siamo pronti a rispondere? · • autismo, una cittÀ in blu • monumenti da accudire siamo pronti...

36
Giugno 2016 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3, Aut. C/TE/042/2010 In questo numero: • I PROGETTI DELLA SPERANZA • LA RIFORMA DEL VOLONTARIATO • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE?

Upload: others

Post on 29-May-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Giugno 2016

Post

e Ita

liane

S.p

.A. –

Spe

dizi

one

in a

bbon

amen

to p

osta

le -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n.46

) art

. 1, c

omm

a 2

e 3,

Aut

. C/T

E/04

2/20

10

In questo numero:• I PROGETTI DELLA SPERANZA • LA RIFORMA DEL VOLONTARIATO• AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE

SIAMO PRONTIA RISPONDERE?

Page 2: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Un uomo si sofferma a guarda-re una bacheca in cui, tra gli al-tri post, spicca prepotente quello che riporta la definizione (lascia-ta intenzionalmente incompleta) di autismo. L’uomo, una persona matura, sembra perplesso, quasi indeciso se restare qualche secon-do in più lì davanti per tentare di dare una risposta o lasciarsi tra-sportare dalla curiosità di leggere gli altri messaggi. Qualcosa lo attrae. E non è certo la banalità di una risposta che potrebbe facil-mente essere rintracciata in qual-siasi dizionario medico.È una delle foto scattate dal “no-stro” Armando Di Antonio in oc-casione della Giornata della con-sapevolezza dell’autismo, evento che ha colorato di blu anche il centro del capoluogo teramano e al quale dedichiamo un appro-fondimento nelle pagine interne. Questa foto ci è apparsa la più emblematica per rappresentare la distanza che, spesso, separa la cosiddetta normalità dal mondo variegato delle diverse abilità. In fondo, sarete d’accordo con noi, chi ha lasciato incompleta la frase non voleva che i lettori del messaggio riempissero con una parola o una frase lo spazio vuoto. La sua appare piuttosto una provocazione lanciata a chi, passeggiando tra i propri simili, è abituato a ignorare i loro proble-mi e la loro vita. Ma se è vero che quei problemi non lo interessano, è altrettanto vero che restano lì ad interrogarlo. Come macigni. Come le testimonianze pubbliche dei genitori dei bimbi autistici che, ne parliamo in queste pagine, sono un grido che prova a sgre-tolare muri di sordità. Un ponte che lancia una sfida a chiunque sia di passaggio. E l’uomo della foto rappresenta noi stessi: siamo in grado di rispondere? Il volon-tariato, ma forse lo sapete, è già una risposta.

di Nicola Catenaro

di Massimo Pichini, Presidente CSV Teramo

l’Editoriale

LA RISPOSTADEL VOLONTARIATO

Questo numero si chiude dopo la sesta edizione del Festival del Volontariato di Lucca. Un luogo caro a tutti noi perché qui nacque l’idea dei Centri di Servizio. E ancora da qui Matteo Renzi annunciò, nel 2014, la riforma del Terzo Settore, definendolo primo. Anche Philippe Daverio, intervenuto al Festival, è sulla stessa lunghezza d’onda. Il noto critico, infatti, in una recente intervista (“VolontariatOggi.info” del 6.04.2016) stima il volontariato italiano la prima macchina produttiva, la più alta di tutto l’occidente. Una macchina chiamata ad “Abitare le città invisibili”, il tema propulsore dell’appuntamento lucchese che richiama quella parte emarginata delle nostre comunità urbane. Una zona in penombra nella quale il volontariato è invitato ad operare, inserendosi con la forza propulsiva che, da secoli, lo caratterizza. L’invisibilità, tuttavia, può essere letta anche come una esigenza: nella Misericordia di Firenze - si sofferma Daverio - i confratelli - spesso persone molto in vista - ricorrevano al cappuccio che garantiva, nello svolgimento della pia missione, l’anonimato. Un modus operandi che nella società odierna, dove la diffusione dei social spinge alla sovraesposizione mediatica, appare desueto. Ma nel Terzo Settore vige l’etica dell’anonimato, che, come sottolinea Daverio, è un’etica di civiltà.

Vorremmo tuttavia aggiungere quanto sia necessario mitigare questo basso profilo, affinché le capacità, le potenzialità e le virtù di un mondo, sul quale lo Stato sembra oggi nutrire delle aspettative, non vengano inutilmente mortificate. Su queste premesse, dunque, è partita una riforma che include anche il servizio civile universale e l’impresa sociale per coinvolgere rispettivamente tanti giovani in un virtuoso processo di orientamento professionale e offrire reali opportunità di lavoro anche alle fasce più deboli. Si pensi, infatti, a coloro che sono affetti da disturbi della sfera autistica. Quello dell’autismo è un problema serio sul quale, solo negli ultimi anni, sta maturando una sensibilità idonea a contrastare, anche nelle scuole, l’intolleranza e l’esclusione. Atteggiamenti che ancora oggi, nonostante l’istituzionalizzazione della “Giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo”, leggiamo nella cronaca. Infine, ci preme comprendere il futuro dei Centri di Servizio per il Volontariato. Il testo, approvato in via definitiva dalla Camera, prevede un allargamento dei nostri compiti istituzionali, ma solo nei decreti attuativi comprenderemo la reale portata della riforma. Ora, pur non negando legittimi dubbi e fondati timori, siano consapevoli - come insegnava Albert Einstein - che non possiamo pretendere cambiamenti, se continuiamo a fare le stesse cose. Dunque, coraggio!

Page 3: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

LE SFIDE DEI CSVPag. 30

RIFLETTORI SULL’AUTISMOPag. 20

SOMMARIO

I PROGETTI DELLA SPERANZA La cucina da campo, il furgone alimentare,lo sportello d’ascolto:tre idee per costruire insieme il futuro 4 Duecentocinquanta pasti l’oraper far fronte a qualsiasi emergenza 6

Viaggia su 4 ruotela solidarietà che non ha scadenze 8

Imparare ad ascoltare le voci nascostedi chi viene da lontano 10

«Aiutare il Terzo Settoreper aggiungere qualità alla vita dei cittadini» 12

Essere Europei, negli obiettivi e nel metodo 14

Lavagna delle associazioni / In ventiseiper dare forza alle idee insieme 16

UNA CITTÀ IN BLU Nicoletta, Michela, Antonietta, Paolo e Alessandra:le voci che accendono i riflettori sull’autismo 20

Tante, troppe sfumature di blu 24

LE NUOVE NATE Montorio, cinquanta nuovi volontarisono pronti ad entrare in azione 28

Campli, gli angeli dei “Monti della Laga”aiutano la popolazione 29

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO Le nuove (e non facili) sfide dei Csv 30

Abitare le città invisibili 32

MONUMENTI DA ACCUDIRE La chiesa dimenticata 34

Aut. Trib. Teramo n. 624 del 08/03/2010Associazione Pro Volontariato Abruzzo Onlus A.P.V.A.

Anno 7 n.1 Giugno 2016Direttore Responsabile Nicola CATENARO

RedazioneMauro ETTORRE, Catia DI LUIGI, Valerio PICHINI,

Armando DI ANTONIO (servizi fotografici)

Indirizzo Via Salvo D’Acquisto, 9 Loc. Piano D’Accio · 64100 TeramoTel./Fax 0861.558677 · E-mail: [email protected]

Progetto grafico e stampa MASTERGRAFICA SRL - Teramo

Informativa art.13 Dlgs. 196/03 (T.U. privacy), ai sensi della presente norma si comunica che l’interessato può rifiutare in tutto o parte il trattamento dei suoi dati personali. Tuttaia detto rifiuto potrà causare impossibilità di proseguire le finalità dell’Ass.ne. I dati presenti nel ns. archivio sono tratti da pubblici elenchi o comunque comunicati dai lettori e dagli aderenti alle nostre iniziative. I dati in nostro possesso sono contenuti su supporto cartaceo o elettronico. Titolare del trattamento è “Associazione pro Volontariato Abruzzo” - Teramo.

CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATODELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

pag. 4

COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO

NUOVI VOLONTARIIN AZIONEPag. 28

GIUGNO 2016 | | 3CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 4: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

STORIE DI (IM)MIGRAZIONE, STORIE DI VITA

LA CUCINA DA CAMPO,IL FURGONE ALIMENTARE,LO SPORTELLO D’ASCOLTO:TRE IDEEPER COSTRUIREINSIEME IL FUTURO

4 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 5: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

«Si è sperimentato un modo

di costruireil volontariato

che partedai bisogni veri»

«Sfrutta sinergie,mette insieme

risorse e strumenti, dà forza ai sogni

delle associazionie del territorio»

I PROGETTI DELLA SPERANZA

Laboratori di solidarietà. Così potrebbero essere definiti i tavoli di lavo-

ro del corso “Progettare e cre-scere”, promosso dal Centro Servizi per il volontariato della provincia di Teramo con il so-stegno finanziario della Fonda-zione Tercas, la collaborazione del Consorzio Punto Europa Teramo e il patrocinio del Co-mune di Teramo. Ne abbiamo già parlato e torniamo a farlo, nelle pagine che seguono, per ribadire che crediamo molto in questa esperienza. Dai labora-

tori non sono nati soltanto tre progetti che attendono di esse-re finanziati, ma si è sperimen-tato – forse per la prima volta

in maniera così positiva – un modo di costruire il volonta-riato che parte dai bisogni veri delle associazioni e del terri-torio, sfrutta sinergie, mette insieme risorse e strumenti, dà forza ai sogni. I trentasette volontari (di ven-tiquattro diverse associazioni) che hanno seguito le lezioni e si sono poi impegnati a stu-diare la fattibilità delle pro-poste, d’intesa con il Comune di Teramo, su immigrazione, protezione civile, povertà ed esclusione sociale, hanno già

conquistato un traguardo non facile da realizzare. Al di là delle possibilità di rea-lizzare concretamente i proget-ti, vi è da dire che il primo vero obiettivo che il Csv si poneva – unire le idee e far sedere allo stesso tavolo di lavoro istitu-zioni e associazioni – è stato pienamente raggiunto. Ora si tratta di dare linfa vitale alla programmazione.Delle idee sono le stesse asso-ciazioni a parlare nel dettaglio nelle pagine seguenti. C’è la cucina da campo della prote-

zione civile. Un progetto co-struito pensando soprattutto ad anziani e bambini. Sono loro, nelle situazioni di emergenza, a

risentire di più della situazione di disagio. Poi c’è l’acquisto di un furgone per il trasporto per il trasporto e la consegna di cibi freschi alle famiglie bisognose. Per comin-ciare, è necessario un mezzo di trasporto adeguato allo scopo. Infine, l’attivazione di uno sportello di ascolto per gli im-migrati. Un progetto che, in futuro, potrebbe diventare un sistema di sportelli specializ-zati nell’erogazione di servizi mirati alle specifiche esigenze dei cittadini stranieri.

