tel.:01053641 email:[email protected] ilpersonaggio

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GENOVA MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010 Per i più piccoli abbiamo grandi attenzioni LA NOTIZIA PIù IN VISTA NEI NOSTRI CENTRI OTTICI INTERESSANTI PROMOZIONI [email protected] · www.isolani.com è a disposizione uno spazio dedicato agli occhiali per bambini dove “mettere a fuoco” le loro esigenze e dare risposte competenti e personalizzate a voi genitori. è necessario far controllare prima gli occhi del bambino dal vostro Medico Oculista. INDICE Primo Piano ................ 2 Politica........................ 7 Cronache .................... 8 Dal Mondo.................10 Economia...................12 Www.shippingonline.it .13 Borsa & Fondi............14 Motori ....................... 35 Commenti.................49 Meteo........................56 La Città......................25 Album Genova.......... 26 Genova Sport............ 29 Basso Piemonte.........31 GENOVA 15 XTE 43 Cultura..................... 44 Società...................... 45 Società......................46 Televisione................ 47 SPORT 50 D’ACCORDO PREZIOSI E BERETTA, NON RISPONDE IL CAPO DEGLI ARBITRI MOVIOLA, TANTI SÌ E UN “TU-TU” GIAMPIERO TIMOSSI C’ È UN CORO di sì. E un solo “tu-tu”. Il solitario trillo di un telefono cellula- re, quello di Marcello Nicchi, presi- dente dell’Associazione italiana ar- bitri. Per ora non ha risposto, non al telefono. Ci ripro- veremo, non deve essere questione di mala-education. Sembra piutto- sto un fatto di pudore e l’esigenza di rispondere (stavolta sì) a un dogma inossidabile: un arbitro non parla e di certe cose non parla neppure il presidente dell’Aia. Ci riproveremo, anche perché l’idea che ci è venuta (una campagna per la moviola in campo e un pallone più democratico) l’abbia- mo lanciata anche per aiutare gli arbitri. Intanto regi- striamo il suono che fanno i sì. Sembra un’orchestra chiusa nel golfo mistico: ci sono le Cartoline da Genova, che anche oggi trovate sulle nostre pagine. Grazie, porta- tecele e noi le porteremo a Roma. Sono un sacco di idee, alcune le avete già spedite in via Te- vere 9, altre le porteremo noi. E c’è il sondaggio sul nostro sito (www.ilse- coloxix.it) che non lascia dubbi: oltre duemila votanti e l’84% ha detto sì. Non è una questione di campanile, quello che è lo diceva e lo ripete anco- ra Cesare Prandelli. È il commissario tecnico e alla tecnologia ha sempre detto sì. È super-partes e sostiene: «La tecnologia garan- tirebbe più democrazia al nostro calcio». SEGUE >> 50 VIGILIA EUROPEA Garrone: «Venite in tanti, la Coppa ce la giochiamo» GIAMPIERI>> 52 EURO 1,20 FONDATO NEL 1886 - Anno CXXIV - NUMERO 230, COMMA 20/B. Spedizione abb. post. - gr. 50 [+] ilsecoloxix . it LA MODA SI TRASFERISCE A PARIGI -LE IMMAGINI [+] NEWS JOCKEY: SERVIZI, RUBRICHE, MUSICA PER LA PUBBLICITÀ SU IL SECOLO XIX E RADIO 19 TEL.: 010-53641 E-MAIL: [email protected] NUMERO VERDE: 800 98 09 64 INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FINMECCANICA Guarguaglini: pronto a parlare di successione «Fusione con Fincantieri? Se Tremonti chiede, verifico» LUIGI LEONE GENOVA. Il prossimo 25 febbraio saranno 74 anni. Sufficienti perché Pier Francesco Guarguaglini accetti l’idea che si pensi alla sua successione alla guida di Finmeccanica: «Pronto a parlarne». Ma 74 anni non bastano a fargli gettare la spugna. E allora, a Genova per Matching, evento organizzato insieme a Compagnia delle Opere, eccolo andare all’at- tacco. Confindustria? «Non sono certo che abbia fatto per intero la sua parte» anche se bacchetta il governo. Tremonti? «Mai stato gelo, semmai stima reciproca». E difatti: «Fusione con Fincantieri? Se il ministro del- l’Economia mi chiede, studio e rispondo». SEGUE >> 7 OGGI LA FIDUCIA ALLA CAMERA Berlusconi trova voti I finiani: noi decisivi Napolitano: «Via i simboli leghisti dalla scuola» ROMA. Cinque arrivano dall’Udc siciliana, altri due dall’Api di Rutelli. In più Berlusconi ha continuato fino a tarda ora a ricevere e te- lefonare a deputati sparsi, per assicurarsi al- tri voti per la fiducia di oggi. Bersani, segre- tario del Pd, si è infuriato: «Comprare voti, in cambio di soldi o di poltrone, si chiama cor- ruzione». Non è però ancora chiaro se il pre- mier abbia in tasca l’obiettivo politico mini- mo per “andare avanti”, cioé 316 deputati senza contare i finiani. «Non ci sono i 316, sa- remo decisivi noi», dice Bocchino (Fli). Il verdetto dopo le 19. In piena polemica tra Bossi e Roma, il Quirinale ha diffuso una no- ta sulla scuola di Adro: via i simboli leghisti. BECCADELLI, BOCCONETTI, LOMBARDI , MARI e PALOMBO >> 2 e 3 Cinque Terre, la grande retata Maxi-truffa sui fondi pubblici. In cella il presidente del Parco Bonanini e il sindaco di Riomaggiore Altri 10 arresti. L’inchiesta parte dalla vendita di una casa a Brunetta: chi gli ha pagato lo sconto? È L’EFFETTO del contrappasso. Quella pulsione morbosa, intrisa di iconocla- stia, che allevia il nostro senso di colpa per piccoli e grandi peccati, quando de- flagra la paradossale notizia che un pre- sidente dell’Unicef molesta i minori o che un sacerdote in odore di santità si frega le elemosine per andare a donne. Oppure che Franco Bonanini, il deus ex machina del Parco delle Cinque Terre, è arrestato a Riomaggiore in una plumbea mattinata di pioggia per truffa ai danni dello Stato e associazione a delinquere. Sì, proprio lui in manette: il campione dello sviluppo che va a braccetto con il rispetto dell’ambiente, il moralista che imputa ai suoi compagni del Pd deliri di arrivismo, che mena vanto di campare con una paga di soli 1.500 euro al mese. SEGUE >> 6 l’inviato MENDUNI, ARDITO e FRANCESCHINI >> 4 e 5 IL PERSONAGGIO I NEMICI INVISIBILI DEL “FARAONE” CHE PIACEVA A TUTTI FILIPPO PAGANINI Ecco la piccola Idil Staccata la spina alla mamma in coma LA STORIA Idil, 760 grammi, con papà Issa Jimcaale Da questo finanziamento possiamo tirare su i soldi per il rustico LE INTERCETTAZIONI Ci vuole un’ispezione in Procura. Il ministro mi ha detto che andrà da Alfano SCARCELLA >> 9 Alluvione di Genova l’inserto in omaggio DOMANI IL PRIMO FASCICOLO DOMANI, in omaggio con Il Se- colo XIX, il primo inserto dedicato all’alluvione del 1970. Di Sergio Paglieri il raccon- to di quei giorni. Giovedì 7 il secon- do inserto. GENOVA 7/8 OTTOBRE 1970 LA GRANDE ALLUVIONE QUARANT’ANNI FA GENOVA FU COLPITA DALLA PIÙ GRAVE ALLUVIONE DELLA SUA STORIA. TANTO PIÙ PESANTE DI QUANTE ALTRE SE NE RICORDINO, DA ESSER DIVENTATA, NEI DISCORSI DELLA GENTE E NELLE RIEVOCAZIONI, “L’ALLUVIONE DI GENOVA” E BASTA, SENZA CHE CI SIA BISOGNO DI PRECISARE NEMMENO L’ANNO. U SERVIZIO >> 5 FRANCO BONANINI Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, viene arrestato dalla polizia a Riomaggiore

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GENOVA

MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010

Per i più piccoliabbiamograndi attenzioni

La notizia Più in vista

NEI NOSTRI CENTRI OTTICI INTERESSaNTI pROmOzIONI

[email protected] · www.isolani.com

è a disposizione uno spazio dedicato agli occhiali perbambini dove “mettere a fuoco” le loro esigenze e dare

risposte competenti e personalizzate a voi genitori.

è necessario far controllare prima gli occhi del bambinodal vostro medico Oculista.

INDICEPrimo Piano................2Politica........................7Cronache .................... 8Dal Mondo.................10Economia...................12

Www.shippingonline.it.13Borsa & Fondi............14Motori .......................35Commenti.................49Meteo........................56

La Città......................25Album Genova..........26

Genova Sport............29Basso Piemonte.........31

GENOVA 15

XTE 43Cultura.....................44Società......................45

Società......................46Televisione................47

SPORT 50

D’ACCORDO PREZIOSI E BERETTA, NON RISPONDE IL CAPO DEGLI ARBITRI

MOVIOLA, TANTI SÌ E UN “TU­TU”GIAMPIERO TIMOSSI

C’ È UN CORO di sì. E un solo “tu­tu”. Ilsolitario trillo di un telefono cellula­re, quello di Marcello Nicchi, presi­dente dell’Associazione italiana ar­bitri. Per ora non

harisposto,nonaltelefono.Ciripro­veremo, non deve essere questionedi mala­education. Sembra piutto­sto un fatto di pudore e l’esigenza dirispondere (stavolta sì) a un dogmainossidabile: un arbitro non parla edi certe cose non parla neppure ilpresidente dell’Aia. Ci riproveremo,anche perché l’idea che ci è venuta (una campagna per lamoviola in campo e un pallone più democratico) l’abbia­mo lanciata anche per aiutare gli arbitri. Intanto regi­

striamo il suono che fanno i sì. Sembra un’orchestrachiusa nel golfo mistico: ci sono le Cartoline da Genova,che anche oggi trovate sulle nostre pagine. Grazie, porta­tecele e noi le porteremo a Roma. Sono un sacco di idee,

alcune le avete già spedite in via Te­vere 9, altre le porteremo noi. E c’è ilsondaggio sul nostro sito (www.ilse­coloxix.it) che non lascia dubbi: oltreduemila votanti e l’84% ha detto sì.Non è una questione di campanile,quello che è lo diceva e lo ripete anco­ra Cesare Prandelli. È il commissariotecnico e alla tecnologia ha sempre

detto sì. È super­partes e sostiene: «La tecnologia garan­tirebbe più democrazia al nostro calcio».SEGUE >> 50

VIGILIA EUROPEAGarrone: «Venitein tanti, la Coppace la giochiamo»

GIAMPIERI>> 52

EURO 1,20 FONDATO NEL 1886 ­ Anno CXXIV ­ NUMERO 230, COMMA 20/B. Spedizione abb. post. ­ gr. 50

[+] ilsecoloxix . itLA MODA SI TRASFERISCE A PARIGI ­LE IMMAGINI

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NEWS JOCKEY: SERVIZI, RUBRICHE, MUSICAPER LA PUBBLICITÀ SU IL SECOLO XIX E RADIO 19

TEL.: 010­53641 E­MAIL: [email protected]

NUMERO VERDE: 800 98 09 64

INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FINMECCANICA

Guarguaglini: prontoa parlare di successione«Fusione con Fincantieri? Se Tremonti chiede, verifico»LUIGI LEONE

GENOVA. Il prossimo 25 febbraio saranno74 anni. Sufficienti perché Pier FrancescoGuarguaglini accetti l’idea che si pensi allasua successione alla guida di Finmeccanica:«Pronto a parlarne». Ma 74 anni non bastanoa fargli gettare la spugna. E allora, a Genovaper Matching, evento organizzato insieme aCompagnia delle Opere, eccolo andare all’at­tacco. Confindustria? «Non sono certo cheabbia fatto per intero la sua parte» anche sebacchetta il governo. Tremonti? «Mai statogelo, semmai stima reciproca». E difatti:«Fusione con Fincantieri? Se il ministro del­l’Economia mi chiede, studio e rispondo».SEGUE >> 7

OGGI LA FIDUCIA ALLA CAMERA

Berlusconi trova votiI finiani: noi decisiviNapolitano: «Via i simboli leghisti dalla scuola»

ROMA. Cinque arrivano dall’Udc siciliana,altriduedall’ApidiRutelli.InpiùBerlusconiha continuato fino a tarda ora a ricevere e te­lefonare a deputati sparsi, per assicurarsi al­tri voti per la fiducia di oggi. Bersani, segre­tariodelPd,sièinfuriato:«Comprarevoti,incambio di soldi o di poltrone, si chiama cor­ruzione». Non è però ancora chiaro se il pre­mier abbia in tasca l’obiettivo politico mini­mo per “andare avanti”, cioé 316 deputatisenza contare i finiani. «Non ci sono i 316, sa­remo decisivi noi», dice Bocchino (Fli). Ilverdetto dopo le 19. In piena polemica traBossi e Roma, il Quirinale ha diffuso una no­ta sulla scuola di Adro: via i simboli leghisti.BECCADELLI, BOCCONETTI, LOMBARDI ,MARI e PALOMBO >> 2 e 3

Cinque Terre, la grande retataMaxi­truffa sui fondi pubblici. In cella il presidente del Parco Bonanini e il sindaco di RiomaggioreAltri 10 arresti. L’inchiesta parte dalla vendita di una casa a Brunetta: chi gli ha pagato lo sconto?

