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2
Edito da:
Studio Progetto MED.I.CO.
Medicina Integrata Complementare s.r.l.
Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO
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In collaborazione con:
LAMB
Libera Accademia di Medicina Biologica
Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO
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mail: [email protected]
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Direttore responsabile:
Edmondo Palmeri
Comitato Scientifico:
Erminia Bentivegna
Medico Chirurgo Spec. in Chirurgia Vascolare e Radiologia
Dir. Sanitario Casa di Cure Cosentino
Dir. U.O. Conv. SSN Centro Rif. Naz. SOS Ulcera - Palermo
Giuseppe Iacono
Medico Chirurgo
Dir. U.O. di Gastroenterologia Pediatrica
Ospedale dei Bambini “G.Di Cristina” Civico - Palermo
Rossella Iantorno
Medico Chirurgo
Laurea in Farmacia - Monza
Edmondo Palmeri
Medico Chirurgo
Spec. in Chirurgia Vascolare
Presidente Libera Accademia di Medicina Biologica - Palermo
Marco Palmeri
Medico Chirurgo
Spec. in Anestesia e Rianimazione - Palermo
Adele Traina
Biologo - Responsabile Registro Tumori
A.R.N.A.S Ospedali Civico e Benfratelli
“G. Di Cristina e M. Ascoli “ - Palermo.
Alfio Trovato
Medico Chirurgo
Spec. in Endocrinologia
Dir. Med. ASL3 - Catania
Grafica ed impaginazione:
Rimedia.biz
Stampato nel Settembre 2008
Officine Grafiche Riunite
Cosentino e Pezzino
Palermo
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SOMMARIO
Presidente: G. Genovese
Presidente: R. Del Guercio
Moderatori: B. Ligas - G.M. Spinelli
Discussant: O. Pieroni
Collegio Italiano di Flebologia
6 th Mediterranean Meeting of PhlebologyXII CONGRESSO NAZIONALE
2 - 4 Ottobre 2008 / Grand Hotel Rosa Marina di Ostuni
SESSIONEMEDICINA INTEGRATA vs TERAPIA MEDICA CONVENZIONALE
NORMATIVE IN MATERIA DI PRESCRIZIONE DI BIOTERAPICI pag. 5L. Lozio
Farmacista, Direttore del Centro Studi di Farmacologia
e Biofisica della Nutrizione
(Bergamo)
NUTRIZIONE CLINICA NEL FLEBEDEMA E NEL LINFEDEMA pag. 7R. Iantorno
Laurea in Farmacia, Medico chirurgo
(Monza)
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICO
CON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE pag. 12L. Cristaldi
Angiologia, med. del lavoro, Igiene e prevenzione
(Catania)
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL pag. 18E. Palmeri
Chirurgia Vascolare, Presidente Libera Accademia di Medicina Biologica
(Palermo)
Flebologiaspeciale
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La LAMB - Libera Accademia di Medicina Biologica - è un Associazione Culturalesenza fini di lucro, con sede legale a Palermo, costituita da medici interessati alostudio e alla divulgazione di metodi di cura che tengano presente l’Uomo nella suaglobale individualità, vi collaborano inoltre formatori, operatori, consulenti, im-pegnati da diversi anni nell’ambito della progettazione e di servizi nell’area so-ciale. L’Associazione ha le seguenti finalità: realizzazione e pubblicazione di studie ricerche; organizzazione di giornate, seminari, convegni; progettazione e realiz-zazione di iniziative di formazione continua professionale e superiore nel campodella sanità (ECM), dei servizi socio sanitari, socio assistenziali, educativi, di as-sistenza, dei servizi alla persona, interculturalità, cooperazione internazionale; at-tività di informazione, orientamento, formazione, formazione specialistica,aggiornamento e consulenza rivolta soprattutto alla specifica preparazione di do-centi, operatori sociali, operatori sanitari, terapisti e di animatori La Libera Accademia di Medicina Biologica aderisce alla Società Italiana di Fle-bologia ed è provider per l’Educazione Continua in Medicina (ECM) - Riferimenton°9975 - dal 2000, anno dal quale organizza corsi ed eventi formativi per medicigenerici e/o specialisti in varie discipline, farmacisti, biologi, tecnici della riabili-tazione, dietisti, fisioterapisti ed infermieri. L’Associazione, infine, è accreditataper le Sedi Orientative e Formative degli organismi operanti nella Regione Sici-liana presso l’Assessorato Regionale del Lavoro con Codice Identificativo Regio-nale DPH003.
Il PresidenteDott. Edmondo Palmeri
Libera Accademiadi Medicina Biologica
LAMB
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NORMATIVE IN MATERIA DI PRESCRIZIONE DI BIOTERAPICI
Normativa in materia di medicina non convenzionale
La legislazione in materia di medi-cina complementare non è molto an-tica, ma risale solo al 2004 sia conleggi europee che con leggi italiane,oltre al pronunciamento dell’ordinenazionale dei Medici chirurghi del2002.Se la materia sembra essere nor-mata, è ancora un po’ nebuloso ilconcetto di “Scienza e Coscienza”del medico in questo campo.Non esiste ancora una certificazio-ne obbligatoria per l’utilizzo delle te-rapie complementari.Le università, dove le medicine com-plementari sono insegnate, esisto-no e sono pure tante, ma il proble-ma resta immutato perché non c’èl’obbligo di frequentare dei corsi perusare tecniche che spesso sono mol-to diverse sia nella diagnostica chenella terapia.In questo ambito la legislazione è ca-rente e lo è anche il codice deonto-logico per cui un intervento sia daparte del legislatore europeo o ita-liano sia da parte degli ordini profes-sionali è altamente auspicabile permettere ordine in questa materia.Per quanto riguarda la qualità deiprodotti erboristici e degli integrato-ri alimentari, esiste presso l’ex mi-nistero della salute un appostito co-dex che stabilisce quali piante, so-stanze o principi attivi e con che con-centrazioni massime possono es-sere usati nei vari preparati, quali li-mitazioni nei canali di vendita e que-sto elenco è stabilito a livello euro-peo. Le leggi che le normano sonola 111/92 e la 169/2004 in attuazio-ne della direttiva 2002/146/CE, perquanto riguarda i prodotti dietetici,mentre per gli erboristici la novità ri-siede in una nuova direttiva comu-nitaria 2004/24/CE che ha introdot-to un nuovo tipo di medicinale detto
“prodotto medicinale tradizionale diorigine vegetale”. Si tratta di “ognimedicinale che contenga esclusi-vamente come principio attivo unao più sostanze vegetali, oppure unao più sostanze vegetali in associa-zione ad uno o più preparati vege-tali” che risponda ai requisiti previ-sti dalla direttiva stessaQueste leggi sono state concepiteper proteggere il cittadino per cui ilprincipio ispiratore è quello dellamassima sicurezza; se esiste un dub-bio su un rischio d’uso, il principio oil prodotto viene immediatamentefatto rientrare nella direttiva2004/27/CE art 2 che è quella cheregola il mercato farmaceutico.L’EMEA è tenuta a stilare un elencodi sostanze vegetali, preparati ve-getali e associazioni di prodotti dausare nei medicinali tradizionali diorigine vegetale; in detto elenco fi-gurerà, per ogni singola sostanzavegetale, l’indicazione, la concen-trazione specifica e la posologia, lavia di somministrazione e qualun-que altra informazione necessariaai fini dell’uso sicuro.Tutti questi da-ti, che l’EMEA era tenuta a produrreentro il 12-07-2007, sono stati pre-sentati e serviranno da nuova basenormativa per le registrazioni degliintegratori e dei prodotti erboristici. La legislazione in materia erboristi-ca ha però delle oggettive difficoltà,dato che alcuni prodotti sono di lar-go uso alimentare, come l’aglio, can-nella, prezzemolo, salvia ecc.. tos-sici per il feto, basi xantiniche (The,cacao, cola), salicilati (salix alba),sesquiterpeni (cynara scolimus,..)nel lattante e poi si deve fare atten-zione alla Camomilla matricaria cheinterferisce con il citocromo P450nel suo isoenzimaCYP3A4 dimi-nuendo il metabolismo dei calcio an-
tagonisti o della simvastatina oltre aquello della cisapride.Il principio di massima sicurezza pre-vale su qualsiasi altro interesse percui la sicurezza in materia erboristi-ca possiamo affermare che esiste.Sui prodotti ayurvedici a volte si so-no riscontrate delle concentrazionieccessive di metalli pesanti, ma oraquesto problema è stato risolto, im-ponendo all’importatore l’obbligo perogni lotto dell’analisi quali-quantita-tiva dei metalli pesanti presenti.Per i prodotti omeopatici non si è an-cora trovato un metodo di valuta-zione della qualità del prodotto di-luito per cui ci si deve limitare al con-trollo delle materie prime.Oltre a queste norme esiste un re-golamento UE 258/1997 cheidentifica gli alimenti non commer-cializzati o non usati in Europa pri-ma del 15 maggio 1997. Secondo ilprovvedimento rientrano nei “novelfood” i prodotti e gli ingredienti conuna struttura molecolare nuova omodificata, isolati da microrganismi,funghi o alghe, da vegetali e da ani-mali. Inoltre sono sottoposti alla stes-sa disciplina i prodotti e gli ingre-dienti alimentari sottoposti ad un pro-cesso di produzione non general-mente utilizzato per i quali tale pro-cesso comporti un cambiamento si-gnificativo nella composizione o strut-tura del prodotto (no a OGM e adalimenti derivati da OGM).In base a questo quadro normativosi deduce che, per i prodotti omeo-patici, vige il regolamento europeo2004/27/CE, che nella fattispecieobbliga la vendita dei prodotti sottoil controllo di un farmacista, per cuii canali di vendita sono le Farmaciee le Parafarmacie essendo stati ca-talogati come S.O.P. (senza obbligodi prescrizione) e possono essere
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NORMATIVE IN MATERIA DI PRESCRIZIONE DI BIOTERAPICI
Normativa in materia di medicina non convenzionale
consigliati anche dal Farmacista ol-tre che prescritti dal Medico. Qui giàsi può notare un’incongruenza tra lapreparazione universitaria del far-macista, che non contempla, lo stu-dio dei farmaci omeopatici e la suapossibilità di consigliarli.I prodotti Ayurvedici sono sottopostial regolamento europeo 2004/24/CEper cui possono essere venduti siain Farmacia che in erboristeria da-
to che sono normati come integra-tori alimentari. Stesso discorso e nor-me riguardano i prodotti erboristici.Un discorso a parte sono i “novel fo-od”, ma la legislazione non riguar-da il consumatore, ma il produttore.Una volta posti in commercio i pro-dotti possono essere consigliati oprescritti senza problemi.Utilizzare le tecniche delle medici-ne complementari e dare consigli
alimentari o prescrivere determina-ti integratori da parte di un Medicoè un atto legittimo sotto tutti i puntidi vista.Il problema si pone per i non Mediciche spesso sconfinano nell’ambitomedico; ciò di cui si sente il bisognoè una normativa per queste catego-rie”professionali” che si inventanocompetenze e si autocertificano stu-di, non certamente per i medici.
