slide webinar protezione civile luglio 18 · 2018-11-13 · gliambiterritorialioemali## l’ar
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Il nuovo codice della protezione civile (d.lgs. 1/2018) Principali disposizioni di interesse per gli en< locali
Francesco Tramontana
Il nuovo codice
Il 6 febbraio di quest’anno è entrato in vigore il nuovo Codice della Protezione Civile: d.lgs. 2 gennaio 2018, n. 1. E’ stato emanato dal governo in aHuazione della legge delega n. 30 del 2017. Il Codice abroga la legge 225 del 1992.
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Asse/o cos0tuzionale
Il codice interviene in un ambito di legislazione concorrente (ar<colo 117 Cos<tuzione). L’asseHo delle competenze tra i diversi livelli di governo territoriale è regolato dalla legge 59/97 che assegna allo Stato “i compi' di rilievo nazionale del sistema di protezione civile” e dal d.lgs. 112/98.
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Ogge/o della legge delega
Ricognizione, riordino, coordinamento, modifica e integrazione delle disposizioni legisla<ve vigen< che disciplinano il Servizio nazionale della protezione civile e le rela<ve funzioni.
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Principali ambi0 di esercizio della delega
• definizione delle aUvità di protezione civile; • organizzazione di un sistema di governo policentrico; • adozione di misure di autoprotezione; • promozione e sostegno delle organizzazioni di volontariato;
• revisione e la valutazione periodica dei piani di emergenza comunali;
• disciplina dello stato di emergenza; • iden<ficazione delle <pologie dei rischi.
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Protezione civile come servizio di pubblica u0lità
Il servizio nazionale di protezione civile è definito come “servizio di pubblica u<lità”. Richiamo implicito ai “servizi di interesse generale” di cui al Tusp: le aUvità di produzione e fornitura di beni o servizi che non sarebbero svolte dal mercato senza un intervento pubblico o sarebbero svolte a condizioni differen< in termini di accessibilità fisica ed economica, con<nuità, non discriminazione, qualità e sicurezza, che le amministrazioni pubbliche, nell'ambito delle rispeUve competenze, assumono come necessarie per assicurare la soddisfazione dei bisogni della colleUvità di riferimento, così da garan<re l'omogeneità dello sviluppo e la coesione sociale, ivi inclusi i servizi di interesse economico generale.
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Natura del servizio
Accentuata la natura di servizio polifunzionale. Sono aUvità di protezione civile quelle volte alla: a) previsione degli scenari di rischio (non più
probabili, ma) possibili; b) prevenzione e mi<gazione dei rischi; c) ges<one delle emergenze e al loro superamento
anche con strumen< amministra<vi eccezionali.
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AEvità di prevenzione stru/urale
AUvità concernen<: a) partecipazione alla elaborazione delle linee di indirizzo nazionali e regionali;
b) partecipazione alla programmazione degli interven< di mi<gazione dei rischi;
c) esecuzione di interven< struHurali di mi<gazione del rischio in occasione di even< calamitosi;
d) azioni integrate svolte dal Dipar<mento di Protezione civile.
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AEvità di prevenzione non stru/urale
AUvità rivolte a: a) allertamento; b) pianificazione; c) formazione professionale; d) applicazione norma<va tecnica; e) diffusione della conoscenza (=> autoprotezione); f) informazione della popolazione; g) promozione e organizzazione di esercitazioni; h) aUvità integrata internazionale; i) raccordo con pianificazione territoriale.
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Tipologia degli even0 rilevan0
Ordinari Emergenze fronteggiabili dai singoli en<
Straordinari di rilievo regionale
Emergenze che comportano l’intervento coordinato di più en< e fronteggiabili con mezzi e poteri straordinari disciplina< da regioni e Province autonome
Straordinari di rilievo nazionale
Emergenze di rilievo nazionale fronteggiabili aHraverso la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale
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Modalità di esercizio
Pianificazione
Rilevanza della
0pologia dell’evento
Sussidiarietà, differenziazione adeguatezza
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Sistema di governo
Accentuato il sistema di governo policentrico. Fanno parte del servizio le autorità di protezione civile che secondo il principio di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza garan<scono l’unitarietà dell’ordinamento esercitando le funzioni di indirizzo poli<co: a) il Presidente del Consiglio dei Ministri; b) i Presiden< delle Regioni e delle Province autonome; c) i Sindaci e i Sindaci metropolitani.
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Strumen0 di esercizio policentrico della funzione
In questo contesto di governo policentrico, acquistano rinnovato spessore: a) gli ambi< territoriali oUmali;
b) la pianificazione mul<livello.
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Gli ambi0 territoriali oEmali
L’ar<colazione di base dell’esercizio della funzione di protezione civile a livello territoriale è organizzata nell’ambito della programmazione che, nel rispeHo dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, definisce gli ambi< territoriali e organizza<vi aHuali individua< dalle Regioni. Gli ambi< territoriali e organizza<vi sono cos<tui< da uno o più comuni, allo scopo di assicurare l’effeEvo svolgimento delle aUvità di protezione civile. La ges<one in ambi< territoriali ha luogo in deroga ai vincoli di cui all’ar<colo 14, commi 27 e seguen< del dl 78/2010 conver<to nella legge 122/2010 che prevede che i comuni con popolazione inferiore a 5mila abitan< eserci<no in forma associata le funzioni fondamentali elencate nel comma 27 (tra cui figura la protezione civile).