È L’EFFETTO del contrappasso. Quellapulsione morbosa, intrisa di iconocla­stia, che allevia il nostro senso di colpaper piccoli e grandi peccati, quando de­flagra la paradossale notizia che un pre­sidente dell’Unicef molesta i minori oche un sacerdote in odore di santità sifrega le elemosine per andare a donne.Oppure che Franco Bonanini, il deus exmachina del Parco delle Cinque Terre, èarrestato a Riomaggiore in una plumbeamattinata di pioggia per truffa ai dannidello Stato e associazione a delinquere.Sì, proprio lui in manette: il campionedello sviluppo che va a braccetto con ilrispetto dell’ambiente, il moralista cheimputa ai suoi compagni del Pd deliri diarrivismo, che mena vanto di camparecon una paga di soli 1.500 euro al mese.SEGUE >> 6l’inviato MENDUNI, ARDITO e FRANCESCHINI >> 4 e 5

IL PERSONAGGIO

I NEMICI INVISIBILIDEL “FARAONE”CHE PIACEVA A TUTTIFILIPPO PAGANINI

Ecco la piccola IdilStaccata la spinaalla mamma in coma

LA STORIA

Idil, 760 grammi, con papà Issa Jimcaale

Da questofinanziamento

possiamo tirare sui soldi per il rustico

LE INTERCETTAZIONI

Ci vuole un’ispezionein Procura. Il ministromi ha detto cheandrà da Alfano

SCARCELLA >> 9

Alluvione di Genova l’inserto in omaggio

DOMANI IL PRIMO FASCICOLO

DOMANI, inomaggio con Il Se­colo XIX, il primoinserto dedicatoall’alluvione del1970. Di SergioPaglieri il raccon­to di quei giorni.Giovedì 7 il secon­do inserto.

GENOVA7/8OTTOBRE

1970LAGRANDEALLUVIONEQUARANT’ANNIFAGENOVAFUCOLPITADALLAPIÙGRAVEALLUVIONEDELLASUASTORIA.TANTOPIÙPESANTEDIQUANTEALTRESENERICORDINO,DAESSERDIVENTATA,NEIDISCORSIDELLAGENTEENELLERIEVOCAZIONI,“L’ALLUVIONEDIGENOVA”EBASTA, SENZACHECISIABISOGNODIPRECISARENEMMENOL’ANNO.

Una tragedia in due tempi, ilprimodeiqualisiconsumòdaltardopomeriggioallaprimase-rata di mercoledì 7 ottobre1970aVoltri,ladelegazionepiùaPonente,poichédaovestar-rivòquelchedifattosisarebbepoi dimostrato un ciclone ditipo tropicale. Il Leira sfondòargini e muri, piombò nelle

strade, nelle case, nei negozi. Trascinò persone e auto inmare,seminòmorteedistruzione.Fulanottedelpanico,delbuiototale,dell’attesadisoccorsichefraneeponticrollatirendevanoproblematici.Attornoamezzanotteilnubifra-gioarrivòinValPolcevera,doveperfortunanonfecemortima allagò interi quartieri. L’indomani,mentre il Ponentetentavaiprimibilanciecominciavaaspalareilfango,iltra-gico copione andò in replica sul bacino del Bisagno. Cheruppe,straripò,impattòconinauditaviolenzanell’imbutodellacoperturadiSant’Agataedellearcateferroviarie,por-tandol’apocalissedaMarassiallaFoce.Dall’enormepioggianonsisalvòilCentroStoricosovrastanteCaricamento.Laferitaallacittà,losipercepìimmediatamente,fudiquellede-stinatearadicarsipersemprenellamemoriacollettiva.Colpiantoperimorti,lepolemichesucauseeresponsabilità,maanchecolconfortopergliinfinitigestidieroismoedialtrui-smoeper la sorprendente, splendida risposta che inqueigiornisepperodareiragazzidiGenova.Daloro,infaticabilispalatoricomeloeranostatiilorocoetaneifiorentiniquat-troanniprima,vennelaspintamoralearipartire.Eunale-zione non retorica di solidarietà. Il Secolo XIX raccontòqueigiornidrammatici,benchécolpitoasuavoltanelleat-trezzaturetipografiche(cosìdanonpoteruscirevenerdì9ottobre).InquestoprimoinsertoripercorriamolaGrandeAlluvione anche attraverso le cronache di allora pubbli-catedalnostrogiornale.Giovedìprossimoilsecondoinserto,conlefotoeletestimonianzedeilettori.

IGIOVEDÌ30SETTEMBRE2010IL SECOLOXIX

SERVIZIO >> 5

FRANCO BONANINI

Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, viene arrestato dalla polizia a Riomaggiore

primo piano4IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

MAXI TRUFFA SUI FONDI COMUNITARI E STATALI

Raffica di arrestialle Cinque TerreIn carcere anche il presidente del Parco e un sindacoALESSANDRO FRANCESCHINI

UN BLITZ in paradiso, decine diagenti con il logo della polizia sulgiubbotto percorrono frenetica­mente gli angusti caruggi di Riomag­giore tra turisti di tutto il mondo chepensano di assistere alla scena di unfilm di azione. Perquisiscono la sededel parco delle Cinque Terre, del Co­mune, abitazioni private e persinocantine, portando via materiale do­cumentale che viene stivato a mala­pena in due furgoni. E poi arrestano.E sono manette eccellenti. Scattanoai polsi di Franco Bonanini, il “farao­ne”, presidente del parco dichiaratopatrimonio dell’Umanità dall’Une­scoefinoaieriindicatodapoliticina­zionali bipartisan come uno dei me­glio amministrati d’Italia. In carcereanche il sindaco di RiomaggioreGianluca Pasini e tutto il suo staff.Neppure il comandante della poliziamunicipale Aldo Campi si salva daquesto terremoto giudiziario e poli­tico. In totale sono 12 le ordinanze dicustodia cautelare firmate dal gip Di­ana Brusacà: 8 in carcere e 4 agli arre­stidomiciliari,piùtreordinanzecau­telari interdittive dai pubblici uffici ealtre 10 persone finite sul registrodegli indagati. Le accuse sono gravis­sime: vanno dalla truffa aggravata indanno dello Stato ­ per quasi un mi­lione di euro ­ al falso ideologico emateriale. Dalla corruzione alla con­cussione passando per la violenzaprivata, la calunnia e, non ultima,l’associazione a delinquere.

Il materiale probatorio in manoagli inquirenti sarebbe talmente va­sto (l’ordinanza di custodia cautela­re è di 890 pagine) da far dire al pro­curatore Maurizio Caporuscio, du­rante la conferenza stampa, che «Icontenuti delle conversazioni tele­foniche intercettate appaiono scon­certanti per la chiarezza delleespressioni utilizzate».

L’indagine parte, sotto traccia, al­l’inizio dell’anno quando alla Procu­ra spezzina giungono esposti di abi­tanti delle Cinque Terre che critica­no la gestione disinvolta dell’Enteparco. È la squadra mobile ad occu­parsi della cosa. In particolare gli in­quirenti vogliono vederci chiaro suirimborsi che la Regione Liguriaavrebbe elargito a pioggia, a partiredal 2004 per alcuni lavori all’internodel Parco, dalla ristrutturazione del­le stazioni ferroviarie, al rifacimentodei celebri sentieri delle Cinque Ter­re e ad altre opere. A fine aprile c’è ilprimo colpo di scena. Enrico Bonan­ni, direttore del settore innovazionee sviluppo della regione Liguria fa sa­pere a Bonanini che la polizia ha ap­pena preso in visione la documenta­zione relativa al finanziamento del­l’ex stazione di Manarola. È da que­sto punto in poi che, sapendo diessere indagato, secondo l’accusa, il“Faraone” inizia l’opera di depistag­gio. «Se mandano un consulente tec­nico qui finiamo tutti dentro. Biso­gna fare qualcosa», dice Bonanini alsuo gruppo. Per gli inquirenti è lui ilcorvo­ocomunqueilmandante­cheha inviato alla Procura generale dellaRepubblica, ai carabinieri e ai gior­nali una lettera che se la prende condue agenti della polizia giudiziariache stanno indagando sulla vicendaper screditarli. Nelle intercettazioniBonanini consiglierebbe ai suoi uo­mini di usare guanti di lattice per nonlasciare impronte sulla missiva e di

comprare una stampante fuori Spe­zia, per evitare che si possa risalire aloro. Per i pm «Bonanini preso da undelirio di onnipotenza dice di aver ri­cevuto l’improbabile consiglio di fa­re gli esposti anonimi dal procurato­re capo della repubblica MassimoScirocco». Scirocco che proprio inquesti giorni andrà in pensione, do­po che la sua domanda di trasferi­mento alla Procura di Massa è statacassata. Poi il 9 maggio c’è una sortadi riunione straordinaria in Comunea Riomaggiore per distruggere docu­menti compromettenti. Ci impiega­no tre ore, non sapendo che quellestanze sono piene di cimici che ascol­tano e registrano tutto, nonostanteabbiano anche comprato degli scan­ner per rilevare la presenza di micro­foni nascosti. E si arriva a ieri matti­na, quando alle sei parte il blitz. Fra ilmateriale sequestrato in casa di alcu­ni arrestati ci sono le copie della let­tera del corvo e gli scanner anti cimi­ci.

PAOLO ARDITO

IL MISTERIOSO corvo delle Cin­que Terre che alzò fango col ventila­tore contro il commissario capodella polizia provinciale AndreaMozzachiodi sarebbe Franco Bona­nini. Secondo gli inquirenti sarebbestatoproprioilpresidentedelParcoa inviare la lettera alle caselle posta­li di procure, polizia, carabinieri eSecolo XIX. Per Bonanini, Mozza­chiodi era diventato un vero e pro­prio assillo. Forse vecchie ruggini

del passato ave­vano troncato irapporti tra idue contenden­ti. E le verificheeffettuate dal­l’investigatoredella procura supresunti abusiedilizi commes­si a Riomaggioreda Bonanini non

hanno fatto altro che rinfocolarevecchi rancori.Così come si ricava dalle innumere­voli intercettazioni telefoniche eambientali, il presidente del Parcocominciò a raccogliere un ricco dos­sier contro Mozzachiodi e addirit­tura, sempre secondo i pm TizianaLottini e Luca Monteverde, per per­seguire il suo intento avrebbe tro­vato collaborazione in alcuni cara­binieri. «Un’attività di contrasto al­le indagini con tentativi di infiltra­zione e delegittimazione dellapolizia giudiziaria» l’hanno descrit­ta i magistrati inquirenti.Nella lettera del corvo si spazia a

largo spettro sul passato di Mozza­chiodi che viene accusato di averavuto precedenti penali in una vi­cenda legata a un controllo di cac­cia. Si scava nella sua vita sentimen­tale e soprattutto lo si accusa di averprodottofatturefalsesullarealizza­zionediunbed&breakfastintestatoalla moglie per ottenere illeciti fi­nanziamenti. Il corvo sarebbe par­ticolarmente informato perché ri­portaaddiritturailnumerodeglias­segni e delle ricevute prodotte.Secondo gli inquirenti Bonanini,Azzaro, Tarabugi e Truffello hannostudiato a tavolino nei dettagli lemodalità di invio della lettera con­tro Mozzachiodi per non venire

scoperti, ma mentre concordavanola strategia non sapevano che nel­l’ufficio erano state disseminatemicrotelecamere che filmavanotutto. «Hanno utilizzato una stam­pante appositamente acquistataper l’occasione ­ si legge ancora nel­l’ordinanza ­ e hanno avuto cura dinon lasciare impronte anche conl’utilizzo di guanti in lattice su foglie francobolli, imbucando le nume­rose buste in diverse cassette posta­li della Spezia, in orario notturno».A un certo punto delle indagini Bo­nanini fiuta che l’inchiesta non ècircoscritta al solo abuso ediliziodella sopraelevazione della casa peri figli in paese e dell’apertura di una

porta della cantina della moglie edella cognata alla marina di Rio­maggiore, ma capisce che gli inqui­renti puntano in alto. Così intuisceche i telefoni potrebbero essere sta­ti messi sotto controllo come gli uf­fici del Parco. «Allora il presidente ­scrivono ancora i pm Monteverde eLottini ­ acquisterà anche delle ap­parecchiature per registrare e deidisturbatori di frequenze contro leintercettazioni da 1.600 euro, cheregala anche all’amico Aldo Campi(comandante della polizia munici­pale di Riomaggiore, ndr)».