Relatore: Luciano LozioFarmacista, Direttore del Centro Studidi Farmacologia e Biofisica dellaNutrizione (Bergamo)
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NUTRIZIONE CLINICA NEL FLEBEDEMA E NEL LINFEDEMA
importanza del monitoraggio del pH tissutale e dell’acquaextra cellulare tramite impedenziometria BIA-ACC
Il linfedema è caratterizzato dalla
stagnazione di fluidi extra cellulari
dovuti ad un mancato flusso di ri-
torno dalla periferia al circolo attra-
verso il sistema linfatico. Spesso l’ar-
to interessato lappare deformato dal-
la radice delle dita fino al ginocchio
o addirittura fino all'inguine, di con-
sistenza dura, con la pelle tesa e mi-
nutissime goccioline perlate che si
possono osservare in controluce.
La caratteristica principale del linfe-
dema, dal punto di vista chimico, è
l'elevata concentrazione di proteine
del fluido ristagnante: la rimozione
di questa componente del linfede-
ma è fondamentale se si vogliono
ottenere risultati duraturi nel tempo.
Rimuovere esclusivamente la com-
ponente dovuta all'accumulo di ac-
qua, ad esempio mediante diureti-
ci, significa ottenere un risultato tran-
sitorio e a volte controproducente,
perchè vengono così ulteriormente
concentrare le proteine con la pos-
sibilità di un ulteriore indurimento fi-
brotico del linfedema e alla certez-
za di una sua recidiva.
Vari studi indicano come la bioim-
pedenza offra una metodologia non
invasiva ed affidabile per il monito-
raggio del decorso clinico del linfe-
dema. Tale patologia è infatti carat-
terizzata da un aumento dell’ECW
(extra-cellular water) a scapito del-
l’ICW (intra-cellular water), e l’ana-
lisi impedenziometrica offre un me-
todo rapido per valutare questi pa-
rametri. L’aumento dell’acqua ECW
è molto spesso legato alla croniciz-
zazione di processi infiammatori o
all’aumento della moria cellulare,
con il conseguente aumento degli
scarti catabolici, che vengono rila-
sciati in seguito ad operazioni di aci-
dificazione e che comportano la va-
riazione del pH tissutale extra cel-
lulare. Tipicamente i fluidi stagnan-
ti costituiscono un ambiente, in con-
dizione di acidosi metabolica ,sfa-
vorevole per le cellule circostanti.
Da un punto di vista nutrizionale può
essere utile coadiuvare la terapia
specifica con una dieta alcaliniz-
zante, proprio per contrastare l’aci-
dosi metabolica, in particolare ri-
correndo a supplementazione alca-
linizzante, che integri i sistemi tam-
pone bicarbonato e bifosfato, ne-
cessari per la regolazione del pH ex-
tracellulare.
Il linfedema, come dice la parola stes-
sa, è un edema di natura linfatica
con accumulo di liquidi, e poi di so-
stanze, negli spazi intercellulari. Mol-
te cause patogene, congenite ed ac-
quisite, possono portare i vasi linfa-
tici a non svolgere la loro funzione,
con accumulo di liquidi e poi di so-
stanze negli spazi intercellulari.
L’aumento della pressione intersti-
ziale determina immediatamente un
aumento del trasporto linfatico, che
tende a riportare la pressione verso
i valori normali, sino ad un plateau
rappresentato dalla saturazione del-
le possibilità di drenaggio, che si ma-
nifesta con un aumento del volume
dei fluidi interstiziali, tale da deter-
minare la comparsa di edema.
Spesso la gamba appare deforma-
ta dalla radice delle dita fino al gi-
nocchio o addirittura fino all'inguine,
di consistenza dura, con la pelle te-
sa e minutissime goccioline perlate
che si possono osservare in con-
troluce.
La composizione dei liquidi che si
depositano varia poi a seconda del-
l’origine fisiopatologica, potendosi
sinteticamente descrivere due tipi di
edema: a basso contenuto proteico
e quindi di aspetto clinico molle, so-
vente reversibile con la posizione
declive, di cui la causa più caratte-
ristica è l’insufficienza venosa cro-
nica o fenomeni infiammatori acuti
e cronici, e ad alto contenuto pro-
teico con tendenza alla consisten-
za pastosa e all’evoluzione verso la
fibrosi e quindi verso aspetti indura-
tivi, poco reversibile o francamente
irreversibile a seconda degli stadi
della malattia, quale si osserva nel-
la linfostasi primitiva o secondaria.
Il linfedema non va confuso con tut-
ti quegli edemi che derivano da de-
ficit posturali del piede (piattismo, al-
luce valgo) e che sono espressione
di una insufficiente pompa musco-
lare e va differenziato dagli edemi di
origine cardiaca e renale. Vanno pu-
re escluse alcune patologie tumo-
rali che possono essere causa di lin-
fedema, (linfomi, metastasi linfono-
dali di altri tumori).
La vera terapia è la prevenzione, ri-
volta soprattutto a quei pazienti che
hanno familiarità positiva, anche se
il linfedema primario è una condi-
zione clinica ad esordio improvviso,
perciò, parlando in termini di pre-
venzione, poco prevedibile.
Attualmente la prevenzione del lin-
Estratto
Analisi
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NUTRIZIONE CLINICA NEL FLEBEDEMA E NEL LINFEDEMA
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importanza del monitoraggio del pH tissutale e dell’acquaextra cellulare tramite impedenziometria BIA-ACC
fedema, nella maggior parte dei ca-
si, è mirata a evitare le complican-
ze, soprattutto infettive e, soprattut-
to, tesa a bloccarne l’evoluzione ma-
croscopica: ovvero, aumento di vo-
lume dell’arto affetto.
Nei casi non ancora complicati, elet-
tivamente suscettibili di prevenzio-
ne, questi fini sono raggiungibili me-
diante una tempestività terapeutica
rappresentata dalla kinesiterapia (lin-
fodrenaggio, pressoterapia), e dal-
l’uso di materiale compressivo (ben-
daggi multipli, tutori elastici, calze
elastiche) nonché da alcuni medi-
camenti ad azione linfotropa e da
plantari.
Si devono mettere in atto tutti i pre-
sidi necessari sin dai primi disturbi,
per evitare un inesorabile aggrava-
mento della situazione fino a gradi
estremi, visto che il decorso clinico
del linfedema risulta gradualmente
ingravescente.
