sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di orlicz di funzioni a valori vettoriali

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Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali. GIUSEPPE PULVIRENTI - GIUSEPPE SANTAGATI (Catania) (*) Santo. - Come nell' introduzione. Introduzione. Siano: U, X due spazi di Banach e ~(X, X), ~(U, X) rispettivamente l'insieme degli operatori lineari (non necessariamente continui) da X in X e lo spazio degli operatori lineari e continui da U in X; Tun numero posi- tivo ed A, B, c tre fun~ioni A : t -~ A(t), B : t ~ B(t), c : t ~ c(t) definite q.o. in [0, T] a valori in ~(X, X), ~(U, X) ed X rispettivamente; V e W due sottoinsiemi di X ed e~ un sottoinsieme di uno spazio lineare di funzioni a valori in U definite q.o. in [0, T]. Conformemente a quanto fatto in casi analoghi (cfr. ad es. R. Co~I [9]. [10], G. PuLvIm~N~I-G. SAN~AGATI [21]) diremo ehe il Problema (P) ha solu- zione (u, v) in ~X V se esistono uEe'~, veV in modo che vi sin almeno una soluzione (in un senso opportuno) x(t, u, v) dell'equazione: d~ (E) dt ~ A(t)x = B(t)u(t) + c(t), con x(o, u, v)--v, per la quate si abbia ,x(T, u, v)e W. I1 problema (P) 6 un problema di conlrollabilit& Infatti, secondo la terminologia della teoria dei conlrolli dire che il problema (P) ha soluzioni in ~ X V vuol dire che esi- stono un controllo u~e~ (controUo permanente) ed uno stato iniziale, v E V (controllo iniziale), del sistema materiale il eui stato x(t, u, v) si evolve al variare del tempo t in [0~ T] secondo la legge descritta dall'equazione (E), {*) Lavoro eseguito nell'ambito dell'attivit/~ dei Raggruppamenti di ricerca Matematica del C. ~. R. I1 paragrafo 1 ed il n. 3.1 sono dovuti a G. PULVIRENTI, il § 2 ed i humeri 3.2, 3.3, 3.4~ a @. SANTAGATI.

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Page 1: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

Sulla teoria dei controlli l ineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali .

GIUSEPPE PULVIRENTI - GIUSEPPE SANTAGATI (Catania) (*)

Santo. - Come nell' introduzione.

I n t r o d u z i o n e .

Siano: U, X due spazi di Banach e ~ ( X , X) , ~(U, X ) r ispet t ivamente l ' ins ieme degli operatori l ineari (non necessar iamente continui) da X in X e lo spazio degli operatori l ineari e continui da U in X; T u n numero posi- tivo ed A, B, c tre fun~ioni

A : t - ~ A(t), B : t ~ B(t), c : t ~ c(t)

definite q.o. in [0, T] a valori in ~ ( X , X), ~(U, X) ed X r ispet t ivamente; V e W due sottoinsiemi di X ed e~ un sottoinsieme di uno spazio l ineare di funzioni a valori in U definite q.o. in [0, T].

Conformemente a quanto fatto in casi analoghi (cfr. ad es. R. C o ~ I [9]. [10], G. PuLvIm~N~I-G. SAN~AGATI [21]) diremo ehe il Problema (P) ha solu- zione (u, v) in ~ X V se esistono uEe'~, v e V in modo che vi sin almeno una soluzione (in un senso opportuno) x(t, u, v) del l 'equazione:

d ~ (E) dt ~ A(t)x = B(t)u(t) + c(t),

con x(o, u, v ) - - v , per la quate si abbia ,x(T, u, v )e W. I1 problema (P) 6 un problema di conlrollabil i t& Infatti , secondo la terminologia della teoria dei conlrolli dire che il problema (P) ha soluzioni in ~ X V vuol dire che esi- stono un controllo u ~ e ~ (controUo permanen te ) ed uno stato iniziale, v E V (controllo iniziale), del sistema materiale il eui stato x(t, u, v) si evolve al var iare del tempo t in [0~ T] secondo la legge descri t ta dal l 'equazione (E),

{*) L a v o r o esegu i to n e l l ' a m b i t o del l ' a t t iv i t /~ dei R a g g r u p p a m e n t i di r i ce rca M a t e m a t i c a del C. ~ . R.

I1 p a r a g r a f o 1 ed il n. 3.1 sono d o v u t i a G. PULVIRENTI, il § 2 ed i h u m e r i 3.2, 3.3, 3.4~ a @. SANTAGATI.

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280 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sul[a teoria dei controIli tineari, ecc.

per i quali lo stato ~(t, u, v) raggiunge l ' ins ieme W (obiettivo) al tempo T (cio~ vi b eontrollabiliti~ in o~ ~< V).

I1 problema (P) b star% in particolare, studiato nel easo in cui e)~ b u n sottoinsieme di uno spazio di tipo LP (cfr. ad es. It. A. A~ToslEwIcz [1], R. Col~TI [7], [8], [9], [10])e nel caso in cui ~ ~ un sottoinsieme di uno spazio del tipo di Orliez di funzioni a valori nello spazio euclideo ad m dimensioni (cfr. G. PVLVlI~E~I-G. SA~AG_~I [21]).

Nel presente lavoro ci occupiamo delto studio del problema (P) nel caso in cui e~ ~ un sottoinsieme di uno spazio del tipo di Orlicz di funzioni a valori in U, supponendo U spazio di Itilbert.

La ~eoria degli spazi di 0rl icz di funzioni a valori in uno spazio astratto nora nelle linee generali (cfr. ad es. N. DINCULEAI~U [13]; per una tratta-

zione sistematica della teoria degli spazi di Orlicz di funzioni a valori reali cfr. M.A. KRAs~os]~L's]~II-Y. B. Ru~Ic];II [19]); m)i abbiamo, perb, preferito trattare, nel paragrafo 1, dopo aver r ichiamato alcune nozioni preliminari , tale teoria nel caso in cui lo spazio U dei valori ~ di Hilbert, dando un assetto opportuno ai r isultat i ottenuti e fornendo alcuni comptementi , utili allo studio della teoria dei controlli suecessivamente fatto. In tal modo abbiamo, altresi, evitato di dover fare ipotesi di separabilit& su U, dalla quale, o da qualcosa di analogo, non si prescinde in N. DI~CULEANV [13] h e l l o stabilire alcuni fondamental i risultati, come ad esempio il teorema di~rappresentazione dei funzionali l ineari e continui (cfr. anche N. DI~CUL]~A~U [14], S. BOCm~ER - A.E. TAYLOR [4]). 01tre ad una norma del tipo di Orlicz, abituale in questi spazi, abbiamo introdotto una norma del tipo di Luxemburg che ci ~ stata utile sia nelta vah taz ione della norma dei funzionali l ineari e continui, sia hello studio della teoria dei eontrolli.

Nel paragrafo 2 abbiamo, poi, tradotto il problema (P) in altri ad esso equivalenti ed abbiamo stabilito teoremi di eontrollabilit&, considerando come insieme ~ dei controlli permanent i sia - una sfera di uno spaz io d i Orlicz (ottenendo condizioni necessarie e sufficienti di control]abilit'h espresse da certe disuguaglianze involventi la norma di Luxemburg di certi dati, oppure condizioni necessarie o sufficienti espresse da disuguaglianze involventi la norma di Orlicz di~essi), sia F immagine inversa d i u n a sfera di uno spazio ad esso isomorfo (ottenendo in questo caso, condizioni carat ter is t iche di con- trollabiliti~ espresse da disuguaglianze involventi la norma di 0rlicz dei sud- detti dati). I~ stato preso in esame sia il caso di spazi di Orlicz riflessivi che il easo di spazi di Orlicz non riflessivi immergibili in spazi riflessivi (otte- nendo, cosl, risultati di na tura un po' diversa rispetto agli analoghi di G. PULVIRENTI-G. SAI~TAG±TI [21]).

I~el paragrafo 3, infine, abbiamo studiato alcuni problemi di ottimizzazione (problema det tempo minimo, della minima distanza, iniziale e finale, problema del minimo sforzo) stabilendo teoremi di esistenza di controllo ottimo e relativi

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G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controIli lineari, ecc. 28i

pr ine ip i di massimo (in forme diverse a secondo de l l ' u se del la n o r m a di 0rl ic~ o di Luxemburg) . I p r ine ip i di mass imo sono staff ot tenuti , sv i luppando u n a reeente idea di R. CONTI (err. R. C o ~ I [11], [12]), in ipotesi su X pifi genera l i di quel le di solito adot ta te in casi analoghi (cfr. ad es. R. C o ~ I [10], G. P u L w R E ~ r - G . SAN~AGA~ [21]).

§ 1. - S p a z i d i O r l i c z d i f u n z i o n i a v a l o r i v e t t o r i a l i .

1 . 1 . - La elasse LM(0, T; U) e gli spazi L~(O, T; U) (di 0rliez), L(M)(0, T; U ) ( d i Luxemburg ) .

Deno ta t a con R la te t ra namer i ca , eons ider iamo le seguent i def in iz ioni :

D~FI~IZIO~E 1.1.1. - Una funzione M(r) definita in R (1) ~ delta N-funzione se ha la rappresentazione:

irl

--- I p(t)dt ~ r ~ R, M(r) i * ¢ 0

dove p(t) ~ una funzione positiva per t > O, continua a destra per t >_ O, non decrescente e soddisfacente te condizioni:

p(O) -- O, l im p(t) -- --}- ~ . t~-t-co

DEFINIZIONE 1.1.2. - Dicesi funzione complementare di una N-funzione M(r) la N-funzione:

Isl / ,

N(s) -- I q(t)dt ~ s e R, 0

dove: q(t) = sup {'~: p(z) ~ t} t E R +,

con R + = tz: z e R , z ~ 0 } . Nel seguito, con M(r) ed N(s) denote remo sempre N- funz ion i eomplemen.

tar i 1' una dell ' a l t ra .

DEFINIZIONE 1.i.3. - Si dice che ta N-funzione M(r) soddisfa la A~-

(i) Qui e nel seguito omettendo di indieare l'insieme dei valori di una funzione inten. diamo trattarsi di una funzione a valori reali.

Annali di Matematica 56

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282 G. PULVIRENTI - Cv. SANTAGATI: Sutla teoria dei controlli lineari, ecc.

condizione se esistono k > 0, ro ~ 0 tali ehe

M(2r) <_ k M (r) r to.

DE~'IbTIZIONE 1.1.4. - Diremo che la N-funzione M(r) soddisfa l'ipolesi (~) se esislono c ~ 1 e ro ~ 0 tall the:

M(r) ~ ~ M(cr) ~ r ~ r o .

]~ noto che t ' ipotesi (~) sulla N-funzione M(r) ~ condizione caratteristica per la hs-condizione relafivamente alla N-funzione iV(s).

Sia ora U uno spazio di Hilbert reale (~) e (., ")v il prodotto scalare tra due e l eme~i di U. Poniamo la seguente:

DEI~IZ~IZlOZ~E 1.1.5. - Se M(r) ~ una N-funzione, denotiamo con L~(O, T; U) l' insieme (classe di Orlicz) di tutte le funzioni u(t) a valori in U, forlemenle misurabili in [0, T] tali che:

T

U; M) = ~ M(llu(t)tlv)dt < + c~(~). ~(u, q g

0

Per semplicit~ poniamo L~(0, T; R ) - -L~(0 , T) e ~(u, R; M ) " - ~ ( u ; M). Se u(t) ~ una funzione a valori in U, fortemente misura,bile in [0, T] ed

lul~ la funzione:

tuI : t llu(t)]l , t q.o. [0, T],

dalla Definizione 1.1.5 si ha, ovviamente, il

TEORE~A 1.1.1. - Condizione necessaria e sufficiente affinch~ sia u eL~(O, T; U) che sia Iul~eLM(O, T).

Si ha, Mlora, che ogni funzione u(t) a valori in U fortemente misurabile e limitata in [0, T] appartiene alla classe L~(0, T; U) e che ogni funzione di L~(0, T; U) b sommabile in [0, T].

(e) P e r semp]icith, tutti gl i spazi di Banaeh considerat i nel presente lavoro sono sup. post i l inear i r ispet to al corpo reale. Se X b uno spazio di Banach, denotiamo, come di con- sueto, con e z 1' e lemento null% con X p e X", r i spe t t ivamente , i l duale e il b iduale (forte) di X; se F b un funzionale l ineare e continuo su X~ con ItFII•, denot iamo la forma di F, ciob:

II~lrx" = ~up 1V < y, F > F : ti y tf~--< ~I.

