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ANNO XV - N°3 - NOVEMBRE 2016 Spedizione in A.P. 70% - Legge 662/96 - Autorizzazione Filiale di Brescia - Contiene I.R. BCC notizie Periodico economico e culturale della BCC del Garda Bancassicurazione Ti scade la polizza auto? Vieni in filiale. Anniversario Tremosine centoventi anni insieme

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ANNO XV - N°3 - NOVEMBRE 2016

Spedizione in A.P. 70% - Legge 662/96 - Autorizzazione Filiale di Brescia - Contiene I.R.

BCCnotiziePeriodico economico e culturale della BCC del Garda

BancassicurazioneTi scade la polizza auto?Vieni in filiale.

AnniversarioTremosinecentoventi anniinsieme

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Direzione, Redazione e AmministrazioneBanca di Credito Cooperativo Colli Morenici del GardaVia Trieste, 62 - 25018 Montichiari Tel.030 [email protected] ResponsabileAlberto AllegriRedazione a cura diAlessandra MazziniComitato di redazioneLuca Apollonio, Alessandra Elisetti, Domenico Fascilla, Carlo Maccabruni, Michela Mangano, Manuele Martani, Stefano Mondoni, Francesco Pasqualini, Nicola Piccinelli, Graziella Plebani, Ezio SoldiniProgetto Gra fico: MacVirgo Associati - Brescia- Sarezzo (Bs)StampaIndustria Grafica Stilgraf, Via del canneto, 38 Borgosatollo (Bs)Autorizzazione Tribunale di BresciaN.17 del 04/04/2000“Per le fotografie di cui, nonostante le ricerche eseguite, non èstato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’editore si dichiarapienamente disponibile ad adempiere ai propri doveri.”

5 L’editoriale6 Notizie dalla banca7 Rezzato, nuovi spazi per la storica filiale8 Soci in primo piano/1 - Antares Vision, l’imprenditoria illuminata alla volta del mondo10 Carta BCC Impresa: una piccola carta che fa grandi imprese11 Prestito personali? Micasa e Batti512 Tomato+, l’orto in casa è servito13 La Banca dei giovani - La “Scintille” di oggi per illuminare l’avvenire delle BCC14 Bancassicurazione - Ti scade la polizza auto? Passa in filiale.16 Soci in primo piano/2 - BRB, specialisti nel recupero e commercio beni leasing17 Notizie ICCREA - Legge di stabilità 201718 Consulenza - L’occhio del fisco19 La BCC in formazione20 Tremosine, centoventi anni insieme22 Giancarlo Masini, il coraggio della follia23 ANffAS, 50 anni di sfide per i disabili e le loro famiglie24 L’angolo dell’arte - Michelangelo - Il Giudizio Universale - Cappella Sistina, Città del Vaticano26 Talent day e borse di studio per Soci e figli dei Soci27 Ra.Gù. - Dolce Reale, il lato più goloso di Montichiari

START UP

Tomato+l’orto incasa èservito <<<

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Antares Visionl’imprenditoriailluminata>>>

Soci in primo piano

Il Giudizio UniversaleCappella Sistina,

Città del Vaticano >>>MICHELANGELO

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La carta utilizzata per realizzare questa pubblicazione è stata ricavata da piantagioni ecologicamente orientate, ed è:- ECF (Elemental Chlorine Free)- 100% Riciclabile- Certificats ISO 9001 et ISO 14001

ECO-MANAGEMENTAND AUDIT SCHEME VM-08/019

LA BANCADEI GIOVANI

Le “scintille”di oggi per illuminarel’avveniredelle BCC >>>

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Tremosine120 anniinsieme>>>

Giancarlo MasiniIl coraggio della

follia >>>

Ti scade la polizza auto? >>>

Passa in filiale

L’omessoversamento dell’IVA>>>

L’Occhio del Fisco

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… E’ questa la fase conclusiva delle scelte per giungere, auspicabil-mente, alla realizzazione di un unico Gruppo Bancario Cooperativo. Alriguardo, realisticamente va osservato che le due candidate Capogruppo

nazionali hanno avviato strade tra loro differenti. Il Gruppo Bancario Iccrea, che pure si è espresso favorevolmente rispetto all’ini-ziativa di fine agosto di una bozza di Lettera di Intenti per riprendere il dialogo,ha avviato un tour e, su invito delle Federazioni Locali, sta presentando alle BCCle linee del proprio progetto industriale, definendolo “inclusivo” e quindi apertoad una soluzione unitaria. In parallelo, la Cassa Centrale Banca, pur dicendosisempre interessata ad una soluzione unitaria, nel suo tradizionale Convegno diautunno presenterà a sua volta gli elementi del proprio progetto industriale, inquesto caso oggettivamente “alternativo”.Il mio impegno per la costituzione di una Capogruppo unitaria tuttavia prosegue,sulla base degli elementi contenuti nella bozza di Lettera di Intenti che ho inviatoai Presidenti delle due Banche di secondo livello alla fine di agosto scorso. Sitratta di uno strumento certamente da integrare e rivedere, ma basato su conte-nuti già condivisi dal Gruppo Bancario Iccrea e dalla Cassa Centrale Banca ed inparticolare fondato sulla valorizzazione delle eccellenze presenti nel nostro si-stema…… le ragioni dell’unità non sono cambiate. L’opzione del Gruppo nazionale unicoderiva infatti da una serie di motivi industriali, di opportunità e di convenienzastrategica. Uno sbocco in più gruppi comporterebbe moltiplicazione di costi, con-correnza interna, disorientamento del management e delle basi sociali, disper-sione del valore del marchio di sistema, perdita di competitività…In sintesi, il cammino della riforma avanza. A breve il quadro normativo sarà com-pletato e la fase attuativa accelererà anche per far fronte a indispensabili investi-menti, riorganizzazioni, razionalizzazioni che il mercato e le regole impongono…Con realismo e sempre guardando con lucidità a quanto sta avvenendo in questesettimane nel Credito Cooperativo, il nostro impegno al riguardo continua senzasosta. Non possiamo tralasciare nessuno sforzo, la maggioranza delle BCC ce loha chiesto e continua a chiedercelo. I lavori e il dialogo vanno avanti. Perchél’unità non si produce per inerzia, anzi per inerzia si produce il suo contrario. IlGruppo Bancario Cooperativo italiano non potrà che essere il frutto dell’impegnotenace e proattivo di tutti, mettendo da parte sentimenti di attesa, lo “stare a ve-dere cosa succede” o valutazioni di opportunità dell’ultimo momento. Mai come in questa occasione siamo protagonisti del nostro “futuro da scrivere”.»

Il futuro del Credito Cooperativo italiano

Una lirica all’unità diGruppo e alla comunione di IntentiL’E

DITORIALE

Di Alessandro AzziPresidente BCC del Garda

«

Serata del Socio 2016L’appuntamento è per sabato26 novembre al Centro Fieradel Garda di MontichiariAl momento di riflessione delconvegno a cui interverràGiusy Versace, seguiranno lacena con il tradizionale"spiedo bresciano" e l’intratte-nimento dell’Orchestra DiegoZamboni.La serata di cabaret sarà ani-mata da Gene Gnocchi

Nel mese di settembre e di otto-bre si sono vissute settimane de-cisive per il movimento delCredito Cooperativo. In questoperiodo infatti si è lavorato perdare attuazione al “Laboratoriodella Riforma del Credito Coope-rativo”. Il Presidente della Fede-razione Nazionale AlessandroAzzi, impegnato fattivamente neitavoli di lavoro per la realizza-zione del Gruppo unico, ha co-stantemente sostenuto il dialogocon Cassa Centrale Banca diTrento per evitare una scissioneche certamente indebolirebbel’intero Sistema.E’ necessario unirsi, non perstare uniti, ma per giungere tuttiinsieme all’obiettivo dell’unitàche, per ragioni economiche stra-tegiche, industriali e di posizio-namento è la condizione disostenibilità attuale e di lungoperiodo del Credito Cooperativo. Qui a lato viene riportato unostralcio della Lettera che il Presi-dente Azzi ha inviato ai Direttoridelle Federazioni Regionali edelle Banche di Credito Coopera-tivo - Casse Rurali italiane.

Serata del Socio duemilasedici

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EFFICIENZA RELAZIONECONSULENZA

QUALITA’

INFORMAZIONE

Revisione del modello di relazione con Soci e Clienti

CC del Garda ha definito l’avvio di un progetto direvisione complessiva del proprio modello di rela-zione con Soci e Clienti che coinvolgerà la struttura

di rete ed impatterà anche sulla struttura degli uffici centrali. Abbiamo chiesto al Direttore Generale Massimiliano Bolisdi illustrare questo progetto importante ed innovativo perla nostra Banca.

Direttore, quali i presupposti e i contenuti di questo progetto?“La Banca ha l’obiettivo di sviluppare nuovi modelli opera-tivi e distributivi a beneficio di tutta la Clientela. Per farloha chiesto la collaborazione del centro di ricerca Cetif del-l’Università Cattolica di Milano. Il risultato finale che ci at-tendiamo può essere riassunto in pochi punti: unaorganizzazione più flessibile, il recupero dell’efficacia com-merciale e del tempo a disposizione per la relazione, la rior-ganizzazione degli uffici di sede maggiormente al serviziodella rete, “riorientando” dove necessario i modelli opera-tivi.”

