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GENOVA
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010
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INDICEPrimo Piano................2Politica........................7Cronache .................... 8Dal Mondo.................10Economia...................12
Www.shippingonline.it.13Borsa & Fondi............14Motori .......................35Commenti.................49Meteo........................56
La Città......................25Album Genova..........26
Genova Sport............29Basso Piemonte.........31
GENOVA 15
XTE 43Cultura.....................44Società......................45
Società......................46Televisione................47
SPORT 50
D’ACCORDO PREZIOSI E BERETTA, NON RISPONDE IL CAPO DEGLI ARBITRI
MOVIOLA, TANTI SÌ E UN “TUTU”GIAMPIERO TIMOSSI
C’ È UN CORO di sì. E un solo “tutu”. Ilsolitario trillo di un telefono cellulare, quello di Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione italiana arbitri. Per ora non
harisposto,nonaltelefono.Ciriproveremo, non deve essere questionedi malaeducation. Sembra piuttosto un fatto di pudore e l’esigenza dirispondere (stavolta sì) a un dogmainossidabile: un arbitro non parla edi certe cose non parla neppure ilpresidente dell’Aia. Ci riproveremo,anche perché l’idea che ci è venuta (una campagna per lamoviola in campo e un pallone più democratico) l’abbiamo lanciata anche per aiutare gli arbitri. Intanto regi
striamo il suono che fanno i sì. Sembra un’orchestrachiusa nel golfo mistico: ci sono le Cartoline da Genova,che anche oggi trovate sulle nostre pagine. Grazie, portatecele e noi le porteremo a Roma. Sono un sacco di idee,
alcune le avete già spedite in via Tevere 9, altre le porteremo noi. E c’è ilsondaggio sul nostro sito (www.ilsecoloxix.it) che non lascia dubbi: oltreduemila votanti e l’84% ha detto sì.Non è una questione di campanile,quello che è lo diceva e lo ripete ancora Cesare Prandelli. È il commissariotecnico e alla tecnologia ha sempre
detto sì. È superpartes e sostiene: «La tecnologia garantirebbe più democrazia al nostro calcio».SEGUE >> 50
VIGILIA EUROPEAGarrone: «Venitein tanti, la Coppace la giochiamo»
GIAMPIERI>> 52
EURO 1,20 FONDATO NEL 1886 Anno CXXIV NUMERO 230, COMMA 20/B. Spedizione abb. post. gr. 50
[+] ilsecoloxix . itLA MODA SI TRASFERISCE A PARIGI LE IMMAGINI
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NEWS JOCKEY: SERVIZI, RUBRICHE, MUSICAPER LA PUBBLICITÀ SU IL SECOLO XIX E RADIO 19
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INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FINMECCANICA
Guarguaglini: prontoa parlare di successione«Fusione con Fincantieri? Se Tremonti chiede, verifico»LUIGI LEONE
GENOVA. Il prossimo 25 febbraio saranno74 anni. Sufficienti perché Pier FrancescoGuarguaglini accetti l’idea che si pensi allasua successione alla guida di Finmeccanica:«Pronto a parlarne». Ma 74 anni non bastanoa fargli gettare la spugna. E allora, a Genovaper Matching, evento organizzato insieme aCompagnia delle Opere, eccolo andare all’attacco. Confindustria? «Non sono certo cheabbia fatto per intero la sua parte» anche sebacchetta il governo. Tremonti? «Mai statogelo, semmai stima reciproca». E difatti:«Fusione con Fincantieri? Se il ministro dell’Economia mi chiede, studio e rispondo».SEGUE >> 7
OGGI LA FIDUCIA ALLA CAMERA
Berlusconi trova votiI finiani: noi decisiviNapolitano: «Via i simboli leghisti dalla scuola»
ROMA. Cinque arrivano dall’Udc siciliana,altriduedall’ApidiRutelli.InpiùBerlusconiha continuato fino a tarda ora a ricevere e telefonare a deputati sparsi, per assicurarsi altri voti per la fiducia di oggi. Bersani, segretariodelPd,sièinfuriato:«Comprarevoti,incambio di soldi o di poltrone, si chiama corruzione». Non è però ancora chiaro se il premier abbia in tasca l’obiettivo politico minimo per “andare avanti”, cioé 316 deputatisenza contare i finiani. «Non ci sono i 316, saremo decisivi noi», dice Bocchino (Fli). Ilverdetto dopo le 19. In piena polemica traBossi e Roma, il Quirinale ha diffuso una nota sulla scuola di Adro: via i simboli leghisti.BECCADELLI, BOCCONETTI, LOMBARDI ,MARI e PALOMBO >> 2 e 3
Cinque Terre, la grande retataMaxitruffa sui fondi pubblici. In cella il presidente del Parco Bonanini e il sindaco di RiomaggioreAltri 10 arresti. L’inchiesta parte dalla vendita di una casa a Brunetta: chi gli ha pagato lo sconto?
È L’EFFETTO del contrappasso. Quellapulsione morbosa, intrisa di iconoclastia, che allevia il nostro senso di colpaper piccoli e grandi peccati, quando deflagra la paradossale notizia che un presidente dell’Unicef molesta i minori oche un sacerdote in odore di santità sifrega le elemosine per andare a donne.Oppure che Franco Bonanini, il deus exmachina del Parco delle Cinque Terre, èarrestato a Riomaggiore in una plumbeamattinata di pioggia per truffa ai dannidello Stato e associazione a delinquere.Sì, proprio lui in manette: il campionedello sviluppo che va a braccetto con ilrispetto dell’ambiente, il moralista cheimputa ai suoi compagni del Pd deliri diarrivismo, che mena vanto di camparecon una paga di soli 1.500 euro al mese.SEGUE >> 6l’inviato MENDUNI, ARDITO e FRANCESCHINI >> 4 e 5
IL PERSONAGGIO
I NEMICI INVISIBILIDEL “FARAONE”CHE PIACEVA A TUTTIFILIPPO PAGANINI
Ecco la piccola IdilStaccata la spinaalla mamma in coma
LA STORIA
Idil, 760 grammi, con papà Issa Jimcaale
Da questofinanziamento
possiamo tirare sui soldi per il rustico
LE INTERCETTAZIONI
Ci vuole un’ispezionein Procura. Il ministromi ha detto cheandrà da Alfano
SCARCELLA >> 9
Alluvione di Genova l’inserto in omaggio
DOMANI IL PRIMO FASCICOLO
DOMANI, inomaggio con Il Secolo XIX, il primoinserto dedicatoall’alluvione del1970. Di SergioPaglieri il racconto di quei giorni.Giovedì 7 il secondo inserto.
GENOVA7/8OTTOBRE
1970LAGRANDEALLUVIONEQUARANT’ANNIFAGENOVAFUCOLPITADALLAPIÙGRAVEALLUVIONEDELLASUASTORIA.TANTOPIÙPESANTEDIQUANTEALTRESENERICORDINO,DAESSERDIVENTATA,NEIDISCORSIDELLAGENTEENELLERIEVOCAZIONI,“L’ALLUVIONEDIGENOVA”EBASTA, SENZACHECISIABISOGNODIPRECISARENEMMENOL’ANNO.
Una tragedia in due tempi, ilprimodeiqualisiconsumòdaltardopomeriggioallaprimase-rata di mercoledì 7 ottobre1970aVoltri,ladelegazionepiùaPonente,poichédaovestar-rivòquelchedifattosisarebbepoi dimostrato un ciclone ditipo tropicale. Il Leira sfondòargini e muri, piombò nelle
strade, nelle case, nei negozi. Trascinò persone e auto inmare,seminòmorteedistruzione.Fulanottedelpanico,delbuiototale,dell’attesadisoccorsichefraneeponticrollatirendevanoproblematici.Attornoamezzanotteilnubifra-gioarrivòinValPolcevera,doveperfortunanonfecemortima allagò interi quartieri. L’indomani,mentre il Ponentetentavaiprimibilanciecominciavaaspalareilfango,iltra-gico copione andò in replica sul bacino del Bisagno. Cheruppe,straripò,impattòconinauditaviolenzanell’imbutodellacoperturadiSant’Agataedellearcateferroviarie,por-tandol’apocalissedaMarassiallaFoce.Dall’enormepioggianonsisalvòilCentroStoricosovrastanteCaricamento.Laferitaallacittà,losipercepìimmediatamente,fudiquellede-stinatearadicarsipersemprenellamemoriacollettiva.Colpiantoperimorti,lepolemichesucauseeresponsabilità,maanchecolconfortopergliinfinitigestidieroismoedialtrui-smoeper la sorprendente, splendida risposta che inqueigiornisepperodareiragazzidiGenova.Daloro,infaticabilispalatoricomeloeranostatiilorocoetaneifiorentiniquat-troanniprima,vennelaspintamoralearipartire.Eunale-zione non retorica di solidarietà. Il Secolo XIX raccontòqueigiornidrammatici,benchécolpitoasuavoltanelleat-trezzaturetipografiche(cosìdanonpoteruscirevenerdì9ottobre).InquestoprimoinsertoripercorriamolaGrandeAlluvione anche attraverso le cronache di allora pubbli-catedalnostrogiornale.Giovedìprossimoilsecondoinserto,conlefotoeletestimonianzedeilettori.
IGIOVEDÌ30SETTEMBRE2010IL SECOLOXIX
SERVIZIO >> 5
FRANCO BONANINI
Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, viene arrestato dalla polizia a Riomaggiore
primo piano4IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
MAXI TRUFFA SUI FONDI COMUNITARI E STATALI
Raffica di arrestialle Cinque TerreIn carcere anche il presidente del Parco e un sindacoALESSANDRO FRANCESCHINI
UN BLITZ in paradiso, decine diagenti con il logo della polizia sulgiubbotto percorrono freneticamente gli angusti caruggi di Riomaggiore tra turisti di tutto il mondo chepensano di assistere alla scena di unfilm di azione. Perquisiscono la sededel parco delle Cinque Terre, del Comune, abitazioni private e persinocantine, portando via materiale documentale che viene stivato a malapena in due furgoni. E poi arrestano.E sono manette eccellenti. Scattanoai polsi di Franco Bonanini, il “faraone”, presidente del parco dichiaratopatrimonio dell’Umanità dall’Unescoefinoaieriindicatodapoliticinazionali bipartisan come uno dei meglio amministrati d’Italia. In carcereanche il sindaco di RiomaggioreGianluca Pasini e tutto il suo staff.Neppure il comandante della poliziamunicipale Aldo Campi si salva daquesto terremoto giudiziario e politico. In totale sono 12 le ordinanze dicustodia cautelare firmate dal gip Diana Brusacà: 8 in carcere e 4 agli arrestidomiciliari,piùtreordinanzecautelari interdittive dai pubblici uffici ealtre 10 persone finite sul registrodegli indagati. Le accuse sono gravissime: vanno dalla truffa aggravata indanno dello Stato per quasi un milione di euro al falso ideologico emateriale. Dalla corruzione alla concussione passando per la violenzaprivata, la calunnia e, non ultima,l’associazione a delinquere.
