supporters magazine n129

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Foto: Lucia Capone divisione SAI S Via Cappuccini, 11/B - Brindisi Tel. 0831.597406 - Fax 0831.523455 e.mail:[email protected] Roberto CORDELLA & Demetrio SAMMARCO Consulenti e Assicuratori Via Appia, 234 Brindisi Tel. 0831.582133 www.aloisioricambi.it dal 1977 Via Islanda, 99 (Bozzano) - Brindisi Cell. 349.4230877 Via Seneca, 7 - Brindisi Tel. 0831.529428 - 347.4110690 Laboratorio Terapia Riabilitativa S.A.S. Si effettua terapia domiciliare impianti e manutenzioni IMPIANTI IDROTERMICI - GAS PANNELLI SOLARI CLIMATIZZAZIONE - CALDAIE A GAS ASSISTENZA TECNICA Resp. Tecnico Francesco Pierri [email protected] Viale Commenda, 136 Brindisi Tel. 0831.1982579 Cell. 329.9411725 clinica-iphone.com

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Il magazine del basket brindisino giunto alla sua nona stagione. Cronaca foto e curiosità sulla stagione 2014-2015 della New Basket Brindisi e delle compagini femminili e giovanili della città

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Ben ritrovati. Pren-do al volo una fra-se detta da Fran-

co Castellano, la penna storica del basket regionale, incontrato lunedì scorso in occasione della parti-ta di DNG tra Enel e Viola Reggio Calabria:… “dalle altre realtà non mi aspetto molto per quello che ri-guarda il basket giovanile, ma da Brindisi sì e questo mi preoccupa molto per il futuro della pallaca-nestro brindisina e pugliese”. Non sarà il solito appuntamento con risultati, resoconti e tabellini ma sarà dedicato alla riforma dei cam-pionati giovanili. L’ultimo consiglio federale ha deciso di varare per il prossimo anno sportivo la riforma dei campionati giovanili, decisione che cambierà completamente la strutturazione delle categorie che dalle attuali U13-U14-U15-U17-U19-U21 passerà alle future U20-U18 -U16-U15-U14-U13. Queste nuova struttura di fatto allinea le categorie a quelle che le nazionali giovanili affrontano nei campionati

europei, campionati che iniziano con quello U16, per poi passare a quello U18 e U20. Formalmente l’attività giovanile sembra che si ri-duca di un anno, di fatto si tenta di allungarla sino agli U20, conside-rando che il campionato U21 spes-so non viene organizzato per caren-za di iscrizioni. In Puglia negli ultimi 10 anni non si è mai svolto. Prendo spunto da questa notizia per fare alcune domande a Giancarlo Giar-letti, responsabile tecnico del set-

tore giovanile dell’Enel dal 2010, e a Giovanni Rubino,ex responsabile tecnico settore giovanile Enel dal 2005 al 2008. Alle stesse domande do la mia opinione come respon-sabile tecnico dell’Aurora Brindisi.

La Federazione ha deciso la riforma dei campionati giovanili che prevede dal prossimo anno i seguenti calendari: U20 – U18 – U16 -U15- U14-U13: cosa ne pensi?

Giarletti: se è vero che in questo modo si ha la possibilità di comple-tare la formazione tecnica e fisica dei giovani atleti, riscontro però una notevole difficoltà nella pro-grammazione e ancora una volta a discapito delle società dei pic-coli centri o del Sud, che saranno ancora di più penalizzate, proprio nel completare le formazioni U20.

Finora l’attività giovanile, termina-va comunque col percorso sco-lastico. Ma aldilà di questo, sono fermamente convinto che una volta raggiunta la maggiore età, i ragazzi debbano abbandonare il concetto di basket giovanile ed entrare definitivamente nel mondo senior, iniziando a prendere le pri-me serie legnate dai più grandi…

Rubino: Questa riforma compor-terà la definizione di nuove regole legate alla formazione italiana, ai premi di incentivazione, agli obbli-ghi degli atleti under nei campiona-ti senior e partecipazione ai cam-pionati giovanili. Adesso si vedrà come si svilupperà! Ma la cosa che più sconvolge e non aver referen-dato questo cambiamento a tutte le società, bastava mandare un’email

con la posta Fip forse una più ampia veduta ci sarebbe stata in merito.

Patera: il Consiglio federale ha di fatto equiparato i campionati italiani a quelli europei. Credo che l’intendimento sia quello di prolun-gare la formazione sino ai 20 anni ma le perplessità sono molte e ri-guardano la non sovrapposizione al percorso scolastico e se le so-cietà avranno le forze economiche per fare di fatto un campionato in più. Penso che con il campionato U20 si voglia sopperire alla man-canza di un campionato nazionale riservato ai giovani della fascia di età 18-21, che i vari esperimenti effettuati in questi anni con gli Un-der sono falliti. Spero che questa riforma abbia come prima conse-guenza quella di far scomparire il termine under nel vocabolario della pallacanestro italiana. I giovani do-vrebbero giocare in quanto bravi e non in quanto under; per far que-sto bisogna apportare dei correttivi alla strutturazione delle squadre a cominciare dalla A1 che sembra più una lega di sviluppo ameri-cana che un campionato italiano.

Quale potrebbe essere l’im-patto di questa riforma sul basket giovanile brindisino?

Giarletti: Oggi, per intenderci, i ragazzi nati nel ’96, avranno a di-sposizione un altro anno di attività giovanile, ma finiranno (nella mag-gior parte dei casi) le scuole supe-riori, accedendo alle varie Univer-sità, emigrando spesso e volentieri verso il Nord e impoverendo sem-pre di più le nostre formazioni

Rubino: penso che sia ugua-le a tutte le altre realtà na-zionali nei pro e nei contro.

Patera: allo stato attuale Brindisi come tutte le città prive di importan-te sede universitaria sarebbe pena-lizzata, provo ad immaginare quan-ti dei ’96 di prima fascia cittadina il prossimo anno si trasferiranno fuori per studiare. Bisognerebbe avere un progetto forte e con un appeal tale che i ragazzi possano pren-dere in considerazione la possibi-lità di giocare e studiare a Brindisi.

Fine prima parte (la seconda nel pros-simo numero di Sup-porter’s Magazine)

Periscopio sui giovaniGianfranco Patera Settore giovanile, gli allenatori ci spiegano le novità

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Di ritorno dalla lun-ga e complicata trasferta di So-

dertaljie la battuta più ricorrente tra i cinque giornalisti al seguito dell’Enel era: “Ora non ci spaven-ta più nulla, nemmeno Astana”. E Astana è arrivata! Non so quanto oggi, con il senno di poi, quella che era una semplice battuta sia diventata consapevolezza che ci attende un viaggio di oltre 6 mila chilometri, attraversando tutta l’Eu-ropa e scivolando fino in Asia. In Kazakistan, divenuta indipenden-te nel 1990. La seconda capitale più fredda al mondo, dopo Ulan Bator e prima di Ottawa. Non c’è che dire, davvero un regalo di Na-tale inaspettato e freddo, ma che accettiamo di buon grado, pron-ti a ripartire come abbiamo fatto nel primo girone di Eurochallen-ge vinto con grande autorità dalla squadra di coach Bucchi. Cinque vittorie su sei, miglior difesa, gioco di squadra e tanta attitudine e vo-lontà di fare bene sono stati gli in-gredienti del successo brindisino. E a chi diceva che sarebbe stato un semplice allenamento, la squa-dra ha risposto sul campo: l’Enel

vuole fare bene anche in Europa. E si batterà nelle Last 16 contro i romeni dell’Energia Tg-Jiu e i belgi dell’Okapi Aalstar. Altre squadre, altri pezzi di Europa da scoprire. Senza porsi limiti, senza fare di-stinzioni tra le competizioni, con la speranza di fare bene ovunque. Non sarà facile perché a gennaio e febbraio il calendario offrirà un nuovo tour de force notevole an-che con la presumibile parteci-pazione alle Final Eight di Coppa Italia che coincidono proprio con

il finale del girone di qualificazione di Eurochallenge. Prima due parti-te in casa, contro Capo d’Orlando e Roma, di vitale importanza per risalire ancora di più in classifica e dimostrare che la negativa paren-tesi casalinga contro Varese è solo un ricordo. In effetti, dopo sono ar-rivate tre vittorie e la squadra ap-pare aver metabolizzato l’ennesi-mo infortunio di una stagione che, almeno da questo punto di vista, sembra non voler concedere tre-gua. Questa sera ci sarà l’esordio di Micheal Eric, il sostituto di Ced Simmons, un “gigante” già pron-to atleticamente e che sarà utile soprattutto in difesa nel chiudere il pitturato ai lunghi avversari. Poi la crescita di Pullen e la solidità di Turner, senza dimenticare il rinno-vato feeling con il canestro e con i rimbalzi di Mays, fermato solo da un infortunio, ma già in grado di riprendersi il dominio sotto ca-nestro. Contro Capo D’Orlando ci sono sfide nelle sfide: Bulleri con-tro Basile e Soragna, i ricordi che ci legano allo “sceriffo” Perdichiz-zi, il particolare stato d’animo di Agostino Origlio che ce lo raccon-ta all’interno del giornale, il ritorno dopo poche settimane di Sek Hen-ry al Pala Pentassuglia. Tutti motivi di interesse che non devono però

distogliere l’Enel dall’obiettivo principale, ovvero vincere questa partita e non fermarsi più in cam-pionato. Poi contro Roma, bella in Eurocup, meno in campionato, sarà un’altra battaglia. Si chiude il 2014 ad Avellino per riprendere il nuovo anno con due sfide inten-sissime: a Milano e in casa con-tro Reggio Emilia. Questa serie di partite ci dirà di che pasta è fatta la New Basket e quale posizione avrà a fine del girone di anda-ta. Sicuramente non sarà il primo posto in classifica della passata stagione, ma i conti si fanno in fondo e quest’anno Brindisi appa-re attrezzata per non perdersi per strada. E’ Natale, finisce un anno e si sta in famiglia per ritrovare quella serenità che forse in altri periodi viene meno. Siate sereni e godetevi la gioia della Natività. E da parte nostra, tanti auguri!

Non ci spaventa più nullaEditoriale di Marino Petrelli

Photo By:Michele Longo

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Il Post.it di Mario Arceri

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Storie di campo di Agostino Origlio

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Parola di vice direttore

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La zona rosa della curva

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Scrivono le nuove leve del club

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S O M M A R I O

Intervista a Silvia Gottardi17

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Massimo Bul-leri, Gianluca Basile, Matteo

Soragna… No, non sto rievocan-do l’ultima Italia dei sogni, quella di Stoccolma e di Atene (e sono passati già più di dieci anni), ma i vecchi compagni d’arme che, pur su fronti contrapposti, si ritrovano al Pala Pentassuglia per questo Brindisi-Capo d’Orlando, vero der-by del Sud. Un certo brivido però lo proveremo tutti, quando questi nomi verranno scanditi dallo spe-aker. Perché hanno scritto nella storia recente della pallacanestro italiana le pagine più belle, per-

ché sono talmente innamorati di questo gioco al punto da sfidare tutte le leggi della longevità sporti-va pur di continuare a scendere in campo e non come illustri soprav-vissuti da mostrare con rispetto ai nuovi nati, ma ancora in grado di incidere sul risultato. Sicuramente incidono sulla fantasia, ripensando alla loro illustre e lunga carriera, e sulla memoria, riportandoci a gior-ni nei quali battevamo la Francia di Parker, la Grecia, la Turchia e la Lituania, e la Spagna ci stava ap-pena raggiungendo e superando. Alla Serbia poi da due o tre anni rifilavamo sberle. Altri tempi, altri campioni, altro modo di intende-re e di seguire il basket, quando i gm, i ds, insomma chi si occupava del mercato, guardava al talento dei giocatori e non al passaporto che ricicla nazionalità improbabili

dando un minimo valore all’atleta in questione. Bene, Brindisi-Capo d’Orlando è anche questo, ma non soltanto questo perché ci stanno due punti importantissimi in palio. L’Enel ha fatto un bel passo avan-ti reagendo allo stop imprevisto, sfortunato e polemico con Varese (che, stendendo Bologna, ha dimo-strato di essere in ripresa) andan-do a vincere con autorevolezza a Pistoia, l’Upea di Griccioli proprio domenica scorsa ha accentuato ulteriormente la crisi di Cantù alla

quale nemmeno il ritorno di Sher-madini ha consentito di voltare la pagina di un disastroso - in rela-zione alle premesse - avvìo di sta-gione. Brindisi ha bisogno dei due punti anche perché la concorren-

za diretta per le posizioni di attesa alle spalle del trio in fuga (Milano, Reggio Emilia e Venezia) si è im-provvisamente arricchito di una unità decisamente non preventiva-ta: Trento, la matricola che ha fatto volare l’Aquila fino alle stelle fer-mando Sassari nel posticipo di lu-nedì, agganciandola a quota 12, la stessa dove è ora assisa Brindisi in attesa del doppio turno casalingo a cavallo del Natale che, facendole affrontare Capo d’Orlando e Roma, non certo le prime della classe, potrebbe consolidare notevolmen-te la classifica. E’ quanto si atten-dono ovviamente i tifosi brindisini, ai quali rivolgo con affetto i miei più cari auguri di un sereno Natale.

