sviluppo atipico dell’identità di genere seminario università di torino dipartimento di...
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Sviluppo atipico dell’identità di genere
Seminario Università di TorinoDipartimento di Psicologia
23 Aprile 2013Dott.ssa Mariateresa Molo
Disturbo dell’Identità di Genere nell’Infanzia
1. Forte e persistente identificazione nel genere opposto
2. Disagio persistente col proprio genere3. Comportamenti o sensazioni non
transitori
Ostracismo sociale, poche relazioni con i pari, ansia di separazione
Evoluzione dello Sviluppo Atipico dell’Identità di Genere
Può esserci una normalizzazione spontanea dell’identità di genere nell’età adulta. Spesso permane un orientamento sessuale omosessuale
Circa il 20%-30% dei bambini con sviluppo atipico dell’identità di genere diventerà un adulto con disturbo dell’identità di genere
Non esistono dati certi e aggiornati sull’incidenza del disturbo nell’età adulta. Le statistiche riportano 1:30.000, gli FtM sono 1/7 degli MtF
.
Cause SAIGricerche biologiche
Genetica (storia famiglia, studi gemelli)
Genetica molecolare (cromosoma Xq28)
Ormoni prenataliStress materno prenatale Ordine nascita
Neuropsicologia (abilità cognitive)
Strutture anatomiche (asimmetria cerebrale, area preottica ipotalamo)
Numerosità fratelliIperattivitàBellezza fisica
Cause SAIGricerche psicologiche
Assegnazione sessuale e sue conseguenze
Preferenza prenatale per un sesso specifico
Rinforzo sociale per comportamento tipizzato sessualmente
Relazione madre-bambino (simbiosi benedetta)
Sviluppo psicosessuale materno (desiderio essere maschio)
Funzionamento emozionale materno (DOC depressione ostilità borderline)
Relazione padre-bambino (assenza, tempo condiviso)
Funzionamento emozionale paterno (abuso sostanze, depressione – relazione d’oggetto)
Caratteristiche del bambino maschio con SAIG
Interesse per attività femminili
Preferenza per abiti femminili
Capelli lunghiGiochi femminili (bambole,
casa, mamma), programmi TV con personaggi femminili
Compagni di gioco femmine
Evitamento di lotta e sport competitivi
Scarso interesse per giocattoli maschili (macchinine)
Desiderio di essere bambineUrinare da sedutiFingere di non avere il peneRaro il disgusto per i genitali
Caratteristiche della bambina con SAIG
Reazioni negative per l’abbigliamento femminile (anche evitamento di situazioni sociali)
Capelli corti, scambiata per un maschio
Eroi maschili (Batman, Superman)
Giochi con i maschiRuoli, sogni, fantasie
Interesse per sport con contatto fisico, giochi violenti, giochi maschili
Disinteresse per bambole e ruoli femminili
Urinare in piediRifiuto di seno e mestruoAvrà un pene, sarà un uomo
Disagio e interventi terapeutici
SAIGConfusione su identità di
genereScarsi esempi di
comportamento tipico e possibiltà di sperimentarsi, dato l’evitamento dei pari
Perpetuarsi e consolidarsi della condizione atipica
Effetti di SAIGDifficoltà di inserimento e
integrazione socialeTimore di ostracismo, prese in
giro, aggressioniEvitamento amicizie anche se
desiderateAumento dei problemi con
l’età
E’ giustificato un intervento sullo sviluppo atipico dell’identità di genere?
