sovranità alimentare e sovrani

Sovranità alimentare e sovrani

Genova, 23.05.2015

HOL - 2015 - crocevia

La mani delle multi-nazionali sull’agricoltura: dal land grabbing a Eataly

Antonio Onorati - Presidente Crocevia

I piccoli produttori sfamano il mondo

• "Mentre le commodities agricole che conquistano il mercato mondiale rappresentano tra il 5 e il 7% del totale della produzione, le politiche nazionali sono modellate su di esse e questo marginalizza la piccola produzione agricola che ancora oggi assicura il pane quotidiano a oltre due miliardi di persone". Olivier de Schutter, Relatore UN per il diritto al cibo



L’alimentazione sta assumendo sempre più

alcune caratteristiche di un “bene di lusso”

• Si possono quindi immaginare due scenari:

– con un recupero della crescita, il settore

agroalimentare potrebbe mantenere o

accrescere la propria quota sul totale dei

consumi, puntando sulla qualità

– se permane la fase di stagnazione, si

potrebbe viceversa registrare uno spostamento

verso una crescente concorrenza di prezzo e

riduzione della qualità

• Entrambe le tendenze si potrebbero tuttavia

verificare contemporaneamente, ma per diverse

categorie di reddito

Terra, territorio e agricoltura

• La concentrazione della proprietà della terra,

al di là di essere un modo ingiusto di accaparramento delle risorse naturali, è il modo migliore per organizzare l’agricoltura secondo i criteri e le esigenze della produzione industriale

• (Fonte: BORRAS, FRANCO - ISS 2012).


Contesto europeo (EUROSTAT 2013)

EU nel 2010:

• 12 milioni di aziende agricole per un totale di 170 milioni di ettari di SAU nell’Unione a 27 Paesi,

• 8,3 milioni hanno una superficie minore di5 ettari e solo 700 mila superano i 50;

• 325.000 aziende con oltre 100 ettari rappresentano il 3% del totale e controllano il 50% della SAU.


Il valore della terra

• I dati ci dimostrano che la terra agricola europea, così come in molti altri paesi del pianeta, è diventata anche oggetto di speculazione finanziaria: il valore della terra agricola si allontana dal rapporto con il suo effettivo uso agricolo.

• Il capitale finanziario scommette sul mercato della terra per accaparrarsi non solo il valore della rendita agricola, ma anche il valore ambientale (sequestro di carbonio e produzione energia) e il valore delle risorse naturali che la terra contiene (oltre che minerali, acqua e biodiversità)

• L’elenco dei fondi europei specializzati che conducono queste operazioni è lungo: Allianz, RCM Global Agricultural Trends, Baring Global Agriculture Fund Crédit Agricole e Société Générale, Robeco Agribusiness Equities D.EUR - Rabobank – Netherlands (cfr: www.grain.org).


L’UE e la concentrazione della terra

• Cambiare l’ottica di come inquadriamo il fenomeno del land grabbing: da accaparramento a concentrazione.

• Non solo i PVS sono sottoposti a questa tipo di azioni, anche i paesi sviluppati


PAC e terra

• Processi più drammatici di concentrazione della terra all'interno dell'UE hanno coinciso con la concentrazione dei benefici della PAC nelle mani di un numero sempre più ristretto di grandi proprietà terriere

• Durante il periodo 2000-2014 questo cambiamento è correlato direttamente con le tendenze drammatiche concentrazione terra nell'UE durante lo stesso periodo di tempo.


Piccole aziende agricole

• Nel 2012, le piccole aziende di meno di 2 ettari sono quasi la metà delle aziende (49 %, o quasi 6 milioni di aziende) agricole nell'UE ma controllano solo il 2% della SAU.

• In netto contrasto, le aziende con una dimensione di 100 ettari e oltre - che rappresentano il 3 % del numero totale di aziende agricole - cattura l’uso della metà dell'intera SAU nell'UE-27.


EU: land grab entrepreneurs

• A new class of ‘land grab entrepreneurs’: land brokers, speculators and scammers whose activities are facilitating the dramatic changes around land property relations and land use that are currently unfolding.


Italia

• Nel decennio 2000-2010 si registra la perdita di quasi il 36% delle aziende diretto-coltivatrici, del 39% di quelle condotte con salariati, che numericamente si riducono ad un totale 46.000 aziende.