Il materiale probatorio in manoagli inquirenti sarebbe talmente vasto (l’ordinanza di custodia cautelare è di 890 pagine) da far dire al procuratore Maurizio Caporuscio, durante la conferenza stampa, che «Icontenuti delle conversazioni telefoniche intercettate appaiono sconcertanti per la chiarezza delleespressioni utilizzate».
L’indagine parte, sotto traccia, all’inizio dell’anno quando alla Procura spezzina giungono esposti di abitanti delle Cinque Terre che criticano la gestione disinvolta dell’Enteparco. È la squadra mobile ad occuparsi della cosa. In particolare gli inquirenti vogliono vederci chiaro suirimborsi che la Regione Liguriaavrebbe elargito a pioggia, a partiredal 2004 per alcuni lavori all’internodel Parco, dalla ristrutturazione delle stazioni ferroviarie, al rifacimentodei celebri sentieri delle Cinque Terre e ad altre opere. A fine aprile c’è ilprimo colpo di scena. Enrico Bonanni, direttore del settore innovazionee sviluppo della regione Liguria fa sapere a Bonanini che la polizia ha appena preso in visione la documentazione relativa al finanziamento dell’ex stazione di Manarola. È da questo punto in poi che, sapendo diessere indagato, secondo l’accusa, il“Faraone” inizia l’opera di depistaggio. «Se mandano un consulente tecnico qui finiamo tutti dentro. Bisogna fare qualcosa», dice Bonanini alsuo gruppo. Per gli inquirenti è lui ilcorvoocomunqueilmandantecheha inviato alla Procura generale dellaRepubblica, ai carabinieri e ai giornali una lettera che se la prende condue agenti della polizia giudiziariache stanno indagando sulla vicendaper screditarli. Nelle intercettazioniBonanini consiglierebbe ai suoi uomini di usare guanti di lattice per nonlasciare impronte sulla missiva e di
comprare una stampante fuori Spezia, per evitare che si possa risalire aloro. Per i pm «Bonanini preso da undelirio di onnipotenza dice di aver ricevuto l’improbabile consiglio di fare gli esposti anonimi dal procuratore capo della repubblica MassimoScirocco». Scirocco che proprio inquesti giorni andrà in pensione, dopo che la sua domanda di trasferimento alla Procura di Massa è statacassata. Poi il 9 maggio c’è una sortadi riunione straordinaria in Comunea Riomaggiore per distruggere documenti compromettenti. Ci impiegano tre ore, non sapendo che quellestanze sono piene di cimici che ascoltano e registrano tutto, nonostanteabbiano anche comprato degli scanner per rilevare la presenza di microfoni nascosti. E si arriva a ieri mattina, quando alle sei parte il blitz. Fra ilmateriale sequestrato in casa di alcuni arrestati ci sono le copie della lettera del corvo e gli scanner anti cimici.
PAOLO ARDITO
IL MISTERIOSO corvo delle Cinque Terre che alzò fango col ventilatore contro il commissario capodella polizia provinciale AndreaMozzachiodi sarebbe Franco Bonanini. Secondo gli inquirenti sarebbestatoproprioilpresidentedelParcoa inviare la lettera alle caselle postali di procure, polizia, carabinieri eSecolo XIX. Per Bonanini, Mozzachiodi era diventato un vero e proprio assillo. Forse vecchie ruggini
del passato avevano troncato irapporti tra idue contendenti. E le verificheeffettuate dall’investigatoredella procura supresunti abusiedilizi commessi a Riomaggioreda Bonanini non
hanno fatto altro che rinfocolarevecchi rancori.Così come si ricava dalle innumerevoli intercettazioni telefoniche eambientali, il presidente del Parcocominciò a raccogliere un ricco dossier contro Mozzachiodi e addirittura, sempre secondo i pm TizianaLottini e Luca Monteverde, per perseguire il suo intento avrebbe trovato collaborazione in alcuni carabinieri. «Un’attività di contrasto alle indagini con tentativi di infiltrazione e delegittimazione dellapolizia giudiziaria» l’hanno descritta i magistrati inquirenti.Nella lettera del corvo si spazia a
largo spettro sul passato di Mozzachiodi che viene accusato di averavuto precedenti penali in una vicenda legata a un controllo di caccia. Si scava nella sua vita sentimentale e soprattutto lo si accusa di averprodottofatturefalsesullarealizzazionediunbed&breakfastintestatoalla moglie per ottenere illeciti finanziamenti. Il corvo sarebbe particolarmente informato perché riportaaddiritturailnumerodegliassegni e delle ricevute prodotte.Secondo gli inquirenti Bonanini,Azzaro, Tarabugi e Truffello hannostudiato a tavolino nei dettagli lemodalità di invio della lettera contro Mozzachiodi per non venire
scoperti, ma mentre concordavanola strategia non sapevano che nell’ufficio erano state disseminatemicrotelecamere che filmavanotutto. «Hanno utilizzato una stampante appositamente acquistataper l’occasione si legge ancora nell’ordinanza e hanno avuto cura dinon lasciare impronte anche conl’utilizzo di guanti in lattice su foglie francobolli, imbucando le numerose buste in diverse cassette postali della Spezia, in orario notturno».A un certo punto delle indagini Bonanini fiuta che l’inchiesta non ècircoscritta al solo abuso ediliziodella sopraelevazione della casa peri figli in paese e dell’apertura di una
porta della cantina della moglie edella cognata alla marina di Riomaggiore, ma capisce che gli inquirenti puntano in alto. Così intuisceche i telefoni potrebbero essere stati messi sotto controllo come gli uffici del Parco. «Allora il presidente scrivono ancora i pm Monteverde eLottini acquisterà anche delle apparecchiature per registrare e deidisturbatori di frequenze contro leintercettazioni da 1.600 euro, cheregala anche all’amico Aldo Campi(comandante della polizia municipale di Riomaggiore, ndr)».
MaBonanininoneraancoratranquillo e sentendosi gli inquirenti alle costole ha voluto più volte bonificare gli uffici, al fine di eliminare leeventuali microspie, installate dalla squadra mobile. Male ditte di bonifica possono operare soltantoprevia autorizzazione delleforze di poliziaper non rovinare eventuali indagini in corso. E una volta appurato che le mircrospie erano state installate proprio dalla squadra mobile, la ditta ha finto di bonificare gliuffici e la “cricca”, come si sono definiti in un’intercettazione Bonanini,Tarabugi e Azzaro, hanno ricominciato a parlare liberamente. Non sapendo che le microcamere erano rimaste al loro posto e la polizia continuava a registrare le loro mosse e iloro discorsi. Come se non fosse abbastanza, in casa di uno degli arrestati sono state trovate le copie di alcune delle lettere del [email protected]
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I MESSAGGI ANONIMI CHE HANNO AVVELENATO IL CLIMA L’ESTATE SCORSA
IL CORVO ANTIPM ERA BONANINI:TROVATE LE COPIE DELLE LETTERE
Il materiale era in un’abitazione. L’obiettivo era quello di screditare gli inquirenti
Il sequestro degli archivi del Parco da parte della polizia giudiziaria
MANETTE IN PARADISO
SOLO LA SINISTRACHIEDE LE DIMISSIONI
BURLANDO: TEMOPER LA SUA SALUTE«Emozione e sconcerto» da partedel presidente della RegioneLiguria Claudio Burlando che si èdetto inoltre preoccupato per lecondizioni di salute di Bonanini.
PRESTIGIACOMO:«SCONCERTATA»Il ministro dell’AmbienteStefania Prestigiacomo haespresso «stupore esconcerto». «Bonanini,considerato da tutti persona digrande correttezza afferma laPrestigiacomo è statol’artefice di un eccezionalesviluppo delle Cinque Terre.«Spero possa dimostrarsi intempi brevi estraneo alle graviaccuse che gli vengonorivolte».
RIFONDAZIONE:«ORA VADA VIA»Il Prc di Spezia chiedele dimissioni di FrancoBonanini e del sindacoGianluca Pasini. La notiziadell’arresto «conferma lenostre perplessità, da temporimarcate, circa le modalità digestione dell’Ente Parco negliultimi anni sostieneRifondazione comunista soprattutto sotto il profilodella trasparenza e dellachiarezza dell’operato».
IL RETROSCENA
OPERE NEL MIRINO
STRADEFRANATE“Cresta” sui fondicomunitari e statalichiesti per sanarei danni provocatidal maltemponel 2004a Riomaggiore.
LAVORISTAZIONI FSLe stazioniferroviarie sonostate tutteriammodernate etrasformate dallametà degli anniNovanta.
RIFACIMENTOSENTIERIAlcuni sentierisono stati rifatti,altri sono statisottoposti adelicati lavoridi manutenzioneperiodica.
IMPRONTECANCELLATE
I delatoriusavano
guanti pernon lasciare
impronte
GRANDEFRATELLOMentre
costruivanoprove falseerano sotto
controllo
primo piano 5IL SECOLO XIX
MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
L’INCHIESTA NATA DAI CONTROLLI DOPO IL CASO SCAJOLA
Rustico a prezzo di saldoper ingraziarsi BrunettaAffare per il ministro. Ma lo sconto è stato pagato da altri
Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini al momento dell’arresto
dal nostro inviato
MARCO MENDUNI
LA SPEZIA. Sono stati gli accertamenti sul rustico comprato dal ministro della Funzione Pubblica RenatoBrunetta a far scattare l’inchiesta alleCinque Terre. Un rustico comprato dalministro per quarantamila euro: questa la cifra rivelata dal presidente delParco Franco Bonanini al Secolo XIX il19 agosto scorso. Ma, come ha rivelatol’indagine, quello è solo il valore dei lavori di ristrutturazione fatti eseguiredal precedente proprietario prima diconsegnarlo al ministro. Il suo nome èStefano Pecunia. È lui che nei mesiscorsi viene denunciato per alcune violazioni edilizie. Ed è lui che, di fronteagli inquirenti, spiega che presto la casetta passerà di mano: c’è già stata lafirma del compromesso e il compratore è proprio il ministro.
Brunetta(chenonèindagatonell’inchiesta) ha, secondo i pm, compratoquel rustico nelle Cinque Terre pagando, nei fatti, solo il valore dei lavori effettuati. Secondo una stima di espertidel settore, un immobile di quelle di
mensioni in quella zona potrebbe valere non meno di 300 mila euro. E granparte dell’inchiesta si snoda, da quellascoperta in poi, su una traccia. Comprendere se la particolare generositàdel proprietario sia stata poi “ricompensata” in qualche modo da Franco
Bonanini, vecchio amico del ministro(nonostante la militanza su sponde opposte della politica) e, soprattutto, conquale denaro.
La genesi dell’inchiesta nel maggioscorso. Quando gli echi dell’affaire romano che ha coinvolto l’ex ministro
Claudio Scajola e della casa con vistasul Colosseo induce la polizia giudiziaria a effettuare un controllo sul rusticodi Brunetta.
Quando gli agenti arrivano sul sentiero dei Santuari, vicino a quello diMontenero, trovano intento al lavorol’edile Daniele Carpanese. Cosa dichiara? Spiega di essere intento ad eseguirela ristrutturazione del rustico di proprietà di Stefano Pecunia: «È in fase diultimazione, mancano solo gli scarichie alcune rifiniture». La polizia gli chiede se è già stato pagato. Lui risponde:«Ho effettuato lavori per circa 40 milaeuro, non ho alcun alcun contratto ocomputo metrico con il proprietario enon ho ricevuto alcun compenso. Hopersino anticipato sia le spese per i materiali, sia quelle dell’elicottero per trasportarli in cantiere, perché si trova inuna zona particolarmente impervia».