Innanzi tutto è importante non patologizzareCi possono essere difficoltà transitorie di identità digenere che si risolvono spontaneamente.Solo un rifiuto forte e persistente del proprio genere richiede di esser preso in considerazione, da parte di uno psicoterapeuta
Intervenire nei confronti del disagio che ne consegue è un compito primario che coinvolge tutti
Interventi in ambito scolastico
Favorire accettazione e integrazione del diversoPianificare attività neutre rispetto al genere, non
tipiche di un sessoEvitare differenze maschi/femmine Assicurare la sicurezza personale limitando i
comportamenti di irruenza e sopraffazioneCollaborare ed esser riferimento per la famiglia
Intervento psicosociale col bambino
Aiuto a sentirsi più a suo agio col proprio genereIdentificazione di aree di interesse condivise con
i pariLimiti al comportamento “cross”, (non riceve
rinforzo sociale e non è tollerato) per evitare di perpetuare la condizione
Incoraggiamento ad attività alternative che consolidino un’identificazione positiva nel proprio genere
Interventi terapeutici in ambito clinico
Terapia comportamentale: premio per raggiungimento obiettivo prefissato (giochi, abbigliamento, giochi di ruolo, partecipazione a gruppo di pari, manierismi)
Finalità di modificare comportamenti specifici, non identità di genere. Poca influenza su schema interno
Teoria del rinforzo sociale Inconvenienti: specificità dello stimolo e
della risposta; presuppone neutralità psicosessuale
PsicoterapiaIl comportamento atipico si correla ad altri fenomeni dello sviluppo, relazioni di attaccamento ed emergenza del séTemi trattati: relazione madre-bambino, relazione padre-bambino, genitori che incoraggiano il comportamento atipicoInoltre: favorire fiducia verso terapeuta del proprio sesso, comprensione dei motivi del comportamento atipico, approvazione di ogni segno di cambiamento
Trattamento dei genitoriAffrontare la loro preoccupazione Sensibilizzarli alla dinamica fra di loroLoro ipotetico ruolo nella genesi e mantenimento dell’identità atipicaMonitoraggio e gestione del comportamento atipico:
imporre limiti (diminuisce la confusione sull’identità)favorire gli incontri con pari (offrono un modello di riferimento)
Teoria della Neutralità del Genere
• L’Identità di Genere si sviluppa principalmente come risultato dell’apprendimento sociale dalla prima infanzia e può esser modificato con appropriati interventi comportamentali
Intersesso
Bambini assegnati al sesso femminile alla nascita e allevati come ragazze, cambiarono in un’identità maschile alla pubertà senza alcun intervento medico. Esperimento della Natura che supporta l’ipotesi che gli androgeni sono critici per la formazione dell’identità di genere maschile, in utero e alla pubertà, superando gli effetti dell’educazione nel determinare l’identità di genere maschile (ermafroditismo da 5 alfa reduttasi). Imperato Mc Ginley 1974 Papua Nuova Guinea
David Reimer/Bruce Reimer David Reimer, nato maschio, ebbe una riassegnazione del sesso e fu allevato come femmina dopo un incidente chirurgico durante la circoncisione, che gli distrusse il pene.John Money supervisionò il caso e riferì che la riassegnazione determinò un ottimo risultato, conferma che l’identità di genere è appresa.In seguito Milton Diamond riferì che Reimer non si era mai identificato come femmina e a 15 anni aveva cominciato a vivere come un maschio. Reimer poi rese pubblica la sua storia per scoraggiare simili pratiche mediche. Dopo anni di depressione severa, problemi economici e un divorzio, si suicidò.
Considerazioni
Pochi dati di follow-up per poter valutare l’efficacia degli interventi
Auspicabile il trattamento in età infantile; difficile promuovere un cambiamento una volta raggiunta la pubertà
Assistere lo sviluppo dell’identità di genere, non dirigerlo
Aiutare i bambini a diventare più sicuri nelle loro identità, a sentirsi più a proprio agio nell’ambiente usuale
Considerazioni(dagli Standard ONIG)
Avendo rilevato un considerevole incremento di problematiche relative all’identità di genere in soggetti in età evolutiva, si ritiene rilevante dedicare particolare attenzione a tale tematica e promuovere adeguati interventi di formazione-informazione non solo per i familiari degli utenti, ma anche per il personale delle istituzioni scolastiche e di altre agenzie/enti coinvolti.