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Seconda Variante al Piano degli Interventi ai sensi dell’Art. 18 della L.R. 11 del 23/04/2004 –
Verifica di coerenza con il PAT
V.P.I. 2016
Verificato
Dott. Alessandro Calzavara
Approvato
Dott. Alessandro Vendramini
NOVEMBRE 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 2 di 50
SOMMARIO
1 PREMESSA .............................................................................................................................................................................................. 3
2 DESCRIZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO .................................................................................................... 3
2.1 CRITERI GENERALI DI SOSTENIBILITA’ ............................................................................................................................. 3
2.2 CARATTERI, OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE ............................................................................................................... 4
2.2.1 IL PAESAGGIO .......................................................................................................................................................... 7
2.2.2 ARTICOLAZIONI IN SISTEMI ..................................................................................................................................... 8
2.3 OBIETTIVI GENERALI E PRINCIPI PIANIFICATORI ........................................................................................................... 12
2.4 CONTENUTI DELLA TAV. 1 “CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE” ......................................... 12
2.5 CONTENUTI DELLA TAV. 2 “CARTA DELLE INVARIANTI” ................................................................................................ 15
2.6 CONTENUTI DELLA TAV. 3 “CARTA DELLE FRAGILITA’” ................................................................................................. 17
2.7 CONTENUTI DELLA TAV. 4 “CARTA DELLA TASFORMABILITA’” ..................................................................................... 19
2.8 CALCOLO DELLA TRASFORMABILITA’ ............................................................................................................................ 23
2.9 GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO) ................................................................................................................ 25
2.10 ESTRATTO DELLE NTA DEL PAT .............................................................................................................................. 29
3 DESCRIZIONE DELLA SECONDA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI ..................................................................31
3.1 PROCEDURA DI FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI ...................................................................................... 32
3.2 REPERTORIO DEGLI INTERVENTI ................................................................................................................................... 33
3.2.1 02 PARISOTTO NEREO ........................................................................................................................................... 34
3.2.2 05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA .............................................................................................................. 35
3.2.3 06 GUOLO ROSY .................................................................................................................................................... 36
3.2.4 07 BARP ASSUNTA ................................................................................................................................................. 37
3.2.5 09 UFFICIO TECNICO .............................................................................................................................................. 38
3.2.6 10 MORELLATO GIUSEPPE ..................................................................................................................................... 42
3.2.7 11 AGRIFUNG SAS ................................................................................................................................................. 43
3.2.8 13 COMIN MARCELLO ........................................................................................................................................... 44
3.2.9 14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA ............................................................................................................. 45
3.3 REGISTRO PEREQUATIVO .............................................................................................................................................. 46
3.4 REGISTRO DEL CONSUMO DI SAU ................................................................................................................................. 47
4 ANALISI DI COERENZA TRA PAT E SECONDA VARIANTE AL PI .........................................................................................50
5 APPENDICE – DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA ....50
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1 PREMESSA
Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Trevignano è stato adottato con deliberazione n° 3 del 12/02/2011 e, dopo la
fase osservativa, approvato in Conferenza di Servizi il 02/05/2012. Gli elaborati, corredati dal Rapporto Ambientale (parte della
Valutazione Ambientale Strategica) sono consultabili, oltre che sul sito internet del Comune, anche presso l’Ufficio Urbanistica
del Comune, durante l’orario di apertura al pubblico.
Con il Parere n. 82 del 14 dicembre 2011, la Commissione Regionale VAS ha espresso parere positivo sulla proposta di
Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Trevignano (TV), ritenendo “che dalle analisi e valutazioni
effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di
cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione
del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva”.
L’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE afferma che, tra le informazioni da fornire ai sensi dell'articolo 5 della Direttiva stessa,
vi siano “f) possibili effetti significativi (1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute
umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche
architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica che “(1) Detti effetti
devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei,
positivi e negativi.”
La commissione VAS ha, quindi, ritenuto che la proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune
di Trevignano (TV) abbia considerato tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve,
medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste dal PAT stesso.
Con la DGR n. 1717 del 3 ottobre 2013 la Commissione Regionale VAS ha dettato le “Linee di indirizzo applicative a seguito
della sentenza n. 58/2013 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 40, comma 1,
della legge della Regione Veneto 6 aprile 2012, n. 13, nella parte in cui aggiunge la lettera A) del comma 1-bis all’Art. 14
della legge della Regione Veneto 26 giugno 2008, n. 4“.
All’interno di dette Linee di Indirizzo, nel merito della sottoposizione o meno alla procedura di VAS, la Commissione ha
esplicitato che, per quanto riguarda il Piano degli Interventi, “se il Rapporto Ambientale dei PAT/PATI ha considerato tutti gli
effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e
temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste nel PAT/PATI stesso, il Piano degli Interventi non è sottoposto a
procedura di verifica di assoggettabilità o a VAS in quanto meramente attuativo di scelte già compiute e completamente
valutate in sede di valutazione del PAT/PATI, non andando a modificare i parametri urbanistici previsti dal PAT/PATI”.
Considerando quanto affermato dalla Commissione VAS nel parere sopra citato in merito alla proposta di Rapporto
Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Trevignano (TV), ossia che tale Rapporto Ambientale ha
considerato tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine,
permanenti e temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste dal PAT stesso, la seconda Variante al PI di
Trevignano risulta esclusa dalla procedura di verifica di assoggettabilità o di VAS in quanto meramente attuativa di scelte già
compiute e completamente valutate in sede di valutazione del PAT/PATI, non andando a modificare i parametri urbanistici
previsti dal PAT/PATI.
La presente relazione si prefigge dunque l’obiettivo di verificare che la seconda Variante al PI del Comune di Trevignano si
configuri come “meramente attuativa di scelte già compiute e completamente valutate in sede di valutazione del PAT/PATI,
non andando a modificare i parametri urbanistici previsti dal PAT/PATI”. Tale esame viene condotto tramite la verifica di
coerenza delle previsioni della seconda Variante al PI rispetto alle previsioni del PAT approvato ed agli obiettivi di
sostenibilità in esso contenuti, svolta raffrontando i contenuti del PAT e quelli della Variante.
2 DESCRIZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO
2.1 CRITERI GENERALI DI SOSTENIBILITA’
Vengono di seguito elencati i criteri generali di sostenibilità per la definizione degli obiettivi dei piani previsti dalla Tabella n. 5
del “Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionali e dei programmi dei fondi strutturali dell’Unione
europea” che ogni piano dovrà poi sviluppare limitatamente alle specifiche competenze previste dal medesimo nonché alle
varie situazioni territoriali e amministrative.
Tale elenco di criteri è stato assunto nell’allegato C alla DGRV 3262/2006 e nel relativo atto di indirizzo regionale con lo scopo
di fornire un ampio ventaglio, anche se non esaustivo, delle caratteristiche di sostenibilità cui devono mirare gli obiettivi dei
piani, sarà quindi necessario formulare il PAT di Trevignano in modo coerente con tali contenuti.
1) Minimizzare l'utilizzo delle risorse non rinnovabili:
• proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come
ecosistema per gli altri organismi viventi;
• difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione;
• tutelare la salute umana e il patrimonio agricolo e forestale;
• promuovere il risparmio energetico come efficienza di utilizzo e riduzione delle necessità di consumo di energia;
• incentivare l'efficienza di produzione energetica e nuove fonti alternative.
2) Utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione:
• riutilizzo a valle della raccolta e delle iniziative per la riduzione dei rifiuti;
• aumentare il territorio sottoposto a protezione;
• tutelare le specie minacciate e della diversità biologica;
• promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi;
• difesa dall'eutrofizzazione garantire usi peculiari dei corpi idrici;
• adeguare le infrastrutture fognarie e depurative ai criteri della direttiva 91/271 e del nuovo decreto legislativo sulle acque.
3) Utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale sostanze e rifiuti anche pericolosi o inquinanti:
• ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, in particolare attraverso l'adozione e lo sviluppo di tecnologie pulite;
• assicurare idonei processi di riutilizzo, riciclaggio, recupero dei rifiuti prodotti;
• raggiungere l'autosufficienza regionale nello smaltimento dei rifiuti per ambiti territoriali ottimali;
• organizzare la raccolta dei rifiuti in modo da consentire la progressiva separazione degli stessi (rifiuti domestici, mercatali,
attività di servizio, attività commerciali, industriali, agricole);
• riutilizzo a valle della raccolta e delle iniziative per la riduzione dei rifiuti e minimizzare lo smaltimento in discarica.
Nell’ambito del nuovo assetto territoriale sono state poste le seguenti attenzioni:
• formulazione di indirizzi per la disciplina degli spazi aperti;
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• la valorizzazione e l’integrazione delle risorse presenti nel territorio, attraverso la definizione di un sistema il più possibile
continuo delle aree “protette” utile alla conservazione della biodiversità;
• predisposizione di indirizzi per la disciplina delle aree investite dalla nuova viabilità, ridefinendone usi e sistemazioni,
prevedendo gli interventi necessari alla mitigazione dell’impatto visivo/acustico e all’abbattimento o riduzione degli altri
inquinanti;
• formulazione di disposizioni per la promozione dell’uso di specie vegetali specifiche da utilizzare nei diversi contesti urbani,
scegliendo quelle più adatte tra quelle autoctone e/o naturalizzate;
• promozione, nelle zone agricole, dello sviluppo di attività economiche che si svolgano in modo compatibile con la
conservazione della natura e possano risultare integrative del reddito agricolo, quali l’offerta di servizi ambientali, ricreativi,
per il tempo libero e per l’agriturismo. considerando le aziende agricole come principale “presidio ambientale”;
• favorire quei programmi di gestione delle aree protette (zone agricole, verde privato e verde pubblico) che garantiscano la
conservazione della biodiversità, anche mediante iniziative didattiche/ludiche e culturali che prevedano la fruizione
dell’ambiente;
• adozione di tutti quei provvedimenti atti a ridurre le emissioni in atmosfera con riferimento al piano di risanamento
atmosferico;
• adozione di tutti quei provvedimenti atti a ridurre l’inquinamento acustico;
• adozione di criteri per la delocalizzazione di attività e impianti non compatibili, per l’eliminazione e/o mitigazione di
elementi detrattori.
2.2 CARATTERI, OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE
CARATTERI
Dal punto di vista ambientale il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente
compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza
di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che
spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.
Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano,
Falzè, Signoressa e Musano, oltre che in sistemi lineari che organizzano gran parte della edificazione cosiddetta “sparsa”.
Il sistema produttivo comunale vede principalmente la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con
significative presenze commerciali) lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa (direttamente connessa con le
omologhe aree del comune di Montebelluna); in secondo luogo si rilevano consistenti aree produttive a nord di Trevignano e
a nord di Falzè; in terzo luogo si rilevano importanti attività agroalimentari opportunamente allocate in aree non residenziali;
infine, vista la specializzazione produttiva del comune, sono presenti numerose attività sparse, in alcuni casi confliggenti con il
contesto all’interno delle quali sono allocate. Dal punto di vista infrastrutturale si evidenzia un’estrema semplificazione del
rapporto degli assi di connessione con il sistema territoriale attraversato.
Il sistema dei servizi appare nel suo complesso compiutamente formato e dimensionato: ognuno dei tre centri è dotato dei
servizi di base, ovvero un polo di aggregazione civile / religioso, un polo scolastico ed un polo sportivo / ricreazionale.
Il territorio comunale è interessato da importanti arterie stradali, presentanti elevati livelli di traffico, inadeguati alle loro
caratteristiche fisico – dimensionali (si tratta di tracciati storici oggetto di limitati aggiornamenti) e direttamente interferenti
con la vita sociale dei vari nuclei, che vede nel traffico di attraversamento uno dei problemi principali, non essendo il comune
un particolare attrattore / generatore di spostamenti.
OBIETTIVI
Gli obiettivi generali del progetto territoriale sono i seguenti:
• Valorizzazione e riqualificazione dei centri urbani di Trevignano, Falzè, Signoressa e Musano
• Potenziamento e concentrazione delle industrie nel sistema produttivo lungo la strada Feltrina
• Inquadramento delle scelte precedenti all’interno di una maglia formata dalla rete ecologia
• Rappresentazione di una percorribilità diversa da quella viabilistica
Le tabelle riportate di seguito tracciano il quadro sinottico degli obiettivi e delle azioni del PAT.
SISTEMA AMBIENTALE
SISTEMA INSEDIATIVO
SISTEMA PRODUTTIVO
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SISTEMA DEI SERVIZI
SISTEMA DELLE RELAZIONI
Le tabelle riportate di seguito tracciano il quadro sinottico delle criticità e delle azioni del PAT.
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2.2.1 IL PAESAGGIO
La grande unità paesaggistica individuata dal PTRCV come “Alta pianura tra Brenta e Piave” è di fatto a scala comunale
articolabile in microunità che, seppur nella unitarietà delle condizioni comuni, rendono giustizia dei peculiari caratteri presenti
nel territorio. Si è cercato pertanto di individuare le unità paesaggistiche del territorio comunale attraverso una aggregazione
di ambiti sui caratteri di maggiore rilievo presenti, capaci comunque di informare un intorno percepibile/riconoscibile, ovvero:
AMBITI AD ELEVATA INTEGRITÀ AGRICOLA
Sono ambiti paesaggistici caratterizzati da una bassa pressione insediativa, dove il costruito lascia completamente spazio alle
coltivazioni. La ricchezza di tracce storicamente stabili, quali siepi, capezzagne, opere idrauliche etc., assieme alla debole
traccia lasciata dalla recente infrastrutturazione del territorio, permettono di parlare di veri e propri “paleopaesaggi”,
testimonianze che permettono di cogliere la continuità storica della tradizione agraria. Le coltivazioni sono eminentemente
seminativi cerealicoli, fatto, questo, che permette per lunghi periodi una percezione “vasta” ed “aperta” del paesaggio, che si
spinge senza cesure fino alla fascia prealpina. Non sono presenti particolari tensioni alla trasformazione, se non per quanto
riguarda la realizzazione della cosiddetta “Pedemontana”. Si tratta di tre ambiti del territorio comunale, presentanti una
discreta contiguità, tanto da formare una vera e propria “green belt” intorno ai principali sistemi insediativi del territorio,
rappresentando utili connessioni per la formazione della rete ecologica.
AMBITO DELLE CAVE E DEL CANALE DELLA VITTORIA
Si tratta di un vero e proprio corridoio di connessione tra gli ambiti paesaggistici sopra richiamati, da cui prende anche le
principali caratterizzazioni. Le differenze, peraltro sostanziali, si rilevano nella presenza dell’unico vero e proprio corso idrico
superficiale del comune: in questo caso la presenza dell’acqua diventa un elemento raro ed arricchente il paesaggio,
caratterizzato anche dal punto di vista vegetazionale (vegetazione riparia, boschetti relitti etc.). Elemento di degrado è
rappresentato dalla presenza lungo il corso di numerose cave attive, che introducono connotazioni paesaggistiche negative
tipiche ditali attività, oltre a danni difficilmente recuperabili, anche se sono state avanzate ipotesi da parte dei competenti
Consorzi di Bonifica di utilizzazione quali bacini di invaso.
AMBITO DEI CAMPI APERTI E DELL’IRRIGAZIONE PER SCORRIMENTO
Rappresenta la parte centrale del territorio rurale comunale: in questo caso la frammentazione appare più elevata, sia dal
punto di vista poderale che da un punto di vista colturale. In questo quadro anche l’insediamento antropico è più diffuso,
comportando una urbanizzazione più spinta, soprattutto lungo gli assi viari storicamente consolidati, svolgenti una funzione di
distribuzione territoriale e poderale. Nuove tipologie produttive sono presenti, rispetto alle condizioni suddette. Diffusi sono
gli orti (anche se soprattutto familiari), piccoli vigneti, piantagioni di actinidia etc.. In questo contesto si è diffuso anche
l’allevamento (animali da corte, conigli, bovini). Si tratta, in conclusione, di un tipico esempio di struttura di campagna
urbanizzata, particolarmente diffusa nell’area trevigiana.
AMBITO AGRICOLO DELL’IRRIGAZIONE PER ASPERSIONE
L’ambito in questione, congruente con quelli precedenti per molti caratteri, presenta una radicale trasformazione rispetto ad
uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio locale, ovvero il passaggio al pluvioirriguo, che sta provocando l’abbandono di
strutture idrauliche tradizionali, oltre all’abbandono delle secolari pratiche legate all’irrigazione per scorrimento. Questa
trasformazione, oltre ad altri processi, quali la rarefazione delle siepi, induce dinamiche di banalizzazione del contesto
figurativo / paesaggistico, peraltro molto diffuse in aree contermini.
