).

Ciò comporta, ma solo come esempio parziale, che, in assenza di allegazione,

gli obblighi sopra indicati a carico dell’amministratore in caso di completa

erosione del capitale sociale, non possono farsi risalire automaticamente al

31.12.2005, ma semmai alla data di approvazione del relativo bilancio in data

30.4.2006, sicchè a quella data – senza considerare la tempistica intrinseca

nella procedura di liquidazione – significativa parte della perdita registrata nel

2006 si era comunque già consolidata, di talchè non dovrebbe essere tenuta in

conto nell’ambito del pur proposto criterio della differenza fra patrimoni netti.

Ed ancora, sotto diverso profilo, l’omessa contabilizzazione di interessi e

sanzioni INPS, pur incidente sulla veridicità dei bilanci, non rappresenta di per

sé un danno, tale essendo semmai il loro collegamento ed in uno con il relativo

esborso capitale per la totale inconferenza della prosecuzione dei contratti di

lavoro dipendente in una situazione di scioglimento della società. Ma di ciò non

vi è in atti neppure allegazione.

Ed egualmente è a dirsi quanto all’esposizione a bilancio di crediti inesistenti,

che nuovamente incide sulla veridicità dei medesimi, integra altresì una aperta

violazione dei doveri amministrativi, ma non è di per sé causa automatica di

danno alla società o ai creditori.

Analogamente è a dirsi per la artificiosa/falsa indicazione delle rimanenze.

Ciò posto, vi sono, tuttavia, allegazioni e prova di specifici comportamenti di cui

è certa sia l’antidoverosità sia la conseguente componente di danno in rapporto

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 17: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 17 di 26

di diretta causalità, anche indipendentemente dalla situazione sopra

considerata.

Vengono, in primo luogo in considerazione le voci di danno, che il Fallimento

ha allegato e il CTU stesso (p. 39) ha considerato quale conseguenza

dell’inosservanza dei principi di corretta amministrazione ex artt. 1176, 2°

comma, e 2476 c.c., in collegamento con operazioni specifiche:

1) Compensi e rimborsi spese corrisposti a Polizio Alberto in assenza di

delibera assembleare e agli amministratori di fatto in assenza di contratto. Per

vero la questione dei compensi e dei rimborsi spesa era stata allegata dalla

Curatela in atto di citazione con riferimento al loro importo eccessivo rispetto

alla situazione della società, che ben avrebbero dovuto essere presenti al

Polizio, ma dagli atti prodotti già emergeva, altresì, che per tutti le delibere

assembleari e/o i documenti contrattuali sorreggevano unicamente le erogazioni

per gli anni 2005 e 2006. In particolare: quanto al Carbonchi ed alla Caroli,

mentre per dette annualità i compensi erano previsti dai formali contratti di

lavoro a progetto siglati inter partes, nessun ulteriore contratto risulta sottoscritto

per gli anni 2007 e 2008, tanto è vero che, proprio in ragione di tale assenza, il

Polizio intimava, infine, agli stessi l’allontanamento dal luogo di lavoro (doc. 11 –

sub allegati alla relazione ex art. 33 L.F. del Curatore); analogamente per il

Polizio, in quanto nessuna delibera sorregge i compensi in suo favore per i

precisati anni 2007 e 2008. Trattasi, dunque, di importi indebitamente

erogati/percepiti, di cui è certo l’obbligo restitutorio per € 363.127,84 (come da

prospetti non contestati p. 33 citazione e p. 35 CTU), essendo poi ovvio che il

Polizio deve farsi carico anche degli obblighi restitutori degli amministratori di

fatto, per avere consentito – in violazione dei suoi doveri, quale amministratore

di diritto – dette indebite elargizioni in loro favore.

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 18: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 18 di 26

2) Restituzione del prestito in precedenza concesso dalla società controllante

P.A.F. & Partners S.r.l.: come già anticipato, Paf & Partners S.r.l. (di cui il Polizio

era socio ed A.U.) è stata socia di controllo (inizialmente nella misura del 51% e,

quindi, del 75%) della società fallita fino al 28.12.2007. Nel corso del 2007, in

detta qualità, erogava a PAF INTERPACK S.R.L. finanziamenti, che in data

16.7.2008 – alla vigilia dell’assemblea 31.7.2008 alla quale il Polizio presentava

una relazione sullo stato della società, la cui criticità vedeva, come alternativa

possibile, unicamente l’apertura di una procedura concorsuale concordataria ed

a pochi mesi dalla dichiarazione di fallimento – quest’ultima provvedeva a

restituire per 100 mila euro. Tali le incontestate allegazioni di parte attrice, non

può esservi dubbio sulla sussistenza dei presupposti normativi per

l’applicazione dell’art. 2467 c.c., la cui violazione si converte necessariamente in

responsabilità del legale rappresentante della società. Ed, invero, che si tratti di

finanziamenti rilevanti ai sensi del 2° comma della citata disposizione (ovvero

“concessi in un momento in cui…risulta un eccessivo squilibrio

dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto oppure in una situazione

finanziaria della società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento”)

