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Report Risorse Umane 2019
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REALIZZAZIONE: DARIO CERA - RESPONSABILE RISORSE UMANE SICILIACQUE
SAMUELE VASSALLO - COORDINAMENTO EDITORIALE E GRAFICA
HANNO COLLABORATO:GIOVANNI BELLAVISTA / LUIGI BONANNO / MASSIMO BURRUANO / CARLO CHIARAMONTE/
IOLANDA CIPRÌ / CATERINA LA ROSA / SIMONA MESSINEO / MAURIZIO SORCE / ANTONIO STORNIOLO / ORNELLA TOMASETTA
Tutti i dati si riferiscono al 30 novembre 2019
SOMMARIOt to
MAPPA DELLE RISORSE 4ALL INCLUSIVE 6 STATISTICHE PERSONALE 10CLUI-AS & SICILIACQUE 12STATISTICHE FORMAZIONE 14UOMO.MACCHINA 4.0 18AZIENDA E METAMORFOSI 24 STATISTICHE SICUREZZA 28RETI E IMPIANTI 30
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ALL INCLUSIVE
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Il tema della Diversità e Inclusione (D&I) rappresenta, oggi, uno dei cardini per comprendere come un’or-ganizzazione aziendale possa ritenersi allineata con i tempi e con la nostra contemporaneità.Questo tema è sempre stato presente nel nostro agire; ricordiamo come, negli scorsi Report Risorseumane, già nel 2011 abbiamo trattato “Generazioni a confronto” e nel 2010 abbiamo sottolineato con”Sensibilità femminile: un valore aggiunto”, l’importanza delle differenze di genere.
Vogliamo ribadire oggi che parlare di differenze in azienda vuol dire parlare di un potenziale valore ag-giunto, non solo, com’è dimostrato da molti studi, in termini economici e di sviluppo professionale adesempio nel campo dell’innovazione, ma significa soprattutto una potenziale crescita di quei valori per-sonali ed etici dei singoli sui quali un’azienda come la nostra, peraltro con la responsabilità di erogareun servizio di pubblica utilità, ha da sempre voluto sottolinearne l’importanza.
In un momento nel quale sia a livello nazionale che internazionale assistiamo sempre più, a tutti i livellie in tutti contesti, a uno stringersi sempre più all’interno del proprio perimetro e considerare chi sta al difuori di questo perimetro come colui da escludere, colui che minaccia la stabilità interna, crediamo inveceche atteggiamenti di confronto, rispetto reciproco, tolleranza, inclusione in tutte le sue declinazioni va-dano perseguiti senza alcun compromesso.
Siamo convinti che la capacità di sviluppare in azienda il tema della D&I sia strettamente collegata aduna politica con una programmazione di medio – lungo termine e che deve, sempre più, essere vissutacome una reale opportunità per l’organizzazione e non come un problema da dovere affrontare e gestire.
Riteniamo che per la nostra società tre siano le sfide più importanti da cogliere nei prossimi anni:
il tema età/generazioni con l’obbiettivo di una continua valorizzazione dei giovani, e promuovendosempre più la “contaminazione” tra generazioni diverse con il trasferimento della conoscenza tra sen-ior e junior e maggiore protezione delle figure senior;la questione del corretto bilanciamento tra lavoro e vita privata implementando in azienda modelli,per esempio, di smart working e altri strumenti per i dipendenti/giovani genitori;ulteriore sviluppo della differenza di genere.
A questo proposito abbiamo aderito con entusiasmo al “Patto Utilitalia - La Diversità fa la Differenza”,sottoscritto il 19 novembre da numerose società aderenti alla federazione, impegnandoci a mettere in attouna serie di strumenti atti a consolidare e monitorare lo sviluppo in azienda sul tema D&I. E lo abbiamo fatto consci che tutte le aziende come la nostra che erogano un servizio di pubblica utilitàe quindi con un importante legame sul territorio in cui operano, devono essere in grado di utilizzarel’opportunità virtuosa delle differenze al fine di trasferire maggiori benefici alle comunità servite.
L’attenzione rispetto a questi argomenti, oltre che da parte di Utilitalia, così come detto in precedenza, èesplicitamente sottolineata nell’art. 5 dell’accordo di contratto gas-acqua del 7 novembre c.a. sottoscrittoda Utilitalia e le OO.SS. I cambiamenti che interessano, infatti, i nostri sistemi industriali richiedono strumenti di partecipazione,attraverso il sistema di relazioni industriali e la contrattazione aziendale, che si fondino, tra l’altro, anchesull’aspetto della rilevanza e della diffusione delle politiche di genere, di valorizzazione della diversità edell’inclusione sociale.
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ALL INCLUSIVE
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La “Golfo-Mosca” (legge 120/2011) ha reso obbligatoria laquota di rappresentanza di genere nei consigli di ammi-nistrazione e all’interno dei collegi sindacali delle societàitaliane quotate e a controllo pubblico, allo scopo di ga-rantire un equilibrio di genere, molto spesso a sfavoredelle donne.La legge, salvo ulteriori proroghe, è temporanea ed esau-rirà la sua efficacia nel 2022.
Stefano Albani al momento della firma delPatto Utilitalia.
