simulazione prova desame classe v itc albez edutainment production
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Simulazione prova d’esame
Classe V ITC
Albez edutainment production
Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze
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Nella realtà economica in cui operano attualmente le imprese, all'interno di un sempre più diffuso ampliamento dei mercati dovuto alla globalizzazione, la gestione strategica assume una fondamentale importanza.
Dopo aver individuato le strategie necessarie al rilancio della competitività di una impresa che sta perdendo quote di mercato, considerare il caso dell'impresa industriale Matrix spa, il cui bilancio al 31/12/2004 presenta, tra gli altri, i seguentidati:- patrimonio netto € 5.200.000;- ROE 4%;- indice di rigidità degli impieghi 55%;- leverage 1,8.
La Matrix spa svolge la propria attività in un settore industriale in cui si sta manifestando una diminuzione della redditività acausa dell'ingresso nel mercato di imprese di Paesi emergenti, con bassi costi di produzione. Per migliorare la competitività e riconquistare le quote di mercato perdute, la Matriux spa decide di effettuare, nell'esercizio 2005, un importante investimento in ricerca e formazione aziendale, che porta alla fine dello stesso esercizio a un netto miglioramento della redditività.
Presentare il bilancio d'esercizio al 31/12/2005, in forma sintetica e a stati comparati (dati mancanti a scelta).
Successivamente sviluppare, assumendo gli opportuni dati, i seguenti punti:
1. Misurare la redditività dei prodotti Z1, Z2 e Z3 della Matrix spa utilizzando il metodo Activity based costing (ABC).
2. Dopo aver illustrato il concetto di responsabilità sociale dell'impresa, rielaborare il Conto economico dell'esercizio 2005 della Matrix spa secondo la configurazione a valore aggiunto e presentare il relativo piano di riparto tra gli stakeholders.
Il caso
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Vediamo come si fa!
Gestione strategica delle imprese
Mentre in passato le imprese operavano prevalentemente sul mercato domestico, oggi, con lo sviluppo di un’economia globale, le imprese stesse incontrano un’accanita concorrenza che le costringe a riposizionarsi con modifiche della loro organizzazione e dell’azione da svolgere.
Il fenomeno è particolarmente sentito dalle imprese di piccole e medie dimensioni che costituiscono la maggior parte del tessuto produttivo del nostro paese. Infatti, le industrie dei Paesi emergenti (Cina, Corea, Taiwan ecc.) stanno introducendo sul mercato globale prodotti primari a basso costo e di alta qualità, causando perdite di competitività alle nostre imprese.
Da ciò la necessità di adottare nuove strategie aziendali, caratterizzate sia dalla correttezza gestionale (con comportamenti rigorosamente rispettosi delle leggi e dell’etica), sia dalla capacità di rinnovare la formula imprenditoriale e intraprendere nuove iniziative di sviluppo con nuovi prodotti, nuovi clienti, nuovi mercati e aree di business.
Ne consegue che le imprese industriali devono mirare all’innovazione di processo e alla innovazione di prodotto, realizzando con la più moderna tecnologia prodotti di qualità a costi più bassi.
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Gestione strategica delle imprese
Occorre, quindi, puntare sulla ricerca di base (effettuata da università e altri centri di ricerca) e sulla ricerca applicata (svolta all’interno della stessa impresa). In tutte le imprese la funzione R&S (ricerca e sviluppo) deve ricevere maggiore impulso, con
l’impiego delle indispensabili risorse.
Per il raggiungimento di questo fine si possono impiegare strategie di carattere straordinario, che comportano concentrazioni aziendali mediante operazioni di fusione e acquisizione. Le grandi imprese, in molti casi gestite dalla famiglia che detiene la partecipazione di maggioranza, devono porsi il problema della separazione della proprietà dalla gestione. L’attuazione delle strategie dirette alla maggiore competitività attraverso ricerca e innovazione necessita di continui investimenti in tecnologia avanzata, marketing e personale qualificato.
