spazionba magazine 2 - 14/15 season preview
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Magazine cestistico a cura del sito www.spazionba.it. Numero 2, 14/15 Season PreviewTRANSCRIPT
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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EditorialeBentornati sul le pagine del nostro Magazine, pronti a
leggere la seconda uscita.
Per prima cosa voglio ringraziare tutti voi, i nostri lettori , per i
tantissimi complimenti ricevuti in seguito al la pubblicazione
del primo numero del Magazine, che potete trovare nella
sezione dedicata sul nostro sito. Sono davvero molto fel ice
che abbiate apprezzato il primo numero e spero che
possiate apprezzare allo stesso modo anche questa
seconda pubblicazione che, a otto giorni dal ritorno della
nostra amata Lega, cerca di analizzare la situazione
squadra per squadra, parlando delle aspettative di ogni
franchigia NBA.
Per ogni squadra troverete roster, movimenti di mercato,
shotcharts offensive e difensive della passata stagione è
un'analisi dettagl iata. Ricordate comunque che i roster non
sono definitivi , quindi potrebbero esserci dei tagl i per
raggiungere il numero massimo di 1 5 giocatori, e soprattutto
che noi come voi siamo dei semplici fan a cui piace battere
le dita su una tastiera per far conoscere il nostro pensiero.
I l lavoro per questo secondo numero è iniziato in estate,
addirittura a lugl io, appena terminata la stagione che ha
visto trionfare San Antonio. In realtà l 'idea iniziale era quella
di pubblicare soltanto questa preview ma, come ben sa chi
ha ammirato Inception, una volta che un'idea si è
impossessata del cervello è quasi impossibi le sradicarla e
così questa idea è cresciuta, si è impossessata della mia
mente e da qui è nato i l Magazine che tutti voi state
leggendo.
Novembre sarà un mese abbastanza impegnativo per i l
sottoscritto, che oltre a essere un grandissimo appassionato
di questo sport è anche uno studente universitario. I l terzo
numero quindi uscirà indicativamente a inizio dicembre.
Vi auguro quindi una buona lettura invitandovi a
commentare e a farci conoscere il vostro pensiero, sia sul le
varie squadre che sul Magazine in sé, in modo da aiutarci a
migl iorarlo e quindi ad offrirvi un prodotto i l più possibi le
vicino ai vostri interessi.
Sebastian Aucello
AUTORI DEI TESTI
Gabriele Aloisi - Davide Banchini - Alberto Buffin - Simone Cattaneo -
Francesco Cell inese - Damiano Cembali - Andrea Conti - Lorenzo Costa -
Sergio Di Bari - Davide Di Sabatino - Mattia Fiorani - Mario Iannone -
Alessandro Olivieri - Lorenzo Olivieri - Alessandro Pompucci - Federico
Roma - Pasquale Russoli l lo - Fabrizio Sabatini - Christian Salzano - Luigi
Stocco - Manuel Tracia - Francesco Vaccarel la - Giuseppe Verri l lo
GRAFICA
Sebastian Aucello
PARTNERS PUBBLICITARI
Superbasket
Dunkest
I 999 cestisti più forti del la storia del l ' NBA
Baskettari brutti
Pick&Roll
Miami Heat - I tal ia
NBA Memes Ital ia
Lebron James Ital ian Page
i
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lo scopo di raccogliere i l materiale in esso contenuto. Non è pubblicato con
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ai rispettivi autori.
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Classifica sti lata in previsione al piazzamento delle squadre
in Regular Season da Francesco, romantico del basket
nel l ’era dei muscoli , e Mattia, non-tifoso nell ’era della
mental ità ultras.
30. Philadelphia 76ersF: Perché uti l izzare la tua prima scelta per giocatori sani,
quando puoi tenerl i fuori e fare schifo un anno in più?
M: Sono sollevato dal fatto che quest’anno non faranno così
schifo da attentare al record negativo degli indimenticabil i
Bobcats ’1 2; l ’anno scorso mi hanno fatto spaventare.
29. Utah JazzF: Hayward sostiene di poter demolire LeBron James in 1 vs
1 . Ai videogiochi però. Jerry Sloan, non essendo morto, si è
rivoltato nel letto.
M: Report Gordon for trolling.
28. Milwaukee BucksF: Mentre Parker si divertirà a ventel leggiare come se non ci
fosse un domani, Kidd fa esperimenti genetici sul suo Greek
Freak.
M: La presenza nella stessa squadra di Marshall e
Antetokounmpo ha fatto schizzare alle stel le le vendite dei
League Pass in tutto i l mondo, ne sono certo.
27. Orlando MagicF: I l progetto c’è e sta venendo su bene. Nel frattempo,
però, i bigl ietti è meglio prenderl i per Disney World.
M: Elfridio > Disney World, date retta a me.
26. Minnesota TimberwolvesF: Hanno tutto per far bene in futuro, hanno tutto per far
schifo quest’anno.
M: Storicamente hanno tutto per far schifo anche in futuro,
eh.
25. Los Angeles LakersF: Silenzio assordante per le strade di LA. Nessun in giro.
Desolazione. Solo un cartel lo appeso: “Siamo chiusi,
ripassare fra 2 anni”.
M: I l problema resta spiegarlo al 24, scinti l le in vista.
24. Sacramento KingsF: Boogie state of mind.
M: Seria candidata a squadra più indecente dell ’anno.
Boogie, scappa.
23. Boston CelticsF: Hanno più guardie della regina Elisabetta. Ma Rondo non
lo potevano tradare prima?
M: Le possibi l ità sono due: o stanno progettando qualcosa
di così geniale da impedirmi di comprenderlo, o stanno
semplicemente andando a caso.
22. Detroit PistonsF: Qualcuno deve dire a Smith che avere Van Gundy come
coach non lo autorizza a spadellare da 3 senza ritegno un
altro anno. #freeMonroe
M: Sono talmente senza parole che spadellerò anch’io à la
J-Smoove, ma un pronostico: Datome sopra i 500 minuti di
gioco.
21 . Indiana PacersF: Da quando è iniziato i l 201 4, sono la legge di Murphy
fatta squadra.
M: Consoliamoci, i l futuro non può che esser meglio del
presente.
20. New York KnicksF: I l Signore Degli Anelli sta cercando di costruire la sua
compagnia. La strada è lunga però, sono in piena terra di
mezzo.
M: Obiettivo? Arrivare a Mordor prima che Melo Baggins si
ritiri , i l tempo corre.
POWER RANKINGFrancesco Cell inese & Mattia Fiorani
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1 9. Brooklyn NetsF: Con questo nucleo, nel 2009 sarebbero stati imbattibi l i .
Ecco, però è il 201 4.
M: “I expect us to (…) [win a] championship in one year
minimum, and maximum in five years.” Bel tentativo,
Mikhail .
1 8. New Orleans PelicansF: Le cifre di Anthony Davis, a parità di età, sono sul l ivel lo
di tantissimi attual i Hall of Famer. Possibi le che con questa
ira di dio in squadra non strappino un’ottavo posto?
M: Poi dai un’occhiata al roster, ti rendi conto che Fredette e
Rivers rischiano di essere i backup nel backcourt dei
Pell icani, e abbandoni ogni speranza.
1 7. Atlanta HawksF: Da quando seguo l’NBA, non hanno mai fatto troppo
schifo e non sono mai stati troppo forti . Prima o poi
decidano cosa voglion fare da grandi.
M: Tutti gl i indizi paiono indicare che vogliano fare gl i Spurs,
ecco, diciamo che siamo leggermente distanti dal l ’obiettivo.
1 6. Miami HeatF: Una squadra dal cuore spezzato che cerca di rifarsi una
vita da single. Faranno onore ai tifosi che gli sono rimasti.
M: Era un giro di parole per dire che non si faranno onore?
Nonostante Shabazz, si prevedono palazzetti deserti in quel
di Miami.
1 5. Denver NuggetsF: Sono nella posizione perfetta per stupirmi piacevolmente:
non credo per niente in loro.
M: Sono nella posizione perfetta per fare uno scherzetto a
qualcuno e giocarsi i Playoffs: rivelazione dell ’anno.
1 4. Phoenix SunsF: Vedi al la voce “Boston Celtics”, un po’ più in alto.
M: Ce la si fa anche senza Frye e un innesto di l ivel lo nel
reparto lunghi? I l mio cuore, in lacrime, dice di no. Rimane
comunque un must watch per tutti gl i appassionati.
1 3. Charlotte HornetsF: Bisogna riconoscere alla franchigia più ridicola di sempre
di aver messo su una squadra più che dignitosa.
M: Grazie a loro Michael Jordan sembra esser diventato un
proprietario lungimirante, monumental i a dir poco.
1 2. Memphis GrizzliesF: I l copione prevede l’ennesimo scontro epocale ai playoff
con Okc. Marc, Zach, non deludetemi.
M: Ad arrivarci, ai Playoffs. Squadra col ritmo più basso
della lega, in RS servono degli stimolanti per non
addormentarsi durante le loro partite.
11 . Toronto RaptorsF: Fossero ad ovest, sarebbero spacciati . Ad est fanno
tenerezza per quanto sono buoni. Ingiustizie geografiche.
M: Nella speranza che “the Brazilian Kevin Durant” non
faccia la fine di “the Italian Dirk Nowitzki”.
1 0. Washington WizardsF: L’est sembra un’affare di coppia, cercheranno in ogni
modo di trasformarlo in un ménage à trois.
M: In un ménage à trois possono reggere solo i l moccolo,
mentre le altre due ci danno dentro sul sedile posteriore.
Sopravvalutati .
9. Houston RocketsF: “Houston, abbiamo un problema.“
M: Ma come quale?! È proprio lì , seduto in panchina!
8. Portland Trail BlazersF: La NASA sta pensando di uti l izzare gl i attributi di Li l lard
come palloni aereostatici. Quintetto spaziale.
M: I l problema è che la panchina faticherebbe anche in D-
League. A meno che T-RobY
8
7. Golden State WarriorsF: Le cavigl ie di Curry verranno presto dichiarate patrimonio
dell ’Unesco. Ma anche Bogut serve sano.
M: Non vedo l’ora di ammirarl i con un sistema offensivo un
attimo più strutturato degli scorsi anni, tenete i fazzoletti a
portata di mano.
6. Dallas MavericksF: Sono forti , sono esperti e ho già visto Parsons su un
cammello. Questo mi basta per indire i l cal iffato di Dallas.
M: E c’è pure Jim Carrey in panchina. Sssssspumeggiante!
5. Los Angeles ClippersF: Farà prima Di Caprio a vincere un Oscar o i Clippers a
giocarsi una finale?
M: Douglas-Roberts a diventare il mio idolo, appena lo
vedrò sul campo con gli shorts.
4. Chicago BullsF: Allenatore con le palle: check. Squadra profonda: check.
Esperienza: check. Cattiveria: check. Difesa: check. Rose:?
M: Crack.
3. Oklahoma City ThunderF: Batman & Robin devono iniziare la stagione senza
BatmanY o senza Robin?
M: Senza RS-Batman e PO-Robin. Un altro anno di talento
buttato al vento: shame on you, Scott.
2. Cleveland CavaliersF: I l Re è tornato nel suo regno. I suoi Cavalieri però non
hanno mai combattuto nessuna guerra sino ad ora.
M: I soldati Love e Irving, ad oggi, non sembrano nemmeno
in grado di reggere lo scudo per difendersi. Sarà una lunga
guerra.
1 . San Antonio SpursF: Quando hanno iniziato a vincere, alcuni rookie di
quest’anno avevano ancora dubbi sul l ’uso del vasino.
Generazionali .
M: I l bel lo è che non sembrano minimamente intenzionati a
smettere. Annoiano per quanto sono collaudati.
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9IN EDICOLA!
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Un progetto ambizioso
La storia recente degli Atlanta Hawks ha inizio quando, al la
fine della stagione 11 /1 2, Danny Ferry (al lora vice
presidente dei San Antonio Spurs) diventa i l nuovo
presidente e general manager della squadra. Un anno dopo,
al momento di decidere quale sarebbe stato l ’al lenatore
ideale per i l nuovo progetto, la società decide non a caso di
puntare su Mike Budenholzer, fino ad allora assistente
al lenatore agli Spurs. La stagione seguente (nonché scorsa)
inizia dunque fra le incognite per i l nuovo roster assemblato
in estate e per la capacità del nuovo head coach di essere
all ’altezza del compito; Atlanta stupisce tutti arrivando a
Natale come terza forza ad Est. L’ idi l l io dura, purtroppo, fino
a Santo Stefano: a soli due minuti dal termine Al Horford,
centro titolare, si strappa il muscolo pettorale destro,
infortunio che lo costringerà a saltare l ’ intera stagione. Gli
Hawks, dopo il record di 1 6-1 3 fino ad allora accumulato,
iniziano una lenta discesa verso le zone torbide della
classifica (complici anche altri piccoli , vari, infortuni) che
mette velocemente in discussione la loro possibi le
partecipazione ai Playoffs. La squadra di coach Budenholzer
scivola fino all ’ottava posizione, che riesce però a
mantenere fino al termine della stagione regolare (38-44),
andando così a giocare il primo turno dei Playoffs contro gl i
Indiana Pacers, i qual i si erano dimostrati la migl ior squadra
della lega per la prima parte della stagione. La serie è
incredibi lmente in bil ico fino a gara 7, nel la quale però i
Pacers fanno valere i l proprio talento e la propria esperienza
eliminando così gl i Hawks, meritevoli di aver giocato una
grande serie.
ATLANTA HAWKS
Shotcharts
Mattia Fiorani
Roster
PG: Jeff Teague, Shelvin Mack, Dennis Schröder
SG: Kyle Korver, Kent Bazemore, John Jenkins
SF: DeMarre Carrol l , Thabo Sefolosha
PF: Paul Mil lsap, Mike Scott, Adreian Payne, Elton Brand
C: Al Horford, Pero Antic, Mike Muscala
Movimenti di mercato
IN: Adreian Payne, Thabo Sefolosha, Kent Bazemore
OUT: Louis Wil l iams
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Filosofia di gioco
Coach Bud, come è stato soprannominato, ha avuto i l
merito di insti l lare nei suoi giocatori un modo di interpretare
il gioco simile a quello da lui sperimentato a San Antonio
negli anni da assistente di Popovich. Gli Atlanta Hawks
infatti , nel la passata stagione, sono riusciti a far proprio i l
precetto del loro al lenatore: continuo movimento sia di
uomini che di pal la, in un sistema che esalti i singol i grazie
al contesto di squadra e non viceversa. Questo sarà,
secondo Budenholzer, i l modo futuro di concepire la
pallacanestro oltreoceano (e visto come si è conclusa la
scorsa stagione, è diffici le dargl i torto); per dirla con parole
sue:
Alcune cifre a riguardo? Gli Hawks sono stati tra le squadre
che hanno meno tenuto i l pal lone in mano durante i propri
possessi, nonostante siano stati la terza squadra della lega
per tocchi nel la metà campo avversaria; seconda squadra
della lega per assist (dietro a San Antonio, guarda caso) e
prima per punti segnati assistiti . Questo sistema ha
permesso ad un giocatore come Kyle Korver di tornare alle
luci del la ribalta (grazie anche al record fatto registrare di
1 27 partite consecutive segnando almeno una tripla),
aiutandolo a tirare con le percentual i più alte del la sua intera
carriera; Atlanta si è rivelata infatti la squadra che fa
maggior affidamento sul catch and shoot, ossia i l tiro in
seguito ad uno scarico di un compagno, del l ’ intera lega,
aspetto del gioco in cui lo stesso Korver ha pochi eguali .
Le prospettive per questa stagione
I l roster, rispetto al l ’anno scorso, sembra persino essersi
rinforzato: la cessione di Louis Wil l iams credo si sia rivelata
necessaria per i l sistema di Budenholzer al l ’ interno del
quale “Lou” non è parso essere in grado di adattarsi
quest’anno, l ’exploit di Shelvin Mack e la firma estiva di
Thabo Sefolosha hanno dato la spinta decisiva alla società
per virare in questa direzione. Quest’ultimo avrà l ’occasione
di ritrovare l ’affidabil ità persa nel tiro dal l ’arco, caratteristica
che solo un paio d’anni fa l ’aveva reso uno dei migl iori 3&D
(giocatori i cui punti di forza sono il tiro da tre punti e la
difesa) del la lega. L’altro innesto dal grande potenziale del
roster è stato Adreian Payne, scelta numero 1 5 al Draft, ala
grande con già ottime competenze su entrambi i lati del
campo, versati le e dotata di un tiro perimetrale accurato che
darà modo a Coach Bud di variare ulteriormente le
combinazioni nel reparto lunghi, probabilmente quello
meglio assortito del l ’ intera NBA.
Dopo quanto di buono, a tratti fantastico, fatto vedere l ’anno
scorso nonostante l ’ infortunio di uno dei migl iori giocatori a
roster (se non il migl iore), grandi aspettative circondano gli
Hawks. Probabilmente non saranno in grado di raggiungere
le prime tre/quattro posizioni ad Est in stagione regolare, ma
in una serie di Playoffs sono in grado di giocarsela al la pari
con qualunque squadra all ’ interno della Conference,
soprattutto se il gioco e gli automatismi continueranno a
migl iorare.
Previsione
42-40
"I look forward to bringing to Atlanta the ball movement
and people movement and people sharing and
participating and a little bit less of the one-on-one.”
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La situazione in casa Celtics
La prima annata post Rivers e big three per i Boston Celtics,
si è rivelata come previsto diffici le. Orfani per l ’appunto di
Pierce e Garnett, e con Rondo ancora ai boxe, l ’ intento di
Danny Ainge era quello di cominciare a mettere le basi per
una ricostruzione che riporti in auge il nome della franchigia
più titolata dell ’NBA. Brad Stevens, al lenatore rivelazione
dell ’università di Butler, ha portato la squadra ad un record
poco dignitoso ma ampiamente pronosticabile (e secondo
alcuni auspicabile) di 25 vittorie e 57 sconfitte, un record da
lottery piena.
I l draft del 201 4, uno dei più profondi degl i ultimi anni, e con
i Celtics forti di due scelte al primo giro, rappresentava il
primo vero spartiacque per i l futuro. I l quarto peggior record
della lega però, non sorride particolarmente ai biancoverdi,
che si vedono “relegati” al la
sesta scelta. Tuttavia, come si è
detto, la profondità del draft
garantisce una pick di primissimo
livel lo. Inizialmente i Celtics
sembravano voler puntare sul
centro Joel Embiid, ma
Philadelphia l i ha anticipati
scegliendo l’africano con la
terza. Approda allora al TD
Garden Marcus Smart, play-
guardia da Oklahoma State, di
sicuro avvenire. La seconda
scelta del primo giro, che risulta
essere la diciassettesima, vede
invece scegliere i l Wildcat James
Young, anch’egl i guardia, che
può giocare anche ala piccola.
I l ridotto spazio salariale, non
permette a Danny Ainge di poter
competere per un free agent di
grido, e l ’unico giocatore importante pescato nella free
agency è Evan Turner, reduce da una stagione al di sotto
delle aspettative ad Indiana, e in cerca della definitiva
consacrazione a top player della lega. I l reparto lunghi è i l
più problematico: l ’arrivo del solo Tyler Zeller non fa certo
fare il salto di qualità in un settore che ha in Jared Sull inger
un ottima ala forte, ma che spesso è costretto a giocare da
centro dove è decisamente sottodimensionato. Kelly Olynyk
ha fatto vedere buone cose nella stagione 201 4, ma è
lontano dall ’essere un centro di primo livel lo. Un altro
problema potrebbe essere la convivenza di Rondo e Smart.
Si pesteranno i piedi? Possono coesistere? Gioveranno l’un
l ’altro della loro presenza? Uno farà da chioccia al l ’altro?
Non è ancora dato sapere. Ciò che è sicuro è che Ainge ha
ribadito di voler puntare su entrambi, ma è altrettanto sicuro
BOSTON CELTICSSergio Di Bari
Roster
PG: Rajon Rondo, Marcus Smart, Phil Pressey
SG: Avery Bradley, James Young, Marcus Thornton
SF: Jeff Green, Evan Turner, Gerald Wallace
PF: Jared Sull inger, Brandon Bass
C: Kelly Olynyk, Vitor Faverani, Tyler Zeller, Joel Anthony
Movimenti di mercato
IN: Marcus Smart, James Young, Marcus Thornton, Evan
Turner, Tyler Zeller
OUT: Jerryd Bayless, Chris Humphries
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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che non avrebbe potuto dire diversamente. Ed è un fatto
che Rondo è appetito da mezza NBA, e potrebbe essere la
pedina giusta per poter arrivare ad un lungo di assoluto
l ivel lo. Senza contare che i Celtics hanno appena rifirmato
Avery Bradley, che si fa fatica a togl iere dal campo nei
momenti decisivi data la sua innata abil ità difensiva. L’ inizio
di stagione comunque, non lascerà a Stevens grande scelta:
Rajon Rondo dovrà saltare almeno il primo mese e mezzo di
regular season a causa di una frattura ad una mano, a
causa di un incidente dalle circostanze quantomeno
grottesche in quanto avvenuto sotto una doccia. Dopo
l’anno intero di stop forzato a causa dell ’ infortunio al
ginocchio si preannuncia dunque un altro periodo di stop
forzato per i l numero 9 cosa che, se da un lato rischia di far
calare ulteriormente il numero di vittorie, dal l ’altro potrebbe
avere l ’effetto benefico di
responsabil izzare subito Marcus
Smart e vedere come il ragazzo
reagisca ad essere uno dei
leader della squadra. L’altro
grande problema è di natura
offensiva: ai Celtics manca il
leader offensivo, uno con punti
nel le mani. Un Carmelo Anthony
per dirne uno, o un Kevin Love
che prima di finire nell ’Ohio,
aveva strizzato l ’occhio al la
maglia che fu di Larry Bird. Jeff
Green ha dimostrato di avere
talento da vendere, e di poter
segnare tanti punti , ma abbina
questa capacità ad una forte
discontinuità e questo non lo
rende il go to guy di riferimento.
Rajon Rondo, specie dopo i
playoff del 201 2 ha fatto vedere
di avere anche la possibi l ità di
essere la prima opzione offensiva, ma è abbastanza
evidente che non possa esserlo continuativamente, anche
se questa è la sua prima vera stagione da stel la e leader
della squadra e potrebbe farci vedere cambiamenti nel suo
sti le di gioco. Altro aspetto che mancava l’anno scorso era
un sesto uomo che potesse portare punti dal la panchina.
Quest’anno tutti gl i indizi portano ad Evan Turner. Con Jeff
Green in quintetto, toccherà all ’ala ex Sixers caricarsi la
squadra alle spalle da sesto uomo, ma il suo contributo in
questo ruolo in maglia Pacers non è stato per nul la
al l ’altezza delle aspettative. In conclusione, le incognite in
casa Celtics sono tante e le certezze molto meno. I l
maggiore talento a disposizione di Brad Stevens, più i l
rientro a pieno regime di Rondo pur se non ad inizio
stagione, dovrebbero assicurare alla franchigia del
Massachusetts un migl ioramento rispetto al la scorsa
stagione, ma la squadra almeno per i l momento sembra
lontana dal diventare un team da playoff o da 50% di vittorie,
anche considerando il fatto che la Eastern Conference (che
l’anno scorso si è rivelata una delle meno competitive di
sempre) si è rinforzato e più squadre possono ambire al la
post season. Tutto lascia presagire che sarà un’altra
stagione di transizione, in attesa della scadenza di contratti
pesanti come quello di Gerald Wallace, che potranno dare
un definitivo slancio al la ricostruzione dei Celtics. La
franchigia storicamente ha costruito le sue fortune con le
trade: al draft non poche scelte si sono rivelate sbagliate
(Len Bias su tutti anche se per cause di forza maggiore), e a
l ivel lo di free agency la squadra non ha l’appeal di Lakers o
Knicks per quanto riguarda il prestigio del la città, o di Miami
per i l cl ima. Inoltre giocare per i l team più vincente di
sempre porta sicuramente tanta pressione ai nuovi arrivati . I l
futuro dei Celtics è nelle mani di Brad Stevens e nella testa
di Danny Ainge. Riusciranno in breve tempo a risol levare il
celeberrimo Celtic Pride?
Previsione
33-49
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Che la blockbuster trade di 1 2 mesi or sono significasse un
ormai celeberrimo all-in, era evidente a tutti : cedere ben 3
prime scelte future in cambio di due giocatori in prossimità
dei 40 anni, uno dei quali addirittura in scadenza
contrattuale, è la dimostrazione plastica di cosa significhi
rinunciare al futuro per investire tutto sul presente. Un
suicidio senza mezzi termini. La stagione 201 3/201 4 dei
Brooklyn Nets è stata un calvario e, al contempo, una
sorpresa: da una parte, l ’ennesimo grave infortunio dello
sfortunato Brook Lopez (frattura al quinto metatarso del
piede destro), i l crol lo verticale di Kevin Garnett (nemmeno
7 punti di media in 20 minuti di gioco) e la “scomparsa” di
Deron Wil l iams in post-season; dal l ’altra, la ritrovata
leadership di Joe Johnson (e quella mai smarrita di Paul
Pierce), l ’ improvvisa solidità del rookie Mason Plumlee e
soprattutto l ’ insospettabile creatività di
coach Jason Kidd, al l ’esordio assoluto
su una panchina di pal lacanestro e
già capace di plasmare una fisionomia
di gioco originale divincolandosi fra le
numerose avversità. Eppure, invece di
dare continuità al la via tracciata,
nonostante l ’amara eliminazione
rimediata nel settimo confronto coi
Toronto Raptors al primo turno degli
ultimi Playoff, l ’estate 201 4 ha
prodotto uno stravolgimento generale
ai confini del paranormale.
Proprio J-Kidd, idolo incontrastato
della piazza bianconera, ha visto
ritorcersi contro un tentato colpo di
mano ai danni del proprio GM, Bil ly
King, col quale erano sormontate
divergenze inconcil iabi l i sotto i l profi lo
del le scelte di mercato: i l munifico
owner russo, Mikhail Prokhorov, non
ha infatti sostenuto le (i l legittime) pretese del proprio
al lenatore, obbligandolo così a trovarsi una nuova
destinazione (per la precisione, i Milwaukee Bucks). Al suo
posto è stato prontamente chiamato l ’umile ed affidabile
Lionel Holl ins, reduce da un anno sabbatico dopo il sofferto
addio ai Memphis Grizzl ies. L’avvicendamento repentino
promette di produrre una rivoluzione tecnico-tattica di non
poco conto: se è vero che l’ex campione NBA 2011 aveva
adottato uno small-bal l intel lettuale e chirurgico, cercando di
ottimizzare la qualità offensiva dei proprio i l lustri interpreti e
l imitarne il dispendio energetico con rotazioni profonde e
varie, i l Lionel Holl ins ammirato in Tennessee potrebbe
reintrodurre uno sti le più tradizionale, un gioco più profondo
e più statico nel quale potrebbe esaltarsi proprio i l
lungodegente Brook Lopez, già pronto a tornare in campo, e
BROOKLYN NETSDamiano Cembali
Roster
PG: Deron Wil l iams, Jarrett Jack, Marquis Teague, Jorge
Gutierrez
SG: Joe Johnson, Markel Brown
SF: Andrei Kiri lenko, Alan Anderson, Bojan Bogdanovic,
Sergei Karasev
PF: Mirza Teletovic, Kevin Garnett, Cory Jefferson
C: Brook Lopez, Mason Plumlee
Principali movimenti di mercato
IN: Jarrett Jack, Bojan Bogdanovic
OUT: Paul Pierce, Shaun Livingston, Andray Blatche
Shotcharts
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perdersi Mason Plumlee, lungo di intensità e dedizione ma
tecnica individuale molto rivedibi le.
