storia del settore tessile -abbigliamento · 2019-10-09 · • l’industria della moda italiana,...
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Dalla fibra al filato
La filatura
La filatura consiste in una serie di trattamenti meccanici che trasformano le fibre tessili in filati,
cioè in fili continui e uniformi.
Vengono sottoposte alla filatura le fibre che sono troppo corte per essere tessute direttamente,
come il cotone, la lana, la canapa, il lino, mentre la seta, le fibre artificiali e quelle sintetiche sono
già sotto forma di filo continuo.Le modalità di filatura variano in base alle caratteristiche delle fibre da lavorare e dei filati da
ottenere, ma le operazioni fondamentali sono comuni a tutti i filati:
sfioccamento e pulitura: le fibre vengono pulite ottenendo un nastro omogeneo detto ovatta;
cardatura: le fibre si separano bene l’una dall’altra e formano uno strato sottile;
pettinatura: le fibre al di sotto di una data lunghezza vengono rimosse mentre le altre sono
disposte in modo parallelo per formare un nastro;
accoppiamento e stiratura: si uniscono i diversi nastri in modo da ottenere un solo nastro di
spessore uniforme e molto sottile che alimenta il filatoio;
torsione definitiva o filatura propriamente detta: le fibre del filato vengono avvolte su se stesse
per renderle più resistenti ed elastiche.
Dal filato al tessuto
La tessitura
Il tessuto è il prodotto ottenuto mediante la tessitura, ossia l’intreccio di
una serie di fili disposti nel senso della lunghezza del tessuto (ordito), con
una seconda serie di fili (trama) perpendicolari ai primi.
Il sistema con cui i fili di ordito e di trama si intrecciano a costituire il
tessuto è detto armatura.
L’operazione di tessitura si esegue con i telai.
Il sistema moda è fondamentale per
l’economia del ns paese ma ultimamente sta
attraversando una fase di transizione che
richiede una riflessione.
Importanti fenomeni di cambiamento
(materiali)si stanno verificando e le regole del
business si stanno modificando (modalità)
FENOMENI DEL CAMBIAMENTO
• Competizione con partner internazionali
• Conquista di nuovi mercati
• Avvento di nuove tecnologie
• Necessità di migliorare le performance
• Ridurre i tempi di risposta al mercato
• Crescente attenzione verso tematiche ambientali
• Cambiamenti a livello normativo per il Made in Italy
• L’industria della moda italiana, così come la manifattura nel suo complesso, è stata
protagonista negli ultimi anni di un profondo mutamento strutturale.
In particolare si è ridotto significativamente il numero di aziende e di occupati, con un
conseguente aumento del valore aggiunto per dipendente e della produttività del settore
• Sul fronte delle esportazioni, l’industria della moda italiana mostra una crescita del valore
esportato nell’orizzonte temporale 2011-2015.
I principali paesi di sbocco dell’industria della moda sono Francia, Germania e Stati Uniti,
ma è la Cina a registrare il maggior incremento in termini di valore esportato (+206% tra il
2006 e il 2016) •
Con riferimento al solo abbigliamento, le stime prevedono un sensibile aumento delle
vendite al dettaglio nel mercato globale (a 2.600 miliardi di dollari nel 2025 dai 1.685
miliardi di dollari nel 2015). Le proiezioni confermano che i paesi a maggior potenziale di
crescita sono Cina e India, seguiti da Brasile e Russia
Le materie prime :
dalle fibre naturali…
La storia della moda è strettamente correlata alla storia
dell’umanità; è stata condizionata da miti, leggende, folclore ,
scoperte scientifiche e commerci internazionali.
4000 a.C. Lana
Società di tipo agricolo-pastorale
– 2600 a.C. seta in Cina
– Fine 1700 Rivoluzione industriale ,diffusione del
cotone Nel XX secolo il cotone rappresentava i ¾ della
produzione tessile
Storia della scoperta delle fibre
• Lino 7.000 a.C. oggi 100 mila ton
• Cotone 5.000 a.C. oggi 25 milioni ton
• Lana 4.000 a.C. oggi 1,7 milioni ton
• Seta 2.600 a.C. oggi 135 mila ton
• Fibre Man made: oggi 75% della produzione
– Fibre artificiali : 1895 oggi 12% della produzione
– Fibre sintetiche :1950 oggi 63%della produzione
Leggi suntuarie
Le leggi suntuarie, dalla parola latina “Sumptus” ossia spesa, sono note in Italia fin dall‘Epoca romana e costituiscono un prezioso documento per conoscere la moda e la morale antica: si tratta di dispositivi legislativi che
• limitavano il lusso nella moda maschile e femminile,
• o obbligavano determinati gruppi sociali a indossare segni distintivi.
Riguardano le spese, nell’espressione leggi s. (più raram. norme s.), in storia del diritto, le leggi intese a limitare le spese voluttuarie e di lusso (dette anche queste, talora, spese s.), emanate dall’epoca dell’antichità classica fino a tempi recenti: le leggi s. greche, romane
Già nel 215 a.C. la Lex Oppia cercava di limitare la ricchezza degli abiti femminili.
