sup ocul 1 2009:layout 1 · caso clinico pag. 5 ulcera corneale in paziente con cheratite...

8
L’Associazione è nata il 18/04/05, fondata dalla Dott.ssa Lucia Marotta con altri 19 malati e volontari per tutelare i diritti negati ai malati della sindro- me di Sjögren, grave malattia rara altamente invalidante, degene- rativa e inguaribile. È riconosciuta O.D.V. con codice VR0706 dalla Regione Veneto e registrata come ONLUS con il codice fiscale 93173540233 presso l’Agenzia delle Entrate. È in contatto con più di 2500 malati di tutta Italia ed è composta da oltre 850 soci tra malati, fami- liari, sostenitori, medici e paramedici. L’Associazione è l’unico punto di riferimen- to per tutti i malati italiani, e non solo, che trovano in essa ascolto, accoglienza, infor- mazioni, consulenza psicologica e specialisti- ca medica gratuita e da gennaio 2008 offre un servizio specialistico gratuito agli asso- ciati su richiesta. L’Associazione è accreditata presso l’Istitu- to Superiore di Sanità e presso il Centro Nazionale di Malattie Rare, è iscritta alla Consulta Nazionale delle Malattie Rare e la Presidente, Dott.ssa Marotta, è membro della Consulta Nazionale delle Malattie Ra- re; inoltre è accreditata presso il Centro Nazionale Malattie Rare Mario Negri, è in contatto con l’Istituto Farmaceutico Mario Negri, è anche inserita tra le Associazioni italiane di Malattie Rare di Orphanet. LA PATOLOGIA La Sindrome di Sjögren (SS) è una malattia rara, autoimmunitaria, degenerativa, caratte- rizzata da infiltrazione linfocitaria delle ghiandole esocrine con conseguente xero- stomia e xeroftalmia. Ha una prevalenza na- zionale del 2,43 su 10.000 ossia 1 malato ogni 4.000 abitanti. Si distingue una forma primaria, in cui vengo- no colpiti vari organi (occhi, bocca, stomaco, fegato, reni, pancreas, cuore, pelle, organi ge- nitali ecc.) e una forma secondaria se asso- ciata ad altre malattie autoimmuni, per esempio Tiroidite di Hashimoto, sindrome fibromialgica, artrite reumatoide, Lupus eri- tematoso sistemico ecc. La SS, inoltre, può potenzialmente interessa- re qualunque organo e apparato con mani- festazioni cliniche pleiomorfe. La SS, oltre a determinare un danno a carico delle ghiandole esocrine, può anche causare manifestazioni extraghiandolari, tra cui so- prattutto artriti e degenerare in linfoma con una mortalità del 5-8%. Il dolore ha spesso rilevanti conseguenze sulla qualità della vita del paziente con SS. È una patologia altamente invalidante e colpi- sce prevalentemente le donne (9:1) con for- ti ripercussioni socio-familiari per mancanza della presa in carico del paziente affetto da una patologia ancora non riconosciuta co- me rara, grave e degenerativa. EPIDEMIOLOGIA E PATOGENESI La malattia può colpire persone di qualsiasi età con due picchi di incidenza, da 20 a 30 anni e durante la menopausa. C’è una predisposizione genetica e quando subentrano fattori virali, ormonali e am- bientali si viene ad alterare la risposta im- munitaria al punto che i linfociti impazziti si rivolgono contro se stessi. SUGGERIMENTI PER ALLEVIARE I SINTOMI DELLA SECCHEZZA OCULARE 1. Evitare di fumare. 2. Bere più volte acqua. 3. Aumentare il livello di umidità nell’aria con umidificatore. 4. Usare occhiali protettivi quando c’è ven- to o luce intensa. 5. Applicare impacchi caldi sulle palpebre e lavare i bordi con lozioni idonee a stabiliz- zare la componente lipidica delle lacrime. 6. Fare delle pause frequenti durante la lettura, uso PC e Tv. 7. Utilizzare lacrime artificiali monodose senza conservanti (poco tollerato il far- maco Siccafluid proposto in esenzione). 8. Parlare con il medico per l’assunzione di antidepressivi, antipertensivi, ansiolitici, antistaminici, analgesici, tranquillanti, contraccettivi orali (farmaci che riduco- no la produzione di lacrime). PROGETTI REALIZZATI 1. Progetto «Salute Teatroterapia» rivol- to a malati, familiari e volontari (giugno 2006 - maggio 2007) progetto concluso- si con spettacolo di drammatizzazione «Malata invisibile» del 12 maggio 2007. 2. Progetto «Salute Arteteatroterapia» rivolto a malati, familiari e volontari (giu- gno 2007 - maggio 2008) progetto con- clusosi con spettacolo di drammatizza- zione «Malata invisibile svelata» del 17 maggio 2008. 3. Progetti di sensibilizzazione attraverso una nutrita serie di conferenze e di Convegni nazionali. 4. Progetto di ricerca «Incidenza del lin- foma nella Sindrome di Sjögren» pres- so l’Università di Udine, febbraio 2006. 5. Finanziamento del Progetto di ricerca Università di Verona anno 2008 «Pre- senza di una proteina per una dia- gnosi precoce». 6. Progetto «Un premio per la vita» in corso di realizzazione nell’anno 2009, ri- volto a giovani medici dell’Università di Verona, Roma e Udine. PROGETTI DA REALIZZARE 1. Attivazione del «Pulmino della Speran- za» per trasportare e incontrare i malati della Sindrome di Sjögren al fine di dare loro sollievo, conforto e speranza. 2. Istituire a Verona il primo «Centro Pilo- ta» dove un’équipe di medici segua i ma- lati nella loro globalità e complessità della patologia con visite e controlli periodici. Solo così potremo fare prevenzione e aiutare il malato ad uscire dall’isolamento e dalla depressione e dare speranza. 3. Progetto «Studenti Solidali» per sensi- bilizzare sulla Sindrome di Sjögren gli stu- denti delle scuole. FINALITÀ 1. Inserimento della Sindrome di Sjögren nel Registro Nazionale delle Malattie Rare. 2. Battersi con le Regioni e con l’AIFA per l’erogazione dei servizi e dei farmaci (è stato già ottenuto un D.L. 19 febbraio 2007 a favore dei Malati della Sindrome di Sjögren della Regione Veneto). 3. Realizzare campagne di sensibilizzazione dei medici di base e dei farmacisti. 4. Organizzare dibattiti, conferenze, conve- gni ed eventi. A.N.I.Ma.S.S. ONLUS Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjögren Presidente: Dott.ssa Lucia Marotta Via S. Chiara, 6 - 37129 Verona Cell. 333 8386993 • Tel. -Fax: 045 9580027 animass.sjö[email protected] www.animass.org/Sjögren SuperficieOculare Evidencebasedonanteriorsegment Sotto gli Auspici della SOU - Società degli Oftalmologi Universitari Periodico Trimestrale di Aggiornamento Continuo in Oftalmologia - Anno III - N. 1 - Gennaio-Marzo 2009 EDITORIALE ASSOCIAZIONE DI PAZIENTI CON SINDROME DI SJOGREN UNO SFORZO CONGIUNTO Ci tenevo in modo particolare ad inseri- re in prima pagina questa intervista alla Dott.ssa Marotta che, meno di quattro anni fa, ha fondato un’Associazione di 19 pazienti con Sindrome di Sjogren. Grazie al suo impegno e a quello degli altri Soci fondatori, l’Associazione è cresciuta notevolmente e oggi costituisce un punto di riferimento per circa 2500 malati in tutta Italia. Ho avuta la fortuna e il piacere di conoscere per- sonalmente la Dott.ssa Marotta in occasione di uno dei numerosi con- gressi sulla Sindrome di Sjogren ai quali ella partecipa costantemente e nei quali, oltre a un aggiornamento scientifico, vengono anche messe in risalto le difficoltà pratiche che questi pazienti affrontano nella vita di tutti i giorni. L’impegno della Dott.ssa Marotta è senza dubbio encomiabile ma dovrebbe farci riflettere sulla no- stra attività quotidiana e sui nostri rapporti con i pazienti. La prima considerazione da fare è che l’esistenza di numerose associa- zioni di pazienti fa pensare che molto spesso i malati hanno bisogno di co- noscere la propria malattia e che le informazioni che noi forniamo non sono spesso sufficienti a soddisfare le loro richieste. Ciò probabilmente ac- cade ancor di più per quelle malattie nelle quali sono coinvolti diversi spe- cialisti e nelle quali molto spesso manca un ruolo di coordinatore. Bi- sogna inoltre tener presente l’impor- tanza di alcuni aspetti della malat- tia, collaterali forse alla diagnosi, ma che incidono sulla qualità della vita dei pazienti come ad esempio la faci- le reperibilità o il costo dei farmaci, l’efficacia o gli effetti collaterali degli stessi, le giornate lavorative perse e il costo sociale della malattia. La spe- ranza è che in futuro ci sia una mag- gior partecipazione ai problemi dei pazienti attraverso un’interazione con le numerose associazioni esisten- ti. Le considerazioni di Giuseppe Re- muzzi comparse in un recente edito- riale del Corriere della Sera confer- mano queste mie riflessioni: «Il me- dico ha pochi minuti per parlare con l’ammalato, l’ammalato ha tutto il giorno per pensare a quello che gli è stato detto, e se persone diverse gli hanno detto cose diverse, ha tutto il tempo per interrogarsi sulle inconsi- stenze... La conflittualità tra amma- lati e medici non dipende solo dal fatto che si sbaglia, dipende ancor di più da come si parla o non si parla agli ammalati». IN QUESTO NUMERO Editoriale pag. 1 Associazione di pazienti pag. 1 con Sindrome di Sjogren L’A.N.I.Ma.S.S. combatte per i suoi malati di serie Z Focus On pag. 2 Dry eye e postura: due entità sempre più connesse Le strutture universitarie in Italia pag. 3 Università Cattolica Sacro Cuore - Roma La patologia in 300 parole pag. 4 Cheratite erpetica Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia pag. 7 Effetto degli aminoacidi sulla riepitelizzazione corneale in modelli in vitro e in vivo Novità dall’oftalmologia pag. 8 Indagine su un metodo innovativo per il trattamento dell’occhio secco e delle blefariti L’A.N.I.Ma.S.S. combatte per i suoi malati di serie Z PRINCIPALI MANIFESTAZIONI EXTRAGHIANDOLARI IN CORSO DI SS Manifestazioni % Artralgie / Artriti 60-70 Fenomeno di Raynaud 35-40 • Linfoadenopatia 15-20 Coinvolgimento polmonare 10-20 Coinvolgimento renale 10-15 • Vasculite 5-10 Coinvolgimento epatico 5-10 • Linfoma 5-8 Neuropatie periferiche 2-5 • Miosite 1-2

