tarfusser - intervista a panorama, 02.06.2016

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1/4 Data Pagina Foglio 08-06-2016 53/55 Codice abbonamento: 102628 Settimanale PANORAMA. II I giudici fanno spesso carriera attaccandosi al carro giusto «Si diventa capi di una procura senza preparazione: basta una domanda. una certa anzianita. agganciarsi al carro giusto ... ». Cosl parla Cuno Tarfusser, 61 anni, magistrato senza corrente e vicepresidente della Corte penale internazionale dell'Aja, gia candidato procuratore di Milano. Per quell'incarico, ii 30 maggio ii Csm ha scelto Francesco Greco. Ma la procedura per la nomina e stata viziata da una grave anomalia: Tarfusser none mai stato ascoltato dal Csm. Per questo si e ritirato dalla corsa, denunciando: «Mi e stata negata la possibilita di mettere a 5 3 disposizione le mie esperienze». Panorama l'ha intervistato. Percommentare 1ttarlusser Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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PANORAMA. II

I giudici fanno spesso carriera attaccandosi al carro giusto «Si diventa capi di una procura senza preparazione: basta una domanda. una certa anzianita. agganciarsi al carro giusto ... ». Cosl parla Cuno Tarfusser, 61 anni, magistrato senza corrente e vicepresidente della Corte penale internazionale dell'Aja, gia candidato procuratore di Milano. Per quell 'incarico, ii 30 maggio ii Csm ha scelto Francesco Greco. Ma la procedura per la nomina e stata viziata da una grave anomalia: Tarfusser none mai stato ascoltato dal Csm. Per questo si e ritirato dalla corsa, denunciando: «Mi e stata negata la possibilita di mettere a

5 3 disposizione le mie esperienze». Panorama l'ha i ntervistato. Percommentare 1ttarlusser

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PANORAMA. II

HPerche io, giudice lontano dalla politica, condanno i miei colleghi schiavi della politica11 Cuno Tarfusser, candidate procuratore a Milano, spiega come mai la sua corsa e stata sabotata.

Il 30 maggio, dopa ben 197 giomi di trattative tra le correnti, il Consiglio superiore della magistratura ha scelto Francesco Greco come

nuovo procuratore di Milano e ha cosz riempito il vuoto che Edmondo Bruti Liberati aveva creato il 16 novembre 2015, andando in pensione. La procedura per la nomina, pero, e stata viziata da una grave anomalia: sette mesi fa Cuna Tarfusser, gia procuratore di

Balzano e oggi vicepresidente della Corte penale internazionale dell 'Aja, aveva avanzato la sua candidatura al Csm, ma none mai

stato nemmeno ascoltato. Tarfusser si e quindi ritirato dalla corsa, denunciando <(il ripetersi di circostanze per cui mi viene negata

la possibilita di mettere a disposizione le mie esperienze». Panorama l 'ha intervistato sul suo caso. E sulla crisi dellagiustizia.

di Maurizio Tortorella

ottor Tarfusser, perche ha rinunciato a presentare ricorso contro le evidenti anomalie nell'iter seguito dal Consiglio superiore della magistratura per la nomina del nuovo procuratore di Milano? II motivo e molto semplice e !'ho anche scritto al Csm: non ho mai voluto e non mi voglio imporre con mezzi diversi dalla professionalita, dalla capacita e dal merito. Sono stato educato ad andare in casa d'altri solo su invito ed entrando dalla porta principale, non certo dalla porta di servizio e se non gradito al padrone di casa.