(8) Ovv iamen te eonven iamo che due tal l funzioni che siano eqa iva len t i (la misura es- sendo quel la di Lebesgue) si consider ino come an unico elemento di LM(0, T; U). Osservazioni del gener% in easi analogh% saranno sot t intese nel seguito.

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O. PULVIRENTI - O. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc. 283

DEFI~IZIO~E 1.1.6. - Diciamo spazio di Orlicz (di funzioni a valori in U) e lo denotiamo con L~¢(O, T; U), lo spazio di Banach delle funzioni u(t) a valori in U, fortemente misurabili in [0, T], tali the

T

f ( u ( t ) , v(t) ~ dt <: c~ ~ v ~ LN(O, T; U') o

con la norma T

0

<__1 f •

Per semplicit~ poniamo L~(O, T; R ) = L~¢(O, T )e llU!lL M --I1~11L~,

Si ha :

TEOREM• 1.1.2. - ~!ondizione necessaria e sufficiente affinch~ sia u~L~(O, T; U) the sia I u iv ~ L~t( O, T).

DIZ~OS~RAZIO~E. - Pe r provare la necessit/~ della condizione, r i sul tando Pappl icaz ione lu tv misurabi le ia [0, T], basta dimostrare che per ogni w ~ w:t) e L~v(0, T) si ha :

T

f llu(t) t]~v(t)dt < ~ .

o

A tale scope, det ta $ la congruenza tra gli spazi U ed U' esistente in virtfi del note teorema di rappresentaz ione dei funzionali l ineari e cont inui sugli spazi di I t i lbert , r isul ta quasi ovunqne in [0, T]:

nonch6 < z, ~u(t) > = (z, u(t))~

II ~u( t) It~" = If u( t) II~ ;

V z e U

inoltre, essendo l ' appl icaz ione l ineare ~ for temente cont inua in U ed u(t) for temente misurabi le in [0, T], la funzione ~u(t) a valori in U' r isul ta forte. mente misurabi le in [0, T]. Posto:

(1.1.2) G , - - l t : ts[O, T], Ilu(t)llu=4:O}, G~--[O, T ] - - G ,

e

[ _ qv( t ) . (1.1.3) v(t) = ~tlu(t)[1 vgu(t) q.o. in G1

[ Ov, q.o. in G~,

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284 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc.

In faazione v(t) a valori in U' cosl def ini ta ~ for temente misarabi le in [0, T] e si ha

< u(t), v(t) > -- II u(t)I]~w(l) q.o. in [0, T]

noneh~

Da cib segue che:

II v(t)!Iv, ~ I to(t) I q.o. in [0, T].

(1.1.4) ~(v, U'; N) ~ pIw; N) < q- ~ ,

il che prova ehe v ~ v(t)~ LN(O, T; U') ed inol t re :

(1.1.5)

T T

o o

La suffieienza della condizione segue, poi, osservando che dalla relazione

] < u(t), v(t) :> l ~ l] u(t) [Ir]ll v(t) II~, q.o. in [0, T ] e ~Z v e LN(O, T; U'),

essendo ~< u(t), v ( t ) ~ una funzione misurabi le in [0, T], in virtfi del Teo rema 1.1.1, si ha

T

f < u(t), v(t) > d t < ~ .

o

I1 teorema ~, cosl, dimostrato. 0vviamente , se u(t) ~ una funzione a valori in U for iemente misurabi le

e l imitata in [0, T], u ~ u(t)eLM(O, T; U), e se u ~ u(t)~ L~(O, T; U), u(t) sommabile in [0, T].

TEORE~IA 1.t.3. - Se uELM(O, T; U) 8i ha:

1.1.6)

T

sop I o

: ~(v, U'; N ) ~ 1 t--I1]u]vllLM.

] : ) I 1 K O S T R A Z I O ~ E . - Cominciamo con l 'osservare che, essendo:

T T

o o

v e L~v(0, T; U'), ~(v, U'; 2/) ~ 1,

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G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIla teoria dei controlli Iineari, ecc. 285

e risultando lvlv, eLN(O, T) e ~(lvlv,; N)__~ 1, si ha:

T

supl f o

Per provare il teorema basra, allora, far vedere the r isulta:

T

o

Per dimostrare la (1.1.7) denotati con X e Y gli iasiemi numerici descritti , T

rispettivamente, da ] I~ < U(t), V(t)> dr] al variare d i v in L~r(O, T; U') con

o

T

O(v, U'; N ) ~ I e da [ f[lu(t),[uw(t)dtt al variare d i w in LN(O,T) con o

0(w; N ) ~ 1, sara sufficiente prora te the :

(1.l.8) I'- _ X.

T

A tale scopo, sia ] l 1[ u(t) lluw(tilt [e Y; de finita, quin di, mediante la (1 .1 .3) la I

o

funzione v(t) a valori in U' fortemente misurabile in [0, T], la (1.1.8) segue, allora, dalle (1.1.4) e (1.1.5).

It teorema ~ cosi dimostrato. In generale due spazi di Orliez LM~(O, T; U) e LM~(O, T; U) generati da

due differenti N-funzioni Ml(r) e M~(r) sono differeati ; come esempio basta considerare spazi LP(0, T; U) con p ~> 1 (che possono r iguardarsi come spazi

di Orlicz, di funzioni a valori in U, generati dalle N-funzioni I rtP)~ per valo- P

ri d i p distinti. Oondizioni di inclusione e coincidenza tra due spazi di 0rlicz, mediante

disuguaglianze involventi le N-franzioni generaat i gli spazi o le norme in essi, possono darsi con i seguenti teoremi:

TEOnEMA 1.1.4. - Se M~(r) ed M2(r) sono due N-funzioni, condizione he. cessaria e sufficiente affinch~ si abbia:

(1.1.9) L~tl(O, T; U)~ L~2(O, T; U)

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286 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sutta teoria dei conttvlli tineari, ecc.

ehe esistano due costanti positive a, ro tall che

M2(r) ~ M~(ar) ~- r ~_ ro.

D I M O S T R A Z I O I , ~ E . - L a neeessith della eondizione sar/~ aequisita, in virtfi del Theorem 13.1 di M.A. KRASIqOSEL'SKII-Y. B. RUTICKII [19], una volta prora te che dalla (1.1.9) segue ehe:

(1.1.10) LM~(O, T) ~ L~(O, T).

A tale seopo sia w ~ w ( t ) eLM~(O, T) e sia ~ e U con I I ~ [ ! v - ' l ; la funzione a valori in U u(t)- 'gw(t) ~ fortemente misurabile in [0, T] e tale ehe t u!r:e LZg~(0, T). A_llora, faeendo uso del Teorema 1.1.2 si ha che u e L~(0, T; U) e, per la (1.t.9), u E LM~(0, T; U) per eui [u Iue L~r2(0, T) e quindi w=--w(t)e e L~(0, T).

La saffieienza della condizione segtte, poi, subito utilizzando aneora il Theorem 13.1 di 1~I. A. Km~S~OSEL'S~:~[-Y. B. RU~ICKH [19] e i l Teorema 1.1.2.

COROLLAmO 1.1.1. - Se M,(r) ed M2(r) sono due ~- funz ioni condizione neeessaria e sufficiente affinch~ si abbia :

LM~(O, T; U)--L~2(O, T; U)

che esistano ire costanti positive a, b, ro tall che:

(1.1.11) M~(ar) ~ M~(r) < M~(br) ~ r ~ to.

TEOI~EI~A 1.1.5. - Se L~(O, T; q ~ 0 tale che:

U) c_ LM~(O~ T; U), esiste una eostante

u ~ L~(O, T; U).

DI~IOSTRAZIONE. - L'asser to segue subito in virtfi dei Teoremi 1.1.2, 1.1.3 e del Theorem 13.3 di M.A. KRAS~OSE_~'SKII-Y. B. Ru~Ic~I~ [19], r icordando c h e s e L~I(0, T; U ) ~ LM2(0, T; U) vale la (I.1.10).

OSSERVAZlONE L I . 1 . - Dal Teorema 1.1.5 segue che se le due/V-funzioni Ml(r) ed M2(r) soddisfano la condizione espressa dalla (1.1.11), le norme degli spaT, i Live(0, T; U) e LM~(0, T; U) sono equivalenti.

Una norma equivalente a quella de[inita dalla (I.1.1), ehe ci sar~ utile appresso, b la seguente (del tipo di Luxemburg ; per il caso scalare cfr. 1~I. A. KRAS:NOSEL'SKII-Y. ]3. RUTICKII [19], § 9, n. 7):

Page 9: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIla teoria dei controlli lineari, ecc. 287

Lo spazio di Banaeh che cosi si genera sar/~ denotato con L(~V)(0, T; U) (omet- tendo, come al solito, di indicare U nel caso part icolare in cui U--" R). Che la (1.1.12) definisca effet t ivamente una norma segue dal fatto che, in virtfi del Teorema 1.1.2, si ha

(1.1.13)

Inoltre, dal Teorema 1.1.3, dalla (1.1.13) e dalla (9.24) di M. A. K~AS2COSEL!SKII- ¥ . B . RU~rICKII [19] ne viene che

(1.1.14)

Utile, pure, ci sar~ la seguente:

DSF~NIZIONE 1.1.7. - Diciamo she una successione di funzioni iu,,(/)}, u~ ~ u,,(t) ~ LM~O, T'~ U), n --- 1, 2, ..., ~ ecnvergenle in media alla funzione u(t), U - ~ U(t)~LM(O, T; Y), 8e:

T f *

tM([ ] u~(t) - - u(t) Hu)dt -- lira 0. J

0

In virt~t del Teorema 1.1.3 e di ~ . A . KRAS~OSEL'SKH-Y.B. RUTICKII [19], § 9, n. 6, si ha:

T]~ORE~A 1.1.6. - La convergenza in norma di unce successione di elementi di Ltv(O, T; U) ne implica la convergenza in media (ma non viceversa). Se la N-funzione M(r) soddisfa la h,-condizione aUora convergenza in norma e con. vergenza in media sono equivalenti.

1.2. - Lo spazio Eu(O, T; U). Relazioni tra E~(O, T; U), L~(O, T; U), LM(O, T; U).

Poniamo la seguente:

D~,FIZ~I~IOZ~ 1.2.1. - Denotiamo con E~(O, T; U) la chiusura in Lu(O, T; U) dell'insieme eostituito dalle [unzioni e valori in U [ortemente misurabili e limitate in [0, T].

Evidentemente E~(O, T; U) b uno spazio di Banach (con la norma indotta da LM(O, T; U)). Poniamo, al solito, per semplicit/~ E~(0, T; R ) ~ EM(O, T).

Utile ei sar~ il seguente:

TEORE~A 1.2.1. - Condizione necessaria e su[fieienle affinch~ sia u e EEl(O, T; U) ~ che sia [u l v~Eu(O , T).

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288 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SulIa teoria dei controIli Iineari, ecc.

DI~OSTRAZIO~E. - La condizione ~ necessaria. Infatti, essendo u ~ u{t)e e EM(0, T; U) esiste una successione {un(t)} di funzioni a valori in U forte- mente misurabili e limitate in [0, T] per la quate si ha:

essendo :

nonchb:

si ha :

111 u(0 II~-- II u,(t)llu 1 ~ H u(t) - u , (0 l[u q.o. in [o, T]

lim ll[u Iv - - I u . IullLM = 0.

L'asser to segue, allora, osservando c h e l a successione t][u,~(t)llv } ~ costituita da funzioni misurabil i e l imitate in [0, T].

La condizione ~ sufficiente. Infatti , poichb [ u l v e E M ( 0 , T), esiste una successione Iw,~(t)} di funzioni misurabili e limitate in [0, T] per la quale r isulta

(1.2.1) l i m l tw. - - f u IVl]L M = O.

Posto, per ogni n intero positivo (utilizzando le notazioni (1.1.2)):

f ~ u ( t ) q.o. in G~

0v q.o. in G~,

la, successione {u,(/)/ ~ costituita da funzioni a valori in U, fortemente misu- rabili in [0, T ] e d ivi l imitate (quindi u~e LM(O, T; U}, n ~ 1, 2, ...)e risulta:

1l u,(t) - - u(O [tT7 _~ Iwn(t) --[I u(t)[Iu[ q.o. in [0, T], n -~ 1, 2, ....

Pertanto si ha :

da cui, per la (1.2.1):

lim [I u . - - u IIL~ = 0

n = l , 2, ...,

il che prova che u ~ EM(O, T; U).