• Nella diminuzione della SAU, le aziende diretto-coltivatrici perdono solo il 4,5% mentre quelle condotte con salariati riducono la SAU circa del 23%.


Italia: 2000-2010

• Sono sparite in totale oltre 700.000 aziende con una dimensione compresa tra 1 e 30 ettari.

• Quelle con una dimensione superiore, al contrario, sono aumentate in numero ed in superficie agricola a loro disposizione: in particolare, quelle che dispongono di una SAU superiore ai 100 ettari sono aumentate in numero del 23% ed in superficie dell' 8,9%

• Oggi 15.000 aziende con una dimensione superiore ai 100 ettari coltivano circa 3,5 milioni di ettari (pari al 26,6% del totale),

• Oggi 1,5 milioni di aziende con una taglia inferiore ai 30 ettari (pari al 94,7% delle aziende) coltivano poco meno di 6 milioni di ettari (pari al 46.6% della terra agricola coltivata).


ITALIA: LA NUOVA PAC COME LA VECCHIA

• Detto in maniera sintetica (2011):

• LO 0,29% DELLE AZIENDE SI PRENDONO IL 18% DEL TOTALE DEI PREMI PAC, cioè oltre 735 milioni di premi PAC

•

• LO 0,0001 % PRENDONO IL 6% , cioè 150 aziende incassano oltre 238 milioni di €, pari ad una media di 1.589.000€ ad azienda

•

• IL 93,7% DELLE AZIENDE PRENDONO IL 39,5% DEI PREMI, cioè 1.170.000 aziende si dividono la cifra totale di 1,630 miliardi €, pari a una media aziendale di poco superiore ai 1.000 € circa


E gli altri paesi

• Similarly in Spain in 2009, 75 percent of the subsidies were cornered by only 16 percent of the beneficiaries .

• Despite their distinct history, the former socialist bloc countries that are newer enter to the EU, actually share a broadly similar trend of (re)concentration of land holdings under fewer large farms, while the CAP subsidy scheme has demonstrated similar differentiating currents there.

• (Fonte: EU documenti ufficiali)


Una terra «artificiale»

• Conflitti generazionali: il processo di cacciata dei piccoli agricoltori e la difficoltà di accedere alla terra per le nuove generazioni, sono due fenomeni interconnessi: la riduzione del numero delle aziende favorisce la creazione di aziende di grandi dimensioni che concentrano l’uso agricolo e impediscono l’ingresso di giovani e la creazione di nuove aziende agricole


Terra e politiche pubbliche

• La concentrazione delle terre e del diritto a produrre è il risultato di politiche e non di una ineluttabile decadenza del settore agricolo


ITALIA: Accesso/concentrazione della terra


• Terrevive, Mipaaf: 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici in vendita e locazione. Min. Martina: «… prelazione ai giovani under 40 per ricambio generazionale..» (28/07/2014)

• «…Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto "terrevive", che consente la messa in vendita o in locazione di 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici…»

AVVISO D’ASTA PUBBLICA di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola

Direzione Regionale Emilia Romagna AGENZIA DELLE ENTRATE

• 1. L’asta sarà tenuta per ogni singolo lotto mediante la presentazione di offerte segrete, pari o in aumento rispetto al prezzo posto a base d’asta.

• …… (per i giovani imprenditori agricoli) di essere in possesso della qualifica di Imprenditore agricolo professionale a norma …

• ………Ciascun concorrente, per essere ammesso all’asta, dovrà presentare la

• documentazione in originale attestante l’avvenuta costituzione di una cauzione provvisoria a garanzia dell’offerta, pari al 10% del prezzo a base d’asta….

• L’aggiudicazione ha luogo in favore di colui che avrà presentato la maggiore offerta e avrà luogo anche quando vi fosse una sola offerta valida.


«QUESTA TERRA VALE DI PIU’ SENZA DI VOI!» (da «Un treno per

Yuma»)


Sementi

• Il Dipartimento di Giustizia degli USA (DOJ) ha annunciato nell'agosto 2009 che avrebbe esaminato presunti comportamenti anticoncorrenziali nel settore delle sementi poiché alcune aziende in posizione dominante controllano anche gran parte del commercio di sementi . Il caso è stato abbandonato alla fine del 2012, senza alcuna spiegazione.