è dimostrato chiaramente dagli esiti della riclassificazione dei bilanci (su cui V.

lo specchietto riassuntivo a p. 27 CTU) che, oltre alla totale erosione del capitale

sociale già al 31.12.2005, registravano al 31.12.2006 una ulteriore perdita di

oltre 600 mila euro. Il rimborso dei finanziamenti effettuati nel 2007 doveva,

dunque, essere “postergato” – ai sensi del 1° comma dell’art. 2467 c.c. –

“rispetto alla soddisfazione degli altri creditori”, cui invece è stata sottratta la

somma di che trattasi con determinazione del conseguente danno per €

100.000,00.

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 19: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 19 di 26

Oltre alle voci in premessa, peraltro, possono essere rinvenute le seguenti

ulteriori voci di danno specifico, anch’essi conseguenti a comportamenti

debitamente allegati:

3) fraudolento utilizzo di castelletto bancario per anticipazione al s.b.f. per

fatture emesse nel 2008 per operazioni inesistenti e nemmeno registrate nei

registri contabili, sulla base delle quali la società ha ottenuto indebiti

finanziamenti, che si traducono immediatamente in un palesemente illegittimo

aumento dell’indebitamento bancario per analogo importo pari ad incontestati €

308.880,00 (come da specchietto riassuntivo a p. 34 CTU).

4) costi per ricerca e sviluppo effettuati nel 2007 in relazione alla costruzione di

due prototipi di macchine (che, peraltro, non avrebbero apportato alcun ricavo):

l’addebito, pur effettuato da parte attrice in ragione dell’indebita capitalizzazione

di tali costi nel bilancio 2007 (con esposizione di un cespite attivo di fatto

inesistente), con miglioramento solo fittizio del relativo risultato d’esercizio, ben

può essere riqualificato quale danno specifico, in ragione della condotta

meramente conservativa del patrimonio sociale che l’organo amministrativo

avrebbe dovuto assumere fin dalla chiusura dell’esercizio 2005 e, comunque,

dall’approvazione del relativo bilancio (V. supra): ed, invero, appare pacifica

l’incompatibilità di detti rilevantissimi esborsi – per loro natura del tutto scollegati

dall’attività già in essere ed, al contrario, finalizzati ad una espansione futura

dell’impresa – con la precisata finalità conservativa. In parte qua il danno è pari

ad € 406.827,00 (V. CTU p. 32).

Conclusivamente il Polizio va comunque complessivamente condannato, per le

responsabilità specifiche di cui in premessa, al risarcimento del danno per €

1.178.834,84, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali sulla somma

annualmente rivalutata (Cass. 1712/1995) dalla data della dichiarazione di

fallimento (24.10.2008) al saldo.

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 20: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 20 di 26

SULLE DOMANDE DI INEFFICACIA EX ART. 2645 BIS, 3° COMMA, C.C. E/O

SULL’AZIONE REVOCATORIA EX ART. 2901 C.C.

Per entrambe le domande ambedue i convenuti hanno pregiudizialmente

eccepito sia la carenza di legittimazione attiva del Fallimento sia l’assenza di

interesse ad agire in relazione ai gravami anteriori e comunque opponibili

insistenti sugli immobili.

Tali eccezioni vanno necessariamente disattese alla luce della sopra accertata

responsabilità del Polizio e del correlativo credito disposto in favore del

Fallimento, che integrano entrambi i presupposti di che trattasi essendo

indiscutibile anche l’interesse ad agire per entrambe le azioni proposte,

ovviamente finalizzate alla realizzazione, anche in via esecutiva, del credito

accertato.