Upload: others

Post on 09-May-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

L’Associazione è natail 18/04/05, fondatadalla Dott.ssa LuciaMarotta con altri 19malati e volontari pertutelare i diritti negatiai malati della sindro-me di Sjögren, grave

malattia rara altamente invalidante, degene-rativa e inguaribile.È riconosciuta O.D.V. con codice VR0706dalla Regione Veneto e registrata comeONLUS con il codice fiscale 93173540233presso l’Agenzia delle Entrate. È in contattocon più di 2500 malati di tutta Italia ed ècomposta da oltre 850 soci tra malati, fami-liari, sostenitori, medici e paramedici. L’Associazione è l’unico punto di riferimen-to per tutti i malati italiani, e non solo, chetrovano in essa ascolto, accoglienza, infor-mazioni, consulenza psicologica e specialisti-ca medica gratuita e da gennaio 2008 offreun servizio specialistico gratuito agli asso-ciati su richiesta. L’Associazione è accreditata presso l’Istitu-to Superiore di Sanità e presso il CentroNazionale di Malattie Rare, è iscritta allaConsulta Nazionale delle Malattie Rare e laPresidente, Dott.ssa Marotta, è membrodella Consulta Nazionale delle Malattie Ra-re; inoltre è accreditata presso il CentroNazionale Malattie Rare Mario Negri, è incontatto con l’Istituto Farmaceutico MarioNegri, è anche inserita tra le Associazioniitaliane di Malattie Rare di Orphanet.

LA PATOLOGIALa Sindrome di Sjögren (SS) è una malattiarara, autoimmunitaria, degenerativa, caratte-rizzata da infiltrazione linfocitaria delleghiandole esocrine con conseguente xero-stomia e xeroftalmia. Ha una prevalenza na-zionale del 2,43 su 10.000 ossia 1 malatoogni 4.000 abitanti.Si distingue una forma primaria, in cui vengo-no colpiti vari organi (occhi, bocca, stomaco,fegato, reni, pancreas, cuore, pelle, organi ge-nitali ecc.) e una forma secondaria se asso-ciata ad altre malattie autoimmuni, peresempio Tiroidite di Hashimoto, sindromefibromialgica, artrite reumatoide, Lupus eri-tematoso sistemico ecc.La SS, inoltre, può potenzialmente interessa-re qualunque organo e apparato con mani-

festazioni cliniche pleiomorfe.La SS, oltre a determinare un danno a caricodelle ghiandole esocrine, può anche causaremanifestazioni extraghiandolari, tra cui so-prattutto artriti e degenerare in linfoma conuna mortalità del 5-8%.Il dolore ha spesso rilevanti conseguenzesulla qualità della vita del paziente con SS. Èuna patologia altamente invalidante e colpi-sce prevalentemente le donne (9:1) con for-ti ripercussioni socio-familiari per mancanzadella presa in carico del paziente affetto dauna patologia ancora non riconosciuta co-me rara, grave e degenerativa.

EPIDEMIOLOGIA E PATOGENESI La malattia può colpire persone di qualsiasietà con due picchi di incidenza, da 20 a 30anni e durante la menopausa.C’è una predisposizione genetica e quandosubentrano fattori virali, ormonali e am-bientali si viene ad alterare la risposta im-munitaria al punto che i linfociti impazziti sirivolgono contro se stessi.

SUGGERIMENTI PER ALLEVIARE ISINTOMI DELLA SECCHEZZAOCULARE1. Evitare di fumare.2. Bere più volte acqua.3. Aumentare il livello di umidità nell’aria

con umidificatore.4. Usare occhiali protettivi quando c’è ven-

to o luce intensa.5. Applicare impacchi caldi sulle palpebre e

lavare i bordi con lozioni idonee a stabiliz-zare la componente lipidica delle lacrime.

6. Fare delle pause frequenti durante lalettura, uso PC e Tv.

7. Utilizzare lacrime artificiali monodosesenza conservanti (poco tollerato il far-maco Siccafluid proposto in esenzione).

8. Parlare con il medico per l’assunzione diantidepressivi, antipertensivi, ansiolitici,antistaminici, analgesici, tranquillanti,contraccettivi orali (farmaci che riduco-no la produzione di lacrime).

PROGETTI REALIZZATI1. Progetto «Salute Teatroterapia» rivol-

to a malati, familiari e volontari (giugno2006 - maggio 2007) progetto concluso-si con spettacolo di drammatizzazione«Malata invisibile» del 12 maggio 2007.

2. Progetto «Salute Arteteatroterapia»rivolto a malati, familiari e volontari (giu-gno 2007 - maggio 2008) progetto con-clusosi con spettacolo di drammatizza-zione «Malata invisibile svelata» del 17maggio 2008.

3. Progetti di sensibilizzazione attraversouna nutrita serie di conferenze e diConvegni nazionali.

4. Progetto di ricerca «Incidenza del lin-foma nella Sindrome di Sjögren» pres-so l’Università di Udine, febbraio 2006.

5. Finanziamento del Progetto di ricercaUniversità di Verona anno 2008 «Pre-senza di una proteina per una dia-gnosi precoce».

6. Progetto «Un premio per la vita» in

corso di realizzazione nell’anno 2009, ri-volto a giovani medici dell’Università diVerona, Roma e Udine.

PROGETTI DA REALIZZARE1. Attivazione del «Pulmino della Speran-

za» per trasportare e incontrare i malatidella Sindrome di Sjögren al fine di dareloro sollievo, conforto e speranza.

2. Istituire a Verona il primo «Centro Pilo-ta» dove un’équipe di medici segua i ma-lati nella loro globalità e complessità dellapatologia con visite e controlli periodici.Solo così potremo fare prevenzione eaiutare il malato ad uscire dall’isolamentoe dalla depressione e dare speranza.

3. Progetto «Studenti Solidali» per sensi-bilizzare sulla Sindrome di Sjögren gli stu-denti delle scuole.

FINALITÀ1. Inserimento della Sindrome di Sjögren nel

Registro Nazionale delle Malattie Rare.2. Battersi con le Regioni e con l’AIFA per

l’erogazione dei servizi e dei farmaci (èstato già ottenuto un D.L. 19 febbraio2007 a favore dei Malati della Sindromedi Sjögren della Regione Veneto).

3. Realizzare campagne di sensibilizzazionedei medici di base e dei farmacisti.

4. Organizzare dibattiti, conferenze, conve-gni ed eventi.

A.N.I.Ma.S.S. ONLUS

Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di SjögrenPresidente: Dott.ssa Lucia MarottaVia S. Chiara, 6 - 37129 VeronaCell. 333 8386993 • Tel. -Fax: 045 9580027animass.sjö[email protected]/Sjögren

Superficie�OculareEvidence�based�on�anter ior �segment

S o t t o g l i A u s p i c i d e l l a S O U - S o c i e t à d e g l i O f t a l m o l o g i U n i v e r s i t a r i

P e r i o d i c o T r i m e s t r a l e d i A g g i o r n a m e n t o C o n t i n u o i n O f t a l m o l o g i a - A n n o I I I - N . 1 - G e n n a i o - M a r z o 2 0 0 9

E D I T O R I A L E A S S O C I A Z I O N E D I P A Z I E N T I C O N S I N D R O M E D I S J O G R E NUNO SFORZOCONGIUNTO

Ci te ne vo in modoparticolare ad inseri-re in prima paginaquesta intervista allaDott.ssa Marotta che,

meno di quattro anni fa, ha fondatoun’Associazione di 19 pazienti conSindrome di Sjogren. Grazie al suoimpegno e a quello degli altri Socifondatori, l’Associazione è cresciutanotevolmente e oggi costituisce unpunto di riferimento per circa 2500malati in tutta Italia. Ho avuta lafortuna e il piacere di conoscere per-sonalmente la Dott.ssa Marotta inoccasione di uno dei numerosi con-gressi sulla Sindrome di Sjogren aiquali ella partecipa costantemente enei quali, oltre a un aggiornamentoscientifico, vengono anche messe inrisalto le difficoltà pratiche che questipazienti affrontano nella vita di tuttii giorni. L’impegno della Dott.ssaMarotta è senza dubbio encomiabilema dovrebbe farci riflettere sulla no-stra attività quotidiana e sui nostrirapporti con i pazienti.La prima considerazione da fare èche l’esistenza di numerose associa-zioni di pazienti fa pensare che moltospesso i malati hanno bisogno di co-noscere la propria malattia e che leinformazioni che noi forniamo nonsono spesso sufficienti a soddisfare leloro richieste. Ciò probabilmente ac-cade ancor di più per quelle malattienelle quali sono coinvolti diversi spe-cialisti e nelle quali molto spessomanca un ruolo di coordinatore. Bi-sogna inoltre tener presente l’impor-tanza di alcuni aspetti della malat-tia, collaterali forse alla diagnosi, mache incidono sulla qualità della vitadei pazienti come ad esempio la faci-le reperibilità o il costo dei farmaci,l’efficacia o gli effetti collaterali deglistessi, le giornate lavorative perse e ilcosto sociale della malattia. La spe-ranza è che in futuro ci sia una mag-gior partecipazione ai problemi deipazienti attraverso un’interazionecon le numerose associazioni esisten-ti. Le considerazioni di Giuseppe Re-muzzi comparse in un recente edito-riale del Corriere della Sera confer-mano queste mie riflessioni: «Il me-dico ha pochi minuti per parlare conl’ammalato, l’ammalato ha tutto ilgiorno per pensare a quello che gli èstato detto, e se persone diverse glihanno detto cose diverse, ha tutto iltempo per interrogarsi sulle inconsi-stenze... La conflittualità tra amma-lati e medici non dipende solo dalfatto che si sbaglia, dipende ancor dipiù da come si parla o non si parlaagli ammalati».

