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1 Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” Sintesi del Documento di Indirizzo

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Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” Sintesi del Documento di Indirizzo

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premessa

Il Piano Strutturale Comunale attribuisce un ruolo centrale al paesaggio come elemento chiave per la qualità della vita degli abitanti e individua il tema delle acque – soprattutto i tre corsi d’acqua principali: Crostolo, Rodano e Modolena - tra i temi strategici per apportare qualità al territorio comunale.

L’ambito fluviale del Rodano, in particolare nel tratto che comprende la zona della Bazzarola – anche detta “Acque Chiare” – il quartiere Venezia, il Mauriziano, per arrivare fino al Campovolo, è un ambito territoriale caratterizzato da notevoli valori naturali, storici e culturali.

All’interno dell’Ambito del Rodano sono presenti due luoghi di forte valore identitario, attorno ai quali si concentra l’affezione degli abitanti dei quartieri di riferimento: da un lato il Complesso del Mauriziano (con i quartieri di San Maurizio, Ospizio e Villaggio Stranieri), dall’altro la zona delle Acque Chiare (con i quartieri di Buco del Signore, Rosta e Pappagnocca).

Da qualche anno abbiamo intrapreso due percorsi di ascolto, condivisione e co-decisione insieme agli abitanti e alle associazioni che gravitano attorno a queste due centralità, per definire obiettivi, aspettative, risposte a problemi puntuali. Insieme abbiamo raggiunto risultati significativi, sia in termini di interventi concreti sul territorio che di apertura di prospettive future, creando le premesse necessarie per impostare oggi uno scenario di trasformazioni strategiche, ma anche di interventi nel breve periodo.

Il Programma di Rigenerazione Urbana che viene qui presentato intende da un lato proseguire questi percorsi di condivisione delle scelte di gestione e trasformazione dei luoghi, e, dall’altro, trasferire le riflessioni già svolte sul tema del paesaggio dalla scala della pianificazione alla scala del progetto.

La valorizzazione di un ambito fluviale strategico aprirà alla fruizione alcuni dei luoghi di qualità naturalistica e storico-culturale tra i più significativi del territorio comunale. L’intenzione è di restituire ai cittadini, dopo averli ascoltati, un nuovo luogo che sia un “Parco fluviale” paragonabile a quello del Crostolo, a servizio non solo di coloro che vivono nella zona est della città, ma di tutta Reggio.

Ugo Ferrari Assessore alle Risorse del Territorio

Comune di Reggio Emilia

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1 _ GLI INDIRIZZI

Il programma di governo

Fra i punti principali del mandato di governo del Sindaco per la legislatura 2009-2014 rientra il tema della riqualificazione e valorizzazione dei corsi d’acqua (parchi fluviali) e delle aree agricole periurbane1 (parchi agricoli).

Le tematiche inerenti alle politiche ambientali fanno leva, infatti, su una nuova concezione della risorsa suolo. La realizzazione dei parchi agricoli e dei parchi fluviali previsti dagli strumenti urbanistici (Crostolo, Rodano e Modolena) è figlia di una nuova cultura del territorio, che vede nella qualità ecologica e paesaggistica un elemento chiave per potenziare il senso di appartenenza e migliorare la qualità della vita.

La valorizzazione paesaggistica e ambientale dei corsi d’acqua ha il duplice scopo di promuovere la costruzione di un’efficace rete ecologica locale e di favorirne la fruizione turistico-ricreativa con modalità sostenibili dal punto di vista ambientale e naturalistico.

Le istanze degli abitanti e dei portatori di interesse

All’interno dell’Ambito del Rodano sono presenti luoghi ed elementi identitari in cui gli abitanti delle zone circostanti si auto-riconoscono: il Mauriziano da un lato e la zona nota come le Acque Chiare dall’altro sono considerati luoghi da proteggere, da salvaguardare e da fruire.

Su di essi gli abitanti svolgono una sorta di “presidio volontario”, che ha fatto sì che in diverse occasioni gli abitanti stessi o le associazioni legate al territorio abbiano sollecitato momenti di confronto e condivisione con l’Amministrazione.

Due esperienze, in particolare, che confluiscono ora in una riflessione unitaria, hanno avuto una portata significativa in termini di costruzione di progettualità e di assunzione di decisioni.

La prima esperienza è il percorso partecipato Progettiamo insieme il Parco delle Acque Chiare, che si è svolto dal 2004 al 2006, con incontri di aggiornamento successivi (il più recente dei quali si è tenuto in giugno 2010), e che ha avuto ad oggetto l’area di Bazzarola gravitante attorno a via Cugini. Si è trattato di un percorso aperto a tutti i cittadini, a cui hanno partecipato, oltre al Comune, la V Circoscrizione (oggi Circoscrizione Sud), alcune Associazioni e Comitati legati al territorio. Il percorso aveva come oggetto il Parco delle Acque Chiare e come risultato principale ha avuto la definizione di un’idea di “parco campagna” a cui i progettisti dei diversi comparti hanno dovuto conformarsi.

La seconda esperienza è un tavolo di concertazione denominato Gruppo di lavoro dell’area Il Mauriziano, che ha preso il via nel novembre 2006 su sollecitazione della VI Circoscrizione (oggi Circoscrizione Nordest) e dell’Associazione Il Gabbiano, con l’obiettivo di definire prospettive di sviluppo e valorizzazione del Complesso del Mauriziano. Il Gruppo si è riunito otto volte nel corso degli ultimi quattro anni, l’ultima il 25 giugno 2010. I lavori del Gruppo si sono focalizzati in particolare sulla individuazione di ipotesi di utilizzo, riutilizzo o trasformazione dei diversi edifici che costituiscono il Complesso del Mauriziano.