Il Post it diMario Arceri

Era il 1998 Spike Lee produsse e diresse He Got Game, pro-

tagonista Jesus Shuttlesworth, al secolo Ray Allen, e Denzel Wa-shington, per i cultori del cinema ma soprattutto del basket resta uno dei più bei film che hanno come soggetto il basket. La chiave rosa di tutto questo può diventare “She Got Game” il docu film che Silvia Gottardi (attualmente guardia del Sanga Milano in A2, ma per lei tanti anni in A1 con uno scudet-to vinto a Priolo, una Supercoppa italiana vinta con la Comense ed una Coppa Italia di A2 con il Cus Chieti) sta girando, un progetto che ci consegnerà tante Jesus Shuttlesworth al femminile che ci racconteranno la loro passione e le loro idea sul basket femminile.Prima di diventare un film docu-mentario She Got Game è un blog (www.shegotgame.it), il blog per-sonale di Silvia Gottardi ed è pro-prio da lì e da un post che ha fatto molto discutere che nasce l’idea di produrre la parte cinematogra-fica del blog. “Senza nulla togliere al volley femminile che merita tutti i risultati e tutta la visibilità che ha” - ci dice categorica Silvia. Quel post, datato 15 ottobre 2014 e inti-tolato “mors tua vita mea” metteva a confronto i due sport e ha fatto molto discutere nei mesi succes-sivi. “Mi rendo conto di aver usato

delle argomentazioni molto forti e non mi aspettavo che ciò susci-tasse tutte quelle reazioni – com-menta la guardia milanese – ma il senso di quel post era quello di lanciare una critica ai responsabili del basket femminile a tutti i livelli, sottolineando quegli accorgimen-ti che per me possono rendere il basket più vicino alle nostre capa-cità fisiche di donne”. Dalla linea dei tre punti più vicina al canestro più basso sono alcune proposte fatte sul post per rendere il ba-sket femminile più spettacolare. Non da meno però il risvolto della comunicazione e marketing: “Cre-do che la Lega volley femminile riesce a comunicare meglio e a trasformare le giocatrici in per-sonaggi, quindi molta visibilità, più reclutamento e nuove leve che crescono – afferma Silvia -.

Vero è che con molta probabili-tà la Lega volley ha più risorse da spendere in comunicazione e marketing, mentre la LegA Basket Femminile al momento non può permettersi un ufficio marketing in pianta stabile”. “Mi spiace per le polemiche, ma c’era tutto un ragionamento dietro per definire tutto il significato del post, comun-que sono felice perché almeno così si è cominciato a parlare di più di basket femminile in un mo-mento in cui ci vede surclassate in termini di visibilità dal volley”.E’ da questo percorso che si ar-riva all’idea e alla progettazione del film “è un progetto che mi è venuto in mente confrontandomi con Annalisa Zanierato (anche lei ex giocatrice, da anni ormai impe-gnata con una casa di produzione cinematografica, nda). “L’idea –

continua la Gottardi – è di parlare di basket con un senso, trasmet-tendo la passione che abbiamo per questo sport molto bello an-che in chiave femminile e lo fare-mo tramite interviste di campio-nesse del passato e del presente, di allenatori e anche di gente che pratica altri sport. Vogliamo cer-care di capire cosa è successo e perché il basket femminile è in questo stato di crisi, facendo av-vicinare al basket le più piccole”.“Tutte le giocatrici che abbiamo sentito fino ad oggi si stanno di-mostrando disponibili nel darci una mano, ed anche da loro ar-riva la voglia di cambiare qual-cosa in questo sport – conclude la giocatrice -. Vogliamo provare a toglierci di dosso tutti i luoghi comuni sul basket femminile, cioè che le ragazze del volley sono delle “fighettine” e noi del ba-sket dei maschiacci. Non ci sono sport più femminili di altri, è ov-vio, che il basket è uno sport di contatto e sicuramente sarà più aggressivo del volley, ma questo non esclude il fatto che smessi i panni di giocatrici, si possa es-sere femminili come loro, l’abi-to non qualifica la femminilità cosa che purtroppo accade”. A noi non resta che aspettare la primavera del 2015 quando con molta probabilità questo film vedrà la luce per continua-re ad appassionarci sempre di più allo sport più bello del mon-do…anche in chiave femminile.

“She got game”, il basket raccontato in chiave rosa Il lato rosa del basketGiuseppe Errico

Photo inedita

dal set diValeria Simola

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Lʼesperienza al potere Foto Michele Longo

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David LOGANSassari - 24

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R. MOORECaserta 20

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Oberah ANOSIKEAvellino - 128

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Andrea CINCIARINIReggio Emilia - 64

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L. VITALICremona 46

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LE STATISTICHE DEL CAMPIONATO DI LEGA BASKET SERIE A - ANNO 2014 / 2015 a cura di Gianluca MUSCOGIURI

Il periodico sportivo delBrindisi Basket Club 2005Proprietario: Massimo LaiernoEditore: Brindisi Basket Club 2005

Registro stampa:Autorizzazione del Tribunale di BrindisiRegistro Stampa n. 15 del 2006Direttore Responsabile:Marino PetrelliVice Direttore Responsabile:Francesco TrincheraAmministrazione: Massimo MazzaDistribuzione: Free Press per Brindisi e Provincia a cura del BBCResponsabile distribuzione:Lucia Capone (340.7509469)

Consulente Pubblicitario:Anna Monaco Cell. 338.9825684([email protected])Fotografo ufficiale: Michele LongoCollaboratori: Enrico Carriero, Angelo Cavaliere, Giuseppe Errico, Daniela Fran-co, Domenico Galgano, Antonio Man-freda, Antonio Martinesi, Teodoro Mar-tinesi, Gianluca Muscogiuri, Pasquale Palmiero, Gianfranco Patera, Roberto RomeoEditorialista: Mario ArceriDirezione, Redazione, Amministra-zione: Via Dalmazia, 27/h - Brindisi

Webmaster e designer: Mino BuzzerraWeb administrator: Michele LongoRealizzazione grafica e Stampa:Tipografia Abicca - BrindisiVia Indipendenza, 39 / 43Tel./Fax 0831.523946www.abiccatipografia.it E.mail: [email protected]: www.supportersmagazine.itFacebook: supporter’s magazineBrindisi Basket Club 2005Via Dalmazia, 27/h BrindisiInfo: 349.2243672

N. 129 del 21 Dicembre 2014

L’Enel Basket Brindi-si conquista la se-sta vittoria in cam-

pionato, battendo sul parquet toscano Pistoia con uno scarto di 13 punti, mostra una mentali-tà costante per tutto l’arco della partita, proprio come cercava coach Bucchi dopo l’infortunio di Simmons di due settimane fa. Nelle prime fasi del match, l’Enel ha subìto un break dalla squadra toscana, che supportata dal pro-prio pubblico cercava di andare via, ma un ispirato Pullen frenava la voglia di Pistoia con assist illu-minanti e tiri di puro talento. Nella scorsa partita di campionato ab-biamo potuto vedere il ritorno in quintetto del lungo centrafricano Mays, che ben ha fatto affiancato a James in zona difensiva, con-trasta quasi tutti i tiri avversari e prende invece in attacco tiri ben costruiti in momenti topici del match. Già dal secondo quarto si è vista una netta ripresa della squadra brindisina, che alzando

il tasso difensivo è riuscita a ri-succhiare i punti subiti, arrivan-do alla fine del secondo quarto con soli due punti di svantaggio. Trascinata da un Pullen autore di ben nove punti nel secondo quarto, abbiamo visto un Enel Brindisi,molto motivata e deter-minata nell’arrivare alla vittoria, che non fa notare la stanchezza fisica dovuto all’impegno infra-settimanale di Eurochallenge. La panchina ancora una volta è sta-to un fattore determinante dove il solito Harper pur sprecando qualche fallo è riuscito a conte-nere l’esplosività dei rookie ame-ricani, che ben stanno facendo in questo campionato. Punto fermo ormai di questa squadra è il nostro capitano Bulleri, vero playmaker che è riuscito a met-tere la marcia in più alla squadra quando era in campo, deliziando la tifoseria pistoiese con canestri di puro talento dalla distanza. Da inizio campionato a adesso non abbiamo mai commentato una gara negativa da parte di James e Denmon, i due giocatori ameri-cani continuano ad essere i veri

pilastri di questa squadra. Il pri-mo autore di una splendida parti-ta in difesa, dove ha collezionato ben 4 stoppate e 9 rimbalzi, inve-ce il secondo continua a bruciare le retine di quasi tutti i palasport, collezionando ben 24 punti e un ottimo 44% da tre punti. Quel-lo su cui può far veramente af-fidamento coach Bucchi dopo questa partita, è Jacob Pullen autore alla fine di ben 26 punti. Prima o poi lo sapevamo tutti che il forte play sarebbe esploso, aveva solo bisogno di tempo per ambientarsi e mettersi in ritmo, tutto questo dovuto alla grande fiducia che coach Bucchi gli ha voluto dare nelle ultime giornate. Come avrà bisogno di ambien-tarsi il nuovo acquisto Michael Eric che la società con enormi sacrifici ha voluto regalare alla tifoseria, aumentando sempre di più la qualità del roster. Il cen-tro con nazionalità nigeriana ha avuto anche dei trascorsi in Nba con i Milwaukee Bucks e stagioni di ottimi livello nella D-League, giocatore di immensa potenza fisica, caratteristica che sicura-

mente non farà rimpiangere il nostro Cedric Simmons. Nella prossima partita di campionato ce la vedremo con la squadra siciliana di Capo d’Orlano, re-duce da una buona prestazione casalinga contro Cantù, quindi aspettiamoci una squadra mol-to agguerrita che rispecchia l’esperienza e la personalità dei veterani Soragna e Basile. Adesso non bisogna pensare al campionato ma anche all’Euro-challenge, coppa che la squa-dra brindisina sta disputando ad altissimo livello, addirittura nella partita con gli svedesi è riuscita a siglare un clamoroso scarto di ben 44 punti, mostrando un gioco scoppiettante e molto di-vertente, dove schiacciate e tiri da tre punti sono i veri punti fer-mi della squadra brindisina Al momento di scrivere non si co-nosce il risultato che la nostra squadra ha raggiunto martedì, ma io sono fiducioso nel con-testo di coppa e campionato.

Forza ragazzi, come tutti io sono con voi.

Centrare gli obiettivi in coppa e in campionatoLe nuove leve del clubAntonio Martinesi

D. JAMESBrindisi 83

L. JOHNSONPistoia 92

A. POLONARAReggio Emilia 98

D. HUNTCapo D’Orlando 96

Page 6: Supporters magazine n129

Società giovane, fondata nel 1978, l’Orlandina Ba-

sket si affaccia per la seconda volta nel massimo campionato italiano, dopo l’esperienza vissuta tra il 2005, anno della prima storica promozione con coach Giovanni Perdichizzi in panchina e il settembre 2008, data dell’esclusione dalla Serie A a causa di debiti non saldati dalla società. La ripartenza dalla Serie C è stata difficile e dolorosa, ma la serietà del progetto ha garantito una doppia promozione (in Serie B dilettanti prima ed in Serie A dilettanti nella stagione successiva) ed il ripescaggio in Legadue nell’an-nata 2012/2013. Lo scorso campio-nato ha visto la squadra siciliana terminare la rincorsa alla promozione nella finale con l’Aquila Trento, ma la scomparsa della Montepaschi Siena ha garantito alla società biancoazzur-ra il ripescaggio nella massima serie. Dopo l’addio di Gianmarco Pozzec-co, coach dell’Upea nell’ultimo anno e mezzo, la panchina è stata affidata a Giulio Griccioli proveniente da Ca-sale Monferrato. L’approccio con il campionato di Serie A è stato molto complicato: tre sconfitte consecutive hanno minato la serenità del gruppo, salvo poi riuscire ad ottenere la pri-ma vittoria in casa di una delle sor-prese di questa parte iniziale, la Va-noli Cremona. Le difficoltà incontrate dal quintetto siciliano hanno avuto un chiaro riscontro nell’addio, dopo sole due partite disputate, del play-maker Flynn, annunciato come il col-po dell’estate salvo poi tornare negli States per presunti problemi familiari. Per sostituire Flynn la società guidata dal presidente Sindoni ha approfittato del “taglio” di Sek Henry, ex playma-ker dell’Enel Brindisi, per accapar-rarsi un giocatore affidabile anche se completamente diverso da Flynn. Nelle sei partite disputate il playma-

ker americano ha dato un discreto apporto, garantendo soprattutto equi-librio e stabilità al quintetto. Sarà da tenere d’occhio la sua grande voglia di rivalsa su un parquet, quello del Pala Pentassuglia, che l’ha visto poco protagonista nei primi mesi con la ca-sacca brindisina. Primo acquisto esti-vo dell’Upea Capo d’Orlando è stato Austin Freeman, guardia americana dal fisico imponente (192 cm. Per ben 103 Kg.), in grado di giocare bene anche nell’area colorata, mettendo in difficoltà le guardie avversarie, quasi sempre più longilinee di quella sici-liana. Le sue statistiche rispecchiano questa grande potenza offensiva, con quasi 17 punti e 4 rimbalzi di media a partita. Nel ruolo di ala piccola coach Griccioli può contare su un ottimo ti-ratore come Bradford Burgess, ame-ricano del 1990, non un realizzatore continuo ma comunque molto preciso nel tiro dalla lunga distanza (40.7% la sua percentuale fino ad ora).Il reparto lunghi è sicuramente quello più affidabile e pericoloso nel roster di Capo d’Orlando, con la coppia Ar-chie-Hunt a dominare sotto le plance. Dominique Archie è un’ala dalla gran-de forza fisica ma dotato di una mano educata sia dalla media che dai 6,75 mt., oltre ad un’ottima capacità di imporsi nell’area colorata (è uno dei giocatori dell’intera Serie A che su-bisce più falli nell’arco dei quaranta minuti). Il pivot titolare è l’esplosivo Dario Hunt, americano proveniente

dalla D-League, dove si è distinto per prestanza fisica e spirito di sacrificio. La sua grande propensione difensiva è dimostrata dalle stoppate rifilate agli avversari, quasi due a partita. È anche il terzo miglior rimbalzista del campionato, con quasi 10 palloni catturati a gara; lo scontro sotto le plance con James Mays promette scintille. Se il quintetto è composto da giocatori giovani e dalla non gran-dissima esperienza, lo stesso non si può dire della panchina a disposizio-ne di coach Griccioli. Uomini del ca-libro di Basile, Soragna e Pecile sono una guida fondamentale per un roster che cerca una salvezza che sarebbe importantissima per proseguire nel progetto iniziato anni fa dalla socie-tà siciliana. Per l’eterno ragazzo di Ruvo di Puglia, Gianluca Basile, non c’è bisogno di presentazioni, parla da sé il curriculum che certifica la sua classe immensa. Rappresenta da sempre il sogno del pubblico del Palapentassuglia, voglioso e speran-zoso di vedere quei “tiri ignoranti” che l’hanno reso famoso in Italia e nel resto d’Europa. L’infortunio del lungo Nicevic, però, priva coach Griccioli di un elemento in grado di sostituire in determinati momenti della parti-ta Hunt o Archie. Sarà sicuramente una sfida tosta per i ragazzi di coach Bucchi, vittoriosi a Pistoia e vogliosi di tornare a gioire sul proprio campo, con la speranza di fare un bel rega-lo di Natale a tutti i tifosi brindisini.