Scrivono i magistrati: «Quanto meno singolare sembra il fatto che Carpanese avesse dato il via ai relativi lavorisenza sottoscrivere alcun contratto esenza un’apparente garanzia». Comepuò essere giustificato questo comportamento? C’è una sola spiegazione,scrivono i pm: «Ed è in relazione al contenuto delle conversazioni intercettate, dal tenore delle quali si comprendeva come il presidente Bonanini e Tarabugi (il capo dell’uffico tecnico del Comune di Riomaggiore, ndr) fossero difatto i garanti dell’operazione». E comesi proponenevano, Bonanini e il suocollaboratore, di finanziare quei lavori? «Utilizzando anche i fondi pubbliciderivanti dell’erogazione dal finanziamento al sito Canneto». Cioè finanziamenti per lavori che dovevanoessere effettuatiin una delle piùincantevoli baiedelle Cinque Terre. E che con la casa di Brunettac’entravano poco.
Ma quali sonole intercettazioni che, sempre secondola procura, «mettono in relazione il nome di Brunetta con il finanziamentodell’operazione del Canneto»? Affioraun frammento di conversazione tra ilgeometra Tarabugi e Laura Vestito, architetto in Comune. Tarabugi: «Giochicon i soldi di Brunetta e ha ragione. Chiglieli dà adesso?». Vestito: «Se va inporto quella fattura di Canneto… omissis». Altre intercettazioni rivelano «ulteriori conversazioni attinenti il rustico di Stefano Pecunia e una strana contrattazione che gli interlocutori volevano tenere segreta». Perché? Ipotizzala procura: «Una possibile spiegazionedi tante disponibilità verso Stefano Pecunia potrebbe essere riconducibile alle notizie apparse sugli organi di stampa, dai quali si evince che il rustico sarebbe stato acquistato da Brunetta, e diconseguenza l’attività degli dagli indagati sembrerebbe il tentativo di aggraziarsi il ministro e acquisire così, neiconfronti dello stesso “debito di riconoscenza”». Insomma: bisogna ripagare Pecunia, che ha concesso a “buonprezzo” il rustico al ministro. Come?Altra intercettazione. Bonanini parlaancora dei finanziamenti del Canneto:«Tra l’altro qui potremmo recuperaresu con Stefano…». Conferma Tarabugi:«Sicuro, resta qualcosa. Copri Pecunia,Stefano… così portandola a 90 si arrivaa 250». Ce n’è tanto da far ipotizzare«una falsa rendicontazione del finanziamento del Canneto utilizzato percoprire un intervento per conto di Stefano Pecunia».© riproduzione riservata
Il rustico alle Cinque Terre comprato dal ministro Renato Brunetta
ESTRANEOBrunetta
nonè indagato:non sapeva
quantoera accaduto
LE INIZIATIVE PER FERMARE LE INDAGINI E QUELLE PER ENTRARE NELLE GRAZIE DEI POLITICI
Bonanini: «Sì, mi ha detto chel’indomani andava subito da Ghedini e da Alfano. Il fatto è che anche ‘stoFini adesso politicamente è mortoormai».
Parlando con il geometra Tarabugi, Bonanini sostiene di aver già avvisato Brunetta che un’indagine dellapolizia giudiziaria sta cercando di“incastrarlo”. Avvisato, ma non dipersona.Chiosanoipm:«Nonsfugga
che Bonanini voleva strumentalizzare il ministro».
Bonanini: «Ora io chiamo LucaNatale (il suo portavoce, ndr) perchéieri sera mi ha chiamato Brunetta egli dico che gli dica un messaggio, aBrunetta, poi io vado su e gli facciofare un’ispezione (del ministero diGiustizia in tribunale, ndr)».
Tarabugi: «E riesci?».Bonanini: «Penso di sì, perché io
gli dico: guardo che hanno tentatocon te, non ci sono riusciti e se laprendono con me».
Tarabugi: «A parte che era maggio e quindi giugno, luglio, non è mica finita per Brunetta, potrebberoancora cercare».
Bonanini: «Te l’ho detto, loro senon attacchi ti uccidono a fuoco lento, hai capito».
Ancora il 14 agosto Bonanini cerca
sponda.EchiamailsenatorePdlLuigiGrillo,diconoipm,perdenunciareil poliziotto vittima del Corvo. Grillonon gli dà molta soddisfazione. …
Grillo: «Sì, Franco…».Bonanini: «Ci sta sputtanando».Grillo: «Sì».Bonanini: «Ci dobbiamo dare una
mano a vicenda perché lui ci sta puntando a me e a te».
Grillo: «Sì, ciao».Un’altra parte delle intercettazio
ni riguarda i metodi sbrigativi concui il capo dell’ufficio tecnico volevasistemare i contestatori di Bonanini:consiglieri di minoranza e comitati.
Tarabugi: «Mi dai una fotografiadi lui e lo dico a C. Non ci pensa nemmeno, me l’ha sempre detto: se haiqualche problema fa venire due daCapo Rizzuto e poi la smette davvero. Se non la facciamo finita vanno avedere tuo figlio (si riferisce all’attività di uno dei figli di Bonanini, ndr)».
Il presidente si rivolge a tal P., fratello di un’oppositrice del presidente.
Bonanini: «Se tua sorella si comporta bene ti fanno aprire un ristorante al posto del bar».
Ci sono anche testimonianza molto forti.
A.B. (teste): «Sono stato invitatoda Bonanini nella sede dell’ente parco. Tarabugi mi ha invitato a ritirarele critiche sul sito di Beppe Grillo,salvo rischio di denuncia e di avererovinata la vita. Poi mi hanno proposto di lavorare per il parco come traduttore. Io ho ritirato i commenti».Ma è ancora il geometra Tarabugi, con una serie di frasi intercettate,a confermare gran parte delle accusesulle carte taroccate.
Tarabugi«Ma sono io che faccio ilfalso in atto pubblico, mica lei. Abbiamo fatto dei falsi che sono completamente falsi e li abbiamo bruciati, sta di fatto che ormai quei mandatisono in Regione, c’è soltanto da farecopia. Pigliamo dei soldi per onoraredegli impegni finti». E ancora: «Io glifaccio fare una fattura falsa… dove latrovo una fattura oggi… mettiamo unnumero sotto… al limite abbiamosbagliato…».M. MEN.© RIPRODUZIONE RISERVATA
«CI STANNO PUNTANDODOBBIAMO ATTACCARE»E al telefono gli indagati si vantavano: «La cricca siamo noi»
dal nostro inviato
LA SPEZIA. Tra di loro si chiamavano con un nome ispirato dalla recente storia giudiziaria: la Cricca. E lavera ossessione di Franco Bonaniniè sempre lui, Renato Brunetta. Equando la polizia giudiziaria arriva alrustico acquistato dal ministro perun controllo e chiede notizie sul titolare della Funzione Pubblica, Bonanini si confida con il geometra AlexioAzzaro.
Bonanini: «Rischiano anche lì,che se hanno parlato di Brunetta enon l’hanno messo a verbale, ti dico,per quanto conosco io Renato, tu lovedi nel lato buono… c’è anche il lato…».
Azzaro: «Quando si incazza, ragazzi…».
La vicenda del rustico di Brunettadiventa pubblica. E il venditore Stefano Pecunia si arrabbia con Bonanini perché sul quotidiano Libero haletto il suo nome.
Pecunia: «C’è un articolo su Libero… ma c’è il mio nome».
Bonanini: «Sì, perché?».Pecunia: «Io ci faccio causa».Bonanini: «Era una battuta, per
ché Belpietro, che io tra l’altro lo conosco e che abita a Monterosso, poidiventa un antipatico, ma è moltoamico di Brunetta, quindi lo hannofatto come battuta. Non si sa quantol’ha pagata, però…».
Però le voci di un’inchiesta piùampia, partita proprio dalla verificadel rustico hanno ormai raggiuntoBonanini. Che, parlando con Roberto dell’Omodarme, revisore dei contidel Comune, sostiene di aver già avvisato il ministro.
Bonanini: «Il 21 viene Elio Veltri,se vuoi venire a cena, sai quello cheha denunciato Di Pietro».
Dell’Omodarme: «A proposito diincontro, poi lo fate l’incontro con…ti ricordi che avevi detto con Brunetta?».
Bonannini. «Sì, quando viene».Dell’omodarme: «Ah gliel’hai
detto… sì.. si è incazzato».
LA SPEZIA.«Lo distruggiamo Mozzacchiodi». In un’intercettazione Franco Bonanini esprime tutta la sua volontà ditogliere di mezzo Andrea Mozzachiodi, capo della poliziagiudiziaria, con una campagna diffamatoria. Secondo la procura Bonanini è in grado di far pubblicare sui quotidiani alcunenotizieel’ordinanzaallegaarticolidelSecoloXIX edella Nazione. Telefona alla redazione spezzina del quotidianotoscano, poi pensa di aver individuato la persona giustaquando dice: «Ho trovato un giornalista, Menduni, è l’idealeper schiantarlo». Si riferisce all’inviato del Secolo XIX Mar
co Menduni. Le cose vanno però diversamente. Nell’ambientale del colloquio tra Menduni e Bonanini il giornalistagli rivolge una serie di domande sull’inchiesta in corso, sugliindagati, sull’affaire Brunetta e sul prezzo pagato per il rustico, sulle perquisizioni alla Regione Liguria. Non crede alracconto della segretaria, che dice di essere stata molestatasessualmente durante una perquisizione. Il giorno dopo ilSecolo XIX rivela per primo l’esistenza dell’inchiesta sulleCinque Terre. Qualche giorno dopo racconterà anche la vicenda del Corvo e delle lettere per screditare la polizia.
BONANINI PENSAVA ALLA NAZIONE E AL SECOLO XIX
Il tentativo di “usare” i giornalisti«Distruggiamo Mozzachiodi, ho la persona giusta per farlo»
LE INTERCETTAZIONI
MANOVREANTIPROCURA
Chiamo il portavoce(del ministro ndr) e glimando un messaggio.Poi vado su e gli facciofare un’ispezioneFRANCO BONANINIpresidente Parco Cinque Terre
I TIMORIDEL GEOMETRA
Non è micafinitaper Brunetta,potrebberoancora cercareGRAZIANO TARABUGIgeometra ufficio tecnico Riomaggiore
IL CONSIGLIOALL’OPPOSITORE
Se tua sorellasi comporta beneti fanno aprireun ristoranteal posto del barFRANCO BONANINIpresidente Parco Cinque Terre
primo piano6IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
MANETTE IN PARADISO
SINDACODI RIOMAGGIOREBancario, 58 anni, sposato, duefigli, Franco Bonanini agli inizidegli anni Novanta diventasindaco di Riomaggiore.
QUINDICI ANNI VISSUTI INTENSAMENTE
PRESIDENTEDEL PARCONel 1999 diventa presidentedel Parco delle Cinque terre,incarico che gli verrà poirinnovato due volte.
