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STUDIO SULLA CUMULABILITÀ DEGLI INCENTIVI ALLA PRODUZIONE DI BIOMETANO CON ALTRI INCENTIVI
PUBBLICI UTILIZZABILI PER LA
REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
MARZO 2018
MENDELSOHN | Agenzia di Sviluppo Centro Studi Mendelsohn
2
IL NUOVO DECRETO BIOMETANO DEL 2 MARZO 2018 .......................................................... 3
LA CLASSIFICAZIONE ATECO DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO ................... 4
CASO 1. IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO A PARTIRE DA FRAZIONE
ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (FORSU) RACCOLTA IN MANIERA DIFFERENZIATA FIN
DALL’ORIGINE ....................................................................................................................... 5
GLI AIUTI DI STATO COMPATIBILI E UTILIZZABILI PER UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI
BIOMETANO AVANZATO A PARTIRE DA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI
(FORSU) RACCOLTA IN MANIERA DIFFERENZIATA FIN DALL’ORIGINE (CASO 1). .................... 6
CONTRATTI DI SVILUPPO MISE ...................................................................................................... 6
Procedura speciale “FAST TRACK” .................................................................................... 9
Il progetto di ricerca e sviluppo sperimentale ................................................................ 10
LEGGE 181/89 NUOVO REGIME .................................................................................................. 12
NUOVA SABATINI (decreto interministeriale 25 gennaio 2016) ..................................... 13
IPERAMMORTAMENTO 250% INDUSTRIA 4.0...................................................................... 15
CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO ........................................... 16
BANDI REGIONE PUGLIA ...................................................................................................... 18
Bando Titolo II capo III Regione Puglia ........................................................................... 18
BANDI PIA PICCOLE IMPRESE / PIA MEDIE IMPRESE / CONTRATTI DI PROGRAMMA
REGIONE PUGLIA ............................................................................................................ 19
CASO 2. IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO DI PROPRIETÀ DI IMPRESE
AGRICOLE, SINGOLE ED ASSOCIATE A PARTIRE DA MATERIE DI ORIGINE AGRICOLA E
AGROINDUSTRIALE ............................................................................................................. 20
CONTRATTI DI SVILUPPO MISE .................................................................................................... 21
Procedura speciale “FAST TRACK” .................................................................................. 24
Il progetto di ricerca e sviluppo sperimentale ................................................................ 25
LEGGE 181/89 NUOVO REGIME .................................................................................................. 27
NUOVA SABATINI (decreto interministeriale 25 gennaio 2016) ..................................... 28
Strumento attivo sull’intero territorio nazionale ............................................................ 28
IPERAMMORTAMENTO 250% INDUSTRIA 4.0...................................................................... 29
CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO ........................................... 30
BANDI REGIONE PUGLIA ...................................................................................................... 32
Bando Titolo II capo III Regione Puglia ........................................................................... 32
BANDI PIA PICCOLE IMPRESE / PIA MEDIE IMPRESE / CONTRATTI DI PROGRAMMA
REGIONE PUGLIA ............................................................................................................ 33
CASO 3. IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO A PARTIRE DA RIFIUTI
INDUSTRIALI O COMMERCIALI INSERITI NELL’ALLEGATO 3 AL DECRETO BIOMETANO. ....... 34
CASO 4. IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO DI PROPRIETÀ DI IMPRESE
NON AGRICOLE A PARTIRE DA MATERIE DI ORIGINE AGRICOLA E AGROINDUSTRIALE. ...... 34
APPENDICE. L’IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE DEL BIOMETANO. ........................................... 35
LA CLASSIFICAZIONE ATECO DI UN IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE DEL BIOMETANO ............ 35
3
STUDIO SULLA CUMULABILITÀ DEGLI INCENTIVI ALLA PRODUZIONE DI BIOMETANO CON ALTRI INCENTIVI PUBBLICI UTILIZZABILI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
IL NUOVO DECRETO BIOMETANO DEL 2 MARZO 2018
La novità più rilevante del nuovo “Decreto biometano”, firmato in data
2 marzo 2018 dai ministeri dello Sviluppo Economico, da quello
dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e da quello delle
Politiche agricole, alimentari e forestali, e pubblicato sulla GU Serie
Generale n. 65 del 19-03-2018, è la forte cumulabilità degli incentivi alla
produzione di biometano con quelli per la realizzazione degli impianti.
La politica di incentivazione dello Stato che emerge è non soltanto
quella di incentivare fortemente la produzione di biometano (CIC), ma
anche di consentire agli imprenditori di avere un aiuto per la
realizzazione degli impianti, utilizzando gli strumenti che erogano aiuti di
stato in diverse forme e con diverse modalità di accesso.
Questa cumulabilità è sancita dal combinato disposto dei seguenti
articoli del decreto biometano:
Art. 1 comma 8
Art. 6 comma 10
Art. 14 comma 1
4
LA CLASSIFICAZIONE ATECO DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI
BIOMETANO
Ateco classifica un impianto di produzione di biometano con il
seguente codice:
Ateco 20.59.9 Fabbricazione di altri prodotti chimici nca
Descrizione attività:
FABBRICAZIONE DI GELATINE E LORO DERIVATI
FABBRICAZIONE DI ALTRI VARI PRODOTTI CHIMICI
FABBRICAZIONE DI BIOCARBURANTI (BIODIESEL, ETANOLO USO
LOCOMOZIONE)
Per la nostra analisi prenderemo in considerazione quattro distinti casi
che riguardano gli aspetti di cumulabilità degli incentivi:
CASO 1. Impianto di produzione di biometano avanzato1 a partire da
frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) raccolta in maniera
differenziata fin dall’origine;
CASO 2. Impianto di produzione di biometano avanzato di proprietà di
imprese agricole, singole ed associate a partire da materie di origine
agricola e agroindustriale;
CASO 3. Impianto di produzione di biometano avanzato a partire da
rifiuti industriali o commerciali inseriti nell’Allegato 3 al decreto
biometano;
CASO 4. Impianto di produzione di biometano avanzato di proprietà di
imprese non agricole a partire da materie di origine agricola e
agroindustriale.
Gli impianti di produzione di biometano a partire da codigestione di
diverse materie (FORSU e materie di origine agricola e agroindustriale,
FORSU e rifiuti industriali, rifiuti industriali e materie di origine agricola e
agroindustriale) verranno classificati in uno dei precedenti casi con il
criterio della prevalenza. Per esempio, un impianto con dieta al 51% di
FORSU e 49% di altre materie, verrà inquadrato nel CASO 1, e così via.
1 Biometano avanzato: il biometano ottenuto a partire dalle materie elencate nella
parte A dell’allegato 3 del Decreto del Ministro dello sviluppo economico 10 ottobre
2014 e successive modifiche (Allegato 3 al decreto biometano).
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5
CASO 1. Impianto di produzione di biometano avanzato a partire
da frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) raccolta in
maniera differenziata fin dall’origine.
La previsione normativa
Art. 1 comma 8
Per i soli impianti di produzione di biometano a partire da frazione
organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) raccolta in maniera
differenziata fin dall’origine, solo ai fini della cumulabilità degli
incentivi, non si considerano parti dell’impianto di produzione di
biometano le sezioni di ricezione e stoccaggio, pretrattamento ed
eventuale trattamento, in quanto comunque funzionali alla gestione
del ciclo dei rifiuti in accordo alla gerarchia comunitaria di trattamento
dei rifiuti.
La previsione normativa è riportata nella seguente tabella.
Sezione dell’impianto Parte dell’impianto
1 Ricezione e stoccaggio NO Ciclo dei rifiuti
2 Pretrattamento NO Ciclo dei rifiuti
3 Trattamento (digestione anaerobica) con
produzione di biogas NO Ciclo dei rifiuti
4 Depurazione e raffinazione del biogas a
biometano SI
5 Produzione compost NESSUNA
PREVISIONE
Tabella 1
Ne consegue che gli investimenti funzionali al ciclo dei rifiuti (sezioni 1,2
e 3) in questi impianti a FORSU:
vengono posti al di fuori dalle previsioni normative del decreto
biometano
non sono soggetti ad alcun limite di cumulabilità
possono godere di qualunque incentivo
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6
Gli aiuti di stato compatibili e utilizzabili per un impianto di produzione di biometano avanzato a partire da frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) raccolta in maniera differenziata fin dall’origine (CASO 1).