1 Aree agricole periurbane sono quelle aree di stretta relazione tra città e campagna, che si caratterizzano per la compresenza dell’attività agricola a stretto contatto con le funzioni urbane (residenza, aree produttive, servizi e terziario).

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Obiettivi e indirizzi della pianificazione

Il sistema progettuale della “cintura verde” compreso nel Piano Strutturale Comunale2 è costituito da un complesso unitario di elementi naturali riconducibili ai “cunei verdi” e al “sistema delle acque”, strategici per l’innalzamento della qualità ecologica, paesaggistica e sociale del territorio reggiano. Il PSC attribuisce ai tre torrenti Modolena, Crostolo e Rodano-Acquachiara il ruolo di valorizzare e riqualificare il paesaggio in termini di riconoscibilità e unitarietà, e individua nei “cunei verdi” i luoghi in cui tentare la connessione armoniosa tra ambiti urbani e ambiti rurali.

PSC – “cintura verde” L’ambito interessato dal Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” coincide con una parte dell’Ambito fluviale del Rodano e risulta totalmente compreso nel sistema progettuale della “cintura verde”, costituendo una connessione lineare tra due ambiti periurbani (il cuneo verde di Via Settembrini a sud e i due cunei Campovolo–Villa Curta e la Cirenaica–Via Petrella a nord) .

La realizzazione del sistema “Rodano - Acque Chiare - Mauriziano” contribuirebbe a concretizzare una componente significativa del progetto di cintura rendendo efficiente il collegamento sistemico tra i quartieri urbani del Buco del Signore, Pappagnocca–Rosta Nuova e San Maurizio, gli ambiti periurbani citati, e il parco fluviale lineare del Rodano–Acquachiara.

2 Il Piano Strutturale Comunale (PSC) è il nuovo strumento urbanistico comunale adottato il 6 aprile 2009, che sostituisce il PRG del 1999, e che è attualmente in fase di approvazione.

acque

cunei verdi

parchi fluviali lineari

Perimetro P.R.U.

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La pianificazione settoriale

Al Piano Strutturale Comunale si affiancano altri di strumenti di pianificazione, che definiscono il quadro delle previsioni urbanistiche e di programmazione settoriale, e il quadro degli obiettivi e indirizzi ai quali il Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” deve rispondere, cioè:

- Incrementare la qualità ecologica, paesaggistica e sociale del territorio

- Rafforzare i collegamenti per la fruizione paesaggistica

- Rafforzare riconoscibilità e legame di identificazione delle popolazioni con il proprio paesaggio

- Promuovere l’integrazione con i poli d’eccellenza del territorio e la creazione di nuovi parchi

- Valorizzare il territorio agricolo

- Incrementare i valori naturalistici e la biodiversità

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2 _ LA METODOLOGIA DI LAVORO

La progettazione di sistema

La riflessione sul sistema “Rodano - Acque Chiare - Mauriziano” nasce da una sollecitazione rivolta all’Amministrazione Comunale da parte degli abitanti e delle associazioni che gravitano attorno al Mauriziano. Tale riflessione ha portato ad un’evoluzione nell’approccio al tema, che vede il Mauriziano come parte di un sistema territoriale più complesso da valorizzare nella sua interezza.

Coerentemente con le indicazioni degli strumenti di pianificazione urbanistica e con gli obiettivi del programma di mandato del Sindaco, si è perciò passati da un approccio volto alla risoluzione di questioni puntuali ad una progettazione sistemica. Il contesto territoriale di riferimento è il sistema lineare individuato dal PSC del Comune di Reggio Emilia come Ambito fluviale del Rodano, definito come un sistema ambientale e connettivo unitario, una vera e propria “infrastruttura verde”.

La necessità di sviluppare gli obiettivi di qualità contenuti nel PSC riguardo a tale Ambito in proposte di intervento concrete ha portato alla stesura del Masterplan integrato d’area e di bacino dell’area del Mauriziano, Rodano, Campovolo e San Lazzaro (Ufficio Progetti Architetti Associati, 2009). Il Masterplan3 definisce un quadro progettuale unitario per l’intero ambito fluviale del Rodano, dal confine con Scandiano al confine con Bagnolo.

Per poter trasformare gli obiettivi strategici in azioni progettuali concrete è necessario un passaggio intermedio tra la scala del bacino e quella del singolo intervento, un livello di progettazione strategica fortemente attenta alla definizione di priorità e all’individuazione delle condizioni di fattibilità delle diverse azioni proposte.

Questo livello di lavoro è quello a cui si intende dare risposta con il Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano”, che interessa una porzione dell’ambito fluviale del Rodano avente come fulcro il complesso del Mauriziano.

L’approccio strategico

Il nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC 2009) segna il passaggio da un piano che si occupa di mera trasformazione fisica del territorio a un piano che considera quest’ultima come strettamente funzionale a precisi obiettivi di sviluppo locale, frutto di una pianificazione strategica.