LA VISITADI PRODILa sua gestione raccoglieconsensi bipartisan. Nel 2007arriva a fargli visita Romano Prodiaccompagnato da Burlando.
ARRIVABRUNETTAAnche il ministro Brunetta,nel 2008, è tra gli ospitidi Bonanini. È interessatoall’acquisto di un immobile.
LA CANDIDATURAALLE EUROPEENella primavera del 2009Bonanini è candidato alParlamento europeo per il Pd.Non viene eletto.
IL TRAPIANTODI FEGATOLo scorso anno il presidentedel Parco subisce un trapiantodi fegato e diventatestimonial dell’Aido.
RISPETTANDO LA NATURA HA CREATO IL BUSINESS DEL PARCO DELLE CINQUE TERRE
Il “Faraone” caduto nella polvereLa rapida ascesa di Franco Bonanini, le amicizie importanti, i nemici pronti a colpirlo
dalla prima pagina
Un simbolo dell’“l’ecocompatibile”. Un personaggio che in pochianni ha strappato all’inesorabiledeclino uno splendido lembo diterritorio a strapiombo sul marecon cinque borghi incastonati. Ene ha fatto, senza violenze alla natura, una gioiosa macchina daguerra turisticache fagocita duemilioni di vacanzieri all’anno datutto il mondo, unparadiso terrestre incoronatodall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Certo,con tanti finanziamenti europeie statali. Che oracon l’inchiesta dei giudici spezzini,odorano di marcio, mentre l’iconadi Mister Cinque Terre si sporca difango.
Bonanini è una figura controversa. Amata e detestata dalle sueparti. Lo chiamano “Il Faraone”. Isuoi amici perché gli riconosconoun carisma travolgente. Quelli chelo detestano perché gli imputanoun potere e un’arroganza fuoricontrollo. Eppoi perché non gliperdonano quelle amicizie tra
sversali con i potenti. A elencare ifrequentatoriospiti del Parco,quelli a cui Franco può permettersi di telefonare a qualunque ora delgiorno e della notte sul cellulare riservato, viene fuori la crema delcoté politico della Seconda Repubblica. Romano Prodi? Certo: è ritratto in posa sorridente e pacioso,vicino a Bonanini, accomodato nel“trenino” a cremagliera che scalalungo i vitigni lo strapiombo suRiomaggiore. Il ministro RenatoBrunetta?Eccome:luichenellefo
to con giubbottinosmanicato si godeil sole delle CinqueTerre, appoggiatoa una staccionata,ha addirittura unapiccola casetta qui,grazie a Franco. Ilgovernatore dellaLiguria, ClaudioBurlando? Lui è legatissimo al Faraone, lo ha corteg
giato a lungo per averlo come assessore. L’ex governatore ligureSandro Biasotti? Altro estimatoreappassionato del Presidente delParco.
Si fa prima a spuntare nel catalogo del vippaio della politica e delpotere quelli che non conosconoMisterCinqueTerrecheaelencarne gli amici. Così si spiega come inun nano secondo la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo la scorsa primavera gli rinnova
il mandato alla presidenza del Parco. Lì Bonanini approda nel 1999.Prima è stato sindaco socialista diRiomaggiore, il Comune dove è nato 58 anni fa e dove vive da semprecon la moglie e i due figli. Di professione è bancario alla Cassa di Risparmio della Spezia.
Svelto, intelligente, di un dina
mismo contagioso, mette rapidamente insieme i pezzi del mosaicoche farà gridare al “Miracolo Cinque Terre”. Costruisce rapportipreziosi. Afferma il suo potere suimunicipi del territorio. Si muovecon destrezza tra norme e business. Appronta una formidabilecorazzata comunicativa e di
marketing che stimola il mercatoamericano. Ed è dagli Stati Unitiche comincia l’inarrestabile sciame turistico, mentre la “Repubblica del Parco” si trasforma inun’azienda con duecento dipendenti.
La stella di Bonanini sale nel cielo del potere. Tra gli applausi bipartisan. Gli ambientalisti ne cantano le magnifiche e progressiveprodezze. A Riomaggiore si dannoconvegno esperti e amministratori di tutto il mondo per studiare il“modello Parco”.Gli intellettuali locorteggiano. EFranco dà fondoalle sue capacitàdi incantatore.Con quel linguaggio scarno, diretto, mai ricercato,ma incisivo, le tshirt e i jeans dasemplice ragazzodi vigna che disdegna gli orpelli borghesi e le grisaglie, piace a tanti, mentre sotto lazazzera da frate cercatore gli occhisporgenti e vivissimi ti fa capire dicredere fortemente in quello chefa.
Ma la irresistibile ascesa conosce le prime battute d’arresto. Bonanini sa che deve fare prima o poii conti con la politica. Il suo nomecorre per la presidenza dell’Autorità portuale spezzina. Poi, per unassessorato in Regione e alla fine
l’occasione per il balzo sono le Europee del 2009. Si candida nel Pdsostenuto dal deputato locale Andrea Orlando, ma è sconfitto. E c’èpure la beffa. Perché un errore nella trasmissione dei dati lo promuove a Strasburgo. Il giorno seguentela doccia fredda: la Corte di Appello verifica i conteggi e gli nega il biglietto per Strasburgo.
Sono giornate drammatiche perBonanini. Viene operato d’urgenza, gli trapiantano il fegato. Il calvario in ospedale si conclude bene
e Franco diventatestimonial dell’Aido, l’associazione dei donatoridi organi. Ma nelfrattempo ci sonostate le elezioni regionali e la suacandidatura chetutti davano perscontata tramonta. La ferita politica non si rimargi
na,anzi si divarica in una clamorosa e violenta requisitoria contro ilPd ligure, ammorbato dalla cacciaalle cariche, dal trasformismo edalle superindennità. Da quel momento il silenzio. Mentre i corvicon le loro lettere anonime cominciano a volteggiare sulle CinqueTerre e rimbalzano le voci che c’èdel marcio in “Bonaninilandia”.FILIPPO [email protected]
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IL PERSONAGGIO
Franco Bonanini (con il berretto in mano) a Riomaggiore nell’agosto2007 con Romano Prodi, Claudio Burlando e Luigi Grillo
IL GRANDECOMUNICATORE
Piace agliambientalisti,
è corteggiato dagliintellettuali, metted’accordo i politici
LA FERITAAPERTA
Non si è mairimarginata la ferita
della mancatacandidatura alle
Regionali
15IL SECOLO XIX
MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
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LA MAXI INCHIESTA SUI FINANZIAMENTITRUFFA ALLE 5 TERRE
Riomaggiore, 12 arresti eccellentiTerremoto politico in provincia per le manette a Bonanini e al sindaco Pasini
ALESSANDRO FRANCESCHINIPAOLO ARDITO
UN BLITZ in grande stile, comenonsenevedevadatempo,nellanostra provincia. Riomaggiore è stataterremotata da un’operazione dipolizia in stile antimafia per l’arresto del presidente del Parco delleCinque Terre Franco Bonanini, delsindacodelpaeserivierascoGianluca Pasini e di tutto il suo staff, collaboratori tecnici e politici compresi.Agenti da tutte le parti, già alle seidel mattino, lungoi vicoli. Fra le prime abitazioni visitate quella di Bonanini. Era già inpiedi, a quell’ora, ilFaraone. Si svegliamolto presto equasi sempre arriva in ufficio primadi tutti. Anche ieristava per farlo ma èstato stoppatomentre stava per uscire, dopo essersi sorseggiato un caffè, dagli uominidella squadra mobile spezzina. Gliagenti hanno sequestrato del materiale ritenuto «utile ai fini investigativi», poi sono usciti con la documentazione. Fra tutto, sede dell’ente parco, municipio e abitazioni private, stiveranno due furgoni interi.
Quando, intorno alle 7.30, Bonanini esce di casa per essere condottoin questura vede anche i giornalisticonfusi fra gli agenti. E sbotta con ildirigente della “mobile” GirolamoAscione: «Avete avvertito voi lastampa», ha gridato puntando minacciosamente il dito contro il funzionario.
Più tardi, mentre in Procura quella che doveva essere una conferenzastampa si tramuta nella lettura diun brevissimo comunicato, il presidente dell’Ente Parco delle CinqueTerre viene condotto in carcere.NonavillaAndreinocomegranparte degli arrestati a parte le donneche sono nella struttura femminiledi Pontedecimo ma al “Don Bosco”di Pisa che è dotato di una sorta dicorsia ospedaliera interna. Bonanini ha avuto un trapianto di fegato,alcuni mesi fa, e le sue condizioni disalute non sono ottimali.
Il suo legale di fiducia Marco valerio Corini si è subito precipitato aPisa per incontrarlo. «Era moltoprovato racconta il legale tantoche non riusciva a stare seduto e hadovuto rimanere a lungo sdraiato.»
Secondo Corini le sue condizioninon sono compatibili con il regimecarcerario: «Ma non sono io a dirlo accenna il legale c’è un certificatomedico che canta. La dottoressaStefania Artioli responsabile delladivisione infettivi del servizio sanitario dell’Asl spezzina dice che se ri
mane in carcere può rischiare anche la morte».
Per questo Corini si è subito attivato per chiedere la scarcerazionedel suo assistito. Vuole i domiciliariCorini e il giudice per le indaginipreliminari Diana Brusacà ha disposto una perizia medica per verificare le effettive condizioni di salute di Bonanini.
«E’ tanto provato quanto combattivo continua Corini E’ ansioso di poter essere ascoltato e di poter chiarire quelle che lui chiamainesattezze».
In effetti ci sono ancora molteombre in questa maxi inchiesta durata nove mesi che ha azzerato i vertici dell’Ente parco delle Cinque
Terre, ritenuto sino a ieri da moltipolitici nazionali,sia di centrodestrache di centrosinistra, un esempio diperfetta amministrazione.
Intanto Bonanini & C. avrebberotruffato lo statoitaliano di mezzomilione di euro e
analoga cifra avrebbero tentato didistrarre, attraverso documentazione falsa che avrebbe dovutocomprovare lavori mai eseguiti. Sitratta di opere come la ristrutturazione di alcune stazioni ferroviarie,richieste danni per le alluvioni deglianni scorsi e cose simili. In particolare, secondo l’accusa, per i lavori dicopertura di un canale a Manarola,in via Discovolo, la regione Liguriaaveva stanziato 328 mila euro, ma laspesa sarebbe stata di nemmeno 10mila euro.
Dove sono finiti tutti quei soldi?Neppure gli inquirenti sanno rispondere, mentre persone vicineagli arrestati ipotizzano che sianofinite comunque in altri lavori realizzati nelle Cinque Terre. E certonon nelle tasche degli arrestati.
