sport people 12 (2012)

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“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003. Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected]. In questo numero troverete: Lettere e Comunicati, Pag. 2 Prato 1908 Ultras, Pag. 4 Sampdoria-Livorno, Pag. 6 Empoli-Torino, Pag. 9 Livorno-Modena, Pag. 16 Taranto-Benevento, Pag. 21 Carrarese-Prato, Pag. 23 Pisa-Tritium, Pag. 28 Catanzaro-L’Aquila, Pag. 30 Real Nocera-Martina, Pag. 32 Monopoli-Racale, Pag. 35 Bergamo-Villa Cortese volley, Pag. 39 Anno 10 Numero 12 14 Aprile 2012

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“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003.Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected].

In questo numero troverete:

•Lettere e Comunicati, Pag. 2

•Prato 1908 Ultras, Pag. 4

•Sampdoria-Livorno, Pag. 6

•Empoli-Torino, Pag. 9

•Livorno-Modena, Pag. 16

•Taranto-Benevento, Pag. 21

•Carrarese-Prato, Pag. 23

•Pisa-Tritium, Pag. 28

•Catanzaro-L’Aquila, Pag. 30

•Real Nocera-Martina, Pag. 32

•Monopoli-Racale, Pag. 35

•Bergamo-Villa Cortese volley, Pag. 39

Anno 10 Numero 12 14 Aprile 2012

Sport People n°12/2012 Pag. 2

Via Armenia 5r: «Noi a Novara non c'eravamo!» Noi a Novara non c'eravamo!!!!! Vogliamo aprirlo così il nostro comunicato e intendiamo prendere una posizione ufficiale dopo le tante polemiche in seguito a questa trasferta, stufi di essere usati da tutti quando le cose vanno bene, scavalcati da qualcuno quando vanno male, ma comunque fieri nel bene e nel male di metterci la faccia! Sempre e non solo quando fa comodo!!!!! Noi a Novara non c'eravamo!!!!! Perché presentarsi a Novara quando il campionato è iniziato ben otto mesi prima?!?! Noi non abbiamo mai fatto distinzioni di trasferte, noi siamo quelli che il Genoa lo seguono da nord a sud, in Italia e in Europa, in serie A come in serie C...........SEMPRE!!!!!! Noi a Novara non c'eravamo!!!!!! Perché ci hanno imposto la tessera del tifoso, perché ci credono criminali e noi non siamo scesi a questi compromessi e la trasferta di Novara nelle limitazione e nei divieti.....Per noi criminali.....non era tanto diversa dalle altre trasferte, dove a nostro avviso il nostro sostegno sarebbe stato altrettanto essenziale!!!!! Non era nostro stile presentarci alla "gita Novara"!!!! Noi a Novara non c'eravamo!!!! Ed è stato uno spettacolo indegno! Giocatori con 118 anni di storia sulle spalle che non hanno messo in campo l'impegno dovuto, tifosi chiamati all'adunata dietro una tastiera, da non si sa quale gruppo, che invece di tirare indietro le maglie ai giocatori le hanno pure chieste. Non vogliamo più vedere episodi di questo genere. Adesso col Cesena è fondamentale......Vinciamola noi questa * di partita!!!!!!! Fuori la voce, in alto le bandiere.....siamo i Grifoni!!!!!! CARICA!!!!!!!!!!! ORE 20:45...... L'INFERNO!!!!!!! Via Armenia 5r

Fanzine, lettere e comunicati: Via Armenia 5r Genoa

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Lettera da Chioggia Avevamo dato stamattina la notizia dei Daspo a Chioggia riprendendola da "La Nuova Venezia". Ci giunge in redazione questa email davvero utile per capire le ragioni della famosa "altra campana" e cercare di capire la verità che può esserci nel mezzo delle due versioni. Vi scrivo per fare chiarezza su quanto è successo domenica primo aprile e per far capire quanto siamo vittime di una repressione spaventosa. Come ben sapete il 5 agosto 2011 a seguito della scomparsa della società il nostro gruppo “Ultras Union Clodia Sottomarina 1984” si è sciolto. A seguito della scomparsa della storica società, ne è stata creata una di nuova chiamata “Clodiense”, senza divagare troppo in dettagli, questa società ha voluto rompere totalmente con il passato nello specifico, il nome nuovo, simbolo diverso e colori granata verde al posto del granata. La squadra che gioca in campionato di eccellenza, prima in classifica, a differenza della vecchia società fa una media di 80 persone in casa (c’è da contare dirigenti, settore giovanile che va sempre in massa, parenti dei giocatori e tifoseria ospite) una miseria se pensiamo che la media spettatori a Chioggia è sempre stata di 1000 persone con picchi non rari di 2.500 fino a 3.200 presenze. Per questo il primo aprile abbiamo deciso, come ex utras, di andare allo stadio durante la partita della Clodiense a cantare cori per la vecchia Unione, con la speranza di sensibilizzare la nuova società sul tenere le tradizioni e per far capire quanto pubblico perdono a causa di queste scelte! La manifestazione è stata totalmente pacifica ed essendo d’iniziativa popolare, non ultras, è stata concordata con le autorità proprio per evitare incidenti o casini che avrebbero portato, oltre che a rogne, alla delegittimazione dell’iniziativa. In un centinaio ci si è trovati fuori dallo stadio a cantare e, come previsto, a inizio secondo tempo siamo entrati in curva a cantare. E’ andato tutto liscio, tanto che, i giornali e i blog, il giorno dopo hanno elogiato questa iniziativa per far avvicinare tifoseria e società! L’unica cosa è stata che siamo entrati senza pagare il biglietto, ma la porta è stata fatta trovare aperta e nessuno a difenderla, ma siccome il clima era pacifico e tranquillo, lo stesso presidente della nuova società ha detto che non gli importava che fossimo entrati senza pagare e non voleva rogne per questo motivo. Adesso sono arrivate 6 diffide, tutte pesantissime perché da 3 a 5 anni con obbligo di firma, tra cui un ragazzo di 16 totalmente incensurato. Le accuse sono delle più assurde, ci viene detto che abbiamo devastato il centro di Chioggia con torce e spaventando la popolazione, di aver devastato la biglietteria (biglietteria totalmente integra senza un graffio), di aver acceso torce nel percorso per andare lo stadio etc. Il tutto ampliato in maniera MITOLOGICA dalla stessa stampa, che 2 settimane fa ci aveva elogiati! Scrivendo che noi siamo ultras facinorosi della Clodiense che abbiamo attuato una contestazione violenta contro la società e, infatti, chi è stato daspato è stato daspato come ultras della Clodiense! Cosa senza senso, dato che noi, che non andavamo in stadio da 1 anno, ci siamo andati per tifare la vecchia squadra, non la squadra in campo e non ci sono mai stati cori CONTRO la dirigenza attuale! Sembra quanto più evidente che contro di noi c’è una repressione a tutto campo, negli ultimi 3 anni abbiamo ricevuto nel complesso ben 25 diffide, nemmeno una per scontri, tutte per cazzate tanto per avere il pelo sull’uovo per diffidarci. La nostra tifoseria in 27 anni di vita non è mai stata in serie C, per tanto i numeri sono quelli che sono, abbiamo sempre militato tra prima categoria, promozione, eccellenza e serie D. 24 diffide in 3 anni sono una marea! Questo è il breve resoconto, più avanti vedrò di mandarvi qualcosa di più lungo approfondito, ma la cosa è davvero ridicola, tante cazzate non mi è mai capitato di leggerle! Lettera firmata.

