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WWW.ATCASA.CORRIERE.IT Data: 28/09/2012
Pagina:
Foglio:
http://atcasa.corriere.it/gallery/Cersaie-bagno-arredo/2012/News/2012/09/28/sanitari-
lavabi-vasche/sanitari-lavabi-vasche_gallery_5.shtml#gallery
WWW.ADI-DESIGN.ORG Data: 13/03/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.adi-design.org/blog/il-futuro-del-bagno-dialogo-tra-progetto-e-impresa.html
Il futuro del bagno: dialogo tra progetto e impresa Aziende, architetti, progettisti e designer, produttori, uffici marketing rivenditori, installatori. Sono diversi gli attori del sistema bagno che incidono sulla scelta, sulla percezione e soprattutto sulla soddisfazione dell'utente finale. Ma parlano tutti la stessa lingua?
Le esigenze dei consumatori puntano sempre più alla semplificazione e alla visione d'insieme. Entro un
decennio non si potrà prescindere da un sistema integrato che soddisfi i diversi aspetti, dall'arredo alle
caratteristiche tecniche e alla funzionalità, dall'estetica al benessere del corpo e dello spirito.Agli architetti e ai
designer spetta il compito di integrare tutte queste diverse esigenze diverse esigenze. A loro è rivolto il
convegno milanese Il bagno che verrà, ideato per instaurare un dialogo aperto e costruttivo tra progettisti e
mercato.
Intervengono Marina Baracs, Nisi Magnoni, Luigi Marchetti, Carlo Martino, Roberto Palomba,
Andreas Haug, Marc Sadler, Michael Sieger, Giovanna Talocci, Matteo Thun. Introduce Enrico Finzi,
presidente di Astraricerche, che insieme con le conclusioni proporrà anche un suo Decalogo per il
2020 destinato agli operatori del settore. Modera Oscar G. Colli, membro dell'Osservatorio Permanente del
Design ADI.
Il convegno è ideato e promosso da MA&MA in collaborazione con Catalano, Dornbracht, Geberit, Kaldewei,
Karol, Tubes.
Il bagno che verrà
Prove di dialogo tra progettisti e mercato
14 marzo, ore 9.30
Auditorium Sole24Ore
via Monte Rosa 91, Milano
WWW.ARCHITETTI.COM Data: 29/03/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.architetti.com/articolo/13746
Interior design, il bagno del 2020 secondo i designer
Al convegno sul bagno del 2020, subito dopo la chiusura dei
lavori, è stato chiesto ai relatori di scegliere una delle parole
chiave emerse dal convegno (curiosità, conoscenza,
aggiornamento, dialogo, education, estetica, funzione,
semplificazione, tecnologia, innovazione, emozione, regia) e di
commentarla.
La curiosità è il filo conduttore che ispira sia la riflessione di Roberto
Palomba che quella di Giovanna Talocci. “Come diceva il grande
maestro Castiglioni: 'Chi non è curioso non può fare questo mestiere'. Ricerca, curiosità, approfondimento sono parti
fondamentali del progetto. E non parliamo solo della fase iniziale, anche dello sviluppo, della scelta dei materiali, delle
finiture, dei dettagli... Fino alla presentazione finale”, sottolinea infatti Palomba, a cui fa eco il commento di Giovanna
Talocci: “La curiosità è indispensabile per produrre innovazione, senza curiosità non c’è conoscenza, né
aggiornamento e il dialogo diventa inutile, perché non produce interesse verso le opinioni altrui. Senza curiosità è
impossibile immaginare un futuro diverso, forme diverse, funzioni nuove che poi stimolano le invenzioni e
l’applicazione di nuove tecnologie. La curiosità provoca emozioni ad ogni nuova scoperta. La curiosità è linfa vitale per
il design... ed io sono curiosissima!”
Più critico e con una riflessione che spazia a tutto campo, Nisi Magnoni sottolinea come “Curiosità, conoscenza,
aggiornamento, estetica, innovazione, emozione e soprattutto orgoglio sono l'archetipo di individualismo che poco si
coniuga con le parole dialogo, education e soprattutto regia. Il designer disegna con le regole commerciali di chi
produce senza ascoltare e senza dialogare con le esigenze del distributore, che conosce invece le necessità
dell'utilizzatore. Il distributore vende quello che riesce a vendere senza dialogare con l'architetto che a sua volta non
conosce nuove tecnologie perchè crede sia compito di designers e di distributori. L'utopia che il bagno che verrà possa
essere frutto di tanta condivisione intellettuale mi sembra lontana. E' chiaro però che chi più riuscirà ad ascoltare le
'parti' avrà più risorse per offrire un prodotto più consapevole e 'completo'”.
Punta sul dialogo anche Luigi Marchetti: “Dialogare, parlare e ascoltare il cliente sono elementi fondamentali per
affrontare qualsiasi progetto; accettare il dialogo è importante al fine di dare vita alle esigenze del committente in
stretta connessione con la nostra creatività. Dialogo non significa compromesso, ma al contrario è la massima
disponibilità. La casa, e il bagno, che verrà è figlia del continuo confronto e dialogo tra funzione ed estetica, tra bisogni
e bellezza”. Un ruolo centrale viene riservato al dialogo anche da Marina Baracs, che conferma: "Il bagno che verra'
dialogherà sempre più, in maniera attiva e partecipe, con le forme vive dell'abitare (casa) e del soggiornare (hotel).
Non più mero contenitore estetico, ma spazio umano da condividere, accogliendo al suo interno dettagli e funzioni
legati a piccoli gesti quotidiani. Un dialogo fra materia e poesia, fra passato e futuro, fra estetica e funzione".
Andreas Haug (Phoenix Design), nell'immaginare il bagno che verrà, amplia la riflessione sul dialogo e ipotizza una
soluzione che possa risolvere l'empasse creato dalla difficoltà dell'utente di capire realmente e sperimentare come
sarà il risultato finale di un progetto. “Una stanza da bagno oggi può essere arredata in modo tanto personalizzato e
confortevole quanto mai prima, sia per quanto riguarda la dotazione di elementi tecnici all'avanguardia che per un
allestimento individuale con rubinetteria, doccia, mobili, accessori, ecc. Questo ci pone di fronte ad una serie di
problemi: la tecnica complessa richiede una competente messa in opera. Allo stesso tempo, la persona che
programma un bagno nuovo si trova di fronte ad una tale varietà di offerte tra cui deve selezionare la più adatta alle
proprie esigenze. La domanda centrale, che mi pongo in questo contesto, è: come riesce il committente ad ottenere il
bagno dei suoi sogni? Noi designer - così come i progettisti - dobbiamo farci carico della questione, del fatto che le
idee alla base dei nostri prodotti e progetti di interior design siano in grado di rispondere alle più disparate esigenze.
Un possibile scenario futuro, che un rivenditore potrebbe ad esempio sviluppare nel suo showroom, sarebbe un “bagno
campione personalizzabile”. In questo “bagno campione” tutte le componenti dovrebbero essere mobili e scorrevoli, in
modo che si possano creare direttamente sul posto differenti scenari. Questi scenari non hanno nulla a che fare con i
rendering. In base alla mia esperienza so che le persone hanno bisogno di modelli 1:1 per riuscire ad immaginare
veramente il risultato.
Per realizzare un simile concetto futuristico è necessario che tutte le parti coinvolte collaborino strettamente. Sarebbe
questo, secondo me, il prossimo passo utile sul percorso verso il bagno del futuro!”. Michael Sieger punta l'attenzione
sulle evoluzioni in atto nel modo di vivere l'ambiente bagno. A differenti esigenze corrisponde necessariamente una
mutata funzione: “Per quanto riguarda lo sviluppo dell'ambiente bagno, dal punto di vista professionale si stanno
ridefinendo le applicazioni legate all'acqua e i loro effetti. Il focus si concentra sulle nuove modalità di utilizzo, sulla
direzione in cui si muovono le esigenze contemporanee legate al bagno. In particolare, si sta affermando in tutto il
mondo una nuova consapevolezza del benessere ed il desiderio di una migliore qualità della vita. Si può individuare un
passaggio, che va dal trattamento alla prevenzione. Nessun altra stanza della casa è importante per l'igiene personale
quanto il bagno, che si sta però trasformando in uno spazio di ritiro e di meditazione, dove l'utente va ben oltre la
semplice soddisfazione delle necessità fisiche basilari, dedicandosi anche alla cura del proprio spirito. Ne consegue
che sia i prodotti che l'architettura rimangono elementi fondamentali nel processo di progettazione, ma ci
concentreremo sempre più sull'utilizzo e sulla funzione”.
"Due le parole chiave che faccio mie in quanto perfettamente conformi alla mia visione della progettazione del bagno
che verrà: semplificazione e regia” commenta Marc Sadler. “La necessità di abbandonare gli estremismi che hanno
sopraffatto l'essenza dell'ambiente bagno - che resta la cura e il benessere della persona - e una progettazione
ragionata che tenga conto di tutte le istanze progettuali che convivono in questo ambito: funzionalità elettriche,
idrauliche, tendenze estetiche degli arredi e complementi. Semplificazione non significa povertà di idee o di intenti, ma
piuttosto attenzione alla naturale esigenza dell'uomo di dedicarsi a sé in un ambiente intimo e rilassante, senza inutili e
talvolta persino fastidiosi tecnicismi. Un obiettivo che non può prescindere da un'attenta regia progettuale che consideri
con razionalità e competenza le potenzialità ma anche i limiti delle varie funzioni, per conseguire il miglior connubio in
termini di efficienza e sistematicità tra acqua, aria e luce, sempre al servizio dell'uomo".
La semplificazione è un termine di riferimento anche per Antonio Rodriguez, che sottolinea: “Il bagno ideale per me
dev’essere caldo. Caldo perché realizzato con materiali naturali, come il legno, la pietra ma anche perchè è fatto di
luce. E' caldo grazie a una tecnologia gentile, facile e immediata da usare, quasi invisibile, in modo da lasciare
soprattutto spazio alle emozioni. Progettare un bagno oggi significa, quindi, mettere in atto un processo di
semplificazione”.
Carlo Martino aggiunge al confronto una riflessione sulla dimensione temporale: “Tempo. Il bagno che verrà dovrà
essere il frutto di una prefigurazione più lunga e approfondita, in cui l’Interior Designer farà le dovute scelte funzionali,
tecnologiche ed estetiche, ma considererà anche le esigenze di installazione e di gestione. Quindi una progettazione di
qualità che ammette il dialogo con gli altri attori coinvolti nel processo, include sistemi di verifica non solo virtuali e
prevede un’installazione più breve e affidabile con l’obiettivo di una vita più duratura e versatile del 'sistema bagno'”.