Coerentemente con questo nuovo approccio, il Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” lavora su alcuni elementi fondamentali della pianificazione strategica volti a:

- avvalersi di un approccio integrato che si appoggia, oltre che su un’analisi approfondita della dimensione territoriale, anche sulle dimensioni economica e sociale;

- attribuire un valore centrale alla valutazione di fattibilità tecnica ed economica e alla definizione di azioni prioritarie, su cui dovranno convergere le energie pubbliche e private;

- focalizzare l’attenzione sugli aspetti attuativi rispetto agli aspetti programmatici e normativi, individuando progetti che non si collocano esclusivamente all’interno della dimensione territoriale;

3 Il Masterplan a sua volta riassume e aggiorna una serie di studi portati avanti dal 1988 da un gruppo di progettisti coordinati da Giorgio Adelmo Bertani, sui temi del Mauriziano, del Parco lineare del Rodano, del Parco del Campovolo e del Complesso del San Lazzaro.

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- considerare la partecipazione e la concertazione con gli attori significativi del territorio quali aspetti metodologici irrinunciabili, che determinano la qualità del progetto e la sua fattibilità, anche attraverso la definizione di forme di partenariato.

Schematicamente, il processo che sta alla base del Programma di Rigenerazione Urbana si sviluppa secondo tre componenti:

COMPONENTE STRATEGICA _ IDEA, orientata alla ideazione di uno scenario di sviluppo condiviso e alla conseguente definizione degli obiettivi e delle strategie da perseguire per raggiungerli.

COMPONENTE ORGANIZZATIVA _ STRUMENTI, volta alla definizione delle risorse da impiegare in termini di: soggetti coinvolti (tavoli politici, tavoli tecnici... ), strumenti da mettere in campo (percorsi, piani, procedure), tempi, fasi e mezzi necessari per la realizzazione dei progetti.

COMPONENTE STRUTTURALE _ PROGETTO, cui spetta il compito di tradurre lo scenario di sviluppo in scelte progettuali e in un disegno urbano, attraverso la redazione del piano operativo: cornice di riferimento e coordinamento all’interno della quale prenderà corpo in maniera integrata il sistema dei singoli progetti pubblici e privati.

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Le tre componenti del processo di pianificazione strategica costituiscono l’architettura del Documento di Indirizzo, che rappresenta:

- la proposta dell’Amministrazione Comunale per il futuro “Parco del Rodano”;

- il punto di partenza e l’oggetto della discussione del percorso partecipato.

Il contributo degli attori locali è un elemento fondamentale, all’interno del processo di pianificazione strategica, per arrivare alla definizione del Piano di Azione: la discussione e condivisione della proposta dell’Amministrazione è il processo attraverso il quale si affineranno il progetto di sistema e le singole azioni progettuali previste.

Schematizzazione del processo di pianificazione strategica.

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3 _ QUADRO CONOSCITIVO STRATEGICO

Il Piano Strutturale Comunale individua per l’Ambito fluviale del Rodano un perimetro che include una porzione di territorio definita a partire dai caratteri strutturali del paesaggio, a cui si sono aggiunte riflessioni progettuali in merito alla vocazione specifica dei luoghi. Il Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” interessa un areale che include l’Ambito fluviale del Rodano nella porzione che va dal limite meridionale del SIC4 Rodano-Acquachiara fino al “bosco macrobiotico” del Campovolo. Ad esso si aggiungono alcune aree di valore naturalistico che hanno una relazione sia dal punto di vista funzionale che da quello della connettività ecologica: Parco delle Acque Chiare, Parco del San Lazzaro, fascia a sud del Campovolo, fontanile dell’Ariolo.

Il Sistema del Rodano si compone poi di una serie di sub-ambiti e luoghi significativi, la cui descrizione - insieme all’elenco delle opere pubbliche (in fase di attuazione, previste o sospese) e al quadro dell’offerta culturale - completa il quadro conoscitivo strategico del Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano”.

4 SIC: Sito di importanza Comunitaria “Rio Rodano e Fontanili di Fogliano e Ariolo”. I SIC sono aree che presentano particolari valori ambientali e naturalistici e costituiscono habitat per specie rare a livello europeo, contribuendo in modo significativo al mantenimento della biodiversità nella regione in cui si trovano. È un concetto introdotto dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992 (92/43/CEE) nota anche come Direttiva "Habitat", recepita in Italia a partire dal 1997. Sono state istituite su proposta della Regione Emilia-Romagna una serie di aree che costituiranno una rete di protezione della biodiversità.

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4_ COMPONENTE STRATEGICA _ IDEA

Competenze, vocazione, visione

Oggetto del Programma di Rigenerazione Urbana è il sistema “Rodano - Acque Chiare – Mauriziano”, un ambito territoriale disomogeneo che ad oggi non è percepito in modo unitario, ma come una somma di elementi territoriali distinti.

A una lettura analitica emerge come tale sistema possieda al suo interno diverse competenze territoriali:

- una componente naturale, rappresentata dal corso del Rodano e dalle aree naturali quali il Rio Acqua Chiara, il SIC, i fontanili e il bosco del Campovolo;

- una componente agricola, che coincide con la maggior parte dell’ambito;

- una componente storico-culturale, che coincide con il Mauriziano e il San Lazzaro.