I N Q U E S T O N U M E R O✒ Editoriale pag. 1✒ Associazione di pazienti pag. 1

con Sindrome di SjogrenL’A.N.I.Ma.S.S. combatteper i suoi malati di serie Z

✒ Focus On pag. 2Dry eye e postura: due entità sempre più connesse

✒ Le strutture universitarie in Italia pag. 3Università Cattolica Sacro Cuore - Roma

✒ La patologia in 300 parole pag. 4Cheratite erpetica

✒ Caso clinico pag. 5Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica

✒ L’intervista pag. 6Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola

✒ La ricerca in oftalmologia pag. 7Effetto degli aminoacidi sulla riepitelizzazione corneale in modelli in vitro e in vivo

✒ Novità dall’oftalmologia pag. 8Indagine su un metodo innovativo per il trattamento dell’occhio secco e delle blefariti

L’A.N.I.Ma.S.S. combatte per i suoi malati di serie Z

PRINCIPALI MANIFESTAZIONIEXTRAGHIANDOLARI IN

CORSO DI SS

Manifestazioni %• Artralgie / Artriti 60-70• Fenomeno di Raynaud 35-40• Linfoadenopatia 15-20• Coinvolgimento polmonare 10-20• Coinvolgimento renale 10-15• Vasculite 5-10• Coinvolgimento epatico 5-10• Linfoma 5-8• Neuropatie periferiche 2-5• Miosite 1-2

Page 2: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 92

F O C U S O N

Dry eye e postura: due entità sempre più connesseMassimo C.G. FerrariResp. Servizio di oculistica e di ortottica - Ospedale San Raffaele-Resnati, Milano, ItalyHuman Tech Inc physical and biosciences research, Frankfurt, Germany

Per anni gli oculisti si sono occupati diocchi, i medici internisti di affezionisistemiche, gli ortopedici di proble-

matiche correlate all’apparato muscoloscheletrico, ma alla fin fine - nonostantestudi molteplici e anni di ricerche - alcuniimportanti concetti sono sfuggiti all’atten-zione di noi clinici, determinando la restri-zione di quella visione olistica dell’indivi-duo, elemento sempre più spesso utile e ne-cessario per l’ottimale inquadramento clini-co diagnostico del nostro paziente. Impostazione che solitamente allievi e col-laboratori tendono oggi giorno ad appren-dere nei centri di ricerca e di cura statuni-tensi o dei principali paesi europei, Germa-nia, Austria e Spagna compresi, per citaresolo alcuni di quelli che per primi si sonoallineati a tale esigenza ed impostazionemedica. Sono già diversi anni che le varieconnessioni di tipo neurofisiologico e bio-meccanico coinvolgono direttamente o in-direttamente l’organo della vista, ai giorninostri messo quotidianamente a dura provadalla frenesia e dai ritmi esagerati della so-cietà moderna. Non è infatti una novità per gli esperti delsettore che alterazioni posturali muscolarioculari, in particolare i difetti di divergenza(exoforie) e i deficit di convergenza, siano ilpiù delle volte connessi ad altrettante altera-zioni a carico del massiccio facciale in parti-colare dell’assetto dell’articolazione tempo-ro-mandibolare coinvolta nei processi e nel-le dinamiche di masticazione: per tale moti-vo molte volte una tempestiva e mirata pro-tesistica gnatologica è in grado nel tempo dimodificare positivamente in modo signifi-cativo anche l’asimmetria oculare, determi-nandone in taluni casi anche la completaremissione.In maniera meno evidente anche alterazionidella colonna, le asimmetrie della cernieraoccipitale, del cingolo scapolo omerale e glialterati appoggi plantari possono essere in-fluenti sul corretto equilibrio e funziona-mento muscolare oculare. Basti semplice-mente pensare che una posizione di studio

o di lavoro che presupponga una persistenteflesso-estensione del collo è in grado dicomportare una posturale modificazionedella palpebra superiore con conseguenteretrazione, il che determina secondariamen-te un ritardo del tempo medio di ammicca-mento, una superficie corneale maggior-mente esposta, un indice di evaporazionedella superficie mediamente aumentato,con significativa tendenza allo sviluppo diuna vera e propria dry eye. Ciò si verifica anche a seguito di un’ipersti-molazione riflessa correlabile alla contrattu-ra muscolare delle fibre dello sternocleido-mastoideo e del trapezio, innervati entram-bi dall’XI nc, fasci muscolari messi sempre adura prova nel corso delle dinamiche lavo-rative, specialmente se svolte con assettoposturale non corretto. Teniamo presenteche le patologie muscolo-articolari sonopercentualmente, dopo le patologie di ca-rattere respiratorio, sindrome influenzalecompresa, le affezioni di maggior riscontroclinico anche nelle fasce d’età giovanili equelle di maggior impatto sui costi di far-maci ed applicazioni terapeutiche e sulle li-mitazioni di carattere lavorativo e quindi dialto impatto socio-economico. L’assunzione spesso cronica da parte di que-sti pazienti di sostanze farmacologiche adazione antalgica e miorilassante determinauna certa dipendenza dalle terapie al fine dievitare forti limitazioni personali e profes-sionali; la tossicità iatrogena di queste so-stanze può spesso interferire con la correttasecrezione lacrimale in senso quantitativoe/o qualitativo. Questa è un’altra causa dipossibile correlazione fra queste due impor-tanti entità cliniche.A tale scopo è utile uscire dai normali e sto-rici schemi diagnostici e procedurali secon-do i quali gli oftalmologi si sono solo stret-tamente occupati, seppur ad altissimi livelli,dello stato di salute dell’organo della vista,tralasciando spesso volutamente per ragionidi tempo e di personale aggiornamentoscientifico possibili correlazioni ed impor-tanti visioni interdisciplinari coinvolgenti

altri organi ed apparati; impostazioni que-ste più tipicamente e spontaneamente espli-cate da ricercatori e da clinici oltre frontierapiuttosto che dai nostri colleghi italiani. Ta-le mentalità, nel corso degli anni, non soloha limitato una certa visione olistica neiconfronti del paziente ma ha reso notevol-mente difficile l’interpretazione di sindromimultifattoriali come le dry eye o la più com-plessa sindrome di Sjögren. L’introduzionedi questi concetti deve necessariamente ini-ziare precocemente, con la netta e forteconsapevolezza di impostare una prevenzio-ne attiva soprattutto nei giovani il cui lavo-ro di studio e professionale su computer evideosistemi li porta ad essere maggiormen-te predisposti verso problematiche di naturaposturale che, in genere asintomatiche nelleprime fasi di esordio, vengono regolarmen-te sottostimate o non correttamente inqua-drate da medici di famiglia, medici sportivie spesso anche da ortopedici che non repu-tano abbastanza importante investire inquesto senso. Ricordo che paesi come Francia, Spagna,Germania, Belgio ormai da 5-6 anni hannoimpostato un’attenta prevenzione già daiprimissimi anni di vita da parte di persona-le specializzato a questo tipo di discorso, os-sia osteopati, chiropratici e fisioterapisti pe-diatrici. Alla stessa stregua, se non peggio,nulla si sta facendo in fatto di prevenzionenei confronti delle dry eye per le quali sareb-be necessario e fondamentale impostare idoverosi, e per nulla scontati, controlli sul-l’igiene ambientale, di cui tanto si dice maancora troppo poco si fa...; ci danniamol’anima con corsi e aggiornamenti per cer-care di incrementare il nostro livello di co-noscenza di queste situazioni patologiche eil più delle volte i nostri pazienti sono inse-riti in contesti personali o professionali deltutto contrastanti con ciò che didattica-mente andiamo ad insegnare e non certo inlinea con quelle normative di base che do-vrebbero tutelare il soggetto anche dal pun-to di vista di un contesto ambientale ri-spondente a determinate caratteristiche, co-

me nel resto del mondo.Alcune impostazioni di fisica tecnica am-bientale risultano alla base di regole e prin-cipi sui quali temperatura, tasso di umidifi-cazione, illuminazione, interagiscono fra lo-ro nel mantenere quel microclima ambien-tale tanto idealizzato, elemento il più dellevolte frutto di interpretazione virtuale madeterminante per ospitare al meglio l’indi-viduo nell’espletamento delle sue funzioni.Lo stesso bisognerebbe dire per le corretteimpostazioni alimentari, fin dai primi annidi vita. Non vi siete mai chiesti, ad esempio, perquale motivo la percentuale di persone inItalia «addestrate» a bere acqua lontano daipasti principali sia così scarsa in rapportoagli altri paesi? Semplice: nessuno si è maidegnato di insegnarcelo, in maniera seria eprogrammata nonostante l’Italia sia insiemealla Francia uno dei paesi con percentualemondiale più elevata di problematiche sani-tarie su base disidratativa. Le dry eye sonoforme disidratative molte delle quali com-pletamente sganciate da un tipico discorsoimmunologico e non arriveranno mai ad es-sere classificate fra le Sjögren ma piuttostosi configureranno come forme croniche didiscomfort syndrome, altrettanto fastidioseed invalidanti che con buona probabilitàpotrebbero essere percentualmente inferiorio con caratteristiche cliniche e sintomatolo-giche molto inferiori se venissero adottateregole ed impostazioni alimentari ed idrata-tive ben precise fin dall’età adolescenziale,al fine di evitare in età adulta ripercussionied affezioni anche di una certa serietà. L’Italia è un paese che potrebbe dare moltodi più, non basta studiare ed aggiornarsi sucerte tematiche come le dry eye è necessarioun impegno ben più grande basato su unacampagna di educazione sanitaria seria econtinua fatta attraverso i principali organidi comunicazione e soprattutto rivolta aigiovani, alle loro famiglie, agli insegnanti ea tutti coloro che hanno la responsabilitàeducativa e formativa delle nuove e futuregenerazioni. ■

L E S T R U T T U R E U N I V E R S I T A R I E I N I T A L I AISTITUTO DI OFTALMOLOGIADirettore Prof. Emilio Balestrazzi

U.O.C. OCULISTICACOMPLESSO INTEGRATO COLUMBUS (CIC)

Via G. Moscati, 3100168 Roma

Web: www.h-columbus.it Per contatti e prenotazioni: Tel. +39.06.3503.786

PROF. BENEDETTO RICCI

[email protected]@libero.itProfessore Associato di Malattie ApparatoVisivo. Dirigente medico responsabileU.O.C. di Oftalmologia Complesso IntegratoColumbus. Chirurgia segmento anteriore,strabologia, oftalmologia pediatrica.

