sistema regione reti forti - 366-438
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LA DORSALE APPENNINICA 1/2
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
La dorsale appenninica è l'area che in questi decenni si è maggiormente rinaturalizzata sia per cause endogene (lo spopolamento delle campagne) sia per cause esogene (la vasta opera di riforestazione degli anni '60, '70 e '80 e la creazione dei grandi parchi di crinale).
In questi ultimi 20 anni le aree boscate si sono incrementate di circa il 30% occupando spazi precedentemente utilizzati a pascolo e coltivi.
Per certi versi in questa parte della regione i problemi si presentano rovesciati rispetto a quelli che caratterizzano le 4 aree prese in considerazione precedentemente. Infatti, per conservare la biodiversità e il paesaggio naturale lungo la dorsale appenninica occorre innanzitutto mantenere gli spazi aperti (prati e pascoli soprattutto) e quindi favorire e sostenere le attività antropiche agricole ancora presenti (allevamento soprattutto).
In sostanza si tratta di promuovere l'agrobiodiversità animale e vegetale, insieme alla continua manutenzione e riqualificazione del manto boschivo.
In questo senso un ruolo importante lo possono giocare alcune delle misure dell'asse 2 (agroambiente) del PRSR.
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IL MEDIO PO E I SUOI AFFLUENTI 1/2
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Piacenza
Parma
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IL MEDIO CORSO DEL PO ED I SUOI PRINCIPALI AFFLUENTI 2/2
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Nel tratto in questione sono localizzati i corsi d'acqua più importanti della regione, insieme al basso Reno, per la presenza di habitat e di habitat di specie di interesse conservazionistico.
Come per l'area della così detta "collina più urbanizzata", anche in questa parte del territorio regionale siamo in presenza di una forte urbanizzazione dei suoli e soprattutto della previsione di una significativa infrastruttura viaria rappresentata dalla Cispadana.
L'effetto combinato di questi due fattori può creare la perdita ulteriore di funzionalità dei sistemi naturali costituiti dai corsi di acqua e più in generale dalla rete di canali di bonifica esistenti.
Questi effetti combinati con la continua perdita di portata del Po e dei suoi affluenti nei periodi estivi possono generare la rarefazione di specie ed habitat caratteristici di quest'area di notevole importanza sotto il profilo conservazionistico.
Le azioni che prioritariamente potrebbero essere intraprese per limitare questi effetti sono costituite dalle seguenti:
- Estendere la tutela dei tratti terminali dei principali corsi d'acqua affluenti del Po, ed in particolare del basso Trebbia e del basso Taro, attraverso la costituzione di nuove aree protette o l'ampliamento di quelle esistenti;- Promuovere una nuova gestione, ambientalmente orientata alla tutela degli habitat di interesse comunitario presenti, delle aree di pertinenza demaniale poste lungo i corsi d'acqua e la rete di canali di bonifica esistenti (limitazione della pioppicoltura a vantaggio di altre essenze arboree, mantenimento delle aree golenali naturali, riconversione dei terreni golenali coltivati ecc.);- Realizzare la massima concertazione possibile con la regione Lombardia per definire linee comuni per la conservazione e la gestione delle pertinenze fluviali del Po e più in generale per le aree SIC e ZPS poste lungo il corso d'acqua e le aree immediatamente limitrofe.
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GIZC: LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ZONE COSTIERE
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Gli obiettivi generali del GIZC, riassunti in grande sintesi, sono:
– Per la costa Nord: opporsi alla realizzazione della città lineare Cervia-Goro;– Per la costa Sud: integrare il sistema insediativi esistente con un incremento della naturalità delle
aree dell'entroterra retrostante
I processi territoriali in atto sono coerenti con questi obiettivi?
Una lettura dei dati, soprattutto di quelli riferiti alla pianificazione territoriale, ci dice purtroppo di no, infatti:– Alcuni importanti comuni, come Goro e Comacchio, non hanno ancora aderito alle linee guida del
GIZC;– Gli strumenti urbanistici comunali solo in pochissimi casi sono stati adattati agli indirizzi del GIZC.
Anzi, alcuni Comuni hanno incrementato le loro previsioni insediative;– Tra i progetti presentati dagli stessi Enti Locali della costa sul Piano di Azione Ambientale solo
pochissimi andavano nella direzione indicata dalle linee guida e alcuni di loro non sono stati ancora avviati.
Inoltre non risulta sia ancora stato attivato l'osservatorio del GIZC che dovrebbe avere il compito di monitorare le dinamiche in atto e soprattutto la corrispondenza o meno delle azioni in corso con le linee guida.
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IL DELTA E LE ZONE UMIDE 1/3
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Bonifica del Mezzano
Alfonsine
Comacchio
Codigoro
Marina di Ravenna
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IL DELTA E LE ZONE UMIDE 2/3
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Rappresenta l’area nella quale è più preoccupante e maggiore , anche in relazione alla sua importanza naturalistica, il discostamento tra i processi in atto e le previsioni del GIZC. L’area infatti registra forse più della restante costa regionale il fenomeno della subsidenza e quello dell’ingressione salina. Oltre al valore ecologico delle aree umide va ricordato il grande significato culturale , storico e paesaggistico di tutta l’area deltizia. I maggiori pericoli derivano :
– Dalla costante crescita dell’edificazione lungo la costa;– Dalla progressiva tendenza a “chiudere” le residue aree ancora libere dall’edificazione che costituiscono gli
unici corridoi naturali che garantiscono il collegamento tra la costa, le retrostanti aree agricole e le valli;– Dalla tendenza a favorire ,da parte delle amministrazioni locali, l’utilizzo turistico-balneare dei residui tratti
costieri ancora liberi e dove si trovano le poche dune ancora esistenti;– Dalla previsione di costruire la nuova E55 attraverso un tracciato che circonderebbe le Valli di Comacchio
verso l’entroterra non solo con il vero e proprio asse viario ma, prevedibilmente, anche con un corredo di zone urbanizzate e con nuove e conseguenti opere viarie di infrastrutturazione.
Le possibili mitigazioni dei processi in atto, o meglio i possibili interventi tesi a recuperare la naturalità e la funzionalità delle aree del delta, anche nel senso di difesa del territorio dai fenomeni di ingressione marina in atto, potrebbero essere costituite da:
– Ridurre le previsioni urbanistiche contenute negli strumenti pianificatori vigenti;– Impedire la costruzione di nuovi porti turistici;– Ricostruire, dove possibile, le fasce vegetazionali di connessione ecologica;– Accrescere la dimensione delle zone umide presenti;– Favorire la pesca estensiva nelle aree vallive disincentivando gli allevamenti ittici intensivi;– Ricostruire le fasce dunali e impedire la realizzazione di nuovi stabilimenti balneari.
7Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
IL DELTA E LE ZONE UMIDE 3/3
Se ben progettata e soprattutto se corredata da un programma preciso di investimenti ambientali questa nuova arteria potrebbe contribuire a:
– Consentire la rinaturalizzazione dell’attuale asse viario della Romea nel tratto Ravenna-Comacchio permettendo la riconnessione tra le pinete e le zone umide litoranee con il primo entroterra ;
– Finanziare una vasta operazione ambientale che attraverso il riallagamento di ampie porzioni del Mezzano potrebbe produrre degli indubbi benefici ambientali ed economico-culturali quali:
• ridurre la subsidenza• favorire l’ economia ittica locale in sostituzione di quella agricola attuale ,di scarsa resa
economica e priva di prospettive future di mercato• ripristinare l’ assetto paesaggistico dei luoghi che costituirebbe di per se un valore
aggiunto di notevole importanza turistica• accrescere la biodiversità presente• migliorare la funzionalità ecologica delle valli de Comacchio• evitare l’infrastrutturazione e l’urbanizzazione delle aree limitrofe al nuovo asse viario
della E55.
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LA COSTA SUD E IL SUO ENTROTERRA 1/2
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Rimini
Cattolica
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LA COSTA SUD E IL SUO ENTROTERRA 2/2
Servizio Parchi e Risorse Forestali – Enzo Valbonesi
Uno degli obiettivi principali del GIZC consiste nell'integrare il sistema insediativo della così detta "città lineare" con un incremento della naturalità delle aree retrostanti.
Va detto, in positivo, che il nuovo PTCP della Provincia di Rimini disegna la rete ecologica provinciale e contiene delle interessanti previsioni che potrebbero essere inquadrate nell'obiettivo tracciato dal GIZC.
Tuttavia va rimarcato il fatto che a tutt'oggi la Provincia non ha ancora manifestato alcuna intenzione di dare vita ai due parchi regionali previsti da lungo tempo nel Piano Territoriale Paesistico Regionale e cioè quello del fiume Marecchia e quello del fiume Conca.
Questo fatto fa si che la pur meritevole previsione della rete ecologica provinciale non possa contare su due strumenti fondamentali affinché si sviluppi in futuro una coerente ed effettiva politica di riqualificazione e di conservazione della naturalità presente nel territorio dell'entroterra riminese.
Inoltre sta purtroppo proseguendo la tendenza ad artificializzare ulteriormente le foci dei fiumi presenti; fiumi che finiranno così per perdere definitivamente qualsiasi efficienza ecologica.
Infine va segnalata la previsione, contenuta nel PRIP vigente, per la realizzazione di una bretella stradale di grande collegamento tra Cattolica e S. Marino. Tale asse, se venisse confermato nel PRIT in corso di predisposizione, e conseguentemente realizzato, taglierebbe trasversalmente il territorio provinciale determinando così delle ulteriori e negative interferenze con i corridoi ecologici naturali esistenti.
In questo modo si vanificherebbe completamente la possibilità di perseguire l'obiettivo del GIZC, citato in premessa, e si provocherebbe una nuova ondata di urbanizzazione che pregiudicherebbe definitivamente la funzionalità dei sistemi naturali ancora presenti nella provincia di Rimini.
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Silvano Bertini
Ricerca, Innovazione e Sviluppo Economico: dalla Legge regionale 7/2002 ai programmi per la ricerca industriale e il
trasferimento tecnologico
Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo
Servizio Politiche di Sviluppo Economico
15 Novembre 2007
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LE PREMESSE DEL CONTESTO REGIONALE
Sistema produttivo fortemente orientato alla specializzazione tecnologica, in particolare con la prevalenza dell’industria meccanica
Rapida crescita dell’attività di ricerca e sviluppo da parte delle imprese a partire dagli anni 90
Crescita del terziario avanzato e del lavoro autonomo professionale
Presenza universitaria significativa e diffusa
Sistema del trasferimento tecnologico da riformare
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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I BREVETTI INDUSTRIALI (1991 = 100)
10093,8
102,3113,5 109,7
123,9
141149,3 151,9 155,7
162,1 163,4
144,6
171166
206,3
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Emilia-Romagna
Resto d’Italia
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LA SPESA IN R&S
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
Emilia-Romagna Italia Emilia-Romagna Italia
Università/entipubblici
Imprese E-R
2000 2005
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L’ANDAMENTO DEL PERSONALE R&S DAL 2000 AL 2005
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
Imprese Università Enti pubblici TOTALE
Emilia-Romagna
Italia
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L’ANDAMENTO DELLE SPESE DI R&S DAL 2000 AL 2005
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Imprese Università Enti pubblici TOTALE
Emilia-Romagna
Italia
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I PASSAGGI CHIAVE
Legge Regionale n. 3/99 “Riforma del sistema regionale e locale, art.57
Legge Regionale n. 7/02 “Promozione del sistema regionale della ricerca industriale, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico”
ASTER S.Cons.p.A.