Tutto ciò è attuabile solo se, come
ufficialmente riconosciuto dal Con-
sensus Document ISL 199511, vie-
ne prontamente allestito e protratto
nel tempo il protocollo terapeutico
fisico complesso, modificato secon-
do la clinica, con tutti gli accorgimenti
consigliati al paziente (regole di vi-
ta, ginnastica domiciliare, psicote-
rapia, autoterapia) in tutti i tipi di lin-
fedema, ma in particolar modo se si
tratta di un linfedema negli stadi ini-
ziali (molle intermittente, molle re-
mittente). Una terapia preventiva di-
pende anche dalla scelta di kinesi-
terapisti esperti, dalla capacità di
collaborazione del paziente e dai co-
sti. (Kauffmann 1996, Biassoni 1996,
Pecking 1996, Campisi 1996).
Al contrario il linfedema secondario
è clinicamente prevedibile, anche se
non per quanto concerne il momento
dell’esordio, così come, in fase con-
clamata, sono prevedibili alcune del-
le sue complicanze. Le proposte di
prevenzione finora effettuate da va-
ri esperti del settore in tutto il mon-
do, riguardano esclusivamente il lin-
fedema secondario e sono preva-
lentemente indirizzate al chirurgo
operatore, (tipo di incisione e tecni-
ca chirurgica, conservazione del-
l’integrità delle zone di drenaggio lin-
fatico di maggior importanza per l’ar-
to), o all’oncologo (allestire una ra-
dioterapia moderatamente aggres-
siva, se possibile). Le proposte avan-
zate mirano ad un’analisi del siste-
ma linfatico prima che si instauri il
linfedema post-chirurgico mediante
linfangiografia radioisotopica, entro
2-3 mesi dall’intervento per studia-
re la anatomia e la funzionalità re-
sidue dell’arto a rischio (Witte 1996)
e ad una prevenzione delle manife-
stazioni infettive (dermolinfangioa-
denite) mediante somministrazione
di benzatin-penicillina ad vitam (Ol-
szewsky 1996). La diagnostica dif-
ferenziale, prima clinica e poi stru-
mentale, assume quindi un’impor-
tanza determinante nel corretto in-
quadramento del paziente che pre-
senta edema degli arti inferiori,
spesso come unico segno evidente
di una patologia che può essere la
più varia. Le attuali scoperte scien-
tifiche nel campo della fisiopatolo-
gia dell’unità microvasculotessuta-
le e della matrice interstiziale han-
no dimostrato come sia possibile dia-
gnosticare alcune malattie ai primi
esordi indagando le alterazioni dei
parametri di base, come i radicali li-
beri, il pH, gli oligoelementi e le al-
terazioni interstiziali. È interessante
vedere come molti inestetismi, co-
me le varicosità e le teleangectasie,
non siano altro che il primo segno
di una alterazione metabolico tissu-
tale- ormonale, o posturale o dovu-
ta a disbiosi intestinale, dell’organi-
smo. La caratteristica principale del
linfedema, dal punto di vista chimi-
co, è l'elevata concentrazione di pro-
teine del fluido ristagnante: la rimo-
zione di questa componente del lin-
fedema è fondamentale se si vo-
gliono ottenere risultati duraturi nel
tempo. Rimuovere esclusivamente
la componente dovuta all'accumulo
di acqua, ad esempio mediante diu-
retici, significa ottenere un risultato
transitorio e a volte controprodu-
cente, perchè vengono così con-
centrare le proteine del fluido sta-
gnante. Tutto ciò potrebbe portare
ad un ulteriore indurimento fibrotico
del linfedema e alla certezza di una
sua recidiva.
L'organismo umano attua giornal-
mente una serie di meccanismi di
regolazione per controllare e man-
tenere l'omeostasi; in particolare
ha come obiettivo primario quello
del mantenimento di un pH compa-
tibile con la vita.
Se il pH sanguigno è pressoché co-
stante, lo è di meno quello tissuta-
le, che subisce delle variazioni mag-
giori a seconda del ritmo biologico
giornaliero, stato di salute o di ma-
lattia. Quando si parla di pH tissu-
tale si fa sempre riferimento al man-
tenimento dell’equilibrio acido-base
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NUTRIZIONE CLINICA NEL FLEBEDEMA E NEL LINFEDEMA
importanza del monitoraggio del pH tissutale e dell’acquaextra cellulare tramite impedenziometria BIA-ACC
nei fluidi extracellulari. I processi me-
tabolici che avvengono all’interno
dell’organismo rappresentano un si-
stema dinamico tra apporto-elimi-
nazione di “acidi” e “basi” che de-
terminano continue modificazioni
nella concentrazione dello ione idro-
geno ([H+]) con conseguente modi-
ficazioni del pH. L’ambiente extra-
cellulare (fluidi corporei) svolge l’im-
portante compito di mantenere il pH
rigorosamente entro i limiti fisiologi-
ci (a livello sanguineo tra un minimo
di 7,38 ad un massimo di 7,42) che
corrisponde ad una ([H+]) di circa
40 nEq/L. Una regolazione così stret-
ta della [H+] ed una concentrazione
nanomolare risultano cruciali nel-
l’attività cellulare: minime variazioni
di [H+] intra ed extracellulari hanno
la capacità di modificare la carica
caratteristica delle proteine con con-
seguenti modificazioni della struttu-
ra e della funzione. Lo stretto con-
trollo nel mantenimento della [H+]
costante nei fluidi extracellulari è il
risultato di una sinergia di meccani-
smi di regolazione in cui vengono
coinvolti sistemi di controllo propri
nel sistema ematico e sistemi di re-
golazione a livello renale, intestina-
le e polmonare; tali sistemi coope-
rano nei meccanismi di omeostasi
dell’organismo. A livello dei fluidi ex-
tracellulari (fluidi ematici ed extra-
cellulari) i principali sistemi di rego-
lazione del pH coinvolti sono le pro-
teine plasmatiche e due importanti
sistemi tampone extracellulare:
• Il sistema tampone fosfato HPO4
2-/ H2PO4-;
• Il sistema tampone bicarbonato
HCO3-/H2CO3.
Per il mantenimento della concen-
trazione dello ione H+ di 40 nEq/L a
livello sanguineo, la concentrazione
dello ione bicarbonato deve aggi-
rarsi attorno al valore di 24 mEq/L,
circa 600.000 volte maggiore rispetto
alla concentrazione degli ioni H+,
per contrastare l’apporto di ioni idro-
geno prodotti giornalmente con la
dieta, risultato, assieme alla CO2,
del catabolismo cellulare dei nutrienti
introdotti con l’alimentazione.
Vengono così aggiunti, attraverso
l’assunzione di cibo, nei fluidi san-
guinei sia acidi cosiddetti volatili (co-
me l’acido carbonico) che acidi non
volatili (come l’acido solforico e l’aci-
do fosforico): la quantità e la quali-
tà di questi acidi dipendono dalla die-
ta. Il metabolismo dei carboidrati e
dei grassi produce 15.000 mmol di
CO2 al giorno che vengono escreti
con le feci. Il metabolismo proteico
(soprattutto di amminoacidi ricchi di
ponti disolfuro) ed una dieta a base
di fosfati portano alla formazione,
nei liquidi extracellulari, di acidi non
volatili (acido solforico e acido fo-
sforico) che vengono principalmen-
te tamponati dal sistema tampone
HCO3-/H2CO3.
L'infiammazione cronica, dal punto
di vista idroelettrolitico, è caratteriz-
zata localmente da un aumento de-
gli elettroliti extracellulari e da una
perdita di elettroliti intracellulari e, a
livello sistemico, da una disidrata-
zione con perdita di elettroliti richia-
mati nei distretti infiammati, in quan-
to utili per il mantenimento stabile
del pH extracellulare.
Il persistere di questa perdita siste-
mica comporta un abbattimento del-
le riserve degli elettroliti, ed in par-
ticolare dei sistemi tampone fosfato
e bicarbonato.
Lo scompenso ionico nei distretti in-
fiammati porta, perdurando, ad un'al-
terazione del potenziale di mem-
brana (determinato dalla differenza
nella concentrazione degli elettroli-
ti dentro e fuori dalla cellula), che
può arrivare sino all'inversione del-
la polarità.
I risultati di vari studi e trial clinici
hanno mostrato come l’analisi BIA
(fig.1) sia più sensibile ed accurata
della misurazione metrica sia nella
diagnosi precoce, che nel monito-
raggio del linfedema. In molti casi è
risultata inoltre efficacemente pre-
dittiva fino a circa 6-10 mesi prima
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NUTRIZIONE CLINICA NEL FLEBEDEMA E NEL LINFEDEMA
10
importanza del monitoraggio del pH tissutale e dell’acquaextra cellulare tramite impedenziometria BIA-ACC
che la situazione potesse essere cli-
nicamente diagnosticata con una
sensibilità e specificità vicine al 100%.