Questa alternanza di ambiti agricoli, luoghi di valore storico-culturale e habitat naturali rappresenta un grande valore paesaggistico, tanto da poter affermare che la vocazione paesaggistica è la componente distintiva del Sistema

La rigenerazione dell’ambito territoriale del Parco del Rodano e la conseguente crescita di qualità paesaggistica, ecologica e percettiva per i suoi abitanti (e più in generale dell’intera comunità) dipendono dalla capacità di costruire una narrazione in grado di consegnare uno scenario per il futuro e una concreta realtà d’uso per il presente.

Per fare questo occorre innanzitutto riconoscere e valorizzare le specifiche competenze del territorio, cioè riconoscere l’identità storica e la vocazione territoriale, per poi, in secondo luogo, individuare una visione (il filo conduttore che connette tutte le scelte strategiche) attorno alla quale prende corpo il processo strategico di rigenerazione.

Tale visione coincide con l’intento di definire e caratterizzare il Sistema Rodano come un parco, un luogo che gli abitanti riconoscono come proprio, nel quale si rispecchia l’identità del territorio. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario potenziare la vocazione territoriale, per farne una specializzazione d’eccellenza del territorio in grado di incrementare la qualità della vita, e quindi attribuire identità e riconoscibilità al “Parco del Rodano”. Un processo simile è avvenuto per il “Parco del Crostolo”, termine che oggi evoca e racchiude in sé il sistema territoriale che va da viale Umberto I al parco di Monte Cisa fino alla Reggia di Rivalta e alla Vasca di Corbelli.

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Alla scala urbana, il futuro Parco del Rodano sarà parte di un sistema più ampio, contribuendo alla realizzazione del sistema dei parchi fluviali lineari che sono stati delineati come elementi portanti della “cintura verde” nel PSC. Il Parco del Rodano diverrà un ambito territoriale specializzato con una propria identità e riconoscibilità a livello di città.

La visione a scala urbana _ Sistema verde a servizio della città.

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Alla scala dei quartieri, il Parco del Rodano diverrà una infrastruttura verde al servizio dei quartieri e dei suoi cittadini, che qui potranno fruire delle sue peculiarità naturali, agrarie e storico-culturali: un luogo in cui trovare risposta alla “domanda di paesaggio”, che diventa sempre più significativa tra le esigenze espresse dagli abitanti.

La visione a scala dei quartieri_ Centralità per i quartieri.

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Dimensioni strategiche

L’approccio strategico del Programma di Rigenerazione Urbana si compone di tre dimensioni in grado di articolare la strategia generale in linee di azioni puntuali, che potranno più agevolmente essere luogo del confronto con i portatori di interesse locali:

- DIMENSIONE TERRITORIALE: è la dimensione strategica che definisce come agire sulla COMPONENTE STRUTTURALE del paesaggio;

- DIMENSIONE ECONOMICA: è la dimensione strategica che definisce come agire sulla COMPONENTE PRESTAZIONALE del paesaggio;

- DIMENSIONE SOCIALE: è la dimensione strategica che definisce come agire sulla COMPONENTE RELAZIONALE del paesaggio.

Leggendo le competenze del territorio attraverso le tre dimensioni di lavoro è possibile individuare le linee strategiche da perseguire.

DIMENSIONE TERRITORIALE CONNETTERE E QUALIFICARE I LUOGHI

DIMENSIONE ECONOMICA COSTRUIRE SINERGIE

DIMENSIONE SOCIALE POTENZIARE IL SENSO DI APPARTENENZA AI LUOGHI

Obiettivi e strategie

L’individuazione degli obiettivi e delle strategie per conseguirli è stata svolta con il metodo di analisi SWOT, cioè individuando:

- i fattori interni, modificabili/controllabili, in termini di punti di forza e di debolezza;

- i fattori esterni, non modificabili/non controllabili, cioè gli elementi o le situazioni che potrebbero inficiare o limitare i risultati (rischi) e le condizioni favorevoli e utili a raggiungere gli obiettivi prefissati (opportunità).

L’analisi SWOT ha facilitato la sintesi degli aspetti significativi degli input raccolti all’interno del quadro conoscitivo, sia riguardo agli aspetti territoriali – e perciò “quantificabili” – sia riguardo ai contributi degli attori coinvolti e alle progettualità in atto o previste.

Tale processo logico è stato sviluppato attraverso un lavoro di gruppo che ha coinvolto i Servizi interni all’Amministrazione e le Circoscrizioni, che hanno portato diverse competenze e, conseguentemente, diversi approcci al tema.

Mediante tale lavoro collegiale è stato possibile arrivare alla definizione condivisa degli obiettivi da raggiungere, a partire dalle linee strategiche del Programma, attraverso l’individuazione e valutazione di opportunità per l’area, che derivano dalla valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza, considerando il quadro di rischi ed opportunità derivanti dal contesto.

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CONNETTERE E QUALIFICARE I LUOGHI _ DIMENSIONE TERRITORIALE

OBIETTIVO 1 _ QUALITÀ DEL PAESAGGIO -> VALORIZZARE E RICOSTRUIRE IL PAESAGGIO FLUVIALE DEL RODANO E TUTELA ATTIVA DEGLI ELEMENTI DI VALORE

Potenziare il paesaggio fluviale del Rodano per caratterizzare l’intero ambito come “paesaggio delle acque”, attraverso l’ampliamento degli ambiti naturali, la riqualificazione dei corsi d’acqua e l’estensione degli habitat semi-naturali, anche all’interno del territorio agricolo.