DOTT. ANTONIO CAPOBIANCO

[email protected] medico U.O.C. di OftalmologiaComplesso Integrato Columbus.Chirurgia della cornea,refrattiva e del segmento anteriore.

DR. GIOVANNI COPPOLA

[email protected] a contratto.U.O.C. di Oftalmologia ComplessoIntegrato Columbus.Oftalmologia pediatrica, retina medica,chirurgia segmento anteriore e refrattiva.

Page 3: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 9 3

L E S T R U T T U R E U N I V E R S I T A R I E I N I T A L I A

PERSONALE MEDICO

ISTITUTO DI OFTALMOLOGIA (U.O.C. OCULISTICA E U.O.C. CHIRURGIA VITREO-RETINICA)POLICLINICO GEMELLI - UNIVERSITÀ CATTOLICA SACRO CUORE - ROMA

Largo Agostino Gemelli, 8 - 00168 Roma • Web: www.policlinicogemelli.it /rep • E-mail: [email protected]

• Segreteria Istituto 30154929

• Segreteria Direzione Tel. 30156008

• Segreteria Fax 3051274

• Reparto Day Surgery 30154528

• Reparto Degenza ordinaria 30154322

• Prenotazioni interventi 30156128

• Prenotazioni 1ª visita ambulatoriale (CUP) 30157000

• Prenotazioni visite successive(cornea e chirurgia rifrattiva, glaucoma, malattie infiammatorie ed autoimmuni oculari, patologiaorbitaria, oftalmoplastica e dacriologia) 30155228

• Prenotazioni visite retina, FAG, OCT, laser, ecografia,elettrofisiologia e neuroftalmologia, ipovisione, oncologia oculare 30154629

• Prenotazioni visite oftalmologia pediatrica, strabologia ed ortottica, perimetria, retina neonatale e pediatrica 30154500

Altro personale in turno nei vari servizi:• Day Surgery: Caposala G. Pomponi,

infermieri 9, OTA 1• Degenza ordinaria: Caposala A. Trisciuzzi,

infermieri 4, OTA 1• Ambulatori: Caposala V. Leo, infermieri 6 • Ortottiste-Assistenti in Oftalmologia: 6

COME CONTATTARCI(prefisso 06)

LORENZO ORAZI

[email protected]

ALESSANDRA MASTROCOLA

[email protected]

DARIO MARANGONI

[email protected] ILARIA GIANNICO

[email protected]

IRAKLI NADASHVILI

MEDICI SPECIALIZZANDI

I ANNOFERDINANDO LAFRANCESCHINA

[email protected] PERROTTA

[email protected] ANGORA

[email protected] ALIBERTI

[email protected]

EMANUELA LEGROTTAGLIE

[email protected] MAZZONE

[email protected] LAGUARDIA

[email protected] MAIONE

[email protected]

II ANNOGAETANO ZINZANELLA

[email protected]

LAURA GUCCIONE

[email protected]

REMO BATTENDIERI

[email protected]

ROSA PARRILLA

[email protected]

IV ANNOANNA BRUGNOLI

FRANCESCA ROMANA LACROCE

SEGRETARIE

CORNEA• Utilizzo di farmaci antiangiogenici nel-

le neovascolarizzazioni corneali.• Nuove tecniche di chirurgia lamellare

anteriore e posteriore con laser afemtosecondi.

• Applicazione della microscopia confo-cale nella diagnosi delle patologie cor-neali e nel follow-up della chirurgiacorneale.

• Applicazione delle cellule staminali nel-le patologie della superficie oculare.

GLAUCOMA• Imaging morfofunzionale nel glaucoma.• Nuovi approcci terapeutici per la neu-

roprotezione nel glaucoma.• Sviluppo di una rete assistenziale per il

glaucoma nel territorio.• Utilizzo di farmaci antiangiogenici nel

glaucoma neovascolare.

IPOVISIONE (Polo nazionale)• Meccanismi fisiopatologici alla base del-

lo scotoma centrale nelle degenerazio-ni maculari, ereditarie ed acquisite.

• Monitoraggio funzionale delle distrofieereditarie dei coni (cone-rod) e valuta-zione di nuovi approcci riabilitativi.

NEUROFTALMOLOGIA• Monitoraggio funzionale ed anatomi-

co dei gliomi delle vie ottiche in etàinfantile.

• Nuove modalità terapeutiche mirate al-la neuroprotezione.

ONCOLOGIA OCULARE• Resezione transclerale di tumori in-

traoculari.• Termoterapia transpupillare (TTT).• Brachiterapia con Iodio e Rutenio.• Terapie biologiche per neoplasie pal-

pebrali e congiuntivali.• Terapia fotodinamica per neoforma-

zioni vascolari retiniche e coroideali.• Terapie combinate per il melanoma

della coroide.

RETINA• Eredo-degenerazioni retiniche: fisiopa-

tologia e diagnostica.• Neurofisiologia retinica in condizioni

normali e nelle patologie degenerativeereditarie e acquisite.

• Ricerca di nuove modalità diagnostichee terapeutiche nella degenerazionemaculare e nella retinopatia diabetica.

• Trattamento chirurgico dell’edema ma-culare e delle emorragie sottoretinichenella degenerazione maculare senile.

• Utilizzo di farmaci antiangiogenici nel-le malattie retiniche ereditarie ed ac-quisite.

RETINA PEDIATRICA• Studio fluorangiografico della retino-

patia del prematuro.

UVEITI• Applicazione dei nuovi farmaci biologici

nelle malattie infiammatorie oculari.

PRINCIPALI AREE DI RICERCA

PROF. EMILIO BALESTRAZZI

[email protected] Ordinario diMalattie dell’ApparatoVisivo.Dirigente Medicoresponsabile della U.O.C. di Oculistica.Patologie corneali eretiniche, neoplasie ocularied orbitarie, chirurgia delsegmento anteriore evitreo-retinica.

PROF. FRANCESCO FOCOSI

[email protected] Associato diMalattie dell’ApparatoVisivo.Dirigente Medicoresponsabile della U.O.C. diChirurgia vitreo-retinica.Chirurgia vitreo-retinica edel segmento anteriore.

PROF. BENEDETTO FALSINI

[email protected] Associato diMalattie dell’Apparato Visivo.Dirigente Medico dellaU.O.C. di OculisticaResponsabile amb. ipovisione,neuroftalmologia,neurofisiologia della visione emalattie ereditarie dellaretina.Neuroftalmologia, malattieereditarie retiniche,ipovisione, elettrofisiologiadella visione.

PROF.SSA MARIA

ANTONIETTA BLASI

[email protected] Associato diMalattie dell'ApparatoVisivo.Dirigente Medico dellaU.O.C. di Oculistica.Responsabiledell'Ambulatorio diOncologia Oculare.

DOTT. ALBERTO COLOTTO

[email protected] del ruolo adesaurimento.Dirigente Medico dellaU.O.C. di Oculistica.Glaucoma, chirurgia dellacataratta e del glaucoma.

DOTT. ERASMO MERENDI-

NO

Assistente del ruolo adesaurimento.Dirigente medico dellaU.O.C. di Oculistica.Chirurgia del segmentoanteriore.

DOTT.SSA ANNA DICKMANN

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diOculistica.Oftalmologia pediatrica estrabismo, neuroftalmologia.

DOTT.SSA CHIARA MANGANELLI

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diOculistica.Malattie infiammatorie edautoimmuni dell’occhio.

DOTT. ANDREA GIUDICEANDREA

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diOculistica.Glaucoma, chirurgia del segmentoanteriore.

DOTT. ANGELO MARIA MINNELLA

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diOculistica.Retina medica, chirurgia delsegmento anteriore e vitreo-retinica.

DOTT. FERNANDO MOLLE

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diChirurgia vitreo-retinica.Retina pediatrica, chirurgia vitreo-retinica e del segmento anteriore.

DOTT. GUSTAVO SAVINO

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diOculistica.Patologie dell’orbita e delle vielacrimali, oftalmologia pediatrica estrabismo.

DOTT. DOMENICO LEPORE

[email protected] universitarioconfermato.Dirigente medico della U.O.C. diChirurgia vitreo-retinica.Retina pediatrica, chirurgia delsegmento anteriore.

DOTT. TOMMASO SALGARELLO

[email protected] medico della U.O.C. di Oculistica.Glaucoma e neuropatie ottiche,valutazioni morfometriche efunzionali.

DOTT.SSA CARMELA GRAZIA

CAPUTO

Medico a contratto della U.O.C.di Oculistica.Ecografia oculare e orbitaria.

DOTT.SSA ANNABELLA SALERNI

[email protected] a contratto della U.O.C.di Oculistica.Oftalmologia pediatrica estrabismo.

DOTT. LUIGI MOSCA

[email protected] a contratto della U.O.C.di Oculistica.Chirurgia della cornea, rifrattiva edel segmento anteriore, patologiae laser-terapia retinica.

DOTT. ANDREA STEFANO SCUPOLA

[email protected] a contratto della U.O.C.di Oculistica.Chirurgia vitreo-retinica, retinamedica, chirurgia della cataratta.

DOTT.SSA ROMINA FASCIANI

[email protected] a contratto della U.O.C.di Oculistica.Ipovisione e riabilitazione visiva,patologia e chirurgia corneale edella superficie oculare.

DOTT. GUGLIELMO D’AMICO

[email protected] a contratto della U.O.C.di Oculistica.Chirurgia vitreo-retinica, retinamedica, chirurgia della cataratta.