L’attuale situazione, però, è decisamente più complessa ed
articolata: i l comprensibi le addio di Paul Pierce, volato a
Washington per unirsi ai promettentissimi Wizards di John
Wall e Bradley Beal, non solo ha aperto una voragine nel
ruolo di ala piccola, specialmente in ragione di un Andrei
Kiri lenko oramai piagato da cronici contrattempi fisici , ma
soprattutto ha fatto suonare l ’al larme che, forse, l ’al l-in sia
già pervenuto alla sua fisiologica conclusione e si renda
necessaria l ’ennesima ricostruzione. La campagna di
rafforzamento estiva, evidentemente ingabbiata dalle
conseguente regolamentari di un payrol l tragicomico, si è
concentrata particolarmente sui giovani, a partire dalla
guardia classe ’92 Markel Brown e
l’ala grande classe ’90 Cory Jefferson,
rispettivamente scelta numero 44 e
numero 60 all ’ultimo NBA draft, per
arrivare all ’ala piccola croata classe
’89 Bojan Bogdanovic, sul quale la
franchigia newyorkese ha investito
tutto ciò che poteva (mini mid-level
exception triennale da 1 0 mil ioni di
dol lari complessivi) dopo 3 anni di
basket europeo con la divisa turca del
Fenerbahce Ulker. Arduo anche
soltanto immaginare che i 3 rookie
possano incidere in maniera
significativa sin da subito:
semplicemente, i margini di manovra
della dirigenza bianconera erano
talmente risicati da non potersi
permettere (molto) altro, in termini di
free-agency.
Al contrario, nonostante sia passato
sottotraccia nell ’eccitazione mediatica dovuta
all ’homecoming di Lebron James e alla personale quest di
Carmelo Anthony, sotto i l profi lo del le trade i Brooklyn Nets
hanno compiuto un’operazione estremamente interessante,
portando nella Grande Mela i l playmaker ormai ex
Cleveland Cavaliers Jarrett Jack. Quest’ultimo, sovente
ammirato due anni fa con la maglia gial loblù dei rinati
Golden State Warriors, offrirà al nuovo capo-al lenatore la
possibi l ità di avere sia uno scorer dinamico in uscita dal la
panchina sia un portatore di pal la effervescente, ottimale per
consentire a Deron Wil l iams di giocare off the ball , rifiatando
minuti preziosi e mettendo in mostra le sue doti (sopite) di
micidiale tiratore.
In effetti ancora non è chiaro quale sarà l ’assetto finale del
quintetto base bianconero: la perdita contemporanea di The
Truth e di Shaun Livingston, che coi Golden State Warriors
ha firmato il suo primo contratto pluriennale in carriera dopo
essere risorto dal terribi le infortunio di 7 anni fa, ha lasciato
sguarniti ben 2 slot, solo uno dei quali già assegnato al
letale closer Joe Johnson. I l rinnovo siglato da Alan
Anderson offrirà a coach Holl ins l ’opportunità di alternare
alla fisicità difensiva di AK47, impiegabile l imitatamente a
minutaggi contenuti e presenze centel l inate, una concreta
minaccia dalla massima distanza, ma nessuno dei 2
elementi citati pocanzi può considerarsi una degna (e
completa) ala piccola titolare.
D’altronde la stessa dirigenza dei Brooklyn Nets avrebbe
dovuto essere consapevole (e non v’è dubbio che lo fosse,
ma semplicemente abbia preferito soddisfare esigenze
sceniche) che, una volta esaurito l ’effimero ciclo del le due
bandiere dei Boston Celtics campioni NBA 2008, non ci
sarebbe stata alcuna possibi l ità di rafforzare il roster nel
brevissimo termine, facendo un cosiddetto reload. Al di là
del l ’ impatto senza dubbio positivo che potrà avere il
pragmatismo compassato dell ’ex al lenatore dei Memphis
Grizzl ies, l ’unica speranza di conservare un livel lo sufficiente
di competitività, puntando in maniera trasparente al secondo
turno dei prossimi Playoff NBA, è che le maggiori
individual ità di spicco ritrovino continuità di rendimento
(Brook Lopez) e prestazioni al l ’altezza della propria
(appannata) fama (Deron Wil l iams), trascinando con sé quei
role players che hanno offerto sprazzi di talento scinti l lante
ma anche pause mental i inquietanti (Mirza Teletovic).
Proprio sul l ’ex capitano degli Utah Jazz si concentreranno
attenzioni asfissianti , a maggior ragione dopo che, causa la
prova evanescente nell ’ultima post-season, su di lui sono
gravate critiche e sentenze oltremodo pesanti. L’ intervento
chirurgico di pul izia del le cavigl ie cui si è sottoposto
quest’estate potrebbe senza dubbio apportargl i un sensibi le
beneficio: al di là del le opinioni tecnico-tattiche, infatti , è
apparso evidente a tutti come negli ultimi due anni D-Wil l
abbia progressivamente smarrito bri l lantezza e confidenza
nei propri mezzi atletici . I l precedente recente di Ray Allen
nell ’estate 201 2 sicuramente lascia ben sperare: chi non
lascia (troppo) ben sperare, nel prossimo futuro, sono ahinoi
i Brooklyn Nets.
Previsione
45-37
16
Post fata resurgo, il ritorno al passato per vivere il
presente
Un ritorno in grande sti le. Questo è quello che spera e si
auspica la Queen City, che riabbraccia gl i Hornets dieci anni
dopo l’ultima apparizione. Le vespe si affacciano alla
stagione 201 4/1 5 con la consapevolezza di essere una delle
mine vaganti ad Est, come la scorsa stagione, con in più
tutto l ’entusiasmo di un pubblico esaltato dalla grande
campagna di promoting e marketing attorno al comeback.
Non bisogna comunque sottovalutare l ’ importanza della
passata stagione, l ’ultima col nomignolo Bobcats, annata
che ha riaccolto i l team di Clifford tra le migl iori 1 6 squadre
della Lega, dopo una cavalcata terminata con 43 successi al
fronte di 39 sconfitte. Assoluti protagonisti di questa prima
apparizione alla postseason dopo tre stagioni nei bassifondi
sono stati Al Jefferson,
lungo arrivato dagli Utah
Jazz nella passata sessione
estiva, ed i l beniamino della
Buzz City Kemba Walker,
nel North Carolina dal 2011 ,
dopo aver guidato i suoi
Huskies al successo nel
torneo NCAA nello stesso
anno. Attorno a loro due,
tanti giocatori di
complemento, a partire
dall ’esplosivo Michael Kidd-
Gilchrist, uno dei migl iori
difensori del panorama
cestistico americano, per
finire su Gerald Henderson
e Josh McRoberts.
L’avventura di Big Al e soci
ai Playoff è durata poco
meno di due settimane, a
causa del cappotto subito
dai poi final isti Miami Heat. Una stagione tutto sommato
positiva, che ha evidenziato i pregi e sottol ineato le pecche
di una squadra giovane ed atletica, capace di adattarsi al la
fi losofia del l ’esordiente coach e di raggiungere l ’obbiettivo
postseason, da molti considerato inarrivabile ad Ottobre
201 3.
Clifford e la difesa, un sistema vincente
Stats don’t l ie. Anche per gl i Hornets, i l motto è valido e
quanto mai attuale. Con l’arrivo in città di un coach esperto
(seppur al la prima esperienza da capo allenatore) come
Steve Clifford, l ’ intensità difensiva è migl iorata, passando in
un solo anno da uno scarto medio di 9.2 punti subiti ad un
accettabile 0.2, con una transizione che ha visto i Bobcats
concedere 97.1 punti rispetto ai 1 02.8 dell ’annata
CHARLOTTE HORNETSAlberto Buffin
Roster
PG: Kemba Walker, Brian Roberts, Jannero Pargo
SG: Lance Stephenson, Gerald Henderson, PJ Hairston,
Gary Neal, Scotty Hopson
SF: Michael Kidd-Gilchrist, Marvin Wil l iams, Jeff Taylor
PF: Cody Zeller, Noah Vonleh
C: Al Jefferson, Bismack Biyombo
Movimenti di mercato
IN: Lance Stephenson, Marvin Wil l iams, Brian Roberts,
Noah Vonleh, PJ Hairston, Scotty Hopson
OUT: Josh McRoberts, Brendan Haywood, Luke Ridnour, DJ
White, Chris Douglas-Roberts
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
17
precedente. In attacco invece, chiare le disposizioni del l ’ex
vice di Stan Van Gundy ad Orlando: gioco semplice,
cercando di cavalcare Al Jefferson spalle a canestro, oppure
cercare una soluzione dalla media distanza sugli scarichi del
frizzante Walker, i l giocatore che gestisce il maggior numero
di pal loni del l ’NBA (1 00.3 possessi, dato più alto del la Lega).
Nonostante i leggeri migl ioramenti, la franchigia del North
Carolina continua ad essere piuttosto mediocre con i piedi
oltre l ’arco, con un 35.1 % in parte giustificato dalla presenza
di elementi come Henderson e Kidd-Gilchrist (la quale
meccanica di tiro è il legale in 66 stati).
Qualcosa è cambiato, qualcosa cambierà: un’estate per
tornare grandi
Durante la offseason, qualcosa si è mosso. La grandezza di
quel qualcosa sceglietela
voi, noi ci mettiamo i nomi:
Lance Stephenson e Noah
Vonleh, entrambi giocatori
molto dinamici, tuttavia
molto differenti . I l prodotto
da Cincinnati , approdato in
città dopo la fumata grigia
per Hayward, si è costruito
i l mercato durante l ’ultima
stagione, mettendo in
mostra tutta la sua
imprevedibi l ità e fantasia
sul parquet. Vonleh, scelto
al la numero 9, è un lungo
che dispone di un buon tiro,
in grado di accoppiarsi con
Jefferson per implementare
la minaccia offensiva
costituita dagli uomini di
Clifford. PJ Hairston è l’altro
volto nuovo arrivato dal
Draft, chiamata piuttosto in sordina rispetto al le reali
potenzial ità offensive del ragazzo. Non male neanche
l’aggiunta di Marvin Wil l iams, innesto che dona esperienza e
fisicità al frontcourt.
Parlando di ciò che è rimasto del vecchio nucleo, non si può
non citare un Cody Zeller che, pagato lo scotto del primo
anno, potrà rendersi davvero uti le come support di Al
Jefferson a rimbalzo, e che dovrà sostituire l ’uscente
McRoberts, pur non avendone la stessa tecnica.
Nel complesso, questi Hornets hanno incrementato le
proprie velleità d’alta classifica, aggiungendo ottimi giocatori
nei punti più del icati . La sensazione è che i playoffs siano
abbondantemente alla portata, con un posto tra le prime sei
ad Est come obbiettivo non irraggiungibi le. Di certo, con
l ’arrivo di Lance in città, ne vedremo delle belle.
Previsione
45 – 37
18
La situazione
Un vecchio adagio NBA recita: “senza un reparto lunghi di
alto l ivel lo, non si vince il titolo”. A Chicago hanno preso
molto sul serio questo detto: per i l prossimo anno si
presentano ai blocchi di partenza con quello che
probabilmente è il reparto lunghi migl iore della lega se si
considerano talento, esperienza, energia e soprattutto
profondità. Ma facciamo prima un passo indietro: negl i ultimi
anni, le stagioni di Chicago sono state legate a doppio fi lo al
destino sportivo della sua stel la, Derrick Rose. I l ciclo di
questa squadra nasce con la scelta di Rose e (due anni
dopo) con l’assunzione dell ’attuale coach, Tom Thibodeau,
che ha lasciato un marchio inconfondibi le nel gioco e nella
difesa della sua squadra. La scalata al la vetta dell ’NBA però
si è interrotta nel 201 2, dove una stagione già diffici le per gl i
infortuni si conclude con la
rottura del legamento crociato
anteriore di Rose, in gara 1
contro Philadelphia.
Da quel giorno sono ormai
passati più di due anni e Rose
non è ancora tornato a
giocare come può fare. La
speranza è che ora sia
tornato per davvero.
Ovviamente il contorno per
Derrick è molto cambiato:
del la squadra di cui lui era
leader sono rimasti pochissimi
elementi e sebbene rimanga
la stel la indiscussa della
squadra, in questi anni si è
consolidata la posizione nella
squadra di Joakim Noah,
arrivato al la sua piena
maturità cestistica, bandiera
dei giocatori tuttofare. Come abbiamo detto, le aspettative
dei Bul ls sono state messe in pausa dopo l’ infortunio di
Rose: nel le ultime due stagioni infatti non hanno avuto la
possibi l ità di arrivare in fondo, ma grazie al carattere della
squadra ed alla estrema organizzazione mostrata nella fase
difensiva, hanno comunque giocato delle stagioni dignitose,
resistendo alla tentazione del tanking. Lo scorso anno, la
corsa dei Bul ls si è fermata al primo turno, contro i più
freschi e attrezzati Washington Wizards. Tuttavia Chicago
ha accumulato ben 48 vittorie nel la regular season,
mostrandosi una squadra diffici le da battere per chiunque,
sebbene ormai da troppo orfana di talento.
Costruzione della squadra
Proprio da questo risultato è partito i l mercato dei Bul ls
CHICAGO BULLSFrancesco Cell inese
Roster
PG: Derrick Rose, Aaron Brooks
SG: Jimmy Butler, Kirk Hinrich, Tony Snell
SF: Mike Dunleavy, Doug McDermott
PF: Pau Gasol, Nikola Mirotic, Cameron Bairstow
C: Joakim Noah, Taj Gibson
Movimenti di mercato
IN: Pau Gasol, Nikola Mirotic, Cameron Bairstow, Doug
McDermott, Aaron Brooks
OUT: Carlos Boozer, Tornike Shengelia, DJ Augustin, Lou
Amundson, Ronnie Brewer, Mike James, Jimmer Fredette
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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201 4: aggiungere talento al la squadra in attesa del rientro a
pieno regime di Rose.
Doug McDermott è un giocatore pronto per avere un impatto
offensivo importante nella NBA, sebbene ci siano dei dubbi
sul la sua tenuta fisica e difensiva, unico motivo per cui è
sceso fino alla undicesima chiamata. Evidentemente
Thibodeau e il suo staff hanno visto in lui un ragazzo adatto
ad inserirsi nel non semplice contesto dei Bul ls: senza
mostrare una buona difesa è escluso che questo coach
conceda minuti importanti , ma allo stesso tempo se si
impegnerà in entrambe le fasi la squadra potrà sopperire
al le sue lacune difensive, inserendo una bocca da fuoco
importante attraverso una chiamata non altissima al draft.
Nella notte del draft è arrivato anche Cameron Bairstow, con
una chiamata alla fine del secondo giro: questo ragazzo (23
anni, centro/ala grande) è un
lottatore nato, ma con un
arsenale discreto anche nella
metà campo offensiva.
Successivamente Bulls hanno
preso parte al Melo-drama di
quest’estate, ma senza
riuscire a convincere la stel la
di NY a spostarsi nel la Windy
City. Hanno quindi virato su
altri obiettivi , fino a
concretizzare l ’affare Gasol,
dopo aver amnistiato Boozer.
Gasol, se motivato a vincere,
può avere ancora un ruolo di
ri l ievo nella rotazione. I l
ricordo lasciato negli ultimi
due anni a Los Angeles non è
molto positivo, ma la caratura
tecnica del giocatore ed il
tornare a giocare in un
contesto vincente potrebbero riportarlo vicino ai l ivel l i che
tutti ricordiamo: probabilmente partirà da PF titolare (da
verificare la compatibi l ità con Noah), ma giocherà anche
abbondanti minuti da centro, in una frontl ine che appare
davvero dutti le e capace di adattarsi al le necessità.
Sicuramente affascinante l ’ idea di avere una coppia di
lunghi intel l igenti e ottimi passatori come Noah e Gasol, che
potrebbero fare la fel icità dei tifosi e degli appassionati in
generale.
Oltre Gasol, è stata firmata la point guard Aaron Brooks ed è
arrivato in NBA il giocatore del Real Madrid Nikola Mirotic, di
cui i Bul ls detenevano i diritti da ben 3 anni. Quest’ultimo si
è immediatamente distinto con delle buone prestazioni di
pre-season, mostrando la facil ità con cui può segnare, la
sua tecnica e la sua atipicità tattica che potrà essere
sfruttata come ulteriore arma dell ’arsenale Bulls.
Prospettive di stagione
Ad oggi sembra mancare un unico tassello a questi Bul ls:
una guardia di buon livel lo. Butler ha preso il posto da
guardia per molto tempo lo scorso anno, ma sarebbe più
efficace nel ruolo di ala piccola: i Bul ls non sono riusciti a
firmare una guardia nonostante i molti nomi accostati al la
franchigia.
In caso non venga effettuato nessun ulteriore movimento di
mercato, la squadra sopperirà a questa mancanza
attraverso una oculata gestione della rotazione: molti dei
giocatori sono in grado di ricoprire più ruol i , e non sarebbe
sorprendente vedere i Bul ls usare questa caratteristica a
loro favore, cambiando continuamente quintetti a seconda
della necessità. La rotazione dipenderà molto da quanto i
giovani Snell e McDermott si dimostreranno pronti:
potrebbero occupare molti minuti negl i spot di
(rispettivamente) guardia e ala piccola, lasciando maggiore
l ibertà a Butler di variare tra i due ruoli . Anche un buon
minutaggio con la coppia Hinrich-Rose in campo è da
valutare seriamente.
Questi Bul ls ripartono da dove si sono fermati nel 201 2: si
punta al titolo, rientrando di diritto nel le squadre meglio
attrezzate per farcela. Le possibi l ità di vittoria sono legate a
doppio fi lo con la salute di Rose, ma battere quattro volte
Chicago ai playoff non sarà un compito agevole per
nessuno. Sarà l ’anno buono per Thibo?
Previsione
56-26
20
La più bollente delle estati
“I ’m coming home”, in queste poche parole è racchiuso il
“quid” di tutta l ’estate 201 4 di Cleveland, che è stata
sicuramente la più bollente di sempre per quanto riguarda il
basket del la città del l ’Ohio. Con quelle parole, l ’undici di
lugl io, LeBron James annunciava il ritorno a casa e che
sarebbe tornato a vestire la maglia numero 23 dei Cavs,
come aveva fatto dalla stagione da rookie fino al 2009/1 0.
Ed è anche grazie al ritorno a casa del figl iol prodigo, sua
maestà King James, che i Cavs quest’estate sono riusciti a
portare a Cleveland un altro All-Star del cal ibro di Kevin
Love, grazie ad una maxi trade, conclusa solo pochi giorni
fa. L’estate dei Cavs, a dir i l vero, era iniziata con un’altra
bella notizia per la dirigenza ed i tifosi, ovvero con la
“vittoria” del la draft lottery, ottenendo così la chiamata
numero uno al Draft NBA 201 4. Con essa i Cavs hanno
scelto Andrew Wiggins, stel la dei Kansas Jayhawks nonché
uno dei migl iori prospetti presentatosi al Draft, poi inserito
nel la trade che ha portato Love nell ’Ohio. Inoltre, i Cavaliers
scelgono Joe Harris, con la 33esima scelta assoluta,
guardia tiratrice dai Virginia Cavaliers.
Ma ancora prima della notte del Draft, i Cavs, desiderosi di
mettersi al le spalle le ultime quattro deludenti stagioni, si
erano resi protagonisti di un’altra scelta che aveva destato
scalpore: i l 20 giugno, infatti , viene annunciato come nuovo
allenatore, David Blatt, fresco vincitore dell ’Euroleague con
il Maccabi Tel Aviv. Già prima dell ’arrivo di James, Wiggins,
Love e tutti gl i altri , questa scelta aveva suscitato forti
discussioni su come Blatt avrebbe fatto giocare i Cavaliers
di I rving e compagni, se avrebbe fatto giocare o meno la
CLEVELAND CAVALIERSAlessandro Olivieri
Roster
PG: Kyrie Irving, Matthew Dellavedova, A.J. PriceSG: Dion Waiters, Joe Harris
SF: LeBron James, Mike Mil ler, James Jones
PF: Kevin Love, Tristan Thompson, Erik Murphy, Louis
Amundson
C: Anderson Varejao, Brendan Haywood, Alex Kirk
Movimenti di mercato
IN: LeBron James, Kevin Love, Mike Mil ler, Brendan
Haywood, James Jones, Erik Murphy, Louis Amundson ,Alex Kirk, Joe Harris
OUT: Andre Wiggins, Anthony Bennett, CJ Miles, Jarrett
Jack, Earl Clark, Luol Deng, Sergej Karasev, Tyler Zeller,
Alonzo Gee, Carrick Felix, Spencer Hawes, Scotty Hopson
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
21
“Princeton offense” come nelle sue squadre in Europa ed
altri dubbi tattici , legati al l ’ inesperienza nel mondo NBA del
coach. Così dopo aver smantel lato buona parte del roster, la
free agency dei Cavs è stata al l ’ insegna della ricerca di
tiratori da affiancare a James, da qui le firme di Mike Mil ler,
tra l ’altro grande amico di King James, e James Jones.
Inoltre, i Cavs stanno cercando di aggiungere al roster i l
migl ior tiratore di tutti i tempi, Ray Allen, nonostante la
concorrenza di Clippers e San Antonio, ed i l veterano
Shawn Marion, per migl iorare la qualità del la second unit.
Ma, come detto, i l colpo dell ’estate, dopo ovviamente la
firma di James, è stata la trade con i T-Wolves per Kevin
Love, nel la quale sono stati coinvolti anche i 76ers. Per
arrivare a Love i Cavs hanno dovuto cedere Wiggins e
Bennett a Minnesota e una prima scelta al prossimo draft
(via Miami), finita a Philadelphia.
Adesso, però, la squadra dell ’Ohio presenta un potenziale
offensivo pressoché infinito con i cannonieri I rving e Waiters
negli spot di guardia, con “l ’androide” come factotum e con
Kevin Love da quattro. Ovviamente i Cavs sono già tra le
favorite per vincere il titolo, potendo disporre di quattro
giocatori dotati di quel talento, a cui vanno aggiunti ottimi
giocatori qual i sono Varejao, Mil ler, Thompson e se
dovessero riuscire a firmarl i anche Allen e Marion.
Altrettanto ovvio è che nello sport non si vince con le
“figurine” e i nomi non bastano a garantire vittorie, per
questo bisognerà vedere come riuscirà a far giocare
assieme questi Cavaliers coach Blatt. E se preoccupa
l’assetto offensivo che il coach deciderà di adottare, poiché
non si può giocare con quattro palloni o con degli uno contro
uno prolungati solo per i l talento degli interpreti a
disposizione, è la difesa il maggiore interrogativo. A coach
Blatt spetta, infatti , l ’arduo compito di imprimere una
mental ità difensiva ad una squadra completamente nuova,
ma non solo, avrà a che fare con giocatori che in passato
non si sono mai contraddistinti per una particolare
propensione al sacrificio difensivo. E anche riguardo ciò,
forse l ’ incognita più grossa è rappresentata dal giocatore col
numero 2 cucito dietro la schiena, sul quale pende una
“dolce” spada di Damocle rappresentata dal contratto da 90
mil ioni di dol lari per i prossimi cinque anni, firmato proprio
quest’estate. I rving dovrà, anzitutto, dimostrare di valere i
soldi che i Cavs hanno deciso di investire su di lui , e per fare
ciò dovrà dimostrare una definitiva maturazione, che segni i l
passaggio da mero realizzatore e attaccante di altissimo
livel lo a campione a tutto tondo, su due lati del campo,
capace di gestire una squadra che lotti per vincere il titolo.
Infine, i l giocatore natio di Melbourne dovrà dimostrare di
saper convivere con altre stel le del suo calibro, di non dover
giocare la stragrande maggioranza dei possessi offensivi
per la sua squadra e di essere in grado di condividere la
leadership con stel le di l ivel lo assoluto quali LeBron James
e Kevin Love. D’altro canto, una simile prova attende anche
questi ultimi, soprattutto Love, che, come Irving, era abituato
a giocare un vasto numero di possessi, mentre per quanto
riguarda King James, per la prima volta in carriera avrà
come compagno di squadra un playmaker di primissimo
livel lo come Irving, e sarà da vedere se riuscirà a giovare di
ciò. I Cavs, inoltre, attendono una maturazione anche da
Waiters, che entra nel suo terzo anno di NBA, e da cui ci si
aspettano grandi cose, visto i l suo immenso talento
offensivo; così come si spera nei migl ioramenti di
Thompson, che al momento è l’unico lungo di un certo
valore a partire dalla panchina dei Cavaliers, e che sarà
chiamato a sostenere diversi minuti anche da centro in
previsione di un quintetto “basso”, in grado di aprire i l
campo.
In conclusione la versione 201 4/1 5 dei Cavaliers si presenta
piena di talento e di grandi giocatori, ma non per questo è
esente da dubbi e da scommesse (da vincere), ma
sicuramente all ’apertura del campionato, sul la carta, si
presenta come una delle assolute favorite per la vittoria
finale.
Previsione
62-20
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SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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Poco più di 3 mesi or sono, i Dallas Mavericks
costringevano i futuri campioni NBA ad un’impensabile
Gara-7, obbligando la serie più spettacolare ed equil ibrata –
per contenuti tecnico-tattici e romanticismo delle storie
personali – di tutti i Playoff 201 4 a risolversi nel fattore
campo dell ’AT&T Center di San Antonio. Nonostante la
disfatta senza storia rimediata al l ’ultimo capitolo del la saga, i
Miracle Mavs non possono ascriversi al la categoria degli
sconfitti : troppo inattese le 49 vittorie conquistate in Regular
Season rispetto al le moribonde aspettative di inizio
stagione, troppo grosso e lungo il fi lo da torcere consegnato
nelle mani dei (troppo) celebrati Spurs al la luce della
successiva passeggiata di salute verso il loro quinto anello
assoluto. Con queste premesse benauguranti ma anche
poco solide, vista l ’anagrafe ormai impietosa nei confronti
dei principal i artefici del
piccolo grande miracolo, la
franchigia campione NBA
2011 si è affacciata al la post-
season con la positività di chi
sa di aver rial lacciato i l fi lo
del discorso interrotto nella
disgraziata stagione
precedente, l ’urgenza di
ottimizzare gli ultimi anni
gloriosi del la bandiera
teutonica e, ultima ma non
meno importante, la
pressione di riscattare alcune
campagne di rafforzamento
deludenti, proseguendo nel
solco tracciato da Monta
Ell is: investimenti mirati ,
sottostimati mediaticamente
ma dall ’ innegabile resa sul
parquet di gioco.