Tutelare e rigenerare gli elementi di valore naturalistico presenti nel territorio (SIC, fontanili, boschi) e migliorarne la qualità ambientale, al fine di potenziare la connettività ecologica nord-sud e migliorarla in senso est-ovest, anche all’interno del territorio rurale.

OBIETTIVO 2 _ CONNESSIONI -> MIGLIORARE L’EFFICIENZA E LA FUNZIONALITÀ DELLE CONNESSIONI PER LA FRUIZIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO

Mettere a sistema i collegamenti esistenti e aprire alla fruizione pubblica i percorsi che consentono di connettere i quartieri con i luoghi significativi dal punto di vista naturalistico e storico presenti all’interno del Parco del Rodano, anche attraverso la concertazione con imprenditori agricoli. È necessario, a tal fine, impostare un nuovo rapporto tra città e campagna, da creare attraverso un’opera di sensibilizzazione ed educazione civica.

Superare le cesure territoriali significative per permettere la continuità dei percorsi lungo l’asse del Rodano e l’accesso ai punti di forza del territorio.

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COSTRUIRE SINERGIE _ DIMENSIONE ECONOMICA

OBIETTIVO 3 _ SOSTENIBILITÀ ECONOMICA -> DEFINIRE E REALIZZARE FORME DI COLLABORAZIONE E DI PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

Impostare un coordinamento con gli imprenditori agricoli per favorire l’auto-sufficienza e la redditività dell’agricoltura in quanto attività produttiva che ha originato e che gestisce il paesaggio.

Individuare forme di partenariato per gestire in modo ottimale il patrimonio pubblico, anche attraverso il coinvolgimento di abitanti e associazioni, con riferimento in particolare ai luoghi sottoutilizzati o inutilizzati.

OBIETTIVO 4 _ ATTRATTIVITÀ -> VALORIZZARE LA VOCAZIONE E COORDINARE LE COMPETENZE

Preservare e consolidare la vocazione rurale dell’ambito del Rodano-Acque Chiare.

Potenziare la competenza naturalistica dell’ambito fluviale, attraverso la valorizzazione di punti di forza del territorio: in particolare la zona del SIC e il parco delle Acque Chiare, il parco del Campovolo e i fontanili presenti.

I complessi del Mauriziano e del San Lazzaro dovranno potenziare la valenza di luoghi della cultura, anche attraverso la razionalizzazione e l’integrazione delle funzioni attualmente insediate.

Migliorare l’accessibilità ai poli attrattori.

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POTENZIARE IL SENSO DI APPARTENENZA AI LUOGHI _ DIMENSIONE SOCIALE

OBIETTIVO 5 _ FRUIZIONE/CONOSCENZA -> PROMUOVERE LA CONOSCENZA DEL SISTEMA E L’UTILIZZO DEI LUOGHI

Attribuire riconoscibilità e visibilità al Parco per mezzo di una comunicazione coordinata, appoggiandosi ai network esistenti (cultura, didattica ambientale, natura).

Promuovere eventi tematici e iniziative integrate nell’offerta culturale esistente e in collaborazione con i soggetti attivi nei settori dell’educazione, della cultura, della didattica ambientale.

Aprire alla fruizione i luoghi di maggiore interesse, attraverso interventi volti a migliorare l’accessibilità e la percorribilità del territorio, e attraverso una segnaletica dedicata che individui itinerari tematici.

Attrezzare i luoghi per la fruizione e per le attività libere.

OBIETTIVO 6 _ CURA/RICONOSCIMENTO -> COINVOLGERE GLI ABITANTI E GLI ATTORI DEL TERRITORIO NELLA GESTIONE E MANUTENZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO

Ridefinire le condizioni attuali di utilizzo degli spazi ed edifici pubblici per dare risposta alle esigenze espresse dal territorio.

Ascoltare e coinvolgere gli abitanti, le associazioni e gli attori territoriali nella gestione degli spazi e degli edifici pubblici, al fine di ottimizzare le risorse e attivare la partecipazione della comunità alla cura del proprio patrimonio.

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L’analisi SWOT ha inoltre permesso di individuare gli obiettivi prioritari, a partire dal loro concorso al raggiungimento della visione e alla fattibilità nel breve-medio periodo:

OBIETTIVI PRIORITARI 2 _ Migliorare l’efficienza e la funzionalità delle connessioni rurali per la fruizione paesaggistica del territorio

5 _ Promuovere la conoscenza del sistema e l’utilizzo dei luoghi

OBIETTIVI COMPLEMENTARI

1 _ Valorizzare e ricostruire il paesaggio fluviale del Rodano e realizzare la tutela attiva degli elementi di valore

3 _ Definire e realizzare forme di collaborazione e di partenariato pubblico-privato

4 _ Valorizzare le vocazioni e coordinare le competenze

6 _ Coinvolgere gli abitanti e gli attori del territorio nella gestione e manutenzione del patrimonio pubblico

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5_ COMPONENTE STRUTTURALE _ PROGETTI

La componente strutturale del Programma di Rigenerazione Urbana “Parco del Rodano” contiene una prima definizione ad ampio spettro degli intenti da mettere in campo per perseguire le strategie e raggiungere gli obiettivi.