MaBonanininoneraancoratran­quillo e sentendosi gli inquirenti al­le costole ha voluto più volte bonifi­care gli uffici, al fine di eliminare leeventuali mi­crospie, instal­late dalla squa­dra mobile. Male ditte di bonifi­ca possono ope­rare soltantoprevia autoriz­zazione delleforze di poliziaper non rovina­re eventuali in­dagini in corso. E una volta appura­to che le mircrospie erano state in­stallate proprio dalla squadra mobi­le, la ditta ha finto di bonificare gliuffici e la “cricca”, come si sono defi­niti in un’intercettazione Bonanini,Tarabugi e Azzaro, hanno ricomin­ciato a parlare liberamente. Non sa­pendo che le microcamere erano ri­maste al loro posto e la polizia conti­nuava a registrare le loro mosse e iloro discorsi. Come se non fosse ab­bastanza, in casa di uno degli arre­stati sono state trovate le copie di al­cune delle lettere del [email protected]

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I MESSAGGI ANONIMI CHE HANNO AVVELENATO IL CLIMA L’ESTATE SCORSA

IL CORVO ANTI­PM ERA BONANINI:TROVATE LE COPIE DELLE LETTERE

Il materiale era in un’abitazione. L’obiettivo era quello di screditare gli inquirenti

Il sequestro degli archivi del Parco da parte della polizia giudiziaria

MANETTE IN PARADISO

SOLO LA SINISTRACHIEDE LE DIMISSIONI

BURLANDO: TEMOPER LA SUA SALUTE«Emozione e sconcerto» da partedel presidente della RegioneLiguria Claudio Burlando che si èdetto inoltre preoccupato per lecondizioni di salute di Bonanini.

PRESTIGIACOMO:«SCONCERTATA»Il ministro dell’AmbienteStefania Prestigiacomo haespresso «stupore esconcerto». «Bonanini,considerato da tutti persona digrande correttezza ­ afferma laPrestigiacomo ­ è statol’artefice di un eccezionalesviluppo delle Cinque Terre.«Spero possa dimostrarsi intempi brevi estraneo alle graviaccuse che gli vengonorivolte».

RIFONDAZIONE:«ORA VADA VIA»Il Prc di Spezia chiedele dimissioni di FrancoBonanini e del sindacoGianluca Pasini. La notiziadell’arresto «conferma lenostre perplessità, da temporimarcate, circa le modalità digestione dell’Ente Parco negliultimi anni ­ sostieneRifondazione comunista ­soprattutto sotto il profilodella trasparenza e dellachiarezza dell’operato».

IL RETROSCENA

OPERE NEL MIRINO

STRADEFRANATE“Cresta” sui fondicomunitari e statalichiesti per sanarei danni provocatidal maltemponel 2004a Riomaggiore.

LAVORISTAZIONI FSLe stazioniferroviarie sonostate tutteriammodernate etrasformate dallametà degli anniNovanta.

RIFACIMENTOSENTIERIAlcuni sentierisono stati rifatti,altri sono statisottoposti adelicati lavoridi manutenzioneperiodica.

IMPRONTECANCELLATE

I delatoriusavano

guanti pernon lasciare

impronte

GRANDEFRATELLOMentre

costruivanoprove falseerano sotto

controllo

primo piano 5IL SECOLO XIX

MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

L’INCHIESTA NATA DAI CONTROLLI DOPO IL CASO SCAJOLA

Rustico a prezzo di saldoper ingraziarsi BrunettaAffare per il ministro. Ma lo sconto è stato pagato da altri

Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini al momento dell’arresto

dal nostro inviato

MARCO MENDUNI

LA SPEZIA. Sono stati gli accerta­menti sul rustico comprato dal mini­stro della Funzione Pubblica RenatoBrunetta a far scattare l’inchiesta alleCinque Terre. Un rustico comprato dalministro per quarantamila euro: que­sta la cifra rivelata dal presidente delParco Franco Bonanini al Secolo XIX il19 agosto scorso. Ma, come ha rivelatol’indagine, quello è solo il valore dei la­vori di ristrutturazione fatti eseguiredal precedente proprietario prima diconsegnarlo al ministro. Il suo nome èStefano Pecunia. È lui che nei mesiscorsi viene denunciato per alcune vio­lazioni edilizie. Ed è lui che, di fronteagli inquirenti, spiega che presto la ca­setta passerà di mano: c’è già stata lafirma del compromesso e il comprato­re è proprio il ministro.

Brunetta(chenonèindagatonell’in­chiesta) ha, secondo i pm, compratoquel rustico nelle Cinque Terre pagan­do, nei fatti, solo il valore dei lavori ef­fettuati. Secondo una stima di espertidel settore, un immobile di quelle di­

mensioni in quella zona potrebbe vale­re non meno di 300 mila euro. E granparte dell’inchiesta si snoda, da quellascoperta in poi, su una traccia. Com­prendere se la particolare generositàdel proprietario sia stata poi “ricom­pensata” in qualche modo da Franco

Bonanini, vecchio amico del ministro(nonostante la militanza su sponde op­poste della politica) e, soprattutto, conquale denaro.

La genesi dell’inchiesta nel maggioscorso. Quando gli echi dell’affaire ro­mano che ha coinvolto l’ex ministro

Claudio Scajola e della casa con vistasul Colosseo induce la polizia giudizia­ria a effettuare un controllo sul rusticodi Brunetta.

Quando gli agenti arrivano sul sen­tiero dei Santuari, vicino a quello diMontenero, trovano intento al lavorol’edile Daniele Carpanese. Cosa dichia­ra? Spiega di essere intento ad eseguirela ristrutturazione del rustico di pro­prietà di Stefano Pecunia: «È in fase diultimazione, mancano solo gli scarichie alcune rifiniture». La polizia gli chie­de se è già stato pagato. Lui risponde:«Ho effettuato lavori per circa 40 milaeuro, non ho alcun alcun contratto ocomputo metrico con il proprietario enon ho ricevuto alcun compenso. Hopersino anticipato sia le spese per i ma­teriali, sia quelle dell’elicottero per tra­sportarli in cantiere, perché si trova inuna zona particolarmente impervia».

Scrivono i magistrati: «Quanto me­no singolare sembra il fatto che Carpa­nese avesse dato il via ai relativi lavorisenza sottoscrivere alcun contratto esenza un’apparente garanzia». Comepuò essere giustificato questo compor­tamento? C’è una sola spiegazione,scrivono i pm: «Ed è in relazione al con­tenuto delle conversazioni intercetta­te, dal tenore delle quali si comprende­va come il presidente Bonanini e Tara­bugi (il capo dell’uffico tecnico del Co­mune di Riomaggiore, ndr) fossero difatto i garanti dell’operazione». E comesi proponenevano, Bonanini e il suocollaboratore, di finanziare quei lavo­ri? «Utilizzando anche i fondi pubbliciderivanti dell’erogazione dal finanzia­mento al sito Can­neto». Cioè finan­ziamenti per lavo­ri che dovevanoessere effettuatiin una delle piùincantevoli baiedelle Cinque Ter­re. E che con la ca­sa di Brunettac’entravano poco.

Ma quali sonole intercettazioni che, sempre secondola procura, «mettono in relazione il no­me di Brunetta con il finanziamentodell’operazione del Canneto»? Affioraun frammento di conversazione tra ilgeometra Tarabugi e Laura Vestito, ar­chitetto in Comune. Tarabugi: «Giochicon i soldi di Brunetta e ha ragione. Chiglieli dà adesso?». Vestito: «Se va inporto quella fattura di Canneto… omis­sis». Altre intercettazioni rivelano «ul­teriori conversazioni attinenti il rusti­co di Stefano Pecunia e una strana con­trattazione che gli interlocutori vole­vano tenere segreta». Perché? Ipotizzala procura: «Una possibile spiegazionedi tante disponibilità verso Stefano Pe­cunia potrebbe essere riconducibile al­le notizie apparse sugli organi di stam­pa, dai quali si evince che il rustico sa­rebbe stato acquistato da Brunetta, e diconseguenza l’attività degli dagli inda­gati sembrerebbe il tentativo di aggra­ziarsi il ministro e acquisire così, neiconfronti dello stesso “debito di rico­noscenza”». Insomma: bisogna ripaga­re Pecunia, che ha concesso a “buonprezzo” il rustico al ministro. Come?Altra intercettazione. Bonanini parlaancora dei finanziamenti del Canneto:«Tra l’altro qui potremmo recuperaresu con Stefano…». Conferma Tarabugi:«Sicuro, resta qualcosa. Copri Pecunia,Stefano… così portandola a 90 si arrivaa 250». Ce n’è tanto da far ipotizzare«una falsa rendicontazione del finan­ziamento del Canneto utilizzato percoprire un intervento per conto di Ste­fano Pecunia».© riproduzione riservata

Il rustico alle Cinque Terre comprato dal ministro Renato Brunetta

ESTRANEOBrunetta

nonè indagato:non sapeva

quantoera accaduto

LE INIZIATIVE PER FERMARE LE INDAGINI E QUELLE PER ENTRARE NELLE GRAZIE DEI POLITICI

Bonanini: «Sì, mi ha detto chel’indomani andava subito da Ghedi­ni e da Alfano. Il fatto è che anche ‘stoFini adesso politicamente è mortoormai».

Parlando con il geometra Tarabu­gi, Bonanini sostiene di aver già avvi­sato Brunetta che un’indagine dellapolizia giudiziaria sta cercando di“incastrarlo”. Avvisato, ma non dipersona.Chiosanoipm:«Nonsfugga

che Bonanini voleva strumentaliz­zare il ministro».

Bonanini: «Ora io chiamo LucaNatale (il suo portavoce, ndr) perchéieri sera mi ha chiamato Brunetta egli dico che gli dica un messaggio, aBrunetta, poi io vado su e gli facciofare un’ispezione (del ministero diGiustizia in tribunale, ndr)».

Tarabugi: «E riesci?».Bonanini: «Penso di sì, perché io

gli dico: guardo che hanno tentatocon te, non ci sono riusciti e se laprendono con me».

Tarabugi: «A parte che era mag­gio e quindi giugno, luglio, non è mi­ca finita per Brunetta, potrebberoancora cercare».

Bonanini: «Te l’ho detto, loro senon attacchi ti uccidono a fuoco len­to, hai capito».

Ancora il 14 agosto Bonanini cerca

sponda.EchiamailsenatorePdlLui­giGrillo,diconoipm,perdenunciareil poliziotto vittima del Corvo. Grillonon gli dà molta soddisfazione. …

Grillo: «Sì, Franco…».Bonanini: «Ci sta sputtanando».Grillo: «Sì».Bonanini: «Ci dobbiamo dare una

mano a vicenda perché lui ci sta pun­tando a me e a te».

Grillo: «Sì, ciao».Un’altra parte delle intercettazio­

ni riguarda i metodi sbrigativi concui il capo dell’ufficio tecnico volevasistemare i contestatori di Bonanini:consiglieri di minoranza e comitati.

Tarabugi: «Mi dai una fotografiadi lui e lo dico a C. Non ci pensa nem­meno, me l’ha sempre detto: se haiqualche problema fa venire due daCapo Rizzuto e poi la smette davve­ro. Se non la facciamo finita vanno avedere tuo figlio (si riferisce all’atti­vità di uno dei figli di Bonanini, ndr)».

Il presidente si rivolge a tal P., fra­tello di un’oppositrice del presiden­te.

Bonanini: «Se tua sorella si com­porta bene ti fanno aprire un risto­rante al posto del bar».

Ci sono anche testimonianza mol­to forti.

A.B. (teste): «Sono stato invitatoda Bonanini nella sede dell’ente par­co. Tarabugi mi ha invitato a ritirarele critiche sul sito di Beppe Grillo,salvo rischio di denuncia e di avererovinata la vita. Poi mi hanno propo­sto di lavorare per il parco come tra­duttore. Io ho ritirato i commen­ti».Ma è ancora il geometra Tarabu­gi, con una serie di frasi intercettate,a confermare gran parte delle accusesulle carte taroccate.

Tarabugi«Ma sono io che faccio ilfalso in atto pubblico, mica lei. Ab­biamo fatto dei falsi che sono com­pletamente falsi e li abbiamo brucia­ti, sta di fatto che ormai quei mandatisono in Regione, c’è soltanto da farecopia. Pigliamo dei soldi per onoraredegli impegni finti». E ancora: «Io glifaccio fare una fattura falsa… dove latrovo una fattura oggi… mettiamo unnumero sotto… al limite abbiamosbagliato…».M. MEN.© RIPRODUZIONE RISERVATA

«CI STANNO PUNTANDODOBBIAMO ATTACCARE»E al telefono gli indagati si vantavano: «La cricca siamo noi»

dal nostro inviato

LA SPEZIA. Tra di loro si chiamava­no con un nome ispirato dalla recen­te storia giudiziaria: la Cricca. E lavera ossessione di Franco Bonaniniè sempre lui, Renato Brunetta. Equando la polizia giudiziaria arriva alrustico acquistato dal ministro perun controllo e chiede notizie sul tito­lare della Funzione Pubblica, Bona­nini si confida con il geometra AlexioAzzaro.