Un termine in più viene aggiunto alle keywords da Mariano Crovato, che ha introdotto il tema del convegno mettendo
sul tavolo temi e questioni e preparando il terreno al dibattito: “La parola chiave a chiusura di questo confronto, per
raggiungere il risultato voluto, è rispetto. Rispetto per il cliente innanzi tutto, che deve essere soggetto e non oggetto
della progettazione; rispetto per la semplicità funzionale a discapito della ricerca spasmodica di una effimera bellezza
molto spesso priva di valori reali; rispetto per l’ambiente scegliendo prodotti e soluzioni ecologiche e a basso consumo
energetico; rispetto per il reale “risparmio” che considera i costi dell’intero ciclo di vita e non il banale prezzo di acquisto
iniziale; rispetto per la professionalità di progettisti, produttori, distributori, installatori, ai quali riconoscere il valore della
loro competenza che poi genera la qualità del prodotto finale;rispetto per il “buon senso” che molto spesso viene
dimenticato per rincorrere l’originalità a tutti i costi.”
WWW.IOARCH.IT Data: 29/03/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.ioarch.it/articolo.php?id_notizie=337&desk=0
Il bagno che verrà
Un convegno tenutosi lo scorso 14 Marzo a Milano quale occasione di confronto tra progettisti,
architetti e designer per analizzare, valorizzare e stimolare un settore che mostra buone
opportunità di crescita ed esigenze sempre più specifiche da parte degli utenti.
Moderato da Oscar G. Colli, membro dell’Osservatorio Permanente del Design in ADI, il
convegno ha riunito progettisti e architetti di fama internazionale come Marina Baracs, Andreas
Haug, Nisi Magnoni, Luigi Marchetti, Carlo Martino, Roberto Palomba, Antonio Rodriguez,
Marc Sadler, Michael Sieger, Giovanna Talocci. Professionisti chiamati a contribuire, con la
propria esperienza e visione, al dibattito su come rispondere alle esigenze di un “sistema bagno
integrato”, che soddisfi diversi aspetti: dall’arredo alle caratteristiche tecniche e alla funzionalità,
dall’estetica al benessere del corpo e della mente.
Il sociologo Enrico Finzi di Astraricerche ha introdotto la libera conversazione attraverso analisi
di dati di mercato e proiezioni sui nuovi modi di abitare. Uno scenario connotato da crescente
interesse per l’ambiente bagno, vissuto come una sorta di nuova “living room”, per la quale si
sarebbe disposti ad investire la maggior parte del budget dedicato alla casa. Allo stesso tempo, è
da segnalare come solo il 21% delle persone decida di ristrutturare il bagno ricorrendo alle
indicazioni di un architetto, e di come la complessità degli elementi sia vissuta in maniera
negativa. Semplificazione dunque è una delle 12 parole chiave emerse dal dibattito quali spunti di
partenza per sviluppi futuri, assieme a curiosità, conoscenza, aggiornamento, dialogo, education,
estetica, funzione, tecnologia, innovazione, emozione, regia.
Il convegno è stato ideato e promosso da MA&MA in collaborazione
con Catalano,Dornbracht, Geberit, Kaldewei, Karol, Tubes.
WWW.DESIGNERBLOG.IT Data: 18/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.designerblog.it/post/14027/diesel-al-new-museum-for-contemporary-design-in-
tortona
Diesel al New Museum for Contemporary Design in Tortona
Valentina Dalla Costa, la nostra inviata in giro per Milano ricomincia a mandarci qualche immagine live dal Salone del Mobile 2012. Nella gallery trovate l’esposizione di Diesel “The Mythology of the Everyday” al New Museum for Contemporary Design in Tortona. La collezione Diesel è realizzata in collaborazione con Foscarini (illuminazione), Moroso (mobili) e Scavolini (cucine).
WWW.DESIGNANDSTYLE.BLOGOSFERE.IT
Data: 19/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://designandstyle.blogosfere.it/2012/04/fuori-salone-2012-milano-diesel-presenta-la-
cucina-con-scavolini-le-foto-in-tortona-design-week.html
Fuori Salone 2012 Milano: Diesel presenta la cucina con Scavolini, le foto in Tortona Design Week The Mythology of the Everyday", la favola contemporanea che Diesel racconta al Fuorisalone 2012 per presentare la Collezione Casa "Successful Living from Diesel". Su Blogosfere Design & style le foto di Diesel al Fuorisalone.
Una nuova mitologia quotidiana che esprime i valori fondamentali per Diesel e le diverse linee di prodotti dedicati alla vita di ogni giorno. E' il cuore di "The Mythology of the Everyday", la favola contemporanea che Diesel racconta al Fuorisalone 2012 per presentare laCollezione Casa "Successful Living from Diesel" realizzata in
collaborazione con Foscarini per il settore Lighting (Illuminazione), Moroso per il settore Furniture (Mobili) e Scavolini per le cucine.
Oggetti e ambiente si colorano di nuovi significati e storie, distribuiti in cinque "mondi" -
dedicati alle diverse famiglie di prodotto, alle novità, ad estetiche e visioni peculiari - che si
intrecciano e si sovrappongono, formando una mappa per una narrazione visiva ed
emozionale di un lifestyle contemporaneo.
Al centro dello spazio sono collocate le "Novità" di prodotto con l'anteprima assoluta della
nuova "Social" Kitchen, immaginata - in linea con la filosofia Diesel - come perfetta "party
room" della casa.
Fari puntati su lavorazioni, trattamenti, finiture e materiali. Siamo in "Textures", una delle
altre zone in cui si suddivide l'installazione: morbidi tessuti e ruvidi particolari, accostati
armoniosamente o in deciso contrasto, si confermano protagonisti del mondo Diesel e della
sua anima casual.
Naturale espressione dell'approccio easy che caratterizza abbigliamento e lifestyle,
l'ambiente domestico si veste di semplicità, immediatezza, relax e comfort. Ed è esattamente
questo, raccolto in "Casual Comfort", che definisce il lusso secondo Diesel.
Ma senza rinnegare lo spirito rock. Audacia e un pizzico di sfrontatezza,
anticonformismo e un tocco di trasgressione compongono la ricetta Diesel per la
casa "Dark" che si può anche trasformare, per una notte, in un club underground... per
suonare fino all'alba.
Tanti mondi che si incontrano, inseriti in un ambiente post-digitale, quasi astratto: perfetta
conferma di come, nel 2012, sia ancora possibile aggiungere al mondo che ci circonda
sogno e leggenda, fantasia e mitologia.
WWW.DESIGNERBLOG.IT Data: 29/06/2012 Pagina: Foglio:
http://www.designerblog.it/post/14837/duii-mini-la-lampada-da-tavolo-di-diesel-per-foscarini
Duii Mini: la lampada da tavolo di Diesel per
Foscarini
All’inizio era la “Duii”: con il nome preso in prestito da uno dei tre nipoti di Paperino (Dewey) e la
silhouette che ricordava quello della celebre Luxo. Il braccio estensibile facile da smontare a
piacimento con comode viti, come fossero una serie di pezzi del Meccano. Un design accattivante
che tradiva l’attitudine al gioco.
Ora arriva la “Duii mini”: lampada da tavolo che conserva il ‘casco’ copri-lume (ricorda tanto il faro di
un’automobile quanto la celebre testa punk con cresta del logo del marchio di Renzo Rosso), ma
riduce l’altezza. Un unico snodo e lo stesso filo indipendente per spostare e orientare la luce
facilmente. Come sempre, “Duii mini” fa parte della collaborazione tra Diesel e Foscarini ed è
disponibile in due colori: giallo e grigio industriale.
WWW.DESIGNANDSTYLE.IT Data: 13/10/2011 Pagina: Foglio:
http://designandstyle.blogosfere.it/
Dornbracht Installation Projects: "Cloud Cities" di Tomás Saraceno al Museo di Arte Contemporanea di Berlino
Dornbracht promuove l'ottava edizione dei Dornbracht Installation Projects. La Nationalgalerie di
Berlino presenta nel Museo di Arte Contemporanea-Hamburger Bahnhof, fino al 15 gennaio 2012,
l'installazione "Cloud Cities" dell'artista argentino Tomás Saraceno.
Tele di ragno, astrofisica e visionari leggendari come Buckminster Fuller: sono solo alcune delle fonti
d'ispirazione di Tomás Saraceno per le sue "biosfere", opere organiche tridimensionali che galleggiano nello
spazio, talvolta adornate con piante, talvolta semplicemente sospese a reti di corde nere.
Punto di partenza dell'artista, i cui lavori sono influenzati anche dalla formazione come architetto, è
l'interesse per l'ambiente e per la società, presenti e futuri, in cui le persone vivono.
L'esposizione ospitata dal Museo di Arte Contemporanea-Hamburger Bahnhof presenta una delle
installazioni dell'artista, che occupa l'intera sala del padiglione storico e riunisce per la prima volta una
ventina di "biosfere". Con questo lavoro, Saraceno mette in mostra la sua visione tridimensionale di un
mondo utopico, permettendo al visitatore di sperimentare come sia possibile creare una nuova dimensione
cosmica partendo da un sistema composto da singoli moduli.
I Dornbracht Installation Projects nacquero dalla collaborazione con Udo Kittelmann e la Kölnischer
Kunsteverein (Associazione artistica di Colonia), per proseguire poi con il Museo d'Arte Moderna di
Francoforte e, dal 2010 con la Galleria Nazionale di Berlino, in una partnership tra pubblico e privato che si
prefigge l'obiettivo di promuovere e finanziare nuove produzioni di artisti selezionati.