Vari studi (1-7) indicano come la
bioimpedenza offra una metodolo-
gia non invasiva ed affidabile per il
monitoraggio del decorso clinico del
linfedema. Tale patologia è infatti ca-
ratterizzata da un aumento dell’ECW
(extra-cellular water) a scapito del-
l’ICW (intra-cellular water), e l’ana-
lisi impedenziometrica offre un me-
todo rapido per valutare questi pa-
rametri. L’aumento dell’acqua ECW
è molto spesso legato alla croniciz-
zazione di processi infiammatori o
all’aumento della moria cellulare (9-
14), con il conseguente aumento de-
gli scarti catabolici, che vengono ri-
lasciati in seguito ad operazioni di
acidificazione e che comportano la
variazione del pH tissutale extra cel-
lulare. Tipicamente i fluidi stagnan-
ti costituiscono un ambiente, in con-
dizione di acidosi metabolica, sfa-
vorevole per le cellule circostanti (8).
L’aumento dell’acqua ECW rispetto
all’ICW è causato dall’aumentata
permeabilità vascolare e cataboli-
smo cellulare (11).
L'utilizzo del dispositivo BIA-ACC ri-
sulta particolarmente indicato per il
monitoraggio dell'evoluzione del lin-
fedema, in particolare grazie alla ra-
pidità (pochi secondi) ed alla preci-
sione di misura, nonché alla possi-
bilità di stimare con elevata preci-
sione le caratteristiche tissutali, par-
ticolarmente i comparti fluidi (rap-
porto tra ICW ed ECW rispetto al-
l'acqua totale TBW). La relazione tra
questi e l'integrità delle membrane
cellulari (che può essere riscontra-
ta in base al parametro PA, angolo
di fase) oltreché del valore della den-
sità corporea (BD), assume parti-
colari configurazioni, riconoscibili
grazie allo strumento BIA-ACC, in
caso di acidosi extracellulare.
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TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICOCON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE
12
La malattia varicosa, oggi, è sem-
pre più frequente in relazione al-
l’aumento della vita sedentaria. E’
una malattia sottostimata, ma pro-
babilmente una delle più diffuse nel
genere umano; possiamo afferma-
re che le attività lavorative di tipo se-
dentario, favoriscono sicuramente
l’evoluzione di una patologia a pre-
disposizione comunque genetica.
L’istaurarsi della malattia varicosa è
favorita dalla presenza di fattori con-
causali tra cui familiarità, tipo di at-
tività lavorativa, gravidanze (i parti
e gli aborti ripetuti e l’uso di estro-
geni, hanno un ruolo determinante),
obesità e alterazioni della postura
(1). Il persistere di valori pressori
elevati nella insufficienza venosa e
la stasi venosa sono dovute princi-
palmente ad alterazioni anatomiche
e funzionali delle vene coinvolte. L’au-
mento di calibro delle vene, l’altera-
zione delle valvole venose e l’irre-
golarità della parete dei vasi sono
responsabili della difficoltà di svuo-
tamento delle vene durante la sta-
zione eretta. La parete dei vasi ve-
nosi è sottoposta a forze di stira-
mento e allungamento che danno
origine alla formazione di vene va-
ricose. È in questo contesto che si
manifestano sensazione di pesan-
tezza, bruciore, formicolio e edema,
specie serotino considerato primo
segno della insufficienza venosa.
Oggi la malattia varicosa presente
in gran parte della popolazione vie-
ne considerata come una patologia
che investe la medicina sociale e del
lavoro. Nell’ottica di un riequilibrio e
di un approccio terapeutico secon-
do i dettami della medicina non con-
venzionale e integrata abbiamo vo-
luto valutare quanto fitoterapici crio-
triturati da totum vegetale possano
migliorare la funzionalità del siste-
ma venoso in pazienti affetti da ede-
ma molle e pastoso di tipo flebo sta-
tico riducendone essudato e volume.
Sono stati arruolati, nello studio, 260
pazienti, di sesso maschile e femmi-
nile di età compresa tra i 35 e i 65 an-
ni, età media 41,8. A tutti i pazienti è
stata prescritta la seguente terapia:
Endosilan ® cps. 520 mg al giorno,
in 2 somministrazioni giornaliere per
4 settimane;
260 mg al giorno, in monosommini-
strazione giornaliera per le succes-
sive 8 settimane.
PhytoPycnol ® cps. 1260 mg al gior-
no, in 3 somministrazioni giornaliere
per 4 settimane;
630 mg al giorno, in 3 somministra-
zioni giornaliere per le successive
8 settimane
Scheda tecnica dei prodotti
ENDOSILAN ® CPS.
Composizione:
Per una capsula da 260 mg:
Bambou tabashir (essudato)
totum 190 mg
Silicio organico (acido silicico stabilizzato
con collagene marino idrolizzato) 40 mg
Taurina (da valve di crassostrea
gigans) 20 mg
Coenzima Q10,10 mg
Indicazioni:
Stress ossidativi e patologie correla-
te - Patologie cardio-vascolari: car-
diopatie ischemiche, aritmiche e di-
latative. - Ipertensione arteriosa, ate-
rosclerosi - Malattie periodontali: pre-
venzione-cura della piorrea, delle
gengiviti e di altre patologie del pe-
riodonto – Negli sportivi o soggetti
che esercitano attività fisiche ad al-
to dispendio energetico - Nelle emi-
cranie - Nella distrofia muscolare –
Dislipidemie - Stati di astenia psico-
fisica - Miglioramento della perfor-
mance cardiaca e muscolare negli
sportivi. Insufficienza venosa croni-
ca - Fragilità capillare.
PHYTOPYCNOL CPS.
Composizione:
Per una capsula da 210 mg:
Pinus Pinaster Soland (titolato al 95%
di O.P.C) 25,0 mg
Semi d’uva (titolati al 5% in polifenoli)
12,5 mg
Aesculus Hippocastanum (totum crio-
triturato) 172,5 mg
Indicazioni:
Edemi traumatici - Edemi di stasi -
Crampi notturni - Fragilità capillare -
Flebiti - Ulcere varicose (dovute al-
l’insufficienza venosa) - Microangio-
patie (anche oculari) e Macroangio-
patie (anche da Diabete)
I criteri di esclusione dallo studio so-
no stati:
- gravidanza
- allattamento
- TVP in atto e pregressa, entro un
anno dalla diagnosi
- insufficienza epatica o renale
Introduzione
Materiali e metodi
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13
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICOCON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE
- cardiopatia
- patologie del connettivo
- altre terapie in corso per la stessa
patologia
I pazienti arruolati sono stati indaga-
ti dal punto di vista clinico e stru-
mentale prima dell’inizio del tratta-
mento e alla fine.
Sono state previste le seguenti valu-
tazioni:
- Valutazione obiettiva.
Eseguita mediante attenta valuta-
zione degli arti inferiori (esame clini-
co, ispezione, palpazione, stato del-
la cute, etc.).
- Valutazione strumentale
Eseguita misurando le circonferen-
ze, su scala metrica: 1/3 inferiore di
coscia, cavo popliteo e caviglia.
- Esami di laboratorio:
emocromo, PT, PTT, INR e esame
delle urine.
- Esami strumentali:
ecocolor-doppler per valutare il livel-
lo delle incontinenze venose ed il ral-
lentato flusso nelle vene iliache, fe-
morali e poplitee
- Ecografia:
Misurazione ecografica dalla cute al-
l’epimisio effettuata con sonda lineare
da 7,5 Mhz in longitudinale nelle se-
guenti sedi: sottotrocanterica, ginoc-
chio e malleolo.
Il totum vegetale rappresenta la for-
ma galenica più efficace partendo da
una pianta medicinale. La pianta vie-
ne criotriturata a freddo, in un am-
biente ad una temperatura di - 15°
C., rendendola così estremamente
friabile. Eliminata l’acqua, si ottiene
una polvere (incapsulata) che pos-
siede con un alto grado di biodispo-
nibilità, grazie anche all’azione di si-
nergismo dei vari componenti pre-
senti naturalmente e con la massima
di integrità della pianta.
La galenica è la forma in cui il prodotto
viene presentato. Secondo la curva di
Jean Valnet (Fondatore della Società
Francese di Fitoterapia e Aromatera-
pia, è considerato uno dei pionieri del-
la fitoterapia) tanto più la pianta è fre-
sca, tanto più è efficace (Fig.1).