GIUGNO 2016 | | 5CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 6: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Duecentocinquantapasti l’ora per far frontea qualsiasi emergenza

«L’iniziativaè ambiziosae va al di là

del miglioramento delle attrezzature

disponibili in caso di necessità»

I vari, e purtroppo periodici, stravolgimenti di assetto che stanno interessando il nostro

territorio sono dovuti a cause di carattere naturale, antropico-storico-demografico e urbanisti-che che hanno portato sempre più ad attuare azioni volte alla previsione, alla prevenzione e al superamento dell’emergenza per garantire l’integrità della vita, dei beni, degli insediamen-ti e dell’ambiente.Questo grado di urgenza ha portato a creare sinergie e pro-cedure condivise al fine di con-tribuire a rafforzare il ruolo del volontariato e di conseguenza della Protezione Civile.A tal proposito, si è costituita una “colonna mobile provincia-le”, grazie alla collaborazione del Centro Servizi per il volon-tariato della provincia di Tera-mo e a 17 associazioni di Pro-tezione Civile della Val Vibrata.Si mettono quindi in campo le risorse, le forze, l’impiego e le professionalità di più associa-zioni per dar vita ad un cordo-ne di prevenzione, sicurezza e superamento dell’emergenza su tutto il territorio.Il progetto della cucina da cam-

po mobile, autonoma e traspor-tabile nasce perché si vogliono soddisfare due esigenze fonda-mentali:• superamento dell’emergenza attraverso una struttura di pron-to intervento per fronteggiare le esigenze della popolazione garantendo un numero di pasti completi a ciclo continuo pari a 250 pasti/ora;• assicurare l’autosufficienza della colonna mobile non solo attraverso le esercitazioni, che hanno l’obiettivo di aggiorna-re le conoscenze del territorio, verificare l’adeguatezza delle risorse, preparare i soggetti in-teressati alla gestione dell’e-mergenza e ai corretti compor-tamenti da adottare, ma anche attraverso la formazione del volontario che, in questo caso,

ha l’obiettivo di migliorare le conoscenze delle tecniche di ge-stione di una cucina da campo, conoscere e definire le diverse competenze e i diversi livelli di responsabilità.

Il progetto è ambizioso e va ben al di là del miglioramento delle attrezzature disponibili in caso di necessità. Le aspettative e le finalità intendono perseguire il tortuoso percorso di mettere in-sieme le diverse realtà delle sva-riate associazioni di Protezione Civile. Il preciso obiettivo del progetto è di ottenere la giusta sussidia-rietà che non può prescinde-re dalla collaborazione e dalla messa in comune delle diverse sinergie. Occorre imparare ad operare in collaborazione e ri-muovere le diversità e, spesso, le incomprensioni che minano alla base ogni azione congiunta e coordinata del mondo del vo-lontariato.Un primo passo nella direzione della sussidiarietà fu mosso dal-le associazioni di volontariato, con l’imprescindibile guida del CSV, in occasione del XIII Pre-mio Volontariato Teramo con

di ROBERTA RUGGIERI* CUCINA DA CAMPO

I PROGETTI DELLA SPERANZA

6 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 7: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

STORIE DI (IM)MIGRAZIONE, STORIE DI VITA

la partecipazione del prefetto e attuale capo della Polizia Fran-co Gabrielli, allora Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione civile. Successiva-mente, nell’ambito della sen-sibilizzazione di un progetto europeo sui rischi ambientali,

è stato raggiunto e compiuto un ulteriore passo verso la proficua collaborazione delle associa-zioni di Protezione Civile con l’allestimento della tendopoli di Tortoreto nell’evento “Emer-genza Val Vibrata 2015”.La cucina da campo è l’ultimo,

ma non da ultimo, passo verso il miglioramento della collabora-zione dei volontari di Protezio-ne Civile di tutta la provincia di Teramo.

*Ingegnere e volontariadi protezione civile

La cucina da campo allestita dalla Protezione Civile durante l’esercitazione tenutasi a Tortoreto Lido l’anno scorso

GIUGNO 2016 | | 7CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 8: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Lavorare in un sistema di rete e collaborazione può essere la strategia più uti-

le ed efficace per migliorare il lavoro di solidarietà delle asso-ciazioni che operano nell’ambito della povertà. Scambiarsi infor-mazioni ed esperienze significa rafforzare il raggiungimento de-gli obiettivi: aiutare ad uscire da una situazione di bisogno e disa-gio economico e sociale famiglie che, a causa della loro indigenza, non riescono a sopravvivere di-

gnitosamente nella società at-tuale caratterizzata da una crisi economica che ha coinvolto un numero crescente di italiani e stranieri. Alla base del progetto “Un fur-gone per tutti” inoltrato alla Fondazione Tercas, c’è proprio questa scelta della condivisione e collaborazione tra le associazioni al fine di evitare che, nello stes-so ambito di intervento, ci siano azioni non coordinate che inde-boliscono l’efficienza dell’aiuto.

L’idea è nata nell’ambito del ta-volo sulla povertà, istituito tra le associazioni operanti nel settore e l’assessorato alle politiche socia-li del Comune di Teramo, presso il Centro servizi per il volonta-riato: avere un furgone che pos-sa essere di supporto al servizio di distribuzione e raccolta degli alimenti è sembrato un obiettivo utile al rafforzamento dell’in-tervento di aiuto alimentare. La società San Vincenzo de Paoli di Teramo è entrata con entusia-smo nel progetto presentato alla fondazione per godere anch’essa dell’utilizzo di un mezzo idoneo per il trasporto di alimenti in fa-vore delle 284 famiglie che l’as-sociazione attualmente assiste sul territorio. La San Vincenzo de Paoli è una associazione cattolica ma laica, che opera generalmente nel-le parrocchie e ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i pove-ri, gli ammalati, gli anziani soli, gli stranieri, sia dal punto di vi-sta materiale-finanziario che da quello morale-culturale. Non si occupa quindi solo di pagare bollette e fornire pacchi alimen-tari, ma cerca di capire le cause

Viaggia su 4 ruotela solidarietàche non ha scadenze

di PINUCCIA BIZZARRI* FURGONE ALIMENTARE

Giovani studenti volontari offrono la propria collaborazione al Banco di Soli-darietà

I PROGETTI DELLA SPERANZA

8 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 9: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

della povertà e di combatterle. La visita domiciliare delle fami-glie, che è alla base dell’azione di volontariato vincenziano, aiuta a capire meglio le loro necessità, arricchisce il contatto umano e rafforza il legame con gli assistiti in uno spirito di condivisione e fratellanza. A Teramo città l’Associazione nasce alla fine dell’ottocento. Ha la sua sede in Piazza Verdi pres-so l’ex Refettorio Gemma Mar-coni ed opera su sei parrocchie: Duomo, Carmine, Sant’Antonio, Cona, Via Pannella e Colleatter-rato con un nucleo di 42 volonta-rie. La San Vincenzo di Teramo negli ultimi anni ha visto cresce-re in maniera esponenziale il nu-mero delle famiglie da assistere. Ad essa si rivolgono italiani che prima non avevano necessità di aiuto e famiglie di immigrati che popolano ormai anche la nostra realtà cittadina. I loro bisogni sono tanti perché, oltre le neces-sità elementari quali vestiario,

alimenti, alloggi e salute, per gli stranieri la difficoltà linguistica e la mancanza di informazioni comportano un isolamento mag-giore dal contesto sociale. Oggi esistono antiche e nuove forme di povertà: non c’è solo la figura tradizionale del pove-ro, cui la San Vincenzo è anda-ta incontro sin dalle sue origini, ma sono poveri tutti coloro che la società emargina. Povero attual-mente non è tanto colui che non ha, quanto colui che non è, per-ché non può, perché è tenuto fuo-ri e quindi ghettizzato ed emargi-

nato. Molto spesso il bisognoso è arrabbiato, scontento, cupo, coc-ciuto, esigente, irriconoscente e prepotente. Sta a noi riuscire ad accettarlo e accoglierlo nono-stante le negatività, riconoscere nella sua persona il nostro pros-simo e aiutarlo ad abbandonare il rancore e la rabbia in un atteggia-mento più consapevole del pro-prio vivere, delle proprie difficol-tà e dell’incontro con gli altri. Sta a noi ascoltarlo, aprirgli il cuore, soprattutto non giudicarlo e capi-re come intervenire di fronte alla sue necessità e mettersi al pro-prio servizio. Nell’Anno Santo del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, più che mai il volontariato vincenzia-no deve rafforzare la sua azione verso situazioni di precarietà e di sofferenza presenti nel mondo di oggi e per lo più nelle periferie esistenziali.

*Vice Presidente AbruzzoSocietà San Vincenzo de’ Paoli

«Acquisteremoun furgone

per la distribuzione e la raccolta

degli alimenti destinati

alle 284 famiglie che l’associazione

assiste»

Magazzini per la raccolta del Banco Alimentare (foto: Enrico Genovesi)

I PROGETTI DELLA SPERANZA

GIUGNO 2016 | | 9CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 10: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

La stesura del progetto sullo sportello per l’im-migrazione è strettamen-

te corrispondente alle finalità che si è posto il tavolo di coordi-namento organizzato dal Centro Servizi per il volontariato della provincia di Teramo con tutte le associazioni presenti sul territo-rio che si occupano dell’immi-

grazione, e cioè quelle di essere strumento conoscitivo al servi-zio del territorio e fornire cono-scenza laddove realmente vi sia la necessità. In occasione del confronto con le associazioni che rappresenta-no gli immigrati, promosso dal CSV, è stato espresso un forte interesse da parte di tutti verso

un approfondimento della situa-zione degli sportelli informativi rivolti agli immigrati nel terri-torio provinciale. Da questa ri-chiesta è scaturito un percorso, condiviso negli obiettivi e nel-la metodologia, che ha portato all’elaborazione di tale progetto.Affrontare la problematica dello sradicamento culturale, dell’im-patto spesso traumatico con i Paesi di arrivo, richiede una conoscenza profonda delle mo-tivazioni che spingono all’im-migrazione e una conoscenza delle condizioni che il migran-te vive quotidianamente sulla propria pelle. Tale progetto nasce dunque proprio dal contatto diretto con gli immigrati presenti sul no-stro territorio, i quali, usufruen-do dello sportello, ci danno la possibilità di comprendere i loro problemi, esigenze e biso-gni e, successivamente, fornire a uomini e donne gli strumenti necessari per una partecipazio-ne attiva alla vita socio-cultu-rale della nostra provincia.Gli obiettivi, concretamen-te, sono quelli di arrivare ad una adeguata conoscenza del-la condizione degli immigrati

Imparare ad ascoltarele voci nascostedi chi viene da lontano

di SILVANA XHENETI* SPORTELLO D’ASCOLTO

I PROGETTI DELLA SPERANZA

10 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 11: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

«Affrontare il problemadell’impattocon i Paesi

di arrivorichiede

una conoscenzaprofonda

delle motivazioni che spingono

all’immigrazione»

I nomi dei “progettisti”volontari

Il corso sulla progettazione, tenuto dai docenti Ales-sandro Perfetti, Cesare Di Martino, Matteo Ciabattoni e Angela De Lauretis, ha coinvolto tanti volontari. Ecco i loro nomi: Federica Serafini, Valentina Firmani (Associa-zione italiana sclerosi multipla), Lorenza Nespeca, Mo-nica Cazzaro (Associazione nazionale Alpini Abruzzo – Nucleo Protezione civile CorTe), Stefano Marcantonio, Virginia Di Matteo (Assistenza e Soccorso Cortino On-lus), Lucia Prosperi, Pina Paradisi (Associazione Informa-mentis), Giuseppina Pelatti (Associazione cattolica dio-cesi di Teramo), Domenico Zuccarini, Serafino De Sanctis (Banco di solidarietà di Teramo), Franco Cartone (Grup-po Radiocomunicazioni Emergenza Tortoreto), Gabriele Costantini (Corpo volontari protezione civile Tortoreto – sez. Matteo Vannucci), Gianfranco Di Gennaro (Caritas Diocesana Teramo Atri), Anna Farina, Walter Santarelli (Pubblica Assistenza Croce Bianca Teramo), Eloisa Pirri, Matteo Gasparroni (Croce Rossa Giulianova), France-sco Rossi (Corpo volontari protezione civile Corropoli), Chiara Mazzocchetti, Giovanna Colancecco (Corpo vo-lontari protezione civile Pineto), Angela Spinozzi (Fon-dazione Piccola Opera Charitas), Monia Mattiucci, Ro-berto Di Odoardo (Gli Scriccioli di Serafino), Anna Maria Di Berardino (Lega italiana per la lotta contro i tumo-ri), Daniela Mascitti, Manuela Candelori (L’Abruzzo dei Bambini), Mariangela Passamonti (L’Elefante), Stefano Campanelli, Virginia Di Pietro (Madre Teresa Onlus), Gianluca Vagnozzi (Protezione civile Gran Sasso d’Ita-lia Castelli), Giovanna Frastalli (Sodalizio dei cultori di Ercole), Gloria Di Rocco (Studio Psikè), Francesco Pietro-paolo (Team Horse per il sociale), Alessandro Lellii (Pro-tezione civile Gran Sasso d’Italia sez. Mosciano Sant’An-gelo), Sandro Galli (Protezione civile Gran Sasso d’Italia sez. Alba Adriatica), Claudio Calisti (Wwf Teramo).

presenti nel nostro territorio, realizzare una proficua colla-borazione tra cittadini stranie-ri immigrati e cittadini italiani al fine di assicurare ai primi la possibilità di una totale autoor-ganizzazione, veicolare tutte le informazioni legate all’immi-grazione, quali: riconoscimento dei diritti civili e politici, primo orientamento dell’immigrato sul

territorio di accoglienza, possi-bilità di corsi di formazione e lavoro, assistenza sulle pratiche burocratiche, compilazione mo-duli, orientamento e formazione sulla presenza di servizi nel ter-ritorio e sugli iter burocratici e legali. In poche parole, offrire agli immigrati la possibilità di un modo diverso di rapportarsi con la società che li accoglie.L’impiego dei mediatori inter-culturali nello sportello infor-mativo garantirà adeguati livelli di informazione ed orientamen-to sui temi dell’ingresso ed il soggiorno, su diritti e doveri dei lavoratori immigrati e sulle di-verse forme di lavoro in Italia, nonché sull’accesso ai diversi servizi (sanitari, scolastici, ana-grafici etc.).