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G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controIli tineari, ecc. 289

II t eo rema ~, cost, d imostra to . In base ai Teoremi 1.2.1, 1.1.1, 1.1.2 e a ~i. A. KRASNOSEL'SKII-Y.B.

RUTICKII [19] §§ 9 e 10 si ha il s eguen te :

TEO~EI~A 1.2.2. - Valgono le seguenti relazioni di inclusione:

EM(O, T; U)c_ L~(O, T; U ) ~ LM(O, 7'; U).

Se la N-funzione M(r) verifica la 52-condizione si ha:

EM(0, T; U)-~-L~(O, T; U)~--LM(O, T; U).

Dimost r iamo, inoltre, ehe:

TEORE~A 1 . 2 . 3 . - Se la N-funzione M(r) soddisfa la 5~-condizione e se ueEM(O, T; U)(~LM(O, T; U)), esisle una successione {u,~(/)t di funzioni a valori in U costanti a tratti in [0, T] (4) tale che:

l i ~ It u . - u l}~ = o.

DI~tos~}tazIo~]~. - P e r la def iniz ione s tessa di E~(0, T; U) basra, ovvia- mente , d imos t r a re il t eo rema nel case in cut u(t) ~ fo r t emente mi su rab i l e e l imi ta ta in [0, T]. A tale scope osse rv iamo che (efr. ad es. C. BxIOCCl~I [2], Teo rema 2.2) esiste, in tal case, una success ione {un(t)} di funzioni a valor i in U, costant i a t rat t i in [0~ T], ivi q.o. convergen te ad u.(t) e ta le che

l[ u,,(t)11~ ~ 11 u(t)[l~ ~ cos t . q.o. in [O, 7"~, n = 1, 2, . . . .

Si ha, allora,

M(llu,~(t)~u(t)[]u)~COSt. q.o. in [0, T], n----l, 2, ...;

quindi , pe r la continuit/~ di M(r):

T

l im / M([] u,~(t) - - u(t)[]u)dt --~ O, n*-s-~ov j

o

cio~ la success ione {u,(/)} converge in media ad u(t); l ' a s se r to segue, allora, da l T e o r e m a t.1.6.

(4) Una funzione u(t) a valori in U defini~a {quasi ovunque) in [0, T] la diremo ivi costante a tratti so si.pub decomporre [0, T] in un numero £inito di parti misurabili su ognuna delle quali ]a £unzione sia costante.

Annati di Matematica 37

Page 12: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

290 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc.

1 . 3 . - Teoremi di rappresentazione dei funzionali l inear i e eontinui e r i su l ta t i di isomorfismo negli spazi di Orlicz. Riflessivit~ dello spazio L~(0, T; U)(e dello spazio L(M)(O, T; U)).

Essendo :

l < u(t), v(t)>l~[lU(t)[]~llv(t)[]~, q.o. in [0, T],

U e LM(O, T; U), ~ V e LY(O, T; U'),

per i Teoremi 1.1.2, 1.1.3, per lu (1.1.13) noneh~ per il Theorem 9.3 e le (9.26}, (9.27) di M. £. K~AS~OS~L'SKII-Y. B. Rv~ICKII [19], si ha:

TEOnE~A 1 .3 .1 . - Se u eL~(O, T; U)e v eLN(0, T; U'), si hanno le se- guenli disuguaglianze (del tipo di H61der):

T

,1.3,1, If < v(,)> ll4, o

(1.3.2 t

T

0

(1.3.3)

T

o

Si ha inoltre:

T~,OR~MA 1.3.2. - Se v ~ LN(O, T; U'), l'applicazione

T

(1.3.4) F: u ~ f < u(t), v(t) > d t , u ~ LM(O, T; U), o

un funzionale lineare e continuo su LM(O, T; U)(5). Valgono le seguenti relazioni:

(1.~.5)

(1.3.7) I! F U ( ~ , ) ' = tl ~ If~,~,,

(5) 0 c i b e h o ~ Io s t e s s o s u L(M'~(O~ T; U).

Page 13: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SulIa teoria dei controlli lineari, ecc. 291

(1.3.S) 1

DIMOSTI~AZlONE. - Che l ' appl ieaz ione (1.3.4) sia un funzionale l ineare e eont inuo su LM(O, T; U) segue dal Teorema 1.3.1.

Dimostr iamo, allora, le (1.3.5}-{1.3.8). La p r ima disuguagl ianza della (1.3.5)segue subito dalla (1.3.1) e la se-

conda del fatto ehe se uE LM(0, T; U) si ha (err. 3I.A. KRAS~OSEI/SKII- Y.B. RU~ICKII [19], (9.12)):

II u tfr~ "~-il l u Irl IILM <-- ~(u, U; M) Jr- 1,

per eui, essendo U riflessivo, si ha ¢):

T

<

0

• ~(u, U; M } ~ I 1

T

o

Dimostr iamo, ora, la (1.3.6) ; per eib, in virtfi della (1.3.2), basra provare che:

F , (L3.9) It tI(= -> II v llL - A tale seopo, eominciamo col notare che, per il Teorema 1.1.2 e per M.A. KRASl~IOSEL'SKII-Y. B. RU~ICKII [19] Theorem 9.3 e (14.9), l ' appl ieaz ione

T

w ~ f It v(t)tlv' w(t)dt, w E L~I(0, T) o

(6) Pe r la r i f lessivi th di U 6 immediato consta¢are che lo spazio LN(O, T; U') ~ costituito dalle funzloni v(t) a valor i in U'~ for temente misurabi l i in [0~ T] tall che

T

< u(t), v{O > dt < ~ ~ u ~ L~(O, T; V) o

ed inol tre si ha : T

o

Page 14: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

292 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIIa teoria dei controtIi lineari, ecc.

un funzionale l ineare e cont inuo su LM(O, T) per il quale r i su l ta :

T

0

T

Detto, allol'a, X' l ' ins ieme numer ico descrit to da ( < u(t), v(t) > dt] a l v a . 0

r iare di u in LM(O, T; U) con II U*.M ~ 1 ed Y' l ' i n s ieme numer ico deserit to z, U

T

0 0

ster/~ acquisi ta non appena provato ehe

(1.3.10) y' _c x'.

La (1.3.10) si d imostra con procedimento analogo a quello seguito in un caso del genere duran te la dimostrazione del Teorema 1.1.2. Infatti , util izzando le

T

If l stesse notazlom ivi usate, se II v(t)I[v, rv(t)dt E Y' (sicch~ w E LM(O, T) e 0

<~ Ilw IILM __ 1), posto:

G'~ = It" t e [0, ~'], ~ ~(~)fl~' 4: 0!, G ' , := [0, T ] - G'~,

w(t) 2_lv(t ) q.o.

0tz q.o. in G'2,

i l l Gr l

si ha the u E LM(O, T; U) ed inoltre

< u(t), v(t) > = :l v(t)I]~.w(t) q.o. in [o, T]

T

per oui l o

E i t.

La (1.3.7), per quanto osservato in (6), segue dal fargo ehe, per M.A. KRAs~osEL'sKII-Y.B. RU~ICKII [19] Theorem 9.5, l ' ins ieme dei punt i uE

Page 15: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli tineari, ecc. 293

E LM(O, T; U) per cui [I u t ]L~)~ 1 6 uguale a l l ' ins ieme dei punt i ~E LM(O, T; U)

per eui ~(u, U; M ) ~ I . La (1.3.8), infine, segue daIle (1.3.5), (1.3.6) e (1.3.7). I1 teorema ~ cosi dimostrato. Dal Theorem 14.1 di M.A. KRASNOSEL'SKII-Y.B. RU~ICKI~ [19] segue

c h e l a (1.3.4) non ~ la forma generale dei funzionali l ineari e cont inui su LM(O, T; U); perchb cib aeeada supporremo, eonformemente a quanto fatto nel caso di fanzioni a valori in uno spazio euelideo ad una dimensione (efr. ~I.A. KR~S~OSEI?SKII-Y.B. RU~ICKII [19], § 14, n. 2) o a4 m dimensioni (err. G. P u ~ , w ~ n ~ I - G . S A ~ e x ~ [21], Teorema 1.4.2} e di fanzioni a valori in uno spazio ver i f icante ipotesi di separabil i t~ (err. N. D~OCLEA~U [13]), e h e l a N-funz ione M(r) verif iehi la 5~-eondizione.

Si ha, infatti, il seguente :

TEOREYI~ 1.3.3. - Se la ~-funzione M(r) verifica la 5~-condizione, per ogui funzionale lineare e contiauo F su Lzz(O, T; U) esiste uno ed un solo elemento v~ L~(O, T; U') tale che:

(1.3.11)

T

u, F 2> = f < u(t), v(t) > dt 0

~y~ U E LM(O, T; U)

ed inollre valgono le {1.3.5)-(1.3.8).

DI~OS~RAZlO~E. - Sia F u n funzionale l ineare e cont inuo su LM(O, T; U) e • la funzione, a valori in U', definita, ne l l ' ins ieme 2[0, r] delle part i misu- rabili di [0, T], ponendo per ogni E E~[0, rt:

.< ~c, ~(E) > - - < uE, F > ~ u E U,

dove uEm uE(t)~---u~((t; E), X(t; E) essendo la funzione carat ter is t ica del l ' in- sieme E. Che la • sia a valori in U' segue subito osservando che, per ogni EE ~lo, r], (I)(E) ~ un funz iona le su U ovviamente lineare, nonehi~ eont inuo poich~:

La (I) 5, ovviamente~ f in i tamente addit iva in ~[0, r]; si ha, inoltre, the per ogni ~ 0 esiste ~ > 0 tale ehe, per ogni E E ~[o, rl con m i s E < ~ , sisulta tt O(E) tlv"< e ; infatti , essendo :

1 < -, +(~) > 1<_ 11 F lt(~)" Ill uE IF: llL~ = II Ftt(Lg)" [I ~ l]~ I1 ~(" ; E ) I 1 ~

~ E e £Eo, r~, ~ u e U ,

Page 16: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

294 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controIU lineari, ecc.

si ha

e qu ind i l ' a s se r to in virtfi del la propr ie th di assoluta cont inui th del la no rma di Orliez (cfr. M.A. KRASNOSEL'SKTI-Y. B. RUTICKH [19], § 10, n. 6). La r isul ta , allora, con rag ionamento abi tuale , n u m e r a b i l m e n t e addi t iva in ~[0. T]; essa ~ a l t res i nu l la sugli ins iemi di ~[o,r] di m i su ra nu l la ed b qu ind i asso- l u t amen te con t inua in £[o, r]. Proviamo, infin% che la (I)~ a var iazione f ini ta in £[o, r]t~); a tale scope basta (err. ad es. N. D~CULEA~U [14], § 4, Prop. 4) far vedere che • b a semi-variazione f ini ta in ~[0, Tl(S). Ques t ' u l t ima affer- mazione segue subito osservando che, assegnato c o m u n q u e E ~ ~o, r], per ogni decomposiz ione {Ei}i=z,z ..... . di E in un n u m e r o f ini te di par t i misurabi l i , due a due disgiunte, e per ogni famigl ia f ini ta {uih=~,~ ..... ~ di e lement i di U con [I u~ [Iv ~ 1, r i su l ta :

I y, < us, q)(E~) > 1 --= 1 y' < (u~)E~, /r > 1 =

P e r quanto p ro ra te , in virtfl di una general izzazione di un note t eo rema di Radon-Nikodym (cfr. C. BAIOCCHI [3], Teoremi 4.4 e 5.4), esiste v = v(t)E E L~(0, T; U') tale che:

; v(t)dt ~ EE £[o, r l . (b(E) a ]

Sia, poi, u(t) una funzione a valori in U, cos tante a t ra t t i in [0, T], as- sumen te i valori u~, u2, ..., u~ r i spe t t ivamente sugli ins iemi misurab i l i E~, E2, ..., Em cos t i tuent i u n a deeomposiz ione di [0, T], ta le ciob ehe :

u(l)-~ 'Z u~X(t; E~) q.o. in [0, T] ;

(7) Cio~ : v¢(E) = sup ~ I[ +(K~) [iv' < + ~ + E e ~[o, ~1,

i

l ' e s t r emo super iore essendo calcolato al var iare di IEi}i----~,2,...,n nel la elasse di tu t te le deeomposizioni di ~ in un numero f ini te di pa t t i misurabi l i , due a due clisgiunte.