Pero lei e stato escluso illegittimamente dalla corsa: in novembre si era candidato, ma none mai stato convocato dal Csm. Quando poi lo ha fatto notare, in marzo, lee stato detto in modo irrituale (e quasi offensivo) che per l'audizione disponeva di due limitate fasce orarie. Che cosa ha pensato? Auna presa in giro, certamente. Ma non voglio parlare de! mio caso, che di per se none importante. Lo e solo in quanto ennesimo sintomo della gravissima malattia da cui e affetto il sistema giustizia in Italia. tei e un magistrato senza corrente: crede che sia stato un elemento per l'esclusione dalla corsa? E vero, non ho mai aderito ad alcuna corrente perche ritengo che aderirvi significhi schierarsi e questo, a mio parere, riduce la credibilita e l'autorevolezza di cui questa idea, del tutto inedi-il magistrato deve nutrirsi. Se poi questa mia «apoliticita» ta, di una «responsabilita abbia influito sulla mia esclusione non lo so, ne mi inte- gerarchica» nelle procure? ressa. Anzi, se cosl fosse ne sarei quasi onorato. Gia mentre scrivevo quelle Lei ha anche la fama di «eretico»: da procuratore di parole avevo messo in conto Bolzano, dal 2001al2009, nelle intercettazioni e nella che sarebbero state moti­gestione della Procura aveva adottato pratiche molto vo per non essere preso in «efficientiste» che non erano piaciute affatto alla ma- considerazione. Sono stato gistratura associata. Un'altra causa di ostracismo? facile prof eta. Anche se noi Io «eretico»? Mi piace molto: lo considero un compli- magistrati sappiamo, e tra di mento. Non so quanto i miei anni da procuratore siano noi lo diciamo senza troppi piaciuti alla magistratura associata. Certamente sono gi1i di parole, che uno dei problemi piu gravi de! sistema piaciuti ai miei collaboratori e, ancora piu importante, giudiziario el' assenza di una classe dirigente responsa-ai cittadini che hanno potuto godere di maggiore effi- bile, autorevole, all'altezza. cienza e di un servizio degno di questo nome. II resto E anche questa e una responsabilita del Csm ... non conta, anche se capisco che cantare fuori dal coro, Pare impossibile, ma si diventa capi di un ufficio giu-con un certo successo, pro- diziario senza una preparazione specifica: basta una voca invidie e gelosie. domanda, una determinata anzianita, essere «agganciati» Nel suo programma da al carro giusto ed e fatta ! Management, responsabilita, or-candidato procuratore di ganizzazione, controllo di gestione, contabilita, bilancio, Milano lei scriveva che gestione delle persone, programmazione? Sono solo «il dirigente dell'ufficio parole! Oltretutto, i capi degli uffici giudiziari sono scelti deve essere anche il primo dal Csm i cui consiglieri solo rara-responsabile del suo mente hanno guidato un ufficio, funzionamento o del suo dunque difettano di quella pre-malfunzionamento». Forse parazione specifica che aumen-a ostacolarla e stata anche terebbe la capacita di selezione.

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PANORAMA. Con questi presupposti e gia un miracolo se le cose in qualche modo funzionano lo stesso. Accetti una provocazione: non e che nelle sue opinioni gioca in lei l'anagrafe o ii fatto di essere da tanti anni giudice al 'Ilibunale internazionale dell'Aja? Lei none rnolto «italiano», nee consapevole? Si sbaglia. Sono e mi sento assolutamente italiano, an­che se purtroppo non ho molte occasioni, ne troppi moti­vi per esserne fiero. Proprio per questo, pur consapevole de! prestigio de! mio incarico alla Corte penale interna­zionale, provo amarezza per non essere stato messo nel­le condizioni di porre al servizio della giustizia italiana cib che ho imparato da procuratore della Repubblica e da giudice internazionale, da magistrato che si confronta ogni giomo con i sistemi giudiziari di tutto ii mondo. Cosa pensa delle correnti in magistratura? Ed' accordo con Raffaele Cantone, capo dell'Anticorruzione, che le ha definite «il cancro della magistratura»? Non sarei cosl drastico, anche se posso comprendere la disillusione di Cantone dopo gli attacchi di colleghi invi­diosi per aver accettato un incarico dal govemo. C'e stata una fase storica, verso la fine de! secolo scorso, in cui le correnti sono state sedi di riflessione e discussione, con­tribuendo alla crescita complessiva della magistratura. Questo alla fine del secolo scorso. E oggi? Oggi quegli stessi raggruppamenti sono diventati preva­lentemente centri di gestione e di spartizione di potere, dietro ii paravento dell'interlocuzione politica. Percio, se non un cancro, sono pur sempre una grave patologia. E mi lasci dire che anche la magistratura, in modo de! tutto speculare alla politica, sembra infischiarsene de! declino della propria immagine e credibilita. A proposito d'immagine, che cosa pensa del nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo, che apostrofa i politici «che ruba­no piu di prima, ma non si vergognano neanche piU»? Ho sempre ritenuto Davigo (che ii 30 maggio e stato a s11.a volta. promosso presidente di sezione della Cassazio­ne da1 Csm., ndr) un collega geniale, eccezionale, di qua­lita assolutamente superiore. Non mi sorprende quindi che abbia saputo esprimere con la massima efficacia, pur necessariamente semplificando, un pensiero che appartiene alla grande maggioranza dei cittadini, magi-strati compresi. Penso pero che la critica verso gli «altri» sarebbe molto piu credibile se fosse anticipata o almeno accompagnata da una forte autocritica. Ma questa parte, purtroppo, non !'ho ancora sentita. Attendo fiducioso. Insomma, il Csm e l'organo di govemo della categoria o, come sostengono i suoi clitici, un posto dove fonda­mentalmente si mercanteggia potere? Non userei ii termine «mercanteggiare». II Csm e anche un luogo di mediazione e questo mi pare fisiologico. Che poi si ecceda e si contrattino tra le correnti posti, trasferimenti, uffici direttivi, collocamenti fuori ruolo e ricollocamenti in ruolo, non lo dico io, ma Piergiorgio Morosini (membro del Csm per Magistratura democrati­ca, intervistato dal Foglio il S m.a,ggio, ndr).