CONTESTO DELLA STRADA POSTUMIA ROMANA
Ambito estremamente caratterizzato dalla linearità del segno dell’antico tracciato, rimane ancora uno dei pochi tratti ditale
asse relativamente sgombro da intrusioni edilizie. Caratteristico rimane anche l’impianto perpendicolare degli assi di
adduzione e della tessitura della campagna circostante. Se da una parte non sono presenti particolari tensioni degenerative,
dall’altra non si rilevano elementi di valorizzazione ditale ambito, costretto com’è tra una marginalizzazione della funzione di
servizio trasportistico ed una periferizzazione degli ambiti agrari più propriamente produttivi.
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In tali contesti si inseriscono alcuni elementi paesaggistici, puntuali o lineari, peraltro comuni a tutto il contesto territoriale
locale:
Centuriazione romana: tracce di una possibile centuriazione romana (peraltro marginale) sono rinvenibili all’interno del
territorio, rilevabili ormai solo con l’ortogonalità della tessitura dei campi, e peraltro fortemente intaccata dal sistema delle
cave;
Ville Venete: esaurita la loro funzione di centri di irradiazione della cultura gestionale rurale, esse sono diventate punti di
aggregazione del tessuto urbano, e si trovano, quindi, inglobate all’interno della maglia insediativa consolidata, perdendo
completamente il loro rapporto con il contesto rurale;
Tracciato di accesso a Villa Onigo: altro elemento fortemente degenerato, che rimane come traccia territoriale data dalla
presenza delle stele iniziali e di filari alberati, comunque da valorizzare nella loro funzione testimoniale
Percorso agroambientale dei “Prai”: si tratta di un percorso didattico di recente realizzazione, dotato di display esplicativi, che
accompagnano attraverso un paesaggio rurale ancora perfettamente integro, sia nelle colture che nella strutturazione;
Filari ed alberature: malgrado i processi di banalizzazione già rilevati, il territorio comunale dispone ancora di una diffusa
presenza di filari interpoderali, spesso associati alle opere idrauliche di irrigazione (generalmente fuori terra), ancora trattati
con la tradizionale capitozzatura.
2.2.2 ARTICOLAZIONI IN SISTEMI
SISTEMA AMBIENTALE
Il sistema ambientale del Comune di Trevignano è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente
compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza
di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che
spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.
OBIETTIVO GENERALE è la costituzione di una rete ecologica identificata come elemento portante della trasformazione
territoriale, coerentemente con il principio della sostenibilità. Ulteriori obiettivi generali sono l’aumento della connettività
delle aree ambientalmente rilevanti, e la compensazione dello sviluppo residenziale ed infrastrutturale con adeguate opere e
superfici a verde.
Il sistema ambientale si articola in:
• LO SPAZIO AGRICOLO definito come “paesaggistico-ambientale” svolge l’importante ruolo di plafond di supporto alla rete
ecologica, contribuendo alla funzione di qualificazione ambientale del territorio;
OBIETTIVO SPECIFICO è la tutela degli aspetti ambientali e produttivo/agricoli del territorio rurale dovrà essere affrontata
all’interno delle ATO paesistico – ambientali mediante l’aumento della biomassa presente (da ottenersi con l’aumento delle
zone a rinaturalizzazione, con il favorire colture poliennali etc.), il mantenimento ed il potenziamento dei corridoi esistenti
(con la tutela del reticolo idrografico secondario, dei fossati, delle siepi), la tutela delle aree di produzione tipica (IGP), la
sottomissione dell’edificazione in tale area a funzioni esclusive di recupero del patrimonio edilizio esistente, di supporto al
conduttore a titolo principale, ad azioni di acquisizione di una maggiore funzionalità ambientale / ecologica.
• LA RETE IDRICA SUPERFICIALE, composta da canalizzazioni artificiali, presenta una limitata interazione con il contesto
ambientale paesistico, tranne nel caso del Canale della Vittoria, di cui si propone il ruolo di matrice per la riqualificazione di
ambiti quali quelli di cava e di vera e propria “blue way” su cui appoggiare parte delle connessioni ecologica.
OBIETTIVO SPECIFICO per tale rete è, relativamente al Canale della Vittoria, l’aumento della connettività ecologico –
funzionale e della sua fruibilità lungo l’asta. La rinaturalizzazione degli ambiti di pertinenza, la formazione di spazi verdi fruibili
e la realizzazione di opere di difesa idraulica sono gli unici cambi di destinazione d’uso e trasformazioni fisiche ammissibi li.
Relativamente alle altre canalizzazioni esistenti obiettivo specifico è il mantenimento delle tradizionali opere idrauliche e la
valorizzazione paesistico – ambientale dei contesti attraversati.
• IL VERDE PRIVATO viene considerato dal PAT nella sua funzione di riequilibrio dei fattori ambientali e di mediazione tra i vari
contesti.
OBIETTIVO SPECIFICO : Il verde privato - all’interno della pianificazione del territorio e della nuova produzione edilizia - deve
assumere connotati di protezione ambientale in senso lato ed in senso specifico; il Verde Privato con Valenza Ecologica viene
quindi normato nella sua quantità e qualità, al fine di ridurre lo stress ambientale causato dallo sviluppo, contrastando i gas
clima – alteranti, il consumo energetico, il rumore, le polveri, l’impermeabilizzazione dei suoli, l’impatto paesaggistico.
• IL SISTEMA DEL VERDE PUBBLICO quale componente di completamento ed ulteriore connessione della rete ecologica,
prefigurante azioni di mitigazione, integrazione e di qualificazione, oltre che di civile dotazione.
OBIETTIVI SPECIFICI per il “verde” pubblico sono una valorizzazione dell’esistente per una attenta alla riduzione del danno,
oltre alla costituzione di connessioni protette alternative che riducano l’esposizione a fattori rischio.
SISTEMA INSEDIATIVO
Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano,
Falzè, Signoressa e Musano, oltre che in sistemi lineari che organizzano gran parte della edificazione cosiddetta “sparsa”. La
sua struttura appare essere così articolata:
• TREVIGNANO si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità dell’asse di storica
aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente unifamiliari delle realizzazioni
periferiche;
OBIETTIVO GENERALE è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e della
definizione dei margini.
i principali temi / obiettivi specifici sono:
• IL FRONTE LUNGO LA S.P. 68 (via Roma – via Mazzarolo) presenta ancora forti elementi di disomogeneità e discontinuità;
OBIETTIVO è la sua riqualificazione, con eliminazione degli elementi di disomogeneità e discontinuità, oltre all’intervento su
arredi e fruibilità;
• MANCA UNA POLARIZZAZIONE NELL’AREA CENTRALE, in modo da aumentarne attrattività e vivibilità, rimanendo ancora
parzialmente integrato il nucleo più storico (Vicolo Favotto, piazza Dante ed aree limitrofe);
OBIETTIVO è la rifunzionalizzazione e l’integrazione degli ambiti gravitanti nell’ambito attraverso la costruzione di spazi a
funzione pubblica ed integrazione sociale ed economica;
• LE PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE necessitano di un generale rinnovo edilizio;
OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una
pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
• IL MARGINE SUD E NORD EST DEL NUCLEO URBANO (via Belvedere e via Filzi- via Marzari) presentano indefiniti caratteri
rururbani, da qualificare definitivamente attraverso una azione di densificazione;
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OBIETTIVO è il ridisegno di tali margine con edificazione di completamento ed idonei servizi, costituendo un margine
“compiuto”;
• FALZÈ si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica aggregazione (piazza
Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle recenti realizzazioni (via Mazzini) che sfuma in
contesti rururbani scarsamente definiti.
OBIETTIVO GENERALE è quello della rimodulazione della qualità del centro e della definizione dei margini;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
• anche in questo caso appare limitata L’ATTRATTIVITÀ DELLE PARTI CENTRALI (piazza Marconi – via Quattro Novembre), da
attrezzare per lo svolgimento delle funzioni civili;
OBIETTIVO è rafforzare un sistema di spazi pubblici e servizi tale da presentare efficace attrattività e lo svolgimento delle
funzioni civili con costituzione di un sistema di piazze integrando il complesso delle ville storiche e della chiesa;
• IL FRONTE LUNGO LA STORICA VIA CONTRADA presenta ancora forti elementi di degrado e discontinuità;
OBIETTIVO è la riqualificazione del fronte con la rimozione degli elementi di degrado e con la realizzazione diinterventi di
riqualificazione dell’arredo e delle funzioni;
• vi è la necessità di rinnovo edilizio ed urbanistico, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via Cornarotta e
limitrofe);
OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una
pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
• in varie parti del tessuto urbano sono presenti SMAGLIATURE QUALI SPAZI URBANI INDEFINITI ED AREE RESIDUALI, che
necessitano di una loro puntuale ricollocazione fisico/funzionale;
OBIETTIVI per tali aree è il ridisegno quali margini compiuti, realizzando anche la rete di viabilità di connessione ed il sistema
di rapporti tra spazio urbano e spazio rurale.
• SIGNORESSA si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più vecchi posti lungo via
Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti lottizzazioni.
OBIETTIVO GENERALE è una gerarchizzazione della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle funzioni allocate, con
una riduzione dei contrasti esistenti;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
• L’AREA CENTRALE DI VIA RISORGIMENTO (in prossimità della chiesa e della stazione) non riesce ad articolarsi come luogo
centrale della frazione;
OBIETTIVO è la necessità di una sua ricomposizione e riattrezzatura (con anche eventuale sottopasso), supportando le
funzioni esistenti a supporto della residenza, in modo da costituire una identità di centralità;
il SISTEMA VIA TREVISO – VIA FELTRINA presenta ancora elementi di disomogeneità e discontinuità, anche in termini di
arredo e funzionalità;
OBIETTIVO è la riqualificazione del fronte, da raggiungersi sia attraverso la rimozione degli elementi di disomogeneità e
discontinuità, sia attraverso la rivisitazione dell’arredo e delle funzionalità;
altra emergenza rilevabile è il conflitto tra le diverse funzioni allocate, quali la FERROVIA E LE ZONE INDUSTRIALI poste lungo
la Feltrina;
OBIETTIVO è l’innalzamento della qualità delle funzioni, con ridisegno dei margini e la formazione di aree a standard / servizio
tali da permettere interventi di ricomposizione e mitigazione;
vi è la necessità di azioni di rinnovo edilizio, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via Schiavonesca);
OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una
pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
• MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via Canova, agli spazi delle nuove
lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con il contesto.
OBIETTIVO GENERALE è quello dell’aumento della riconoscibilità e della strutturazione della frazione, attraverso un
complessivo ridisegno;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
• L’AREA CENTRALE di più vecchia formazione gravitante su via Canova necessita di azioni di rinnovo edilizio e di
qualificazione fisico – funzionale, anche in funzione del difficile rapporto con la viabilità;
OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una
pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
• appare necessario il reinserimento fisico – funzionale di VILLA COLETTI, che si trova strategicamente posta a cavallo tra il
centro consolidato e le aree di nuova formazione;
OBIETTIVI sono il suo recupero, anche con l’inserimento di attività pubbliche od aperte al pubblico, aumentando la
permeabilità con le zone contigue, allo scopo di configurarla quale centro civile e funzionale;
• il QUADRANTE NORD EST, margine dell’urbanizzazione continua, presenta una relativa scarsa riconoscibilità;
OBIETTIVO è una sua rifunzionalizzazione nel contesto urbano, partendo da una espansione che ne permetta un ridisegno
complessivo, costituendo (soprattutto lungo l’asse di via Alloro) una centralità urbana, a sostegno del centro storicamente
consolidato, presentante problematiche di fruibilità e vivibilità;
• IL QUADRANTE SUD OVEST, margine dell’urbanizzazione continua, gravitante lungo via san Martino, presenta forti
smagliature ed un irrisolto rapporto tra nuova edificazione, edificazione storica e spazio rurale;
OBIETTIVO è un ridisegno dell’area, con la proposizione di una mediazione tra le varie componenti ed un assetto funzionale (e
di servizio) a supporto dell’area centrale;
• Ulteriore struttura insediativa riconoscibile nel territorio è quella dei “SISTEMI LINEARI” di storica distribuzione rurale, in
posizione radiale rispetto ai centri; nel tempo la loro struttura si è densificata, creando un vero e proprio “cluster” insediativo,
acquisendo caratteri di rurubanità, ovvero inseriti in ambiente rurale, ma con una relativamente scarsa relazione con le
attività agricole.
OBIETTIVO che si pone è quello della qualificazione di tali strutture, anche con il riconoscimento della loro funzione
essenzialmente residenziale e la compensazione di tale edificazione con aree ambientalmente strategiche (fluviali, di
mitigazione, di complessificazione del paesaggio agrario, ad esempio); è il PI che ne determina le modalità di trasformabilità:
nelle more della sua formazione si applicano le vigenti disposizioni delle ZTO di appartenenza, prevalentemente E3 ed E4; in
particolare per alcuni ambiti si identificano i seguenti sub-obiettivi:
• ZAPPARE si presenta come un vero e proprio nucleo rurale: le problematiche rilevate sono quelle della convivenza tra
residenza, funzioni civili e viabilità;
OBIETTIVO GENERALE degli interventi sono quelli di una qualificazione del fronte stradale (rimodulazione, arredo, servizi),
ridisegno del rapporto con lo spazio rurale, valorizzazione dell’attraversamento del Canale di Fossalunga;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
• il SISTEMA VIA RIOSA - VIA CORNAROTTA presenta un limitato livello di servizio;
OBIETTIVO principale è l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di interconnessione locale;
• VIA SOLAGNA presenta un limitato livello di servizio e la necessità di eliminazione di punti neri e strettoie;
OBIETTIVO principale è l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di interconnessione locale,
oltre alla qualificazione dell’inserimento paesaggistico;
• VIA VILLETTE rappresenta una importante connessione interna, da qualificare nella suo inserimento paesaggistico /
ambientale;
OBIETTIVO principale è qualificazione paesistico / ambientale dell’asse;
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 10 di 50
• L’EDIFICAZIONE DIFFUSA appare relativamente poco presente nel territorio comunale, come visto fortemente accentrato
sulle tre frazioni principali e su ben definiti assi di distribuzione locale.
OBIETTIVO Appare prioritario limitare l’edificazione diffusa, specialmente quella confliggente con il paesaggio rurale e la
produttività agricola.
Gli ELEMENTI PUNTUALI di riduzione della qualità insediativa appaiono relativamente poco presenti nel territorio comunale,
rappresentati generalmente da attività produttive in zona impropria o edifici che limitano il godimento di beni storico-
culturali.
OBIETTIVO Il PAT assume gli insediamenti incompatibili con il contesto anche dalla pianificazione vigente; il PI amplia e
dettaglia tale individuazione, indicando specificatamente le azioni di riqualificazione e riconversione.
SISTEMA PRODUTTIVO
Il sistema produttivo comunale vede principalmente la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con
significative presenze commerciali) lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa (direttamente connessa con le
omologhe aree del comune di Montebelluna); in secondo luogo si rilevano consistenti aree produttive a nord di Trevignano e
a nord di Falzè; in terzo luogo si rilevano importanti attività agroalimentari opportunamente allocate in aree non residenziali;
infine, vista la specializzazione produttiva del comune, sono presenti numerose attività sparse, in alcuni casi confliggenti con il
contesto all’interno delle quali sono allocate.
Gli obiettivi generali che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il comune gioca nel più
vasto contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessità di valorizzazione il ruolo del terziario, la volontà di
qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti processi degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.
Il PI, sulla scorta dell’esperienza delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, valuta la possibilità di attivare servizi
ambientali comuni atti a ridurre l’impatto delle diverse zone produttive, soprattutto nel campo della raccolta e del recupero
dei rifiuti. (provincia) La localizzazione di eventuali nuovi stabilimenti a rischio d’incidente rilevante dovrà avvenire
esclusivamente all’interno delle aree produttive confermate ed all’esterno delle aree di incompatibilità assoluta (Tav. 2.3 del
PTCP); in ogni caso dovranno risultare compatibili con gli usi del territorio circostante.
In particolare per le aree di espansione spetta al PI un corretto inserimento territoriale ed ambientale, partecipando anche
alla valorizzazione ed alla sostenibilità delle attività già allocate, prendendo in considerazione la dotazione di opere di
urbanizzazione, l’accessibilità alla rete esterna principale, l’impatto rispetto agli abitati ed ai caratteri naturalistici e culturali
dell’intorno.