Si tratta dunque di una attività che riguarderà tutta la Banca?“Esattamente. In una prima fase saranno valutati tutti i pro-cessi operativi e analizzati nel dettaglio i prodotti. Ad ognicriticità riscontrata sarà associato un intervento correttivoimmediato o progettuale.In una seconda fase le valutazioni saranno svolte a livellodi singole filiali, secondo parametri di redditività, analisi delpotenziale ed efficacia degli interventi.In una fase successiva è previsto l’intervento sull’organizza-zione degli uffici di Sede.”

Quali sono i tempi per la realizzazione completa del progetto?“Il progetto è stato presentato nei contenuti generali a tuttii collaboratori nel Meeting plenario che si è tenuto il 27 set-tembre scorso (in questo numero è riportato un resocontoin dettaglio del Meeting in cui sono intervenuti i collabora-tori e le Consulte dei Soci ndr), la settimana successiva èpartito il programma di incontri con le filiali e nel mese dinovembre sono previsti gli incontri con gli uffici della Sede.Siamo in piena fase di realizzazione. Secondo quanto defi-

nito dal piano di operatività nella primavera del prossimoanno riusciremo ad essere compiutamente operativi.”

I Soci e i Clienti della Banca potranno beneficiare di questo nuovo mo-dello in modo concreto?“I nostri Soci e clienti percepiranno il cambiamento attra-verso un servizio che risponderà meglio e più velocementealle loro richieste. Ogni Socio e Cliente potrà ottenere con-sulenza ad alto livello professionale, perché tutti i nostri col-laboratori riceveranno una formazione altamente qualificatae adeguata alle diverse esigenze.Vorrei in fine aggiungere che questo progetto pone le basiper un nuovo punto di partenza, un nuovo atteggiamentonell’orientare l’attività lavorativa quotidiana. Sono ferma-mente convinto che questo cambio non è solo indispensa-bile, ma si configura come una nuova strada. Una sfida chevogliamo vincere”.

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NOTIZIE DALLA BANCA

Massimiliano BolisDirettore Generale

BCC del Garda

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NOTIZIE DALLA BANCA/2

Nelle immagini Soci e Clienti e invitati al brindisi di inaugurazione

di Michela Mangano Ufficio Comunicazione e Relazione con i Soci

Rezzato, nuovi spazi per la storica filiale

moderni, ma nella continuità della passione che diffonde ivalori del Credito Cooperativo: vicinanza ai Soci, improntaincisiva e proattiva nella comunità”. Così le parole del VicePresidente Vicario Franco Tamburini durante la cerimonia del13 settembre.

CC del Garda è presente da oltre 25 anni nel Co-mune di Rezzato. La filiale è stata aperta nell’ago-sto del 1991. I collaboratori che negli anni si sono

succeduti nella gestione dello sportello hanno lavorato consoddisfazione e dedizione in questa comunità, fornendoservizi finanziari, consulenza e risorse economiche alle fa-miglie ed alle imprese del territorio. La comunità rezzatesenel tempo ha confermato fiducia alla Bcc del Garda, Soci eClienti sono progressivamente aumentati e, negli anni, laBanca oltre a garantire professionalità e disponibilità nel-l’ambito bancario ha dimostrato partecipazione e sostegnoai molteplici bisogni ed iniziative, attraverso erogazioni dibeneficienza e sponsorizzazioni ad Enti e Associazioni so-ciali, culturali e sportive.Le esigenze dei nostri Soci e Clienti oggi sono mutate e,oltre alla professionalità ed alla cortesia che ci contraddi-stinguono, sono divenuti necessari anche spazi ridisegnatiper essere confortevoli e informali, maggiore privacy, diver-sificazione nelle offerte di servizi. La nuova filiale di via DeiMille 1 è più luminosa e spaziosa, funzionale agli standardmoderni di efficienza, dotata di spazi privati per una consu-lenza più personalizzata. Si presenta più amichevole nell’ac-coglienza e, infine, ma non ultimo, lo sportello è dotato diun ampio parcheggio. Per connotare di positività e motivata soddisfazione questanuova esperienza appena partita, martedì 13 settembrescorso, alla presenza del Consiglio di Amministrazione,della Direzione Generale, del Sindaco di Rezzato DavideGiacomini, delle autorità locali e di Don Lino Gatti, si èsvolta in filiale una inaugurazione, con taglio del nastro ebenedizione dei locali. A seguire è stato offerto un piccolorinfresco a cui hanno partecipato Soci e Clienti invitati.“Questa filiale, ridisegnata in modo così innovativo, senzacasse o banconi ma solo con salottini di consulenza, vuoleessere il segno tangibile del nostro impegno sul territorio.Una modalità di presenza ed approccio alla clientela più

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a storia insegna che le idee migliori nascono sem-pre dalla volontà di mettersi in gioco. Uscire dauna comfort zone per gettarsi in un esperimento,

in un’avventura, diventando attori di un nuovo destino. Emi-dio Zorzella e Massimo Bonardi, proprietari di Antares Vi-sion, lo hanno fatto. Siamo alla fine degli anni Novantaquando il sogno inizia a prendere forma. Una laurea in inge-gneria in tasca conseguita al Politecnico di Milano e un con-tratto di ricerca in optoelettronica in un laboratoriodell’Università di Brescia per studiare l’uso di sistemi di vi-sione tridimensionali. Poi la svolta. “Nel 1998 decidemmodi lasciare il laboratorio di Fisica della materia per dar vitaad uno spin-off della nostra ricerca – racconta Emidio Zor-zella -. All’epoca non avevamo risorse economiche e per unpo’ siamo andati avanti supportati soltanto dai bandi dedi-cati alle start up universitarie”. Lo spin-off per un paio dianni svolge attività di consulenza nello sviluppo di prodottinell’ambito dei sistemi di controllo. Poi nel Duemila l’incon-tro con la Ima di Bologna che si occupa del confezionamentodei farmaci ed è in cerca di una nuova soluzione per control-lare l’integrità dei blister. Emidio e Massimo iniziano a de-dicarsi alla creazione di un “occhio elettronico” capace diindividuare ogni minimo difetto di flaconi, confezioni, fialee capsule in fase di produzione. Da quel momento la scalataha inizio. Antares Vision nasce nell’ottobre 2007 a Castel-mella. Ha 18 dipendenti e intercetta un business completa-

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Antares Vision

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mente nuovo, quello del controllo di qualità sui farmaci, checomincia a essere normato severamente da molti Stati, primitra i quali Turchia e Cina che iniziano ad imporre rigidi con-trolli sulla tracciabilità delle confezioni. «Abbiamo realizzatoun primo sistema di tracciatura per la Abbott di Campo-verde, in provincia di Latina, quindi siamo approdati in Tur-chia, dove abbiamo operato per tre anni aggiudicandocicommesse importanti e costruendoci un’expertise interna-zionale” raccontano ancora i due soci. A partire da quel mo-mento l’impresa bresciana comincia ad avviarecollaborazioni con le maggiori case farmaceutiche americaneed europee, fra cui Sanofi, Johnson&Johnson, Menarini eavvia un processo di internazionalizzazione che la conducea diventare leader mondiale, mentre la normativa sulla trac-ciatura dei farmaci si espande a livello globale. Nel 2013 An-tares rileva una società di Parma che si occupa di sistemi dicontrollo sul farmaco e porta in azienda nuovi macchinariper il controllo e l’ispezione a 360°. Oggi Antares Visionconta sette sedi distribuite in quattro continenti e un quar-tier generale a Travagliato che è un vero fiore all’occhiello:2.850 mq di uffici, 1.850 di produzione e 650 di area forma-zione, il cosiddetto “Center of Excellence” che è un centro ditraining per insegnare ai clienti ad utilizzare le macchine eper istruire i nuovi dipendenti. “Uno sguardo rivolto al futuro– come sottolinea Massimo Bonardi –, con l’obiettivo di pro-durre soluzioni sempre più innovative e di aprirsi anche a

nuovi ambiti come quello del food and beverage, della co-smesi, dell’elettronica e dell’automotive, ma anche dei pro-dotti di più largo consumo”. Fatturato sempre in crescita e lascelta di investire su una forza lavoro fatta di giovani e gio-vanissimi laureati: queste le caratteristiche di un’impresa cheè orgogliosa di essere italiana e che, proprio alla flessibilitàe all’inventiva tutta made in Italy, riconosce buona parte delproprio successo. Ma il segreto sta tutto nella “imprenditoriailluminata” di Zorzella e Bonardi, che hanno unito a un fortebackground tecnologico e finanziario, il pensare in grandesenza mai dimenticare da dove sono partiti. La capacità difare squadra e di creare un clima aziendale positivo con tuttii dipendenti hanno fatto e continuano a fare il resto.

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La sede centrale del gruppo a Travagliato (Brescia)

Da sinistra, Massimo Bonardi ed Emidio Zorzella, tito-lari di Antares Vision

L’azienda bresciana sviluppa e realizza soluzioni softwaree hardware per la tracciatura dei farmaci distribuite intutto il mondo

Una divisione di Antares Vision è specializzata nei si-stemi di ispezione visiva per il controllo della qualità deiprodotti farmaceutici durante tutte le fasi di confeziona-mento.