Le azioni progettuali connesse al raggiungimento degli obiettivi 2 e 5 (obiettivi prioritari) sono fondamentali per il loro contributo alla concretizzazione del “Parco del Rodano”. Tali azioni si possono sintetizzare in due macro-categorie:

- opere pubbliche per la fruizione: è prioritario attuare i collegamenti mancanti per connettere i luoghi significativi del sistema (in particolare SIC-Mauriziano, SIC-quartieri, Mauriziano-San Lazzaro e San Lazzaro-Campovolo). Inoltre, risulta necessario rendere fruibili i luoghi. A tal fine è necessario potenziare il presidio del territorio e attrezzare i luoghi per la fruizione;

- promozione e comunicazione: sono le azioni-chiave per incrementare la conoscenza e l’utilizzo dei luoghi. La strategia di promozione e comunicazione si compone di una serie di azioni, da attuare attraverso il coinvolgimento dei privati e degli attori territoriali significativi:

- programma di eventi, come veicolo per promuovere i luoghi. Il Complesso del Mauriziano sarà il fulcro del “cartellone” di eventi, che potrebbe trovare una regia nella Circoscrizione Nordest;

- piano di comunicazione, correlato al programma di eventi e coordinato con i network esistenti sia a livello culturale che ambientale; da attuarsi attraverso diversi media (giornali, televisione, internet, social network, ecc.);

- attività didattica con le scuole: attraverso la didattica, impostare attività di esplorazione e narrazione biografica del territorio (“progetto pilota sulla autobiografia della città di Reggio”) facendo emergere l’identità del territorio e delle comunità. Tale attività dovrà essere impostata dal CEAS del Comune di Reggio Emilia;

- valorizzazione delle attività presenti sul territorio, che possano costituire uno stimolo alla fruizione e alla conoscenza del territorio ( ‘trekking urbano’ con gli asini, vendita diretta, ecc.);

- segnaletica paesaggistica: ideazione e installazione di una segnaletica ad hoc, che renda esplicita l’appartenenza dei singoli luoghi al Parco del Rodano e, al contempo, l’appartenenza di quest’ultimo al sistema della “cintura verde”.

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1 _ Sistema Rodano Il Sistema del Rodano deve acquisire una propria riconoscibilità. Per rendere possibile la fruizione è necessario migliorare il sistema delle connessioni interne e dei collegamenti con i quartieri limitrofi e l’accessibilità di alcuni ambiti. La fruizione deve essere favorita e “guidata” mediante la realizzazione di una segnaletica che metta in evidenza il valore paesaggistico degli itinerari e che abbia anche una funzione “educativa” di rispetto dell’ambito rurale.

Obiettivi nel breve periodo: Collegamento SIC – Gattalupa; collegamento percorso naturalistico del SIC – rio Acquachiara – Bazzarola; sottopasso della ferrovia, di collegamento tra il San Lazzaro e il Campovolo).

Obiettivi nel lungo periodo: collegamento Mauriziano – San Lazzaro e il collegamento tra il Parco del Crostolo e il futuro Parco del Rodano (progetto “Lungo i bordi”).

2 _ Complesso del Mauriziano Obiettivi nel breve periodo:

- garantire/migliorare la manutenzione ordinaria

- “percorso narrato del Mauriziano”: fruizione più consapevole e legata all’identità del luogo (segnaletica, itinerario guidato, integrazione tra gli spazi espositivi)

- piano di comunicazione - migliorare accessibilità e visibilità dalla

via Emilia

Obiettivi nel lungo periodo: polo d’eccellenza culturale per la città: contenitore culturale con un’offerta calibrata sull’identità del luogo, a cui contribuiscono una pluralità di soggetti in grado di garantire un pieno uso delle strutture. Luogo vivo e attivo nel corso di tutto l’anno (“Mauriziano a porte aperte”).

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2.1 _ Complesso del Mauriziano: Parco Il parco viene attualmente utilizzato come uno spazio verde di quartiere.

L’intenzione è di ampliare la sua fruizione, migliorando l’accessibilità dal San Lazzaro e dal quartiere di San Maurizio a nord, e dal SIC e dalla Bazzarola verso sud.

Per incrementare l’utilizzo del Parco è necessario inserirlo all’interno del “percorso narrato” da riorganizzare, prevedendo anche punti di sosta per la lettura e per lo studio (potenziale meta per gli studenti del campus universitario). Deve essere potenziato il suo utilizzo per eventi culturali e manifestazioni, coerenti con la vocazione del luogo.

2.2 _ Complesso del Mauriziano: il Mauriziano

Le funzioni insediate nel Mauriziano risultano slegate e non contestualizzate nel luogo. Si propone di aprire un confronto con i soggetti che attualmente gestiscono la struttura, per coordinare e integrare le attività.

L’obiettivo è di raggiungere l’integrazione tra le diverse funzioni insediate nell’ottica della creazione di un percorso museale-espositivo contestualizzato sul luogo.

Per incrementarne visibilità e utilizzo, si può procedere realizzando materiale informativo e legato alla figura di Ariosto e predisponendo il luogo ad ospitare eventi culturali di rilievo o convegni.

2.3 _ Complesso del Mauriziano: Palazzo Vecchio

L’edificio è sede del Circolo degli Artisti.

Si propone un potenziamento delle attività aperte al pubblico, all’interno del “Mauriziano a porte aperte”.

Il Palazzo Vecchio potrebbe ospitare al piano terra, accanto al Circolo degli Artisti, il centro visite del Complesso, con bookshop e punto informativo, un punto ristoro aperto nella stagione estiva e/o nei fine settimana, ed essere sede di iniziative organizzate dalle Associazioni attive sul territorio.