• Il rapporto "Out of Hand", afferma: "I dati USDA mostrano che i più consistenti aumenti dei prezzi si sono verificati in parallelo con la crescita di coltivazioni OGM... I prezzi di semente di mais nel 2009 sono stati superiori di oltre il 30%, e di semi di soia superiore di quasi il 25%, rispetto ai prezzi del 2008. Questi aumenti sono i più alti mai avvenuti in un anno. "


EU: le bugie sull’ industria sementiera

• La cifra fuorviante di "7.000 aziende sementiere", citato ampiamente dalle società e dai politici europei mette nello stesso conto i breeders, moltiplicatori, le imprese che trattano o impacchettano o solo commercializzano sementi, definendo questo insieme assolutamente eterogeneo come «industria europea delle sementi».


Mercato europeo delle sementi

• Questo mercato, si è trasformato rapidamente da un settore con un gran numero di operatori di piccole e medie dimensioni in un oligopolio, sempre più dominato da un piccolo numero di imprese agro-chimico a carattere transnazionale

• Il 95% del mercato delle sementi di ortaggi dell'UE è nelle mani di appena 5 società.


EU seed market value

• In 2012, the value of the EU seed market reached around € 7 billion.

• The EU market represents 20% of the global market. It ranks n°3 after the United States (27%) and China (22%), well ahead of the fourth market (Brazil, 6%) ... In an expanding world seeds market (+76%), the EU market grew by +45% between 2005 and 2012.

• France is by far the biggest market of the EU (nearly one third).

• A group of five Member States (France, Germany, Italy, Spain and the Netherlands) represents two thirds of the EU market…”

• (fonte: /IPOL-AGRI_NT(2013)513994_)


Perche’

• Il consolidamento dei giganti delle sementi dipende da un complesso di fattori. Uno dei modi per espandere il controllo sul mercato è quello di investire nella ibridazione di alcune colture, o in prodotti biotech protetti da brevetti: entrambi le pratiche impediscono la risemina da parte degli agricoltori.


DPI e OGM: un modo per accrescere il proprio potere di mercato

• Fusioni e acquisizioni nel settore delle sementi e del loro marketing.

• “… These agreements have increased with the development of adding multiple transgenes in crops…”

• As stated by MONSANTO in its 2012 annual report: «With the exception of competitors in our Seminis and De Ruiter vegetable seed business, most of our seed competitors are also licensees of our germplasm or biotechnology traits…”


Mais, bietole da zucchero, grano

• Nel caso del mais, a soli 5 aziende produttrici di sementi hanno circa il 75% della quota di mercato nell’Unione europea.

• Nel caso della barbabietola da zucchero, a soli 4 aziende detengono circa l'86% del mercato e 8 aziende possiedono il 99% del mercato UE 30.

• Nel settore vegetale per esempio, Monsanto già controllava circa il 24% del mercato UE dopo l'acquisizione della società olandese Seminis nel 2008

• Secondo la Commissione europea, «le sementi di ortaggi si moltiplicano soprattutto al di fuori dell'UE in una vasta gamma di paesi in cui il costo del lavoro è inferiore a quelli dell'UE. Le sementi prodotti vengono spediti in UE, soprattutto nei Paesi Bassi, per il trattamento, il campionamento e l'imballaggio e riesportati verso la loro destinazione finale nell'UE o al di fuori dell'UE. Questa produzione ha un valore di circa 1 miliardo di euro. Produttori principali sono FR, IT, NL, HU DK, PL. Le cinque più grandi aziende hanno il 95% del mercato delle sementi ".


Una buona notizia

• Circa il 50% del mercato della semente di grano coltivato in UE è prodotta (risemina) dagli agricoltori stessi.


Mercato EU delle sementi di grano

• Limagrain da solo controlla il 16,5% della quota di mercato UE

• Nei tre Stati membri più importanti produttori di grano - Germania, Francia e Regno Unito- KWS ha una quota di mercato pari a circa il 20%, con un 45% della quota di mercato del Regno Unito


Distruzione della biodiversita’

• Il 90% della superficie totale di grano in Irlanda, uno dei più grandi produttori di frumento europei, è seminato con solo sei varietà;

• Questo diminuisce la capacità di recupero e lascia suscettibile agli attacchi dei parassiti, minacciando la sicurezza alimentare a lungo termine


Ortaggi

• Il settore delle sementi di ortaggi rappresenta l'11% del mercato delle sementi dell'UE.