Gruppo solido e “vecchietti” terribiliFocus su Capo d’OrlandoGianluca Muscogiuri

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Dopo aver iniziato male la stagione, con la sola vittoria a Cremona ad intervallare 5 sconfitte, la squadra di coach Griccioli sembra aver trova-to finalmente il bandolo della matassa con tre vittorie nelle ultime cinque gare, compre-so l’upset ai danni di Sassari in diretta televisiva due setti-mane fa. Il risultato del cam-bio di marcia repentino è do-vuto all’ultimo arrivato, l’ex di giornata Sek Henry. Fallita la scommessa Johnny Flynn, il gm Giuseppe Sindoni, che a Brindisi ha lasciato un buon ricordo, ha deciso di punta-re sull’usato sicuro garantito dall’ex Nebraska, che ha dato alla squadra i tempi di gioco. L’arrivo di Henry ha permes-so a Freeman di dedicarsi completamente in ciò che gli riesce meglio, ovvero mettere punti a referto, come confer-mano i 17 punti di media se-gnati in queste prime 9 partite, che ne fanno il quinto assolu-to nella Lega. A completare la retroguardia biancazzurra c’è Bradford Burgess, buon tira-tore sugli scarichi e discreto rimbalzista, che viaggia a 12 punti di media nelle ultime 3 partite. L’ala forte è Domini-que Archie, uno dei reduci dello splendido campionato di Legadue dello scorso anno, che non ha sofferto il salto di categoria ed anzi si sta con-fermando come uno dei gio-catori più solidi nel panorama italiano: 12.6 punti e 5.6 rim-balzi per lui. A completare il quintetto tutto americano c’è Dario Hunt, che al primo anno in Italia sta andando oltre le più rosee aspettative con 11.2 punti, 9.6 rimbalzi e 1.8 stop-pate ad allacciata di scarpe. Dalla panchina, out Nicevic e Pecile, ma si può contare su Soragna, in doppia cifra in 3 delle ultime 4 giocate, e Basi-le per dare qualche minuto di riposo ai titolari.

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I QUINTETTI IN CAMPO

IN PANCHINA (Capo D’Orlando)

Andrea PECILE - Play1980, 188 cm, 80 Kg, (ITA)Marco STRATI - Play1995, 180 cm, 77 Kg, (ITA)Gianluca BASILE - Guardia1975, 192 cm, 90 Kg, (ITA)Corrado BIANCONI - Guardia1994, 202 cm, 93 Kg, (ITA)Matteo SORAGNA - Ala p.1975, 198 cm, 100 Kg, (ITA)Sedin KARAVDIC - Ala g.1995, 203 cm, 101 Kg, (SLO) HEAD COACH

Giulio GRICCIOLI

a cura di Gianluca MUSCOGIURI

HEAD COACHPiero BUCCHI

NEW BA

SKET B

RINDIS

I UPEA CAPO DʼORLANDO

IN PANCHINA (Brindisi)

Massimo BULLERI - Play1977, 188 cm, 81 Kg, (ITA)

David COURNOOH - Play1990, 187 cm, 83 Kg, (ITA)

Demonte HARPER - Ala p.1989, 193 cm, 88 Kg, (USA)

Francesco MORCIANO - Ala g.1996, 200 cm, 95 Kg, (ITA)Andrea ZERINI - Ala g.

1988, 205 cm, 110 Kg, (ITA)Michael ERIC - Pivot

1988, 208 cm, 109 Kg, (NIG)

LA TERNA ARBITRALE

Gianluca SARDELLA Lorenzo BALDINI Mark BARTOLI

James MAYS - Pivot1986, 206 cm, 104 Kg, (RCA)

Jacob PULLEN - Play1989, 183 cm, 91 Kg, (USA)

Sek HENRY - Play1987, 193 cm, 91 Kg, (JAM)

Marcus DENMON - Guardia1990, 191 cm, 84 Kg, (USA)

Bradford BURGES- Ala p.1990, 198 cm, 102 Kg, (USA)

Dominique ARCHIE - Ala g.1987, 200 cm, 100 Kg, (USA)

Dario HUNT - Pivot1989, 206 cm, 104 Kg, (USA)

Elston TURNER - Ala p.1990, 195 cm, 96 Kg, (USA)

Austin FREEMAN - Guardia1989, 192 cm, 103 Kg, (USA)

Delroy JAMES - Ala g.1987, 203 cm, 100 Kg, (GUY)

Un tiro libero nel gelo di Minnea-polis, permette

a Kobe Bryant di scalare una po-sizione nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi, dare le spalle a Jordan e far sentire il fia-to sul collo a Karl Malone. Lassù, resiste e forse nessuno riuscirà a eguagliarlo, Kareem Abdul Jab-bar. E’ la triste stagione dei La-kers che si riaccende in un attimo, i litigi fra Nick Young e lo stesso Bryant durante l’allenamento, ri-posti in soffitta, la partita si ferma, Coach Saunders entra in campo e abbraccia il nativo di Philadel-phia, lo stesso fa Byron Scott, qualche minuto più tardi gli viene consegnato il pallone della par-tita. E’ la NBA che glorifica i suoi eroi, imbattibile nel celebrare gli avvenimenti, la lega capitanata da Adam Silver, rende omaggio a uno dei più grandi interpreti del gioco, un vincente capace di se-gnare anche 81 punti in una gara (citofonare Raptors di Toronto nel caso). Quello che accade in que-

sti giorni, porta marcatamente i colori dei Golden State Warriors che interrompono una striscia vincente di 16 gare, solo contro i Grizzlies di Memphis, franchigia solida che sarà la solita mina va-gante nei playoffs della Western Conference. L’aria beat e il gioco dalle tinte jazzy dei Warriors, sta entusiasmando molti, complice quella che sicuramente passerà alla storia come la stagione del-la maturità cestistica di Stephen Curry, il vero uomo che accende e spegne la luce del team di Ste-

ve Kerr. Il gioco delle sliding doors ha favorito il pupillo di Phil Jack-son, mettendo nelle sabbie mobili l’entusiasmo di Derek Fisher, che invece in quel di New York stenta a ingranare complice la partenza peggiore che si ricordi a memoria d’uomo per i Knickerbokers. Per un Bargnani pesantemente attac-cato dalle colonne del New York post da parte di una delle sue fir-me più autorevoli come Marc Ber-man, la franchigia della Big Apple sconta una macedonia di talenti andata a male e buttata sul par-quet del Madison Square Garden con tante buone intenzioni, ma poca logica per quelli che sono i propositi dello Zen master. I Cava-liers, recuperano la forza originale di quello che è probabilmente uno dei quintetti più talentuosi della lega, mettendo in fila una striscia di vittorie, che risolleva l’umore di Dan Gilbert e fortifica le speranze di futuribilità come coach di David Blatt, uomo dalla grande cultura e di enorme competenza cestisti-ca. In Canada i Raptors reggono il passo delle grandi, nonostante l’enorme divario che ormai si deve registrare tra le due Conference. Un rapido sguardo alle classifiche

vi farà rendere conto di come gli squilibri siano ormai abissa-li. Natale è tempo di festa an-che per la NBA, seguirà a bre-ve giro temporale il weekend dell’All star game, solo dopo l’evento / festa che tutti cono-sciamo, il quadro delle preten-denti potrà essere definito me-glio. Nell’attesa il consiglio è sempre quello di continuare a sviluppare l’insonnia. Le gare in notturna sono sempre il miglior metodo per stare vicini al gio-co e ai suoi migliori interpreti.

I love this game: nba.comAmedeo Confessore Kobe, lo spettacolo Nba e la macedonia di New York

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Bisognerebbe ave-re l’intero giornale per poter descrive-

re tutte le sensazioni, Le emozioni, i ricordi che mi legano all’Orlandina basket avversaria di turno dell’Enel Brindisi. Una partita che mi lega in maniera particolare, in maniera speciale, in maniera unica. Due delle squadre più significative che hanno fino adesso segnato la mia carriera. Se l’esperienza di Brindi-si la considero ancora oggi la più passionale, la più professionale,

la più impegnativa, quella di Capo d’Orlando invece la più importan-te, la più familiare, la più formativa, la più emozionante. E si, perché oltre ad essere la mia città , dove ancora oggi sono legato agli affetti familiari, agli amici, dove sono cre-sciuto e dove ancora torno appena posso (le vacanze estive sono una certezza), Capo D’Orlando, per un orlandino rappresenta un luogo a cui non puoi fare a meno. Se dico orlandina penso agli anni in cui ho giocato dal mini basket al settore giovanile fino alla prima squadra che a quei tempi militava in serie C1 o meglio al fatto che da li è ini- ziata la mia carriera da allenatore

con i primi importanti successi che portarono per la prima volta Capo D’Orlando nel basket professioni-stico. Tante figure importanti han-no segnato la storia cestistica, da alcuni che ancora vivono in città perché sono orlandini di nascita o perché lo sono diventati negli anni, da altri invece che pur essendo di passaggio sono rimasti nel cuore di tutti. Ci sono anche quelli, pur-troppo, che guardano l’Orlandina dall’alto e che ancora oggi nessu-no può dimenticare. La pallacane-stro è parte integrante del territo-rio, una cittadina di 12 mila abitanti

che si identifica nella squadra e questo non solo nei momenti più alti o prestigiosi della sua storia ma bensì dai primissimi anni ‘70 anche in categorie regionali. Personaggi, più o meno famosi, più o meno bra-vi, che si sono contraddistinti per l’attaccamento, per l’amore alla maglia. Perché l’Orlandina rappre-senta per tutto il popolo bianco az-zurro una fede. E proprio il bianco e l’azzurro sono i colori che unisco-no queste due splendide squadre, queste due meravigliose città, que-ste due fantastiche tifoserie. Non chiedetemi un pronostico o per chi farò il tifo, spero solo sia uno spet-tacolo dentro e fuori dal campo.

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La mia partita molto “specialeStorie di campoAgostino Origlio

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Ciamillo Castoria

ADMO BRINDISI:Responsabile: Simona SGURA

Cell. 324.6278100 - 389.1739565www.admopuglia.it

E.mail: [email protected]

BuonNatale

dalBrindisiBasketClub2005

ENEL BASKET BRINDISI 11

SPM SHOETERS DEN BOSCH 9

RATIOPHARM ULM 9

SÖDERTÄLJE KINGS 7

GRUPPO A: Classifica

ENEL BASKET BRINDISI

ENERGIA TG-JIU (ROU)

OKAPI AALSTAR (BEL)

BC ASTANA (KAZ)

LAST 16 GRUPPO I

ENERGIA TG-JIU - OKAPI AALSTAR

ENEL BRINDISI - BC ASTANA

1 GIORNATA (13 Gennaio)

OKAPI AALSTAR - ENEL BRINDISI

BC ASTANA - ENERGIA TG-JIU

2 GIORNATA (20 Gennaio)

ENEL BRINDISI - ENERGIA TG-JIU

OKAPI AALSTAR - BC ASTANA

3 GIORNATA (27 Gennaio)

Page 9: Supporters magazine n129

Siamo arrivati a Na-tale con il bagaglio intenso e contrad-

dittorio della storia recente, con un groviglio di emozioni appallottola-te nello stomaco, con la voglia di fermarsi, solo un momento, a fare ordine. Nulla più di un bilancio mi-nimo, una sorta di film che scorre sugli highlights di questa stagione, eppure, necessario. Se ci guardia-mo indietro, alla pre-season o agli esordi, ci sembra ora di guardare uno show in replica, come se fos-sero intercorsi decenni, non mesi; il primo poster della stagione è “carta straccia” , il successivo approntato ad inizio campionato già ospitava una casellina a parte per compren-dere Turner; il prossimo necessiterà di un fotomontaggio perché Micheal Eric si sovrapponga alla sagoma di Simmons. quante squadre e quante vicende in una sola. Di certo non è soddisfatto chi si aspettava una fo-tocopia netta del campionato 2013-14, come anche chi si aspettava una Enel compiuta e perfetta da subito. Evidente il perché, mutando gli uo-mini, gli obiettivi e gli impegni. E se ancora siamo in fase di lievitazione, una certezza è che viviamo una sta-gione diversa da quella precedente, più complessa, per certi versi, più articolata. L’aggiunta dell’impegno europeo, ad esempio, ha deter-minato l’assunzione di un habitus mentale razionale, freddo, che aiuti a gestire tempi ed energie, sforzo encomiabile ma non ancora auto-

matico. Approfittiamo di questo in-terregno tra prima e seconda fase di Eurochallenge non solo per goderci la gioia della qualificazione, in stile decisamente “ti piace vincere faci-le”, data la consistenza leggera de-gli avversari e la nostra schiacciante superiorità tecnica e di talento, ma anche per assimilare, interiorizzare, sedimentare un timing diverso da quello del “mi alleno cinque giorni e gioco la domenica”. Per giunta la novità assoluta di Brindisi in Europa non solo ha “confortato” e divertito ma si colora di varie sfumature tra-sversali di cui sarebbe auspicabile fare buon conto: affermazione di prestigio del basket italiano; possi-bilità di ampliare orizzonti specifici e di ritorno, vedi promozione del territorio, turismo enogastronomico, iniziative culturali .Intorno a questo principio, credo sia necessario cre-scere tutti, anche noi “comprimari”,

cui ancora - vedi le “assenze” nei turni casalinghi- da bravi euroscet-tici, l’impegno assunto dall’Enel sembra secondario o divergente ri-spetto agli interessi primari, scalata alla classifica, Final 8, play off. Ogni passo dell’Enel è come radiografato, monitorato, misurato. Come madri apprensive siamo attenti a sondare umori e voci, anticiparli addirittura , con il risultato che dopo Simmons il mondo non è finito, anzi, continua per mezzo dei suoi “amici-eredi”,(e dopo la debacle con Varese pronto riscatto a Pistoia) il carattere della squadra non è affatto informe, le in-tenzioni dell’arte sono ripagate dalla materia. Come dire, il sogno è finito, viva il sogno. Mi auguro, in questa pausa rapidissima di riflessione che ci si renda conto, in generale, di come convenga liberarsi dalle gab-bie mentali in cui la passione porta a rinchiuderci e a guardare la consi-stenza dei fatti, gli score, le statisti-che, la grinta dipinta in volto ai ra-gazzi, il sudore che li ricopre, il loro talento, la voglia che hanno di gio-care insieme. Questi sono i dettagli che contano, che possono davvero condurci lontano. Il campionato in cui ci muoviamo non è intessuto più di gerarchie piramidali; le squadre si costruiscono più con l’alchimia che con i campioni, vedi Trento, i mar-gini di inferiorità non sono mai net-ti, dignità uniformemente spalmata su tutte le partecipanti, compresa Caserta, a dispetto dello zero in pa-gella. Dunque difendere,difendere, difendere in campo e fuori, quel-lo che siamo, quello che vo-gliamo, quello in cui crediamo.