Le risorse occorrenti saranno reperite attraverso la ricapitalizzazione e l’intervento delle banche. Queste ultime dovranno estendere la loro attività dalle abituali operazioni creditizie alle operazioni di finanza per lo sviluppo, finalizzate alla realizzazione di un grande progetto p alla partecipazione al capitale di rischio dell’impresa.
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Bilancio Matrix spa
Esercizio 2004
Vincoli:- Patrimonio netto € 5.200.000- ROE 4%- indice di rigidità degli impieghi 55%- leverage 1,8%
Dati a scelta:- ROI 6%- debiti a breve termine 22% delle fonti (al netto dei dividendi da pagare)- rotazione degli impieghi 1,8- imposte dell’esercizio 105% dell’utile netto
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Stato patrimoniale
Considerando il ROE del 4% si determina il capitale proprio con la seguente proporzione: 100 :104 = x : 5.200.000 x = € 5.000.000 capitale proprio€ (5.200.000 – 5.000.000) = € 200.000 utile d’esercizio
Utilizzando il leverage 1,8 si ha:Leverage = totale impieghi/capitale proprio = 1,8Totale impieghi = leverage x capitale proprio1,8 x 5.000.000 = € 9.000.000
Con l’indice di rigidità degli impieghi si ha:Indice di rigidità degli impieghi = immobilizzazioni/totale impieghi x 100 = 55%Immobilizzazioni = totale impieghi x indice di rigidità degli impieghi€ (9.000.000 x 55%) = € 4.950.000
Attivo corrente = totale impieghi – immobilizzazioni € (9.000.000 – 4.950.000) = € 4.050.000
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Stato patrimoniale
Capitale di debito = totale fonti – patrimonio netto€ (9.000.000 -5.200.000) = € 3.800.000
Debiti a breve termine: € (9.000.000 x 22%) = e 1.980.000Debiti a media e lunga scadenza: € (3.800.000 – 1.980.000) = € 1.820.000
Stato patrimoniale sintetico riclassificato al 31/12/2004
IMPIEGHI FONTI
Attivo Immobilizzato 4.950.000 Patrimonio netto:
Capitale proprio 5.000.000
Utile d'esercizio 200.000
Attivo corrente 4.050.000 Totale patrimonio netto 5.200.000
Debiti a media/lunga scadenza 1.820.000
Debiti a breve scadenza 1.980.000
Totale capitale di debito 3.800.000
Totale impieghi 9.000.000 Totale fonti 9.000.000
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Conto economico
Utilizzando l’indice di rotazione degli impieghi, si possono determinare i ricavi di vendita:Rotazione degli impieghi = ricavi di vendita/totale impieghi = 1,8Ricavi di vendita = totale impieghi x rotazione degli impieghi€ (9.000.000 x 1,8) = € 16.200.000
Ipotizzando le altre voci del raggruppamento A) Valore della produzione pari a € 120.000lo stesso risulta di € 16.320.000.
Applicando il ROI del 6%si può determinare il reddito operativo (differenza tra valore della produzione e costi della produzione):ROI = reddito operativo/totale impieghi = 6%Reddito operativo = totale impieghi x ROI€(9.000.000 x 6%) = €540.000
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Conto economico
Di conseguenza il raggruppamento B) Costi della produzione è pari a:€(16.320.000 – 540.000) = € 15.780.000
Considerando il carico fiscale pari al 105% dell’utile d’esercizio si ha:100 : 105= 200.000 : x x = 210.000 imposte dell’esercizio€ (200.000 + 210.000) = € 410.000 risultato prima delle imposte
Ipotizzando il raggruppamento E) Proventi e oneri straordinari pari a – 30.000 euro (minusvalenze straordinarie) e il raggruppamento D) rettifiche di valore di attività finanziarie d’importo pari a zero, si ottiene un risultato di – 100.000 euro per il raggruppamento C) Proventi e oneri finanziari.