La pianta integra, inoltre, permette di
sfruttare la sinergia degli elementi
che la compongono: il tutto è supe-
riore rispetto alla somma dei singoli
elementi (J.M. Pelt). ll ribes nigrum,
ad esempio, in natura ha sia proprietà
cortisonlike, sia proprietà diuretiche,
in quanto l’attività cortison-like porta
ad un aumento della ritenzione di li-
quidi con conseguente aumento del-
la pressione arteriosa. Il macerato
glicerinato di ribes nigrum presenta
la sola proprietà cortison-like e non
quella diuretica, mentre il totum le ha
entrambe.
Breve analisi e meccanismo di azione
dei componenti fitoterapici criotriturati
Nome latino: Bambousa arundinacea,
Bambusa vulgaris. Bambou (Fig. 2) è
la pianta che in natura contiene più si-
lice organica per eccellenza. La par-
te utilizzata è l’essudato delle canne,
una linfa che contiene il 77%-85% di
silicio organico, minerale sempre pre-
La Galenica Bambou Tabashir
(Fig.1)
(Fig.2)
Discussione e risultati
Il Totum vegetale
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TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICOCON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE
14
sente nei tessuti connettivi. Oltre al si-
licio organico, il Tabashir contiene: fer-
ro, calcio, colina e betaina, miscela di
elementi con azione sinergica, flavo-
noidi, acidi fenolici, lattoni, polisacca-
ridi, aminoacidi.
Meccanismo d’azione
Il silicio organico conferisce forza, fles-
sibilità e resistenza al collagene e al-
l’elastina del tessuto connettivo, par-
tecipando al mantenimento dell’inte-
grità della parete arteriosa. Inoltre eser-
cita un’azione antinfiammatoria ed an-
ti-ulcera (2), grazie ad un metanolo
estratto dalla pianta. L’azione anti-os-
sidante è svolta dai flavonoidi, presenti
in buona quantità, che inibiscono le
ossidasi quali lipoossigenasi, ciclo os-
sigenasi, mieloperossidasi, NADPH
ossidasi e xantina ossidasi, oltre che
vari sistemi enzimatici indirettamente
coinvolti, come ad es. la fosfolipasi A2,
e stimolando vari enzimi aventi azio-
ne antiossidante quali la catalasi, la
superossido dismutasi (Perez Trueba
G., 2003)(3). I flavonoidi quali agenti
venotonici, proteggono i vasi sangui-
gni e riducono la permeabilità au-
mentando la resistenza vascolare dei
capillari. Tali proprietà sono legate al-
la elevata affinità dei flavonoidi a so-
stanze ricche in prolina: il collagene e
l’elastina. Qualora tali componenti si
alterassero la parete venosa si inde-
bolirebbe, con conseguente edema
agli arti inferiori, dolore, affaticamen-
to muscolare, crampi.(4) Le proprie-
tà biologiche dei flavonoidi (ed in par-
ticolare delle proantocianidine) sono
state esaminate molto approfondita-
mente (Bagchi, Krohn, Bagchi, et al.
1997; Havsteen 1983; Frankel, Kan-
ner, German, et al. 1993; Bombardel-
li, Morazzoni, Carini, et al. 1997).
Essi esercitano un'attività protettiva
per il tessuto connettivo che circonda
i capillari, ed estendono la funzione
della vitamina C aumentandone l'as-
sorbibilità, proteggendola dal danno
ossidativo e in parte sovrapponendo-
si ad essa in qualche attività.
L'azione sul connettivo, e quindi sui
capillari, è quella più largamente ri-
conosciuta e provata anche a livello
clinico.
La taurina (estratta da valve di cras-
sostrea gigans - ostrica gigante) o aci-
do 2-aminoetanosulfonico fu scoper-
ta nel 1827 ed è considerata un ami-
noacido, per la presenza del gruppo
SO3H . Per il suo utilizzo è indispen-
sabile lo zinco. Ha un ruolo importan-
te nelle normali funzioni del cervello,
cuore, colecisti, occhi e sistema va-
scolare(5). L’organismo sintetizza la
taurina, nel fegato, con l’aiuto della vi-
tamina B6 e l’unione di 2 amino aci-
di: L-cisteina e L-metionina.
Meccanismo d’azione
E’ un inibitore della produzione di os-
sido nitroso. Produce un effetto stabi-
lizzante della membrana cellulare e
modulazione dell’afflusso di calcio.
Svolge una azione anti-radicali liberi
coinvolti nei processi di invecchiamento
per azione diretta contro la perossi-
dazione lipidica. Riduce il tasso pla-
smatico di colesterolo e trigliceridi.
Detto anche ubichinone o ubidecare-
none è un componente essenziale per
la produzione di energia e per la re-
spirazione cellulare. È liposolubile, ha
sede nei mitocondri, è deputato alla
produzione di energia cellulare in for-
ma di ATP. La maggiore concentra-
zione di CoQ10 è nel tessuto cardia-
co, tessuto muscolare, nel fegato e
nel tessuto periodontale(6).
Meccanismo d’azione
Svolge azione antiossidante, in mi-
sura superiore all vitamina E. Pre-
venzione l’ossidazione del colestero-
lo in LDL e la formazione di ateromi.
Utile nella regolazione della circola-
zione linfatica e venosa.
Appartiene alla grande famiglia dei
procianidoli. Il primo procianidolo, iso-
lato fu nel1948 dalla sottile pellicola
rossastra che avvolge le arachidi, ha
immediatamente mostrato un inten-
so potere protettore sui vasi piccoli e
medi.(7) Più facili da estrarre, i leuco-
cianidoli del Pino Marittimo svolgono
la loro potente azione vaso-protettri-
ce, in virtù della loro forte affinità con
il collagene e l’elastina, costituenti
maggiori delle pareti dei vasi. Alcuni
capillari, in particolare, possiedono
un’eccessiva fragilità: i leucocianido-
li, fissandosi, assicurano una mag-
Taurina
Coenzima Q10
Pino Marittimo delle LandePinus Pinaster Soland
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15
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICOCON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE
giore coesione delle fibre che sono la
trama di questi costituenti. La parete
diventa più resistente ed essendo au-
mentate la vasocostrizione e la resi-
stenza, la loro permeabilità ne risulta
considerevolmente diminuita. La de-
gradazione enzimatica del collagene
e dell’elastina viene perciò eliminata
come pure la loro denaturazione ter-
mica(8).
Nell’ aesculus hippocastanum i prin-
cipali costituenti sono: saponine tri-
terpeniche (escina), cumarine, flavo-
noidi. La parte utilizzata è la cortec-
cia,che ha proprietà astringenti, an-
tiedematose ed antinfiammatorie. con
effetto tonificante sulle pareti venose
e protttive; favorisce la diminuzione
della permeabilità capillare (azione vi-
taminica P). Contribuisce a ridurre gli
edemi e le alterazioni della struttura
dei tessuti di sostegno intorno al va-
so venoso. Ruolo fondamentale per il
buon funzionamento della parete dei
vasi è svolto dall’ Endotelio, che co-
stituisce la struttura che si interpone
tra i vasi ed il sangue ed oltre a rego-
lare la funzione di barriera offre la ba-
se strutturale e funzionale per i feno-
meni legati all’omeostasi ,alla trom-
bosi ed all’aterogenesi. La parete ve-
nosa si differenzia da quella arterio-
sa principalmente per la minore quan-
tità di fibre elastiche e la maggiore
quantità di collagene. La posizione
anatomica dell’endotelio è da consi-
derarsi strategica, poiché interfac-
ciandosi tra sangue e tessuti gioca un
ruolo fondamentale nel mantenimen-
to della fluidità del sangue e nella mo-
dulazione dell’attivazione della coa-
gulazione o della fibrinolisi. Un endo-
telio normale ha delle caratteristiche
di non adesività e non trombogenici-
tà, partecipa alla regolazione del to-
no vasale mediante la produzione di
fattori vasodilatanti e vasocostrittori.
Per queste ragioni l’alterazione di uno
o dell’insieme di queste funzioni vie-
ne oggi considerata primum movens
del processo arteriosclerotico.I crio-
triturati svolgono un ruolo sia preven-
tivo che curativo in quanto aiutano a
mantenere l’elasticità e la permeabil-
tà dell’ endotelio.
Ippocastano
Misurazioni medie, delle circonferenzedegli arti inferiori, alla prima visita: DX cm. SX cm.
1/3 inf. di coscia 44,82 44,64
cavo popliteo 36,95 36,66
caviglia 25,55 25,24
Misurazioni medie, delle circonferenze degli artiinferiori, dopo 12 settimane di trattamento:
DX cm. SX cm.
1/3 inf. di coscia 44,66 44,48
cavo popliteo 36,15 36,05
caviglia 23,70 23,68
Decremento in % DX cm. SX cm.