L’area gravitante sulla Feltrina a sud di Signoressa rappresenta una importante concentrazione di attività produttive e
commerciali, coerenti con il modello di strada – fabbrica e di strada – vetrina; presenta dinamiche espansive giudicate dal PAT
come da assecondare, vista anche la facile accessibilità con la nuova viabilità relativa alla cosiddetta “Pedemontana”; i
problemi rilevati sono relativi all’interfaccia con l’asse stradale ed il livello di servizio della strada stessa (compreso il livello di
inserimento paesaggistico – ambientale della stessa);
OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento del processo di terziarizzazione della zona nelle aree in affaccio alla ss 348,
la gestione dei processi di accorpamento aziendale in atto; la qualificazione degli spazi prospicienti la Feltrina, il
miglioramento delle condizioni della viabilità e degli innesti, il mantenimento di fasce di mitigazione ed i corridoi ecologici
esistenti.
L’area gravitante sulla Feltrina a nord di Signoressa, limitrofa alla zona produttiva di Montebelluna, è da tempo consolidata:
anche in questo caso appaiono assecondabili le dinamiche espansive presenti, vista la coerenza fisico funzionale con il
contesto; presenta problematiche connesse con la qualità complessiva degli spazi prospicienti la viabilità principale;
OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento dei processi di terziarizzazione (commerciale – direzionale) della zona nelle
aree in affaccio alla ss 348; la qualificazione degli spazi prospicienti la Feltrina, il miglioramento delle condizioni della viabilità e
degli innesti, il mantenimento di fasce di mitigazione ed i corridoi ecologici esistenti.
anche l’area produttiva a nord di Falzè, prossima alla precedente, presenta dinamiche espansive, sempre favorevolmente
valutate, vista la localizzazione in un contesto essenzialmente produttivo, prossimo all’area di adduzione alla “Pedemontana”
di Maerne; le problematiche rilevate sono relative alla necessaria qualificazione della viabilità di accesso ed all’inserimento
paesaggistico;
OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono il mantenimento funzionale artigianale/industriale, ampliamento della stessa anche
infunzione di una diversificazione delle strutture (previsione del magazzino comunale), potenziamento dell’accessibilità (via
Ortigara) e qualificazione dell’inserimento paesaggistico ambientale.
L’area produttiva a nord di Trevignano (area Nordica) rappresenta una realtà consolidata nel contesto territoriale; particolari
sono le dinamiche: la progressiva delocalizzazione, l’ambito di espansione verso nord interessato dalla Pedemontana, il
rapporto conflittuale con le aree prospicienti al vicolo Favotto;
OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono l’assecondamento dei processi di funzionalizzazione ad attività non direttamente
connesse alla produzione e di terziarizzazione in atto; la risoluzione dei contrasti con le aree prospicienti a vicolo Favotto,
anche in funzione di un supporto alle funzioni ed alle preesistenze storiche ivi allocate.
Relativamente alle attività agroalimentari presenti, si confermano nella loro localizzazione; in particolare si asseconda
l’incremento dell’insediamento di via dei Pescatori, in funzione di un giudizio ottimale di localizzazione e delle necessità
produttive.
OBIETTIVI SPECIFICI sono l’ampliamento delle attività di produzione, anche attraverso una rivisitazione degli standard
proposti; qualificazione della accessibilità all’area; mitigazione degli impatti paesaggistici ed ambientali, con particolare
attenzione alla qualificazione delle aree prospicienti il Canale della Vittoria.
Numerosi sono i casi di attività produttive in zona impropria, in cui tali attività sono in conflitto con le funzioni allocate. Il PAT
recepisce quelle individuate dalla strumentazione previdente ed individua alcune ulteriori situazioni di incompatibilità. Il PAT
recepisce inoltre le attività sparse confermate o ampliate dalla vigente strumentazione urbanistica, recependone le
disposizioni. Il PI potrà individuare ulteriori attività incompatibili od attività sparse da bloccare, confermare o espandere in
funzione delle necessità attestate dal piano aziendale e delle condizioni al contorno.
OBIETTIVI: La previsione espansiva di aree a tal scopo individuate si pongono a supporto degli obiettivi di rilocalizzazione di
tali attività; particolari obiettivi per specifici casi sono così individuati:
le attività allocate a nord di via Brentella presentano una situazione di non compatibilità con il contesto e con le previsioni di
area: esse dovranno essere pertanto oggetto di attività di riconversione e rifunzionalizzazione rispetto al contesto;
l’attività compresa tra le vie Brentella, Alta, Garibaldi e Asiago presenta elevati livelli di degrado: la sua ricollocazione e
riconversione apre la possibilità alla costruzione di un “fuoco” urbano in grado di qualificare il contesto;
l’attività presente su via Contrada a Falzè insiste su un contesto urbano storico di elevata qualità: la riconversione dell’area
permetterebbe di continuare il processo di qualificazione dell’area;
le attività produttive da riallocare presenti all’interno del tessuto edilizio di Signoressa introducono elementi di conflittualità:
una loro riconversione creerebbe numerose occasioni di qualificazione del contesto.
SISTEMA DEI SERVIZI
Il sistema dei servizi appare nel suo complesso compiutamente formato e dimensionato: ognuno dei tre centri è dotato dei
servizi di base, ovvero un polo di aggregazione civile / religioso, un polo scolastico ed un polo sportivo / ricreazionale.
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OBIETTIVO GENERALE è l’aumento del livello di servizio delle strutture presenti, da ottenersi sia con un loro potenziamento,
sia con sinergiche connessioni tra le stesse, al fine di permettere una fruibilità “alternativa” della “città civile”, più protetta e
strutturata.
A Trevignano i problemi principali a cui il PAT vuole dare risposta sono la qualificazione / interconnessione tra le funzioni di
servizio allocate tra vicolo Favotto e via Tre Forni, il potenziamento del polo di aggregazione civile dell’area centrale (piazza
Dante, via Mazzarolo, via Roma), la realizzazione di una area area polifunzionale di interposizione / mitigazione con il tracciato
della Pedemontana.
Quali OBIETTIVI SPECIFICI si pongono la riqualificazione delle aree centrali; la qualificazione dell’area centrale e dell’area
prospiciente la sp 68, con l’aumento delle funzioni di attrattività: in tale ottica si popone la collocazione di un polo direzionale
commerciale nell’area più prossima al comune di Montebelluna; l’arretramento dei fronti, l’alleggerimento del traffico
automobilistico.
A Falzè sussistono limiti alla possibilità di espansione dei poli di aggregazione civili, contro la necessità di costituire servizi con
una offerta a scala comunale.
OBIETTIVI SPECIFICI sono l’incremento del polo sportivo / ricreazionale e la sua connessione con il sistema dei servizi urbani;
l’incremento delle aree a servizi scolastici; la realizzazione di un vasto parco urbano polifunzionale in aree prossime a quella
centrale; la ricollocazione del magazzino comunale a fronte di necessità espansive e riduzione degli attuali conflitti.
A Signoressa appare più evidente la discontinuità tra le aree a servizi ed i conflitti tra le diverse funzioni.
Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione di un vasto sistema di spazi pubblici a connessione delle diverse funzioni di
servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento / diversificazione delle stesse, sia come momento di interposizione tra
particolari funzioni (quali ferrovia, zone industriali etc.).
A Musano, oltre alla necessità di ampliamento di specifici servizi, appare importante la costituzione di un sistema coerente di
aggregazione lungo via Alloro, a supporto dell’esistente; appare infine strategica la possibilità di una diversificazione
dell’offerta dei servizi, con allocazione di funzioni complementari e di supporto.
Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione lungo via Alloro di un vasto sistema di spazi pubblici a connessione delle diverse
funzioni di servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento / diversificazione delle stesse; rimodulazione (con connessione
funzionale) delle aree previste nelle immediate vicinanze di via san Martino; allocazione di una area a servizio macellazione
inprossimità dell’area cimiteriale; previsione di una struttura maneggio / ippoturismo in prossimità della Feltrina; previsione di
una attività ricettiva / ristorazione a potenziamento della esistente lungo la Postumia.
SISTEMA DELLE RELAZIONI
Il territorio comunale è interessato da importanti arterie stradali, presentanti elevati livelli di traffico, inadeguati alle loro
caratteristiche fisico – dimensionali (si tratta di tracciati storici oggetto di limitati aggiornamenti) e direttamente interferenti
con la vita sociale dei vari nuclei, che vede nel traffico di attraversamento uno dei problemi principali, non essendo il comune
un particolare attrattore / generatore di spostamenti.
OBIETTIVO GENERALE è il miglioramento delle condizioni di vita della comunità locale da perseguire con la riduzione
dell’impatto ambientale del traffico, nella mitigazione del conflitto tra traffico locale e traffico passante, nella messa in
sicurezza e qualificazione degli assi urbani e nel potenziamento del servizio pubblico di trasporto, oltre all’identificazione di
percorsi dedicati alla slow mobility. In particolare:
La SR 348 “Feltrina” è uno dei principali assi di adduzione all’area montebellunese e trevigiana, attraversa il centro di
Signoressa (e relative zone produttive) in condizioni di non adeguata attrezzatura e sicurezza, presentando vari punti di
conflittualità;
OBIETTIVI: la soluzione di gran parte del traffico di attraversamento è prevista con la realizzazione della Pedemontana e delle
relative opere di adduzione; una sua qualificazione deve prendere in considerazione sia gli aspetti fisici (arredi, servizi,
dimensionamenti) che quelli funzionali (ridimensionamento del ruolo giocato nel sistema a rete, con declassamento
funzionale ad un recupero del ruolo di “centro città”) con riduzione sostanziale dei flussi ed eliminazione totale del traffico
pesante;
importante appare la contestuale messa in sicurezza punti neri rappresentati dalle confluenze e dalle strettoie; importante
appare la continuità con la ciclopista del comune di Montebelluna per la messa in sicurezza dell’utenza debole; infine, essendo
il tracciato parte del percorso denominato dal PTT come “Via Claudia Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la
previsione di una attrezzatura / arredo e allocazione di funzioni atte a sostenere una frequentazione turistica itinerante.
(provincia)
La SP 102 “Postumia” rappresenta, oltre che una importante traccia storica, un importante asse di connessione tra importanti
aree produttive del territorio trevigiano; essa comunque interferisce solo marginalmente con la viabilità comunale;
OBIETTIVI: oltre alla valorizzazione paesaggistica e delle strutture di servizio esistenti (caseificio, stazione di servizio-area
ristorazione), sono previsti interventi soprattutto di adduzione, ovvero: realizzazione di percorsi slow mobility nei confronti
del centro di Musano e della polarità storica di San Sisto; realizzazione di un by-pass in via dei Pescatori e di una
circonvallazione del centro di Musano, al fine di servire l’importante attività produttiva agroalimentare ed allontanare il
traffico di attraversamento dalle località; infine, essendo il tracciato parte del percorso denominato dal PTT come “Via Claudia
Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la previsione di una attrezzatura / arredo e allocazione di funzioni atte a
sostenere una frequentazione turistica itinerante. (provincia)
La SP 68 rappresenta un’altra importante arteria di adduzione al territorio montebellunese; malgrado le sue condizioni
dimensionali e di servizio appaiano sottodimensionate rispetto al traffico presente, soprattutto nell’attraversamento del
centro urbano di Trevignano;
OBIETTIVI: rimodulazione fisica (arredi, margini, messa in sicurezza …) soprattutto in funzione delle attività e dei servizi che si
affacciano sulla stessa, con possibile arretramento anche delle fronti prospicienti; alleggerimento del traffico rispetto alla
componente locale, attraverso la realizzazione di un anello viabilistico a est ed ad ovest del centro di Trevignano (con nuovi
tratti che raccordano vie esistenti, da riqualificare), ad esclusivo supporto della mobilità locale.
L’ex SP 69 rappresenta il principale asse distributivo interno al comune, congiungendo i centri di Trevignano, Falzè e
Signoressa, e presenta sufficienti livelli di servizio;
OBIETTIVI: oltre ad un generico intervento di qualificazione e messa in sicurezza, si prevede il rafforzamento della
interconnettività tra i centri, con la realizzazione di un asse parallelo dedicato alla slow mobility a sud e della
rifunzionalizzazione di strade locali parallele a nord.
La SP 100 connette essenzialmente Musano con il sistema precedentemente visto: le problematiche sono essenzialmente
legate all’attraversamento di Musano e all’incrocio con l’ex sp 69.
OBIETTIVI: fluidificazione del traffico e messa in sicurezza con il ridisegno dell’incrocio con l’ex sp 69; qualificazione
dell’attraversamento di Musano, parzialmente alleggerito dal by-pass precedentemente individuato e dalla previsione di
percorsi alternativi per l’utenza debole.
Relativamente al trasporto pubblico, la stazione ferroviaria di Signoressa presenta un basso livello di servizio, scarse
infrastrutture, un conflitto con la circolazione su gomma.
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OBIETTIVI SPECIFICI sono di una sua attrezzatura anche in funzione del suo inserimento all’interno dell’SFMR, visto anche
come qualificazione dell’area e del contesto relazionale; realizzazione di un sottopasso ferroviario per aumentare il livello di
integrazione e la qualificazione del contesto; il potenziamento della mobilità ciclo pedonale di adduzione alla stazione.
Relativamente alla “Pedemontana”, al di là di ogni valutazione sul tracciato, in sede di PAT appare importante sottolineare la
necessità di una riduzione dell’impatto ambientale - paesistico dell’opera, con reintegrazione dei sistemi alterati in modo da
costituire elemento di connettività anche ambientale.
2.3 OBIETTIVI GENERALI E PRINCIPI PIANIFICATORI
Il principio della sostenibilità è riferimento prioritario di tutta la pianificazione territoriale e, conseguentemente, della
trasformazione del territorio: si definisce “sostenibile” quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente non
compromettendo la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri, preservando la qualità e la quantità del
patrimonio e delle risorse naturali. L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli
ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.
Il sistema ambientale è elemento ordinatore delle scelte pianificatorie per l’uso e l’assetto del territorio, da consolidare e da
potenziare rispetto alle condizioni esistenti utilizzando modelli di coesistenza tra sistema insediativo, infrastrutturale e
ambientale. In tal senso va perseguito l’aumento dell’efficienza ambientale e la prevenzione / riduzione dei rischi ambientali.
La realizzazione di qualsiasi tipo di trasformazione urbanistica del territorio dovrà tendere al suo sviluppo sostenibile e
durevole, considerato come uno stato che concili le esigenze del benessere e della crescita economica (soprattutto in termini
qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale. Pertanto la progettazione degli interventi dovrà valutare la
diretta incidenza dell’opera sulla qualità dell’ambiente.
Il PAT riconosce il paesaggio e l’aspetto estetico della produzione architettonica e urbanistica quali componenti
fondamentali della qualità della vita e della tutela delle identità storico - culturali.
Il Comune di Trevignano promuove la valorizzazione dei progetti e delle opere di particolare impegno e di armonico
inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante, nonchè di recupero e riqualificazione dell’esistente, al fine di
incentivare il miglioramento continuo della qualità del paesaggio e dei progetti urbanistici ed edilizi, ad esempio attraverso
una attenta valutazione amministrativa o attraverso incentivi e premi.
Il PRC (Piano Regolatore Comunale - nella sua articolazione in PAT e PI) ripartisce le previsioni edificatorie, secondo principi
di equità e di uniformità, tenendo conto della disciplina urbanistica previgente, dell’edificazione esistente e della sua
legittimità, del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale, della dimensione sociale, che prenda in
considerazione l'equità, sia all'interno di una stessa generazione, sia tra generazioni diverse.
Il PAT persegue, attraverso gli strumenti della perequazione urbanistica, della compensazione urbanistica e del credito
edilizio, l’equa distribuzione dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla
realizzazione delle dotazioni territoriali.
Il Comune di Trevignano individua nel coinvolgimento dei privati un metodo efficiente di pianificazione urbanistica, nel
rispetto dei principi di trasparenza e di libera concorrenza, basata sull’iniziativa e sul consenso dei privati, che divengono
quindi promotori e compartecipi delle scelte urbanistiche.
Per la determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica
possono essere conclusi accordi con soggetti privati per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di
rilevante interesse pubblico, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata e senza pregiudizio dei diritti
dei terzi.
L’accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione cui accede ed è soggetto alle medesime forme di
pubblicità e di partecipazione. L’accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è
condizionato alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato.