Fanzine, lettere e comunicati: Lettera da Chioggia

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Prato 1908 Ultras

Tra tessere e repressione c’è chi ancora lotta e non molla portando avanti il proprio ideale. Tra questi i ragazzi del gruppo “Prato 1908 Ultras”. Li avevo lasciati la scorsa stagione a Villacidro e ora, a distanza di un po’ di tempo, ho voluto raccogliere qualche notizia direttamente da loro. Lascio spazio a quanto mi hanno raccontato, senza dimenticare un brutto fatto accadutogli domenica 4 dicembre in quel di Bassano, dove son stati trattati in malo modo da chi, nel nostro paese, dovrebbe garantire al cittadino la sicurezza. È vergognoso che oggi per seguire una partita di pallone ci sia tutta questa repressione. Forse qualcuno si è dimenticato di questo, ma anche gli Ultras sono cittadini come tutti gli altri e avrebbero dei diritti.

Prato 1908 Ultras, gruppo nato nel freddo (soprattutto sportivamente parlando per la nostra città) del Febbraio 2008, raggruppando ragazzi di varie zone di Prato, ex componenti di altri gruppi e una bella manciata di cani sciolti, oltre a qualche elemento di esperienza a fare da collante. Il Gruppo si distingue subito per la presenza continua in tutti i campetti mediocri che una media C2 offre. Il sostegno alla squadra è assicurato ovunque anche, e soprattutto, quando le cose non vanno per il verso giusto.Col passare del tempo cominciamo ad ampliare la base attiva del gruppo, arrivando ad essere più o meno sempre in buon numero, sia in casa che in trasferta. Le linee guida del nostro pensiero sono semplici: contestiamo fermamente questo calcio che non ci rappresenta e, con esso, il nostro amatissimo presidente che ne è

Presa diretta: Prato 1908 Ultras Presa diretta: Prato 1908 Ultras

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rappresentante egregio, oltre che colpevole di aver fatto disamorare una città intera della sua squadra. Sotto questo aspetto non accettiamo compromessi, 30 anni e più di umiliazioni parlano da soli e non sarà certo una promozione “comprata” o qualche giocatore quantomeno decente a farci cambiare idea, il nostro pensiero è e sarà sempre lo stesso: Toccafondi deve andarsene restituendo l’Ac Prato 1908 ai pratesi. Altro punto fondamentale riguarda la nostra personale battaglia contro la tessera del tifoso e, in generale, contro tutti i provvedimenti repressivi che negli ultimi anni stanno martoriando il movimento Ultras italiano.Contestiamolatesserafindallasuaprima introduzione, consapevoli dei rischi che comportava e delle libertà che andava a toglierci, impedendoci, di fatto, di seguire la nostra passione e il nostro ideale a sostegno della maglia e di ciò che per noi rappresenta.

Con le disposizioni del Giugno 2011 abbiamo preso una decisione antitetica rispetto agli altri gruppi della nostra Curva, scegliendo di non piegarci, di resistere, di continuare a metterci in viaggio la domenica, anche se poi, molto spesso, ci troviamo costretti a vedere solo le mura degli stadi dove gioca la nostra squadra.Siamo e rimaniamo orgogliosi di questa scelta, per noi, per i nostri ideali, per i nostri diffidati e per chi, come noi, non vuolefarsi imporre un modo di essere, ma vuole deciderlo autonomamente.In tempi bui come questi andare avanti è difficile ma provarci è quantomeno unobbligo e un dovere morale, anche e soprattutto per chi ha scelto l’essere Ultras come stile di vita anche al di fuori di uno stadio.

Federico M.

Presa diretta: Prato 1908 Ultras

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Ciao LolliLa partita di oggi, tra Sampdoria e Livorno, passa in secondo piano a causa del dolore che ha colpito il cuore della Gradinata Sud. Infatti, la parte calda del tifo blucerchiato quest’oggi piange uno dei suoi fratelli, Lolli, sfortunato Rude Boy che il destino ha strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari e di quanti l’hanno conosciuto e amato. Un altro sfortunato ultras blucerchiato che, dalla “Gradinata Paradiso”, continuerà a vegliare sulla sua Sud e sulla sua amata Sampdoria.Il duro colpo influisce inevitabilmentesul sostegno ai colori blucerchiati che, pur non mancando nemmeno oggi, non è però sugli stessi livelli solitamente espressi dalla Sud.Nel settore ospiti, ancora una volta, nulla da segnalare. Causa le solite norme restrittive che impediscono il libero accesso ai sostenitori livornesi che non si sono voluti piegare alle imposizioni targate “tessera del tifoso”.

Foto & News: Serie B, Sampdoria-Livorno 1-1

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Poche decine di semplici supporters amaranto, raccolti dietro alcuni striscioni di club, che ogni tanto provano ad abbozzare un improbabile tentativo di sostegno alla loro squadra, senza alcun risultato udibile o visibile. Per carità, rispetto comunque chi si è preso la briga di mettersi in viaggio alla volta di Marassi per stare vicino alla propria squadra del cuore, ma a queste condizioni tanto valeva guardarsi la partita stando comodamente davanti al televisore. I labronici scesi in campo, non si sarebbero accorti della differenza.Peccato, quindi, non aver avuto la possibilità di vedere all’opera gli ultras. Malgrado il momento di crisi che, da tempo, attraversa la Curva Nord livornese, il potersi mettere in gioco su un campo impegnativo come il Ferraris, avrebbe potuto far ritrovare qualche stimolo in più agli ultras amaranto.

Testo di Giangiuseppe Gassi.Foto di G. Calcagno e A. Cornalba.