Dalla pre season a oggi, ecco un primo bilancioLa zona rosa della curvaDaniela Franco

Photo by:Michele Longo

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CAMPIONATO SERIE A

PISTOIA-BRINDISI 70-83

AVELLINO-ROMA 74-70

MILANO-CASERTA 78-71

VARESE-BOLOGNA 83-73

VENEZIA-REGGIO EMILIA 59-68

CREMONA-PESARO 73-80

CAPO D’ORLANDO-CANTU’ 79-71

TRENTO-SASSARI 104-82

10° GIORNATA ANDATA (13-14-15 Dicembre)

BRINDISI-C. D’ORLANDO

BOLOGNA-CREMONA (sab. ore 20.30)

ROMA-MILANO (dom. ore 20.30)

CANTU’-VENEZIA (dom. ore 12.00)

PISTOIA-AVELLINO

CASERTA-VARESE

PESARO-TRENTO

SASSARI-REGGIO EMILIA (lun. ore 20.30)

11° GIORNATA ANDATA (20-21-22 Dicembre)

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BRINDISI-ROMA

MILANO-CAPO D’ORLANDO

REGGIO EMILIA-PISTOIA

CASERTA-AVELLINO

CREMONA-CANTU’

PESARO-BOLOGNA

TRENTO-VENEZIA

VARESE-SASSARI

12° GIORNATA ANDATA (26 Dicembre)

CLASSIF ICA

VENEZIA 16

R. EMILIA 16

MILANO 16

BRINDISI 12

SASSARI 12

TRENTO 12

CREMONA 10

AVELLINO 10

CANTU’ 8

ROMA 8

PISTOIA 8

BOLOGNA 8

C. D’ORLANDO 8

VARESE 8

PESARO 6

CASERTA 0

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Piazza Di Summa, 4 - Brindisi - Tel. 0831 522225

La festa facciamola ai nostri avversari di turno

Archiviata positi-vamente la prima fase di Eurochal-

lenge, l’Enel Basket Brindisi prose-gue il suo tour de force in casa con due turni consecutivi di campiona-to che potrebbero virtualmente va-lere il biglietto per le finali di Coppa Italia e il consolidamento di una ot-tima posizione di classifica. La me-tamorfosi del gruppo continua con l’arrivo del gigante nigeriano Eric, sostituto dello sfortunato Simmons. Don Piero e il suo staff aumentano

i propri compiti, tra viaggi, partite e nessuna vacanza aggiungono così il fresco tassello Eric ai più rodati ormai Pullen e Mays. Sotto i ponti è giunta quindi nuova acqua, imprevista ed essenziale nello stesso tempo, “boom boom” Den-mon e compagni hanno arginato nel migliore dei modi possibile il tutto, ora si prosegue con unità di intenti e grande forza ed energia verso i prossimi impegni e obiettivi.Il presidentissimo Marino e i soci tutti meritano finalmente gioie e serenità dopo un periodo sfigato e molto più “impegnato” del pre-

ventivato. Il Pala Pentassuglia si veste così a festa, un Natale (e non solo…) a canestro per tutti noi amanti di questa squadra, stase-ra sale al Masseriola Capo d’Or-lando, tra cinque giorni scende Roma, non c’è che dire: un gran bel Natale di emozioni che prose-guiranno incessanti con le trasfer-te di Avellino il prossimo ventinove dicembre e con l’esordio 2015 il 4 gennaio a Milano a seguire l’ultima sfida del girone d’andata, nuova-mente in casa contro Reggio Emi-lia. Un match alla volta, oggi gara insidiosa contro l’Upea, matricola siciliana rinvigorita dagli ultimi bril-

lanti successi interni contro Ca-serta, Sassari e Cantù, vittorie che hanno fatto seguito ai precedenti tre ko casalinghi di inizio stagione.L’Orlandina di coach Griccioli ha stentato in continente dove ha vinto solo a Cremona e perso a Pesaro, Bologna e Reggio Emilia, un ruo-lino di marcia nel complesso sod-disfacente per una neopromossa a caccia della permanenza in mas-sima serie. Il duello in cabina di regia è senz’altro il più curioso di oggi, “magic Pullen” avrà di fronte il suo freschissimo predecessore Sek Henry, una sfida nella sfida, entrambi in crescita dall’avvenu-to cambio di canotta, certamente con caratteristiche un tantino diffe-renti ma come sempre parola al parquet. Con Henry completano il quintetto siculo il cecchino Free-man, senza dubbio il più pericolo-so dei suoi, giocatore abile da ogni zona del campo, e ancora i lunghi Archie e Hunt e il bravo Burgess. Dalla panchina entrano i veterani Basile e Soragna, un team in fi-ducia e salute che Brindisi dovrà rispettare. Tuffiamoci allora in que-sto fine anno di canestri: i migliori auguri a tutti voi. E le feste faccia-mole possibilmente agli avversari!

L’angolo di The VoiceEnrico Carriero

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Ciamillo Castoria

Sfida inedita tra Brindisi e Capo D’Orlando per l’11

giornata del girone d’andata per ciò che riguarda la massima serie dal momento che le due squadre hanno incrociato il loro cammino nella sola stagione 2000/01, in serie B1. Altri tempi e altre situa-zioni con Brindisi, targata “Acque Chiare” a rimediare delle scon-fitte, oltre che fuori dalle mura amiche, anche sui legni del Pala Pentassuglia.Non fece eccezio-ne il Capo D’Orlando che, pur tra tante difficoltà e qualche polemi-ca, espugnò il parquet brindisino

in un finale concitato. Andò un po’ meglio l’anno precedente, nella tormentata stagione targata “Si-cer”, con i brindisini che, nell’edi-zione dei quarti di finale della Cop-pa Italia, si imposero di misura su un’ambiziosa Capo D’Orlando, allora in serie B2, non riuscendo, tuttavia, ad evitare l’eliminazione dalla Coppa in virtù di una sonora sconfitta rimediata in Sicilia. Era una sorta di preludio, per entram-be le formazioni, dei destini che le sarebbero toccati sia pure in maniera inversamente propor-zionale; la formazione brindisina dovette accusare diversi campio-nati all’insegna dell’anonimato, culminati con la sparizione dagli almanacchi del basket nazionale; l’ Orlandina avrebbe assaporato l’apice della propria storia, pas-sando per lo strepitoso campio-nato di Lega Due, determinato, a tutt’oggi, dall’ineguagliabile 27/30 della stagione dei Mc Intyre, Ryan Hoover, tanto per citarne alcuni dei fuoriclasse che componevano il roster siciliano, guidato in pan-china da una vecchia conoscen-za del basket brindisino, lo “sce-

riffo” Giovanni Perdichizzi, ovvero il coach della doppia promozione della New Basket Brindisi prima in Lega Due e poi in Lega A. Tut-tavia, alla vigilia della stagione 2008/09, a pochi giorni dall’inizio del campionato di Lega A, per inadempienze amministrative, Capo D’Orlando fu estromessa dal massimo campionato e confi-nato nelle serie minori. Solo nella stagione in corso è riapprodata nella massima serie, sia pure at-traverso un ripescaggio a segui-to dell’eccellente estromissione di Siena; un ripescaggio che fa il paio con quello che, qualche anno prima, le era valso la promozione in Lega Due, quasi una sorta di risarcimento e di compensazio-ne per le disavventure societarie

patite nel 2008. Una Lega A che quest’anno affronta con l’ausilio di due “ragazzini” terribili che ri-spondono ai nomi di Gianluca Basile e Teo Soragna,; non c’è che dire, in buona compagnia con un altro ragazzino terribile e compagno di tante battaglie in nazionale, quale Massimo Bulleri. Isolani da prendere con la massima concentrazione e brindisini pronti ad accogliere nel migliore dei modi l’ultimo arrivato, Michael Eric, chiama-to a sostituire Ced Simmons.

La memoria storica del BBCAngelo Cavaliere Brindisi - Orlandina, uno “sceriffo” in comune

Il 2014 è agli sgoccioli e l’Enel Basket Brindisi si guarda indietro a ciò che

è stato quest’anno, soprattutto nell’ultima parte di esso. Per la squadra biancazzurra è stato un anno dai tanti volti, soprattutto a livello di allestimento del roster e quindi di, parafrasando Bucchi, “cambiamento di pelle”. Il primo di questi volti, almeno per quanto riguarda il campionato, è durato giusto il tempo di due partite, cioè sino all’infortunio di James Mays contro Caserta. Da lì, una fase di assestamento nello spot di cen-tro, dove Dejan Ivanov, giocato-re di classe più che di atletismo (sempre per dirla con Bucchi) ma comunque in attesa di ritrovare la piena condizione (quella che ora sta mostrando proprio a Caserta) era chiamato a fare gli straordinari. Il nuovo cambiamento di pelle c’è stato con l’arrivo di Cedric Sim-mons, che anche grazie al suo peso specifico, da intendersi come presenza nel pitturato, ha tolto le castagne dal fuoco dell’allenatore brindisino riuscendo a dare sin da

subito (avendo già un buono sta-to di forma) solidità sotto le plan-ce assieme ad un Delroy James che pian piano stava ritrovando lo spunto del leader. A stretto giro di posta è stata la volta dell’arrivo di Jacob Pullen, che ha di fatto preso il posto di Sek Henry, e dell’addio a Dejan Ivanov. Il recupero, alme-no parziale, di Mays sembrava aver messo la parola fine all’asset-to della squadra, che con il lungo centrafricano e Simmons pareva avere la migliore coppia di centri del campionato, cullando anche il sogno di vederli insieme come è

accaduto nel quarto parziale contro l’Spm Shoeters in Eurochallenge. Per sfortuna dei brindisini, il destino ha voluto che questa accoppiata avesse vita breve, con il grave in-fortunio occorso a Simmons nella partita contro Varese. Con l’arrivo di Michael Eric, forse si è arrivati all’ultima “muta” della squadra brin-disina: il lungo che esordirà contro Capo d’Orlando, dalle descrizioni che arrivano, dovrebbe dare il suo apporto soprattutto in difesa. Il cam-mino intrapreso sino ad ora, perciò, lascia ancora un punto interrogativo sul finale della prima parte di stagio-ne: la sfida ai siciliani, che sono in fase di ripresa, vedrà di fronte pro-prio quel Sek Henry lasciato partire dai brindisini e che, come Ivanov, non sta sfigurando nella sua nuo-va squadra. Segnale che, ad inizio stagione, si era puntato comunque su atleti di qualità. Sarà il primo passo di un rush finale che vedrà, per questo 2014, i brindisini alla sfi-da contro l’Acea Roma, tra le mura amiche del Pala Pentassuglia, e la Sidigas Avellino al Pala Del Mauro, due tra le squadre che non stanno rendendo come sperato. Bisogne-rà uscirne bene, anche perchè il 2015 inizierà con una coppia di partite da far tremare i polsi perchè contro due delle attuali capoliste: quella contro l’Emporio Armani Mi-lano in casa dei lombardi e la Gris-sin Bon Reggio Emilia a Brindisi.