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Conto economico sintetico al 31/12/2004
A) Valore della produzione 16.320.000
B) Costi della produzione -15.780.000
Differenza tra Valore e Costi della produzione (A - B) 540.000
C) Proventi e oneri finanziari -100.000
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari -30.000
Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E) 410.000
Imposte del'esercizio -210.000
Utile d'esercizio 200.000
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Esercizio 2005
Durante l’esercizio 2005 la Matrix spa effettua un investimento in costi di ricerca e di formazione aziendale per € 1.500.000 al quale seguono ulteriori investimenti in beni strumentali a tecnologia avanzata. Per reperire le necessarie risorse finanziarie la società decide quanto segue:
accantonamento dell’utile dell’esercizio 2004 a norma di legge alla riserva legale, pari importo alla riserva statutaria, € 80.000 alla riserva straordinaria, mentre il rimanente è distribuito tra i soci;
aumento a pagamento del capitale sociale, alla pari, per € 1.000.000;
accensione di un mutuo ipotecario di € 500.000, durata 5 anni, estinguibile con rate semestrali a quota capitale costante a decorrere dal 2006.
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Esercizio 2005
Inoltre, si ipotizzano i seguenti dati:
ROE 6%
ROI 8%
ROS 5%
Indice di elasticità degli impieghi 46%
Leverage 1,9
Risultato delle gestione straordinaria € 5.000 (plusvalenza straordinaria)
Imposte dell’esercizio pari al 53% dell’utile al lordo delle imposte
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Stato patrimoniale
Distribuzione dell’utile d’esercizio 2004 (valori in €)Utile d’esercizio 200.000- 5% alla riserva legale 10.000- 5% alla riserva statutaria 10.000- accantonamento alla riserva straordinaria 80.000
Utile distribuito ai soci 100.000
Determinazione del capitale proprio (valori in €)Capitale sociale al 31/12/2004 4.000.000Aumento a pagamento 1.000.000
Capitale sociale al 31/12/2005 5.000.000Riserva legale (300.000 + 10.000) 310.000Riserva statutaria (300.000 + 10.000) 310.000Riserva straordinaria (400.000 + 80.000) 480.000
Capitale proprio al 31/12/2005 6.100.000
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Stato patrimoniale
Pertanto, utilizzando il ROE del 6%, si ha:ROE = utile d’esercizio/capitale proprio x 100 = 6%Utile d’esercizio = capitale proprio x ROE€ (6.100.000 x 6%) = € 366.000
Utilizzando il leverage si ottiene:Totale impieghi = capitale proprio x leverage€ (6.100.000 x 1,9) = € 11.590.000
Considerando l’indice di elasticità degli impieghi si ha:Attivo corrente = totale impieghi x indice di elasticità degli impieghi€ (11.590.000 x 46%) = € 5.331.400
Attivo immobilizzato€ (11.590.000 – 5.331.400) = € 6.258.600
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Stato patrimoniale
Passiamo a considerare la composizione delle fonti.
Patrimonio netto = capitale proprio + utile d’esercizio € (6.100.000 + 366.000) = € 6.466.000
Capitale di debito = totale fonti – patrimonio netto€ (11.590.000 – 6.466.000) = € 5.124.000
Debiti a media e lunga scadenza al 31/12/2004 € 1.820.000- Quote estinte durante l’esercizio 200.000+ incremento TFRL 220.000+ quote oltre l’esercizio del nuovo mutuo € (500.000 – 100.000) 400.000
Debiti a media e lunga scadenza al 31/12/2005 € 2.240.000
Debiti a breve scadenza = capitale di debito – debiti a media e lunga scadenza€ (5.124.000 – 2.240.000) = € 2.884.000
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Stato patrimoniale sintetico riclassificato al 31/12/2005
IMPIEGHI FONTI
Attivo Immobilizzato 5.331.400 Patrimonio netto:
Capitale proprio 6.100.000
Utile d'esercizio 366.000
Attivo corrente 6.258.600 Totale patrimonio netto 6.446.000