Contratti di sviluppo MISE Strumento attivo sull’intero territorio nazionale
La previsione normativa
Testo vigente del dm 9 dicembre 2014 recante la disciplina dei contratti
di sviluppo
(aggiornato al 12 ottobre 2017 con le modifiche recate dai decreti
ministeriali 9 giugno 2015, 8 novembre 2016 e 2 agosto 2017)
Classificazione dell’iniziativa
Un impianto di produzione di biometano viene classificato come
programma di sviluppo industriale (Art. 4 comma 1 lettera a).
All’art. 5 si legge che il programma di sviluppo industriale deve
riguardare un'iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di
beni e/o servizi, per la cui realizzazione sono necessari uno o più
progetti d'investimento, ed eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo
e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione
ai prodotti e servizi finali.
Il codice Ateco individuato per gli impianti di produzione di biometano
(20.59.9) risulta pienamente ammissibile e non rientra tra le esclusioni
elencate all’art. 14 comma 6 del DM 9 dicembre 2014.
Il combinato disposto del DM 9 dicembre 2014 con il decreto
biometano del 2 marzo 2018, rende ammissibili alle agevolazioni
previste dallo strumento agevolato l’intero investimento (compreso
l’eventuale impianto di compostaggio), con l’unica eccezione della
sezione “depurazione e raffinazione del biogas a biometano”, che
viene considerata come componente dell’impianto di produzione di
biometano e soggetta pertanto a divieto di cumulo nel caso di
impianto di proprietà di impresa non agricola.
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7
Ne consegue la seguente tabella di agevolabilità:
Sezione dell’impianto
Agevolabilità ai
contratti di
sviluppo
1 Ricezione e stoccaggio SI
2 Pretrattamento SI
3 Trattamento (digestione anaerobica) con produzione
di biogas SI
4 Depurazione e raffinazione del biogas a biometano NO
5 Produzione compost SI
Tabella 2
Gli impianti possono essere realizzati sull’intero territorio nazionale
secondo la seguente tabella che riporta le intensità massime di
agevolazione
Intensità massima di contributo a fondo perduto
impianto a FORSU
Dimensione
d’impresa
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA, SARDEGNA
Zone C non predefinite
Aree art. 107, 3 c)
CARTA DEGLI AIUTI
ALTRE AREE
Piccole
imprese 45% ESL 30% ESL 20% ESL
Medie
imprese 35% ESL 20% ESL 10% ESL
Grandi
imprese 25% ESL 10% ESL Non agevolabili
Tabella 3
Le agevolazioni sono erogate in una delle seguenti forme:
Totalmente a fondo perduto. In questo caso l’entità del
contributo è la ESL riportata nella precedente tabella.
Un mix di fondo perduto e di finanziamento agevolato. In questo
caso l’entità dell’intervento pubblico arriva al 75%
dell’investimento ammissibile, con agevolazioni pari a:
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Composizione dellle agevolazioni impianto a FORSU
Dimensione
d’impresa
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA,
SARDEGNA
Zone C non predefinite
Aree art. 107, 3 c)
CARTA DEGLI AIUTI
ALTRE AREE
Piccole
imprese
41% fondo perduto
34% finanziamento
agevolato
25% fondo perduto
50% finanziamento
agevolato
14% fondo perduto
61% finanziamento
agevolato
Medie
imprese
30% fondo perduto
45% finanziamento
agevolato
14% fondo perduto
61% finanziamento
agevolato
3% fondo perduto
72% finanziamento
agevolato
Grandi
imprese
19% fondo perduto
56% finanziamento
agevolato
3% fondo perduto
72% finanziamento
agevolato
Non agevolabili
Tabella 4
La composizione delle agevolazioni riportate in tabella è puramente
indicativa e non vincolante, in quanto durante la fase di negoziazione
è possibile giungere a composizioni diverse.
Il finanziamento agevolato è assistito da idonee garanzie ipotecarie,
bancarie e/o assicurative nel limite dell’importo in linea capitale del
finanziamento. Il finanziamento agevolato ha una durata massima di
10 anni oltre ad un periodo di utilizzo e di preammortamento
commisurato alla durata del progetto (durata della realizzazione
dell’impianto) e comunque non superiore ai quattro anni.
Il tasso agevolato di finanziamento è pari al 20 per cento del tasso di
riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni
(pubblicato nel sito internet
http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html.)
Il rimborso del finanziamento agevolato avviene secondo un piano di
ammortamento a rate semestrali posticipate scadenti il 30 giugno e il
31 dicembre di ogni anno.
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento, in quanto lo
sportello è aperto. Per presentare la domanda è necessario rispettare
la dimensione minima degli investimenti, riportata nella seguente
tabella.
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Importo minimo degli investimenti (milioni di euro)
Programma nel suo complesso *
Progetto di
investimento
dell’impresa
proponente **
Ciascun progetto
d’investimento delle altre
imprese aderenti **
20 10 1,5
Tabella 5
* Importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili dei progetti di investimento e
degli eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, al netto di
eventuali opere infrastrutturali.
** Importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili dei progetti di investimento,
al netto di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione
Procedura speciale “FAST TRACK” Il Decreto del Ministero del sviluppo economico dell’8 novembre 2016
ha apportato alcune modifiche alle procedure previste per il Contratto
di Sviluppo.
Tra queste è stata introdotta la procedura del così detto Fast Track,
che prevede la riduzione dei tempi necessari per ottenere le
agevolazioni: avvio del programma di sviluppo entro 6 mesi dalla
determina, completamento del programma di investimenti entro 36
mesi.
Per accedere a questa particolare procedura è necessario che il
progetto di sviluppo presenti un importo totale degli investimenti
superiore a 50 milioni di euro.
La procedura comporta:
Esame prioritario del progetto, saltando l’ordine cronologico di
presentazione
Tempi ristretti di istruttoria
Lo stesso decreto dell’8 novembre 2016 ha introdotto anche lo
strumento dell’Accordo di sviluppo, che può essere sottoscritto in caso
di progetti di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto
territoriale e al sistema produttivo interessato. A tal fine l’Agenzia
Invitalia valuta la sussistenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
significativo impatto occupazionale, inteso come nuovi posti di lavoro
creati, capacità di attrazione degli investimenti esteri, coerenza degli
investimenti con il piano nazionale Industria 4.0.
L’accordo di sviluppo concede una corsia preferenziale per le risorse
finanziarie, oltre a ridurre i tempi di istruttoria a 90 giorni.
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I contratti di sviluppo consentono (unico strumento a prevederlo)
anche le seguenti due ulteriori possibilità:
Costi delle eventuali opere di connessione alla rete di
distribuzione a completo carico delle risorse pubbliche (art. 4 DM
9 dicembre 2014)
Conferenza dei servizi indetta dal Ministero (in caso di ritardi o
inadempienze delle amministrazioni interessate al rilascio delle
autorizzazioni), con conseguente adozione di provvedimento di
approvazione del programma di investimento, che sostituisce a
tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta, intesa,
concerto o atto di assenso comunque denominato necessari
all’avvio del programma di sviluppo e di competenza delle
amministrazioni pubbliche centrali o territoriali interessate
(comune, provincia, regione, autorità varie) (art. 10 DM 9
dicembre 2014)
Il programma di investimenti può comprendere le seguenti spese:
Spese ammissibili
Descrizione investimento Ammissibilità
Suolo aziendale e sue sistemazioni
L’acquisto è ammissibile nel
limite del 10% dell’investimento
complessivo ammissibile
Opere murarie e assimilate
Nei limiti del 40% dell’importo
complessivo degli investimenti
ammissibili
Infrastrutture specifiche aziendali totale
Macchinari, impianti, attrezzature totale
Programmi informatici, brevetti, licenze, know-
how e conoscenze tecniche non brevettate totale
Consulenze: progettazioni ingegneristiche,
direzione lavori, collaudi di legge, studi di
fattibilità economico-finanziaria e di valutazione
di impatto ambientale, certificazioni di qualità e
ambientali
Nei limiti del 4%
dell’investimento complessivo
ammissibile.