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La governance diffusa
Il servizio nazionale promuove inizia<ve rivolte ad accrescere la resilienza delle comunità, favorendo la partecipazione dei ciHadini, singoli e associa<, anche mediante formazioni di natura professionale, alla pianificazione di protezione civile. I ciHadini possono concorrere alla svolgimento delle aUvità di protezione civile: a) aderendo al volontariato organizzato; b) agendo a <tolo personale per l’esecuzione dei primi interven<
immedia< rivol< al proprio ambito personale, familiare o di prossimità.
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Il volontariato integrato
Il volontario di protezione civile è colui che svolge l’aUvità in favore della comunità e del bene comune in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro ed esclusivamente per fini di solidarietà. La partecipazione del volontariato al servizio civile si realizza mediante en< del terzo seHore. Le disposizioni del d.lgs. 117/2017 si applicano al volontariato di protezione civile in quanto compa<bili.
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Il volontariato organizzato
Le associazioni di volontariato cos<tuite ai sensi del d.lgs. 117/17 che annoverano la protezione civile tra i propri scopi sociali sono soggeHe all’obbligo di iscrizione nell’elenco nazionale della protezione civile. I Comuni possono promuovere la cos<tuzione di un gruppo comunale di protezione civile quale soggeHo del Terzo seHore. La cos<tuzione del gruppo è deliberata dal consiglio comunale sulla base di uno schema <po approvato con direUva del Presidente del Consiglio che prevede: a) che il Comune mediante i propri uffici cura la ges<one amministra<va del gruppo
comunale e ne è responsabile; b) che all’interno del gruppo è individuato un coordinatore opera<vo dei volontari.
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La pianificazione mul0livello/1
Pianificazione ai diversi livelli territoriali è aUvità di prevenzione non struHurale basata su aUvità di previsione e di iden<ficazione degli scenari di rischio finalizzata a: a) definizione di strategie opera<ve; b) raccordo informa<vo; c) definizione di flussi di comunicazione; d) definizione delle procedure di esercitazione e informazione alla popolazione.
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La pianificazione mul0livello/2
Connessione a rete tra diversi livelli di governo Connessione funzionale, coordinamento e integrazione tra i piani di protezione civile e i piani e i programmi di ges<one, tutela e risanamento del territorio al fine di assicurarne la coerenza con gli scenari di rischio e le strategie opera<ve.
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Rilievo della pianificazione
La pianificazione e il monitoraggio di protezione civile sono disciplinate con direUva del Presidente del Consiglio dei Ministri previa intesa in Conferenza Unificata.
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La pianificazione comunale
Il piano comunale di protezione civile è redaHo sulla base: a) di criteri approva< con direUve del Presidente del Consiglio dei Ministri b) di indirizzi emana< dalle regioni o dalle province autonome.
In Lombardia: DGR 4732/2007 e decreto dirigenziale 5381/2013. Rischio alluvioni: DGR 6738/2017, contenente importan< disposizioni per i PGT.
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Contenuto a/uale dei piani comunali
Contenu< minimi dei piani: -‐ mappatura del territorio; -‐ iden<ficazione delle <pologie di rischio (idrogeologico, industriale, boschivo,
sismico, viabilis<co, generico); -‐ modalità di intervento; -‐ aree di emergenza; -‐ scenari di rischio; -‐ struHure di ges<one dell’emergenza: centro coordinamento soccorsi
(centrale), centro opera<vo misto (periferico), centro opera<vo comunale; -‐ catena di comando e organizzazione delle aUvità.
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Evoluzione della pianificazione
Da studio degli scenari di rischio probabile
A studio degli scenari di rischio possibile
Pianificazione di altri livelli di governo
Piani seHoriali
Piano comunale
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Competenze del Comune/1
L’individuazione delle competenze comunali ha luogo aHraverso una ipote<ca matrice composta da due norme: • l’ar<colo 7 che si occupa della classificazione degli even<; • l’ar<colo 12 che declina le aUvità di competenza dei Comuni.
La prima norma è correlata a quella che, all’ar<colo 9, aHribuisce al PrefeHo competenze in ordine agli even< più complessi (art. 7, comma 1, leHere b) e c)) e non anche agli even< di cui alla leHera a). InfaU, in occasione o nell’imminenza degli even< di cui alle leHere b) e c) il PrefeHo assume la direzione unitaria di tuU i servizi di emergenza da aHuare a livello provinciale.
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Competenze del Comune /2
Di contro, l’ar<colo 12, comma 6, prevede che quando l’evento non possa essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune o di quanto previsto nell’ambito delle pianificazioni di cui all’ar<colo 18, il Sindaco chiede l’intervento di altre forze e struHure opera<ve regionali alla Regione e nazionali al PrefeHo, che adoHa i Provvedimen< di competenza. Ruolo rilevante della pianificazione mul<livello.