(8) Cio~ : V¢(E) ----- sup t Z <u~, +(E, )> I < + ~ ~ ;¢ e £[o, rl,

i

l ' e s t r emo super iore essendo ealcolato al variare di IEil i=I, z,..., n nel la elasse di tut te le de. composizioni di E in un numero f ini te di par t i misurabi l i , due a due disgiunt% e al va r i a r e di {uili----~,2 ..... n ne l la classe di tut te le famigl ie f in i te di e lement i di U con t]uiI1u<<l.

Page 17: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGAT[: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc. 295

si ha, allora, tenendo anche presente un noto r isul tato sulle t rasformazioni l ineari chiuse (cfr. ad es. E. HILT.E-R. S. PmLLIPS [16], Theorem 3.7.t2):

m m f < u, F > = ~ < u~X(. ; Ed, F > = Z < u~, v(t)dt > = i=i i=l

E~

T

E i E i o

Quindi, per ogni u ~-- u(t), u(t) a valori in U, eostante a trat t i in [0, T], si ha:

(1.3.12)

T

< u, F > = f < u(t), v(l) > dr. o

Proviamo, era, che v ~ v(t)~ LN(O, T; U'), ciob, per la riflessivitit di U (err. ~)), ehe:

T

f o

< u(t), v(t) > d t < u ELM(O, T; U).

A tale seopo, osserviamo the se u =-- u(t) E LM(O, T; U), esiste (err. C. BAIOCOHI [2], Teorema 2.2) una successione {u,(/)} di funzioni a valori in U, costanti a tratt i in [0, T], ivi q.o. eonvergente ad u(t) e tale ehe:

(1.3.13) llu,~(t)l[v~Uu(t)[I~ q.o. in [0, T], n = 1, 2, ....

Risul tando, inoltre, la successione {I < u,(t), v ( t )> [} di funzioni misurabil i in [0, T] ivi q.o. eonvergente alla funzione 1 < u(t), v ( t ) > i, posto:

u,(t) ----- u,~(t) sign. < u,(t), v',t) > q.o. in [0, T],

per un teorema di~Fatou(°) nonch/~ per le (1.3.12) e (t.3.13) si ha che:

(9) Cio~ i l t e o r e m a : ¢ S e lfn(t)} b u n a s u c e e s s i o n e di f u n z i o n i m i s u r a b i l i n o n n e g a t i v e e o n v e r g e n t e q o. in [0~ T ] a l l a fUn z i o n e f(t) , si h a

T T

o o

Page 18: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

296 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SulIa teoria dei controlli lineari, ecc.

T T T

f [ < u(t), v(t) > l dt ~_ sup f l < v(l) > l dt = sup f < 7~.(t), v(t) > dt = 0 O 0

= s~p < ~ , F > ~ s~ p [1 F I1 ( ~ ) ' 111 ~ l~ IILM ~ II F [I (LUg) ' [l U II~U~,

La (1.3.11) ~, cosl, acquisi ta per ogni u ~ u(t)ELM(O~ T; U), u(t) costante a tratt i in [0, T]; per il Teorema 1.2.3 essa ~, al]ora, va]ida per ogni u E E LM~O, T; U).

Assegnato il funzionale F, la v(t) ad esso corr ispondente ~ un ica ; infatti se, r isul tando :

T T

0 0

u E L~(O, T; U)

con vl, v~ E L~v(O, T; U'), fosse di misura posit iva l ' ins ieme G" --~ { t: t E [0, T], ]I vl(t) - - %(t)I]v" • 0 }, posto, usando, ancora, le stesse notazioni introdot te nella dimostra~ione del Teorema 1.1.2:

~-~(v~(t) - - v~(~)) (l v , ( t ) - %(t)l]v" q.o. in G"

Ov %0. in [0, T t - - G",

si avrebbe ~ ELM(O, T; U) e quindi

1 = f ll v#) - - v,(t)I]:'

T

0

< ~-'(v,(t) - v#)), v,(t) - - v,(t) > dt = f [1 ~,(t) - - v#)l lv,dt Gt*

eib ehe ~ assurdo. La validith delle (1.3.5)-(1.3.8) seguendo dal Teorema

in esame b dimostrato. 1.3.2, il teorema

OSSERVAZIO~E 1.3.1. - Dal teorema precedente segue che, se ]a N-fun- zione M(r)veri f ica la h~-condizione, gli spazi (LZZ(0, T; U))' e LiV(0, T; U') sono, per la (1.3.5), isomorfi a lgebr icamente e topologicamente; tale isomer- fismo non ~, in generale, una isometr ia (cfr. M.A. KI=tAS~OSEL'SKII-Y. B. RUTYCKII [19], § 14, n. 1). Lo stesso dicasi, in virtfi della (1.3.8), per gli spazi (L(M)(O, T; U))' e L(N)(O, T; U'). Dalle (1.3.6) e (1.3.7) segue, infine, che

Page 19: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIIa teoria dei controtIi lineari, ecc. 297

vi 6 eongruenza tra gli spazi (LZ~(0, T; U))' e L(N)(0, T; U') noneh6 tra gli spazi (L(M)(O, T; U))'e LN(O, T; U').

Utile, pure, ei sar~ il seguente: TEOltE~tA 1.3.4 - Se la N-funzione M(r) soddisfa l'ipotesi (~), per ogni

funzionale lineare e continuo Z su LN(O, T; U') esiste uno ed un solo elemento u E LM(O, T; U) tale che :

T

(1.3.14) ~ v, Z > ----- I < u(t), v(t) ~ dt ~ v E LN~O, T; U') f .

0

ed inoltre si ha:

(1.3.15) tl z 11(4, )' -<If,, il~ ~ 2 Ii z lt(,~g,)',

(1.3.16) 1t Z [l(zg,)' -----1l u I1L~),

(1.3.i7)

(1.3.18)

iI z ll(~g,), = I1 ~, I1,.~,

1 II z I1(~>), _< ll u [1L~> <- ll z II(L~))'"

DIMOSTRAZIONE.- Poich6 la N-funzione M(r) soddisfa l ' ipotesi (:¢), la N-funzione N(s) verifica la h~-condizione; quindi, per il Teorema 1.33, esiste uno ed un solo elemento z E LM(O, T; U') tale ehe:

T

v, Z > ---- f < v(~), z(l) > dt 0

~7 t v E LN(O, T; U')

e si hanno le relazioni analoghe alle (1.3.5)-(1.3.8). Per la riflessivit~ di U, in corrispondenza di z esiste, allora, u E L-'~(0, T; U) tale che vale la. (1.3.14). La u 6, altresi, unica e si ha:

II ~ ]IL~M> = II ~+ I1L~> ;

quindi si hanno, pure, le (1.3.15)-(1.3.18).

0SSEnVAZIONE 1 .3 .2 . - Analogamente a quanto constatato nelFOsserva- zione 1.3.1, se la N-funzione M(r) soddisfa F ipotesi (a), risultano isomorfi algebricamente e topologicamente gli spazi (LN(O, T; U'))' e LM(O, T; U) non eh6 gli spazi (L(iV)(0, T; U'))' e L(M)(O, T; U). Risultano, inoltre, eongruenti

AnnaIi di Matematica ~8

Page 20: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

298 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Su[[a teoria dei controlli lineari, ecc.

gli spazi (LN(O, T; U~)) ' e L(M)(O, T; U) noneh~ gli spazi (L(N)(O, T; U'))' e LM(O, T; Y),

Dai Teoremi 1.3.3, 1.3.4 e dall~0sservazione t.3.1 si ha, poi~ il seguente

TEOI~E~A 1.3.5. - Se la N-funzione M(r) verifica la A~-condizione e l'ipo. tesi (a), lo spazio LM(O, T; U) (nonch~ L(~)(0, T; U)) ~ riflessivo.

0SSERVAZIONE 1.3.3. - Esempi di /V-funzioni generant i spazi di Orlicz dei vari tipi da noi considerat i sono riportati , ad esempio, in :M. A. KnASNO- SEL'SKII-Y. B. RUTICKII [t9] ed in G. PUL~Ina~TI-G. SAN~,~GATI [21].

§ 2. - I1 p r o b l e m a d e l i a c o n t r o l l a b i l l t a .

2.1. - Traduzione del problema (P) in altri equivalenti.

Conformemente a quanto accade nella maggior parte delle applicazioni, noi considereremo controlli pe rmanen t i u(t) non necessar iamente cont inui e quindi r iguarderemo 1 ~ equazione (E) non in senso elassieo. Anzi, supposto che:

i) Esista l'operatore di evoluzione (o funzione di Green) assoeiato ad A, cio~ esista una funzione:

G:( t , z)--* G(t, ~)

definita per 0 ~ ": ~_ t ~ T, a valori nello spazio ~(X, X) degli operalori lineari e continui di X in s~, fortemente continua in (t, ~), forlemente assolulamente continua in t e tale ehe

G(t, ~)G(% ~) ~- G(t, ~) 0 ~ ~ ~ • ~ t ~ T,

G(t, t ) : I ~ ( x , x ) , O ~ t ~ T (I£(x,x) identiti~ di £(X, X)),

8G(t, ~) 8t ~ A(t)G(t, r.),

dove ~ denota la derivata forte e, per ogni • E [0, T], l" uguaglianza vale q.o.

in [~, T] (Io),

le ipotesi che noi faremo saranno atte ad assicurare, assegnati v E V e u E~ ,

(10) P e r condiziorti suff ic ient i che assicurano l ' i po t e s i i) err. T. KA'ro [17], J . K1SY2~SKI [J-8], ~E. T. POULSEN [20].

Page 21: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIIa teoria dei controlli Iineari, ecc. 299

t'integrabilit/~ (secondo Bochner) per ogai t E [0, T] di G(t, z)B@)u(z), G(t, z)c(x) in [0, t] e diremo soluzione della (E), x(t, u, v), soddisfacente alla condizione iniziale ~(o, u, v)----v, la funzione definita in [0, T] a valori in X:

t t f *

(2.1.1) t ~ G(t, '~)o(~)d'g (11). ~ J I 1 "

o o

Denotate, allora, con Fr e Ar le applicazioni l ineari :

r~ : x - * G(T, 0)x,

T

u --~ j G(T, t)B(t)u(t)dt, AT o

t l

o

da X in se la prima e da ~ in X la seconda, la risolubilith del problema (P) b equivalente al verif icarsi della relazione:

T

O x ~ S : l l G(7, t)c(t)dt f - W -{-PTV~- Ar~3..~. (2.1.2) /

0

Se S ~ un insieme limitato e convesso, considerata la sua funzione supporto :

hs : ~' ~ hs@') = sup i < x, ~' > : x ~ S }, x' E X',

per il teorema di separazione in senso stretto (err. ad es. N. DUI~]~ORD-J. T. SCHWARTZ [15], Cap. V, n. 2, Theorem 10), si ha

(2.1.3) (OxE S) ¢~(hs(x') ~ 0 ~ ~' ~X').

Quindi, dalle (2.1.2) e (2.1.3), segue c h e s e S b anche ehiuso, la condizione

(2.1.4) hs(x') ~_ 0 ~ z' ~ x '

carat ter is t ica per la risolubitith det problema (P). La (2.1.4) /~ stata utilizzata come condizione di controllabilith in parecchi

lavori, net quali sono state poste delle ipotesi sui dati che assicurano la ehiusura dell' insieme S: per esempio considerando (cfr. H.A. AI~TOSIEWICZ [1],

(~i) ~ n o t e che, sot to o p p o r t u n e ipo tes i (cfr. ad es. i l a v o r i e i ta t i in (10)), l a (2.1.1) do t a t a di d e r i v a t a fo r t e e v e r i f i c a la (2~) %0. in [0, T].

Page 22: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

300 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulta teoria dei controlli lineari, ecc.

R. C o ~ I [7], [8], [9], [10]) come insieme ~ una sfera dello spazio delle fun- zioni a w l o r i in U di p o t e n z a p (p > t) sommabile oppure (cfr. G. P17LVIREl~TI- G. SA~TA(~A~I [2I]) una sfera di uno spazio del tipo di 0rl icz di funzioni a valori in uno spazio euclideo ad m dimensioni . ~e l lo siesso ordine di idee consideriamo, ora, spazi del ripe di Orlicz di funzioni a valori in uno spazio di t t i lber t U, cio~ s tudiamo il caso ~ ~ L~U(0, T; U) (il caso ~ ~ LiM)(O, T; U) essendo per fe t tamente analogo).

2,2. - Aleune propr ie t~ delle applicazioni Pr e h r .