*Presidente AssociazioneInterculturale IRIS Onlus

I PROGETTI DELLA SPERANZA

GIUGNO 2016 | | 11CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 12: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVISTA

Presidente Enrica Sal-vatore, come sostiene la Fondazione Tercas il

sociale e qual è il suo ruolo in questo ambito? «Il sociale, la creazione del va-lore sociale e soprattutto la mi-surazione del suo impatto sono temi oggi molto attuali e com-plessi, come dimostrano anche studi internazionali.In Italia, le Fondazioni costitui-scono un riferimento importan-te, forse perché sono viste come istituzioni che hanno grandi patrimoni, che possono operare programmando a lungo termine e che appaiono libere da imme-diate logiche di profitto. Chi le considera in questa ottica non sbaglia ed è proprio grazie alle sue peculiarità costitutive che la Fondazione Tercas, ad esempio, ha partecipato, insieme ad altre Fondazioni, alla costituzione

del Fondo HS Italia Centrale con l’obiettivo di valorizzare e gestire il patri-monio immobi-liare in stretta collaborazione con gli enti pub-blici territoriali e realizzare progetti di social housing: una forma di edilizia pensata per chi non può acqui-stare la prima casa o non riesce a sostenere il costo di un affitto a libero mercato ma, nello stes-so tempo, non possiede tutti i requisiti necessari per accedere alle graduatorie per l’assegna-zione dell’edilizia residenziale pubblica (E.R.P).Per dare, insomma, una risposta concreta ad un grande bisogno sociale come quello della casa».

A cosa guardate di più quan-do finanziate i progetti che arrivano dal territorio?«La Fondazione fa riferimento dapprima alla coerenza del pro-getto, alle finalità programmati-che ed alle strategie di interven-to dell’Ente, quindi ai valori ed agli specifici obiettivi anch’es-si contenuti nei Documenti di Programmazione Pluriennali ed

Annuale, pubblicati sul proprio sito Internet, nonché alle proce-dure ed ai criteri di valutazione indicati negli avvisi che per ogni settore, di anno in anno, vengo-no anch’essi pubblicati sul sito e sui media locali. Tra i criteri di valutazione, vengono analizza-ti, in particolare, le caratteristi-che e le capacità organizzative del soggetto, la trasparenza ri-spetto all’uso dei finanziamen-ti, le previsioni di strumenti di monitoraggio, l’impatto atteso dal territorio, la fattibilità e so-stenibilità economica del pro-getto, la coerenza del piano fi-nanziario proposto, la capacità di integrarsi con altre iniziati-ve e di generare modelli e best practice, infine l’effetto traino e la innovatività della proposta in relazione a destinatari, procedu-re, partenariati».Cosa manca al nostro territo-rio per sostenere i progetti che incidono sui propri bisogni so-ciali?

«Aiutare il Terzo Settore per aggiungere qualità alla vita dei cittadini»

«La creazionedel valore sociale e la misurazionedel suo impatto oggi sono temi

attuali e complessi»

di NICOLA CATENARO

Enrica Salvatore

12 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 13: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVISTA

«Direi che manca forse la cul-tura della programmazione a lungo termine e la capacità, da parte di enti pubblici e privati, di lavorare in rete.La Fondazione in questo senso da tempo si è impegnata a pro-porre e promuovere la partner-ship tra enti pubblici e privati ed associazioni: una visione che è stata confermata dalle analisi di uno studio commissionato dall’Acri al professor Carlo Tri-gilia dell’Università di Firenze dal quale, tra l’altro, è emerso che “tra i fattori necessari per l’attivazione di risorse poten-ziali dei territori ci siano alme-no tre caratteristiche: la buona cooperazione tra operatori pri-vati e pubblici locali, la messa a punto di una strategia di svilup-po condivisa, la promozione e la realizzazione concreta di alcune

iniziative essenziali con funzio-ne di traino di beni collettivi per la competitività e insieme per la coesione sociale”».

Come vede la Fondazione Ter-cas il futuro del volontariato e del non profit a livello locale? «Nel futuro, c’è all’orizzonte il varo della riforma del No Profit con il ddl approvato in Senato un mese fa.Nel testo approvato, viene rivi-

sta la disciplina del volontariato e vengono ridefiniti i Centri di Servizio per il Volontariato, ai quali, come previsto dalla leg-ge 266/91 vengono assegnate risorse dalla Fondazioni, attra-verso i CO.GE.Il mondo del No Profit e quel-lo del Volontariato a livello locale è molto simile a quello nazionale. Presenta anche nel-la nostra provincia quella vasta realtà, complessa ed articolata,

costituita da associazioni ed al-tri organismi di natura privata che - operando nei settori più diversi: assistenza sociale, cul-tura, arte,sport, istruzione, for-mazione, tutela dell’ambiente - svolge un prezioso servizio di grande utilità per la collettività. Nel testo approvato, quel va-riegato mondo verrà riformato, diventando organico, definito e ben organizzato ed i vari nomi del No-Profit, pur mantenendo

la loro specificità ed originali-tà, avranno la stesso cognome, come qualcuno ha felicemente sintetizzato, entrando nell’uni-ca famiglia del Terzo Settore e potendo contare su un unico quadro giuridico.Sono convinta che anche il mondo teramano del Volonta-riato e quello dell’associazio-nismo senza fine di lucro - che opera tra lo Stato ed il Mercato - sapranno essere protagonisti nell’individuare nuove forme di relazioni sociali e nuovi modelli gestionali, così come proposto dal Secondo Welfare, dopo il fallimento di quel Welfare Sta-te che, dopo aver contribuito al benessere negli anni passati, oggi è messo ripetutamente in discussione.

La Fondazione Tercas, anch’es-sa un ente no profit privato, sarà ancora accanto a questo straordinario mondo teramano del Terzo Settore, dando con-creta attuazione al principio della sussidiarietà orizzontale, con un supporto sia economico che progettuale, per aggiunge-re qualità alla vita dei cittadini, soprattutto a quelli in maggiore difficoltà».

«Al nostro territorio manca la cultura

della programmazione a lungo termine

e la capacitàdi lavorare in rete»

Le sale interne della Fondazione Tercas

GIUGNO 2016 | | 13CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 14: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVENTO

L’adesione alla defini-zione teorica di pro-getto come insieme

coordinato di azioni finalizzate al raggiungimento di uno o più obiettivi specifici, in un tempo limitato e con un budget de-terminato, introduce anche nel mondo associativo, ai diversi livelli, un modus operandi “eu-ropeo” capace di adeguarne, qualificarne l’azione sul terri-torio. Il metodo, prima ancora che alla gestione del progetto, presiede alla scelta delle oppor-tunità finanziarie e non che si presentano all’impresa sociale, tanto sul piano regionale quan-

to su quello europeo. Progettare, che sia a scala loca-le o europea, non è e non può essere una risposta ad un ban-do o ad un invito a presentare proposte! Un progetto è una risposta, concreta ed innovati-va, ad un fabbisogno o ad una pluralità di fabbisogni, ad una esigenza concretamente indi-viduata che caratterizza o col-pisce un territorio, un gruppo, una categoria sociale o ancora un insieme identificato. Progettare è piuttosto la capaci-tà di legare soluzioni correlate al fabbisogno, di immaginare e sognare uno scenario diverso,

almeno nuovo se non innovati-vo, nel quale riusciamo ad eli-minare o ridurre quelle barrie-re che avevano dato l’input ad agire.Il tema delle risorse, quale che sia la provenienza delle stesse, pur rimanendo centrale e fon-damentale, non esaurisce la no-stra ricerca, come del pari non dovrebbe, almeno in origine, limitarne il raggio, lasciando inalterata la dimensione del so-gno, della quantità e della qua-lità delle risposte al problema. Se si affronta un problema re-ale, chiaramente individuato e concretamente definito, il meto-

Essere EUROPEI,negli obiettivie nel metodo

di CESARE DI MARTINO*

14 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 15: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVENTO

do diventa valore aggiunto, an-che per le associazioni, sia nel-la individuazione delle risposte che nel reperimento delle risor-se stesse. In un breve contri-buto come questo, risulterebbe comunque parziale ogni elenca-zione, a partire dalla indicazio-ne del Fondo sociale europeo (FSE) al Programma dell’UE per l’occupazione e l’innova-zione sociale (EaSI), dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) al Fon-do di aiuti europei agli indigenti (FEAD), così come il novero di diversi programmi a gestione diretta. In entrambi i casi, che trattasi di Fondi Strutturali o programmi a gestione diretta, risulta deci-sivo il possesso di un bagaglio

di competenze e conoscenze manageriali, tecniche, organiz-zative, finanziarie e relazionali che, probabilmente in modo etimologicamente improprio, vengono riassunte nella euro progettazione. Il problem solving ed il project management nelle imprese so-

ciali non sfugge a questa condi-zione prodromica che momenti formativi come quelli adegua-tamente organizzati dal CSV di Teramo, supportati da labo-ratori dove i discenti sono stati attori protagonisti, concorrono a creare. Progettare con questo metodo afferma, ad ogni livello, indivi-duale e di gruppo, la cultura del confronto e della cooperazione, sostiene nei contenuti il porta-to dei diritti che sono a fonda-mento della stessa costruzione dell’integrazione europea, aiuta a crescere il territorio ed i suoi operatori che necessitano e me-ritano un costante supporto for-mativo e consulenziale.

*Esperto politiche europee

Cesare Di Martino

GIUGNO 2016 | | 15CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 16: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

In ventisei per dare forza alle idee

Il TAVOLO SULL’ IMMIGRAZIONE, al quale hanno partecipato anche i Gruppi di Volontariato Vincen-ziano di cui tratteremo più avanti, ha redatto il Pro-getto “R.E.T.I. AL.Te.R.n.a.t.i.v.e. (Rete territoriale per Immigrati di Alba Adriatica, Teramo e Roseto degli Abruzzi contro il disagio di adulti e giovani e la povertà), e riunisce:

A.N.O.L.F.Associazione Nazionale oltre le frontiere Onlus Sezione Teramo: Viale Crispi, 44 (c/o CISL) Copresidenti: Alberico Maccioni - Elda NajdeniTel. 0861.370.336/37/38 - Fax 0861.370339E-mail: [email protected] Web: www.anolf.it Associazione a tutela dei migranti, diffusa su tutto il territorio nazionale. Nasce nel 1989 con il sostegno del sindacato CISL.