Foto & News: Serie B, Sampdoria-Livorno 1-1

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Foto & News: Serie B, Sampdoria-Livorno 1-1

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Per tanti ma non per tuttiChissà per quale arcano motivo ma storicamente chi tifa o indossa la maglia granata è destinato a soffrire. Ormai è assodato, ogni qual volta la squadra granata ha il classico momento d’oro, succede sempre qualcosa che rompe le uova nel paniere. Belli e maledetti, destinati a soffrire, da tempo considerati i parenti poveri dei “cugini” juventini ma da più parti ritenuti anche i padroni di Torino. Una volta il Toro era la squadra dei torinesi “Made in Torino”, ma la definizione non calza più tanto apennello da quando la globalizzazione ha investito anche il calcio ed il mondo del tifo, e le divisioni nette di una volta si sono andate, almeno in parte, a far benedire. Ciò che non si cancella è la storia e quando parli del Torino potresti scrivere un libro partendo dalla drammatica strage di Superga, passando per i giocatori mito come Meroni, Pulici e Graziani fino ad

arrivare ai recenti grandi avvenimenti come la finale di Coppa Uefa ad Amsterdam.Passati poi gli anni delle trasferte europee e degli esodi in grande stile, son seguite retrocessioni, cambi di proprietà, fallimenti e campionati di serie B, vinti sulle pagine dei giornali in estate e puntualmente persi quandolaclassificacontavaperdavvero.Quest’anno la musica sembra essere cambiata, il Toro ha una squadra di qualità, un allenatore con un curriculum di tutto rispetto ed un po’ di fortuna (vedi Padova) dalla propria parte, il risultato è che la squadra arriva ad Empoli fregiandosi del primopostosolitarioinclassifica.Per chi segue assiduamente il Torino ed ha ingoiato bocconi amari in serie, la trasferta di Empoli è una boccata di ossigeno, una gita fuori porta che trova sempre un buon numero di partecipanti, del resto la distanza non è proibitiva ed inoltre c’è sempre la possibilità di incontrare i fratelli viola, ragion per cui le presenze in terra toscana sono sempre condite da numeri importanti.

Foto & News: Serie B, Empoli-Torino 1-0

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Veramente un peccato, anche se i presenti non si fanno mancare proprio nullaefindasubitodimostranodisapercifare: una volta entrati nel settore spicca il lungo striscione “M.C. Torino” che fa bella mostra di sé a centro settore, ai lati vengono attaccati striscioni e pezze delle varie sezioni sparse lungo lo Stivale, spicca poi uno striscione in onore di mister Ventura (Compagni di Ventura) ed un altro che ricorda Marco Simoncelli. La parte più attiva del tifo si posiziona

Anche questo pomeriggio i granata portano ad Empoli un bel numero di tifosi: oltre al classico settore ospiti del Castelllani, viene destinato loro anche il laterale di tribuna, dove troveranno posto i tifosi più pacati oltre ad una nutrita scuola calcio.Tutto bello e lineare se non ci fosse il cavillo della tessera del tifoso che calcisticamente ha fatto più vittime di uno tsunami: gruppi che si sciolgono, curve intere in sciopero, trasferte forzatamente disertate, ormai il pubblico allo stadio è come un villaggio indiano, un avamposto di resistenza che da una parte viene coccolato e dall’altra viene annientato con le buone e, soprattutto, con le cattive maniere. Così il vecchio striscione degli Ultras Granata, quello con il mento che uscivaprepotentementefuoridaiconfinidella stoffa, è in soffitta da qualchetempo, ed anche se oggi il popolo granata si presenta con buoni requisiti, è più che mai chiaro che manca la parte più verace e animata della tifoseria.

Foto & News: Serie B, Empoli-Torino 1-0

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nella parte bassa del settore, si notano già nel prepartita una discreta quantità di bandiere, oltre ad un bel po’ di palloncini.Sul versante empolese, questo pomeriggio si nota un pubblico un po’ più numeroso rispetto alla media stagionale, sarà per la bella giornata di sole, sarà per l’avversario nobile, sarà per la squadra che, dopo un periodo avaro di soddisfazioni, sembra aver trovato la strada giusta per uscire dalle sabbiemobilidelfondoclassifica.Pubblico empolese che pare dunque aver nuovamente trovato quell’entusiasmo smarrito in una stagione negativa ma che allafinenondevediventarepessima,vistoche la salvezza non è lontana ma non si può proprio abbassare la guardia. Desperados e Rangers sono ai propri posti di battaglia anche se, come da tradizione, la Maratona si anima dopo qualche minuto dal fischiod’iniziodeldirettoredigara.Chi è pronto e puntuale fin dall’inizio, è ilsettore popolato dai granata che accoglie le squadre, al momento dell’ingresso sul

terreno di gioco, con bandiere e palloncini che creano un bel tocco di colore. Il loro entusiasmo è a mille, un paio di persone si mettono spalle al campo per dettare i cori, e dopo un paio di incitamenti alla squadra, piove qualche offesa verso la Maratona che non risponde e parte con il proprio sostegno.L’inizio ospite è decisamente buono, detto di qualche coro contro gli empolesi, per il resto gli sforzi sono tutti per incitare la squadra e la maglia; la partecipazione è decisamente buona tanto che alcuni battimani sono eseguiti da tutto il settore. Quando a cantare sono tutti i presenti, il risultato è decisamente positivo, oggi i granata si danno un bel daffare con voce e bandiere. Inevitabile qualche coro contro la Juventus, viene chiamata in causa la dinastia degli Agnelli e poi il nuovo stadio, infinevieneribaditochelacittàdiTorinosiaad esclusive tinte granata.Gli empolesi snocciolano il loro solito repertorio, cori accompagnati da battimani e, per quanto riguarda il colore, le bandiere

Foto & News: Serie B, Empoli-Torino 1-0

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la squadra, prova ne è il fatto che al termine della prima frazione, gli undici di mister Ventura imboccano il tunnel che conduce agli spogliatoi accompagnati da cori di incitamento.Nella seconda frazione cala leggermente il tifo degli ospiti, alcuni cori continuano ad avere la solita partecipazione e la medesima potenza della prima frazione, altri sono cantati solo da una minoranza e perciò risultano meno incisivi. Chi si prende una bella dose di applausi

dei Desperados e le bandierine marcate Rangers fanno sempre in pieno il loro dovere; il settore centrale della Maratona è in perenne movimento ed i cori si susseguono con buona lena, qualche pausaèfisiologicamanelcomplesso iltifo è discreto. I padroni di casa dedicano tutti i cori alla squadra, non rispondono alle offese e preferiscono dedicarsi al sostegno dei propri colori. La loro tenacia viene premiata a metà tempo da Maccarone che da fuori area lascia partire un tiro preciso e potente che non lascia scampo all’estremo difensore granata Benussi. L’Empoli si porta in vantaggio ma nel settore si incassa bene il colpo tanto che il tifo prosegue come se nulla fosse successo, il sostegno non cala neanche di un secondo ed i presenti non mutano atteggiamento. La linea che passa è sostegno ad oltranza, e per tutto il primo tempo i granata riescono nell’obiettivo prefisso dimostrando attaccamento aicolori ed una certa attitudine a sostenere