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IL REPORTAGE
IN CARCERE A PISA
Per le sue condizionifisiche Bonanini èora nella struttura
sanitaria delDon Bosco di Pisa
ECCO l’elenco di tutti coloro che sonocoinvolti nella maxi inchiesta: FrancoBonanini (nato nel 1952), presidentedell’Ente parco e consigliere comunaledifeso dagli avvocati Marco Corini eRoberto Giromini; Graziano Tarabugi (1959), geometra responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Riomaggiore, difesi da Corini e Giromini; Laura Vestito (1975) architetto in servizio, con contratto a termine, presso ilcomune di Riomaggiore e collaboratrice con contratto con l’Ente Parco delleCinque Terre, assistita dall’avvocatoKatia Piras. Nicla Pecunia (1955), dipendente dell’ufficio tecnico comunale di Riomaggiore, difesa dal legale Giuliana Feliciani; Roberta Pecunia(1967), dipendente del comune di Riomaggiore e addetta alla ragioneria, assistita dai legali Andrea Corradino eAlessandro Silvestri; FrancescaTruffello(1965), impiegata del Comune di Riomaggiore con mansione di addetta all’ufficio del protocollo; LucaNatale (1970), collabora con contrattocon il Parco delle 5 Terre in qualità diaddetto alla segreteria, difeso dagli avvocati Corradino e Silvestri; GianlucaPasini (1967), sindaco del comune diRiomaggiore; Aldo Campi (1950), comandante della polizia municipaleRiomaggiore; Lino Gogioso (1949) exsindaco e ora assessore comunale condelega al bilancio, all’attività finanziaria e all’attività produttiva; AlessioAzzaro (1966) geometra libero professionista, difeso da Giromini e Corini;Marco Bonaguidi (1975) ingegneredipendente della Provincia nel settoreDifesa del Suolo e socio della B & P; Roberto Pedri (1976) ingegnere sociodella B&P; Roberto Dell’Omodarme(1964) dottore commercialista Revisore dei Conti del Comune di Riomaggiore; UmbertoPaganini(1965)dottorecommercialista, consulente esternodel Comune di Riomaggiore e dell’EnteParco della 5 Terre; Maria Ausilia Cavallero(1955) segretaria comunale delComune di Riomaggiore; FrancescoCosta (1964) titolare dell’omonimaditta artigiana di edilizia; Maria LuisaZanobini (1961) consulente legalestragiudiziale del Comune di Riomaggiore e dell’Ente Parco Cinque Terre;Enrico Bonanni (1956), funzionariodella Regione Liguria con incarico diDirettore Generale; Cinzia Marchiori(1960),mogliediBonanni;MassimoLupi (1968) architetto libero professionista, ex socio Archidea; Carlo Colliva (1949) ingegnere, amministratoredella Colliva edilizia; Auro Manfredi(1946) socio della Manfredi srl; VitoIngletti(1971)consulentedelComunee dell’Ente Parco 5 Terre; ConcettaGasparini (1959), moglie di Bonanini.
ARRESTI E DENUNCE
Venticinquepersonecoinvoltenell’inchiesta
Franco Bonanini, arrestato, davanti alla questura PISTELLI Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini, arrestato PISTELLI
Il geometra Alexio Azzaro, arrestato PISTELLI Il capotecnico Graziano Tarabugi,arrestato PISTELLI
la spezia16IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010 la spezia16
IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
LE INTERCETTAZIONI
«Se mandano un tecnicofiniamo tutti in galera»E’ il passaggio cardine di una telefonata registrata di BonaniniALESSANDRO FRANCESCHINI
«SE mandano un consulente tecnico qui finiamo tutti dentro. Bisogna fare qualcosa». In un’intercettazione telefonica Franco Bonanini chiama a raccolta tutto il suogruppo. Secondo l’accusa è in questo periodo datato fra fine aprile einizio maggio che Bonanini & C.vengono a sapere dell’indagine della procura della Repubblica dellaSpezia.
Sono stati avvisati da Enrico Bonanni,direttoredelsettoreinnovazione e sviluppo della regione Liguria. Il 20 aprile agenti della mobilespezzina si recano a Genova, peracquisire una serie di documentazioni relative al finanziamento dell’ex stazione di Manarola stanziatodalla Regione. Subito dopo Bonanni telefona al quasi omonimo presidente del parco Bonanini: «Semplicemente avevo da mandarti unalettera che è meglio che te la mandipersonalmente e te la mando per laCinzia (ndr, Cinzia Marchiori, suamoglie) così te la spiega». La moglieesegue: «Mi ha detto Enrico di dartiquesta roba qua. Va beh, leggi e faitutte le considerazioni che voi.Poi...io non ti ho dato niente..veditela te come..io ti dico non so neanche cosa riguarda. Mi ha detto solo:portagliela che è una cosa che deverimanere...all’interno».
I due non sanno che la polizia stagiàindagandodaquattromesiechei telefoni di Bonanini e del suo staffsono intercettati.Tutto era nato adinizio anno quando una serie diesposti di abitantidelle Cinque Terreavevano segnalatoalla Procura dellaRepubblica spezzina la gestione disinvolta del Parco.
Della cosa si inizia a occupare lasquadra mobile diretta da Girolamo Ascione. Gli inquirenti scopronoche laregioneLiguriael’UnioneEuropeo hanno finanziato una serie di interventi nelle Cinque Terree in particolare all’interno del Parco nazionale. Si tratta di opere chevarianodallaristrutturazionedellestazioni ferroviarie per renderlepiù fruibili ai passeggeri dei treni,visto l’enorme aumento di turistinell’ultimo decennio, al rifacimento dei sentieri, ai lavori post alluvione 2004 e 2009. Ebbene alcunedocumetazionisarebbero incomplete o addiritturainesistenti. La regione avrebbe pagato a scatolachiusa senzavedere la realizzazionedelle opere equando chiede dipoter avere i riscontri, inizia unafine opera di perdita di tempo. Non rispondono oquando lo fanno dicono di avere giàinviato i documenti, oppure che c’èstato un disguido.
E’ qui che si inserisce la presa dicoscienzadiBonanni&c.dell’indagine della Procura. E, secondo l’accusa, sarebbe contestuale l’operadi depistaggio. Due commissari delpooldiinquirentiuncommissariodi polizia e uno della provinciale sirecano in comune, a Riomaggiore,per sequestrare alcuni atti. Qui
succede qualcosa: uno screzio, unabaruffa. Fatto sta che un’impiegata, Francesca Truffello, addetta alprotocollo una delle persone arrestate nel blitz di ieri finisce inospedaleperfarsimedicareleescoriazioni riportate in una presuntacolluttazione.
Tutto questo e molto altro finisce nella letterache un fantomatico corvo spediscea mezzo mondoper gettare fangosugli inquirenti edepistare l’indagine.
Secondo l’accusa il corvo o comunque il mandante sarebbeproprio Bonanini.
Nelle intercettazioni fa sapere agliuomini del suo staff che devonousare guanti di gomma per non lasciare impronte digitali o altretracce e di andare a comprare lastampante fuori provincia per evitare che si possa risalire a loro.
Che il corvo sia uno della “cricca” come si chiamano loro stessi, nonsapendo di essere registrati per gliinvestigatori non c’è dubbio. Ci sarebbe un’altra intercettazione adinchiodarli:«Abbiamospeso70euro in francobolli per spedire tuttequelle lettere», quasi scherzano fra
loro.Intanto l’indagi
ne prosegue e laprocura arriva aquella che ritienepossa essere laprova regina, i lavori di ristrutturazione in via Discovolo, a Manarola,per il risanamentodella soletta di copertura del canale
tombato che attraversa il paese. LaRegione ha stanziato 328 mila eurodei tre lotti però due non sarebberomai stati eseguiti e il terzo solo inminima parte. Tradotto in soldoni:solo 10 mila euro, nemmeno il treper cento di quanto elargito dallaRegione Liguria.
Dove sono finiti quei soldi? Neppure magistrati e poliziotti sannorispondere. E questa è ancora unadelle tante incognite che gravanosull’inchiesta.
L’ex sindaco di Riomaggiore Lino Gogioso, ai “domiciliari” PISTELLI L’impiegata comunale Francesca Truffello, arrestata PISTELLI
IL DOCUMENTO
QUELLA LETTERA DEL CORVOPER DEPISTARE LE INDAGINI
Accuse agli agenti di polizia giudiziaria che stavano indagando nelle Cinque Terre
ECCO alcuni stralci della lettera delcorvo inviata al Secolo XIX, giornali,carabinieri e polizia contro il commissario della polizia provinciale AndreaMozzachiodi che gli inquirenti sospettano sia stata inviata da FrancoBonanini. «Inviamo un riassunto dell'attività pregressa svolta da Mozzachiodi Andrea, attualmente commissario capo della polizia giudiziariapresso la procura della spezia in particolare al servizio dei due pm Lottini eMonteverde che, di fatto, hanno su dilui una fiducia illimitata purtroppoper loro decisamente mal riposta inquanto trattasi di un vero e propriodelinquente, estorsore e psicopaticoconosciuto in tutta la provincia e chesi presenta con la sua incantevole faccia d'angelo e con la verdura fresca cheogni mattina porta a palazzo di giustizia. Basta una indagine ben accurata etroverete riscontri a iosa perché oggihannotuttipauradellesueritorsioniacausa dell'enorme potere che amministra e della sua nota dedizione a delinquere».
CURRICULUM «Nasce politicamente quale assessore all'urbanisticadel comune di Riccò del Golfo neglianni‘80ecomponentedelfederaledelP.C.I. , non si ammanta di gloria; comeassessore finisce un po' nei pasticciper la vicenda degli abusi relativi la casa dell'assessore Gianni Figoli, suomentore che lo porta poi in Provinciacon un concorso ammaestrato. InProvincia dopo un breve periodo dipacifico inserimento inizia a litigarecon i colleghi, basta chiedere all'ex comandante delle guardie provincialiPittiglio; il suo successivo capo Benvenuto quando diventa dirigente dell’urbanistica lo nomina suo vice, maquando non gli riconferma il grado ne
subisce le conseguenze. E' uno stakanovista degli esposti anonimi fatti dalui tanto che ne pervengono di quellitalmente circostanziati (asta dellabandiera, ascensore ecc.) che pur nonesistendo la firma di fatto tutti li attribuiscono a lui e cercano di toglierselodi torno.... A un certo punto in Provincia sono talmente scocciati del suocomportamento che gli fanno una lettera di magnificenza per spedirlo inprocura e li si trova una prateria. Addirittura a Levanto in mezzo a un gruppo di cacciatori da il meglio di se; minaccia i cacciatori di ogni tipo di reato,li mortifica e li umilia. Il gruppo scriveuna lettera alla Provincia denunciando quanto accaduto. Puntuale la vendetta dopo una decina di giorni. Il povero Bassani altra guardia provinciale,mapersonaonestapreavverteicacciatori che Mozzachiodi ha dichiaratoche la farà pagare loro e infatti nottetempo arriva Mozzachiodi incappucciato, munito di pistola e fa alzare lemani a tutti, anzi mette le mani addosso ad alcuni minacciandoli di ogni genere di reato. Poi non ancora contentointenta nei confronti dei cacciatoriuna causa civile per avere un po' di soldi che come vedremo sono sempre ilsuo incubo. I cacciatori si uniscono egli intentano una causa e viene condannato per abuso di potere e perquisizione abusiva. Viene anche condannato al pagamento di una somma di 12milioni di lire, che i "cattivi" cacciatorigli abbuonano per non rovinare la suafamiglia».