Cooperativa sociale “Lo spazio delle idee”Via Botticelli, 264026 Roseto degli Abruzzi (Teramo)Sede operativa: Via Nazionale Adriatica, 250 Presidente: Sabina FalàTel. 085.89453658E-mail: [email protected] Web: www.lospaziodelleidee.org La Cooperativa nasce su impulso di alcune perso-ne che decidono di condividere esperienze,  pro-fessionalità e competenze per offrire servizi d’infor-mazione e opportunità alla collettività.

I.R.I.S. OnlusVia Salvo D’Acquisto, 9 - 64100 Piano D’AccioTeramo (domicilio c/o C.S.V. Teramo)Presidente: Silvana XhenetiTel. 0861.242261 - 348.0037164E-mail: [email protected] Ente capofila del progetto “RE.T.I.”, si costituisce il 16 ottobre 2004. Scopo dell’associazione è l’inte-grazione di cittadini stranieri in Italia. IRIS si avvale di un qualificato team multiculturale per assistere gli immigrati e tutelare i diritti dei medesimi.

______________

Passando al TAVOLO POVERTÀ da cui è scaturito il progetto “Un furgone per tutti”, incontriamo: Aurora CristianaVia Teramo, 364023 Mosciano S. Angelo (Teramo) Presidente: Claudio MaltaCell. 335/533.61.71 E-mail: [email protected] [email protected] Nata nel 2012, Aurora Cristiana accoglie, in un’ap-posita struttura, una trentina di persone con for-ti disagi. L’associazione, che trae sostentamento dalla coltivazione di un terreno e da generose do-nazioni private, avverte la necessità di uno stabile rapporto con i servizi sociali per affrontare meglio le problematiche legate alla tossicodipendenza.

Banco di Solidarietà “Santina Ruggieri”Roseto degli Abruzzi OnlusContrada Fonte dell’Olmo s.n.c.(difronte Piscina Comunale)64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo)Presidente: Marco MassettiCell. 393.9456918E-mail: [email protected] Capofila di “Un furgone per tutti”, l’associazione Banco di Solidarietà “S. Ruggieri” nasce nel 2007 sulla spinta di soggetti analoghi e già attivi nel ca-poluogo. Quella dei Banchi di solidarietà, da non confondere con Fondazione Banco Alimentare, è una realtà presente su tutto il territorio nazionale, e scaturisce dall’educazione alla carità cristiana pro-vocata dagli insegnamenti di monsignor Luigi Gius-sani, fondatore del movimento di Comunione e Li-berazione. L’attività principale dei B.d.S. consiste nella consegna periodica di un pacco di alimenti a lunga conservazione per ciascun nucleo familiare assistito.

In questa sede riassumiamo alcuni dati relativi alle associazioni coinvolte nei tavoli tematici dai quali sono scaturiti tre progetti di cui abbiamo parlato. Un’idea per far incontrare, sotto la guida del CSV di Teramo, l’irri-nunciabile patrocinio istituzionale dell’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Teramo, e il prezioso so-stegno della Fondazione Tercas, alcune realtà non profit impegnate rispettivamente sul fronte migranti, povertà e protezione civile, per confrontare esperienze, scambiare buone prassi e potenziare la capacità di intercettare risorse finanziarie indispensabili per il raggiungimento di obiettivi prefissati.

I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI

a cura di VALERIO PICHINI

Page 17: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

In ventisei per dare forza alle ideeBanco di Solidarietàdi Montorio al Vomano OnlusVia Settembrini, s.n.c.64046 Montorio al Vomano (Teramo) Presidente: Fioravante Astolfi Cell. 338.3198810 - 334.6052096 E-mail: [email protected] Costituitosi nel 2011 su incoraggiamento di quello teramano, il B.d.S. di Montorio assiste circa 80 fa-miglie fornendo anche capi di vestiario. L’associa-zione si sostiene con periodiche raccolte e con il progetto “Famiglie solidali”.

Banco di Solidarietà di Teramo OnlusVia Salvo D’Acquisto, 9 (c/o C.S.V. di Teramo) Referente: Gennaro Tupitti Tel./ Fax 0861.558677 E-mail: [email protected] Web: www.bancodisolidarieta.itL’associazione, costituitasi nel 2001, assiste oltre 300 famiglie residenti nel territorio teramano non-ché alcuni nuclei residenti in comuni limitrofi. La consegna del pacco alimenti, presso il domicilio di ciascun assistito, viene assicurata, l’ultimo sabato del mese, da circa 110 volontari. L’approvvigiona-mento alimentare è assicurato da una convenzione con la Fondazione Banco Alimentare, da libere do-nazioni di privati, da una colletta alimentare stra-ordinaria (oltre quella nazionale di fine novembre) e da varie iniziative tra le quali si segnala “Dona-Cibo”, una raccolta annuale effettuata presso le scuole. Si segnala l’esigenza di un magazzino più capiente per facilitare la gestione degli alimenti e il lavoro dei volontari.

Caritas DiocesanaVia Vittorio Veneto, 11 - 64100 Teramo Direttore: don Igor Di Diomede Tel./Fax 0861/241427 E-mail: [email protected]: www.caritasteramoatri.it Costituita nel 1974 dal Vescovo Abele Conigli, sulla base dello Statuto Nazionale, e in seguito diffusa in alcune parrocchie della Diocesi, Caritas Teramo - Atri non poteva mancare al tavolo della povertà. L’ente eroga numerosi e preziosi servizi tra i quali ricordiamo: ambulatorio medico, centro di ascolto, raccolta e distribuzione vestiario, servizio mensa e l’emporio della solidarietà (Via Tevere, 38 Teramo), un piccolo supermercato rivolto a nuclei familiari in condizioni di accertato disagio.

Centro di Accoglienza “Dono di Maria” Onlus Via Traversa Torricelli, 1564021 Giulianova Lido (Teramo) Presidente: Santina Di DomenicoTel. 085/800.91.11 - Fax 085/802.64.54Cell. 349.8145988 - 393.6699198 340.6679699E-mail: [email protected] Aperto tutti i giorni, il Centro, iscritto al Registro re-gionale delle O.d.v. dal 1994, cerca di rispondere, nonostante la scarsità di risorse, a svariati bisogni.

Cooperativa sociale a.r.l. “L’Aquilone”Via Traversa Torricelli, 1564021 Giulianova Lido (Teramo)Presidente: Silvana CianellaTel. 085.8009111E-mail: [email protected] La missione della cooperativa giuliese si può con-siderare un’evoluzione dell’esperienza del Centro di Accoglienza “Dono di Maria”. Offrire assisten-za, nel doposcuola e in attività ricreative, specie ai ragazzi appartenenti a nuclei familiari numerosi, rappresenta il principale ambito operativo di “L’A-quilone”. Attualmente ci sono 30 bambini delle elementari affidati a insegnanti volontarie. Tra le esigenze, spicca la necessità di maggiore perso-nale per assistere i disabili, e una gran quantità di alimenti per l’infanzia.

Federazione Nazionale Societàdi San Vincenzo de’ PaoliConferenza “Stella Maris” Giulianova Via Marconi ,s.n.c. - 64021 Giulianova (Teramo) Referente: Paolo Massacesi Tel. 085.8007287 - 8008047Cell. 333.631817E-mail: [email protected] Da non confondere con i Gruppi di Volontariato Vincenziano, la Società di San Vincenzo, presen-te in Italia con oltre 13.000 membri distribuiti 1400 conferenze, risale al 1830 e allo studente Fede-rico Ozanam che decise di “passare dalle parole all’azione”. La mancanza di una sede propria e la cronica scarsità di risorse economiche rappresenta per la Conferenza “Stella Maris” un serio ostacolo al perseguimento dei propri fini istituzionali, quegli stessi fini tracciati da Ozanam sull’esempio di San Vincenzo de’ Paoli, il Santo della carità.

I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI

Page 18: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Gruppi di VolontariatoVincenziano A.I.C. ItaliaComitato Comunale di TeramoPiazza G. Verdi, 20 - 64100 TeramoPresidente: Filomena Catitti Cell. 329.7142438I Gruppi di Volontariato Vincenziano traggono la loro origine da le Sorelle della Carità. Oggi, come allora, le volontarie, note in seguito e sino al 1960 come Dame di Carità, aiutano i fratelli meno fortu-nati, ispirandosi agli insegnamenti del Santo fran-cese fondatore delle “Figlie della carità”, le suore “cappellone” per Via del copricapo adottato sino a gli anni ’50 e presenti in alcune strutture ospeda-liere. Nella nostra città le Vincenziane, coordinate da un Comitato Comunale, si riuniscono presso le chiese di S. Antonio, Madonna del Carmine, Ma-donna della Cona, Sacro Cuore e Duomo, assisten-do circa 300 famiglie in difficoltà, consegnando ali-menti e, se necessario, pagando bollette.

______________

Per concludere, al TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE, aderenti al Progetto “A tu-tela di tutti” – cucina da campo, troviamo:

Associazione Corpo Volontari Protezione Civile“Elpidio Di Girolamo” Roseto degli AbruzziVia C.da Fonte dell’Olmo, snc64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo) Presidente: Asperino Di Nicola Tel./Fax 085.8936057Cell. (emergenza) 328.4167522E-mail: [email protected] Iscritta, dal 2005, all’Albo Nazionale del Volonta-riato di Protezione Civile, l’associazione rosetana svolge, nel suo territorio di appartenenza, un’attivi-tà molto apprezzata. Associazione Corpo Volontari Protezione Civiledi Torano Nuovo Onlus Via Roma, 12/a(c/o palestra Comunale)64010 Torano Nuovo (Teramo) Presidente: Roberto Pennesi Tel. 0861.82361 (Municipio)Cell. 340.5346396E-mail: [email protected] Si costituisce il 28 aprile 2011 con una quarantina di soci formati, grazie al Coordinamento provincia-le di protezione civile. L’associazione presta la sua opera in occasione di fiere e gare ciclistiche.

C.I.V.E.S. – Corpo di Intervento Volontariodi Emergenza e Soccorso OnlusVia Potito Randi, 8 (ex Villeroy) 64100 TeramoPresidente: Mauro D’UbaldoTel. 0861.220477

Cell. emergenze 333.9310669 - 347.3357804E-mail: [email protected] Impegnata in diversi settori, inclusa la formazione per aspiranti volontari, ma l’esperienza più impor-tante è quella maturata sul fronte incendi.

Corpo Volontari Protezione CivileCorropoli OnlusVia S. Giuseppe, 2364013 Corropoli (Teramo) Presidente: Mario Di Saverio Tel. 0861.82179 0861.856914Cell. 320.5799280 340.5575788E-mail: [email protected] Web: www.procivcorropoli.it Fruttuose, durante le svariate missioni, le esperien-ze maturate con associazioni appartenenti a regioni limitrofe.

Corpo volontari di Protezione Civile“Gran Sasso d’Italia” Morro d’OroC.da Piano Cesare, s.n.c. 64020 Morro D’Oro (Teramo) Presidente: Luciano Del Nibletto Tel. 085.4163993Cell. 331.6299282 333.9927905E-mail: [email protected] [email protected] C.V.P.C. di Morro D’Oro conferma, anche per il 2016, la volontà di partecipare ai “Campi scuola – anch’io sono la protezione civile”. Un progetto promosso dal Dipartimento della Protezione civile e teso a diffondere la cultura della protezione civile tra i giovani.

Corpo Protezione Civile Pineto OnlusVia Largo della Chiesa, 1(c/o chiesa Borgo S. Maria) 64025 Pineto (Teramo) Presidente: Giovanni Cagliostro Cell. 377.2774135 333.4063800E-mail: [email protected] Spesso l’operato dei volontari è silenzioso non ama clamori. Su questo stile opera il C.P.C. della “città dei pini” che recentemente (21 marzo) ha inaugura-to un corso base aperto ad aspiranti volontari di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

Corpo Volontari Protezione Civile Silvi Onlus Via Roma, 19064028 Silvi Marina (Teramo) Presidente: Romano FanìTel./ Fax 085.930035Cell. (H24) 328.8791212 E-mail: [email protected] Web: www.protezionecivilesilvi.it

I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI

Page 19: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Il C.V.P.C. di Silvi nasce il 19 gennaio 2002, sprona-to dal Comune e con il sostegno della Protezione civile di Mosciano.