In seguito lo stesso Giulio Cesare (100 a.C.)e poi altri imperatori, intervennero contro le vesti di uomini e donne stabilendone anche il prezzo.
Con l'avvento del Cristianesimo i documenti a nostra
disposizione citano, per i primi secoli, esclusivamente
prediche di monaci o ecclesiastici contro costumi considerati
troppo audaci. Nonostante la loro severità le leggi suntuarie si
dimostrarono di scarsa efficacia e alla fine del Settecento
erano quasi totalmente disattese.
Nel 1789 in Francia, alla vigilia della rivoluzione, i borghesi si presentarono all'apertura degli Stati generali in abito nero e cravatta bianca, indumenti che erano stati loro imposti per umiliarli; a confronto l'aristocrazia era addobbata con estremo sfarzo.
Il drammatico contrasto provocò invece l'effetto opposto, e i semplici abiti dei borghesi diventarono simbolo di pulizia morale e di nuovi ideali; l'iniqua proibizione inoltre causò l'attuazione, come primo provvedimento dell'Assemblea, dell'abolizione - almeno per il vestiario - di ogni differenza di classe.
In piena Rivoluzione francese un decreto del l’8 brumaio
anno II, ossia del 29 ottobre 1793, ruppe in modo radicale le
convenzioni sul vestire che erano vigenti in Europa fin dai
tempi degli antichi romani: “Nessuna persona, dell’uno o
dell’altro sesso, potrà costringere alcun cittadino o cittadina a
vestirsi in modo particolare, sotto pena di essere considerata o
trattata come sospetta o perturbatrice della pubblica quiete;
ognuno è libero di portare gli abiti o gli accessori del suo
sesso che preferisce”. In altre parole si vietava qualsiasi
intervento legislativo che limitasse o
proibisse l’abbigliamento a qualsivoglia classe sociale
…alle man-made
• 1895-1940 fibre artificiali
• 1950 fibre sintetiche
– 1970 specialità per prestazioni d’uso
– 1980 microfibre ( affinamento del titolo),flame
retardant
– 1990 fibre con proprietà elastiche
• XIX secolo : meccanizzazione
• XX secolo : fibre chimiche
• XXI secolo : smart fibres : tessili autopulenti, autostiranti
… utili per migliorare la ns qualità della vita
Coscienza ecologica
– Marchi , manufatti riciclabili e/o riciclati
– Coloranti vegetali
– Cotone biologico
– Fibre sostenibili
Mercati delle fibre
• New York cotton trade
• Lana a Londra e in Australia
• Seta a Jaixing
• Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2009 l’anno
delle fibre tessili naturali con l’obiettivo di
sensibilizzare e stimolare la domanda di fibre
naturali incoraggiando risposte politiche ed
economiche adeguate da parte dei governi
produttori di materie prime tessili
Dal …Costume
La moda, detta storicamente costume, nasce solo in parte
dalla necessità di coprirsi ma in realtà l’abito assume precise
funzioni sociali atte a distinguere le varie classi sociali:
sacerdoti, militari..
Nei secoli passati l’abbigliamento alla moda era appannaggio delle sole classi abbienti a causa dell’alto costo dei tessuti, dei coloranti (dal mondo minerale, animale e vegetale).L’abito veniva addirittura lasciato in eredità
Le classi più povere avevano abiti:
-tagliati rozzamente
-colorati con colori di basso costo
…… alla MODA
Sino al XVIII secolo si parla di COSTUME
poi di MODA con l’ingresso dell’industria tessile
• MODA: modalità espressive che riguardano l’abbigliamento e non solo ,destinate a scomparire in tempi più o meno brevi
Il seguire la moda diventa un must poiché il consumatore non acquista più solo le caratteristiche oggettive e funzionali del prodotto ma anche i significati ad esso connessi
La scelta dell’abbigliamento cambia a seconda del contesto in cui si riferisce
Una stoffa particolare, un modello, un ornamento sono segni distintivi che possono caratterizzare una persona
Dal sarto…
Nel 1300 nasce la figura del sarto nel momento in cui i vestiti vengono fatti abiti aderenti al corpo.
Il sarto non era un mestiere indipendente ma bensì servitore delle grandi signorie dove viveva e lavorava
Non esistevano taglie ma ogni abito era un pezzo unico realizzato per il cliente
… allo stilista
La professione dello stilista nasce dopo la rivoluzione
francese(1789) quando, abolite le corporazioni e le regole
rigide applicate, il sarto fu completamente libero di esprimere
la propria creatività
La moda si avvicinò alla massa verso la metà dell’800 grazie
all’invenzione di macchine per tagliare le pezze di tessuto e
all’introduzione del telaio meccanico
Oggi si parla di fashion design
Storia della moda e del costume
Etruschi , Greci e Romani si vestivano allo stesso modo, usando nomi diversi:
Greci - chitone Le donne greche indossavano anche il peplo
Romani - tunica
Etruschi indossavano un mantello tebenna da cui deriva la toga romana ; essa era un mantello il lana o lino , portato solo dagli uomini,che dava un aspetto virile e statuario al cittadino romano
Toga orlata da una fascia porpora, per i senatori
Toga candida ,per chi concorreva alla carriera politica ( da cui candidato), quella scura per chi era in lutto
Le conquiste in Asia ed Europa influenzarono la moda:
• Brache – dalla Gallia
• Maniche- di provenienza orientale
Athena, Metopa del tempio
di Zeus di Olimpia, 460,
a.C.