Debiti a media/lunga scadenza 2.240.000
Debiti a breve scadenza 2.884.000
Totale capitale di debito 5.124.000
Totale impieghi 11.590.000 Totale fonti 11.590.000
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Per redigere lo Stato patrimoniale civilistico, oltre a considerare i vincoli posti dalla traccia, si ipotizza quanto segue:
Attivo immobilizzato (valori in €)Immobilizzazioni immateriali nette al 31/12/2004 950.000+ costi di ricerca sostenuti durante l’esercizio 1.500.000 - Ammortamenti al 31/12/2005 sui relativi costi storici 400.000
Importo immobilizzazioni immateriali al 31/12/2005 2.050.000
Per quanto riguarda i debiti a media e lunga scadenza si ha:C) TFRL (1.000.000 + 220.000) 1.220.000D) Debiti (con scadenza oltre l’esercizio) 1.020.000
Totale debiti a media e lunga scadenza 2.240.000
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I debiti a breve scadenza sono così ripartiti:B) Fondi per rischi e oneri 150.000E) Ratei e risconti 89.000D) Debiti (scadenti entro l’esercizio) 2.645.000
Totale debiti a breve scadenza 2.884.000
Pertanto, l’importo totale della voce D) Debiti risulta pari a:€ (1.020.000 + 2.645.000) = € 3.665.000
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Conto economico
Considerando il ROI dell’8% si ha:Totale impieghi x ROI€ (11.590.000 x 8%) = € 927.200
Applicando il ROS del 5% si ottengono i ricavi di vendita:ROS = reddito operativo/ricavi di vendita x 100 = 5%
Ricavi di vendita = reddito operativo/ROS€ (927.200 : 0,05) = € 18.544.000
Considerando un incremento delle rimanenze di prodotti finiti e in lavorazione di € 300.000, costi patrimonializzati di € 100.000 e altri ricavi di € 56.000, si ottiene l’importo del raggruppamento A) Valore della produzione, pari a € 19.000.000.
Di conseguenza il totale del raggruppamento B) Costi della produzione è di:€ (19.000.000 – 927.200) = € 18.072.000
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Conto economico
Sapendo che il carico fiscale ammonta al 53% dell’utile al lordo delle imposte e conoscendo l’utile d’esercizio, si può impostare la seguente proporzione:100 : 47 = x : 366.000x = 778.723,40 arrotondato a 778.723 utile al lordo delle imposte€ (778.723 – 366.000) = € 412.723 imposte sul reddito d’esercizio
Poiché si è ipotizzata una plusvalenza straordinaria di € 5.000 e posto pari ancora a zero il risultato del raggruppamento D), si ottiene un risultato di – 143.477 euro per il raggruppamento C) Proventi e oneri finanziari.
Si possono quindi redigere gli schemi civilistici in forma sintetica dello Stato patrimoniale e del Conto economico.
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Stato patrimoniale sintetico a stati comparati al 31/12/2005
ATTIVO 2005 2004 PASSIVO 2005 2004
A) Crediti v/soci A) Patrimonio netto
I Capitale sociale 5.000.000 4.000.000
B) Immobilizzazioni IV Riserva legale 310.000 300.000
I Immateriali 2.050.000 950.000 V Riserve statutarie 310.000 300.000
II Materiali 3.708.600 3.500.000 VII Riserva straordinaria 480.000 400.000
III Finanziarie 500.000 500.000 IX Utile d'esercizio 366.000 200.000
Totale immobilizzazioni 6.258.600 4.950.000 Totale patrimonio netto 6.466.000 5.200.000
C) Attivo circolante B) Fondi per rischi e oneri 150.000 120.000
I Rimanenze 2.640.000 2.000.000
II Crediti 2.000.000 1.850.000 C) TFRL 1.220.000 1.000.000
IV Disponibilità liquide 640.000 150.000
Totale attivo circolante 5.280.000 4.000.000 D) Debiti (di cui 1.020.000
oltre l'esercizio) 3.665.000 2.600.000
D) Ratei e risconti 51.400 50.000
E) Ratei e risconti 89.000 80.000
Totale attivo 11.590.000 9.000.000 Totale passivo 11.590.000 9.000.000
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Conto economico sintetico al 31/12/2005