SOLDI «Mentre era in provincia,per far soldi (il suo obiettivo primario)svolgelagestionedicondominiaFollocon la ditta Mercanti, lavoro vietatoper un dipendente pubblico, ma a luitutto è permesso. Anche lì finisce neicasini. Poi si dedica all’attività ricettiva. Il fustigatore dei reati edilizi iniziada una baracca intestata a sua moglie.Fa adottare dal Comune di Beverinouna variante del consiglio comunale
che fa ridere solo a leggerla tanto è mirata e che ovviamente consente di recuperare il fienile per farlo diventarericettivo in quanto si trova vicino apercorsi turistici. Tutti sotto scacco diuna guardia provinciale che avanzacol ricatto. Modifica beatamente lostato di fatto con la complicità di professionisti e commissione edilizia sottoricatto e individua un progetto chegli consente di ricavare da un fienilefatiscente diverse camere. Oltre aquesto in tempi successivi realizzaun’altra ala fuori progetto per allargare il suo volume d’affari e il Comunenon interviene, in quanto il nostro facapire che chi si permette di ostacolarlo la pagherà cara. Quale psicopatico e sadico, gode a sentire le intercettazioni e a vedere i conti bancari deglialtri che cerca di descrivere ai magistrati come persone luciferine colpitedal giustiziere “faccia d'angelo”. Noncontentodiquelloallargaancorailsuogiro d'affari destinando gli avventori,quando non riesce a ospitarli tutti nella struttura di Castiglione Vara, a Quaratica, suo borgo natale in una casa intestata a suo padre o forse anche a lui.Cerca di colpire anche gli amministratori delle successive amministrazionidi Riccò cercando a più riprese di denunciarli in quanto si erano permessidi fare una stradina vicino a suoi terreni.
BED & BREAKFAST «Mozzachiodisipreoccupadiottenereifinanziamenti del leder plus forte del ruolodi essere agente di polizia giudiziaria einoltra una richiesta a nome della moglie per la realizzazione di un’attivitàricettiva a Castiglione Vara, denominata “La Cascina di Anna” e l'ottenimento dei relativi finanziamenti. Lapratica è gestita direttamente dalMozzachiodi, il quale falsifica più volte la firma della moglie e non appenaqualcunosipermettediavanzaredubbi sull'entità del finanziamento richiesto interviene con la mitica frase
del “lei non sa chi sono io” e approfittadella debolezza della direttrice perfarle accettare tutto quello che lui lepropone sempre minacciando il ricorso alla forza della sua carica. Nonostante che molti lavori li abbia fatti luidi persona anche durante l'orario diservizio il Mozza fa fare le fatture dacerti imprenditori di Aulla e basta verificare i materiali acquistati da quelleditte con le numerose fatture presentate per capire che per fare quella costruzione c'è qualcosa che non va. Poida un’altra ditta si fa sottoscrivere delle quietanze senza data di fatture maipresentate in originale. Ma non bastaancora.... per giustificare una spesanon sostenuta senza cui non avrebbepotuto ottenere il contributo si è fattostaccare una ricevuta da quarantamila euro da una ditta che faceva riferimento ad amici. Da notare che la dittaproduce solo bar o chioschi similari.Quando la responsabile del progettoleder plus esterna dubbi sulle fatturepresentate tardivamente prima la minaccia di denuncia e poi per dare concretezza alle minacce si reca in Regione sempre esibendo la sua carica e perfargli paura cerca di acquisire dagli uffici il registro di protocollo per minacciarla ancora. Lei ne è terrorizzata».
PERICOLI«Lapericolositàsocialedel Mozzachiodi, che oggi dirige lasquadra di polizia giudiziaria dellaprocura della Spezia, è sotto gli occhidi tutti eppure gode di un'immunitaevidente. Pur detestato anche da qualche suo collega che lavora con lui èparticolarmente temuto per i suoigrandi poteri e per ogni suo nemicooccasionale ecco pronto un espostoanonimo nella sua vita ne avrà stilati acentinaia ora se li scrive e se li gestisce.... Avremmo potuto firmarel'esposto perché la rappresentazionedei fatti è veritiera, se inizierà un’inchiesta seria potremo uscire allo scoperto....» ma la procura l’inchiesta l’hafatta contro il corvo.
ESCLUSIVO
FRANCOBOLLI
«Abbiamo speso 70euro in francobolli
per spedire tuttele lettere» dicono
Bonanini & C.
SOLDI SPARITI
A fronte di 328 milaeuro stanziati dallaRegione sarebbero
stati realizzatilavori per 10 mila
la spezia 17IL SECOLO XIX
MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010la spezia 17
IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ
29 SETTEMBRE 2010
Al centro: il comandante della polizia municipale Aldo Campi, arrestato PISTELLI
PARLA IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL PARCO
«Papà ha subito iltrapianto del fegato,
dovevano averepiù umanità»
Samuele Heidy Bonanini: potevanoconcedergli gli arresti domiciliari
FRANCO Bonanini è ricoverato daieri mattina alla sezione ospedalieradel carcere di Pisa: dove sono statiportati anche altri arrestati. Il figlioSamuele Heidy è preoccupato perlui: «E’ debole, ha subito il trapiantodel fegato da meno di un anno – denuncia – per umanità, potevano lasciarlo ai domiciliari: senza trascinarlo via all’alba. Non ci hanno datonemmeno il tempo di capire. I canaliradio e televisivi, le agenzie, già sapevano tutto di prima mattina: noi eravamo all’oscuro di tutto. E’ stata unacosa inaspettata, e inutilmente spettacolare. Oserei dire senza rispettoper la persona».
Heidy non nasconde lo sgomento,al pensiero del padre in detenzione:«Deve assumere farmaci perenni –spiega – è fondamentale, per la suasalute: è chiaro che siamo molto inansia». Il presidente non è in una cel
la, ma è comunque in una condizionedisagiata.
L’istanza di scarcerazione presentata immediatamente ieri dal difensore Marco Corini sarà discussa giàquestamattina:«SperocheBonaninirientri a casa subito, e che la nottetrascorsa in carcere non arrechi pregiudizio al suo stato – dichiara – miauguro sia riconosciuta l’incompatibilità di un uomo nelle sue condizioni con la carcerazione».
Samuele Heidy Bonanini è m oltolegatoalpadre. Einquestomomentoè il componente della famiglia chesta seguendo da vicino i rapporti conchi chiede notizie su quello che è accaduto e sulla condizioni di salute delpadre. Il portavoce del Parco delleCinque Terre è l’addetto alla segreteria Luca Natale che è a sua volta,però, coinvolto dai provvedimentirestrittivi assunti dai magistrati
spezzini.Samuele Heidy Bonanini, poco più
che trentenne abita al piano di sopranella stessa palazzina dove vive ilpresidente del Parco delle CinqueTerre. e in un certo senso ne sta seguendo le tracce. Nel senso che diprofessione è agricoltore . Ha fondato una propria società che si chiamaPosa, Un’azienda agricola all’internodel territorio del Parco.
Heidy, come lo chiamano tutti aRiomaggiore, ha preso da tempo ingestione alcuni terreni e si è messo aprodurre vino e miele. Un’attivitàmolto diffusa nelle Cinque Terre eche ha conosciuto un rilancio in tuttala zona della Riviera e della Vallatadel Vara. L’altro figlio di Bonanini èBrian che ha 26 anni e che svolge lastessa professione che svolgeva suopadre prima dell’impegno nel Parco:è dipendente di una banca.
RIOMAGGIORE si è svegliata tra ilampeggianti delle auto della polizia. Bagliori di manette e dispiegarsi di sirene. Chi è andato a lettoconvinto di stare in un piccolo paradiso si è risvegliato alla periferiadi Corleone. Il borgo è stato costretto a guardarsi attorno eppoidentro tanti sono i paesani coinvolti, più o meno illustri , più o meno potenti, più o meno discussi.L’inchiesta ha falcidiato il quadratoufficialidelParcoNazionaledelle Cinque Terre e il piano nobiledell’amministrazione comunale.
Primo fra tutti Franco Bonanini, riconfermato solo pochi mesi faPresidente del Parco NazionaleCinque Terre e attualmente ConsigliereComunaledimaggioranza.Bonanini, classe 1952, residente aRiomaggiore in via Telemaco Signorini ,proprio sotto il Palazzo civico, ha iniziato a lavorare perchéfosse costituito il Parco Nazionaleall’inizio degli anni Ottanta comepresidente della Cantina Socialearroccata nel nido d’aquila delGroppo, sopra il borgo di Manarola.
Negli anni Novanta Bonaniniconquista la fascia di sindaco diRiomaggiore. Nel 1999, strappa lacostituzione dell ’Ente Parco Cinque Terre del quale è nominatopresidente. Carica che manterràininterrottamente assistendo altramonto della Prima Repubblica,all’alternarsi dei governi di centrodestra e centrosinistra che hannoguidato la seconda. In undici anni,intanto attorno al Parco Nazionalesi forma una galassia di società cooperative che danno lavoro a circa200 persone. Bonanini è una sortadi “piccolo padre” di tali attività.
Ma l’inchiesta ha coinvolto anche Graziano Tarabugi, 1952, responsabile dell’Ufficio tecnico delComune di Riomaggiore dall’inizio del 2000, un’unica passione riconosciuta per le moto. Laura Vestito, 1975, architetto in serviziocon contratto a termine presso ilComune di Riomaggiore e collaboratrice a contratto per l’Ente Parco, nel periodo caldo dell’inchiestaera in maternità ed è da poco tempo rientrata al lavoro, attualmente
risiede a Riomaggiore con la famiglia.NiclaPecunia, 1955 eRoberta Pecunia, 1967, dipendenti dell’ufficio tecnico comunale di Riomaggiore da circa quindici anni,sono conosciute e apprezzate inpaese per la professionalità, la discrezione e riservatezza. Francesca Truffello, 1965, da circa vent’anni dipendente del comune diRiomaggiore e addetta all’ufficio
del protocollo, fedelissima di Bonanini, svolgeva anche mansionidi segreteria per l’Ente Parco. Luca Natale, 1970, laureato in legge,collabora con contratto con il Parco delle Cinque Terre in qualità diaddetto alla segreteria, responsabile delle pubbliche relazioni e della Comunicazione per L’Ente, unodei più stretti collaboratori di Bonanini ne ha seguito il profilo durante la campagna elettorale per leEuropee.
Gianluca Pasini, 1967 laureatoin lingue, sindaco del Comune diRiomaggiore, e guida turistica hainiziato lavorando in una delle prime cooperative che nel 1997 gestivano i parcheggi comunali, successivamente è stato presidente dellacooperativa Via dell’Amore , dallaquale si è dimesso per la candidatura a sindaco.
Aldo Campi, 1950, comandantedella polizia municipale di Riomaggiore da circa vent’anni, è ungrande appassionato alla caccia alcinghiale. Lino Gogioso, 1949, Pd,single, ex sindaco in carica per bendue mandati consecutivi, è ora assessore comunale con delega al bilancio, all’attività finanziaria e all’attività produttiva.