In aggiunta a l l ' ipotes i i), eonsider iamo le seguenti altre ipotesi sui daft:

ii) X sia uno spazio di Banach riflessivo,

iii) U sia uno spazio di Hilbert,

iv) B sia fortemente misurabile in [0, T] e tale che per l' applieazione:

I B 12(u, x) : t - ~ I] B(t)H2(v, x), t q.o. in [0, T]

risulti [ B [£(v, x) E LN(O, T),

v) si abbia c E D(O, T; X) ,

vi) V sia un sotloinsieme di X ehiuso, limitato e convesso,

vii) W sia un sottoinsieme di X chiuso, limilato e convesso.

Ci6 posto, cominciamo con l 'osservare che, se sono verif icate le ipotesi i), iii), iv) e v), come gi/~ accennato nel numero precedente, per ogni u6 E LM~O, T; U) e per ogni te l0 , T ] l e funzioni a valori in X:

(2.2,1) ~ eft, ~)B(~)u(~), ~: q.o. in [0, t]

(2.2.2) z - G(t, z)~(~), • q.o. in [0, t],

sono integrabil i (secondo Bochner) in [0, t]; invero, le applicazioni (2.2.1) e (2.2.2) sono for temente misurabi l i in [0, t](l~) e si ha:

fiG(6 ~:)B(~)u(x)!lx~ cost. t!B(~)il~(v,x)itu(~)Ilv, • q.o. in [0, t]

(i~) Infat~i, per la forte misurabi l i /h di B(t) ed u(t) in [0~ T], esistono duo sueeessioni IBn(t)l e tun(t)} di funzioni eostanti a t rat i i in [0, T] a valor i in ~(U~ X) e Uris .pet t ivamente convergent i q.o. in [0~ T], la pr ima verso B(t) e la seeonda verso u(t); si ha, inoltre, ehe

Page 23: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - Q. SANTAGATI: SulIa teoria dei controlli lineari, ecc. 301

][ G(t, z)c('c)[]x~ cost. I/c(~):Ix, z %0. in [0, t];

l ' a f f e rmaz ione fut ta segue, a l lora (cfr. E. HILLE-R. S. PHILLIPS [16], Theo rem 3.7.4), t enendo p reseu te che llB(~)II¢(~,x)Ilu(x)tlv r i su l ta sommabi le in [0, T]

essendo I B 12(~,x)E LN(O, T) e I u IrE LM(O, T) (Teorema 1.1:2 e M.A. KRAS=~O-

SEL'SKII-Y. B. RUTICKII [19], Theo rem 9.3). Si ha, inoltre, ovviamente che :

TEOREMA 2.2.1. - Se ~ verificata l'ipotesi i), l'applicazione lineare Pr, da X in s~, ~ fortemente continua.

Dal t eo rema p reeeden te segue (err. 57. BOURBAKI [6], Prop. 6, p. 103):

CO ROLLARIO 2.2 .1 . - Se ~ verificata l' ipotesi i) l' applicazione lineare Pr, da X in s~, ~ debolmente continua.

Proviamo, poi, il s eguen te :

TEORE)f& 2 . 2 . 2 . - Se sono verificate le ipotesi i), iii), iv), l'appticazione lineare At, da L~(O, T; U) in X, ~ fortemente continua.

DIY~OSTRAZIONE. - L ' a s s e r t o segue subiio dal fat to che la funzione a va- lori in X:

t ~ G(T, t)B(t)u(t), t q.o. in [0, T],

~, per quanto sopra osservato, in tegrabi le secondo B o c h n e r in [0, T] ed inol t re si ha (err. anche il T e o r e m a 1.1.3):

T

o

u E LM(O, T; U).

£ n a l o g a m e n t e al eorol lar io p r eceden te si ha :

COI~O~,LARIO 2.2.2. - Se sono verificate le ipotesi i), iii), iv), l'applicazione lineare At , da L~(O, T; U) in X, ~ debolmente continua.

{Bn(t)uu(t)f ~ una successione di funzioni a valori in X, eostanti a tratti in [0, T], e risulta:

[I B~(t)un(t)--B(t)u(t) ilx~ttBn(t) --B(t)II~(u, x)It u,(t)Iv-+ liB(t)[12< ~, x)ll u,(t) --u(t)liu q.o. in [0, T] ;

quindi B(t)u(t) ~ fortemente misurabile in [0, 2']. Analogamente segue che, per ogni t ~ [0, T], sono fortemente misurabili in [0~ t] G(t, z)B(~)u(~) e G(t, ~)c(~).

Page 24: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

302 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIta teoria dei controlli tineari, ecc.

2.3. - Teoremi di eh iusura e di eontrollabilit '~.

Come osservato alia fine del n. 2.1 ci interessa stabilire dei teoremi di ch iusura per l ' ins ieme S (definito nella (2.1.2)). A tale scopo, per precisare 1' insieme e)~ ___ LM(O, T ; U), poniamo

'e(Lu(0, T; u'))', llv'II( g,)' e, > o},

~'(N),,~----- {V'' JE(L<N)(O/ T; U'))', [] vtO{r(N)]'~, ~ > O} ~U ' ]

e, supposto the la N-funzione M(r) verifichi l ' ipotesi (a) e det ta ~ 1' applica- zione l ineare che (Osservazione 1.3.2) stabilisce isomorfismo algebrico e topo- logico tra L~(0, T; U) e (LN(0, T; U'))' e congruenza tra LM(0, T; U) e ( L(N)(O, T; U'))',

1~, ~ ----- ~-lY.'lv, ~.

Si hanno, allora, i seguent i teoremi:

T E O R E ~ 2.3.1. - Se sono verifieate le ipotesi i), ii), vi), l ' insieme FrV un sottoinsieme eonvesso e debolmenle compalto di X .

DI~OS~RAZIO~E.- Poich~ V /~ un sottoinsieme di X convesso e (forte. mente) chiuso, esso r isul ta (cfr. ad es. E. HILLE-R. S. PmLLIPS [16], Theorem 2.9.3) debolmente chiuso; d ' a l t ra parte V ~ l imitato ed X b riflessivo, quindi V ~ (efr. ad es. E. I-tILLE-R. S. PItILLIPS [16], Theorem 2.10.3) debolmente compatto. Essendo poi (Corolla.rio 2.2.1) t' applicazione rT debolmente continua, FrV i~ debolmente compatto. Risul tando FrV ovviamente convesso, l ' asser to

aequisito.

TEORE~A 2.3.2. - Se sono verificate le ipotesi i), iii), iv) e se inollre la N- funz ione M(r) soddisfa la h2-condizione e l 'ipotesi (a), l'insieme ArF, M, 0 un sottoinsieme convesso e debolmente compatto di X.

DDIOSTRAgIONE. - Poich~ lo spazio L~(0, T; U) /) (Teorema 1.3.5) rifles- sivo, la sfera ZM,~ r isul ta (cfr. ad es. E. HILLE-R. S. lPttILLIPS [16], Theorem 2.10.3) debolmente compatta. Essendo poi (Corollario 2.2.2) l 'applicazione hr debolmente continua, hrZM, e ~ debolmente compatto. La convessith di ATY, M,p i~ ovvia.

TEOnE~A 2 .3 .3 . - Se sono verifieate le ipotesi i), iii), iv) e se inoltre la N- funz ione M(r) soddisfa la h~-condizione e l 'ipotesi (~), l ' insieme ArIM, p un sottoinsieme convesso e debolmenle eompatto di X.

Page 25: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulta teoria dei controlli lineari, ecc. 303

DI~OSTRAZIOHE. - La dimostrazione si eonsegue con ragionamento analogo a quello usato nella dimostrazione del teorema precedente, dope aver osser. r a t e ehe, r i sul tando Z'N,e un sot toinsieme di (LN(0, T; U'))' debolmente com- patto e l 'appticazione ~-~ debotmente continua, l ' insieme IM, p b u n sot toinsieme debolmente compatto di LM(0, T; U).

Esaminato, cosl, nei Teoremi 2.3.2 e 2.3.3, il case in cui L~(O, T; U) ~3 riflessivo, vediamo, era, di dare qualehe risultato inerente a] case non rifles. sire. A tale scope cominciamo con l 'osservare che:

L~3~A 2.3.1. - Sia valida t'ipotesi iii) e siano M(r) e 31(r) due N-fun-

zioni, con 1~1(r) verificanle la 5~-condizione e l'ipolesi (o~), tali che esistano due costanti positive a ed re per eui risulti :

(2.3.1) ~Tl(r) ~ M(ar) ~ r _> re.

Allora ~I,c. e un sottoinsieme debolmente compatto di LM(O, T; U).

DIMOS~RAZlO~E. - Dalla (2.3.t), in virtfi del Teorema 1.1.4, segue che

L~(0, T; U ) C L~z(0, T; U)

e quindi ~'2u, p ~ un sot toinsieme l imitato (cfr. Teorema 1.1.5) di LM(O, T; U).

Esso ~ inoltre chiuso; infatti , detto v ELM(O, T; U) un sue punto di accumu. lazione, denot iamo con (u;~! una successione di punt i di ~M,,~ tale che:

l im 11 u ~ - - v t/LuM ----- 0 . k--~.-Oo

Risulta, allora (Teorema 1.1.3),

T

l im ~ u k ( t ) - -

o

v(t) ilrs 1 ~v(0I d~ = 0

per ogni w--w(l)ELlv(O, T )e tale che ~(w; N ) ~ I . Dunque la sueeessione I uk(l)} converge in media di ordine uno (13) e quindi (cfr. ad es. N. DITHFORD- J . T . SCHWARTZ [15], Theorem 6, p. 122) in misura in [0, T] a l lav( / ) ; per cui (cfr. ad es. E. t t lLLE-R. S. P m L H P s [16], Theorem 3.5.1) esiste una sueces. sione [u;~(t)l da essa estrat ta eonvergente q.o. in [0, T] a v(l). Avendosi, poi,

(i~) Infat t i , per la continuiti~ di N(s) o poich~ 5 ; (o )~0 , esistono funzioni w(t) cestanti in [0, T] per le quali o{w; N)< : : I .

Page 26: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

304 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIla teoria dei controlli lineari, ecc.

per ogni n intero posit ivo:

r isul ta : T

f H (t)I!: ! n,(t) ! dt <_ o

~(w; N) ~< 1

e quindi , per un teorema di Fatou(~) :

T

o

~(w; N) ~ 1.

Da cib e da M.A. KI~ASI~OSEI?SI~II-Y. B. Ru~Icl~II [19], p. 7, formula (1.4), segue c h e v E L~(0, T; U); i n o l t r e s i ha [ l v I I L ~ e quindi vEF, M,~ cio~ ZM, p

chiuso. Essendo, poi, Y,~,e anehe convesso esso 6 pure un sot toinsieme de.

bolmente ehiuso di LM(0, T; U). Per la riflessiviti~ di LM(O, T; U), ~'M,p ~, quindi, un suo sot toinsieme debolmente compatto.

Proviamo, allora, il seguente

TEOI~E~rA 2.3.4. - Siano valide le ipotesi i), iii) e siano M(r) e ~7~1(r) due

5~funzioni, con iV(r) verificante la A2-condizione e l' ipolesi (a), tali che esistano due costanti positive a ed ro per le quali risulti valida la (2.3.1); inollre:

iv*) B sia fortemente misurabile in [0, T ] e lale the i B 12(rl, x)E LN(O, T).

Allora hrEM, p ~ un sotloinsieme convesso e debolmente compatto di X.

DI~OSTRAZlO~!E.- L ' asse r to segue dal fatto che l ' appl ieazione l ineare

At, da LM(0, T; U) in X, 6, per il Corollario 2.2.2, debolmente cont inua e

EM, e 6, per il L e m m a 2.3.1, un sot toinsieme di LM(0, T; U) debolmente compatto.

Poich6 la somma diret ta di un numero finito di insiemi, dello spazio di Banach riflessivo X, eonvessi, limi~ati e debolmente compat t i ~ un sottoin- sieme di X convesso, l imitato e (debolmente chiuso e qu ind i )ch iuso , si hanno i seguenti r isul ta t i :

T~OI~EM~_ 2.3.5. - Siano M(r) e M(r) due N-funzioni, con t~l(r) verificante la 52-eondizione e l'ipotesi (o:), tall che esistano due oostanti positive a ed ro

('~) Ctr. (9).