credit image by Press Office Dornbracht (photo by Tomás Saraceno e Jens Ziehe)
WWW.ARCHIPORTALE.COM Data: 02/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.archiportale.com/news/2012/04/design-trends/dornbracht-presenta-att-
horizontal-shower_26735_39.html
Dornbracht presenta ATT Horizontal Shower
L’esperienza doccia ridefinita in orizzontale
02/04/2012 - In occasione della Milano Design Week 2012, parallelamente alla presenza al Salone Internazionale del Bagno, Dornbracht presenta la novità ATT Horizontal Shower nelrinnovato showroom di via Morimondo. Horizontal Shower consente per la prima volta, grazie ad ATT, di godersi la doccia stando sdraiati. Dornbracht amplia così l’esperienza della doccia in verticale con quella in orizzontale, esaudendo il desiderio di vivere l’acqua in modo naturale. Con questa applicazione Dornbracht lancia una nuova tendenza nell’ambito della doccia. “Con Horizontal Shower trasferiamo l’esperienza doccia in una nuova dimensione“, sottolinea l’amministratore Andreas Dornbracht. “Il risultato è un relax totale, vissuto pienamente, una sensazione che è possibile provare solo stando sdraiati. I muscoli contratti si rilassano, lo stress quotidiano si scoglie nell’acqua, corpo e mente vengono gradevolmente rivitalizzati.“ La doccia orizzontale combina sei WaterBars integrate in un ampio piano doccia, al di sopra dello spazio progettato per sdraiarsi. Come nelle altre applicazioni di Ambiance Tuning Technique è possibile associare diversi getti d’acqua a combinazioni preimpostate di diverse temperature e quantità d’acqua, con un effetto equlibrante, stimolante o rilassante. Le funzioni essenziali si possono richiamare tramite il pannello di comando centrale eTool, incastonato nella testata del piano dove restare sdraiati, per un comodo uso in questa posizione. È possibile godersi la doccia orizzontale restando sdraiati proni o supini. Questa versione di ATT è perfetta sia per le Spa private che per i centri benessere. Dornbracht Italia Via Morimondo, 2/5 Milano, 17-22 aprile 2012 h. 11- 21 PRESS PREVIEW & EVENT: 19 aprile 2012 h. 19.30-23 (su invito)
WWW.ATCASA.CORRIERE.IT Data: 23/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://blog.atcasa.corriere.it/salone-del-mobile/tag/doccia-orizzontale/
Salone. La doccia? Da Dornbracht è orizzontale
Al Salone del Bagno Dornbracht inventa la doccia orizzontale. Dopo aver sperimentato tutte le possibilità di quella tradizionale verticale (quella che si fa in piedi nella cabina doccia, per intenderci) il noto brand tedesco percorre una nuova strada. Si tratta di una specie di lettino sovrastato da un soffito dove diversi soffioni doccia erogano energizzanti getti d’acqua. Insomma, Dornbracht in un solo colpo è riuscito a coniugare la praticità della doccia con il comfort del bagno in vasca. In fiera, in uno stand a tutto comfort. BOB
WWW.DESIGNANDSTYLE.BLOGOSFERE.IT
Data: 16/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://designandstyle.blogosfere.it/2012/04/salone-del-mobile-2012-milano-dornbracht-
presenta-la-doccia-orizzontale-intervista-a-guido-checchi.html
Salone del Mobile 2012 Milano: Dornbracht presenta la doccia orizzontale, intervista a Guido Checchi Dornbracht, produttore di rubinetteria ed accessori di design di alta qualità per bagno e cucina, presenta in occasione della Milano Design Week 2012 la nuova applicazione della tecnologia Ambiance Tuning Technique: la doccia orizzontale.
Dornbracht, produttore di rubinetteria ed accessori di design di alta qualità per bagno
e cucina, presenta in occasione della Milano Design Week 2012 la nuova applicazione
della tecnologia Ambiance Tuning Technique: la doccia orizzontale. Blogosfere Design &
Style ha incontrato e intervistato Guido Checchi, Amministratore Delegato di
Dornbracht Italia che ci ha raccontato tutte le novità del brand.
Horizontal Shower consente per la prima volta di godersi la doccia stando sdraiati.
Dornbracht amplia così l'esperienza della doccia in verticale con quella in orizzontale,
esaudendo il desiderio di vivere l'acqua in modo naturale. Con questa applicazione
Dornbracht lancia una nuova tendenza nell'ambito della doccia.
La doccia orizzontale combina sei WaterBars integrate in un ampio piano doccia, al di sopra
dello spazio progettato per sdraiarsi. Come nelle altre applicazioni di Ambiance Tuning
Technique è possibile associare diversi getti d'acqua a combinazioni preimpostate di diverse
temperature e quantità d'acqua, con un effetto equlibrante, stimolante o rilassante. Le
funzioni essenziali si possono richiamare tramite il pannello di comando centrale eTool,
incastonato nella testata del piano dove restare sdraiati, per un comodo uso in questa
posizione. È possibile godersi la doccia orizzontale restando sdraiati proni o supini.
Le applicazioni Horizontal e Vertical Shower sono la realizzazione architettonica di uno stile
di vita nuovo e consapevole alla ricerca di mezzi per ritrovare un ritmo quotidiano meno
stressante e quindi più sano. Corpo, spirito e anima vengono armonizzati per poter affrontare
in modo più rilassato la frenesia della vita.
In Horizontal Shower si combinano i componenti modulari di Ambiance Tuning Technique
con i diversi punti di erogazione Waterbar. In questo modo è possibile tradurre in tre
differenti scenari i diversi modi di erogazione.
Balancing: si può godere di questo messaggio in posizione prona. Getti a pioggia alternati
(33-38 °C) effettuano un massaggio controrotante dalle spalle e dalle piante del piede verso
il centro del corpo. Anche la quantità dell'acqua varia. Il risultato è una morbida carezza che
restituisce al corpo un equilibrio eccezionale.
Energizing: nella stessa posizione (prona) questo scenario regala nuova energia con i suoi
getti d'acqua a pioggia. L'acqua arriva da diverse direzioni. Sottili getti d'acqua si alternano a
getti più corposi seguiti a loro volta da altri getti, con diversi cambi di temperatura (33-38 °C).
De-Stressing: questo scenario prevede la posizione supina. Il getto a pioggia si sposta
uniformemente dalle spalle ai piedi. L'alternanza di diverse temperature e quantità d'acqua
genera un movimento a onde dell'acqua, il cui massaggio assicura un totale relax.
Con Ambiance Tuning Technique Dornbracht ha creato una nuova esperienza doccia. Per la
prima volta è possibile associare diversi tipi di getti d'acqua in combinazioni preimpostate di
differenti temperature e quantità che arricchiscono i rituali individuali del bagno.
I tre scenari - Balancing, Energizing e De-Stressing - agiscono sulle tre dimensioni
dell'essere umano: corpo, spirito e anima. Ogni scenario, tramite i punti di erogazione
JustRain, Watersheet e Waterbar, consente di creare programmi esclusivi a seconda del
proprio stato d'animo. I punti di erogazione si possono combinare in diversi modi
permettendo una configurazione personalizzata dell'esperienza doccia.
WWW.PORTEDILIO.IT Data: 16/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.portedilo.it/contenuto/Design/La-doccia-orizzontale-Dornbracht-una-nuova-
esperienza-di-totale-relax/1309
La doccia orizzontale Dornbracht, una nuova esperienza di totale relax
Sieger Design ha ideato un accessorio per bagno che consente di godersi la doccia stando sdraiati.
Godersi la doccia stando sdraiati, vivendo una nuova esperienza di totale relax e armonia. Ideata dallo studio Sieger Design, la “Horizontal Shower” dell’azienda tedesca Dornbracht, (produttore di rubinetteria ed accessori di design di alta qualità per bagno e cucina) è una doccia orizzontale che cambia completamente la nostra visione del bagno, regalandoci un momento di riposo rilassante, mai pensato prima d’ora.
Horizontal shower, come dice il nome stesso, è una doccia dal design elegante che si fa distesi e non in piedi, e che unisce tutti i vantaggi che ha una vasca da bagno alla terapia dei getti d’acqua e dei massaggi. Sul lato superiore del piano doccia vi sono infatti sei
“WaterBars” (barre d’acqua) integrate con le quali, sfruttando la tecnologia Ambiance Tuning Technique, è possibile associare diversi tipi di getti d'acqua in combinazioni preimpostate di differenti temperature e quantità che arricchiscono i rituali individuali del bagno.
In questo modo è possibile tradurre in tre differenti scenari (equilibrante, energizzante e rilassante) i diversi modi di erogazione, a seconda del proprio stato d'animo. Ciascuna delle opzioni ha una temperatura e un livello di pressione che varia per ottenere gli effetti desiderati, con getti d’acqua che si alternano sia d’intensità sia di direzione. Con un unico pannello di controllo, è inoltre possibile riscaldare il blocco doccia, per farsi cullare dall’acqua in modo ancor più naturale.
L’azienda Dornbracht, che riceve regolarmente premi internazionali di design, presenterà la nuova doccia orizzontale in occasione della Milano Design Week 2012, in programma dal 17 al 22 Aprile. La nuova versione di questo accessorio da bagno è perfetta sia per le Spa private che per i centri benessere: è una realizzazione architettonica consapevole della necessità di trovare un ritmo quotidiano meno stressante e più sano.
WWW.ARCHIPRODUCTS.COM Data: 18/05/2012 Pagina: Foglio:
http://www.archiproducts.com/it/notizie/27606/dornbracht-presenta-la-nuova-gamma-di-rubinetteria.html
Dornbracht presenta la nuova gamma di
rubinetteria Selv, a new modernity 18/05/2012 - Dornbracht, in occasione del Salone Internazionale del Bagno, ha presentato la nuova rubinetteriaSELV. SELV soddisfa il desiderio contemporaneo di un design pulito e chiaro: matericità, funzionalità e design fanno un passo indietro per mettere in risalto l’architettura dello spazio. In questo modo, si inserisce armonicamente in interni sia classici che moderni. “Con SELV abbiamo voluto sviluppare un prodotto che non imponga l'estetica dello spazio” Andreas Dornbracht. “Abbiamo voluto invece mettere al centro la vita e lo stile delle persone, a cui questa linea di prodotti si adatta con discrezione.
Il nome SELV deriva da “self“ e sottolinea la versatilità estetica della serie e la sua capacità di inserirsi nei diversi stili. Coerentemente con il motto “Design yourself!” o “Express yourself!” il nome enfatizza, più che il prodotto, l’idea creativa dell’utente, dell’architetto o dell’interior designer. SELV si distingue per un'estetica che, con le sue forme morbide e piacevoli al tatto, mette al primo posto il benessere ponendosi elegantemente al servizio di ogni ambiente, che sia moderno o classico. Si tratta di un prodotto auto referenziale che svolge perfettamente la sua funzione. “Il concetto da cui nasce SELV si basa su individualità e stile personale: due temi centrali del nostro tempo“, sottolinea Michael Sieger, Sieger Design. “Considerato che l’interazione tra materiali, design, superficie e funzionalità costituisce un elemento importante per poter classificare la serie, SELV si rivolge soprattutto ad arredatori, moderni hotel di lusso e clienti privati con un'idea precisa di stile, colori e forme.“ SELV è una linea completa di prodotti con accessori abbinati, con finiture cromate o platinate opache, disponibile dall'inizio di maggio 2012, firmata Sieger Design. Dornbracht Aloys F. Dornbracht GmbH & Co. KG con sede principale a Iserlohn è un'azienda a carattere familiare e leader internazionale nella produzione di rubinetteria ed accessori di design d’alta qualità per il bagno e la cucina. Collaboratori altamente qualificati e le più moderne tecnologie di produzione sono garanzia di qualità di fabbricazione ai massimi livelli. Con l’obiettivo di diventare leader nel settore grazie all’innovazione che la contraddistingue, Dornbracht è costantemente attenta al progresso nei settori tecnologici e produttivi. Dornbracht riceve regolarmente premi internazionali di design e dal 1996 si distingue per il continuo impegno culturale. Dal 2006 edita la pubblicazione “Dornbracht – the SPIRIT of WATER”, in versione distinta per bagno e cucina, che esprime la rilevanza culturale dell’azienda e presenta la gamma di prodotti a marchio Dornbracht. Ibrido tra magazine e catalogo, la pubblicazione documenta il connubio tra ispirazione, dialogo e innovazione su cui si basa il pensiero e il lavoro di Dornbracht.