Alessio Azzaro, 1966, geometralibero professionista. Marco Bonaguidi, 1975 , ingegnere dipendente della Provincia nel settoreDifesa del Suolo e socio B e amp;P,Roberto Pedri, 1976, ingegneresocio della B e amp, Roberto Dell’Omodarme, 1964, dottore commercialista Revisore dei Conti delComune di Riomaggiore, Umberto Paganini , 1965, dottore commercialista, consulente esternodel Comune di Riomaggiore e dell’Ente Parco delle Cinque Terre,Enrico Bonanni, 1956, funzionario della regione Liguria con incarico di Direttore Generale, con luicoinvolta nell’inchiesta anche lamoglie, Cinzia Marchiori, 1960,dipendente degli uffici amministrativi del parco. Masimo Lupi,1968, architetto libero professionista, ex socio archidea, CarloColliva, 1949, ingegnere, amministratore della Colliva edilizia, Auro Manfredi, 1946, socio dellaManfredi srl, Vito Ingletti, 1971,consulente del Comune e dell’Ente Parco Cinque Terre, ConcettaGasparini, 1959, moglie di FrancoBonnini
Domiciliari per Luca Natale, vice presidente Coop Sentieri e Terrazze PISTELLI
L’ARCHITETTOLAURA VESTITO,ARRESTATALaura Vestito, 1975, architettoè in servizio con contratto atermine presso il Comune diRiomaggiore e collaboratrice acontratto per l’Ente Parco
I PERSONAGGI
IL PAESE INVASO DAGLI AGENTI
DecapitatiComune, Parco epolizia municipale
Il blitz all’alba scuote Riomaggiore
Samuele Heidy Bonanini
PER ORA NESSUN COMMISSARIAMENTO DEGLI ENTI
Una donna guiderà il Parcodopo il terremoto giudiziarioNel Comune di Riomaggiore pieni poteri al vice sindaco GaspariniMARCO TORACCA
E’ IL PIÙ piccolo d’Italia ma quellocon la più alta densità abitativa delloStivale. Il Parco Nazionale delle 5Terre (4.300 ettari per quasi 5 milaabitanti) nasce il 6 ottobre '99 quando il presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi ne firma l’istituzione. Franco Bonanini è subito ilpresidente. Il territorio si estende sucinque borghi. Riomaggiore, quellopiù a levante, di fatto diviene la capitale del Parco con la sede che s'insedia in via Telemaco Signorini. Ci sono poi Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.Paesi fino a quel momento dimenticati e in semi abbandono. La politicadel Parco li rilancia. Li fa conoscereal mondo. Li fa diventare addiritturapatrimonio mondiale dell’umanitàcon la dichiarazione dell’Unesco. Ilrecupero del territorio diventa la
mission. Dai vitigni sul mare servitida ardite monorotaie ai “cian” (campi). Simbolo di questo lavoro è il recupero dei muretti a secco. Si estendono per 7 mila chilometri evitandoalla costa di franare in mare. Ci sonopoi i sentieri. Su tutti la Via dell’Amore bandiera e simbolo del Parco nel mondo.
Amministrativamente il parcoconta su 200 dipendenti. E’ attivo in
svariati settori. Quasi una holding.Dalla promozione turistica (agenziaviaggi) alla comunicazione. Riomaggiore è servita da una tv via cavo soloper residenti (TeleRio) mentreun’agenzia di stampa batte news ecomunicati multilingue in temporeale. C’è poi la ristorazione, la vendita di prodotti tipici e i punti di soggiorno. L'ambito marchio di qualitàambientale garantisce le ottime credenziali dei servizi turistici.
Organi dell’ente oltre al Presidente sono il Consiglio (delibera sui bilanci), la Comunità, organo consultivo(guidatadalsindacodiVernazzaGerolamo Leonardini) e il Collegiodei Revisori dei conti. Il blitz comunque non ferma l'attività del parco e del comune di Riomaggiore. Persei mesi per la gestione del municpiopassa al vicesindaco Sergio Gasperini, mentre per il Parco tutto passa inmano alla dirigente Sabrina Rolla.
Il vice sindaco Sergio Gasparini
la spezia18IL SECOLO XIXMERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
RIOMAGGIORE SOTTO CHOC
Il borgo sta con Franco«Merita una statua»I compaesani: non è colpevole. Timori dei 220 dipendenti del Parco
PAOLO ARDITO
IL PAESE di Riomaggiore è sottochoc. Sembra perfino in stato d’assedio tanti sono gli uomini delle forze dell’ordine che presidiano le zonenevralgiche del borgo fin dalle prime ore dell’alba. E’ una levatacciaper tutti. Non solo per i poliziotti. Lagente è attonita. Sconvolta. Qualcosa annusava nell’aria, ma mai si sarebbe aspettata che i vertici di Comune e Parco Nazionale venisserodecapitati con tanta violenza. Non siricordano casi di manette, a Riomaggiore, uno dei pochissimi paesidove si può ancora lasciare le chiavidi casa sulla porta. Un paese da vent’anni sulla cresta dell’onda doveancora in autunno gli alberghi sonostipati di turisti e i ristoranti presid’assalto. Domenica scorsa alcuneguide turiste hanno allertato gliagenti della polfer e i carabinieri perdifendere le proprie comitive dall’assalto ai treni di trasferimento trale borgate, dopo che i traghetti sierano fermati per il mare mosso.
Guai a toccare Franco Bonanini,da queste parti. I cittadini più giovani usano parole forti contro la giustizia e il sistema delle manette facili; quelli con i capelli bianchi invececi vanno più cauti, pur esprimendoal “loro” presidente solidarietà. Lareazione dei giovani è comprensibile perché hanno paura del futuro.Immaginatevi i sentimenti provatidagli oltre duecento occupati nellevariecooperativechedipendonodalParco Nazionale delle 5 Terre. «ABonanini dovrebbero fargli una statua anziché arrestarlo taglia cortoLuca Giaccio : ha azzerato la disoccupazioneehafattocircolareilmarchio“5Terre”intuttoilmondo.Unavolta i negozi restavano aperti tremesi all’anno, oggi chiudono soltanto due settimane per ferie».
«Ha portato benessere a tutti i paesi delle 5 Terre aggiunge Samuele: gli operatori commerciali guadagnano e l’arsenalotto arrotonda affittando una seconda casa. Vogliovedere cosa andranno a fare tuttiquei trentenni con famiglia a caricoche lavoravano per il Parco». Nel salone da parrucchiere ci sono alcunepensionate che si rimettono a postoi capelli. «Lo scriva pure che il sistema 5 Terre funziona a meraviglia arringa Giovanna Gasparini ha dato lavoro e sviluppo. Se viviamo diturismo tutto l’anno lo dobbiamosoltanto a Bonanini». Qualcunocontesta la spettacolarizzazione degli arresti: «Stamattina sembrava diessere al cinema racconta Ione Pecunia neppure nei paesi ad alta infiltrazione mafiosa si assiste a scenedel genere». Il barbiere del paeseRossano Pecunia è amareggiato:«Provo un’infinita tristezza perchémolte persone arrestate le conoscobene e , sono persone per bene e lavorano per il paese».
Il pensionato Giuliano Olivieri labutta sulla politica: «Non vorrei cheFranco pagasse le dichiarazioni fatte contro il Partito Democratico e cifossero politici che gli vogliono farele scarpe. Allora parlerei di un agguato in grande stile. Probabilmente Franco paga il suo essere troppoaccentratore: prima o poi sulla strada trovi chi si vendica. Comunque seci sono state delle irregolarità miaspetto che i magistrati facciano
piena luce. Certamente la situazione che si è venuta a creare è preoccupante per il futuro delle 5 Terre».
Nel pomeriggio una piccola delegazione di cittadini di Riomaggiore,capeggiata dal consigliere di maggioranza Fabio Bertonati, si spostain procura per assistere alla conferenza stampa dei magistrati. Vuoleascoltare le accuse e difendere Bonanini. Le telecamere di Sky non silasciano scappare la testimonianza.E al microfono vengono registrateparole di fuoco: «Questa mattina raccontano i quattro “difensori” diBonanini dalle finestre abbiamoassistito a scene che si vedono soltanto nei film con persone tirate giùdallettoeportateviacomeipeggioridelinquenti. Bonanini ha speso tutta la sua vita per le 5 Terre e le ha fatte conoscere a tutto il mondo. Invent’anni siamo diventati una dellemete turistiche più ambite del pianeta. Se l’inchiesta finirà in una bolla di sapone qualcuno pagherà leconseguenze».
Più cauti alcuni pensionati del paese: «Siamo addolorati e sconvoltiper quanto è successo afferma Giuseppe Gasparini sapevamo dell’inchiesta, ma mai immaginavamo fosse di questa portata. Bisogna procedere con i piedi di piombo e affidarcialle risultanze della magistratura».Mario Franceschetti, titolare diun’attività di affittacamere apparepreoccupato: «Non so cosa possasuccedere dopo questo terremotogiudiziario. Qua si rischia di andaretutti a gambe all’aria: bisogna vedere cosa succederà ai vertici del Parcoe in Comune».
Il consigliere Bertonati giura sull’onestà di Bonanini: «Sono alla seconda legislatura e non ho mai vistonulla di grave. Se poi è stato spostatodel denaro dal Parco al Comune diRiomaggiore o viceversa ci può stare, ma sono certo che nessuno si ènessuno si è messo in tasca dei soldi.Su questo sono disposto a scommetterci».
Intanto in paese tira anche aria diresa dei conti e nel mirino ci finiscequella parte dell’opposizione che hainnescato l’inchiesta attraverso alcuni esposti «se va male andremo amangiare a casa loro» ringhia ungiovanedipendentediunadelletante cooperative del Parco [email protected]
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SONDRA COGGIO
«COSA ha fatto Franco Bonanini,per essere addirittura arrestato, nelprecario stato di salute in cui si trova? Vorrei capirlo anch’io. Non hopotuto leggere ancora nel dettaglio le900 pagine di accusa, in buona partecomposte da conversazioni ambientali con alcuni suoi collaboratori: manon aveva certamente la valigiapronta per scappare. Faccio fatica acogliere responsabilità penali tali dasostenere le accuse che gli vengonomosse: e ancor meno da giustificarel’applicazione della forma cautelaremassima, la coercizione in carcere.».L’avvocato Marco Corini – che difende Bonanini, ma anche il responsabile tecnico Graziano Tarabugi e il geometra Alexio Azzaro, assieme a Roberto Giromini è perplesso: «L’accusa è articolata, ma si notaun’inconsistenza di fondo nell’impianto accusatorio».
Ritiene eccessivi gli arresti?«Non ne capisco la ragione: comunquesia, per Bonanini ho già presentatol’istanza di scarcerazione. Le sue condizioni di salute sono serie. Ora attendo di incontrarlo, e di parlare con gli altri detenuti che rappresento».
Bonanini è rimasto stupito, dell’arresto?
«Sì, essendo a conoscenza delle indagini della Procura, si era messo datempo a disposizione, per qualsiasi risposta: non ha avuto alcun riscontro daparte degli investigatori».
L’accusa principale ?«Associazione a delinquere colletti
va: è quella che affastella tutto. Poi, singole accuse, piuttosto dubbie, inerentisostanzialmente tre distinti episodi».