Nuovo patto consortile tra Regione, Università, enti di ricerca, Unioncamere e associazioni imprenditoriali, con funzioni di coordinamento e sviluppo della rete della ricerca e del trasferimento tecnologico
PRRIITT
Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico, inserito come Asse 3 nel Programma Triennale 2003-2005
Attivazione altri strumenti collegati in altri Programmi Regionali (DocUP Obiettivo 2, Programma di Azioni Innovative, Piano Telematico)
POR 2007/2013 Asse 1ar
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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GLI OBIETTIVI DELLA STRATEGIA REGIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA RICERCA E DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Rafforzare l’orientamento dei sistemi produttivi già radicati nel territorio verso l’innovazione e la ricerca
Favorire lo sviluppo di nuovi sistemi produttivi ad elevata intensità di conoscenza
Intensificare la collaborazione tra l’industria e l’attività di ricerca
Sviluppare una rete regionale di strutture dedite alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico
Ampliare e consolidare la “comunità della conoscenza” nella Regione
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IMPRESE
Progetti R&S Laboratori tra PMI Spin offs Fondo di venture capital
RETE DELLA RICERCA INDUSTRIALE
Net-labs di ricerca e trasferimento tecnologico Centri per l’innovazione Parchi per l’innovazione Coordinamento e sviluppo della rete “Research to business”
LE AZIONI
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IL QUADRO REALIZZATIVO
157,9368,7670TOTALE
PRAI5,210,535Programma Regionale di Azioni Innovative
Ob. 210,5141Fondo INGENIUM
PTAPOb. 2
8,319,26Parchi per l’innovazione
Piano Telematico
8,521,510Progetti di ricerca nel campo delle ICT (Piano Telematico)
PRRIITTOb. 2
8,717,424Avvio o riqualificazione di centri per l’innovazione
PRRIITTOb. 2, PRAI
20,542,227Avvio di laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico
PRRIITT1,01,826Avvio di nuove imprese derivate dai risultati della ricerca
PRRIITT3,06,612Avvio o riorganizzazione di laboratori industriali tra PMI
PRRIITT92,2235,5529Progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo delle imprese
FontiFontiContributiContributi
M€M€
InvestimentiInvestimenti
M€M€Numero Numero progettiprogettiAzioniAzioni
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20
24
CENTRI PER L’INNOVAZONE
27 NET-LABS
ASTER
UNIVERSITA’ – CENTRI DI RICERCA
IMPRESE
529
PROGETTI R&S
12 LABS
26 SPIN OFFS
FONDO INGENIUM
RESEARCH TO BUSINESS
6 TECHNO PARKS
I RISULTATI FONDAMENTALI
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L’IMPATTO PREVISTO
930 nuovi ricercatori in impresa
+11,5% l’incremento stimato del numero di addetti in Ricerca & Sviluppo nelle imprese
235 milioni di euro di investimenti in ricerca
il 28,7% della spesa in Ricerca & Sviluppo del settore privato (su 818 milioni*)
313 giovani ricercatori nei laboratori di ricerca
+5% l’incremento stimato del numero di addetti in Ricerca & Sviluppo nel settore pubblico
* (sulla base degli ultimi dati disponibili ISTAT)
750 contratti fra imprese e università/enti di ricerca
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825
RICERCATORI ASSUNTI COINVOLTI
434NUOVI RICERCATORI PER LA RICERCA
APPLICATA
UNIVERSITA’ – CENTRI DI RICERCA
IMPRESE
750
CONTRATTI IMPRESE-UNITA’ DI RICERCA
PER CIRCA 110.000 GIORNI UOMO
930
NUOVI ADDETTI IN R&S
100
NUOVI GIOVANI SOCI DI IMPRESE KNOWLEDGE
BASED
170
UNITA’ DI RICERCA
361 BREVETTI INDUSTRIALI
L’IMPATTO PREVISTO
IMPRESE
110 PARTNERS
40 SPONSOR
194 MANIF. INT.
3
OPERAZIONI DI V.C. IN AREA OB.2
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
23
48
25
20
17
14
13
8
6
5
2
UNIBO
CNR
UNIMORE
UNIPR
UNIFE
UNICATT - PC
POLIMI - PC
ALTRO
ENEA
INFM
STRUTTURE E DIPARTIMENTI REGIONALI COINVOLTI DALLE IMPRESE
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
24
217
155
80
45 44 37
13 13 7 5
UNIBO UNIMORE UNIPR UNIFE ALTRORER
CNR POLIMI -PC
UNICATT -PC
ENEA INFM
750 contratti di collaborazione per ricerca industriale616 all’interno della Regione
COLLABORAZIONI DELLE IMPRESE CON UNIVERSITÀ ED ENTI DI RICERCA
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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LE TEMATICHE DELLE COLLABORAZIONI
Altro2,6% Genomica e biotecnologie
8,4%
ICT19,8%
Materiali avanzati8,4%
Meccanica avanzata e meccatronica
43,9%
Organizzazione0,5%
Processi alimentari8,7%
Sviluppo sostenibile7,7%
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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LABORATORI, CENTRI E PARCHI. LA RETE E IL TERRITORIO
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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L’EVOLUZIONE DELLA STRATEGIA REGIONALE
Approccio strategico orientato allo sviluppo di clusters tecnologici (Hi-mech, Food, E&E, Abitare, Salute, ecc.)
Consolidamento della rete dell’Alta Tecnologia attraverso la realizzazione di TECNOPOLI sul territorio regionale, strutture che concentrano le attività, i servizi e le strumentazioni di ricerca rivolti alle imprese
Accreditamento dei laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico e dei centri per l’innovazione
Progetti di ricerca collaborativa tra imprese e centri di ricerca su rilevanti obiettivi tecnologici
Spin offs innovativi nei settori emergenti (multimedia-ICT, nanotech, biotech, materiali e tecnologie per ambiente salute e sicurezza)
Servizio Politiche di Sviluppo Economico – Silvano Bertini
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Ruben Sacerdoti
Filiere produttive e internazionalizzazione: lo
sportello regionale per l’internazionalizzazione
Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese
15 Novembre 2007
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LE COMPETENZE DEL SERVIZIO (1/2)
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
Ordinamento del sistema fieristico regionale
Supporto all’internazionalizzazione delle imprese
Riforma titolo V Cost.competenza esclusiva Commercio con l’estero materia concorrente
D.L.gs. 112/98 Attuativo Legge Bassanini
• Riconoscimento della qualifica delle manifestazioni fieristiche di rilevanza internazionale, nazionale e regionale
• Qualità• Pubblicazione annuale del
calendario fieristico• Controllo e vigilanza• (Partecipazione azionaria)
• Diplomazia economica • Promozione commerciale• Incentivi e contributi per l’internazionalizzazione delle imprese• Servizi all’internazionalizzazione• Gestione consorzi export
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LE COMPETENZE DEL SERVIZIO (2/2)
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
L.R. 3/99
Ordinamento del sistema fieristico regionale
Supporto all’internazionalizzazione delle imprese
• promozione sviluppo e valorizzazione dell’attività fieristica e di quelle ad essa strumentali
• miglioramento delle strutture espositive e delle infrastrutture
• realizzazione di un sistema fieristico regionale integrato e coordinato
• internazionalizzazione
• Inserisce il supporto all'internazionalizzazione delle imprese tra le attività da inserire nel programma triennale per le attività produttive
inoltre specifica che la RER:• realizza eventi e progetti organici di promozione
finalizzati alla penetrazione di mercati esteri• eroga servizi di assistenza a sostegno
dell'internazionalizzazione delle imprese• promuove gli investimenti esteri in Emilia-
Romagna
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LE ESPORTAZIONI REGIONALI
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
-5
-
5
10
15
20
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007I semestre
-
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
ITALIA Emilia RomagnaLombardiaPiemonteToscana Veneto
Variazione % esportazioni Andamento valore export (in milioni di €)
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I FATTI STILIZZATI
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
Sistema produttivo molto aperto al commercio ma poco propenso all’investimento all’estero: quota del 10% nazionale sia per l’internazionalizzazione attiva che passiva (577 imprese partecipate dall’estero).