• Questo settore sta vivendo un elevato grado di concentrazione: il 95% del mercato UE è nelle mani di solo cinque aziende.

• Il pomodoro è la specie vegetali con il maggior valore economico nell'Unione europea.

• Analisi del catalogo comune UE rivela che solo 5 grandi compagnie controllano il 45% delle varietà di pomodoro (Monsanto, Syngenta, Limagrain, Bayer e RijkZwaan).

• Monsanto controlla il 20% delle varietà elencate nel catalogo


“Appropriate marketing systems...

• “...Modern marketing is difficult without modern production. Attempts to transplant a marketing system developed to handle the specialized output of commercial farmers into a rural community quite different in character and outlook, may only lead to difficulties” - FAO, Rome - 1958


consumi

• Novembre 2014 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre settembre-novembre 2014, l'indice mostra una flessione dello 0,2% sui tre mesi precedenti.

• Nel confronto con ottobre 2014, le vendite aumentano dello 0,2% per i prodotti alimentari mentre restano invariate per quelli non alimentari.

• Rispetto a novembre 2013, l'indice grezzo del valore del totale delle vendite registra una diminuzione del 2,3%. L'indice del valore delle vendite di prodotti alimentari diminuisce del 2,2%, quello dei prodotti non alimentari segna un calo del 2,4%.

• Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di novembre 2013, le vendite segnano una flessione sia per le imprese della grande distribuzione (-1,0%) sia, in maniera più significativa, per quelle operanti su piccole superfici (-3,4%).


CONSUMARE MENO E DI PEGGIOR QUALITA’

• Nel confronto con il mese di novembre 2013-2014 , le vendite delle imprese della grande distribuzione diminuiscono dell’1,0% e quelle delle imprese operanti su piccole superfici del 3,4%.

• Nella grande distribuzione le vendite di prodotti alimentari diminuiscono, in termini tendenziali, dell’1,2%, mentre quelle dei prodotti non alimentari diminuiscono dello 0,7%.

• Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano un calo del 4,9% per i prodotti alimentari e del 3,2% per quelli non alimentari.

• Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione , a novembre 2014 si rileva una flessione dell’1,5% per le vendite degli esercizi non specializzati e un aumento dell’1,4% per quelle degli esercizi specializzati. All’interno dei primi, diminuiscono dell’1,5% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e dello 0,7% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare.

• In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano le vendite dei discount (+0,9%), mentre diminuiscono sia quelle degli ipermercati che quelle dei supermercati (rispettivamente -2,6% e -1,5%).


La quota dei consumi alimentari è diminuita

• Durante la crisi, nonostante la contrazione dei redditi, la quota dei consumi alimentari è diminuita, contrariamente a quanto previsto dalla legge di Engel;

• Le categorie di reddito meno abbienti hanno registrato la riduzione più forte

• La domanda per altre categorie di beni è stata più rigida rispetto alla contrazione del reddito

• L’ampiezza e la varietà dell’offerta di prodotti alimentari ha permesso di cogliere più facilmente opportunità di risparmio



Famiglie in condizione di povertà relativa (2014, quota %)


Famiglie in condizioni di povertà assoluta (2014, quota %)


Prezzi al consumo per l'intera collettività


L’alimentazione sta assumendo sempre più

alcune caratteristiche di un “bene di lusso”

• Si possono quindi immaginare due scenari:

– con un recupero della crescita, il settore

agroalimentare potrebbe mantenere o

accrescere la propria quota sul totale dei

consumi, puntando sulla qualità

– se permane la fase di stagnazione, si

potrebbe viceversa registrare uno spostamento

verso una crescente concorrenza di prezzo e

riduzione della qualità

• Entrambe le tendenze si potrebbero tuttavia

verificare contemporaneamente, ma per diverse

categorie di reddito

Prezzi nel 3^trimestre 2014

• Rispetto al terzo trimestre del 2013, fra i prodotti venduti dagli agricoltori i prezzi dei prodotti vegetali registrano una diminuzione del 9,2% e quelli animali del 3,2%.