1/3 inf. di coscia - 0,35 - 0,36
cavo popliteo - 2,17 - 1,66
caviglia - 7,24 - 6,18
Risultati delle misurazioni medie prima, dopo il trattamento terapeutico seguito per
12 settimane e decremento in %.
![Page 16: Studio Progetto MED.I.CO. Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO … SCIENT... · 2013. 1. 26. · 2 Edito da: Studio Progetto MED.I.CO. Medicina Integrata Complementare s.r.l. Via Terrasanta,](https://reader036.vdocuments.pub/reader036/viewer/2022062507/5fdba016c36b0c2af5295c53/html5/thumbnails/16.jpg)
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBOSTATICOCON CRIOTRITURATI DI TOTUM VEGETALE
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Jan 25;(1):CV003230.PMID:16437450[Pub-
Med-indexed for MEDLINE].Comment in:
ACP Jclub 2006 Jul-aug;145(1):20.Hor-
se chestnut seed extract for chronic v
enous insufficency.Pitler MH, ERNST
E.Peninsula Medical School Universities
of Exeter and Plymouth,Complementary
Medicine 25 Victoria Park Road,Exter,
devon UK, EX24NT.
9. S. Mancini Trattato di flebologia e lin-
fologia – Fisiopatologia – diagnosi – te-
rapia – riabilitazione volume 2 pag 767 a
775 - UTET.
Conclusioni
Relatore: Lidia CristaldiAngiologia, Medicina del Lavoro,Igiene e Prevenzione
Lo studio effettuato, ha dimostrato un
miglioramento riscontrato soggettiva-
mente dai pazienti per quanto riguar-
da la scomparsa di formicolii, pesan-
tezza e oggettivamente la riduzione
del flebedema. L’associazione dell’
Endosilan ® e del PhytoPycnol ® ,
grazie all’azione dei suoi componen-
ti criotriturati, in un mix sinergico, na-
turalmente estratto, agendo sul si-
stema venoso, sul sistema connetti-
vo e comportandosi da antiflogistico
con spiccata azione riequilibratrice,
dimostra la peculiare specificità e pre-
dilezione per la sintomatologia d’esor-
dio della insufficienza venosa. In par-
ticolare si è dimostrato la regressione
dell’edema molle flebo statico con mi-
glioramento della circolazione veno-
sa in generale che ben si integra con
l’elastocompressione classica.
ELENCO MEDICI CHE HANNO PARTECIPATO AL PROTOCOLLO CRIOTRITURATI
Dott. Alberti GiovanniMedico Chirurgo Spec. in Medicina dello Sport e Masterin Medicina Estetica Univ. di Roma - PalermoDott.ssa Bentivegna ErminiaMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Vascolare e RadiologiaDir. Sanitario Casa di Cure CosentinoDir. U. O. Conv. SSN Centro Rif. Naz. SOS Ulcera - PalermoDott.ssa Cristaldi LidiaMedico Chirurgo Spec. in Angiologia, e Medicina del lavoroIgiene e Prevenzione - CataniaDott. Damiani EttoreMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Toracica, Generale e Coloproctologica,Master in Medicina e Chirurgia Estetica Univ. di Pavia - PalermoDott.ssa Iantorno RossellaLaurea in Farmacia, Medico Chirurgo - MonzaDott. Melfa FabrizioMedico Chirurgo Spec. in Scienza dell’AlimentazioneMaster in Medicina Estetica Univ. di Pavia,Master in Flebolinfologia Univ. di Siena - PalermoDott. Palmeri EdmondoMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia VascolarePresidente Libera Accademia di Medicina Biologica - PalermoDott. Palmeri MarcoMedico Chirurgo Spec. in Anestesia e Rianimazione - PalermoDott. Pieroni OlindoMedico Chirurgo - Master in Flebologia - PotenzaDott. Provenzani LuigiMedico Chirurgo - AgrigentoDott. Romeo LetterioMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Estetica - CataniaDott. Sparacino GiulioMedico Chirurgo Spec. in Anestesia e RianimazioneIndirizzo terapia antalgica e Chirurgia Toracica - PalermoProf. Genovese GiuseppeMedico Chirurgo Spec. in Angiologia e Chirurgia VascolareDocente Università di PerugiaPresidente SIF Società Italiana Flebologia
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17
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TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL
18
L’edema-flebostatico agli arti infe-
riori, è una patologia comune in cam-
po flebologico. Essa riconosce mol-
teplici cause eziopatogenenetiche
concomitanti nel favorire una condi-
zione di alterazione della normale
fisiologia del delicato e complesso
sistema di regolazione tra linfatici,
capillari, nervi.
L'edema dell'arto inferiore può ri-
sultare dovuto ad una serie di fle-
bopatie:
- la trombosi venosa profonda (TVP),
soprattutto se ad insorgenza acuta;
- la sindrome post-trombotica (da re-
flusso, ostruzione o di tipo misto);
- un ostacolato deflusso venoso (da
compressione, da alterata pompa
muscolo-vascolare, plantare-pol-
paccio ecc.);
- per patologie cronico-infiammatorie;
- periflebiti, da prolungato alletta-
mento o immobilizzazione.(1,2,3).
Lo scopo dello studio è valutare quan-
to il Lymdiaral ®, agendo sulla ma-
trice possa influenzare positivamente
anche la ripresa funzionale vasale
loco-regionale, riesca a stimolare il
sistema linfatico in pazienti affetti da
edema-flebostatico risolvendo la pe-
santezza, il dolore e la tumefazione
degli arti inferiori.
Sono stati inclusi nello studio 580
pazienti, di sesso maschile e fem-
minile di età compresa tra i 35 e i 64
anni, età media 44,8. Di questi, 470
(I gruppo) sono stati trattati con Lym-
diaral ® fiale 4 ml bisettimanale per
via mesoterapica, per le prime 4 set-
timane; per le successive 8 setti-
mane, Lymdiaral ® fiale 4 ml a se-
duta settimanale, per via mesotera-
pia a cui è stato associato Lymdia-
ral ® gtt 20 gtt., per os., 3 volte al dì.
Un altro gruppo di 110 pazienti (II
gruppo) è stato trattato in maniera
analoga, associando Basenpulver -
1 cucchiaino a sera - avendo rileva-
to in tali pazienti una spiccata acido-
si evidenziata con esame delle urine.
Scheda tecnica dei prodotti
LYMDIARAL® fiale
Indicazioni: linfatismo, ipertrofia ghian-
dolare, drenaggio linfatico, come coa-
diuvante, per via mesoterapica, nelle
artrosinoviti malleolari e nella terapia
pre e post-operatoria in oncologia.
POSOLOGIA: medicina estetica-
mesoterapia: 1-2 fiale per ogni ap-
plicazione, 1-2 volte alla settimana.
Altre indicazioni: 1-3 fiale al giorno
i.v., i.m., s.c.
Controindicazioni: non note.
Effetti collaterali: nessuno osserva-
to ad oggi. Durante l’eventuale infu-
sione endovenosa potrebbero veri-
ficarsi reazioni di ipersensibilità al
componente Viscum album e calo
pressorio.
Interazioni con altri medicamenti:
non note. 1 fiala da 2 ml contiene:
Composizione:
Conium D3 2,5 mg
Hydrastis D3 2,5 mg
Phytolacca D4 2,0 mg
Viscum album D2 2,5 mg
Scilla D1 2,0 mg
Eccipienti: Sodio cloruro,
Acqua per iniettabili.
LYMDIARAL® gocce
Indicazioni: linfatismo, diatesi essu-
dativa, patologie croniche-recidivanti,
linfangiti, linfadeniti, scrofolosi, ede-
mi post-traumatici, post-chirurgici e
da radiazioni, mastectomie, svuota-
mento ascellare, stripping venoso,
immobilizzazioni ortopediche.
Posologia: adulti: 20 gocce 3 volte
al dì in poca acqua.
Controindicazioni: ipersensibilità al-
le composite. Non utilizzare in caso
di malattie come TBC, leucosi, col-
lagenosi, AIDS e altre malattie au-
toimmuni.
Effetti collaterali: non noti a riguar-
do di Lymdiaral gocce.
In casi isolati, l’Echinacea ha cau-
sato eruzioni cutanee, prurito, tu-
mefazioni al viso, difficoltà respira-
torie, vertigini e ipotensione.
Interazioni con altri medicamenti:
non note. 100 g contengono:
Composizione:
Taraxacum Ø 8,0 g
Calendula Ø 4,5 g
Arsenicum album D8 1,0 g
Chelidonium D8 0,5 g
Leptandra Ø 0,3 g
Echinacea Ø 0,3 g
Phytolacca D2 0,2 g
Carduus marianus D1 0,2 g
Condurango D2 0,1 g
Hydrastis Ø 0,1 g
Lycopodium D2 0,1 g
Sanguinaria D8 0,1 g
Contiene 40 Vol % alcool.