Sistema di imprese molto ricco ma a dimensione ridotta e spesso a proprietà familiare (assenza di management)
Complessità di governance dei soggetti e dei territori Emergere di filiere specializzate e high-tech
politiche di filiera per aggregazioni di PMI
politiche più orientate all’aggregazione delle imprese per investimenti produttivi, partnership e trasferimento tecnologico, piuttosto che promotion
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GLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLA REGIONE
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
Allargare le partnership attive con Stati e Regioni di paesi extra-UE (Focus BRICS)
Ruolo cruciale della concertazione con tutti gli attori del sistema
Progettazione centrata sulla definizione di “Percorsi di internazionalizzazione” di filiera attraverso la promozione nel medio periodo delle forme aggregate temporanee o stabili centrate sulla penetrazione commerciale e industriale nei paesi target
Paesi target: BRICS (altri paesi di interesse: USA e Canada, Turchia, Giappone, Israele).
Le filiere: high-tech, motoristica allargata (meccanica avanzata e automotive), agro-industria, sistema abitare e costruire, salute e benessere.
Garantire recruitment alle imprese che investono, garantire momenti di alta formazione per il top management delle imprese internazionalizzate.
Supportare internazionalizzazione delle Università, dei centri di ricerca, degli spin-off hi-tech
Partecipazione alla rete nazionale all’estero (Ambasciate, Sportelli Italia, uffici ICE).
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UNA PLURALITÀ DI STRUMENTI
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
Attività di diplomazia economica: i partenariati internazionali extra-UE anche nell’ambito della cooperazione europea
Le iniziative promozionali di filiera (Programma promozionale annuale)
I progetti imprenditoriali in forma aggregata (3 bandi annuali per ATI e Consorzi export)
La promozione dei prodotti SIMEST e SACE per la singola impresa
I servizi avanzati di accompagnamento nei BRICS
Alta formazione per tecnici e manager di impresa, stage qualificati dai BRICS.
Partecipazione alla rete nazionale all’estero (Ambasciate, Sportelli Italia, uffici ICE).
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LE ATTIVITÀ REALIZZATE 2003-2006
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
77 progetti di sistema per filiera specializzata sui BRIC
95 eventi - convegni e seminari
58 missioni in entrata - 59 in uscita
500 imprese usufruito servizi all’estero ogni anno
331 operazioni SIMEST fra 2002 e 2005
52 operazioni garantite dal Fondo Consorzi fidi 2003-2005 sulla L. 394
421 operazioni SACE 2002-2005
coinvolte circa 2500 imprese annualmente nell’animazione territoriale
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I CONTRIBUTI A SUPPORTO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DI IMPRESE AGGREGATE
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
La Regione ha creato 2 strumenti finanziari per supportare le aggregazioni di imprese
Bando per i consorzi Export
(aggregazioni permanenti di imprese)
Bando per aggregazioni temporanee di imprese
Bando 2006
32 Ati 314 imprese
2002 2003 2004 2005 2006 2007imprese 729 750 788 950 950 939consorzi 27 28 29 32 32 31
Bando 2004/2005
18 Ati 137 imprese
Bando 2007
54 Ati 418 imprese
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COMPETENZE HI-TECHPER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
Insieme a ICE e alle Università supporto alla realizzazione di due Master di II livello per esperti nei processi d’internazionalizzazione d’impresa di 1500 ore articolate in• lezioni frontali in aula• 2 mesi di stage presso aziende emiliano-romagnole• 2 mesi di stage all’estero presso le filiali di imprese emiliano-romagnole o presso gli uffici della rete estera di ICE
Associazione Collegio di Cina
Collaborazione con Università e centri di ricerca di Cina, India, Giappone, Brasile e Israele
Organizzazione di R2B
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PROGETTI IN ACCORDO DI SETTORE FIERISTICO CON IL MINISTERO PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE
Servizio Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Ruben Sacerdoti
• 2005- Valorizzazione internazionale del
sistema fieristico regionale
- Cibus, Mia e Dolce Italia
- Cibus-Vinitaly Cina 2006
- Sistema arte e antiquariato
- Cersaie 2006
- Ambiente multiutilities Mosca e Shanghai
- Cosmoprof Shanghai
• 2006- Promozione internazionale del
sistema fieristico meccano-alimentare
- Promozione internazionale del sistema fieristico regionale per il settore agroalimentare
- Cibus-Vinitaly Russia 2007- Cibus-Vinitaly Cina 2007- I Workshop Sia Guest Dubai- Saie 2007- Polo Ambiente multiutilities- II Workshop Ecomondo Mosca- A Leather Bridge with Africa- Sh Contemporary 2007- Fiera del libro per ragazzi a Shanghai
• 2007Per il 2007 la Regione promuove un programma articolato in 11 progetti, suddivisi secondo le principali specializzaizoni del sistema fieristico regionale – Public Utilities, Agroalimentare, Building & Interior Design e Moda, persona, tempo libero – e rappresentativi delle principali filiere produttive d’eccellenza della Regione
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Massimo Cenerini
Energia e sviluppo: gli obiettivi e le azioni del nuovo Piano
Energetico Regionale
Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo
Servizio politiche energetiche
15 Novembre 2007
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LA LEGGE REGIONALE n. 26/2004
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
Finalità
Promuovere il risparmio energetico, l’uso efficiente delle risorse energetiche e valorizzare le fonti rinnovabili
Assicurare condizioni di sicurezza, affidabilità, economicità degli approvvigionamenti energetici al territorio regionale promuovendo l’adeguamento di infrastrutture, reti e servizi
Promuovere la sostenibilità energetica dei progetti di sviluppo degli insediamenti civili e produttivi, anche attraverso l’adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica
Promuovere le attività di ricerca applicata, innovazione e trasferimento tecnologico in campo energetico
Disciplinare le procedure autorizzative relative agli impianti energetici
41
LA LEGGE REGIONALE n. 26/2004
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
Contenuti
Ripartizione delle funzioni amministrative tra Regione, Province , Comuni
Disciplina dei contenuti degli strumenti di attuazione del Piano Energetico Regionale
Disciplina dei contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica nella direzione della sostenibilità energetica
Disciplina dei rapporti tra operatori del mercato energetico e PA
Attuazione della direttiva 2001/77/CE sulle fonti rinnovabili e alla direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico degli edifici
Creazione degli strumenti per l’esercizio efficace delle funzioni assegnate alla Regione e agli Enti locali
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IL PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER)
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
Il Piano definisce:
Lo scenario evolutivo del sistema energetico regionale (offerta e consumo di energia) al 2015
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale
Le linee di intervento prioritarie alle quali legare gli interventi di Regione ed Enti locali in attuazione della L.R. n. 26/04
Il Piano Energetico Regionale ha come obiettivo strategico la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in adesione al Protocollo di Kyoto.