Mercato e azienda agricola

• l’organizzazione del mercato determina i modi di produzione (nella fase moderna dello sviluppo agricolo) in azienda, nel settore agricolo ed a livello di società tutta intera.

• Che succede se lotti per la sovranità alimentare?


Italia: un posto di lavoro

• I dati più recenti (dicembre 2014) segnalano circa 900 mila occupati in agricoltura


Potere di mercato

• Secondo quello che scrive l’economista americano Philip H. Howard, un limite invalicabile e’ raggiunto quando 4 aziende controllano piu’ del 40% di un mercato, in questo caso il mercato non consente piu’una effettiva competitivita’ e continua:

• “…In a number of agricultural input industries this threshold has been exceeded in recent decades. It is estimated, for example, that the top four pesticide firms currently control 59% of the global market, and the top four seed firms control 56% of the global proprietary (e.g. brand-name) seed market…”


Stabilizzazione dei profitti

• “..An important consequence is that when concentration

reaches a certain threshold, the largest firms are able to ensure stable profits by ceasing to compete on the basis of price.

• This does not require gathering secretly together to fix prices (though this does occur), because firms of this size are able to simply signal their intention to raise prices or restrict output,

with others following suit…”


EU: mercato agroalimentare

• “……….Europe 's food market is made up of about 310. 000 companies, and 4.8 million employees.

• Despite this large number of companies, most are small in scale and few are able to compete on the global market.

• The EU is looking to boost competitiveness in this sector through its Common Agricultural Policy…”

(http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/food/eu-market/index_en.htm)


Il settore dell'industria alimentare

• Il settore dell'industria alimentare è uno dei più grandi e più importanti settori produttivi in Europa.

• E 'il secondo più grande (dopo metallurgico) nel settore della produzione industriale, con il 14,5% del fatturato totale dell'industria manifatturiera (€ 917MLD per l'UE-27).

• L'occupazione nel settore alimentare rappresenta circa il 14% del totale del settore manifatturiero.

• Ci sono poche aziende multinazionali europee che competono in tutto il mondo con una vasta gamma di prodotti, ma il 99% di tutte le imprese del settore alimentare sono le piccole e medie imprese (PMI).



Food prices from farm to fork, EU-27


Prices of cereals and cereal-based products, EU-27


Labour input in the food manufacturing industry, EU-27


FOOD PRICES FROM FARM TO FORK AT NATIONAL LEVEL

EU: concentrazione e specializzazione

• I grandi cambiamenti nella concentrazione e la specializzazione dei sistemi agricoli europei sono sempre più legati ad altre grandi trasformazioni come quelle che si verificano nei sistemi di vendita e nei consumi alimentari.

• Solo circa il 20-25% del valore medio dei prodotti alimentari finisce in mani dei produttori agricoli come valore aggiunto.

• L'altra parte, il 75-80% è attribuito «..agli altri componenti della filiera agro-alimentare, le industrie, i dettaglianti e la ristorazione …».


Decreasing share of agricultural value added as a proportion of total agricultural and food industry value added.

“…Decreasing trends are not homogenous among the EU countries:

• some of them show quite a stable trend, UK, Germany, Netherlands,

• others, notably Italy and Greece, see these negative trends accelerating only in the last decade….”

• (Fonte: documenti ufficiali Commissione)


La liberalizzazione dei mercati nella UE

• Industrie alimentari e GDO sono chiaramente i responsabili della fissazione dei prezzi all'interno della catena agroalimentare.

• «….La liberalizzazione dei mercati, sancita dall'Atto unico nel 1993, ha facilitato la penetrazione delle più importanti multinazionali (europee) nei mercati interni di altri Stati membri…»

• (fonte: documenti ufficiali Commissione)


Industrie alimentari

• Il rapporto di concentrazione del 5 società più importanti è del 30%, con una crescente presenza delle più grandi multinazionali alimentari del mondo.

• Quattro imprese in particolare - Unilever, Nestlè, Philip Morris e Danone - appaiono frequentemente come i leader in molti mercati di singoli prodotti.


GDO

September 2014 – Commission rapport

• “…The largest modern retail groups have expanded and increased their market share in many Member States.

• …At pan-European level, the top 10 European food retailers accounted for a 26% market share in 2000, compared to 31% in 2011….