Corpo Volontari Protezione Civile Tortoreto Onlus sezione “Matteo Vannucci”Via Napoli(c/o Palazzetto dello Sport)64018 Tortoreto Lido (Teramo) Presidente: Loredana CifàTel. 0861/78.64.58Fax 0861/78.84.87E-mail: [email protected] Fondata (2009) per affiancare la protezione civile di Corropoli, la sezione è intitolata ad uno studente morto nel terremoto aquilano del 6 aprile. Il Corpo volontari collabora anche con altre associazioni.

Croce Rossa ItalianaComitato Locale di Giulianova OnlusVia Simoncini, 41/A64021 Giulianova (Teramo) Presidente: Adriano Renzo VoogtTel. 085/800.78.47Fax 085/802.87.32E-mail: [email protected] [email protected] Con il Decreto legislativo n° 178 del 2012, Croce Rossa Italiana è entrata a pieno titolo nel Terzo Set-tore, assumendo la natura giuridica di associazione di promozione sociale, e mantenendo una capillare presenza territoriale attraverso Comitati regionali, provinciali e locali.

Gruppo Radiocomunicazioni EmergenzaTortoretoVia Napoli (c/o Palazzetto dello Sport)64018 Tortoreto Lido (Teramo) Presidente: Franco CartoneFax 0861.1994545 Cell. 393.9271059 - 329.6190262E-mail: [email protected] Il Gruppo nasce per volontà di associazioni che operano già, a livello nazionale, nel settore delle ra-diocomunicazioni in emergenza e intendono, man-tenendo la propria autonomia associativa, contri-buire a formare una struttura di volontariato per interventi a supporto del Dipartimento Nazionale in caso di emergenze. Gruppo Volontari Protezione civile Giulianova Onlus Via G. Di Vittorio, s.n.c.(c/o centro commerciali “I Portici”)64021 Giulianova (Teramo) Presidente: Michele Maruccia Tel./ Fax 085.8028661 Cell. 340.3236593 - 347.0516453 - 349.7605846 E-mail: [email protected] [email protected]

Web: www.protezionecivilegiulianova.it Nata nel 2005, ha ricevuto delle benemerenze per il servizio prestato a L’Aquila in occasione del sisma 2009.

Protezione civile Val Vibrata Onlussede di S. OmeroVia Metella Vecchia,764027 S. Omero (Teramo)) Presidente: Rossano Ruggieri Tel./ Fax 0861.887469 Cell. 335.8140755 E-mail: [email protected] *Capofila del progetto “cucina da campo”, P.C. Val Vibrata si costituisce nell’anno 2000, grazie alla sensibilità dell’Amministrazione municipale e al so-stegno della Protezione civile di Mosciano. Società Nazionale di Salvamento“Per la Sicurezza della vita sul Mare”Sez. territoriale di Teramo sede in Tortoreto Lungomare Sirena, 594 Direttore di sezione: Domenico SuraceTel. 0861.789177Cell. 347.9123011E-mail: [email protected] Iscritta, dal 1997, all’Albo Nazionale di Protezione civile, la sezione Salvamento di Tortoreto lido cura la prevenzione e il soccorso di incidenti in mare e organizza periodici corsi per “bagnino di salvatag-gio”.

Volontari Protezione civile “Gran Sasso d’Italia” OnlusVia Terracini, 16/1864023 Mosciano S. Aangelo Presidente: Alessandro Lellii Tel. 085.8062525 (H24)Fax 085.7992958E-mail: [email protected] La più antica (1990) associazione di protezione ci-vile della nostra provincia, e i numerosi volontari ne vanno giustamente orgogliosi. Esperienza e accu-rata logistica contraddistinguono l’operato di que-sta decana alla quale, nel corso degli anni, sono stati conferiti riconoscimenti dalla Regione, dal Di-partimento di Protezione civile e dalle popolazioni soccorse. Attualmente la copertura nei servizi viene assicurata dalle sezioni di Alba Adriatica, Bellante, Civitella Del Tronto, Croce Amica di Colleranesco, Mosciano, Notaresco e Valfino.

I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI

Page 20: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

NICOLETTA,MICHELA,ANTONIETTA,PAOLOE ALESSANDRA:LE VOCICHE ACCENDONO I RIFLETTORISULL’AUTISMOdi CATIA DI LUIGI

A pochi giorni dall’approvazione in Senato del disegno di legge sull’autismo e dalla nascita della Fondazione Italiana per l’autismo, si

sono tinte ancora una volta di blu tante città, in Italia e nel mondo, lo scorso 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’auti-smo. Simbolo della giornata – dedicata questa volta al tema del lavoro – è il colore blu, in quanto «tinta enigmatica», che risveglia il desiderio di conoscen-za e di sicurezza. Nell’ambito di “Light it up Blu”, evento indetto dall’ONU in tutte le città del mondo, da Sydney a Rio de Janeiro, da Parigi a New York passando per le Cascate del Niagara fino ad arrivare a Teramo, piazze, monumenti e palazzi si sono co-lorati di blu per «accendere i riflettori» e dimostrare vicinanza alle persone affette da questo disturbo e alle loro famiglie, ma anche per invitare le istituzio-ni ad occuparsene di più.L’autismo, come è stato ribadito nel corso della ma-

nifestazione promossa a Teramo dall’Anffas, dal Comune di Teramo, dal Centro Servizi per il Volon-tariato e da tanti altri enti solidali, non è una malat-tia, ma un disturbo dello sviluppo neurobiologico che impedisce a chi ne è affetto di interagire in ma-niera adeguata con le persone e con l’ambiente. Si manifesta con un’ampia gamma di livelli di gravità, tuttavia tutti coloro che ne sono affetti presentano tipiche difficoltà nell’interazione sociale alterata, problemi nella comunicazione verbale e non ver-bale e di immaginazione, nelle attività e interessi insoliti o estremamente limitati. L’autismo è una condizione che, con coraggio, le mamme teramane lottatrici e indomite come Nicoletta, hanno scelto di raccontare in una piazza Martiri gremita. «Fino ad un anno e mezzo - esordisce la giovane mamma - mio figlio non aveva problemi. Poi ho iniziato a notare cose strane. Non rispondeva se lo chiama-vamo, ad esempio. E così inizialmente pensai fosse

UNA CITTÀ IN BLU

20 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 21: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

sordo. Però correva e andava verso la televisione quando andavano in onda le pubblicità. Credetemi, non è stato facile. Tutti in famiglia mi ripetevano “il bambino non ha nulla”. Mamme… qualsiasi dub-bio, non abbiate paura. Nascondersi, avere paura non serve. Mio figlio è autistico, ma per me è per-fetto così com’è. Ricordatevi che non siete sole ma siamo in tante». E l’invito a parlarne lo lancia an-che Michela: «Parlatene. L’autismo ha bisogno di parole, di essere conosciuto. Non nascondetevi nel silenzio». E insieme a lei, Antonietta: «All’inizio è stato un po’ complicato, perché siamo stati presi tutti dallo sconforto. Oggi ne parliamo. Siamo qui a testimoniare». Anche Osvaldo parla delle difficoltà provate inizialmente: «Non è facile accettare, ma piano piano impari a conviverci. Non puoi abban-donare un bambino a se stesso. I bambini autistici devono vivere nella maniera più normale possibile. Il nostro compito, pertanto, è quello di renderlo il

più autonomo possibile, permettendogli di fare tutto quello che fanno gli altri. Io sono stato fortunato, poiché i compagni di scuola lo hanno abbracciato e fatto sentire uno di loro. Anche i bimbi del vicinato lo tengono in considerazione e lo chiamano non ap-pena scendono in strada a giocare. La normalità lo fa vivere bene».Alessandra e Paolo, che insieme hanno scelto di dare la propria testimonianza, non nascondono le difficoltà che hanno visto aumentare con il passare del tempo. «I problemi non spariscono, e con la cre-scita aumentano. Mio figlio - spiega Alessandra - ha 23 anni ora. Negli ultimi tempi sono insorte altre problematiche, per cui non riusciamo più a gestirlo e così abbiamo pensato di affidarlo nelle mani di persone specializzate. Con loro anche nostra figlia, autolesionista, è cambiata. L’autolesionismo lì vie-ne tenuto sotto controllo. Cosa dirvi - conclude la solare Alessandra - nei momenti di sconforto l’u-

Una platea di giovanissimi studenti in ascolto mentre, durante la Giornata della consapevolezza dell’autismo, si alterna-no le testimonianze delle famiglie e di chi vive direttamente il problema

GIUGNO 2016 | | 21CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 22: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

nione tra moglie e marito fa la forza». Arriva da un’esperienza non po-sitiva Sabrina, che è una mam-ma un po’ più attempata e guarda pertanto al futuro del suo ormai uomo. «Ci vuole il “durante noi”, non solo il “dopo di noi”. Nella mia esperienza i cinque anni di scuola elementare non sono stati belli. Franco ha cominciato a la-vorare alle medie, tanto da riusci-re a studiare Cyrano de Bergerac. A 19 anni, purtroppo, all’autismo si sono aggiunte delle crisi epilet-tiche che lo hanno portato quattro volte in rianimazione. E poi sono cominciati i problemi di male as-sorbimento, che oggi gli impedi-scono di mangiare».Attorno a Nicoletta, Michela, Antonietta, Osvaldo, Alessandra e Paolo, ruotano assistenti, in-segnanti ed educatori che si in-camminano lungo un viaggio di conoscenza e di scoperta, alla fine del quale l’autismo farà meno paura. Non solo: fornirà infor-mazioni e strumenti più efficaci per poter rendere un bambino con autismo un adulto indipendente, migliorandone sensibilmente le capacità comunicative e le abilità sociali. Il tutto analizzando i pun-ti di forza e di debolezza dell’am-biente scolastico, familiare e

della società in generale, metten-done in luce sia gli ostacoli sia le risorse a disposizione. Maria Luisa, assistente educati-va, ogni giorno osserva i bambini autistici per valutarne le capacità, studiarne le preferenze utili per attirare la loro attenzione. «Tut-to deve essere accompagnato da tanto amore e fermezza - aggiun-ge -. Gli ostacoli più difficili si incontrano nel momento di cri-si. Ma ci vuole pazienza, amore e fermezza. E poi un’equipe di lavoro che coinvolga la famiglia e la scuola». Elena, insegnante di scuola primaria spiega che «i bambini autistici sono tutti diver-si. Per questo ciò che chiediamo è la collaborazione e il supporto per ricostruire il vissuto del bam-bino. Collaborare tutti insieme per l’inclusione del bambino. I bambini non sono spesso un pro-blema, perché hanno una grande capacità di accoglienza; a volte le difficoltà le incontriamo con i ge-nitori dei compagni. Spesso sono più gli adulti che non i bambini ad avere problemi». Jenny, edu-catrice della Fattoria Didattica, è un’esperta delle attività tecniche e cinofile. «Noi ci focalizziamo sul gioco - spiega - perché per noi è fondamentale educare attraver-so il gioco. Attraverso il legame

con i cavalli insegniamo loro le regole e cerchiamo di tirare fuori le emozioni». Al momento non esiste una cura per questo disturbo, ma la dia-gnosi precoce, interventi riabili-tativi specifici e un’educazione strutturata possono potenziare le capacità del bambino, ma an-che ridurre i comportamenti pro-blematici e migliorare la qualità della sua vita, perché, a parità di danno biologico o neurologico, la differenza tra due bambini - e due futuri adulti - la fanno il contesto affettivo familiare e le opportuni-tà di educazione ed inserimento che la vita riconosce loro.