L’accordo deve esplicitare i vantaggi dell’Amministrazione Comunale, tra i quali deve risultare la tempestività e sicurezza
dell’operazione, favorite dalla preventiva adesione degli interessati.
Il PAT si fonda sul quadro conoscitivo quale sistema integrato delle informazioni e dei dati necessari alla comprensione delle
tematiche svolte dagli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. Il Comune di Trevignano garantisce la
circolazione delle informazioni e delle conoscenze sul territorio mediante l’utilizzo di sistemi informatico/informativi comuni.
I privati operatori nei settori inerenti l’urbanistica e l’edilizia, partecipano all’implementazione e all’aggiornamento del
Sistema Informativo secondo le modalità operative fissate dai Competenti Uffici.
2.4 CONTENUTI DELLA TAV. 1 “CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE”
Nella suddetta tavola del PAT si riportano le direttive, le prescrizioni ed i vincoli derivanti dal Quadro conoscitivo, dalla
pianificazione territoriale e dalla normativa sovraordinata, evidenzianti i vincoli degli elementi strutturali caratteristici del
territorio.
VINCOLO STORICO, MONUMENTALE E ARCHITETTONICO: Gli immobili sottoposti a vincolo sono tutti quelli sottoposti a
tutela diretta ed indiretta ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
CENTRI STORICI: Il PAT individua le parti di territorio interessate da aggregazioni edilizie o elementi di carattere storico-
architettonico testimoniale di pregio ambientale, identificate in tutto o in parte dall’Atlante Regionale dei Centri Storici che
sono oggetto di specifica tutela.
Ai fini della tutela, salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, il PAT si prefigge in tali aree il recupero del patrimonio
edilizio e dei tessuti edilizi di valore storico testimoniale, con la ricomposizione urbanistica degli edifici e dei tessuti
degradati, per valorizzare il patrimonio storico presente e le funzioni di aggregazione sociale.
VINCOLO PAESAGGISTICO: Il PAT individua le aree soggette a vincolo paesaggistico, tra cui il tracciato della s.p. 102
“Postumia”, strada romana sottoposta a vincolo paesaggistico per una fascia di ml. 30 – zona di interesse archeologico – e le
zone di agro centuriato. Gli interventi ammessi in aree vincolate dovranno rispettare gli obiettivi di tutela e qualità
paesaggistica previsti dal PAT (di cui al comma 9.3), dalle previsioni degli atti di pianificazione paesistica di cui all’art. 135 del
Decreto Legislativo 22.01.2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e le indicazioni della D.G.R.V. n. 986 del
14.03.1996 - Atto di indirizzo e coordinamento relativi alla sub-delega ai comuni delle funzioni concernenti la materia dei
beni ambientali - (BURV n. 75 del 20/08/1996), con particolare attenzione alle soluzioni progettuali che rientrino nelle
categorie di "Esempio Negativo" come esemplificate nelle schede allegate al provvedimento; i progetti degli interventi
devono essere accompagnati dalla relazione paesaggistica, secondo le indicazioni del D.P.C.M. del 12.12.2005.
In particolare per il tracciato della s.p. 102 “Postumia” viene prescritta una ulteriore fascia di 600 ml per lato all’interno della
quale sottoporre ogni trasformazione dello stato dei luoghi ad indagine archeologica preventiva.
Per gli ambiti di agro centuriato dovrà essere salvaguardato il sistema di strade, fossati e filari di alberi nonché della struttura
organizzativa fondiaria storica; è fatto divieto di eseguire svincoli stradali o interventi di raccordo a curva delle intersezioni
stradali esistenti; è inoltre fatto divieto di operare qualsiasi trasformazione del territorio che comprometta la tipicità di tale
assetto organizzativo; l'edificazione ammessa dovrà avvenire utilizzando tipi edilizi in linea, con fronte di lunghezza maggiore
parallelo all'asse stradale e nel rispetto degli allineamenti generati dai fabbricati esistenti.
Per gli ambiti a rischio archeologico così come individuati nella Tav. 2.4 del PTCP il PI valuta, per le trasformazioni che
eventualmente possano aggravare le condizioni esistenti, la necessità di sottoporre gli interventi ad indagine archeologica
preventiva.
VINCOLO SISMICO: L’intero territorio comunale è classificato in zona sismica 3, per effetto della Deliberazione del Consiglio
Regionale 03.12.2003, n. 67.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 13 di 50
INDIVIDUAZIONE DEI SITI PER LA LOCALIZZAZIONE DI RETI E SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA AD USO
PUBBLICO: Il P.A.T. stabilisce i criteri per l’individuazione dei siti per la localizzazione di reti e servizi di comunicazione
elettronica – telefonia cellulare ad uso pubblico di cui al decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259 "Codice delle
comunicazioni elettroniche" e successive modificazioni.
FASCE DI RISPETTO: Le aree comprese nelle fasce di rispetto sono generalmente computabili ai fini dell’edificabilità delle
aree finitime, secondo i parametri delle stesse e pertanto concorrono alla determinazione delle superfici fondiarie o
territoriali pertinenti gli interventi.
VIABILITÀ - FASCE DI RISPETTO: Le fasce di rispetto stradale hanno uno scopo prevalente di protezione ambientale, in
quanto, attraverso idonea piantumazione secondo gli abachi progettuali approvati, esse possono svolgere una importante
azione di riduzione del rumore, del PM10, dei gas clima-alteranti.
FERROVIA - FASCE DI RISPETTO: Con riferimento alla realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR),
la cessione al comune di aree private utili alla localizzazione di impianti ed attrezzature di pertinenza, può avvenire
attraverso l’istituto della compensazione urbanistica nelle forme stabilite dal PAT e dal PI.
Le fasce di rispetto dalle ferrovie sono individuate e disciplinate dagli art. 49 e seguenti del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 753 che
fissa in mt. 30 la loro larghezza.
ZONE MILITARI - FASCE DI RISPETTO: Le aree a servitù militare sono quelle vincolate in base ai provvedimenti disposti dal
Comando della Regione Militare competente, ai sensi della Legge 24.12.1976, n. 898, e successive modifiche e integrazioni,
ovvero le aree circostanti all’aeroporto di Treviso – Istrana e quelle contigue all’oleodotto Montichiari – Aviano.
ELETTRODOTTI - FASCE DI RISPETTO: Il PAT si pone come obiettivo generale la tutela dai campi elettromagnetici generati da
elettrodotti e la qualificazione paesaggistica degli ambiti attraversati dalle reti di distribuzione.
CIMITERI - FASCE DI RISPETTO: Trattasi di aree sedime di impianti cimiteriali, di espansione cimiteriale e relative fasce di
rispetto.
POZZI - FASCE DI RISPETTO: Fascia di rispetto dei punti di captazione di acque per uso acquedotti stico, di tutela assoluta per
10 ml di raggio e di rispetto per 200 ml di raggio, ai sensi del DLGS 152/2006, ART 94.
METANODOTTI - FASCE DI RISPETTO: Trattasi di fasce di rispetto per la tutela della sicurezza dei metanodotti.
AREE INTERESSATE DA CAVE E DISCARICHE: Trattasi di localizzazioni di cave e discariche, dismesse o attive, da considerarsi
particolarmente problematiche, vista l’appartenenza del comune alla fascia di ricarica degli acquiferi.
IDROGRAFIA: Trattasi del sistema dei corpi idrici superficiali, costituito dalla rete idrografica consortile, oltre al sistema dei
fossi primari e secondari.
ZONE A REPULSIONE TOTALE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ZOOTECNICI: Trattasi delle aree sottoposte a
vincolo dalla pianificazione della Variante parziale n° 3 al Piano Regolatore Generale – Zona Agricola e Localizzazione
Insediamenti Zootecnici – approvata con deliberazione Giunta Regionale n° 383 del 20.02.2007.
AREE P0: Aree a pericolosità ridotta, così come definite dall’ART 57 delle NTA del PTCP di Treviso.
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Figura 2-1: Tavola 1 “Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale” del comune di Trevignano
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2.5 CONTENUTI DELLA TAV. 2 “CARTA DELLE INVARIANTI”
Tra i contenuti strutturali e strategici del PAT notevole rilievo assume l’individuazione delle invarianti. Con il termine
invariante si possono intendere quegli elementi fisici o parti del territorio che esprimono un carattere permanente e sono
connotati da una specifica identità, ed in quanto tali la loro tutela e salvaguardia risulta indispensabile al mantenimento dei
caratteri fondamentali e delle risorse essenziali del territorio, per cui sono da considerarsi come elementi o strutture a bassa
trasformabilità.
L’individuazione delle invarianti tende ad assicurare che tali elementi mantengano un assetto stabile nel tempo, in
considerazione del fatto che la permanenza delle invarianti costituisce un requisito di sostenibilità dello sviluppo.
INVARIANTI DI NATURA IDROGEOLOGICA: Sono elementi puntuali, lineri o areali che caratterizzano della morfologia
dell’acqua nel territorio comunale. Tali elementi sono considerati come emergenze del territorio comunale, e quindi,
invarianti dello stesso.
Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione ambientale e della valorizzazione del
turismo/escursionismo ambientale, per cui gli interventi di conservazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi
essenzialmente a tali finalità.
Particolare attenzione dovrà essere posta nella conservazione, manutenzione ed eventuale sostituzione/integrazione dei
manufatti idraulici minori diffusi in tutto il territorio, ormai parte integrante del paesaggio agrario.
INVARIANTI DI NATURA PAESAGGISTICA: Sono elementi puntuali (come coni visuali ed alberi monumentali), lineari (come
filari e viali alberati) o areali (ambiti ad elevata integrità), da considerarsi come di elevato valore paesaggistico, tale da essere
considerati come emergenze del territorio comunale, e quindi, invarianti dello stesso.
Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione e della valorizzazione paesaggistica,
per cui gli interventi di conservazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi a tali finalità.
INVARIANTI DI NATURA AMBIENTALE: Sono gli elementi lineari (ovvero filari e viali alberati), fasce (come quelle di rispetto
idraulico) o aree (di particolare interesse ambientale) da considerarsi quali componenti principali della rete ecologica locale,
fondamentale per la sostenibilità del territorio comunale, e quindi, invarianti dello stesso.
Il PAT individua il Canale della Vittoria – o di Ponente – quale elemento idraulico, ambientale e storico di rilevante importanza,
capace di caratterizzarsi come elemento di qualificazione di un più vasto contorno; ad esso viene attribuita una fascia di
protezione, valorizzazione e di inedificabilità pari a metri 50.
Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione e della valorizzazione ambientale, per
cui gli interventi di valorizzazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi a tali finalità.
INVARIANTI DI NATURA STORICO - MONUMENTALE – ARCHITETTONICA: Oltre agli immobili, sono le tracce storiche, gli
edifici ed i manufatti in genere che presentano caratteri di pregio storico, monumentale, documentale o architettonico, la cui
tutela deriva dalla pianificazione urbanistica comunale in atto, che ne disciplina le modalità di intervento. (specificazione
introdotta su consiglio regione)
Ai succitati elementi assunti come invarianti storiche si aggiungono importanti tracce testimoniali che presentano una forte
permanenza storica, quali la stada Postumia, la strada Feltrina, l’area cimiteriale di Signoressa (compresa nell’anello di via
Cesana e di via Bassa) e il sistema di strade poste parallelamente a sud della Strada / Via Schiavonesca.
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Figura 2-2: Tavola 2 “Carta delle invarianti” del comune di Trevignano
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2.6 CONTENUTI DELLA TAV. 3 “CARTA DELLE FRAGILITA’”
L’analisi dei rischi, degradi e dissesti cui è sottoposto il territorio è oggetto del PAT. L’attenzione verso le fragilità del territorio
costituisce il presupposto per un assetto territoriale durevole ed in condizioni di sicurezza, per cui gli ambiti evidenziati sono
da considerarsi – per principio precauzionale – come elementi o strutture a trasformabilità condizionata.
In generale negli ambiti individuati come oggetto di fragilità è vietato qualsiasi tipo di intervento di trasformazione che
comporti un aggravio della fragilità individuata. Ogni intervento o azione comunque deve migliorare le condizioni di rischio,
degrado o dissesto, o, quanto meno, prevedere azioni di messa in sicurezza dell’intervento.
COMPATIBILITÀ GEOLOGICA: Sulla base delle analisi compiute, viene qui riportata la classificazione delle penalità ai fini
edificatori, fondata su indici relativi di qualità dei terreni, con riferimento principale alle possibili problematiche relative alle
caratteristiche geotecniche.
Il territorio comunale viene suddiviso dal punto di vista geologico in:
• aree idonee: per le loro caratteristiche litologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche sono atte ai fini edificatori;
• aree idonee a condizione: per le quali sono necessarie indagini, analisi e studi specifici per la valutazione delle possibilità
edificatorie e per la definizione degli interventi da effettuare;
• aree non idonee: per le loro caratteristiche litologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche non sono idonee a fini edificatori,
se non con la rimozione delle problematiche che hanno generato tale classificazione.
AREE A DISSESTO IDROGEOLOGICO: Tutto il territorio comunale viene assunto come fragile dal punto di vista idrogeologico,
vista la sua particolare collocazione all’interno della fascia di ricarica degli acquiferi, per cui particolare attenzione a tale
aspetto dovrà essere tenuta nelle trasformazioni previste.
RIDUZIONE DELL’IMPATTO EDILIZIO: Al fine di ridurre la fragilità idrogeologica del territorio comunale, nonché i processi di
degenerazione macro e microclimatici ambientali, si demanda ad una integrazione del vigente Regolamento Edilizio comunale
la definizione delle procedure di Riduzione dell’Impatto Edilizio (RIE).
ZONE DI TUTELA: Sono zone di tutela rilevabili nel territorio comunale, essenzialmente riferibili alle categorie di Aree di
interesse storico, ambientale artistico, Aree per il rispetto dell’ambiente naturale, della flora e della fauna, corsi d’acqua e
specchi lacustri, aree umide.
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Figura 2-3: Tavola 3 “Carta delle fragilità” del comune di Trevignano
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2.7 CONTENUTI DELLA TAV. 4 “CARTA DELLA TASFORMABILITA’”
La Carta della Trasformabilità rappresenta il progetto per il riassetto territoriale e contiene le indicazioni per lo sviluppo
sostenibile, in sintonia con la pianificazione di livello superiore e la legislazione vigente e coerentemente con le considerazioni
sulle invarianti, sulle condizioni di criticità e sostenibilità, sulle politiche e strategie territoriali per i settori ambientali,
insediativi ed infrastrutturali.
La Carta della Trasformabilità prevede una trasformazione compatibile con la pianificazione in atto, evolvendo ed adeguando
la gestione del territorio alle mutate esigenze; pertanto si pone come sostanzialmente confermativa delle previsioni di
sviluppo inattuate del PRG vigente tranne per le parti esplicitamente individuate. Essa reintepreta inoltre i contenuti della
pianificazione in atto per le parti non in trasformazione, normandole ai sensi dei seguenti articoli.
Essa contiene inoltre l’identificazione di ambiti per specifiche destinazioni d’uso, che assumono lo stato di fatto per l’esistente
e le indicazioni del PRG vigente per quanto non ancora attuato: spetta al PI normarne puntualmente le trasformazioni, nonchè
individuare ulteriori specifiche destinazioni, coerenti con le indicazioni del PAT.
AREE AD URBANIZZAZIONE CONSOLIDATA: Si tratta degli insediamenti formatisi attraverso l’ispessimento pianificato degli
insediamenti storicamente preesistenti; presentano una elevata stabilità edilizia ed urbanistica, con rigidità nella
trasformabilità comportanti pericoli di degenerazione della qualità legata all’obsolescenza di manufatti e strutture.
Si tratta di ambiti già urbani, definibili “città consolidata”, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie ed i
servizi a scala locale, la cui razionalizzazione non comporta maggiore consumo di suolo.
Gli ambiti di urbanizzazione consolidata comprendono la generalità delle aree urbane dei quattro centri (Trevignano, Falzè,
Signoressa, Musano) in cui è suddiviso il territorio comunale. Fanno parte della “città consolidata” anche gli ambiti di
industrializzazione consolidata.
Il presente PAT, ponendosi come essenzialmente confermativo del PRG previgente, conferma gli strumenti attuativi vigenti
fino alla loro scadenza, i piani attuativi in itinere (convenzionati)e le zone di espansione individuate come necessitanti di
strumentazione attuativa, considerandoli come “aree a urbanizzazione consolidata”., confermando inoltre le altre scelte
edificatorie pianificate.
