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Materiale illustrato dal dott. Francesco Cavasin di Medici per l'Ambiente al convegno del 29 gennaio 2010 organizzato dall'Assemblea Permanente contro il Pericolo ChimicoTRANSCRIPT
Effetti degli inceneritori sulla salute
Venerdi 29 Gennaio 2010
Mestre Auditorium Monteverdi
Dott. Francesco CAVASIN
Egati al degrado ambientale
Impatto sulla società e sulla salute pubblica:
GESTIONE DEI RIFIUTI
criticità sociali conflittualità tra: interessi locali (gruppi del no)
interessi generali
interessi particolari (lobbies ec.)
criminalità organizzata
criticità economiche :
aumento spesa per le famiglie ed imprese
il passaggio da tassa a tariffa
enorme impatto economico
la convenienza di smaltire in modo illegale
l’ incenerimento come business (Cip 6)
criticità energetiche:
si produce energia con gli inceneritori: bassa resa
si risparmia più energia riciclando
riciclando non si sprecano materie prime
si produce meno CO2: gli inceneritori tra tutti gli
impianti che producono energia, sono quelli che
emettono più CO2
Inceneritori ed emissioni
GAS ACIDI:HCI, HF, SO2
NOx
METALLI TOSSICI:Pb, Cd, Hg, As, Cr, Be, Ni etc
COMPOSTI NEOFORMATI :PCB’sPCDDs (DIOXINS)PCDFs (FURANS)CHLORINATED BENZENESPHENOLS, NAPTHALENES ETC
CO2 + H2O
Gas acidi: HCL, HF, SO2 NO2
PARTICOLATO PARTICOLATO FINE (SUB FINE (SUB MICRONMICRONPARTICLES)PARTICLES)
Effetti Cancerogeni delle sostanze emesse da inceneritori secondo la IARC
(Ann. Ist. Sup.San.2004)
agente Livello IARC Effetto Cancerogeno
Arsenico 1 Pelle, polmoni, fegato, vescica,rene, colon
Berillio 1 Polmone
Cadmio 1 Polmone, prostata
Cromo 1 Polmone
Nickel 1 Polmone
Mercurio 2b Polmone, pancreas, colon, prostata, encefalo, rene
Piombo 2a Polmone, vescica, rene, gastroenterica
Benzene 1 Leucemia
Idrocarburi policiclici
2b Fegato, polmone, leucemia
Cloroformio 2b Vescica, rene, encefalo, linfoma
Clorofenoli 2b Sarcomi tessuti molli, linfomi Hodgkin e non Hodgkin
Tricloroetilen 2a Fegato, linfomi non Hodgkin
TCDD 1 Linfomi, sarcomi non Hodgkin
diossine• La diossina e i composti diossino simili sono solubili nei grassi ,
attraversano facilmente le membrane e entrano nelle cellule
• Entrata nella cellula si lega ad una proteina chiamata recettore AHR
• Un’altra proteina ARNT si lega a questo complesso che così è in grado di entrare nel nucleo e interagire con la trascrizione di numerosi geni
• Non causa mutazioni ma è in grado di attivare alcuni geni
• Questa attivazione determina la produzione di nuove proteine
• Quindi la diossina si comporta come un ormone
ENDOCRINE DISRUPTORS
•
Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA)Policlorobifenili (PCBs)
Policlorodibenzofurani (PCDFs)Policlorodibenenzodiossine (PCDDs)
Atrazina, Pesticidi, Erbicidi
Emivita dai 7 ai 10 anni Lipofile -nel feto si accumulano nel SNC- non biodegradabili, trasmissibili da una generazione all’ altra
Effetti Oncogeni : LINFOMI ,tumori ormono correlati PROSTATA e MAMMELLA…
Effetti sul nostro Patrimonio Genetico Immunitario,Ormonale,Sistema Nervoso…
Effetti Sinergici di tossicità tra singole sostanze a dosi ritenute sicure!
Il particolato, o particolato sospeso, o pulviscolo atmosferico, o polveri sottili, o polveri totali
sospese (PTS)
sono termini che identificano l'insieme delle sostanze sospese inaria (fibre, particelle carboniose, metalli silice, nitrati, solfati,composti organici, materiali inerti, particelle liquide).
Il particolato è l'inquinante che ha il maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera con un diametro che va da pochi nanometri fino ai 500 µm e oltre.
classificazione
• Particolato Tot. Sospeso (PTS; diam.sino 50 μmetri)
• Particolato Ultragrossolano: (diametro >10 μmetri)
• PM 10 (diam. fino a 10 μmetri; particolato grossolano)
• PM 2,5 (diam. fino a 2,5 μmetri particolato fine)
• PM 0,1 (diam. < 0,1 μmetri particolato ultrafine o nanopolveri
Composizione chimica delle PM • Parte organica:
idrocarburi di varia origine
• Parte inorganica:
nitrati e solfati di metalli leggeri e pesanti.