Bonanini: «Rischiano anche lì,che se hanno parlato di Brunetta enon l’hanno messo a verbale, ti dico,per quanto conosco io Renato, tu lovedi nel lato buono… c’è anche il la­to…».

Azzaro: «Quando si incazza, ra­gazzi…».

La vicenda del rustico di Brunettadiventa pubblica. E il venditore Ste­fano Pecunia si arrabbia con Bonani­ni perché sul quotidiano Libero haletto il suo nome.

Pecunia: «C’è un articolo su Libe­ro… ma c’è il mio nome».

Bonanini: «Sì, perché?».Pecunia: «Io ci faccio causa».Bonanini: «Era una battuta, per­

ché Belpietro, che io tra l’altro lo co­nosco e che abita a Monterosso, poidiventa un antipatico, ma è moltoamico di Brunetta, quindi lo hannofatto come battuta. Non si sa quantol’ha pagata, però…».

Però le voci di un’inchiesta piùampia, partita proprio dalla verificadel rustico hanno ormai raggiuntoBonanini. Che, parlando con Rober­to dell’Omodarme, revisore dei contidel Comune, sostiene di aver già av­visato il ministro.

Bonanini: «Il 21 viene Elio Veltri,se vuoi venire a cena, sai quello cheha denunciato Di Pietro».

Dell’Omodarme: «A proposito diincontro, poi lo fate l’incontro con…ti ricordi che avevi detto con Brunet­ta?».

Bonannini. «Sì, quando viene».Dell’omodarme: «Ah gliel’hai

detto… sì.. si è incazzato».

LA SPEZIA.«Lo distruggiamo Mozzacchiodi». In un’inter­cettazione Franco Bonanini esprime tutta la sua volontà ditogliere di mezzo Andrea Mozzachiodi, capo della poliziagiudiziaria, con una campagna diffamatoria. Secondo la pro­cura Bonanini è in grado di far pubblicare sui quotidiani al­cunenotizieel’ordinanzaallegaarticolidelSecoloXIX edel­la Nazione. Telefona alla redazione spezzina del quotidianotoscano, poi pensa di aver individuato la persona giustaquando dice: «Ho trovato un giornalista, Menduni, è l’idealeper schiantarlo». Si riferisce all’inviato del Secolo XIX Mar­

co Menduni. Le cose vanno però diversamente. Nell’am­bientale del colloquio tra Menduni e Bonanini il giornalistagli rivolge una serie di domande sull’inchiesta in corso, sugliindagati, sull’affaire Brunetta e sul prezzo pagato per il ru­stico, sulle perquisizioni alla Regione Liguria. Non crede alracconto della segretaria, che dice di essere stata molestatasessualmente durante una perquisizione. Il giorno dopo ilSecolo XIX rivela per primo l’esistenza dell’inchiesta sulleCinque Terre. Qualche giorno dopo racconterà anche la vi­cenda del Corvo e delle lettere per screditare la polizia.

BONANINI PENSAVA ALLA NAZIONE E AL SECOLO XIX

Il tentativo di “usare” i giornalisti«Distruggiamo Mozzachiodi, ho la persona giusta per farlo»

LE INTERCETTAZIONI

MANOVREANTI­PROCURA

Chiamo il portavoce(del ministro ndr) e glimando un messaggio.Poi vado su e gli facciofare un’ispezioneFRANCO BONANINIpresidente Parco Cinque Terre

I TIMORIDEL GEOMETRA

Non è micafinitaper Brunetta,potrebberoancora cercareGRAZIANO TARABUGIgeometra ufficio tecnico Riomaggiore

IL CONSIGLIOALL’OPPOSITORE

Se tua sorellasi comporta beneti fanno aprireun ristoranteal posto del barFRANCO BONANINIpresidente Parco Cinque Terre

primo piano6IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

MANETTE IN PARADISO

SINDACODI RIOMAGGIOREBancario, 58 anni, sposato, duefigli, Franco Bonanini agli inizidegli anni Novanta diventasindaco di Riomaggiore.

QUINDICI ANNI VISSUTI INTENSAMENTE

PRESIDENTEDEL PARCONel 1999 diventa presidentedel Parco delle Cinque terre,incarico che gli verrà poirinnovato due volte.

LA VISITADI PRODILa sua gestione raccoglieconsensi bipartisan. Nel 2007arriva a fargli visita Romano Prodiaccompagnato da Burlando.

ARRIVABRUNETTAAnche il ministro Brunetta,nel 2008, è tra gli ospitidi Bonanini. È interessatoall’acquisto di un immobile.

LA CANDIDATURAALLE EUROPEENella primavera del 2009Bonanini è candidato alParlamento europeo per il Pd.Non viene eletto.

IL TRAPIANTODI FEGATOLo scorso anno il presidentedel Parco subisce un trapiantodi fegato e diventatestimonial dell’Aido.

RISPETTANDO LA NATURA HA CREATO IL BUSINESS DEL PARCO DELLE CINQUE TERRE

Il “Faraone” caduto nella polvereLa rapida ascesa di Franco Bonanini, le amicizie importanti, i nemici pronti a colpirlo

dalla prima pagina

Un simbolo dell’“l’ecocompatibi­le”. Un personaggio che in pochianni ha strappato all’inesorabiledeclino uno splendido lembo diterritorio a strapiombo sul marecon cinque borghi incastonati. Ene ha fatto, senza violenze alla na­tura, una gioiosa macchina daguerra turisticache fagocita duemilioni di vacan­zieri all’anno datutto il mondo, unparadiso terre­stre incoronatodall’Unesco Pa­trimonio del­l’Umanità. Certo,con tanti finan­ziamenti europeie statali. Che oracon l’inchiesta dei giudici spezzini,odorano di marcio, mentre l’iconadi Mister Cinque Terre si sporca difango.

Bonanini è una figura contro­versa. Amata e detestata dalle sueparti. Lo chiamano “Il Faraone”. Isuoi amici perché gli riconosconoun carisma travolgente. Quelli chelo detestano perché gli imputanoun potere e un’arroganza fuoricontrollo. Eppoi perché non gliperdonano quelle amicizie tra­

sversali con i potenti. A elencare ifrequentatori­ospiti del Parco,quelli a cui Franco può permetter­si di telefonare a qualunque ora delgiorno e della notte sul cellulare ri­servato, viene fuori la crema delcoté politico della Seconda Repub­blica. Romano Prodi? Certo: è ri­tratto in posa sorridente e pacioso,vicino a Bonanini, accomodato nel“trenino” a cremagliera che scalalungo i vitigni lo strapiombo suRiomaggiore. Il ministro RenatoBrunetta?Eccome:luichenellefo­

to con giubbottinosmanicato si godeil sole delle CinqueTerre, appoggiatoa una staccionata,ha addirittura unapiccola casetta qui,grazie a Franco. Ilgovernatore dellaLiguria, ClaudioBurlando? Lui è le­gatissimo al Fara­one, lo ha corteg­

giato a lungo per averlo come as­sessore. L’ex governatore ligureSandro Biasotti? Altro estimatoreappassionato del Presidente delParco.

Si fa prima a spuntare nel catalo­go del vippaio della politica e delpotere quelli che non conosconoMisterCinqueTerrecheaelencar­ne gli amici. Così si spiega come inun nano secondo la ministra del­l’Ambiente Stefania Prestigiaco­mo la scorsa primavera gli rinnova

il mandato alla presidenza del Par­co. Lì Bonanini approda nel 1999.Prima è stato sindaco socialista diRiomaggiore, il Comune dove è na­to 58 anni fa e dove vive da semprecon la moglie e i due figli. Di profes­sione è bancario alla Cassa di Ri­sparmio della Spezia.

Svelto, intelligente, di un dina­

mismo contagioso, mette rapida­mente insieme i pezzi del mosaicoche farà gridare al “Miracolo Cin­que Terre”. Costruisce rapportipreziosi. Afferma il suo potere suimunicipi del territorio. Si muovecon destrezza tra norme e busi­ness. Appronta una formidabilecorazzata comunicativa e di

marketing che stimola il mercatoamericano. Ed è dagli Stati Unitiche comincia l’inarrestabile scia­me turistico, mentre la “Repubbli­ca del Parco” si trasforma inun’azienda con duecento dipen­denti.

La stella di Bonanini sale nel cie­lo del potere. Tra gli applausi bi­partisan. Gli ambientalisti ne can­tano le magnifiche e progressiveprodezze. A Riomaggiore si dannoconvegno esperti e amministrato­ri di tutto il mondo per studiare il“modello Parco”.Gli intellettuali locorteggiano. EFranco dà fondoalle sue capacitàdi incantatore.Con quel linguag­gio scarno, diret­to, mai ricercato,ma incisivo, le t­shirt e i jeans dasemplice ragazzodi vigna che disde­gna gli orpelli borghesi e le grisa­glie, piace a tanti, mentre sotto lazazzera da frate cercatore gli occhisporgenti e vivissimi ti fa capire dicredere fortemente in quello chefa.

Ma la irresistibile ascesa cono­sce le prime battute d’arresto. Bo­nanini sa che deve fare prima o poii conti con la politica. Il suo nomecorre per la presidenza dell’Auto­rità portuale spezzina. Poi, per unassessorato in Regione e alla fine

l’occasione per il balzo sono le Eu­ropee del 2009. Si candida nel Pdsostenuto dal deputato locale An­drea Orlando, ma è sconfitto. E c’èpure la beffa. Perché un errore nel­la trasmissione dei dati lo promuo­ve a Strasburgo. Il giorno seguentela doccia fredda: la Corte di Appel­lo verifica i conteggi e gli nega il bi­glietto per Strasburgo.

Sono giornate drammatiche perBonanini. Viene operato d’urgen­za, gli trapiantano il fegato. Il cal­vario in ospedale si conclude bene

e Franco diventatestimonial del­l’Aido, l’associa­zione dei donatoridi organi. Ma nelfrattempo ci sonostate le elezioni re­gionali e la suacandidatura chetutti davano perscontata tramon­ta. La ferita politi­ca non si rimargi­

na,anzi si divarica in una clamoro­sa e violenta requisitoria contro ilPd ligure, ammorbato dalla cacciaalle cariche, dal trasformismo edalle superindennità. Da quel mo­mento il silenzio. Mentre i corvicon le loro lettere anonime comin­ciano a volteggiare sulle CinqueTerre e rimbalzano le voci che c’èdel marcio in “Bonaninilandia”.FILIPPO [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PERSONAGGIO

Franco Bonanini (con il berretto in mano) a Riomaggiore nell’agosto2007 con Romano Prodi, Claudio Burlando e Luigi Grillo

IL GRANDECOMUNICATORE

Piace agliambientalisti,

è corteggiato dagliintellettuali, metted’accordo i politici

LA FERITAAPERTA

Non si è mairimarginata la ferita

della mancatacandidatura alle

Regionali

15IL SECOLO XIX

MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

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LA MAXI INCHIESTA SUI FINANZIAMENTI­TRUFFA ALLE 5 TERRE

Riomaggiore, 12 arresti eccellentiTerremoto politico in provincia per le manette a Bonanini e al sindaco Pasini

ALESSANDRO FRANCESCHINIPAOLO ARDITO

UN BLITZ in grande stile, comenonsenevedevadatempo,nellano­stra provincia. Riomaggiore è stataterremotata da un’operazione dipolizia in stile antimafia per l’arre­sto del presidente del Parco delleCinque Terre Franco Bonanini, delsindacodelpaeserivierascoGianlu­ca Pasini e di tutto il suo staff, colla­boratori tecnici e politici compresi.Agenti da tutte le parti, già alle seidel mattino, lungoi vicoli. Fra le pri­me abitazioni visi­tate quella di Bo­nanini. Era già inpiedi, a quell’ora, ilFaraone. Si svegliamolto presto equasi sempre arri­va in ufficio primadi tutti. Anche ieristava per farlo ma èstato stoppatomentre stava per uscire, dopo esser­si sorseggiato un caffè, dagli uominidella squadra mobile spezzina. Gliagenti hanno sequestrato del mate­riale ritenuto «utile ai fini investi­gativi», poi sono usciti con la docu­mentazione. Fra tutto, sede dell’en­te parco, municipio e abitazioni pri­vate, stiveranno due furgoni interi.

Quando, intorno alle 7.30, Bona­nini esce di casa per essere condottoin questura vede anche i giornalisticonfusi fra gli agenti. E sbotta con ildirigente della “mobile” GirolamoAscione: «Avete avvertito voi lastampa», ha gridato puntando mi­nacciosamente il dito contro il fun­zionario.