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G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIIa teoria dei controIIi lineari, ecc. 305

per le quali risulti valida la (2.3.1); siano, inoltre, verificate le ipotesi i)-iii), iv*), v)-vii). Al lora l ' i n s i e m e :

T Se=l f G(T, t)e(t)dtl--W+FrV+ArY~M,p

0 un sottoinsieme chiuso, convesso e limitato di X.

COrtOLLAmO 2.3.1. - Se M (r) ~ una N-funzione soddisfacente la 5~-von. dizione e l' ipotesi (o~) e se sono verificate le ipotesi i)-vii), l' insieme Se ~ un sottoinsieme chiuso, convesso e limitato di X.

TEOREMA 2.3.6. - Se M(r) ~ una N-funzione soddisfacente la h~-condizione e l'ipotesi (~) e se sono verificale le ipolesi i)-vii), l 'insieme:

T

t f loI ,d I_ o

V + ArI~ , p

un sottoinsieme chiuso, convesso e limitato di X.

Inf ine , per quan to osservato nel n. 2.1, si hanno al lora i seguenf i t eoremi di controllabilit/~ :

TEOREM& 2.3.7. - Siano M(r) e ~I(r) due N-funzioni , con ~l(r) verificante la h2-condizione e t' ipotesi (~), tali che esistano due coslanli positive a ed ro per le quali risulti valida la (2.3.1); siano, inoltre, verificaie le ipotesi i)-iii), iv*), v)-vii). Condizione neeessaria e sufficiente per la controllabilil~t in EM,~ X V

the si abbia:

(2.3.2) hs/x') ~ 0 ~ ~' E X '.

COROLLARIO 2.3.2. - Se M(r) ~ una 5~[unzione soddisfacenle la h~-condi. zione e l'ipolesi (c¢) e se sono verificate le ipolesi i)-vii), condizione necessaria e sufficiente per !a controllabilit~ in E~,p X V ~ che sia valida la (2.3.2).

TEORE~A 2.3.8. - Se M(r) ~ una N-funzione soddisfacente la h2-eondizione e l'ipotesi (~) e se sono verificate le ipolesi i)-vii), condizione neeessaria e sufficiente per la controllabilit~ in IM,; X V ~ che si abbia:

(2.3.3) hs,/X') ~ 0 ~ x' E X ' .

OSSERVAZlO~E 2 . 3 . 1 . - Se M(r) e M(r) sono due N-funz ioni , con M(r) ve r i f i can te la 5z-condizione e l ' ipotes i (~), tall che esis tano duo costant i po-

Annali di Matematica ~9

Page 28: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

306 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc.

sitive a ed ro per le quali risulti valida la (2.3.1), l ' ipotesi iv*) sulla B 6, in generale, pifi forte della iv); tale restrizione pub essere evitata ad esempio nel easo in eui U ed X sono spazi euelidei, facendo uso di un noto teorema di L. h laoglu (err. G. PULVlRE~I-G. S~S~AGA~I [21], Teorema 2.4.1).

2.4. - Funzioni supporto di hr~M,~ e ArlM~; eonseguenti teoremi di controllabilitY.

Osservato the :

hs/x/) = h r (x') + h_w(X/) + hrrT(x' ) + hArz~_e(x') 1 ]s(r, t)e(t)at } 0

hs,/~,') = h r (~') + h-w(X,') + hrTV(W') + hArI~,/$') {](~(r, ~)o¢0~t} 0

~v t ~' E X '

X' E X ',

allo scopo di pervenire a condizioni di controllabilit~t mediante la norma di B'G'x/--B'(t)G'(T, t)w', dove B ' e G' sono gli operatori coniugati di B e G rispettivamente, diamo delle espressioni esplicite o delle valutazioni di:

T

harXM, p ( ~ , ' ) - - ' s u p { ~ f G(T, t)B(t)u(t)dt, w ' > ' u E Z M , e t = 0

T

o

T

0

T

=supif < u(t), B'(t)G'(T, t ) ~ ' > d t ' u EIM, p 1 o

Dimostriamo, allora, i seguenti r isultati :

TEOREMA 2.4.1. - Siano M(r) e M(r) due N-funzioni verificanti l'ipotesi (~), con ~l(r) soddisfacente la A2-condizione, e tall che esistano due costanti positive a ed ro per le quali risulti valida la (2.3.1); siano, inoltre, verificate le ipotesi i), iii), iv*). Si ha allora:

(2.4.1) hArzM,/a~') = ~ I1B' G'~K ]I~N) ~ ~c' E X'. ' !~.,i ~ ? t

Page 29: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G, SANTAGATI: SuIIa teoria dei controlli Iineari, ecc. 307

DIMOSTR&ZIOIqE.- Pe.r il Teorema 2.3.4 l ' i n s i e m e AT~.M,~ i~ un sottoin- sieme chiuso, convesso e limitato di X; esso b inoltre simmetrico rispetto all 'origine. In virtfi dell 'Osservazione 1.3.2, lo spazio LM(O, T; U) b con- gruente allo spazio (L(X)(0, T; U'))'; dcnotato con v' l 'Memento corrispondente a4 u~LM(O, T; U) in tale congruenza, poniamo:

N

Arv' = ATu;

si b, cosl, definita una applicazione l ineare e continua Ar da (L(N)(O, T; U'))' in X per la quale si ha :

T

- S (2.4.2) < Arv', ~' > ---- < u(t), B'(t)G'(T, t)~' 2> dt 0

nonch~

Conseguentemente :

~t V'E (L(N)(O, T; U')) ' , ~ t ~ ' E X '

ArZ~, ~ ~ hrZ'(lv), p.

(2.4.3) h~,~(x') = hX~,(N),~(x') = ~ sup/] < ~ ' , ~' > i "11 v' II(~,)' ~ 1 t.

Posto, par ogni x' E X ' :

(2.4.4) N * V r Gx,(v') ----- < h r v , a~' ~ ~ E (LCv)(O, T ; U'))',

tenendo presente la (2.4.2) e risultando B'G'~'EL(N)(O, T; U')(I~), si ha che v'--.-G~,(v') ~ u n funzionale l ineare e confinuo su (L(lv)(0, T; U'))' e precisa- mente (Teorema 1.3.4) G~, E (L(N)(O, T ; U'))"o (~8) nonchb :

(2.4.5)

L'asser to segue, allora, dalle (2.4.3), (2.4.4) e (2.4.5). Dal teorema precedente e dalla (1.1.14) segue:

(15) ]~ facile, infatt i , ve r i f i ea re ehe B'(t)G'(T, t)x' ~ una funzione a ~¢alori in U r forte. mente misurabi le in [0, T] e che si h~ [B'G'x' ]U" e L(N)(O, T).

(16) Se X ~ uno spazio di ]3anach, l ' e sp ress ione < y , y' >~ fissato y in )% dK~ al va r i a re di y' in X% un fanz ionale l ineare e con t inuo su X' Mob un elemento y'J ~ X" per cui si ha

(.) <y' , y">__~<y, y ' > Y y ' e X ' .

L a var ie t~ l ineare degl i e lement i di X" ver i f icant i la (.) risulta, come ~ not% congruente a X e v iene , abi tualmente , denota ta con X0".

Page 30: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

308 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATt: SulIa teoria dei controlli litzeari, ecc.

TEOREMA 2.4.2. - Siano M (r) e l~ (r) due N-funzioni verificanti l' ipotesi

(~), con l~l(r) soddisfacente la A~-condizione, e tali che esistano due eostanti positive a ed ro per le ffuali risulti valida la (2.3.1). Siano, inoltre, verificate le ipotesi i), iii), iv*). Si ha allora :

(2.4.6) t

Si ha, ovviamente , ino l t re :

CO]~OLLARIO 2.4.1. - Se sono verifieate le ipotesi i), iii), iv) e se inoltre la N-funzione M(r) verifica la 5~-condizione e l'ipolesi (~), si ha la (2.4.1).

COROLLA~IO 2.4.2. - Se sono verifieate le ipotesi i), iii), iv) e se inoltre la N-fu~zione M (r) verifiea ta A2-eondizione e t'ipotesi (a), si ha la (2.4.6).

Con p roced imento analogo a quello seguito nel la d imost raz ione del Teo- rema, 2.4,1, in virtfi del Teo rema 2.3.3 e de l l ' 0 s se rvaz ione 1.3.2, r i su l t ando

i n o l t r e h r I ~ , ~ = ArZ'lv, p si ha il s eguen te :

TEOnEMA 2 . 4 . 3 . - Se sono verificate le ipotesi i), iii), iv) e se inottre la N-funzione M (r) soddisfa la 52-condizione e 1 ~ ipotesi (~), si ha:

Si hanno, al lora, le seguent i condizioni di controllabilit~t:

TEO:aEM~ 2.4.4. - Siano M(rj e l~l(r) due N- funz ioni verificanli l'ipotesi

(~), con ll/~l(r) soddisfacente la 52-condizione, e tall che esistano due costanti posilive a ed ro per le quali risulti valida la (2.3.1); siano inoltre verificale le ipotesi i)-iii), iv*), v)-vii). Condizione necessaria e sufficiente per la controlla. bilit(~, in )3M, e X V ~ ehe si abbia:

T

(2.4.7) f < G(T, t)c(t), m'> dl + h-~v(m') + hrru(x')+ ~ [IB'G'x'[]L~,; ~N) > 0 ~ x 'EX' . o

COI~OLLAI~IO 2,4.3. - Se M(r) ~ una N-funzione soddisfacente la A2-con- dizione e l'ipotesi (~) e se sono verificate le ipotesi i)-vii), condizione necessaria e sufficiente per ta controllabitit& in v =M,e X V ~ the sia valida la (2.4.7).

TEOn:~A 2.4.5. - Siano M(r) e ~l(r) due i¥-funzioni verificanti l'ipotesi

(o:), con ill(r) soddisfacente la h~-condizione, e tali che esistano due costanti positive a ed ro per le guali risulli valida la (2.3.1); siano inoltre verificate

Page 31: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc. 309

le ipotesi i)-iii), iv*), v)-vii). Allora la relazione:

T

(2.4.8) ( < G(T, t)c(t), x' > dt ~- h_w(X') + hvrv(X') ~- ~ 1] B' G'm' Ilr~, ~ 0 ~ x; E X '

condizione necessaria per la conlrollabilit~ in ZM, e X V, mentre la relazione:

T

(2.4.9) f < G(T, t)c(t), x / > dt + h_w(X/)+ hv~v(X')~-~,, B'G'$'~,Lv'N,~O ~ x'E X ' o

ne ~ condizione sufficiente.

COROLI,A~IO 2.4.4. - Se M(r) ~ una N- funz ione soddisfacente la ha-condi- zione e l 'ipotesi (:~) e se svno verificate le ipotesi i)-vii), la (2.4.8) ~ condi- zione necessaria e la (2.4.9) condizione sufficienle per la conlrollabilit& in EM,~ X V.

TEOnEMA 2 .4 .6 . - Se M(r) ~ una N- funz ione soddisfacente la A~-condi. zione e l' ipotesi (~) e se sono verificate le ipotesi i)-vii), condizione necessaria e sufficiente per la controllabilit& in I~. p X V ~che si abbia:

T

f < G(T, t)c(t), x' > d t + h_w (x') + hv~v(X') + p t] B' e' x' {IL~, ~ 0__ ~4 ~' ~ X'. o

§ 3. - A l c u n i p r o b l e m i d i o t t i m i z z a z i o n e .

3.1. - II problema del tempo minimo.

In questo numero e nei suecessivi vengono studiati alcuni problemi di ottimizzazione: precisamente sono acquisiti teoremi di esistenza di controllo ottimo e relativi principi di massimo; le tecniche usate si ispirano sostan- zialmente a R. COI~TI [10], [11], [12] e a G. PULVIRENTI-G. SANTAGATI [2[].