Tabella 6
Il progetto di ricerca e sviluppo sperimentale In un programma di investimenti per la realizzazione di un impianto di
produzione di biometano può essere inserito un progetto di ricerca e
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sviluppo nel caso in cui vi sia necessità di svolgere attività riconducibili
alle definizioni di ricerca e sviluppo (Nota 2). Le agevolazioni previste
sono riportate nella seguente tabella.
Progetti di ricerca, sviluppo,
innovazione
Dimensione d’impresa Progetti di ricerca
industriale*
Progetti di sviluppo
sperimentale*
Piccola 70% ESL 45% ESL
Media 60% ESL 35% ESL
Grande 50% ESL 25% ESL
Tabella 7
*L'intensità di aiuto per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale può
essere aumentata di 15 punti percentuali fino a un'intensità massima dell'80 %
dei costi ammissibili se è soddisfatta una delle seguenti condizioni:
il progetto prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui
almeno una è una PMI o viene realizzato in almeno due Stati membri,
o in uno Stato membro e in una parte contraente dell'accordo SEE, e
2 “ricerca industriale”: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove
conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o
per apportare un notevole miglioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti. Essa
comprende la creazione di componenti di sistemi complessi e può includere la
costruzione di prototipi in ambiente di laboratorio o in un ambiente dotato di
interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e la realizzazione di linee pilota, se ciò è
necessario ai fini della ricerca industriale, in particolare ai fini della convalida di
tecnologie generiche;
“sviluppo sperimentale”: l'acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l'utilizzo
delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale
e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.
Rientrano in questa definizione anche altre attività destinate alla definizione
concettuale, alla pianificazione e alla documentazione di nuovi prodotti, processi o
servizi. Rientrano nello sviluppo sperimentale la costruzione di prototipi, la
dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o
servizi nuovi o migliorati, effettuate in un ambiente che riproduce le condizioni
operative reali laddove l'obiettivo primario è l'apporto di ulteriori miglioramenti tecnici
a prodotti, processi e servizi che non sono sostanzialmente definitivi. Lo sviluppo
sperimentale può quindi comprendere lo sviluppo di un prototipo o di un prodotto
pilota utilizzabile per scopi commerciali che è necessariamente il prodotto
commerciale finale e il cui costo di fabbricazione è troppo elevato per essere utilizzato
soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. Lo sviluppo sperimentale non
comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a
prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e servizi esistenti e ad altre
operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
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non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70 %
dei costi ammissibili;
il progetto prevede la collaborazione effettiva tra un'impresa e uno o
più organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, nell'ambito
della quale tali organismi sostengono almeno il 10 % dei costi
ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca;
i risultati del progetto sono ampiamente diffusi attraverso conferenze,
pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o
gratuito.
Il contributo a fondo perduto previsto per i progetti di ricerca è
cumulabile con il credito di imposta ricerca e sviluppo fino al
raggiungimento del 100% delle spese sostenute.
Legge 181/89 nuovo regime Strumento attivo nelle sole aree di crisi industriale complessa e non complessa La previsione normativa
Circolare 6 agosto 2015, n. 59282
Criteri e modalità di concessione delle agevolazioni di cui alla legge n.
181/1989 in favore di programmi di investimento finalizzati alla
riqualificazione delle aree di crisi industriali.
Tabella di agevolabilità:
Sezione dell’impianto
Agevolabilità ai
sensi della Legge
181/89
1 Ricezione e stoccaggio SI
2 Pretrattamento SI
3 Trattamento (digestione anaerobica) con
produzione di biogas SI
4 Depurazione e raffinazione del biogas a
biometano NO
5 Produzione compost SI
Tabella 8
È uno strumento che può agevolare un impianto per la produzione di
biometano avanzato da Forsu se ricadente in uno dei comuni facenti
parte delle aree di crisi (complessa e non complessa) individuate dalla
normativa.
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Periodicamente vengono aperti i bandi di accesso, con conseguente
messa a disposizione di risorse finanziarie. Per presentare domanda è
necessario che il bando sia aperto.
L’investimento minimo è di 1,5 milioni di euro.
L’ammontare dell’agevolazione che viene erogata dipende:
dalla dimensione dell’impresa che realizza l’impianto
dalla localizzazione dell’impianto
dall’intensità massima di aiuto prevista ai sensi del Regolamento
GBER nelle diverse aree della Carta degli Aiuti UE
La tabella che segue riepiloga le intensità di aiuto ottenibili.
Intensità di aiuto Legge 181/89
Dimensione
aziendale
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA,
SARDEGNA
Aree art. 107, 3 c)
CARTA DEGLI AIUTI ALTRE AREE
Piccola
25% FONDO
PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
25% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
15% FONDO
PERDUTO 50%
FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Media
25% FONDO
PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
15% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
5% FONDO
PERDUTO 50%
FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Grande
20% FONDO
PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
5% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Tabella 9
NUOVA SABATINI (decreto interministeriale 25 gennaio 2016) Strumento attivo sull’intero territorio nazionale Un impianto per la produzione di biometano avanzato da FORSU può
essere agevolato con questo strumento su tutto il territorio nazionale se
il soggetto che realizza l’impianto rientra nella categoria delle piccole
e medie imprese (PMI).
Il limite massimo di importo dell’investimento, per ottimizzare il
contributo, è di 2 milioni di euro. Considerando gli investimenti richiesti
per la realizzazione delle diverse sezioni di un impianto di produzione di
biometano, ne consegue che si può avere questa agevolazione per le
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singole sezioni dell’impianto, ad esempio per gli investimenti riferiti alla
sezione 2 (Pretrattamento) o alla sezione 3 (Trattamento anaerobico),
o per la sezione 6 (Compostaggio), sezioni che presentano le
caratteristiche di autonomia funzionale, così come prevede la
normativa.
Per queste sezioni di un impianto di produzione di biometano da FORSU
(che hanno i requisiti Industria 4.0) l’agevolazione consiste in un
contributo a fondo perduto pari al 10% del valore degli investimenti
sostenuti; viene erogato in 5 soluzioni annuali a partire dalla data di
ultimazione dell’impianto. L’impianto va ultimato entro 12 mesi dalla
stipula del finanziamento bancario (o leasing).
Per accedere al contributo della Sabatini è necessario un
finanziamento bancario (o leasing) per l’importo dell’investimento che
si intende agevolare.
L’agevolazione Sabatini è cumulabile con tutti gli altri aiuti di Stato, nei
limiti dei massimali previsti dalla UE per ogni singola regione d’Italia.
Ne consegue la seguente tabella di agevolabilità:
Sezione
dell’impianto
Agevolabilità
alla Legge
Sabatini
Note
1 Ricezione e stoccaggio NO La sezione non ha autonomia
funzionale
2 Pretrattamento SI
L’agevolazione viene
calcolata su un investimento
massimo di 2 milioni di euro *
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con
produzione di biogas
SI
L’agevolazione viene
calcolata su un investimento
massimo di 2 milioni di euro *
4 Depurazione e
raffinazione del biogas
a biometano
NO
Non fa parte del ciclo rifiuti e
pertanto non è prevista
cumulabilità (art. 14 decreto
biometano)
5 Produzione compost SI
L’agevolazione viene
calcolata su un investimento
massimo di 2 milioni di euro *
Tabella 10
* In caso di investimento relativo alla singola sezione di importo superiore ai 2
milioni di euro, l’agevolazione verrà comunque calcolata sui 2 milioni.
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IPERAMMORTAMENTO 250% INDUSTRIA 4.0 Strumento attivo sull’intero territorio nazionale
(Art. 1, comma 9 Legge 232/2016) - Beni funzionali alla trasformazione
tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0».
Allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232
La sezione 3 di un impianto per la produzione di biometano avanzato
rientra nella seguente categoria di beni (Allegato A):
Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi
computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti.
Inoltre l’impianto soddisfa le cinque caratteristiche obbligatorie
indicate all’Allegato A della Legge 11 dicembre 2016, n. 232.
L’impianto soddisfa anche almeno due delle tre caratteristiche
tecniche addizionali indicate all’Allegato A.
Per poter usare questa agevolazione, la realizzazione dell’impianto
deve essere completata entro il 31 dicembre 2019, con ordine al
fornitore (o ai fornitori) firmato e accettato entro il 31 dicembre 2018
(con contestuale versamento di un acconto pari almeno al 20% del
valore dell’impianto).
L’agevolazione consiste nella maggiorazione del 150% del valore
dell’investimento, senza limiti di importo. Il beneficio effettivo per
l’impresa è del 28,8% del valore dell’impianto.
Si accede in maniera automatica in fase di redazione di bilancio e
tramite autocertificazione, accompagnata da una perizia giurata a
firma di un ingegnere iscritto all’Albo.
L’iperammortamento è cumulabile con tutti gli altri strumenti di aiuto di
stato (contratti di sviluppo MISE, Legge 181, Nuova Sabatini, Credito di
imposta investimenti nel mezzogiorno, bandi regionali con fondi FESR,
Fondo di Garanzia MCC, ecc.)
Il primo anno nel quale si può utilizzare l’ammortamento maggiorato è
quello di entrata in funzione dell’impianto.
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Questa la tabella di agevolabilità:
Tabella 11
CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO Strumento attivo nel Meridione d’Italia (Art. 1, commi 98-108 legge 28 dicembre 2015, n. 208)
Per accedere all’agevolazione prevista da questo strumento, gli
impianti di biometano devono essere realizzati in una delle seguenti
regioni:
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna (art. 107,
paragrafo 3, lettera a) del Trattato sul funzionamento dell’Unione
europea (TFUE).
Nelle regioni Abruzzo e Molise gli impianti devono essere realizzati nei
comuni facenti parte della Carta degli Aiuti a finalità regionale nelle
zone assistite ammissibili alle deroghe previste dall’art. 107, paragrafo 3,
lettera c) del TFUE.
Il combinato disposto del decreto biometano con la normativa sul
credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno consente di
agevolare con questo strumento solo alcune sezioni del ciclo rifiuti,
quella relativa al pretrattamento (sezione 2)ne quella relativa al
trattamento anaerobico (sezione 3):
Sezione
dell’impianto
Ciclo
rifiuti
Agevolabilità per
iperammorta-
mento
Note
1 Ricezione e
stoccaggio SI NO
La sezione non
presenta i requisiti
2 Pretrattamento SI NO La sezione non
presenta i requisiti
3
Trattamento
(digestione
anaerobica) con
produzione di
biogas
SI SI
4
Depurazione e
raffinazione del
biogas a
biometano
NO NO
La sezione non
presenta i requisiti e
non fa parte del ciclo
rifiuti
5 Produzione
compost NO NO
La sezione non
presenta i requisiti
2 1
17
Sezione
dell’impianto
Agevolabilità al
Credito di imposta
Mezzogiorno
Note
1 Ricezione e
stoccaggio NO
NON È INVESTIMENTO
INIZIALE. I BENI SONO
PRINCIPALMENTE
OPERE MURARIE
2 Pretrattamento SI
LIMITATAMENTE AI BENI
CLASSIFICABILI NELLA
CATEGORIA “IMPIANTI
E MACCHINARI”
3
Trattamento
(digestione
anaerobica) con
produzione di
biogas
SI
LIMITATAMENTE AI BENI
CLASSIFICABILI NELLA
CATEGORIA “IMPIANTI
E MACCHINARI”
4
Depurazione e
raffinazione del
biogas a
biometano
NO
SOGGETTO AL DIVIETO
DI CUMULABILITA’
PREVISTA DAL DECRETO
BIOMETANO
5 Produzione
compost SI
LIMITATAMENTE AI BENI
CLASSIFICABILI NELLA
CATEGORIA “IMPIANTI
E MACCHINARI”
Tabella 12
La sezione ricezione e stoccaggio non è ammissibile in quanto i beni
che la compongono sono normalmente costituiti da opere murarie e
assimilabili, beni non rientranti nelle categorie di spese ammissibili al
credito di imposta.
I beni ammissibili all’agevolazione prevista da questo strumento
devono essere classificati infatti come “impianti e macchinari” nello
schema di Stato Patrimoniale previsto dall’articolo 2424 CC (voce B.II.2)
o come “attrezzature industriali e commerciali” (voce B.II.3).
L’agevolazione è erogata sotto forma di credito di imposta, da
utilizzare in compensazione sugli F24 aziendali a partire dalla data di
ricevimento dell’autorizzazione alla fruizione e comunque dopo la
realizzazione delle sezioni dell’impianto ammissibili all’agevolazione.
Il limite di importo dell’investimento su cui calcolare il credito è fissato
in:
3 milioni di euro per le imprese di piccola dimensione
10 milioni di euro per le imprese di media dimensione
15 milioni di euro per le imprese di grande dimensione
L’entità del credito è:
45% per le imprese di piccola dimensione
35% per le imprese di media dimensione
25% per le imprese di grande dimensione
nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
2 1
18
L’entità del credito è:
30% per le imprese di piccola dimensione
20% per le imprese di media dimensione
10% per le imprese di grande dimensione
nelle regioni Abruzzo e Molise (solo nelle aree ammesse alla deroga).
Questa particolare normativa, considerati i limiti di spesa fissati per gli
investimenti, risulta conveniente solo per impianti di piccolo taglio (fino
a 3 milioni di euro di investimento) se realizzati da imprese di piccola
dimensione, mentre per un’impresa di media dimensione risulta
conveniente per la taglia più diffusa (quella con capacità produttiva
di 500 SMc/ora).
BANDI REGIONE PUGLIA
Strumenti attivi nella sola regione Puglia
Tutti i bandi attualmente attivi in Regione Puglia sono disponibili e
utilizzabili per agevolare l’intero “ciclo rifiuti” di un impianto per la
produzione di biometano localizzato sul territorio regionale.
La regione ha inserito i seguenti codici Ateco relativi alle attività di
trattamento dei rifiuti nei suoi bandi:
38.21.01 – Produzione di compost
38.21.09 – Trattamento che precede lo smaltimento dei rifiuti non
pericolosi speciali solidi o non solidi speciali
38.32.30 – Recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti
urbani, industriali e biomasse
Tali codici individuano attività facenti parte del ciclo rifiuti.
Bando Titolo II capo III Regione Puglia Questo bando, riservato alle sole PMI, prevede i seguenti contributi a
fondo perduto:
A. un contributo del 20% sulle sole voci di spesa relative a
macchinari, impianti e attrezzature
B. un contributo a fondo perduto calcolato sul monte interessi che
l’impresa paga ad una banca convenzionata a fronte di un
finanziamento fino ad un tasso massimo riconosciuto del 6,1% e
una durata di 5 anni oltre uno di preammortamento per
macchinari, impianti e attrezzature e di 7 anni oltre due di
preammortamento per le opere murarie.
Le opere murarie godono esclusivamente del contributo B. Si
considerano opere murarie i basamenti, le vasche, i piazzali, le
recinzioni, gli uffici.
2 1
19
Il limite massimo di spesa sul quale vengono calcolate le agevolazioni è
di 2 milioni di euro per le piccole imprese e di 4 milioni di euro per le
medie imprese. Ne consegue che l’applicabilità di questo bando è
limitata a impianti di piccolo taglio.