WWW.DESIGNERBLOG.IT Data: 03/05/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.designerblog.it/post/14211/e-se-la-doccia-diventasse-orizzontale-dornbracht-
lancia-una-nuova-prospettiva-in-sala-da-bagno
E se la doccia diventasse orizzontale? Dornbracht lancia una nuova prospettiva in sala da bagno
Un mondo capovolto, quasi come si trattasse di una novella Alice nelle meraviglie catapultata nella
più intima delle stanze di casa dopo una rotazione di 90°. A rovesciare una delle prospettive più
consolidate nella nostra sala da bagno, infatti, ha pensato il marchio tedescoDornbracht, da sempre
all’avanguardia nella progettazione di prodotti e soluzioni integrate per sanitari e rubinetteria.
Loro l’idea di questa doccia orizzontale, presentata in anteprima all’ultimo Salone del Mobile e subito
emersa come una delle novità tra le proposte per il bagno: niente più cabina doccia, dunque, ma un
comodo lettino dove potersi distendere e godere di 6 flussi d’acqua differenziati, da regolare per
intensità, quantità e temperatura. Tre, poi, i programmi preimpostati -Balancing, Energizing,
Destressing-, che superano la dimensione più strettamente funzionale della pulizia per abbracciare un
più ampio e olistico programma di wellness.
E se certo, viste le dimensioni, la doccia orizzontale non è da tutti (provate un po’ voi ad infilarla nelle
nostre abitazioni sempre più ristrette), sicuramente il suo destino non mancherà di trovare nuovi
sviluppi nel mondo delle spa, o nelle residenze private di consumatori sensibili alle ultime declinazioni
di lusso e benessere.
WWW.CASA24.ILSOLE24ORE.COM
Data: 18/05/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/arredamento-casa/2012-07-18/sistemi-cucina-
fanno-scuola-164909.php?uuid=Abapjv9F
Sistemi di cucina che fanno scuola
Educazione e formazione enogastronomica attraverso lo spettacolo del cibo e cucine all'avanguardia: ecco la mission del Teatro dell'eccellenza, ultimo progetto inaugurato all'interno della Boscolo Etoile Academy di Tuscania e frutto della collaborazione tra Arclinea, Miele e Dornbracht. Un'aula ipertecnologica dal sapore antico, affacciata sul cortile del monastero sede della scuola di cucina fondata da Rossano Boscolo, ideale per serate gourmet o per i corsi professionali di chi magari vuole cambiar vita e reinventarsi chef. I contenuti didattici rendono omaggio agli aspetti culturali del cibo e alle produzioni di eccellenza della tradizione italiana, come Casa24 Plus ha avuto l'occasione di sperimentare direttamente. Il progetto, la realizzazione e l'installazione sono a cura di Arclinea, nell'ambito di una serie di collaborazioni eccellenti (tra cui l'aula pensata per il nuovo Eataly Roma) in cui la cucina diventa spazio di piacere e condivisione, con alte prestazioni e soluzioni razionali e accoglienti, e gli spazi domestici sembrano in grado di offrire spunti progettuali alla ristorazione. Gli elettrodomestici sono tutti della gamma Miele e la rubinetteria è firmata Dornbracht. L'isola operativa è lunga 792 centimetri (con piano in acciaio inox e sistema di vetri trasparenti temperati a protezione del pubblico) suddivisi in due distinte aree di lavoro, per ottimizzare gli spazi durante le attività e preparazioni. Incassati sopra il piano Top Domino Miele 2, ci sono da una parte piastra teppan (2.705 euro), grill (1.470), friggitrice (1.440), induzione (1.490) e piano a gas (990). Dall'altra due cuocipasta, piano a gas e soprattutto un piano cottura wok in vetroceramica a induzione (2.415 euro).
I miscelatori monocomando sono i Tara Ultra Profil di Dornbracht, con getto laminare e a doccetta disegnato da Sieger Design, secondo il concept «Water Zones», ovvero la separazione degli spazi rispetto ai vari processi collegati all'acqua, dal «preparing» al «cleaning», al «drinking». Se lo spazio in casa è poco, niente paura: c'è anche la versione «universal». Nel caso del Teatro la finitura scelta è il platinato opaco (che costa 1.465 euro, mentre la versione in cromo 976 euro) compatibile nel colore con i piani in acciaio spazzolato. La parete dietro l'isola è chiusa da due colonne dispensa che seguono l'andamento architettonico delle antiche volte del locale, che ospita anche i tavoli, la cantina e un piccolo shop. Le ante in laminato si alternano agli elettrodomestici a incasso Miele, tra cui i due forni multifunzione, uno con microonde (3.390 euro) e uno a vapore combinato (3.940 euro), con 75 programmi automatici memorizzati, una capienza di 48 litri e il sensore AutoSensor che decide quando spegnere il forno sfruttando il calore residuo. La tecnologia VitaSteam consente di cucinare a vapore alimenti diversi su tre livelli contemporaneamente, senza contaminazioni di odori e sapori, e mantenendo le proprietà nutrizionali, il colore e la consistenza dei cibi. Una cottura ideale per frutta, verdura, focacce o addirittura per delle costolette d'agnello perfettamente rosa e succose.
WWW.CUCINAIDEA.COM
Data: 22/07/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.cucinaidea.com/news_dornbracht-arclinea-miele-progetto-pregio-teatro-
eccellenza.php
DORNBRACHT, ARCLINEA E MIELE INSIEME PER UN
PROGETTO DI GRANDE PREGIO: IL 'TEATRO
DELL’ECCELLENZA'
La nuova aula “Teatro dell’Eccellenza” è stata voluta da Rossano Boscolo a soli due anni dalla nascita della sua
Boscolo Etoile Academy di Tuscania: la rinomata scuola per chef professionisti che ha aperto le porte, con successo,
anche ai semplici amanti dell’arte culinaria. Come due anni fa per il progetto dell’aula corsi pratici “Pellegrino Artusi”,
anche questa volta Boscolo ha scelto Arclinea, che a sua volta ha coinvolto Miele e Dornbracht nella concretizzazione
del nuovo progetto.
Luogo architettonico di fascino, che si affaccia sul cortile dell’antico monastero sede della Scuola, la nuova aula
“Teatro dell’Eccellenza” è uno spazio a tutto tondo. Accanto ai corsi Gourmet per Amatori e alle serate dedicate all’Alta
Cucina Creativa, una ristorazione “tematica” a carattere culturale e ad inclinazione didattica, contribuirà a rendere
onore a prodotti e produttori delle eccellenze eno-gastronomiche italiane: con la volontà di svilupparne le peculiarità
che le rendono così esclusive ed apprezzate.
La nuova aula “Teatro dell’Eccellenza” è stata pensata, progettata, realizzata e installata da Arclinea, in collaborazione
con Miele e Dornbracht, rispettivamente per la parte relativa agli elettrodomestici e alla rubinetteria. Qualità,
tecnologia, funzionalità, ma anche lavorazioni accurate che rispondono alle esigenze della grande tradizione culinaria
sono il frutto della ricerca e dell’innovazione di Arclinea, Miele e Dornbracht e della grande esperienza Boscolo.
WWW.LACUCINADIQB.COM
Data: 23/07/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.lacucinadiqb.com/2012/07/i-paccheri-ripieni-con-ricotta-e.html
I paccheri ripieni con ricotta e guanciale alla scuola di cucina
dell'Etoile Boscolo Academy
Un detto dice "il buongiorno si vede dal mattino" e credo che il mese di luglio, quasi alla fine e sempre di corsa, sia iniziato davvero nei migliore dei modi ovvero con i due giorni trascorsi alla Boscolo Etoile Academy, ospite della scuola di cucina e di Arclinea, Miele e Dornbrach.
Il tema del press tour era "Il valore dell'eccellenza": talenti ispiratori del progetto che Rossano Boscolo, patron dell'ononima Etoile Academy, ha presentato ovvero la realizzazione della nuova aula “Teatro dell’Eccellenza” dopo solo due anni dalla nascita della scuola per chef professionisti e per gourmet curiosi, mai "sazi" di nozioni e di qualità. E come due anni fa per il progetto dell’aula corsi pratici “Pellegrino Artusi”, anche questa volta Boscolo ha scelto Arclinea, che a sua volta ha coinvolto Miele e Dornbracht nella concretizzazione del nuovo progetto, rispettivamente per la parte relativa agli elettrodomestici e alla rubinetteria.
La scuola sembra calata dall'alto in un contesto quasi fatato e al risveglio lo sguardo si è perso tra
la vallata e l'orto, protagonista assoluto della lezione di cucina tenuta dallo chef Giuseppe Falanga,
grande esperto di cucina mediterranea ed innamorato dei colori e dei sapori che questa peculiarità
tutta italiana sanno regalare agli appassionati della buona cucina.
Durante la lezione abbiamo preparato tre piatti e parte degli ingredienti sono stati raccolti durante
la visita prima alla scuola medesima ed alle sue diverse aule (affascinante la biblioteca personale di
Rossano) e poi all'orto, ordinato, pulito, curato in ogni particolare.
Le ore sono poi volate durante visita alla città di Tuscania ed a "La Piantata", quaranta
ettari di lavanda circondati da un caleidoscopio di verdi colline. Ma di questi due
momenti, che continuano ad emozionarmi, come se fossi ancora lì, ve ne parlerò nei prossimi
giorni, condividendo foto e ricette,
Qui l'album dell'orto, della Boscolo Etoile Academy e dei bellissimi momenti condivisi tra una
brunoise di verdure colte poco prima nell'orto, sottraendole ai calabroni ed alle farfalle, e gli
assaggi di salumi e formaggi che Rossano ha voluto condividere con noi, per rintemprarci dalle
fatiche della lezione :)
Direi di condividere la prima delle ricette che sono stata preparate durante la lezione: un piatto
che potrebbe ricevere il passaporto di "cucina mediterranea" tanto è profumato e colorato dalla
nostra tradizione enogastronomica.
Paccheri ripieni con ricotta e guanciale su coulis di pomodorino e basilico (ricetta dello chef
Giuseppe Falanga)
Ingredienti (per 6 persone)
500 gr di paccheri di grano duro (io ho usato gli "Schiaffoni" della Garofalo :), 500 gr di datterini,
350 gr di ricotta di pecora, 80-100 gr di parmigiano reggiano, 150 gr di guanciale tagliato a fettine
sottili,10 foglie di basilico, 100 gr di pane a cassetta senza la crosta, olio evo, sale e pepe nero
macinato al momento.
Procedimento
Mettere in una leccarda i datterini con un po' di olio evo, sale, pepe e una presa di zucchero di
canna e cucinarli nel forno già caldo a 180° per circa 40'. Mettere da parte.
In una padella antiaderente saltare il guanciale per pochi minuti e poi tagliarlo a julienne. Tagliare
in dadolata il pane a cassetta.