Più tardi, mentre in Procura quel­la che doveva essere una conferenzastampa si tramuta nella lettura diun brevissimo comunicato, il presi­dente dell’Ente Parco delle CinqueTerre viene condotto in carcere.NonavillaAndreinocomegranpar­te degli arrestati ­ a parte le donneche sono nella struttura femminiledi Pontedecimo ­ ma al “Don Bosco”di Pisa che è dotato di una sorta dicorsia ospedaliera interna. Bonani­ni ha avuto un trapianto di fegato,alcuni mesi fa, e le sue condizioni disalute non sono ottimali.

Il suo legale di fiducia Marco vale­rio Corini si è subito precipitato aPisa per incontrarlo. «Era moltoprovato ­ racconta il legale ­ tantoche non riusciva a stare seduto e hadovuto rimanere a lungo sdraiato.»

Secondo Corini le sue condizioninon sono compatibili con il regimecarcerario: «Ma non sono io a dirlo ­accenna il legale ­ c’è un certificatomedico che canta. La dottoressaStefania Artioli responsabile delladivisione infettivi del servizio sani­tario dell’Asl spezzina dice che se ri­

mane in carcere può rischiare an­che la morte».

Per questo Corini si è subito atti­vato per chiedere la scarcerazionedel suo assistito. Vuole i domiciliariCorini e il giudice per le indaginipreliminari Diana Brusacà ha di­sposto una perizia medica per veri­ficare le effettive condizioni di salu­te di Bonanini.

«E’ tanto provato quanto com­battivo ­ continua Corini ­ E’ ansio­so di poter essere ascoltato e di po­ter chiarire quelle che lui chiamainesattezze».

In effetti ci sono ancora molteombre in questa maxi inchiesta du­rata nove mesi che ha azzerato i ver­tici dell’Ente parco delle Cinque

Terre, ritenuto si­no a ieri da moltipolitici nazionali,sia di centrodestrache di centrosini­stra, un esempio diperfetta ammini­strazione.

Intanto Bonani­ni & C. avrebberotruffato lo statoitaliano di mezzomilione di euro e

analoga cifra avrebbero tentato didistrarre, attraverso documenta­zione ­ falsa ­ che avrebbe dovutocomprovare lavori mai eseguiti. Sitratta di opere come la ristruttura­zione di alcune stazioni ferroviarie,richieste danni per le alluvioni deglianni scorsi e cose simili. In partico­lare, secondo l’accusa, per i lavori dicopertura di un canale a Manarola,in via Discovolo, la regione Liguriaaveva stanziato 328 mila euro, ma laspesa sarebbe stata di nemmeno 10mila euro.

Dove sono finiti tutti quei soldi?Neppure gli inquirenti sanno ri­spondere, mentre persone vicineagli arrestati ipotizzano che sianofinite comunque in altri lavori rea­lizzati nelle Cinque Terre. E certonon nelle tasche degli arrestati.

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IL REPORTAGE

IN CARCERE A PISA

Per le sue condizionifisiche Bonanini èora nella struttura

sanitaria delDon Bosco di Pisa

ECCO l’elenco di tutti coloro che sonocoinvolti nella maxi inchiesta: FrancoBonanini (nato nel 1952), presidentedell’Ente parco e consigliere comunaledifeso dagli avvocati Marco Corini eRoberto Giromini; Graziano Tarabu­gi (1959), geometra responsabile del­l’ufficio tecnico del comune di Riomag­giore, difesi da Corini e Giromini; Lau­ra Vestito (1975) architetto in servi­zio, con contratto a termine, presso ilcomune di Riomaggiore e collaboratri­ce con contratto con l’Ente Parco delleCinque Terre, assistita dall’avvocatoKatia Piras. Nicla Pecunia (1955), di­pendente dell’ufficio tecnico comuna­le di Riomaggiore, difesa dal legale Giu­liana Feliciani; Roberta Pecunia(1967), dipendente del comune di Rio­maggiore e addetta alla ragioneria, as­sistita dai legali Andrea Corradino eAlessandro Silvestri; FrancescaTruffello(1965), impiegata del Comu­ne di Riomaggiore con mansione di ad­detta all’ufficio del protocollo; LucaNatale (1970), collabora con contrattocon il Parco delle 5 Terre in qualità diaddetto alla segreteria, difeso dagli av­vocati Corradino e Silvestri; GianlucaPasini (1967), sindaco del comune diRiomaggiore; Aldo Campi (1950), co­mandante della polizia municipaleRiomaggiore; Lino Gogioso (1949) exsindaco e ora assessore comunale condelega al bilancio, all’attività finanzia­ria e all’attività produttiva; AlessioAzzaro (1966) geometra libero profes­sionista, difeso da Giromini e Corini;Marco Bonaguidi (1975) ingegneredipendente della Provincia nel settoreDifesa del Suolo e socio della B & P; Ro­berto Pedri (1976) ingegnere sociodella B&P; Roberto Dell’Omodarme(1964) dottore commercialista Reviso­re dei Conti del Comune di Riomaggio­re; UmbertoPaganini(1965)dottorecommercialista, consulente esternodel Comune di Riomaggiore e dell’EnteParco della 5 Terre; Maria Ausilia Ca­vallero(1955) segretaria comunale delComune di Riomaggiore; FrancescoCosta (1964) titolare dell’omonimaditta artigiana di edilizia; Maria LuisaZanobini (1961) consulente legalestragiudiziale del Comune di Riomag­giore e dell’Ente Parco Cinque Terre;Enrico Bonanni (1956), funzionariodella Regione Liguria con incarico diDirettore Generale; Cinzia Marchio­ri(1960),mogliediBonanni;MassimoLupi (1968) architetto libero profes­sionista, ex socio Archidea; Carlo Col­liva (1949) ingegnere, amministratoredella Colliva edilizia; Auro Manfredi(1946) socio della Manfredi srl; VitoIngletti(1971)consulentedelComunee dell’Ente Parco 5 Terre; ConcettaGasparini (1959), moglie di Bonanini.

ARRESTI E DENUNCE

Venticinquepersonecoinvoltenell’inchiesta

Franco Bonanini, arrestato, davanti alla questura PISTELLI Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini, arrestato PISTELLI

Il geometra Alexio Azzaro, arrestato PISTELLI Il capotecnico Graziano Tarabugi,arrestato PISTELLI

la spezia16IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010 la spezia16

IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

LE INTERCETTAZIONI

«Se mandano un tecnicofiniamo tutti in galera»E’ il passaggio cardine di una telefonata registrata di BonaniniALESSANDRO FRANCESCHINI

«SE mandano un consulente tec­nico qui finiamo tutti dentro. Biso­gna fare qualcosa». In un’intercet­tazione telefonica Franco Bonani­ni chiama a raccolta tutto il suogruppo. Secondo l’accusa è in que­sto periodo ­ datato fra fine aprile einizio maggio ­ che Bonanini & C.vengono a sapere dell’indagine del­la procura della Repubblica dellaSpezia.

Sono stati avvisati da Enrico Bo­nanni,direttoredelsettoreinnova­zione e sviluppo della regione Ligu­ria. Il 20 aprile agenti della mobilespezzina si recano a Genova, peracquisire una serie di documenta­zioni relative al finanziamento del­l’ex stazione di Manarola stanziatodalla Regione. Subito dopo Bonan­ni telefona al quasi omonimo pre­sidente del parco Bonanini: «Sem­plicemente avevo da mandarti unalettera che è meglio che te la mandipersonalmente e te la mando per laCinzia (ndr, Cinzia Marchiori, suamoglie) così te la spiega». La moglieesegue: «Mi ha detto Enrico di dartiquesta roba qua. Va beh, leggi e faitutte le considerazioni che voi.Poi...io non ti ho dato niente..vedi­tela te come..io ti dico non so nean­che cosa riguarda. Mi ha detto solo:portagliela che è una cosa che deverimanere...all’interno».

I due non sanno che la polizia stagiàindagandodaquattromesiechei telefoni di Bona­nini e del suo staffsono intercettati.Tutto era nato adinizio anno quan­do una serie diesposti di abitantidelle Cinque Terreavevano segnalatoalla Procura dellaRepubblica spez­zina la gestione di­sinvolta del Parco.

Della cosa si inizia a occupare lasquadra mobile diretta da Girola­mo Ascione. Gli inquirenti scopro­noche laregioneLiguriael’UnioneEuropeo hanno finanziato una se­rie di interventi nelle Cinque Terree in particolare all’interno del Par­co nazionale. Si tratta di opere chevarianodallaristrutturazionedellestazioni ferroviarie per renderlepiù fruibili ai passeggeri dei treni,visto l’enorme aumento di turistinell’ultimo decennio, al rifacimen­to dei sentieri, ai lavori post allu­vione 2004 e 2009. Ebbene alcunedocumetazionisarebbero incom­plete o addiritturainesistenti. La re­gione avrebbe pa­gato a scatolachiusa senzavede­re la realizzazionedelle opere equando chiede dipoter avere i ri­scontri, inizia unafine opera di per­dita di tempo. Non rispondono oquando lo fanno dicono di avere giàinviato i documenti, oppure che c’èstato un disguido.

E’ qui che si inserisce la presa dicoscienzadiBonanni&c.dell’inda­gine della Procura. E, secondo l’ac­cusa, sarebbe contestuale l’operadi depistaggio. Due commissari delpooldiinquirenti­uncommissariodi polizia e uno della provinciale sirecano in comune, a Riomaggiore,per sequestrare alcuni atti. Qui

succede qualcosa: uno screzio, unabaruffa. Fatto sta che un’impiega­ta, Francesca Truffello, addetta alprotocollo ­ una delle persone arre­state nel blitz di ieri ­ finisce inospedaleperfarsimedicareleesco­riazioni riportate in una presuntacolluttazione.

Tutto questo ­ e molto altro ­ fini­sce nella letterache un fantomati­co corvo spediscea mezzo mondoper gettare fangosugli inquirenti edepistare l’indagi­ne.

Secondo l’accu­sa il corvo o co­munque il man­dante sarebbeproprio Bonanini.

Nelle intercettazioni fa sapere agliuomini del suo staff che devonousare guanti di gomma per non la­sciare impronte digitali o altretracce e di andare a comprare lastampante fuori provincia per evi­tare che si possa risalire a loro.

Che il corvo sia uno della “cricca”­ come si chiamano loro stessi, nonsapendo di essere registrati ­ per gliinvestigatori non c’è dubbio. Ci sa­rebbe un’altra intercettazione adinchiodarli:«Abbiamospeso70eu­ro in francobolli per spedire tuttequelle lettere», quasi scherzano fra

loro.Intanto l’indagi­

ne prosegue e laprocura arriva aquella che ritienepossa essere laprova regina, i la­vori di ristruttura­zione in via Disco­volo, a Manarola,per il risanamentodella soletta di co­pertura del canale

tombato che attraversa il paese. LaRegione ha stanziato 328 mila eurodei tre lotti però due non sarebberomai stati eseguiti e il terzo solo inminima parte. Tradotto in soldoni:solo 10 mila euro, nemmeno il treper cento di quanto elargito dallaRegione Liguria.

Dove sono finiti quei soldi? Nep­pure magistrati e poliziotti sannorispondere. E questa è ancora unadelle tante incognite che gravanosull’inchiesta.

L’ex sindaco di Riomaggiore Lino Gogioso, ai “domiciliari” PISTELLI L’impiegata comunale Francesca Truffello, arrestata PISTELLI

IL DOCUMENTO

QUELLA LETTERA DEL CORVOPER DEPISTARE LE INDAGINI

Accuse agli agenti di polizia giudiziaria che stavano indagando nelle Cinque Terre

ECCO alcuni stralci della lettera delcorvo inviata al Secolo XIX, giornali,carabinieri e polizia contro il commis­sario della polizia provinciale AndreaMozzachiodi che gli inquirenti so­spettano sia stata inviata da FrancoBonanini. «Inviamo un riassunto del­l'attività pregressa svolta da Mozza­chiodi Andrea, attualmente commis­sario capo della polizia giudiziariapresso la procura della spezia in parti­colare al servizio dei due pm Lottini eMonteverde che, di fatto, hanno su dilui una fiducia illimitata purtroppoper loro decisamente mal riposta inquanto trattasi di un vero e propriodelinquente, estorsore e psicopaticoconosciuto in tutta la provincia e chesi presenta con la sua incantevole fac­cia d'angelo e con la verdura fresca cheogni mattina porta a palazzo di giusti­zia. Basta una indagine ben accurata etroverete riscontri a iosa perché oggihannotuttipauradellesueritorsioniacausa dell'enorme potere che ammi­nistra e della sua nota dedizione a de­linquere».