Formazione delle PM • Particelle Primarie:
Originate per emissione diretta
• Polveri atmosferiche secondarie:
Si formano in atmosfera per reazioni chimiche e
fisiche a partire da composti chimici quali ossidi
di azoto e zolfo, ammoniaca, composti organici e ozono
Effetti sulla salute
Ogni incremento di 10 mcgr/m3 di PM 2.5 si calcola, nella popolazione totale, un incremento del 6% del rischio di morte per ogni causa, del 12 % per malattie cardiovascolari e del 14 % per cancro del polmone
25 50 100 125 150 175 200
0
5
10
15
20
25
Concentrazione dei PM mcg/m3
Au
men
to in
per
cen
tual
e m
ort
alit
à g
iorn
alie
ra
Y=( 0.151 + 0.039) X
Y= (0.070 + 0.012) X
PM10
PM2.5
Epidemiologia : Studio Coriano
Popolazione studiata: residenti entro un raggio di 3.5 Km da due inceneritori. Rischi suddiviso per distanza dall’inceneritore e per concentrazione dei markers di esposizione
Periodo temporale : anni 1990-2004 ( circa 40.000 persone)
Markers di esposizione agli inceneritori : metalli pesanti
Dati Ambientali:
Emissione stimata
Concentrazione stimata
Concentrazione misurata
Epidemiologia: Studio Coriano conclusioni
Tuttavia, analizzando le singole cause per sottopopolazioni sono stati riscontrati eccessi di mortalità nelle donne
Lo studio epidemiologico dell’intera coorte per livelli di esposizione ambientale potenzialmente attribuibile agli impianti di incenerimento ( metalli pesanti ) con aggiustamento socio-economico della popolazione, NON MOSTRA ECCESSI DI MORTALITA’ GENERALE E INCIDENZA DI TUTTI I TUMORI…..
Aumento di Mortalità per le donne:
Tutte le cause : dal +7 al 17%
Tutti i tumori : dal 17 al 54 % ( tumori allo stomaco, colon-retto, mammella)
Epidemiologia:Studio dell’ Institute de Veille Sanitaire
Popolazione studiata: Tumori insorti nei residenti in prossimità di 16 inceneritori. 135.567 casi in una pop. di 2.487.274 abitanti.
Periodo temporale : anni 1990-1999
Markers di esposizione agli inceneritori : diossine valutate a diversi
percentili
Risultati: RR aumentato del 6% (p<0.05) nelle donne e del 3% negli uomini.
nelle donne ; sarcomi dei tessuti molli : aumento del 22%
linfomi di Hodgkin : aumento 18%
tumori al fegato : aumento 18%
mieloma multiplo: aumento 5%
negli uomini ; sarcomi dei tessuti molli : aumento del 22%
linfomi di Hodgkin : aumento 1%
tumori al fegato : aumento 13%
mieloma multiplo: aumento 23%
Incidenza e mortalità del Cancro, tra il 1998-2005
sec. AIRTUM associazione italiana registro tumori
Prevenzione Primaria
Principio di Precauzione
Principio di Responsabilità
Ministero della SalutePiano Oncologico Nazionale
2010-2012
Azioni centrali di sistema
…per ulteriori informazioni
GRAZIE per la vostra attenzione
Giuseppe Miserotti
“Il medico dovrebbe privilegiare il ruolo di attenzione e di sorveglianza attiva sulla salute dei cittadini salvaguardandone il valore individuale e collettivo anche in relazione a scelte di tutela ambientale”.
“I medici devono avere un importante parte attiva nella costruzione di
un rapporto di fiducia con i cittadini, forti sia delle proprie conoscen- ze che dell’etica professionale che del ruolo di garanzia della salute per i cittadini”.
“I medici sono sospesi fra la necessità delle aziende sanitarie di con-
tenere i costi e la legittima rivendicazione del proprio ruolo profes-sionale che solo se esercitato al di là di ogni limitazione contingente
o irrazionale e secondo logica di scienza e coscienza mantiene il suo significato e rinsalda l’alleanza con il cittadino”.
“Il medico deve battersi per un’ etica dell’ambiente in cui le modificazioni epigenomiche vengono a costituire nuovi riferimenti nelle patologie tossico-ambientali”
1^ domanda
Hanno i medici conoscenze di base, scientifiche, epidemiologiche e di cultura sufficienti per poter essere considerati esperti della salute intesa nel suo significato più ampio ed esteso anche in riferimento alle problematiche ambientali?
Federico Balestrieri“affrontare la gestione dei rifiuti e di altre criticità ambientali senza un’approfondita conoscenza di struttura e di funzionamento dei sistemi naturali e antropizzati non può che condurre a scelte decisionali apparentemente ineccepibili nell’immediato, ma che possono rivelarsiestremamente dannose a lungo termine, sia per gli ecosistemi che per la salute umana”
“la sostenibilità dello sviluppo economico deve essere basata sulla sostenibilità ambientale, intesa come conservazione del capitale naturale e dei servizi ecologici ad esso connessi”
“per una corretta pianificazione ambientale si deve avere come unità territoriale minima di riferimento non un mosaico di ambienti e di competenze amministrative frammentate, bensì una “rete di sistemi”.