IN QUOTA
Diversi decenni fa, la Toronto Symphony Orchestra uti-lizzò il modello del blind recruitment, valutando le audi-zioni dei musicisti utilizzando uno schermo cheimpedisse di vedere l’esecutore.Ultimate le selezioni “al buio”, l’orchestra divenne com-posta per il 50% da donne, selezionate per il loro virtuo-sismo esecutivo capace di migliorare la qualità generaledell’ensemble sinfonico.
L’ORCHESTRA “AL BUIO”
Sonia Alfano
Carmelo Cantone, Stefano Albani e Dario Allegra
D A T I E S T A T IS T IC H EP E R S O N A L E
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/A S S E N T E IS M O : M A LA T T IE E P E R M E S S I. T A S S O M E D IO D E L 2019 /
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Siciliacque fa parte di CLUI-AS, l’associazione italiana che raggruppa aziende utilizzatrici di sistemidi automazione e di strumentazione, università, istituti di ricerca e società d’ingegneria.
Nel settembre 2019, Siciliacque e CLUI-AS hanno organizzato un’affollata tre giorni sull’automa-zione industriale nei servizi idrici che per anni sono stati fanalino di coda in tutti i processi di inno-vazione.
Oggi, le aziende del settore stanno invece investendo importanti risorse nell'adeguamento tecnolo-gico delle infrastrutture, mostrando di potere tenere il passo in un mondo in cui il cambiamento èl'unica costante.
Il seminario “L’automazione dei processi industriali: il contributo di CLUI-AS, l’associazione ita-liana degli utilizzatori di automazione e strumentazione” di martedì 24 settembre 2019 - che hacoinvolto, oltre che Siciliacque e CLUI-AS, anche università, enti e primari operatori del settore - èstato utile a fare il punto sullo stato dell'arte e sugli sviluppi futuri.
Mercoledì 25 e giovedì 26, in collaborazione anche con l'Ordine degli Ingegneri, è invece stato ero-gato il corso di formazione “Principi di automazione e controllo nel settore acquedottistico”, pensatoad hoc per il personale delle aziende del mondo delle utilities.
A sinistra: foto di gruppo scattate durante il corso e alcuni momenti del seminario con gli interventi di Mas-simo Burruano con Evaldo Bartaloni (direttore tecnico CLUI-AS).
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D A T I E S T A T IS T IC H EF O R M A Z IO N E
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AZIENDALE MANAGERIALE
N U M E R O D I P A R T E C IP A N T I P E R T IP O LO G IA D I C O R S O N E L 2019
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Dal 2005, Siciliacque sa che il segretodel successo del nuovo modello ènella conoscenza e controllabilità ditutti i processi gestionali.L’impianto è ben gestito se il perso-nale ne conosce l’assetto e può ese-guire tutti gli aggiustamenti necessari;le crisi idriche possono essere gestitese il management conosce lo statodelle risorse e può pianificare antici-patamente come preservarle; i costipossono essere ridotti se l’energymanager conosce i consumi energe-tici di ciascun sito e può ottimizzarli;la qualità può essere controllata se ilresponsabile conosce le caratteristi-che di tutte le risorse veicolate e puòadottare gli interventi necessari.Siciliacque sa anche che conoscenzae controllabilità sono difficili da rea-lizzare ma la nostra missione azien-dale è proprio questa: migliorare.
Siciliacque ha quindi investito centi-naia di milioni di euro per rinnovarele infrastrutture, al fine di renderle ef-ficienti e moderne e per costruirne dinuove. Presso gli impianti e le reti sono stateintegrate strumentazioni e macchineutili alla lettura e al controllo on linedelle infrastrutture.Sono stati implementati sistemi dicomunicazione, utili al trasferimentodelle informazioni da un sito all’altro.Sono stati costruiti nuovi server perl’archiviazione e la gestione di unanotevole mole di dati.Nel passato, per conoscere la portataprodotta da una sorgente, occorrevarecarsi presso il sito e fare una stimasulla base di metodologie superate. Oggi, gran parte del patrimonio in-frastrutturale sovrambito siciliano -persino un impianto complesso - èinvece gestibile anche da un tablet ea distanza.
kC O N O S C E R E , G LI IN V E S T IM E N T I:Impianti complessi e strategici nonricevevano manutenzione e non im-plementavano adeguamenti tecnolo-gici, andandosi progressivamentedeteriorando e diventando semprepiù obsoleti. La gestione delle risorse idriche nonera determinata da alcuna analisistrategica a scala regionale, pur inpresenza di una rete fortemente in-terconnessa.I processi aziendali non erano gestiti,se non in emergenza.In assenza di chiari processi decisio-nali, la continuità del servizio era unachimera delegata alla buona volontàdei singoli. Non esisteva alcuna garanzia di con-formità della qualità delle acque astandard chimico-fisici e batteriolo-gici. Le misure di tutte le variabili in gioco– financo delle portate veicolate econsegnate – erano scarse, incerte edeseguite con sistemi obsoleti.
LE C R IT IC IT À
Il Piano nazionale Impresa 4.0 è stato di certo utile per incentivare gli investimenti in un momentostorico di stallo per la nazione sul fronte industria e servizi. La scelta di concentrare forti incentivi sull’innovazione e di erogarli sulla base di meccanismi auto-matici ha innescato un meccanismo virtuoso che sta portando a un veloce rinnovamento dei processiindustriali e aziendali, migliorandone la produttività e l’efficacia.Siciliacque sta sfruttando appieno tale congiuntura storica, finanziando anche grazie a questo mec-canismo, il rinnovamento e la riorganizzazione di tutti i processi di automazione e controllo.