Un anno dai tanti risvoltiParola di vice direttoreFrancesco Trinchera

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SERIE D REGIONALE

PALL. BRINDISI- VIESTE 62-56

RUVO-BARLETTA 93-52

FASANO-ADRIA BARI 58-60

CASTELLANETA-SANTERAMO 77-65

ALTAMURA-CERIGNOLA 58-92

FOGGIA-ANGIULLI BARI 80-56

MANFREDONIA-LECCE 82-64

10° GIORNATA ANDATA (14 Dicembre)

SANTA RITA-AURORA BRINDISI 78-66

MESAGNE-ASSI BRINDISI 74-78

LECCE-RUTIGLIANO 99-72

A.M. MONOPOLI-CORATO 81-50

A.P. MONOPOLI-CALIMERA 96-58

MOLFETTA-GALATINA 59-54

SAN PIETRO-CEGLIE 61-74

10° GIORNATA ANDATA (14 Dicembre)

SERIE C REGIONALE

GLI ALTRI CAMPIONATI

DIV. NAZIONALE B MASCHILE

VASTO-FRANCAVILLA 75-56

MONTERONI-BISCEGLIE 91-85

PALERMO-VENAFRO 76-71

CATANZARO-MOLA 87-49

ISERNIA-MARTINA F.CA 70-74

PESCARA-MADDALONI 91-75

AGROPOLI-TARANTO 79-63

11° GIORNATA ANDATA (14 Dicembre)

TARANTO 10

MARTINA F.CA 10

MOLA 8

VASTO 6

VENAFRO 6

FRANCAVILLA 2ISERNIA 2

AGROPOLI 22

BISCEGLIE 18

PALERMO 18

PESCARA 16

CATANZARO 12

MONTERONI 12

MADDALONI 12

CLASSIFICA

MOLFETTA 10

CALIMERA 8

AP. MONOPOLI 8

CORATO 6

AURORA BRINDISI 6GALATINA 4

RUTIGLIANO 0

CEGLIE 20

MESAGNE 16

A.N. MONOPOLI 16

SANTA RITA 14

ASSI BRINDISI 12

SAN PIETRO 10

LECCE 10

CLASSIFICA

LECCE 10

CASTELLANETA 10

P. BRINDISI 10

FASANO 6

ANGIULLI BARI 2

BARLETTA 2

SANTERAMO 0

CERIGNOLA 18

ALTAMURA 14

VIESTE 14

FOGGIA 14

ADRIA BARI 14

MANFREDONIA 14

RUVO 12

CLASSIFICA

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Piazza Di Summa, 4 - Brindisi - Tel. 0831 522225

La festa facciamola ai nostri avversari di turno

Archiviata positi-vamente la prima fase di Eurochal-

lenge, l’Enel Basket Brindisi prose-gue il suo tour de force in casa con due turni consecutivi di campiona-to che potrebbero virtualmente va-lere il biglietto per le finali di Coppa Italia e il consolidamento di una ot-tima posizione di classifica. La me-tamorfosi del gruppo continua con l’arrivo del gigante nigeriano Eric, sostituto dello sfortunato Simmons. Don Piero e il suo staff aumentano

i propri compiti, tra viaggi, partite e nessuna vacanza aggiungono così il fresco tassello Eric ai più rodati ormai Pullen e Mays. Sotto i ponti è giunta quindi nuova acqua, imprevista ed essenziale nello stesso tempo, “boom boom” Den-mon e compagni hanno arginato nel migliore dei modi possibile il tutto, ora si prosegue con unità di intenti e grande forza ed energia verso i prossimi impegni e obiettivi.Il presidentissimo Marino e i soci tutti meritano finalmente gioie e serenità dopo un periodo sfigato e molto più “impegnato” del pre-

ventivato. Il Pala Pentassuglia si veste così a festa, un Natale (e non solo…) a canestro per tutti noi amanti di questa squadra, stase-ra sale al Masseriola Capo d’Or-lando, tra cinque giorni scende Roma, non c’è che dire: un gran bel Natale di emozioni che prose-guiranno incessanti con le trasfer-te di Avellino il prossimo ventinove dicembre e con l’esordio 2015 il 4 gennaio a Milano a seguire l’ultima sfida del girone d’andata, nuova-mente in casa contro Reggio Emi-lia. Un match alla volta, oggi gara insidiosa contro l’Upea, matricola siciliana rinvigorita dagli ultimi bril-

lanti successi interni contro Ca-serta, Sassari e Cantù, vittorie che hanno fatto seguito ai precedenti tre ko casalinghi di inizio stagione.L’Orlandina di coach Griccioli ha stentato in continente dove ha vinto solo a Cremona e perso a Pesaro, Bologna e Reggio Emilia, un ruo-lino di marcia nel complesso sod-disfacente per una neopromossa a caccia della permanenza in mas-sima serie. Il duello in cabina di regia è senz’altro il più curioso di oggi, “magic Pullen” avrà di fronte il suo freschissimo predecessore Sek Henry, una sfida nella sfida, entrambi in crescita dall’avvenu-to cambio di canotta, certamente con caratteristiche un tantino diffe-renti ma come sempre parola al parquet. Con Henry completano il quintetto siculo il cecchino Free-man, senza dubbio il più pericolo-so dei suoi, giocatore abile da ogni zona del campo, e ancora i lunghi Archie e Hunt e il bravo Burgess. Dalla panchina entrano i veterani Basile e Soragna, un team in fi-ducia e salute che Brindisi dovrà rispettare. Tuffiamoci allora in que-sto fine anno di canestri: i migliori auguri a tutti voi. E le feste faccia-mole possibilmente agli avversari!

L’angolo di The VoiceEnrico Carriero

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Ciamillo Castoria

Sfida inedita tra Brindisi e Capo D’Orlando per l’11

giornata del girone d’andata per ciò che riguarda la massima serie dal momento che le due squadre hanno incrociato il loro cammino nella sola stagione 2000/01, in serie B1. Altri tempi e altre situa-zioni con Brindisi, targata “Acque Chiare” a rimediare delle scon-fitte, oltre che fuori dalle mura amiche, anche sui legni del Pala Pentassuglia.Non fece eccezio-ne il Capo D’Orlando che, pur tra tante difficoltà e qualche polemi-ca, espugnò il parquet brindisino

in un finale concitato. Andò un po’ meglio l’anno precedente, nella tormentata stagione targata “Si-cer”, con i brindisini che, nell’edi-zione dei quarti di finale della Cop-pa Italia, si imposero di misura su un’ambiziosa Capo D’Orlando, allora in serie B2, non riuscendo, tuttavia, ad evitare l’eliminazione dalla Coppa in virtù di una sonora sconfitta rimediata in Sicilia. Era una sorta di preludio, per entram-be le formazioni, dei destini che le sarebbero toccati sia pure in maniera inversamente propor-zionale; la formazione brindisina dovette accusare diversi campio-nati all’insegna dell’anonimato, culminati con la sparizione dagli almanacchi del basket nazionale; l’ Orlandina avrebbe assaporato l’apice della propria storia, pas-sando per lo strepitoso campio-nato di Lega Due, determinato, a tutt’oggi, dall’ineguagliabile 27/30 della stagione dei Mc Intyre, Ryan Hoover, tanto per citarne alcuni dei fuoriclasse che componevano il roster siciliano, guidato in pan-china da una vecchia conoscen-za del basket brindisino, lo “sce-

riffo” Giovanni Perdichizzi, ovvero il coach della doppia promozione della New Basket Brindisi prima in Lega Due e poi in Lega A. Tut-tavia, alla vigilia della stagione 2008/09, a pochi giorni dall’inizio del campionato di Lega A, per inadempienze amministrative, Capo D’Orlando fu estromessa dal massimo campionato e confi-nato nelle serie minori. Solo nella stagione in corso è riapprodata nella massima serie, sia pure at-traverso un ripescaggio a segui-to dell’eccellente estromissione di Siena; un ripescaggio che fa il paio con quello che, qualche anno prima, le era valso la promozione in Lega Due, quasi una sorta di risarcimento e di compensazio-ne per le disavventure societarie

patite nel 2008. Una Lega A che quest’anno affronta con l’ausilio di due “ragazzini” terribili che ri-spondono ai nomi di Gianluca Basile e Teo Soragna,; non c’è che dire, in buona compagnia con un altro ragazzino terribile e compagno di tante battaglie in nazionale, quale Massimo Bulleri. Isolani da prendere con la massima concentrazione e brindisini pronti ad accogliere nel migliore dei modi l’ultimo arrivato, Michael Eric, chiama-to a sostituire Ced Simmons.

La memoria storica del BBCAngelo Cavaliere Brindisi - Orlandina, uno “sceriffo” in comune

Il 2014 è agli sgoccioli e l’Enel Basket Brindisi si guarda indietro a ciò che

è stato quest’anno, soprattutto nell’ultima parte di esso. Per la squadra biancazzurra è stato un anno dai tanti volti, soprattutto a livello di allestimento del roster e quindi di, parafrasando Bucchi, “cambiamento di pelle”. Il primo di questi volti, almeno per quanto riguarda il campionato, è durato giusto il tempo di due partite, cioè sino all’infortunio di James Mays contro Caserta. Da lì, una fase di assestamento nello spot di cen-tro, dove Dejan Ivanov, giocato-re di classe più che di atletismo (sempre per dirla con Bucchi) ma comunque in attesa di ritrovare la piena condizione (quella che ora sta mostrando proprio a Caserta) era chiamato a fare gli straordinari. Il nuovo cambiamento di pelle c’è stato con l’arrivo di Cedric Sim-mons, che anche grazie al suo peso specifico, da intendersi come presenza nel pitturato, ha tolto le castagne dal fuoco dell’allenatore brindisino riuscendo a dare sin da

subito (avendo già un buono sta-to di forma) solidità sotto le plan-ce assieme ad un Delroy James che pian piano stava ritrovando lo spunto del leader. A stretto giro di posta è stata la volta dell’arrivo di Jacob Pullen, che ha di fatto preso il posto di Sek Henry, e dell’addio a Dejan Ivanov. Il recupero, alme-no parziale, di Mays sembrava aver messo la parola fine all’asset-to della squadra, che con il lungo centrafricano e Simmons pareva avere la migliore coppia di centri del campionato, cullando anche il sogno di vederli insieme come è

accaduto nel quarto parziale contro l’Spm Shoeters in Eurochallenge. Per sfortuna dei brindisini, il destino ha voluto che questa accoppiata avesse vita breve, con il grave in-fortunio occorso a Simmons nella partita contro Varese. Con l’arrivo di Michael Eric, forse si è arrivati all’ultima “muta” della squadra brin-disina: il lungo che esordirà contro Capo d’Orlando, dalle descrizioni che arrivano, dovrebbe dare il suo apporto soprattutto in difesa. Il cam-mino intrapreso sino ad ora, perciò, lascia ancora un punto interrogativo sul finale della prima parte di stagio-ne: la sfida ai siciliani, che sono in fase di ripresa, vedrà di fronte pro-prio quel Sek Henry lasciato partire dai brindisini e che, come Ivanov, non sta sfigurando nella sua nuo-va squadra. Segnale che, ad inizio stagione, si era puntato comunque su atleti di qualità. Sarà il primo passo di un rush finale che vedrà, per questo 2014, i brindisini alla sfi-da contro l’Acea Roma, tra le mura amiche del Pala Pentassuglia, e la Sidigas Avellino al Pala Del Mauro, due tra le squadre che non stanno rendendo come sperato. Bisogne-rà uscirne bene, anche perchè il 2015 inizierà con una coppia di partite da far tremare i polsi perchè contro due delle attuali capoliste: quella contro l’Emporio Armani Mi-lano in casa dei lombardi e la Gris-sin Bon Reggio Emilia a Brindisi.

Un anno dai tanti risvoltiParola di vice direttoreFrancesco Trinchera

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CASTELLANETA-SANTERAMO 77-65

ALTAMURA-CERIGNOLA 58-92

FOGGIA-ANGIULLI BARI 80-56

MANFREDONIA-LECCE 82-64

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SANTA RITA-AURORA BRINDISI 78-66

MESAGNE-ASSI BRINDISI 74-78

LECCE-RUTIGLIANO 99-72

A.M. MONOPOLI-CORATO 81-50

A.P. MONOPOLI-CALIMERA 96-58

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CATANZARO-MOLA 87-49

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PESCARA-MADDALONI 91-75

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MARTINA F.CA 10

MOLA 8

VASTO 6

VENAFRO 6

FRANCAVILLA 2ISERNIA 2

AGROPOLI 22

BISCEGLIE 18

PALERMO 18

PESCARA 16

CATANZARO 12

MONTERONI 12

MADDALONI 12

CLASSIFICA

MOLFETTA 10

CALIMERA 8

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CORATO 6

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RUTIGLIANO 0

CEGLIE 20

MESAGNE 16

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CLASSIFICA

LECCE 10

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FASANO 6

ANGIULLI BARI 2

BARLETTA 2

SANTERAMO 0

CERIGNOLA 18

ALTAMURA 14

VIESTE 14

FOGGIA 14

ADRIA BARI 14

MANFREDONIA 14

RUVO 12

CLASSIFICA

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Siamo arrivati a Na-tale con il bagaglio intenso e contrad-

dittorio della storia recente, con un groviglio di emozioni appallottola-te nello stomaco, con la voglia di fermarsi, solo un momento, a fare ordine. Nulla più di un bilancio mi-nimo, una sorta di film che scorre sugli highlights di questa stagione, eppure, necessario. Se ci guardia-mo indietro, alla pre-season o agli esordi, ci sembra ora di guardare uno show in replica, come se fos-sero intercorsi decenni, non mesi; il primo poster della stagione è “carta straccia” , il successivo approntato ad inizio campionato già ospitava una casellina a parte per compren-dere Turner; il prossimo necessiterà di un fotomontaggio perché Micheal Eric si sovrapponga alla sagoma di Simmons. quante squadre e quante vicende in una sola. Di certo non è soddisfatto chi si aspettava una fo-tocopia netta del campionato 2013-14, come anche chi si aspettava una Enel compiuta e perfetta da subito. Evidente il perché, mutando gli uo-mini, gli obiettivi e gli impegni. E se ancora siamo in fase di lievitazione, una certezza è che viviamo una sta-gione diversa da quella precedente, più complessa, per certi versi, più articolata. L’aggiunta dell’impegno europeo, ad esempio, ha deter-minato l’assunzione di un habitus mentale razionale, freddo, che aiuti a gestire tempi ed energie, sforzo encomiabile ma non ancora auto-

matico. Approfittiamo di questo in-terregno tra prima e seconda fase di Eurochallenge non solo per goderci la gioia della qualificazione, in stile decisamente “ti piace vincere faci-le”, data la consistenza leggera de-gli avversari e la nostra schiacciante superiorità tecnica e di talento, ma anche per assimilare, interiorizzare, sedimentare un timing diverso da quello del “mi alleno cinque giorni e gioco la domenica”. Per giunta la novità assoluta di Brindisi in Europa non solo ha “confortato” e divertito ma si colora di varie sfumature tra-sversali di cui sarebbe auspicabile fare buon conto: affermazione di prestigio del basket italiano; possi-bilità di ampliare orizzonti specifici e di ritorno, vedi promozione del territorio, turismo enogastronomico, iniziative culturali .Intorno a questo principio, credo sia necessario cre-scere tutti, anche noi “comprimari”,

cui ancora - vedi le “assenze” nei turni casalinghi- da bravi euroscet-tici, l’impegno assunto dall’Enel sembra secondario o divergente ri-spetto agli interessi primari, scalata alla classifica, Final 8, play off. Ogni passo dell’Enel è come radiografato, monitorato, misurato. Come madri apprensive siamo attenti a sondare umori e voci, anticiparli addirittura , con il risultato che dopo Simmons il mondo non è finito, anzi, continua per mezzo dei suoi “amici-eredi”,(e dopo la debacle con Varese pronto riscatto a Pistoia) il carattere della squadra non è affatto informe, le in-tenzioni dell’arte sono ripagate dalla materia. Come dire, il sogno è finito, viva il sogno. Mi auguro, in questa pausa rapidissima di riflessione che ci si renda conto, in generale, di come convenga liberarsi dalle gab-bie mentali in cui la passione porta a rinchiuderci e a guardare la consi-stenza dei fatti, gli score, le statisti-che, la grinta dipinta in volto ai ra-gazzi, il sudore che li ricopre, il loro talento, la voglia che hanno di gio-care insieme. Questi sono i dettagli che contano, che possono davvero condurci lontano. Il campionato in cui ci muoviamo non è intessuto più di gerarchie piramidali; le squadre si costruiscono più con l’alchimia che con i campioni, vedi Trento, i mar-gini di inferiorità non sono mai net-ti, dignità uniformemente spalmata su tutte le partecipanti, compresa Caserta, a dispetto dello zero in pa-gella. Dunque difendere,difendere, difendere in campo e fuori, quel-lo che siamo, quello che vo-gliamo, quello in cui crediamo.