Foto & News: Serie B, Empoli-Torino 1-0

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è il bomber Bianchi, che quando inizia il riscaldamento riceve una vera e propria ovazione, segno che la tifoseria crede ad occhi chiusi al proprio attaccante principe tanto che c’è chi si sgola per chiedere a mister Ventura il suo immediato ingresso. I granata non deludono assolutamente, la loro prova continua ad essere qualitativamente molto buona, anche se nella prima parte di gara hanno saputo esprimere in pieno tutto il loro potenziale. Da segnalare, anche nella ripresa, qualche coro poco carino che si alza dal settore e prende di mira la tifoseria empolese che pure in questa circostanza non risponde e continua imperterrita il proprio cammino.La Maratona inizia la ripresa come i primi quarantacinque minuti, qualche giro d’orologio per carburare, poi via con cori e battimani. Desperados e Rangers, dove non arrivano con la voce, arrivano con la parola scritta, così in Maratona viene esposto uno striscione in ricordo di Matteo Bagnaresi, inevitabile visto il gemellaggio che lega

empolesi e parmigiani. Peccato che esporre uno striscione privo di autorizzazione, secondo chi sei e dove ti trovi, può portare a spiacevoli conseguenze, peccato che a volte si applicano le leggi senza usare il buon senso, peccato che esprimere le proprie idee a colpi di bomboletta spray sia diventato letale in un contesto dove lo spettatore è sempre più accostato al perfettoconsumatore,paga,entra,nonfiata,consuma ed esce contento e soddisfatto, felice di aver trascorso un pomeriggio tra ragazze pom pon e casse che indicano a suon di watt quando applaudire, quando alzarsi dal proprio posto e come salutare le squadreafinepartita.Polemiche a parte, è doveroso menzionare i cori che gli empolesi dedicano ai gemellati di Parma; lo striscione si prende gli applausi dei torinisti e addirittura di buona parte della tribuna, magari ci sarà chi non ha gradito ma a ben vedere l’iniziativa degli ultras ha raccolto parecchi consensi.Passato il momento doveroso del ricordo,

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la Maratona torna a sostenere la squadra azzurra che sul campo difende a denti stretti il vantaggio. Se sugli spalti c’è un bel movimento, anche sul terreno di gioco l’incontro è tirato e per nulla noioso: il Torino cerca assiduamente il gol del pareggio, l’Empoli si difende e non disdegna qualche veloce puntata verso la porta avversaria. È il Toro che comunque prende in mano le redini dell’incontro, gli spettatori sono concentrati sulla partita ed il tifoviveanchedellefiammatechesisusseguono sul terreno verde. Gli ultimi minuti vedono il Toro all’attacco all’arma bianca ma il pareggio resta una chimera, e quando l’arbitro decreta la finedelle ostilità, la festaè tuttadimarcaazzurra. L’Empoli si dirige sotto la Maratona, alcuni giocatori regalano magliette e pantaloncini e ricevono i meritati applausi, ma anche gli sconfittiesconodalcamposeguitidaicorie dagli applausi dei propri tifosi: il “Grazie ragazzi” è sincero ed ha una partecipazione

più che buona, segno che malgrado la sconfitta il pubblico è soddisfatto delcarattere che ha mostrato chi veste la casacca granata.A partita ormai conclusa, sono gli empolesi che dopo aver ignorato i rivali per tutta la gara, rispondono alle offese subite: il primo coro è contro i tesserati in genere ma colpisce direttamente i presenti, poi le offese si fanno più dirette e c’è chi tra i granata risponde con gesti e parole eloquenti, invitando la controparte ad un incontro fuori dell’impianto, cosa che se non proprio impossibile, è assai poco probabile visti divisori, vie di fuga e forze dell’ordine disposti per ogni evento. Per il Toro, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, c’è da considerare che malgrado il passo falso, le dirette inseguitrici hanno avuto una generale battuta d’arresto, il primo posto è ancora saldo e la serie A è ancora vicina. I granata la meritano.

Testo e foto di Valerio Poli.

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C’eravamo tanto odiatiIn tempo di tessera del tifoso è sempre più difficile vedere all’opera due tifoserienella stessa partita, spesso gli ospiti sono solamente un manipolo di tifosi che si sobbarcano un tot di chilometri per star vicino alla squadra ma sono distanti anni luce dal modo di intendere il tifo del mondo ultras. Tra modenesi e livornesi i rapporti non sono di certo buoni nonostante una storica affinità politica che potrebbe far pensaread un piccolo avvicinamento di idee, e se a questo si aggiunge il gemellaggio che legava reggiani e pisani si potrebbe chiudere il cerchio. Ma se il mondo ultras fosse chiaro, lineare e senza fronzoli, non avrebbe quel fascino che ha emanato e continua ad emanare in egual misura, non avrebbe sedotto intere generazioni e non avrebbe offerto quegli spettacoli coreografici chemeritanodasoli il prezzodel biglietto. Niente da fare, tra modenesi

e livornesi non è scattata quella scintilla, ed un campionato di serie C lottato punto a punto ha fatto saltare qualsiasi possibilità tra quelle elencate.Di questa rivalità oggi c’è poca traccia: i modenesi, almeno gli ultras, non hanno sottoscritto la tessera del tifoso perciò per loro trasferta vietata, e nel settore ospite ci sono una cinquantina di gialloblu che non rappresentano certo il cuore pulsante della Curva Sud ma sono solo semplici tifosi. Sull’altro versante le problematiche non mancano: la Curva Nord negli ultimi anni è in calo di numeri e forma, anche se in questo pomeriggio, almeno a livello numerico, si è avuto un leggero miglioramento rispetto alle ultimi uscite, in virtù magari di quel patto tra gli sportivi amaranto che hanno messo da parte le divergenze sull’operato del presidente Spinelli, per remare tutti nella stessa direzione ed incitare la squadra per centrale l’obiettivosalvezzache,classificaalla mano, non è così irraggiungibile.Incontro che vede, perciò, il suo interessa anche dal punto di vista sportivo: il Livorno

Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2

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tifosi reggiani, sentitisi feriti da quel loro giocatore che ha mostrato la t-shirt di una tifoseria che poco ha da spartire con la propria: non sono seguite scintille ma il caso è stato un po’ montato anche dalla stampa locale e nazionale, che almeno ha potuto scrivere di qualcosa avvenuto fuori dalla routine della partita.Restando in materia di striscioni, i modenesi ne appendono solo uno, “Belli carichi”, e ad inizio partita sembra proprio che i presenti siano in buona forma,

deve vincere per allontanarsi dalla zona che scotta, il Modena deve continuare a tenere il passo dell’ultimo periodo per non farsi nuovamente invischiare in posizioni pericolose.In Curva Nord oltre agli striscioni “Spinelli Vattene” e “Noi tifosi veri”, ci sono due new entry: uno “Solo per la maglia”, che probabilmente ribadisce il pensiero di dover necessariamente fare quadrato per centrare l’obiettivo della salvezza, l’altro “Matteini esempio di appartenenza, la maglia non è solo convenienza” esprime il pensiero sul giocatore che nella scorsa settimana, con la sua squadra attuale, la Reggiana, dopo aver segnato all’Arena Garibaldi di Pisa, ha mostrato al pubblico di casa una t-shirt degli ultras livornesi, innescando il dibattito tra chi ha considerato il gesto una stupidaggine in virtù dell’astio tra pisani e livornesi,edinvecechihagiustificatoedapprezzato in barba ad un calcio sempre più politicamente corretto. Nella diatriba hanno espresso il loro parere anche i

Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2

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Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2 Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2

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infatti sbeffeggiano gli amaranto (“Voi siete quattro coglioni…”) in nome della vecchia e sana rivalità, poi, all’ingresso delle squadre sul terreno di gioco, si compattano dando il via ad una semplice ma bella scarpata. La carica dei modenesi finisce qui, peril resto della partita offrono poco o niente visto che solo poche unità provano a farsi sentire ed il risultato non può essere che scadente. Del resto, ripeto, i presenti sono decisamente lontani dal portamento ultras e non si può chiedere che siano semplici tifosi a sostituirsi in tutto e per tutto al nocciolo duro della curva; in questo caso i presenti non restano neanche compatti nel settore e si sparpagliano un po’ tra i gradoni non riuscendo mai ad essere incisivi.La curva di casa prende forma a partita iniziata, e dopo qualche minuto si nota il solito gruppo di testardi e volenterosi tifosi che si posiziona a centro curva con l’idea di sostenere la squadra. Il Livorno sblocca subito la partita e così parte più incisivo il sostegno: qualche buon coro, un paio di battimani eseguiti bene, a livello di colore

si notano un paio di bandiere ed un due aste che se non altro offrono un minimo di vivacità. Niente di eccezionale il tifo dei padroni di casa ma comunque non cascano mai in silenzi troppo prolungati. Da segnalare parecchi cori di stima verso Matteini mentre viene beccato a più riprese l’ex di turno, Romano Perticone, che a gennaio si è trasferito a Modena in cambio dell’attaccante Bernacci. Nonostante a parole si sia sotterrata l’ascia di guerra, la Curva Nord non manca di esprimere il proprio disappunto verso l’operato del presidente Spinelli: qualche fischio da tribuna e gradinata ma non siassiste a quel botta e risposta che nella precedente partita aveva reso palesi le divergenze in seno alla tifoseria. La prima frazione si chiude con il Modena che acciuffa il pareggio grazie ad un calcio di rigore, e con i modenesi che si fanno notare per le continue offese all’attaccante livornese Bernacci seduto in panchina e al portiere Alfonso De Lucia che, sfortuna loro, non siede neanche in panchina ed è ai ferri

Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2

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sul gol del Modena l’arbitro fischia lafinedellapartitaprendendosiunabuonadosedifischiedoffesedapartedituttolo stadio, imbufalito per una direzione di gara che, a loro vedere, ha danneggiato troppo la squadra amaranto. Ilpensierofinaledellacurvaè,tantopercambiare, verso il presidente Spinelli: allafineilmixdirabbiaedelusionetrovasempre il solito colpevole.

Testo e foto di Valerio Poli .

corti con la società che l’ha messo fuori rosa, perciò dubito fortemente che possa aver ascoltato.Nella ripresa il copione cambia di poco: i modenesi continuano diligentemente a seguire l’incontro senza offrire troppi sussulti, la curva di casa produce qualche coro e diversi bei battimani, il tifo vive di alti e bassi anche se qualche volta, quando viene coinvolto tutto il settore, si nota un entusiasmo che sembravadefinitivamentesopito.Dadireche la squadra inizia con il piede giusto anche la ripresa: dopo dieci minuti torna nuovamente in vantaggio con il brasiliano Paulinho e ciò mette benzina nel motore della curva. Anche in questi secondi quarantacinque minuti non mancano i cori verso Matteini, così come quelli di tenore opposto verso Perticone, ma in genere la curva si spreme per incitare la squadra a centrare l’importante vittoria. Come nel più classico dei thriller, anche in questa occasione, nei minuti di recupero, il Livorno si fa raggiungere sul pari, e

Foto & News: Serie B, Livorno-Modena 2-2

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aspettavanosueparolechiarificatricimaiarrivate in merito alla crisi attuale. Molti anche i cori contro i tesserati, vista la presenza nel settore ospiti di un gruppo della Curva Sud Benevento con pezza al seguito, presenti in quanto tesserato. Saranno circa una ventina e si faranno notare ad inizio gara con delle bandierine, cercando sporadicamente di farsi sentire anche con qualche coro di sostegno.

Testo e foto di Fabio Mitidieri.

Taranto perde la pazienzaL’anticipo serale del venerdì vede fronteggiarsi il Taranto e il Benevento in una importante sfida in chiave play-off.Il primo posto inizia ad allontanarsi per la squadra pugliese ormai alle prese con quotidiani problemi societari che hanno inciso di molto sul morale di tutto l’ambiente e proprio per questo motivo si cerca, per salvare la stagione, di staccare al più presto possibile il tagliando di accesso per la disputa degli spareggi per la promozione. Non c’è il tutto esaurito questa sera allo Iacovone, come accaduto con le precedenti serali, ma la Curva Nord è sempre la solita bolgia: torce e fumogeni accesi per tutto l’arco della gara e forti cori a sostegno della maglia e dell’ideale ultras. La Nord questa sera inizia seriamente a contestare il presidente D’Addario, che con i suoi atteggiamenti ha spazientito anche chi, come gli ultras della curva,

Foto & News: Serie C1/A, Taranto-Benevento 1-1

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Foto & News: Serie C1/A, Taranto-Benevento 1-1

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Un tuffo in un caro vecchio derby toscano

Se le vicine Alpi Apuane offrono sempre un bel panorama a chi si avvicina alla Lunigiana, la stessa catena montuosa non fa davvero sconti quando c’è da offrire pioggia e freddo. Anche questo pomeriggio, se non si può parlar assolutamente di temperatura inclemente, è doveroso puntualizzare come pochi minuti prima dell’incontro cominci a cadere una fastidiosa pioggia, per altro ampiamente prevista, che magari ha tenuto lontano dallo stadio gli sportivi più indecisi, quelli che non ci stanno proprio ad indossare impermeabile o k-way e a sorbirsi una buona dose di pioggia cercando riparo sotto gli ombrelli che fortunatamente, almeno a Carrara, si possono continuare ad introdurre, cosa che ad altre latitudini nonèconcessa.Altrosempliceedefficacemetodo per allontanare la gente dagli stadi!Da Prato sono previsti un bel gruppo di ultras, nella Curva Ferrovia la linea da tenere sulla

tessera del tifoso non è univoca, c’è chi continua a girare gli stadi restando fuori dei settori a causa del proprio no alla tessera, c’è invece chi ha preferito sottoscrivere la card voluta dal ministro Maroni per poter continuare a seguire la squadra e a portare il proprio credo in giro per l’Italia. La partita è un derby e come tutti, o quasi, i derby toscani c’è da star con le antenne alzate: tra le due tifoserie la rivalità è storica e sembra che non scemi assolutamente. Non siamo al livello di un Carrarese–Massese o di un Prato–Pistoiesemafindalleprimebattutesi capisce che tra le due fazioni non scorre buon sangue, e per tutto il pomeriggio la cosa sarà ripetutamente ricordata.I pratesi decidono di giungere a Carrara a bordo di un treno, all’arrivo alla stazione vengono prelevati da un bus di linea e condotti all’esterno del settore destinato comunemente agli ospiti: volano i primi classici sfottò tra il gruppo dei pratesi ed i tifosi carrarini che si avviano allo stadio, tutto resta nei limiti del civile, anche perché

Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0

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gialloblù sono ancora fuori l’impianto. Pochi minuti prima del via entrano in Curva Nord gli ultras gialloblu, appendono le loro pezze in balaustra e dietro di queste si forma un bel gruppo di ultras che si fa carico dell’incitamento della squadra. È il momento dell’ingresso delle squadre in campo, niente di particolare da segnalare se non un gruppo carrarese di una decina di unità che si ritrova in gradinata ed offre il proprio apporto fatto di cori e battimani. Questa manciata di

le forze dell’ordine che riesco a vedere fuori dallo stadio, non sono proprio poche, trattandosi pur sempre di una partita di Lega Pro.I primi ad entrare allo stadio sono gli ultras ospiti che appendono i loro stendardi: un tricolore con la scritta “Prato”, “Settore Alcolico”, la pezza dello storico gruppo “Wild Kaos”, poi una bandierina degli Ultras Prato, la pezza della sezione femminile ed infine un bello stendardo“Support your local pub”. Man mano che si avvicina l’inizio dell’incontro fa il proprio ingresso anche il pubblico locale, e dalla gradinata gialloblu iniziano ad arrivare le prime offese subito rispedite al mittente. Se i carrarini puntano molto sul fatto che i rivali son tesserati ed hanno una folta comunità cinese all’interno della città, i pratesi si compattano ed offendono nel modo più classico possibile i rivali, invitandoli a più ripresa ad un face to face; la disputa dura qualche minuto, anche se la Curva Nord è ancora praticamente deserta e gli ultras

Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0

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ultras si ritrova dietro la pezza “Una vita X te” e se dal punto di vista del colore non offrono niente di particolare, si fanno ben notare per i numerosi battimani e diversi cori contro la repressione, a favore del movimento ultras (“Ultras liberi” è stato cantato ripetutamente) e di sfottò ai rivali che vengono ripetutamente accusati di essersi tesserati.Ipratesisonoparticolarmentecarichiefinda subito si fanno sentire con potenti cori e battimani a seguire. Il loro tifo è un mix di cori per la squadra e di offese alla curva rivale, anche se non mancano di ricordare i propridiffidati.Alivellodicolorenonoffrononiente di che, un paio di bandiere vengono sventolate ma quest’oggi i lanieri puntano decisamente tutto sull’apporto vocale, e specialmente nel primo tempo riescono a produrre un bel tifo, continuo e caloroso, con pause ridotte al minimo ed una buona partecipazione. La Curva Nord risulta particolarmente compatta, a centro curva prende forma il

nocciolo duro del tifo mentre ai lati ci sono vistosi vuoti, probabilmente il tempo poco clemente ha influito anche sulle presenzeallo stadio. Anche la Curva Nord si segnala per qualche bel coro accompagnato dagli immancabili treni e, come per i pratesi, non mancano né i cori per la squadra, né quelli offensivi verso la controparte, ripetutamente tacciata di essersi piegata al volere dello Stato. La pioggia non sembra spengere gli entusiasmi dei presenti, la partenza dei pratesi sugli spalti è al fulmicotone e la risposta dei locali non si fa attendere. Anche sul campo sembra ritrovarsi quell’aria di derby, si gioca molto più col cuore e con la fogachenonconlatecnicaedilfioretto,lagara risulta perciò molto combattuta ma con rare emozioni e con il gioco che ristagna a centrocampo, con le rispettive difese che hanno quasi sistematicamente la meglio sugli attacchi. Se dal terreno di gioco non arrivano grandi emozioni, così non si può dire dagli spalti

Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0

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Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0 Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0

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dove le due tifoserie si danno battaglia per tutti i primi quarantacinque minuti.Nella ripresa non cambia molto lo scenario, i pratesi partono con la stessa grinta e la medesima convinzione dei primi quarantacinque minuti e solamente nellapartefinaledel tempoil lorotifocalad’intensità, del resto era difficile tenerebottaper tutti inovantaminutiesulfinaledi partita a cantare restano solamente gli irriducibili di giornata.I padroni di casa sono più lineari e cantano senza troppi alti e bassi, organizzano una sciarpata ben riuscita e si fanno apprezzare per qualche bandiera sventolata ai margini del gruppo centrale. Ilpubblicosiinfiammaperqualchedecisionearbitralegiudicatascorretta,epropriosulfilodi lana alla Carrarese viene annullato il gol della vittoria per un fallo commesso in fase diattacco.Volanoparolegrosse,perfinolatribuna si surriscalda,ma il triplice fischiodel direttore di gara decreta un pareggio a reti bianche che accontenta sicuramente di

piùilPratochemuovelaclassifica,mentrela Carrarese perde una buona occasione per avvicinarsi ulteriormente alla zona play off. I pratesi escono velocemente dal settore sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, i gesti che si scambiano le due tifoserie al momento del deflusso non sono certoamichevoli, ma visti i numeri in campo dei “vestiti uguale”, dubito fortemente che dalle parole si sia passati ai fatti, oltretutto certi incontri–scontri son sempre più legati ad un passato che sembra sempre più distante anni luce da un attuale calcio patinato e marcio alla radice. Al banco dei colpevoli vengono fatti sedere sempre gli ultras, ma anche questo pomeriggio si è avuto conferma che le curve, con il loro linguaggio e la loro simbologia tribale, riescano a far diventare la partita di calcio uno spettacolo nello spettacolo. Figuriamoci se non ci fossero le solite stupide limitazioni.

Testo e foto di Valerio Poli.