Non fosse stato per l ’addio (forse) inatteso dell ’amato Vince
Carter, protagonista indiscusso dei Miracle Mavs col buzzer-
beater del la redenzione di Gara-3, i l mercato estivo del GM
Donnie Nelson e del caloroso owner Mark Cuban
rasenterebbe, almeno sulla carta, la perfezione assoluta:
l ’ innesto del 26enne Chandler Parsons al posto del 37enne
Shawn Marion, fiore al l ’occhiel lo strappato a suon di mil ioni
di dol lari (45 in 3 anni) ai nuovi rival i Houston Rockets, si
inserisce perfettamente nell ’ idea di gioco di coach Rick
Carl isle, offrendogli freschezza atletica, superba visione di
gioco e invidiabile versati l i tà. Insieme alla sospirata ala
piccola titolare #25 è tornato nella Big D il figl iol prodigo
Tyson Chandler, che con Dirk Nowitzki aveva composto nel
glorioso 2011 una delle coppie di lunghi meglio assortite e
più devastanti del la storia (moderna, ma non solo) del la
DALLAS MAVERICKS
Roster
PG: Raymond Felton, Jameer Nelson, Gal Mekel
SG: Monta Ell is, Devin Harris, Ricky Ledo
SF: Chandler Parsons, Richard Jefferson, Jae Crowder
PF: Dirk Nowitzki, Al Farouq Aminu, Ivan Johnson
C: Tyson Chandler, Brandan Wright, Bernard James
Principali movimenti di mercato
IN: Chandler Parsons, Tyson Chandler, Raymond Felton,
Jameer Nelson
OUT: Josè Calderon, Samuel Dalembert, DeJuan Blair,
Shawn Marion
Shotcharts
Damiano Cembali
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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pallacanestro. Non è chiaro quali siano le condizioni fisiche
dell ’ormai ex centro dei Knicks, vittima di acciacchi
pressoché ininterrotti negl i ultimi 2 anni newyorkesi, ma non
va dimenticato che proprio a Dallas i l Defensive Player Of
The Year 201 2 aveva trovato quella continuità prestazionale
e quella sol idità fisica che gli erano mancate nelle stagioni
precedenti, grazie soprattutto ad un impiego misurato di
appena 28 minuti circa a partita – tutto i l contrario del la
travagliata permanenza nella Grande Mela, quando coach
Mike Woodson sovente gl i faceva scoll inare i 40 minuti
(abbondanti).
A completamento del quintetto titolare, sempre nell ’ambito
della blockbuster trade che ha riportato Tyson Chandler in
Texas in cambio del cecchino iberico Josè Calderon
(33enne con ulteriori 3 anni
di contratto ad oltre 7 mil ioni
di dol lariY) e del centro
haitiano Samuel Dalembert,
è approdato a Dallas anche
Raymond Felton, diventato
ormai sinonimo di una forma
a dir poco precaria. I l
playmaker classe ’84
costituisce senza dubbio una
delle sfide più affascinanti
del la prossima stagione:
detto che ci troviamo di
fronte ad un giocatore che ha
dimostrato di avere capacità
adeguate a calcare un
parquet NBA, ma che troppo
spesso è stato condizionato
da notevoli difficoltà di
ambientamento umano e
tattico, toccherà a coach
Rick Carl isle rigenerarlo
mentalmente e metterlo in condizioni di rendere al meglio
del le proprie possibi l ità, le quali peraltro si sposano
perfettamente col credo cestistico del suo allenatore,
essendo fondato in maniera imprescindibi le sul
fondamentale (del la conduzione) del pick and rol l .
Non per scetticismo né come alternativa diretta, i Dallas
Mavericks hanno fatto letteralmente incetta di point guard,
prolungando per altri 4 anni i l legame ormai sanguigno con
Devin Harris, ringiovanito e micidiale nel le inedite vesti di
settimo uomo durante la serie coi San Antonio Spurs, ed
accogliendo a braccia spalancate l ’ex capitano degli
Orlando Magic Jameer Nelson, emigrato dalla Florida dopo
1 0 anni di onorata e apprezzata permanenza. Alla base di
questa inusuale abbondanza, un’idea stuzzicante:
rimpiazzare lo scoring punch di Vince Carter e la pericolosità
perimetrale di Josè Calderon con una rotazione a 4 in
backcourt, in maniera tale da avere sempre leve fresche,
minutaggi contenuti , altri ritmi e la possibi l ità di accoppiare
un attaccante puro nel ruolo di guardia (i l titolare Monta
Ell is, i l nuovo sesto uomo Devin Harris) ad un tiratore
efficace nel ruolo di playmaker (i l titolare Raymond Felton, i l
settimo uomo Jameer Nelson) senza soffrire di prevedibi l ità,
essendo tutti e 4 perfettamente in grado di assumere
indifferentemente entrambi gl i incarichi (di conduzione del
pick and rol l o di tiratore sul perimetro).
Naturalmente non si doveva trascurare nemmeno l’attitudine
difensiva di Vince Carter, in grado di disimpegnarsi non
soltanto come guardia ma anche come ala piccola, andando
a costituire un mismatch spesso ostico per i l coaching staff
avversario. A questo scopo ecco allora arrivare Al-Farouq
Aminu, ala piccola nigeriana classe ’90 dalle potenzial ità e
dalle assonanze Marionesche: eccellente interscambiabil ità
fra spot 3 e 4 a seconda delle esigenze tattiche, promettente
prestanza fisica, consueta aggressività a rimbalzo ed
un’efficienza offensiva tradizionalmente elevata, frutto di
letture attente e nessuna pretesa personalistica. Alla luce
dello sfortunato infortunio che ha fatto saltare l ’approdo di
Rashard Lewis, l ’ex ala piccola dei New Orleans Pelicans
sarà un chiavistel lo difensivo del quale coach Carl isle potrà
disporre a suo piacimento contro gl i straordinari (e
numerosi) esterni che popolano la Western Conference.
Dopodiché, come sempre, toccherà proprio a quest’ultimo
prendere posto dietro la cattedra ed iniziare l ’ennesima
lezione di alchimia applicata al la pal lacanestro. Dallas non è
una piazza pubblicizzata e i Mavericks non hanno stel le del
marketing né idol i del web: semplicemente, sono una
squadra di pal lacanestro che gioca (molto bene) a
pallacanestro. Anno scorso, nonostante le pause mental i del
centro titolare, una panchina sostanzialmente nul la a parte
Vinsanity (Devin Harris out fino a marzo), un backcourt
difensivamente insostenibi le e una varietà offensiva l imitata
ai duetti firmati Dirk Nowitzki-Monta Ell is, le vittorie sono
state 49 e la resistenza all ’armata neroargento ha tenuto
fino al settimo giorno: se gl i infortuni daranno tregua
specialmente a Tyson Chandler, mirare alle 55 vittorie e alle
Western Conference Semifinals è ben più di una
ragionevole ambizione.
Previsione
56-26
26
Denver Nuggets – “Bisogna non cambiare niente per
cambiare tutto”
Accostare la parola “fal l imento” al la città di Denver, potrà far
storcere qualche naso, ma di certo non rappresenta una
definizione tanto lontana dalla realtà. Già, perché l’ultima
volta che i Nuggets non avevano centrato i Playoffs, Juwan
Howard era il loro migl ior real izzatore, Junior Harrington era
la point-guard titolare e Nene Hilario era il secondo migl ior
prospetto dietro solo a Nik’oloz Tskit’ ishvi l i , giocatore che
abbiamo visto in quel di Treviso e che, per la cronaca,
avrebbe poi portato i suoi talenti (modesti per la verità) negli
Emirati Arabi. Certo, guai a paragonare i Nuggets d’inizio
mil lennio a quell i del lo scorso anno, dato che, se di
fal l imento abbiamo parlato, dobbiamo sempre fare dei
distinguo. La stagione da poco conclusa con 36 vittorie,
deve essere
in parte
giustificata
dall ’assenza
di tre pedine
fondamental i
– Danilo
Gall inari, J .J.
Hickson e
Nate
Robinson –
fuori per la
rottura del
legamento
crociato.
Un problema
che a Denver
non hanno è
la mancanza
di giocatori
talentuosi
nel la metà
campo offensiva, ed è proprio per questo che, stando alle
dichiarazione di Coach Shaw, si attendeva l’arrivo di
qualche difensore e di qualche veterano pronto a portare la
giusta mental ità in uno spogliatoio che, accanto al talento,
non nasconde una buona dose di leggerezza. A quanto pare
il migl ior difensore della franchigia è stato i l G.M. Tim
Connelly che ha deciso di mantenere lo status quo, e di
puntare tutto sul recupero degli infortunati. I l colpo a cui
Connelly sta lavorando più alacremente, è però l ’estensione
del contratto proposto a Faried che, stando alle medie di
Marzo e Apri le (20 punti e 11 rimbalzi) e al le ottime
prestazioni di questi giorni con il Team USA,
rappresenterebbe un’ottima base di partenza per costruire
una squadra da Playoff.
DENVER NUGGETSPasquale Russoli l lo
Roster
PG: Ty Lawson, Nate Robinson, Erick Green
SG: Arron Afflalo, Randy Foye, Gary Harris
SF: Danilo Gall inari, Wilson Chandler, Quincy Mil ler
PF: Kenneth Faried, Darrel l Arthur
C: J.J. Hickson, JaVale McGee, Timofey Mozgov, Jusuf
Nurkic
Movimenti di mercato
IN: Arron Afflalo, Gary Harris, Erick Green, Jusuf Nurkic
OUT: Aaron Brooks, Anthony Randolph, Jan Vasely, Evan
Fournier
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
27
Ancora più complesso risulta essere il capitolo Draft, dal
momento che i Nuggets hanno mandato il vincitore del
“Wooden Player of the Year Award”, Doug McDermott
(selezionato con l’undicesima scelta) ed Anthony Randolph
ai Chicago Bulls in cambio delle pick numero 1 6 e 1 9.
Soltanto i l tempo potrà dirci se la trade imbastita da
Connelly meriti fischi o applausi, fatto sta che la scelta in
quelle posizioni di due giocatori come Jusuf Nurkic e Gary
Harris rimane una soluzione interessante. Punto di forza del
bosniaco Nurkic è senza dubbio una buona mobil ità sotto
canestro, qualche dubbio viene invece dalle capacità del
giocatore di difendere contro centri ben più atletici di quel l i
presenti nel l ’Adriatic League. Con la scelta numero 1 9,
invece i Nuggets sembrano aver fatto un mezzo colpo
portando a casa il talentino di Michigan State, Gary Harris.
Si tratta del
giocatore
perfetto da
inserire in un
contesto
come quello
di Denver, un
ottimo
tiratore, con
uno dei QI
cestistici
migl iori
del l ’ intera
classe Draft
di quest’anno,
senza
contare uno
spirito di
sacrificio
inconsueto
per la
categoria e
buone capacità difensive. E’ un giocatore in divenire, che
negli ultimi due anni a Michigan State ha migl iorato di molto
i l suo gioco interno. Malgrado in molti gl i imputassero uno
sti le di gioco poco spettacolare, i l suo bigl ietto da visita ai
Nuggets è stata una prestazione da 33 punti e 6 rimbalzi
nel la Summer League.
Nonostante la campagna di rafforzamento del roster sia
stata blanda, un rinforzo c’è pur stato. L’unico movimento
degno di nota è il ritorno nella Mile-High City del figl iol
prodigo Arron Afflalo, in cambio, i Nuggets hanno ceduto ai
Magic Evan Fournier e i diritti del rookie Roy Devyn Marble.
Malgrado Fournier abbia mostrato netti migl ioramenti
rispetto al la stagione da rookie, l ’arrivo di Afflalo potrebbe
rappresentare un vero e proprio colpo se la missione
dichiarata di Brian Shaw di farlo ritornare ad essere l ’ottimo
difensore che era stato ad inizio carriera, venga compiuta. A
completare il roster è da segnalare l ’arrivo di Erick Green,
prodotto di Virginia Tech, arrivato lo scorso anno a Denver
nella trade che ha portato Rudy Gobert ai Jazz. Nell ’ultima
stagione abbiamo potuto vedere la point guard di Inglewood
sfiorare il sogno di riportare la Mens Sana Siena sul tetto
d’I tal ia, per lui una buona stagione da 1 0.8 punti di media
con i toscani.
In definitiva, i l Draft, per quanto controverso, crediamo
possa ritenersi funzionale al progetto, con la scelta di un
lungo di prospettiva e di una guardia che sappia far bene
entrambe le fasi del gioco, senza dimenticare la cessione
del contratto di Anthony Randoph che, seppur non troppo
oneroso ($1 .898.300), rappresentava uno spreco soprattutto
in rapporto al rendimento del giocatore stesso. L’affare
Afflalo, come le scelte al Draft, vanno sempre lette in
relazione alle l inee guida dettate dalla proprietà di non
alterare drasticamente il gruppo dei giocatori a roster. Ed è
proprio da questo punto di vista che ci si attende il definitivo
salto di qualità da Danilo Gall inari, giocatore che per
caratteristiche umane e tecniche potrebbe davvero
diventare il leader di una squadra senza guida dai tempi
del la coppia Bil lups-Anthony. Con la consacrazione di questi
giorni di Faried e la presenza sotto canestro di un giocatore
affidabile come J.J. Hickson, convince il pacchetto guardie
che potrebbe attestarsi come uno dei più prol ifici del la lega.
Lawson mantiene da almeno tre anni una media superiore
ai 1 6 punti per partita, mentre i l suo backup Nate Robinson,
ha già fatto vedere ai Bul ls di essere un giocatore fin troppo
umorale, ma anche in grado di vincere da solo. Un
contributo importante verrà dalla panca che oltre al già citato
Robinson, potrà contare su Randy Foye, Wilson Chandler,
Timofey Mozgov e JaVale McGee.
Insomma, i numeri per fare bene ci sono tutti , ma
ovviamente, per ritornare la squadra di due stagioni fa,
quel la del le 57 vittorie, manca un difensore come Andre
Iguodala; è però altrettanto vero che questi Nuggets sono
una squadra altrettanto profonda con almeno un ricambio di
valore per ruolo. Quello che possiamo fare è metterci
comodi e vedere cosa Coach Shaw riuscirà a fare con un
anno di esperienza in più ed una squadra finalmente al
completo. Forse quota 57 vittorie rappresenta un’utopia,
oppure forse in quel di Denver la corsa all ’oro è appena
cominciata.
Previsione
48-34
28
La situazione
Motor city, MotownY e subito vengono in mente i Bad Boys
alla fine degli anni ottanta, o la scoppiettante squadra
capitanata da Bil lups che nel 2004 aveva sbaragliato tutti
vincendo un anello più che meritato.
Alla base di queste squadre c’era un progetto , un ‘idea di
base e l’abi l ità di mettere i tassell i giusti nel posto giusto.
Tutto ciò sembra però mancare nei Pistons delle ultime
stagioni, chiaro anche per via del fatto che negli ultimi anni
la dirigenza è riuscita a costruire una frontcourt di tutto
rispetto e che in pochi possono vantare, ma che non è
riuscita ad accendere la miccia per fare davvero esplodere
questi talenti e soprattutto per farl i coesistere.
Detroit ha così chiuso la stagione 201 3-201 4 con un record
di 29 vittorie a fronte di 53 sconfitte risultando la quinta
peggior franchigia in
tutta la Eastern
Conference e quella
che doveva essere una
stagione di ri lancio è
risultata invece essere
una lenta ed
inesorabile campagna
verso la deriva.
A fare le spese di
questa stagione
fal l imentare è stato
coach Cheeks che non
è appunto riuscito a far
coesistere un trio di
lunghi sol ido e di
impatto come
Drummond, Monroe e
Smith.
Un sistema di gioco
prevedibi le , la
mancanza di ordine ed
idee chiare sono stati al la base del fal l imento di Detroit.
La confusione su chi doveva ricoprire i l ruolo di centro o ala
grande titolare ha reso ancora più polverosa ed
inconcludente questa situazione.
Si attendeva anche una stagione da super per Josh Smith, i l
quale, nei concetti , avrebbe dovuto essere il leader
indiscusso e marcatore determinante, ma l’exploit non c’è
stato e Smith ha messo a segno una stagione da 1 6 punti di
media e 6 rimbalzi.
Durante l ’estate Detroit è anche riuscita a fare peggio
perdendo l’ottima guardia Rodney Stuckey che ha deciso di
accasarsi con i Pacers lasciando così un vuoto che la
dirigenza ha cercato di colmare con l’acquisto del veterano
Caron Butler che potrà alternarsi ne ruolo di SF e SG ma
Lorenzo Costa
Roster
PG: Brandon Jennings, D.J.Augustin, Wil l Bynum, Spencer
Dinwiddie
SG: Kentavious Caldwell-Pope, Jodie Meeks
SF: Josh Smith, Caron Butler, Kyle Singler, Luigi Datome
PF: Greg Monroe, Charl ie Vil lanueva, Jonas Jerebko,
Cartier Martin, Tony Mitchell
C: Andre Drummond, Aaron Gray
Principali movimenti di mercato
IN: Cartier Martin, Aaron Gray, D.J. Augustin, Caron Butler,
Jodie Meeks
OUT: Rodney Stuckey, Peyton Silva
Shotcharts
DETROIT PISTONS
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
29
che però ha strappato un contratto pesante da 4,5 mil ioni di
dol lari .
Detroit è andata anche molto vicino a perdere Monroe che
nel frattempo ha deciso di accettare la Qualifying Offer , per
un importo di circa 5.5 mil ioni di dol lari e che lo porterà ad
essere Unrestricted Free Agent al la fine della prossima
stagione, ala grande che negli ultimi anni ha avuto un
apporto costante di 1 5 punti e 9 rimbalzi di media.
Anche questo però è un indice di pigrizia per la quale la
dirigenza di Detroit deve recitare i l Mea Culpa. Scambiare
Monroe per, uno su tutti , Bledsoe in rottura con i Suns
sarebbe potuta essere una scelta vincente che avrebbe
portato nuovi stimoli per la prossima stagione ed un ottimo
equil ibrio di atletismo ed efficacia tra i reparti .
Piani per il futuro
Non è però tutto da
buttare in casa
Pistons.
Molti cambiamenti
positivi sono avvenuti
durante la Off-season,
segno che finalmente
si vuole invertire la
rotta con i passi giusti .
Al timone è stato
innestato un coach di
esperienza come Stan
Van Gundy che è stato
capace di portare
Orlando alle final i NBA
nel 2009 ed importante
anche per via della
profonda conoscenza
del gioco e per i l
rapporto che riesce ad
instaurare con i
giocatori.
Se Van Gundy riuscirà a gestire i lunghi, a creare giochi
adatti al le caratteristiche atletiche delle guardie nel roster ed
a dare leadership e grinta a Smith e soci , Detroit potrebbe
anche essere una sorpresa nella stagione che è ormai al le
porte.
L’ innesto del carismatico coach non è stato l ’unico
cambiamento apportato nella stanza dei bottoni in casa
Pistons, l ’ intero staff di assistant coach è stato cambiato e
spiccano tra gl i altri gl i arrivi del l ’eterno Tim Hardaway e di
Malik Allen i qual i dovranno portare una ventata di aria
fresca con la loro esperienza diretta sul campo.
Ci si aspetta un ulteriore salto di qualità da parte di
Drummond, centro con una solidità come pochi nel la NBA e
che unisce un basket muscolare ad una tecnica in costante
crescita che lo ha portato a raddoppiare le sue cifre rispetto
al la stagione 201 2-201 3 scrivendo a referto una doppia
doppia di media (1 3 punti e 1 3 rimbalzi).
Al la squadra dell ’anno scorso sono stati poi aggiunti innesti
qual i D.J. Augustin che viene da una buona annata in quel
di Chicago e che potrà essere una valida alternativa a
Brandon Jennings il quale è chiamato ad una stagione
importante nella quale dovrà dimostrare di poter tenere il
timone di una barca troppo a lungo tempestata nella scorsa
stagione.
Jodie Meeks porta con se l’esperienza maturata ad LA nella
quale è riuscito a raddoppiare le cifre portandosi ad una
media di oltre 1 5 punti a partita.
Mentre Cartier Martin è reduce da una buona stagione con
gli Hawks e sarà chiamato a rendere più profonda la
panchina dei Pistons fornendo un’alternativa a Jerebko e
Monroe nel ruolo di PF.
La speranza è che , oltre a trovare un’identità , questa
squadra possa maturare in modo coeso e perchè no,
trovare in giocatori poco uti l izzati l ’anno scorso, uno su tutti
i l nostro Datome, una valida alternativa per fare ruotare in
modo più efficace un roster che ha bisogno di ol iare i
meccanismi e gl i innesti .
Visto i l l ivel lo generale nella Eastern Conference potrebbe
non essere così impossibi le raggiungere i playoff, ma questo
solo al netto di far sbocciare e coesistere i talenti di questa
squadra e riportare una mental ità vincente.
Previsione
40-42
30
FIRED MARK JACKSON, HIRED STEVE KERR. SARÁ LA
STAGIONE DELLA SVOLTA?
Dopo che Curry, a 8 secondi dal la fine di gara 7 sbaglia la
tripla del -1 e Chris Paul prende il rimbalzo, subisce fal lo e
fa 2/2 dalla lunetta, regalando ai suoi Clippers due possessi
di vantaggio e sostanzialmente l ’accesso al secondo turno
dei playoff, l ’espressione di Mark Jackson è davvero diffici le
da decifrare. Da un lato c’è, com’è ovvio che sia, la forte
delusione per l ’el iminazione dalla post-season; dal l ’altro c’è
l ’orgoglio. L’orgoglio di aver portato i Clippers, squadra con il
migl ior playmaker della lega, con un back-court di tutto
rispetto e con un signor al lenatore a gara 7, giocando tutta
la serie senza il centro titolare, Bogut, out per infortunio. Di
certo nella mente di Mark Jackson non balenava nemmeno
l’ idea che di l ì a pochi giorni non sarebbe stato più
l ’al lenatore dei Golden State
Warriors. Un’idea che non balenava
nemmeno nella testa di Curry,
leader tecnico ed emotivo della
squadra, che alla domanda sul
possibi le esonero del suo allenatore
ha risposto che “sarebbe uno
schock se Jackson il prossimo anno
non fosse l’al lenatore”. A questo
punto, tutti pensavano che la
dirigenza avrebbe concesso una
terza possibi l ità al coach nativo di
New York. Invece, 3 giorni dopo, la
dirigenza annuncia l ’esonero di
Jackson, affidando la panchina a
Steve Kerr, che il 1 4 maggio firma
un contratto quinquennale. Steve
Kerr che è alla sua prima
esperienza da allenatore, dopo aver
trascorso gli ultimi anni a fare il
commentatore delle partite NBA per
TNT.
THOMPSON E LEE RESTANO, LOVE NON ARRIVA.
MERCATO PRATICAMENTE PASSIVO
E’ stato i l tormentone dell ’estate: “dove va Kevin Love?”
All ’ inizio si pensava potesse trasferirsi sul la Baia, in uno
scambio che portasse Lee, Barnes e Thompson a
Minnesota. Alla fine non se n’è fatto nul la e Love si è
trasferito in Ohio, ai Cleveland Cavaliers di Lebron James.
Troppo forte i l richiamo di non dividere Curry e Thompson.
Troppo forte i l richiamo di lasciare i due “Splash Brothers”
nel le sapienti mani di Kerr, uno dei migl iori shooter al l-time.
Anche David Lee è rimasto ad Oakland, nonostante i l suo
poco atletismo e le sue mediocri prestazioni difensive
abbiano portato tanti tifosi dei Warriors a chiederne la
cessione. Saltato lo scambio con i Wolves, i Warriors hanno
GOLDEN STATE WARRIORSGiuseppe Verri l lo
Roster
PG: Stephen Curry, Shaun Livingston, Nemanja Nedovic
SG: Klay Thompson, Jordan Crawford, Brandon Rush,
Leandro Barbosa
SF: Andre Iguodala, Harrison Barnes, Draymond Green
PF: David Lee, Marreese Speights
C: Andrew Bogut, Festus Ezeli , Ognjen Kuzmic
Movimenti di mercato
IN: Shaun Livingston, Brandon Rush, Leandro Barbosa
OUT: Hilton Armstrong
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
31
operato poco sul mercato. Sono arrivati solo due piccoli che
possano far rifiatare Curry e Thompson, ovvero Barbosa e
Livingston, che peraltro inizierà la sua stagione ai box per
via di un infortunio.
TUTTO NELLE MANI DI CURRY. SPERANDO CHE
BOGUT NON STIA SEMPRE IN INFERMERIA
Quando hai l ’unico playmaker che nella Lega può
giocarsela con Chris Paul e Tony Parker come migl iore della
lega nel ruolo, non puoi fare altro che costruirgl i una
squadra intorno. In regia Curry è meravigl ioso, ha una
capacità di lettura dell ’attacco spaventosa. Sa costruirsi tiri
dal nul la e sa essere un grandissimo passatore.
Difensivamente non è un top della lega, ma riesce
comunque a dare una mano alla squadra grazie al la sua
innata capacità di leggere in
anticipo le l inee di passaggio.
Discorso diverso per Bogut, centro
austral iano arrivato ai Warriors nel
201 2, dopo una trade con i
Milwaukee Bucks, che l’avevano
selezionato con la prima scelta
assoluta al draft del 2005. In due
stagioni e mezzo a Golden State,
gioca solo 99 partite, saltandone
praticamente la metà. Se
quest’anno riuscisse a restare
integro, soprattutto nella post-
season, i Warriors entrerebbero
automaticamente nel novero delle
squadre favorite per la vittoria
finale.
Oltre a Curry e Bogut, in quintetto
base partiranno Thompson,
Iguodala e Lee. Tanta difesa,
pericolosità offensiva e costanza,
sono qualità che rappresentano il punto di forza di
Thompson e Iguodala. Lee, dal canto suo, porterà la sua
pericolosità dai 3-4 metri e la sua bravura nel catturare
rimbalzi sia in difesa che in attacco. Come già detto, la
panchina è stata al lungata ulteriormente con gli innesti di
Barbosa e Livingston. In questo modo i Warriors avranno
numerosi ricambi nel reparto piccoli . Gl i unici dubbi sorgono
nel reparto lunghi. Se Bogut dovesse essere ancora una
volta vittima di infortuni, gl i unici giocatori che Steve Kerr
potrebbe schierare da centro sarebbero Festus Ezeli e
Marreese Speights, non propriamente due centri dominanti ,
specialmente in post season. A meno che Kerr non voglia
giocare con la small-bal l , schierando Lee da 5. Abbastanza
improbabile, vista la scarsa attitudine difensiva e
intimidatoria del l ’ala grande ex New York Knicks. Le
certezze della stagione saranno due: con gli Splash
Brothers, specialmente Curry, non ci si annoia mai:
sicuramente i Warriors saranno una delle squadre più
divertenti da guardare dell ’ intera lega; inoltre l ’Oracle Arena
sarà il sol ito inferno per gl i avversari ci andrà a giocare sul la
baia. Vedremo se Steve Kerr, assecondando il gioco
dinamico e spettacolare dei suoi uomini e sfruttando
l’entusiasmo dei tifosi, saprà guidarl i al le Finals o se, come il
suo predecessore Jackson, vedrà il cammino della sua
squadra interrompersi prima.