UNA CITTÀ IN BLU

IL LIBRO DI CONCEZIO PER SOSTENERE IL METODO ABA

Un libro per sostenere l’attività di due asso-ciazioni di volontariato. Si tratta del vo-

lume di poesie dialettale “Ndè preoccupà, ce penze j’” di Concezio Del Principio. L’inizia-tiva, patrocinata dalla Provincia di Teramo, ha uno scopo benefico. Il ricavato della vendita del libro sarà infatti interamente devoluto all’as-sociazione Ob.ABA di Atri, per la promozione del metodo ABA (Applied Behavior Analysis) che si occupa del trattamento di patologie riconducibili allo spettro autistico attraverso un metodo riabilitativo compor-tamentale di tipo intensivo, e all’Unione italiana ciechi se-zione di Teramo. L’autore, Concezio Del Principio, fondatore e presidente dell’associazione Ob.ABA, ha presentato l’iniziativa in-sieme al presidente dell’Uic Teramo Italo Di Giovine. La famiglia di Concezio affronta quotidianamente le difficol-

tà patologiche di un figlio affetto da una grave forma di autismo. Da questa esperienza e dalla necessità di sostenere altre famiglie, spesso de-moralizzate e frustrate dalla difficoltà e dall’im-possibilità di migliorare le cose, sono nate Ob.ABA (Obiettivo ABA) e l’idea del libro. A.B.A. è l’acronimo di Applied Behavior Analysis (tradotto in italiano con Analisi Com-portamentale Applicata) ed è la scienza applica-

ta che deriva dalla scienza di base conosciuta come Analisi del Comportamento. L’efficacia dell’ABA applicata all’au-tismo è riconosciuta già a partire dai primi anni ’60 ma è dal 1980, quando l’autismo era considerato una patologia incurabile, che è stata dimostrata l’efficacia dei suoi inter-venti comportamentali intensivi in oltre il 47% dei pazienti coinvolti.

Nella foto, Concezio Del Principio con il presidente dell’UIC Teramo Italo Di Giovine

Page 23: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

UNA CITTÀ IN BLU

“Sono la mamma di un ragazzo speciale di 27 anni. Un ra-

gazzo meraviglioso di nome Valerio. Vi assicuro che da piccolo

era come i vostri bambini: molto speciale. Mi dicevano: «Non

c’è una ricetta, o una cura» ma io vi dico che una ricetta c’è:

tanto amore. Tanta pazienza. Convincersi che possono farce-

la. Dare loro fiducia. Insegnare loro tutto! Insegnare perché

possono imparare tante cose, ma se non gli viene insegnato….

Come possono imparare? Lottare per loro.

Noi genitori dobbiamo lottare e non credere a chi ci dice: «Pro-

blemi li ha la madre (o il padre) che non vuole accettare i pro-

blemi del figlio».

Oppure a chi dice: «A cosa serve? Tanto non può capire…».

Ho incontrato nel mio cammino molte persone bravissime che

mi hanno aiutato. Altre un po’ meno, ma le ho dimenticate.

Questa è la mia cura. Ho anche pregato molto nei momenti

di sconforto. Valerio, io e la mia famiglia ce l’abbiamo messa

tutta. Oggi vi devo dire che siamo felici di avere una persona

speciale con noi.

Vi faccio tanti auguri e vi voglio esortare con un ultimo invito:

Non arrendetevi MAI!”

“30 giugno 2008… ore 9.45… arrivi tu, 3 chili e 9 di perfezione assoluta, due braccia,

due gambe, due occhioni neri e tanti tanti capelli.

Mille sogni, mille pensieri, mille domande.

Morivo dall’idea di vederti crescere, vedere le tue conquiste, vederti prendere il volo…

Dopo qualche anno… tutto è cambiato.

L’autismo è entrato nella nostra vita come una folta nebbia, che ha offuscato il fu-

turo.Lo sconforto, la paura, il buio. Tutto… da riprogrammare e la paura di non f

arcela.

Però, amore mio, a distanza di quattro anni, ti dico grazie, grazie di avermi reso

una mamma migliore.

Non posso prometterti che il nostro futuro sarà una passeggiata… ma sappi che anche

nei momenti bui, io ci sarò. Sarò il tuo faro e il tuo porto sicuro, ti terrò stretta

la mano e affronteremo tutto insieme. Non ti lascerò mai fino al mio ultimo respiro.

Ogni giorno quando vedo il tuo sorriso, il tuo sguardo… penso veramente che sei un bam-

bino speciale.

Che sciocca che sono stata… come ho fatto a pensare anche solo un minuto… di non es-

sere una mamma fortunata? Amo tutto di te!

Amo il tuo sguardo distratto, i tuoi discorsi non detti, i tuoi strani momenti.

Mi batterò per far sì che la parola autismo… non faccia più paura a nessuno.

Mi batterò per far capire che autismo non vuol dire: VOGLIO STARE SOLO.

Mi batterò per far capire che l’autismo non è un malattia, ma una condizione, un modo

diverso di essere e di vedere il mondo.

Per l’autismo non esiste medicina, ma l’unica cura siamo tutti noi, con la conoscenza e

l’inclusione.

Ce la farò amore…

L’autismo fa parte di te, ma non rappresenta tutto ciò che sei, tu sei molto più di

una diagnosi.

Tu sei tu… unico e meraviglioso.

Ogni giorno mi rinnamoro di te.Ti amo, la mamma.

Letterea figlispeciali

Page 24: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

UNA CITTÀ IN BLU / RIFLESSIONI

Non amo molto le ricorren-ze e le feste a tema. La festa della donna, quella

del papà, della mamma, del nonno e tutte le altre. Sono condizionato, lo ammetto, da quello che diceva mio padre, Luigi Braccili. «La fe-sta degli innamorati è solo la festa dei Baci Perugina». E come dargli torto. Fai una festa il giorno tot e poi molti continuano a fregarsene del soggetto festeggiato. La fe-sta della consapevolezza intorno alla sfera autistica, come le altre, registra in tv o sui giornali pagi-ne speciali con toni che oscillano dal patetico al falso amorevole. Per 364 giorni, ma non sbaglio a scrivere 365, esclusi i bisestili, spesso non c’è proprio festa nei protagonisti della stessa. E allora la festa diventa un giorno più ama-ro quando due genitori, stipendio pro capite 1.400 euro, rinunciano alla metà per usufruire del part-time allo scopo di seguire un figlio autistico e poi arriva la sorpresa. È la storia di Concezio, che ha in-vestito tutto sul figlio più debole Daniele, un figlio debole ma che regala un percorso bello, forte e costruttivo in cui padre, madre e tre figli credono più di altri con gli stessi ruoli, perché la debolezza di Daniele si trasforma nella forza di una famiglia intera e solo Dio sa quanto sia importante la forza di una famiglia che oggi crolla al mi-nimo problema e va in crisi quan-do i soldi sono pochi.Loro potrebbero stare meglio con 2.800 euro, somma degli stipendi di mamma e papà, parcheggiare in un posto buio del cuore il figlio

disabile e incrementare i loro in-troiti e quelli dei figli sani attra-verso l’accompagnamento. Invece portano avanti un programma non riconosciuto dalle Asl, investono su Daniele e ogni miglioramento è una festa non paragonabile a quel-la sulla festa della consapevolezza dell’autismo. Stanno meglio con 1.400 euro, la metà dello stipendio di mamma e papà. Sono i miracoli dell’etica della famiglia che non si vendono nel supermarket in cui il proprietario, conoscendo Daniele, ha accettato di usufruire del lavoro a metà della mamma. Poste italia-ne, dove Concezio lavora come porta lettere, no. Ha mandato una lettera il solerte dirigente romano - che, provo ad indovinare, non ha un figlio autistico – per dire che Concezio deve tornare al tempo pieno. Le Poste hanno bisogno di lui. Concezio ha scritto al pre-sidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al solerte dirigente delle Poste. «Se mi allontano da mio figlio un giorno intero, Danie-le regredisce». E chissenefrega, si può leggere nell’atteggiamento delle Poste che non hanno risposto all’appello. Per essere precisi, ha risposto prima il presidente del-la Repubblica Mattarella che ha chiesto alle Poste di interessarsi al caso. Mattarella ha risposto prima della società per azioni che, solo dopo l’intervento del Capo del-lo Stato, ha convocato Concezio. Che sfumatura di blu diamo a que-sta storia?Un’altra. Alessandra e Paolo non possono avere figli. Decidono di adottare Gianmarco, poi pieni di

amore chiedono al governo bul-garo di adottare anche la sorella più piccola. I bimbi crescono, en-trambi autistici. La più piccola è autolesionista. «La coppia non era in grado di gestirla - ci dice Dario Verzulli, che come antidoto alle ingiustizie si è inventato l’associa-zione Abruzzo Autismo -. La ra-gazzina è da tempo a Cicciano, in Campania». Alessandra e Paolo, che non riuscivano a gestire i due figli, vanno a trovare la piccola e vivono l’amore per Gianmarco che, crescendo lui e invecchiando loro, diventa pesante da gestire. Purtroppo la malattia avvicina il comportamento del figlio alla fi-glia. Poi la decisione di chiedere anche per Gianmarco il trasferi-mento a Cicciano, visto che la pic-

TANTE, TROPPE SFUMATURE DI BLU

24 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

di UMBERTO BRACCILI

Page 25: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

TANTE, TROPPE SFUMATURE DI BLU

cola è migliorata e non di poco. È amore di genitori quella che guida la coppia. Per ottenere il trasferi-mento a Cicciano, ne sono io pro-tagonista, la burocrazia ci si mette a tal punto che il sottoscritto pensa che la Asl di Teramo non voglia trasferire Gianmarco a Cicciano per risparmiare. La coppia alla fine ce la fa grazie a Dario Verzulli di Abruzzo Autismo che sbroglia la burocrazia che tutto distrugge. Alessandra e Paolo accompagna-no Gianmarco dalla sorella a Cic-ciano. Voi vi aspetterete la libera-zione. Invece mi chiamano quasi in lacrime. I figli, anche se non sono usciti dal tuo grembo, sono tuoi figli e Cicciano è troppo lon-tano per andarli a trovare sempre.In Abruzzo esistono tante strutture chiuse che potrebbero accogliere i tanti figli che sono a Cicciano, Forlì, Firenze, insomma sparsi per l’Italia con rette pagate dalla Regione Abruzzo molto salate. L’autismo è purtroppo in aumento e purtroppo ancora non si sa per-ché. In Abruzzo ci sono strutture chiuse, finanziate nel passato dalla Regione o da associazioni. Potreb-bero accogliere questi ragazzi e far felici i genitori, spesso anziani e quindi affaticati.Chiedo il perché all’assessore re-gionale alla sanità abruzzese. Lui risponde: «Stiamo lavorando per farlo».Una risposta inutile, non è la po-litica del fare questa. Il bacio Pe-rugina di mio padre Luigi Braccili ritorna alla mente. È un cioccolati-no amaro.

