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Abbiamo tentato, con questa mostra, ardimentosa, di ricostruire ilgusto del cardinale Giovanni Battista Pallotta documentatonell’inventario del 1647 per i dipinti conservati a Caldarola, e in quellodel 1668 per i dipinti conservati nella residenza romana. La storia dellacollezione e della sua dispersione è ben ripercorsa da AntonioD’Amico ed è stato nostro impegno non solo inseguire le opere nelleattuali collocazioni, ma anche estendere la scelta ad opere affini deimedesimi pittori e di medesimo soggetto (talora ricordati senza autore)presenti nella collezione. Circa una ventina di opere ritornano dunque acasa, nelle stanze del palazzo del cardinale. A partire da queste, lasuggestione è facile perché si tratta di opere... possibili
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Ridare dopo quattrocento anni un volto, una forma e un cuore a una“scomparsa” collezione di mirabili dipinti, resa preziosa dallapresenza di grandi nomi della pittura barocca e ammirata al tempodalla regina Cristina di Svezia e dal principe Casimiro di Polonia.Una collezione dispersa e smembrata dagli eredi per sanare la gravesituazione debitoria che premeva alla morte del suo creatore, ilCardinale Giambattista Pallotta, avvenuta nel 1668. Non è una storiacome tante, quella presentata al pubblico da una nuova prestigiosamostra curata da a Caldarola (Mc), evento espositivodi prima grandezza nell’ambito dell’offerta di una regione, le Marche, sempre più attenta alla valorizzazione del suopatrimonio artistico, storico e culturale. La mostra
, catalogo SILVANA Editoriale, il cui Comitato Scientifico è presieduto dae vede presenti tra gli altri , , , con il coordinamento di
, è promossa dal in collaborazione con lae il contributo di , e
. La mostra si tiene sotto l’ e con il. L’evento è destinato a fare di Caldarola un nuovo, intrigante “caso” artistico, dopo il successo,
nel 2007, dell’esposizione dedicata a . “– dichiara
-.
”. Non è una quadreria come tante, quella che ha allietato le giornate delnella sua superba dimora caldarolana, che fa ora da preziosa cornice all’esposizione così come era nell’antichità
scrigno di tesori pittorici. A fare la differenza rispetto alle normali vicende dell’evoluzione delle collezioni d’arte storiche è il
Vittorio Sgarbi
“Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino eMattia Preti per il Cardinale Pallotta” DenisMahon Lorenza Mochi Onori Livia Carloni Stefano Papetti LianaLippi Comune di Caldarola Soprintendenza per il Patrimonio Storico,Artistico ed Etnoantropologico delle Marche Regione Marche Provincia di Macerata FondazioneCarima Alto Patronato del Presidente della Repubblica Patrocinio del Ministero per iBeni e le Attività Culturali
Simone De MagistrisVittorio
Sgarbi
Cardinale GiambattistaPallotta
Dal punto di vista della curiosità, dell’originalità edell’importanza, questa mostra sarà un evento travolgente, di portata internazionale straordinaria
Per la levatura dei pittori e per il sentimento di risarcimento che la muove, questa iniziativa è una delle piùimportanti mai fatte nelle Marche. Enorme è la soddisfazione di vedere tornare capolavori di maestri come Caravaggio nelluogo dove sono stati ospitati per la capacità formidabile del gusto collezionistico della famiglia Pallotta. Tutta l’Italiapotrà vedere nelle Marche e in Caldarola un luogo dell’anima, dove ritrovare alcune tra cose straordinarie che l’arteitaliana ha prodotto
Rivivono lepassioni di uncollezionista coltoe raffinato:opere di pittori di primagrandezza riportano ai fastiseicenteschi un’antica dimora. Ilsogno di bellezza del CardinaleGiambattista Pallotta, finepolitico della Roma barocca eLegato Pontificio in Emilia, fasplendere Caldarola, autenticogioiello di architettura eurbanistica, con la ritrovata lucedella pittura di Caravaggio,Guido Reni, Guercino, MattiaPreti, Giovanni Lanfranco, CarloMaratta, Domenichino, Annibalee Ludovico Carracci.