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NOTIZIE DALLA BANCA/3

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istrutturare, abbellire o rendere più efficiente la pro-pria casa, grazie alle significative detrazioni fiscali, oggiè ancora più accessibile. Il D.L. 63 del 4 giugno 2013

prorogato con la Legge di Stabilità per il 2016, prevede per gliinterventi di riqualificazione ed efficientamento energetico unadetrazione Irpef pari al 65%, limitata al 50% per le ristrutturazioniedilizie e per l’acquisto di grandi elettrodomestici o mobili legatiall’intervento stesso. Sono inclusi: interventi di portata conte-nuta come rifacimenti degli intonaci o nuove pavimentazioni;interventi che interessano elementi portanti della casa, come iltetto e le fondamenta, l’ampliamento dei locali o la realizzazionedi box; interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica,come il capotto dell’abitazione, i pannelli solari o un nuovo im-pianto di riscaldamento. Per consentire ai Soci e Clienti di ac-cedere a queste agevolazioni, BCC del Garda propone il PrestitoMiCasa, un prestito ad hoc per la ristrutturazione e il migliora-mento delle abitazioni fino ad un importo massimo di € 35.000.Il prestito può essere a tasso fisso o variabile. Nel caso di tassofisso il prestito è rimborsabile in 6 anni con 72 rate mensili se-condo le condizioni riportate nello schema seguente. Il SocioBCC del Garda beneficia inoltre di un tasso agevolato. Un finan-ziamento semplice e trasparente per rendere il luogo che ab-biamo più a cuore più bello, accogliente ed efficiente.

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START-UP

La serra da interni richiesta in tutto il mondo, che è divenuta la prima start-up innovativa promossa dalla Bcc del Garda

oltivare un orto anched’inverno, senza un giardino e con

poco spazio? Sì può. A dirlo, o meglio ad averlo inventato, è DanieleRossi, giovane monteclarense che ha sviluppato una serra “domestica” auto-

matizzata e dal design elegante, che permette di avere verdura fresca, spezie ed erbearomatiche ogni volta che lo si desideri, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi e soprattutto

senza uscire di casa. Ma il bello è che tutto parte da una cialda. Proprio come per le ormai cele-berrime macchine del caffè, anche Tomato+ racchiude la propria anima in piccole capsule pensate per

essere utilizzate da chiunque, che contengono substrati naturali e semi di elevata qualità, oltre ad esserecompletamente biodegradabili. Dal basilico, allo spinacio, dalla maggiorana ai germogli di soia, tutto quello

che si deve fare è inserire la cialda, selezionare la coltura e il piano desiderati sul display, aggiungere l’acqua eattendere. Dopo circa un mese si potranno gustare i primi risultati che, naturalmente, non contengono OGM, additivi

chimici, antiparassitari o pesticidi.“I primi disegni di Tomato+ risalgono alla fine del 2014 – racconta Daniele – Da tempo avevo in mente un progetto che

potesse mettere a frutto le nozioni idrauliche, elettriche e agronomiche apprese fin da bambino nella bottega di falegna-meria di mio padre e in seguito, lavorando nel settore dei giardini”. Accanto a lui un team di giovani professionisti per la

maggior parte under 35, che hanno messo in comune il proprio patrimonio professionale: Gian-carlo Pesce, esperto di materie plastiche, Andrea Copeta, esperto di illuminazione a LED, Matteo

Lanfredi, esperto in coltivazioni idroponiche e preparazione soluzioni nutritive, Cristian Bicelli, esperto in impianti elettricie Ilaria Gremizzi, la cui azienda di famiglia è leader italiana nella produzione di verdura in cubetto. Competenze e percorsidiversi che sono risultati indispensabili. La serra utilizza un sistema di luci LED da soli 22 watt in grado di riproporre le fasi lunari e solari per permettere allacoltura di crescere in 28 giorni. Se la cialda è il cuore di Tomato+, il software “Michele” è il suo cervello. Intuitivo e sem-plice allo stesso tempo, in pratica fa tutto lui. A chi lo utilizza bastano pochi e semplici click. Una vera rivoluzione, in cui la nostra banca ha voluto credere e che è divenuta la prima start-up innovativa promossa

dalla Bcc del Garda. “Il successo è stato tantissimo e inaspettato - racconta ancora Daniele - Abbiamo richiesteda tutto il mondo, in particolare da paesi del Nord Europa ma anche dagli Emirati e dagli Stati Uniti e non

solo per le abitazioni, ma anche da parte di ristoranti, aziende e multinazionali di vari settori”. Nei prossimimesi arriveranno anche un’app e nuove colture in cialda, perché Daniele e il suo team sono solo al-

l’inizio di quest’avventura, partita da un sogno e da uno scantinato e oggi alla volta del mondo.

di Alessandra MAzzini

Tomato

+ l’orto in casa è servito

C

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l VI Forumdei GiovaniSoci delle

BCC, tenuto a Firenzedal 16 al 18 settem-bre, ha dato ulterioresostanza al concetto –sempre più saldo nelcorso delle passateedizioni – che il con-tributo dei GiovaniSoci è fondamentaleper il mondo del Cre-dito Cooperativo cheverrà. In tutta Italia.

Questo evento sarà ricordato per esseril primo (si spera di una lunga serie) adaver permesso ai presenti di sperimen-tare la capacità a dare indicazioni cherendano ancora più virtuoso il rapportocon il territorio. Passare dalle esigenzealle idee e dalle idee ed ai fatti è statolo stimolo proposto ai tavoli di lavorodegli oltre 250 iscritti di 62 BCC dellaquasi totalità delle regioni italiane. Il Forum è stato anche occasione per ri-flettere sul difficile scenario economicobancario a livello nazionale, europeo eglobale, con una citazione del recente

LA BANCA DEI GIOVANI

Rapporto McKinsey sul grave calo deiredditi delle famiglie nei paesi avanzati.Si è ricordato inoltre che questi sono igiorni della delicata gestazione di si-stemi organizzativi nazionali sotto cuiriunire centinaia di realtà di risparmioitaliane. Ed il richiamo al Testo UnicoBancario come nucleo della Riforma haribadito la fiducia nelle opportunità cheil modello delle BCC può dare al conte-sto bancario del paese. Tutto ciò è stato la base degli interventidel Presidente di Federcasse Alessan-dro Azzi, del Direttore Sergio Gatti, delPresidente di Iccrea Holding Giulio Ma-gani, del Direttore Leonardo Rubattu,del Presidente delle BCC di ToscanaMatteo Spanò e del Sindaco di FirenzeDario Nardella. Pazienza, Tenacia e Re-sistenza: questi i valori raccomandati acui si sono affiancati lo Spirito d'inizia-tiva e la Propositività dei Giovani: pro-prio come un albero secolare che sirinnova nel tempo. Il Forum ha visto pure il contributo deimembri della Consulta dei Giovani Socidella BCC del Garda, che si sono con-frontati con le tante realtà rappresen-tate definendo progetti in tema di Arte,

Cooperazione, Ambiente e Tecnologia:ambiti cioè che incarnano l'attuale mo-dernità. E' stato un Workshop che conla parola Scintille ha salutato le ideenate tra naturali esigenze di rinnova-mento ed il sostegno della futura iden-tità del Sistema BCC. Inoltre, nell'ambito della Seconda Con-sulta Nazionale dei Gruppi GiovaniSoci, è stato confermato l'ulteriore svi-luppo dei Bond Up, strumenti bancari afavore di start-up di innovative attivitàprofessionali. Le iniziative sostenibili ri-volte al territorio hanno così rivelato unadattamento anche su scala nazionale,rendendo perciò evidenti due conclu-sioni. La prima: poter operare sia su scala lo-cale che nazionale può esser prova diefficace conservazione del "sapere" ter-ritoriale di un patrimonio italiano unicoe molteplice nello stesso tempo. La seconda: solo un impegno che coin-volga i Giovani permetterà di trasmet-tere la grandezza del lavoro ricevuto ineredità e di far fronte alle sfide econo-miche e culturali che ci attenderanno.Essere un Giovane Socio significaanche questo.

Le "Scintille" di oggi per illuminare l'avvenire delle BCCd

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Con sensibilità verso il territorio ed esigenza di rinnovamento, i Giovani Soci di tutta Italia si sono misurati nella capacità di indicare progetti concreti anche su scala nazionale,guardando con attenzione all'attuale scenario economico-bancario.

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di Enrico Cotelli - Area Finanza Area Finanza Resp. Uff. Consulenza Finanziaria Assicurativa Previdenziale