Lessare la pasta al dente e far raffreddare immediatamente. Mettere da parte. In una ciotola unire
la ricotta (in questa ricetta la ricotta era stata cotta al forno per 90' a 120° e aromatizzata con
aromi e agrumi: l'ho rifatta in questi giorni e la posterò nei prossimi), il pane, il guanciale, il
basilico a julienne, regolare di sale e di pepe e farcire i paccheri. La porzione ne prevede 3 a
testa.
In una leccarda, coperta da carta forno, posizionare due paccheri alla base e uno sopra e formare
così le porzioni: cucinare nel forno caldo per pochi minuti.
Nel frattempo frullare con il mixer ad immersione i pomodorini, passare la salsa al colino cinese e
mescolarla al parmigiano grattugiato (così da evitare che il siero fuoriesca durante la composizione
del piatto).
Comporre il piatto mettendo sul fondo un cucchiaio di coulis, con una spatola adagiare la piramide
di paccheri, decorare il piatto con qualche fogliolina di timo fresco e qualche fiorellino e con un filo
d'olio evo.
WWW.DESIGNERBLOG.IT Data: 19/10/2011 Pagina: Foglio:
http://www.designerblog.it/post/12043/metti-un-blogger-in-azienda-foscarini-web-lab-day
Metti un giorno in azienda. Non solo a conoscere il volto ufficiale di una delle più importanti realtà italiane del settore illuminazione, ma anzi a fare qualcosa di più: partecipare ad un vero e proprio laboratorio temporaneo sui temi del design e della comunicazione. Alla scoperta di punti di vista e esigenze in divenire, e stimolati dalla possibilità di curiosare là dove di solito non si è ufficialmente invitati, e generalmente neanche bene accetti: il “dietro le quinte” degli uffici stile, delle persone e delle idee, quei luoghi che sono i veri artefici dello sviluppo dei prodotti che vedremo prima nelle fiere, e quindi nelle case d’Italia e del mondo.
Ma andiamo con ordine, scoprendo piano piano il sipario sull’azienda protagonista di questa giornata.
Havana, Twiggy, Caboche, Tropico, Infinity… vi dicono niente? Certo che sì: tutti oggetti che non
possono non rimandare a Foscarini, da sempre sulle pagine del nostro blogproprio attraverso i suoi
prodotti più celebri. Lasciamo ora da parte il catalogo aziendale e torniamo a noi e al piccolo paese di
Marcon, terraferma veneta in odor di laguna, non lontano in linea d’area da quell’isola di Murano dove
questa avventura imprenditoriale comincia negli anni ’80. Ma il tempo dei maestri vetrai e dei
lampadari della tradizione, almeno in modalità esclusiva, sono finiti da tempo, come ci spiega Carlo
Urbinati, fondatore di Foscarini insieme a Sandro Vecchiato, nella presentazione che ci riserva.
Sono altre, oggi, le parole chiave che permettono di definire un’identità che si rinnova e guarda
sempre al futuro (“Il migliore prodotto del nostro catalogo? Il prossimo”). La prima, senza dubbio, è
emozione: un’emozione che scaturisce da un’esperienza o un oggetto-ricordo (come il braccialetto
rosa di Patricia Urquiola, nella gallery, che ha dato origine a Caboche), e che trasforma ogni lampada
in un piccolo totem, una presenza iconica tutt’altro che minacciosa ma anzi capace di trasformarsi in
un veicolo di personalità e calore: lontana dall’effetto sorpresa a tutti i costi, e più vicina, invece, ad
una piccola epifania domestica da rinnovare nella quotidianità.
Le altre, quindi, sono consapevolezza e durata: concetti che si fondono insieme, in un processo che
non ha nulla di impulsivo e che anzi si lega a doppio filo all’esito di una lunga ricerca, per un prodotto
che né si progetta né si consuma nel tempo di una stagione. E che, come ci sottolinea Marco Martin,
a capo del dipartimento Ricerca&Sviluppo nonché novello cicerone tra gli uffici tecnici e gli archivi
aziendali, non può prescindere da un’implementazione tecnologica che fa innovazione senza
trasformarsi in una presenza ingombrante o assoluta. Poiché se la nuova tecnica c’è, non è detto che
si debba vedere: tanto per fare un esempio, vi siete mai chiesti dove passi il filo dell’elettrificazione
della celebre Tress di Marc Sadler?
La mattinata di incontri prosegue, ed ora è la volta dei giovani designer della scuderia Foscarini (si è
sempre giovani in Italia..), chiamati a testimoniare il loro percorso creativo in azienda. Lontani anni
luce dall’aura pompata delle design star, i tre preferiscono svelarsi per piccoli dettagli e per la
complicità totale con le logiche interne, restituendoci quell’interazione tra progettista ed imprenditore
che ha costruito il meglio della tradizione del nostro Made in Italy, e che ora si affaccia a nuove
culture per poter parlare a mercati più ampi e consumatori internazionali. Luca Nichetto, oggi attivo
anche in Svezia con una nuova sede del suo studio, ma con un passato che non conoscevamo come
giovane collaboratore nell’ufficio tecnico, ci parla del suo rapporto con la cultura del progetto
scandinava, che è sì l’imparare da una filiera produttiva ed organizzativa più programmata, e al
contempo meno flessibile, ma è anche ricevere nuove suggestioni da piccoli oggetti anonimi e
materiali locali privilegiati (vedi alla voce Troag). Ioanna Vautrin ci racconta invece della sua Binic,
nuovo bestseller di Foscarini: ispirata alla forma di un faro, era stata originariamente sviluppata in
dimensioni più importanti, per essere successivamente rimpicciolita fino alle proporzioni un po’
“mignon” con cui la conosciamo attualmente. Per Vicente Garcia Gimenez, invece, l’approccio
sembra essere diverso: la sollecitazione si presenta soprattutto in maniera formale, come se qualsiasi
spunto o isomorfismo non possa prescindere da una traduzione geometrica sempre calda e sensuale
(un esempio migliore di Le Soleil?).
Il bello arriva però nel pomeriggio, complice un workshop che ci coinvolge tutti in una discussione
finalizzata ad immaginare necessità e forme a venire nel design di domani attraverso gli strumenti del
gioco e della libera associazione. A darci il “la” è Paolo Ferrarini di Future Concept Lab con una
ricerca su due tendenze-chiavi di lettura, “Vibrant Alchemy” e “Practical Grace”: un modo di
interpretare tutte le fenomenologie in divenire del costume contemporaneo, ma anche e soprattutto un
impulso ad anticipare, come industria e come designer, le inclinazioni future dei consumatori di
riferimento. Ed è proprio con questi input che la discussione si anima. Sollecitati da questo gioco alle
previsioni, blogger e designer si stuzzicano a vicenda cercando di identificare il lessico di cui il design
di domani avrebbe più bisogno: e allora c’è chi insiste più sull’emotività, sulla poesia, sulla vicinanza
di impeti e affinità con l’utente finale, e chi preferisce ragionare in termini di profondità, ricerca,
sostenibilità e persino umiltà da parte dei designer, sempre più chiamati verso atti consapevoli e
necessari (e magari anche verso la stessa azienda, come sottolineano dagli uffici tecnici: basta a
progetti faraonici ma con scarsa consapevolezza del processo realizzativo, bisogna avere occhi aperti
e piedi per terra!).
Ma per finire l’attenzione è tutta sui di noi, e soprattutto su di voi lettori che cambiate le regole del
gioco con la vostra preferenza per questa forma di informazione via web. Eh sì, perchè se il blog
facilita sicuramente una comunicazione più veloce della notizia (talvolta a scapito
dell’approfondimento? O privilegiando i gusti di chi seleziona?), non è detto che non contribuisca sul
medio periodo ad influenzare la percezione di cosa funziona di più, o di meno, nel mondo del design.
Soprattutto in una congiuntura in cui, mai come oggi, comunicazione e prodotto sono sempre di più la
stessa cosa. Che fosse proprio questo che Foscarini si voleva sentir dire? Lo dovremmo sentire da
loro. Adesso, però, riconosciamogli il merito di aver cercato, prima di tante altre storiche realtà del
design italiano, un confronto con noi attori della comunicazione in rete offrendo qualcosa di più, e di
meno scontato, della solita immagine corporate.
WWW.ARCHIPORTALE.COM
Data: 03/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.archiportale.com/news/2012/04/design-trends/foscarini-a-
superstudiopi%C3%B9-fuorisalone-2012_26749_39.html
Foscarini a SuperstudioPiù, Fuorisalone 2012
Ascoltare, guardare, immaginare, sognare
03/04/2012 - Foscarini in occasione della Milano Design Week 2012 sarà negli spazi di SuperstudioPiù con
l'installazione FOSCARINI INSPIRE.
Ascoltare, guardare, immaginare, sognare. Gocce d'acqua, un'eclisse, un'esplosione, il soffio del vento, fili d'erba che
ondeggiano alla brezza, il mare del nord in tempesta. Atmosfere che svelano il linguaggio degli oggetti e la loro storia.
E' la natura il fil rouge di FOSCARINI INSPIRE, l’emozionante e coinvolgente installazione proposta da Foscarini negli
spazi di SuperstudioPiù per la Milano Design Week 2012.
Frammenti di immagini e suoni si scompongono e ricompongono per raccontare attraverso suggestioni visive e sonore
l'idea creativa, la sensibilità, l'intuizione da cui nasce ogni progetto Foscarini.
Totalmente immerso in una nuova dimensione, il visitatore viene accolto e condotto in un percorso di scoperta dalle
scenografie curate da Vicente Garcia Jimenez e dalle installazioni video di Massimo Gardone.
I frame si susseguono e si completano in una coreografia che si snoda su grandi schermi e diventa narrazione,
scandita dai suoni e dai rumori della natura, dove abitano come per magia i progetti più noti e significativi di Foscarini.
Concept e idee si intrecciano e prendono forma in un ambiente archetipico, in un ritorno all'essenza e all'origine della
creatività.
Temporary Museum for New Design - Superstudio Più
Via Tortona, 27 Milano
17-22 aprile 2012 h. 10-21
WWW.ELLE.IT Data: 12/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.elle.it/Elle-Decor/Arti-eventi-appuntamenti/Fare-Lume-candele-e-arte
La candela, un oggetto d’altri tempi, non ha mai smesso di attrarre per la sua caratteristica
unica di fare luce con una fiammella. La mostra Fare Lume. Candele tra arte e Fare Lume. Candele tra arte e Fare Lume. Candele tra arte e Fare Lume. Candele tra arte e
designdesigndesigndesignorganizzata da FoscariniFoscariniFoscariniFoscarini e INVENTARIOINVENTARIOINVENTARIOINVENTARIO al Museo Poldi PezzoliMuseo Poldi PezzoliMuseo Poldi PezzoliMuseo Poldi Pezzoli si propone come una
riflessione storico-critica e riunisce circa 50 opere tra oggetti di design e opere d’arte
contemporanea. Lavori di Michelangelo Pistoletto giustapposti a pezzi di O.M. Ungers, O.M. Ungers, O.M. Ungers, O.M. Ungers,
Richard Meier, Philippe Starck, Giulio Iaccheti, OraRichard Meier, Philippe Starck, Giulio Iaccheti, OraRichard Meier, Philippe Starck, Giulio Iaccheti, OraRichard Meier, Philippe Starck, Giulio Iaccheti, Ora----ItoItoItoIto e altri ancora. Curata da Beppe Beppe Beppe Beppe
FinessiFinessiFinessiFinessi, si sviluppa in tre ambienti, dal Salone dell’Affresco, alla Sala Trivulzio e alla Sala del
Collezionista.