L’obiettivo è quantificabile in una riduzione di circa 7 milioni di tonnellate di CO2 al 2012, rispetto alle emissioni legate allo sviluppo tendenziale spontaneo
Il P.E.R. e il protocollo di Kyoto:
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QUANTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI RISPARMIO ENERGETICO E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI AL 2010-2012
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
RISPARMIO ENERGETICO
IN AGRICOLTURA
50.000 TEP
RISPARMIO ENERGETICO
NELL’INDUSTRIA
400.000 TEP
RISPARMIO ENERGETICO
NEL SETTORE CIVILE
550.000 TEP
RISPARMIO ENERGETICO
NEI TRASPORTI
680.000 TEP
Risparmioenergetico
GENERAZIONE DISTRIBUITA
E COGENERAZIONE600 MW
IDROELETTRICO
16 MW
SOLARE TERMICO
90.000 mq
BIOMASSE
300 MW
FOTOVOLTAICO
20 MWEOLICO
15-20 MW
GEOTERMIA
9-12 MW
GLI OBIETTIVI
Fontirinnovabili
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GLI STRUMENTI PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI DELLA POLITICA ENERGETICA REGIONALE
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
Rafforzamento degli strumenti di integrazione degli obiettivi di “sostenibilità energetica” nei piani e programmi settoriali
Adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica
Adeguamento delle procedure autorizzative
Finanziamento di piani-programmi della Regione e degli Enti locali
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IL PIANO TRIENNALE DEL PER
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ASSE 1 Promozione del risparmio energetico negli edifici e nei sistemi urbani eterritoriali:- progetto regionale di riqualificazione energetica degli edifici pubblici- miglioramento dell’efficienza energetica della pubblica illuminazione- sviluppo delle reti di teleriscaldamento e della generazione distribuita
ASSE 2 Sviluppo delle fonti rinnovabili:- programma fotovoltaico- programma solare termico
ASSE 3 Razionalizzazione energetica degli insediamenti produttivi:- contenimento dei consumi nei processi produttivi- sviluppo di servizi per l’efficienza energetica- realizzazione di impianti, sistemi e infrastrutture ad alta efficienza- accordi di filiera
ASSE 4 Razionalizzazione energetica dei trasporti locali:- diffusione di mezzi ad elevata efficienza energetica nel TPL- diffusione di veicoli ad alta efficienza energetica per il trasporto merci locale
ASSE 5 Riqualificazione energetica nell’impresa agricola e forestale:- risparmio energetico nell’impresa agricola- valorizzazione energetica delle biomasse locali
ASSE 6 Ricerca e trasferimento tecnologicoASSE 7 Informazione, formazione e assistenza agli utenti finali.
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L’ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI REQUISITI DI RENDIMENTO ENERGETICO E LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
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L’atto disciplina
i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli impianti
La certificazione energetica degli edifici
L’esercizio e la manutenzione degli edifici e degli impianti
Il sistema informativo regionale
Le misure di sostegno per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici
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L’ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO TECNICO PER LA REALIZZAZIONE DI AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE
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Finalità
Agevolare le imprese a migliorare le prestazioni energetiche ed ambientali, attraverso la dotazione di infrastrutture e servizi comuni di elevata qualità ed efficienza
Consentire il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti
Consentire alle autorità un più agevole ed efficace controllo degli impatti
Agevolare le imprese nell’ottenimento di autorizzazioni e certificazioni di qualità ambientale e semplificare le procedure di insediamento nell’area
Attivare e stimolare il coinvolgimento delle imprese insediate nel processo continuo di miglioramento delle prestazioni ambientali ed energetiche delle attività produttive
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L’ENERGIA E LE POLITICHE SETTORIALI
Servizio politiche energetiche – Massimo Cenerini
PRSR
2007-2013
POR FSE
2007-2013
POR FESR
2007-2013
PRIT
PIANI
EDILIZIA
ABITATIVA
PIANI
AMBIENTE E
MOBILITA’
PTAPI
PRIITT
PFR
2007-2013
PIANO
SANITARIO
REGIONALE
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Glauco Lazzari
Le strategie e gli interventi di Politica industriale regionale
Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo
Servizio Politiche Industriali
15 Novembre 2007
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GLI OBIETTIVI STATEGICI GENERALI NELL’AMBITO DELLE POLITICHE EUROPEE
perseguire una prospettiva di crescita economica, quale collante principale dell’unificazione di diverse economie, societa’ e culture;
migliorare la competitivita’ del sistema produttivo, quale condizione per la
sostenibilita’ di lungo periodo della crescita europea nel contesto
economico mondiale;
generare alti livelli di occupazione, quale elemento primario della
coesione sociale e della crescita
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LE LINEE GENERALI DELLA POLITICA INDUSTRIALE REGIONALE (IERI)
OBIETTIVI GENERALI
Migliorare l’efficienza del sistema con
particolare riferimento ai rapporti tra
imprese e istituzioni: banche, P.A., sistema
della ricerca e innovazione, associazioni di
categoria ecc.;
Accrescere le competenze e le
conoscenze nel sistema per favorire lo
sviluppo competitivo delle pmi attraverso
l’innovazione tecnologica, la qualità, le
tecnologie sicure ed eco compatibili, lo
sviluppo delle strutture organizzative e
delle tecnologie di gestione;
Mantenere e rafforzare il carattere diffuso
dello sviluppo in modo da garantire
l’equilibrio territoriale e la coesione sociale;
Favorire lo sviluppo sostenibile
OBIETTIVI SPECIFICI Stimolare l’innovazione tecnologica e
organizzativa nei processi, nei prodotti, nei sistemi aziendali e interaziendali e l’adozione di tecnologie pulite;
Stimolare il miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi produttivi, dei rapporti tra imprese, delle condizioni di lavoro, delle condizioni di sicurezza e di impatto ambientale;
Supportare e favorire la nascita di nuove imprese, in particolare nei settori innovativi, nel lavoro autonomo a contenuto professionale;
Supportare la realizzazione di nuovi investimenti produttivi, di ampliamenti o riconversioni di impianti;
Favorire il consolidamento finanziario delle imprese e la diffusione di strumenti finanziari innovativi;
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GLI STRUMENTI
D.Lgs.112/98
L.R. 3/1999
I e II Programma Triennale Attività
Produttive
Asse 1 Docup Ob. 2 2000/2006
Sviluppo delle attività produttive -Cofinanziamento Legge 488/92Sostegno allo start up di imprese innovative - Fondo Ingenium
Innovazione e qualificazione imprenditoriale della piccola impresaSviluppo della imprenditorialità e microimpresa
Sviluppo di progetti di innovazione e ricerca
PROGRAMMA IMPRENDITORIA
FEMMINILE
LEGGI DI SETTORE (ARTIGIANATO/COOPERAZIONE)
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Promuovere politiche per una rinnovata innovazione e competitività attraverso una maggiore qualificazione delle reti materiali e immateriali a supporto del sistema produttivo.