AREE IDONEE AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ URBANA - AMBITI TERRITORIALI CUI ATTRIBUIRE I CORRISPONDENTI
VALORI DI TUTELA, RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE: Per “aree idonee al miglioramento della qualità urbana” si
intendono gli ambiti di ristrutturazione o quelle parti della città esistente scarsamente configurate o definite
urbanisticamente, in quanto morfologicamente e tipologicamente nate per stratificazioni / giustapposizioni storicamente
sedimentatesi, o presentanti degenerazioni fisico / fuzionali dovute all’inadeguatezza rispetto all’attuale funzione o all’attuale
standard insediativo.
Si tratta di ambiti già urbani, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie, la cui razionalizzazione non comporta
maggiore consumo di suolo.
Per Trevignano è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Roma, Mazzarolo, Tre Forni, Battisti, Borgo. Per Falzè è il
sistema rappresentato dal sistema delle vie IV Novembre, Mazzini, Cornarotta, Solagna, Contrada.
Per Signoressa è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Feltrina, Risorgimento.
Per Musano è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Villette, Canova, Vigna, Chiesa, San Gerardo.
RICONVERSIONE DEGLI AMBITI DELLA PRODUZIONE: Sono in tal modo individuati gli spazi produttivi del settore secondario
che progressivamente stanno perdendo il loro interesse da un punto di vista specificatamente produttivo, evidenziando
processi di degenerazione fisico / funzionale.
Si tratta di ambiti già urbani, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie, la cui razionalizzazione non comporta
maggiore consumo di suolo.
AMBITI DI DENSIFICAZIONE – FRANGE: Si tratta di ambiti consolidati da un punto di vista insediativo residenziale, che
presentano una riconoscibilità urbana (nella città compatta) o di nucleo residenziale (in ambito più rurale), ma una densità
edilizia modesta o la presenza di inclusioni inedificate, in quanto risultato di datate lottizzazioni spontanee o scarsamente
efficienti da un punto di vista dell’occupazione del suolo, in genere in quanto “marginali”.
Si tratta di ambiti già assimilabili ad una configurazione urbana, in cui generalmente sono già presenti le opere di
urbanizzazione primarie, e la cui razionalizzazione complessivamente non comporta un maggiore consumo di suolo.
SISTEMI INSEDIATIVI LINEARI IN ZONA AGRICOLA: I sistemi insediativi lineari in ambito rurale sono tratte storicamente
consolidate con funzione di distibuzione alla azienda rurale, che è andata via via sfumando in una funzione prettamente di
distribuzione alla residenza, con la costituzione di fronti continui.
La necessità individuata è l’attivazione di politiche di qualificazione di aree presentanti caratterizzazioni rururbane, ovviando
alle problematiche connesse con condizioni di intermedia definizione spaziale e funzionale: accanto ad un fronte stradale che
presenta elementi di falsa ruralità, si presentano deboli strutture agrarie con caratteri di residualità e marginalità.
LIMITI FISICI ALLA NUOVA EDIFICAZIONE: Il PAT individua le linee preferenziali dello sviluppo insediativo ed i relativi limiti
fisici alla nuova edificazione con riferimento alla strategia insediativa definita per i singoli sistemi e per i diversi ambiti
funzionali, alle caratteristiche paesaggistico-ambientali ed agronomiche ed agli obiettivi di salvaguardia dell’integrità dei
luoghi del territorio comunale.
AMBITI DI TRASFORMAZIONE DESTINATI ALLA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI: Sono ambiti che per la loro
articolazione e per il loro inserimento nel contesto territoriale richiedono una particolare attenzione, quali occasioni di
strutturazione in ambiti strategici e, quindi, richiedono il ricorso a programmi complessi di intervento, che possono prevedere
anche una radicale trasformazione dello stato di fatto, con allocazione di funzioni che favoriscano il raggiungimento degli
obiettivi espressi.
AREE AGRO AMBIENTALI: Si tratta delle zone a prevalente destinazione agricola, poste al di fuori delle aree ad urbanizzazione
consolidata, all’interno delle quali, ma al di fuori degli ambiti diversamente protetti dalle presenti norme, sono consentiti gli
interventi previsti dagli articoli 43, 44 e 45 della l.r. 11/04.
RETE ECOLOGICA: Il PAT individua gli elementi della Rete ecologica comunale, quali parti della struttura ecologica /
progettuale fondante la trasformazione del territorio. Rispetto al territorio comunale si rilevano le seguenti situazioni:
La rete ecologica comunale si presenta allo stato attuale come incompleta e limitata nelle sue funzioni di connessione. Il PAT
infatti non rileva come presenti componenti quali aree nucleo, aree di completamento e stepping zone. Da qui la necessità di
provvedere a politiche di qualificazione / potenziamento; in questa ottica il PAT individua gli elementi della Rete ecologica
comunale, quali parti della struttura ecologica / progettuale fondante la trasformazione del territorio. Rispetto al territorio
comunale si rilevano le seguenti situazioni:
• Corridoi ecologici: elementi fondamentali per la costruzione di connessioni ecologico-faunistiche tra le aree rurali,
importanti anche nelle relazioni potenziali con gli ambiti extracomunali che presentano simili caratteristiche.
Rappresentano l'elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico,
fenomeno indispensabile al mantenimento della biodiversità. Nella visione strategica del PAT sono assimilati all’ATO
paesaggistico – ambientale così come individuata nella TAV. 4, mutuati dal PTCP adottato, da cui si derivano anche gli indirizzi
e gli obiettivi.
• Connettività verde: si tratta di un sistema di connessioni lineari privilegiate, non assimilabili ai corridoi ecologici, composte
da attrezzature “verdi” atte a favorire la fruizione antropica (percorsi, soste, itinerari didattici …), la mitigazione fra funzioni
diverse (schermature, fasce tampone …), la mobilità delle specie (siepi, filari …); loro scopo precipuo è l’aumento del livello di
servizio e di fruizione degli ambiti coinvolti.
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• Nodi: quali “nodi” della rete ecologica comunale vengono individuate le aree attualmente destinate a cave o ambiti soggetti
a trasformazione, evidenziando in tal modo il ruolo potenziale che in sede di ripristino ambientale esse potrebbero giocare
nell’ottica di una mirata rinaturalizzazione.
• Coni visuali, interpretati come varchi, ovvero elementi che permettono un attraversamento / connessione in condizioni
critiche quali zone densamente antropizzate. Inoltre vengono individuate le aree attualmente destinate a cave quali “nodi”
della rete ecologica comunale, evidenziando in tal modo il ruolo potenziale che in sede di ripristino ambientale esse
potrebbero giocare nell’ottica di una mirata rinaturalizzazione.
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Figura 2-4: Tavola 4 “Carta della trasformabilità” del comune di Trevignano
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Figura 2-5: Tavola 4 “Carta della trasformabilità” del comune di Trevignano – A.T.O.
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2.8 CALCOLO DELLA TRASFORMABILITA’
Il dato di partenza ufficiale, in termini di valutazione della SAU, è quello relativo al Censimento Agricoltura ISTAT 2000, che
attribuisce al comune di Trevignano un valore pari a 1729 ha. Sono note le discrepanze che caratterizzano tale dato,
fondamentalmente legate alle metodologie di rilevamento e di attribuzione dei valori (essenzialmente su base aziendale e non
su base territoriale), oltre che a problematiche di gestione di dati su scala nazionale. Pertanto si è proceduto ad una
valutazione della stessa in base a categorie già collaudate in sede di pianificazione comunale, attraverso una sottrazione dalla
superficie territoriale comunale delle seguenti tipologie:
. aree edificate / edificabili da PRG (ZTO A B C D ed F);
. aree destinate alla attività di cava;
. viabilità e corpi idrici superficiali
. zone agricole classificate come E4 (in quanto assimilabili a centri urbani);
. buffer sugli edifici sparsi in zona agricola propria (ovvero in ZTO E2 e E3).
Una applicazione al dato ISTAT della metodologia regionale proposta per la determinazione della SAU trasformabile porta alla
determinazione dei valori riportati nella seguente tabella:
Una controprova della SAT può essere compiuta attraverso la valutazione delle superfici classificate quali E2 ed E3 nel vigente
PRG, al netto dei buffer di 10 ml costruiti sull’edificazione esistente. L’applicazione di tale metodo porta ai valori espressi nella
seguente tabella:
In entrambi i casi i valori ottenuti vengono aumentati del 10%, come da disposizioni regionali, in virtù delle considerazioni in
precedenza svolte sulla elevata tensione presente nel territorio comunale, sia dal punto di vista residenziale che dal punto di
vista manifatturiero. Come si vede, il dato proveniente dai due diversi sistemi di calcolo non presente significative
discrepanze: in sede di valutazione progettuale viene preso come valore della SAT quello di mq 258.666, in quanto derivante
da una procedura di valutazione certamente più attenta alle situazioni locali e quindi intrinsecamente più precisa.
Da ottobre 2009 è disponibile la Carta della Copertura del Suolo del Veneto — CORINE 2007 — Regione Veneto, che permette
un utile confronto sulle quantità fin qui stimate. Tale uso del suolo (che si riporta qui di seguito) innanzitutto conferma la
“semplicità” del tessuto colturale comunale, fondamentalmente orientato al seminativo.
Un confronto tra la tavola della stima SAU basata sulle destinazioni di PRG e quella derivante da CORINE 2007 permette di
rilevare solo una modesta differenza, peraltro aggiuntiva, ovvero CORINE rileva 819.309 mq di SAU in più rispetto a quella
stimata. Tale differenza è completamente spiegabile con la mancata realizzazione di parti del PRG vigente, non tanto
relativamente alla destinazione residenziale (pressoché esaurita nelle sue previsioni) quanto nelle espansioni produttive e
nelle ZTO F, particolarmente sovradimensionate negli strumenti di pianificazione comunale. Una serie di sopralluoghi speditivi
nelle situazioni più problematiche (essenzialmente le aree periurbane) hanno confermato la sostanziale correttezza dei rilievo,
evidenziando in particolare l’assenza di abbandoni colturali di “attesa”, ovvero l’abbandono del coltivo in attesa di
trasformazione urbanistica. Le motivazioni di tale condizione sono così sinteticamente riassumibili:
. una fondamentale correttezza e razionalità della pianificazione fin qui portata avanti dalle Amministrazioni comunali
succedutesi;
. un radicato tessuto rurale, sia dal punto di vista culturale che da un punto di vista produttivo;
. un tessuto produttivo estremamente semplificato, che vede nel seminativo una attività a basso investimento e a bassa
inerzia, per cui facilmente riconvertibile.
Alla luce dei dati provenienti dal rilievo CORINE, le valutazioni della SAT (superficie agricola trasformabile) vanno così a
modificarsi:
Come si vede, l’utilizzo delle diverse metodologie non comporta differenze sostanziali della SAT, (ISTAT247.247 mq, zone PRG
258.666 mq, CORINE 270.382 mq), quantificabili in un differenziale massimo pari al9%, a dimostrazione di una sostanziale
stabilità della situazione comunale. Tuttavia includendo nella SAU le superfici di cava, il valore sale a 282.941 mq.
L’incremento del 10% richiesto, previsto dalle vigenti disposizioni informative, è giustificato dalle forti tensioni residenziali e
produttive presenti nel territorio comunale.
Di seguito si riporta la tavola analitica della Superficie Agricola Utilizzata.
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Figura 2-6: Tavola analitica della Superficie Agricola Utilizzata del comune di Trevignano
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2.9 GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO)
Il PAT suddivide il territorio comunale in ATO, secondo le disposizioni dell’articolo 13 della LR 11/2004 e nel rispetto dei criteri
contenuti negli Atti di Indirizzo di cui all’articolo 50 della sessa LR 11/2004. Per ATO s’intendono le porzioni minime di
territorio in riferimento alle quali si ritiene possano essere unitariamente considerate e risolte in termini sistemici pluralità di
problemi di scala urbana e territoriale, caratterizzate da specifici assetti funzionali ed urbanistici e conseguenti politiche
d’intervento.
Gli ambiti territoriali omogenei (ATO) in cui è suddiviso il territorio comunale, sono individuati per specifici contesti territoriali
sulla base di valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico ed insediativo. Essi sono:
• ATO 1: Città consolidata
• ATO 2: Produttivo consolidato.
• ATO 3: Rurale
• ATO 4: Paesaggistico-ambientale
ATO 1 CITTÀ CONSOLIDATA
Si tratta degli insediamenti formatisi attraverso l’inspessimento pianificato degli insediamenti storicamente preesistenti; essi
presentano una elevata stabilità edilizia ed urbanistica, con rigidità nella trasformabilità comportanti pericoli di degenerazione
della qualità legata all’obsolescenza di manufatti e strutture.
Gli ambiti urbani definibili “città consolidata” sono tali in quanto in essi sono presenti le opere di urbanizzazione primarie ed i
servizi a scala locale, la cui razionalizzazione non comporta maggiore consumo di suolo. Essi comprendono la generalità delle
aree urbane dei quattro centri (Trevignano, Falzè, Signoressa, Musano) in cui è suddiviso il territorio comunale.
Gli obiettivi generali per questo tipo di aree sono il mantenimento, la manutenzione e la qualificazione (anche con il
perseguimento di una maggiore ecosostenibilità e comfort abitativo) della struttura insediativa consolidata, promuovendo
azioni volte in tal senso.
Obiettivo specifico è la creazione di nuclei di servizio ed aggregazione, oltre alla valorizzazione dell’esistente, a partire dagli
ambiti di città storica.
Infine appare importante favorire dinamiche di rinnovo / sostituzione edilizia che presentino ricadute anche sul contesto
urbanistico in cui gli edifici sono inseriti.
Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano
(ATO 1a), Falzè (ATO 1b), Signoressa (ATO 1c) e Musano (ATO 1d).
ATO 1.1: TREVIGNANO si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità dell’asse di storica
aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente unifamiliari delle realizzazioni
periferiche. Obiettivo generale è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e
della definizione dei margini.
ATO 1.2: FALZÈ si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica aggregazione (piazza
Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle recenti realizzazioni (viaMazzini) che sfuma in
contesti rururbani scarsamente definiti. Obiettivo generale è quello della rimodulazione della qualità del centro e della
definizione dei margini.
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ATO 1.3: SIGNORESSA si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più vecchi posti lungo la
Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti lottizzazioni. Obiettivo è una gerarchizzazione
della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle funzioni allocate, con una riduzione dei contrasti esistenti.
ATO 1.4: MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via Canova, agli spazi delle nuove
lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con il contesto. Obiettivo generale è quello dell’aumento
della riconoscibilità e della strutturazione della frazione, attraverso un complessivo ridisegno.
ATO 2 PRODUTTIVO CONSOLIDATO
Il sistema produttivo comunale vede la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con significative presenze
commerciali) soprattutto lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa) direttamente connessa con le
omologhe aree del comune di Montebelluna.
Gli obiettivi che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il comune gioca nel più vasto
contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessità di valorizzazione il ruolo del terziario, la volontà di
qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti processi degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.
ATO 3 RURALE
Si tratta delle zone a prevalente destinazione agricola, poste al di fuori delle aree ad urbanizzazione consolidata, caratterizzate
dalla diffusa funzionalizzazione alle produzioni agricole. Obiettivo dell’ambito rurale è invece la tutela delle risorse destinate
alla produzione, con il mantenimento dell’integrità territoriale ed aziendale, volte ad un potenziamento delle stesse.
ATO 4 PAESAGGISTICO-AMBIENTALE
Il sistema ambientale del Comune di Trevignano è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente
compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza
di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che
spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.
Obiettivo fondamentale per il sistema ambientale è la costituzione di una rete ecologica identificata come elemento portante
della trasformazione territoriale, coerentemente con il principio della sostenibilità. Ulteriori obiettivi generali sono l’aumento
della connettività delle aree ambientalmente rilevanti, e la compensazione dello sviluppo residenziale ed infrastrutturale con
adeguate opere e superfici a verde.
L’ambito paesaggistico - ambientale è area di massima tutela ed intrasformabilità, in quanto destinata alla valorizzazione dei
corridoi ecologici, dell’ambiente naturale e del paesaggio rurale; il controllo della trasformazione è sempre in funzione del
mantenimento dei caratteri di zona.
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Il P.A.T. attribuisce, all’interno degli ambiti territoriali individuati, i corrispondenti obiettivi di tutela, riqualificazione e
valorizzazione, nonché stabilisce le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale, i
parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali,
commerciali, direzionali, turistico-ricettivi ed i parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle
funzioni compatibili.