Cominciamo, qui, col t rat tare il problema del tempo minimo. Se t G[O, T], diciamo che il Problema (Pt) ha soluzione (% v) (il sistema :materiale ~ con- trollabile at tempo t) in ~ X V se esistono u E ~ , v E V in modo ehe si abbia x(t, u, v)E W. Il problema del tempo minimo eonsiste nel vedere se, nel easo

ehe il problema (Pt) abbia soluzione per~qualehe t E ]0, T] e detto t l ' es t remo

inferiore di tali t, il problema (Pt-) ha soluzione (u, v); in easo affermativo,

la te rna (t, u, v) dieesi soluzione del problema del tempo minimo. Supponiamo e h e l a i~ funz ione M(r) verifichi l ' ipotesi (a) e che siano

Page 32: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

310 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SuIla teoria dei controlli lineari, eee.

valide le ipotesi i), iii)-v); per ogni t E [0, T], introdotte le applicazioni l ineari :

t x G( t , 0)x, x E X,

poniamo :

t

At " u ~ ~ G(t, z)B(~,)u(z)d'~, 0

~ E LM(O, T; U),

Se, t---{ ( G(t , z)e(z)dz f - W-~ PtV-~ htZM, e, 0

t

st = 1 f G(t, z)e(z)& I W + Ft V -~- AtlM, ? ? , t ~ •

o

Poich~ l ' ins ieme delle restrizioni a [0, t] delle u(t) di Y'M,p coincide con la sfera di centre For ig ine e raggio ~ dello spazio LZ1(0, t; U) e l ' i n s i eme delle restrizioni a [0, t] delle u(t) di I~vi, e coincide con t ' immag ine inversa in LM(O~ l; U) (nello stesso sense del n. 2.3) della sfera con centre l 'o r ig ine e raggio ~ dello spazio (LN(0, t; U'))', per gli insiemi AtEM,~ e At][M ~ valgono teoremi analoghi ai Teoremi 2.3.2, 2.3.3, 2.3.4; in def ini t iva si ha :

TEOREIVI± 3.1.1. - Siano M(r) e 1~1(r) due N-funzioni, con M(r) verificante la h2-condizione e l'ipotesi (o:), tall che esistano due costanti positive a ed re per le quali risulti valida la (2.3.1); siano, inoltre, verificate le ipotesi i)-iii), iv*), v)-vii). Atlora, per ogni rE[0, T], l 'insieme S>t ~ un sottoinsieme chiuso, convesso e limitato di X.

CO:aOLLARIO 3.1.l - Se M(r) 0 una N-funzione soddisfacenle la 5z-vondi- zione e l' ipotesi (c¢) e se sono verifieale le ipotesi i)-vii), per ogni t E [0, T], l 'insieme So,t ~ un sottoinsieme chiuso, eonvesso e limitato di X.

TEOREMA 3 . 1 . 2 . - Se M(r) ~ una N-funzion.e soddisfaeente la 52-eondi- zione e l'ipotesi (~) e se sono verificate le ipotesi i)-vii), per ogni t E [0, T], l 'insieme S'p,t ~ un sottoinsieme ehiuso, convesso e limitato di X.

Posto, allora : t

(3.1.1) h(t, m') ~ hs~.t(x') --- I * ]

0

+ s u p { < G(t, O)v, x / > "rE V, + s u p t ; / . d

0

< G(t, z)c(z), x' > d~ -4- sup { < - - re, x' > :w E W1 -t-

t

G(l, "c)B(~)u(z), x' > d~" UEZM,~ I <

<¢ (t, x')~ [0, T] × X'

Page 33: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controtli lineari, ecc. 3 t l

e

t

(3.1.2) h'(t, x') ----- hs,p,t(x') ---- I < G(t~ ~)c(:), x/ > d'c "-k sup {< - - w, x'> " wE W] + o

t

+sup G(t, O)v, x ' > - v e + sup l f < G(t, ~)/~(~)~(~), x' > d'c " u E lM, I o

(t, x')E [0, T] X X',

s i h a :

LEMMA 3.1.1. - Se sono verificate le ipotesi del Teorema 3.1.1 e la N - f u n . zione M(r) verifica l 'ipotesi (~) (in particotare le ipotesi del Corollario 3.1.1) [risp. le ipotesi del Teorema 3.1.2], ogni termine della somma (3.1.1) [risp. (3.1.2)] che definisce la funzione h [risp. la funzione h'] gode delle seguenti proprietY:

a) per ogni t E [0, T] ~ una funzione posit ivamente omogenea e convessa in X ' nonch~ l imitata per []x'[1x, < 1 e quindi continua in X ' ;

b) per ogni t E [0, T] @ una funzione di x/ debolmente semicontinua in- feriormenle in X ' ;

e) per ogni x 'E X ' @ una funzione continua in [0, T] uniformemente rispetto ad ~' in ogni sottoinsieme limitato di X ' .

D I M O S T R A Z I O I q E . - La a ) s e g u e subito da una immediata verifiea e da N. BOIIRBA~:I [5], Prop. 2, p. 92.

La b) segue dalla a), da un teorema di Roekafellar(~) e da E. HILLE- R.S. I~I=[ILLIPS [16] Theorem 2.9.3.

La c), infine, si consegue con ragionamento analogo a quello usato in G. PULVlREN~I-G. SAN~AGATI [21]. n. 3.1, tenendo presente la uniforme con- tinuit/~ (e quindi la limitatezza) della G per 0 ~ x ~ t ~ T, la limitatezza di V e di EM, p [risp. di I~,p(~s)] e l 'assoluta continuita della, norma di Orlicz.

Per i Teoremi 3.1.1, 3.1.2, 2.3.7, 2.3.8 e per il Lemma 3.1.1 si ha, con proeedimento abituale (efr. R. Co5¢I [10], G. PULVlI~EN~I-G. SANT_~GAWI [21]), il seguente teorema di esistenza:

(i7) Tale t e o r e m a di I~.T. Rockafe l l a r , la eui d imos t raz ione pub t r o v a r s i ad esempio in E . I:~. I~OTHE [~9.], ~ i l seguen t e :

S ia I u n so t to ins ieme non vuot% aper to e convesso di uno spazio l i nea re topologico di t I a u s d o r f f H dotato di una topologia ~ ; . sia f una funz ione de f in i t a e conves sa in 1 e l im i t a t a in u a so t to ins ieme aper to non vuo to di I ; sia ~ u n ' a l t r a tOlOOlogia di H tale che p e r ogn i so t to ins ieme convesso di H la ~ - c h i u s u r a co inc ida con ]a ~ i - c h i u s u r a Al lo ra f b s e m i c o n t i n u a i n f e r i o r m e n t e in I ne l l a topologia ~7~ ~).

(is) Si h a i n f a t t i : EM, p ~ IM, p C: EM, 2p.

Page 34: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

312 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc.

TEORE)~A 3.1.3. - Se sono verificate le ipotesi del Teorema 3.1.1 e la N - funzione M(r) verifiea l 'ipotesi (:¢) (in particolare le ipotesi del Corollario 3.1.1) [risp. le ipotesi del Teorema 3.1.2] e s e i l problema (Pt) ~ risolubile in E~,p X V [risp. in IM, e X V] per qualche I E [O, T], allora l ' insieme dei suddett i t ~ do. taro di minimo.

Denotata, poi, con II(B'G'x')-t-ttL~t [risp. lt(B'G'~c')~-Itz("~-]u,t, la norma del punto

(B'G'x')i dello spazio LN(O," -[; U') [risp. L~N/(0, t ; U')] individuato dalla appli-

cazione t ~ B'(t)G'(t, t)x' da [0, t] in U', proviamo il seguente principio di massimo :

TEOR~fA 3 . 1 . 4 . - Siano verificate le ipotesi del Teorema 3.1.1 e la N - funzione M(r) verifichi l' ipotesi (~) (in particolare le ipolesi del Corollario 3.1.1) [risp. le ilJotesi del Teorema 3.1.2]; se (t, u, v) ~ soluzio~e del problema del

tempo minimo con (~-t, v)EEM,~ X V [risp. (u, v)EIM,~ }( V], [ > O, e se ~ veri. ficata una delle seguenti condizioni :

C~) X sia di dimensione f inita ;

C~) l 'applicazione At sia ~su>> X per ogni t ~[0, t];

C~) V abbia un punto inlerno v ° e l 'applieazione Ft sia ~su>> X per

ogni t e [0, t];

C~) W abbia un punto interno wo;

allora esiste X'o ~ X' , ~C'o ~ Ox, , tale ehe:

(3.1.3) <x ( t , ~t, v), - - x ' o > : s u p t < w , m O C ' o > . w E W i ,

(3.1.4) < ~, G'~, 0)x'o > ---- s u p ! < v, G'~, 0)X'o > " v E V } ,

(3.1.5) f < B(z)u(x), G'(t, x) ~'o > dx = ~ II (B' G'~'o)i- IIL(u~) T 0

?-

[risp. (3.1.5')f < B(~)~(z), O'), ~)x'0 > dx=~[l(B'G'~v'o)Fl'LNv,,]]. o

DI~IOSTRAZlO~E. - Dimostr iamo il teorema nel caso in cui (u, v) E EM, ~ X V la d imostrazione de l l ' a l t ro caso essendo perfe~tamente analoga (19).

(19} Avvertenze del genere saranno omess% nel seguito, in casi analoghi.

Page 35: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

O. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sutta teoria dei controlli Iineari, ecc. 313

Cominciamo col provare che~ nelle ipotesi poste, esiste x' o E X', w' o 4= Ox,, tale ehe :

(3.1.6) h(~ x'o)----0.

Sia {tkl una suecessione di e lement i di [0, 7[ convergente a t ; per ogni t~ esiste (Teorema 2.3.7) x'k C X ' , x'~ ~ Oz, , tale ehe:

(3.1.7) h(&, x/k) < O.

Se 6 valida l ' ipotesi G), la (3.1.6) segue dalla (3.1.7) in virtfi delle a) e 8) L e m m a 3.1.1, con lo stesso ragionamento usato nel caso analogo in R. CoNTr [10].

Sia valida l ' ipotes i C2); allora (err. N. DUNFORD-J. T. SOHWAR~Z [15], p. 513 e E. HILLE-R. S. PHILLIPS [16] Theorem 2.11.6) esiste m > 0 tale che, per ogni m'E X', si ha:

A"-aY '"11 ~ ' l>-<t ] ' ll(Ly, T )'

(dove A'- 1' t 6 operatore conjugate di A?) e quindi (err. (*~) e Teorema 1.3.2):

, ,~ [1 m' llx, --< ~ LI (B '¢x ' ) r IpG{) ~ = sup < eli , ~)B(.c)u(~), x' > & " u ~ y,=, p . o

Cosicch G per ogni intero positivo k, r isul ta:

(3.1.8)

i-

0

Potendosi p rendere oc'~, per la a) del L e m m a 3.1.1, in guisa tale ehe:

(3.1.9) 0

si ha, allora, dalle (3.1.8) e (3.1.9):

1 Il x'z~ llx, ~ - - , k = 1, 2, . . . .

m~

1 Essendo X rif[essivo, la sfera []~'[[x, ~ - - 6 (err. E. HILr~E-R. S. PaILLIPs

mp [16], Theorem 2.10.3) debolmente eompatta, per tanto si put) supporre ehe la

AnnaU di Matematica 4o

Page 36: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

314 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SulIa teoria dei controIli lineari, ecc.

sueeessione {a~'~} oonverga debolmente ad an punto x 'o~X' . Si ha allora:

i ~ ~-

o o

e quindi :

(3.1.10) s u p l f < G([, ~)B(z)u(x), X'o> d z ' u E E a I . ~ I ~ 1.

o

Posto :

(3.1.1~) ~(t, ~ ' )= s u p i < - - w , x ' > w E W i + s u p { < G ( t , O ) v , z ' > ' v E V } + t

+ f < G(t, ~)c(z), x' > d: ~- (t, x') E [0, T] X X', o

la (3.1.7) d iventa :

tk

(3.1.12) 1 +[sup{f< G(~k, ~)B(z)u(~), Wrk>dz 'UEZM, p l - -1]+8( t~: , ~ t k ) ~ O .

0

D' altra parte, r i su l tando:

~(t~, ~ ' ~ ) - ~(~, ~'o)----~(tk, x ' ~ ) - ~(t, ~',~)+ ~(~, x ' k ) - ~(~, ~'o), k----1, 2, ...,

per le b ) e c ) d e l L e m m a 3.1.1, per ogni ~ > 0 esiste un intero positivo v tale ehe:

per la (3.1.12) si ha al lora:

t k

1 + ~(t, x'o) < 1 - - sup < G(t~, ~)B(~)u(z), ~'~ :> d~" u E Y,•, ~ + o

~ k ~ v

e quindi , per la c) del L e m m a 3.1.1 e la (3.1.9):

ciob

1 - - s u p

I + ~(/, X'o) ~ o

F

{S > o,o o o

Page 37: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATt: Sulla teoria dei controlti Iineari, ecc. 315

da eui, per la (3.1.10):

Risultando inoltre :

h([, X'o) ~ 0.

h(~ ' 0 ~' ~ ) : ~ V EX',

si ha la (3.1.6) (essendo $'o ~ Ox, in quanto

o

Se b valida 1' ipotesi Ca) o 1' ipotesi C4) 1' esistenza di x'o E X' con W'o ~ Ox, verifieante la (3.1.6)si dimostra in mode analogo al case preeedente sosti- tuendo il ruolo della funzione 8 definita mediante la (3.1.11), rispettivamente, con quello delle funzioni ~1, 82 definite da:

t

81(t, ~') --~ sup t < - - w, x,' > " w E Wt T / < G(t, z)c(z), x /> dz 0

t

- k < G ( t , O)v 0, x ' > - b sup l f < G(t, ~:)B(T)u(~), x ' > d . : ' U E E M , p 1 o

V (t, ~')~ [o, ~1 x x '

t

82(t, o~') ~-- f < G(t, ~)c(z), w' > dz -b < -- w e, w' > -b sup [ < G(t, O)v, ~' > " v E V } --k o

t

+suplf < G(t, ~)B(-c)u(~), ~' > d': " u E ~.M, e 1 o

V (t, ~')e [o, T] × X'.