Questa la tabella di agevolabilità:
Tabella 13
BANDI PIA PICCOLE IMPRESE / PIA MEDIE IMPRESE / CONTRATTI DI PROGRAMMA REGIONE PUGLIA Questi bandi, aperti alle imprese di qualunque dimensione esse siano,
prevedono i seguenti contributi a fondo perduto sulle categorie
impianti e macchinari:
45% per le imprese di piccola dimensione
35% per le imprese di media dimensione
25% per le imprese di grande dimensione
Il contributo sulle opere murarie è del:
25% per le imprese di piccola dimensione
20% per le imprese di media dimensione
15% per le imprese di grande dimensione
Tale contributo sulle opere murarie è aumentabile di 5 punti
percentuali in caso di possesso di rating di legalità da parte
dell’impresa richiedente.
Sono ammissibili a contributo (per le sole PMI) anche le spese relative
agli studi di fattibilità, alle progettazioni e direzioni lavori e alle
consulenze. Per le PMI è necessario affiancare al progetto di
investimenti nell’impianto un progetto di ricerca e sviluppo, il cui
contributo alle spese è nell’ordine dell’80% per le attività di ricerca e
del 60% per le attività di sviluppo sperimentale.
Sezione dell’impianto Categoria
dell’investimento
Agevolabilità al
TITOLO II CAPO
III
1 Ricezione e stoccaggio OPERE MURARIE Contributo B
2 Pretrattamento IMPIANTI Contributo A + B
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con produzione di
biogas
IMPIANTI Contributo A + B
4 Depurazione e raffinazione del
biogas a biometano IMPIANTI
NO (fa parte del
ciclo biometano)
5 Produzione compost OPERE MURARIE Contributo B
2
20
CASO 2. Impianto di produzione di biometano avanzato di proprietà di imprese agricole, singole ed associate a partire da materie di origine agricola e agroindustriale (art. 1 comma 8 + art. 6
comma 10 decreto biometano
Gli impianti di produzione di biometano a partire da codigestione di
diverse materie (FORSU e materie di origine agricola e agroindustriale,
rifiuti industriali e materie di origine agricola e agroindustriale) verranno
considerati in questo caso unicamente qualora la prevalenza sia di
materie agricole e agroindustriali.
La previsione normativa
Art. 1 comma 8
Per i soli impianti di produzione di biometano a partire da materie di
origine agricola e agroindustriale, ai fini della cumulabilità degli
incentivi, si considerano parti dell’impianto di produzione di biometano
unicamente le vasche di digestione anaerobica e le sezioni di
depurazione e raffinazione del biogas a biometano.
Art. 6 comma 10
Nel caso di impianti per la produzione di biometano avanzato di
proprietà di imprese agricole, singole ed associate, le disposizioni di
cui all’articolo 6 sono cumulabili con altri incentivi pubblici per la
realizzazione degli impianti sia in conto interesse sia in conto capitale
non eccedenti il 40% del costo dell’investimento.
Il limite di cumulabilità del 40% posto dall’articolo 6 comma 10 è
espresso in Equivalente Sovvenzione Lordo (ESL).
La previsione normativa è sintetizzata nella seguente tabella.
Sezione dell’impianto
Si considera
parte
dell’impianto di
biometano
Si possono avere
incentivi in conto
interesse e in conto
capitale
1 Ricezione e stoccaggio NO SI
2 Pretrattamento NO SI
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con
produzione di biogas
SI SI, NON ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
4 Depurazione e raffinazione
del biogas a biometano SI
SI, NON ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
5 Produzione compost NO SI
Tabella 14
2
21
La previsione normativa limita quindi la cumulabilità al 40%
esclusivamente alle sezioni 3 e 4 di un impianto, lasciando libero
accesso senza limiti di cumulabilità agli incentivi pubblici per gli
investimenti relativi alle altre sezioni.
Le sezioni 1,2 e 5 pertanto:
vengono poste al di fuori dalle previsioni normative del decreto
biometano, pur essendo parti integranti funzionali all’impianto di
produzione del biocarburante;
non sono soggette ad alcun limite di cumulabilità;
possono godere di qualunque incentivo.
Gli aiuti di stato compatibili e utilizzabili per un Impianto di produzione
di biometano avanzato di proprietà di imprese agricole, singole ed
associate a partire da materie di origine agricola e agroindustriale
(CASO 2)
Contratti di sviluppo MISE Strumento attivo sull’intero territorio nazionale
Abbiamo visto come l’attività di produzione di biometano avanzato
rientri nella fabbricazione di biocarburanti e venga pertanto
classificato con il codice Ateco 20.59.9.
L’attività rientra tra quelle agevolabili ai sensi di questa normativa. In
particolare è applicabile l’articolo 19-bis da poco introdotto nel DM 9
dicembre 20154, che fornisce disposizioni specifiche per i progetti di
investimento nel settore della trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agricoli.
Lo scopo delle agevolazioni previste da questo articolo è
principalmente quello di rafforzare la struttura produttiva
agroindustriale italiana.
La creazione di una nuova unità produttiva è tipologia di progetto
ammissibile alle agevolazioni.
La previsione normativa
Art. 19-bis
3. Non sono ammissibili i progetti di investimento:
a) diretti alla produzione di biocarburanti prodotti da colture alimentari
2
22
Un impianto di produzione di biometano avanzato non utilizza alcuna
coltura alimentare e risulta pertanto pienamente ammissibile alle
agevolazioni previste da questo strumento di finanziamento. Questa la
tabella di agevolabilità
Sezione dell’impianto
Agevolabilità ai
sensi dei contratti
di sviluppo – art.
19-bis
1 Ricezione e stoccaggio SI
2 Pretrattamento SI
3 Trattamento (digestione anaerobica) con
produzione di biogas
SI, NON ECCEDENTI IL
40% DEGLI
INVESTIMENTI
4 Depurazione e raffinazione del biogas a
biometano
SI, NON ECCEDENTI IL
40% DEGLI
INVESTIMENTI
5 Produzione compost SI
Tabella 15
Gli impianti possono essere realizzati sull’intero territorio nazionale; non è
attiva in questo caso la zonizzazione prevista dalla Carta degli Aiuti.
Agli investimenti sono applicabili le seguenti intensità massime stabilite
dal punto 171, lettere c) e d), degli orientamenti dell’Unione europea
per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali
2014 – 2020, per area geografica.
Dimensione aziendale
Area geografica
Regioni di cui all’art. 171,
lett. c) degli Orientamenti
agricoli
(PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA, SARDEGNA)
Altre regioni
Piccole imprese 50% 40%
Medie imprese 50% 40%
Grandi imprese 50% 40%
Tabella 16
Tali intensità sono utilizzabili:
nei limiti del 40% se riferite agli investimenti relativi alle sezioni 3 e
4 (art. 6 comma 10 decreto biometano)
senza limiti se riferite agli investimenti relativi alle sezioni 1, 2 e 5
2
23
Le agevolazioni sono erogate in una delle seguenti forme:
Totalmente a fondo perduto. In questo caso l’entità del
contributo è la ESL riportata nella precedente tabella.
Un mix di fondo perduto e di finanziamento agevolato. In questo
caso l’entità dell’intervento pubblico arriva al 75%
dell’investimento ammissibile, con agevolazioni pari a:
COMPOSIZIONE DELLE AGEVOLAZIONI IMPIANTO A MATERIE
AGRICOLE DI PROPRIETA’ DI IMPRESE AGRICOLE
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA, SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA, SARDEGNA ALTRE REGIONI
47% fondo perduto
28% finanziamento agevolato
36% fondo perduto
39% finanziamento agevolato
Tabella 17
La composizione delle agevolazioni riportate in tabella è puramente
indicativa e non vincolante, in quanto durante la fase di negoziazione
è possibile giungere a composizioni diverse.
Il finanziamento agevolato è assistito da idonee garanzie ipotecarie,
bancarie e/o assicurative nel limite dell’importo in linea capitale del
finanziamento. Il finanziamento agevolato ha una durata massima di
10 anni oltre ad un periodo di utilizzo e di preammortamento
commisurato alla durata del progetto (durata della realizzazione
dell’impianto) e comunque non superiore ai quattro anni.