Foto & News: Serie C1/A, Carrarese-Prato 0-0

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i restanti settori dello stadio sono chiusi al pubblico, i paganti sono poco meno di mille unità, cifra che non permette neanche di riempire la parte superiore del settore.Da Trezzo sull’Adda si presentano un paio di tifosi della Tritium che attaccano lo striscione “Mai sola” nella parte superiore della tribuna, complimenti a loro per la presenza, del resto si gioca in un giorno lavorativo (mercoledì)

In corsa per la finaleIl Pisa, forte del 2-1 della partita di andata, cerca questo pomeriggio un risultato utileperaccederealla finale.Entrambele squadre, malgrado si giochi una semifinaledicoppa,sembranosnobbareun po’ l’appuntamento e si presentano con qualche riserva di troppo tra gli undici che iniziano l’incontro. La storia è vecchia e arcinota, la coppa nazionale, almeno in Italia, è considerata molto poco dalle società di qualsiasi serie, e specialmente quando a duellare sono due squadre che devono necessariamente dare un occhio anche al campionato, ecco che in campo scendono diverse seconde linee o qualche giovane dalle belle prospettive ma ancora acerbo per le platee maggiori.Se le squadre snobbano, almeno in teoria, l’evento, anche il pubblico non sembra molto attratto da questa partita: a Pisa viene aperta solo la tribuna mentre

Foto & News: Coppa Italia C, Pisa-Tritium 1-1

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Alla fine il pareggio accontenta il Pisache in finale se la dovrà vedere con loSpezia. Vista la rivalità tra le due tifoserie e la posta in palio, ci sarà da aspettarsi una diversa cornice di pubblico malgrado si giochi per la tanto bistrattata Coppa Italia.Maallafine, lacoccarda tricolorenon permette di allargare il proprio palmares?

Testo e foto di Valerio Poli.

ad un orario decisamente insolito (le 18:00), ragion per cui son facilmente spiegabili i vuoti sulle tribune. I due tifosi non incitano la squadra ma seguono diligentemente l’incontro, immancabile la loro composta esultanza al gol ed un paio di incoraggiamenti al singolo giocatore, per il resto timbrano il cartellino e per questo meritano menzione.Tra il pubblico di casa non c’è il tifo organizzato, giorno ed orario dell’incontro incidono sulle presenze allo stadio, solamente nella parte superiore della tribuna compare la pezza del Club Autonomo Nerazzurro che nelle partite di campionato cerca di vivacizzare la Gradinata. Come per gli ospiti, anche i padroni di casa non offrono niente di rilevante, i consueti applausi alla squadra, qualche recriminazione alla terna arbitrale per una direzione di gara giudicatainsufficienteedunpaiodi“PisaPisa” neanche troppo convinti.

Foto & News: Coppa Italia C, Pisa-Tritium 1-1

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Un pareggio non cambia i sogniSeconda sfida consecutiva fra le muraamiche e pubblico che risponde alla grande. Curva esaurita e più di cinquemila a gremire i settori utili del “Ceravolo”. Davanti al piazzale dello stadio c’è tanta gentefindallamattinaefinalmenteinViaPaglia, da un po’ di tempo, si respira di nuovo l’aria della domenica. C’è anche la troupe di “Striscia la notizia” appostata nelle vicinanze dello stadio, per effettuare il servizio che va in onda ogni lunedì nel noto programma televisivo.Ad inizio partita viene alzato prima uno striscione contro la tessera del tifoso che recita: “Al volere di un ministro incapace non mi sono piegato, per il mio stile di vitaholottato,l’onoredeidiffidatinonhobarattato. No alla tessera. Solo gli Ultras vincono sempre!”; poi uno striscione per il gran lavoro di questi mesi del DS Angelo Sorace.La Curva Ovest canta, è il vero e proprio dodicesimo uomo; il Catanzaro in campo

Foto & News: Serie C2/B, Catanzaro-L’Aquila 0-0

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domina ma non riesce a segnare, anche perché ha davanti la miglior difesa del girone. Nel secondo tempo l’arbitro assegna un rigore alle aquile giallorosse, ma non c’è nemmeno il tempo di festeggiare che va sul dischetto Simone Masini e praticamente fa un passaggio al portiere avversario. Poco dopo, l’arbitro annulla un gol regolare a Bugatti. Il risultato rimane sullo 0 a 0, però la “Massimo Capraro” non smette di cantare, nemmenoquandofinisce lapartita,conbattimani, bandiere e stendardi e anche con qualche fumogeno che colora la Curva Ovest.Con questo pareggio le aquile restano a -2 dalla vetta, la prossima partita a Vibo Valentia è quindi assolutamente da vincere per superare il Perugia che riposa. Prevedibile un vero e proprio esodo giallorosso, data la vicinanza e la possibilità di esserci pur senza tessera del tifoso.

Testo e foto di West Side Catanzaro.

Foto & News: Serie C2/B, Catanzaro-L’Aquila 0-0

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Un punto per parte

Uno a uno, un punto per parte, un punto che serve ai padroni di casa del Real Nocera per continuare a lottare per la salvezza, un punto per gli ospiti che permette loro di restare in vetta alla classifica, anche se in compagnia dellaSarnese. Per quanto concerne la partita sugli spalti, quella non è mai iniziata in quanto il pubblico di casa (circa 50 persone) è rimasto inerme per tutto l’incontro, mentre gli ospiti, circa una trentina, si sono dati da fare con un tifo continuo anche se non potente, causa il numero esiguo di sostenitori al seguito. Da notare che gli Ultras Martina sono entrati con qualche minuto di ritardo, forse a causa di qualche disguido con i biglietti, infatti inizialmente hanno tifato

Foto & News: Serie D, Real Nocera-Martina 1-1 Foto & News: Serie D, Real Nocera-Martina 1-1

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su un muretto che affaccia sul campo di gioco.Degni di nota anche i due bandieroni dei martinesi ed il numero elevato di stendardi e striscioni.In campo, la cosa molto particolare è che la panchina riservata agli ospiti non è dotata di copertura, mentre quella di casa sì, alla faccia dell’ospitalità.GuardandolaclassificadiquestogironeH di Serie D, è facile immaginare che l’esito dello stesso sarà deciso alla volata finale e resterà incerto davvero finoall’ultimo minuto; ad aumentare la dose delle emozioni e la posta in palio, ci ha pensato la Casertana che, con l’ultima striscia di risultati positivi, si è portata a sole 3 lunghezze dal posto che vale l’ambito accesso alla Serie C.

Testo e foto di Emilio Celotto.