DOTT.SSA MONICA MARIA PAGLIARA

[email protected] a contratto della U.O.C. di Oculistica.Retina medica, chirurgia dellacataratta, ecografia bulbare.

Direttore

ROBERTA MATTEI, VALENTINA CIMA, MARIA TERESA REBECCHI, RITA GHIRARDELLI,

ADELE CHIAPPETTA, CHIARA FEDELI

ORTOTTISTEAssistenti in Oftalmologia

FRANCESCA DE ROSSI, DANIELA COLUCCI

PAOLA VALENTE

DOTTORANDI inSCIENZE DELLA VISIONE

II ANNO

SIMONA TURCO, ALESSANDRA TIBERTI, PAOLA SASSO

III ANNO

FILIPPO ROMANI, MARIA CRISTINA SAVASTANO, LAURA BALIA, LUCA MOSCA

I ANNO

Page 4: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 94

L A P A T O L O G I A I N 3 0 0 P A R O L E

Cheratite erpeticaDott.ssa Chiara ManganelliU.O.C. di Oculistica - Policlinico Gemelli - Università Cattolica Sacro Cuore - Roma

Ivirus sono la causa più frequentedi cheratite, con forme clinichemolteplici che vanno dalla chera-

tite puntata superficiale lieve fino aforme con coinvolgimento stromale de-vastante.L’HSV è l’agente eziologico più fre-quente di ulcera corneale infettiva erappresenta la seconda causa di cecitàcorneale dopo i traumi.Esistono due tipi di HSV. La cheratitedi solito si associa al tipo 1 che dà ma-nifestazioni nel territorio di innervazio-ne del ganglio trigeminale, ma talora siriscontra il tipo 2 che si associa a ma-lattia erpetica relativa al ganglio sacra-le. Dopo l’infezione primaria la riatti-

vazione del virus in latenza può portarea vari quadri di cheratite recidivante.Il virus VZV può interessare la corneasia nel corso dell’infezione primariacon la cheratite puntata o dendritica, opiù frequentemente nelle riattivazioniquando ci sia un coinvolgimento dellaprima divisione del trigemino con in-teressamento oculare (zoster oftalmi-co) che può dare manifestazioni anchea carico di altri tessuti oculari e degliannessi.La diagnosi di infezione erpetica è cli-nica. Il laboratorio è di supporto (sie-rologia, esame citologico, esame coltu-rale, più recentemente studio dellaPCR virale). Nelle forme stromali è

sempre importante escludere sovrain-fezioni batteriche o fungine. La terapia comporta l’uso di antiviralitopici e sistemici, cicloplegici, con unimpiego cauto degli steroidi nelle fasiprecoci, onde evitare la disseminazio-ne dell’infezione.Particolarmente interessante è l’usodei vaccini. Per l’HSV si può praticareuna terapia profilattica secondaria consomministrazione sottocutanea di vi-rus 1 o 2 heat-shock inactivated alloscopo di ridurre numero e durata dellerecidive.Per l’HZV esiste un vaccino a base divirus vivo attenuato che riattiva l’im-munità cellulo-mediata prevenendo lariattivazione e/o riducendo la probabi-lità di sviluppare lo zoster con le suecomplicazioni. È indicato nei soggettiimmunocompetenti di età superiore ai60 anni con storia di varicella. NegliStati Uniti ed in Giappone è già diffusol’impiego del vaccino per la varicellanei bambini al fine di prevenire l’infe-zione primaria, con una protezione del-la durata di 14-25 anni; anche in Italiaquesto vaccino è entrato nell’uso e vie-ne consigliato dai pediatri.

Bibliografia

1. Colin J, Hoh HB, Easty DL, Her-bort CP, Resnikoff S, Rigal D, Rom-dane K. Ganciclovir ophthalmic gel(Virgan® 0.15%) in the treatment ofHerpes simplex keratitis. Cornea1997;16:393-9.

2. Gelb LD. Preventing Herpes Zostertrough vaccination. Ophthalmology2008 (suppl);115:S35-S38.

3. Liesegang TJ. Herpes Zoster Oph-thalmicus: natural history, risk fac-tors, clinical presentation and morbid-ity. Ophthalmology 2008 (suppl);115:S3-S12.

4. Pepose JS, Keadle TL, MorrisonLA. Ocular herpes simplex: changingepidemiology, emerging disease pat-terns, and the potential of vaccineprevention and therapy. Am J Oph-thalmol 2006;141:547-57.

5. The Herpetic Eye Disease StudyGroup. Oral acyclovir for Herpes sim-plex virus eye disease. Effect on pre-vention of epithelial keratitis and stro-mal kerat i t is . Arch Ophthalmol2000;118:1030-6.

Fig. 1. Ulcera erpetica dendritica. Fig. 2. Ulcera erpetica a scudo.

ONE DAY MEETING ON

NERVE GROWTH FACTOR

L. ALOEINMM-CNR

ROMA

Roma, 21 Aprile 2009Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare - Aula Conferenze - Via del Fosso di Fiorano, 64 - Roma

DEDICATED TO RITA LEVI MONTALCINI WHO DISCOVERED THE FIRST GROWTH FACTOR

From sarcoma 180 to clinical application - Organizer: Luigi AloePARTICIPANTSNobel Laureate, Prof. Rita Levi Montalcini

Session I: L. Aloe and A. Lambiase09:00-09:10 L. Aloe: Rome, Italy

Welcome 09:10-09:30 E. Alleva: Rome, Italy

When NGF met behavior09:30-09:50 R. Hellweg: Berlin, Germany

NGF presence in rodent models and inpatients before and after anti-depressant treatment

09:50-10:05 A. Iannitelli, G. Bersani: Rome, ItalySchizophrenic-like disorders and NGF

10:05-10:30 T. Lundeberg: Stockholm, SwedenPeripheral sensory mechanism,acupuncture and NGF

10:30-11:00 M.G. Spillantini: Cambridge, UKAlzheimer’s disease and neurotrophins

11:00-10:20 Break11:20-11:35 G. Chaldakov: Varna, Bulgaria

Neurotrophins and cardiometabolicdiseases

11:35-12:00 P. Villoslada: Barcelona, SpainTargeting NGF pathway for treatingMultiple Sclerosis

12:00-12:15 P. Tirassa: Rome, Italy An innovative method to deliver NGFinto the brain

12:15-12:35 Se. Bonini: Naples, ItalyNGF and allergic response

12:35-13:00 P. Lazarovici: Jerusalem, IsraelNGF angiogenic activity: receptorssignalling and implications in cancertissue engineering

13:00-14:00 Lunch breakSession II: E. Alleva and T. Lundeberg 14:00-14:25 A. Lambiase, St. Bonini: Rome, Italy

Eye NGF administration and healingof human corneal ulcer

14:25-14:50 R. Bernabei: Rome, Italy A clinical trial for pressure ulcer withNGF application

14:50:15:15 M. Tuszynski: San Diego, USANGF translation to human clinicaltrials in Alzheimer’s disease

15:15-15:40 C. Emanueli: Bristol, UKCardiovascular actions ofneurotrophins

15:40-16:00 E. Emanuele: Pavia, ItalyNGF and romantic love

16:00-16:30 L. Aloe Open discussion and conclusion

E. Alleva Section of BehaviouralNeurosciences, Departmentof Cell Biology andNeurosciences, ISS Rome, Italy

L. Aloe Institute of Neurobiologyand Molecular Medicine,CNR, NGF Section,Rome, Italy

R. Bernabei Department of Geriatrics,Catholic University of theSacred Heart, Rome, Italy

G. Bersani3rd Psychiatric Clinic,Department of Psychiatry,University of Rome «LaSapienza», Rome, Italy

Se. BoniniAllergology and ClinicalImmunology, Dept. Int.Med., II University ofNaples, Italy

St. Bonini Dept. of Ophthalmology,University Campus Bio-Medico, Rome, Italy

G. N. ChaldakovMedical University BG-9002 Varna, Bulgaria

C. EmanueliDivision of ExperimentalCardiovascular Medicine,Bristol Heart Institute,University of Bristol, Bristol, UK

E. Emanuele Interdepartmental Centerfor Research in MolecularMedicine, University ofPavia, Italy

R. HellevegDepartment of Psychiatryand Psychotherapy, Charité-University MedicineBerlin, Germany

A. Iannitelli 3rd Psychiatric Clinic,Department of Psychiatry,University of Rome «LaSapienza», Rome, Italy

A. Lambiase Dept. of Ophthalmology,University Campus Bio-Medico, Rome, Italy

P. LazaroviciDept of Pharmacology andExperimental TherapeuticsFaculty of Medicine, TheHebrew University ofJerusalem, Israel

T. LundebergSabbatsbergs Hospital,Stockholm, Sweden

M.G. Spillantini Brain Repair Centre andDepartment of Neurology,ED Adrian Building,University of Cambridge,Forvie Site, Robinson Way,Cambridge CB2 2PY, UK

P. TirassaInstitute of Neurobiologyand Molecular Medicine,CNR, NGF Section,Rome, Italy

M.Tuszynski Department ofNeurosciences, University ofCalifornia, San Diego, La Jolla, California, USA

P. VillosladaDepartment of ExperimentalBiology, University of Jaén,Barcelona, SpainFor information: Dott. LUIGI ALOE - Tel. 06 50170 3240 - [email protected] - www.inemm.cnr.it/aloe

Page 5: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 9 5

C A S O C L I N I C O

Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotroficaMarta SacchettiDipartimento di Oculistica-Università di Roma Campus Bio-Medico

La paziente, di 42 anni di età, sipresenta alla nostra osservazionecon diagnosi di ulcera corneale in

occhio sinistro.Anamnesi: da 3 anni riferisce insorgenzadi cheratite neurotrofica, a seguito di in-tervento neurochirurgico di rimozione dimeningioma. Attualmente riferisce un episodio di con-giuntivite iniziato 20 giorni prima trattatoinizialmente con associazione antibioti-co-steroidea. Attualmente era stata pre-scritta la seguente terapia: • Exocin coll. x 4,• Pranoflog coll. x 3,• Tobradex coll. x 3,• Tobradex pomata la sera.Nella Figura 1 si può osservare il quadroclinico.Un semplice algoritmo diagnostico dautilizzare per la diagnosi delle ulcere cor-neali è mostrato nella Figura 2.Tutte le terapie topiche, eccetto i lubrifi-canti oculari senza conservanti, sono sta-te sospese per effettuare gli esami micro-biologici e la paziente è stata controllatagiornalmente. Gli esami microbiologici (per germi co-muni, miceti, HSV e Acanthamoeba)vengono effettuati in tutte le ulcere cor-neali al fine di escludere la presenza diinfezione corneale o, in caso di positività,di effettuare una terapia topica mirata.In caso di negatività dell’esame micro-biologico, sarà necessario effettuare unadiagnosi differenziale delle ulcere cor-neali non infettive, tramite l’esecuzionedi esami specifici per la valutazione delfilm lacrimale, della sensibilità cornealeo della presenza di malattie sistemiche, alfine di instaurare la terapia appropriata.