GIUGNO 2016 | | 25CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Nell’opera di divulgazio-ne sociale che anche la medicina ha necessità di

operare favorendo, tramite le as-sociazioni delle persone affette dai vari disturbi, la conoscenza delle malattie e le relative oppor-tunità di cura, nonché importanti raccolte fondi per finanziare la ricerca, anche l’autismo occupa uno spazio di interesse comu-nicativo sociale. Colpiscono in questo caso la particolare termi-nologia utilizzata e il ruolo as-sunto dall’ONU nella risoluzio-ne 62/139 del 2007 per indicare il 2 aprile Giornata per la consa-pevolezza dell’Autismo.La scoperta di tale disturbo ha attraversato fasi di interpreta-zione decisamente contrapposte passando da letture di tipo psi-chiatrico, connesse a relazioni affettive genitrici della malattia, a descrizioni di funzionamen-to neuropsicologico atipico con manifestazioni comportamentali sulla base di un disturbo di svi-luppo biologicamente determi-nato.Su tali opposti fronti si è genera-to negli ultimi trent’anni un pro-cesso di chiarimento culturale ed operativo da cui emergono utili evidenze diagnostico prognosti-che. Chi ha avvicinato professio-nalmente le persone con autismo nello stesso lungo arco di tempo è testimone diretto di un vertigi-noso cambio di posizione cultu-rale ed atteggiamento di cura.La valutazione delle sensibilità individuali, la possibilità di ac-cedere a misure di intelligenza e la verifica di una competenza cognitiva nei bambini autistici, così come le difficoltà dispras-siche interferenti con le per-formances motorie comprese quelle connesse al linguaggio, hanno spostato il fulcro opera-

tivo sull’esercizio abilitativo del bambino agganciato relazional-mente grazie ad una socialità eli-citabile nel bambino stesso.A fronte di tanta operatività, in un processo sincronico, è stato possibile valorizzare la diver-sità dei quadri clinici personali cominciando a definire non più l’autismo ma gli autismi fino ad utilizzare il contenitore dello spettro autistico per esprimere la variabilità non della malattia ma delle “condizioni”.Ed è proprio su questo che si apre il fronte dell’operatività attuale illuminata dai progressi scientifici, dall’impegno profes-sionale connesso alla consape-volezza/conoscenza dei risultati suffragati dalle evidenze.Gli imperativi che dettano le azioni culturali sociali non pos-sono che essere:• diffusione della diagnosi pre-coce;• tempestività della presa in cari-co globale e continuativa;• progettazione individuale e personalizzata;• ottica dell’ intero arco di vita.Infine, a cornice di tali impegni, la convinzione centrale: poi-ché tra la base biologica e l’e-spressione clinica c’è di mezzo la complessità della persona e della sua esperienza “…prima LA PERSONA poi GLI AUTI-SMI”. L’invito, rassicurante e di fiducia è quello di ascoltare le esperienze delle persone con autismo e i loro familiari, uma-nità viva e pulsante di storia e desideri da accompagnare, con rispetto umano e competenza professionale, verso lo sviluppo delle proprie risorse esistenti ed attivabili.

*Direttore operativoFondazione ANFFAS Onlus

Prima la persona,poi gli autismi

di IDETTA GALVANI*

Page 26: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

UNA CITTÀ IN BLUPHOTOGALLERY

Page 27: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Teramo colorata di blu in occasione della Giornata per la consa-pevolezza dell’autismo.Tanti i partecipanti e le presenze d’eccezione, come quella del sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli (in alto, con il presidente del CSV di Teramo Massimo Pichini) e il consigliere re-gionale Giorgio D’Ignazio). A sinistra, la madrina della manifesta-zione Tiziana Di Sante e le testimonianze dei genitori.

Page 28: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

MONTORIO, cinquantanuovi volontari sono prontiad entrare in azione

LE NUOVE NATE

di CATIA DI LUIGI

«A breve è prevista una imponente

simulazione, un’esercitazione che coinvolgerà

l’intera cittadinanza»

28 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

È stata inaugurata lo scor-so marzo, a Montorio, in via Settembrini, accanto

al cineteatro comunale, la nuova sede di Protezione Civile intito-lata a Mirko Di Lorenzo, un vo-lontario iscritto all’associazione scomparso prematuramente lo scorso dicembre. Fortemente vo-luto dall’amministrazione comu-nale guidata dal sindaco Gianni Di Centa, il corpo di Protezione Civile recentemente costituito si avvale oggi di un gruppo di cinquanta volontari del posto, formati attraverso un corso base organizzato gratuitamente dal Ci-ves di Teramo.Docenti qualificati si sono al-ternati affrontando tematiche importanti quali il ruolo della protezione civile, la sicurezza in fase operativa, l’uso dei dispo-sitivi di protezione individuale, la cartografia, le operazioni di antincendio boschivo, la psicolo-gia dell’emergenza e la gestione di eventi in emergenza. Il primo corso base ha così consentito

agli ottanta iscritti di conseguire l’attestato di formazione di vo-lontario di protezione civile. Di questi, cinquanta hanno dato la propria disponibilità a proseguire nell’’impegno e sono andati poi a costituire il nuovo gruppo.«Da quando ci siamo insedia-ti - ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Protezione Civile, Andrea Guizzetti - abbiamo vis-suto nel primo anno di legislatura avvenimenti che ci hanno segna-to. Diversi sono stati i momenti difficili affrontati, alcuni dovuti a condizioni meteorologiche av-verse, con distacchi di energia elettrica e mancanza di acqua in diverse zone e per diversi gior-ni, ingenti danni alla viabilità e rischi per il dissesto idrogeolo-gico. O l’esperienza della scom-parsa della piccola Katia che, fortunatamente, grazie ad un la-voro di squadra, è stata ritrovata e tutto ha avuto un lieto fine. Ci sono diverse associazioni di vo-lontariato operative sul territorio

da molti anni, che si contraddi-stinguono per il loro impegno nei momenti di bisogno affiancando in modo considerevole la strut-tura pubblica comunale e sem-pre pronte a supportare il Centro Operativo Comunale.Da molto tempo - ha proseguito Guizzetti - ci siamo organizzati per affrontare le varie emergen-ze. Ora stiamo lavorando al po-tenziamento del sistema di pro-tezione civile comunale. Grazie alla collaborazione con il Cives di Teramo, abbiamo formato vo-lontari specifici in affiancamento al già nutrito corpo di volontari delle altre associazioni presenti che, da sempre, si contraddistin-guono per il loro prezioso ed in-dispensabile operato».Il nuovo nucleo del Teramano darà supporto al Centro operati-vo comunale nel sistema di ge-stione delle emergenze, che può contare su una struttura efficien-te, costituita da personale tecnico ed operativo e da svariati mezzi, una sala radio ben attrezzata, un sistema digitale di videosorve-glianza e soprattutto il coinvolgi-mento diretto dei cittadini tramite il piano di emergenza. A breve, proprio per questo, è prevista una imponente simulazione, un’eser-citazione che coinvolgerà l’intera cittadinanza.

Page 29: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

CAMPLI, gli angeli dei “Monti della Laga”aiutano la popolazione

LE NUOVE NATE

GIUGNO 2016 | | 29CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

«Saranno impegnati nell’assistenza

durate le manifestazioni e lavorerannoper prevenire

le emergenze»

Anche Campli ha il nucleo comunale di protezione civile. Il suo nome per

esteso è “Monti della Laga – se-zione Campli” e ha sede nell’ex palazzo Marziale in piazza della Misericordia. «Compito istitu-zionale del nuovo organismo - ha spiegato il sindaco Pietro Quare-simale - è l’intervento in soccorso della cittadinanza in situazioni di emergenza che vedano coinvolto il territorio comunale. I volontari saranno impegnati in attività di assistenza alla popolazione anche in occasione delle manifestazioni di massa ed elaboreranno pro-poste volte all’informazione alla cittadinanza e agli studenti delle scuole in materia di previsione e prevenzione dei rischi civili e di gestione delle emergenze. Al-tri settori strategici di interven-to sono le attività di sostegno in ambito socio-assistenziale e di salvaguardia del patrimonio am-bientale». «Tra le prime attività promosse - ha detto il presidente dell’asso-ciazione, Davide Guiguet - ricor-diamo il primo corso di protezio-

ne civile, patrocinato dal Comune e articolato in una serie di incon-tri per spiegare finalità e attività generali del nucleo». Nell’ottica di una collaborazione con l’am-ministrazione comunale, il nuovo nucleo di protezione civile sta la-vorando in direzione del sostegno alle famiglie in difficoltà, attra-verso il progetto “AlimentiAmo-ci”, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali. Un’iniziati-va, questa, che sta coinvolgendo già da febbraio – come ha sot-tolineato l’assessore comunale alle politiche sociali, Valentina Di Francesco - i supermercati del territorio per far fronte alla situa-zione di povertà alimentare in cui versano molte persone e famiglie. I prodotti donati da chi aderisce all’iniziativa vengono distribuiti dal punto di raccolta “Vesti il tuo cuore”, allestito presso l’ex pa-lazzo Marziale, aperto ogni mer-coledì dalle 15 alle 20, e attivato in collaborazione con i volonta-ri della protezione civile e della Gioventù francescana”. «Ma il nostro operato - ha spie-gato Guiguet - va anche in dire-

zione del sociale. Lo scorso aprile ad esempio abbiamo aderito alla campagna del Telefono Azzurro. E poi ancora abbiamo fatto assi-stenza logistica e organizzativa alla manifestazione di quad “Gli affossati”. Continua il nostro coinvolgimento con la Colletta alimentare nel territorio comuna-le, che ci vede coinvolti ogni setti-mana nella raccolta e consegna di cibo, vestiario e materiale vario come passeggini, lettini, fasciatoi e altro. Con i nostri 40 volontari abbiamo anche formalizzato un accordo con “Gli affossati”, per il quale i soci sono a disposizione su base volontaria e per quanto fattibile con i quadricicli in caso di calamità naturali».

(cdl)

Page 30: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

La mia storia è profonda-mente legata al mondo del volontariato, al quale

continuo a dedicare tantissimo del mio tempo ed energie attra-verso alcune realtà associative regionali.Per questo motivo, quando nel 2012 sono stata invitata a far par-te del Comitato di Gestione dei

Fondi Speciali per il Volontariato della Regione Abruzzo, ho vissu-to quasi come un conflitto tale de-cisione dibattuta tra il rinunciare, per non togliere inevitabilmente del tempo alle mie opere di volon-tariato, e l’accettare, nell’ottica di poter contribuire in maniera più energica a servire questo mondo, attraverso l’azione del CoGe al fianco dei Centri di Servizio. Nel constatare che la mia partecipa-zione nel biennio 2012/2014 (in veste di vice presidente), poteva essere utile per la comunità del terzo settore, ho accettato di far parte del CoGe Abruzzo e, già da subito, mi sono accorta che la mia attività poteva essere di sostegno al Comitato Abruzzese, poiché i CSV rappresentano una grossa

occasione di aiuto per le OdV.Il CoGe Abruzzo, nel biennio 2014/2016 da me presieduto e coadiuvata dal vice presidente

di CARLA PANZINO *

LE NUOVE(E NON FACILI)SFIDE DEI CSV

«Grazie allacapacità di ascolto

e al lavorodi squadra,

i Centri di serviziosapranno

affrontare il futuro»

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO

30 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 31: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Carlo Vimercati, presidente della Con-sulta nazionale e consigliere nel CoGe Abruzzo. Nella pagina accanto, la presi-dente del CoGe Abruzzo Carla Panzino