Info: Fare Lume. Candele tra arte e designFare Lume. Candele tra arte e designFare Lume. Candele tra arte e designFare Lume. Candele tra arte e design, Museo Poldi Pezzoli, Via Manzoni 12, Milano,
fino al 21 maggio 2012 -www.museopoldipezzoli.itwww.museopoldipezzoli.itwww.museopoldipezzoli.itwww.museopoldipezzoli.it - www.foscarini.comwww.foscarini.comwww.foscarini.comwww.foscarini.com
WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM
Data: 06/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.ilgiornaledellarte.com/fondazioni/articoli/2012/4/112924.html
L'arte di «fare lume»
Alla Fondazione Museo Poldi Pezzoli una riflessione storico-critica sul tema della candela
Milano. In occasione della Design Week milanese, la Casa di Gian Giacomo
Poldi Pezzoli apre nuovamente le porte al design e all’arte
contemporanea prestandosi a un gioco di incastri con l’antico e il moderno
delle sue collezioni. Giunge così al secondo appuntamento la collaborazione
tra il Museo, l’azienda Foscarini e il progetto editoriale da essa sostenuto e
promosso, Inventario, che con la realizzazione della mostra «Fare Lume» fa
seguito a «Di vaso in fiore», iniziativa analoga ospitata lo scorso anno nelle
sale del palazzo. L’esposizione è a cura di Beppe Finessi e rappresenta una
riflessione storico-critica sul tema della candela, strumento di
illuminazione che continua a esercitare un immutato fascino nonostante
il progresso offra ben altre soluzioni illuminotecniche. Forse perché «il
fuoco che da sempre attrae e catalizza la nostra attenzione e il nostro
sguardo, spiega Finessi, quella luce che si muove e che tratteggia
un’atmosfera unica, quella fiamma che produce anche un piacevole tepore, un
profumo, un rumore quasi, è evidentemente un elemento ancora capace di
definire quell’idea di domesticità fondamentale per sentirsi a proprio agio in uno spazio interno, per sentirsi (quasi)
a casa in ogni ambiente».
In mostra fino al 21 maggio una cinquantina tra opere d’arte contemporanea e di design che testimoniano
come l’oggetto candela abbia rappresentato, e continui a farlo, un ambito di sperimentazione per artisti e
designer di fama. Oltre a «Candele» di Michelangelo Pistoletto, opere di Pierpaolo Calzolari, Luis Frangella,
accanto a «Le Morandine» di Sonia Pedrazzini ispirate alle Nature Morte di Giorgio Morandi.
Un diverso modo di sentire e indicare il tempo è proposto da «Scented Time», orologio per non vedenti
progettato da Sovrappensiero, che indica il tempo grazie ai diversi aromi delle candele di cui è composto,
ciascuna delle quali ha una durata prestabilita di 20 minuti. Oppure ci sono oggetti che alludono alla candela
come la lampada B.L.O. disegnata da Marcel Wanders per Flos, che si accende e si spegne grazie al soffio
sulla lampadina a forma di fiamma dietro la quale è nascosto un sensore sensibile al suono.
Molte altre le opere presenti in «Fare Lume» inaugurata ieri con Michelangelo Pistoletto che, accendendo le
candele della sua opera, ha dato avvio alla mostra che sarà visitabile fino al prossimo 21 maggio.
WWW.LIVING24.IT Data: 12/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.living24.it/fare-lume-candele-tra-arte-e-design-al-poldi-
pezzoli/0,1254,58_ART_6025,00.html
Fare Lume: candele tra arte e design al Poldi Pezzoli La casa-museo di via Manzoni ha aperto nuovamente le porte al design con la mostra "Fare Lume. Candele tra arte e design" in programma dal 5 aprile al 21 maggio 2012, riconfermando il legame tra il mondo del design e il Poldi Pezzoli, modello di un modo di abitare del passato.
La casa-museo di via Manzoni ha aperto nuovamente le porte al design con la mostra Fare Lume. Candele tra arte e design, in programma dal 5 aprile al 21 maggio 2012, riconfermando il legame tra il mondo del design e il Poldi Pezzoli, modello di un modo di abitare del passato. L'esposizione, a cura di Beppe Finessi, è una riflessione storico-critica sulla candela, tema di grande valenza storica e di evidente suggestione. Oggetto apparentemente d'altri tempi, in un'epoca di innovazioni tecnologiche eccezionali, la candela in realtà non ha mai smesso di attrarre per la sua caratteristica unica di fare “magicamente” luce attraverso il fuoco. In mostra circa 50 opere, tra oggetti di design (candele e candelieri) e opere d'arte contemporanea, tra pittura, scultura e installazione, suddivise in tre sezioni. La prima sezione, nel Salone dell'Affresco, presenta candele progettate da noti designer, accostate a opere di artisti contemporanei ispirate al tema della candela, come Candele del 1967 di Michelangelo Pistoletto. L'arte contemporanea è ulteriormente rappresentata, tra gli altri, da opere di Luis Frangella, Pierpaolo Calzolari e Bonomo Faita. Per il design verranno esposte alcune candele realmente ri-progettate come Le Morandine di Sonia Pedrazzini ispirate alle nature morte di Giorgio Morandi, l'orologio olfattivo per non vedenti Scented Time progettato da Sovrappensiero Design Studio o come le candele di Ontwerpduo, Alessandra Baldereschi e Nathalie Dewez. Nella Sala Trivulzio, sul grande tavolo e contornati dalle opere del Museo Poldi Pezzoli, protagonisti saranno oggetti che alludono all'immagine e alla forma della candela stessa, come la lampada di Marcel Wanders, che si accende soffiando su una lampadina a forma di fiamma. Nella Sala del Collezionista, infine, verrà esposta una significativa selezione di oggetti apparentemente più tradizionali, come i candelieri, ma che in realtà stanno vivendo in questi ultimi anni una stagione di grande rinnovamento tipologico, come testimoniato dai progetti dei grandi architetti O. M. Ungers eRichard Meier, quelli dei grandi maestri del design, da Bruno Munari a Philippe Starck, e dei nuovi protagonisti della scena internazionale, comeGiulio Iacchetti, Ora-ïto, Maarten Baas e Donata Paruccini. Completa l'esposizione il “giornale della mostra” pubblicato in italiano e inglese, edito da Corraini Edizioni, con contributi scientifici e le immagini delle opere esposte. Dalle sale della casa museo milanese, Fare Lume è diventato poi la copertina del quinto numero di INVENTARIO, che è stato presentato in anteprima in occasione dell'inaugurazione della mostra.
WWW.SOCIALDESIGNMAGAZINE.COM
Data: 31/05/2012 Pagina: Foglio:
http://www.socialdesignmagazine.com/site/architettura/foscarini-sponsor-della-biennale-di-architettura-di-venezia-2012.html
FOSCARINI SPONSOR DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA 2012
Ricerca, innovazione, cultura del prodotto e sperimentazione di nuove soluzioni nei significati, nelle forme e
nei materiali. Sono i valori su cui da sempre si fonda la filosofia aziendale di Foscarini e che si ritrovano
immutati nel suo impegno culturale. Un impegno che si concretizza, ancora una volta, nella collaborazione
con le edizioni di Arte e di Architettura della Biennale di Venezia, di cui Foscarini è sponsor ufficiale dal 2008
e che si rinnova oggi per il quinto anno consecutivo.
Giunta alla sua 13a edizione, la Mostra Internazionale di Architettura “Common Ground”, diretta da David
Chipperfield (29 agosto/25 novembre 2012), rende omaggio ad una cultura vitale e interconnessa,
confermando la propria vocazione ad un dialogo aperto a tutti gli ambiti concettuali. Un'apertura del tutto
coerente con la strategia di Foscarini, che parla ad un pubblico eterogeneo, legato sia al mondo del progetto
che della cultura e dell’arte, attraverso forme e canali innovativi e scegliendo occasioni di comunicazione
non convenzionali.
Foscarini infatti non è nuova ad iniziative legate ad ambiti interdisciplinari, ponendosi su un piano di ricerca e
aprendosi a stimoli provenienti da altri settori. Tra le iniziative possiamo ricordare INVENTARIO, un progetto
editoriale totalmente indipendente, promosso e sostenuto da Foscarini e diretto da Beppe Finessi, che
avvalendosi di contributi critici originali, getta uno sguardo illuminato e libero sulla scena del design,
dell'architettura e dell'arte. Questa attenzione si è espressa anche con il sostegno alla mostra
‘Fare Lume. Candele tra Arte e Design’ - 5 aprile/21 maggio 2012 - organizzata in collaborazione con il
Museo Poldi Pezzoli di Milano ed Inventario.
La presenza di Foscarini alla 13. Mostra Internazionale di Architettura si materializzerà anche quest’anno
con suggestive atmosfere di luce. Realizzate con diverse proposte, in composizione o sotto forma di
scenografiche installazioni, saranno disseminate sia all’interno dei luoghi storici della Biennale che nell’area
dedicata al relax.
WWW.DESIGN.REPUBBLICA.IT
Data: 27/08/2012
Pagina:
Foglio:
http://design.repubblica.it/2012/08/27/a-venezia-sbarca-il-design/
A Venezia sbarca il design Dal 29 c’è la Biennale di Architettura di Venezia. Accanto all’appuntamento dominante, però, ce n’è
un altro, fatto di mostre e inaugurazioni. Eccone un assaggio.
Il fine agosto a Venezia potrebbe essere una piccola tortura, se chi ci andrà dovesse trovarsi in mezzo a
una delle periodiche congiure che il caldo e l’umido organizzano per rendere meno affollata la città.