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Competenze del Comune /3
Entro questo ambito dinamico, le aHribuzioni dei Comuni concernono i seguen< ambi<: a) aHuazione delle aUvità di prevenzione dei rischi secondo le modalità stabilite dalla
Regione; b) aUvità di primo soccorso; c) ordinamento degli uffici e organizzazione dell’aUvità amministra<va; d) disciplina d’impiego di personale qualificato da mobilitare per altri comuni; e) predisposizione dei piani comunali o di ambito; f) vigilanza sull’aHuazione dei servizi urgen<; g) Impiego del volontariato a livello comunale.
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Riparto di competenze tra organi del Comune
Il nuovo Codice interviene non senza qualche ambiguità sul riparto di competenze tra organi poli<ci e dirigen<. Così come il Presidente della regione e il Sindaco metropolitano, il Sindaco è definito autorità territoriale di protezione civile e a lui conferita la funzione di vigilanza sullo svolgimento integrato e coordinato delle aUvità da parte delle struHure afferen< all’amministrazione.
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Funzioni organizza0ve del Sindaco/1
In campo organizza<vo, le competenze specifiche delle autorità di protezione civile sono: a) il recepimento degli indirizzi nazionali; b) la promozione, l’aHuazione e il coordinamento delle aUvità di protezione civile; c) la des<nazione delle risorse finanziarie finalizzate alla protezione civile; d) l’ar<colazione delle struHure organizza<ve preposte all’esercizio delle funzioni di
protezione civile e dell’aHribuzione alle medesime struHure di personale adeguato e munito di specifiche professionalità; e) la disciplina di procedure e modalità di organizzazione dell’azione amministra<va delle struHure e degli en< afferen< alle rispeUve amministrazioni, peculiari e semplificate, al fine di assicurarne la prontezza opera<va.
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DireUva 3 dicembre 2008:
prima risposta all’emergenza garan3ta dalla stru6ura locale, a3raverso l’a7vazione di un Centro Opera3vo Comunale (COC) dove siano rappresentate le diverse componen' che operano nel contesto locale”; L’individuazione della sede ove localizzare il C.O.C. è in carico al Sindaco (o suo delegato) e deve essere definita in fase di pianificazione.
Funzioni organizza0ve del Sindaco/2
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Funzioni amministra0ve del Sindaco
Permangono le funzioni che l’ordinamento previgente aHribuiva al Sindaco, ribadite dal Codice e declinate come responsabilità in ordine: a) all’adozione di ordinanze con<ngibili e urgen< (art. 54 Tuel), emanate sulla
base della valutazione formulata dalla struHura di protezione civile; b) allo svolgimento dell’aUvità di informazione della popolazione sugli scenari
di rischio, sulla pianificazione e sulle situazioni di pericolo; c) al coordinamento delle aUvità di assistenza alle popolazioni colpite
dall’evento.
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Funzioni del Sindaco previste in norme extra codice
• requisizione d’urgenza di beni mobili e immobili; • la sospensione della produzione e della vendita di alimen< o bevande che risul<no pericolosi per la salute;
• divieto di potabilità delle acque des<nate al consumo umano in caso di episodi di inquinamento;
• ricorso a forme speciali di smal<mento di rifiu< in caso di comprovata necessità; • regolazione della circolazione per mo<vi di sicurezza pubblica.
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Come operare nell’immediatezza?
• Iden<ficazione dell’evento; • Analisi degli strumen< ordinari aU a fronteggiarlo e
conclamazione della loro inidoneità; • Emanazione del provvedimento straordinario e sua
aHuazione.
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Norme speciali in tema di contraE
Ar<colo 163, d.lgs. 50/2016: possibilità di dar corso a interven< di somma urgenza.
Art. 63 d.lgs 50/2016: procedura negoz iata senza prev ia pubblicazione di un bando di gara.
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Profili di responsabilità
In tema di rea< colposi, l’addebito soggeUvo dell’evento richiede non soltanto che l’evento dannoso sia prevedibile, ma altresì che lo stesso sia evitabile dall’agente con l’adozione delle regole cautelari idonee.
Rileva la dis<nzione tra evento primario (per lo più un fenomeno naturale) e evento conseguente (correlato al primo da un nesso causale). Il sisma è un evento primario, la morte di persone è un evento conseguente. Perché il nesso tra i due even< assuma rilevanza giuridica è necessario un evento intermedio (il crollo di un fabbricato) dovuto a un evento colposo o omissivo dell’uomo (scorreHa pianificazione urbanis<ca, scorreHa progeHazione o esecuzione dell’opera, ecc.).
Inversione dell’onere della prova. esenzione dal profilo di responsabilità se l’agente dimostra di aver adoHato tuHe le misure congrue alla prevedibilità dell’evento (come in materia di responsabilità in tema di sicurezza sul lavoro).
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