2005 2004
A) Valore della produzione 19.000.000 16.320.000
B) Costi della produzione -18.072.800 -15.780.000
Differenza tra Valore e Costi della produzione (A - B) 927.200 540.000
C) Proventi e oneri finanziari -143.477 -100.000
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari -5.000 -30.000
Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E) 778.723 410.000
Imposte dell'esercizio -412.723 -210.000
Utile d'esercizio 366.000 200.000
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Punti a scelta: il metodo ABC
La Matrix spa fabbrica il prodotto Z in tre varianti (Z1, Z2 e Z3), sostenendo costi comuni di produzione di € 5.605.000 e ottenendo 100.000 unità di Z1, 120.000 unità di Z2 e 141.000 unità di Z3. per ciascuna unità di prodotto sono impiegati kg 2 di materia prima al costo di € 5,50 il kg, mentre sono impiegate 3 ore di manodopera diretta per unità di Z1, 2 ore per unità di Z2 e Z3; il costo orario della manodopera diretta è di € 7,50.I costi comuni di produzione sono ripartiti, secondo il metodo ABC,in base a tre cost driver, quantificati nella seguente tabella:
Cost driver Costo unitario
N° cost driver Lotto Z1
N° cost driver Lotto Z2
N° cost driver Lotto Z3
Costo totale
Ore macchinaAttrezzaggiControllo qualità
€ 50,00€ 625,00€ 150,00
9.990700150
24.0101.000150
36.0001.500400
3.500.0002.000.000105.000
5.605.000
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Determiniamo:- Il costo industriale delle tre varianti del prodotto Z;- l’utile lordo industriale di ogni variante del prodotto Z, sapendo che i prezzi di vendita unitari sono € 50 per Z1, € 52 per Z2 e € 55 per Z3.
Punti a scelta: il metodo ABC
Vediamo come si fa!
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Z1 Z2 z3Materia primaManodopera diretta
5,50 x 2 x 100.000 = € 1.100.0007,50 x 3 x 1000.000 = € 2.250.000
5,50 x 2 x 120.000 = € 1.320.0007,50 x 3 x 1000.000 = 2.250.000
5,50 x 2 x 141.000 = € 1.551.000 7,50 x 2 x 141.000 = € 2.250.000
Costo direttoOre macchinaAttrezzaggiControllo qualità
€ 3.500.00050,00 x 9.990 = € 499.500
625,00 x 700 = € 437.500150,00 x 150 = € 22.500
€ 3.120.00050,00 x 24.010 = € 1.200.500
625,00 x 1.000 = € 625.000150,00 x 150 =€ 22.500
€ 3.666.00050,00 x 1.500 = € 1.800.000625,00 x 1.500 = € 937.500
150,00 x 400 =€ 60.000
Costo industriale € 4.309.500 € 4.968.000 € 6.463.500
Prezzo di vendita 50,00 x 100.000 = € 5.000.000 52,00 x 120.000 = € 6.240.000 55,00 x 141.000 = € 7.755.000
Margine industriale € 690.500 € 1.272.000 € 1.291.500
Margine industriale unitario
€ 6,91 € 10,60 € 9,16
Calcolo del costo industriale con il metodo ABC
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
I recenti scandali finanziari, che hanno provocato pesanti ricadute economiche in particolare sui piccoli risparmiatori, hanno posto in luce l’impegno etico che ogni impresa deve oggi assumere, attraverso un comportamento manageriale responsabile sia sul piano economico, sia sul piano sociale, sia consolidando il proprio rapporto con gli stakeholders, portatori di interessi nei confronti dell’impresa stessa (dipendenti, clienti, fornitori, finanziatori, Stato ed enti pubblici, comunità locali, ecc.)
Con il nuovo stile di governance CSR (corporate social responsability) il governo dell’impresa passa dalla responsabilità verso un unico soggetto shareholder (soci o azionisti) a un modello di responsabilità multi-stakeholder, attuando politiche volte a conciliare obiettivi economici, sociali e ambientali, tutelare la salute fisica e psichica dei propri dipendenti, promuovere attività che favoriscano la coesione sociale e la qualità della vita. L’impresa viene, così, ad assumere una propria responsabilità nei confronti della collettività.