Vale la pena di correre il rischio, e non solo perché dal 29 c’è la Biennale di Architettura, quest’anno
diretta da David Chipperfield che ha voluto il bel tema Common Ground. Tema che vuole sottolineare
come al di là dei protagonismi e divismi, l’architettura contemporanea si fonda su un terreno comune
costituito da una cultura e alcuni grandi valori generalmente condivisi. Accanto all’appuntamento
dominante, però, ce n’è un altro, perfetto per quelli che preferiscono i percorsi laterali rispetto alla via
maestra dove passano tutti: la mostra che la fondazione Giorgio Cini dedica a Carlo Scarpa. Venini
1932-1947 dal 29 agosto al 29 novembre. Edifici pubblici, abitazioni private, musei, monumenti…
Venezia porta un po’ ovunque i segni della mano di Scarpa. Ma anche se è naturale pensare a lui prima
di tutto come architetto, la sua produzione per Venini è abbastanza lunga, ricca e significativa da
giustificare questa mostra, legittimata anche da un curioso dettaglio biografico: ancora prima di
diplomarsi all’Accademia di Venezia, nel 1925 Scarpa riceve i suoi primi incarici professionali di
costruzioni e restauri dalla ditta Maestri vetrai muranesi. Il curatore Marino Barovier ha selezionato
più di trecento opere realizzate da Scarpa come direttore artistico di Venini, che valgono sia come
panorama della sua creatività, sia come catalogo tipologico del vetro d’arte, dalle murrine romane ai
vetri sommersi, dai corrosi ai vetri a pennellate. Tre cose rendono ancora più particolare la mostra.
Primo, è stata possibile solo grazie al recente ritrovamento dell’archivio Venini, fino a poco tempo fa
creduto distrutto da un incendio negli anni Settanta; secondo, la mostra è sull’isola di San Giorgio
Maggiore, un minimo defilata rispetto all’epicentro della Biennale e, terzo, inaugura il nuovo spazio
espositivo permanente Le stanze del Vetro, con cui la fondazione Giorgio Cini in collaborazione con
Pentagram Stiftung, vuole valorizzare e studiare l’arte vetraria veneziana del Novecento. Le stanze del
Vetro infatti non è solo un luogo fisico, ma anche un progetto che prevede un centro studi, un archivio
generale del vetro veneziano, una biblioteca, eventi e borse di studio. www.lestanzedelvetro.it
In evidenza
Sponsor della Biennale di Architettura dal 2008, Foscariniquest’anno mette in mostra la funzione
architettonica delle sue lampade, sempre di spiccata personalità e quindi ipso facto adatte a connotare
in modo originale gli spazi, così come si potrà vedere nell’Arsenale, nelle zone outdoor dei Giardini,
nella scenografia di una decina di grandi Plass, sospensioni di Luca Nichetto messe tra i due piani del
bookshop, e nella zona relax dello stesso bookshop. L’occasione è giusta anche un po’ di ottimismo.
Malgrado i tempi difficili, il marchio veneziano segna un aumento del fatturato del dieci per cento,
fatturato che è all’ottanta per cento ottenuto con le esportazioni. Un successo confermato da
un’indagine dell’Osservatorio Pmi (Piccole medie imprese), che esaminando circa settemila aziende
italiane, ha fatto emergere Foscarini fra le 198 imprese «eccellenti» per l’internazionalizzazione del
Made in Italy.
Molteni&C
In occasione della 13esima Mostra internazionale di Architettura di Venezia, Molteni&C e Rubelli
rendono omaggio a Gio Ponti con la mostra “Vivere alla Ponti”, allestita nella città lagunare a Palazzo
Corner Spinelli. Protagonisti della mostra saranno la collezione di arredi rieditati da Molteni&C e
l’edizione limitata della poltrona disegnata da Gio Ponti per la propria casa di Via Dezza a Milano,
rivestita con il velluti Punteggiato e Rattoppato, ideati anch’essi da Gio Ponti per Rubelli ed esposti
alla Biennale del 1934.
WWW.CASA24.ILSOLE24ORE.COM Data: 28/08/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/arredamento-casa/2012-08-28/foscarini-illumina-
biennale-architettura-131031.php?uuid=AbL1UnUG
Foscarini illumina l'Arsenale
Una comunità che si riconosce nella condivisione delle radici e del patrmonio culturale. Ecco l'ispirazione della Biennale Architettura 2012 ed ecco il filo rosso che lega la grande manifestazione internazionale al ruolo di Foscarini, uno degli sponsor della rassegna. L'azienda veneziana della luce è presente anche quest'anno in Laguna con alcuni suoi modelli, confermando il suo legame territoriale e culturale con la Biennale, ma anche il suo interesse per un design che sappia fondere cultura, creatività e industria. Alcune tra le più celebri lampade Foscarini saranno illumineranno gli spazi dell'Arsenale e dei Giardini, mentre al Bookshop dell'Arsenale sarà esposta per la prima volta una scenografica composizione di Plass, imponenti ed eleganti sospensioni firmate da Luca Nichetto, giovane designer di origini muranesi.
Clipping / Italy Website: www.lastampa.it Target group: End consumer Date: 18.07.2012 Visits per month: n.a.
In forma per l'estate
Grazie a Kaldewei gli sportivi (e non solo) possono abbinare all'attività fisica un rilassamento mirato sfruttando la forza rigenerante dell'acqua
Le giornate sempre più lunghe invogliano a fare sport, una buona abitudine che dovrebbe poi essere
mantenuta per tutto l'anno. Proprio nella stagione calda è opportuno abbinare alla pratica sportiva
un rilassamento mirato, sfruttando la forza rigenerante dell'acqua.
I getti massaggianti di aria ed acqua sciolgono i muscoli, migliorano la circolazione stimolando
l'apparato cardiocircolatorio; allo stesso tempo aiutano a guarire le microlesioni e ad assorbire l'acido
lattico. Dopo lo sport il bagno con idromassaggio aiuta la disintossicazione e contribuisce a prevenire il
mal di testa che a volte accompagna un grande sforzo fisico.
Per un programma personalizzato di rilassamento e benessere Kaldewei, leader europeo delle vasche
da bagno, offre sette diversi sistemi di idromassaggio combinabili con le vasche in acciaio smaltato 3,5
millimetri. La gamma spazia dai sistemi a sola aria o acqua fino alle combinazioni degli effetti positivi
di bollicine d'aria e getti d'acqua massaggianti.
Un elemento fondamentale per i clienti privati: una vasca da bagno con idromassaggio non richiede
più spazio di una comune vasca da bagno in acciaio smaltato Kaldewei da 3,5 millimetri.
WWW.DOMUSWEB.IT Data: 24/01/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.domusweb.it/it/news/laminam-le-superfici-sono-tutte-uguali/
I bambini al centro della più recente iniziativa di Laminam, alla
ricerca di modi inediti per sperimentare e comunicare il mondo
delle superfici Milano, tardo pomeriggio di un'assolata e insolitamente calda domenica di fine
gennaio. Nello showroom Laminam (via Mercato 3) un gruppetto di bambini di 4 anni,
o poco meno, è pronto a misurarsi con una sfida particolare: un workshop, tenuto da
Cristina Bortolozzo seguendo il metodo Bruno Munari®; un'esperienza diretta alla
scoperta delle texture di diverse superfici. L'iniziativa—a un primo sguardo insolita per
un'azienda che produce sistemi, superfici e lastre ceramiche—rientra in realtà in un
programma ben premeditato del suo Image & Communication manager Stefano
Nencioni che racconta a Domus come, dall'apertura del nuovo showroom lo scorso
aprile, Laminam stia cercando di andare al di là della semplice presentazione dei suoi
prodotti, con una serie di iniziative dove i professionisti, gli studenti, gli utenti finali—
e oggi pomeriggio anche i bambini—possono misurarsi con i materiali, le tecnologie e
le sperimentazioni dell'azienda. Con il tentativo ambizioso di coinvolgere il panorama
culturale della città.
Mi potrebbe spiegare la scelta e il senso del titolo Working Progress?
Stefano Nencioni: Working Progress è il titolo scelto per una serie d'iniziative, anche
molto diverse tra loro, con cui Laminam ha voluto far vivere il proprio showroom
milanese, trasformandolo in uno spazio in costante evoluzione. Abbiamo voluto dare
vita a una sorta di cantiere, di laboratorio ideale, che sia sempre "aperto per lavori".
Con quali finalità è nato questo programma che raggruppa iniziative diverse,
come progetti e installazioni di designer, mostre, un corso di master con Domus Academy e perfino workshop con i bambini? Working Progress nasce dal desiderio di Laminam di contribuire alla promozione e alla
diffusione della cultura, in tutte le sue differenti accezioni e sfumature, con particolare
attenzione alla cultura del progetto. Abbiamo pensato di farlo coinvolgendo tutte le
persone che ne sono, a diverso titolo, protagoniste: dai progettisti agli artisti, dagli
studenti agli appassionati, fino ai passanti, attraverso la vetrina dello showroom su una
via centrale di Milano. E quindi, anche ai bambini, che saranno i protagonisti e i piccoli
creativi di domani.
A chi si rivolge Laminam con questa iniziativa? A tutto il vasto mondo della progettazione, del design e dell'architettura, dai
professionisti più affermati ai giovani creativi, dalle scuole di design alle università,
con l'ambizioso obiettivo di parlare a tutti, di coinvolgere il panorama culturale della
città nel suo insieme.
Perché avete pensato di coinvolgere anche i bambini? Ci piaceva l'idea di aprire lo spazio a tutti i tipi di utenti, offrendo idee e stimoli in
senso più ampio. Inoltre, l'importanza del gioco e l'idea di imparare giocando e
sperimentando con i materiali ci è sembrata particolarmente interessante e in linea con
il concept alla base di Working Progress. Siamo giunti così a proporre i laboratori
tattili, costruiti secondo il metodo Munari e tenuti da un operatore certificato
dell'associazione Bruno Munari, rivolti a bambini dai tre anni in su. Obiettivo: farli
volare con la fantasia e stimolare la creatività attraverso la scoperta e il gioco,
lavorando sulle diverse superfici e texture.
Prima l'installazione Mono L, poi l'allestimento natalizio di Giulio Iacchetti, infine
una mostra di schizzi, disegni e acquerelli di Luca Scacchetti... Da quando è nato,
lo scorso aprile, lo showroom di Laminam è sempre stato uno spazio in continua trasformazione. Quali sono le iniziative in cantiere per il prossimo futuro? Subito dopo la conclusione della mostra attualmente in corso, lo showroom, dopo una
breve chiusura, si ripresenterà in una versione sorprendente e fortemente architettonica,
firmata Nicola DePonti. Non più semplicemente "in esposizione", il materiale diventerà
essenza stessa della struttura, con la sua leggerezza e versatilità, per comunicare in
modo ancora più efficace e incisivo le peculiarità delle collezioni Laminam. In
occasione del Salone del Mobile e di Eurocucina, Laminam si concentrerà sul mondo
dell'arredo: in particolare, presenterà un proprio prodotto dedicato alla cucina, ambiente
in cui le caratteristiche del materiale si prestano ad essere particolarmente valorizzate.
Riprenderà poi Working Progress con una serie di appuntamenti ad alto tasso di
creatività, sempre all'insegna della ricerca di stimoli, linguaggi, punti di vista
differenti.