In questo caso:1. gli esami microbiologici hanno dato ri-

sultati negativi, escludendo la naturainfettiva dell’ulcera;

2. la cornea risultava totalmente anesteti-ca all’estesiometria corneale, effettua-ta con Cochet Bonnet, confermando lapresenza di una cheratite neurotrofica;

3. il quadro clinico, 3 giorni dopo la so-spensione della terapia, mostrava unanotevole riduzione della componenteinfiammatoria, ma il difetto epitelialenon mostrava segni significativi di ri-parazione.

Tali evidenze suggeriscono una diagnosidi tossicità da farmaci associata a un qua-dro di cheratite neurotrofica: la sospen-sione delle terapie topiche ha consentitoun miglioramento del quadro clinico, mala componente neurotrofica impediva an-cora la riparazione spontanea dell’ulcera.Per favorire la riepitelizzazione, una vol-ta esclusa la presenza di infezioni, è stataapplicata una lente a contatto terapeuticache, associata alla terapia lubrificante, haconsentito la completa riparazione epite-liale in pochi giorni. Attualmente, a distanza di 3 mesi, la pa-ziente presenta un quadro clinico stabile,ed è in terapia con sole lacrime artificiali(Fig. 3).Questo caso clinico sottolinea l’impor-tanza di una diagnosi accurata nei casi diulcera corneale, al fine di effettuare unaterapia topica mirata ad evitare l’insor-genza di patologia iatrogena da farmaci. L’ulcera corneale indotta da farmaci è in-fatti una patologia frequente (dal 4% al9% delle ulcere corneali diagnosticatenei centri di riferimento) e spesso non ri-conosciuta. Purtroppo non esistono test

diagnostici specifici e la diagnosi è diesclusione, bisogna però considerare chetutte le terapie topiche e i conservanti inesse contenute sono tossici per la superfi-cie oculare e che i pazienti con alterazio-ni preesistenti della superficie oculare(quali occhio secco, cheratite neurotrofi-ca, terapie topiche croniche) sono parti-colarmente a rischio.In caso di ulcera corneale non infettiva,associata a regime terapeutico eccessivoper durata o numero di farmaci e/o disomministrazioni giornaliere, considerarenella diagnosi differenziale la presenza ditossicità da farmaci consentirà di risolverebrillantemente il caso. Infatti, la semplicesospensione della terapia topica, associataa un’osservazione giornaliera del pazien-te, consente, nella maggior parte dei casi,la completa riparazione dell’ulcera.

Figura 1. Esame obiettivo: iperemia congiuntivale, difetto epiteliale corneale centralecon reazione stromale e neovascolarizzazione profonda.

Figura 3. Risoluzione del quadro.

Referenze bibliografiche1. Wilson FM II. Adverse external ocular ef-fects of topical ophthalmic therapy: an epi-demiologic, laboratory, and clinical study.Transactions of the American Ophthalmologi-cal Society, 1983;81:854-965. 2. Schwab IR, Abbott RL. Toxic ulcerativekeratopathy. An unrecognized problem. Oph-thalmology 1989;96:1187.3. Burstein NL. Corneal cytotoxicity of topi-cally applied drugs, vehicles and preserva-tives. Surv Ophthalmol 1980;25(1):15-30.4. Fraunfelder FW. Corneal toxicity from top-ical ocular and systemic medications. Cornea2006;25:1133-8.5. Dart J. Corneal toxicity: the epithelium andstroma in iatrogenic and factitious disease.Eye 2003;17:886-92.6. Tuli SS, Schultz GS, Downer DM. Scienceand strategy for preventing and managingcorneal ulceration. Ocul Surf 2007;5:23-39.

Figura 2. Algoritmo diagnostico in caso di ulcera corneale.

AnamnesiEsame obiettivo

• Esami ematochimici• Citologia ad impressione• Estesiometria• Biopsia congiuntivale• Test lacrimali

Esami microbiologici

POSITIVI NEGATIVI

Sospensione di tutte leterapie topiche e osservazione

TERAPIA MIRATA

Cheratite infettivavirale

battericamicotica

parassitariaatipica

Cheratite non-infettivaimmunitarianeurotrofica

tossicadeficit limbare

Page 6: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 96

Prof. Sarnicola, Lei è sociofondatore e Presidente dellaS.I.C.S.S.O., Società ItalianaCellule Staminali e SuperficieOculare; quando ha iniziato adoccuparsi di superficie oculare?Da più di dieci anni mi occupo delleproblematiche diagnostiche e terapeu-tiche riguardanti la superficie oculare,con particolare riguardo alla chirurgiadel trapianto di cornea e alle varie tec-niche di innesto.Ho lavorato allo sviluppo degli innesticorneali nella Regione Toscana che, fi-no alla metà degli anni ’90, registravauno scarso sviluppo di questo settore.Grazie anche alla collaborazione deimiei aiuti, fu costituito, presso l’Ospe-dale di Grosseto, nella fase iniziale delnostro processo, un sistema di recluta-mento di tessuto corneale, dalla richie-sta del consenso allo studio, selezione econservazione dei tessuti, riuscendo aprelevare circa 110 cornee in 4 mesi eottenendo dalla Regione Toscana laqualifica di Centro sperimentale diriferimento regionale degli innesticorneali. Poi l’interesse si è diffuso ra-pidamente all’intera Regione, con lanecessità di istituire una vera banca de-gli occhi a Lucca, che potesse esprime-re le potenzialità di tutto il territorio.Consideri che la Toscana, oggi, è aiprimi posti in Europa per prelievi dicornea per milione di abitanti. La di-sponibilità di tessuto corneale ha con-sentito un considerevole aumento del-le conoscenze e delle possibilità tera-peutiche nella patologia della cornea edella superficie oculare. In quegli stessi anni sono state poi in-trodotte le tecniche di ricostruzionedella superficie oculare con cellule sta-minali congiuntivo-corneali nei pa-zienti in cui veniva riconosciuto undeficit limbare. Sono le malattie dellasuperficie oculare in cui è andata di-strutta la capacità della superficie diautomantenersi, rinnovandosi graziealla staminalità dei suoi tessuti, a causadi traumi oculari meccanici fisici e chi-mici, di malattie autoimmunitarie-in-fiammatorie, di altre malattie sistemi-che, di infezioni e di malattie congeni-te, come l’aniridia.

Ma il suo contributo allosviluppo di questo settoredell’Oftalmologia non siesaurisce nella sua attivitàassistenziale.Corre l’obbligo morale di diffondere leconoscenze scientifiche; in questo mo-

do l’effetto terapeutico diventa espo-nenziale. Era necessario costituire unasocietà giovane che con entusiasmo po-tesse assolvere al compito, non facile,di fare proseliti nel nuovo approcciodiagnostico e terapeutico ai problemicorneali, visti nel contesto superficie.«Non è difficile avere idee nuove, ma èdifficile liberarsi delle vecchie» è la frasedi John M. Keines che sintetizza ilproblema. Cosi è nata la S.I.C.S.S.O.(Società Italiana Cellule Staminali eSuperficie Oculare), non senza criti-che, imbarazzo, ma anche successo.

Professore, Lei è al suo secondomandato come Presidente dellaS.I.C.S.S.O., può illustrarci gliobiettivi di tale Società?Sono alla fine del secondo mandato emolti obiettivi sono stati raggiunti. LaS.I.C.S.S.O. è stata la società che haintrodotto in Italia i trapianti limbari,che ha promosso l’innesto di membra-na amniotica, che ostinatamente haportato avanti le cheratoplastiche la-mellari anteriori profonde chirurgiche(DALK), non senza incontrare scetti-

cismi e reticenze, che finalmente orasembrano dissolversi. Le cheratoplasti-che lamellari posteriori sono state ef-fettuate per la prima volta in direttadurante un congresso in Italia nel2005, era il 5° congresso S.I.C.S.S.O.di Roma. Fin da l pr inc ip io l aS.I.C.S.S.O. è stata concepita comeuna società volta a promuovere la ri-cerca e le metodiche di diagnosi e trat-tamento dei disordini della superficieoculare con particolare attenzione altrapianto di cornea.La costante interattivittà con relatoristranieri durante i congressi, ha con-sentito all’Italia di misurarsi con imag giori esperti internazionali, matu-rando l’opportunità di crescere in sin-cronia con le nuove conoscenze. An-che i realatori stranieri sempre più nu-merosi riconoscono nel congresso an-nuale S.I.C.S.S.O. un importante ap-puntamento di verifica e scambio diconoscenze. Questa Società mira a di-ventare un punto di riferimento pertutti gli oculisti che si occupano di su-perficie oculare, riunendo i maggioriesperti internazionali del settore.