CURRICULUM «Nasce politica­mente quale assessore all'urbanisticadel comune di Riccò del Golfo neglianni‘80ecomponentedelfederaledelP.C.I. , non si ammanta di gloria; comeassessore finisce un po' nei pasticciper la vicenda degli abusi relativi la ca­sa dell'assessore Gianni Figoli, suomentore che lo porta poi in Provinciacon un concorso ammaestrato. InProvincia dopo un breve periodo dipacifico inserimento inizia a litigarecon i colleghi, basta chiedere all'ex co­mandante delle guardie provincialiPittiglio; il suo successivo capo Benve­nuto quando diventa dirigente del­l’urbanistica lo nomina suo vice, maquando non gli riconferma il grado ne

subisce le conseguenze. E' uno staka­novista degli esposti anonimi fatti dalui tanto che ne pervengono di quellitalmente circostanziati (asta dellabandiera, ascensore ecc.) che pur nonesistendo la firma di fatto tutti li attri­buiscono a lui e cercano di toglierselodi torno.... A un certo punto in Provin­cia sono talmente scocciati del suocomportamento che gli fanno una let­tera di magnificenza per spedirlo inprocura e li si trova una prateria. Addi­rittura a Levanto in mezzo a un grup­po di cacciatori da il meglio di se; mi­naccia i cacciatori di ogni tipo di reato,li mortifica e li umilia. Il gruppo scriveuna lettera alla Provincia denuncian­do quanto accaduto. Puntuale la ven­detta dopo una decina di giorni. Il po­vero Bassani altra guardia provincia­le,mapersonaonestapreavverteicac­ciatori che Mozzachiodi ha dichiaratoche la farà pagare loro e infatti notte­tempo arriva Mozzachiodi incappuc­ciato, munito di pistola e fa alzare lemani a tutti, anzi mette le mani addos­so ad alcuni minacciandoli di ogni ge­nere di reato. Poi non ancora contentointenta nei confronti dei cacciatoriuna causa civile per avere un po' di sol­di che come vedremo sono sempre ilsuo incubo. I cacciatori si uniscono egli intentano una causa e viene con­dannato per abuso di potere e perqui­sizione abusiva. Viene anche condan­nato al pagamento di una somma di 12milioni di lire, che i "cattivi" cacciatorigli abbuonano per non rovinare la suafamiglia».

SOLDI «Mentre era in provincia,per far soldi (il suo obiettivo primario)svolgelagestionedicondominiaFollocon la ditta Mercanti, lavoro vietatoper un dipendente pubblico, ma a luitutto è permesso. Anche lì finisce neicasini. Poi si dedica all’attività ricetti­va. Il fustigatore dei reati edilizi iniziada una baracca intestata a sua moglie.Fa adottare dal Comune di Beverinouna variante del consiglio comunale

che fa ridere solo a leggerla tanto è mi­rata e che ovviamente consente di re­cuperare il fienile per farlo diventarericettivo in quanto si trova vicino apercorsi turistici. Tutti sotto scacco diuna guardia provinciale che avanzacol ricatto. Modifica beatamente lostato di fatto con la complicità di pro­fessionisti e commissione edilizia sot­toricatto e individua un progetto chegli consente di ricavare da un fienilefatiscente diverse camere. Oltre aquesto in tempi successivi realizzaun’altra ala fuori progetto per allarga­re il suo volume d’affari e il Comunenon interviene, in quanto il nostro facapire che chi si permette di ostaco­larlo la pagherà cara. Quale psicopati­co e sadico, gode a sentire le intercet­tazioni e a vedere i conti bancari deglialtri che cerca di descrivere ai magi­strati come persone luciferine colpitedal giustiziere “faccia d'angelo”. Noncontentodiquelloallargaancorailsuogiro d'affari destinando gli avventori,quando non riesce a ospitarli tutti nel­la struttura di Castiglione Vara, a Qua­ratica, suo borgo natale in una casa in­testata a suo padre o forse anche a lui.Cerca di colpire anche gli amministra­tori delle successive amministrazionidi Riccò cercando a più riprese di de­nunciarli in quanto si erano permessidi fare una stradina vicino a suoi terre­ni.

BED & BREAKFAST «Mozza­chiodisipreoccupadiottenereifinan­ziamenti del leder plus forte del ruolodi essere agente di polizia giudiziaria einoltra una richiesta a nome della mo­glie per la realizzazione di un’attivitàricettiva a Castiglione Vara, denomi­nata “La Cascina di Anna” e l'otteni­mento dei relativi finanziamenti. Lapratica è gestita direttamente dalMozzachiodi, il quale falsifica più vol­te la firma della moglie e non appenaqualcunosipermettediavanzaredub­bi sull'entità del finanziamento ri­chiesto interviene con la mitica frase

del “lei non sa chi sono io” e approfittadella debolezza della direttrice perfarle accettare tutto quello che lui lepropone sempre minacciando il ricor­so alla forza della sua carica. Nono­stante che molti lavori li abbia fatti luidi persona anche durante l'orario diservizio il Mozza fa fare le fatture dacerti imprenditori di Aulla e basta ve­rificare i materiali acquistati da quelleditte con le numerose fatture presen­tate per capire che per fare quella co­struzione c'è qualcosa che non va. Poida un’altra ditta si fa sottoscrivere del­le quietanze senza data di fatture maipresentate in originale. Ma non bastaancora.... per giustificare una spesanon sostenuta senza cui non avrebbepotuto ottenere il contributo si è fattostaccare una ricevuta da quarantami­la euro da una ditta che faceva riferi­mento ad amici. Da notare che la dittaproduce solo bar o chioschi similari.Quando la responsabile del progettoleder plus esterna dubbi sulle fatturepresentate tardivamente prima la mi­naccia di denuncia e poi per dare con­cretezza alle minacce si reca in Regio­ne sempre esibendo la sua carica e perfargli paura cerca di acquisire dagli uf­fici il registro di protocollo per minac­ciarla ancora. Lei ne è terrorizzata».

PERICOLI«Lapericolositàsocialedel Mozzachiodi, che oggi dirige lasquadra di polizia giudiziaria dellaprocura della Spezia, è sotto gli occhidi tutti eppure gode di un'immunitaevidente. Pur detestato anche da qual­che suo collega che lavora con lui èparticolarmente temuto per i suoigrandi poteri e per ogni suo nemicooccasionale ecco pronto un espostoanonimo nella sua vita ne avrà stilati acentinaia ora se li scrive e se li gesti­sce.... Avremmo potuto firmarel'esposto perché la rappresentazionedei fatti è veritiera, se inizierà un’in­chiesta seria potremo uscire allo sco­perto....» ma la procura l’inchiesta l’hafatta contro il corvo.

ESCLUSIVO

FRANCOBOLLI

«Abbiamo speso 70euro in francobolli

per spedire tuttele lettere» dicono

Bonanini & C.

SOLDI SPARITI

A fronte di 328 milaeuro stanziati dallaRegione sarebbero

stati realizzatilavori per 10 mila

la spezia 17IL SECOLO XIX

MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010la spezia 17

IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ

29 SETTEMBRE 2010

Al centro: il comandante della polizia municipale Aldo Campi, arrestato PISTELLI

PARLA IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL PARCO

«Papà ha subito iltrapianto del fegato,

dovevano averepiù umanità»

Samuele Heidy Bonanini: potevanoconcedergli gli arresti domiciliari

FRANCO Bonanini è ricoverato daieri mattina alla sezione ospedalieradel carcere di Pisa: dove sono statiportati anche altri arrestati. Il figlioSamuele Heidy è preoccupato perlui: «E’ debole, ha subito il trapiantodel fegato da meno di un anno – de­nuncia – per umanità, potevano la­sciarlo ai domiciliari: senza trasci­narlo via all’alba. Non ci hanno datonemmeno il tempo di capire. I canaliradio e televisivi, le agenzie, già sape­vano tutto di prima mattina: noi era­vamo all’oscuro di tutto. E’ stata unacosa inaspettata, e inutilmente spet­tacolare. Oserei dire senza rispettoper la persona».

Heidy non nasconde lo sgomento,al pensiero del padre in detenzione:«Deve assumere farmaci perenni –spiega – è fondamentale, per la suasalute: è chiaro che siamo molto inansia». Il presidente non è in una cel­

la, ma è comunque in una condizionedisagiata.

L’istanza di scarcerazione presen­tata immediatamente ieri dal difen­sore Marco Corini sarà discussa giàquestamattina:«SperocheBonaninirientri a casa subito, e che la nottetrascorsa in carcere non arrechi pre­giudizio al suo stato – dichiara – miauguro sia riconosciuta l’incompati­bilità di un uomo nelle sue condizio­ni con la carcerazione».

Samuele Heidy Bonanini è m oltolegatoalpadre. Einquestomomentoè il componente della famiglia chesta seguendo da vicino i rapporti conchi chiede notizie su quello che è ac­caduto e sulla condizioni di salute delpadre. Il portavoce del Parco delleCinque Terre è l’addetto alla segre­teria Luca Natale che è a sua volta,però, coinvolto dai provvedimentirestrittivi assunti dai magistrati

spezzini.Samuele Heidy Bonanini, poco più

che trentenne abita al piano di sopranella stessa palazzina dove vive ilpresidente del Parco delle CinqueTerre. e in un certo senso ne sta se­guendo le tracce. Nel senso che diprofessione è agricoltore . Ha fonda­to una propria società che si chiamaPosa, Un’azienda agricola all’internodel territorio del Parco.

Heidy, come lo chiamano tutti aRiomaggiore, ha preso da tempo ingestione alcuni terreni e si è messo aprodurre vino e miele. Un’attivitàmolto diffusa nelle Cinque Terre eche ha conosciuto un rilancio in tuttala zona della Riviera e della Vallatadel Vara. L’altro figlio di Bonanini èBrian che ha 26 anni e che svolge lastessa professione che svolgeva suopadre prima dell’impegno nel Parco:è dipendente di una banca.

RIOMAGGIORE si è svegliata tra ilampeggianti delle auto della poli­zia. Bagliori di manette e dispie­garsi di sirene. Chi è andato a lettoconvinto di stare in un piccolo pa­radiso si è risvegliato alla periferiadi Corleone. Il borgo è stato co­stretto a guardarsi attorno eppoidentro tanti sono i paesani coin­volti, più o meno illustri , più o me­no potenti, più o meno discussi.L’inchiesta ha falcidiato il quadra­toufficialidelParcoNazionaledel­le Cinque Terre e il piano nobiledell’amministrazione comunale.

Primo fra tutti Franco Bonani­ni, riconfermato solo pochi mesi faPresidente del Parco NazionaleCinque Terre e attualmente Con­sigliereComunaledimaggioranza.Bonanini, classe 1952, residente aRiomaggiore in via Telemaco Si­gnorini ,proprio sotto il Palazzo ci­vico, ha iniziato a lavorare perchéfosse costituito il Parco Nazionaleall’inizio degli anni Ottanta comepresidente della Cantina Socialearroccata nel nido d’aquila delGroppo, sopra il borgo di Manaro­la.

Negli anni Novanta Bonaniniconquista la fascia di sindaco diRiomaggiore. Nel 1999, strappa lacostituzione dell ’Ente Parco Cin­que Terre del quale è nominatopresidente. Carica che manterràininterrottamente assistendo altramonto della Prima Repubblica,all’alternarsi dei governi di centro­destra e centrosinistra che hannoguidato la seconda. In undici anni,intanto attorno al Parco Nazionalesi forma una galassia di società co­operative che danno lavoro a circa200 persone. Bonanini è una sortadi “piccolo padre” di tali attività.

Ma l’inchiesta ha coinvolto an­che Graziano Tarabugi, 1952, re­sponsabile dell’Ufficio tecnico delComune di Riomaggiore dall’ini­zio del 2000, un’unica passione ri­conosciuta per le moto. Laura Ve­stito, 1975, architetto in serviziocon contratto a termine presso ilComune di Riomaggiore e collabo­ratrice a contratto per l’Ente Par­co, nel periodo caldo dell’inchiestaera in maternità ed è da poco tem­po rientrata al lavoro, attualmente

risiede a Riomaggiore con la fami­glia.NiclaPecunia, 1955 eRober­ta Pecunia, 1967, dipendenti del­l’ufficio tecnico comunale di Rio­maggiore da circa quindici anni,sono conosciute e apprezzate inpaese per la professionalità, la di­screzione e riservatezza. France­sca Truffello, 1965, da circa ven­t’anni dipendente del comune diRiomaggiore e addetta all’ufficio

del protocollo, fedelissima di Bo­nanini, svolgeva anche mansionidi segreteria per l’Ente Parco. Lu­ca Natale, 1970, laureato in legge,collabora con contratto con il Par­co delle Cinque Terre in qualità diaddetto alla segreteria, responsa­bile delle pubbliche relazioni e del­la Comunicazione per L’Ente, unodei più stretti collaboratori di Bo­nanini ne ha seguito il profilo du­rante la campagna elettorale per leEuropee.

Gianluca Pasini, 1967 laureatoin lingue, sindaco del Comune diRiomaggiore, e guida turistica hainiziato lavorando in una delle pri­me cooperative che nel 1997 gesti­vano i parcheggi comunali, succes­sivamente è stato presidente dellacooperativa Via dell’Amore , dallaquale si è dimesso per la candida­tura a sindaco.

Aldo Campi, 1950, comandantedella polizia municipale di Rio­maggiore da circa vent’anni, è ungrande appassionato alla caccia alcinghiale. Lino Gogioso, 1949, Pd,single, ex sindaco in carica per bendue mandati consecutivi, è ora as­sessore comunale con delega al bi­lancio, all’attività finanziaria e al­l’attività produttiva.