calibro dei pittori amati dal porporato, i maggiori artisti del Seicento, che vengono riuniti grazie a un attento lavoro di ricercadocumentaria effettuata a Roma, Bologna e Caldarola e fatti rivivere grazie a importanti interventi di restauro, per restituireal pubblico di oggi il fasto di una stagione artistica di eccellenza. A fare da collante fra le varie figure ed esperienzepittoriche che si ritrovano ad abitare le stanze di una memoria collezionistica finalmente ricomposta, si intravede il sogno digrandezza di un Cardinale, fine politico della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia. Raffinato e colto collezionista diopere d’arte, che amava il bello, il fine mecenate creò una piccola Roma in provincia di Macerata, tra antichi castelli e dolcicolline verdeggianti, facendo di Caldarola un centro nevralgico della cultura manierista marchigiana. I dipinti commissionatidal mecenate ai più apprezzati artisti del suo tempo erano amorevolmente riuniti in una quadreria che impreziosiva il palazzodi Caldarola, simile a una vera e propria corte principesca, facendone uno dei pochi edifici marchigiani in grado dirivaleggiare, per il fasto e la ricchezza degli arredi, con i palazzi principeschi dell’Urbe. Grazie alla prodigalità del Pallotta, ilpalazzo di Caldarola ha ospitato illustri personaggi che percorrevano la strada fra Roma e Loreto, meta nel Seicento dipellegrinaggio: a sostare nelle stanze del Cardinale e ad ammirare la sua splendida collezione sono stati, tra gli altri, la reginaCristina di Svezia, il principe Casimiro di Polonia e i cardinali Barberini. L’assetto originale della collezione contava più dicinquanta dipinti che la mostra riporta a Caldarola nella seducente cornice del Palazzo dei Cardinali Pallotta. Laddove non èstato possibile individuare con certezza le opere effettivamente appartenute al prelato marchigiano, si è scelto di esporre teledel medesimo autore e dello stesso soggetto di quelle elencate negli inventari, al fine di restituire al visitatore la suggestionedell’intera raccolta.Sono oltre sessanta le opere in esposizione, prestate da vari musei e collezioni private italiane e straniere.
CALDAROLA_MACERATA_PALAZZO DEI CARDINALI PALLOTTA23 MAGGIO_12 NOVEMBRE 2009
Fra tutti si distinguono i pennelli di Caravaggio, CarloMaratta, Giovanni Lanfranco, Mattia Preti. Di Caravaggiola raccolta Pallotta vantava due dipinti da stanza, un sanFrancesco e una Maddalena, lascito arrivato probabilmenteal nipote dal Cardinale Evangelista, che ebbe dei rapporticon Caravaggio per la realizzazione della “Madonna dellaserpe” per la Basilica di San Pietro.La raccolta Pallottaillustra, inoltre, in modo esauriente gli sviluppi della scuolaseicentesca bolognese, con la quale il colto e brillanteprotettore di artisti intratteneva uno stretto rapporto in virtùdella sua attività di diplomatico papale a Ferrara. Tornanoad animare le stanze del Cardinale pittori come GuidoReni, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino,Domenichino, Elisabetta Sirani.A permeare la collezione èanche un gusto raffaellesco, di cui sono testimonianzeimportanti alcune copie del Maestro urbinate e la presenzadi straordinarie pitture di Benvenuto Garofalo. Oltre a unafigura di spicco della pittura marchigiana come GiovanFrancesco Guerrieri, degne di menzione sono anche tele diGiovan Battista Salvi detto Sassoferrato, Gaspar Dughet,Girolamo Muziano, Girolamo Buratti, Jan Gerritsz VanBronckhorst, Simone Cantarini detto Il Pesarese,Alessandro Tiarini, Pietro Paolo Bonzi, FrancescoBassano, Denis Calvaert. Un’impegnativa campagna direstauri ha restituito alle tele una migliore condizione dileggibilità. Fiorisce di nuova freschezza, per esempio, la“Madonna in gloria” di Carlo Maratta, opera conservatanelle Marche, della chiesa dei Caracciolini di San Ginesio.Si fa ammirare, inoltre, con occhi nuovi in virtù di uncompleto restauro anche la grande tela di Guercinoraffigurante la “Cacciata dei mercanti dal tempio”, inprestito dalle raccolte comunali genovesi di Palazzo Rosso,dove è confluito un nucleo consistente dei dipinti Pallotta,passati già nel Seicento presso la collezione dei contiGrassi di Bologna e successivamente in quella deimarchesi Brignole Sale di Genova. In quest’opera diGuercino, nel flagello con cui Gesù allontana i profanatoridel luogo sacro, può cogliersi un riferimento diretto allostemma del cardinale. Giunge sempre da Genova anche ildipinto di Mattia Preti scelto come immagine simbolodella mostra, la “Liberazione di Olindo e Sofronia”; iltema è tratto dal canto 11 della Gerusalemme Liberata, cherivela l’interesse del dotto Pallotta per i soggetti letterarinei quali si esprime il compiacimento per la bellezzamuliebre. Non una sede qualsiasi quella della mostra,come si diceva, bensì un eccezionale gioielloarchitettonico di Caldarola, un Palazzo in cui attraverso illinguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spiritodella Controriforma. Uno spazio di straordinario fascinonel cui impianto architettonico è disegnata la stessa piazzaantistante in un’ideale composizione, armonica ed unitaria,un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltatodalla mostra stessa. Splendida la Stanza del Paradiso, la cuifrescatura continua ad animare dibattiti e querellesull’attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto eremoto, luogo di meditazione del Cardinale, dove la realtàsi sublima nella favola: un paesaggio altamente lirico conuna flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate dacavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi,festoni e puttini animano una narrazione vivace e piena dislancio, per molti versi ispirata alla decorazione di PalazzoFarnese a Caprarola e che lascia intravedere non pochecitazioni dal Cavalier D’Arpino.