C I S IA M O4.0
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Nell’ambito del progetto di ristrutturazione dei sistemi di automazione e controllo del potabilizzatoredi Sambuca, tutt’oggi in corso, Siciliacque sta testando, in via sperimentale, l’adozione di realtà aumen-tata per la diagnosi e il controllo di alcuni processi di trattamento. L’obiettivo è quello di comprenderequale siano le modalità di implementazione più efficaci – la realtà aumentata necessità di un IoT benorganizzato e strutturato – ai fini dell’estensione della tecnica a quanti più possibili impianti e processidi gestione del servizio idrico.Come noto, la realtà aumentata consentirà di creare un’integrazione tra l’informazione digitale virtualee il mondo reale, agendo su più livelli:
Si possono aumentare gli oggetti con l’aiuto di sensori, attuatori da cui ottenere le informazioni concui l’operatore può prendere decisioni, monitorare la situazione e, se necessario, intervenire.Si può aumentare “l’utente” con smart glasses, smarthphone, tablet, esoscheletri e altre strumenta-zioni grazie alle quali è possibile avere informazioni sovrapposte alle macchine del mondo reale.Si può aumentare l’ambiente dotandolo di telecamere e proiettori con i quali è possibile interagire eottenere la sovrapposizione di informazioni digitali sugli impianti, sui macchinari, sugli oggetti uti-lizzati dall’essere umano.
Sensorizzazione e attuazione sono ormai un patrimonio degli impianti e delle reti gestite da Siciliacque,massicciamente automatizzati e controllabili localmente o a distanza (anche se il sistema va costante-mente aggiornato all’evoluzione tecnologica, fortemente volatile).La sperimentazione condotta sul potabilizzatore di Sambuca consentirà di aumentare l’esperienza del-l’operatore, che potrà visualizzare direttamente in campo le variabili più importanti di ciascun compo-nente impiantistico, migliorando esponenzialmente l’efficacia della sua azione.
“A U M E N T A R E ”.
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Nel passato la manutenzione era prevalentemente gestita a guasto. Non esisteva alcuna capacità piani-ficatoria e anche l’implementazione di programmi standard di manutenzione di macchine e impiantiera una chimera.Siciliacque procede invece costantemente alla manutenzione programmata del proprio patrimonio in-frastrutturale, seguendo protocolli di manutenzione che consentono di minimizzare quanto più possibilela manutenzione a guasto, che genera elevati costi di risoluzione e determina disservizi non pianificati. Da qualche anno la manutenzione programmata è gestita attraverso Prometeo: un software dedicatoche consente di centralizzare documentazione e programmi e di storicizzare e pianificare correttamente gliinterventi.Lo step successivo ‒ che giocoforza va di pari passo con il progetto di revamping dei sistemi di auto-mazione e controllo ‒ sarà quello di utilizzare le informazioni provenienti dalla massiccia sensoristicadi campo ai fini della manutenzione predittiva del comportamento delle macchine e degli impianti. L’implementazione di un siffatto sistema di analisi predittiva renderà gli obiettivi del processo di ma-nutenzione ancora più precisi e i relativi costi meno rilevanti.Se una macchina vibra troppo, forse è il caso che qualcuno intervenga per capirne le cause e adottaremisure, oggi poco costose, che consentano di evitare, in seguito al guasto e con costi elevati, la sostitu-zione dell’intera macchina o di talune sue parti.
A N A L IS I P R E D IT T IV ESK
Tutti i dati relativi all’IoT (sensori e attuatori presenti su tutta la strumentazione e le macchine dell’im-pianto) sono veicolati ‒ a cadenza prestabilita e attraverso diverse tecnologie (rame, fibra, bus di campo,etc.) ‒ da/verso un computer denominato PLC: un controllore logico programmabile.Il PLC esegue un programma sviluppato ad hoc ed elabora i segnali digitali e analogici provenienti dasensori e diretti agli attuatori.L’interfaccia per l’operatore è rappresentata dallo SCADA: controllo di supervisione e acquisizionedati; un software installato su personal computer o server che permette la realizzazione e il funziona-mento del sistema senza dover necessariamente scrivere codice attraverso linguaggi di programma-zione.Una volta acquisiti e, se del caso, elaborati dal PLC, tutti i dati sono archiviati in uno o più sistemi distoricizzazione, sia localmente in impianto che centralmente a Palermo.I dati sono veicolati a Palermo tramite diversi metodi di comunicazione (fibra, ponti radio, sms, etc.),in funzione delle particolari condizioni del sito.Da Palermo, tramite SCADA, è anche possibile il controllo a distanza degli impianti
D A T Id
Questa nuova rivoluzione industriale dovuta al massiccio inserimento dei processi produttivi dirobot ed intelligenza artificiale, probabilmente, non causerà una diminuzione nel numero dei di-pendenti, ma, anzi, creerà nuove e diverse figure lavorative. Molti lavori che possiamo definire come manuali verranno interamente fatti dalle macchine.Starà ai dipendenti riuscire ad aggiornare il proprio bagaglio di competenze, per ritagliarsi un ruolonella gestione dei macchinari o dei dati che questi forniranno all’impresa.Specializzarsi in questo campo significa poter rispondere a un’offerta lavorativa che è in continuaespansione. In futuro sarà quindi necessario che aziende, enti e governi organizzino dei corsi di formazionespecifici, con lo scopo di facilitare l’interazione uomo-macchina sul posto di lavoro.Il dipendente dovrà essere bravo a cogliere quest’occasione senza considerarla come una fine macome un nuovo inizio.