Il tasso agevolato di finanziamento è pari al 20 per cento del tasso di
riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni
(pubblicato nel sito internet
http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/reference_rates.ht
ml.
Il rimborso del finanziamento agevolato avviene secondo un piano di
ammortamento a rate semestrali posticipate scadenti il 30 giugno e il
31 dicembre di ogni anno.
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento, in quanto lo
sportello è aperto. Per presentare la domanda è necessario rispettare
la dimensione minima degli investimenti, riportata nella seguente
tabella.
2
24
Importo minimo degli investimenti (milioni di euro)
Programma nel suo complesso *
Progetto di
investimento
dell’impresa
proponente **
Ciascun progetto
d’investimento delle altre
imprese aderenti **
7,5 3 1,5
Tabella 18
* Importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili dei progetti di investimento e
degli eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, al netto di
eventuali opere infrastrutturali.
** Importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili dei progetti di investimento,
al netto di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione
Procedura speciale “FAST TRACK”
Il Decreto del Ministero del sviluppo economico dell’8 novembre 2016
ha apportato alcune modifiche alle procedure previste per il Contratto
di Sviluppo.
Tra queste è stata introdotta la procedura del così detto Fast Track,
che prevede la riduzione dei tempi necessari per ottenere le
agevolazioni: avvio del programma di sviluppo entro 6 mesi dalla
determina, completamento del programma di investimenti entro 36
mesi.
Per accedere a questa particolare procedura è necessario che il
progetto di sviluppo presenti un importo totale degli investimenti
superiore a 20 milioni di euro.
La procedura comporta:
Esame prioritario del progetto, saltando l’ordine cronologico di
presentazione
Tempi ristretti di istruttoria
Lo stesso decreto dell’8 novembre 2016 ha introdotto anche lo
strumento dell’Accordo di sviluppo, che può essere sottoscritto in caso
di progetti di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto
territoriale e al sistema produttivo interessato. A tal fine l’Agenzia
Invitalia valuta la sussistenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
significativo impatto occupazionale, inteso come nuovi posti di lavoro
creati, capacità di attrazione degli investimenti esteri, coerenza degli
investimenti con il piano nazionale Industria 4.0.
2
25
L’accordo di sviluppo concede una corsia preferenziale per le risorse
finanziarie, oltre a ridurre i tempi di istruttoria a 90 giorni.
I contratti di sviluppo consentono (unico strumento a prevederlo)
anche le seguenti due ulteriori possibilità:
Costi delle eventuali opere di connessione alla rete di
distribuzione a completo carico delle risorse pubbliche (art. 4 DM
9 dicembre 2014)
Conferenza dei servizi indetta dal Ministero (in caso di ritardi o
inadempienze delle amministrazioni interessate al rilascio delle
autorizzazioni), con conseguente adozione di provvedimento di
approvazione del programma di investimento, che sostituisce a
tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta, intesa,
concerto o atto di assenso comunque denominato necessari
all’avvio del programma di sviluppo e di competenza delle
amministrazioni pubbliche centrali o territoriali interessate
(comune, provincia, regione, autorità varie) (art. 10 DM 9
dicembre 2014)
Il programma di investimenti può comprendere le seguenti spese.
Spese ammissibili
Descrizione investimento Ammissibilità
Suolo aziendale e sue sistemazioni
L’acquisto è ammissibile nel
limite del 10% dell’investimento
complessivo ammissibile
Opere murarie e assimilate
Nei limiti del 40% dell’importo
complessivo degli investimenti
ammissibili
Infrastrutture specifiche aziendali totale
Macchinari, impianti, attrezzature totale
Programmi informatici, brevetti, licenze, know-
how e conoscenze tecniche non brevettate totale
Consulenze: progettazioni ingegneristiche,
direzione lavori, collaudi di legge, studi di
fattibilità economico-finanziaria e di valutazione
di impatto ambientale, certificazioni di qualità e
ambientali
Nei limiti del 4%
dell’investimento complessivo
ammissibile.
Tabella 19
Il progetto di ricerca e sviluppo sperimentale
2
26
In un programma di investimenti per la realizzazione di un impianto di
produzione di biometano può essere inserito un progetto di ricerca e
sviluppo nel caso in cui vi sia necessità di svolgere attività riconducibili
alle definizioni di ricerca e sviluppo. 3
Progetti di ricerca, sviluppo, innovazione
Contributo a fondo perduto
Dimensione d’impresa Ricerca industriale Sviluppo
sperimentale
Piccola 70% ESL * 45% ESL *
Media 60% ESL * 35% ESL *
Grande 50% ESL * 25% ESL *
Tabella 20
*L'intensità di aiuto per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale può
essere aumentata di 15 punti percentuali fino a un'intensità massima dell'80 %
dei costi ammissibili se è soddisfatta una delle seguenti condizioni:
il progetto prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui
almeno una è una PMI o viene realizzato in almeno due Stati membri,
o in uno Stato membro e in una parte contraente dell'accordo SEE, e
3 “ricerca industriale”: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove
conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o
per apportare un notevole miglioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti. Essa
comprende la creazione di componenti di sistemi complessi e può includere la
costruzione di prototipi in ambiente di laboratorio o in un ambiente dotato di
interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e la realizzazione di linee pilota, se ciò è
necessario ai fini della ricerca industriale, in particolare ai fini della convalida di
tecnologie generiche;
“sviluppo sperimentale”: l'acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l'utilizzo
delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale
e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.
Rientrano in questa definizione anche altre attività destinate alla definizione
concettuale, alla pianificazione e alla documentazione di nuovi prodotti, processi o
servizi. Rientrano nello sviluppo sperimentale la costruzione di prototipi, la
dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o
servizi nuovi o migliorati, effettuate in un ambiente che riproduce le condizioni
operative reali laddove l'obiettivo primario è l'apporto di ulteriori miglioramenti tecnici
a prodotti, processi e servizi che non sono sostanzialmente definitivi. Lo sviluppo
sperimentale può quindi comprendere lo sviluppo di un prototipo o di un prodotto
pilota utilizzabile per scopi commerciali che è necessariamente il prodotto
commerciale finale e il cui costo di fabbricazione è troppo elevato per essere utilizzato
soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. Lo sviluppo sperimentale non
comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a
prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e servizi esistenti e ad altre
operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
2
27
non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70 %
dei costi ammissibili;
il progetto prevede la collaborazione effettiva tra un'impresa e uno o
più organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, nell'ambito
della quale tali organismi sostengono almeno il 10 % dei costi
ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca;
i risultati del progetto sono ampiamente diffusi attraverso conferenze,
pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o
gratuito.
Legge 181/89 nuovo regime Strumento attivo nelle sole aree di crisi industriale complessa e non complessa
Tabella di agevolabilità:
Sezione dell’impianto
Agevolabilità ai
sensi della Legge
181/89
1 Ricezione e stoccaggio SI
2 Pretrattamento SI
3 Trattamento (digestione anaerobica) con
produzione di biogas
SI, INCENTIVI NON
ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
4 Depurazione e raffinazione del biogas a
biometano
SI, INCENTIVI NON
ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
5 Produzione compost SI
Tabella 21
È uno strumento che può agevolare un impianto per la produzione di
biometano avanzato di proprietà di imprese agricole, singole ed
associate a partire da materie di origine agricola e agroindustriale
(CASO 2) se ricadente in uno dei comuni facenti parte delle aree di
crisi (complessa e non complessa) individuate dalla normativa.
Periodicamente vengono aperti i bandi di accesso, con conseguente
messa a disposizione di risorse finanziarie. Per presentare domanda è
necessario che il bando sia aperto.
L’investimento minimo è di 1,5 milioni di euro.
L’ammontare dell’agevolazione che viene erogata dipende:
dalla dimensione dell’impresa che realizza l’impianto
dalla localizzazione dell’impianto
dall’intensità massima di aiuto prevista ai sensi del Regolamento
GBER nelle diverse aree dalla Carte degli Aiuti UE
2
28
La tabella che segue riepiloga le intensità di aiuto ottenibili.