Non contiene glutine.
BASENPULVER
Composizione:
Carbonato di calcio, Bicarbonato di
sodio, Carbonato di magnesio, Fo-
Introduzione
Materiali e metodi
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19
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL
(Fig.2)
sfato bisodico, Bicarbonato di po-
tassio. Basenpulver Pascoe non con-
tiene zuccheri, coloranti, aromi, con-
servanti, lattosio e glutine.
Ripristino e mantenimento dell’equili-
brio acido- base. Nei casi di:
- Diete iperproteiche
- Diete ricche in grassi animali e zuc-
cheri raffinati
- Diete povere in frutta, verdure ed
alimenti integrali
- Stile di vita sedentario, tabagismo,
assunzione di alcol e farmaci, ele-
vato inquinamento ambientale
- Situazioni stressanti protratte, ec-
cessiva attività fisica
POSOLOGIA:
1 cucchiaino da tè raso (4 g) la se-
ra prima di coricarsi, sciolto in un
bicchiere d’acqua. Proporzionalmente
allo stato di acidosi, la dose può es-
sere aumentata fino a 3 cucchiaini
da tè rasi al dì, lontano dai pasti. Non
somministrare ai bambini sotto i 4
anni. Non superare le dosi consi-
gliate. I criteri di esclusione dallo stu-
dio sono stati:
- gravidanza
- allattamento
- TVP in atto e pregressa, entro un
anno dalla diagnosi
- insufficienza epatica o renale
- cardiopatia
- patologie del connettivo
- altre terapie in corso per la stessa
patologia
I pazienti arruolati sono stati inda-
gati dal punto di vista clinico e stru-
mentale prima dell’inizio del tratta-
mento e alla fine.
Sono state previste le seguenti va-
lutazioni:
- Valutazione soggettiva con Scala
Analogica Visiva (VAS).
Questa scala lineare è la rappre-
sentazione visiva dell'ampiezza del
dolore che un paziente crede di av-
vertire. L'ampiezza è rappresentata
da una linea, solitamente lunga 10
cm, con o senza tacche in corri-
spondenza di ciascun centimetro. La
lunghezza ottimale per misurare il
dolore sembra essere 10 cm.
Un'estremità indica I'assenza di do-
lore, mentre l'altra rappresenta il peg-
giore dolore immaginabile. Questa
prova può essere facilmente ripetu-
ta nel tempo. Al paziente viene chie-
sto di segnare, sulla linea fra i due
estremi, l'entità del dolore rispetto a
un momento precedente.
Nessun dolore --- 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
10 --- Il peggiore dolore immaginabile.
Con la VAS è stata utilizzata per va-
lutare anche: la sensazione di pe-
santezza e tumefazione degli arti in-
feriori.
- Valutazione obiettiva
Eseguita mediante attenta valuta-
zione degli arti inferiori (esame cli-
nico, ispezione, palpazione, stato
della cute, etc.).
- Valutazione strumentale
Eseguita misurando le circonferen-
ze, su scala metrica: trocanterica,
1/3 superiore di coscia, 1/3 inferio-
re di coscia, cavo popliteo e caviglia.
- Esami di laboratorio: emocromo,
PT, PTT, INRe esame delle urine.
- Esami strumentali: ecocolor-dop-
pler per valutare il livello delle in-
continenze venose ed il rallentato
flusso nelle vene iliache, femorali e
poplitee.
- Ecografia: Misurazione ecografica
dalla cute all’epimisio effettuata con
sonda lineare da 7,5 Mhz in longi-
CONTENUTO 100G DI POLVERE 1 CUCCHIAINO DA THÈ(4G DI POLVERE)
% RDA*
Valoreenergetico 0 Kcal / Kj 0 Kcal / Kj --
Proteine(N x 6,25) assenti assenti --
Carboitrati assenti assenti --
Grassi assenti assenti --
Sodio 9,4g 376mg --
Calcio 15,4g 616mg 77%
Potassio 1,5g 60mg --
Fosforo 0,67g 26mg --
Magnesio 5,8g 232mg 77,3%
* RDA= Razione GiornalieraRaccomandata.
![Page 20: Studio Progetto MED.I.CO. Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO … SCIENT... · 2013. 1. 26. · 2 Edito da: Studio Progetto MED.I.CO. Medicina Integrata Complementare s.r.l. Via Terrasanta,](https://reader036.vdocuments.pub/reader036/viewer/2022062507/5fdba016c36b0c2af5295c53/html5/thumbnails/20.jpg)
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL
20
tudinale nelle seguenti sedi: sotto-
trocanterica, ginocchio e malleolo.
I principali meccanismi responsabi-
li dell’edema-linfatico sono da ad-
debitarsi ad un incremento della
pressione idrostatica sanguigna, da
ostacolo alla progressione del san-
gue nel sistema venoso, con com-
pressione dei linfatici dall’esterno,
da un’alterazione della microcirco-
lazione tissutale con aumento della
permeabilità capillare, questa può
variare anche in seguito all’azione
di una stasi venosa, o di sostanze
istaminosimili e serotoninisimili, o
per fenomeni idrostatici locali (1,2,3).
Il sistema linfatico, viene considera-
to un sistema di drenaggio con cui
una gran parte del liquido intersti-
ziale rifluisce nel torrente circolato-
rio, è connesso con la sostanza fon-
damentale dalla quale parte il tra-
sporto della linfa verso il sangue.
Quindi la condizione del connettivo
interstiziale è il principale fattore che
condiziona l’integrità della funzio-
nalità linfatica, per cui ogni altera-
zione del mesenchima connettivale
può essere determinante in un di-
sturbo del drenaggio linfatico fino al
sangue. L’edema di tipo infiamma-
torio è provocato da svariati fattori
chimici tra cui enzimi (quelli di tipo
monoamminoossidasico) che inat-
tivano sostanze coma la dopamina
e la noradrenalina, che inibiscono
l’infiammazione riducendo la per-
meabilità capillare. La medicina non
convenzionale (fitoterapia, omeo-
patia, omeotossicologia,) offre la
possibilità di una valida terapia sul-
l’azione e sulle possibilità di impie-
go di sostanze di origine minera-
le,vegetale o animale somministra-
ti, in dosi infinitesimali, e preparate
in varie diluizioni. È fondamentale
considerare la matrice interstiziale
(fibre collagene e rete proteica pe-
rifibrillare) una struttura dinamica,
plasmabile e adattabile, in grado di
far dialogare le cellule con i vasi e
con le terminazioni limitrofe, quindi
in grado di adattarsi alle modifica-
zioni morfo-strutturali locali e alle va-
riabili esigenze biologiche regionali.
La matrice rappresenta:
- il tessuto di accumulo di scorie or-
ganiche prodotte dal metabolismo
cellulare;
- la sede dove si realizzano proces-
si immunitari di difesa (talvolta au-
toaggressione);
- la sede dove iniziano le patologie
acute, croniche, produttive e dege-
nerative.
L’attivazione del sistema immunita-
rio e dei macrofagi tissutali deter-
minerebbe una fluidificazione della
matrice (resa fibrotica e viscosa dal-
l’aumento della componente protei-
ca, presente nel linfedema), con ri-
pristino dell’equilibrio tra le pressio-
ni oncotica ed osmotica, miglioran-
do indirettamente il deflusso linfati-
co e microcircolatorio.
Discussione e risultati
circonferenza trocanterica 66,5 67,25
circonferenza 1/3 coscia sup. 59,25 59,10
circonferenza 1/3 inf. di coscia 45,75 48,80
circonferenza c. popliteo 37,25 36,95
circonferenza caviglia 26,25 25,50
Misurazioni medie, delle circonferenzedegli arti inferiori, dei pazienti arruolati
sono stati alla prima visita:DX cm. SX cm.
circonferenza trocanterica 65,25 66,30
circonferenza 1/3 coscia sup. 58,35 58,18
circonferenza 1/3 inf. di coscia 44,05 43,55
circonferenza c. popliteo 35,05 35,56
circonferenza caviglia 23,85 23,37
Misurazioni medie, delle circonferenzedegli arti inferiori, dei pazienti arruolati sono stati dopo 3 mesi di trattamento:
DX cm. SX cm.
La valutazione del dolore, pesantezza agli arti inferiori e tumefazione effet-
tuata con la scala VAS alla prima visita è stata la seguente:
- dolore: da 3 a 7 - pesantezza: da 4 a 9 - tumefazione: da 4 a 8
![Page 21: Studio Progetto MED.I.CO. Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO … SCIENT... · 2013. 1. 26. · 2 Edito da: Studio Progetto MED.I.CO. Medicina Integrata Complementare s.r.l. Via Terrasanta,](https://reader036.vdocuments.pub/reader036/viewer/2022062507/5fdba016c36b0c2af5295c53/html5/thumbnails/21.jpg)
21
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL
I risultati dello studio hanno messo
in evidenza un miglioramento sog-
gettivamente riscontrato dai pazienti
in merito alla riduzione e scompar-
sa della sintomatologia algica e og-
gettivamente durante le visite e i con-
trolli, riduzione delle circonferenze
rilevate e dell’edema flebo-linfatico,
controllato anche eco graficamente.