Previsione
51 -31
32
Per aspera ad astra
Dopo un uscita dai Playoff piuttosto deludente e un
altrettanto deludente mercato estivo i Rockets si trovano a
dover fare il punto della situazione.
La sconfitta contro Portland in gara 6 ha fatto capire che a
questi Rockets qualcosa ancora non va a livel lo
organizzativo e tattico. I l GM Morey si era già espresso a
riguardo “abbiamo bisogno di una terza stel la”. In molti
speravano che quella stel la potesse essere Chandler
Parsons ma, nonostante una buona stagione, i l suo
rendimento non può essere assimilato a quello di una stel la
per carenze puramente tecnico/tattiche. Fatta queste
considerazione Morey, consapevole del rischio, si è giocata
la carta Melo-Bosh in quest’estate di fol l i scambi. Purtroppo
com’è ben noto le cose non sono andate come sperato;
Anthony ha snobbato la squadra preferendo un più lauto
stipendio e le promesse di un vecchio campione come Phil
Jackson; Bosh, ormai giocatore realizzato e con più di un
anello ad un dito, ha preferito i l caldo cl ima delle spiagge di
Miami e i suoi VIP party.
“Houston abbiamo un problema”
Per avere la possibi l ità di firmare una delle due stel le i
Rockets hanno ceduto molti assets, tra i più noti Asik e Lin,
finendo col perdere anche Chandler Parsons molto sicuro
dei suoi mezzi e pretenzioso nel volere un super contratto.
Alla fine non è stata pareggiata l ’offerta di Dallas che
scommette forte sul ragazzo e risponde allo smacco subito
durante la campagna acquisti estiva 201 2 con Howard.
Prospettive future.
HOUSTON ROCKETSFabrizio Sabatini
Roster
PG: Patrick Beverly, Isaiah Canaan, Ish Smith
SG: James Harden, Troy Daniels, Jason Terry, Nick
Johnson
SF: Trevor Ariza, Kostas Papanikolaou, Francisco Garcia,
Jeff Adrien
PF: Terrence Jones, Donatas Motiejunas, Josh Powell ,
Robert Covington, Tarik Black
C: Dwight Howard, Clint Capela, Joey Dorsey
Movimenti di mercato
IN: Trevor Ariza, Jason Terry, Kostas Papanikolaou, Tarik
Black, Nick Johnson, Clin Capela, Joey Dorsey, Jeff Adrien ,Ish Smith
OUT: Jeremy Lin, Chandler Parsons, Omer Asik
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
33
Dopo questa serie di avvenimenti che hanno portato
al l ’ ingaggio di Trevor Ariza, Jason Terry e qualche altro
nome secondario (i l rookie atletico Johnson) oltre al la
conferma dell ’eroe dei playoff Daniels la situazione in quel di
Houston è incerta. Da una parte abbiamo sicuramente un
roster che può fare molto bene, con innesti intel l igenti e
poco costosi; dal l ’altra abbiamo ancora la mancanza di un
vero centro dalla panchina e la pochezza difensiva della
formula di gioco adottata da coach McHale e peggio
interpretata da James Harden. Probabile che ancora di più
quest’anno si tenterà di accentrare il gioco sul duo “H and
H” (Harden-Howard), potenzialmente inarrestabil i soprattutto
in fase di pick’n’rol l . Verranno seguiti da molto vicino e con
grandi speranze i tanti giocatori a roster con nomi ancora
non altisonanti come Beverly, Jones, Motiejunas, Daniels,
Canaan, sperando in una “breakout season” usando un
termine da yankee, ovvero una stagione sorprendente e
inaspettata.
Per quanto concerne il coach McHale confermato anche
quest’anno alla guida dalla compagine di Houston, si
lavorerà sul la fluidità del gioco e sugli schemi difensivi.
Ancora si aspettano notizie sul l ’ ingaggio di un nuovo
assistente per gl i schemi difensivi dopo il l icenziamento di
Dean Cooper e la delusione di non essere riusciti ad
ingaggiare i l neo coach dei Nets Lionel Holl ins che tanto
aveva dato alla sua ex squadra, i Grizzl ies. Se anche
quest’anno dovessero continuare i problemi difensivi e ne
risultasse una prematura uscita al primo turno è probabile
che la sedia del coach incomincerebbe a diventare rovente.
Anche da considerare un ipotetica trade durante l ’anno in
corso per tentare di portare a Houston Rondo o aspettare la
prossima stagione per tentare qualche Free Agent
importante .
Sicuramente sarà una stagione di transizione/ riconferme.
Diffici le fare meglio del l ’anno scorso con questo nuovo
roster ma le sorprese potrebbero arrivare. Una chimica di
squadra migl iore, i l sempre verde duo di Harden e Howard
(che non scordiamoci sono tra i primi 1 0 giocatori del la
lega), una difesa ri-organizzata, insomma le possibi l ità sono
concrete. Bisognerà fare anche i conti con la sempre
diffici l issima Western Conference, vera bestia nera ogni
anno di più. Ritroviamo gli immortal i Spurs, dei Dallas
completamente rinnovati con un coach eccezionale come
Carl isle, i New Orleans Pelicans dell ’astro nascente Davis e
le altre solite note come OKC, Clippers, Blazers, ecc.
Non sarà facile ma Houston ha tutte le carte in tavola per
proporre ancora basket vincente ad alti l ivel l i .
Realisticamente non arriverà in finale ma chissà se Morey
non riuscirà a portare quel giocatore capace di aprire i l
campo e se il dinamic duo di Houston non riesca a
realizzare quello che la franchigia texana va sperando dal
1 994-95 quando Hakeem e soci sol levarono il Larry O’Brien
Trophy. Di tempo ancora ne hanno, i contratti del le due
stel le dovrebbero scadere nel 201 6 ed il nucleo è quello per
un gran team, aspettiamoci grandi cose da questi Rockets!
Countdown: 3Y2Y1YLift Off!
Previsione
52-30
34
Difficile brillare senza una stella
Mattina del 2 agosto 201 4.
Siamo in piena estate, periodo in cui sol itamente più che
alla NBA, che è sostanzialmente in stand by se non per
qualche notizia di mercato, si pensa al mare e alle vacanze.
Non quest’anno. Quest’anno ci sono i Mondial i in Spagna,
Team USA prima dell ’ inizio del la manifestazione è
impegnato, come sempre, in gare di esibizioni ed
amichevoli . Nel la notte si era tenuto a Las Vegas lo USA
Basketball Showcase, classico incontro tra i primi
selezionati statunitensi che vengono divisi in due squadre,
“Blue Team” e “White Team”. Mi trovo in macchina, accendo
il telefono e mi connetto ad internet per vedere il risultato
della partita e mi accorgo che i Social Network sono
impazziti a causa di una shoccante notizia: Paul George
durante lo Showcase
ha subito un tremendo
infortunio, riportando
una gravissima frattura
di tibia e perone. In
poche parole, la
gamba destra si è
spezzata in due.
Immagini orribi l i ,
compagni e tifosi
sconvolti , tanti gl i
auguri di pronta
guarigione provenienti
da tutto i l mondo della
pallacanestro. George
ha già rassicurato tutti
dicendo che tornerà
prima possibi le più
deciso e forte di prima,
ma, nonostante ciò, i l
tempo in cui dovrà
stare lontano dai campi
da basket sarà tutt’altro che breve.
Brutta notizia per Team USA, pessima per gl i Indiana
Pacers.
In una conferenza dopo l’ infortunio di George, l ’Head Coach
Frank Vogel e i l President of Basketball Operations Larry
Bird hanno affermato che i Pacers, nonostante questa
terribi le notizia che inevitabilmente avrà un peso sulla loro
prossima stagione (Bird ha detto chiaramente: “We’re not
going to replace Paul. You just can’t replace Paul George”),
non hanno nessuna intenzione di tankare e accontentarsi di
un anno di transizione ma, anzi, vogl iono raggiungere gli
obbiettivi prefissati , tra cui guadagnarsi un posto ai Playoffs.
Cosa aspettarsi questa stagione dagli Indiana Pacers?
Considerando la non elevatissima competitività ad Est, se
INDIANA PACERSDavide Banchini
Roster
PG: George Hil l , C.J. Watson, Donald Sloan
SG: C.J. Miles, Rodney Stuckey, Rasual Butler
SF: Paul George*, Chris Copeland, Solomon Hil l , Damjan
Rudez
PF: David West, Luis Scola, Lavoy Allen
C: Roy Hibbert, Ian Mahinmi, Shayne Whittington
*Paul George non giocherà per l ’ intera stagione causa
infortunio.
Movimenti di mercato
IN: C.J. Miles, Rodney Stuckey, Damjan Rudez, Shayne
Whittington
OUT: Lance Stephenson, Evan Turner
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
35
l ’obbiettivo dei Playoffs potrebbe essere sempre alla portata
nonostante l ’assenza della loro stel la (Paul George l’anno
scorso viaggiava a 21 .7 punti , 6.8 rimbalzi e 3.5 assist di
media) e l ’ importantissima perdita di Lance Stephenson
accasatosi a Charlotte, a quale altro traguardo potrebbe
puntare la squadra di Indianapolis?
Lo scorso anno i ragazzi di coach Vogel hanno vissuto
un’annata molto particolare.
Nella prima parte della stagione i Pacers erano la principale
forza ad Est, prima dell ’Al l-Star break il loro record era
assolutamente positivo (40 – 1 2), lasciando credere a tutti
che l ’anno in cui avrebbero battuto i Miami Heat in finale di
conference per approdare alle Finals era finalmente giunto.
I fatti hanno fatto ricredere tutti e dopo la pausa la squadra
ha iniziato a faticare:
sono arrivate una
serie di L che nessuno
fino a poco tempo
prima si sarebbe mai
aspettato.
Le difficoltà in campo
erano chiaramente
visibi l i , sembravano
essere saltate
completamente alcune
meccaniche di gioco
all ’ improvviso, in
maniera
incomprensibi le ai più,
probabilmente anche
agli stessi Pacers, che
non sono mai stati in
grado di recuperare la
bri l lantezza di inizio
Regular Season.
Alla fine, nonostante
tutto, sono riusciti a chiudere primi nel la Eastern Conference
(merito anche di alcune sconfitte nel la fase finale degli Heat)
ma giunti ai Playoffs hanno faticato terribi lmente ed il loro
cammino si è concluso dove si era concluso anche l’anno
precedente, convincendo però molto meno e deludendo
tutte le aspettative che avevano creato loro stessi ad inizio
anno.
Vincono soffrendo terribi lmente al primo turno con gli
Hawks, vincono al secondo turno tutt’altro che facilmente
con i Wizards e vengono battuti ancora una volta in finale di
conference (nonostante i l fattore campo a loro favore) dagli
Heat 4 a 2, che però l ’anno prima erano riusciti a portare a
gara 7, addirittura senza fattore campo.
Non è facile pronosticare quale sarà il destino dei Pacers
nella stagione che sta per arrivare, ma più che guardare ai
risultati , al le vittorie ed ai numeri, a mio parere Indiana dovrà
in un certo senso sfruttare l ’assenza di Paul George,
percorrendo un progetto a lungo termine, creando un
ambiente con la giusta mental ità, inserendo nel sistema i
nuovi arrivati – come CJ Miles e Rodney Stuckey che
potrebbero rivelarsi due importanti prese – e provando a
restaurare la vecchia chimica che li aveva portati tanto in
alto, così da farsi ritrovare pronti ed in forma quando la loro
stel la sarà in grado di tornare, speriamo tutti noi
appassionati di basket nel la migl ior forma possibi le.
Previsione
40-42
36
Come può una franchigia toccare il punto più alto e più
basso della sua storia nel la stessa stagione? Puoi se sul la
maglia hai cucito la scritta Clippers. Nel giro di un paio di
settimane i Clippers sono riusciti a terminare con il record
più alto nella storia del la franchigia, 57-25, raggiungere per
la seconda volta in 3 anni i l secondo turno dei playoff e si
sono visti bannare a vita i l proprietario del la franchigia, da
David Silver in persona. La stagione 201 3-1 4 inizia quindi
sotto i l segno di un nuovo proprietario, quel Steve Ballmer
ex CEO Microsoft che porta al la franchigia un patrimonio
stimato in 20 mil iardi, e speriamo una nuova fi losofia. Non
che il “buon” Sterl ing non avesse fatto le cose in grande
negli ultimi anni, ma l’attitudine vincente non si compra.
Dopo anni di mediocrità e una nuova rinascita i Clippers
forse hanno la possibi l ità di fare i l salto di qualità verso la
vittoria. Forse.
Perché a
differenza della
compagine
gial loviola, questi
Cl ippers
sembrano
vincolati
dal l ’ investimento
fatto lo scorso
anno su Chris
Paul. I l futuro
prossimo della
squadra è legato
ai 1 07 mil ioni di
$ spalmati su 5
anni (ne
mancano 4) che
ha siglato l ’ex
Hornets 1 2 mesi
fa. Infatti
quest’anno non
è bastato l ’ innesto di Doc Rivers in panchina, né i netti
migl ioramenti di Blake Griffin e DeAndre Jordan, né un
supporting cast mai così completo per superare almeno il
secondo turno di playoff. E i l dito ricade comprensibi lmente
su colui che dovrebbe far fare questo step alla squadra e
che invece – a seguito dell ’ennesimo guaio fisico – ha
fornito prestazioni sotto i l par.
Questo non vuol dire che il suo contributo sia stato vano. Ha
chiuso comunque con 1 9.8 punti e 1 0.3 assist ma a larghi
tratti in questi playoff è sembrato la spalla di Blake Griffin e
non viceversa. E se il primo ha le carte per dominare a certi
l ivel l i i l secondo ancora no. Negli ultimi 3 anni i Cl ippers
hanno cercato la chiave per fare strada nei playoff anche e
soprattutto lontano dal nucleo portante della squadra. I l
LOS ANGELES CLIPPERSManuel Tracia
Roster
PG: Chris Paul, Jordan Farmar
SG: JJ Redick, Jamal Crawford, Reggie Bullock, C.J. Wilcox
SF: Matt Barnes, Hedo Torkoglu, Chris Douglas-Roberts
PF: Blake Griffin, Glen Davis, Ekpe Udoh
C: DeAndre Jordan, Spencer Hawes
Movimenti di mercato
IN: Jordan Farmar, Spencer Hawes, Ekpe Udoh , C.J.WilcoxOUT: Ryan Holl ins, Darren Coll ison, Jared Dudley, Danny
Granger, Wil l ie Green
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
37
supporting cast è sempre stato di buon livel lo ma non si è
mai dato continuità a questo progetto. Dopo l’ottima prova in
post season di Kenyon Martin e Reggie Evans – a loro va
grande merito per i l passaggio al secondo turno visto gl i
spaesati Griffin e Jordan- 3 anni fa i due non furono
rinnovati, non trovando però grosse garanzie in rotazione
l’anno seguente. Né Lamar Odom né Turiaf erano giocatori
in grado di dare un buon contributo in post season e infatti
l ’avventura si arenò al primo turno. L’anno scorso i Clips
tornarono a fare ottime scelte a l ivel lo di panchina pescando
dal mazzo ad anno in corso Danny Granger in uscita dai
Pacers e Glen Davis in rotta con i Magic. Ma soprattutto i l
jol ly Coll ison che dopo il disastro di Dallas ritrovo fiducia e fu
un cambio di Chris Paul perfetto. Tutti giocatori che hanno
dato una grossa mano e tutti giocatori che quest’estate sono
finiti altrove.
Riusciranno i
nuovi innesti a
dare la
profondità
richiesta per
affrontare la
temibi le western
conference?
Jordan Farmar
in uscita dai
cugini Lakers è
una bella presa.
Sa dirigere il
gioco con
esperienza e ha
un buon tiro
dalla distanza.
E’ una scelta in
leggera
controtendenza
rispetto ai vari Bledsoe e Coll ison degli ultimi anni ma in
coppia con Jamal Crawford potrebbe funzionare alla grande.
Avrà meno palla in mano di quello a cui è abituato ma il suo
43.8% da 3 punti può essere letale in tandem con Crawford.
Un’altra bella, ma criticata, presa è quella di Spencer
Hawes. Un lungo con le sue mani può allargare benissimo
l’area, ma sembra anche l’unica cosa che è in grado di fare.
5 mil ioni per un lungo tiratore sembrano troppi, soprattutto
se l’alternativa ai titolari è rappresentata dall ’acerbo Ekpe
Udoh.
La coppia non sembra avere l ’attitudine giusta per coprire le
spalle agl i starter, seppure le qualità del primo non si
discutono. In questo senso la conferma di Glen Davis può
essere importante. Non per i l valore del giocatore in
generale ma per completezza di reparto che va a formare,
che pare comunque migl iorato. Fa storcere il naso la scelta
di non provare a dare una chance al giovane Serbo Miroslav
Radulj ica che ha ben figurato agli ultimi Mondial i di basket e
che era arrivato in estate via trade dai Bucks. Importanti
saranno anche gli ulteriori migl ioramenti degl i starter. Griffin
è sul la via del la maturazione e ai playoff ha giocato 2-3
partite di una completezza spettacolare, trascinando di peso
i suoi al la vittoria. E DeAndre Jordan ha dimostrato sotto la
guida di Doc Rivers un impatto difensivo di tutto rispetto. Ma
il loro contributo in post season dovrà essere sempre
maggiore per provare a superare squadre come i Thunder o
gli Spurs.
Qualche indecisione per i l momento anche sul versante
esterni. Fal l ito l ’esperimenti Dudley, tagl iato a sorpresa
Delfino (era nel pacchetto Dudley per Udoh-Radulj ica dai
Bucks) e lasciato partire Granger verso Miami, l ’unica
alternativa al la modesta coppia Barnes-Turkoglu ad oggi è
rappresentato da quel Chris Douglas-Roberts, passato
qualche anno fa da Bologna, che non ha mai trovato una
vera occasione per dimostrare il suo presunto valore NBA.
Di sicuro il ruolo dal fal l imento Butler resta un po’ i l punto
debole dei cal iforniani.
Insomma questi Cl ippers al netto di ulteriori migl ioramenti
del la coppia Griffin-Jordan, di una tenuta fisica eccellente di
Chris Paul e di una gestione migl iore del progetto da parte
di Doc Rivers, non sembrano poter fare molta (più) strada.
Tra squadre rodate come Thunder e Spurs, e squadre con
margini di crescita come Rockets, Blazers e Warriors una
riconferma al secondo turno dei playoff sarebbe un
traguardo importante. Ma non abbastanza per le ambizioni
di questa squadra.
Previsione
58-24
38
Come si riparte dalla peggiore annata di una delle più
gloriose franchigie del la storia del sport professionistico a
stel le e strisce? Non è sicuramente facile. La prima stagione
dopo la morte dello storico proprietario Jerry Buss è stata
irta di difficoltà ma non priva di una logica strategia al le
spalle. Infatti persa ogni speranza di gloria a breve termine
con la perdita di Howard – volato a Houston – e al grave
infortunio di Kobe Bryant, i fratel l i Buss insieme allo storico
GM Kupchak hanno cercato di navigare a vista firmando
contratti ragionevoli e di breve durata. La strategia era di
avere ad ogni free agency abbastanza libertà salariale per
provare a raggiungere un nome importante sul mercato, con
un primo obiettivo nel mirino: Kevin Love. Quel Love che
però da qualche settimana è volato a Cleveland alla corte di
LeBron James.
Quindi
aspettando
i contratti in
scadenza
la prossima
estate
(Henry e
Nash) si è
proseguito
su questa
strada
anche per i l
201 4-1 5
rinnovando
Jordan Hil l
con team
option dopo
il primo
anno e
acquisito
Ed Davis
con un
annuale con opzione giocatore sul secondo anno. L’unico
investimento a lungo termine è stato i l prolungamento
quadriennale di Nick Young che sembrerebbe un contratto
sproporzionato oggi, ma potrebbe avere molto più senso tra
un paio d’anni dovesse alzarsi dal la panchina di una
squadra da playoff.
Se da una parte la dirigenza ha cercato una sempre
maggiore flessibi l ità finanziaria, dal l ’altra parte negli scorsi
mesi ha rinnovato Kobe Bryant con un clamoroso biennale
da 48 mil ioni di dol lari che di fatto l imita fortemente ogni
movimento in entrata. È vero che le speranze di affiancare
una stel la a Bryant sono labil i e che il contratto sembra una
buona uscita in un periodo di transizione della squadra, ma
è anche vero che con questa mossa hanno tradito lo spirito
con il quale hanno affrontato l ’ultimo biennio mettendo
LOS ANGELES LAKERSManuel Tracia
Roster
PG: Jeremy Lin, Steve Nash, Jordan Clarkson
SG: Kobe Bryant, Nick Young
SF: Wesley Johnson, Xavier Henry
PF: Carlos Boozer, Jul ius Randle, Ed Davis, Ryan Kelly
C: Jordan Hil l , Robert Sacre
Movimenti di mercato
IN: Jeremy Lin, Ed Davis, Carlos Boozer, Jul ius Randle,Jordan ClarksonOUT: Chris Kaman, Pau Gasol, Jordan Farmar
Marshon Brooks, Jodie Meeks, Kant Bazemore, Kendall
Marshall
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
39
quindi in dubbio la lungimiranza strategica evidenziata
prima.
L’aggiunta di due buoni comprimari come il lanciato Jeremy
Lin e il navigato Carlos Boozer sono stati accolti dal la
dirigenza come due innesti importanti . I l problema è che
sono due innesti nominal i , soprattutto se si parla del
portoricano che è una firma fuori tempo massimo. L’ex Jazz
non sposta gl i equil ibri in NBA dai tempi del duo con Deron
Wil l iams e ai Bul ls negli ultimi tempi è parso uno dei
giocatori più sopravvalutati ed inconsistenti sul panorama,
tanto da essere stato rimpiazzato a Chicago dal decaduto
Pau Gasol proprio in uscita dai Lakers. I l play californiano
invece è sicuramente un upgrade nel ruolo e un solido
starter NBA, ma anche qui c’è più entusiasmo per quello
che rappresenta che per i l giocatore in sé che di fatto non
garantisce
un salto di
qualità
globale
incredibi le.
E’ questo
forse il
segreto di
questi
Lakers e la
loro “forza”
del l ’ultima
tornata di
free
agency.
Aver dato
l ’ i l lusione
all ’ambient
e che si
stesse
lavorando
per avere un team competitivo con due nomi (se pur
diversamente) importanti , e dal l ’altra parte mantenere una
buona flessibi l ità a breve termine. Infatti i l prossimo giugno i
Lakers potrebbero avere a libro paga solamente 4 giocatori
per un totale di 35 mil ioni di dol lari . Ma la firma di Bryant
blocca qualunque pianificazione sensata per almeno 2 anni,
preparando l’assalto a Kevin Durant nel 201 6.
In questo scenario spicca la scelta del rookie da Kentucky
Jul ius Randle. L’ex Wildcat infatti è i l ponte naturale tra i due
cicl i . Già NBA ready per accumulare minuti e ad avere un
buon impatto sul la squadra ma giovane abbastanza per
essere una base da cui ripartire e che garantisca speranza
per un futuro incerto. Buon lavoro fatto nel settore lunghi
oltre a Randle. Infatti le firme di Hil l e Ed Davis rendono la
rotazione dei gial loviola molto interessante anche se i
contratti dei due differiscono di molto. Se da una parte l ’ex
Grizzl ies è stato firmato a meno di un mil ione – è per inciso
una ottima presa – per l ’ex Knicks e Rockets i mil ioni annui
saranno ben 9. I l giocatore è stato uno dei pochi nel l ’ultimo
biennio a mostrare fame agonistica e a dare una
dimensione difensiva alla squadra e nonostante i l contratto
abbia una team option dopo appena un anno, 9 mil ioni per
un giocatore injury prone sembrano troppi. Al netto degli
infortuni e della possibi l ità salariale di tenerlo a quelle cifre è
comunque una valida riconferma.
L’ultimo innesto degno di nota arriva dalla panchina. Un
uscente D’Antoni lascia spazio ad una vecchia gloria
gial loviola, Byron Scott. L’ex Cavs arriva da una avventura
impegnativa e senza successo in Ohio. Sedotto e
abbandonato da LeBron James prima di volare a South
Beach, si è ritrovato a gestire una squadra giovane e allo
sbando, nel mezzo di un progetto di cui non faceva parte. I l
classico uomo sbagliato nel momento sbagliato. A LA dovrà
di nuovo gestire una situazione delicata, di una squadra non
abituata a restare fuori da certi palcoscenici. E’ stata da
molti criticato i l tempismo della scelta del nuovo allenatore,
arrivato solamente a fine lugl io quando i nomi caldi si erano
già tutti accasati. A ben vedere invece sembra una scelta in
l inea con l’attuale pensiero della famigl ia Buss. In un
momento diffici le di transizione non è l’al lenatore a fare la
differenza, quindi la decisione è stata presa in un secondo
momento e doveva necessariamente essere subordinata
al la costruzione della squadra tra free agency e draft e non,
come verosimilmente accade nelle altre franchigie,
viceversa. Perché l’obiettivo primario è, come detto, avere
spazio di manovra, non cercare di essere competitivi . E in
questa ottica la scelta di un al lenatore così legato alla storia
Lakers non è sbagliata. Almeno non quanto l ’ennesimo
pluriennale dopo quell i dati a Mike Brown (esonerato dopo 1
anno) e D’Antoni (esonerato dopo 2).
Per i l resto i l futuro immediato non sembra roseo. L’unica
nota positiva è che non sono state prese decisioni a lungo
termine, ma in questi anni con il nuovo CBA sembra ci sia
solo un modo per arrivare al successo: pianificando e
costruendo la squadra dal basso, con scelte accurate in
sede draft e scouting internazionale di l ivel lo. E questo staff
non sembra abbia le capacità per fare queste cose. Potrà da
solo i l fascino gial loviola riportare ai fasti questa franchigia?
I l ritorno del Mamba e una squadra in generale più concreta
porteranno qualche vittoria in più del lo scorso anno. Ma la
Western Conference non è un bel posto dove boccheggiare.
Per noi faranno meglio del lo scorso anno, al netto di
infortuni chiave, ma con la competitività di questa costa non
credo aggiungeranno più di 1 0 vittorie rispetto al lo scorso
anno.
Previsione
37-45
40
TRUST ME
Da quando i Memphis Grizzl ies sono i Memphis Grizzl ies
nessuno ha mai avuto troppa fiducia in in loro ed hanno
sempre dovuto navigare contro la corrente dei detrattori.
Prima la trade di Pau Gasol, poi quel la di Rudy Gay, poi la
dipartita di Lionel l Hol l ins; ogni volta che la squadra si
affaccia fra le grandi squadre NBA, qualche evento fa
ritornare i mil le dubbi sugl i orsi di Memphis. La qualità
migl iore della franchigia però è usare la “malafede” degli
addetti ai lavori per lavorare duro e con moltissima umiltà.
Per l ’anno che si appresta a iniziare penso che dare fiducia
a Marc Gasol e compagni sia doveroso.