Quali sono le principali attivitàdella S.I.C.S.S.O.?Il principale impegno della S.I.C.S.S.O.è l’organizzazione dei congressi annualiinternazionali.Inoltre la S.I.C.S.S.O., dal 2003, annual-mente organizza un «SimposioS.I.C.S.S.O. in S.O.I.» con la pubblica-zione di una monografia che viene distri-buita a tutti gli oculisti italiani.C’è l’esigenza di diffondere praticamentele nuove tecniche chirurgiche, alcunedelle quali, e mi riferisco soprattutto allaDALK, hanno bisogno di curve di ap-prendimento più indaginose. C’è la ne-cessità di diffondere la sistematica dia-gnostica... è ancora troppo frequente il ri-scontro di disattesa diagnosi. Stiamopensando, e il prossimo consiglio dovràfarsene carico, a una sorta di fellow-shipprobabilmente multicentrica, di lavoroclinico-pratico, che porti l’interessato adiventare un esperto di cornea e superfi-cie oculare. Per un buono standard quali-tativo ogni ospedale dovrebbe avere unesperto di superficie oculare e ogni regio-ne un centro specializzato.

Professore, quali sono le ultimenovità riguardo i trapianti dicornea?La novità nel trapianto di cornea è ora-mai l’approccio mininvasivo. Non più so-stituire tutta la cornea ma solo il segmen-to malato: il limbus nei deficit limbari,l’intero stroma nelle malattie dove l’endo-telio è sano, solo l’endotelio laddove lostroma non ha alterazioni. Sono tecnicheche hanno bisogno di un apprendistato,ma che riducono in maniera significativale complicanze intra- e postoperatorie of-frendo al paziente un approccio più sicu-ro. Stiamo parlando delle tecniche lamel-lari che sono state l’argomento principalelo scorso anno a Firenze al VII congressointernazionale S.I.C.S.S.O.

Qual è il prossimoappuntamento con laS.I.C.S.S.O.?Il prossimo congresso internazionale saràl’VIII Congresso S.I.C.S.S.O. «Dalladiagnosi alla chirurgia» e si terrà a Sor-rento dall’11 al 13 Giugno, 2009. Ladeadline per la presentazione degli Ab-stract è il 31 dicembre 2008. Tutte le in-formazioni sono disponibili presso il sitodella S.I.C.S.S.O. www.sicsso.org.

Obiettivi futuri? Non voglio anticipare nulla ma al prossi-mo congresso S.I.C.S.S.O. ci sarà unagrossa e gradita sorpresa per tutti.

L ’ I N T E R V I S T A

Intervista al Prof. Vincenzo SarnicolaProfessore a Contratto di Chirurgia della Superficie OculareScuola di Specializzazione in OftalmologiaUniversità di Siena

Page 7: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 9 7

PREMESSAIl fluido lacrimale che bagna la su-perficie oculare ha funzione lubrifi-cante, protettiva e nutritiva soprat-tutto per la cornea, che manca di unsistema vascolare che apporti gli ele-menti nutrizionali e di difesa dagliagenti nocivi esterni. Difetti quali-quantitativi della secrezione lacrima-le possono portare ad uno stato disecchezza della superficie oculare ead una sofferenza delle cellule epite-liali della superficie dell’occhio, conconseguente senso di fastidio, bru-ciore e arrossamento, e mag gior su-scettibilità alle infezioni. Le lacrimeartificiali che intendono sopperire aqueste deficienze dovrebbero perciòmirare ad integrare tutte le funzionisvolte dalle lacrime naturali. Attual-mente, la maggior parte delle lacri-me artificiali ha come obiettivo lalubrificazione della superficie ocula-re, contenendo polimeri idrofili qua-li l’acido ialuronico o la idrossi-pro-pil-metil-cellulosa, che favorisconola bagnabilità della superficie oculare.Un’innovazione recente è rappre-sentata da colliri che, in aggiunta aipolimeri idrofili, contengono ancheuna miscela di quattro aminoacidi(prolina, lisina, glicina e leucina),scelti tra quelli maggiormente pre-senti nelle molecole che compongo-no la matrice extracellulare su cuipoggiano le cellule degli epiteli cor-neale e congiuntivale. In condizionifisiologiche il film lacrimale contie-ne concentrazioni di aminoacidi su-periori a quelle del siero, pur aven-done la stessa composizione. Questielementi agiscono come substratifondamentali nei processi di sintesiproteica necessari al metabolismocellulare e alla sintesi della matriceextracellulare su cui le cellule migra-no e si differenziano. È esperienzaclinica comune che la riepitelizza-zione corneale può essere più lentain caso di diete sbilanciate ipoprotei-che o nei soggetti anoressici, mentreun’adeguata integrazione di aminoa-cidi può favorire le condizioni di ri-pristino della superficie oculare, adesempio dopo chirurgia refrattiva, onelle ulcere corneali.

OBIETTIVOVerificare se la presenza degli ami-noacidi nei colliri BluSal (soluzionesalina isotonica) e BluYal (contenen-te acido ialuronico allo 0,15%) possamigliorare il ripristino della omeo-stasi tissutale dell’epitelio cornealedopo una scarificazione provocatameccanicamente in vitro o in vivo.

METODI In vitro: il modello corneale è for-mato da cellule corneali umane im-mortalizzate (linea IHCEC del prof.R.W. Beuerman, Dip. di Oftalmolo-gia, LSU Eye Center, New Orleans,USA). Le cellule depositate su unsupporto inerte di policarbonato ecoltivate all’interfaccia aria liquidoper 5 giorni in un medium chimica-mente definito formano un epitelio

pluristratificato morfologicamentesimile all’epitelio corneale umano(60 µm circa di spessore). Il modellomisura 0,5 cm2 (Reconstituted Hu-man Corneal Epithelium SkinE-thic®, Nice). La scarificazione venivarealizzata tramite incisioni con uncapillare in vetro sterile. Dopo la le-sione gli epiteli erano riposti in pia-stra con il medium di mantenimen-to, senza fattori di crescita e mante-nuti a 37 °C in incubatore a CO2(5%) per 1 ora prima dell’applicazio-ne dei prodotti. L’applicazione deiprodotti dopo la lesione era di 30 µlper epitelio, applicata topicamentetramite micropipetta su tutta la su-perficie. La medesima quantità eraapplicata quotidianamente immedia-tamente dopo la sostituzione delmedium di mantenimento. Il me-dium veniva sostituito ogni 24 ore:allo scadere dei tempi definiti (6-24-72 ore dalla lesione) gli epiteli sonostati riposti in vials con 300 µl ditampone di lisi per estrazione diRNA e successiva real-time PCR e inparte fissati in formalina tamponataal 10% per la successiva analisi istolo-gica.In vivo: conigli albini del tipo NewZealand erano stati anestetizzati siaper via sistemica che topica, al fine diridurre al massimo la sofferenza, el’epitelio corneale grattato in una le-sione circolare da limbus a limbuscon un bisturi (crescent knife, AlconSurgical) con l’ausilio di un micro-scopio operatorio per evitare di dan-neggiare la membrana basale e lostroma sottostante. L’area priva di epi-telio era visualizzata ogni 24 ore, me-diante colorazione con fluoresceina efotografata con una lente macro (Ki-ron, Tokyo, Japan) attraverso un filtroblu cobalto. L’immagine digitalizzataera poi analizzata con un programmaper l’analisi quantitativa delle aree(Autocad Software) per la valutazio-ne della progressione della riparazio-ne del danno.

RISULTATIIn vitro: la MMP9 è una metallopro-teasi attiva nei processi di rimodella-mento della matrice extracellulare,necessari per la migrazione cellularedurante i fenomeni di rimarginazio-ne e riepitelizzazione. L’analisi dell’e -spressione genica della MMP9 nellecellule dell’epitelio corneale, dopo,lesione meccanica (Fig. 1), indica che,a fronte di un’immediata riduzionedell’espressione nel tessuto lesionatobagnato in PBS, la presenza di un so-stituto lacr imale era in grado dimantenere l’espressione della MMP9nel breve termine (6 ore). Nel lungotermine (72 ore) l’espressione au-menta nel controllo lesionato e an-cor di più se in presenza di sostitutilacrimali. La presenza di aminoacidiappare modulare in positivo nel bre-ve (BluYal) o nel lungo (BluSal) ter-mine tale espressione. L’analisi istolo-gica (Fig. 2) è posta a confronto conuna coltura di controllo non lesiona-ta (Fig. 2 A, B), nella quale si distin-

guono chiaramente: uno strato noncheratinizzato superficiale appiattito,con cellule in contatto tra loro; unostrato intermedio in cui le cellulepresentano un citoplasma esteso late-ralmente rispetto a quelle dello stratobasale: sono le cosiddette cellule conle «ali» (wing cells caratteristiche del-l’epitelio corneale umano); uno stra-to basale con un singolo strato dicellule in colonna di forma cuboida-le adese al supporto inerte. A 6 oredalla lesione, il controllo lesionatotrattato con soluzione salina (BluSal)mostra zone caratteristiche con lace-razioni trasversali più o meno pro-fonde (Fig. 2 C). Nei punti dove lalesione arriva al filtro di policarbona-to il tessuto perde contatto ed i lem-bi si riversano su se stessi toccando lasuperficie dell’epitelio. A questotempo si osservano già alcune cellulenecrotiche nella zona lesionata senzanessun segno di ricostruzione deltessuto. Nei tessuti trattati con Blu-SalAA, BluYal, BluYalAA (Fig. 2 D,E, F) già si osservano i segni netti diriparazione del tessuto a livello dellamatrice e l’isolamento delle cellulenecrotiche associato a un movimen-to centripeto delle cellule basali e in-termedie. A 72 ore dalla lesione intutti i campioni i segni della lesionesono globalmente riparati in un tes-suto con morfologia regolare; in par-ticolare, nei campioni trattati conaminoacidi (Fig. 2 H, I) si osserva unaumento di spessore del tessuto incui si evidenziano alcuni vacuoli api-cali.In vivo: la velocità di riepitelizzazio-ne della cornea dei conigli trattaticon acido jaluronico è decisamentesuperiore a quella dei controlli tratta-ti con soluzione salina isotonica, e lapresenza di aminoacidi nel BluYalmigliora ulteriormente la cinetica,soprattutto al secondo giorno (Fig. 3).