Successivamente sono riportate le tabelle che indicano il carico insediativo aggiuntivo, gli standard e il numero di abitanti
teorici per singola ATO e SUBATO.
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2.10 ESTRATTO DELLE NTA DEL PAT
Ai fini della verifica di coerenza delle previsioni del PI rispetto alle previsioni del PAT approvato ed agli obiettivi di sostenibilità in
esso contenuti, di seguito si riporta un estratto delle N.T.A. del PAT relative a sviluppo sostenibile e SAU trasformabile (artt. 55,
56 e 57).
55. Indirizzi e criteri per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio e per l’edilizia ecosostenibile
Rif. Legislativo: art.13 comma 1, L.R. 11/2004
Obiettivi
55.1. Il P.A.T. detta criteri ed indirizzi per la trasformazione urbanistica dell’esistente per uno sviluppo sostenibile e durevole
del territorio, le localizzazioni preferenziali dello sviluppo insediativo ed infrastrutturale e per l’edilizia ecosostenibile.
Direttive
55.2. Il P.I. privilegia la trasformazione urbanistica ed il recupero degli insediamenti esistenti. La localizzazione dei nuovi
insediamenti deve rispondere, nell’ordine, ai seguenti criteri:
· Aree non interessate da vincoli, invarianti/bassa trasformabilità e/o penalità ai fini edificatori;
· Aree dotate o facilmente dotabili di opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di servizi, secondo gli standards di
qualità previsti dal PAT e dal P.I., e conformi alle linee di indirizzo del Piano Urbano del Traffico e della Mobilità;
· Altre aree all’interno del limite fisico alla nuova edificazione previsto dal P.A.T.
55.3. Il P.I., anche con ricorso all’istituto del credito edilizio e/o alla previsione di indici di edificabilità differenziati e/o
premianti, incentiva l’edilizia ecosostenibile:
• privilegiando gli insediamenti a basso grado di impatto con i vincoli, le invarianti e le tutele previste dal P.A.T., e prevedendo
in ogni caso, a carico dei soggetti attuatori, l’adozione di di idonee misure mitigative e compensative;
• favorendo l’inserimento paesaggistico e ambientale degli interventi e delle opere mediante l’utilizzo di tecniche di
ingegneria naturalistica;
• prevedendo l’utilizzo di tecnologie di risparmio energetico e di fonti di energia rinnovabile ai sensi della L. 10/91 (così come
modificata ed integrata dal DLgs 192/2005 e dal DLgs 311/2006) e della Direttiva Europea 2002/91/CE e favorendo l’utilizzo di
metodi di progettazione bioenergetica, l’utilizzo di materiali biocompatibili, il recupero delle acque, l’isolamento termico ed
acustico degli edifici e la certificazione energetica degli edifici;
• privilegiando insediamenti che complessivamente, per le soluzioni tecniche proposte e l’utilizzo delle migliori tecnologie
disponibili, presentino un alto grado di sostenibilità ambientale in relazione alla tutela dell’ambiente, del suolo, delle risorse
idriche, dell’atmosfera, prevedano livelli di carico urbanistico inferiori rispetto a quelli tradizionalmente indotti da
insediamenti progettati con criteri ordinari nello stretto rispetto dei parametri minimi di legge, e standards di qualità dei
servizi e della vivibilità superiori a quelli minimi previsti dalla legislazione vigente e dagli strumenti di pianificazione;
55.4. Per il riconoscimento degli incentivi di cui al comma che precede, il P.I. deve prevedere obiettivi raggiungibili e
misurabili, standards oggettivi e predeterminati, controlli efficaci per la verifica degli impegni assunti dai soggetti attuatori e
clausole penali per inadempimento che annullino i profitti illegittimamente acquisiti per effetto degli incentivi concessi, fatte
salve le sanzioni di legge. A tale scopo il Regolamento Edilizio viene integrato con l’elaborato “Requisiti delle costruzioni in
rapporto alla efficienza energetica ed alla sostenibilità ambientale degli edifici” , che definisce i requisiti minimi residenziali ed
individua i requisiti facoltativi che in sede di applicazione possono comportare un incremento premiante degli indici di
edificabilità fino ad un massimo del 10%.
55.5. Il P.I. dovrà subordinare la concessione degli incentivi di cui al presente articolo alla stipula di un accordo
procedimentale ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 della legge 241/90 e successive modificazioni ed integrazioni, che renda
vincolanti contrattualmente gli obiettivi, gli standards di qualità, i controlli e le penali per inadempimento.
55.6. Il P.I., al fine di favorire l'abbattimento dell'inquinamento nelle sue diverse forme e per ridurre l'eccessiva prossimità
delle fonti d'inquinamento, lungo i nuovi tratti di grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, individua una specifica fascia,
destinata ad accogliere i necessari interventi di ambientazione degli stessi. Il P.A.T. determina i criteri di dimensionamento di
tali fasce, assumendo la vigente normativa sovraordinata e conformandola alle specifiche condizioni locali.
55.7. Le fasce di cui al precedente comma dovranno far parte integrante e sostanziale del progetto dell’infrastruttura ed
acquisite contestualmente alla stessa, affinché in queste possano essere realizzate le opere di mitigazione dagli impatti
ambientali e paesaggistici. Il Regolamento Edilizio viene integrato con appositi abachi progettuali, volti a suggerire e normare
tali opere di mitigazione in funzione delle specifiche condizioni di intervento.
Prescrizioni e vincoli
55.8. In attesa della approvazione del PI adeguato alle direttive che precedono, i progetti di infrastrutture di cui al precedente
comma 55.6 dovranno prevedere:
· il mantenimento delle alberature esistenti, comprensivo del piano degli interventi di manutenzione e di sostituzione delle
stesse alberature;
· la messa a dimora di nuovi filari di alberi, utilizzando prevalentemente le essenze latifoglie caduche appartenenti alla
vegetazione tipica della zona;
· la realizzazione di fasce alberate che dovranno indicativamente essere attrezzate con essenze latifoglie caduche appartenenti
alla vegetazione tipica della zona e con analoghe essenze arbustive; nelle aree relative è vietata l'installazione di attrezzature
pubblicitarie e di attrezzature per il tempo libero, ad eccezione di eventuali ambiti adiacenti a spazi di sosta stradali, che
potranno essere attrezzati con panchine e manufatti similari;
· la installazione di barriere antirumore artificiali, utilizzando preferibilmente quelle realizzate in legno e comunque integrate
da elementi di verde;
· la sistemazione delle aree di recupero ambientale, consistenti nelle aree residuali che si formano tra il ciglio stradale e il
confine dell'ambito di cui alle presenti zone;
· adeguati varchi al fine di renderle adeguatamente permeabili alla viabilità ciclabile e pedonale e non costituire barriere alla
mobilità non motorizzata.
55.9. Tutte le indicazioni e le specificazioni di cui al precedente comma dovranno essere adeguatamente sviluppate nei
progetti delle infrastrutture stradali e nautiche in base ad un Progetto di Inserimento Ambientale (PIA). Il PIA specifica in
dettaglio le scelte progettuali di mitigazione, previo parere dei competenti uffici.
55.10. Le aree disciplinate dal comma 55.6, una volta precisamente definite nel PIA, sono da considerarsi parte integrante
dell'opera stradale. La sistemazione ambientale di tali aree dovrà quindi avvenire contestualmente alla realizzazione delle
opere e dei manufatti infrastrutturali ed essere prevista nel computo dei costi di realizzazione dell'infrastruttura.
56. Dimensionamenti e azioni per uno sviluppo sostenibile
Descrizione
56.1. Il presente PAT tende allo sviluppo economico, sociale e residenziale del territorio senza aumento della pressione
ambientale, strategia per raggiungere l’obiettivo di sostenibilità perseguito, che giustifica i dimensionamenti proposti.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 30 di 50
Ambito di applicazione
56.2. I presenti dimensionamenti si applicano nella formazione del PI e a tutti i PUA conseguenti, o comunque a tutta la
strumentazione urbanistica attuativa e di coordinamento. Essi rappresentano un obiettivo tendenziale da raggiungere anche
attraverso un complesso di strategie ed azioni.
Obiettivi
56.3. Obiettivo generale è quello di raggiungere un aggravio pari a zero in termini di gas clima-alteranti delle nuove espansioni
e di garantire un maggior equilibrio tra le risorse aria, acqua, suolo.
56.4. Obiettivi specifici sono l’aumento della vivibilità e della qualità insediativa nel suo complesso.
56.5. Tali obiettivi, da raggiungersi attraverso appositi abachi e valutazioni, possono venire raggiunti con:
· una dotazione di verde di compensazione ambientale;
· una dotazione di Verde Privato con funzione ecologia.
Direttive generali
56.6. Ogni nuova area oggetto di strumentazione urbanistica deve tendere ad un indice di impermeabilizzazione del suolo
inferiore al 50%, tendendo ad un obiettivo di qualità del 70%.
56.7. Il dimensionamento degli strumenti di nuova espansione deve tendere ad una disponibilità di 200 mq di superficie
territoriale lorda per abitante equivalente, da attrezzarsi con una densità arborea di 150 unità arboree/ha, da distribuirsi nel
50% di superficie non impermeabilizzata.
56.8. Tendenzialmente ogni abitante equivalente deve avere a disposizione 30 mq di standard a verde compensativo,
concentrato in aree ambientalmente strategiche, oltre a 70 mq di verde privato con funzione ecologica; complessivamente in
tali aree per ogni abitante equivalente dovranno essere piantumate 4 unità arboree.
56.9. L’abitante equivalente è la previsione demografico / insediativa ottenuta dalla frazione della volumetria totale di
espansione con lo standard di riferimento qualitativo di 200 mc/abitante.
56.10. Al fine di programmare la sostenibilità degli interventi ammessi, il PI provvede alla formazione del “Piano del
sottosuolo”, comprendente la mappatura e l’aggiornamento delle infrastrutture presenti, stabilendo criteri per le future pose.
Norme di transizione
56.11. Nelle more di approvazione del PAT e nel primo PI il dimensionamento degli standard è quello previsto dal PRG vigente
e dagli strumenti attuativi vigenti.
57. Dimensionamenti – Limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da
quella agricola
Riferimenti normativi: Artt. 13 / 31 / 50 L.R. 11/2004
57.1. Il PAT determina, per ambiti territoriali omogenei (ATO), i parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e
fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico-ricettivi e i parametri per i
cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili.
57.2. Il PAT, per garantire la sostenibilità e adeguati livelli di qualità della vita e degli insediamenti, prevede un’idonea
dotazione di aree per servizi in ragione del dimensionamento teorico effettuato sulla base delle diverse destinazioni d’uso.
Obiettivi
57.3. Obiettivo generale è quello di migliorare l’occupazione del suolo, sia in termini qualitativi generali che in termini di
sostenibilità, obiettivo che si sostituisce (comprendendolo) a quello di un risparmio nel consumo di suolo, considerato come
obiettivo solo quantitativo.
57.4. Pertanto il dimensionamento degli standard e dell’abitante equivalente si riferisce ad obiettivi di qualità dell’abitare e
del risiedere, in una ottica strategica che vede giustificare trasformazioni nel territorio comunale solo in presenza di un
miglioramento / mantenimento di condizioni che complessivamente vengono considerate come positive.
Direttive generali
57.5. Il dimensionamento decennale 2010-2020 assume un incremento di 2.500 unità, ad ognuna delle quali viene attribuita
una volumetria equivalente di 200 mc., comportando un fabbisogno edilizio residenziale complessivo di 500.000 mc..
57.6. Ad ogni abitante equivalente viene attribuita una dotazione di standard pari a mq 51,5, articolati in mq 3,5 di
parcheggio, mq 4,5 di aree per l’istruzione, mq 4,5 di aree per attrezzature di interesse comune, mq 9 di aree per spazi
pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, 30 mq di aree a verde di compensazione.
57.7. Alla trasformazione territoriale generata dall’espansione edilizia deve corrispondere una dotazione / cessione dei relativi
standard, nei modi e nelle forme definite dalle presenti norme e specificate dal PI.
57.8. L’applicazione delle direttive della l.r. 11/2004 per quanto riguarda la definizione del limite quantitativo massimo della
zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da quella agricola identifica una SAU trasformabile pari a:
• S.T.C. mq 26.580.200
• S.A.U. mq 19.786.110
• rapporto S.A.U. / S.T.C.: mq 19.786.110 / 26.580.200 = 74,44%
• parametro di trasformabilità: > 61,3 = 1,3%
• S.A.U. massima trasformabile: mq 19.786.110 x 1,3% = mq 257.219
• Incremento del 10% per caratterizzazione industriale
In definitiva, mq 282.941 rappresentano la quantità di SAU trasformabile
Prescrizioni
57.9. La SAU trasformabile come calcolata a norma di legge deve essere considerata come limite non superabile.
57.10. In sede di PI il dimensionamento del PAT dovrà essere monitorato, dal momento della sua adozione in Consiglio
Comunale, predisponendo un apposito Registro Fondiario e della Produzione edilizia volumetrica con la specificazione della
superficie utilizzata e sottratta alla SAU, del nuovo volume assentito e realizzato.
57.11. Non costituisce consumo di SAU, e pertanto non rientra nel parametro dimensionale di cui al precedente punto e),
quanto previsto dagli Atti di Indirizzo regionali in materia, di cui alla D.G.R. 3178 del 08.10.2004 e successive modifiche ed
integrazioni e riferito alla cartografia di individuazione della SAU esistente.
57.12. In sede di PI dovrà essere inserito il dimensionamento delle aree di trasformazione secondo le esigenze legate alla
produzione e in ottemperanza alle direttive/prescrizioni della strumentazione urbanistica di livello superiore, fermo restando
che la superficie massima dovrà essere ricompresa all’interno dei limiti di cui sopra.
57.13. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi a “verde”, ovvero parchi, aree verdi
attrezzate, rinaturalizzazioni etc.).
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 31 di 50
57.14. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi per la realizzazione di opere pubbliche
comunali, provinciali, regionali o statali.
57.15. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi riconducibili a politiche sull’esistente / già
urbanizzato, in quanto territorio già compromesso (non assimilabile / computabile alla categoria SAU), ovvero:
· Qualificazione delle aree ad urbanizzazione consolidata
· Riqualificazione degli ambiti da ristrutturare
· Riconversione degli ambiti della produzione
• Ambiti di densificazione
• Sistemi insediativi lineari in zona agricola
Norme di transizione
57.16. Nelle zone di espansione previste dal P.R.G. che ancora non hanno trovato attuazione rimangono confermati i
dimensionamenti di cui alle relative schede.
3 DESCRIZIONE DELLA SECONDA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI
La Legge Regionale n.11/2004 stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione per il governo
del territorio articolando il Piano Regolatore Comunale in uno strumento di carattere strutturale, il Piano di Assetto del
Territorio (PAT), ed in uno strumento di natura operativa, il Piano degli Interventi (PI).
Mentre il PAT delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, il Piano degli interventi “è lo
strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione,
di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il
loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità”.
Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Trevignano è stato adottato con deliberazione n° 3 del 12/02/2011 e, dopo la
fase osservativa, approvato in Conferenza di Servizi il 02/05/2012.
Con l'approvazione del PAT il PRG vigente acquista "il valore e l'efficacia del PI per le sole parti compatibili con il PAT" ai
sensi dell'art. 48 della L.R. 11/2004, come riportato nell'art. 38 delle Norme Tecniche di Attuazione del PAT.
Il PI (articolando i contenuti di cui all'art. 18 della L.R. 11/2004) sviluppa e precisa alcune scelte delineate dal PAT, indicando
le azioni da svolgere per conseguire gli obiettivi del piano, le priorità, le interrelazioni, i soggetti coinvolti o da interessare e
le condizioni per la fattibilità e l'attuazione delle previsioni.
L'Amministrazione Comunale di Trevignano ha adeguato la strumentazione urbanistica in vigore (PRG) alle nuove regole
della L.R. 11/2004 e al Piano di Assetto del Territorio approvato, attraverso il suo adeguamento quale primo Piano degli
Interventi, nonché formando la prima variante e l’attuale seconda in esame. La prima Variante al Piano degli Interventi è stata
approvata ai sensi dell'Art. 18 della LR 11/2004 con Delibera del Consiglio Comunale n. 24 del 03.06.2015 ed è divenuta
efficace 15 giorni dopo la pubblicazione nell'albo pretorio del Comune.