Alessio Azzaro, 1966, geometralibero professionista. Marco Bo­naguidi, 1975 , ingegnere dipen­dente della Provincia nel settoreDifesa del Suolo e socio B e amp;P,Roberto Pedri, 1976, ingegneresocio della B e amp, Roberto Del­l’Omodarme, 1964, dottore com­mercialista Revisore dei Conti delComune di Riomaggiore, Umber­to Paganini , 1965, dottore com­mercialista, consulente esternodel Comune di Riomaggiore e del­l’Ente Parco delle Cinque Terre,Enrico Bonanni, 1956, funziona­rio della regione Liguria con inca­rico di Direttore Generale, con luicoinvolta nell’inchiesta anche lamoglie, Cinzia Marchiori, 1960,dipendente degli uffici ammini­strativi del parco. Masimo Lupi,1968, architetto libero professio­nista, ex socio archidea, CarloColliva, 1949, ingegnere, ammini­stratore della Colliva edilizia, Au­ro Manfredi, 1946, socio dellaManfredi srl, Vito Ingletti, 1971,consulente del Comune e dell’En­te Parco Cinque Terre, ConcettaGasparini, 1959, moglie di FrancoBonnini

Domiciliari per Luca Natale, vice pre­sidente Coop Sentieri e Terrazze PISTELLI

L’ARCHITETTOLAURA VESTITO,ARRESTATALaura Vestito, 1975, architettoè in servizio con contratto atermine presso il Comune diRiomaggiore e collaboratrice acontratto per l’Ente Parco

I PERSONAGGI

IL PAESE INVASO DAGLI AGENTI

DecapitatiComune, Parco epolizia municipale

Il blitz all’alba scuote Riomaggiore

Samuele Heidy Bonanini

PER ORA NESSUN COMMISSARIAMENTO DEGLI ENTI

Una donna guiderà il Parcodopo il terremoto giudiziarioNel Comune di Riomaggiore pieni poteri al vice sindaco GaspariniMARCO TORACCA

E’ IL PIÙ piccolo d’Italia ma quellocon la più alta densità abitativa delloStivale. Il Parco Nazionale delle 5Terre (4.300 ettari per quasi 5 milaabitanti) nasce il 6 ottobre '99 quan­do il presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi ne firma l’isti­tuzione. Franco Bonanini è subito ilpresidente. Il territorio si estende sucinque borghi. Riomaggiore, quellopiù a levante, di fatto diviene la capi­tale del Parco con la sede che s'inse­dia in via Telemaco Signorini. Ci so­no poi Manarola, Corniglia, Vernaz­za e Monterosso.Paesi fino a quel momento dimenti­cati e in semi abbandono. La politicadel Parco li rilancia. Li fa conoscereal mondo. Li fa diventare addiritturapatrimonio mondiale dell’umanitàcon la dichiarazione dell’Unesco. Ilrecupero del territorio diventa la

mission. Dai vitigni sul mare servitida ardite monorotaie ai “cian” (cam­pi). Simbolo di questo lavoro è il re­cupero dei muretti a secco. Si esten­dono per 7 mila chilometri evitandoalla costa di franare in mare. Ci sonopoi i sentieri. Su tutti la Via del­l’Amore bandiera e simbolo del Par­co nel mondo.

Amministrativamente il parcoconta su 200 dipendenti. E’ attivo in

svariati settori. Quasi una holding.Dalla promozione turistica (agenziaviaggi) alla comunicazione. Riomag­giore è servita da una tv via cavo soloper residenti (TeleRio) mentreun’agenzia di stampa batte news ecomunicati multilingue in temporeale. C’è poi la ristorazione, la ven­dita di prodotti tipici e i punti di sog­giorno. L'ambito marchio di qualitàambientale garantisce le ottime cre­denziali dei servizi turistici.

Organi dell’ente oltre al Presiden­te sono il Consiglio (delibera sui bi­lanci), la Comunità, organo consul­tivo(guidatadalsindacodiVernazzaGerolamo Leonardini) e il Collegiodei Revisori dei conti. Il blitz co­munque non ferma l'attività del par­co e del comune di Riomaggiore. Persei mesi per la gestione del municpiopassa al vicesindaco Sergio Gasperi­ni, mentre per il Parco tutto passa inmano alla dirigente Sabrina Rolla.

Il vice sindaco Sergio Gasparini

la spezia18IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

RIOMAGGIORE SOTTO CHOC

Il borgo sta con Franco«Merita una statua»I compaesani: non è colpevole. Timori dei 220 dipendenti del Parco

PAOLO ARDITO

IL PAESE di Riomaggiore è sottochoc. Sembra perfino in stato d’as­sedio tanti sono gli uomini delle for­ze dell’ordine che presidiano le zonenevralgiche del borgo fin dalle pri­me ore dell’alba. E’ una levatacciaper tutti. Non solo per i poliziotti. Lagente è attonita. Sconvolta. Qualco­sa annusava nell’aria, ma mai si sa­rebbe aspettata che i vertici di Co­mune e Parco Nazionale venisserodecapitati con tanta violenza. Non siricordano casi di manette, a Rio­maggiore, uno dei pochissimi paesidove si può ancora lasciare le chiavidi casa sulla porta. Un paese da ven­t’anni sulla cresta dell’onda doveancora in autunno gli alberghi sonostipati di turisti e i ristoranti presid’assalto. Domenica scorsa alcuneguide turiste hanno allertato gliagenti della polfer e i carabinieri perdifendere le proprie comitive dal­l’assalto ai treni di trasferimento trale borgate, dopo che i traghetti sierano fermati per il mare mosso.

Guai a toccare Franco Bonanini,da queste parti. I cittadini più giova­ni usano parole forti contro la giu­stizia e il sistema delle manette faci­li; quelli con i capelli bianchi invececi vanno più cauti, pur esprimendoal “loro” presidente solidarietà. Lareazione dei giovani è comprensibi­le perché hanno paura del futuro.Immaginatevi i sentimenti provatidagli oltre duecento occupati nellevariecooperativechedipendonodalParco Nazionale delle 5 Terre. «ABonanini dovrebbero fargli una sta­tua anziché arrestarlo ­ taglia cortoLuca Giaccio ­: ha azzerato la disoc­cupazioneehafattocircolareilmar­chio“5Terre”intuttoilmondo.Unavolta i negozi restavano aperti tremesi all’anno, oggi chiudono soltan­to due settimane per ferie».

«Ha portato benessere a tutti i pa­esi delle 5 Terre ­ aggiunge Samuele­: gli operatori commerciali guada­gnano e l’arsenalotto arrotonda af­fittando una seconda casa. Vogliovedere cosa andranno a fare tuttiquei trentenni con famiglia a caricoche lavoravano per il Parco». Nel sa­lone da parrucchiere ci sono alcunepensionate che si rimettono a postoi capelli. «Lo scriva pure che il siste­ma 5 Terre funziona a meraviglia ­arringa Giovanna Gasparini ­ ha da­to lavoro e sviluppo. Se viviamo diturismo tutto l’anno lo dobbiamosoltanto a Bonanini». Qualcunocontesta la spettacolarizzazione de­gli arresti: «Stamattina sembrava diessere al cinema ­ racconta Ione Pe­cunia ­ neppure nei paesi ad alta in­filtrazione mafiosa si assiste a scenedel genere». Il barbiere del paeseRossano Pecunia è amareggiato:«Provo un’infinita tristezza perchémolte persone arrestate le conoscobene e , sono persone per bene e la­vorano per il paese».

Il pensionato Giuliano Olivieri labutta sulla politica: «Non vorrei cheFranco pagasse le dichiarazioni fat­te contro il Partito Democratico e cifossero politici che gli vogliono farele scarpe. Allora parlerei di un ag­guato in grande stile. Probabilmen­te Franco paga il suo essere troppoaccentratore: prima o poi sulla stra­da trovi chi si vendica. Comunque seci sono state delle irregolarità miaspetto che i magistrati facciano

piena luce. Certamente la situazio­ne che si è venuta a creare è preoccu­pante per il futuro delle 5 Terre».

Nel pomeriggio una piccola dele­gazione di cittadini di Riomaggiore,capeggiata dal consigliere di mag­gioranza Fabio Bertonati, si spostain procura per assistere alla confe­renza stampa dei magistrati. Vuoleascoltare le accuse e difendere Bo­nanini. Le telecamere di Sky non silasciano scappare la testimonianza.E al microfono vengono registrateparole di fuoco: «Questa mattina ­raccontano i quattro “difensori” diBonanini ­ dalle finestre abbiamoassistito a scene che si vedono sol­tanto nei film con persone tirate giùdallettoeportateviacomeipeggioridelinquenti. Bonanini ha speso tut­ta la sua vita per le 5 Terre e le ha fat­te conoscere a tutto il mondo. Invent’anni siamo diventati una dellemete turistiche più ambite del pia­neta. Se l’inchiesta finirà in una bol­la di sapone qualcuno pagherà leconseguenze».

Più cauti alcuni pensionati del pa­ese: «Siamo addolorati e sconvoltiper quanto è successo ­ afferma Giu­seppe Gasparini ­ sapevamo dell’in­chiesta, ma mai immaginavamo fos­se di questa portata. Bisogna proce­dere con i piedi di piombo e affidarcialle risultanze della magistratura».Mario Franceschetti, titolare diun’attività di affittacamere apparepreoccupato: «Non so cosa possasuccedere dopo questo terremotogiudiziario. Qua si rischia di andaretutti a gambe all’aria: bisogna vede­re cosa succederà ai vertici del Parcoe in Comune».

Il consigliere Bertonati giura sul­l’onestà di Bonanini: «Sono alla se­conda legislatura e non ho mai vistonulla di grave. Se poi è stato spostatodel denaro dal Parco al Comune diRiomaggiore o viceversa ci può sta­re, ma sono certo che nessuno si ènessuno si è messo in tasca dei soldi.Su questo sono disposto a scommet­terci».

Intanto in paese tira anche aria diresa dei conti e nel mirino ci finiscequella parte dell’opposizione che hainnescato l’inchiesta attraverso al­cuni esposti «se va male andremo amangiare a casa loro» ringhia ungiovanedipendentediunadelletan­te cooperative del Parco [email protected]

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SONDRA COGGIO

«COSA ha fatto Franco Bonanini,per essere addirittura arrestato, nelprecario stato di salute in cui si tro­va? Vorrei capirlo anch’io. Non hopotuto leggere ancora nel dettaglio le900 pagine di accusa, in buona partecomposte da conversazioni ambien­tali con alcuni suoi collaboratori: manon aveva certamente la valigiapronta per scappare. Faccio fatica acogliere responsabilità penali tali dasostenere le accuse che gli vengonomosse: e ancor meno da giustificarel’applicazione della forma cautelaremassima, la coercizione in carcere.».L’avvocato Marco Corini – che difen­de Bonanini, ma anche il responsabi­le tecnico Graziano Tarabugi e il geo­metra Alexio Azzaro, assieme a Ro­berto Giromini ­ è perplesso: «L’ac­cusa è articolata, ma si notaun’inconsistenza di fondo nell’im­pianto accusatorio».

Ritiene eccessivi gli arresti?«Non ne capisco la ragione: comunquesia, per Bonanini ho già presentatol’istanza di scarcerazione. Le sue con­dizioni di salute sono serie. Ora atten­do di incontrarlo, e di parlare con gli al­tri detenuti che rappresento».

Bonanini è rimasto stupito, del­l’arresto?

«Sì, essendo a conoscenza delle in­dagini della Procura, si era messo datempo a disposizione, per qualsiasi ri­sposta: non ha avuto alcun riscontro daparte degli investigatori».

L’accusa principale ?«Associazione a delinquere colletti­

va: è quella che affastella tutto. Poi, sin­gole accuse, piuttosto dubbie, inerentisostanzialmente tre distinti episodi».

La concussione?«E’ quella che configura il reato più

grave, fino a 4 anni. Ed è un’accusa cheproprio non funziona. Non sussiste: èapplicata in forma atipica».

Non ci sono mazzette?«No: il vantaggio indiretto di una

sortadipressionesualcunipersonaggi,sarebbe consistito nel provocare un ri­sultato politico, scollando alcune per­sone della frangia di minoranza ».

Una vicenda “di paese”?«Si sarebbe tentato di “scollare” l’al­

leanza politica a Riomaggiore, agendoperché alcuni soggetti prendessero ledistanzedaesponentidell’opposizionein consiglio comunale».

La truffa?«Sarebbe ai danni dei contribuenti:

contributi percepiti indebitamente daenti comunitari e statali, per i danniprovocati dalle alluvioni e dalle frane.Soldi destinati a ripristinare i muretti asecco, non del tutto utilizzati».

Per un milione di euro?«Mah, è un’altra accusa da depoten­

ziare: non regge. Non avrebbe senso,mettere da parte una somma così da di­videre fra tutti gli associati. Riteniamodi poter chiarire tutto».