• …the market share of private label products has increased across most product categories in Europe…”


Retail sector

• Secondo i dati 2014, il settore della distribuzione alimentare al dettaglio rappresenta il 4,3% del valore aggiunto lordo per l'economia europea, oltre l'8% dell'occupazione e 3,7 milioni di piccole e medie imprese.


GDO = Moderna distribuzione alimentare

• Ipermercati, supermercati e discount pesano per il 54% (nel 2012, stesso nel 2004) del totale delle vendite di generi alimentari commestibili nella EU27.

• Le vendite di generi alimentari rappresentano il 42% (nel 2012, 43% nel 2004) del totale delle vendite al dettaglio UE.


Top 10 European retailers

• “….At the pan-European level, the top 10 European retailers accounted for 26% market share in 2000, compared to 30.7% in 2011, representing an increase of + 4.7 points..”

• (fonte: rapport Commissione, 2014)


GDO: Pratiche da vietare e sanzionare

• a) pratiche con impatto diretto sul prezzo di acquisto (presso il fornitore):

• - acquisti sottocosto (il valore delle produzioni deve essere riconosciuto

• - aste (anche informatiche) tra i fornitori gestite con opacità e asimmetrica informazione per realizzare ribassi esagerati;

• - modifiche della destinazione commerciale dei prodotti


GDO: Pratiche da vietare e sanzionare

• b) pratiche con impatto indiretto sul prezzo di acquisto:

• - richiesta o imposizione di pagamenti “atipici” (ad esempio i “listing fee”, cioè somme pretese per inserire o mantenere un prodotto sugli scaffali dei supermercati e “sconti fuori fattura” imposti in via arbitraria, anche a distanza di anni dopo le consegne);

• - rigetto delle merci, senza ragione giustificabile, come pretesto per rinegoziarne il prezzo,

• - onerosi requisiti di certificazione per i prodotti agricoli (es. Global-GAP);

• - imposizione di fornire dettagli sui prezzi e sulle condizioni offerte dagli altri distributori;

• - imposizione al fornitore di negoziare con intermediari che definiscono solo alcune delle condizioni di fornitura (es. prezzo) vincolanti per valutare gli altri elementi dell’accordo (es. quantità, contributi “atipici”, termini di pagamento).

• Etc..


http://www.globalgap.org/



Italia

• La GDO riesce da sola a coprire oltre i due terzi del totale dei canali di commercializzazione.


Contratto e mercato

• Scrive Raffaele Tommasini:

• «….Contratto e mercato interferiscono e si influenzano a vicenda: gli interessi che presiedono al contratto non sono autonomi e distinti dagli interessi che fondano l’ordine del mercato…»


• Ritorno al negozio di prossimità


Italia

• «…Ciò è particolarmente evidente quando si scompone la spesa per i prodotti della branca agricoltura: in questo caso i profitti per l’agricoltore si riducono a 1,5 euro ogni 100 euro spesi dalle famiglie in prodotti che, per la maggior parte, sono già sostanzialmente “finiti” alla porta dell’azienda agricola (come gli ortofrutticoli)…»

• (Fonte: A. Finizia, S. Merciai, La catena del valore della filiera agroalimenatre tramite la scomposizione dei consumi domestici delle famiglie, in Agriregionieuropa, a.8, n.30, Settembre 2012,


«made in Italy»…da raccontare

Eccellenza italiana,

un valore da comunicare

Come raccontare il "made in Italy"

nei mercati internazionali


Messe Frankfurt Italia

http://newbusinessmedia.mailmta.com/nl/link?c=37c86&d=j1d&h=tbk8d0ama8f9pjvlps16j9csi&i=3og&p=H113145258&s=lp&sn=9i5&z=3v4g

http://newbusinessmedia.mailmta.com/nl/link?c=37c86&d=j1d&h=824phaktdfhmpr9f47qiunjfg&i=3og&p=H113145257&s=lp&sn=9i5&z=3v4g


Noi alimentiamo il mondo

Expo Milan, Padiglione UE - 2015

• L’UE, che viene considerata la prima potenza agroalimentare della terra, così riassume il suo ruolo e le sue preoccupazioni per la sicurezza alimentare del Pianeta, attraverso le parole del commis sario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, M. Phil Hogan:

• ".... Il nostro obiettivo è quello di garantire che l'agricoltura europea continui a svolgere un ruolo chiave nel soddisfare la domanda alimentare e garantire la sicurezza alimentare, per migliorare la competitività complessiva del nostro settore agroalimentare…” (15.05.2015)


HSBC

• “…Founded in 1865 to finance trade between Asia and the West, today HSBC is one of the world’s largest banking and financial services organisations serving some 51 million customers. Our aim is to be acknowledged as the world’s leading international bank…”

• http://www.hsbc.com/about-hsbc


http://www.hsbc.com/about-hsbc



Expo Milan, «made in Italy agroalimentare»

Sono quasi un milione i poveri in

agricoltura: uomini, donne, bambini.