La prima Variante al Piano degli Interventi, che ha modificato il PRG vigente – primo PI, ha individuato alcune azioni ritenute
prioritarie dall’Amministrazione Comunale, coniugandole con il Bilancio comunale ed il Piano delle opere pubbliche, che
rappresentano le altre componenti dell’azione amministrativa, armonizzando in questo modo gli interventi pubblici
programmati con le trasformazioni previste dal PI che a loro volta hanno contribuito, attraverso il processo negoziale e quello
perequativo, a completare le dotazioni territoriali.
Conseguentemente agli obiettivi del PAT, le azioni prevalenti contenute nel Piano degli Interventi, così come ripresi dal
Documento del Sindaco, presentato in Consiglio Comunale sono state:
• Ridisegno e riqualificazione edilizia e infrastrutturale dei centri urbani di Trevignano e Falzè;
• Acquisizione perequata degli standard per aree a servizi e opere pubbliche attraverso accordi pubblico-privato;
• Attuazione dei programmi complessi ed in particolare dell’ambito produttivo/direzionale sito tra Signoressa e la zona
industriale;
• Riconversione degli insediamenti produttivi dismessi e situati in aree non strategiche;
• Determinazione dei margini urbani e degli sviluppi edilizi ad essi connessi su frange e direttrici di sviluppo;
• Valorizzazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;
• Identificazione e della perimetrazione di parte dei sistemi lineari.
Tali priorità rappresentano da una parte una serie di obiettivi realisticamente raggiungibili nel periodo di validità del Piano
stesso, dall’altra a concrete risposte alle esigenze espresse dai cittadini attraverso il processo partecipativo, valutato
attraverso la presentazioni degli apporti collaborativi.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 32 di 50
Questa seconda Variante al PI si incardina sul precedente provvedimento amministrativo che ha generato la Prima Variante,
con la presentazione del Documento del Sindaco in Consiglio Comunale il 18/01/2016. Tale documento ha evidenziato la
necessità di un adeguamento del Piano degli Interventi ad alcune disposizioni di legge nel frattempo intervenute. Gli
interessati hanno potuto proporre progetti ed iniziative di interesse pubblico entro 30 giorni dalla data di pubblicazione
dell’avviso, ovvero entro il 14/04/2016, compilando il “modello di istanza per l’inserimento nel Piano degli Interventi”
reperibile sul sito internet del comune oppure presso l’ufficio tecnico del comune.
La Variante PI n. 2 recepisce alcune richieste di cambio di zona e introduce alcune modifiche / aggiornamenti cartografici e
normativi, oltre al recepimento di normative sovraordinate ed adeguamenti alle norme presenti nelle NTO e nel REC.
La variante coglie anche l’occasione di introdurre modifiche a seguito dell’adeguamento normativo alla L.R. 50/2012 e R.R.
18/06/2016. Nel suo complesso le NTO comunali appaiono compatibili con la nuova normativa, se non per alcune specificità
introdotte, che devono trovare riscontro nelle norme comunali, per cui vengono introdotte alcune modifiche alle NTO (vedi
tabella seguente), che introducono anche la dinamicità prevista dalla disciplina regionale, anche in funzione delle previste
delimitazioni e dell’individuazione del perimetro di centro urbano e della presenza di aree o strutture dismesse e degradate, a
cui si rinvia per gli specifici adempimenti.
DISPOSIZIONI DELLE NORME TECNICHE
ARTICOLO COMMA COMMENTO
Articolo 29 - Zone territoriali omogenee D2
1 Il disposto compie riferimento a norma obsoleta e pertanto va aggiornata alle vigenti disposizioni
Articolo 34 bis - Indirizzi per l’insediamento delle attività commerciali
1 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge
2 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge
3 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge
4 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge
5 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge
Articolo 57 bis - Parcheggi privati 4.c Il comma deve essere aggiornato con le nuove disposizioni dimensionali sui parcheggi, per cui si introduce quanto disposto dal citato Regolamento Regionale
Articolo 61 - Standard per le zone e gli insediamenti produttivi
1.b Va compiuto riferimento ai dimensionamenti introdotti all’art. 57 bis
1.c Va compiuto riferimento ai dimensionamenti introdotti all’art. 57 bis
3.1 PROCEDURA DI FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI
La procedura per la formazione del Piano degli Interventi è regolamentata dalla Legge Urbanistica Regionale all’art.18, ed è la
seguente:
1. Il Sindaco predispone un documento in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli
interventi, le opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi e lo illustra presso la sede del comune nel corso di
apposito consiglio comunale; nella presente fattispecie questa seconda Variante al PI si innesta sul percorso
amministrativo già incardinato dal precedente Documento del Sindaco.
2. Il Piano degli Interventi è adottato e approvato dal Consiglio Comunale.
3. L’adozione del piano è preceduta da forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti
pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati.
4. Entro otto giorni dall’adozione, il piano è depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi presso
la sede del comune decorsi i quali chiunque può formulare osservazioni entro i successivi trenta giorni. Dell'avvenuto
deposito è data notizia mediante avviso pubblicato nell'albo pretorio del comune e su almeno due quotidiani a
diffusione locale; il comune può attuare ogni altra forma di divulgazione ritenuta opportuna.
5. Nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il consiglio comunale
decide sulle stesse ed approva il piano.
6. Copia integrale del piano approvato è trasmessa alla provincia ed è depositata presso la sede del comune per la
libera consultazione.
7. Il piano diventa efficace quindici giorni dopo la sua pubblicazione nell’albo pretorio del comune.
Vanno ricordate alcune importanti disposizioni procedurali connesse al Piano degli Interventi, ovvero:
Decorsi cinque anni dall’entrata in vigore del piano decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o
espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non
siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all’esproprio di cui all'articolo 34 della
Legge Urbanistica Regionale. In tali ipotesi, fino ad una nuova disciplina urbanistica, si applica l’articolo 33. Tale
procedura si applica per le previsioni specificatamente introdotte dal PI: per il resto del territorio continuano ad
applicarsi le norme del PRG, in quanto previsioni esplicitamente confermate ed assunte come compatibili con il PAT.
Le eventuali varianti al PI sono adottate e approvate con le stesse procedure precedentemente evidenziate per la
formazione del PI..
L’approvazione del piano e delle sue varianti comporta la decadenza dei piani urbanistici attuativi (PUA) vigenti
limitatamente alle parti con esso incompatibili espressamente indicate, salvo che i relativi lavori siano oggetto di
convenzione urbanistica già sottoscritta ed efficace.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 33 di 50
3.2 REPERTORIO DEGLI INTERVENTI
Si riporta di seguito l’elenco delle domande di inserimento nel P.I. pervenute. Sono state ammesse anche le domande
pervenute fuori termine, al fine di permettere una celere risposta amministrativa alle richieste presentate, non inficiando le
stesse il procedimento in corso.
N. PROG. PRESENTAZIONE PROT. DATA PROT. DITTA
01 06/07/2015 10347 07/07/2015 BIO-HOUSE SRL (Berton Adriano) via San Vigilio, 8, Montebelluna
(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)
02 08/10/2015 15245 08/10/2015 PARISOTTO NEREO via Postumia Romana, 10/A, Paese
03 30/01/2016 1777 01/02/2016
PELLIZZARI PAOLO vicolo Alpini, 9, Trevignano, PELLIZZARI FRANCO vicolo Alpini, 8,
Trevignano, PELIZZARI ROMEO via San Gaetano, 26B, Trevignano
(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)
04 22/02/2016 3339 24/02/2016 VENERAN EDDI via SS.Trinità, 7, Trevignano
(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)
05 24/03/2016 5307 24/03/2016 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA via Colombere, 28, Trevignano
06 13/04/2016 6427 13/04/2016 GUOLO ROSY via Castellana, 20, Trevignano
07 13/04/2016 6479 13/04/2016 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38, Trevignano
08 14/04/2016 6627 15/04/2016 BERTON ADRIANO via S. Vigilio, 8, Trevignano
(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)
09
UFFICIO TECNICO
10 14/04/2016 6626 15/04/2016 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F. Kennedy, 52, Trevignano
11 19/04/2016 6855 19/04/2016 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori, Trevignano
12 19/04/2016 6854 19/04/2016 SIMEONI ALBINO, Via Roma, 76, Trevignano
(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)
13 04/06/2016 9258 04/06/2016 COMIN MARCELLO Via S.Elena, 18, Trevignano
14 22/10/2016 18306 24/10/2016 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA via Ponte Sacchetto, 9, Montebelluna
Figura 3-1: Localizzazione degli interventi della II Variante al PI del comune di Trevignano
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 34 di 50
3.2.1 02 PARISOTTO NEREO
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
02 08/10/2015 15245 PARISOTTO NEREO
via Postumia Romana, 10/A, Paese
FOGLIO 24 MAPP.
49,113,421
MODIFICA/INSERI
MENTO ZTO
Chiede cambio di destinazione d’uso da E2 a F area per
attrezzature a parco, gioco, sport da collegare all’attività di
maneggio
Si giudica la trasformazione richiesta compatibile con le
indicazioni di piano e con lo stato dei luoghi, aumentando il
livello di servizio comunale
INTERVENTO INSERITO Rif. C 01
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
E2
F Area per
attrezzature a
parco, per il gioco
e lo sport
16.500 circa Come da normativa
vigente 0
Aumento del livello di
servizio comunale 0 0 0
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 35 di 50
3.2.2 05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
05 24/03/2016 5307
GATTO ROBERTO E GIRARDI
MIRELLA via Colombere, 28,
Trevignano
FOGLIO 9 MAPP. 675
EDIFICIO NON PIU’
FUNZIONALE ALLA
GESTIONE DEL FONDO
Chiede di poter recuperare il fabbricato esistente non più funzionale
alle esigenze del fondo con cambio di destinazione in residenziale di
mc 1317,84. Propone perequazione di 43,928€ e sistemazioni
ambientali
L’intervento proposto, attivabile attraverso
specifica valutazione agronomica, è conforme
agli indirizzi di riuso del patrimonio edilizio e di
riduzione del consumo di suolo
INTERVENTO INSERITO Rif. C 02
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
E2
E2, EDIFICIO NON
PIU’ FUNZIONALE
ALLA GESTIONE
DEL FONDO
0 0 0 43.928€
Sistemazione tratto di via Traversagni
per un valore economico di 43.253€
circa
Cessione area per l’allargamento
stradale circa 240mq per un valore di
2.040€
0
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 36 di 50
3.2.3 06 GUOLO ROSY
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
06 13/04/2016 6427 GUOLO ROSY via Castellana, 20 FOGLIO 3 MAPP. 555 MODIFICHE
PERIMETRICHE Chiede ampliamento della zona di mq 204 da ZTO E3 a ZTO C1
Trattasi di modesta variazione perimetrica, ammessa dalle
norme e in grado di ottimizzare le previsioni di piano vigente
INTERVENTO INSERITO Rif. C 03
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
E2 C1 204 792 416mq 12.444€
12.444€
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 37 di 50
3.2.4 07 BARP ASSUNTA
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
07 13/04/2016 6479 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38,
Trevignano
FOGLIO 14 MAPP.
63,97,98,99,177,559,60
0,601,602,603,604
MODIFICA
PREVISIONI
VIABILISTICHE
Propone eliminazione del tratto di viabilità di previsione da
sostituire con tratto in proprietà di viabilità già esistente
L’intervento proposto permette di soddisfare le esigenze di
accessibilità dell’area, evitando la necessità di un intervento
pubblico
INTERVENTO INSERITO Rif. C 04
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
Viabilità C1 - 0 0
0 Compensazione di superfici destinate a
viabilità e Z.T.O. C1 0
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 38 di 50
3.2.5 09 UFFICIO TECNICO
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
09 1 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE TAVOLA 10/A E 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000
Tavole da integrare con diverso retino della fascia di rispetto del Canale di Ponente (Canale della Vittoria).
Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
2 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE
TAVOLE da integrare con la indicazione del retino dello standards produttivo (Z.T.O. FP) + legenda. Il PI indica
erroneamente tali standards come Z.T.O. F – istruzione.
Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
3 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE
TAVOLA 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000
Tavole da integrare con la indicazione della viabilità pubblica – via Istituto Agrario – accesso cave polo estrattivo località
Belvedere.
Deliberazione Consiglio Comunale n. 11 del 10/03/2010
Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
4 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA
REGOLAMENTO EDILIZIO
Articolo 4 – 5 – 6 – commissione ambientale – da adeguare alle variazioni apportate con deliberazione del Consiglio
Comunale n. 59 del 29/11/2010 e n. 14 del 29/04/2011.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 39 di 50
TITOLO 2° – LA COMMISSIONE EDILIZIA AMBIENTALE Art. 4 – Attribuzioni della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione Edilizia Ambientale, costituita ai sensi della L.R. 31 ottobre 1994 n. 63, ha competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici e ambientali, ai sensi della Parte Terza del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. La Commissione si esprime su tutti gli interventi edilizi di competenza, ad eccezione di quelli elencati nell'art. 149 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. La Commissione può essere chiamata ad esprimere parere in merito agli strumenti urbanistici attuativi, comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, comprendenti beni o aree soggetti a tutela ai sensi dei precedenti commi. La Commissione esprime altresì il proprio parere in merito alle sanzioni amministrative da comminare a sensi di legge per le opere eseguite in assenza o in difformità dell’autorizzazione paesaggistica. Art. 5 – Composizione e nomina della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione Edilizia Ambientale è composta dal Responsabile del Settore Territorio e Ambiente o un suo delegato, con funzioni di Presidente, e da 2 membri eletti dal Consiglio Comunale, in modo da garantire la presenza di almeno un rappresentante delle minoranze. I membri eletti dal Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 6, comma 3, della L.R. 31 ottobre 1994 n. 63, sono scelti tra provati esperti nelle materie concernenti la tutela paesaggistica e ambientale, con riguardo anche all'architettura, all'urbanistica, all'arte, alla storia, al paesaggio e all'ambiente. L’elezione avviene indicando un solo nominativo. Assiste alle sedute con funzioni di segretario e senza diritto di voto, redigendo i verbali e sottoscrivendo i pareri assieme al Presidente, un impiegato a ciò preposto dal Responsabile del Settore Territorio e Ambiente. I membri eletti durano in carica per lo stesso periodo del Consiglio Comunale, non sono immediatamente rieleggibili ed esercitano le loro funzioni non oltre il 45° giorno successivo alla data di scadenza del mandato ai sensi dell’art. 3 del D.L. 16/05/1994, n. 293 convertito nella Legge 15/07/1994, n. 444. Il Consiglio Comunale sostituisce altresì quei membri che per qualunque motivo non possono continuare a coprire l'incarico. I membri eletti in sostituzione restano in carica fino allo scadere del mandato dell'intera Commissione. Qualora uno dei membri eletti risulti assente per tre volte consecutive senza valida giustificazione, il Consiglio Comunale può dichiararlo decaduto e provvedere alla sua sostituzione. Non possono far parte della Commissione Edilizia Ambientale il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali nonché i parenti o affini sino al quarto grado di altro componente. Ai membri eletti della Commissione spetta un gettone di presenza nella misura stabilita dal Consiglio Comunale. Art. 6 – Funzionamento della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione si riunisce quando necessario ogni volta che il Presidente lo ritenga opportuno. La seduta non è pubblica. L'avviso di convocazione è notificato ai membri almeno ventiquattro ore prima della seduta. Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza del Presidente e di entrambi i membro eletti. La Commissione deve sentire, qualora questi ne facciano domanda scritta al Presidente, o può convocare, qualora ne ravvisi l'opportunità, i presentatori delle domande di autorizzazione paesaggistica. Su richiesta della Commissione i membri di diritto possono altresì sentire esperti esterni.