In particolare sussiste:

(i) la legittimazione attiva di parte attrice alla dichiarazione accertativa di

inefficacia, se non – come richiesto – del contratto preliminare, “degli effetti della

trascrizione” del primo contratto preliminare inter partes 16.7. 2008, atteso

l’accertamento del credito e la conseguente condanna provvisoriamente

esecutiva al pagamento dello stesso nonchè l’ovvio interesse ad agire, anche ai

successivi fini esecutivi e trattandosi di trascrizione pregiudizievole, in

accertamento dichiarativo della precisata inefficacia trascrittiva in relazione ai

fini c.d. “prenotativi” (V. infra) che dalla stessa discendono. Né, d’altra parte, il

Fallimento può, in parte qua, avvalersi giuridicamente e direttamente del

riconoscimento operato dalle stesse parti contraenti in ordine all’inefficacia di

detta trascrizione nell’ambito del secondo contratto preliminare 28.12.2009:

circostanza dalla quale discenderebbe, peraltro, ed in primo luogo, proprio

l’assenza di interesse all’eccezione; (ii) la legittimazione ad agire all’azione

revocatoria poiché è evidente che il Curatore, esercitando l’azione ex art. 146

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 21: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 21 di 26

L.F., è succeduto ex lege in quelle già spettanti alla società ed ai creditori sociali

ed essendo poi consolidato, a decorrere dalla pronuncia a Sezioni Unite della

Corte di Cassazione n. 9440/2004 il principio in forza del quale anche “il credito

litigioso…è idoneo a determinare l'insorgere della qualità di creditore abilitato

all'esperimento dell'azione revocatoria ordinaria avverso l'atto dispositivo

compiuto dal debitore, sicché il relativo giudizio non è [neppure] soggetto a

sospensione necessaria ex art. 295 c.p.c. in rapporto alla pendenza della

controversia sul credito da accertare e per la cui conservazione è stata proposta

domanda revocatoria, poiché l'accertamento del credito non costituisce

l'indispensabile antecedente logico-giuridico della pronuncia sulla domanda

revocatoria, né può ipotizzarsi un conflitto di giudicati tra la sentenza che, a

tutela dell'allegato credito litigioso, dichiari inefficace l'atto di disposizione e la

sentenza negativa sull'esistenza del credito.” (così, solo da ultimo, Cass.

2673/2016); (iii) l’interesse ad agire in revocatoria nonostante la presenza di

precedenti pregiudizievoli opponibili, poiché – allegata l’incapienza dei beni – è

altresì onere dell’eccipiente fornirne precisa dimostrazione, che, peraltro, può

essere data unicamente e concretamente solo all’esito delle relative procedure

di vendita.

Quanto da ultimo osservato in punto ad azione revocatoria potrebbe, peraltro,

risultare irrilevante alla luce della modifica della domanda effettuata da parte

attrice con la seconda memoria ex art. 183, 6° comma, c.p.c. nell’ambito della

quale ha chiesto in principalità declaratoria di inefficacia ex art. 2645 bis, 3°

comma, c.p.c. anche con riferimento al secondo contratto preliminare

28.12.2009.

Di tale domanda, prima di passare al merito rilevante, va, dunque, previamente

esaminata l’ammissibilità, che, tuttavia, il Collegio ritiene di dover negare sulla

considerazione che l’ovvia novità e tardività della stessa non rientra certamente

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 22: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 22 di 26

fra le ipotesi di rimessione in termini riassumibili nella disposizione generale di

cui all’art. 153 c.p.c., che certamente non si estende a considerare la

proponibilità di domande “nuove” nel processo.

Tutto ciò posto, innanzitutto sussistono senz’altro gli estremi ex art. 2645 bis,

3° comma, c.c. della declaratoria accertativa dell’inefficacia ivi prevista della

trascrizione del preliminare di vendita 16.7.2008, pacifica anche fra gli stipulanti

(come dai medesimi dichiarata in sede di secondo preliminare – V. supra) e

documentale essendo che, in relazione ad esso, entro l’anno successivo alla

data stabilita fra le parti per la stipulazione del contratto definitivo (31.12.2008)

non è stata eseguita la trascrizione di detto contratto (incontestabilmente mai

stipulato) né di altro atto costituente esecuzione dello stesso né della domanda

giudiziale di cui all’art. 2652, primo comma, n. 2 c.c. ovvero della domanda ex

art. 2932 c.c., diretta ad ottenere l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo a

contrarre.

Dovendosi, poi, affrontare la domanda revocatoria ex art. 2901 c.c. del

secondo preliminare stipulato fra le parti il successivo 28.12.2009, anche in tal

caso deve affermarsi la sussistenza di tutti i presupposti dell’azione.

