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il testo introduttivo e le interviste della mostra di Dario Molinaro e Miss Goffetown, a cura di Francesca Pergreffi

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Dario Molinaro e Miss Goffetowna cura di Francesca Pergreffi

SNAPSHOTS riunisce una selezione dei lavori su tela e su carta deidue artisti, alcuni inediti ed alcuni eseguiti a quattro mani. Le pareti espositive si trasformano nelle pagine di un diario cheracchiude le istantanee/ SNAPSHOTS intime dei due artisti. Scenedi vita, frammenti privati, incontri letterari, frame di filmvengono catturate da Molinaro e Miss Goffetown e tradotti inscatti pittorici.I due artisti partendo da percorsi e stili apparentementedifferenti, s’incontrano e s’intersecano per raccontarci unavisione ironica, sprezzante, a tratti forse inquietante, del mondoche li e ci circonda!SNAPSHOTS è una proiezione fulminea della vita, se non tutta diuna parte.

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DUE PAROLE CON DARIO MOLINARO

Francesca: “Snapshots/istantanee, nel duplice senso di:frammenti personali, come scene di vita, incontri letterari, framedi film… e di visione fulminea! Nel tuo caso Dario, sono inquadrature composte da un equilibrioarmonico di dettagli nitidi e d’ innesti di colore abbozzati, inalcuni casi si può parlare di veri e propri agglomerati materici.Questo passaggio dal nitido all’abbozzo, conferisce allacomposizione un’idea di qualcosa che velocemente ti appare nelpresente ma che si sta già dissolvendo, lasciando solo una traccia.Sono scatti veloci di vita che emanano un’atmosfera evanescente.Concordi? Mi spiegheresti la natura di questi passaggi e la ricercadella traccia?”

Dario: “Non ho mai riflettuto su questa cosa, devo dire che la tuaè una buonissima disamina. Io non sono un progettista, ma ho unametodologia di lavoro abbastanza rigida e allo stesso tempoistintiva. Spiego meglio, è sempre lucida in me l’idea dell’operada rappresentare grazie ad uno studio attento fatto primadell’esecuzione, una ricerca fatta di immagini e testi cheformano la struttura di un’opera, la parte istintiva viene fuoriquando mi accingo a mettere in pratica tutti questi input sulsupporto desiderato. La mia ricerca è ampia e cerco di nonrenderla mai scontata; mi piace creare un mix di citazioniattraverso letteratura, cinema, musica, immagini trash, natura eultimamente anche medicina e sport.”

Francesca: “I passaggi di cui parlavamo prima creano degliscricchiolii visivi; delle tensioni che infondono, in un certo senso,inquietudine. Questa sensazione è amplificata dal fatto che,solitamente, i grovigli materici di colore sono situati sul volto.Perché questa scelta, se di scelta si tratta?”

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Dario: “Non è sempre così, ma in certi casi si, vero. Molto spessoper me ha più importanza il corpo e il volto lo sottolineo con unapennellata veloce e gestuale. Mi piace molto il colore materico,lo spessore di un quadro. La scelta è stata quasi casuale, per unamostra a Cagliari di un po' di tempo fa realizzai dei ritratti dipersone con malformazioni facciali, quindi ho reso i voltiirriconoscibili grazie appunto a questi grovigli molto materici. Dalì mi è sembrata una buona soluzione da approfondire nei dipintisuccessivi.”

Francesca: “Dicevamo che i tuoi soggetti sono frammentipersonali, potremmo sottotitolare la mostra Short Stories… me nevuoi parlare?”

Dario: “Amavo ogni cosa della vita e non avevo che questo biancotaccuino sotto il sole” diceva Sandro Penna. Bene, a me piaceraccontare e comunicare un messaggio preciso e il mio modo diesprimermi è questo.”

Francesca: “Lavori su vari supporti e hai un diverso approccio conloro - ovviamente considerando le diversità tecniche d’esecuzioneche la loro diversa natura richiede-. Una volta hai detto: “Magaripuò cambiare l’approccio; con la pittura sono più sciolto e libero,il disegno è anche una fase di studio…”, puoi spiegarmelo?

Dario: “Mentre lavoro non penso mai al “prodotto finito”, credomolto nella pratica. Lavorare molto, produrre tanto significaanche allenamento, va allenata la mente e la manualità. Grazie aquesto il lavoro migliora. Poi se è un buon lavoro, se è il caso dimostrarlo a chi di dovere et cetera, lo decido al termine dellarealizzazione, ma non mi pongo quasi mai questo problema. Laparola allenamento può sembrare inadatta, ma rende l’idea delfare pratica; giustamente come dici tu attraverso vari medium illavoro può cambiare restando però sempre fedele alla ricerca cheporto avanti.”

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Francesca: “Com’è stato lavorare con Miss Goffetown? Haiimparato qualcosa?”

Dario: “È stato divertente, abbiamo una visione simile per certiversi. Sicuramente un po' ci siamo influenzati a vicenda.”

Francesca: “La tua colonna sonora della mostra Snapshots?”

