spazio di apprendimento

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Page 1 Parte I La concezione dello spazio: da Maria Montessori a Samuel Papert

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Page 1: Spazio di apprendimento

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Parte I

La concezione dello spazio:

da Maria Montessori a

Samuel Papert

Page 2: Spazio di apprendimento

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Scoprimmo che l’educazione non è ciò che il maestro

dà, ma un processo naturale che si svolge

spontaneamente nell’individuo umano, che essa non si

acquisisce ascoltando delle parole, ma per virtù di

esperienze effettuate nell’ambiente. Il compito del

maestro non è quello di parlare, ma di preparare e

disporre una serie di motivi di attività culturale in un

ambiente appositamente preparato (MB, p. 6).

La “Casa dei Bambini” è l’ambiente offerto al bambino,

capace di dargli i mezzi per sviluppare le attività. Questo

genere di scuola non è di un tipo fisso, ma può variare

secondo le risorse finanziarie di cui dispone e secondo

le opportunità offerte dall’ambiente. Dovrebbe essere

una vera casa; un insieme di stanze con un giardino, di

cui i bambini fossero padroni

(MB ’21, p. 9-10)

Page 3: Spazio di apprendimento

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MODELLO MOMA

Page 4: Spazio di apprendimento

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L’ambiente

“Chi si proponga di aiutare lo sviluppo psichico umano deve

partire dal fatto che la mente assorbente del bambino si

orienta sull’ambiente; e, specialmente agli inizi della vita, deve

prendere speciali precauzioni affinché l’ambiente offra

interesse ed attrattive a questa mente che deve nutrirsene

per la propria costruzione.

[..] Il bambino assorbe tutto ciò che lo circonda, in questo modo si

adatta all’ambiente: fa suo il linguaggio, i costumi del luogo in cui

vive, è il bambino stesso che cerca le impressioni che

provengono dall’ambiente e diventano parte integrante della sua

psiche, “assorbe l’ambiente e si trasforma in armonia con esso

[...] costruisce se stesso per mezzo delle impressioni che

riceve”.

La mente del bambino, pag. 100

Page 5: Spazio di apprendimento

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Per l’adulto adattamento è sacrificio

Per il bambino è relazione naturale

Quale è l'ambiente adatto per il bambino?

• «l'ambiente del piccolo dev'essere il mondo, tutto ciò

che è nel mondo che lo circonda»

• Per acquisire il linguaggio → deve stare tra persone

che parlano

• Per acquisire certe abitudini → deve vivere tra persone

che le seguono

Page 6: Spazio di apprendimento

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L’ambiente

Nelle nostre scuole raccomandiamo del mobilio “leggero”;

esso è perciò “semplice ed economico” al massimo grado. Se

è lavabile, è molto bene specialmente perché i bambini

“impareranno a lavarlo” e con ciò faranno un esercizio

piacevolissimo e molto educativo.

L’autoeducazione, pag. 127

Quello che soprattutto importa è che sia possibilmente “bello,

artistico”. La bellezza non è fatta in questo caso col

“superfluo”,

“col lusso”, ma con la grazia e l’armonia delle linee e dei

colori, uniti a quella massima semplicità che è richiesta dalla

“leggerezza” del mobile.

L’autoeducazione, pag.127

Page 7: Spazio di apprendimento

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L’ambiente ed il benessere psicofisico

[…] La scuola deve diventare il luogo dove il bambino può vivere

nella sua libertà; e la sua libertà non può essere soltanto quella

intima, spirituale, della crescenza interiore. L’intiero organismo

del bambino, dalla sua parte fisiologica vegetativa alla sua attività

motrice, deve trovarvi “le migliori condizioni di sviluppo.

Ciò include tutto quanto già l’igiene fisica ha trovato per aiutare la

vita infantile. [..] I locali di una scuola libera devono avere delle

esigenze speciali: l’igiene psichica viene ad influire su di essi

come già fece l’igiene fisica.