IT’S THE SAME OLD STORY
Dopo la scadenza di Coach Holl ins le incertezze
piombarono sulla franchigia del
Tennessee per i l mancato rinnovo e
a sua volta andarono a caricarsi
sul le spalle di Dave Joerger, i l quale
era alla prima vera esperienza da
Head Coach. Al cl ima che era
andato a crearsi, i Grizzl ies hanno
risposto con una stagione molto
positiva, che andò a confermare
l’ottimo lavoro fatto l ’anno
precedente e palesava il valore del
roster, del la coesione del gruppo e
soprattutto dell ’al lenatore. I l
carattere difensivo che ha
caratterizzato l ’era di Holl ins sul la
panchina di Memphis è stato
confermato e si sono visti
migl ioramenti visibi l i sul l ’altra metà
campo, dove la squadra faceva
sicuramente più fatica. In fase
offensiva il lavoro di Joerger è stato
ottimo ed è riuscito a superare la
parziale mancanza di Marc Gasol, i l quale è sempre stato i l
perno dell ’attacco e assicurava un rendimento (in termini di
prestazioni) pressoché sicuro. L’ impronta del coach si è
vista soprattutto nelle prestazioni di Mike Conley il quale è
riuscito nel diffici le obiettivo di aumentare punti segnati (con
più possessi) senza far diminuire l ’efficienza e la PG di
Memphis inoltre si è riconfermato un ottimo passatore,
riducendo ulteriormente le palle perse per partita.
FOREVER YOUNG
Nella prossima stagione però vedremo, probabilmente, una
squadra più forte o comunque con più frecce al proprio arco.
Ad una base solida e rodata si aggiunge Vince Carter, i l
quale, dato per morto troppo presto, sembra vivere una
seconda giovinezza. L’ex Dallas arriva ai Memphis Grizzl ies
MEMPHIS GRIZZLIESLuigi Stocco
Roster
PG: Mike Conley, Beno Udrih, Nick Calathes
SG:Courtney Lee, Tony Allen, Jordan Adams, Patrick
Christopher
SF: Tayshaun Prince, Vince Carter, Quincy Pondexter
PF: Zach Randolph, Jon Leuer, Jarnel l Stokes
C: Marc Gasol, Kosta Koufos
Movimenti di mercato
IN: Vince Carter, Jordan Adams, Jarnel l StokesOUT: Ed Davis, Darius Morris, Mike Mil ler
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
41
alla sua diciassettesima stagione in NBA, sul l ’orlo dei 38
anni. Vista in quest’ottica, l ’aggiunta di Vincesanity sembra
una cosa di poco conto ma c’è molto di più. I l nativo della
Florida infatti viene da tre stagioni a Dallas, dove è riuscito a
ritrovare l ’ integrità fisica (7 partite saltate in 3 anni) e nuovi
compiti a l ivel lo tattico. Alla corte di Carl isle, Carter si è
mosso benissimo indossando i panni del sesto uomo e del
leader della second unit. Con un ruolo diverso da quello
svolto per tutta la carriera, l ’ex Air-Canada, è stata una delle
basi sul la quale si è appoggiata la squadra di Cuban e
sicuramente sarà lo sesso per i Memphis Grizzl ies.
THE FUTURE IS UNWRITTEN
La squadra di Joerger, al lo stesso modo di quella di Holl ins,
ha due grossi problemi: la panchina e la produzione
realizzativa degli esterni. Vince
Carter si inserisce con questo
obiettivo: migl iorare l ’uno e anche
l’altro. Ovviamente sarebbe
pretenzioso pensare che con un
solo innesto si riesca a porre
rimedio a questo tipo di problemi ma
è sicuro che parzialmente ci si
possa riuscire. I l ruolo di Carter è
molto delicato e serve soprattutto
per portare punti veloci dal la
panchina oltre che una dose di
esperienza (ad alti l ivel l i) che non
guasta mai, soprattutto per una
squadra con l’obbligo e l’ambizione
di fare strada ai Playoffs. Joerger
potrà disporre, a seconda delle
situazioni, di differenti disposizioni
tattiche nel backcourt ma
probabilmente confermerà le
gerarchie dell ’anno scorso,
preferendo iniziare le partite i l
terzetto Conley-Lee-Prince; a partita in corso, molto
probabilmente, verranno inseriti Tony Allen e Carter con il
primo schierato con l’ intento di al leggerire i compiti difensivi
del neo Grizzl ies per facil itarne l ’efficienza offensiva. Per un
aggiunta importante si prospettano due situazioni poco
confortanti per la franchigia del Tennessee: Marc Gasol e
Mike Conley. I l catalano è stato impegnato nel Mondiale
FIBA di Basket ed è arrivato ai quarti di finale del torneo,
potrebbe aver bisogno di rifiatare più spesso sia durante le
partite sia durante la stagione, per arrivare alla postseason
in condizioni ottimali . In l inea teorica la soluzione Memphis
ce l’ha già in casa e si chiama Kosta Koufos. Dall ’ex Denver
Nuggets ci si aspetta, in questo senso, un incremento di
minutaggio importante (attorno ai 20 minuti a partita e forse
di più), per i motivi sopracitati e soprattutto a convincere
tutto l ’ambiente di meritare quel minutaggio. Per Mike
Conley invece il problema è meno risolvibi le: i Memphis
Grizzl ies non hanno un backup degno e dalla partenza di
Bayless (a Febbraio della scorsa stagione) Joerger ha
dovuto fare gl i scongiuri per la salute fisica del loro starter e
soprattutto cercare soluzioni alternative per creare gioco
quando siede in panchina la PG titolare. In alcune situazioni
può essere una soluzione al problema Vince Carter ma
sicuramente non è una situazione cavalcabile ogni volta che
manca Conley.
L’obiettivo, secondo me, per la franchigia del Tennessee è
quello di riuscire a risparmiare le energie in vista della Post
Season per poi rendere nel modo migl iore quando la
tensione e la posta in palio aumenta I l gioco proposto dai
Grizzl ies infatti è ottimale per i Playoffs: predil igono un
attacco a metà campo, propongono una difesa coriacea e
sono capaci di abbassare i ritmi anche di squadre molto più
atletiche. I l rovescio della medaglia è che mantenere un
gioco di quel tipo per 82 partite è logorante sia dal punto di
vista fisico sia da quello mentale, richiedendo un livel lo di
concentrazione altissimo. A conti fatti , penso che sarebbe
opportuno perdere qualche partita in più durante la stagione
regolar, con lo scopo di arrivare più freschi ai Playoffs.
Previsione
55-27
42
Life without LeBron
Perdere il migl iore giocatore al mondo può provocare diversi
effetti col lateral i qual i ansia, panico, depressione, istinti
suicidi: fastidiosi sintomi che si presentano al paziente una
volta preso coscienza dell ’accaduto.
Chiunque avrebbe subito un contraccolpo psicologico
devastante ma non questi Miami Heat, non Pat Riley. Spinto
da una sconfinata ambizione ha messo a segno colpi di
ri l ievo garantendosi i servigi di Josh McRoberts, rivelazione
degli “archiviati” Charlotte Bobcats nella passata stagione,
perfetto da 4 come complemento di Chris Bosh il quale
ormai ha spostato i suoi talenti al la posizione di centro,
ideale nella pallacanestro di Coach Spo. Luol Deng è il
sostituto di James, naturalmente lungi da Spoelstra chiedere
al giocatore britannico la produzione
del 4 volte MVP, considerata la
situazione di mercato Deng è sembrato
essere il giocatore più adatto a
occupare il posto di 3 titolare portando
in dote una discreta capacità
realizzativa, ottime doti di difensore:
efficacia al servizio del la squadra. Colpi
secondari ma che contribuiscono alla
ripresa di questi Heat sono Danny
Granger e Reggie Wil l iams i quali
donano nuova linfa vitale al reparto
tiratori orfano di eccellenti nomi: Ray
Allen, Shane Battier e James Jones. La
lottery non ha portato un vero
migl ioramento, la scelta del campione
NCAA Shabazz Napier è stata
leggermente (per usare un eufemismo)
influenzata dall ’alto gradimento di
James la cui dipartita sembra lasciare
molti dubbi sul prodotto da UConn e
sulla sua reale uti l i tà in una squadra
quantomeno ben assortita al la posizione di playmaker con
un Chalmers in cerca di rivalsa e un Norris Cole in costante
ascesa nelle gerarchie di Spoelstra. Incerta l ’abi l ità di Napier
di poter creare per la squadra da 1 , troppo deficitario
difensivamente come guardia tiratrice nonostante le ottime
capacità nel movimento senza palla. Shannon Brown, da
mesi in cerca di una squadra, ottiene una chance come
play/guardia di riserva: a lui i l compito di uscire dalla
panchina e portare quella esplosività e atletismo che negli
ultimi Playoff è tanto mancata a questi Heat, colpevoli di
un’età media troppo avanzata e di una panchina
impalpabile, annichi l iti da degli Spurs semplicemente
superiori sotto ogni possibi le aspetto cestistico e psicofisico.
La mental ità del la squadra non sembra essere cambiata:
buoni giocatori circondano le due stel le rimaste le quali
MIAMI HEATFrancesco Vaccarel la
Roster
PG: Mario Chalmers, Norris Cole, Shabazz Napier
SG: Dwyane Wade, Reggie Wil l iams, Shannon Brown, Tyler
Johnson, Andre Dawkins
SF: Luol Deng, Danny Granger, Shawne Wil l iams, James
Ennis
PF: Josh McRoberts, Udonis Haslem, Khem Birch
C: Chris Bosh, Chris Andersen, Justin Hamilton
Movimenti di Mercato
IN: Dwyane Wade, Chris Bosh, Mario Chalmers, Josh
McRoberts, Danny Granger, Luol Deng, Shabazz Napier,
Shawne Wil l iams, Reggie Wil l iams, Shannon Brown.
OUT: LeBron James ,Shane Battier, Ray Allen, James
Jones, Rashard Lewis.
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
43
dovranno inevitabilmente raccogliere l ’onerosa eredità di
King James.
Reality kicks in
Sulla carta i l roster sembra essere vario e discretamente
assortito intorno a Wade e Bosh per una squadra orfana di
LeBron James ma è qui che la scomoda realtà sgomita e
cerca di farsi spazio, come in un affol lato centro
commerciale di una domenica pomeriggio, nei pensieri
ambiziosi degl i Heat riuscendo a portare alla luce lacune e
limitazioni non troppo nascoste. I Miami Heat sono una
squadra incompleta in molti reparti : quel lo degli esterni è
povero di ricambi e se Deng non dovesse funzionare (come
accaduto in Cleveland) i l backup è un Granger lontano dagli
splendori di Indiana e limitato fisicamente (46 partite su 1 64
negli ultimi due anni), molte incognite
aleggiano sul la squadra: in un mercato
castrato dal contrattone offerto a Bosh
si è puntato molto su giocatori poco
presenti in NBA negli ultimi mesi o anni
quali Reggie Wil l iams, Shawn Wil l iams
e Shannon Brown il quale potrebbe
offrire i l contributo sopracitato o essere
una scommessa persa, poche
sicurezze e tanti punti interrogativi
sol itamente culminano in stagioni
mediocri.
Non è ancora stato fatto un nome,
volutamente. I l giocatore più atteso
dalla prossima stagione è anche il
punto interrogativo più grande ed è lui
ad essere l ’ago della bi lancia tra una
stagione nell ’ombra o una piena di
soddisfazioni: Dwyane Wade.
Resilienza
E’ di nuovo lui l ’uomo franchigia, molti
potranno dire che non ha mai smesso di esserlo, sul campo
era quello con il numero 6. Nei cuori dei più tenaci tifosi
questo avvicendamento non è mai avvenuto e lo sappiamo.
La presenza di Bosh è fondamentale, a differenza di Wade
lui è un punto fermo (fisicamente e tecnicamente) ma si sa
che le domande e i punti interrogativi suscitano curiosità e
attendono solo delle risposte.
Incerto è se le sue fragil i ginocchia riusciranno a sopportare
il peso di metà franchigia sul le spalle, i l logoramento delle
82 partite di stagione. Gli Heat non potranno permettersi di
concedere il riposo di cui ha potuto beneficiare Wade
all ’ombra di LeBron, quest’ultimo offriva protezione dentro e
fuori dal campo permettendo al compagno fraterno di poter
riprendere fiato e far riposare le ginocchia nel corso di una
partita o dell ’ intera stagione nonché nascondere le eventual i
l imitazioni offensive di Dwyane quali le serate carenti al tiro
e quelle in cui i l corpo sospendeva anticipatamente le
trasmissioni poiché incapace di sostenere il ritmo partita.
Wade è chiamato a un riscatto, a una rinascita fisica, un
rimodellamento del suo gioco alle l imitazioni del suo corpo
opera dell ’ “Undefeated Father Time”. Un importante ruolo
giocheranno le motivazioni del l ’uomo, la sfida a distanza
con LeBron, la voglia di dimostrare a lui e al mondo intero di
essere in grado di trascinare la squadra verso lidi migl iori di
quel l i finora prospettati . La più grande dimostrazione di forza
e resil ienza Wade la deve a sé stesso, i l suo fisico avrà
l ’ultima parola a riguardo. Tanta è la voglia di riscatto e di
tornare vero protagonista. Scomodiamo il grande Rudy
Tomjanovich e la sua immortale frase: “Don’t ever
underestimate the heart of a champion”.
Troppi “se” affol lano questa squadra e questo articolo,
questi nuovi Heat probabilmente sono la squadra con il più
grande potenziale upside: se le scommesse Granger,
Wil l iams, Brown, Napier si riveleranno vincenti e le due
stel le potranno riscattarsi dimostrando di poter bri l lare
nonostante l ’assenza di LeBron è possibi le predire un terzo
piazzamento. Se i punti interrogativi di cui tanto si è
discusso si confermeranno tal i , se i l decl ino di Wade non
accennerà a fermarsi e se Bosh non riuscisse a raccogliere
la gravosa eredità offensiva di James questi Heat
potrebbero discendere nel Limbo del settimo o ottavo posto,
disputare i Playoff e sperare in una quantomeno onorevole
uscita al primo turno.
“In medio stat virtus” proclamava Orazio, vedremo.
Previsione
49-33
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SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
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46
Milwaukee Bucks: “Lascia dormire i l futuro come merita: se
lo svegli prima del tempo, otterrai un presente assonnato.”
Franz Kafka
La peggiore franchigia del la passata stagione si presenta
alla grigl ia di partenza come una delle squadre più intriganti
e futuribi l i , ma al tempo stesso non pretenziose del
panorama NBA. Durante l ’offseason ci sono stati alcuni
significativi cambiamenti: la dirigenza ha dato il ben servito a
coach Drew per poter così offrire un contratto a Jason Kidd;
hanno firmato il secondo migl ior assistman della scorsa
stagione, Kendall Marshall ; ma soprattutto con la seconda
scelta dello scorso draft si sono assicurati i servigi del
giocatore più NBA-ready tra i rookie, Jabari Parker, ala di
Duke, nonché il principale candidato al ROY, Wiggins
permettendo. Sui Bucks di quest’anno ci sono poche
certezze tranne che sarà diffici le far
peggio dell ’anno scorso.
Analizzando il roster di quest’anno la
prima cosa che di cui ci accorgiamo è
quanto sia diffici le proporre un starting
five fisso, a parte per la posizione di
play e centro che dovrebbero essere di
diritto affidate a Knight e Sanders, i
restanti tre ruol i sono un’incognita.
Jabari Parker è un 3 che si può però
adattare a giocare sotto le plance come
ala grande, lo stesso Kidd ha detto che
lo vede bene anche in quel ruolo; poi
bisogna anche pensare al giovane
diciannovenne Giannis
Antetokounmpo, aka “the Greek
Freak”, uno dei più positivi nel la
passata stagione, che può giocare sia
da 2 che da 3 indifferentemente, senza
poi dimenticare il suggestivo
esperimento provato in Summer League dove è stato
schierato anche come point guard, diffici le, ma non
impossibi le che succeda anche durante la RS, rendendo
arduo l’eventuale accoppiamento difensivo per la squadra
avversaria.
Nel roster c’è anche un altro giocatore che ambisce ad
essere la guardia titolare, e almeno guardando il payrol l
dovrebbe esserlo, stiamo ovviamente parlando di O.J. Mayo
(8M), croce e delizia di ogni al lenatore, talento proporzionale
solo al la discontinuità, potrebbe essere una delle ultime
occasioni da titolare. Nel ruolo di ala grande le alternative
sono tante partendo dal sophemore ex Tar Heel Henson,
Kris Middleton e anche I lyasova con il suo pesante contratto
(8M). Jason Kidd ha senza ombra di dubbio innumerevoli
MILWAUKEE BUCKSFederico Roma
Roster
PG: Brandon Knight, Nate Wolters, Jerryd Bayless, Kendall
Marshall
SG: Giannis Antetokounmpo, O.J. Mayo, Jared Dudley
SF: Jabari Parker, Chris Wright, Damien Ingl is
PF: Ersan I lyasova, John Henson, Khris Middleton, Johnny
O’Bryant I I I
C: Larry Sanders, Zaza Pachulia
Movimenti di mercato
IN: Jared Dudley, Jerryd Bayless, Kendall Marshall , JabariParker, Damien Ingl isOUT: Jeff Adrien, Ekpe Udoh, Marquis Daniels, Carlos
Delfino, Miroslav Radulj ica
Shotcharts
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47
valide alternative, può giocare sia uno small bal l che mettere
in campo giocatori tutti sopra i 6’ 8’’ . A mio parere il quintetto
più intrigante sarebbe Knight – Antetokounmpo – Parker –
Henson – Sanders.
La cosa che più stupisce analizzando i giocatori è che la
maggior parte di loro sono molto giovani e ben 9 sotto i 25
anni, questo può essere sia un vantaggio che uno
svantaggio, senza ombra di dubbio i l talento e l’atletismo ci
sono, ma spesso non basta e servirebbe più esperienza,
qualche veterano che potesse fare da chioccia ai più giovani
sarebbe servito come il pane. Non bisogna neanche
dimenticare che anche Kidd è solo al secondo anno come
allenatore, nonostante la lunga carriera da giocatore,
potrebbe essere problematico il passaggio da una squadra
allestita per “vincere”, con molti
giocatori pronti a sparare le ultime
cartucce, come i Nets, a questi giovani
ed inesperti Bucks.
Fondamentale per i l buon proseguo
della stagione sarà l ’apporto sotto le
plance del venticinquenne Larry
Sanders, solo 23 partite nel la seconda
stagione, i l big man è fondamentale
negli equil ibri in particolar modo
difensivi, con lui in campo la squadra
concede molti meno punti, basti
ricordare che due stagioni fa era nella
l izza dei pretendenti al titolo di DOY.
Tanto le speranze difensive
passeranno dai rimbalzi, stoppate e
tagl iafuori del centro di Virginia
Commonwealth, così quelle offensive
saranno determinate dalle prestazioni
del giovane Blue Devil , è raro che a
fine stagione il migl ior scorer sia un
rookie, ma è molto probabile che in casa Bucks succederà
ciò, se c’è una cosa che il giovane mormone non ha mai
trovato diffici le fare tanto a Duke così come nella Summer
League è segnare in tutti i modi, basti pensare che quando
era alla corte di coach K era spesso paragonato a Carmelo
Anthony, non mi sorprenderei se mettesse diversi ventel l i
nel suo primo anno. Mentre nel periodo di transizione o se
dovesse scontrarsi con l ’ormai famoso “rookie wall” i l peso
dell ’attacco potrebbe essere anche portato da Brandon
Knight, Kidd potrebbe infatti affidare la regia a Marshall e
Bayless o saltuariamente a Wolters, senza dimenticare le
doti di playmaking del greco.
A proposito di Antetokounmpo, è impossibi le analizzare
questa squadra senza dover fare un discorso a parte per
questo diciannovenne che al primo anno ha stupito ben più
di un addetto ai lavori, guadagnandosi sia l ’ inclusione al
secondo quintetto rookie che la chiamata al Rising Stars e
allo Skil ls Challenge; ma quello che più colpisce è il
potenziale ancora inespresso, oltra al le già citate doti di
passatore è anche un ottimo difensore in aiuto grazie al le
lunghe leve, al l ’ inizio del la carriera NBA era circa 2.07 m e
sembra sia già cresciuto di 3 cm. Per diventare un giocatore
veramente decisivo dovrà migl iorare il tiro e il suo apporto
offensivo, quale migl ior ambiente per fare ciò senza
pressioni che i Bucks.
Siccome nessuno si aspetta nul la da loro a parte migl iorare
il record dello scorso anno, sicuramente lavorare senza i fari
puntati addosso può essere di fondamentale importanza per
un gruppo così giovane. Tanto i l presente non può essere
eccessivamente emozionante per i tifosi Bucks, quanto i l
futuro non può che essere radioso, i Bucks in qualche anno
potrebbe diventare una fel ice realtà NBA. Anche quest’anno
dovrebbero ottenere un chiamata abbastanza alta al draft,
fondamentale per un mercato piccolo come Milwaukee,
dove è diffici le attrarre grandi nomi in offseason quindi ben
vengano giovani volenterosi.
Previsione
29-53
48
All you need is LoveB Or maybe not?
I Beatles nel 1 967 a Liverpool cantavano “al l you need is
love”, nel 201 4 invece, i tifosi di Minnesota si stanno proprio
chiedendo se sia davvero tutto ciò di cui hanno bisogno.
I l 23 agosto, dopo tanti rumors, finalmente arriva l ’ufficial ità:
una trade che coinvolge tre squadre, Minnesota
Timberwolves, Cleveland Cavaliers e Philadelphia 76ers,
permette a Kevin Love di approdare in Ohio accanto a
LeBron James, in cambio da Cleveland arrivano la prima
scelta assoluta del draft 201 3 Anthony Bennett, ed i l
promettente Andrew Wiggins, anch’egl i prima scelta
assoluta nel draft del 201 4. Sempre grazie al lo stesso
accordo a Minnesota arriva anche Thaddeus Young da
Philadelphia, che riceve Alexey Shved, Luc Mbah Moute e la
prima scelta del draft 201 5 dei Miami Heat, la quale prima di
questa trade era
in mano ai Cavs.
In questo modo,
dopo 6 anni di
carriera ai
Timberwolves,
Love lascia la
franchigia per
unirsi a
Cleveland, e per
entrare a far
parte di una
contender che
potrebbe
garantirgl i già da
quest’anno di
puntare al titolo.
Nonostante i l
rammarico dei
Timberwolves e
dei fan per la
partenza di K-
Love, certo a Minnesota non si sono ritrovati a mani vuote.
Separandosi dal la loro superstar, i Twolves hanno inserito
nel roster 3 giocatori veramente interessanti:
Andrew Wiggins è il giocatore più atteso della prossima
stagione, col suo talento puro ed atletismo disumano è da
tempo considerato “The Next LeBron James”. Ovviamente
ha ancora da dimostrare cosa sia in grado di fare a livel lo
professionistico, ha da migl iorare alcune caratteristiche del
suo gioco (ad esempio pecca in alcune scelte, per ora non è
un grandissimo creatore in attacco ed osservando il suo
jump shot in qualche situazione appare un po’ troppo
meccanico e rigido), ma sicuramente ha tutte le carte per
diventare un giocatore NBA straordinario.
Anthony Bennett invece è già sceso in campo nello scorso
MINNESOTA TIMBERWOLVESDavide Banchini
Roster
PG: Ricky Rubio, Mo Wil l iams, JJ Barea
SG: Kevin Martin, Zach LaVine, Shabbaz Muhammad
SF: Andrew Wiggins, Corey Brewer, Chase Budinger,
Robbie Hummel
PF: Thaddeus Young, Anthony Bennett
C: Nikola Pekovic, Gorgui Dieng, Ronny Turiaf
Movimenti di mercato
IN: Mo Wil l iams, Andrew Wiggins, Anthony Bennett,
Thaddeus Young
OUT: Kevin Love, Alexey Shved, Luc Richard Mbah a Moute
Shotcharts
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49
anno, ma sicuramente ciò che ha dimostrato non è stato
abbastanza.
La prima scelta (a sorpresa) del draft 201 3 ha faticato
terribi lmente nella passata stagione con i Cavs,
offensivamente e difensivamente, forse, oltre ad essere
stato un po’ sopravvalutato, i l giocatore non ha saputo
gestire i l peso e la responsabil ità di essere chiamato con la
prima scelta assoluta. Nonostante questo a Minnesota
potrebbe trovare la sua collocazione ideale, crescere e
sorprendere tutti , visto che è già riuscito a farlo nel la
Summer League di quest’anno, disputando ottime partite.
Sicuramente grandi prestazioni al la Summer League non
danno alcun tipo di certezza, ma i segnali sono buoni.
Inoltre pare che abbia perso qualche kg, cosa che lo
potrebbe aiutare non poco.
Thaddeus Young
da Philadelphia
è l ’altra grande
presa di
Minnesota.
Young è molto
abile sia
offensivamente
che
difensivamente,
è un giocatore
con esperienza,
ed è considerato
da tutta la lega
un grande uomo
all ’ interno dello
spogliatoio,
elemento che
potrebbe essere
uti le per creare
unione e
coesione in
questo gruppo di giovanissimi.
A proposito di giovanissimi, un’altra interessante aggiunta al
roster è quella di Zach LaVine, tredicesima scelta assoluta,
giocatore con buoni margini di migl ioramento ancora tutto
da costruire, con cui Minnesota può sicuramente lavorare.
Una delle principal i caratteristiche dell ’ex-UCLA è
l’atletismo, saltatore davvero al di sopra degli standard che
con Wiggins forma un duo di esterni che in quanto ad
atletismo non ha niente da invidiare a nessuno.
Altra qualità ed esperienza è approdata in Minnesota dopo
l’arrivo di Mo Wil l iams, che si è unito al la squadra poco
prima della trade di Kevin Love.
Come avete notato, la situazione dei Timberwolves è
veramente cambiata.
L’anno scorso si trovavano a roster uno dei lunghi più forti
ed ambiti del la lega, che però non è quel tipo di giocatore
adatto a trascinare una squadra ai PO, soprattutto ad ovest
dove la competitività è veramente alta. Oltre a Kevin Love,
togl iendo qualche elemento, rimaneva poco altro su cui
sperare.
Con la sua dipartita Minnesota quest’anno si ritrova un
roster davvero interessante, ricco di giovani e di talenti su
cui poter lavorare, affiancati da figure di esperienza che
possono sicuramente aiutare questi giovani a crescere: se
le aspettative non saranno smentite, un futuro roseo è lì ad
attenderl i .
Forse la prossima stagione, vuoi per la mancanza di
esperienza, vuoi per i l roster ancor tutto da amalgamare,
non potranno puntare troppo più in alto rispetto al la passata
Regoular Season (40-42 lo scorso anno), ma nel giro di 2-3
anni, questa squadra, dopo tanto tempo di sofferenze e di
tanking, potrà tornare a lottare seriamente per un posto ai
Playoffs e giocare nel basket che conta.