Aequisita, eosi, la (3.1.6), le relazioni (3.1.3), (3.1.4) e (3.1.5) seguono, allora, del la (3.1.1), dalla relazione

< x(t, u, v), - - ~'o > + < ~, G'(~, 0)~'o > +

-~- f .~ B(':)u(:), G'(-[, z)X.'o > dx ~ f <: G(t, x)o(':), x'o ~ dx --~ 0 o o

e dal Teorema 2.4.1.

Page 38: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

316 G. PULVIRENTI = G. SANTAGATI: Sutla teoria dei controtli lineari, ecc.

3.2. - I l problema delia minima distanza iniziale,

Assegnato an punto Vo E X e t ' ins ieme W, il problema della min ima di- s tanza iniziale consiste nel vedere se, sotto l ' ipotesi che vi sia qualche in- sieme V per cui il problema (P) (relativo a V e W) abbia soluzione, esistono

~i Ee~ e v E X tall c h e l a distanza di v da vo sia minima. Equivalentemente, posto, per ogni z ~ 0 , V ~ = i%!--}-<;X~, X1 sfera unitaria di X, si trat ta di

indagare sull' esistenza del minimo c; dei ~ per eui il problema (P) con V----V~

risolubile; l ' eventuale teraa (~, u, v) dicesi so]uzione del problema della mi- nima distanza iniziale.

Analogamente a quanto osservato per la dimostrazione del Teorema 3.t.3, con lo stesso procedimento usato in R,. C o ~ I [10], [12], in virtfi dei Teoremi 2.3.5-2.3.8~ si ha il seguente teorema di esistenza;

TEOREMA 3.2.l. - Se sono verifi~ate le ipotesi del Teorema 2.3.5 (in par- ticolare le ipotesi del Corollario 2.3.1) [risp. le ipotesi del Teorema 2.3.6J ad esclusione della vi) e s e i l problema (P) ha soluzione per qualche coppia di insiemi V e ~ il problema della m i n i m a distanza iniziale ammetle soluzione in E~,p X V [risp. in IM,~ X V] per ogni roe X.

Proviamo, ora, il seguente principio di massi,mo:

TEOREMA 3.2.2. - La N- funz ione M(r) soddisfi l 'ipotesi (~) e siano verifi- care le ipotesi del Teorema 2.3.5 (in parlicolare siano valide le ipolesi del Corollario 2.3.1) [risp. siano valide le ipotesi del Teorema 2.3.6] ad esclusione della vi); l' applicazione Fr sia <( su >> X (in particolare sia X di dimensio~e finila).

Se (~, u, v) ~ soluzione del problema della min ima distanza iniziale con u E ZM,

[risp. U 6 IM, p]~ ~ > O, allora esiste x/oE X', con X'o ~ Ox, , tale che:

(3.2.1) <~v(T, ~, v), - - x'o > ----- sup {< w, -- x/o > " w6 W}

(3.2.2) < v - - Vo, G'(T, O)x'o > : ~ [[ G'(T, 0)X'o I[x'

T f ~

j < B(t)~(t), G'(T, t)X'o > dt : p [] B'G'x'o IlL,N) (3.2.3)

0

T

0

DINOSTR~k~IONE. - Oonsideriamo, per ogni ~ ~ 0, l ' ins ieme

T \

l)

Page 39: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli lineari, ecc. 317

la cui ftlnzione supporto ~ data da

T

(3.2.4) h(~, x') -~ hso.(X' = f < G(T, t)c(t), x' > dt o

+ < G(T, O)v0, x ' > + s u p { < - - w , ~ ' > ' w E W i + ~ [ I G ' ( T , O)x'[Ix,- ~ T

+ s u p l f < G(T, t)B(t)a(t), w ' > d t ' ~ E E a, p I ~ w ' E X ' o

e poniamo :

(5.2.5) ~(x')---- f < G(T, t)c(t), x' > d t + < G(T, O)~o, x' > -~ 0

T

+ s u p { < - - w , x' > " w E W} -~ sup l f < G(T , t)B(t)u(t), x' > dt " uE ZM, e l 0

~ x ' E X ' .

Sia {a~} u n a s u c c e s s i o n e n u m e r i e a t a l e c h e O < v a < ~ , lira ~a-----¢~ e sia {x'~l k ~ o ~

una successione di elementi di X', distinti da Ox,, per cui:

(3.2.6) h ( ~ , x'~) < 0, k ~ 1, 2, ....

Poichb l 'applicazione Fr ~ <~ su>> X, esiste m > 0 tale che:

m II ~v' {Ix" ~ I1 G'(T, O)x' l]x" ~ x'E X ' ;

si pub, quindi, supporre che [I G'(T, O)x'k [Ix" = 1, k = 1, 2, ..., e risulta

1 k ---~- t, 2, ....

Per la rifiessivit~t di X possiamo supporre e h e l a suecessione {x'k} eonverga debolmente ad un punto w'oEX'; si ha quindi:

lim G'(T, O)x'k = G'(T, 0)~'o nella topologia debole di X'

ed allora (err. ad es. N. DU~FORD-J. T. SCttwAR~z [15], p. 68)

1t o'(T, o) 'ollx, lira' il G'(T, O)x' Ilx"

Page 40: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

318 G. PULVIRENTI - Cy. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli Iineari, ecc.

da cui :

(3.2.7) II G'(T, O)x'o tli" ~ 1.

Per la b) del Lemma 3.1.1, la fuuzione ~ definita dalla (3.2.5) 6 debolmente semicontinua infer iormente in X ' ; quindi, per ogni e > 0 esiste un intero positivo v tale ehe

(3.2.8) h(<~,~'k)~[(~-~(X'o)]-{-(~)-{-[~(x '~)- ~ ( x / o ) ~ + ~ ( x ' o ) - - ~ ~ k ~ _ v.

Datle (3.2.8) e (3.2.6) segue allora:

F: + o

o eib ehe ~ lo stesso, per le (3.2.4) e (3.2.5):

-II G'(T, 0) 'o II ') + 0.

In virtfi della (3.2.7) e r isultando h(J, ~'o)~--.0, si ha:

(3.2.9) h(~, X'o) ~-- 0

e quindi [[ G'(T, O)x'ollx,----1, per eui X'o ~ (gx,. Le (3.2.1)-(3.2.3) seguono, al. lora, dalla (3.2.9), dalla (2.1.1) e dal Teorema 2.4.1.

3.3. - Ii problema della min ima dis tanza finale.

Simmetr icamente al problema della minima distanza iniziale, assegnato wo E X, it problema della minima distanza finale consiste nel vedere se esistono

u E ~ e vE V t a l i che il punto x(T, u, v) abbia distanza minima da wo. Equivalentemente, considerato, per ogni e ~ 0 , il problema (P) con W ~

{Wo}-{-~XI, si tratta di indagare sul l 'esis tenza del minimo e del l ' ins ieme numerieo degli s per cui il problema (P) con W~---{Wo}+ ~X1 ~ risolubile;

se tale minimo esiste, detta (~, v) una soluzione del problema (P) con W ~

two} + ~ X I , la terna (e, u, v) dieesi soluzione del problema della minima dis~anza finale.

In virtfi dei Teoremi 2.3.5-2.3.8, 2.4.1, 2.4.3 e del Lemma 3.1.1, con pro- cedimenti analoghi a quelli usati nel numero preeedente sostituendo, in par- ticolare~ il ruolo della funzione ~ definita mediante la (3.2.5) con quello della

Page 41: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: Sulla teoria dei controlli Iineari, ecc. 319

fun~ione ~ def ini ta da

T

~(oc') ~ t < G(T, t)c(t), ~' > d t --k < - - wo, x' > q-- sup {< G(T, O)v, ~' > :rE V} -k

0

T

+ E X' , ¢

0

si ha :

TEOm~MA 3.3.1 (di esistenza). - Se sono verificate le iFotesi del Teorema 2.3.5 (in particolare le ipotesg del Corollario 2.3.1) [risp. le ipotesi del Teorema 2.3.6] ad esclusione della vii), il problema della min ima dislanza finale ammette soluzione in ~M,e X V [risp. in I~, e X V] per ogni wo E X.

TEOaE~A 3.3.2 (Principio di massimo). - La N-funzione M(r) soddisfi la ipotesi (a) e siano verificate le ipotesi del Teorema 2.3.5 (in particolare siano valide le ipotesi del Corollario 2.3.1) [risp. siano valide le ipotesi del Teorema

2.3.6] tranne la vii); se (~, u, v) ~ soluzione del problema della minima dislanza

finale con (u, v) E Zzz, e X V [risp. (u, v) E I~ ,e X V], ~ > 0, allora esiste ~C'oEX' con x' o ~: Oi , , tale the:

(3.3.1) < wo - - x(T, u, v), oc'o > ~

(3.3.2) < v, G'(T, O)x'o > = sup i< v, G'(T, O)x'o > " v E V}

(3.3.3)

T

f B'G'X'o H ~) < B(t)~(l), G'(T, l)x'o > dt ~ ~ I1 Lu. 0

T

0

3.4. - II prob lema del m i n i m o sforzo.

I1 problema del minimo sforzo consiste, infine, assegnati V e W, hello studio del l ' es is tenza di ~tELM(O, T; U) per cui il problema (P) sia r isolubile e U U[]rM sia minima, o cib che b lo stesso, posto el~ : Y'M,~, ~ ~ 0 , nel ve-

dere di garanfi re l ' es is tenza del min imo y dei numer i ~ per cui il corrispon-

dente problema (P) ha soluzione (~, v); Ia eventuale terna (~, u, v) dicesi soluzione del problema det min imo sforzo.

Page 42: Sulla teoria dei controlli lineari negli spazi di Orlicz di funzioni a valori vettoriali

3-90 G. PULVIRENTI - G. SANTAGATI: SUHCI teoria dei controtli Iineari, ecc.

Ancora con proced iment i analoghi ai p recedent i ( in t rodueendo la funzione ~2 de[ in i ta da:

T / a

~(vc') ~ I < G(T, t)c(t), x' > dt -4- sup t< - - w, x' > " w E W} -{- 0

-} - sup l G<(T, O)v, x ' > " r E V} ~ x ' E X ' )

e a quel l i usat i in R. C o ~ I [10], per i Teoremi 2.3.5, 2.3.7, e per il L e m m a 3.1.1, si ha :

TEOREMA 3.4.1 (di csiste~za). - Se sono verificale le ipotesi del Teorema 2.3.5 (in particolare le il)otesi del Corollario 2.3.t) e se esiste ~ ~ 0 per cui il problema (P) ha soluzione in E~,p X V, allora esiste la svluzione del problema del minimo sforzo.

TEOnEMA 3.4.2 (Principio di massimo). - Siano verificate le ipotesi del Teorema 2.3.5 e la N- fu~z ivne M(r) verifichi l'ipolesi (a) (in particolare le ipotesi del Corollario 2.3.1); se ~ verificata una delle seguenti condizioni:

D~) l' applieazione AT sia (~ su )~ X;

D2) X sia di dimensione finita ;

e se (~, u, v) ~ soluzione del problema del minimo sforzo con (u, v)E ZM,~ X V,

> O, allora esiste x'o E X ' , vc'o ~ Oi , , tale che:

<x(T, u, v), - - ~'o > ---- sup l< w, - - x ' o > ' w E W t

< v, G'(T, 0)0c'o > ~ sup t< v, G'(T, O)x/o > • v E V}

T

f < B(t)~t(t), G'(T, l)X'o > dt ----- -~ I1B'G'x'o llr(g). ~ U r

0

B I B L I O G R A F I A

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