M A N vs M A C H IN E ?P
Quando si parla di industria 4.0 non si famai il dovuto riferimento a una delle tema-tiche più importanti ad essa correlata, ov-vero la sostenibilità ambientale.Ci si dimentica, infatti, di quanto quest’ul-tima sia fortemente influenzata dalla rivolu-zione tecnologica che stiamo attraversando.Con l’impiego massiccio di tecnologia dicontrollo e di gestione, l’azienda diventasmart e riesce a controllare meglio i propriprocessi produttivi, in termini di sottopro-dotti e di sovraproduzione, minimizzandol’uso di risorse e l’impatto nei confrontidell’ambiente.
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Il cloud è ancora oggi una tecnologia costosae, per certi aspetti, non ancora in grado di ga-rantire un altissimo livello di sicurezza per lagestione di dati sensibili come quelli raccoltida Siciliacque.L’utilizzo del cloud è quindi per adesso limi-tato a servizi che storicamente si appoggianosu tale tecnologia (e-mail, etc.), mentre perl’archiviazione e la gestione dell’enorme moledi dati provenienti dall’IoT, sono adottati si-stemi storage locali, quasi sempre ridondatiin situ (secondo criteri di disaster recovery) ea Palermo.
C LO U D vs S T O R A G Eè
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AZIENDA E
METAMORFOSI
Mi sono chiesto più volte durante la mia ormai lunga esperienza come formatore e consulente di Marke-ting e Management nelle Aziende Profit e non, quali fossero nel tempo le principali ed attuali caratteristi-che a cui poter attribuire significati personali ma coerenti con quelli che in quel momento, definivano itratti stessi dell’organizzazione : il risultato dell’analisi era quello di una struttura dinamica ed evolutivacapace di “reinventare se stessa” ogni qual volta compiti, obiettivi e strategie comportamentali a livellomondiale e sociale si modificavano, diventando sempre di più, il punto di riferimento della comunità.Il Marketing 3.0 configura la fase in cui le imprese spostano la propria focalizzazione dal Consumatoreall’Umanità nel suo complesso e la ricerca del profitto viene bilanciata dalla responsabilità sociale d’im-presa.Qual è il significato attuale o meglio il senso futuribile della visione della nostra Impresa? Come SiciliacqueSpA deve essere capace di “metamorfosare” se stessa?La mia percezione consolidata dai fatti e dall’esperienza vissuta in aula è quella di una azienda che starealizzando il miglior investimento che possa fare: investire sui collaboratori e sulla capacità di saperliguidare, significa creare la principale ricchezza della organizzazione che si sviluppa attraverso la qualitàdelle persone che vi operano e nell’efficacia con cui sono guidate, perché, oggi più che mai, sono i cervellied i cuori delle persone i veri motori di ogni struttura competitiva.La sfida da vincere: orientare i comportamenti delle persone creando soddisfazione, riconoscere i segnalimotivazionali mettendo a fuoco il diverso mix motivazionale, generare un clima favorevole al cambia-mento attraverso una comunicazione consapevole tra tutti i dipendenti, costruire relazioni solide e dura-ture impegnandosi in lavoro di squadra, formare i formatori interni, sono stati gli elementi di formazionee di addestramento diffusi e consolidati in questa prima parte di azione formativa.Infatti nel mondo attuale dove il cambiamento ci travolge con la sua velocità e la sua immaterialità, laconsapevolezza del ruolo e il senso di appartenenza diventano le risposte giuste alle incertezze che si vi-vono quotidianamente nel privato e negli ambienti di lavoro.L’appartenenza è la consapevolezza della responsabilità del momento in cui i migliori emergono nei mo-menti di crisi.Come momento generativo di idee e di nuova interpretazione sui significati condivisi della formazionegià svolta ma soprattutto ancora da attuare rispetto all’organizzazione stessa, ho pensato a delle parolechiave, cinque, che possono diventare, volendolo, una sorta di “memendo aziendale” a cui poter affidarecon fiducia, il vero nutrimento personale e sociale.
Emilio Giammusso, Sociologo e Psicologo sociale, è docenteuniversitario di Marketing , Psicologia del Lavoro e delle Orga-nizzazioni Complesse.