Per raggiungere questo obbiettivo, non solo i rookies
dovranno mantenere le promesse, ma sarà uti le anche che
uno dei giocatori fondamental i di questa squadra, Ricky
Rubio, faccia quel salto di qualità che in molti stanno ancora
aspettando. Infatti , se da un lato Rubio è un passatore
sublime con una fantastica visione di gioco, dal l ’altra è un
realizzatore troppo inconsistente, soprattutto nella restricted
area, zona del campo in cui fatica veramente tanto a trovare
la via del canestro (47%, sotto la media NBA).
Nello stato del Minnesota tutti sperano che Ricky Rubio stia
lavorando al suo tiro e che accanto alle sue ineguagliabi l i
doti di passatore riesca ad aggiungere anche migl iori
capacità realizzative.
I rookies saranno pronti a fare la differenza ed a rivelarsi
giocatori decisivi? Riuscirà Ricky Rubio ad evolvere il suo
gioco? Ed i Wolves saranno in grado di rivivere presto
l ’atmosfera dei Playoffs che ormai manca dal lontano 2004?
Non ci resta che aspettare, godendoci intanto questa nuova
versione dei Minnesota Timberwolves.
Previsione
39-43
50
Potete credere o meno che le coincidenze siano frutto del
destino, ma di sicuro alcune di esse sono per lo meno
curiose: come il fatto che il monocigl io di Anthony Davis sia
così sinistramente simile al pel l icano stemma e mascotte
della franchigia in cui mil ita. E se questa è davvero solo una
(molto) stupida coincidenza, è invece un dato di fatto che il
futuro dei Pelicans sia legato a doppio fi lo con quello di Mr.
Unibrow.
Anthony Davis è forse il più luminoso astro nascente della
NBA degli ultimi anni, i l talento che tutti pensano possa
diventare un MVP-caliber player nel prossimo futuro. Nel
palmares di Davis, appena ventunenne, ci sono già un Oro
Olimpico, un Oro Mondiale conquistato appena qualche
giorno fa, un All-Star Game e una stagione da 20+1 0 al suo
secondo anno (e anche 2.8 stoppate, che non guastano
mai). Tuttavia,
nonostante le
prove di forza
individual i di
Davis, la stagione
scorsa per i
Pelicans è stata
abbastanza
deludente,
considerato i l
roster al lestito in
estate. C’era
infatti molta
aspettativa sugli
arrivi del l ’Al l-Star
Jrue Holiday e del
talento mai del
tutto espresso
Tyreke Evans,
che sarebbero
andati a riempire
due spot chiave
del roster. Purtroppo però la sfortuna ha iniziato a colpire la
franchigia ben prima che ci si potesse rendere conto di
quale fosse il vero potenziale di questa squadra. Se non
fanno (purtroppo) ormai più rumore gli infortuni di Eric
Gordon, attaccante di razza costantemente l imitato dai suoi
problemi fisici , che anche nell ’ultima stagione l’hanno
costretto a sole 64 partite giocate e all ’annata
statisticamente più grigia del la sua carriera, ha fatto molto
clamore invece l’ infortunio di Jrue Holiday. I l playmaker ex
Phila, infatti , era stato fino all ’anno scorso uno dei giocatori
più duraturi del la Lega e nonostante ciò ha riempito
l ’ infermeria dei Pelicans per quasi tutto l ’anno, giocando la
miseria di 34 partite. Altro infortunio da stagione finita l ’ha
subito Ryan Anderson, pedina fondamentale per spaziare
l ’attacco dei Pelicans ma che non è nuovo a stagioni
NEW ORLEANS PELICANSLorenzo Olivieri
Roster
PG: Jrue Holiday, Jimmer Fredette, Russ Smith SG: Eric
Gordon, Austin Rivers
SF: Tyreke Evans, John Salmons, Darius Mil ler, Luke
Babbitt
PF: Anthony Davis, Ryan Anderson
C: Omer Asik, Alexis Ajinca, Jeff Withey, Patrick Young
Movimenti di mercato
IN: Omer Asik, J immer Fredette, Patrick Young, John
Salmons, Russ SmithOUT: Al-Farouq Aminu, Anthony Morrow , Greg Stiemsma
Shotcharts
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51
incomplete nella sua carriera, e che l’anno scorso ha
giocato l ’esigua quantità di 22 partite, di cui solo 1 4 da
titolare. Se si considerano anche i problemi meno gravi di
Davis ed Evans, si capisce come le potenzial ità del quintetto
base, sul la carta considerato da alcuni anche da playoff,
siano state a mala pena esplorate.
Proprio Evans tuttavia ha rappresentato un secondo punto
positivo per New Orleans, subito dietro la super annata di
Davis. L’ex Kings ha avuto una partenza diffici le, ma nella
seconda parte di stagione è letteralmente esploso, complice
anche la promozione definitiva in quintetto, mettendo a
referto 1 9.9 punti , 5.3 rimbalzi e 6.3 assist di media nelle 22
partite in cui è stato schierato da titolare. I l talento e la
polivalenza di Evans non erano mai stati messi in dubbio,
ma è sempre stato un giocatore scostante, che faticava a
trovare la sua
dimensione in
campo. Forse il
quintetto dei
Pelicans è
davvero il posto
giusto per lui e se
ai nastri di
partenza sarà al
1 00% (si è
sottoposto ad un
intervento al
ginocchio, a
Giugno) i tifosi di
New Orleans
avranno molto di
cui gioire.
Per la stagione
che sta per
iniziare, i l GM
Dell Demps ha
preferito mantenere il nucleo di giocatori formatosi l ’estate
scorsa, facendo delle piccole aggiunte che renderanno il
roster ancora più profondo e valido. E ciò ha un senso, dato
che tutti i giocatori principal i sono giovani e in divenire.
Lasciato partire l ’energico Al-Farouq Aminu (forse, a dirla
tutta, con un po’ troppa fretta), Demps è riuscito a portare a
New Orleans, tramite una trade a tre squadre comprendente
Rockets e Wizards, i l big man turco Omer Asik, che
verosimilmente partirà in quintetto affiancando Davis sotto
canestro. Asik è un’aggiunta non da poco, che offre
spessore e solidità al la squadra di Monty Wil l iams, andando
a formare con Davis una coppia che per gl i avversari
assume tutta l ’aria di un muro invalicabile: sono entrambi
ottimi rimbalzisti e stoppatori, con Asik che può fornire peso
all ’ interno dell ’area e Davis capace di cancellare in aiuto
qualsiasi oggetto di forma sferica venga lanciato nelle
vicinanze del ferro amico. Inoltre i l terzetto Davis-Andersen-
Asik mette moltepl ici soluzioni nel le mani di coach Wil l iams,
che potrà decidere di giocare con le “due torri” o di aprire i l
campo con Anderson.
Per rinfoltire i ruol i degl i esterni sono state fatte diverse
scelte, che si possono riassumere con tre nomi: Russ Smith,
J immer Fredette e John Salmons. I diritti del l ’ex Cardinals
sono stati acquisiti i l giorno dopo il draft in cui è stato scelto
47sima assoluta dai Sixers, in cambio dei diritti di Pierre
Jackson. Smith è un nome e un volto noto a moltissimi
amanti del la pal lacanestro, soprattutto quella giocata al
col lege. Quattro anni passati a Louisvi l le al la corte di coach
Pitino, Campione NCAA nel suo anno da Junior, diverse
onorificenze personali , ma soprattutto cuore e personalità
da vendere, caratteristiche che l’hanno fatto amare da
svariati appassionati in tutto i l mondo. E proprio queste
caratteristiche potrebbero essere uti l i a coach Wil l iams
quando vorrà rottura dalla panchina. Smith può inserirsi
benissimo nella corsa alla posizione di primo backup di
Holiday, dato che le alternative presentano almeno altrettanti
punti di domanda. Jimmer Fredette è un altro nome noto a
molti appassionati di col lege basket per le sue gesta con la
maglia di BYU. L’ex Kings e Bulls però non è stato
altrettanto fortunato nella sua seppur corta carriera NBA.
Non ha trovato molto spazio a Sacramento e non ha avuto
fiducia a Chicago, e ciò l ’ha reso un giocatore ai margini
del la rotazione, nonostante sia uno dei migl iori tiratori da tre
punti del l ’ intera Lega. Può sicuramente dire la sua a New
Orleans, visto che, come detto, i l ruolo di backup point
guard è lì a disposizione del più meritevole, e lui ha le
capacità per guadagnarselo. L’ultima aggiunta al reparto
esterni è un giocatore veterano, John Salmons, capace di
giocare due ruoli e di portare esperienza in un roster dal l ’età
media decisamente bassa. Salmons andrà a completare
verosimilmente gl i spot di 2 e di 3, aggiungendosi a Rivers
fra le guardie, i l quale probabilmente avrà a disposizione
minuti da playmaker così come quest’anno, e dando
profondità ad uno spot di ala piccola che dietro Tyreke
Evans sembra avere poca consistenza.
Pronostico: Preventivando la definitiva esplosione di Davis
ed uno stato di salute ottimale per tutto i l roster, non si fa
fatica a vedere questi Pelicans fra le squadre proiettate nella
corsa per un posto ai playoff. I l quintetto Holiday-Gordon-
Evans-Davis-Asik è probabilmente, a l ivel lo di talento, fra i
migl iori del la Conference. Manca, almeno sulla carta, un po’
di sostanza dalla panchina, ma se i Pelicans riusciranno ad
essere tutti in campo con continuità, possono giocarsela con
chiunque per gl i ultimi posti fra le magnifiche otto a Ovest.
Ad ogni modo, i l futuro è tutto dalla parte dei Pell icani.
Previsione
48-34
52
“L’inizio della svolta?”
L’ennesima stagione deludente in casa Knicks con il
mancato approdo alla postseason in un est a dir poco
modesto ha lasciato nei tifosi del la grande mela non poca
preoccupazione per i l destino della loro amata franchigia.
Per loro fortuna, fuori dal campo sono accadute cose ben
più interessanti rispetto a quello che succede sul parquet.
Prima su tutte, a fine marzo, l ’approdo nelle vesti di
presidente del “Maestro Zen” Phil Jackson, una garanzia di
esperienza e successi, l ’uomo dagli undici anel l i in panchina
pare aver già disegnato nel suo ufficio ciò che sarà dei futuri
New York Knicks.
A bocce ferme, infatti , i l puzzle ha iniziato a prendere forma.
I l primo nodo da
sciogl iere per la
dirigenza era a chi
affidare la
panchina nel post
Woodson. La
scelta è ben
presto ricaduta su
Derek Fisher, i l
quale dopo aver
annunciato i l
proprio ritiro dal
basket giocato non
ci ha messo molto
a farsi affascinare
dalla proposta del
neo presidente.
I l draft con zero
scelte al primo giro
e due scelte al
secondo, ha
portato nel roster
al la 34 l’ala da Wichita State Cleanthony Early e alla 51
Thanasis Antetokoumpo, fratel lo maggiore di quel Giannis
che abbiamo potuto ammirare la passata stagione con la
maglia dei Milwaukee Bucks e della Grecia ai mondial i .
Entrambi i rookies occupano la posizione di ala piccola in
uno spot ampiamente ricoperto per minutaggio da Carmelo
Anthony, diffici le quindi pensare che possano migl iorare la
qualità del roster newyorchese.
Movimenti importanti di mercato si avranno al termine della
prossima stagione, quando i Knicks porteranno in scadenza
contratti molto pesanti tra cui su tutti quel l i di Bargnani e
Stoudemire che hanno reso impossibi le qualsiasi
operazione di mercato in questi anni. La prossima
postseason sarà il vero inizio del la svolta per la franchigia, a
NEW YORK KNICKSAlessandro Pompucci
Roster
PG: Jose Calderon, Pablo Prigioni, Shane Larkin
SG: Tim Hardaway Jr, Iman Shumpert, J.R. Smith
SF: Carmelo Anthony, Quincy Acy, Cleanthony Early, Travis
Outlaw, Thanasis AntetokoumpoPF: Amar’e Stoudemaire, Andrea Bargnani
C: Samuel Dalembert, Cole Aldrich, Jason Smith
Movimenti di mercato
IN: Quincy Acy, Jose Calderon, Samuel Dalembert, , Shane
Larkin, Travis Outlaw, Jason Smith , Cleanthony Early,Thanasis Antetokoumpo
OUT: Shannon Brown, Tyson Chandler, Earl Clark,
Raymond Felton, Toure’ Murry, Chris Smith, Jeremy Tyler,
Beno Udrih, Metta World Peace
Shotcharts
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53
patto che si investa sul la pedine giuste.
Capitolo Anthony
Per quanto riguarda Melo, è stata un’estate per lui e per i
Knicks piuttosto tribolata.
Giunto al la postseason in scadenza di contratto, i l numero 7
ha deciso di uscire dal contratto con i Knicks, per valutare
tranquil lamente e lontano da pressioni i l percorso che fosse
giusto intraprendere per la propria carriera.
Alla notizia del l ’ ingresso tra i free agent di Anthony, diverse
squadre hanno contattato l ’agente del giocatore offrendo un
colloquio per valutare le cifre e le opportunità future di una
eventuale offerta.
Le candidate più serie sin da subito sono sembrate i
Rockets, che mettevano sul piatto la possibi l ità di formare i
big three insieme
ad Harden e
Howard, con un
ingaggio non
troppo vicino al
massimo salariale
e i Bul ls, i qual i
cercavano un
realizzatore da
affiancare a Rose
in una squadra
altrimenti troppo
povera di opzioni
offensive.
L’attaccamento
alla maglia, i l
progetto e l ’offerta
economica al
massimo salariale
(1 24 mil ioni di $ in
5 anni) proposta
da Phil Jackson si
è però rivelata impossibi le da rifiutare per Melo che così ha
deciso di rifirmare con i Knicks rinunciando così, con grande
probabil ità, al la possibi l ità di vincere subito i l suo primo
anello.
Una decisione sicuramente non semplice e alquanto
rischiosa visto che la firma del contratto ha praticamente
legato a fi lo diretto la carriera di Anthony al futuro della
squadra; in caso di fal l imento egli sarebbe ricordato come
uno dei giocatori con maggiore talento ad essere rimasti
senza anell i nel la storia del gioco.
I l nuovo sistema di gioco
L’avvento di Phil Jackson e Derek Fisher ha portato un
cambiamento radicale nella concezione del gioco offensivo
della squadra.
Phil Jackson è uno dei più grandi sostenitori del la Triangle
Offense ed è sempre stata al centro della sua fi losofia
cestistica, questo sistema trova forza nel fatto che permette
ai giocatori di esaltare le proprie capacità individual i
permettendogli di improvvisare l ’attacco in base alla
situazione creatasi.
I l più classico dei modi per formare il triangolo inizia con il
portatore di pal la che passa la palla sul lato al 3. Dopo aver
eseguito i l passaggio i l playmaker deve prendere posizione
in angolo; per arrivare in quella posizione può eseguire vari
tipi di tagl io, i l più usato è il tagl io dietro i l centro in post. Può
decidere di tagl iare anche dietro i l 3 oppure fra 3 e 5. I l 2,
per offrire un’altra l inea di passaggio ed equil ibrare l ’attacco
per un’efficace transizione difensiva, si sposta in punta. A
questo punto i l triangolo è formato.
La trade che ha portato Calderon, Larkin e Dalembert a New
York in cambio di Raymond Felton e Tyson Chandler volati a
Dallas, è stata voluta proprio per trovare i giusti interpreti del
triangolo con la maggiore pericolosità dal perimetro del
playmaker spagnolo e interna del centro ex Mavericks.
Previsione
38-44
54
IL CENTESIMO PER FARE IL DOLLARO
Qual è la sostanziale differenza tra gl i Spurs e i Thunder?
L’esperienza e il Coach. Vero. Troppo vero. L’ultima uscita
dei Thunder ha sostanzialmente fatto più riflettere dei PO
201 3 dove uscirono, senza Westbrook, contro Memphis. La
squadra infatti per tutto i l cammino dei PO, oltre ad essere
risultata ancora troppo dipendente offensivamente dall ’estro
di Westbrook e dal tiro di Kevin Durant, ha dimostrato di non
essere ancora pronta per affrontare una grande squadra, un
grande gruppo e un grande sistema sia offensivo che
difensivo come quello dei San Antonio Spurs. Sul la carta
non sono apparse così distanti dal punto di vista
prettamente tecnico ma la serie ha marcato sostanzialmente
l ’abisso che divide e divideva le due squadre dal punto di
vista mentale. Mental ità probabilmente figl ia di una cattiva
gestione dell ’al lenatore
che oltre a dettare
semplici indicazioni
tecniche basiche e
tralasciando le lacune dal
punto di vista tattico, non
ha saputo inculcare ad
una squadra giovane la
giusta mental ità vincente e
la giusta cattiveria
agonistica così da poter
ottenere finalmente il
definitivo passo avanti da
una squadra che è da anni
ferma all ’ultima curva
prima del traguardo.
Facendo un discorso più
specifico infatti , è emerso
una forte fragil ità dei
giovani Reggie Jackson
(24 anni), Serge Ibaka (24
anni) e Steven Adams (21
anni, lui a differenza degl’altri due con 0 esperienza PO
essendo un Rookie) come pure di Perry Jones I I I (22) e
Jeremy Lamb (22) che hanno sì dimostrato di essere delle
punte di diamante del roster biancoblu (soprattutto i l
congolese) ma anche di non essere ancora pronti per
affrontare un certo tipo di sistema, soprattutto ai PO
assentandosi dal la partita nei momenti caldi. Ovviamente
nul la di grave tenendo conto dell ’età anagrafica dei tre
sopracitati , ma sicuramente una tendenza sulla quale Coach
Scott Brooks dovrà lavorare molto cercando di coinvolgere il
più possibi le i comprimari in un sistema offensivo che, così
com’è privo di varianti e soluzioni, al la lunga è risultato poco
producente.
OKLAHOMA CITY THUNDERMario Iannone
Roster
PG: Russell Westbrook, Sebastian Telfair, Semaj Christon
SG: Reggie Jackson, Anthony Morrow, Jeremy Lamb
SF: Kevin Durant, Andre Roberson, Perry Jones
PF: Serge Ibaka, Mitch McGary, Nick Coll ison
C: Kendrick Perkins, Steven Adams
Movimenti di mercato
IN: Sebastian Telfair, Anthony Morrow, Mitch McGaryOUT: Thabo Sefolosha, Caron Butler
Shotcharts
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NUOVO ANNO, STESSO NUCLEOB O QUASI
Ormai è dal 25 Giugno 2009, data nella quale fu scelto
James Harden, che gli Oklahoma City Thunder possiedono
e portano avanti la stessa mental ità di gioco, stesso nucleo
di squadra e stesse idee sul le rotazioni. In parole povere,
per sopperire al la mancanza di veri e propri real izzatori in
quintetto, la squadra dell ’Oklahoma ha sempre cercato di far
uscire un giocatore dalla panca che potesse portare punti
faci l i e veloci al la squadra senza costringere a sforzi extra i l
duo Westbrook&Durant. Quindi, prima James Harden, poi
Kevin Martin, passando per Reggie Jackson per poi arrivare
a lui: Anthony Morrow. Probabilmente volendo limitarsi a
parlare di nomi si può dire che la squadra di Brooks con gli
anni sia andata a peggiorare partendo da un attaccante
completo, capace di portare anche palla nei minuti caldi
del la partita, per poi
arrivare ad un tiratore
dall ’arco puro che sa fare,
ben poco altro. In realtà i l
calo nel ruolo potrebbe
essere solo apparente. In
sostanza, i l sesto uomo
dei Thunder ha il ruolo di
mettere punti veloci,
caratteristiche che calzano
a pennello con Anthony
Morrow. Può quindi questa
mossa rivelarsi
ugualmente giusta?
Vedremo, l ’unica cosa
certa che finalmente ad
OKC approda una guardia
tiratrice degna di questo
nome visto che Thabo
Sefolosha nell ’ultimo anno
ha dimostrato di essere sì
uno dei migl iori difensori
del la lega ma offensivamente poco valido. Tuttavia, come
detto, Morrow avrà il ruolo di sesto uomo e non quello di
titolare nonostante la partenza dello svizzero che invece era
uno starter con un discreto minutaggio. Chi al lora sarà il
successore di quest’ultimo? Dopo varie voci di altre possibi l i
soluzioni, Brooks ha deciso di “promuovere” Reggie
Jackson, guardia di grandissimo potenziale, da sesto uomo
a guardia titolare per aggiungere un ulteriore realizzatore al
quintetto e affidandogli i l diffici le compito di togl iere la palla
dal le mani di Westbrook. Questo ruolo però offre ben poche
certezze all ’al lenatore ex-Houston Rockets visto che
Jackson ha sempre giocato in modo eccezionale con il
secondo quintetto e al contrario ha dimostrato di soffrire la
presenza di Westbrook al suo fianco. Brooks quindi
sperimenterà questo nuovo assetto con la consapevolezza
però di poter fare un passo indietro e di poter contare su di
un nucleo ormai consolidato (Durant, Ibaka, Westbrook,
Kendrick Perkins e il veterano Coll ison che avrà un
minutaggio sempre inferiore) e su giovani pronti ad
esplodere e a farsi trovare pronti per sfruttare al meglio le
occasioni (in verità ben poche, vedendo le ultime stagioni)
che Scott gl i preserverà con l’aggiunto del veterano
Sebastian Telfair.
WESTBROOK, I PLAYOFF DELLA DEFINITIVA
CONSACRAZIONE?
E’ uno dei giocatori più discussi del la lega, amato ma anche
odiato come pochi e probabilmente anche uno dei
playmaker più talentuosi del l ’ultimo decennio che sta
dominando in un lungo e in largo negl’ultimi anni. Eppure, è
un giocatore ancora incompleto, più che dal punto di vista
prettamente tecnico, dal punto di vista caratteriale e
mentale. Quest’ultimi PO però fanno sperare al meglio e
quando si parla del “meglio” si intende la definitiva
consacrazione come stel la assoluta, dominatrice della lega
che fino ad ora si è dimostrato invece troppo poco razionale
e troppo disattento nell ’esprimere la sua pallacanestro
ideale. In questi ultimi Playoff infatti , Westbrook ha
dimostrato di essere finalmente maturato, di avere una sua
identità al l ’ interno della squadra e di essere un leader
mentalmente pronto per portare una squadra in vetta. E’
apparso un Russell diverso, trascinatore, infermabile
nonostante qualche sbavatura e migl iorato nelle proprie
scelte. Brooks e i tifosi Thunder ovviamente si aspettano da
lui che continui per questa strada sorprendendo chi non
aveva creduto in lui e chi lo etichettava come “eterno
incompiuto”. Insomma, le vittorie passano soprattutto da lui.
Previsione
56-26
56
Where’s the Magic?
Orlando, Florida. Inizia l ’anno numero 3 dalla partenza di
Dwight Howard. Da allora, estate 2011 , i Magic non sono più
riusciti a trovare quel go-to-guy che il numero 1 2
rappresentava per loro. 43 W e 1 21 L, i l conto delle partite
giocate da allora senza Superman. Da allora non sono più
riusciti ad agganciare i l treno Playoff, nonostante i l l ivel lo
del la Eastern Conference si sia molto abbassato da allora.
Ma qualcosa sta iniziando a cambiare e a Orlando, città di
Disneyworld, i tifosi potrebbero tornare a sognare grazie ad
un vento di rinnovamento e di gioventù che inizia a tirareY
Come è andata la scorsa stagione. . .L’anno scorso la bella sorpresa era stata Oladipo, seconda
scelta al draft 201 3, che ha chiuso la stagione appena
conclusa con
1 3.8 ppg e
4.1 sia di
assist che di
rimbalzi a
partita.
Assieme al #5
anche Nikola
Vucevic,
doppia doppia
di media per i l
montenegrino
(1 4.2 ppg e
11 rpg).
Anche Tobias
Harris ha fatto
un’ottima
annata
iniziata male
ma che da
Gennaio l ’ha
sempre visto
nei primi cinque in campo. I l resto della compagine di casa
in Florida ha contribuito poco e infatti la stagione è stata
negativa, conclusasi con un record di 23 W- 59L. Tanta
gioventù ma poca sostanza nei Magic della stagione 201 3-
201 4 che è parsa ancora lontana da un gioco che le
permettesse di arrivare ai playoff. Una delle giocate più belle
del la stagione passata è stata l ’azione con la quale hanno
battuto al lo scadere gli Oklahoma City Thunder di Durant e
company.
Be cosa succederà
Le debolezze dei Magic sono molte, ma la più importante è
che manca un go-to-guy. Oladipo potrebbe ricoprire quel
ruolo ma è ancora troppo presto per dirlo. Altra domanda è:
riuscirà Aaron Gordon a fare valere i l suo gioco fisico o sarà
ORLANDO MAGICSimone Cattaneo
Roster
PG: Elfrid Payton, Luke Ridnour
SG: Victor Oladipo, Evan Fournier, Ben Gordon, Wil l ie
Green
SF: Tobias Harris, Maurice Harkless, Aaron Gordon, Roy
Devyn Marble
PF: Channing Frye, Andrew Nicholson
C: Nikola Vucevic, Kyle O’Quinn, Dewayne Dedmon
Movimenti di mercato
IN: Aaron Gordon, Elfrid Payton, Roy Devyn Marble,
Channing Frye, Ben Gordon, Luke Ridnour, Wil l ie Green,
Evan Fournier
OUT: Arron Afflalo, E'Twuan Moore, Jameer Nelson, Doron
Lamb, Jason, Maxiel l , Ronnie Price
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
57
chiuso fuori dal perimetro e annullato? Elfri id Payton
potrebbe essere la soluzione. I l play, preso in cambio di
Saric da Phila, avrà tanti minuti da gestire e potrebbe fare
buone cose. Certo, la dipartita di Nelson non è grave in sé
ma Payton dovrà saper mettere gl i attributi e impostare il
gioco, anche aiutato da Oladipo.
In sostanza la stagione dei Magic è ancora un punto di
domanda gigante. Le prestazioni di Gordon e la sua
attitudine perimetrale da sviluppare, l ’affidabil ità di Payton,
la conferma e la crescita di Oladipo, la forza sotto le plance
di Vucevic e degli altri lunghi. Certo, anche la situazione di
una SouthEast Division che ha aumentato la sua difficoltà
complica i l cammino dei Magic. Aaron Gordon può essere
un ottimo innesto dalla panchina come sostituto di Harris e
Harkless, ha
un atletismo
impressionant
e e sotto
canestro fa
sentire la sua
presenza. I
problemi,
come già
detto
vengono
quando parte
lontano da
canestro.
Palleggio
macchinoso e
difficoltà ad
impostare
l ’azione lo
l imitano
perimetralme
nte. Harris ha
ancora ampi margini di migl ioramento e i lunghi sono molto
cresciuti , soprattutto O’Quinn, difensivamente. Fattore
positivo per una squadra che l’anno scorso concedeva 1 02
punti a partita e che da quando Howard è andato ai Lakers
non è più riuscita a trovare un difensore in grado di
intimorire gl i avversari.