BANCASSICURAZIONE

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a BRB, Brescia Recupero Beni Spa, di Torbole Casa-glia è una società specializzata nel recupero e nellarivendita di beni strumentali di ogni tipologia. Dalle

macchine utensili, alle macchine edili ed agricole fino alle au-tomobili, tutti i beni sono usati e rivenienti da contratti di lea-sing risolti o da fallimenti.La società, che oggi conta un piazzale espositivo di 5.000 mte un magazzino di 1.200 mt., ha preso forma nel 2007 graziealla convergenza verso un unico obiettivo di un know how dialto livello sviluppato all’interno di realtà legate al settoreleasing. Da subito, infatti, l’attività si è specializzata nell’am-bito della commercializzazione di beni provenienti da insol-venze contrattuali di leasing, offrendo un servizioall’avanguardia che risolveva un problema importante nellagestione del credito: una operazione di re-marketing che pre-vedeva l’acquisto diretto del cespite e la rivendita dellostesso.“Gli anni a seguire, gli anni della crisi economica, sono statiin questo senso i più propizi per noi - racconta Samuele Si-gnorini, alla guida della BRB – e l’aumento delle procedurefallimentari ci ha consentito di assumere un assetto nuovo,sempre più di alto livello”. Per gestire sempre al meglio il re-cupero e l'alienazione dei beni, nel corso del tempo la societàsi è specializzata in due settori in modo particolare: quelloedile e quello delle macchine utensili per la lavorazione delferro. Qualità, conformità e networking efficace sono le parolechiave del successo, perché “questo è soprattutto un lavorodi relazioni” specifica Signorini, che evidenzia anche chetanto più la rete è attiva, quanto più il mercato si consolida. La dimostrazione sta nel fatto che i macchinari presso la BRBvengono alienati entro sessanta/novanta giorni. BRB si as-sume, infatti, il compito di fornire al cliente (sia che si trattidi curatela fallimentare o di azienda in dismissione) una as-

sistenza che sia totale e che vada dalla valutazione iniziale eperitale sino alla conclusione della vendita. Il tutto con lamassima informazione e pubblicità garantendo la partecipa-zione del maggior numero di interessati ed il conseguenteraggiungimento dell’obiettivo di vendita. Un personale qualificato, composto da sei dipendenti e treagenti monomandatari, in grado di gestire il mondo dei benistrumentali a 360°, grazie all’acquisita esperienza pluriennalematurata nel remarketing per le più importanti società di lea-sing su tutto il territorio nazionale, fa la differenza. “Una voltaassegnata la vendita a BRB ci occupiamo di valutare ed in-ventariare l’asset industriale al fine di trovare il giusto puntod’incontro tra domanda ed offerta, senza alcun costo per ilcliente mandatario” spiega Signorini, che a inizio 2016 ha tra-sformato l’azienda in SpA. Un ulteriore passo per questa so-cietà ormai leader nel settore, che da qualche tempo haoltrepassato anche i confini dell’Europa per giungere in Me-dioriente e Venezuela.

BRB, specialisti nel recupero e commerciobeni da leasing e assets industriali

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di Alessandra MAzzini

SOCI IN PRIMO PIANO/2

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NOTIZIE ICCREA

Legge di Stabilità 2017

> Super ammortamento > Iper Ammortamento > Sabatini Ter e tanto altro

l 2016 è ed è stato definito l’anno degli investimenti, gra-zie alle opportunità messe in campo con la legge di sta-bilità, le imprese hanno potuto beneficiare di agevolazioni

e sconti fiscali sui nuovi investimenti, le principali leve: Il super am-mortamento del 140% e la Sabatini Ter, quest’ultima è stata utiliz-zata oltre le previsioni, tanto che con tre mesi di anticipo sono statiimpiegati tutti i fondi messi a disposizione dal Governo. Ma non è tutto, Le imprese avranno tempo fino al 31.12.2016 persfruttare i benefici del Super Ammortamento, in particolare tutti gliinvestimenti avviati, dovranno essere ultimati entro tale data pernon perdere l’opportunità di ammortizzare del 140% le nuove attrez-zature. Ricordiamo che il Super ammortamento, nello specifico, nel casodi acquisto diretto, consiste nell’incrementare il costo di acquistofiscale del bene del 40% e sul costo così determinato calcolare gliammortamenti da poter portare in deduzione dal reddito im-ponibile. In pratica a fronte di un costo pari a 100 la dedu-zione dell’ammortamento fiscale potrà essere effettuatosu 140. Per i soggetti IRES per la quota di ammor-tamento 2015, il vantaggio netto è pariall’11% del costo (il 27,5% (Ires) di 40%). Questa ultra deduzione spetterà ancheper gli investimenti in leasing e pertutta la durata fiscale del contrattodi leasing, ciò vuol dire che nel-l’ipotesi in cui la durata previstacontrattualmente sia inferiorea quella minima fiscalmente

ammessa dall’art. 102 del TUIR, la deduzione maggiorata riguarderàle quote capitali fiscalmente rilevanti e si estenderà per tutta la du-rata “fiscale” del leasing, prescindendo da quella contrattuale.Gli investimenti avviati, anche per ciò che riguarda il leasing, do-vranno essere ultimati entro il 31.12.2016.Seppure il Governo sta prevedendo una proroga del Super Ammor-tamento per il 2017, gli imprenditori dovranno fare molta attenzioneaffinché vengano rispettate le regole sopra enunciate.A breve dovrebbe essere emanata la legge di stabilità del 2017,anche questa si preannuncia densa di opportunità: si parla nuova-mente di super ammortamento al 140% per tutti gli investimenti del2017; L’ipotesi e che vengano confermate le stesse regole del 2016,di iperammortamento del 250% per tutti gli investimenti rientrantiin industria 4.0, le regole non sono ancora del tutto note ma sen-z’altro questa agevolazione sarà riservata a tutti i progetti di inno-

vazione tecnologica rientranti appunto nei piani Industria 4.0.Non da ultimo sono stati stanziati nuovi fondi per il rifinan-

ziamento della Sabatini Ter che anch’essa partirà nel2017.

In poche parole gli imprenditori po-tranno puntare su innovazione, am-

pliamenti diversificazioni dellapropria produttività con la consa-pevolezza e la certezza che i loroinvestimenti ed impegni econo-mici saranno premiati con sconti

fiscali e contributi agevolativi.

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Membro Collegio dei ProbiviriBcc del Garda

CONSULENZA

rascorsa la stagione della presentazionedelle dichiarazioni dei redditi terminata il30 settembre 2016 e ricordato, per inciso,

che se essa viene presentata entro 90 giorni dallascadenza, mediante ravvedimento operoso, non èconsiderata omessa, desideriamo soffermarci suun’altra prossima e importante scadenza la cui ina-dempienza comporta non solo sanzioni amministra-tive ma anche penali. Infatti dal 2006 il Legislatore ha previsto una nuovafattispecie delittuosa diretta a sanzionare l’omessoversamento dell’IVA dovuta in base alle risultanzedella dichiarazione annuale punendo «con la reclu-sione da sei mesi a due anni chiunque non versa,entro il termine per il versamento dell'acconto rela-tivo al periodo d'imposta successivo, l'imposta sulvalore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione an-nuale, per un ammontare superiore a euro duecen-tocinquantamila per ciascun periodo d'imposta». È importante evidenziare quando si compie il reatoper il soggetto che non versa l’IVA dichiarata a de-bito in sede di dichiarazione annuale. Al riguardo il momento consumativo del reato è indi-viduato entro il termine per il versamento dell’ac-conto relativo al periodo d’imposta successivo ed ,in proposito, si ricorda che l'articolo 6, comma 2,della legge 29 dicembre 1990, n. 405 stabilisce che

l'acconto IVA va versato entro il giorno 27 del mese di di-cembre.Conseguentemente, per la consumazione del reato nonè sufficiente un qualsiasi ritardo nel versamento rispettoalle scadenze previste, ma occorre che l’omissione delversamento dell’imposta dovuta in base alla dichiara-zione si protragga fino al 27 dicembre dell’anno succes-sivo al periodo di imposta di riferimento. Ne consegue che il reato si perfeziona quando il contri-buente, ad esempio, non versa entro il 27 dicembre 2016il debito IVA risultante dalla dichiarazione relativa al-l'anno 2015.Un’ultima annotazione: secondo Andrea Isola In ognicaso, il reato di omesso versamento dell’ IVA non si rea-lizzerà qualora il contribuente ometta la presentazionedella dichiarazione annuale, configurandosi in tale situa-zione solo il diverso reato di cui all’art. 5 del D.Lgs. n.74/2000 (“Omessa dichiarazione”). Le due ipotesi, infatti,risultano essere antitetiche: l’omesso versamento del-l’IVA presuppone necessariamente la presentazionedella dichiarazione, contrariamente al reato di Omessadichiarazione che necessita ovviamente dell’omissionedi suddetta presentazione. Autorevole conferma pro-viene dalla recente Sentenza della Cassazione, Sez. IIIpenale 15.10.2012 n. 40361: “il reato di omesso versa-mento dell’iva presuppone che il debito iva risulti dallastessa Dichiarazione del contribuente” e ciò nonostanteche l’Agenzia delle Entrate avesse accertato un debito enon un credito avendo disconosciuto la detrazione ivaper tardiva presentazione della Dichiarazione Iva. Perquanto attiene, invece, all’eventuale esimente dettata dastato di necessità (difficoltà di cassa) segnalo la Sen-tenza della Cassazione penale Sez, III, 28/02/2013 n. 9578che nel confermare la legittimità di un decreto di seque-stro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente,ha chiarito che la sospensione del titolo esecutivo delcredito erariale e le pretese difficoltà finanziarie del pre-venuto non sono idonei ad escluderne i presupposti. Insenso contrario la Sentenza della Cassazione Penale n.27676 del 2014 fornisce suggerimenti pratici per indivi-duare i presupposti per i quali la violazione dell’obbligodi versamento fiscale non costituisce reato ovvero dauna parte la dimostrazione della correttezza della ge-stione caratteristica e che questa sia stata negativa-mente influenzata da fattori non controllabili e dall’altraparte la dimostrazione dell’inutilità del ricorso a misurealternative alla gestione caratteristica dell’impresa perfronteggiare la crisi di liquidità (CASS. 25.2.2014 n. 13019).Sottolinea ancora la Corte che il reato in esame non èpunibile a titolo di responsabilità oggettiva ma trattandosidi un delitto è necessaria la prova della sussistenza del-l’elemento psicologico costituito dal dolo seppur gene-rico. Non esiste, quindi, un filo conduttore giurisprudenzialepacifico per cui sia possibile enucleare le fattispecie utiliad invocare l’assenza di dolo o l’assoluta impossibilità diadempiere l’obbligazione tributaria. A tali fini occorreràprovare, e non è facile, che l’improvvisa crisi economicanon sia imputabile all’imprenditore e che la stessa nonpossa essere fronteggiata tramite il ricorso ad idonee mi-sure, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale.