L’autoeducazione, pag. 125

Page 8: Spazio di apprendimento

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L’ambiente, la cittadinanza e

l’autonomia del bambino

I suoi sentimenti sociali nei rapporti che viene a contrarre con gli

altri bambini liberi e attivi, collaboratori di una specie di ménage

adatti a proteggere ed aiutare la loro coscienza; il sentimento di

dignità che viene al bambino il quale impara a bastare a se stesso

in un ambiente che egli conserva e domina; tutti questi sono i

coefficienti di umanità che accompagnano il “libero

movimento”.

Dalla coscienza di questo svolgimento della sua personalità, il

bambino trae i motivi della sua persistenza in questi lavori, la

diligenza nell’eseguirli, e la gioia superiore che dimostra quando li

ha compiuti.

L’autoeducazione, pag. 133

Page 9: Spazio di apprendimento

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L’ambiente, la cittadinanza e l’autonomia del bambino

• La voce delle cose• Il controllo dell’errore• La domanda interiore, lo scopo vitale

http://www.youtube.com/watch?v=bWd3jcar2RY

La Casa dei bambini è UN AMBIENTE:

• Dove sia possibile il movimento per il benessere psico-fisico

• Proporzionato

• Ordinato ed organizzato: gli angoli lettura, riposo, cucina, pranzo, giardino

• Oggetti di uso pratico ed indispensabili, curati nelle dimensioni, nel peso,

• Semplice nell’arredo e nel materiale dell’arredo

• Calmo ed armonioso

• Curato e pulito

• Luminoso

• Spazioso e flessibile

• Lavabile

• Attraente e bello

• Mediatore didattico per lo sviluppo dell’attività spontanea del bambino;

• Il lavoro conservativo

Page 10: Spazio di apprendimento

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Nell’approccio educativo montessoriano il concetto

di ambiente preparato è fondante e significa un

ambiente educativo liberante (non libertario) e

costruttivo: liberante in quanto privo di ostacoli o

pressioni, fondato sulla libera scelta individuale

all’interno di una serie limitata di opzioni, e al

tempo stesso costruttivo, perché indirizza verso

uno scopo esterno definito dagli impulsi e dalle

energie interiori del bambino o dell’adolescente,

rispondendo così al loro bisogno interiore di

ordine.

Page 11: Spazio di apprendimento

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E’ quindi un contesto educativo la cui

organizzazione spaziale, prima ancora delle

modalità operative della didattica montessoriana, è

la concretizzazione del “pensiero generalista” o

“olistico”, che permette la formazione di quel

potente motore cognitivo necessario all’individuo

che vive in una realtà globalmente interconnessa

ed interdipendente, caratterizzata da molteplici e

concomitanti mutazioni, da continue e veloci

trasformazioni.

Page 12: Spazio di apprendimento

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Inoltre, nella visione montessoriana, se nelle fasi

evolutive precedenti la scuola è un ambiente

preparato per riprodurre artificialmente la vita, per

l’adolescenza è la vita stessa ad essere l’ambiente

preparato in cui il giovane deve fare il suo

ingresso. Quindi la scuola deve essere un luogo,

integrato al suo interno e connesso in modo

interdipendente con l’esterno (comunità, territorio,

mondo) in cui l’adolescente compie

sistematicamente delle esperienze di vita

significative che gli permettano di acquisire in

contemporanea competenze fisiche, intellettive ed

emotive

Page 13: Spazio di apprendimento

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La finalità di questo luogo non è solo

l’istruzione ma l’esplorazione di sé e del mondo

per capire quale deve essere il proprio posto nel

mondo. Quindi questo luogo deve essere un

ambiente educativo preparato con grande cura

affinché possa aiutare l’adolescente a costruirsi

una sorta di navigatore interno, che gli

consenta di seguire la sua rotta, senza perdersi

nelle varie situazioni della vita.

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Parte II

Psicogeografia dell’apprendere:

lo spazio come elemento

concettuale connesso

Page 15: Spazio di apprendimento

Page 15

AMBIENTE FISICO E AMBIENTE

CONNESSO

Altresì definito come ‘ecocontesto

cognitivo/didattico’ (Amstrong, 1999),

l’ambiente di apprendimento riveste una

funzione fondamentale nell’apprendimento

efficace. “In nessun altro luogo [tranne che

nella scuola] a individui ammassati per molte

ore si richiede la massima efficienza in

compiti difficili e una armoniosa interazione”

(Amstrong, 1999).