I l Fattore Aaron Gordon
Gordon si presenta alla NBA dopo un ottimo anno in NCAA
con Arizona e a mio parere è molto simile a Kenneth Faried,
ma meno devastante fisicamente di Manimal. Dovrà mettere
su chil i di muscoli per farsi valere come PF e dovrò anche
esercitarsi molto sul suo gioco offensivo per non
autol imitarsi al gioco interno. Di positivo c’è che non si tira
mai indietro dal contatto duro, nonostante non sia ben
piazzato, gioca sempre al massimo e cerca, quando
possibi le, la schiacciata più spettacolare possibi le. I l suo
compito sarà quello di approfittare delle difese concentrate
su Oladipo e Payton per giocarsela al meglio, in difesa
dovrà essere versati le anche per marcare SF molto più agil i
di lui , come Durant. Altro aspetto su cui lavorare sono i
fondamental i base come il pal leggio e il passaggio, che se
aggiunti al suo già ampio bagaglio tecnico lo potrebbero
rendere un temibi le attaccante anche partendo da 7 metri
dal ferro.
Conclusione
Nonostante degli ottimi innesti , la partenza di Afflalo si farà
sentire in attacco e la troppa inesperienza giocherà a
sfavore dei Magic. Qualcosa di meglio rispetto al l ’anno
scorso ma ancora troppo poco per i playoff. Ma potrebbe
esserci un miracolo da parte dei nuovi arrivati dal Draft e
Orlando fa un’ottima stagione, anche se i playoff sono
ancora troppo lontani e la mancanza d’esperienza farà
pagare caro i Magic.
Previsione
32-50
58
Un sogno diventato un incubo
Tutto ebbe inizio nel l ’estate 201 2, dal lo scambio a 4 che
portò Iggy a Denver, Howard ai Lakers e fece arrivare a
Phil ly Andrew Bynum, anche lui in scadenza. I 76ers
giocarono la carta Bynum forti di più fattori: la scadenza del
contratto di Iguodala nell ’anno seguente con la paura di
perderlo gratis, la futuribi l i tà di Turner e Young e la
possibi l ità di poter al lontanare Hawes da canestro per
sfruttare i l suo tiro da fuori. Quella carta si dimostrò tutt’altro
che vincente, Bynum, già di cristal lo, si infortunerà al
ginocchio giocando a bowling e non scenderà mai in campo
con la maglia dei Sixers, costringendo la dirigenza a non
rifirmarlo al termine del contratto e a cambiare
completamente piano per gl i anni a venire.
La stagione 201 2, partita con la speranza di emulare i
playoff del l ’anno precedente, si
concluderà con un deludente 34-
48.
Scordiamoci i l passato, o quasi.
La nuova stagione inizia con uno
scambio: Holiday ai Pelicans per la
6a scelta del draft 201 3, uti l izzata
per Nerlens Noel, infortunatosi al
crociato anteriore del ginocchio
sinistro nel Febbraio 201 3,
scivolato, per questo, dal la 1 a al la
6a scelta ma pronto a dimostrare il
proprio valore in campo in una
franchigia disposta ad aspettare i l
suo giovane. L’andazzo stagionale
permetterà a Noel di non scendere
in campo nella stagione 201 3/201 4
per recuperare pienamente
dall ’ infortunio.
Dallo stesso draft, con la scelta
n°11 , pescano Michael Carter-
Wil l iams, versati le PG di 1 .98.
Coprirà i l vuoto lasciato da Holiday chiudendo con 1 6.7
punti , 6.3 assists e 6.2 rimbalzi a partita, unico tra i rookies
insieme a Magic e Oscar Robertson a collezionare almeno
1 6p+6r+6a, e vincendo il titolo di ROTY.
La stagione vedrà Philadelphia priva anche del veterano
Richardson, fuori anche lui per la stagione intera. Anche
grazie a questi infortuni. I l roster, non di primissima fascia a
Est, fatica sempre più mese dopo mese. I 3 titolari nati
nel l ’1 988: Turner, Hawes e Young migl iorano leggermente le
proprie statistiche ma non fanno il salto di qualità. Proprio
Turner e Hawes pagano l’andazzo negativo e la striscia di
sconfitte consecutive, iniziata i l 31 gennaio 201 4, venendo
scambiati i l 20 febbraio: Turner finisce a Indianapolis per
Granger, subito tagl iato, Hawes ai Cavs per Sims che
occuperà con discreti risultati lo spot di C nell ’attesa di Noel.
PHILADELPHIA 76ERSGabriele Aloisi
Roster
PG: Michael Carter Wil l iams, Casper Ware, Pierre Jackson
SG: Tony Wroten, Alexey Shved, El l iot Wil l iams, Malcolm
Lee, K.J. McDaniels
SF: Jason Richardson, Holl is Thompson, Jerami Grant
PF: Luc Mbah a Moute, Arnett Moultrie, Brandon Davies,
Jarvis Varnado
C: Nerlens Noel, Joel Embiid, Henry Sims
Movimenti di mercato
IN: Joel Embiid, Alexey Shved, Luc Mbah a Moute, Pierre
Jackson, Malcolm Lee, K.J. McDaniels, Jerami Grant
OUT: Thaddeus Young, James Anderson, Byron Mullens,
Adonis Thomas
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
59
La striscia negativa arriverà a 26, eguagliando il record NBA
dei Cavs, e finirà i l 29 marzo contro i Pistons. La stagione si
conclude con un disastroso 1 9-63 ma con la mente
proiettata al futuro.
Tutto come prima?
L’estate 201 4 altro non è che il del inearsi del progetto
iniziato l ’anno precedente, un draft da cui poter attingere
giovani promettenti e un tagl io, definitivo, col passato. La
storia si ripete, Philadelphia sceglie Embiid, centro
camerunense di bel le speranze, sceso alla n°3 per un
infortunio ad un piede e, con la n°1 0, Payton girato ai Magic
per la versati le ala croata Saric. Scelte effettuate solo ed
esclusivamente in ottica futura visto che per Embiid si
prevede lo stesso trattamento riservato a Noel (stagione ai
box e arrivederci al la prossima SL)
mentre Saric, sotto contratto con
l’Efes, diffici lmente scenderà in
campo prima della stagione 201 6-
201 7. L’ultima mossa è lo scambio
che manda Young a Minneapolis
per Shved e Mbah a Moute
abbandonando l’ultimo rimasuglio
del passato per iniziare un progetto
tutto nuovo.
Un futuro roSEo.
Prevedere il futuro per questi
Sixers, escluso quello a breve
termine, è tutt’altro che semplice.
I l roster ha giovani di talento ma è
troppo legato alla loro crescita, i l
probabile quintetto vedrà:
MCW in cabina di regia a cui viene
chiesta leadership e un
migl ioramento rispetto la scorsa
ottima stagione dove, però, ha
perso qualche pallone di troppo;
Wroten nello spot di SG, talento stratosferico, cresciuto
tanto lo scorso anno ma che ancora deve trovare la
continuità che un titolare deve avere;
Richardson da SF come vecchio saggio, gestore dello
spogliatoio e tiratore sugli scarichi;
Nel ruolo di PF iniziano a sorgere dei dubbi, Mbah a Moute
può essere importante per le sue caratteristiche difensive
ma diffici lmente giocherà più di 25 minuti , vedremo
nell ’ immediato futuro se Philadelphia interverrà sul mercato
(si parlava di un interessamento per Stoudemire) o se Noel
giocherà qualche minuto da PF approfittando della mobil ità
estrema del giovane e delle buone prove nella seconda
metà di stagione di Sims nel ruolo di centro;
I l centro titolare sarà Noel che fa delle leve lunghe e
dell ’atletismo le sue doti migl iori , grazie al le quali in Summer
League si è distinto per i molti pal loni recuperati , e che potrà
sfruttare la sua mobil ità anche offensivamente in ricezioni
dinamiche contro i lunghi più lenti .
Dalla panca Shved, che porterà versati l i tà e sarà importante
se sarà quello visto nella stagione da rookie, e Sims, sol ido
buon cambio nel ruolo di centro.
Nell ’attesa di vedere le prime scelte di quest’anno a
completamento del quintetto negli anni a venire, è stato
mandato un bel messaggio a Saric che, durante una partita
dei mondial i , ha trovato 3 futuri compagni di squadra a fare il
tifo per lui: MCW, Noel e Embiid. I presupposti per una
squadra interessante negli anni a venire ci sono, dipenderà
solo dai SE: se i giovani matureranno, se rimarranno sani
(Turner e Bynum sono gli esempi più lampanti dei se
“negativi”) e se sposeranno fino alla fine questo progetto a
lungo termine. Sarà fondamentale i l lavoro in campo, ma
anche negli spogliatoi, di coach Brett Brown che ha a
disposizione un gruppo giovane e talentuoso da plasmare.
Stagione sul la falsa riga della precedente, con un roster
ancora meno competitivo ma con giovani da cui ci si aspetta
una crescita e su cui coach Brown potrà cucire una fi losofia
di gioco. Servirà per guadagnare un’altra scelta di l ivel lo al
prossimo draft da schierare in quintetto o da usare come
sesto uomo. L’ampio spazio salariale, di ben 25 mil ioni di
dol lari , verrà probabilmente smorzato per arrivare a un
giocatore in scadenza in modo da potersi accaparrare
qualche nome interessante nella prossima free agency.
Previsione
25-57
60
GORAN DRAGIC, VERO LEADER DI UNA SQUADRA
GIOVANE MA CON GRAN TALENTO
Terminato ormai i l Mondiale, ormai si entra nel vivo della
pre-season NBA con qualche dubbio e con qualche certezza
portate proprio da quest0′ultima competizione. Parlando dei
Phoenix Suns, non si può certo dire che i Mondial i siano
andati male, ma anzi, hanno avuto ulteriori conferme del
loro giocatore di punta nonché leader della squadra: Goran
Dragic. Aldi là del dato puramente statistico (1 6 punti, oltre i
4 assist e 3 rimbalzi tirando con 55% dal campo e 34% da 3
punti di media) Dragic ha trascinato con grande personalità
la Slovenia fino alla partita contro gl i USA, dimostrando
prima di tutto di essere migl iorato ulteriormente dal punto di
vista offensivo, tirando benissimo dal campo e forzando
meno tiri del previsto nonostante abbia giocato da prima
scelta offensiva e, come tutti
sappiamo, con regole diverse
dal mondo oltreoceano.
Tuttavia l ’aspetto che ha
colpito di più gl i addetti ai
lavori e non, è stata la tenuta
mentale e fisica di Goran
durante tutta la competizione.
Ha dimostrato una volta per
tutte che leader lo si può
anche diventare, partendo da
una situazione non proprio
agevole in quel di Houston
infatti , Dragic è migl iorato
anno dopo anno fino ad
arrivare la vittoria del MIP ed
essere leader di una squadra
che lotta per i PO.
Ovviamente dovrà
riconfermarsi anche nella
prossima stagione, compito
ancora più diffici le visto la
situazione della squadra che, con la partenza di Frye, ha
perso un leader più emotivo nonché uomo spogliatoio e
veterano. Coach Hornacek e staff indubbiamente si
aspettano molto da lui, si aspettano soprattutto in definitivo
salto avanti del la squadra che è consapevole però di dover
ripetere quanto di buono fatta nella passata stagione
affidandosi a Dragic, cercando però di non cadere nella
sportiva “dipendenza” come visto nella passata stagione. A
questo però, i Suns hanno già provveduto, affiancando allo
Sloveno, l ’ex guardia di Sacramento Isaiah Thomas,
sperando nella giusta chimica tra due giocatori
apparentemente diversi ma con anche molte analogie.
PHOENIX SUNSMario Iannone
Roster
PG: Goran Dragic, Isaiah Thomas, Tyler Ennis
SG: Eric Bledsoe, Archie Goodwin, Zoran Dragic
SF: PJ Tucker, TJ Warren, Gerald Green
PF: Markieff Morris, Marcus Morris, Anthony Toll iver, Shavlik
Randolph
C: Miles Plumlee, Alex Len
Movimenti di mercato
IN: Isaiah Thomas, Tyler Ennis, TJ Warren, Anthony Toll iver,
Zoran Dragic
OUT: Leandro Barbosa, Channing Frye, Dionte Christmas
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
61
IL CASO BLEDSOE E IL MERCATO POCO
CONVINCENTE
Dopo la passata stagione dove i Suns sono usciti sconfitti
dal la lotta ardua per l ’ottavo posto, Coach Jeff Hornacek e
Ryan McDonough (GM dei Suns) hanno tirato le conclusioni
di una stagione iniziata al la grande (tra le prime 5 fino a
Dicembre), continuata bene e finita malino per via
dell ’obiettivo sfumato. Era chiaro a tutti che ai Suns
mancava qualcosa per affermarsi nel le grandi, in parte però
la squadra non ha grandissime colpe, i l fattore fortuna
purtroppo si è fatto sentire. I Suns infatti non sono riusciti
quasi mai ad avere la coppia di Guardie al completo o
almeno al 1 00%, per Bledsoe infatti è stata una stagione
travagliata fisicamente che ha poi pagato nel finale di
stagione. Nonostante questo però, i l tempo sembrava dalla
loro parte, squadra giovane e
con i giusti rodaggi, un buon
coach e un roster da far
invidia, soprattutto, appunto i l
duo Bledsoe e Dragic pronto
a sfracell i anche nella
stagione successiva.
Finalmente, dopo una
situazione diffici le e
complicata, la squadra è
finalmente al completo. I l
caso Bledsoe, in dubbio sul la
sua firma fino a pochi giorni
fa, è stato archiviato. La
Guardia 24enne dell ’Alabama
ha confermato infatti di voler
far parte ancora del progetto
Suns e di volerci rimanere a
lungo. Questo “caso” però
lascia comunque un po’ di
amaro nella bocca di Ryan
McDonough che,
impegnandosi nel l ’atto di convincere Eric a rifirmare, si è
occupato poco del mercato stesso, quest’ultimo
probabilmente girava esattamente intorno a questa
situazione, con sempre dietro l ’angolo la remota possibi l ità
di ricostruire la squadra da 0. Adesso, a poche settimane
dall ’ inizio del la stagione 201 4/1 5, i l mercato della squadra
arancio-viola sembra essere concluso: ma il roster è
davvero competitivo? Alla luce di quel lo che è stato detto
precedentemente, i l roster sembra presentare ancora
qualche debolezza soprattutto nel pacchetto lunghi dove, la
sola presenza di Plumlee come lungo di spessore, non
sembra bastare per raggiungere gli obiettivi prefissati .
LA DIFFICILE SITUAZIONE A OVEST
Ormai è risaputa la poca qualità del le squadre ad Est, ma è
ancora più famosa, al contrario, i l numero incredibi l i di
squadre ultra competitive ad Ovest, Conference in cui sono
presenti anche i Suns. Situazione, quella del l ’Ovest,
“peggiorata” rispetto la stagione scorsa con l’ incredibi le
mercato dei Dallas Mavs, la crescita esponenziale di
Anthony Davis e dei suoi New Orleans Pelicans e il roster
finalmente al completo dei Denver Nuggets. Situazione
ovviamente che non favorisce i Phoenix Suns che sono
consapevoli di dover fare un ulteriore salto di qualità rispetto
l ’anno scorso e di cercare di vincere soprattutto gl i scontri
diretti contro le dirette avversarie al la lotta PO. Nonostante
questo i Suns, rispetto ai Nuggets, ai Pelicans e ai Memphis
Grizzl ies sembrano essere un passetto avanti grazie al
roster ulteriormente allungato grazie al l ’ inserimento dei due
Rookie Tyler Ennis e TJ Warren, autore quest’ultimo di una
Summer League favolosa, e Zoran Dragic, che potranno
garantire rotazioni più ampie senza perdere in qualità.
Sembra questo infatti i l segreto per i l successo ad Ovest: la
tenuta fisica per tutto l ’arco della stagione.
Previsione
46 – 36
62
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
63
64
Stesse facce, stesse certezze
I movimenti di mercato questa offseason sono stati molti ma
non tutte le squadre hanno fatto grande rumore con i loro
scambi e firme: una di queste squadre sono i Portland Trail
Blazers.
Sì certo, non sono rimasti completamente a guardare gli
altri , firmando Chris Kaman ad esempio, perdendo un
giocatore importante come Mo Wil l iams, che si è accasato
nel Minnesota, ma il roster è rimasto -per quanto riguarda il
fulcro della squadra- tutto sommato lo stesso.
Bisogna aggiungere che per la prima volta dopo 1 6 anni, i
Trai l Blazers non hanno fatto alcuna scelta al Draft.
Invece di investire su un rookie (eccezion fatta da James
Southerland che però è arrivato da undrafted) hanno
preferito quindi firmare una serie di free agent (soprattutto
guardie che possiedono in quantità
industriale), che testeranno al
training camp e poi decideranno di
tenere nel roster o tagl iare.
I Blazers l ’anno scorso hanno
disputato un’ottima stagione,
concludendo la Regular Season con
un buonissimo 54-28 e terminando
la loro corsa nei Playoffs al secondo
turno contro i meravigl iosi ed
invincibi l i Spurs dell ’anno scorso,
ma battendo, contro molti pronostici,
i Rockets 4 – 2 al primo turno.
La causa della grande stagione di
Portland va ricercata nella definitiva
esplosione di Damian Lil lard, che è
diventato definitivamente leader
della squadra e franchise player:
assurdo se si pensa che nel suo
secondo anno la point guard dei
Blazers ha viaggiato a 20.7 punti ,
5.6 assist e 3.5 rimbalzi di media, venendo nominato nell ’Al l-
NBA Third-Team, e mostrando un carisma pazzesco per un
giovane della sua età, che nei momenti più caldi del l ’anno si
è caricato sul le spalle la squadra ed ha messo a segno
giocate decisive, con una serie di game winners
impressionanti, in particolare i l “Series-winner” in gara 6
contro i Rockets, che ha permesso alla sua franchigia di
accedere al secondo turno dopo 1 4 anni dal l ’ultima volta.
La passata stagione l’attacco è stato davvero straordinario
1 06.7 punti di media (quarto in NBA, difensivamente molto
meno bri l lanti : 1 02.8 punti di media, 22esimi in NBA)
soprattutto grazie al le 2 grandi bocche di fuoco della
squadra, i l già citato Lil lard e LaMarcus Aldridge, che ha
giocato veramente ad alti l ivel l i (23.2 punti e 11 .1 rimbalzi di
PORTLAND TRAIL BLAZERSDavide Banchini
Roster
PG: Damian Lil lard, Steve Blak, Darius Morris, Diante
Garrett
SG: Wesley Matthews, CJ McCollum, Wil l Barton, Allen
Crabbe
SF: Nicolas Batum, Dorel l Wright, James Southerland
PF: LaMarcus Aldridge, Thomas Robinson, Victor Claver
C: Robin Lopez, Chris Kaman, Joel Freeland, Meyers
Leonard
Movimenti di mercato
IN: Chris Kaman, James Southerland, Darius Morris
OUT: Mo Wil l iams
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
65
media), confermando ciò che per anni ha cercato di
dimostrare e che finalmente negli ultimi anni gl i è stato
riconosciuto: i l fatto di essere un All-Star.
A proposito di LaMarcus Aldridge: questa stagione per lui,
Robin Lopez e Wesley Matthews si entra nell ’ultimo anno di
contratto, e certo non stiamo parlando di giocatori qualsiasi,
ma di tre tra le colonne portanti del la squadra che hanno
dato la possibi l ità a Portland di diventare competitiva,
interessante sarà vedere come la dirigenza gestirà la
situazione contrattuale e se riuscirà o vorrà rinnovare i
giocatori.
Si entra in un anno importante per l ’ intera franchigia, un
anno in cui, dato i l fatto che il roster è rimasto praticamente
intatto, la chimica tra i giocatori dovrebbe già essere ben
consolidata, cosa che
presumibilmente gl i renderà l ’ inizio
del la stagione più semplice rispetto
ad altre squadre costruite
recentemente, un anno in cui si
deve fare un labor l imae e
perfezionare tutti quegli aspetti che
sono mancati lo scorso anno per
essere ancor più competitivi (la
difesa ad esempio), un anno in cui
si spera che la second unit sia più
sfruttata e abbia maggior impatto,
che è stata ultima per uti l izzo (1 3.7
minuti a partita) e per punti (23.6
punti di media. Per fare un
confronto: la panchina degli Spurs
ha raccolto 44.3 punti di media in
20.8 minuti di uti l izzo), ed infine, un
anno in cui si spera che i ragazzi di
Terry Stotts possano raggiungere il
migl ior risultato possibi le, proprio
perché a fine stagione alcuni
giocatori fondamental i potrebbero lasciare Portland, cosa
che li costringerebbe a ricostruire, che non è
necessariamente negativo né necessariamente positivo ma
che senza dubbio togl ierebbe alcune di quel le certezze
createsi in questi anni di lavoro.
Previsione
52-30
66
Alla ricerca della svolta dal 2004
I favolosi King. In quanti, leggendo il nome di questa
franchigia riportano indietro i ricordi ai vari Stojakovic,
Webber e Jason Wil l iams e al furto targato gial loviola?
Penso più o meno tutti quel che seguono la NBA da almeno
1 0 anni, e purtroppo questa gloriosa squadra dopo quegli
anni, è caduta nel fondo della WesternConference senza
riuscire mai neanche lontanamente ripercorrere quella
grande galoppata che si fermò alla Finale di Conference.
Questi ultimi anni sono stati molto movimentati per la
franchigia: tutto è cominciata con le varie voci che volevano
il trasferimento della squadra a Seattle per riportare i
Supersonics in NBA, ma il tutto è poi sfumato grazie al l ’aiuto
dei proprietari e del sindaco di Sacramento che ha posto i l
veto per non muovere la squadra. Una volta messi a posto,
si è parlato spesso anche di
mercato, con i Kings in cerca di quel
giocatore capace di fargl i fare i l
passo successivo, visto che le basi
sono ottime (DMC su tutti ,
passando da McLemore e Wil l iams,
con la certezza di Gay e la voglia di
far bene di Coll ison), ma nonostante
tutto, sono stati più volte accostati a
Rajon Rondo, cui mezza NBA
segue con molta attenzione.
L’ interesse per RR9 è molto forte,
anche perché cercano qualcuno
capace di creare un grande
rapporto con DMC per ricreare un
duo che manca dai tempi di White
Chocolate-Webber; però le
speranze per ora sono pochissime,
per non dire nul le. Nonostante tutto,
hanno saputo operare
discretamente sul mercato,
soprattutto sotto canestro.
Piccola curiosità: la firma di Sim Bhullar è passato alla storia
perché il giocatore è il primo indiano ad approdare in NBA!
Tralasciando questa piccola curiosità ed entrando un po’ più
nel lo specifico, analizziamo i punti di forza di questi Kings:
come al sol ito la squadra girerà intorno al pazzo talento di
DeMarcus Cousins, uno dei centri più forti e più discussi
ultimamente. É certamente un fattore sia offensivamente
che difensivamente, sa passare bene la palla, ma il brutto
caratteraccio che si ritrova sta ostacolando la sua
consacrazione: tutti quanti affermano che ci voglia un coach
capace di tenerlo a bada, e su Michael Malone (attuale head
coach) c’è ancora qualche dubbio, ma per quel che ha
mostrato finora, ha fatto i l possibi le con DeMarcus. Oltre
DMC, con la incredibi le perdita di Isaiah Thomas (uno dei
SACRAMENTO KINGSDavide Di Sabatino
Roster
PG: Darren Coll ison, Ray McCallum, Deonte Burton
SG: Ben McLemore, Nik Stauskas, Jared Cunningham,
Scotty Hopson
SF: Rudy Gay, Alonzo Gee, Omri Casspi
PF: Derrick Wil l iams, Carl Landry, Jason Thompson, Reggie
Evans, Eric Moreland, David Wear
C: DeMarcus Cousins, Ryan Holl ins, Sim Bhullar
Movimenti di mercato
IN: Nik Stauskas, Darren Coll ison, Eric Moreland, Alonzo
Gee, Scotty Hopson, Omri Casspi, Ryan Holl i ins, Deonte
Burton, David Wear, Sim Bhullar
OUT: Aaron Gray, Isaiah Thomas, Travis Outlaw, Wayne
Ell ington, Quincy Acy, Jason Terry
Shotcharts
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più grandi errori del l ’ intera gestione Kings a mio avviso),
molti occhi saranno puntati su Coll ison, che dopo aver fatto
i l vice Chris Paul ai Clippers, vuole mostrare finalmente il
suo potenziale, anche se in molti sono più che scettici e non
hanno problemi ad affermare che i Kings abbiano perso
qualcosa. Altro tassello fondamentale sarà Rudy Gay: dopo
un’annata storta a Toronto è arrivato a Sacramento dove ha
trovato un ambiente non ideale, ma quasi, per lui: essere il
secondo viol ino è perfetto per lui, togl iendogli molta
pressione che ha dimostrato sia a Memphis che a Toronto di
non poter sostenere. L’unica cosa che gli si chiede è di
continuare a giocare come ha fatto finora, segnando senza
pensare troppo e, per adesso, ci è riuscito senza alcun
dubbio, giocando una più che discreta stagione con i Kings:
20 punti di media tirando con il 51 % dal campo, suo
massimo in carriera. Cambiando
argomento, i l vero punto di forza di
questa squadra, senza alcun
dubbio, è sotto i tabelloni: Cousins,
Wil l iams, Evans, Landry, Thompson
è un clamoroso frontcourt capace di
assicurare rimbalzi e difesa, ma
d’altro canto, nel backcourt dietro
Coll ison e McLemore c’è quasi i l
vuoto; i l rookie Stauskas può
rivelarsi un Fredette 2 la vendetta,
mentre McCallum ha mostrato solo
a sprazzi i l suo talento. I Kings
indubbiamente stanno facendo un
enorme sforzo per costruire
qualcosa di simile al la squadra dei
primi anni del 2000, e le basi ci
sono (giovani promettenti), ma
manca il mix con veterani e
qualcuno che possa davvero dare
la scossa ad un ambiente che
nonostante tutto, mantiene sempre
alto i l suo attaccamento a questa storica squadra con una
buonissima affluenza alle partite. E quest’anno, cosa li
aspetta? I playoff l i vedranno per l ’ennesima volta dalla
poltrona quasi senza pensarci, visto che ci sono diverse
squadre meglio equipaggiate. Tutto si rimanderà alla
imminente free agency dell ’anno prossimo, dove ci sono
numerosi giocatori in grado di cambiar la storia di diverse
franchigie, e sicuramente la dirigenza dei Kings vuole
riportare animo e fel icità in un ambiente che meriterebbe
davvero qualcosa in più.
Previsione
32-50
68
Squadra che vince non si cambia
I campioni NBA 201 4 arriveranno all ’ inizio del la stagione con
delle sol ide certezze: stesso allenatore, stessa squadra ed
un gruppo che appare sempre più coeso e distribuito.
Riassumiamo intanto quel che è accaduto nella scorsa
stagione: reduci dal la cocente sconfitta con i Miami Heat in
7 gare nelle Finals 201 3, gl i Spurs hanno affrontato i l nuovo
anno con le solite etichette: “vecchi”, “ormai non ce la fanno
più”, “l ’ultimo treno è passato quest’anno”.