II Morosini ha detto anche che lei in Italia «non voleva venirci» e l'ha accusata esplicitamente di «negligen­za». Ha aggiunto che il caso Tarfusser «e nulla rispetto a quanto accade nel Csm , dove si parla solo di nomine ed e tutto politica, la politica entra da tutte le parti». Ma le pare? Stiamo parlando de! Csm, non di una boc­ciofila di paese! Alla notizia di «selezioni» come quelle descritte dal consigliere Morosini in un ente pubblico qualsiasi, !' apertura immediata di un fascicolo sarbbe stata la logica conseguenza. Questo non tollero della mia categoria: l'ergersi a paladini dell'etica altrui ea tutori della legalita solo verso l'estemo. Per molto meno, diver­se carriere pubbliche sono state fermate da un'inchiesta. Un magistrato senza corrente e tutelato, nella sua carriera e nei procedimenti disciplinari? Oppure e l'inevitabile «vittima sacrificale» di questo sistema? Io non sono ne mi sento vittima: anzi, sono e mi sento un privilegiato. Vittime sono quanti al sistema giustizia devono ricorrere, volenti o nolenti, ottenendo servizi sempre lenti, spesso scadenti, troppe volte arroganti. Come si potrebbe riformare ii Csm? Con membri scelti per sorteggio? Con due Csrn distinti, per giudici e pm? E compito de! legislatore rifonnare il Csm, se lo vuole e se nee capace. Detto questo, non credo che sia tanto una questione di sistema elettorale o istituzionale. Quello che a me ha sempre fatto riflettere e ii potere di normazione secondaria del Csm. Ne! Csm esistono regole complicatissi­me e spesso contraddittorie, che sembrano fatte apposta per essere variamente inter­pretabili secondo le esigenze correntizie de! momento. Io ho imparato che ii legislatore e il Parlamento e che ii Csm e organo di <<alta» ammi­nistrazione. Ma «alta» rispetto a cosa? lo conosco solo i concetti di «buona» e «imparziale» amministrazione dell' art. 97 della Costituzione, e la molto diffusa realta di «cattiva» amministrazione. La separazione delle carriere servirebbe a migliorare la giustizia penale? Accrescerebbe forse anche ii senso di responsabilita nella categoria? Assolutamente no. Sono contrario alla separazione delle carriere e non per motivi ideologici o dogmatici, ma perche sono certo che la carriera unica e un valore da preservare. Ma anche volendola prendere in considera­zione dico che, prima di mettervi mano, ci sono moltissi­me altre cose pill utili e urgenti da fare. II precetto costituzionale dell'obbligatorieta dell'azione penale e reale 0 e una finzione scenica? Cobbligatorieta dell'azione penale none una finzione, ma e una garanzia e bisogna lavorare e impegnarsi per realizzarla, non manometterla. Altrimenti perche non abolire anche !'art. 4 della Costituzione, che garantisce il lavoro a tutti, visto che non si e mai realizzato? Io peraltro non ho alcun dubbio che l'obbligatorieta dell'azione penale sia realizzabile, a volerlo. Le parole magiche sono: responsabilita e organizzazione. Ma qui torniamo

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PANORAMA. a parlare di formazione, capacita, merito, gestione delle risorse, qualita de! servizio: concetti forse conosciuti in astratto ma pochissimo praticati nella realta quotidiana. Per venirne fuori le riforme non bastano pii:1: serve una rivoluzione culturale. Aun malato gravissimo, cure da cavallo. II problema e che non vedo ii giusto veterinario. •

"QUEUO CHE NON TOUERO DULA MIA CATEGORIA ...

E l'ERGERSI A PAlADINI DEll'ETICA AlTRUI E A TUTORI DEUA lEGALITi SOLO VERSO L'ESTE RN On

II

CUNO TARFUSSER e nato 61 anni fa a Merano (Bolzano). Dal 1985 ha fatto ii pm a Bolzano. Qui nel 2001 e diventato procura­tore, adottando pratiche innovative e di grande efficienza. Nel 2009 e passato alla Corte penale internazionale dell'Aja, di cui e vicepresidente dal 2012. Oggi presiede la Divisione indagini preliminari e ii collegio che sta giudicando per crimini contro l'umanita Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d'Avorio: e ii processo piu importante da quando e nata la Corte dell'Aja .

Cuno Tarfusser, 61 anni: dal 2012 e vicepresidente della Corte penale internazionale dell'Aja.

Ritaglio s tampa ad uso e sclus i vo del de s tinatario, non riproduc ibile .