Da una descrizione
di Omero leggiamo: “la veste nazionale, il peplo, è
una specie di scialle tenuto su con due spilloni, e
lascia scoperto un fianco scendendo in pieghe
ondulate che ripetono l’effetto delle colonne dei
templi. A volte la parte superiore è ripiegata e viene
lasciata ricadere formando quegli affascinanti
drappeggi che vediamo nel fregio del Partendone”
Dall’alto medioevo fino al XII
secolo
Dopo la definitiva affermazione del cristianesimo, proclamato
religione di stato nel 381 dopo Cristo, non vi furono
sostanziali mutamenti nella moda per parecchi secoli, e i
canoni dell'abbigliamento rimasero fissati a quelli dell'epoca
tardo romana. Una delle cause fu l'ondata di depressione
economica che attraversò l'Europa fino al Mille. La Chiesa
raccomandava la massima modestia nel vestire.
Il Duecento e il Trecento
Lo sviluppo delle città, iniziato già dal Mille, aveva portato alsorgere dei Comuni che lentamente ebbero il sopravvento suifeudi.
I Comuni cambiarono completamente il volto della società,perché l'organizzazione della vita cittadina era basata sullavoro e sulla mercatura, attività in mano alla borghesia.
Nacquero le prime corporazioni, che imposero statuti conrigide regole. Le attività e i commerci più importanti in Italiasi basavano sulla raffinazione dei tessuti, spesso provenientidall'estero, o sulla tessitura di drappi preziosi.
bottoni
Le decorazioni erano spesso prese da fonti orientali, poiché il commercio
si spingeva fino in India e in Cina, lungo la famosa Via della seta,
riportando in Europa nuovi stili ed immagini.
Anche la lavorazione delle pellicce, usate come fodere e ormai entrate
nell'uso comune, era soggetta a precisi regolamenti.
La moda maschile e femminile pur conservando ancora una certa fissità
nel Duecento, iniziò un processo di crescente restringimento degli abiti.
Novità di questo secolo fu l'introduzione dei bottoni, che permettevano di
far aderire vesti e maniche al corpo
Differenza tra abiti maschili e femminili
Dal Trecento in poi si verificò una vera e propria
rivoluzione vestiaria: per la prima volta dopo secoli
gli abiti maschili si differenziarono nettamente da
quelli femminili:
• mentre la donna continuava a portare vesti rese
sempre più lunghe dallo strascico,
• l'uomo indossò abiti cortissimi che mostravano
completamente le gambe.
Il Rinascimento: dal Costume
alla Moda
E’ con l’avvento del Rinascimento che il termine
moda inizia ad assumere il significato che oggi gli
attribuiamo.
Se presso la corte di un grande signore si adotta un
abito di nuova foggia, se si impiega un nuovo colore,
se appare una nuova decorazione, questa moda tende
a diffondersi ovunque.
Il Seicento
Occupata prima dalla Francia, poi dalla Spagna, l'Italia iniziò un periodo di decadenza che si rifletté anche sulla moda.
Infatti le nazioni vincenti imposero forme e colori, e il baricentro dell'eleganza si spostò soprattutto a Nord.
Da questo periodo fino a quasi i giorni nostri la Francia fu il paese da cui tutta l'Europa, e in particolare la nobiltà, copiò gli abiti.
Il centro di maggiore irradiazione diventò la corte del re. Si apriva il periodo Barocco e caratterizzato da un'esuberanza di
forme e da un accostamento, spesso eccentrico, di materiali.
• 1790-1820
• La moda che si delinea
durante l’impero
napoleonico si protrae
anche dopo la sua
caduta
Con l’avanzare del secolo il gusto si spostò verso lo stilerococò, molto amato da Eugenia de Montillo 1826-1920(moglie di Napoleone III) , il cui fornitore ufficiale per gli abitida sera e di rappresentanza era Charles Frederick Worth.
A lui si riconduce la nascita del Sistema Moda moderno, inquanto è il creatore di numerose innovazioni radicali, tra lequali l’utilizzo di indossatrici per mostrare i modelli al postodei tradizionali manichini. Il sistema di produzione,comunicazione e commercializzazione è decisamenteinnovativo e decreta la nascita dell’Haute Couture.
Moda per uomo
All’inizio dell ‘800 in fatto di abbigliamento gli uomini compiono quella che, alcuni storici ,definiscono la grande rinuncia: rinunciano al rapido susseguirsi delle mode, ai colori, ai decori sfarzosi e cristallizzano il loro abbigliamento in un completo di 3 pezzi di colore scuro che nelle linee fondamentali è arrivato invariato sino ai nostri giorni
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