Page 16: Spazio di apprendimento

Page 16

Ed è in quest’ottica che devono essere pensati e

progettati nuovi ambienti di apprendimento. Per

fare ciò, tutti gli elementi e le strutture che

definiscono l’ambiente di apprendimento –

spaziali, umani, strumentali, etc. (Salomon

1996), devono entrare in relazione per sostenere

un apprendimento attivo, costruttivo,

intenzionale, complesso, contestuale,

conversazionale e riflessivo (Jonassen, 1993).

Anche in termini di psicogeografia la

sistemazione dei banchi nello spazio aula

dovrebbe variare a seconda delle attività

proposte (anche Balboni)

Page 17: Spazio di apprendimento

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Jonassen delinea una serie di raccomandazioni

fondamentali per l’ambiente d'apprendimento •

dare enfasi alla costruzione della

conoscenza e non alla sua riproduzione;

• evitare eccessive semplificazioni nel

rappresentare la complessità delle situazioni

reali;

• presentare compiti autentici (contestualizzare

piuttosto che astrarre);

• offrire ambienti di apprendimento derivati dal

mondo reale, basati su casi,

• favorire la costruzione cooperativa della

conoscenza,

Che significa in fondo INNOVAZIONE

Page 18: Spazio di apprendimento

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DISPOSIZIONE TRADIZIONALE

ha usi più limitati (ad esempio può essere utile per

attività di coppia fisse), è centrata sull’insegnante e

veicola significati emotivi ancorati all’ambiente

scolastico in termini di disciplina e test di verifica.

Page 20: Spazio di apprendimento

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Il “centro spaziale” dell’apprendimento delle scuole

italiane, soprattutto nella scuola secondaria, è

rappresentato ancora oggi quasi esclusivamente

dallo spazio-classe

Per gli studenti è necessario, quindi, pensare sempre

in rapporto a un contesto o meglio ancora a diversi

contesti, creando mediazioni tra il soggetto e

l'ambiente, attraverso adattamenti reciproci

(Canevaro, 2002)

Page 21: Spazio di apprendimento

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permette un contatto visivo con/tra tutti gli allievi

ed è ottimale per discussioni in gruppo, dibattiti e

tavole rotonde o attività di

dimostrazione/presentazione; ha come limite il

fatto che consente agli studenti un movimento

molto limitato

DISPOSIZIONE DELL’ATTORE

Page 22: Spazio di apprendimento

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consente di eliminare qualsiasi tipo di barriera fisica tra

i partecipanti, oltre a metterli tutti ‘sullo stesso piano’ e

a permettere un contatto visivo tra tutti. E’ ottimale per i

role plays, mentre per altre attività non è funzionale:

non consente una buona visibilità della lavagna a tutti,

ed è scomoda per attività di scrittura

DISPOSIZIONE DEMOCRATICA

sedie

Page 23: Spazio di apprendimento

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consente una buona libertà di movimento;

l’insegnante può ‘scomparire’ se necessario. E’

una disposizione adatta a situazioni di lavoro di

gruppo, di apprendimento cooperativo, per

ascoltare storie, per role-plays.

SETTING «QUASI» FRUTTO DEL CASO ED ISOLE

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«Oggi l'educazione, come è concepita,

prescinde insieme dalla vita biologica e da

quella sociale. Tutti coloro che entrano nel

mondo dell'educazione vengono ad essere

isolati dalla società. [..] Il mondo

dell'educazione è una specie di isola dove gli

individui, avulsi dal mondo, si preparano alla

vita rimanendone estranei» (p.9)

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Parte III

Lo spazio evolutivo: la connessione

e il suo impatto sull’ambiente fisico

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Teaching Spaces

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Page 31: Spazio di apprendimento

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Learning centres

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Da Maria Montessori a Seymour Papert

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Dall'openspace alla nuvola/fablab

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Una progettazione metabolica che favorisce la coesione

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La scuola centro della residenza urbana

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Una nuvola per una progettazione interattiva

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Homer: Ragazzi, avete fatto

del vostro meglio ed avete

fallito miseramente. La lezione

è: meglio non provarci mai!!!!!