Dario: “Daniel Johnston – True love will find you in the end, Lifein vain, Some things last a long time, Story of an artist; CharlieParker – Salt peanuts; Television – See no evil; Black RebelMotorcycle Club – Returning; Harry Belafonte – Jamaica farewell;Antonello Venditti – Lilly; Devo – Gut feeling/Slap your mommy.”

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DUE PAROLE CON MISS GOFFETOWN

Francesca: “Snapshots/istantanee, nel duplice senso di:frammenti personali, come scene di vita, incontri letterari, framedi film… e di visione fulminea! Nel tuo caso Miss Goffetown, sono inquadrature composte daforme essenziali dalle linee accennate, che fanno emergere ilsoggetto in maniera quasi caricaturale. I colori delle composizionisono fluidi ed incisivi dai toni agri. Questa sintesi della forma; l’accentuazione di alcuni tratti delsoggetto e l’acquosità del colore infondono un’idea diimmediatezza. Sono scatti che arrivano velocemente al nocciolodella visione; il resto può essere tralasciato. Concordi? Mispiegheresti la tua esigenza di sintesi pur rimanendo ancorata alleforme e la tua tendenza al grottesco?”

Miss Goffetown: “Tendo alla sintesi per l’immediatezza e tento dinon abbandonarmi troppo ad astrattismi perché mi piace dare unsenso di narrazione, anche se distorto.”

Francesca: “La tua predisposizione verso l’agrodolce, di cuiaccennavo prima, si coglie anche nei titoli delle tuoi lavori.Didascalie, che secondo me, completano la visione del tuttopoiché infondono sprazzi di ironia e sottolineano il lato intimo,autobiografico. Cosa mi dici a riguardo?”

Miss Goffetown: “Cerco sempre di trovare un buon equilibrio traparola e immagine, lasciando comunque spazioall’interpretazione ed ad altri tipi di lettura non accompagnata.”

Francesca: “Dicevamo che i tuoi soggetti sono frammentipersonali, potremmo sottotitolare la mostra Short Stories… me nevuoi parlare?”

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Miss Goffetown: “Non ho molto altro d’aggiungere… tra titoli edisegni penso di aver detto abbastanza.”

Francesca: “Guardando la tua produzione artistica… monotipi,illustrazioni, collage, pennarelli, digitale e pittura… ho notato che- tralasciando la diversità data dalla natura del supporto o tecnicascelta - il tuo approccio sembra non cambiare. Mi sbaglio?”

Miss Goffetown: “No, hai ragione, tento di essere immediata:pensiero ed azione… per il cambio della tecnica… è che sonomolto emotiva e ho bisogno di sperimentare sempre cose nuoveper non avere certezze noiose.”

Francesca: “Com’è stato lavorare con Dario Molinaro? Haiimparato qualcosa?”

Miss Goffetown: “Adoro Dario, è un personaggio delizioso, colquale è molto piacevole trascorrere ozio e lavoro, e ha una bellagiacca.”

Francesca: “La tua colonna sonora della mostra Snapshots?”

Miss Goffentown: “… un punk narrativo ???!”

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Dario Molinaro è nato a Foggia nel 1985, vive e lavora a Milano. Tra le mostre collettive recenti ricordiamo: "Some VelvetDrawings" a cura di E. Comuzzi in collaborazione con A. Bruciati,ArtVerona | Art Project Fair; Verona; "La bellezza fa 40", CastelloCarlo V; Lecce, "Darkkammer", a cura di R. Vanali e E. Carbone,EXMA'; Cagliari, "Mucchio Selvaggio parte III", D406 Fedeli allaLinea; Modena, "SPIRITO ITALIANO ATTO V" a cura di AnnalisaBergo, Fabbrica Borroni; Bollate (MI), “Carta Canta”, AntonioColombo Arte Contemporanea, Milano, “ART MOSCOW -INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART FAIR”, standrivaartecontemporanea - the Central House of Artists, Moscow,“P2P / Proud to present #01 Panorama”, a cura di A. Beretta,Circoloquadro, Milano, “L’Arte che aiuta i bambini”, a cura di I.Quaroni, AAM 2013 - Spazio Eventiquattro Gruppo Il Sole 24 Ore,Milano. L’ultima personale è del Febbraio 2015: "ogni dente ha unsuo odore", Nuvole Arte Contemporanea; Montesarchio (BN).Finalista al "Premio Combat 2015", sezione Pittura.www.dariomolinaro.blogspot.it

Fulvia Meneguzzi è Miss Goffetown. Laureata in scultura (ma laterza dimensione l’appesantisce). Disegna, pittura, ritaglia,incolla ma non spolvera. Collabora con riviste, partecipa acollettive presenzia ad inaugurazioni come sostenitrice di pareti,muri o angoli.www.missgoffetown.it

SNAPSHOTSin mostra dal 5 dicembre 2015 al 20 febbraio 2016presso Spazio Meme – via G. Bruno 4, Carpi (Mo)

per info:[email protected]

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