Provando a tirare le somme di questi primi mesi di attività, quali sono stati i primi
risultati raggiunti? Tutte le diverse proposte, a partire dalla serata che ha inaugurato il programma il 5
ottobre con MonoL di AstoriDePontiAssociati a Christmas Landscape di Giulio
Iacchetti, fino alla mostra Windows di Luca Scacchetti da poco inaugurata e ai
laboratori per bambini, hanno sempre ottenuto grande interesse e molta partecipazione,
rinforzando ulteriormente la visibilità e la conoscenza del marchio anche presso un
pubblico più ampio.
Laminam si trova in pieno centro, in zona Brera, quartiere storico, oggi per lo più
colonizzato dalle griffe della moda. In che modo avete pensato di rapportarvi e inserirvi nella città? La posizione dello showroom è un punto di forza di Working Progress, che vuole
rivolgersi alla città comunicando e aprendosi verso l'esterno, grazie alla vetrina che si
affaccia su una via molto vivace e di passaggio nel cuore di Brera. Le installazioni sono
state pensate anche in funzione di una visibilità dall'esterno e di un coinvolgimento
anche del passante più frettoloso, da incuriosire e in cui lasciare un piccolo seme di
curiosità per la cultura del progetto, così importante per Milano.
WWW.CUCINAIDEA.COM
Data: 17/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.cucinaidea.com/news_laminam-on-top-nuovi-top-cucina-firmati-laminam.php
LAMINAM ON TOP: I NUOVI TOP CUCINA FIRMATI
LAMINAM
Laminam On Top è il nuovo sistema di utilizzo di Laminam per superfici orizzontali. L’innovazione tecnologica del
materiale, che garantisce le massime prestazioni per ambienti domestici e pubblici coniugando performance
tecnologiche a valori estetici di alto livello, si presta a personalizzare con stili ed effetti diversi ogni piano di lavoro per
la preparazione dei cibi.
La collezione Laminam On Top sarà presentata a Milano durante la Design Week 2012 in via Mercato 3 presso lo
showroom che riapre nella nuova veste architettonica firmata arch.Nicola De Ponti. Nell’ambito di un evento dal
titolo Qui serve un piano…, una rezdora modenese doc si cimenterà con sfoglia e tortelloni sui nuovi piani cucina
Laminam.
WWW.DESIGNTRACKS.INFO Data: 19/06/2012 Pagina: Foglio:
http://designtracks.info/2012/06/19/con-le-mani-in-pasta/
Con le mani in pasta
Impastare con le proprie mani acqua e farina, vedere lievitare e diventare croccante nel proprio forno una dorata pagnotta: una bella soddisfazione, soprattutto per chi non si sente un grande cuoco. Prossima sfida, la chiusura del tortello, ricordando e facendo tesoro dei consigli di Assunta, un’autentica rezdora emiliana incontrata nello showroom milanese Laminam in occasione dell’ultimo Salone. Preziose riflessioni sulla chiusura del tortello, dietro cui si cela una vera e propria filosofia, tutta da approfondire. Certo, Assunta aveva, oltre ad una indiscussa maestria nell’arte dell’impasto, un alleato fondamentale: il piano di lavoro Laminam on Top.
WWW.DESIGN.FANPAGE.IT Data: 28/07/2012
Pagina:
Foglio:
http://design.fanpage.it/colori-naturali-e-morbidi-per-la-nuova-collezione-laminam/
Colori naturali e morbidi per la nuova collezione LaminamColori naturali e morbidi per la nuova collezione LaminamColori naturali e morbidi per la nuova collezione LaminamColori naturali e morbidi per la nuova collezione Laminam
Un nuovo spessore dedicato, lavorazioni inusuali, finiture ricercate.
Una collezione che trova nella forza primordiale della natura la sua origine e che si esprime
attraverso elementi puri e necessari come Roccia, Rena, Terra, Sale.
La Roccia dove l’uomo approdaLa Roccia dove l’uomo approdaLa Roccia dove l’uomo approdaLa Roccia dove l’uomo approda, la Rena con cui edifica, la Terra che coltiva e il Sale vero
nutrimento. Elementi dai colori naturali e morbidi, che accompagnano fedelmente l’essere
umano nel percorso dal passato fino al tempo presente. La collezione risponde ad alcune
richieste che arrivano dal mondo dell’architettura contemporanea in merito alla ricerca
materica e alle tendenze del design. Il carattere distintivo del prodotto, che ne determina un
vero valore aggiunto, resta la grande dimensione: una superficie di tre metri quadrati
concentrata in un unico pezzo, di spessore ridotto rispetto alle produzioni tradizionali. Una
grande novità è rappresentata dalla sensazione tattile piacevole e soffice, quasi vellutata,
della superficie, ottenuta attraverso l’impiego di materie prime particolari, elaborate e messe
a punto grazie alla continua ricerca tecnologica di Laminam. Da un punto di vista tecnico il
nuovo spessore rappresenta una novità, con un valore di resistenza superiore rispetto ad
altre soluzioni, studiato per garantire la massima performance in particolari situazioni, dove il
carico puntuale o la resistenza all’urto sono particolarmente richiesti.
WWW.SOCIALDESIGNMAGAZINE.COM
Data: 20/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.socialdesignmagazine.com/site/design/trame-stefano-giovannoni-per-
tubes.html
TRAME / STEFANO GIOVANNONI PER
TUBES
La creatività incontra la tecnica armonizzando funzionalità ed estetica in TRAME, il radiatore dalle linee
sorprendenti e dalla spiccata versatilità, ultimo nato della collezione Elements di Tubes. Firmato da Stefano
Giovannoni, TRAME rivoluziona l'elemento radiante secondo un approccio libero e leggero, mettendo in
scena un modo totalmente
nuovo di concepire un oggetto domestico fino a non molto tempo fa ritenuto poco interessante dal punto di
vista dell'interior design. La reinterpretazione del classico radiatore è un tema su cui Tubes lavora da
tempo, con risultati che sfiorano talvolta persino l'ambito dell'arte contemporanea – come nel caso di
add_On, entrato a far parte della collezione del Centre Pompidou di Parigi. Ed ora si spinge ancora oltre.In
TRAME i classici elementi tubolari in acciaio sono trattati come fili sottili e colorati che, con leggerezza e
flessibilità, si inseguono tra trama e ordito per comporre un tessuto di calore. Linee fluide si rincorrono in
un delicato gioco di pieni e vuoti, mentre il metallo si presta a effetti mutevoli, morbidi e tridimensionali, per
abitare le pareti di qualsiasi ambiente della casa.
Il progetto presenta un’assoluta innovazione dal punto vista tecnico: per la prima volta le valvole sono svincolate dal corpo scaldante e collegate in remoto, per non intaccare in alcun modo la morbidezza delle linee. A seconda della luce e del punto di vista dell’osservatore i sottili elementi tubolari che compongono TRAME paiono mutare di consistenza e animarsi di un movimento sinusoidale, rendendo il radiatore un oggetto poliedrico mai uguale a se stesso. TRAME è disponibile in versione orizzontale e verticale da 51,5 a 190 cm ed è declinato in tre modelli distinti: TRAME 14, TRAME 20 e TRAME 28, in base al diametro degli elementi tubolari scelti.Il progetto firmato Giovannoni si colloca perfettamente sulla linea ideale che compone la collezione Elements, espressione del lavoro di ricerca e sperimentazione con cui Tubes esplora una nuova concezione di radiatore. Trame è pensato non solo come componente di impianto ma come parte essenziale della struttura architettonica e dei progetti di interior, dotato di forte personalità e sempre in grado di garantire le massime prestazioni funzionali.
WWW.STYLE.IT Data: 16/04/2012
Pagina:
Foglio:
http://www.style.it/shopping/speciali/2012/04/16/anteprima-salone-del-mobile-
2012.aspx#?refresh=ce
WWW.LEONARDO.TV
Data: 22/05/2012 Pagina: Foglio:
http://www.leonardo.tv/articolo/tubes-radiatori-company-profile
Tubes - Company Profile
E' il 2004 la data che segna la svolta nella storia di Tubes, azienda nata nel 1994 e forte della trentennale esperienza dei suoi soci componenti di una stessa famiglia, nel nel settore termoidraulico. Il 2004 è infatti l'anno in cui Tubes ha la grande intuizione di progettare e lanciare sul mercatouna nuova generazione di corpi scaldanti, ripensati per essere elementi architettonici veri e propri, al servizio di architetti e designer di interni. Ecco che un oggetto da sempre considerato esclusivamente per le sue caratteristiche funzionali "esce allo scoperto", diventa improvvisamente un protagonista dell'arredo a tutti gli effetti. Ecco che il tradizionale calorifero cambia volto e non è più relegato alla sola richiesta di fabbisogno termico. Non si tratta però di una mera operazione di restyling, bensì della ricerca di nuove valenze sia estetiche che di prestazioni.
Nasce così la collezione Elements, sviluppata sotto la direzione artistica di Ludovica+Roberto Palomba, e reinterpretata successivamente da designers del calibro di Antonia Astori e Nicola De Ponti, Peter Jamieson, Satyendra Pakhalé, Stefano Giovannoni. Design e innovazione: sono queste le linee guida che accompagnano da sempre la storia diTubes. Due concetti che l'azienda da sempre sostiene investendo nella ricerca e nellasperimentazione su materiali alternativi e nuove tecnologie, finalizzati al raggiungimento di un equilibrio tra massima efficienza energetica ed estetica di livello. Contemporaneamente però Tubes non perde d'occhio le produzioni di stampo più tradizionale, ovvero le collezioni Basics ed Extras. Si tratta dei prodotti che hanno decretato il successso e che costituiscono lo zoccolo duro dell'intera produzione. Basics ed Extras già collaudate, sono oggetto di un aggiornamento tecnico ed estetico. Basics comprende radiatori e scaldasalviette in cui domina l'elemento tubolare declinato su schemi più tradizionali, Extras ne rappresenta l'evoluzione, con un forte accento sul design, in qualche l'anello di congiunzione di Extras con quella che sarebbe stata la collezione Elements. Per le elevate prerogative di design, innovazione, funzionalità dei suoi prodotti, Tubes ha ricevuto due riconoscimenti internazionali: il Red Dot Design Award per il radiatore Square (design: Ludovica+Roberto Palomba) nel 2007 e ancora nel 2008 con il radiatore add-On (design: Satyendra Pakhalé). Il management di Tubes è attualmente nelle mani di Augusto, Franco, Renzo e Cristiano Crosetta, rispettivamente nei ruoli di presidente del cda, e di responsabili alla direzione logistica, ricerca e sviluppo, marketing e comunicazione. L'intero ciclo produttivo è concentrato nella sede storica sita nel cuore dell'operoso nord-est, a Resana in provincia di Treviso. L'azienda si avvale oggi della collaborazione di 75 dipendenti, e di una rete commerciale distribuita su tutto il territorio nazionale e nei principali mercati europei. Per saperne di più visita il sito http://www.tubesradiatori.com/
Tubes Radiatori
ww
w.e
cost
am
pa.it
068075