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
La responsabilità sociale dell’impresa sorge dai due seguenti presupposti, tra loro collegati;
1. Poiché l’impresa crea posti di lavoro, la sua attività deve anche mirare a mantenere stabili e durevoli i livelli di occupazione, al fine di creare una ricchezza costante nel tempo.
2. Poiché inserita in uno specifico contesto ambientale, l’impresa deve anche mirare a uno sviluppo economico sostenibile, nel senso che le risorse consumate dalla sua attività non devono pregiudicare lo sviluppo e il benessere economico delle generazioni future.
Il bilancio economico-sociale costituisce, quindi, il rendiconto quantitativo e qualitativo che evidenzia il riparto della ricchezza prodotta tra gli stakeholders, quale contributo dell’impresa a favore dei settori sociale e ambientale.
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
Il valore aggiunto è la ricchezza che l’impresa aggrega ai costi di beni e servizi acquistati da altre imprese. Il valore aggiunto viene ripartito tra gli stakeholders che hanno concorso a produrlo (lavoratori, finanziatori, Stato) e l’impresa stessa. I primi ricevono, rispettivamente, retribuzioni, interessi, imposte, mentre l’impresa è remunerata con l’autofinanziamento proprio (utili accantonati a riserva) e improprio (ammortamenti),nonché con utili attribuiti ai soci e dividendi agli azionisti quale compenso al capitale di rischio.
La rielaborazione del Conto economico a valore aggiunto, nella quale costi e ricavi continuano a essere classificati secondo la loro natura, è utilizzata frequentemente dagli analisti esterni perché pone in rilievo appunto tale ripartizione. Inoltre, questo Conto economico costituisce una parte del bilancio sociale.
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
Conto economico a Valore aggiunto esercizio 2005
Ricavi netti di vendita 18.544.000
variazione rimanenze di prodotti e prodotti in lavorazione 300.000
costi patrimonializzati 100.000
altri ricavi 56.000
Valore della produzione 19.000.000
costi per acquisti di materie -7.512.800
variazione delle rimanenze di materie prime 340.000
costi per servizi e per godimento di beni di terzi -3.556.000
altri costi diversi di gestione -181.000
Valore aggiunto caratteristico lordo 8.090.200
Risultato della gestione straordinaria 5.000
Valore aggiunto globale lordo 8.095.200
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
Per la redazione del prospetto di riparto del valore aggiunto teniamo presente quanto segue:
a. I costi del personale ammontano a € 5.635.000
b. Gli ammortamenti sono di 1.448.000
c. Nel Conto economico civilistico gli oneri diversi di gestione comprendono anche la sponsorizzazione di un’iniziativa benefica di € 25.000 e imposte indirette di € 15.000
d. L’utile d’esercizio è destinato per il 5% a riserva legale, per il 5% a riserva statutaria, per € 29.400 a riserva straordinaria e per il rimanente è distribuito ai soci.
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Punti a scelta: responsabilità sociale dell’impresa eriparto del valore aggiunto tra gli stakeholders
Prospetto di riparto del valore aggiunto
Remunerazione del personaleCosti del personale 5.635.000
Remunerazione della Pubblica AmministrazioneImposte indirette e dirette 427.723
Remunerazione del capitale di debitoInteressi passivi netti 153.477
Remunerazione del capitale proprioUtili distribuiti 300.000
Remunerazione dell’aziendaAmmortamentiUtili accantonati a riserva
1.488.00066.000
Remunerazione alla collettivitàInterventi di utilità sociale, elargizioni e liberalità 25.000
Valore aggiunto globale lordo 8.095.200
Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze
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FINE
Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze
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Bibliografia
C. Rovetto “Competitività delle imprese” in “Esercitazioni svolte e materiali di economia aziendale secondo quadrimestre 2005/2006”Tramontana Milano