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Siamo in un’epoca di grande disgregazione socialeed economica, la crisi finanziaria del 2008 e ancor piùquella che stiamo attraversando in questi giorni, staridisegnando i nostri modelli di vita privata e di la-voro. Per quanto riguarda le organizzazioni, sicura-mente occorrerà rivedere il modello organizzativo eriflettere sul significato dell’impresa così come l’ab-biamo concepito fino ad ora.Sarà altrettanto importante sviluppare il nostro“sense of community” per passare da un modello ba-sato più sulla collaborazione che sull’individualismoe la competizione. Se guardiamo ad una comunità vediamo che è un in-sieme di individui che condividono lo stesso am-biente fisico e tecnologico, formando un grupporiconoscibile, unito da vincoli organizzativi, lingui-stici, religiosi, economici e da interessi comuni. Il senso di comunità che da sempre accompagnal’uomo, oggi acquista un nuovo e particolare valore. Se nella società si fa riferimento principalmente aifini dell’individuo, nella comunità prevalgono gliobiettivi condivisi e la solidarietà.Nel 1974, il libro dello psicologo Seymour Sarason haintrodotto il concetto di “senso psicologico di comu-nità” e ha proposto di farne il centro concettuale perla psicologia di comunità, affermando che il sensopsicologico di comunità “è una delle basi più impor-tanti per l’auto-definizione”. “La percezione della si-milarità con gli altri, una riconosciuta interdipendenza,una disponibilità a mantenere questa interdipen-denza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspettada loro, la sensazione di appartenere ad una strutturapienamente affidabile e stabile”. (Sarason, 1974,157).“Se le persone, i gruppi e le organizzazioni si focalizzanosu un obiettivo comune è la strada giusta verso il vantag-gio competitivo”.“La sfida più ardua per chiunque voglia trasformare l’isti-tuzione in cui opera per adeguarla all’era reticolare è quelladi ampliare e approfondire la cultura collaborativa. Per riu-scirci, voi stessi e l’intera organizzazione dovete assumere
un atteggiamento collaborativo. Ciò significa essere auten-ticamente aperti alle nuove idee indipendentemente dallapersona o dall’ambito da cui sorgono, invece di cogliereogni opportunità per castrarle. Significa abbandonarel’istinto a proteggere il territorio, ad esercitare il controllo,creando una meritocrazia dinamica in cui le idee e le in-formazioni possono fluire liberamente all’interno dell’or-ganizzazione. Dovete abbandonare la gerarchia di vecchiostampo e incoraggiare i membri dell’organizzazione a par-larsi direttamente anche se operano in dipartimenti diversi. I leader devono, prima di tutto, evidenziare e promuoverequesti valori attraverso il modo in cui dirigono la loro or-ganizzazione” (metafora Cinciallegre e pettirossi).Le imprese devono riqualificarsi come luoghi doveesercitare il proprio impegno, dove le persone si sen-tano coinvolte l’una verso l’altra e verso l’aziendastessa.Occorre rinnovare le pratiche di management e dileadership. Non si può dimenticare che siamo ani-mali sociali, che non possono funzionare efficace-mente senza un sistema sociale più grande. È quello che chiamiamo “comunità”, il collante so-ciale che lega gli individui per un bene superiore,dove le persone di talento sono fedeli l’una all’altra eimpegnate in un lavoro collettivo, dove ognuno sisente parte di qualcosa di straordinario, e dove lapassione e i risultati rendono la comunità una cala-mita per i talenti provenienti dalle scuole o da altriposti di lavoro.Per creare questo tipo di atmosfera e permettere ilfiorire di uno spirito di comunità, occorre una cul-tura solida e motivante. Le persone devono saperedove si trovano. Presso Google, tutti sanno che lamission è “organizzare le informazioni del mondo erenderle universalmente accessibili e utilizzabili”. Un’azienda senza una cultura motivante è come unapersona senza personalità: carne e ossa senza forzavitale, senz’anima.Quando le organizzazioni perdono il loro senso dicomunità perdono anche il loro motivo di esistere.
REFERENT POINT
È necessario Infutuarsi: pensare dinamicamente al-l’avvenire è un compito essenziale nella vita contem-poranea.Il fascino del divenire, dell’immaginare e prefiguraregli scenari prospettici e soggettivi che caratterizze-ranno la vita delle donne e degli uomini che neglianni futuri avranno il compito di interagire, respon-sabilmente, nei differenziati contesti sociali, organiz-zativi e professionali è un sentimento diffuso enaturale, soprattutto in chi ha a cuore l’evoluzionesostenibile delle nuove generazioni.Acquisire consapevolezza dei propri stati desiderati,definendo gli obiettivi ad essi correlati, rappresentainoltre una delle principali finalità di chi vuole essereprotagonista del proprio Futuro e quindi, a maggiorragione, di tutti coloro che sono, professionalmentee generativamente, coinvolti nei processi di sviluppodelle Persone e delle organizzazioni.Orientarsi al Futuro affinando la connaturale capa-cità di prefigurare scenari e territori cognitivi sfidantinonché disegnare nuovi modelli e strumenti per unapositiva evoluzione soggettiva, costituiscono gli am-biti di riferimento in cui le organizzazioni future do-vranno articolarsi ed esprimere la propria efficacia.Un Futuro che dovrà essere consapevolmente carat-terizzato da sostenibilità, generatività, resilienza, re-sponsabilità,efficienza, etica, estetica, consapevolezzaedesiderabilità.Un’azione ricca, sfidante e ineludibile, responsabil-mente ed esteticamente finalizzata alla creazione diun Rinascimento della formazione e dell’apprendi-mento. L’orientamento al Futuro è un meta pro-gramma che solitamente connota coloro che creanovisioni, che vogliono andare oltre il Presente, ri-
schiando altresì di non goderselo, generando nuoviscenari dove proiettare se stessi in una realtà chedeve ancora realizzarsi.Come per i leader che, generalmente, vogliono co-struire nuovi mondi cui le Persone desiderano appar-tenere. La leadership è “arte emozionale” e il leader,da questo punto di vista, esprime uno spirito di tipoartistico. Leadership significa saper convogliare ener-gie e persone verso una visione “emozionante” delfuturo, significa quindi saper guardare e parlare allasfera emotiva degli altri.In questo scenario il Leader quale generatore di va-lore cognitivo e facilitatore di cambiamenti indivi-duali e organizzativi, dovrebbe, pur nel godimentoemozionalmente basato nella propria vita e nellacreazione consapevole della propria mappa interpre-tativa della realtà, tendere verso un orientamento alFuturo disegnando sistematicamente nuovi obiettivipersonali e professionali e partecipando a moltepliciiniziative sviluppando le più avanzate conoscenzetecnologiche e integrandole con differenziate rela-zioni intersoggettive, soprattutto con persone appar-tenenti alle giovani generazioni non trascurando mavalorizzando la saggezza dei più esperti. Il Leaderdeve educare alla solidarietà: questo è un modo percreare solidità sociale.La prefigurazione degli scenari futuri vive infattidella contaminazione fra i mondi diversificati dellapropria vita e della velocità di interpretare le rela-zioni tra pensiero ed azione.Nella consapevolezza che, senza perdere di vista legrandi e piccole emozioni che il Presente ci offre, pre-figurare il Futuro, anche attraverso la propria memo-ria, è già vivere il Futuro.