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2.4 _ Complesso del Mauriziano: Colonica (edificio principale e bassi servizi) L’edificio non è agibile, e la sua messa in sicurezza richiede investimenti non attuabili nel breve periodo.

Obiettivi nel breve periodo: nell’immediato si può ipotizzare l’utilizzo delle aree esterne per attività didattiche (che già i Musei svolgono all’interno del Mauriziano). Alcuni bassi servizi possono essere utilizzati come deposito delle attrezzature per la manutenzione del Parco. Obiettivi nel lungo periodo: si prevede il recupero della struttura per attività di educazione ambientale. L’edificio può ospitare di laboratori e aule per lezioni, gestite congiuntamente dai Musei, dalle Associazioni e da Officina Educativa.

2.5 _ Complesso del Mauriziano: ex-Tintoria Lo stato di forte degrado della struttura non consente di ipotizzare un suo riutilizzo immediato. Si propone la messa in sicurezza dell’edificio rispetto ai percorsi esistenti e previsti nelle immediate vicinanze (percorso a lato del Cavo Ariolo) e un intervento di mascheratura rispetto ai fronti che affacciano sulla via Emilia. Tale intervento potrebbe essere l’occasione per migliorare la visibilità del Mauriziano, realizzando in tal modo una grande “vetrina”.

3.1 _ SIC – Ambito agricolo di pregio tra la confluenza Rodano-Acqua Chiara e la Tangenziale Sud-Est Si tratta di un ambito agro-naturalistico di pregio, che si vuole aprire alla fruizione controllata, trovando una convivenza pacifica tra le esigenze produttive degli agricoltori e i comportamenti degli utenti urbani (“nuovo patto città-campagna”) in modo che entrambe le parti ne traggano giovamento: gli agricoltori in termini di maggior reddito (vendita diretta, ospitalità, didattica ambientale) e gli abitanti della città in termini di possibilità fruitive.

Si dovrà inoltre potenziare le valenze ambientali e naturalistiche dell’ambito (agricoltura biologica, introduzione di siepi e altri elementi naturali all’interno del territorio agricolo).

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3.2 _ SIC – Percorso naturalistico attrezzato del Rodano

Forte vocazione naturalistica, già potenziata dall’Amministrazione mediante interventi di rinaturazione. Deve essere proseguita la tutela attiva, introducendo attività di educazione ambientale e di fruizione paesaggistica, anche mediante l’organizzazione di visite guidate.

Deve essere migliorata l’accessibilità, attraverso il superamento del Rodano e della tangenziale, in modo da connetterlo con il Mauriziano e con la zona delle Acque Chiare.

4 _ Parco delle Acque Chiare Parco-campagna in fase di attuazione, caratterizzato da una spiccata vocazione agro-naturalistica, con la permanenza di prati stabili, di fontanili e di filari di alberi monumentali vincolati. Quando il parco sarà terminato, si propone che, accanto alla fruizione e all’utilizzo per il tempo libero, venga destinato ad attività di educazione ambientale, da organizzarsi in collaborazione con Associazioni ambientaliste e con i residenti.

È in fase di definizione la proposta, da parte dell’Associazione Steineriana, della realizzazione di un edificio scolastico all’interno del futuro parco.

4.1 _ Colonica delle Acque Chiare Nel breve periodo non è possibile provvedere ad un recupero dell’edificio finalizzato al suo riutilizzo pubblico.

Si propone di promuovere l’utilizzo degli spazi esterni per attività di educazione ambientale, laboratori con le scuole, attività organizzate dalle Associazioni, legate ai temi del paesaggio rurale e alla storia dell’agricoltura.

Quando l’edificio verrà recuperato, dovrà avere una valenza aggregativa (sede delle Associazioni legate al territorio e alle tematiche ambientali, luogo per attività collettive e della Circoscrizione), e legata alla vocazione naturalistica del territorio (“porta del SIC” con punto informativo e possibilità di organizzare escursioni e visite guidate).

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5 _ Fontanile dell’Ariolo Ambito naturalistico di valore, già oggetto di interventi da parte dell’Amministrazione, per il quale si dovrà proseguire nella tutela attiva, potenziando l’offerta di didattica ambientale. È’ necessario collegarlo al sistema del Rodano e migliorare l’accessibilità, anche mediante la predisposizione di una segnaletica paesaggistica uniformata e la messa in sicurezza dei percorsi di collegamento (“vie del paesaggio”). È necessario perseguire il miglioramento ambientale della qualità delle acque del cavo Ariolo, che congiunge il fontanile con il Mauriziano.

6 _ Parco del Campovolo Potenziare la valenza naturalistica, connettendo i due boschi esistenti e incrementando le aree naturalistiche presenti anche all’interno della porzione agricola dell’area, attraverso accordi e concertazione con i privati. Si dovrà potenziare la fruizione mediante connessioni (già in fase di realizzazione il sottopasso di collegamento con il San Lazzaro) che dovrà parallelamente essere incentivata mediante attività di comunicazione e organizzazione di eventi.

Segnaletica uniformata e presidio per la sicurezza.

7 _ Complesso del San Lazzaro La vocazione culturale si sta consolidando con il recupero di diversi padiglioni come sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia, del Centro di Documentazione sulla Psichiatria e del futuro Museo Nazionale della Psichiatria. Le priorità da perseguire sono di aprire alla fruizione il parco, mettendolo in connessione con il Complesso del Mauriziano e con il Campovolo.