In particolare i nuovi obiettivi sono diretti:
A favorire la capitalizzazione e la capacità di investimento innovativo delle pmi, da promuovere anche attraverso la qualificazione e lo sviluppo del sistema dei confidi regionali e in generale attraverso politiche di agevolazione all’accesso ai capitali di debito e di rischio; A promuovere la creazione di nuova impresa e nuova occupazione in particolare nei settori più innovativi; Alla diffusione e utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; Alla nascita e/o allo sviluppo di una rete qualificata di servizi alle imprese; A promuovere e consolidare forme di collaborazione tra reti e aggregazioni di imprese secondo un approccio di qualità e socialmente responsabile; Sostenere la qualificazione delle aree produttive e lo sviluppo delle aree ecologicamente attrezzate
I NUOVI OBIETTIVI
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L’obiettivo e’ quello:
di favorire, in collaborazione con il sistema bancario e dei consorzi fidi, le migliori
condizioni di accesso al credito da parte dell pmi nell’ottica dell’entrata in vigore di
basilea 2;
di utilizzare lo strumento del private equity per favorire la nascita di nuove imprese
innovative;
promuovere e attivare nuovi strumenti di finanza strutturata per potenziare gli effetti
dello strumento della garanzia in vista dell’entrata in vigore di basilea 2;
di promuovere accordi con il sistema bancario per la messa a disposizione delle
imprese di risorse a tassi di interesse piu’ vantaggiosi rispetto a quelli praticati sul
mercato;
di favorire l’adozione, da parte delle pmi, di metodi innovativi di gestione finanziaria
1) LA FINANZA PER LE IMPRESE
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L’obiettivo e’ quello:
di favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile del sistema produttivo attraverso processi di
innovazione organizzativa, finanziaria, gestionale e produttiva di qualità;
di sostenere progetti di imprese e reti di imprese che mirano a realizzare cambiamenti innovativi
relativamente:
all’organizzazione del lavoro, anche tramite l’utilizzo di management temporaneo qualificato e la
sperimentazione e l’avvio di forme organizzative finalizzate a favorire la conciliazione dei tempi di vita e
di lavoro;
alle dotazioni tecnologiche, impiantistiche e infrastrutturali dei mezzi di produzione, in particolare quelle
energetico-ambientali;
ai processi produttivi e ai relativi prodotti;
alla sicurezza sui luoghi di lavoro;
alla tutela ambientale connessa ai prodotti e processi produttivi;
all’utilizzo avanzato e integrato delle tecnologie ict
2) L’INNOVAZIONE
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L’obiettivo e’ quello:
di promuovere e sostenere progetti di reti e aggregazioni di imprese finalizzati:
al perseguimento di un miglioramento e ampliamento della capacità produttiva attraverso la realizzazione di nuovi prodotti o processi produttivi;
all’applicazione di sistemi di gestione integrata della qualità; alla semplificazione, la qualificazione e il miglioramento dei processi di fornitura e sub fornitura; al miglioramento e alla razionalizzazione dei processi commerciali; alla realizzazione di servizi comuni per le imprese appartenenti alla rete e al superamento di
problematiche comuni nell’organizzazione della produzione in rete.
di favorire lo sviluppo sostenibile del sistema produttivo tramite la promozione dell’adozione, da parte di imprese, aggregazioni e reti di imprese, di metodi e percorsi di responsabilità sociale.
3) RETI, QUALITA’ E RESPONSABILITA’ SOCIALE
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L’obiettivo e’ quello:
di promuovere la generazione di nuova imprenditorialità e di nuove professioni, in
particolare femminili e giovanili;
di promuovere lo sviluppo e la qualificazione delle imprenditorialità e delle
professioni esistenti
di sostenere la creazione e lo sviluppo di reti qualificate di servizi per i professionisti
e/o lavoratori autonomi nonché, più in generale, per il sistema produttivo ed
economico regionale
di favorire la nascita e/o lo sviluppo di una rete qualificata di servizi avanzati a favore
delle imprese a supporto dei processi di crescita e sviluppo del sistema produttivo
4) LAVORO PROFESSIONALE E AUTONOMO E SERVIZI AVANZATI PER LE IMPRESE
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L’obiettivo e’ quello: di migliorare la qualità del territorio attraverso la qualificazione degli insediamenti produttivi
con riferimento:
alle dotazione infrastrutturali;
alla mitigazione degli impatti ambientali
al contenimento dei consumi energetici e all’utilizzo di fonti di energia alternative a quelle di
origine fossile;
alla qualità edilizia;
alla qualità della vita di chi lavora nell’area e di chi vive nelle vicinanze dell’area;
alla adeguata accessibilità all’area delle persone e delle merci;
di migliorare le prestazioni ambientali ed energetiche delle imprese ;
di facilitare le imprese , nell’ottenimento di certificazioni e autorizzazioni
di semplificare le procedure di insediamento (collaborazione col suap)
di favorire risarmi nei costi per gli approvigionamenti energetici e creare un effettivo
vantaggio competitivo sul mercato
5) LE AREE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE
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I NUOVI STRUMENTI
NUOVO PROGRAMMA TRIENNALEATTIVITA’
PRODUTTIVE
POR 2007-2013
ASSE 2
ASSE 3
LEGGI DI SETTORE (ARTIGIANATO/COOPERAZIONE)
PROTOCOLLO PROTOCOLLO DI INTESA CON DI INTESA CON LE PROVINCELE PROVINCE
PER AREE PRODUTTIVEPER AREE PRODUTTIVE
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Walter Verlicchi
Il settore turistico
Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo
Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche
15 Novembre 2007
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ORGANIZZAZIONE TURISTICA REGIONALE
A Z IE N D A D I P R O M O Z IO N E T U R IS T ICA
C O M IT A T O D I C O N C E R T A Z IO N E
C O M U N I
P R O V IN C IE
C L U B D I P R O DO T T O P R IV A TI
U N IO N E D I P R O D O T T O T E R M E
C L U B D I P R O DO T T O P R IV A TI
U N IO N E D I P R O D O T T O C IT T A ' D 'A R T E
C L U B D I P R O DO T T O P R IV A TI
U N IO N E P R O D O T T O C O S TA
C L U B D I P R O DO T T O P R IV A TI
U N IO N E D I P R O D O T T O A P P E N N INO
A S S . R E G IO N A L E A L TU R IS M O
S.T.L.STL
Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche – Walter Verlicchi
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L’ANDAMENTO TURISTICO 2007 IN EMILIA-ROMAGNA
Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche – Walter Verlicchi
RIVIERA Estate leggera crescita
RIVIERA Altri mesi forte crescita
CITTA’ D’ARTE E D’AFFARI leggera crescita
APPENNINO Inverno forte diminuzione
APPENNINO Estate leggera crescita
TERME leggera diminuzione
REGIONE EMILIA ROMAGNA leggera crescita
Fonte: Osservatorio Turistico Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia Romagna
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RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE
SOGGETTO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006TOTALE
2000-2006
APT SERVIZI SRL 5.573.632 6.679.346 6.572.073 8.305.000 8.419.745 8.100.000 7.230.000 50.879.795UNIONI DI PRODOTTO 1.569.858 1.742.526 2.251.977 2.392.186 2.631.313 2.882.000 2.889.000 16.358.860PRIVATI 3.506.065 3.609.604 3.571.838 4.144.395 3.542.599 3.930.000 2.320.000 24.624.501PTPL 4.131.655 4.382.318 4.389.884 6.200.000 9.630.000 6.200.000 3.150.000 38.083.856SISTEMA INFORMATIVO IN RETE 300.000 350.000 350.000 350.000 400.000 400.000 350.000 2.500.000
PROGETTI SPECIALI-INNOVATIVI 284.051 258.228 305.039 350.000 350.000 550.000 200.000 2.297.318
CULICIDI 200.000 200.000 200.000 200.000 200.000 200.000 150.000 1.350.000OSSERVATORIO TUR. 232.406 232.406 258.228 180.000 208.848 200.000 150.000 1.461.888
TOTALI 15.799.667 17.454.427 17.899.038 22.121.581 25.382.505 22.462.000 16.441.006 137.560.224
L.R.3/93-L.R.40/2003
Programmid'Area
Leggi 140-166
LR 17Aree
Obiettivo 2 totale annuo
13.402.770 6.448.905 19.851.67511.475.854 6.458.036 17.933.89015.246.889 5.236.895 20.483.784
17.525.719 11.414.317 12.178.258 6.487.718 47.606.01215.562.728 15.562.7286.000.000 0 0 0 6.000.0004.000.000 0 2.000.000 0 6.000.000
2003
l.r. 7/98 REALIZZAZIONE PIANO APT SERVIZI, PIANO DI COFINANZ.TO DEI PROGRAMMI DELLE UNIONI, PIANO DI COFINANZIAMENTO DEI PROGETTI DEI PRIVATI - PROGRAMMI TURISTICI DI PROMOZIONE LOCALE (PTPL)-ETC.ETC. PERIODO: 2000-2006
2006
Contributi per interventi di tipo strutturale - Totale beneficiari pubblici e privati (interventi su: alberghi, campeggi, ristoranti, terme, impianti di risalita, parcheggi, porti, giardini, castelli….)
ANNO
20002001
20052004
2002
Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche – Walter Verlicchi
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POSIZIONAMENTO SUL MERCATO MONDIALE DELLE VACANZE
Gli obiettivi per conseguire qualità, eccellenza ed unicità sono impegnativi, perché fanno capo ad una sfida globale, il sistema turistico regionale si deve proporre come volano per uno sviluppo innovativo e competitivo che supera anche i confini delle "politiche di distretto" e coinvolge tutto il tessuto imprenditoriale, territoriale e sociale della Regione.
La programmazione strategica deve favorire e sostenere la realizzazione di interventi sul "patrimonio" urbanistico, ambientale e territoriale caratterizzati dal rispetto dell'integrità dell'ecosistema, dalla valorizzazione dell'identità stessa di tale patrimonio, dalla capacità di sostenere l'innovazione e la crescita qualitativa del "sistema imprese" in un ambito di sviluppo sostenibile e di affermazione delle logiche di filiera e di rete.
Agli interventi strutturali e all'innovazione dei prodotti turistici è necessario affiancare un sistema di promozione e commercializzazione turistica incisivo, dinamico, capace di presentare e di vendere il turismo emiliano-romagnolo sul mercato interno e sui mercati internazionali.
Si perseguirà l'obiettivo di un miglioramento di tale sistema introducendo disposizioni che permettano di sostenere il rafforzamento qualitativo dei club di prodotto, di integrare le funzioni delle Unioni di prodotto, di adeguare le funzioni di APT Servizi srl alle esigenze del sistema stesso.
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PROSPETTIVE E STRATEGIE
Trasporti e viabilità; Valorizzazione e difesa ambientale; Valorizzazione urbanistica; Ricerca e innovazione (per
organizzazione/prodotti/servizi turistici); Sapere e lavoro; Logistica.
Per l’ulteriore sviluppo del sistema turistico la Regione mira a POLITICHE STRATEGICHE DI INTEGRAZIONE TRA SISTEMI promuovendo un PATTO CONDIVISO tra tutti i soggetti che operano nel sistema, per incidere sui grandi nodi:
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PROSPETTIVE E STRATEGIE
Ottimizzare l'utilizzo delle risorse pubbliche mediante : principio del cofinanziamento, sostegno a progetti di valorizzazione di sistemi di impresa e territoriali: accordi con gli istituti di credito, forme innovative di accesso al credito per il sistema delle imprese turistiche;
Riportare il turista al centro del sistema con strategie finalizzate a garantire la sicurezza, l’accessibilità (ai luoghi, alle strutture, ai servizi), l’efficienza del sistema di informazione e di accoglienza;
Promuovere l’innovazione e la qualità del prodotto turistico lungo tutta la filiera: dall'inizio del viaggio (sistema delle informazioni, delle prenotazioni, dei trasporti), all'arrivo a destinazione (accoglienza), fino al consumo della vacanza (pacchetto turistico) e al vivere le esperienze (consumo materiale, culturale, sociale);
Promuovere "politiche strategiche di integrazione tra i sistemi" con il sostegno a progetti organici che siano proposti e condivisi, in un forte ambito di trasversalità, da tutti i comparti.
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Accrescere la competitività sul mercato interno e sui mercati internazionali del sistema delle imprese, dei territori, delle destinazioni, dei prodotti/servizi turistici;
Qualificare la mobilità e la logistica, con una particolare attenzione ai temi dell'intermodalità;
Promuovere la riqualificazione del tessuto urbano e delle strutture ricettive con una nuova politica di "recupero" e "riuso" del patrimonio edilizio esistente;
Puntare all’utilizzo di strutture, quali le Società di Trasformazione Urbana, in grado di intervenire efficacemente e su macro aree nella riqualificazione del comparto turistico;
Sostenere programmi di intervento sui mercati internazionali sia per la promozione che per la commercializzazione turistica con l'obiettivo di consolidare la quota globale di presenze turistiche estere ed aumentare le quote dei mercati internazionali giudicati strategici.