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L’omesso versamento dell’IVA

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l successo di un’organizzazionerisulta sempre più legato allapresenza di persone adeguata-

mente formate. I processi di formazione,infatti, sono fondamentali per garantirecompetitività e flessibilità in un mondo incontinuo cambiamento. La formazione in azienda costituisce, per-tanto, uno strumento fondamentale per losviluppo delle Risorse Umane, vero valoredistintivo per un’organizzazione. In questocontesto, per l’anno in corso, la Banca,oltre alle attività formative che vengono ri-proposte ogni anno quali l’aggiornamentonormativo e il potenziamento di compe-tenze di tipo tecnico già acquisite, ha de-ciso di puntare su due percorsi formatividi carattere “trasversale” volti allo sviluppodelle conoscenze e competenze del perso-nale di rete nell’ambito della consulenza.L’obiettivo che la Banca si è posta è statoquello di creare una cultura di vendita ditipo consulenziale a supporto della strate-gia operativa. I percorsi individuati sonostati il MIAC (Mifid Investment AdvisorCertificate) e il percorso sulla “Consulenzadi Vendita”, proposto dalla società Be Trai-ning, nelle due declinazioni Investimentoe Protezione. Il MIAC è un programma for-mativo certificato che, sotto la supervi-sione del Professor Bertelli dell’Universitàdi Siena, Responsabile Scientifico del pro-gramma, si pone l’obiettivo di formare “il

Nuova Linfa Vitaleil prof. Luigino Bruni all’incontro dei collaboratori della banca

Come da tradizione di questi ultimi anni,martedì 27 settembre si è svolto l’incontrotra il Consiglio di Amministrazione, la Di-rezione e i collaboratori della Banca. Èstato un incontro che di “tradizione” ha

avuto poco se non nella periodicità dellasua ricorrenza. Per il resto tutto si è svoltocon un approccio e un atteggiamentonuovo, già a partire dal titolo dell’incontro“Nuova Linfa Vitale”. Dopo il contributodel prof. Luigino Bruni (nella foto) incen-trato sull’importanza della cultura del-l’umiltà all’interno dei contesti aziendali esulle sfide che impone il cambiamento edopo l’intervento del Direttore Generaleche con una modalità insolita ha presen-tato i dati andamentali della Banca e ilprogetto del nuovo modello di businessdella Banca, sono “saliti sul palco” alcunicollaboratori che hanno messo a fattor co-mune le loro esperienze e le buone prassidella loro giornata lavorativa. Sono state

testimonianze semplici chehanno, però, trasmessol’importanza di sentirsicorresponsabili del futurodella “propria” azienda.L’incontro si è chiusocon l’intervento del Pre-sidente, Avv. Azzi, che,nel rappresentare le evolu-zioni e le “riforme” che il sistema bancarioed in particolare quello del credito coope-rativo dovrà affrontare nei prossimi mesi,ha ricordato che si può essere vittime oprotagonisti del cambiamento. Bcc delGarda, naturalmente, fiduciosa di quelloche sta facendo ha scelto di essere prota-gonista di questo cambiamento.

consulente dipendente”; una figura cheopera all’interno dell’organizzazione inmodo “onesto, equo e professionale perservire al meglio gli interessi dei clienti”(art. 19 MIFID). Il percorso formativo di alta specializza-zione, ha alternato lezioni in aula (8 gior-nate), esercitazioni e studio individualecon il supporto di un tutor. Ha coinvolto 9collaboratori che, alla fine del percorsohanno superato brillantemente il test fi-nale per il conseguimento della Certifica-zione, con grande soddisfazione oltre chedell’Azienda anche dei docenti stessi chehanno particolarmente apprezzato le ca-ratteristiche professionali e la motivazionedei partecipanti. Il percorso “Consulenzadi vendita” riproposto in 4 edizioni, (di cuiuna avviata a fine settembre), ha interes-sato 35 collaboratori. Anche in questocaso motivazione, proattività e desideriodi rimettersi in gioco sono stati elementicaratterizzanti dei colleghi che hanno do-vuto rivedere e, a volte, scardinare unmodus operandi e un approccio alla clien-tela ormai consolidati nel tempo. L’inter-vento formativo è stato strutturato perportare i partecipanti al livello di cono-scenza e competenza per poter condurreuna consulenza a tutto tondo in ambitoassicurativo e finanziario, comprendendo,in essa, anche l’aspetto previdenziale. Si ècercato di dare concretezza all’interventoformativo, lavorando su un insieme di pro-

La Bcc in

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NOTIZIE DALLA BANCA/5

di Stefania Prandini - Ufficio Personale

di Alessandra Elisetti Responsabile Ufficio Personale

formazione

dotti/servizi della Banca e alcune giornateformative sono state strutturate come unasorta di “palestra” per consentire ai colla-boratori di allenarsi nella complessa atti-vità di consulenza. Costruire competenzarichiede tempo e motivazione, ma i parte-cipanti hanno saputo vincere la reticenza,divenire risorse ed esempio virtuoso ancheper i colleghi che ancora non hanno potutosperimentare questo nuovo approccio.L’anno 2017 vedrà la Banca nuovamentecoinvolta in questi percorsi formativi pro-prio per dare l’opportunità a un numeromaggiore di collaboratori di acquisirenuove conoscenze e capacità.

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el mese di ottobre del 1896 na-sceva la Cassa Rurale di Vesiodi Tremosine per opera di don

Giacomo Zanini, fautore di uno straordi-nario fermento cooperativistico in que-

st’area dell’alto Garda bresciano. Parroco diVesio dal 1889 al 1937, fu uomo di straordinario

spirito ed energia, che trovò nell’istituto coope-rativistico un mezzo per mobilitare la popolazione

e guidarla verso l’evoluzione e la crescita econo-mica e sociale. Per questo si può ben dire che la sto-

ria della Cassa Rurale di Vesio di Tremosine, così comeè avvenuto in generale per tutte le Casse Rurali, è la

storia di “uno strumento sociale” che la comunità ha sa-puto utilizzare per rispondere ai propri bisogni finanziari.

Uno strumento che ha reso possibili la crescita, lo sviluppoe la ricchezza di un territorio, consentendo alla popolazionedi quei luoghi di mantenere salda la propria identità. La Cassa Rurale di Vesio Tremosine rappresenta una realtà lon-geva e feconda che oggi, all’interno di BCC del Garda, opera benoltre il contesto territoriale in cui è stata creata. Centoventi annidi storia sono un importante traguardo, raggiunto grazie al so-stegno e alla fiducia dei soci di questo territorio. Per celebrarel’anniversario la Banca ha dedicato ai soci di quest’area territorialeuna giornata esclusiva di eventi che, spaziando dal sociale, alla cul-tura e all’economia, ha voluto offrire una riflessione più ampia suivalori cooperativi che ancora oggi ispirano l’attività della BCC delGarda.Tutti i soci si sono ritrovati per una festa conviviale lo scorso sabato

29 ottobre. Il programma è stato apertodalla Santa Messa celebrata da don Rug-gero Chesini presso la Parrocchia di SanBartolomeo a Vesio. È seguita l’inaugura-zione della “Casa delle Associazioni” nelpiazzale antistante la filiale di Vesio. Glispazi della Banca che si trovano al pianosuperiore della filiale, da anni, sono infatticoncessi in uso gratuito ad alcune asso-ciazioni del Comune: la Banda Musicale,l’associazione Cacciatori, l’associazioneJuventus Club e l’associazione ProSport.Questo momento di inaugurazione ha vo-luto pertanto rappresentare anche l’effet-tivo impegno della Banca che spessointerviene a favore delle iniziative localicon la messa a disposizione di risorse eluoghi per le varie realtà di volontariatoche chiedono sostegno.Dopo le 18 – presso la Sala Polivalente –è stato organizzato un convegno di studidal titolo “La via alla ripresa nell’altoGarda bresciano – Il territorio oltre leaspettative”. Una tavola rotonda, allaquale sono stati invitati illustri relatori,esponenti a livello nazionale in campoeconomico, imprenditoriale e sociale, che

TREMOSINEcentoventi anni insieme

NOTIZIE DALLA BANCA/6

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di Michela Mangano Ufficio Comunicazione e Relazione con i Soci

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ha affrontato i temi più attuali di rilan-cio dell’economia e di individuazione erivalutazione dei valori fondanti la coo-perazione di credito e l’economia civile.Il dibattito ha preso avvio con una ri-flessione affidata a Suor AlessandraSmerilli – docente di economia politicapresso la PFSE-Auxilium e l'UniversitàLUMSA di Roma. La professoressa haproposto alcune con- siderazioni suidifferenti approcci possibili nella ge-stione economica di una banca e sucome un istituto di credito possa diffe-renziarsi nella percezione dei soci e deiclienti, svolgendo realmente il compitodi “strumento sociale”.Ettore Prandini, vicepresidente nazio-nale di Coldiretti, portavoce di unaforza sociale che rappresenta le im-prese agricole, ha voluto invece con-centrarsi sul valore dell’agricoltura

come risorsa economica, umana e am-bientale, soprattutto in un’area comequella dell’Alto Garda in cui molti sonogli esempi virtuosi di sviluppo nelcampo dell’agroalimentare.Il Presidente Franco Cerini, per il Con-sorzio Lago di Garda Lombardia ha in-vece portato la testimonianza di unsettore economico che, anche se natopiù recentemente in questa zona, oggiriveste il ruolo di forza e risorsa impor-tante. La riflessione affidata al Presi-dente Cerini ha toccato i temi delleaspettative degli operatori turistici neiconfronti di una banca territoriale. Le considerazioni finali e la chiusura

dei lavori sono state condotte dal Pre-sidente Alessandro Azzi, che ha illu-strato anche le novità della riforma delCredito Cooperativo in Italia e i possi-bili sviluppi futuri per le BCC. Al termine del convegno i soci ospitihanno potuto gustare una delle preliba-tezze della zona: la tradizionale polentapreparata dagli Alpini di Vesio.