Il falso ideologico?«Qui al massimo si può parlare di

una “mala gestio”: qualche errore nellaprotocollazione degli uffici del parco».

La calunnia?«Su questo, c’è da valutare la serietà

con cui è stata condotta l’indagine. Adun certo punto, lettere anonime hannoattaccato la condotta degli ufficiali dipolizia giudiziaria: esposti senza firma.Nell’accusa si addebita a Bonanini ilruolo del “corvo”».

E il cenno a Brunetta? C’entraqualcosa la casa acquistata dal mi­nistro nel Parco?

«Non esiste nel capo di contestazio­ne alcuna traccia riferibile a personag­gi di governo: no, la casa non c’entra».

E l’altra casa? La cantina da ri­strutturare, sulla quale eranoemerse accuse da parte della mino­ranza?

«Non risulta, a memoria, alcun col­legamento a questa vicenda».

In conclusione? «Riteniamo chequesto teorema non abbia base: avre­momododispiegareericondurreifattia quello che sono realmente».

PARLA IL LEGALE DI BONANINI

«LE ACCUSE NON STANNO IN PIEDIHO CHIESTO LA SCARCERAZIONE»

Corini: il mio cliente ha subito pochi mesi fa un trapianto di fegato e non c’è il pericolo fuga

INTERNET

E IL SOCIAL NETWORK FACEBOOK SI RIEMPIE SUBITODI MESSAGGI TUTTI IN DIFESA DEL“FARAONE”••• FACEBOOK è con il “faraone”.Nessuno crede alla cattiva fede delpresidente del parco: nessuno cista, ad infilargli le penne del “cor­vo”, e ad accettare che possa averagito contro l’interesse delle Cin­que Terre. Per la gente, dietro la vi­cenda c’è solo una cosa: “la grandeinvidia per quello che hai saputo fa­re per le 5 Terre”. Gli amici sono piùche garantisti: sono convinti che labolla delle maldicenze sia prodotta“dalla sola invidia”. Sia i turisti chegli spezzini. “Ho visitato le 5 Terre –si legge in un messaggio – sono unesempio straordinario di valorizza­zione del territorio: di questa ge­

stione tu Franco sei stato protago­nista”. C’è chi affida Bonanini “aPadre Dionisio, perché vegli su dite”, e “faccia verità sulle falsità, esulla cattiveria delle gelosie politi­che, che tocca persone pulite eoneste”. Chi, ancora, afferma: “Ilnostro territorio ha bisogno di am­ministratori capaci, non di mugu­gnoni incapaci ed invidiosi”. Bona­nini è considerato una persona per­bene: i messaggi fanno riferimentoal trapianto di fegato, al calvarioche Franco ha affrontato, vincendola malattia. “Hai già vinto altre vol­te, non sarà questo a fermarti”.“Siamo con te”. .

L'avvocato Marco Valerio Corini difensore di Franco Bonanini PISTELLI

Da sinistra Ione Pecunia, Giovanna Gasparini, Rossano Pecunia, Giuliano Olivieri, Mario Franceschetti e Giuseppe Gasparini PISTELLI

IL REPORTAGE

la spezia 19IL SECOLO XIX

MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010

LE REAZIONI DELLA POLITICA

Solidarietàbipartisan, ma il Prcchiede le dimissioniGrillo(Pdl) a Federici attestati di stima

LE RELAZIONI

Da Dario Argento aProdi, a Berlusconitanti Vip alla corte

di BonaniniE nel catalogo degli ospiti illustri anche

il paroliere Mogol, Bertinotti e Bersani

­LUCIANO BONATI

QUANTI personaggi e non solo dellapolitica hanno stretto amicizia conFranco Bonanini . Ad esempio ritro­viamo il presidente del Parco viag­giatore su un trenino a cremaglierainsieme con il regista Dario Argen­to, in una picchiata “thriller” sullescogliere verso Canneto, e in seguitolo incontriamo con il ministro del­l’ambiente Edo Ronchi in giro per lefasce terrazzate appena promosse“parco nazionale”. Altri ministri edillustri politici si sono succeduti inquesto territorio dalle caratteristi­che uniche, proclamato dall’Unescopatrimonio mondiale dell’umanità ediventato modello di sviluppo turi­stico sostenibile. Vi approdano Al­fonso Pecoraro Scanio, in veste diministro della Repubblica, Massi­mo D’Alema quando ricopriva a sua

volta quell’incarico (agli affari este­ri), Francesco Rutelli (da vice pre­sidente del Consiglio e ministro aibeni ed alle attività culturali), Ro­mano Prodi e Achille Occhetto.Frequenti le visite dell’ex ministro aiTrasporti Claudio Burlando, orapresidente della giunta regionaledella Liguria, e del suo predecessorein Regione (portatovi da oppostoschieramentopolitico),SandroBia­sotti. E mentre i complimenti di Le­gambiente al modello Cinque Terrevengono espressi da Ermete Rea­lacci, ecco che al Castello di Riomag­giore arriva un altro ministro, Cesa­reDamiano, deliziando gli spettato­ri nel presentare un proprio diver­tente volumetto dedicato a Fassino.Nella folta presenza di artisti richia­mata dal Parco occupa un posto di ri­guardo il paroliere Mogol, protago­nista di una serata a suggello di uno

speciale omaggio reso dalle CinqueTerre a Lucio Battisti.Sul palcoscenico attuale dei politicisiedespessoilministroRenatoBru­netta, che pare desideri porre sullealture di Riomaggiore una dimorastabile, mentre nella vicina Manaro­la alla fatale attrazione del paesaggiodelle Cinque Terre s’aggiunge ( ali­mentato da Bonanini) il richiamoesercitato dal magnificente Presepeluminoso allestito nei vigneti daMa­rio Andreoli. L’album fotograficodelle presenze è custodito nella me­dievale cantina dell’artefice. Apre laserie Silvio Berlusconi, poi arriva­no Occhetto e Fausto Bertinotti. Evia via sino a Pier Luigi Bersani che, era insieme con la moglie e la figlia,quando Andreoli imbracciò la fisar­monica, e cercò le note di “Romagnamia”, e intonatissimo, prestò la sua­voce.

Il Questore con i magistrati inquirenti. Sotto: gli uomini delle mobile

PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ NAZIONALE

L’ULTIMO OBIETTIVO: OSPITAREIL PRESIDENTE NAPOLITANO

IL GRANDE colpo a effetto, FrancoBonanini lo stava preparando datempo: invitare come ospite nelParco delle Cinque Terre il presi­dente della Repubblica, Giorgio Na­politano. Emissari del Quirinale so­no già stati in visita nei mesi scorsi aRiomaggiore e dintorni proprio perconoscere i luoghi e per prepararel’evento. Un modo ulteriore ­ nelleintenzioni del leader del Parco e deisuoi collaboratori ­ per festeggiare i150 anni dell’unità nazionale e peromaggiare il Capo dello stato che, dabuon napoletano, sa apprezzare lameglio le bellezze del mare e deiborghi lungo la costiera. Del resto,una delle doti da tutti riconosciute aBonanini è proprio quella di averportato la Riviera spezzina agli ono­ri del mondo. Non si contano i vip,nazionali e internazionali, che han­no ammirato, per poche ore o perqualche giorno, le bellezze delleCinque Terre. Dal 1999, anno in cuiBonanini salì sulla plancia, sono ar­rivati uomini e donne del mondodella politica, della cultura e dellospettacolo, delegazioni di Paesiesteri, manager dell’industria e del­

l’economia. Senza a scordare i ge­mellaggi che il Parco ha stretto conPaesi lontani. Nel 2006, un proto­collo d’intesa ha celebrato l’amici­zia tra le Cinque Terre e la Societàdella Grande Muraglia in Cina perfavorire, attraverso uno scambio diconoscenze e progetti in materia diprotezione dei valori e dell’ambien­te, un’ interazione tra uomo e natu­ra. Un anno più tardi, altro accordoper siglare l’avvio di una coopera­zione con il Parco nazionale di Fior­dland, in Nuova Zelanda, per pro­muovere, nel rispetto delle specifi­

che diversità e somiglianze, dueuniversi così lontani. A partire dal­l’ottobre 2007, un rapporto di part­nership unisce inoltre il Parco delleCinque Terre con quello delle BluesMountains, in Australia, nell’impe­gno di salvaguardare il territorio ri­spettoallapressioneturistica.Nellostesso periodo, l’ultimo gemellag­gio con la misteriosa e affascinanteIsola di Pasqua per festeggiare unanuova alleanza finalizzata all’indi­viduazione di strategie che rafforzi­no il principio di sostenibilità am­bientale. Nemmeno uno sport digrande seguito popolare come il ci­clismo è sfuggito al fiuto di Bonani­ni che l'anno scorso, in occasionedel centenario del Giro d’Italia edell’esordio nella corsa a tappe tri­colore del campione statunitenseLance Armstrong, fece diventare leCinque Terre teatro della cronome­tro più lunga della storia del Giro.Un evento sportivo ma anche turi­stico­commerciale per rivolgersi al­lo smisurato mercato degli Usa, pa­tria di milioni di tifosi del vincitoredi ben sette Tour de France.A. LU.

SOLTANTO Rifondazione comuni­sta è dura e chiede le dimissioni dapresidente del Parco nazionale delleCinque Terre di Franco Bonanini.Dagli altri politici, di destra e di sini­stra, “stupore e sconcerto” e tanteattestazioni di stima. A cominciaredal ministro dell’Ambiente, Stefa­nia Prestigiacomo, dai deputati delPd, Andrea Orlando, ed ErmeteRealacci, dal senatore del Pdl, LuigiGrillo per passare al presidente delWwf Italia, Stefano Leoni, al segre­tario del Pd, Moreno Veschi, al co­ordinatore del Pdl, Giacomo Giam­pedrone, al presidente dell’Autoritàportuale, Lorenzo Forcieri , al vice­presidente del consiglio regionale,Luigi Morgillo (Pdl). « Franco èuna persona per bene, che ha lavora­to per cambiare il suo territorio sen­za risparmi di energie ­ dice Orlando­Pur esprimendo rispetto per il lavo­

ro dei magistrati, sono certo che sa­prà dimostrare l’estraneità alle accu­se che gli sono state rivolte». Di ana­logo tenore le dichiarazioni di LuigiGrillo: «Conosco Franco Bonaninida moltissimi anni: un validissimoamministratore. Per questo, sonoprofondamente amareggiato perquanto, oggi, sta accadendo. Mi au­guro che, quanto prima, la magistra­tura possa accertare la sua estraneitàai fatti contestati». Ma le reazioni al­l’arresto del presidente del Parcodelle Cinque Terre sono state tante.«Scosso e colpito” si dice il sindaco,Massimo Federici : «Conosco Bo­nanini come persona che ha dedicatotutto se stesso al proprio territorio eche ha sempre dimostrato impegno epassione. Nel pieno rispetto e fiduciadel lavoro e della professionalità deimagistrati, confido che lui e il sinda­co Gianluca Pasini possano al piùpresto dimostrare la propria estra­neità ai fatti” .Il presidente della Pro­vincia, Marino Fiasella, esprime«stupore» per la vicenda. «Sono ve­ramente sconcertato. Pur nel rispet­to delle decisioni assunte dalla magi­stratura, sento di dover esprimere lamia preoccupazione per l’arresto diFranco, che conosco e che stimo co­me persona onesta e capace». «Pro­prio non riesco a immaginare la ra­gione della sconcertante spettacola­rizzazione: metodi e spiegamento diuomini e mezzi che dovrebbero esse­re riservati solo a spietati boss dellamalavita organizzata», rileva il presi­dente dell’Atc, FlavioCavallini. Sti­ma nei confronti del presidente delParco anche da parte del direttore diConfartigianato, Giuseppe Men­chelli, della Cna, delle associazioni“Riomaggioresi nel mondo” e Ai­do. Unico pollice verso, quello di Ri­fondazione comunista che parla di«conferma delle nostre perplessità,da tempo rimarcate, circa le modali­tà di gestione dell’ente Parco negliultimi anni, soprattutto sotto il pro­filo della trasparenza e della chiarez­zadell’operato».«Propriopertutela­re l’immagine del territorio e salva­guardare l’integrità degli enti che loamministrano, auspichiamo inoltreche i soggetti interessati dalla vicen­da dispongano immediatamente leloro dimissioni, facendo in modo chela questione morale sia non solo nel­le parole ma nei fatti di una classe di­rigente degna di tale nome», conclu­de la nota.A. LU.

IL VECCHIOAMICOConosco damolti anniBonanini edè un validissimoamministratore

LUIGIGRILLOsenatore Popolodelle Libertà

STUPORE ESORPRESASonosconcertato epreoccupatoFranco èonesto

MARINOFIASELLApresidente Pddella Provincia

L’ing. Marco Bonaguidi, arrestato

Renato Brunetta nelle Cinque Terre

Le operazioni di sequestro di fascicoli eseguite nel palazzo civico dagli uomini della squadra mobile PISTELLI