OBIETTIVI GENERALI DI MEDIO PERIODO
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GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE NEL BREVE PERIODO
Ridefinire la mission di APT Servizi srl, quale soggetto deputato ad attuare le azioni di promozione turistica per i mercati internazionali, mentre le Unioni di prodotto agiranno prevalentemente sul mercato italiano;
Promuovere la realizzazione di progetti di commercializzazione turistica in forma di co-marketing, da parte delle aggregazioni costituite in forma di impresa ed aderenti alle Unioni di prodotto;
Realizzare Sistemi Turistici Locali (STL) - aggregazioni di soggetti
pubblici e privati che operano per la promozione e la valorizzazione dei territori e dei contesti di appartenenza attraverso un’offerta integrata.
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GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE NEL BREVE PERIODO
L'obiettivo strategico regionale di "sviluppo e sostegno dei prodotti turistici" rimane assolutamente valido. Attraverso i STL sarà possibile sostenere non solo i prodotti turistici, ma anche i "territori e le destinazioni turistiche" laddove sussistano le oggettive condizioni di fattibilità.
I STL dovranno configurarsi come "strumento/opportunità aggiuntiva" che i soggetti operanti all'interno del sistema dell'organizzazione turistica regionale potranno utilizzare. Il luogo di incontro della promozione e della commercializzazione turistica è l'Unione di prodotto; il Sistema Turistico Locale svolge la funzione di favorire la valorizzazione dell'identità e dell’integrazione dei territori in ogni loro aspetto e, su questo presupposto, realizza forme concrete di marketing territoriale;
Il miglioramento degli strumenti della concertazione: il Comitato di Concertazione Turistica è il nuovo strumento che, attraverso i propri rappresentanti pubblici e privati, svolgerà le funzioni di concertazione di tutte le fondamentali linee di programmazione proposte dagli attori del sistema turistico regionale.
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ATTIVITA’ IN CAMPO TURISTICO 1/4
Organizzazione turistica Legge di riferimento: L.R. n. 7/98, MODIFICATA DALLA l.r.2/2007 Criteri attuativi: dalla DGR 715/98 alla DGR n. 1013/07 Procedure per la gestione della fase di rendicontazione e liquidazione: Allegati degli atti di impegno
Promozione • Piano strategico annuale• Piano annuale operativo di APT Servizi srl• Programmi annuali delle Unioni di Prodotto• Programmi Turistici di Promozione Locale• Progetti speciali
Commercializzazione• Progetti di promo-commercializzazione realizzati da aggregazioni di imprese turistiche• aderenti alle UDP• Sviluppo dei Club di Prodotto
Informazione• Situr• Gestione Servizi• Standard Dei Servizi• Iat • Last Minute• Gestione del sito “emiliaromagnaturismo”• Raccolta dati statistici ISTAT
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ATTIVITA’ IN CAMPO TURISTICO 2/4
Professioni(l.r.4 /2000) Guida turistica Accompagnatore turistico Guida ambientale-escursionistica Formazione-Abilitazione Elenchi-Controlli
Agenzie di viaggio(L.R.7/04) Agenzie Sicure in Emilia-Romagna - Art. 16 Fondo di Garanzia Danni - Art. 17 Commercializzazione di servizi turistici - Art. 20 Servizi di prenotazione turistica negli IAT - Art. 21
Sviluppo dell’offerta turistica( L.R.40/2002) Linea di finanziamento 1 – Imprese.Artt. 6 - 8 - 9 = Incremento produttività delle aziende ricettive, turistico-ricreative e per il turismo montano ed il termalismo –
Linea di finanziamento 2 - Soggetti pubblici ed organismi a carattere non commercialeArt. 7 -Interventi a sostegno delle attività ricettive e turistico-ricreative – Contributi per migliorare la qualità urbana e ambientale delle località turistiche.
Linea di finanziamento 3 – Art. 11 - Co. 2 Progetti finalizzati e progetti innovativi –
Linea di finanziamento 4 - Art. 13Contributi a favore di Consorzi Fidi e Cooperative di Garanzia fra operatori nel settore del turismo
Interventi a favore delle stazioni invernali e sciistiche(L.R.17/2002)
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ATTIVITA’ IN CAMPO TURISTICO 3/4
Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità-L.R.16/2004.Campeggi - extralberghiero – alberghi - bed and breackfast-
Disposizioni Generali -Definizioni Autorizzazioni -Classificazione Disciplina Dei Prezzi E Rilevazioni Statistiche Disposizioni Per Usi Occasionali o Temporanei
Norme Transitorie, Finali, Abrogazioni-Sanzioni
Gestione Demanio Marittimo( L.R.9 /2002)
Attività Di Programmazione, Indirizzo e Controllo sulle Deleghe ai Comuni in Materia di Demanio Marittimo
Parere di conformità dei Piani dell’arenile ai sensi del Capo VI Direttive approvate con delibera Consiglio regionale 06/03/2003 n. 468.
Predisposizione e Adozione Ordinanza Balneare
Procedure di Adesione al S.I.D e Impostazione Data Base del Demanio marittimo
Rilascio Concessioni e Autorizzazioni Demaniali marittime di Competenza Regionale
Gestione Contenzioso In Materia Di Demanio Marittimo”
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ATTIVITA’ IN CAMPO TURISTICO 4/4
Turismi Emergenti - Progetti Interregionali ed Europei
• Iniziative dirette dell’Assessorato e finanziamento a soggetti esterni per lo sviluppo di turismi
emergenti e/o per la valorizzazione di territori di interesse turistico• Turismo sportivo :cicloturismo- turismo equestre- mountain bike- sci-trekking
turismo nautico -moto turismo –golf-• Turismo culturale: Luoghi ebraici- Luoghi della memoria 1943-1945-Rocche e Castelli
Paesaggi d’Autore (luoghi dei grandi personaggi della musica, della letteratura, del cinema e dell’arte)• Turismo naturalistico: sviluppo di Parchi e riserve- Bird watching• Qualità del territorio (Progetto CARE - Interreg IIIB area CADSES)- Certificazioni di qualità: diffusione e
promozione
di marchi- Interventi di lotta alle zanzare - L.R. 15/91 • Progetti interregionali di sviluppo turistico (L.135/01): Ospitalità nei borghi-Azione di promozione
interregionale
del sistema congressuale- Valorizzazione comprensorio sciistico Tosco-emiliano- Terme d’Italia :Valorizzazione delle realtà termali
italiane attraverso azioni pro-pubblicitarie, di animazione locale e di formazione degli operatori-La Via Francigena-Terra dei motori-
• Progetti Europei: Rural tour- Marimed- Green link- Seaways - Care
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