Nelle immagini in questa pagina, l’incon-tro con i Soci, per la commemorazione del120° anniversario

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NOTIZIE DAL TERRITORIO

i sono persone destinate a la-sciare un segno. Puntano dritte escoccano come frecce verso gli

altri. Li attraversano. Li scuotono. Ne ti-rano fuori il meglio. Giancarlo Masini è unadi queste. Qualcuno lo chiama carisma,qualcun altro dote, ma per lui, che è dapoco tornato da Rio de Janeiro con una me-daglia al collo, è solo naturalezza. Lo di-cono i suoi occhi umili ed emozionatimentre racconta di una grande vittoria, chesi è fatta soprattutto rivincita nei confrontidella vita. Una vita, la sua, cucita puntodopo punto, con un filo resistentissimo,che ha saputo riparare con perseveranza etenacia anche i colpi più bassi, compresoquello che quattro anni fa lo ha costrettosulla sedia a rotelle. Lo si intuisce subito entrando nel negoziolaboratorio “The bikers dream” che gestiscea Castiglione delle Stiviere: Giancarlo èuno che lo sport ce l’ha dentro da sempre.Lo dicono le innumerevoli maglie e le fo-tografie, i ritagli di giornale e i trofei con-quistati in sella alla mountain bike e nelduathlon, la disciplina che abbina il podi-smo al ciclismo. “Ma il mio primo amore –racconta – è stato il motocross: a 18 annigareggiavo a livello internazionale otte-nendo ottimi risultati nella NazionaleUnder 23 e a 22 raggiunsi il vertice al mon-diale 500 motocross”. Ma è proprio lì, men-tre sta sfiorando il tetto del mondo, cheGiancarlo subisce un infortunio, una le-sione ai tendini della mano che lo co-stringe a dire addio all’agonismo. Le cartein regola per arrendersi ci sono tutte. E in-vece no, Giancarlo non si dà per vinto. Luisenza l’aria che attraversa il viso non saproprio stare. E così decide di sfruttaretutta la preparazione fisica e mentale ac-quisita, tutta l’elasticità e l’equilibrio con-quistati, per dedicarsi ancora alle dueruote, quella della mountain bike. Nel ’95è già vicecampione d’Italia, e in meno didieci anni è ancora una volta al top. I trionfiprestigiosi non si contano: nel Cross Coun-try è Campione italiano ed europeo nel

2004 e nel 2008 arriva quinto al Mondiale.Sue sono tutte le gare più importanti: laTransalp, il Rampitour d’Italia, il MarathonTour, per citarne solo alcune. Ma lo sportancora una volta lo chiama e nel marzo2010 Giancarlo si avvicina duathlon. “A lu-glio ero quarto al meeting nazionale equinto al Campionato del mondo a Edim-burgo – racconta –. Fu un’esperienza chenon dimenticherò mai, per la gara maanche per la meraviglia dei luoghi in cuiebbi la possibilità di gareggiare”. A novem-bre dello stesso anno inizia la preparazioneper il triathlon, la specialità che raggruppain un’unica competizione 2mila metri dinuoto, 90 chilometri da macinare in bici euna mezza maratona di 21 chilometri. “Anovembre 2012 avrei dovuto provare ilMondiale, ma erano tanti anni che i vecchiamici e i compagni del motocross mi chie-devano di partecipare a una reunion noncompetitiva, dedicata anche a una gara trapadri e figli, il cui ricavato andava in bene-ficienza. E così decisi di andare. Ma sul fi-nire della gara qualcosa andò storto evenni sbalzato”. La caduta, il dolore, losconforto e poi la sensazione della fine.Della vita e dei sogni. “Non sapevo cosapensare se non che era finito tutto. Miaspettavano sette mesi di riabilitazione inospedale, lunghi, infiniti. Ma proprio lì sco-prii un mondo di persone coraggiose chestavano molto peggio di me e che pure nongettavano la spugna, non si lasciavano an-dare all’autocommiserazione e avevanoreimparato a fare tutto in autonomia. Miresi conto che non potevo mollare e chec’era ancora una speranza”. La paralisidegli arti inferiori è infatti solo parziale edai quadricipiti in su Giancarlo è anconasensibile. Proprio questo gli consente disalire ancora in sella e, straordinariamente,di pedalare. Ma non basta: Giancarlo vuoledimostrare al mondo che vuole e può tor-nare a gareggiare. Tutti cercano di disto-glierlo da questa folle idea, ma lui èirremovibile e si allena, si allena fino allosfinimento, si allena perché lo fa stare bene

e perché lì, una volta salito sulla bicicletta,è uguale a tutti gli altri. Le gare e le vittorienon tardano ad arrivare e dal 2015 è ancoraai vertici mondiali. A quel punto mancasolo un traguardo, quello più importante:le paralimpiadi lo attendono a Rio. Là, trai più grandi, è uno dei pochi atleti che ar-riva alla bicicletta con le stampelle e faticaa salire: chi scommetterebbe su di lui? Male gambe vanno fortissimo e il cuore corre.Il bronzo della cronometro categoria C1non può essere che suo. Lui, che ha sfidatoil destino, che ha dato tutto allo sport e chenon ha mai dato per scontato la propriapassione, a 46 anni è la sorpresa più bella.Gli occhi si fanno lucidi, mentre lo rac-conta, i suoi e quelli di chi lo ascolta. È li-bertà, emozione, immensità, senza vanoorgoglio né falsa modestia. Solo il sorrisosemplice di un ragazzo bresciano che hatoccato il tetto del mondo, ma conosce amemoria ogni singolo centimetro dellestrade in cui ogni giorno si allena a Casti-glione e non ha paura di ammettere che losport è ancora in debito con lui. Un’esorta-zione che si fa nuova sfida. Grazie di cuoreper tutto Giancarlo. A Tokio sapremo perchi fare il tifo.

C

di Alessandra Mazzini

Da Rio de Janeiro a Castiglione delle Stiviere con la medaglia di bronzo

Giancarlo Masini il coraggio della follia

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egli occhi di Maria Villa Allegri cisono orgoglio e riconoscenza.Lei, presidente di ANFFAS (As-

sociazione famiglie di persone con disabi-lità intellettiva e/o relazionale), non puòche interpretare così il traguardo del cin-quantesimo compleanno di questa Onlusprofondamente radicata nel territorio eche ha cambiato la vita a molte famigliebresciane. Mezzo secolo dedicato alla tutela ma so-prattutto al sostegno dell’inclusione so-ciale delle persone con disabilità. “Oltreogni limite”, proprio come recita lo sloganscelto per festeggiare le celebrazioni cheda mesi l’ente sta portando avanti. Un fineche va ben oltre la pur importante presain carico ambulatoriale, residenziale e se-miresidenziale delle persone con disabi-lità e che da sempre mira a elevare laqualità di vita delle persone più deboli.“La nostra lungimiranza sta nel definireprogetti che si allontanano da una logicadi chiusura della società, ma anzi miranoa modificare l’ambiente e la comunità cosìche sappiano accogliere, includere e com-prendere la disabilità arrivando a renderlauna risorsa”. È con questo criterio chetutti i programmi e i progetti di ANFFAS sistrutturano, costituendosi attorno ad ununico principio: una presa in carico glo-bale della persona e della sua famiglia.Una visione olistica dell’essere umano chene riconosca la dignità intrinseca e così fa-cendo riesca ad intervenire nei contesti divita per modificarli rimuovendo quantepiù possibili barriere. “È un ripensamentodello spazio della comunità – spiega an-cora la presidente Villa Allegri – Un can-tiere aperto e in continua evoluzione versoun orizzonte che so essere irraggiungibilema per me molto efficace: giungere ungiorno a non aver più bisogno dei servizi,ovvero arrivare a un momento utopico incui tutte le disabilità, comprese quelle in-tellettive e relazionali, vengano accettatesenza più resistenze. Ecco, noi lavoriamo ogni giorno come semirassimo a questo”. Tanta strada è stata

fatta in questi cinquant’anni. Una stradafatta di impegno civile, di battaglie politi-che e culturali e di tante conquiste, sem-pre nell’attenzione per il territorio e per lepersone che lo abitano. Una comunanzadi idee e di sentimento con la nostra re-altà bancaria, da sempre attenta alla per-sona oltre che ai capitali. È soprattuttoper questo che Bcc del Garda si è impe-gnata nella promozione di un Certificatodi Deposito dedicato a finalità sociale conil quale a devoluto, alla fine del periodo dicollocamento e a titolo di liberalità, lo0,5% del valore nominale sottoscritto, pro-prio all’ANFFAS per diffondere ancor piùcapillarmente sul territorio locale le sueiniziative. Investire è divenuto così sino-nimo di un aiuto davvero concreto versola propria comunità. Sostegno delle famiglie per le famigliequindi. Così è stato lungo tutto il cam-mino di ANFFAS, così è iniziato nel 1966,quando 150 famiglie decisero di creareuna sezione per disabili nella scuola spe-ciale Amba d’Oro di Brescia. Un servizioautogestito, concreto e legato al territorio.Da allora tanta strada è stata fatta, con unmomento di svolta che la presidente Villa

Allegri definisce il vero punto vincente, ov-vero quel legame con la FondazioneFoBAP che oggi è il braccio operativo diANFFAS e che dal 1982 si impegna quoti-dianamente e con competenza alla ge-stione diretta dei servizi ed elaborandosempre nuovi progetti.