Dalla pre season a oggi, ecco un primo bilancioLa zona rosa della curvaDaniela Franco

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CAMPIONATO SERIE A

PISTOIA-BRINDISI 70-83

AVELLINO-ROMA 74-70

MILANO-CASERTA 78-71

VARESE-BOLOGNA 83-73

VENEZIA-REGGIO EMILIA 59-68

CREMONA-PESARO 73-80

CAPO D’ORLANDO-CANTU’ 79-71

TRENTO-SASSARI 104-82

10° GIORNATA ANDATA (13-14-15 Dicembre)

BRINDISI-C. D’ORLANDO

BOLOGNA-CREMONA (sab. ore 20.30)

ROMA-MILANO (dom. ore 20.30)

CANTU’-VENEZIA (dom. ore 12.00)

PISTOIA-AVELLINO

CASERTA-VARESE

PESARO-TRENTO

SASSARI-REGGIO EMILIA (lun. ore 20.30)

11° GIORNATA ANDATA (20-21-22 Dicembre)

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26 Dicembre 2014

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BRINDISI-ROMA

MILANO-CAPO D’ORLANDO

REGGIO EMILIA-PISTOIA

CASERTA-AVELLINO

CREMONA-CANTU’

PESARO-BOLOGNA

TRENTO-VENEZIA

VARESE-SASSARI

12° GIORNATA ANDATA (26 Dicembre)

CLASSIF ICA

VENEZIA 16

R. EMILIA 16

MILANO 16

BRINDISI 12

SASSARI 12

TRENTO 12

CREMONA 10

AVELLINO 10

CANTU’ 8

ROMA 8

PISTOIA 8

BOLOGNA 8

C. D’ORLANDO 8

VARESE 8

PESARO 6

CASERTA 0

Page 13: Supporters magazine n129

Bisognerebbe ave-re l’intero giornale per poter descrive-

re tutte le sensazioni, Le emozioni, i ricordi che mi legano all’Orlandina basket avversaria di turno dell’Enel Brindisi. Una partita che mi lega in maniera particolare, in maniera speciale, in maniera unica. Due delle squadre più significative che hanno fino adesso segnato la mia carriera. Se l’esperienza di Brindi-si la considero ancora oggi la più passionale, la più professionale,

la più impegnativa, quella di Capo d’Orlando invece la più importan-te, la più familiare, la più formativa, la più emozionante. E si, perché oltre ad essere la mia città , dove ancora oggi sono legato agli affetti familiari, agli amici, dove sono cre-sciuto e dove ancora torno appena posso (le vacanze estive sono una certezza), Capo D’Orlando, per un orlandino rappresenta un luogo a cui non puoi fare a meno. Se dico orlandina penso agli anni in cui ho giocato dal mini basket al settore giovanile fino alla prima squadra che a quei tempi militava in serie C1 o meglio al fatto che da li è ini- ziata la mia carriera da allenatore

con i primi importanti successi che portarono per la prima volta Capo D’Orlando nel basket professioni-stico. Tante figure importanti han-no segnato la storia cestistica, da alcuni che ancora vivono in città perché sono orlandini di nascita o perché lo sono diventati negli anni, da altri invece che pur essendo di passaggio sono rimasti nel cuore di tutti. Ci sono anche quelli, pur-troppo, che guardano l’Orlandina dall’alto e che ancora oggi nessu-no può dimenticare. La pallacane-stro è parte integrante del territo-rio, una cittadina di 12 mila abitanti

che si identifica nella squadra e questo non solo nei momenti più alti o prestigiosi della sua storia ma bensì dai primissimi anni ‘70 anche in categorie regionali. Personaggi, più o meno famosi, più o meno bra-vi, che si sono contraddistinti per l’attaccamento, per l’amore alla maglia. Perché l’Orlandina rappre-senta per tutto il popolo bianco az-zurro una fede. E proprio il bianco e l’azzurro sono i colori che unisco-no queste due splendide squadre, queste due meravigliose città, que-ste due fantastiche tifoserie. Non chiedetemi un pronostico o per chi farò il tifo, spero solo sia uno spet-tacolo dentro e fuori dal campo.

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La mia partita molto “specialeStorie di campoAgostino Origlio

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Ciamillo Castoria

ADMO BRINDISI:Responsabile: Simona SGURA

Cell. 324.6278100 - 389.1739565www.admopuglia.it

E.mail: [email protected]

BuonNatale

dalBrindisiBasketClub2005

ENEL BASKET BRINDISI 11

SPM SHOETERS DEN BOSCH 9

RATIOPHARM ULM 9

SÖDERTÄLJE KINGS 7

GRUPPO A: Classifica

ENEL BASKET BRINDISI

ENERGIA TG-JIU (ROU)

OKAPI AALSTAR (BEL)

BC ASTANA (KAZ)

LAST 16 GRUPPO I

ENERGIA TG-JIU - OKAPI AALSTAR

ENEL BRINDISI - BC ASTANA

1 GIORNATA (13 Gennaio)

OKAPI AALSTAR - ENEL BRINDISI

BC ASTANA - ENERGIA TG-JIU

2 GIORNATA (20 Gennaio)

ENEL BRINDISI - ENERGIA TG-JIU

OKAPI AALSTAR - BC ASTANA

3 GIORNATA (27 Gennaio)

Page 14: Supporters magazine n129

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I QUINTETTI IN CAMPO

IN PANCHINA (Capo D’Orlando)

Andrea PECILE - Play1980, 188 cm, 80 Kg, (ITA)Marco STRATI - Play1995, 180 cm, 77 Kg, (ITA)Gianluca BASILE - Guardia1975, 192 cm, 90 Kg, (ITA)Corrado BIANCONI - Guardia1994, 202 cm, 93 Kg, (ITA)Matteo SORAGNA - Ala p.1975, 198 cm, 100 Kg, (ITA)Sedin KARAVDIC - Ala g.1995, 203 cm, 101 Kg, (SLO) HEAD COACH

Giulio GRICCIOLI

a cura di Gianluca MUSCOGIURI

HEAD COACHPiero BUCCHI

NEW BA

SKET B

RINDIS

I UPEA CAPO DʼORLANDO

IN PANCHINA (Brindisi)

Massimo BULLERI - Play1977, 188 cm, 81 Kg, (ITA)

David COURNOOH - Play1990, 187 cm, 83 Kg, (ITA)

Demonte HARPER - Ala p.1989, 193 cm, 88 Kg, (USA)

Francesco MORCIANO - Ala g.1996, 200 cm, 95 Kg, (ITA)Andrea ZERINI - Ala g.

1988, 205 cm, 110 Kg, (ITA)Michael ERIC - Pivot

1988, 208 cm, 109 Kg, (NIG)

LA TERNA ARBITRALE

Gianluca SARDELLA Lorenzo BALDINI Mark BARTOLI

James MAYS - Pivot1986, 206 cm, 104 Kg, (RCA)

Jacob PULLEN - Play1989, 183 cm, 91 Kg, (USA)

Sek HENRY - Play1987, 193 cm, 91 Kg, (JAM)

Marcus DENMON - Guardia1990, 191 cm, 84 Kg, (USA)

Bradford BURGES- Ala p.1990, 198 cm, 102 Kg, (USA)

Dominique ARCHIE - Ala g.1987, 200 cm, 100 Kg, (USA)

Dario HUNT - Pivot1989, 206 cm, 104 Kg, (USA)

Elston TURNER - Ala p.1990, 195 cm, 96 Kg, (USA)

Austin FREEMAN - Guardia1989, 192 cm, 103 Kg, (USA)

Delroy JAMES - Ala g.1987, 203 cm, 100 Kg, (GUY)

Un tiro libero nel gelo di Minnea-polis, permette

a Kobe Bryant di scalare una po-sizione nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi, dare le spalle a Jordan e far sentire il fia-to sul collo a Karl Malone. Lassù, resiste e forse nessuno riuscirà a eguagliarlo, Kareem Abdul Jab-bar. E’ la triste stagione dei La-kers che si riaccende in un attimo, i litigi fra Nick Young e lo stesso Bryant durante l’allenamento, ri-posti in soffitta, la partita si ferma, Coach Saunders entra in campo e abbraccia il nativo di Philadel-phia, lo stesso fa Byron Scott, qualche minuto più tardi gli viene consegnato il pallone della par-tita. E’ la NBA che glorifica i suoi eroi, imbattibile nel celebrare gli avvenimenti, la lega capitanata da Adam Silver, rende omaggio a uno dei più grandi interpreti del gioco, un vincente capace di se-gnare anche 81 punti in una gara (citofonare Raptors di Toronto nel caso). Quello che accade in que-

sti giorni, porta marcatamente i colori dei Golden State Warriors che interrompono una striscia vincente di 16 gare, solo contro i Grizzlies di Memphis, franchigia solida che sarà la solita mina va-gante nei playoffs della Western Conference. L’aria beat e il gioco dalle tinte jazzy dei Warriors, sta entusiasmando molti, complice quella che sicuramente passerà alla storia come la stagione del-la maturità cestistica di Stephen Curry, il vero uomo che accende e spegne la luce del team di Ste-

ve Kerr. Il gioco delle sliding doors ha favorito il pupillo di Phil Jack-son, mettendo nelle sabbie mobili l’entusiasmo di Derek Fisher, che invece in quel di New York stenta a ingranare complice la partenza peggiore che si ricordi a memoria d’uomo per i Knickerbokers. Per un Bargnani pesantemente attac-cato dalle colonne del New York post da parte di una delle sue fir-me più autorevoli come Marc Ber-man, la franchigia della Big Apple sconta una macedonia di talenti andata a male e buttata sul par-quet del Madison Square Garden con tante buone intenzioni, ma poca logica per quelli che sono i propositi dello Zen master. I Cava-liers, recuperano la forza originale di quello che è probabilmente uno dei quintetti più talentuosi della lega, mettendo in fila una striscia di vittorie, che risolleva l’umore di Dan Gilbert e fortifica le speranze di futuribilità come coach di David Blatt, uomo dalla grande cultura e di enorme competenza cestisti-ca. In Canada i Raptors reggono il passo delle grandi, nonostante l’enorme divario che ormai si deve registrare tra le due Conference. Un rapido sguardo alle classifiche

vi farà rendere conto di come gli squilibri siano ormai abissa-li. Natale è tempo di festa an-che per la NBA, seguirà a bre-ve giro temporale il weekend dell’All star game, solo dopo l’evento / festa che tutti cono-sciamo, il quadro delle preten-denti potrà essere definito me-glio. Nell’attesa il consiglio è sempre quello di continuare a sviluppare l’insonnia. Le gare in notturna sono sempre il miglior metodo per stare vicini al gio-co e ai suoi migliori interpreti.