I membri delCo.Ge 2014/2016

PRESIDENTE:Carla Panzino

VICE PRESIDENTE: Marino Iommarini

CONSIGLIERI:Carlo Vimercati Nicola Mattoscio

Pasquale Di FrischiaPierluigi Caputi Daniela Cozzi

Cristina De Luca Giannicola Scarciolla

Mario Crivelli

Marino Iommarini, ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche del presidente della Consulta Na-zionale, dottor Carlo Vimercati, dei due presidenti di Fondazioni come il professor Nicola Mat-toscio della Fondazione Pesca-rabruzzo e il dottor Pasquale Di Frischia della Carichieti, nonché del presidente del CoGe Lazio ed ex senatrice Cristina De Luca. Il Comitato ha lavorato al sostegno del Volontariato interfacciandosi direttamente con i quattro CSV abruzzesi, con grande impegno e dedizione nonché professionalità, acquisita grazie agli incontri pe-riodici e ai seminari organizzati dalla Consulta Nazionale.La Consulta si propone infatti di realizzare un collegamento per-manente tra i diversi Co.Ge per lo scambio e la valorizzazione delle esperienze maturate, non-ché per individuare e affrontare insieme aspetti critici e proble-matiche comuni, nell’ottica di realizzare al meglio il ruolo ed i compiti che la normativa riserva ai Comitati di gestione dei fon-di speciali per il volontariato. Infatti ho avuto modo di appro-fondire ancor di più la conoscen-za di questi Centri e, con questa, la possibilità di apprezzare ulte-riormente la loro importantissima funzione a favore delle OdV, an-che grazie all’ulteriore incarico come consigliere CoGe, in seno al Consiglio Direttivo del CSV di Pescara. Tale apprezzamento è poi cresciuto nel tempo trasfor-

mandosi in sincera stima, soprat-tutto quando, nel secondo man-dato, sono stata chiamata a pre-siedere il CoGe Abruzzo: questo prestigioso e oneroso incarico ha infatti favorito la possibilità di incontrare, nel corso dei lavori, i presidenti, i direttori e i colla-boratori dei quattro Centri abruz-zesi e mi ha dato occasione di valutare con maggiore contezza l’effettivo spessore dell’azione svolta a favore delle OdV.Un simile giudizio è certamente rafforzato dal fatto che i fondi di-sponibili degli ultimi anni sono stati sempre minori, pertanto i CSV sono stati chiamati a scelte virtuose di non poco conto: non è facile, infatti, mantenere con sempre minori risorse lo stesso standard qualitativo anche mi-gliorandolo sotto alcuni aspetti! Naturalmente occorre continuare sulla strada del miglioramento dell’efficienza della gestione e del massimo sforzo, nel cercare ogni possibile occasione in ambi-to di raccolta fondi extra Fonda-zioni Bancarie.Un tale auspicio è legato alla vista delle nuove sfide dettate dalla tri-ste situazione economico-finan-ziaria e, non ultimo, dalla riforma

della Legge sul Volontariato che certamente produrrà dei nuovi scenari con i quali ogni attore del sistema dovrà fare i conti. In que-sto senso però sono certa, e con me tutti i miei colleghi del CoGe, che i CSV sapranno affronta-re adeguatamente tali sfide per due motivi di estrema evidenza: la capacità di ascolto della base, quindi attenzione verso le istanze e le esigenze che provengono dal-le OdV servite, e la disponibilità a fare “squadra” tra di loro e con tutti coloro che hanno veramente a cuore questo prezioso mondo, al quale da anni dedicano il loro lavoro, con personale di grande capacità ed esperienza e senza il quale sarebbe difficile garantire un’attenzione capillare e di qua-lità verso tutte le organizzazioni di Volontariato presenti sul terri-torio.Il CoGe Abruzzo non può che rinnovare la sua storica disponi-bilità alla massima collaborazio-ne per operare costruttivamente al fianco del Volontariato abruz-zese attraverso i quattro CSV del-la Regione e, nel contempo, col-laborare con le Fondazioni Ban-carie (anche a livello nazionale), per il superamento dell’attuale crisi, riguardante l’assegnazione dei fondi per ogni Regione.

*Presidente del Comitatodi Gestione F.S.V. Abruzzo

«È stato impegnativomantenerecon sempre

minori risorselo stessostandard

qualitativo»

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO

GIUGNO 2016 | | 31CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 32: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

Coesione, condivisione, sicurezza, solidarietà, servizio civile, iden-

tità, volontariato, benessere e riuso dei beni comuni, riforma del Terzo Settore. Sono parole protagoniste della sesta edizio-ne del Festival del Volontariato a Lucca (14-17 aprile 2016), il cui tema propulsore, “Abitare le città invisibili”, mutuato dal romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino, richiama quella parte della città dove si anni-dano sacche di emarginazio-ne, ma allude anche all’opera silenziosa di buona parte del volontariato italiano, chiamato ad operare (leggi abitare) in un contesto che non sempre provo-ca l’attenzione della cronaca. Il Volontariato, dunque, da vero e proprio esercito del bene, pur

non amando le luci della ribal-ta, è sempre più consapevole delle sfide che lo attendono. Tra queste, la Riforma del Ter-zo Settore, giunta al traguardo e sulla quale il sottosegretario al welfare, Luigi Bobba, si è espresso con soddisfazione, soprattutto per l’impostazio-ne conferita al servizio civile universale e all’inserimento -

peraltro alquanto contrastato - dell’impresa sociale che per il padre della riforma rappresenta un’occasione storica per raffor-zare l’etica nel profit e ampliare le opportunità d’inserimento la-vorativo.In realtà l’attenzione del Festi-val 2016 si è soffermata sulle nuove generazioni, che un (abu-sato?) luogo comune descrive

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO

ABITARE LE CITTÀ

INVISIBILIdi VALERIO PICHINI

«Il Volontariato, da esercito del bene,

pur non amandole luci della ribalta,

è semprepiù consapevole

delle sfideche lo attendono»

Renè Magritte, Il castello dei Pirenei (1959), olio su tela

32 | | GIUGNO 2016CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 33: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

apatiche, disinteressate e senza sogni, una “generazione liqui-da”, per usare una definizione del sociologo polacco Zygmunt Bauman. Ma i nostri ragazzi sono così? Dall’incontro, il 15 aprile, con gli allievi dell’Isti-tuto superiore “Pertini” siamo usciti con tutt’altra convinzio-ne: gli studenti dell’Istituto lucchese ci sono apparsi maturi e altrettanto consapevoli che, nel lavoro come nell’impegno non profit, non c’è un futuro da comparse, ma un ruolo da protagonisti ad attenderli. Lo conferma il successo dell’espe-rienza di volontariato in Expo, il cui gradimento, Stefano Tabò, presidente del nostro coordina-mento CSVNET, ha definito im-barazzante. «Noi - ha aggiunto Tabò, riferendo l’esperienza meneghina - come Centro di Servizio, non abbiamo creato quel volontariato: lo abbiamo intercettato e favorito. Non im-maginavamo questo riscontro. Ha sorpreso anche noi per di-mensioni e immediatezza. La svolta avvenuta con Expo ci ha fatto capire che è in corso un cambiamento rilevante nel-la disponibilità al volontariato da parte di una platea di citta-dini che non sempre trovano la proposta adatta. Ribaltiamo

la logica con cui guardiamo al volontariato: dobbiamo contare un po’ meno chi lo fa e concen-trarci molto, invece, su chi non lo fa. Questo deve essere il pro-gramma per promuovere nei prossimi anni il volontariato in Italia che interpella certamente tutto il volontariato organizza-to e che noi, come CSV, stiamo già realizzando». Intanto, alle sollecitazioni del volontaria-to, il Governo ha risposto con un bando del Ministero dell’I-struzione Università e Ricerca da 470.000 euro per sostene-re progetti di promozione del volontariato nelle scuole. Ad annunciarlo, il ministro dell’I-struzione, Stefania Giannini, intervenuta, a Lucca, sabato 16 aprile, accanto al collega Bob-ba. Rivolgendosi ad un’attenta e qualificata platea, Il vertice di viale Trastevere ha spiegato che «le attività di volontariato saranno riconosciute nel curri-culum degli studenti e avranno una collocazione nella valuta-zione». In altre parole, credia-mo che la scuola, consapevole delle proprie criticità e dei pro-pri ritardi, e preso atto del valo-re del volontariato, abbia voluto inviare allo stesso una richiesta di aiuto. Non va tralasciato, infi-ne, che l’apporto del volontaria-

to può rivelarsi prezioso anche per il patrimonio dei beni cultu-rali. Philippe Daverio, anch’egli a Lucca, si è subito dichiarato strenuo sostenitore dell’ingres-so dei volontari nei musei. «Il mondo dei beni culturali deve guardare al volontario come ad una risorsa. In Italia – ha sot-tolineato il popolare critico –

il sistema dei musei di Stato è impermeabile alla presenza del volontariato. I dirigenti e i di-pendenti che gestiscono e lavo-rano in essi non accettano i vo-lontari. Perché nel nostro Paese, a differenza che all’estero, c’è quello che io chiamo un sacer-dozio museale e che, come tale, è inviolabile per i non addetti ai lavori».

IL FUTURO DEL VOLONTARIATO

Stefano Tabò, presidente di Csvnet, parla alla platea. Lo affianca Luigi Bob-ba, sottosegretario al Welfare e padre della riforma del Terzo Settore

«La riformarappresenta

un’occasione storica per rafforzare

l’etica nel profit e ampliare

le opportunità d’inserimento

lavorativo»

L’intervento del ministro dell’Istru-zione Stefania Giannini al Festival del volontariato a Lucca

GIUGNO 2016 | | 33CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 34: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

LA CHIESADIMENTICATA

MONUMENTI DA ACCUDIRE

Nella foto di Armando Di Antonio, si osservano le condizioni del tetto della chiesa di San Giuseppe,ormai parzialmente crollato, e la mancanza di parte della ringhiera, rimpiazzata da una transenna,

lungo la circonvallazione

Page 35: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

di VALERIO PICHINI

MONUMENTI DA ACCUDIRE

Riprendiamo la rubrica “Monumenti da accudire” per esaminare un edificio

di culto molto caro a generazioni di teramani: la chiesa di San Giu-seppe, edificata alla fine del ‘500 lungo la discesa omonima a pochi passi dal vecchio stadio comuna-le nel territorio della parrocchia di Santo Spirito. Sulle precarie condizioni del tet-to, l’associazione Teramo Nostra lanciò, un paio di anni fa, un ac-corato allarme, dal luglio scorso una triste realtà. Chiusa da diversi anni e in balia delle intemperie, San Giuseppe richiede interventi urgenti per

consentirne la riapertura al cul-to o - Curia permettendo - l’af-fidamento a qualche istituzione o associazione che ne assuma il patronato. Ma occorrono soldi, dove trovarli? Ricordiamo la re-cente mostra di capi d’alta moda, organizzata da Lions Club Tera-mo con la collaborazione dello stilista teramano Filippo Flocco e finalizzata ad una raccolta fondi da destinare al restauro dell’edi-ficio. Ma la lodevole iniziativa, vista l’esigua somma raccolta, rappre-senta un gesto simbolico per sen-sibilizzare istituzioni, associazio-ni e concittadini.Riteniamo, inoltre, che la chiesa dedicata al patrono dei lavora-tori, potrebbe essere inclusa in un progetto sul futuro della cit-tà voluto dall’amministrazione comunale. Si tratta di “Teramo South side”, un laboratorio per il recupero di contenitori vuoti, aree abbandonate o poco sfrutta-te da attuare con l’Università di Camerino (Il Centro, 18 marzo 2016). Una opportunità, quella in tandem con l’ateneo marchigia-no, che permetterebbe di salvare

un edificio che conserva un anti-co soffitto con decorazioni baroc-che, un altare ligneo dorato in oro zecchino pregevole opera di una bottega locale risalente alla metà del ‘600, e quattro tele (messe in sicurezza dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Pae-saggistici per l’Abruzzo) dipin-te, intorno al 1630, da un pittore polacco, Sebastianus Majewski. Il Majewski, giunto a Teramo in-torno al 1620, conquistò in breve tempo la fiducia dei teramani, realizzando diverse opere tra le quali, degne di menzione,la gran-de pala d’altare raffigurante San Berardo che celebra in armi, oggi conservata presso la sacrestia nuova della Cattedrale aprutina, e alcuni affreschi nel chiostro di Santa Maria di Propezzano, la cui attribuzione al Polacco è attestata dallo storico Nicola Palma. Una curiosità: in passato San Giusep-pe era custodita dalla famiglia Di Pietro della quale uno dei compo-nenti, Vincenzo, aveva nei pressi della chiesa una bottega per oro-logi da torre, prestandosi ad inter-venti di manutenzione su organi a canne di alcune chiese della zona.

GIUGNO 2016 | | 35CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La Rivista del NON PROFIT

Page 36: SIAMO PRONTI A RISPONDERE? · • AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU • MONUMENTI DA ACCUDIRE SIAMO PRONTI A RISPONDERE? Un uomo si sofferma a guarda- re una bacheca in cui, tra gli al-tri

CuoreCENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO

DELLA PROVINCIA DI TERAMO

La Rivista del NON PROFIT

Inviate le vostre fotoe i vostri articoli a

[email protected]

Scopri il nuovo sito del CSVwww.csvteramo.it