In particolare non vi è dubbio che nel caso sussista, come già esposto, la

legittimazione attiva del Fallimento e che il credito fosse potenzialmente già in

capo alla società in bonis per i singoli atti di mala gestio ascritti al Polizio, ben

antecedenti al/ai contratto/i di cui si discute.

E’, altresì, indiscutibile l’effetto pregiudizievole (in ragione degli effetti

prenotativi correlati alla trascrizione del contratto preliminare) che detto contratto

ha arrecato alle precisate ragioni creditorie della società (eventus damni),

avendo con lo stesso il Polizio vincolato, in favore di Gost S.r.l., tutti i propri beni

immobili, con ovvia diminuzione della garanzia patrimoniale ex art. 2740 c.c.,

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 23: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 23 di 26

né, peraltro, avendo il Polizio neppure esposto di essere titolare di ulteriori beni

idonei al soddisfacimento delle ragioni creditorie facenti capo alla società.

Non può poi dubitarsi della conoscenza di tale pregiudizio in capo al Polizio,

laddove è lo stesso che espone come uno degli elementi di dissidio con gli

amministratori di fatto fosse, per l’appunto, l’ostracismo dei medesimi alla sua

fuoriuscita dalla società, anche sulla base del rilievo che tutte le condotte di

mala gestio dal medesimo “scoperte” sarebbero state a suo carico (V. supra),

quale legale rappresentante di diritto.

In realtà l’unico elemento di astratta criticità è rappresentato dall’analoga

rappresentazione del precisato pregiudizio in capo alla promittente l’acquisto

GOST S.r.l. (consilium fraudis), la cui presuntiva prova è, tuttavia, insita nella

unitaria considerazione dei seguenti elementi di giudizio:

1) la tesi della totale reciproca estraneità delle parti stipulanti ed odierne

convenute è smentita dal rilievo per cui GOST S.r.l. è stata costituita in data

18.6.2008, poco meno di un mese prima della stipulazione del primo

contratto preliminare, con liberazione del relativo capitale sociale di €

30.000,00 mediante conferimento, da parte del socio unico, di un immobile,

in relazione al quale la relazione di stima è effettuata dal commercialista

(dott. Gianfranco Gadda di Ferrara) di fiducia del Polizio e presso il cui

studio la società fallita aveva posto la propria originaria sede ed hanno sede

le società (Paf & Partners S.r.l., socia di controllo di PAF INTERPACK

S.R.L., e AP Finance S.r.l.) facenti capo al Polizio stesso;

2) il primo atto posto in essere dalla società, con apparente esborso di una

somma (€ 20 mila) a titolo di caparra confirmatoria pari ai due terzi del

capitale sociale, è riferibile al solo oggetto secondario (genericamente

immobiliare) dell’attività sociale, quello prevalente essendo invece

individuato nell’acquisizione, detenzione e gestione “dei diritti…sul capitale

di altre imprese e la concessione di finanziamenti” in loro favore (ovverossia

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 24: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 24 di 26

proprio l’attività svolta in fatto nel caso di specie da Paf & Partners S.r.l.

facente capo al Polizio);

3) i dubbi espressi dalla Curatela in atto di citazione in punto all’effettivo

pagamento della caparra confirmatoria da parte di GOST non sono stati

sciolti da alcuno dei convenuti in revocatoria: il Polizio non ne ha fatto alcun

cenno, mentre Gost si è limitata a richiamare le dichiarazioni – irrilevanti nei

confronti dei terzi – rese sul punto nella scrittura privata inter partes;

nessuno ha prodotto copia dell’assegno circolare ivi specificatamente

indicato a detto fine;

4) anche Gost, del resto, non ha contestato quanto allegato in citazione dal

Fallimento in punto alla successiva propria sostanziale “inattività”, quale

emergente dai bilanci 2008 e 2009, peraltro approvati e depositati

unicamente nel 2011 e dai quali (doc. 23 attore) nulla è dato evincere,

neppure in nota integrativa, né sull’effettivo esborso di cui in premessa né

sulla sua valorizzazione futura, né tantomeno sulle modalità di pagamento

della futura acquisizione, attesa l’assoluta incapienza del patrimonio sociale

rispetto al valore economico del contratto di complessivi 450 mila euro;

5) certamente indicativa è poi la circostanza per cui, nelle more fra il primo e il

secondo preliminare, sugli immobili veniva iscritta ipoteca da parte di

Equitalia e che, con la stipulazione del secondo, Gost abbia in sostanza

rinunciato agli effetti prenotativi della trascrizione del primo;