Il 10% circa delle famiglie che vivono dei frutti della terra in Italia si trovano al di sotto della soglia

assoluta di povertà (Eurispes)

Se a queste famiglie aggiungiamo quelle che hanno un reddito annuo compreso fra i 7.500 ed i 12.500 euro,

allora superiamo il 36% delle famiglie rurali che vivono con un reddito inferiore ai 1.000 euro al mese.


Povertà delle famiglie agricole

“Le famiglie agricole presentano un’incidenza della povertà decisamente superiore alla media italiana…è addirittura doppia nel caso delle famiglie con soli redditi dipendenti..”

(Fonte: Salvioni, Colazilli , 2004)

“Perché il rischio di povertà continua ad essere elevato fra le famiglie agricole…sembrano condannare ampi strati della popolazione agricola ad un rischio di povertà superiore al resto della popolazione e ad un benessere economico inferiore…”

(Salvioni, Colazzilli, dati Banca d’Italia)


CONSUMI ALIMENTARI. Povertà e alimentazione

• crisi strutturale dei sistemi produttivi che hanno dominato i processi di sviluppo in occidente;

• un’accumulazione finanziaria che non produce ricchezza ma solo denaro per chi può trarne vantaggio,

• questi gli elementi che caratterizzano – schematicamente – la crisi economica nel nostro paese.


il prezzo delle patate


Dice l’ ISTAT

• “La spesa alimentare è sostanzialmente stabile, passa da 477 a 468 euro, anche grazie alle strategie di contenimento della spesa messe in atto dalle famiglie per fronteggiare l'aumento dei prezzi: crescono, infatti, le percentuali di chi ha ridotto la qualità e/o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 53,6% del 2011 al 62,3% del 2012) e di coloro che si rivolgono all'hard discount (dal 10,5% al 12,3%)”.

(fonte del 2013)


CONSUMI ALIMENTARI. Povertà e alimentazione

• In questo quadro di crescente impoverimento delle persone, delle famiglie e del Paese, i prezzi al consumo dei prodotti alimentari tra il 2005 ed il 2012 sono aumentati quasi del 20%. Normale una riduzione dei consumi in valore e quantità.

• La questione resta di sapere chi ha incassato la quota più rilevante di questo aumento del 20%?.


Mercato dominante e catena del valore

• “...quando l’agricoltura Contadina entra in un sistema di

mercato dominante (commodified market ) diventa parte della catena del valore che vige in quel mercato, perde autonomia e controllo sopra le risorse di base, sopra i mercati locali e sopra il lavoro.....”

• (Fonte: “ Family farmers for sustainable food systems: A synthesis of reports by three African farmers' regional networks on models of food production, consumption and markets.” EUROPAFRICA , 2013 )


EXPO MILAN

• EXPO MILAN è una adeguata, se pur modesta, rappresentazione di questa incapacità delle élite dominanti – e non importa se non stanno al governo - di mettere mano, o più semplicemente, mettere dei cerotti alla crisi. Esse si sono convinte che il proprio immaginario, la loro rappresentazione della realtà, sia il mondo reale, quello abitato e vissuto da miliardi di uomini e donne che vogliono vivere una vita degna di essere vissuta.

• Le élite dominanti hanno bisogno di visibilità, di comunicazione, di ambasciatori/trici, di slogan e di storie individuali di successo, di inventare comunità là dove queste non ci sono e negare le comunità là dove queste assumono un ruolo egemone come Popoli.


EXPO MILAN

• EXPO MILAN è un tentativo di convincerci che “un” supermercato globale possa diventare un luogo di Governance del pianeta e dell’agricoltura.