Laura Ruggeri _LR Comunicazione
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hall dell’Università IULM sono stati esaminati dauna giuria composta da esperti di comunicazione,giornalisti, docenti universitari e direttori creativi diagenzie di comunicazione. I vincitori delle
e delle due categorie speciali,, sono
stati premiati con le sculture e i diplomi. Due i: Il
consegnato all’azienda che si e' distinta per unaperformance particolarmente brillante e
, conferita alla. A impreziosire la
serata è stata la conduzione frizzante di GiorgiaSurina che rinnova la sua presenza comeconduttrice dei Galà dei winner di Media Key e lebellissime playmate Stephanie Zucchini eFrancesca Lukasik. Tra i vincitori di categoriaspiccano aziende le cui campagne pubblicitarie sisono distinte per innovazione e creatività:
.Ospiti d'onore della serata sono stati il Direttore delquotidiano Libero, Vittorio Feltri che ha consegnatoil riconoscimento Performance Key Awardall’Amministratore Delegato di Visibilia Pubblicità,Daniela Santanchè, per gli straordinari risultatiottenuti e l’Onorevole Lorenzo Cesa Segretarionazionale della UDC che ha ritirato il premio per lacampagna ‘Smettetela di litigare’ di UDC. Sponsordella manifestazione sono stati e
. Hanno collaborato inoltre allaserata per l’allestimento audio e luci,
per le riprese,per il catering, per le
hostess e per le modelle. Regia acura di Alberto de Maio. I momenti più piacevolidella serata su www.mediakey.tv
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categoriePress, Outdoor, comunicazione nonconvenzionaleCampagne Integrate e Media Creativity
premiSpeciali assegnati Performance Key Award
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Nella prestigiosacornice dell’AulaMagnadell’Università IULMdi Milano sono statepremiate le miglioricampagne stampa,affissione ecomunicazione nonconvenzionalevincitrici del 6° Press& Outdoor KeyAward organizzatoannualmente daMedia Key.
di Raffaella Fracchia e Astrid Fiorella_MediaKeyEvents
MILANOITALY
L’On. Lorenzo Cesa Segretario nazionale UDCcon la presentatrice Giorgia Surina.
Il direttore di “Libero” Vittorio Feltri e Daniela Santanchè
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Tempod’estatetempo dinovitàmodaiole.
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rappresenta una realtà moderna e virtuosa nel panorama calzaturieronazionale. Il giovane management, le innovative strategie commerciali e distributive, fannosi che la Marinelli Srl sia un punto di riferimento importante per agenti e clienti, un partneraffidabile e propositivo. La società è attualmente guidata da (nella foto)CAT_DUNLOP_RIFLE_WORLD WALKER BY BIRKENSSTOCK_HUSH PUPPIES_DOCKERS
Ciò sia in virtù del livello di preparazione degli insegnanti il cui operato è soggetto a verifica periodica daparte della sede centrale di Londra, sia grazie allo svolgimento di esami annuali sostenuti dagli allievi allapresenza di esaminatori inglesi, finalizzati al conseguimento di un diploma riconosciuto a livellointernazionale. L’accademia cerca così di migliorare il livello della danza e del suo insegnamento.Insegnanti di tutto il mondo possono seguire una vasta gamma di corsi specialmente preparati per assisterliin ogni aspetto del loro lavoro. I giovani studenti, che rappresentano il futuro della danza, vengono preparaticorrettamente e nei tempi necessari secondo le esigenze individuali. I bambini, i cui corpi non sono ancoracompletamente formati, sono protetti daidanni che possono essere causati da uninsegnamento sbagliato. I bambinipossono cominciare a frequentare lelezioni con la massima tranquillità esicurezza dall’età di cinque anni econtinuare, se questo è il loro desiderio,fino ad un livello professionale.L’accademia è anche in grado diprepararli a diventare insegnanti a lorovolta. Qualunque sia il futuro di questibambini, sia che proseguano o menonella danza o nell’insegnamento diessa, avranno sicuramente trattobeneficio dalla conoscenza,dall’esperienza e dall’apprezzamento diuna delle più grandi discipline artistiche.
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Nata per volontà di Mariella Strappa e piùtardi, dal 1997, diretto da SimonettaStrappa, questa scuola, che segue ilmetodo di insegnamento della RoyalAcademy of Dancing di Londra, garantiscela serietà del lavoro e la correttezza di unmetodo di studio costantemente aggiornato.
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