Il Lymdiaral ®, agendo sulla matri-
ce interstiziale dimostra, quindi, la
sua attività di drenaggio e stimolo
linfatico, favorendo, così, indiretta-
mente, il riassorbimento dell’essu-
dato e conseguentemente il miglio-
ramento della circolazione venosa
integrandosi all’azione di altri presi-
di fisioterapici, come sicura terapia
farmaco biologica nella patologia fle-
bo-linfatico.
Foto: Dott. F. Melfa
Foto1 Inizio trattamento - Misurazione ecogra-fica dall’epidermide all’epimisio, ginocchio in-terno dx, effettuata con sonda lineare da 7,5Mhz in longitudinale: 21,21 mm
Foto 4 Fine trattamento - Misurazione ecografi-ca dall’epidermide all’epimisio, malleolo inter-no, effettuata con sonda lineare da 7,5 Mhz inlongitudinale: 9,37 mm
Foto 2 Fine trattamento - Misurazione ecografi-ca dall’epidermide all’epimisio, ginocchio inter-no dx, effettuata con sonda lineare da 7,5Mhz in longitudinale: 16,30 mm
Foto 3 Inizio trattamento - Misurazione ecogra-fica dall’epidermide all’epimisio, malleolo inter-no, effettuata con sonda lineare da 7,5 Mhz inlongitudinale: 3,13 mm
Conclusioni
Relatore: Edmondo PalmeriChirurgia Vascolare, PresidenteLibera Accademia di Medicina Biologica
La valutazione del dolore, pesantez-
za agli arti inferiori e tumefazione ef-
fettuata con la scala VAS dopo 3 me-
si di trattamento è stata la seguente:
- dolore da 2 a 4
- pesantezza da 2 a 6
- tumefazione da 3 a 5.
Nelle foto di seguito, si mette in evi-
denza la netta riduzione dello spes-
sore del tessuto connettivale, con
conseguente riassorbimento del-
l’edema, dall’inizio del trattamento,
secondo protocollo con Lymdiaral ®,
in sede ginocchio interno dx - 23,5 %
(Foto 1 e 2) e malleolo interno dx -
28,64 % (Foto 3 e 4).
circonferenza trocanterica - 1,88 - 1,41
circonferenza 1/3 coscia sup. - 1,52 - 1,56
circonferenza 1/3 inf. di coscia - 3,71 - 2,79
circonferenza c. popliteo - 5,90 - 4,28
circonferenza caviglia - 9,14 - 8,35
Decremento in % DX cm. SX cm.
![Page 22: Studio Progetto MED.I.CO. Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO … SCIENT... · 2013. 1. 26. · 2 Edito da: Studio Progetto MED.I.CO. Medicina Integrata Complementare s.r.l. Via Terrasanta,](https://reader036.vdocuments.pub/reader036/viewer/2022062507/5fdba016c36b0c2af5295c53/html5/thumbnails/22.jpg)
TRATTAMENTO DELL’EDEMA FLEBO-LINFATICO CON LYMDIARAL
22
1. P.A. Bacci: “Il linfedema”. 1:51-62. Flebologia Oggi 1997.
2. C. Campisi: “Il linfedema, aspetti di diagnosi e terapia”. 1, 27-41, Flebologia Oggi, Minerva Medica 1997.
3. I. Bianchi et al.: “Dizionario bioterapico”. Pag. 424-426. Ipsa Editore, 2007.
4. N. Torina: “Il dolore e le scale di misurazione”
5. S. Michelini e C. Campisi: “Interstizio, matrice e linfedema: il contributo dell’omofitoterapia”. Linfologia 2001.
6. S. Mancini Trattato di flebologia e linfologia - Fisiopatologia - diagnosi - terapia - riabilitazione volume 2 pag 767 a 775 - UTET
7. Bianchi Ivo - Pommier Louis Grande Dizionario Enciclopedico di Omeopatia e Bioterapia - Nuova IPSA2007.
Bibliografia
ELENCO MEDICI CHE HANNO PARTECIPATO AL PROTOCOLLO NAMED (LYMDIARAL)
Dott. Alberti GiovanniMedico Chirurgo Spec. in Medicina dello Sport e Masterin Medicina Estetica - Univ. di Roma - PalermoDott.ssa Bentivegna ErminiaMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Vascolare e RadiologiaDir. Sanitario Casa di Cure CosentinoDir. U. O. Conv. SSN Centro Rif. Naz. SOS Ulcera - PalermoDott.ssa Cristaldi LidiaMedico Chirurgo Spec. in Angiologia, e Medicina del lavoroIgiene e Prevenzione - CataniaDott. Damiani EttoreMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Toracica, Generale e Coloproctologica,Master in Medicina e Chirurgia Estetica - Univ. di Pavia - PalermoProf. Del Guercio RaffaeleMedico Chirurgo Spec. in Angiologia, Cardiologia e Medicina InternaUniv. di Napoli - Presidente Fleboforum - NapoliDott.ssa Iantorno RossellaLaurea in Farmacia, Medico Chirurgo - MonzaProf.ssa Ligas Bianca MariaMedico Chirurgo Spec. in Prof. a contratto - Facoltà di Medicina e ChirurgiaUniv. di Siena - Vice Presidente Nazionale SIFCS - NapoliDott. Melfa FabrizioMedico Chirurgo Spec. in Scienza dell’AlimentazioneMaster in Medicina Estetica Univ. di Pavia,Master in Flebolinfologia Univ. di Siena - PalermoDott. Palmeri EdmondoMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia VascolarePresidente Libera Accademia di Medicina Biologica - PalermoDott. Palmeri MarcoMedico Chirurgo Spec. in Anestesia e Rianimazione - PalermoDott. Pieroni OlindoMedico Chirurgo - Master in Flebologia - PotenzaDott. Provenzani LuigiMedico Chirurgo - AgrigentoDott. Romeo LetterioMedico Chirurgo Spec. in Chirurgia Estetica - CataniaDott. Sparacino GiulioMedico Chirurgo Spec. in Anestesia e RianimazioneIndirizzo terapia antalgica e Chirurgia Toracica - PalermoProf. Genovese GiuseppeMedico Chirurgo Spec. in Angiologia e Chirurgia VascolareDocente Università di Perugia - Presidente SIF Società Italiana Flebologia
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![Page 24: Studio Progetto MED.I.CO. Via Terrasanta, 39 - 90141 PALERMO … SCIENT... · 2013. 1. 26. · 2 Edito da: Studio Progetto MED.I.CO. Medicina Integrata Complementare s.r.l. Via Terrasanta,](https://reader036.vdocuments.pub/reader036/viewer/2022062507/5fdba016c36b0c2af5295c53/html5/thumbnails/24.jpg)
Corsi in programmazione:
! “LE VITAMINE: FATTI E MISFATTI”
! “LA STIPSI: CURA E PREVENZIONE”
! “INVECCHIAMENTO E ANTIOSSIDANTI”
! “ECOLOGIA INTESTINALE, ALIMENTAZIONE
E MALATTIE CRONICHE”
! “DISBIOSI E PARASSITOSI INTESTINALE.
RELAZIONE CON ALCUNE PATOLOGIE CRONICHE”
! “IL SISTEMA IMMUNITARIO:
FATTORI DI STIMOLAZIONE E INIBIZIONE”
! “FATTORI DI STIMOLAZIONE E INIBIZIONE DEL
SISTEMA IMMUNUTARIO”
! “CORSO DI FITOTERAPIA”
In fase di accreditamento
La LIBERA ACCADEMIA DI MEDICINA BIOLOGICA,
provider per l’Educazione Continua in Medicina riferi-
mento n° 9975 - Ministero della Sanità, è un’Associa-
zione culturale senza fini di lucro costituita nel luglio ‘98,
da Medici interessati allo studio e alla divulgazione di
metodi di cura che tengano presente l’Uomo nella sua
globale individualità e in relazione con l’ambiente in cui
vive e il cui principio guida sia il rispetto del “Biosistema
Uomo”. L’Associazione è accreditata per le Sedi Orien-
tative e Formative degli organismi operanti nella Re-
gione Siciliana presso l’Assessorato Regionale del La-
voro con Codice Identificativo Regionale DPH003.
PalermoVia Terrasanta 39, 90141 Tel. 091.304115e.mail: [email protected] http://www.beneinforma.it
rim
edia
.biz