Tuttavia, tutto è andato come al sol ito: regular season
trionfale, condita addirittura dal migl ior record dell ’ intera
lega, nonostante siano stati assorbiti svariati infortuni
durante l ’anno. Un minutaggio della rotazione che è andato
spalmandosi ancor più degli anni precedenti, facendo fronte
al l ’età dei big three. Nei playoff, i l primo turno a Dallas
regala una serie durissima, forse la più bella del l ’ intera
postseason, dove gli Spurs riescono a piegare dei favolosi
Mavs solo dopo 7 partite. Una volta passato i l primo turno,
la serie contro Portland è una lezione di basket per la
squadra dell ’Oregon, mentre nelle WCF OKC riesce a far
sbandare la truppa di Popovich solo momentaneamente con
il rientro di Ibaka. Nelle Finals 201 4 si è consumata la
vendetta degli Spurs che hanno letteralmente demolito i
rival i di Miami, consacrando la crescita di Kawhi Leonard,
che non sempre durante l ’anno aveva bri l lato nella maniera
attesa, ma è stato magistrale nelle ultime 3 partite del le
Finals, facendo la differenza su entrambi i lati del campo
contro LeBron James.
La situazione alle porte della stagione 201 4/201 5 vede una
SAN ANTONIO SPURSFrancesco Cell inese
Roster
PG: Tony Parker, Patty Mil ls, Cory Joseph
SG: Danny Green, Manu Ginobil i , Marco Belinel l i
SF: Kawhi Leonard, Austin Daye
PF: Boris Diaw, Kyle Anderson, Matt Bonner
C: Tim Duncan, Thiago Splitter, Aron Baynes, Jeff Ayres
Movimenti di mercato
IN: Kyle Anderson
OUT: -
Shotcharts
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divisione dei tifosi in due scaglioni distinti : da un lato quell i
del sono vecchi, era l ’ultimo treno, sono sazi. Dall ’altro quell i
per cui giocano meglio di tutti , sono profondi, sono
immortal i , non ci sono avversari al loro l ivel lo. La verità
come al sol ito sta nel mezzo, ma ci torneremo più avanti.
Costruzione della squadra
Come abbiamo già detto, squadra che vince non si cambia.
RC Bedford è il GM che ha costruito (insieme al coach e a
tutto lo staff) questa macchina di pal lacanestro che ha
incantato tutti e raggiunto quasi la perfezione, sia sul campo
che in termini di risultati . Diffici le fare meglio quando si
hanno perennemente scelte nel fondo del primo giro ed uno
spazio salariale ridotto.
Bedford quindi si gode quello che già c’è a roste,
mantenendo tutti i pezzi del la squadra al loro posto e trova il
migl ior acquisto per i l 201 5 nell ’annuncio di Tim Duncan:
giocherà ancora una stagione, quasi certamente l ’ultima
della sua carriera. Partendo da queste prospettive non
stupisce che il mercato Spura sia stato minimalista. Dal dart
lo staff Spura sembra essere riuscito a pescare il meglio a
disposizione: Kyle Anderson sembra essere un ottimo
giocatore in quella posizione del dart, e le sue caratteristiche
si sposano alla perfezione con quelle del la fi losofia Spura:
Anderson è un’ala grande con ottima gestione della palla,
passatore eccelso e una visione di gioco estremamente
sopra la media per i l ruolo. Si può dire che è un playmaker
nel corpo di un’ala grande. Considerata la stagione appena
trascorsa, l ’accostamento a Boris Dia non può che essere
naturale, anche forse la migl iore comparazione offensiva la
si ha con Lamar Odom, considerata la statura e la struttura
fisica. Nel rovescio della medaglia, i l cookie da UCLA ha
delle grosse lacune fisiche. Molto lento e poco esplosivo, è
un tener difensivo a cui è diffici le accoppiare un avversario
in NBA, pecca anche spesso di concentrazione. Tuttavia
l ’ambiente Spurs sembra proprio adatto a lui. Dopo il Draft,
gl i Spurs hanno anche offerto tre contratti non garantiti a tre
giovani giocatori: Josh Davis, Bryce Cotton e JaMychal
Green. Molto probabilmente lo staff Spurs l i sta valutando
per i l futuro ma sicuramente non faranno parte della
rotazione di quest’anno.
Prospettive per la prossima stagione
Cosa aspettarsi per la stagione 201 4/201 5? Ognuna delle
parti di cui abbiamo parlato sopra, ha le sue ragioni. Per chi
scrive, è ragionevole aspettarsi un’ennesima regular season
ad alto l ivel lo da parte degli Spurs: gl i insegnamenti di
Popovich sono talmente radicati in questo gruppo che la
squadra ha dimostrato di poter esprimere il suo gioco anche
senza il supporto a tempo pieno dei big del la squadra. Nei
ritmi spesso compassati del la regular season, è facile
prevedere un minutaggio ridotto per i vecchietti (tra i 25 e i
30 minuti), come lo scorso anno. Grazie al suo continuo
migl ioramento, non ci sarà da stupirsi se già in questa
stagione le responsabil ità offensive di Leonard saranno più
accentuate, sebbene il ragazzo non presenti le
caratteristiche classiche di una prima scelta offensiva. Per
quanto riguarda i playoff, sono indubbiamente una delle
squadre indiziate per arrivare fino in fondo (anche grazie
al lo smembramento dei grandi rival i , gl i Heat), per quanto
abbiamo descritto sino ad ora. Questo però significherebbe
una terza stagione consecutiva alle Finals, giocando oltre
1 00 partite a stagione per una squadra che rischia gl i
acciacchi nei suoi uomini chiave, e non è nemmeno
scontato vedere giocatori come Boris Diaw riuscire a
reggere un’altra intera stagione su livel l i di gioco magistral i ,
che appaiono comunque come un exploit in una più che
onorevole carriera. Inoltre, fondare la propria forza sul
gruppo è il modo più bello in assoluto di giocare e vincere
nella pallacanestro, ma presenta l ’ insidia di dover
mantenere intatti chimica e ingranaggi del gruppo. Ulteriori
fattori di rischio oltre al la già citata integrità fisica.
Un’impresa non semplice quando si gioca ai massimi l ivel l i
per lungo tempo e dove c’è un po’ di fisiologico
appagamento per i traguardi raggiunti .
I l 201 4 degli Spurs è stato magico, e le magie sono tal i
perché non si ripetono spesso. Ma voi scommettereste
contro Pop?
Previsione
58-24
70
ASCESA
I Toronto Raptors sono una squadra in cerca di conferme:
entrare nella storia del la franchigia la passata stagione con
un record di 48 vittorie e un’uscita a gara 7 del primo turno
dei Playoff dopo una avvincente serie contro i Nets di certo
non può passare inosservato agli occhi dei media
soprattutto dopo il sorprendente modo in cui è avvenuto. I l
punto di svolta: i l 9 dicembre 201 3 i Raps scambiano Rudy
Gay con i Sacramento Kings non ricevendo giocatori che
insieme potessero eguagliare i l suo valore, agl i occhi di
molti è sembrata la classica mossa che capovolge la
strategia di una squadra annoverandola tra quelle
incriminate di “Tanking”. Qualcosa era cambiato, ma nel
verso giusto. Improvvisamente gl i ingranaggi entrarono in
funzione incastrandosi perfettamente l ’uno con l’altro in una
delle più palesi
dimostrazioni di
“Chimica di squadra” che
si siano mai viste negli
ultimi anni in NBA.
L’assenza di Gay,
dapprima vista
negativamente, portò
al la nascita di una
situazione ideale in cui i l
talento e la grinta di Kyle
Lowry sono riusciti a
prosperare, Terrence
Ross ha ottenuto lo
spazio che le sue
capacità meritano e
DeMar DeRozan è
asceso nell ’él ite del le
guardie NBA divenendo,
di fatto, “the face of the
franchise”. Non solo
questi nomi
rappresentano il piccolo miracolo di cui Toronto si è resa
protagonista, i l front court formato dall ’ instancabile Amir
Johnson e dal talento puro al servizio dei muscoli di Jonas
Valanciunas rappresentano la spina dorsale di questa
squadra che può contare sul contributo dalla panchina di
comprimari di tutto rispetto come Greivis Vasquez capace di
far correre i compagni di squadra in contropiede e di gestire
con ottime abil ità i possessi nel la metà campo offensiva,
Patrick Patterson, dimostratosi pedina fondamentale nelle
rotazioni dei lunghi del la squadra insieme a Hansbrough, a
cui quest’anno si andrà ad aggiungere Greg Stiemsma
come backup di Valanciunas portando in dote rimbalzi e
difesa del pitturato. Importanti aggiunte al back court
soprattutto in chiave offensiva sono Louis Wil l iams, uomo
capace di produrre punti in pochi minuti dal la panchina, e
TORONTO RAPTORSFrancesco Vaccarel la
Roster
PG: Kyle Lowry, Greivis Vasquez, Wil l Cherry
SG: DeMar DeRozan, Jordan Hamilton, Louis Wil l iams
SF: Terrence Ross, Landry Fields, James Johnson, Bruno
Caboclo
PF: Amir Johnson, Patrick Patterson, Tyler Hansbrough,
Chuck Hayes
C: Jonas Valanciunas, Greg Stiemsma
Movimenti di mercato
IN: Kyle Lowry, Greivis Vasquez, Patrick Patterson, James
Johnson, Lou Wil l iams, Lucas Nogueira, Bruno Caboclo,
DeAndre Daniels
OUT: Steve Novak, Nando De Colo, John Salmons.
Shotcharts
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James Johnson che ha mostrato a Memphis buone abil ità in
attacco. Aggiunte azzeccate per una squadra che negli
scorsi Playoff ha evidenziato non poche lacune realizzative.
DA DOVE RIPARTIRE
I Raptors sono la stessa squadra dell ’anno scorso con
interessanti aggiunte che vanno a coprire buchi nel le
rotazioni e aumentano il potenziale di punti dal la panchina. I l
nucleo della franchigia è rimasto immutato.
Cruciale per i l futuro è stata la rifirma di Lowry nelle fasi
inizial i del la Free Agency nonostante le sirene di interesse di
squadre più blasonate. L’unico interrogativo che si palesa è
se il play potrà ripetere le prestazioni del la scorsa stagione
pur non essendo nel cosiddetto “contract year” dando vita a
speculazioni riguardanti i l suo atteggiamento nelle passate
stagioni dopo la firma di
un contratto che lo
descrivono svogliato,
fuori forma e incapace di
essere all ’altezza delle
aspettative che un
contratto di quattro anni
da 48 mil ioni di dol lari
inevitabilmente genera.
Lowry sembra aver
trovato la sua situazione
ideale ai Raptors di cui è
l ’ innegabile leader
emotivo, ci aspettiamo
dunque che riesca a
eguagliare, se non
superare, i numeri del la
passata stagione
suggellando il tutto con
la meritata
convocazione all ’Al l-Star
Game.
DeMar DeRozan è l’emblema di questi Raptors di cui
rappresenta la brama di vittorie e l ’ascesa a posizioni d’él ite.
I l suo sviluppo è vitale per Toronto. Nella passata stagione
ha mostrato un’abil ità al tiro crescente soprattutto per
quanto riguarda la creazione di occasioni in isolamento in
situazioni di immobil ismo offensivo. Migl iorata, se possibi le,
la capacità di andare al ferro concludendo in numerose
occasioni in modo spettacolare e allo stesso tempo
umil iante per gl i avversari. Un elemento da non
sottovalutare è che DeMar ha avuto la possibi l ità di al lenarsi
con Team USA e Coach K disputando il Mondiale,
nonostante i minuti giocati non siano stati molti l ’opportunità
di esibirsi su un tale palcoscenico e la vittoria del l ’oro sono
stati un eccellente training camp fisico e mentale per i l
giocatore il quale ha certamente acquisito esperienza da
sfruttare in campo nella prossima stagione riscattandone
cosi la mancanza evidenziata nella serie contro i Nets.
DeRozan è chiamato alla stagione della consacrazione
come stel la nascente del panorama NBA e “Go to guy” del la
squadra la quale si affida totalmente a lui e Lowry dal punto
di vista realizzativo negli ultimi minuti di una partita.
Quando si parla del nucleo dei Raptors e di giocatori in
ascesa impossibi le non nominare Jonas Valanciunas la cui
presenza in campo per la squadra è a dir poco ri levante dal
punto di vista difensivo e uno dei motivi del successo della
stagione scorsa alimentato soprattutto dalla asfissiante e
organizzata difesa (Settima per punti concessi con 98 PPG)
dei ragazzi di Coach Casey il quale più volte ha ribadito
come Jonas sia un punto di riferimento imprescindibi le per
la franchigia.
In nazionale Valanciunas ha disputato un mondiale piuttosto
positivo e a tratti dominante sotto le plance, (1 4.4 punti , 8.4
rimbalzi di media) impreziosito da partite quali la prestazione
da 22 punti, 1 3 rimbalzi e 3 stoppate contro la Nuova
Zelanda guidando la sua Lituania fino alle semifinal i
venendo infine sconfitti dal l ’ inarrestabile Team USA.
Con una stel la in rapida ascesa e due potenzial i Al l-Star a
costituire le fondamenta della squadra le aspettative a
Toronto sono alte e quest’ anno un’uscita al primo turno
potrebbe non soddisfarle.
Previsione
52-30
72
Ritorno al futuro
I Jazz si apprestano ad affrontare la loro quarantaduesima
stagione in NBA, sono passati sedici anni dal l ’ultima
apparizione di Utah alle Finals ma a Salt Lake City i tempi
gloriosi di Stockton e Malone sembrano lontani anni luce. Si
riparte da zero, dopo il prematuro addio di Corbin
quest’estate la panchina è stata affidata a Quin Snyder. Ma
chi è Quin Snyder? Se seguite l ’NCAA questo nome non vi
suonerà nuovo, ma per i meno informati è doveroso aprire
una parentesi su questo giovane ed ambizioso allenatore.
Snyder è cresciuto al la corte di coach Krzyzewski giocando
come point guard dei Blue Devols dal l ’85 al ‘89, finita la
carriera collegiale rimanere a Duke in qualità di assistant
coach, lascia Durham solo quando gli viene offerto i l posto
di head coach a Missouri dove rimane fino al 2006, in
seguito
approda in D-
league dove
diventa capo
allenatore degli
Austin Toros
(2007-201 0),
dopo
l’esperienza in
D-league vola
in Russia in
qualità di
assistant coach
del nostro
Ettore Messina,
in seguito torna
negli USA e
lavora come
assistant coach
di 76ers, Lakers
e Hawks. Visti i
variegati
trascorsi diventa piuttosto diffici le accostare Snyder ad una
determinata fi losofia di gioco, anche se ci sono diverse
sfaccettature delle sue esperienze precedenti che lasciano
intravedere il tipo di al lenatore che abbiamo di fronte. Forse
la caratteristica che più tutte lo differenzia dagli altri coach è
il rapporto che tende ad instaurare con i giocatori; Snyder è
molto comprensivo con i suoi giocatori, cerca sempre di
instaurare un rapporto profondo mirato a individuare le
corde giuste per motivarl i e tirare fuori i l meglio da ognuno di
loro; non a caso tutti i suoi ex giocatori lo adorano e
spendono parole al miele nei suoi confronti . Un grandissimo
sostenitore di Snyder è niente poco di meno che Doug
Coll ins che ha definito i l neo coach di Utah “One of the best
basketball minds I ’ve ever been around”, con questi ottimi
presupposti e in un ambiente giovane come quello dei Jazz,
UTAH JAZZAndrea Conti
Roster
PG: Trey Burke, Dee Bost.
SG: Dante Exum, Alec Burks, Ian Clark, Carrick Felix.
SF: Gordon Hayward, Roodney Hood, Steve Novak, Jeremy
Evans.
PF: Derrick Favors, Trevor Booker, Jack Cooley, Brock
Motum.
C: Enes Kanter, Rudy Gobert.
Movimenti di mercato
IN: Trevor Booker, Dee Bost, Carrick Felix, Dante Exum,
Jack Cooley, Roodney Hood, Steve Novak, Brock Motum.
OUT: Diante Green, Richard Jefferson, John Lucas I I I , Erik
Murphy, Brandon Rush, Malcolm Thomas, Marvin Wil l iams.
Shotcharts
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73
Snyder si appresta ad iniziare la sua prima stagione da capo
allenatore in NBA e ad aprire un ciclo vincente che si pone
l’obiettivo di tornare ai playoff in un paio di stagioni.
Ma per tornare competitivi nel presente bisogna partire da
gli errori del la scorsa stagione. Cos’è che non andava nei
Jazz di Corbin? La risposta è semplice quanto scontata: la
difesa. Ma cerchiamo approfondire meglio la questa
questione, la difesa è data principalmente da tre fattori:
eFG% allowed, turnovers forced, defensive rebounds.
Analizzando queste tre statistiche si nota che i Jazz sono
quattordicesimi nel la lega per rimbalzi difensivi,
ventiseiesimi per eFG% allowed e ventinovesimi per
turnovers forced. Trarre conclusioni è facile, Utah deve
concedere meno tiri agl i avversari e Snyder dovrà lavorare
molto
sul l ’ intensità
del la fase
difensiva.
Parlando di
fase difesiva un
giocatore che
potrebbe
tornare molto
uti le al la causa
dei Jazz è
senza dubbio
Rudy Gobert
che ha
dimostrato
durante gl i
ultimi mondial i
di poter essere
un fattore in
difesa
(chiedere a
Gasol per
delucidazioni) e di avere il potenziale per diventare uno tra i
migl iori rim protector in NBA.
Le uniche conseguenze positive della scorsa stagione
spesa all ’ insegna del tank arrivano proprio dal Draft che ha
portato a Salt Lake City due giocatori di prospettiva, i nomi
in questione sono Dante Exum (quinta scelta) e Roodney
Hood (ventitreesima scelta). Exum è considerato da molti un
oggetto misterioso, discorso diverso per i l neo arrivato in
casa Jazz, Rodney Hood visto prima a Mississipi State e in
seguito a Duke e che potrebbe ritagl iarsi un buon
minutaggio al le spalle di Gordon Hayward.
A proposito di Gordon Hayward, l ’ex Butler quest’estate ha
firmato il contratto della vita: un quadriennale da 63 mil ioni
di dol lari che fa di lui l ’uomo franchigia dei Jazz a tutti gl i
effetti . I 1 4.8 mil l ioni di dol lari annui che Hayward percepirà
possono sembrare elevati, ma Utah non poteva lasciarsi
scappare un talento del suo calibro in grado di segnare,
difendere, passare e con un QI cestistico sopra la media.
Hayward è di fatto uno dei migl iori giocatori statunitensi in
prospettiva e nonostante la giovane età (classe 1 990)
mostra una maturità e una leadership fuori dal comune. Se
si guarda al roster dei Jazz da un punto di vista anagrafico
non si può che essere ottimisti ; l ’attuale ossatura dei Jazz è
composta da Trey Burke (classe 1 992, nona scelta Draft
201 3), Alec Burks (classe 1 991 , dodicesima scelta Draft
2011 ), Dante Exum (classe 1 995, quinta scelta Draft 201 4),
Gordon Hayward (classe 1 990, nona scelta Draft 201 0),
Rodney Hood (classe 1 992, ventitreesima scelta Draft
201 4), Derrick Favors (classe 1 991 , terza scelta Draft 201 0),
Enes Kanter (classe 1 992, terza scelta Draft 2011 ), Rudy
Gobert (classe 1 992, ventisettesima scelta Draft 201 3). È
evidente che la dirigenza dei Jazz sà scegliere bene al Draft
e che Salt Lake City è il posto ideale in cui un giovane può
crescere senza fretta e senza troppe pressioni, se si guarda
al passato dei Jazz troviamo diversi esempi a questo
proposito. Prendiamo l’esempio di Stockton, pescato dai
Jazz con le sedicesima chiamata nel ricco Draft del l ’84,
passa le sue prime tre stagioni in NBA da riserva giocando
appena 1 8 minuti di media nella sua stagione da rookie
realizzando 5.6 ppg e tirando con il 1 8% da treY nessuno a
quei tempi poteva immaginare quello che Stockton sarebbe
diventato da lì ad un decennio. Abbiamo citato Stockton e
come non citare Malone pescato dai Jazz con la tredicesima
chiamata nell ’85, Stockton e Malone sono tutt’ora
considerati due tra i più forti cestisti di sempre ma trent’anni
fa non erano altro che due giovani di bel le speranze
potenzialmente non molto diversi da quello che possono
essere diversi componenti del roster attuale di Utah. In
tempi più recenti abbiamo l’esempio di Deron Wil l iams
arrivato ai Jazz nel 2005, è stato fatto crescere con calma e
senza troppa fretta, durante i l suo anno da rookie è partito
dal la panchina per ben trentatre volte, chiudendo la stagione
con numeri modesti (1 0.8 ppg e 4.5 apg) solo qualche
stagione più tardi è diventato uno dei migl iori playmaker in
circolazione. Insomma a Salt Lake City con i giovani ci
fanno fare, la fi losofia dei Jazz è da sempre stata quella di
far maturare il giocatore prima di concedergl i un minutaggio
importante; questo discorso applicato a prospetti del cal ibro
di Exum, Kanter o Gobert fa dei Jazz un ambiente ideale per
la crescita di giovani prospetti . Pazienza e lavoro duro sono
le parole chiave tra le montagne dello Utah con un occhio al
passato e lo sguardo proiettato nel futuro.
Previsione
30-52
74
SALTO DI QUALITÁ
Nella passata stagione i Washington Wizards hanno avuto
un record positivo dopo tante pessime stagioni (44W 38L)
arrivando secondi nel la Southeast Division dietro soltanto,
con uno scarto notevole di 1 0 vittorie, ai Miami Heat.
Qualificati con la quinta testa di serie, i Wizards domano i
Bulls, privi di Rose, al primo turno con un confortante 4-1 . Al
secondo turno incontrano i Pacers: la serie non inizia male,
infatti Washington vince gara 1 ma nelle successive partite
vengono fuori tutti i l imiti offensivi del la squadra capitol ina
che deve arrendersi agl i uomini di Frank Vogel con un
onorevole 4-2.
Questo sarà, molto probabilmente, l ’anno della
consacrazione per i ragazzi di Randy Wittman. I l roster è
stato sicuramente migl iorato con giocatori di qual ità come
Paul Pierce e con
giocatori di quantità come
Kris Humphries, ex
Celtics, e DeJuan Blair,
ex Mavs, che migl iorano
uno dei front court di
maggior spessore
dell ’ intera lega. Le
perdite non sono tanto
gravi in relazione ai
giocatori entrati , peccato
solo aver perso uno dei
migl iori difensori
perimetral i del la lega
quale è Trevor Ariza che
ha deciso di “portare i
suoi talenti” in Texas alla
corte di Dwight Howard e
James Harden.
I l quintetto base è uno
dei migl iori del la lega.
John Wall viene dalla sua
migl ior stagione nella quale ha mostrato grandi doti di
leader, per lui 1 9.3 punti a partita e 8.8 assist. In coppia con
Bradley Beal, che l’anno scorso ha registrato medie di 1 7.1
punti a partita, forma uno dei back court più veloci e
producenti del l ’ intera NBA, sia nella metà campo offensiva
che in quella difensiva. Nello spot di ala piccola Paul Pierce
sostituisce Trevor Ariza garantendo migl iori spaziature, un
tiro più affidabile da dietro l ’arco e doti di leadership
indiscusse. I l front court titolare ha un tasso tecnico molto
elevato. Giocare con due lunghi come Nene Hilario e Marcin
Gortat è abbastanza desueto nell ’ NBA del 21 ° secolo, ma
questa scelta ha dato ragione a coach Randy Wittman negli
scorsi Playoff. C’è da dire che John Wall , Bradley Beal,
Nene Hilario e Marcin Gortat hanno saltato sempre una
ventina di partite nel le ultime stagioni e che Paul Pierce,
WASHINGTON WIZARDSChristian Salzano
Roster
PG: John Wall , Andre Mil ler
SG: Bradley Beal, Glen Rice Jr, Garrett Temple
SF: Paul Pierce, Martel l Webster, Otto Porter, Damion
James
PF: Nene Hilario, Kris Humphries, Drew Gooden
C: Marcin Gortat, Kevin Seraphin, DeJuan Blair
Movimenti di mercato
IN: Paul Pierce, Kris Humphries, DeJuan Blair, Garrett
Temple, Damion James
OUT: Trevor Ariza, Jan Vesely, Chris Singleton, Trevor
Booker
Shotcharts
SpazioNBA.it Magazine - 14/15 Season Preview
75
andando per le 37 primavere, non potrà giocare tantissimi
minuti per tutte le 82 partite di Regular Season più eventual i
Playoff.
Per i motivi sopra elencati i giocatori del la panchina,
compresi quel l i che potrebbero essere ai margini del le
rotazioni, si dovranno far trovare pronti per permettere
l ’accesso ai Playoff con, magari, i l fattore campo al primo
turno. I l primo, ed unico, cambio di John Wall è i l veterano
Andre Mil ler, troppo poco per una squadra che punta
almeno al 2° turno ed infatti si potrebbero aprire degli
scenari di trade per cercare di arrivare ad un altro cambio
nel ruolo di playmaker. Per le guardie Glen Rice Jr e Garrett
Temple ci saranno pochi minuti disponibi l i ma da giocare
con grande intensità. Come cambi del l ’ex Celtics Paul
Pierce ci sono Martel l
Webster e Otto Porter.
Martel l Webster sarà il 6°
uomo della squadra in
grado di aprire i l campo
con il suo tiro da dietro
l ’arco dei 7.25,
sfortunatamente salterà
tutto i l training camp per
un infortunio al la schiena
che lo ha costretto a
sottoporsi ad
un’operazione chirurgica
lo scorso Giugno. Quest’
infortunio permetterà alla
3° scelta assoluta del
Draft 201 3, Otto Porter,
di guadagnare minuti e di
riscattarsi da un’annata
da Rookie non andata
nel migl iore dei modi.
Sotto le plance i vari Kris
Humphries, Drew Gooden, Kevin Seraphin e DeJuan Blair
garantiranno punti, difesa e tanti rimbalzi quando i due
lunghi titolari riposeranno.
ALLA CONQUISTA DELLA SOUTHEAST DIVISION
Tirando le somme, i Wizards si sono comportati molto bene
durante questa off season: hanno mantenuto intatto i l
nucleo che l’anno scorso ha dato vita ad una buona
cavalcata ai Playoff e hanno aggiunto un veterano e futuro
Hall of Famer quale Paul Pierce al roster. La firma dell ’ ex
capitano dei Boston Celtics sta a significare quanto
Washington stia guadagnando appeal nel mercato dei Free
Agents merito del lavoro del GM Ernie Grunfeld.
Nelle mani di Coach Randy Wittman c’è tanto materiale sia
tecnico che umano su cui lavorare per poter fare bene e per
poter migl iorare una fase offensiva che si andrebbe ad
accoppiare con una delle migl iori fasi difensive della Eastern
Conference.
Con un anno di esperienza in più i ragazzi del la capitale
sono pronti a confermare e a migl iorare i risultati ottenuti la
passata stagione. L’obiettivo per la nuova stagione è uno: la
Southeast Division. Infatti con il ritorno di LeBron James ai
Cleveland Cavaliers, i Miami Heat non saranno più un
avversario impossibi le da battere per i “Maghi” del la
capitale.
Previsione
50-32