Intensità di aiuto Legge 181/89
Dimensione
aziendale
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA,
SARDEGNA
Aree art. 107, 3 c)
CARTA DEGLI AIUTI ALTRE AREE
Piccola 25% FONDO PERDUTO
50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
25% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
15% FONDO
PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Media 25% FONDO PERDUTO
50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
15% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
5% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Grande 20% FONDO PERDUTO
50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
5% FONDO PERDUTO 50% FINANZIAMENTO
AGEVOLATO
Tabella 22
Per le sezioni 3 e 4 le agevolazioni verranno concesse nel limiti di
cumulabilità previste dal decreto biometano (40% ESL). Tale limite non
viene in ogni caso superato considerata la modulazione delle
agevolazioni prevista da questa normativa.
NUOVA SABATINI (decreto interministeriale 25 gennaio 2016)
Strumento attivo sull’intero territorio nazionale
È uno strumento che può agevolare un impianto per la produzione di
biometano avanzato di proprietà di imprese agricole, singole ed
associate a partire da materie di origine agricola e agroindustriale
(CASO 2). L’impresa che presenta la domanda deve essere una PMI.
Questa la tabella dell’agevolabilità.
Sezione dell’impianto
Agevolabilità
alla Legge
Sabatini
Note
1 Ricezione e stoccaggio NO La sezione non ha autonomia
funzionale
2 Pretrattamento SI
L’agevolazione viene calcolata
su un investimento massimo di 2
milioni di euro*
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con produzione
di biogas
SI
L’agevolazione viene calcolata
su un investimento massimo di 2
milioni di euro*
4 Depurazione e raffinazione
del biogas a biometano SI
L’agevolazione viene calcolata
su un investimento massimo di 2
milioni di euro*
5 Produzione compost SI
L’agevolazione viene calcolata
su un investimento massimo di 2
milioni di euro*
Tabella 23
* L’investimento massimo si riferisce alla singola sezione dell’impianto
2
29
IPERAMMORTAMENTO 250% INDUSTRIA 4.0 Strumento attivo sull’intero territorio nazionale (Art. 1, comma 9 Legge 232/2016) - Beni funzionali alla trasformazione
tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0».
Allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232
La sezione 3 di un impianto per la produzione di biometano avanzato
rientra nella seguente categoria di beni (Allegato A):
Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi
computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti.
Inoltre l’impianto soddisfa le cinque caratteristiche obbligatorie
indicate all’Allegato A della Legge 11 dicembre 2016, n. 232.
L’impianto soddisfa anche almeno due delle tre caratteristiche
tecniche addizionali indicate all’Allegato A.
Per poter usare questa agevolazione, la realizzazione dell’impianto
deve essere completata entro il 31 dicembre 2019, con ordine al
fornitore (o ai fornitori) firmato e accettato entro il 31 dicembre 2018
(con contestuale versamento di un acconto pari almeno al 20% del
valore dell’impianto).
L’agevolazione consiste nella maggiorazione del 150% del valore
dell’investimento, senza limiti di importo. Il beneficio effettivo per
l’impresa è del 28,8% del valore dell’impianto.
Si accede in maniera automatica in fase di redazione di bilancio e
tramite autocertificazione, accompagnata da una perizia giurata a
firma di un ingegnere iscritto all’Albo.
L’iperammortamento è cumulabile con tutti gli altri strumenti di aiuto di
stato (contratti di sviluppo MISE, Legge 181, Nuova Sabatini, Credito di
imposta investimenti nel mezzogiorno, bandi regionali con fondi FESR,
Fondo di Garanzia MCC, ecc.)
Il primo anno nel quale si può utilizzare l’ammortamento maggiorato è
quello di entrata in funzione dell’impianto.
2
30
Questa la tabella di agevolabilità:
Sezione dell’impianto
Agevolabilità per
iperammortamento Note
1 Ricezione e stoccaggio NO La sezione non
presenta i requisiti
2 Pretrattamento NO La sezione non
presenta i requisiti
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con produzione di
biogas
SI
4 Depurazione e raffinazione del
biogas a biometano NO
La sezione non
presenta i requisiti
e non fa parte del
ciclo rifiuti
5 Produzione compost NO La sezione non
presenta i requisiti
Tabella 24
CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO Strumento attivo nel Meridione d’Italia (Art. 1, commi 98-108 legge 28 dicembre 2015, n. 208)
Per accedere all’agevolazione prevista da questo strumento, gli
impianti di biometano devono essere realizzati in una delle seguenti
regioni:
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna (art. 107,
paragrafo 3, lettera a) del Trattato sul funzionamento dell’Unione
europea (TFUE).
Nelle regioni Abruzzo e Molise gli impianti devono essere realizzati nei
comuni facenti parte della Carta degli Aiuti a finalità regionale nelle
zone assistite ammissibili alle deroghe previste dall’art. 107, paragrafo 3,
lettera c) del TFUE.
Il combinato disposto del decreto biometano con la normativa sul
credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno consente di
agevolare con questo strumento le seguenti sezioni di un impianto a
materie agricole:
2
31
Sezione
dell’impianto
Agevolabilità al Credito
di imposta mezzogiorno Note
1 Ricezione e stoccaggio NO
NON È INVESTIMENTO
INIZIALE. I BENI SONO
PRINCIPALMENTE
OPERE MURARIE
2 Pretrattamento SI
SI, TRATTASI DI
INVESTIMENTO INIZIALE.
I BENI SONO
MACCHINARI E
IMPIANTI
3
Trattamento
(digestione
anaerobica) con
produzione di biogas
SI
SI, INCENTIVI NON
ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
4 Depurazione e
raffinazione del biogas
a biometano
SI
SI, INCENTIVI NON
ECCEDENTI IL 40%
DEGLI INVESTIMENTI
5 Produzione compost SI
SI, TRATTASI DI
INVESTIMENTO INIZIALE.
I BENI SONO
MACCHINARI E
IMPIANTI
Tabella 25
Gli investimenti riferiti alla sezione ricezione e stoccaggio non sono
ammissibili in quanto l’attività relativa della sezione non configura un
investimento iniziale ai sensi del GBER e i beni che la compongono
sono normalmente costituiti da opere murarie e assimilabili, beni non
rientranti nelle categorie di spese ammissibili al credito di imposta.
I beni ammissibili all’agevolazione prevista da questo strumento
devono essere classificati infatti come “impianti e macchinari” nello
schema di Stato Patrimoniale previsto dall’articolo 2424 CC (voce B.II.2)
o come “attrezzature industriali e commerciali” (voce B.II.3).
L’agevolazione è erogata sotto forma di credito di imposta, da
utilizzare in compensazione sugli F24 aziendali a partire dalla data di
ricevimento dell’autorizzazione alla fruizione e comunque dopo la
fornitura delle componenti delle sezioni dell’impianto ammissibili
all’agevolazione.
Il limite di importo dell’investimento su cui si calcola il credito è fissato
in:
3 milioni di euro per le imprese di piccola dimensione
10 milioni di euro per le imprese di media dimensione
15 milioni di euro per le imprese di grande dimensione
2
32
L’entità del credito è:
Importo del credito di imposta per gli
investimenti nel mezzogiorno
Dimensione aziendale
Area geografica
PUGLIA, CALABRIA,
SICILIA, CAMPANIA,
BASILICATA,
SARDEGNA
ABRUZZO E MOLISE
(SOLO AREE IN CARTA
DEGLI AIUTI)
Piccola 45% 30%
Media 35% 20%
Grande 25% 10%
Tabella 26
BANDI REGIONE PUGLIA Strumenti attivi nella sola regione Puglia Tutti i bandi attualmente attivi in Regione Puglia sono disponibili e
utilizzabili per agevolare un impianto per la produzione di biometano
avanzato di proprietà di imprese agricole, singole ed associate a
partire da materie di origine agricola e agroindustriale (CASO 2).
L’impianto deve essere localizzato nella regione.