6) ed ancora: è impossibile non attribuire valenza indiziaria anche al

comportamento quanto meno extraprocessuale di Gost (che nel processo si

è sì costituita, rimanendo poi estranea ai suoi sviluppi), la quale non risulta

abbia – né prima nè dopo l’introduzione della presente causa – mai

sollecitato il Polizio alla stipulazione del contratto definitivo di vendita,

perdendo, infine, gli effetti prenotativi anche della trascrizione del secondo

preliminare, senza richiedere al promittente venditore neppure la

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 25: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 25 di 26

restituzione della caparra confirmatoria asseritamente corrisposta.

A fronte di quanto in premessa e considerate unitariamente tutte le circostanze

sopra evidenziate, costituenti indizi gravi, precisi e concordanti ai sensi e per gli

effetti di cui all’art. 2729 c.c., può, dunque, giungersi alla conclusione che Gost

S.r.l. e, per essa, il suo legale rappresentante, si sia consapevolmente

prestato, attraverso gli atti negoziali di che trattasi, all’attuazione del disegno

distrattivo dei beni immobili del Polizio alla garanzia patrimoniale dei creditori

dello stesso ed, in particolare, della società Paf Interpack S.r.l.

Le spese di lite si liquidano come in dispositivo secondo il principio di

soccombenza e, quanto a Gost, in proporzione al valore della domanda

revocatoria e, quindi, nella misura di 1/4 di quanto complessivamente liquidato.

Le spese di CTU vanno definitivamente poste a carico del solo Polizio Alberto.

P.Q.M.

Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza, eccezione e

deduzione disattesa, così provvede:

- Dichiara tenuto e condanna POLIZIO ALBERTO, al pagamento, in favore del

FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., per il titolo risarcitorio per cui è causa,

della somma di € 1.178.834,84 oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali

sulla somma annualmente rivalutata dal 24.10.2008 al saldo;

- Dichiara l’inefficacia, ex art. 2645 bis, 3° comma, c.c., della trascrizione –

eseguita presso l’Agenzia del Territorio di Ferrara in data 24.7.2008 al n. 16870

Reg. Generale e al n. 10256 Reg. Particolare – del contratto preliminare

stipulato da POLIZIO ALBERTO e GOST S.R.L. con scrittura privata autenticata

nelle sottoscrizioni da Notaio Accarino in Ferrara in data 16.7.2008, rep. 3774 –

racc. 1439;

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7

Page 26: Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016 RG n. 2521/2012€¦ · - con citazione 13.2.2012 il FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., dichiarato FRQ VHQWHQ]D GHOO¶LQWHVWDWR 7ULEXQDOH

pagina 26 di 26

- Dichiara l’inefficacia, ex art. 2901 c.c., nei confronti di parte attrice, del

contratto preliminare stipulato POLIZIO ALBERTO e GOST S.R.L. con scrittura

privata autenticata nelle sottoscrizioni da Notaio Bignozzi in Comacchio in data

28.12.2009, rep. 13910 – racc. 8279, trascritta presso l’Agenzia del Territorio di

Ferrara in data 30.12.2009 al n. 24645 Reg. Generale e al n. 14644 Reg.

Particolare.

Condanna POLIZIO ALBERTO e GOST S.R.L. in solido – quest’ultima

limitatamente a ¼ di quanto infra liquidato – alla rifusione, in favore del

FALLIMENTO PAF INTERPACK S.R.L., delle spese di lite, che liquida

complessivamente in € 920,10 per spese ed € 20.000,00 per compensi

professionali, oltre 15% spese generali, IVA e CPA come per legge.

Condanna POLIZIO ANTONIO alla rifusione, in favore del FALLIMENTO PAF

INTERPACK S.R.L., delle ulteriori spese di CTU pari a € 9.726,08

Così deciso nella Camera di Consiglio del Tribunale di Bologna il 24.6.2016

Bologna, 28 giugno 2016

Il Presidente est.

dott. Anna Maria Drudi

Firm

ato

Da

: T

AM

AS

SIA

RA

MO

NA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

c16

c -

Firm

ato

Da

: D

RU

DI

AN

NA

MA

RIA

Em

ess

o D

a:

PO

ST

EC

OM

CA

3 S

eria

l#:

10

d7

df

Sentenza n. 1943/2016 pubbl. il 29/07/2016RG n. 2521/2012

http://bit.ly/2fULZB7