CONCLUSIONILa presenza degli aminoacidi nellelacrime artificiali appare indurre unpiù precoce rimodellamento dellamatrice extracellulare (attraverso unincremento della MMP9), favorendocosì un ripristino più veloce e com-pleto dell’omeostasi tissutale. Nelmodello di cornea in coltura si os-servano infatti una migrazione e undifferenziamento cellulare miglioriin presenza di acido jaluronico e unulteriore miglioramento grazie agliaminoacidi. Questo risultato è con-fermato nel modello in vivo in cui dinuovo la differenza è fatta principal-mente dalla presenza di acido jaluro-nico, ma l’aggiunta di aminoacidir iesce comunque a stabilire unacom pletezza superiore della ripara-zione del danno. Ci si può dunqueattendere che anche nei casi cliniciin cui sia necessario favorire o man-tenere l’integrità dei tessuti della su-perficie oculare, l’aggiunta di ami-noacidi in lacrime artificiali possameglio sostenere la risposta riparativadel tessuto, favorendo il benessere delpaziente. ■

L A R I C E R C A I N O F T A L M O L O G I A

Effetto degli aminoacidi sulla riepitelizzazione corneale in modelli in vitro e in vivo

Dario Rusciano, Marisa Meloni, Claudio Bucolo, Edoardo Stagni, Marco La Bruna

Figura 1. Espressione della MMP9. Espressione genica della metalloproteasi 9 (MMP9) atempi di osservazione precoci e avanzati (6 e 72 ore dalla lesione) calcolati in rapporto al-la espressione di base nel tessuto normale, non lesionato. Si osserva che la presenza diaminoacidi determina un incremento dell’espressione rispetto al tessuto lesionato nontrattato già a tempi brevi, incrementando ancora a tempi più lunghi.

Figura 2. Riepitelizzazione in un modello in vitro di cornea umana. Analisi istologica delmodello di cornea umana ricostituita in vitro a partire dalla linea cellulare IHCEC. La ripa-razione del tessuto dalla lesione meccanica provocata è più evidente sia a tempi precoci(6 ore) che tardivi (72 ore) nei tessuti trattati con acido jaluronico e/o aminoacidi.

Figura 3. Riepitelizzazione nella cornea di coniglio. Riepitelizzazione in un modello di sca-rificazione corneale nel coniglio. L’area disepitelizzata è evidenziata con la fluoresceina, eappare perciò verde (A). L’analisi quantitativa (B) mostra un chiaro effetto della presenzadell’acido jaluronico e degli aminoacidi nei colliri somministrati dopo la lesione.

Page 8: Sup ocul 1 2009:Layout 1 · Caso clinico pag. 5 Ulcera corneale in paziente con cheratite neurotrofica L’intervista pag. 6 Intervista al Prof. Vincenzo Sarnicola La ricerca in oftalmologia

Lacrisek®spray è il primo spray oculare abase di liposomi arricchito con Vitamine Aed E, che agisce sulla rima palpebrale esulla superficie corneale.Riveste una grande importanza il fatto chenella soluzione siano contenute anche leVitamine A ed E che svolgono un’attivitàantiapoptotica ed epitelioprotettrice.In particolare la Vitamina A, oltre ad avereun effetto antiossidante e riepitelizzante,come emerge da nuove evidenze scientifi-che riportate dalla letteratura internaziona-le, favorisce la produzione di mucine, im-portanti elementi per la bagnabilità dellasuperficie oculare.Grazie alla nuova tecnologia della micro-nizzazione, che permette un fine e perma-nente emulsionamento della componente li-pidica con quella acquosa, Lacrisek®spray-

rappresenta il superamento dei normali col-liri a goccia che si istillano nel sacco con-giuntivale. Infatti, il Lacrisek®spray si erogaad occhio chiuso sulla rima palpebrale esulle zone palpebrali limitrofe. Grazie allasua composizione a base lipidica, i liposo-mi passano rapidamente sulla superficieoculare, reintegrando lo strato lipidico delfilm lacrimale e apportandovi contempora-neamente anche le due vitamine liposolubi-li, la cui biodisponibilità è in effetti accre-sciuta proprio dalla loro dispersione nel mi-lieu liposomiale.L’impiego del Lacrisek®spray, come dimo-strato dalla letteratura internazionale, evi-denzia efficacia sui sintomi causati da oc-chio secco, blefariti e infiammazioni dellasuperficie oculare, e migliora i parametridi stabilità e integrità del film lacrimale.Per verificare la semplicità di utilizzo e l’ef-ficacia di Lacrisek®spray è stata svolta un’in-dagine su un campione casuale di 729oculisti, omogeneamente distribuiti sul terri-torio italiano, ai quali è stato chiesto inquali casi consiglino questo preparato, selo abbiano provato anche su se stessi equale sia stato il giudizio complessivo.I risultati di questa analisi hanno rivelatoche la stragrande maggioranza degli ocu-listi (720/729) ha consigliato il Lacri-sek®spray ai propri pazienti e che le patolo-gie principali in cui esso viene prescrittosono: occhio secco (567/729), blefariti(504/729), allergie oculari (69/729), ar-rossamenti oculari (71/729), discomfortoculare (8/729) (Fig. 1).La maggioranza degli oculisti prescrive ilLacrisek®spray nel paziente adulto(614/729) e in quello anziano (451/729);un numero rilevante di oculisti lo trova an-che utile nel bambino (255/729), probabil-mente per la facilità di somministrazione(Fig. 2). Infine, la maggioranza dei medici

oculisti (438/729) ha anche provato perso-nalmente Lacrisek®spray, esprimendo nellastragrande maggioranza (400/438) ungiudizio positivo sia sull’eliminazione o ri-duzione dei sintomi che sulla maneggevo-lezza e tollerabilità locale del preparato(Fig. 3).

Direzione Medica

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE• Lee S, Dausch S, Maierhofer G, Dausch D.

A new therapy concept for the treatment ofdry eye - the usefulness of phospholipids li-posomes. Klim Monatsbl Augenheilkd 2004oct.221(10):825-36.

• Chew CK, Jansweijer C, Tiffany JM, DiksteinS, Bron AJ. An instrument for quantifyingmeibomian lipid on the lid margin: the Mei-bometer. Curr Eye Res 1993;12: 247-254.

• Dausch D, Lee S, Dausch S, Kim JC, SchwertG, Michelson W. Comparative study oftreatment of the dry eye syndrome due todisturbances of the tear film lipid layer withlipid-containing tear substitutes. Klin Monats-bl Augenheilkd 2006; 223 (12):974-83.

• Hori Y, Spurr-Michaud SJ, Russo CL, Argüeso P, Gipson IK. Effect of retinoic acidon gene expression in human conjunctivalepithelium: secretory phospholipase A2 me-diates retinoic acid induction of MUC16. Invest Ophthalmol Vis Sci 2005Nov;46(11): 4050-61.

• Serbecic N, Beutelspacher SC. Vitamins in-hibit oxidant-induced apoptosis of cornealendothelial cells. Jpn J Ophthalmol 2005Sep-Oct;49(5):355-62.

• Bilgihan A, Bilgihan K, Yis O, Sezer C, Aky-ol G, Hasanreisoglu B. Effects of topical vita-min E on corneal superoxide dismutase, glu-tathione peroxidase activities and polymor-phonuclear leucocyte infiltration after pho-torefractive keratectomy. Acta OphthalmolScand 2003 Apr;81(2):177-80.

• Bilgihan K, Adiguzel U, Sezer C, Akyol G,Hasanreisoglu B. Effects of topical vitamin Eon keratocyte apoptosis after traditional pho-torefractive keratectomy. Ophthalmologica2001 May-Jun;215(3):192-6.

S U P E R F I C I E � O C U L A R E - E V I D E N C E B A S E D O N A N T E R I O R S E G M E N T - A n n o I I - N . 1 / 2 0 0 98

Tutti i diritti sono riservati, in particolare il diritto di duplicazione e di diffusione, nonché il diritto di traduzione. Nessunaparte del periodico può essere riprodotta in alcuna forma (per fotocopia, microfilm o altri procedimenti) senza il consensoscritto dell’Editore e degli Autori. Dati, opinioni e affermazioni espressi sugli articoli qui pubblicati sono di esclusiva re-sponsabilità degli Autori e non riflettono necessariamente i punti di vista dell’Editore. Ogni prodotto menzionato deve es-sere usato in accordo con la scheda tecnica fornita dalla ditta produttrice. Il giornale non si assume nessuna responsabili-tà per danni provocati utilizzando metodiche, prodotti, consigli o idee contenuti negli articoli pubblicati.

Direttore ResponsabileElisa Simonelli

Direttore ScientificoStefano BoniniDirettore della Cattedra di OftalmologiaFacoltà di Medicina eChirurgiaUniversità Campus Bio-Medico di RomaTel. 06.225411266/7Fax [email protected]

Segreteria ScientificaMarta SacchettiTel. 06.225411266/7Fax [email protected]

Segreteria di RedazioneI.N.C. s.r.l.Via Troilo il Grande, 1100131 RomaTel. 06.41405454Fax [email protected]

EditoreI.N.C. s.r.l.

Via Troilo il Grande, 1100131 RomaTel. 06.41405454Fax [email protected]

StampaArti Grafiche s.r.l.Via Vaccareccia, 5700040 Pomezia (RM)

ISSN 1971-1875

Registrazione alTribunale di Roma N. 31 del 15/02/2007

Tiratura: N. 8.000 copie

Finito di stampare nel mese di Marzo 2009

superficie�oculareEvidence�based�on�anter ior �segment

INVITO AI LETTORI

I lettori che desiderano pubblicarepropri lavori sul Periodico Trime-strale «Superficie Oculare» sonoinvitati a sottoporre i loro contri-buti all’approvazione del Comita-to Scientifico inviandoli a:

Segreteria ScientificaMarta Sacchetti

Tel. 06.225411266/7Fax 06.22541456

E-mail: [email protected]

N O V I T À D A L L ’ O F T A L M O L O G I A

Indagine su un metodo innovativo per il trattamento dell’occhio secco e delle blefariti

Fig. 1. Patologie per cui è stato consigliato l’utilizzo del Lacrisek®spray

Fig. 2. Tipologia di paziente a cui è stato consigliato il Lacrisek®spray

Fig. 3. Medici che hanno provato il Lacrisek®spray su se stessi