I love this game: nba.comAmedeo Confessore Kobe, lo spettacolo Nba e la macedonia di New York

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Società giovane, fondata nel 1978, l’Orlandina Ba-

sket si affaccia per la seconda volta nel massimo campionato italiano, dopo l’esperienza vissuta tra il 2005, anno della prima storica promozione con coach Giovanni Perdichizzi in panchina e il settembre 2008, data dell’esclusione dalla Serie A a causa di debiti non saldati dalla società. La ripartenza dalla Serie C è stata difficile e dolorosa, ma la serietà del progetto ha garantito una doppia promozione (in Serie B dilettanti prima ed in Serie A dilettanti nella stagione successiva) ed il ripescaggio in Legadue nell’an-nata 2012/2013. Lo scorso campio-nato ha visto la squadra siciliana terminare la rincorsa alla promozione nella finale con l’Aquila Trento, ma la scomparsa della Montepaschi Siena ha garantito alla società biancoazzur-ra il ripescaggio nella massima serie. Dopo l’addio di Gianmarco Pozzec-co, coach dell’Upea nell’ultimo anno e mezzo, la panchina è stata affidata a Giulio Griccioli proveniente da Ca-sale Monferrato. L’approccio con il campionato di Serie A è stato molto complicato: tre sconfitte consecutive hanno minato la serenità del gruppo, salvo poi riuscire ad ottenere la pri-ma vittoria in casa di una delle sor-prese di questa parte iniziale, la Va-noli Cremona. Le difficoltà incontrate dal quintetto siciliano hanno avuto un chiaro riscontro nell’addio, dopo sole due partite disputate, del play-maker Flynn, annunciato come il col-po dell’estate salvo poi tornare negli States per presunti problemi familiari. Per sostituire Flynn la società guidata dal presidente Sindoni ha approfittato del “taglio” di Sek Henry, ex playma-ker dell’Enel Brindisi, per accapar-rarsi un giocatore affidabile anche se completamente diverso da Flynn. Nelle sei partite disputate il playma-

ker americano ha dato un discreto apporto, garantendo soprattutto equi-librio e stabilità al quintetto. Sarà da tenere d’occhio la sua grande voglia di rivalsa su un parquet, quello del Pala Pentassuglia, che l’ha visto poco protagonista nei primi mesi con la ca-sacca brindisina. Primo acquisto esti-vo dell’Upea Capo d’Orlando è stato Austin Freeman, guardia americana dal fisico imponente (192 cm. Per ben 103 Kg.), in grado di giocare bene anche nell’area colorata, mettendo in difficoltà le guardie avversarie, quasi sempre più longilinee di quella sici-liana. Le sue statistiche rispecchiano questa grande potenza offensiva, con quasi 17 punti e 4 rimbalzi di media a partita. Nel ruolo di ala piccola coach Griccioli può contare su un ottimo ti-ratore come Bradford Burgess, ame-ricano del 1990, non un realizzatore continuo ma comunque molto preciso nel tiro dalla lunga distanza (40.7% la sua percentuale fino ad ora).Il reparto lunghi è sicuramente quello più affidabile e pericoloso nel roster di Capo d’Orlando, con la coppia Ar-chie-Hunt a dominare sotto le plance. Dominique Archie è un’ala dalla gran-de forza fisica ma dotato di una mano educata sia dalla media che dai 6,75 mt., oltre ad un’ottima capacità di imporsi nell’area colorata (è uno dei giocatori dell’intera Serie A che su-bisce più falli nell’arco dei quaranta minuti). Il pivot titolare è l’esplosivo Dario Hunt, americano proveniente

dalla D-League, dove si è distinto per prestanza fisica e spirito di sacrificio. La sua grande propensione difensiva è dimostrata dalle stoppate rifilate agli avversari, quasi due a partita. È anche il terzo miglior rimbalzista del campionato, con quasi 10 palloni catturati a gara; lo scontro sotto le plance con James Mays promette scintille. Se il quintetto è composto da giocatori giovani e dalla non gran-dissima esperienza, lo stesso non si può dire della panchina a disposizio-ne di coach Griccioli. Uomini del ca-libro di Basile, Soragna e Pecile sono una guida fondamentale per un roster che cerca una salvezza che sarebbe importantissima per proseguire nel progetto iniziato anni fa dalla socie-tà siciliana. Per l’eterno ragazzo di Ruvo di Puglia, Gianluca Basile, non c’è bisogno di presentazioni, parla da sé il curriculum che certifica la sua classe immensa. Rappresenta da sempre il sogno del pubblico del Palapentassuglia, voglioso e speran-zoso di vedere quei “tiri ignoranti” che l’hanno reso famoso in Italia e nel resto d’Europa. L’infortunio del lungo Nicevic, però, priva coach Griccioli di un elemento in grado di sostituire in determinati momenti della parti-ta Hunt o Archie. Sarà sicuramente una sfida tosta per i ragazzi di coach Bucchi, vittoriosi a Pistoia e vogliosi di tornare a gioire sul proprio campo, con la speranza di fare un bel rega-lo di Natale a tutti i tifosi brindisini.

Gruppo solido e “vecchietti” terribiliFocus su Capo d’OrlandoGianluca Muscogiuri

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Dopo aver iniziato male la stagione, con la sola vittoria a Cremona ad intervallare 5 sconfitte, la squadra di coach Griccioli sembra aver trova-to finalmente il bandolo della matassa con tre vittorie nelle ultime cinque gare, compre-so l’upset ai danni di Sassari in diretta televisiva due setti-mane fa. Il risultato del cam-bio di marcia repentino è do-vuto all’ultimo arrivato, l’ex di giornata Sek Henry. Fallita la scommessa Johnny Flynn, il gm Giuseppe Sindoni, che a Brindisi ha lasciato un buon ricordo, ha deciso di punta-re sull’usato sicuro garantito dall’ex Nebraska, che ha dato alla squadra i tempi di gioco. L’arrivo di Henry ha permes-so a Freeman di dedicarsi completamente in ciò che gli riesce meglio, ovvero mettere punti a referto, come confer-mano i 17 punti di media se-gnati in queste prime 9 partite, che ne fanno il quinto assolu-to nella Lega. A completare la retroguardia biancazzurra c’è Bradford Burgess, buon tira-tore sugli scarichi e discreto rimbalzista, che viaggia a 12 punti di media nelle ultime 3 partite. L’ala forte è Domini-que Archie, uno dei reduci dello splendido campionato di Legadue dello scorso anno, che non ha sofferto il salto di categoria ed anzi si sta con-fermando come uno dei gio-catori più solidi nel panorama italiano: 12.6 punti e 5.6 rim-balzi per lui. A completare il quintetto tutto americano c’è Dario Hunt, che al primo anno in Italia sta andando oltre le più rosee aspettative con 11.2 punti, 9.6 rimbalzi e 1.8 stop-pate ad allacciata di scarpe. Dalla panchina, out Nicevic e Pecile, ma si può contare su Soragna, in doppia cifra in 3 delle ultime 4 giocate, e Basi-le per dare qualche minuto di riposo ai titolari.

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1

5432

Riccardo CERVIReggio Emilia - 21

S. LAWALSassari 15

D. HUNTCapo d’Orlando 18

M. CUSINCremona 17

D. JAMESBrindisi 13

1

5432

David LOGANSassari - 24

J. DYSONSassari 23

A. HANGAAvellino 22

R. MOORECaserta 20

D. PASCOLOTrento 18

1

5432

Oberah ANOSIKEAvellino - 128

1

5432

Andrea CINCIARINIReggio Emilia - 64

R. MOORECaserta 56

L. VITALICremona 46

L. HALLPistoia 43

D. JOHNSON-ODOMCantù 42

1

5432

Tony MITCHELLTrento - 217

S. YOUNGCaserta 201

Y. DIAWARAVarese 193

L.Q. ROSSPesaro 180

K. HAYESCremona 171

PUNTI REALIZZATI

STOPPATE

RECUPERI

RIMBALZI

ASSIST

1

5432

Marco SPANGHEROTrento - 53,3%

L. KLEIZAMilano 51,4%

A. RAUTINSVarese 48,2%

A. RAYBologna 47,7%

F. MUSSINIR. Emilia 46,7%

TIRI DA 3 PUNTI

LE STATISTICHE DEL CAMPIONATO DI LEGA BASKET SERIE A - ANNO 2014 / 2015 a cura di Gianluca MUSCOGIURI

Il periodico sportivo delBrindisi Basket Club 2005Proprietario: Massimo LaiernoEditore: Brindisi Basket Club 2005

Registro stampa:Autorizzazione del Tribunale di BrindisiRegistro Stampa n. 15 del 2006Direttore Responsabile:Marino PetrelliVice Direttore Responsabile:Francesco TrincheraAmministrazione: Massimo MazzaDistribuzione: Free Press per Brindisi e Provincia a cura del BBCResponsabile distribuzione:Lucia Capone (340.7509469)

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Webmaster e designer: Mino BuzzerraWeb administrator: Michele LongoRealizzazione grafica e Stampa:Tipografia Abicca - BrindisiVia Indipendenza, 39 / 43Tel./Fax 0831.523946www.abiccatipografia.it E.mail: [email protected]: www.supportersmagazine.itFacebook: supporter’s magazineBrindisi Basket Club 2005Via Dalmazia, 27/h BrindisiInfo: 349.2243672

N. 129 del 21 Dicembre 2014

L’Enel Basket Brindi-si conquista la se-sta vittoria in cam-

pionato, battendo sul parquet toscano Pistoia con uno scarto di 13 punti, mostra una mentali-tà costante per tutto l’arco della partita, proprio come cercava coach Bucchi dopo l’infortunio di Simmons di due settimane fa. Nelle prime fasi del match, l’Enel ha subìto un break dalla squadra toscana, che supportata dal pro-prio pubblico cercava di andare via, ma un ispirato Pullen frenava la voglia di Pistoia con assist illu-minanti e tiri di puro talento. Nella scorsa partita di campionato ab-biamo potuto vedere il ritorno in quintetto del lungo centrafricano Mays, che ben ha fatto affiancato a James in zona difensiva, con-trasta quasi tutti i tiri avversari e prende invece in attacco tiri ben costruiti in momenti topici del match. Già dal secondo quarto si è vista una netta ripresa della squadra brindisina, che alzando

il tasso difensivo è riuscita a ri-succhiare i punti subiti, arrivan-do alla fine del secondo quarto con soli due punti di svantaggio. Trascinata da un Pullen autore di ben nove punti nel secondo quarto, abbiamo visto un Enel Brindisi,molto motivata e deter-minata nell’arrivare alla vittoria, che non fa notare la stanchezza fisica dovuto all’impegno infra-settimanale di Eurochallenge. La panchina ancora una volta è sta-to un fattore determinante dove il solito Harper pur sprecando qualche fallo è riuscito a conte-nere l’esplosività dei rookie ame-ricani, che ben stanno facendo in questo campionato. Punto fermo ormai di questa squadra è il nostro capitano Bulleri, vero playmaker che è riuscito a met-tere la marcia in più alla squadra quando era in campo, deliziando la tifoseria pistoiese con canestri di puro talento dalla distanza. Da inizio campionato a adesso non abbiamo mai commentato una gara negativa da parte di James e Denmon, i due giocatori ameri-cani continuano ad essere i veri

pilastri di questa squadra. Il pri-mo autore di una splendida parti-ta in difesa, dove ha collezionato ben 4 stoppate e 9 rimbalzi, inve-ce il secondo continua a bruciare le retine di quasi tutti i palasport, collezionando ben 24 punti e un ottimo 44% da tre punti. Quel-lo su cui può far veramente af-fidamento coach Bucchi dopo questa partita, è Jacob Pullen autore alla fine di ben 26 punti. Prima o poi lo sapevamo tutti che il forte play sarebbe esploso, aveva solo bisogno di tempo per ambientarsi e mettersi in ritmo, tutto questo dovuto alla grande fiducia che coach Bucchi gli ha voluto dare nelle ultime giornate. Come avrà bisogno di ambien-tarsi il nuovo acquisto Michael Eric che la società con enormi sacrifici ha voluto regalare alla tifoseria, aumentando sempre di più la qualità del roster. Il cen-tro con nazionalità nigeriana ha avuto anche dei trascorsi in Nba con i Milwaukee Bucks e stagioni di ottimi livello nella D-League, giocatore di immensa potenza fisica, caratteristica che sicura-

mente non farà rimpiangere il nostro Cedric Simmons. Nella prossima partita di campionato ce la vedremo con la squadra siciliana di Capo d’Orlano, re-duce da una buona prestazione casalinga contro Cantù, quindi aspettiamoci una squadra mol-to agguerrita che rispecchia l’esperienza e la personalità dei veterani Soragna e Basile. Adesso non bisogna pensare al campionato ma anche all’Euro-challenge, coppa che la squa-dra brindisina sta disputando ad altissimo livello, addirittura nella partita con gli svedesi è riuscita a siglare un clamoroso scarto di ben 44 punti, mostrando un gioco scoppiettante e molto di-vertente, dove schiacciate e tiri da tre punti sono i veri punti fer-mi della squadra brindisina Al momento di scrivere non si co-nosce il risultato che la nostra squadra ha raggiunto martedì, ma io sono fiducioso nel con-testo di coppa e campionato.

Forza ragazzi, come tutti io sono con voi.

Centrare gli obiettivi in coppa e in campionatoLe nuove leve del clubAntonio Martinesi

D. JAMESBrindisi 83

L. JOHNSONPistoia 92

A. POLONARAReggio Emilia 98

D. HUNTCapo D’Orlando 96

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Massimo Bul-leri, Gianluca Basile, Matteo

Soragna… No, non sto rievocan-do l’ultima Italia dei sogni, quella di Stoccolma e di Atene (e sono passati già più di dieci anni), ma i vecchi compagni d’arme che, pur su fronti contrapposti, si ritrovano al Pala Pentassuglia per questo Brindisi-Capo d’Orlando, vero der-by del Sud. Un certo brivido però lo proveremo tutti, quando questi nomi verranno scanditi dallo spe-aker. Perché hanno scritto nella storia recente della pallacanestro italiana le pagine più belle, per-

ché sono talmente innamorati di questo gioco al punto da sfidare tutte le leggi della longevità sporti-va pur di continuare a scendere in campo e non come illustri soprav-vissuti da mostrare con rispetto ai nuovi nati, ma ancora in grado di incidere sul risultato. Sicuramente incidono sulla fantasia, ripensando alla loro illustre e lunga carriera, e sulla memoria, riportandoci a gior-ni nei quali battevamo la Francia di Parker, la Grecia, la Turchia e la Lituania, e la Spagna ci stava ap-pena raggiungendo e superando. Alla Serbia poi da due o tre anni rifilavamo sberle. Altri tempi, altri campioni, altro modo di intende-re e di seguire il basket, quando i gm, i ds, insomma chi si occupava del mercato, guardava al talento dei giocatori e non al passaporto che ricicla nazionalità improbabili

dando un minimo valore all’atleta in questione. Bene, Brindisi-Capo d’Orlando è anche questo, ma non soltanto questo perché ci stanno due punti importantissimi in palio. L’Enel ha fatto un bel passo avan-ti reagendo allo stop imprevisto, sfortunato e polemico con Varese (che, stendendo Bologna, ha dimo-strato di essere in ripresa) andan-do a vincere con autorevolezza a Pistoia, l’Upea di Griccioli proprio domenica scorsa ha accentuato ulteriormente la crisi di Cantù alla

quale nemmeno il ritorno di Sher-madini ha consentito di voltare la pagina di un disastroso - in rela-zione alle premesse - avvìo di sta-gione. Brindisi ha bisogno dei due punti anche perché la concorren-

za diretta per le posizioni di attesa alle spalle del trio in fuga (Milano, Reggio Emilia e Venezia) si è im-provvisamente arricchito di una unità decisamente non preventiva-ta: Trento, la matricola che ha fatto volare l’Aquila fino alle stelle fer-mando Sassari nel posticipo di lu-nedì, agganciandola a quota 12, la stessa dove è ora assisa Brindisi in attesa del doppio turno casalingo a cavallo del Natale che, facendole affrontare Capo d’Orlando e Roma, non certo le prime della classe, potrebbe consolidare notevolmen-te la classifica. E’ quanto si atten-dono ovviamente i tifosi brindisini, ai quali rivolgo con affetto i miei più cari auguri di un sereno Natale.