• Ma “…il patto non scritto fra chi vende e chi compra è che la finzione sia un gioco gratuito, mentre invece ha un prezzo. Un prezzo non solo monetario, ma sociale e culturale: la storia vi appare come una merce, la sua clonazione come l’involucro entro cui gettarla sul mercato...” (“Se Venezia muore”. Salvatore Settis, Einaudi- 2014).


EXPO MILAN , la duplicazione

• Rappresentazioni teatrali ripetute per i pochi mesi della fiera…. Con una idea unica, condivisa, che i campi, la vita e la morte, il cibo e il tempo, gli uomini e le donne , il lavoro e la conoscenza siano altrettanti merci che possono essere messe in circolazioni, esportate, comprate e vendute attraverso tecniche di duplicazione perché «…la duplicazione spodesta l’analisi storica..» (“Se Venezia muore”. Salvatore Settis, Einaudi- 2014).


AGRICOLTURA CONTADINA?

• “…FICO è il progetto di un parco tematico con 40 ristoranti, «stalle, acquari, campi, orti, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery [...] Un percorso naturalmente attrezzato con adeguata cartellonistica, audio guide e accompagnatori didattici» [http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=15037#more-15037]”

• Un luogo di accattonaggio in cui attrarre visitatori trasformando i «contadini» in servitori.


Agricoltura contadina

• “Non intendiamo adottare caratteri definitori che circoscrivano e delimitino l’agricoltura contadina entro categorie, in quanto questa raccoglie le manifestazioni di un mondo composito, ricco di articolazioni territoriali, sociali, culturali e produttive non amalgamabili” (AAVV – Crocevia, 1994)

•


“Legge quadro sull’agricoltura contadina”

• 1. La seguente legge ha l’obiettivo di:

• …

• riconoscere il ruolo del contadino come custode della terra quale bene comune indisponibile dell’umanità. Lo Stato ha l’obbligo di custodirla e tutelarla perché essa è di fondamentale importanza per le generazioni presenti e future;

• riconoscere la ricchezza della diversità delle agricolture come fondamento di politiche agricole differenziate, attraverso un’analisi delle realtà territoriali e considerandone i contributi economici, sociali e ambientali e l’impatto sui territori;

• riconoscere i caratteri dei vari modelli di agricolture contadine;

• riconoscere la molteplicità di funzioni svolte dalle agricolture contadine attraverso l’integrazione organica di misure ambientali, sociali e produttive premianti questa molteplicità;…”


In conclusione, in Italia

• Le aziende agricole di piccola dimensione (entro i 15.000 euro di fatturato) confrontano la crisi economica generale con durezza, tagliando all’osso la remunerazione del proprio lavoro ma tengono meglio ed in modo più duraturo rispetto alle società agricole e alle aziende di grande o grandissima dimensione

• La competizione sullo spazio unico del mercato interno tra aziende contadine (piccolissima, piccola e media scala) e agricoltura industriale , pur in assenza di politiche di supporto per le aziende di piccola scala ed in presenza di una forte strutturazione del potere di mercato della GDO e delle industrie agroalimentari, ha dato vita a forme di resistenza autonoma delle aziende contadine che sono alla base delle alternative economiche, politiche e sociali .


In conclusione

• La sopravvivenza ed il consolidamento delle aziende contadine poggia sulla loro capacità di definire e difendere la propria autonomia produttiva e di mercato.

• Difendere la propria autonomia dagli attacchi di quanti vogliono appropriarsi del valore aggiunto “agricoltura contadina” (vedi CCDD, FICO, Slow Food, etc)

• Difendere la propria autonomia per farne la base di aggregazioni autonome da un punto di vista economico, sociale e politico (reti, sistemi e articolazioni territoriali).


I piccoli produttori sfamano il mondo

• "Mentre le commodities agricole che conquistano il mercato mondiale rappresentano tra il 5 e il 7% del totale della produzione, le politiche nazionali sono modellate su di esse e questo marginalizza la piccola produzione agricola che ancora oggi assicura il pane quotidiano a oltre due miliardi di persone". Olivier de Schutter, Relatore UN per il diritto al cibo


Che fare?

• Il contadino/a può/deve essere un «…combattente nel campo della giustizia sociale…» (Lina Bo Bardi - «Cronicas de arte, de historia,

de costume, de cultura da vida», 1958)



GRAZIE!


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