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6 _ COMPONENTE ORGANIZZATIVA _ STRUMENTI Nella pianificazione strategica territoriale le risorse organizzative hanno il compito di fungere da supporto logistico al processo. Schematicamente, esse contemplano:

- gli attori del processo (istituzionali e non); - gli strumenti del processo (il processo partecipato, la comunicazione, le risorse

finanziarie); - le fasi temporali in cui si articola il processo.

Strumenti di partecipazione Per portare avanti la condivisione e il confronto con gli abitanti e gli stakeholders già coinvolti in precedenza nei due percorsi partecipati sul Complesso del Mauriziano e sul Parco delle Acque Chiare si è deciso di aprire un nuovo percorso di partecipazione congiunto. Il confronto ripartirà dagli esiti raggiunti, ma si pone anche obiettivi nuovi. In particolare, i contenuti del Documento di Indirizzo costituiranno l’oggetto principale della discussione, in quanto essi costituiscono la proposta dell’Amministrazione dalla quale partire per arrivare alla sua condivisione - ovvero alla definizione di modifiche/integrazioni - e avviare i successivi approfondimenti su singole componenti del Sistema, nello specifico il complesso del Mauriziano e l’area delle Acque Chiare.

Più in generale, gli obiettivi che l’Amministrazione si pone con il processo partecipativo sono riconducibili a due macro-categorie: la valorizzazione naturalistica di tutta l’area, finalizzata alla sua fruizione, e la valorizzazione storico-culturale del complesso del Mauriziano.

Il livello di analisi e discussione sarà quindi duplice:

- la definizione e condivisione di uno scenario di sviluppo territoriale, economico e sociale nel medio-lungo periodo;

- la definizione e condivisione di primi interventi concreti da attuare nel breve periodo, compatibilmente con le risorse economiche, umane e strumentali – pubbliche e private – disponibili.

I possibili attori da invitare al percorso partecipato sono i seguenti: - residenti e diretti fruitori dell’area - proprietari dei terreni agricoli e agricoltori insediati - comitati di cittadini e singoli cittadini - associazioni (Ambientaliste, Culturali, Sportive, di Volontariato) - circoli culturali - centri sociali - Università di Modena e Reggio Emilia - Scuola Steineriana - scuole gravitanti intorno all’area - enti preposti alla tutela del territorio

Un’importante innovazione metodologica rispetto al passato sarà l’affiancamento di due tipologie di percorso:

- Percorso tradizionale con incontri serali, in cui la discussione e il confronto avverranno in forma aperta, con l’ausilio di un moderatore che avrà il compito di gestire i tempi degli interventi e mantenere l’attenzione sulla tematica da affrontare.

- Percorso partecipato on-line (sito web, blog), i mezzi informatici saranno utilizzati sia come mezzi informativi (attraverso la pubblicazione di aggiornamenti, foto, video e documenti progettuali), sia come strumenti di dialogo e confronto, sperimentando ad esempio l’uso di mappe interattive e di altri strumenti che consentano

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all’Amministrazione di raccogliere opinioni e proposte via web, ampliando la partecipazione dei cittadini (utenti più giovani e tutti coloro che per vari motivi sono impossibilitati a partecipare agli incontri serali).

Durante lo svolgimento del processo partecipativo vi sarà da parte dell’Amministrazione una rendicontazione costante di tutte le proposte che emergeranno sia dagli incontri tradizionali sia attraverso il web, portandole infine a sintesi in un progetto unitario che sarà presentato in un incontro pubblico finale.

Schema svolgimento processo partecipativo

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Strumenti di comunicazione Il piano di comunicazione definirà le strategie e gli strumenti attraverso i quali diffondere la conoscenza del Sistema Rodano, ampliarne la visibilità e promuoverne la frequentazione, supportando gli obiettivi del Programma di Rigenerazione Urbana. Tra le azioni e gli strumenti previsti:

- comunicazione web: sito internet istituzionale del Comune di Reggio Emilia > sezione Rigenerazione Urbana + Facebook

- attività di ufficio stampa (conferenze e comunicati stampa dedicati) - realizzazione di prodotti informativi e di approfondimento, video e stampati - segnaletica dedicata lungo il percorso e utilizzo ex tintoria come ‘vetrina’ del Mauriziano - programma di eventi e relativa promozione - attività educative con le scuole.

Strumenti per il reperimento di risorse finanziarie La concreta realizzazione del Programma di Rigenerazione Urbana necessita del reperimento di risorse finanziarie sia per attuare gli interventi previsti nel breve periodo che, in prospettiva, per la realizzazione dello scenario di lungo termine. Il Piano Operativo dovrà quantificare il fabbisogno per l’attuazione delle azioni progettuali previste nel breve e nel lungo termine.

Strumenti organizzativi Gli strumenti necessari per portare avanti il processo del Programma di Rigenerazione Urbana sono principalmente due:

- il Documento di Indirizzo e il Piano d’Azione, che saranno lo strumento guida che determinerà lo scenario all’interno del quale sviluppare le azioni e le strategie finalizzate a raggiungere gli obiettivi condivisi;

- il gruppo di coordinamento che si è costituito all’interno dell’Amministrazione e con gli enti, le associazioni e gli abitanti interessati alle trasformazioni e alle strategie previste, che sarà il soggetto che dovrà portare avanti le diverse linee d’azione e di progetto individuate.

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Fasi