Il Post it diMario Arceri

Era il 1998 Spike Lee produsse e diresse He Got Game, pro-

tagonista Jesus Shuttlesworth, al secolo Ray Allen, e Denzel Wa-shington, per i cultori del cinema ma soprattutto del basket resta uno dei più bei film che hanno come soggetto il basket. La chiave rosa di tutto questo può diventare “She Got Game” il docu film che Silvia Gottardi (attualmente guardia del Sanga Milano in A2, ma per lei tanti anni in A1 con uno scudet-to vinto a Priolo, una Supercoppa italiana vinta con la Comense ed una Coppa Italia di A2 con il Cus Chieti) sta girando, un progetto che ci consegnerà tante Jesus Shuttlesworth al femminile che ci racconteranno la loro passione e le loro idea sul basket femminile.Prima di diventare un film docu-mentario She Got Game è un blog (www.shegotgame.it), il blog per-sonale di Silvia Gottardi ed è pro-prio da lì e da un post che ha fatto molto discutere che nasce l’idea di produrre la parte cinematogra-fica del blog. “Senza nulla togliere al volley femminile che merita tutti i risultati e tutta la visibilità che ha” - ci dice categorica Silvia. Quel post, datato 15 ottobre 2014 e inti-tolato “mors tua vita mea” metteva a confronto i due sport e ha fatto molto discutere nei mesi succes-sivi. “Mi rendo conto di aver usato

delle argomentazioni molto forti e non mi aspettavo che ciò susci-tasse tutte quelle reazioni – com-menta la guardia milanese – ma il senso di quel post era quello di lanciare una critica ai responsabili del basket femminile a tutti i livelli, sottolineando quegli accorgimen-ti che per me possono rendere il basket più vicino alle nostre capa-cità fisiche di donne”. Dalla linea dei tre punti più vicina al canestro più basso sono alcune proposte fatte sul post per rendere il ba-sket femminile più spettacolare. Non da meno però il risvolto della comunicazione e marketing: “Cre-do che la Lega volley femminile riesce a comunicare meglio e a trasformare le giocatrici in per-sonaggi, quindi molta visibilità, più reclutamento e nuove leve che crescono – afferma Silvia -.

Vero è che con molta probabili-tà la Lega volley ha più risorse da spendere in comunicazione e marketing, mentre la LegA Basket Femminile al momento non può permettersi un ufficio marketing in pianta stabile”. “Mi spiace per le polemiche, ma c’era tutto un ragionamento dietro per definire tutto il significato del post, comun-que sono felice perché almeno così si è cominciato a parlare di più di basket femminile in un mo-mento in cui ci vede surclassate in termini di visibilità dal volley”.E’ da questo percorso che si ar-riva all’idea e alla progettazione del film “è un progetto che mi è venuto in mente confrontandomi con Annalisa Zanierato (anche lei ex giocatrice, da anni ormai impe-gnata con una casa di produzione cinematografica, nda). “L’idea –

continua la Gottardi – è di parlare di basket con un senso, trasmet-tendo la passione che abbiamo per questo sport molto bello an-che in chiave femminile e lo fare-mo tramite interviste di campio-nesse del passato e del presente, di allenatori e anche di gente che pratica altri sport. Vogliamo cer-care di capire cosa è successo e perché il basket femminile è in questo stato di crisi, facendo av-vicinare al basket le più piccole”.“Tutte le giocatrici che abbiamo sentito fino ad oggi si stanno di-mostrando disponibili nel darci una mano, ed anche da loro ar-riva la voglia di cambiare qual-cosa in questo sport – conclude la giocatrice -. Vogliamo provare a toglierci di dosso tutti i luoghi comuni sul basket femminile, cioè che le ragazze del volley sono delle “fighettine” e noi del ba-sket dei maschiacci. Non ci sono sport più femminili di altri, è ov-vio, che il basket è uno sport di contatto e sicuramente sarà più aggressivo del volley, ma questo non esclude il fatto che smessi i panni di giocatrici, si possa es-sere femminili come loro, l’abi-to non qualifica la femminilità cosa che purtroppo accade”. A noi non resta che aspettare la primavera del 2015 quando con molta probabilità questo film vedrà la luce per continua-re ad appassionarci sempre di più allo sport più bello del mon-do…anche in chiave femminile.

“She got game”, il basket raccontato in chiave rosa Il lato rosa del basketGiuseppe Errico

Photo inedita

dal set diValeria Simola

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Lʼesperienza al potere Foto Michele Longo

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Ben ritrovati. Pren-do al volo una fra-se detta da Fran-

co Castellano, la penna storica del basket regionale, incontrato lunedì scorso in occasione della parti-ta di DNG tra Enel e Viola Reggio Calabria:… “dalle altre realtà non mi aspetto molto per quello che ri-guarda il basket giovanile, ma da Brindisi sì e questo mi preoccupa molto per il futuro della pallaca-nestro brindisina e pugliese”. Non sarà il solito appuntamento con risultati, resoconti e tabellini ma sarà dedicato alla riforma dei cam-pionati giovanili. L’ultimo consiglio federale ha deciso di varare per il prossimo anno sportivo la riforma dei campionati giovanili, decisione che cambierà completamente la strutturazione delle categorie che dalle attuali U13-U14-U15-U17-U19-U21 passerà alle future U20-U18 -U16-U15-U14-U13. Queste nuova struttura di fatto allinea le categorie a quelle che le nazionali giovanili affrontano nei campionati

europei, campionati che iniziano con quello U16, per poi passare a quello U18 e U20. Formalmente l’attività giovanile sembra che si ri-duca di un anno, di fatto si tenta di allungarla sino agli U20, conside-rando che il campionato U21 spes-so non viene organizzato per caren-za di iscrizioni. In Puglia negli ultimi 10 anni non si è mai svolto. Prendo spunto da questa notizia per fare alcune domande a Giancarlo Giar-letti, responsabile tecnico del set-

tore giovanile dell’Enel dal 2010, e a Giovanni Rubino,ex responsabile tecnico settore giovanile Enel dal 2005 al 2008. Alle stesse domande do la mia opinione come respon-sabile tecnico dell’Aurora Brindisi.

La Federazione ha deciso la riforma dei campionati giovanili che prevede dal prossimo anno i seguenti calendari: U20 – U18 – U16 -U15- U14-U13: cosa ne pensi?

Giarletti: se è vero che in questo modo si ha la possibilità di comple-tare la formazione tecnica e fisica dei giovani atleti, riscontro però una notevole difficoltà nella pro-grammazione e ancora una volta a discapito delle società dei pic-coli centri o del Sud, che saranno ancora di più penalizzate, proprio nel completare le formazioni U20.

Finora l’attività giovanile, termina-va comunque col percorso sco-lastico. Ma aldilà di questo, sono fermamente convinto che una volta raggiunta la maggiore età, i ragazzi debbano abbandonare il concetto di basket giovanile ed entrare definitivamente nel mondo senior, iniziando a prendere le pri-me serie legnate dai più grandi…

Rubino: Questa riforma compor-terà la definizione di nuove regole legate alla formazione italiana, ai premi di incentivazione, agli obbli-ghi degli atleti under nei campiona-ti senior e partecipazione ai cam-pionati giovanili. Adesso si vedrà come si svilupperà! Ma la cosa che più sconvolge e non aver referen-dato questo cambiamento a tutte le società, bastava mandare un’email

con la posta Fip forse una più ampia veduta ci sarebbe stata in merito.

Patera: il Consiglio federale ha di fatto equiparato i campionati italiani a quelli europei. Credo che l’intendimento sia quello di prolun-gare la formazione sino ai 20 anni ma le perplessità sono molte e ri-guardano la non sovrapposizione al percorso scolastico e se le so-cietà avranno le forze economiche per fare di fatto un campionato in più. Penso che con il campionato U20 si voglia sopperire alla man-canza di un campionato nazionale riservato ai giovani della fascia di età 18-21, che i vari esperimenti effettuati in questi anni con gli Un-der sono falliti. Spero che questa riforma abbia come prima conse-guenza quella di far scomparire il termine under nel vocabolario della pallacanestro italiana. I giovani do-vrebbero giocare in quanto bravi e non in quanto under; per far que-sto bisogna apportare dei correttivi alla strutturazione delle squadre a cominciare dalla A1 che sembra più una lega di sviluppo ameri-cana che un campionato italiano.

Quale potrebbe essere l’im-patto di questa riforma sul basket giovanile brindisino?

Giarletti: Oggi, per intenderci, i ragazzi nati nel ’96, avranno a di-sposizione un altro anno di attività giovanile, ma finiranno (nella mag-gior parte dei casi) le scuole supe-riori, accedendo alle varie Univer-sità, emigrando spesso e volentieri verso il Nord e impoverendo sem-pre di più le nostre formazioni

Rubino: penso che sia ugua-le a tutte le altre realtà na-zionali nei pro e nei contro.

Patera: allo stato attuale Brindisi come tutte le città prive di importan-te sede universitaria sarebbe pena-lizzata, provo ad immaginare quan-ti dei ’96 di prima fascia cittadina il prossimo anno si trasferiranno fuori per studiare. Bisognerebbe avere un progetto forte e con un appeal tale che i ragazzi possano pren-dere in considerazione la possibi-lità di giocare e studiare a Brindisi.

Fine prima parte (la seconda nel pros-simo numero di Sup-porter’s Magazine)

Periscopio sui giovaniGianfranco Patera Settore giovanile, gli allenatori ci spiegano le novità

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Di ritorno dalla lun-ga e complicata trasferta di So-

dertaljie la battuta più ricorrente tra i cinque giornalisti al seguito dell’Enel era: “Ora non ci spaven-ta più nulla, nemmeno Astana”. E Astana è arrivata! Non so quanto oggi, con il senno di poi, quella che era una semplice battuta sia diventata consapevolezza che ci attende un viaggio di oltre 6 mila chilometri, attraversando tutta l’Eu-ropa e scivolando fino in Asia. In Kazakistan, divenuta indipenden-te nel 1990. La seconda capitale più fredda al mondo, dopo Ulan Bator e prima di Ottawa. Non c’è che dire, davvero un regalo di Na-tale inaspettato e freddo, ma che accettiamo di buon grado, pron-ti a ripartire come abbiamo fatto nel primo girone di Eurochallen-ge vinto con grande autorità dalla squadra di coach Bucchi. Cinque vittorie su sei, miglior difesa, gioco di squadra e tanta attitudine e vo-lontà di fare bene sono stati gli in-gredienti del successo brindisino. E a chi diceva che sarebbe stato un semplice allenamento, la squa-dra ha risposto sul campo: l’Enel

vuole fare bene anche in Europa. E si batterà nelle Last 16 contro i romeni dell’Energia Tg-Jiu e i belgi dell’Okapi Aalstar. Altre squadre, altri pezzi di Europa da scoprire. Senza porsi limiti, senza fare di-stinzioni tra le competizioni, con la speranza di fare bene ovunque. Non sarà facile perché a gennaio e febbraio il calendario offrirà un nuovo tour de force notevole an-che con la presumibile parteci-pazione alle Final Eight di Coppa Italia che coincidono proprio con

il finale del girone di qualificazione di Eurochallenge. Prima due parti-te in casa, contro Capo d’Orlando e Roma, di vitale importanza per risalire ancora di più in classifica e dimostrare che la negativa paren-tesi casalinga contro Varese è solo un ricordo. In effetti, dopo sono ar-rivate tre vittorie e la squadra ap-pare aver metabolizzato l’ennesi-mo infortunio di una stagione che, almeno da questo punto di vista, sembra non voler concedere tre-gua. Questa sera ci sarà l’esordio di Micheal Eric, il sostituto di Ced Simmons, un “gigante” già pron-to atleticamente e che sarà utile soprattutto in difesa nel chiudere il pitturato ai lunghi avversari. Poi la crescita di Pullen e la solidità di Turner, senza dimenticare il rinno-vato feeling con il canestro e con i rimbalzi di Mays, fermato solo da un infortunio, ma già in grado di riprendersi il dominio sotto ca-nestro. Contro Capo D’Orlando ci sono sfide nelle sfide: Bulleri con-tro Basile e Soragna, i ricordi che ci legano allo “sceriffo” Perdichiz-zi, il particolare stato d’animo di Agostino Origlio che ce lo raccon-ta all’interno del giornale, il ritorno dopo poche settimane di Sek Hen-ry al Pala Pentassuglia. Tutti motivi di interesse che non devono però

distogliere l’Enel dall’obiettivo principale, ovvero vincere questa partita e non fermarsi più in cam-pionato. Poi contro Roma, bella in Eurocup, meno in campionato, sarà un’altra battaglia. Si chiude il 2014 ad Avellino per riprendere il nuovo anno con due sfide inten-sissime: a Milano e in casa con-tro Reggio Emilia. Questa serie di partite ci dirà di che pasta è fatta la New Basket e quale posizione avrà a fine del girone di anda-ta. Sicuramente non sarà il primo posto in classifica della passata stagione, ma i conti si fanno in fondo e quest’anno Brindisi appa-re attrezzata per non perdersi per strada. E’ Natale, finisce un anno e si sta in famiglia per ritrovare quella serenità che forse in altri periodi viene meno. Siate sereni e godetevi la gioia della Natività. E da parte nostra, tanti auguri!

Non ci spaventa più nullaEditoriale di Marino Petrelli

Photo By:Michele Longo

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