“servono strategie di intervento basate sulla valorizzazione dell ‘espe-rienza e non solo sulla fiducia illimitata nei mezzi e nelle risorse tecnologiche”
2^ domanda
Esiste un limite oltre il quale non possiamo
spingerci pena la comparsa di feed-backs
negativi?
sabato 14 novembre 2009 - ore 900
Sala Riunioni – Ospedale Cà Foncello, Treviso
presentazione del libro
intervista della Dott.sa Chiara GIAGGIO al Prof. Antonio FAGGIOLI
4
La comunicazione sul rischio è una valutazione costruita socialmente
non un processo persuasivo.
Gli attori sono gli esperti (raramente unanimi), autorità politico-am-
ministrative (idem), interessi dei proponenti e delle altre parti in gioco.Stime (esperti)
Ipotesi decisionali (politici)
Percezione del rischio (società- comunità locali)
Interessi(parti in gioco- proponenti)
1^ domanda
Comunicazione del Rischio
o
Comunicazione sul Rischio
Il Principio di Precauzione
Conferenza Nazioni Unite1992,Dichiarazione di Rio :
”Per proteggere l’ambiente si devono applicare largamente misure di precauzione da parte degli Stati secondo le loro capacità. In caso di rischi e di danni gravi o irreversibili, l’assenza di certezze scientifiche non deve servire come pretesto per rimandare a più tardi l’adozione di misure efficaci volte a prevenire la degradazione dell’ambiente”
Il Principio di Precauzione come approccio di gestione dei rischi in una situazione d’incertezza scientifica, per l’esigenza di un’azione a fronte di un rischio proporzionalmente grave senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Terrà conto dei rischi acuti(disastri), ma anche di quelli cronici e per le generazioni future ( a differenza di ciò che successe per danni da piombo al SN dei bambini, tabacco e amianto)
Regole della comunicazione del rischio sec. Agenzia USA di Protezione Ambientale
• Pubblico come interlocutore degno di ascolto
• Programmare la comunicazione, come occasione per esprimere competenze professionali
• Prendere sul serio le ragioni degli interlocutori
• Onestà e franchezza nell’illustrare le proprie ragioni• • Ricerca di fonti attendibili e credibili
• Prevedere l’interesse dei media
• Esprimersi con passione e chiarezza congiunte
Com’è stata la qualità della comunicazioneintorno al problema dei rifiuti e ai sistemi dismaltimento ?
Com’è stata la partecipazione dei medici ai processi decisionali, il loro peso politico (nel senso nobile della parola, come interesse collet-tivo), e il loro coinvolgimento nelle soluzioni comequelle rappresentate dalla scelta di incenerire i rifiuti ?
2^ domanda
1^ domanda La normativa europea ed italiana prevede che
l’incenerimento deve avvenire a valle di una politica di riciclo dei rifiuti:
a sua conoscenza esiste a livello delle varie regioni un piano dei rifiuti e un piano energetico in modo da poter conoscere i bisogni energetici ed i bisogni di discariche ed inceneritori a valle di una seria e concreta politica di riciclo?
perchè non si riesce a far partire una seria politica di riciclo dei rifiuti? A vantaggio di chi va questo miope atteggiamento?
sabato 14 novembre 2009 - ore 900
Sala Riunioni – Ospedale Cà Foncello, Treviso
presentazione del libro
intervista del Dott. Ennio NASCIMBEN al Prof. Antonio FAGGIOLI
1^ domanda
L’epidemiologia che si riferisce ai danni sulla salute legata agli
inceneritori non ha dato risultati univoci:
ritiene che l’atteggiamento rassicurante a, a tale riguardo, della
classe medica e, in particolare, di alcuni suoi autorevoli e famosi
rappresentanti sia eticamente corretta e possa contribuire in
qualche modo a favorire una modalità di trattamento dei rifiuti che
non è rispettosa nè per l’ambiente nè per la salute umana ?
2^ domanda
Non ritiene che questa visionemeccanicistica e riduzionista possa portareanche il medico a ritenere che la suafunzione si esaurisca nel curare sempre dipiù e meglio le malattie, prolungare la vita,senza però interrogarsi sulla qualità dellavita e sulla qualità dell’ambiente in cuil’uomo è collocato
1^ domanda
EMERGENZA RIFIUTI
Come comunicare in modo efficace all’ opinione
pubblica l'emergenza rifiuti ?
E’ un problema di una gravità tale, che se non si
pone in atto un cambiamento radicale dello stile di
vita, diverrà un problema irreversibile.
L’esempio di NapoliIl monitoraggio ambientale da parte dei medici sentinella, non si è
tradotto in azioni di politica sanitaria efficaci nel cambiare strategia
di approccio al problema dei rifiuti evitando l’incenerimento.
2^ domanda
Come fare per rendere più incisivo il
ruolo dei Medici nelle scelte di politica
ambientale?
3^ domanda:Quale comunicazione?
Quali sono i nodi da sciogliere perchè si possa essere più efficaci nella comunicazione e, quindi, nell’azione politica?