Geoff Mulgan, in un Report realizzato per la Said Bu-siness School di Oxford, propone la seguente defini-zione: “Si ha innovazione sociale quando nuove ideeche funzionano (“new ideas that work”) danno solu-zioni a bisogni sociali ancora insoddisfatti”. Ma l’ag-gettivo “sociale” ha anche un altro significato: indicail ruolo attivo di persone (consumatori, cittadini, maanche istituzioni e organizzazioni) nella realizzazioneconcreta dei processi di innovazione.L’innovazione sociale come una parola-ombrello,dentro cui possono stare tantissime cose.L’idea da cui partire è questa: ogni innovazione (incampo tecnologico, economico come nei sistemi pro-duttivi) può produrre degli effetti sociali, cioè dei
cambiamenti duraturi nelle relazioni sociali e nelcomportamento delle persone.Nel sociale sembra più difficile individuare le diversefasi dell’innovazione, perché tutto è più fluido, peròci sono esempi evidenti sotto gli occhi di tutti. Mi ri-ferisco all’uso sociale di innovazioni tecnologiche,dal telefonino ai network in internet. L’utilizzo spe-cifico “commerciale” di queste innovazioni tecnolo-giche è assolutamente minoritario rispetto all’utilizzosociale che ormai se ne fa. Questa, in sintesi, è l’innovazione sociale: l’utilizzosociale di una qualunque innovazione tecnologica,economica, produttiva che cambia il modo di intera-gire e di comportarsi.
ORIENTATON TO THE FUTURE
TRAINING (ALLA INNOVAZIONE SOCIALE)
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Senza l’azione i progetti sono solo sogni. Solo l’azione dà alla vita la sua forza, la sua gioia, ilsuo scopo. Il mondo determinerà sempre il suo valorein base alle azioni che compi. Chi può valutare i tuoitalenti solo dalle idee che hai o dalle emozioni cheprovi? E come potrai far comprendere le tue capacità se ri-mani sempre uno spettatore e mai entri nel gioco?L’attesa è, spesso, un processo emozionalmente ansio-geno che incide proporzionalmente al potere di inizia-tiva che pensiamo di possedere e che effettivamenteagiamo. Ma anche l’attesa può vedere diverse declinazioni chesi manifestano in modo differenziato, a seconda deinostri meta programmi interni, del nostro modo di in-terpretare la realtà esterna, di come tendiamo a valo-rizzare le esperienze soggettive che connotano lanostra vita.In tal senso i professionisti dell’organizzazione, inquanto anche esperti dei processi di evoluzioneumana, devono congruentemente affrontare la realtà
secondo una chiave di lettura, prospettica e orientataal futuro, che sia di ausilio e di facilitazione per i desti-natari della propria azione formativa. Secondo questa logica di pensiero la loro azione saràvolta a porre le basi per lo sviluppo della conoscenza,anche a fronte di comportamenti fortemente diretti insenso diverso.Ma per essere protagonisti nella costruzione di un fu-turo personale e professionale adeguato ai nostri desi-deri e a quelli delle giovani generazioni, bisogna ancheagire e pensare in modo prospettico, rifuggendo dallachiusura nel privato, che spesso emerge nelle situazionidi crisi e di involuzione, e quindi dialogando attiva-mente, con interlocutori in grado di facilitare un’evoluzioneconsapevole nel disegnare nuovi orizzonti generativi. In tal senso comprendere, prefigurare, interpretare edeclinare il futuro per essere responsabilmente attivinell’evoluzione della nostra società.
Il futuro non va atteso va, possibilmente, anticipato ecostruito, insieme.