ANFFAS, 50 ANNI DI SFIDEN

NOTIZIE DAL TERRITORIO/2

di Alessandra Mazzini

PER I DISABILI E LE LORO FAMIGLIE

Maria Villa AllegriPresidente di Anffas

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L’ANGOLO DELL’ARTE

di Ezio Soldini - Artista, ex dipendente Bcc del Gardaed esperto d’arte

babilmente fissato dai teologi della corte pontificia, di svariateannotazioni personali, indicano quanto sia sentita da Miche-langelo in questo momento la tematica religiosa. Egli esasperala rappresentazione sacra, però ne dà sempre un’interpreta-zione personalissima come se fosse rivissuta in un’estasi mi-stica. In realtà ciò che è straordinario è come Michelangelo siariuscito a distruggere, quasi completamente, con questo affre-sco, la mitologia di eroi, solidi come la roccia, da lui creata nellaVolta. Negli anni che intercorrono fra le due grandi composi-zioni il Maestro vive una profonda crisi religiosa. Nelle sue poe-sie si accusa di avere amato troppo la bellezza del mondo equelle sue figure che prima gli sembravano un riflesso della di-vinità diventano per lui schiavi, vincolati al peccato. Prima ri-teneva che bastasse purificare la natura, ora non crede più allapossibilità di una salvezza senza l’intervento divino. Il tremendo

problema della Grazia, l’unica che determina la salvezza, di-venta ossessivo. Il suo sogno è ora di liberare i corpi dalla ma-teria. Nel Giudizio esseri fantastici e reali si confondono, lefigure si allungano e si torcono, il moto diventa esso stesso ilprotagonista; gli eletti che salgono al cielo sono esseri svinco-lati da ogni peso, trasformati da peccatori in fiamme di purafede, collocati in uno spazio sterminato e sconvolto, non mi-surabile nella sua immensità. Proprio in questa unione di vi-sione di spazio illimitato ed indistintamente profondo e diimmagini di umanità sconvolta e dolorosa si esprime il tragicopessimismo di Michelangelo. Titanico e sconvolgente, l’affresco del Giudizio è dominatodalla figura possente di Cristo Giudice, un Cristo dal volto im-perioso e quasi impassibile. Al suo fianco è la Madre che, strin-gendosi a lui, si volge a contemplare la scena sottostante conun’espressione di profonda mestizia: sembra quasi che la Ma-donna, consapevole della giusta ira del Figlio contro i pecca-tori, rinunci a cercare di fermare il suo braccio vendicatore.

CAPPELLA SISTINACittà del Vaticano

Il Giudizio Universale

MICHELANGELOsattamente 29 anni passano tra l’inaugurazione della Volta della Sistinae la scopertura della parete del Giudizio Universale, il pomeriggio del 31ottobre 1541, vigilia della solenne inaugurazione, alla presenza di un

emozionato Paolo III. Lo stupore, la meraviglia, l’emozione, la paura, la sorpresa,la contentezza furono tali che il Pontefice volle celebrarvi i Vespri la sera stessa. Giànel 1534 a Michelangelo fu richiesto, da parte di Clemente VII, di completare la de-corazione della Sistina, ridipingendo la parete di fondo con una Resurrezione, mail Pontefice morì prima dell’inizio dei lavori. Sempre nel 1534 il successore di Cle-mente, Paolo III, riconfermò al pittore l’incarico della parete di fondo, ma il temacambia: nasce il Giudizio Universale. Tra il ’34 e ’35, per ordine dello stesso Buo-narroti, si chiudevano due finestre della parete dell’altare, inclinandola nel con-tempo un poco in avanti e sacrificando gli affreschi del Perugino e quelli diMichelangelo stesso nelle due lunette dipinte insieme alla Volta. Innalzati i pon-teggi, i lavori iniziavano a metà del 1536. Se la Volta della Sistina va letta e meditatacome un rotulus medioevale, il Giudizio coglie lo spettatore di colpo, suscitandonel’immediata emotività. L’ardore immaginativo, l’inserimento, entro uno schema pro-

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Molte e complesse sono le influenze (religiose,filosofiche, artistiche) che convergono in questograndioso dipinto. Vi si possono cogliere echidella Divina Commedia (di cui Michelangelo eraun appassionato lettore) e del Dies Irae, il ma-gnifico inno di Tommaso da Celano, che celebrail “giorno dell’ira” ossia del Giudizio. Vi sono ri-cordi degli affreschi quattrocenteschi di Luca Si-gnorelli nel Duomo di Orvieto e forse traccedelle visioni di diavoli e dannati del fiammingoquattrocentesco Hieronymus Bosch. Il CristoGiudice è al centro della composizione, spo-stato verso l’alto; l’intero affresco è divisibileschematicamente in quattro fasce orizzontali: inalto, nelle lunette, sono gli angeli con i simbolidella Passione – la Croce a sinistra, la colonnaa destra; subito sotto, ai due lati del Cristo edella Madonna, sono gli Apostoli e i Patriarchi,e poi Santi, Martiri, Vergini, Confessori; più inbasso i giudicati: a sinistra salgono al cielo glieletti, a destra piombano agli Inferi i dannati,mentre al centro gli angeli svegliano dallamorte, con il suono delle trombe, coloro che an-cora devono essere giudicati. Nel registro infe-riore, infine, a destra Caronte trasporta i dannatiall’inferno mentre a sinistra è raffigurata la re-surrezione dei morti. Michelangelo concepì lavisione dell’evento supremo della storia del-l’uomo come lo scatenarsi di una forza irresisti-bile e tremenda, che imprimesse sì all’universoun inarrestabile moto rotatorio, ma non già con

la tranquilla regolarità di un fenomeno di gravita-zione universale, bensì con la furia incontrollatadi una catastrofe cosmica. In questo dipinto confluisce tutto lo spirito chepermea il Cinquecento, con le sue convulsioni,con la frattura della Riforma protestante, conl’abisso di miserie civili e morali che imperver-sano, in contrasto con il vano splendore d’una cul-tura sempre più isolata dalla realtà. Michelangeloè un consapevole testimone del suo tempo: dondeil pessimismo e la fiera malinconia che impron-tano la visione del Giudizio. Si stenta a credere cheun’impresa pittorica pervasa da così profondacommozione religiosa abbia potuto suscitare benpresto una serie di critiche di carattere iconogra-fico e moralistico e dare occasione di scandalo ataluni osservatori: eppure fu proprio così. Ci fu chitrovò oltraggioso lo spettacolo di tanta nudità in

un luogo sacro. Uno dei primi a soffiare sul fuoco fu Pietro Aretino, un letterato che non ci si aspet-terebbe di trovare in funzione di censore, dato il carattere licenzioso di molte sue pagine. Poi soprav-venne il clima della Controriforma e la costante preoccupazione delle gerarchie vaticane diallontanare da Roma le accuse di paganesimo. Per questo un discepolo di Michelangelo, DanieleRicciarelli da Volterra, fu incaricato, nel gennaio del 1564 (quindi poco dopo la morte del Maestro),di coprire con panneggi, dipinti per lo più a tempera, le nudità più vistose: su dieci figure gli indu-menti già esistenti furono ampliati, su altre venticinque furono inventati di sana pianta. Santa Cate-rina d’Alessandria fu completamente “rivestita” perché il suo nudo venne ritenuto scandaloso e, peressere certi di adempiere alle disposizioni del Concilio di Trento (che aveva pronunciato una severacondanna contro le immagini indecorose nelle chiese), il Ricciarelli provvide anche a togliere, scal-pellando l’intonaco, la testa della Santa ed a ricrearla, ad affresco, girata dalla parte opposta perché,così come l’aveva dipinta Michelangelo, il suo sguardo impattava le nudità della figura maschileadiacente che, pure, vennero adeguatamente coperte. E Daniele da Volterra, benché non fosse il soload attendere all’opera “moralizzatrice”, si guadagnò, da allora in poi, il soprannome di Braghettone.Colpisce sempre, per la sua intensa drammaticità, la visione della figura che rappresenta il dannato

seduto su uno scoglio di nubi che si restringe in sé e si copre la metà del viso con una mano, men-tre due demoni gli si abbrancano alle gambe ed ai piedi per trarlo giù nell’abisso. Non esiste intutta la pittura europea un’immagine più eloquente della disperazione; a tal punto che molti stu-diosi indicano nella disperazione stessa il peccato principale di quest’uomo, come contrappostoalla virtù teologale della speranza. Ed un’altra figura è del pari allucinata: si tratta di San Bartolo-meo (scorticato vivo, secondo tradizione) che regge la pelle davanti a sé in segno del suo martirio.Su questa pelle è visibile una faccia afflosciata e tragica, in cui si ravvisano, grottescamente im-pressi, i tratti dello stesso Michelangelo. Si può forse dire, a conclusione dei due articoli con i quali ho trattato, in un pur rapido sguardo,la grandiosità dell’opera michelangiolesca nella Sistina, che dalla vita e dall’opera del più straor-dinario artista che la storia ricordi traspare, sotto la luce dell’immagine artistica, l’ombra di unaconfessione. Quest’uomo fu da un lato passionalmente legato alla terra ed alla vita, e dall’altroanimato da una tormentata coscienza morale e da una continua aspirazione al cielo. Fu solitarioe scontroso perché la sua sofferta ed orgogliosa moralità lo metteva in inevitabile contrasto conle miserie del mondo. E si deve, credo, a questo suo profondo senso morale se, pur considerandol’arte come operazione mentale ed appartenente allo spirito ed all’intelletto, non ne disdegnò tut-tavia l’umile aspetto manuale ed artigianesco, così che riaffiora in lui la nobiltà del sudore di cuis’impasta la fatica dell’artista.