TITOLO 2° - LA COMMISSIONE AMBIENTALE Articolo 4 - Compiti della Commissione Ambientale La Commissione Ambientale ha competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici e ambientali, ai sensi della Parte Terza del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 Alla Commissione Ambientale sono attribuite le funzioni di istruttoria delle istanze di autorizzazione paesaggistiche – art. 146 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Articolo 5 - Composizione della Commissione Ambientale La Commissione Ambientale è composta da 2 membri eletti dal Consiglio Comunale, in modo da garantire la presenza di almeno un rappresentante delle minoranze. I membri eletti dal Consiglio Comunale sono scelti tra provati esperti nelle materie concernenti la tutela paesaggistica e ambientale, con riguardo anche all'architettura, all'urbanistica, all'arte, alla storia, al paesaggio e all'ambiente. L’elezione avviene indicando un solo nominativo. I membri eletti durano in carica per lo stesso periodo del Consiglio Comunale, non sono immediatamente rieleggibili ed esercitano le loro funzioni non oltre il 45° giorno successivo alla data di scadenza del mandato ai sensi dell’art. 3 del D.L. 16/05/1994, n. 293 convertito nella Legge 15/07/1994, n. 444. Il Consiglio Comunale sostituisce altresì quei membri che per qualunque motivo non possono continuare a coprire l'incarico. I membri eletti in sostituzione restano in carica fino allo scadere del mandato dell'intera Commissione. Qualora uno dei membri eletti risulti assente per tre volte consecutive senza valida giustificazione, il Consiglio Comunale può dichiararlo decaduto e provvedere alla sua sostituzione. Non possono far parte della Commissione Ambientale il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali nonché i parenti o affini sino al quarto grado di altro componente. Ai membri eletti della Commissione spetta un gettone di presenza nella misura stabilita dal Consiglio Comunale. Articolo 6 - Funzionamento della Commissione Ambientale La Commissione si riunisce con cadenza mensile e/o ogni volta che il Responsabile del procedimento lo ritenga necessario. La seduta non è pubblica. Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza di entrambi i membro eletti. La Commissione deve sentire, qualora questi ne facciano domanda scritta, o può convocare, qualora ne ravvisi l'opportunità, i presentatori delle domande di autorizzazione paesaggistica. La Commissione, qualora ne ravvisi la necessità, può effettuare sopralluoghi, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una esatta valutazione delle opere per le quali è richiesto il suo parere. Quando la Commissione sia chiamata a trattare argomenti nei quali si trovi direttamente o indirettamente interessato uno dei suoi membri, questi deve denunciare tale sua posizione, astenendosi dall'assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio relativo all'argomento stesso. Dell'osservanza di tale prescrizione deve essere dato atto nella relazione istruttoria.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 40 di 50
La Commissione, qualora ne ravvisi la necessità, può effettuare sopralluoghi, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una esatta valutazione delle opere per le quali è richiesto il suo parere. Il Presidente, qualora ne ravvisi l'opportunità, ha la facoltà di convocare e sentire esperti del Comune. Quando la Commissione sia chiamata a trattare argomenti nei quali si trovi direttamente o indirettamente interessato uno dei suoi membri, questi deve denunciare tale sua posizione, astenendosi dall'assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio relativo all'argomento stesso. Dell'osservanza di tale prescrizione deve essere dato atto nel verbale. Il verbale, una volta firmato, è pubblico. I membri della Commissione sono tenuti ad osservare il segreto sui lavori della seduta.
P.I. 2014 P.I. 2016
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
5 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE
TAVOLA 10/A E 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000
Tavole da integrare distinguendo in legenda la “viabilità pubblica di progetto” dalla “viabilità pubblica esistente” (esempio
collegamento via Canova con via Mercato).
Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
6 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Articolo 25 – Z.T.O. C1 – da adeguare all’osservazione n. 17 accolta con la DCC n. 11 del 07/03/2015 relativa al Piano degli
Interventi. Generalizzare la disposizione a tutti gli interventi nell’ambito della Z.T.O. C1.
Si riporta di seguito la modifica normativa.
Articolo 25 - Zone territoriali omogenee C1 … 3) Le destinazioni d'uso diverse da quella residenziale sono ammesse solamente al piano terra degli edifici e nel limite massimo del 25% della volumetria dell'intero edificio; …
Articolo 25 - Zone territoriali omogenee C1 … 3) La destinazione commerciale / direzionale in è ammessa in tutto il piano terra ed in tutto il piano primo; nel limite massimo del 25% della volumetria dell'intero edificio; …
P.I. 2014 P.I. 2016
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
7 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Integrare Norme tecniche di attuazione con prescrizioni parere sismico del 24/02/2015
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
8 UFFICIO TECNICO AGGIRONAMENTO SCHEDA
TAVOLE 3 – REPERTORIO INTERVENTI
Scheda 21 - Martini Enrico e Puccinelli Magada - da aggiornare conformemente all’approvazione del PI – DCC n. 11 del
07/03/2015
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 41 di 50
Si riporta di seguito la modifica normativa.
21 MARTINI ENRICO, PUCCINELLI MAGDA
Si prevede la realizzazione di una volumetria di 600 mc su un’area di mq. 500 realizzabile con un ampliamento della ZTO C4 46, comportante la cessione perequativa di una porzione di terreno, definito a standards dal PRG vigente, per una estensione di circa mq.
1000, oltre ad una perequazione monetaria, permettendo di dare attuazione alla previsione di PRG per l’aumento delle dotazioni territoriali dell’area centrale di Signoressa.
Protocollo
convenzione Tipologia di intervento
ZTO
di PRG
ZTO
attribuita
Superficie
interessata (mq) Volume
incrementale (mc) Destinazione d’uso attribuita Consumo di SAU (mq) Note
1/07/2014 PG 9807
Cambio di zona F C1 700,00 840,00 Residenziale 297 Modesto ampliamento della ZTO C1
Valore perequativo (€) Dotazioni territoriali Interesse pubblico
Stimato Ceduto Opere Superfici (mq) Servizi Economiche
(€)
37.500,00 37.500,00 - Attrezzature di interesse comune
1.785,00 mq -
1
.
5
0
0
,
0
0
Aumento delle dotazioni territoriali
N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE
9 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE
TAVOLA 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000
Indicazione fascia rispetto ferroviario centro abitato di Signoressa
Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 42 di 50
3.2.6 10 MORELLATO GIUSEPPE
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
10 14/04/2016 6626 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F.
Kennedy 52, Trevignano
FOGLIO 12 MAPP.
92,93,118,170,177,635
RICLASSIFICAZIONE GRADO DI
PROTEZIONE
Chiede declassamento del grado di protezione del
fabbricato da grado 4 a grado 5 per demolirlo e
ricostruirlo su altro sedime limitrofo arretrato,
garantendo la possibilità futura di ampliamento
incrocio
L’immobile in oggetto appare in condizioni
irrecuperabili, in quanto in gran parte crollato.
Prima di ogni intervento appare comunque
importante un analisi storico critica e strutturale
INTERVENTO INSERITO Rif. C 05
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
Verde privato,
edificio non più
funzionale al
fondo, grado di
intervento 4
Grado di
intervento 5 0 0 0
0
Cessione dell’area in proprietà che attualmente risulta
essere sede stradale di via Campagnole oltre alla
porzione necessaria all’allargamento dell’intersezione
stradale tra via Campagnole e via Poloni
0
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 43 di 50
3.2.7 11 AGRIFUNG SAS
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
11 19/04/2016 6855 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori,
Trevignano
FOGLIO 13,22 MAPP. 2,
58,78,66,656 MODIFICA/INSERIMENTO
Chiede trasformazione area da agricola e zona F a
parcheggi a agroindustriale (D4)
Trattasi di intervento già previsto ai sensi
dell’art.35.5 delle NTA del PAT e, come tale,
attuativo dello stesso.
INTERVENTO INSERITO Rif. C 06
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
E2 20.000mq,
Parcheggio
2.500mq
D4 22.500
23.366mq 100.000€
100.000€
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 44 di 50
3.2.8 13 COMIN MARCELLO
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
13 04/06/2016 9258 COMIN MARCELLO Via S.Elena
18, Trevignano FOGLIO 21 MAPP. 289 MODIFICHE PERIMETRICHE
Chiede l’ampliamento della Z.T.O. E4 per una
superficie di circa 1.500 mq per realizzare un
fabbricato a destinazione residenziale
Trattasi di modesta variazione perimetrica,
ammessa dalle norme in grado di ottimizzare le
previsioni di piano vigente
INTERVENTO INSERITO Rif. C 07
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
E2 E4 1.500 900 1249mq 37.500€ 0 0 37.500€
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 45 di 50
3.2.9 14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA
N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE
14 24/10/2016 18306
GATTO ADRIANO E VIDOTTO
VALERIA via Ponte Sacchetto, 9,
Montebelluna
FOGLIO 15 MAPP. 1740-1742 MODIFICHE PERIMETRICHE
Si richiede una modifica perimetrica di Z.T.O. C2 per
reperire un’area limitrofa alla nuova edificazione
per poter realizzare un impianto fotovoltaico di 6
kwp
Trattasi di modesta variazione perimetrica,
ammessa dalle norme, ed in grado di aumentare
l’efficienza energietica
INTERVENTO INSERITO Rif. C 08
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE
INTERSSATA (MQ)
VOLUME
INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
F C2 150 0 105mq -
Acquisizione della deroga per la
costruzione a confine di proprietà per
quanto riguarda l’immobile
identificato in catasto Comune di
Trevignano Foglio 15 m 1175
0 0
Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.
P.I. 2014 P.I. 2016
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 46 di 50
3.3 REGISTRO PEREQUATIVO
Si riporta di seguito il registro riassuntivo dei benefici perequativi, le perequazioni economiche saranno utilizzate per miglioramenti viabilistici inseriti nella modifica del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI
N. SOGGETTO PRESENTATORE NUMERO DELL’INTERVENTO
INSERITO NEL P.I. VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE
02 PARISOTTO NEREO
via Postumia Romana, 10/A, Paese Rif. C 01 Aumento del livello di servizio comunale 0 0 0
05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA
via Colombere, 28, Trevignano Rif. C 02 43.928€
Sistemazione tratto di via Traversagni
per un valore economico di 43.253€
circa
Cessione area per l’allargamento stradale circa
240mq per un valore di 2.040€ 0
06 GUOLO ROSY via Castellana, 20 Rif. C 03 12.444€ 0 0 12.444€
07 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38,
Trevignano Rif. C 04 - 0
Compensazione di superfici destinate a
viabilità e Z.T.O. C1 0
10 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F.
Kennedy 52, Trevignano Rif. C 05 0 0
Cessione dell’area in proprietà che
attualmente risulta essere sede stradale di via
Campagnole oltre alla porzione necessaria
all’allargamento dell’intersezione stradale tra
via Campagnole e via Poloni
0
11 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori,
Trevignano Rif. C 06 100.000€ 0 0 100.000€
13 COMIN MARCELLO Via S.Elena 18,
Trevignano Rif. C 07 37.500€ 0 0 37.500€
14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA
via Ponte Sacchetto, 9, Montebelluna Rif. C 08 - 0
Acquisizione della deroga per la costruzione a
confine di proprietà per quanto riguarda
l’immobile identificato in catasto Comune di
Trevignano Foglio 15 m 1175
0
Tabella 3-1: Registro perequativo
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 47 di 50
3.4 REGISTRO DEL CONSUMO DI SAU
Si riporta di seguito il registro riassuntivo relativo al consumo di SAU, nel cartogramma riepilogativo si evidenzia in rosso il consumo di SAU e in verde la SAU disponibile.
N. SOGGETTO
PRESENTATORE
NUMERO
DELL’INTERVENTO
INSERITO NEL P.I.
TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA
DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)
02
PARISOTTO NEREO
via Postumia Romana,
10/A, Paese
Rif. C 01 MODIFICA/INSERIMENT
O ZTO 16.500 circa Come da normativa vigente 0
05
GATTO ROBERTO E
GIRARDI MIRELLA via
Colombere, 28,
Trevignano
Rif. C 02
EDIFICIO NON PIU’
FUNZIONALE ALLA
GESTIONE DEL FONDO
0 0 0
06 GUOLO ROSY via
Castellana, 20 Rif. C 03 MODIFICHE
PERIMETRICHE 204 792 416
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 48 di 50
N. SOGGETTO
PRESENTATORE
NUMERO
DELL’INTERVENTO
INSERITO NEL P.I.
TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA
DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)
07 BARP ASSUNTA via
Feltrina, 38, Trevignano Rif. C 04
MODIFICA PREVISIONI
VIABILISTICHE - 0 0
10
MORELLATO GIUSEPPE
Via J.F. Kennedy 52,
Trevignano
Rif. C 05 RICLASSIFICAZIONE
GRADO DI PROTEZIONE 0 0 0
11 AGRIFUNG SAS, Via
Pescatori, Trevignano Rif. C 06
MODIFICA/INSERIMENT
O ZTO 22.500 circa Come da normativa vigente 23.366
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 49 di 50
N. SOGGETTO
PRESENTATORE
NUMERO
DELL’INTERVENTO
INSERITO NEL P.I.
TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA
DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)
13 COMIN MARCELLO Via
S.Elena 18, Trevignano Rif. C 07
MODIFICHE
PERIMETRICHE 1.500 900 1249
14
GATTO ADRIANO E
VIDOTTO VALERIA via
Ponte Sacchetto, 9,
Montebelluna
Rif. C 08 MODIFICHE
PERIMETRICHE 150 0 105
Tabella 3-2: Registro del consumo di SAU
Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 50 di 50
4 ANALISI DI COERENZA TRA PAT E SECONDA VARIANTE AL PI
La manovra dell’attuale Variante al PI si presenta come modesta nelle sue dimensioni, frutto non solo dell’attuale situazione
di incertezza economica, ma anche delle generali politiche di rinnovo edilizio / recupero urbano, seguenti le dinamiche
verificate anche a livello regionale. Nella Variante in esame vengono pertanto affrontate specifiche, puntuali esigenze
espresse durante il procedimento partecipativo: su 14 apporti collaborativi, 9 vengono assunti, di cui:
tre sono modesti aggiustamenti perimetrici, utili all’attuazione delle previsioni di piano;
due sono ampliamenti di attività esistenti, confermate dal PAT come meritevoli di valorizzazione;
tre sono applicazioni di procedimenti previsti dal PAT (edifici non più funzionali alla conduzione del fondo,
rivalutazione del grado di protezione, revisione di previsione di opere pubbliche;
una è osservazione dell’Ufficio Tecnico, per la correzione di errori emersi in fase di trasposizione dei documenti in
sede di redazione della Prima Variante al PI.
Nella tabella seguente viene posta in evidenza la coerenza delle azioni programmate in funzione del sistema degli obiettivi del
PAT (la casella verde indica la coerenza).
INTERVENTO DI PI OBIETTIVI DEL PAT
N. PROG.
SINTESI NTA PAT
SISTEMA di riferimento per gli obiettivi
DISPOSIZIONE
01 Non inserita per carenza documentale
02 Ampliamento maneggio
36.4 Obiettivi sistema dei servizi
Previsione di una struttura maneggio / ippoturismo in prossimità della Feltrina
03 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT
04 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT
05 Edificio non più funzionale
43.8 Obiettivi Sistemi insediativi lineari in zona agricola
Recupero in termini fisici o volumetrici gli edifici non più funzionali
06 Aggiustamento perimetrico
58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo
07 Eliminazione viabilità di previsione
39.2 Qualificazione delle aree ad urbanizzazione consolidata
Razionalizzazione delle opere di urbanizzazione, senza consumo di suolo
08 Non inserita per carenza documentale
09 Emendamenti di errori di trasposizione
Osservazione dell’Ufficio Tecnico
10 Modifica grado di protezione
27.4. Invarianti di natura storico - monumentale - architettonica
Valutazione critica dei vincoli in atto
11 Ampliamento D4 35.5 Obiettivi sistema produttivo
Relativamente alle attività agroalimentari presenti, si confermano nella loro localizzazione; in particolare si asseconda l’incremento dell’insediamento di via dei Pescatori, in funzione di un giudizio ottimale di localizzazione e delle necessità produttive.
12 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT
13 Aggiustamento perimetrico
58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo
14 Aggiustamento perimetrico
58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo
Tabella 4-1: Coerenza delle azioni programmate in funzione del sistema degli obiettivi del PAT (la casella verde indica la coerenza)
5 APPENDICE – DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DELLA PROCEDURA DI
VALUTAZIONE DI INCIDENZA
Alla documentazione della seconda Variante al Piano degli Interventi è allegata la “DICHIARAZIONE di non necessità della
procedura di Valutazione di incidenza”, che qui si riporta per completezza:
La sottoscritta Francesca Pavanello…
DICHIARA
Che per l'istanza presentata NON È NECESSARIA la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non necessità
di valutazione di incidenza prevista dall’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 2299 del 09 dicembre 2014 in quanto “ … la
valutazione di incidenza non è necessaria per i piani, i progetti e gli interventi per i quali non risultano possibili effetti
significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.”
Alla presente si allega la relazione tecnica dal titolo “VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI N. 2 AI SENSI DELL’ART. 18 DELLA
L.R. 11 DEL 23/04/2004 - RELAZIONE TECNICA ALLEGATA ALLA DICHIARAZIONE DI CUI ALL’ALL. E ALLA DGR N. 2299 DEL 9
DICEMBRE 2014”