Bando Titolo II capo III Regione Puglia Questo bando, riservato alle sole PMI, prevede i seguenti contributi a
fondo perduto:
A. un contributo del 20% sulle sole voci di spesa relative a
macchinari, impianti e attrezzature
B. un contributo a fondo perduto calcolato sul monte interessi che
l’impresa paga ad una banca convenzionata a fronte di un
finanziamento fino ad un tasso massimo riconosciuto del 6,1% e
una durata di 5 anni oltre uno di preammortamento per
macchinari, impianti e attrezzature e di 7 anni oltre due di
preammortamento per le opere murarie.
Le opere murarie godono esclusivamente del contributo B. Si
considerano opere murarie i basamenti, le vasche, i piazzali, le
recinzioni, gli uffici.
Il limite massimo di spesa sulla quale vengono calcolate le agevolazioni
è di 2 milioni di euro per le piccole imprese e di 4 milioni di euro per le
medie imprese. Ne consegue che l’applicabilità di questo bando è
limitata a impianti di piccolo taglio.
2
33
Questa la tabella di agevolabilità:
Tabella 27
BANDI PIA PICCOLE IMPRESE / PIA MEDIE IMPRESE / CONTRATTI DI PROGRAMMA REGIONE PUGLIA
Questi bandi, aperti alle imprese di qualunque dimensione esse siano,
prevedono i seguenti contributi a fondo perduto sulle categorie
impianti e macchinari:
Questa la tabella di agevolabilità:
Tabella 28
Il contributo relativo agli investimenti in opere murarie e assimilate è
incrementato di 5 punti percentuali in caso di possesso di rating di
legalità da parte dell’impresa richiedente.
Sezione dell’impianto
Categoria
dell’investimento
Agevolabilità al
TITOLO II CAPO III
1 Ricezione e stoccaggio OPERE MURARIE CONTRIBUTO B
2 Pretrattamento IMPIANTI CONTRIBUTO A + B
3 Trattamento (digestione
anaerobica) con produzione di
biogas
IMPIANTI
CONTRIBUTO A + B
NON ECCEDENTE IL
40% DEGLI
INVESTIMENTI
4 Depurazione e raffinazione del
biogas a biometano IMPIANTI
CONTRIBUTO A + B
NON ECCEDENTE IL
40% DEGLI
INVESTIMENTI
5 Produzione compost OPERE MURARIE CONTRIBUTO B
INTENSITA’ DI AIUTO PREVISTA DAI PIA
E DAI CONTRATTI DI PROGRAMMA (A
FONDO PERDUTO)
Sezione
dell’impianto
Categoria
dell’investimento
Piccole
Imprese
Medie
Imprese
Grandi
Imprese
1 Ricezione e
stoccaggio
OPERE MURARIE E
ASSIMILATE 25% 20% 15%
2 Pretrattamento IMPIANTI 40% 35% 25%
3
Trattamento
(digestione
anaerobica) con
produzione di biogas
IMPIANTI 40% 35% 25%
4 Depurazione e
raffinazione del
biogas a biometano
IMPIANTI 40% 35% 25%
5 Produzione compost OPERE MURARIE E
ASSIMILATE 25% 20% 15%
3-4
34
Sono ammissibili a contributo (per le sole PMI) anche le spese relative
agli studi di fattibilità, alle progettazioni e direzioni lavori e alle
consulenze. Per le PMI è necessario affiancare al progetto di
investimenti nell’impianto un progetto di ricerca e sviluppo, il cui
contributo alle spese è nell’ordine dell’80% per le attività di ricerca e
del 60% per le attività di sviluppo sperimentale.
CASO 3. Impianto di produzione di biometano avanzato a partire
da rifiuti industriali o commerciali inseriti nell’Allegato 3 al
decreto biometano.
CASO 4. Impianto di produzione di biometano avanzato di
proprietà di imprese non agricole a partire da materie di origine
agricola e agroindustriale.
Nel caso in cui gli impianti per la produzione di biometano avanzato
fossero alimentati da materie diverse dalla FORSU o fossero di proprietà
di imprese non agricole, non è prevista alcuna cumulabilità, essendo
applicabile l’articolo 14 comma 1 del Decreto biometano (“fatto salvo
quanto previsto all’articolo 6, comma 10, e all’articolo 1, comma 8, gli
incentivi di cui al presente decreto non sono cumulabili con altri
incentivi pubblici comunque denominati”).
Il Centro studi MENDELSOHN
Appendice
35
Appendice. L’Impianto di liquefazione del biometano.
Il Decreto biometano prevede (art. 1 comma 12) che “per impianto di
liquefazione del biometano pertinente ad uno o più impianti di
produzione di biometano, si intende un impianto, localizzato nel
territorio italiano, situato anche in luogo diverso dai siti di produzione
del biometano che riceve il biometano tramite la rete del gas naturale,
che effettua la liquefazione del biometano con data di primo collaudo
successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto, e che
sia realizzato da uno o da più produttori di biometano con una
partecipazione alle spese pari almeno al 51% del costo di realizzazione
dello stesso impianto di liquefazione del biometano e destinato al
settore dei trasporti”.
Gli incentivi previsti per gli impianti di liquefazione del biometano che
soddisfano questi requisiti sono stabiliti all’articolo 6 comma 12 del
decreto biometano. Il limite Massimo di incentivi fissato è di 1,2 milioni
di euro.
Se il produttore di biometano sceglie questo incentivo, nessun altro
incentivo è cumulabile, ai sensi dell’articolo 14 comma 1 (“Fatto salvo
quanto previsto all’articolo 6, comma 10, e all’articolo 1, comma 8, gli
incentive di cui al presente decreto non sono cumulabili con altri
incentivi pubblici comunque denominati”).
Qualora invece il produttore rinunciasse agli incentivi previsti dall’art. 6
comma 12 del decreto biometano, l’attività di liquefazione è soggetta
ad ogni altra forma di agevolazione e incentivazione oggi disponibile,
senza alcuna limitazione, come da Tabella 29.
LA CLASSIFICAZIONE ATECO DI UN IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE DEL BIOMETANO
La liquefazione del biometano, considerata attività autonoma dal
decreto biometano (l’impianto di liquefazione viene definito come
‘pertinente’ all’impianto di produzione di biometano, di conseguenza
non ne fa parte), non trova ancora codice Ateco disponibile. Si può
procedure pertanto per analogia alla classificazione di questa attività
inquadrandola nella classe 09.10 “Attività di supporto all’estrazione di
petrolio e di gas naturale”, classe che comprende la “liquefazione e
rigassificazione dei gas naturali a scopo di trasporto, effettuate sul sito
Appendice
36
di estrazione”. Questa classificazione è valida qualora l’impianto di
liquefazione si trovi ubicato nella stessa unità produttiva nella quale
viene prodotto il biometano.
Qualora invece l’attività di liquefazione del biometano venga svolta in
altra unità produttiva, troverebbe applicazione il codice Ateco
52.21.90 – “Altre attività connesse ai trasporti terrestri nca”, che
comprende anche la liquefazione di gas a scopo di trasporto terrestre,
effettuata al di fuori del sito di estrazione.
Nella seguente tabella di agevolabilità sono riportate in sintesi le
condizioni di ammissibilità di un impianto di liquefazione ai diversi
strumenti di aiuto di stato.
Agevolabilità di un impianto di liquefazione di
biometano
Strumento di aiuto
di stato Ateco 09.10 Ateco 52.21.90
Contratti di sviluppo SI
(applicabili Tabelle 3-4-5)
SI
(applicabili Tabelle 3-4-5)
Legge 181 SI
(applicabile Tabella 9)
SI
(applicabile Tabella 9)
Nuova Sabatini SI
(applicabile Tabella 10)
SI
(applicabile Tabella 10)
Iperammortamento SI SI
Credito di imposta
investimenti nel
mezzogiorno
SI SI
Titolo II Capo III
Regione Puglia NON AMMISSIBILE NON AMMISSIBILE
PIA e CONTRATTI DI
PROGRAMMA
Regione Puglia
NON AMMISSIBILE SI
Tabella 29
37
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FARE BIOMETANO – Cabina di regia
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