Resilienza è la capacità individuale e sociale di risol-levarsi dopo una catastrofe, pronti a vedere nuovi oriz-zonti della propria esistenza e a cogliere le nuoveopportunità che la vita offre; e la forza della vulnera-bilità è di chi, di fronte alle avversità della vita, scopredi essere più determinato, più audace e più creativodel destino.Resilienza è considerare la speranza una passione ri-voluzionaria che anticipa il meglio mentre si vive ilpeggio; e la forza della vulnerabilità è di chi diventapiù potente e più saggio dopo essere stato ferito, di chiscopre un nuovo senso della vita e valori esistenzialiche non avrebbe potuto scoprire altrimentiQuello che ci manca ancora è “un’educazione alla col-laborazione” che i nostri recenti modelli economici ba-sati sull’individualismo e l’avidità sfrenata non hanno mai permesso di sviluppare.
“Un’organizzazione aperta per i talenti” perché se al-l’interno di un organizzazione non ci sono dei talenti,è impossibile fare innovazione nell’età della rivolu-zione.Un mercato per il talento è qualcosa di più di unalista di prospettive di successo.I dipendenti devono credere che il miglior modo perottenere un vantaggio è entrare a far parte di un pro-getto nuovo; ciò significa offrire attenzione a coloroche sono disposti ad assumersi il rischio per qualcosafuori dall’ordinario (straordinarietà vista come nor-malità).È questa l’impresa che vorrei, è questo che noi tuttidovremmo sperare di ottenere per il benessere so-ciale, per la qualità della nostra vita personale edaziendale, per la felicità delle future generazioni, inostri figli.
ACTION SENSE (ATTIVATORE DI SEGNALI MODERNI)
RESILIENZA
D A T I E S T A T IS T IC H ES IC U R E Z Z A
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F O R M A Z IO N E S U LLA S IC U R E Z Z A A LT R A F O R M A Z IO N E
LA D IS T R IB U Z IO N E D E LLA F O R M A Z IO N E S U LLA S IC U R E Z Z A
S U D D IV IS IO N E D E LLE O R E D I F O R M A Z IO N E
G L I IN F O R T U N I
SL IE V I (1 - 10 gg ) M E D I (11 - 40 gg ) G R A V I (> 41 gg )
‘17
‘18
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
S E D E
‘16
R E P A R T I IM P IA N T I
I I S
31/3928% 30% 37%
47%38%
29%25%
32% 34%
‘17
‘18
‘19
S E D E R E P A R T I IM P IA N T I
48%
96%
36%52%
4%
64%
Le ore rivolte alla formazione sulla sicurezza nel triennio sono 2736 (55%). 2205 (45%) sono impiegate per altro tipo di formazione.
2017 2018 2019 2017 2018 2019
2017 2018 2019 2017 2018 2019 2017 2018 2019
RR R
R R R
R R R
I
I I I
I
I
S
S S
S R I
i i i
29
30
1942 KM D I RETE D I ADDUZ IONE IN TERCONNESSA66 M IL ION I D I M C ANNU I D I ACQUA PO TAB ILE
R IDUZ IONE DELLE PERD ITE : DAL 30% (2004 ) A L 16 ,5% (2018)
S ic ilia cque S .p .A . è una soc ie tà m is ta c lass ifica ta com e “im p resa pubb lica ”, cos titu ita pe r il 75% da soc i indu -s tria li (tra cu i V eo lia - leade r ne l cam po de i se rv iz i pe r l’a cqua -) e pe r il 25% da lla R eg io ne S ic iliana .I soc i indus tria li sono s ta ti se lez iona ti con una p rocedu ra ad ev idenza pubb lica .D a l 2004 e fino a l 2044 è concess iona ria de l se rv iz io d i cap taz ione , accum u lo , po tab ilizzaz ione e adduz ione asca la sov ram b ito .
PPP
PPP
13 5
5 7
93
S IS T E M I A C Q U E D O T T IS T IC I IN V A S I A R T IF IC IA L I
IM P IA N T I D I P O T A B IL IZ Z A Z IO N E C A M P I P O Z Z I
IM P IA N T I D I D IS S A LA Z IO N E D IS M E S S I G R U P P I S O R G E N T I
A N C IP A (G E S T IO N E E N E L G R E E N P O W E R )F A N A C O (G E S T IO N E S IC IL IA C Q U E )G A R C IA (G E S T IO N E R E G IO N E S IC IL IA N A )LE O N E (G E S T IO N E S IC IL IA C Q U E )R A G O LE T O (G E S T IO N E R A F F IN E R IA D I G E LA )
A LC A N T A R A / A N C IP A / B LU F I / C A S A LE / G E LAA R A G O N A / F A N A C O - M A D O N IE O V E S T / F A V A R AD I B U R G IO / G A R C IA /M A D O N IE E S T / M O N T E S C U R O E S T / M O N T E S C U R O O V E S T /N U B IA / V IT T O R IA G E LA
N U B IA -T R A P A N I (G E S T IO N E S IC IL IA C Q U E )G E LA (G E S T IO N E R A F F IN E R IA D I G E LA & D I V IN -C E N Z O )P O R T O E M P E D O C LE (G E S T IO N E D I V IN C E N Z O )