Foto & News: Serie D, Real Nocera-Martina 1-1

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Foto & News: Serie D, Real Nocera-Martina 1-1

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un piccolo corteo intorno allo stadio, per meglio far intendere la propia istanza. Il tutto non solo si svolge senza particolari problemi, ma in più i ragazzi, nel loro giro, notano dei garage a ridosso del campo sportivo e decidono di salire su un muretto attiguo e guardare da lì la partita. Nemmeno questo crea particolari problemi o viene percepito dai locali come provocazione o chissa che altro, per cui si arriva fino al triplice fischio

Per la verità e la giustiziaPiù volte nei miei servizi ho evidenziato il caro-prezzi che tifoserie blasonate, relegate in Eccellenza, sono costrette a sorbirsi.AViestesolitofilmgiàvisto,10euro per un settore ospiti che, tra l’altro, nemmeno esiste e gara conclusasi con arresti immotivati e, soprattutto, con “penne” giornalistiche quantomeno sbarazzine. Vergognosi alcuni articoli scritti da giornali del posto, che farneticano ed infangano senza cercare alcuna verità. Il prezzo del tagliando non ha trovato affatto d’accordo il manipolo degli Ultras che, dopo un veloce consulto interno fra le proprie componenti, ha optato per restare fuori dallo stadio come forma anchepacificadiprotesta.Dopounpo’,quando era chiaro che il restar fuori non veniva recepita efficacemente comeprotesta, i ragazzi decidono di inscenare

Foto & News: Eccellenza pugliese, Monopoli-Racale 2-1

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finale senza alcuna tensione e senzaalcun problema, al netto degli sfottò. La situazione comincia a peggiorare all’esterno, a fine gara: i ragazzi deigruppi che hann seguito la gara dal muretto, tornano verso il parcheggio e alle loro auto tranquillamente, finoa quando scorgono in lontananza un gruppetto di monopolitani che, di ritorno al proprio furgoncino, vengono accerchiati e spintonati da un gruppetto di locali. Immediato scatta l’istinto di solidarietà verso i propri concittadini e il gruppone sopraggiunge a prenderne le difese, di lì in poi la degenerazione è stata progressiva ed inesorabile, alimentata soprattutto dall’intervento degli “stewart” dello stadio, intervenuti spranghe alla mano per affrontare i monopolitani, intervento di cui hanno raccolto persino testimonianza video a riprova della propria innocenza o comunque del fatto che non è stata certo aggressione ma semplice e legittima difesa. A fomentare ci hanno pensato

Foto & News: Eccellenza pugliese, Monopoli-Racale 2-1

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con una penna e l’ordine pubblico con i fatti. In fin dei conti, stesso epilogo disempre: chi paga le conseguenze e si lecca le ferite sono sempre coloro che ripartiranno incerottati ma più forti di prima, con la solita passione e con i soliti ideali da portare avanti con immutato orgoglio.

Testo e foto di Massimo D’Innocenzi.

le forze dell’ordine, la cui regola è stata caricare chiunque.Alla fine gli arrestatisaranno 4 in tutto, condotti nel carcere di Foggia e poi scarcerati con obbligo di firmanellaloroquesturadipertinenza.Ilgiovedì seguente inizia il processo per resistenzaapubbicoufficialeelesioni.Ovviamente Monopoli-Racale si vive in un ambiente surreale, scosso dagli eventi della settimana prima. Anche i giocatori in campo sono solidali con gli ultras arrestati e lo dimostrano con uno striscione portato sotto la curva. Si denota sugli spalti tanta rabbia e tanta solidarietà, un ambiente quadrato compatto e univoco. Curva e gradinata alternano lunghe pause a cori possenti e rabbiosi nel rispetto del nome degli Ultras e degli arrestati, per i quali si chiede giustizia immediata. Ripetuti striscioni esposti nel primo tempo, cori possenti contro le fdo e per la libertà degli ultras. Un attacco ingiustificatoda parte chi dovrebbe tutelare la verità

Foto & News: Eccellenza pugliese, Monopoli-Racale 2-1

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Foto & News: Eccellenza pugliese, Monopoli-Racale 2-1

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Welcome to “Picciland”: Foppa 6 bellissima!

Foppa-Villa, atto secondo. Stavolta, però, con in palio il primo trofeo stagionale per entrambe le squadre. Infatti, al bellissimo “PalaIper” di Monza, va in scena la 16° edizione della Supercoppa Italiana tra la vincitrice dell’ultimo scudetto, ovvero la Foppa, e la vincitrice della scorsa edizione della Coppa Italia, Villa Cortese. La finale avrebbe dovuto giocarsi ad inizio stagione, ma gli Europei prima, e la World Cup dopo, che hanno visto protagoniste le ragazze della Nazionale Italiana, hanno costretto la Lega a posticipare l’evento, addirittura dopo le Final Four di Coppa Italia. Scherzi del calendario.La cornice di pubblico sugli spalti del palazzo monzese è molto bella, con i tifosi di entrambe le squadre che si dispongono nei lati lunghi dell’ovale; più colorati i ragazzi della “Nobiltà Rossoblu”, al seguito della Foppa, mentre molto più numerosi e di conseguenza rumorosi i “Villa Boys&Girls”, che accolgono le squadre in campo con coreografie semplici

Foto & News: Supercoppa volley, Bergamo-Villa Cortese 3-2

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Foto & News: Supercoppa volley, Bergamo-Villa Cortese 3-2

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ma comunque d’impatto. La tensione è palpabile, come si suol dire, ma è soprattutto visibile sui volti delle ragazze, perchè quando Foppa e Villa si incontrano nessuno vuole perdere, tanta è la rivalità che si è creata tra i due club, insieme alla Yamamay da quest’anno, più forti d’Italia. Prima dell’inizio del match, tutti in piedi per l’inno nazionale, poi “la Picci” va in battuta e la gara può avere inizio. La Foppa conquista il primo set abbastanza agevolmente, ma Villa (che soffre il precario stato di forma di Berg , che si alterna in regia con Pincerato) ha la forza necessaria per riprendere in mano il proprio destino, e guidata da una superba Martina Guiggi prima pareggia i conti, poi si porta sul 2-1 con una grande prestazione di squadra. La Foppa sembra smarrita, specialmente nel 3° set, ma ancora una volta, quando le bergamasche sembravano spacciate, è il talento immenso della “divina” Piccinini (e alla forza di carattere di Piske Arrighetti, i colpi di Vasileva, la concretezza di Quaranta...) che consente alla Foppa di conquistare il 4° gioco e portare la gara al tie break.

Foto & News: Supercoppa volley, Bergamo-Villa Cortese 3-2

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Inutile dire che la gara è splendida, tiratissima, nell’ultimo, decisivo gioco; Villa va avanti fino al 12-10, poi sale in cattedra ancora SuperPicci (votata MVP della manifestazione) e la Foppa rimonta fino al 15-13 finale, grazie ad un errore in attacco della grande ex Lucia Bosetti. Bergamo conquista così la sua sesta Supercoppa Italiana, al termine di una gara di rara bellezza, per intensità e gioco espresso. Villa Cortese deve mangiarsi i gomiti, per aver sprecato un break di vantaggio all’ultimo set, ma nonostante la sconfitta ha mostrato ottime cose, specialmente in fase di attacco. La Foppa si porta a casa il trofeo, vincendo anche il secondo atto di questa sorta di “sfida infinita”. Adesso pochissimo tempo per recuperare, perchè nel week end è in programma la settima di ritorno, ma settimana prossima ci attende già la Champions League, con la gara di andata dei quarti di finale in programma a Castellanza giovedì 23.02: atto terzo, altra storia.

Testo e foto di Matteo Mangiarotti.

Foto & News: Supercoppa volley, Bergamo-Villa Cortese 3-2

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