Nella pagina precedente:Cappella Sistina,

Il Giudizio UniversaleCittà del Vaticano

Qui a destra:un particolare di un dannato

e San Bartolomeo Cappella Sistina,

Città del Vaticano

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NOTIZIE DALLA BANCA/7

Talent day e borse di studio per i Soci e figli dei Soci

Incontri Zonali: una seratadedicata a Calcinato

er aiutare i giovani a orientarsi nel mondo del lavoroin modo consapevole, BCC del Garda ha deciso diaderire ai Talent Days, un progetto sviluppato in col-

laborazione con HRC Academy - la prima Community che riu-nisce Direttori del Personale delle più importanti aziendenazionali e multinazionali – che ha l’obiettivo di mettere incontatto le ragazze e i ragazzi in procinto di entrare nel mercatodel lavoro con i Manager delle Risorse Umane. Sempre all’in-terno del panorama del mondo giovanile, BCC del Garda con-ferma anche per l’anno 2015-2016 i contributi allo studio per iSoci e i figli di Soci che hanno conseguito brillanti risultati sco-lastici. Si è pensato quindi di unire queste due iniziative in ununico evento: il Talent Day in programma il 15 novembre inGardaforum. I ragazzi e le ragazze delle Scuole superiori di se-condo grado e dell’Università hanno l’occasione di parteciparead una giornata di approfondimento e ad un workshop unicoe sicuramente molto utile. In questa occasione i Soci ed i figlidei Soci per i quali sono stati confermati i contributi allo stu-dio, alla fine della giornata, saranno premiati. Il Talent Day è

Per aiutare i giovani ad entrare nel loro futuro e ad orientarsi nel mondo del lavoro

organizzato nella prima parte della giornata con un Convegnosui temi dell’orientamento al lavoro e gli approfondimenti suivari aspetti del mercato del lavoro; i relatori saranno esponentidi importanti aziende nazionali. Nella seconda parte della gior-nata l’impostazione sarà molto più pratica e, attraverso gruppidi lavoro, saranno analizzati gli strumenti di candidatura, le let-tere di presentazione, la compilazione del curriculum vitae sinoalla simulazione di job interviews (i colloqui). Questo workshoppensato come un vero e proprio “laboratorio” di sviluppo dellaconsapevolezza delle dinamiche aziendali è volto a stimolare frai partecipanti l’acquisizione di nuove conoscenze sul contestodel mondo del lavoro e la valutazione di sé. L’iniziativa, che pre-vede un numero ristretto di partecipanti, è stata aperta a ragazzee ragazzi over 18 anni: ai Soci e figli di Soci ai quali sono stati ri-conosciuti da BCC del Garda i contributi allo studio, ai figli deicollaboratori e ad alcuni brillanti studenti dell’Istituto SuperioreDon Milani di Montichiari (con il quale la Banca ha una par-tnership e una collaborazione per la realizzazione di iniziativecomuni).

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di Michela Mangano Ufficio Comunicazione e Relazione con i Soci

Si è rinnovato lo scorso martedì 18 ottobre al Ristorante Hotel Sul-livan di Ponte San Marco il tradizionale appuntamento con i Socidel territorio di Calcinato. Una serata dedicata a mantenere e a raf-forzare il legame di fiducia con la nostra base sociale e che, comesempre, è stata occasione di scambio proficuo. Dopo il saluto del-l’amministrazione comunale, il direttore, Massimiliano Bolis, ha in-trodotto i dati semestrali, offrendo un vero spaccato di cosasignifichi essere banca territoriale. A seguire il direttore ha illustratoanche il nuovo modello di business che interesserà la rete deglisportelli e che si traduce quindi soprattutto in un nuovo modellodi relazione con i soci: la Bcc del Garda, infatti, mira a preservare lapropria identità fornendo però anche prodotti e servizi sempre piùall’avanguardia e competitivi, come ad esempio dal punto di vistatecnologico. Giovanni Strina, Responsabile Corporate dell’Area

Mercato, ha voluto invece rivolgersi in modo particolare ai soci im-prenditori andando ad esporre le agevolazioni per le Imprese e inmodo particolare il cosiddetto Super Ammortamento. La serata èstata anche l’occasione per ripresentare l’attività dell’AssociazioneGarda Vita e tracciare una panoramica dei servizi offerti in campodella salute, della prevenzione, del tempo libero e delle attivitàricreative. Dopo l’intervento di Paolo Percassi alcuni soci hanno po-tuto portare la testimonianza della loro particolare esperienza nellanostra banca. Nell’intervento di chiusura il presidente AlessandroAzzi ha affrontato il tema della Riforma del Credito Cooperativo esi e� concentrato sui contenuti più importanti della riforma riba-dendo la necessità nell’ora attuale di andare verso la definizionedi un Gruppo bancario solido e stabile nel tempo, ma anche di nondimenticare mai le nostre radici e la nostra identità.

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di Alessandra MAzzini

L’ANGOLO DELL’ARTE

el cuore di Montichiari si nasconde un coté teneroe dolce. A custodirlo è un vero e proprio tempiogourmand che ogni giorno sforna alcuni tra i pec-

cati di gola più celebri di tutta Italia. Forse, infatti, non tuttisanno che la pasticceria Dolce Reale ha ottenuto 90 puntisu 100 e il massimo delle Torte dalla guida Pasticceri & Pa-sticcerie 2017, pubblicata dal Gambero Rosso. Uno tra i nu-merosi riconoscimenti che Maurizio Colenghi hacollezionato nel corso della sua carriera. Un maestro, un ar-tigiano del gusto che nel suo laboratorio prepara vere eproprie opere d’arte per il palato e per gli occhi. “La miapassione è nata fin da giovanissimo – racconta –, ma poiho dovuto coltivarla con tanto impegno e sacrifici per farlafruttare al meglio, frequentando anni di corsi e di forma-zione”. Imparare a scegliere le materie prime di qualità più

elevata, una continua ricerca nellatrasformazione e conoscere le tecni-che alla perfezione sono le chiavidel successo e di una produzioneeccellente. Un percorso sempre indivenire che conduce Colenghi in unperenne studio e in una costante ri-cerca. Gusti, strutture e consistenze:assaggiare un mignon di Dolce Realesignifica entrare in contatto con unturbinio di sensazioni. Oggi Colenghi

è uno dei pochi a far parte della prestigiosa AccademiaMaestri Pasticceri che ogni anno lo chiama a partecipare aun simposio in cui è chiamato a presentare un prodotto in-novativo, che comprenda una lavorazione o una cotturanuova. Sessanta tipologie di mignon e più di dieci diversemonoporzioni per un locale raffinato ed elegante. Ma chilo conosce sa che non si può andar via senza aver gustatouna fetta di una delle sue tre torte più rappresentative eche il Maestro ha dedicato ai suoi figli: la torta Mikibi, chesi è aggiudicata il premio “I classici di domani” per l’inter-pretazione più originale di un grande dolce italiano, il tira-misù; la torta Martina, che è la torta al cioccolato che lo hafatto entrare in Accademia; la torta Alby, un pan di spagnaparadiso presentato a un simposio e composto da mele ca-ramellate, bignè e una bavarese alla vaniglia.

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A Calcinatello, la Fiera di Santa Maria L’appuntamento si è ripetuto anche quest’anno ma con una respon-sabilità in più: la storica fiera di Santa Maria ha spento 100 cande-line. Un traguardo importante per questo evento che animaCalcinatello con due settimane di musica, arte, buona cucina e con-vivialità dedicate a tutta la comunità. Cento anni, ma in realtà moltidi più stando ai documenti storici che attestano l’esistenza di unafiera già sul finire del Settecento dalla connotazione prettamenteagricola, come ha raccontato Dario Allegri, segretario del ComitatoFiera durante l’incontro zonale di Calcinato. A questa connotazione

si è oggi unito un programma fittissimo di eventi e dove è trionfatoanche quest’anno il Palio delle Contrade che unisce gli abitantidella frazione. Un ricco calendario, in cui novità sono stati i fuochid’artificio, che hanno tenuto tutti con il naso all’insù per un bel po’.Una festa come sempre molto partecipata, a cui la nostra banca èparticolarmente affezionata. Anche quest’anno infatti la Bcc delGarda ha voluto sostenere economicamente la manifestazione di-mostrando il suo legame con il territorio e il suo impegno per ilmantenimento delle identità e delle tradizioni.

il lato più goloso di Montichiari

Pasticceria Dolce RealeVia Mantova, 158 Montichiari BS

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