B LU F I (F IU M E IM E R A M E R ID IO N A LE )T R O IN A (IN V A S O A N C IP A )F A N A C O (IN V A S O F A N A C O , LE O N E E R A JAP R IZ Z I)S A M B U C A (IN V A S O G A R C IA )G E LA (IN V A S O R A G O LE T O )
M O IO A LC A N T A R A / C A LL IS I / F A V A R A D I B U R -G IO /F E U D O T T O / S T A G L IO / G IA R D IN E LLO/A V O LA
A LC A N T A R A / C A S A LE / L IS T E E S .A N D R E A /G R U P P O C E LLA / G R U P P O S O R G IT O R E / M O N -T E S C U R O E S T / F O N T A N A G R A N D E / M A D O N N AD E LLA S C A LA / G R A N C IO
RETI E IMPIANTI
fCustonaci
fErice
TRAPANI fValderice
fPacecofDattilo
fBuseto Palizzolo
fFulgatore
fUmmari
fSalemi
fCalatafimi
fBallata
f
fAlcamo
Salaparuta
f
fNapola
PoggiorealefGibellina
fS. Ninfa
fMarinella
f
fMenfi
Campobello di Mazara
fMontevagofS. Margherita Belice
fSambuca diSicilia
NInvaso Garcia
wInvaso Gammauta
wInvaso Raia - Prizzi
PotabilizzatoreFanaco
Invaso Leo
Invaso Fanacoww
ne
NN
Potabilizzatore quota 905
wwInvaso Ancipa
wInvaso Rubino
fCaltabellotta
fSciacca fRibera
fCalamonaci
fLucca Siculaf
f
Villafranca Sicula
BurgiofS. Giovanni Gemini
fCasteltermini
fAragona
fCattolica Eraclea
fMontallegrofSeccagrande
fEracleaMinoa
fSiculiana
fChiusa Sclafani
fGiuliana
fSiculianaMarina
fPorto Empedocle
fRealmontefVillaseta
f
f
Villaggio Mosè
Canicattì fDelia
fSutera
fCampofranco
fMilenafSerradifalco
f
fMontedoro
Cammarata
fMussomeli
fAcquaviva Platani
fVallelungaPratameno
fLercara Friddi
fVicari
fAlia
fRoccapalumbafMontemaggioreBelsito
fAliminusa
f
fMarianopoli
Valledolmo
fS. Caterina
f
Villarmosa
S. Cataldo
fResuttano
fAlimena
fSommatino
fCastellana fBlufi
fPolizziGenerosa
fPetralia Soprana
fPetralia SottanafGangi
fBompietro
fSperlinga
fNicosia
fCalascibetta
fAssorofSan Giorgio
fAgirafNissoria
fLeonforte
fValguarnera Caropepe
fAidone
f
fMazzarino
Piazza Armerina
fBarrafranca
fPietraperzia
fRavanusafRiesi
fButera
fPalma di Montechiaro
fCampobellodi Licata
fNiscemi
fLicatafGela
fCerami
fCapizzi
fTroina
fGagliano Castelferrato
Potabilizzatore
f
Troina
Vittoria
f
fCastelmolaTaormina
fGaggifLetojanni
fGranitifGallodoro f
f
S. Alessio Siculo
fFurci SiculofRoccalumera
S. Teresa di Riva
fNizza di Sicilia
f
fScaletta Zanclea
fForza D’Agrò
Alì Terme
fSavoca
fItala
fGiampilieri
MESSINA
fMarsala
fMazara delVallo
PotabilizzatoreSambuca di Sicilia S
S
fS. Vito Lo Capo
ENNA
AGRIGENTO
fCaccamo
CALTANISSETTA
DissalatatorePorto Empedocle
DISMESSO
A Potabilizzatore Gela
Dissalatore Gela
A
A A
wInvaso Ragoleto
F
F
Pozzi Giardinello
Fozzi Staglio
Pozzi Avola
F
CastelvetranoP
Pozzi Feudotto
Pozzi Favaradi Burgio
FPozzo Stadio
Fzzo Zacchia
DPrizziPo
TraverseRefalzafi (2)Riso (2)
Raivisito (2)Torto
MarelloMariettaPiedigrottaCacugliomero
D
B
B
BB
B
BB
F
F
B
BB
BBD
D
DISMESSO
DISMESSODissalatore Trapani
quota 603Traversa Imera Meridionale
quota 895Traversa Imera Meridionale
Pozzi17 salme
Potabilizzatore Blufi
Pozzi Moio Alcantara
SorgentiAcqua NuovaPietàSorgitore
Sorgenti Margi
SorgentiFra PaoloRomitoFaguara Sorgenti
CellaMentaGisa
Galleria drenante “Cella”
Sorgenti Alcantara
SorgenteGrancio
SorgenteCasale
Sorgenti Fontana Grande
Sorgenti Madonnadella Scala
SorgenteFavara di Burgio
B
Sorgenti
San CristoforoMontescuro
Vigna Sparacio
Sorgenti
teSorgenti
S. Andrea
Traversa
f
Platani
ALis
Borgo Bonsignore
f
fCastronovo di Sicilia
fVillalba
f
fPartanna
fPetrosino
fBompensiere
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tPotabilizzatore Rubino A
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fVita
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FFF
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30
Qualità Sicurezza Ambiente Energia
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v v v v
Finito di stampare nel dicembre 2016 presso la tipografia Pecoraro, Palermo
Report Risorse Umane 2018
WWW.SICILIACQUE.IT
VIA VINCENZO ORSINI, 1390139 PALERMO - ITALIA
+39 09128081
Finito di stampare nel dicembre 2019 presso la tipografia Pecoraro, Palermo
Prodotto realizzato impiegando carta ecologica Fedrigonicertificata FSC Mixed Sources COC-000010
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SICILIACQUE
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