La concussione?«E’ quella che configura il reato più
grave, fino a 4 anni. Ed è un’accusa cheproprio non funziona. Non sussiste: èapplicata in forma atipica».
Non ci sono mazzette?«No: il vantaggio indiretto di una
sortadipressionesualcunipersonaggi,sarebbe consistito nel provocare un risultato politico, scollando alcune persone della frangia di minoranza ».
Una vicenda “di paese”?«Si sarebbe tentato di “scollare” l’al
leanza politica a Riomaggiore, agendoperché alcuni soggetti prendessero ledistanzedaesponentidell’opposizionein consiglio comunale».
La truffa?«Sarebbe ai danni dei contribuenti:
contributi percepiti indebitamente daenti comunitari e statali, per i danniprovocati dalle alluvioni e dalle frane.Soldi destinati a ripristinare i muretti asecco, non del tutto utilizzati».
Per un milione di euro?«Mah, è un’altra accusa da depoten
ziare: non regge. Non avrebbe senso,mettere da parte una somma così da dividere fra tutti gli associati. Riteniamodi poter chiarire tutto».
Il falso ideologico?«Qui al massimo si può parlare di
una “mala gestio”: qualche errore nellaprotocollazione degli uffici del parco».
La calunnia?«Su questo, c’è da valutare la serietà
con cui è stata condotta l’indagine. Adun certo punto, lettere anonime hannoattaccato la condotta degli ufficiali dipolizia giudiziaria: esposti senza firma.Nell’accusa si addebita a Bonanini ilruolo del “corvo”».
E il cenno a Brunetta? C’entraqualcosa la casa acquistata dal ministro nel Parco?
«Non esiste nel capo di contestazione alcuna traccia riferibile a personaggi di governo: no, la casa non c’entra».
E l’altra casa? La cantina da ristrutturare, sulla quale eranoemerse accuse da parte della minoranza?
«Non risulta, a memoria, alcun collegamento a questa vicenda».
In conclusione? «Riteniamo chequesto teorema non abbia base: avremomododispiegareericondurreifattia quello che sono realmente».
PARLA IL LEGALE DI BONANINI
«LE ACCUSE NON STANNO IN PIEDIHO CHIESTO LA SCARCERAZIONE»
Corini: il mio cliente ha subito pochi mesi fa un trapianto di fegato e non c’è il pericolo fuga
INTERNET
E IL SOCIAL NETWORK FACEBOOK SI RIEMPIE SUBITODI MESSAGGI TUTTI IN DIFESA DEL“FARAONE”••• FACEBOOK è con il “faraone”.Nessuno crede alla cattiva fede delpresidente del parco: nessuno cista, ad infilargli le penne del “corvo”, e ad accettare che possa averagito contro l’interesse delle Cinque Terre. Per la gente, dietro la vicenda c’è solo una cosa: “la grandeinvidia per quello che hai saputo fare per le 5 Terre”. Gli amici sono piùche garantisti: sono convinti che labolla delle maldicenze sia prodotta“dalla sola invidia”. Sia i turisti chegli spezzini. “Ho visitato le 5 Terre –si legge in un messaggio – sono unesempio straordinario di valorizzazione del territorio: di questa ge
stione tu Franco sei stato protagonista”. C’è chi affida Bonanini “aPadre Dionisio, perché vegli su dite”, e “faccia verità sulle falsità, esulla cattiveria delle gelosie politiche, che tocca persone pulite eoneste”. Chi, ancora, afferma: “Ilnostro territorio ha bisogno di amministratori capaci, non di mugugnoni incapaci ed invidiosi”. Bonanini è considerato una persona perbene: i messaggi fanno riferimentoal trapianto di fegato, al calvarioche Franco ha affrontato, vincendola malattia. “Hai già vinto altre volte, non sarà questo a fermarti”.“Siamo con te”. .
L'avvocato Marco Valerio Corini difensore di Franco Bonanini PISTELLI
Da sinistra Ione Pecunia, Giovanna Gasparini, Rossano Pecunia, Giuliano Olivieri, Mario Franceschetti e Giuseppe Gasparini PISTELLI
IL REPORTAGE
la spezia 19IL SECOLO XIX
MERCOLEDÌ29 SETTEMBRE 2010
LE REAZIONI DELLA POLITICA
Solidarietàbipartisan, ma il Prcchiede le dimissioniGrillo(Pdl) a Federici attestati di stima
LE RELAZIONI
Da Dario Argento aProdi, a Berlusconitanti Vip alla corte
di BonaniniE nel catalogo degli ospiti illustri anche
il paroliere Mogol, Bertinotti e Bersani
LUCIANO BONATI
QUANTI personaggi e non solo dellapolitica hanno stretto amicizia conFranco Bonanini . Ad esempio ritroviamo il presidente del Parco viaggiatore su un trenino a cremaglierainsieme con il regista Dario Argento, in una picchiata “thriller” sullescogliere verso Canneto, e in seguitolo incontriamo con il ministro dell’ambiente Edo Ronchi in giro per lefasce terrazzate appena promosse“parco nazionale”. Altri ministri edillustri politici si sono succeduti inquesto territorio dalle caratteristiche uniche, proclamato dall’Unescopatrimonio mondiale dell’umanità ediventato modello di sviluppo turistico sostenibile. Vi approdano Alfonso Pecoraro Scanio, in veste diministro della Repubblica, Massimo D’Alema quando ricopriva a sua
volta quell’incarico (agli affari esteri), Francesco Rutelli (da vice presidente del Consiglio e ministro aibeni ed alle attività culturali), Romano Prodi e Achille Occhetto.Frequenti le visite dell’ex ministro aiTrasporti Claudio Burlando, orapresidente della giunta regionaledella Liguria, e del suo predecessorein Regione (portatovi da oppostoschieramentopolitico),SandroBiasotti. E mentre i complimenti di Legambiente al modello Cinque Terrevengono espressi da Ermete Realacci, ecco che al Castello di Riomaggiore arriva un altro ministro, CesareDamiano, deliziando gli spettatori nel presentare un proprio divertente volumetto dedicato a Fassino.Nella folta presenza di artisti richiamata dal Parco occupa un posto di riguardo il paroliere Mogol, protagonista di una serata a suggello di uno
speciale omaggio reso dalle CinqueTerre a Lucio Battisti.Sul palcoscenico attuale dei politicisiedespessoilministroRenatoBrunetta, che pare desideri porre sullealture di Riomaggiore una dimorastabile, mentre nella vicina Manarola alla fatale attrazione del paesaggiodelle Cinque Terre s’aggiunge ( alimentato da Bonanini) il richiamoesercitato dal magnificente Presepeluminoso allestito nei vigneti daMario Andreoli. L’album fotograficodelle presenze è custodito nella medievale cantina dell’artefice. Apre laserie Silvio Berlusconi, poi arrivano Occhetto e Fausto Bertinotti. Evia via sino a Pier Luigi Bersani che, era insieme con la moglie e la figlia,quando Andreoli imbracciò la fisarmonica, e cercò le note di “Romagnamia”, e intonatissimo, prestò la suavoce.
Il Questore con i magistrati inquirenti. Sotto: gli uomini delle mobile
PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ NAZIONALE
L’ULTIMO OBIETTIVO: OSPITAREIL PRESIDENTE NAPOLITANO
IL GRANDE colpo a effetto, FrancoBonanini lo stava preparando datempo: invitare come ospite nelParco delle Cinque Terre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Emissari del Quirinale sono già stati in visita nei mesi scorsi aRiomaggiore e dintorni proprio perconoscere i luoghi e per prepararel’evento. Un modo ulteriore nelleintenzioni del leader del Parco e deisuoi collaboratori per festeggiare i150 anni dell’unità nazionale e peromaggiare il Capo dello stato che, dabuon napoletano, sa apprezzare lameglio le bellezze del mare e deiborghi lungo la costiera. Del resto,una delle doti da tutti riconosciute aBonanini è proprio quella di averportato la Riviera spezzina agli onori del mondo. Non si contano i vip,nazionali e internazionali, che hanno ammirato, per poche ore o perqualche giorno, le bellezze delleCinque Terre. Dal 1999, anno in cuiBonanini salì sulla plancia, sono arrivati uomini e donne del mondodella politica, della cultura e dellospettacolo, delegazioni di Paesiesteri, manager dell’industria e del
l’economia. Senza a scordare i gemellaggi che il Parco ha stretto conPaesi lontani. Nel 2006, un protocollo d’intesa ha celebrato l’amicizia tra le Cinque Terre e la Societàdella Grande Muraglia in Cina perfavorire, attraverso uno scambio diconoscenze e progetti in materia diprotezione dei valori e dell’ambiente, un’ interazione tra uomo e natura. Un anno più tardi, altro accordoper siglare l’avvio di una cooperazione con il Parco nazionale di Fiordland, in Nuova Zelanda, per promuovere, nel rispetto delle specifi
che diversità e somiglianze, dueuniversi così lontani. A partire dall’ottobre 2007, un rapporto di partnership unisce inoltre il Parco delleCinque Terre con quello delle BluesMountains, in Australia, nell’impegno di salvaguardare il territorio rispettoallapressioneturistica.Nellostesso periodo, l’ultimo gemellaggio con la misteriosa e affascinanteIsola di Pasqua per festeggiare unanuova alleanza finalizzata all’individuazione di strategie che rafforzino il principio di sostenibilità ambientale. Nemmeno uno sport digrande seguito popolare come il ciclismo è sfuggito al fiuto di Bonanini che l'anno scorso, in occasionedel centenario del Giro d’Italia edell’esordio nella corsa a tappe tricolore del campione statunitenseLance Armstrong, fece diventare leCinque Terre teatro della cronometro più lunga della storia del Giro.Un evento sportivo ma anche turisticocommerciale per rivolgersi allo smisurato mercato degli Usa, patria di milioni di tifosi del vincitoredi ben sette Tour de France.A. LU.
SOLTANTO Rifondazione comunista è dura e chiede le dimissioni dapresidente del Parco nazionale delleCinque Terre di Franco Bonanini.Dagli altri politici, di destra e di sinistra, “stupore e sconcerto” e tanteattestazioni di stima. A cominciaredal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dai deputati delPd, Andrea Orlando, ed ErmeteRealacci, dal senatore del Pdl, LuigiGrillo per passare al presidente delWwf Italia, Stefano Leoni, al segretario del Pd, Moreno Veschi, al coordinatore del Pdl, Giacomo Giampedrone, al presidente dell’Autoritàportuale, Lorenzo Forcieri , al vicepresidente del consiglio regionale,Luigi Morgillo (Pdl). « Franco èuna persona per bene, che ha lavorato per cambiare il suo territorio senza risparmi di energie dice OrlandoPur esprimendo rispetto per il lavo
ro dei magistrati, sono certo che saprà dimostrare l’estraneità alle accuse che gli sono state rivolte». Di analogo tenore le dichiarazioni di LuigiGrillo: «Conosco Franco Bonaninida moltissimi anni: un validissimoamministratore. Per questo, sonoprofondamente amareggiato perquanto, oggi, sta accadendo. Mi auguro che, quanto prima, la magistratura possa accertare la sua estraneitàai fatti contestati». Ma le reazioni all’arresto del presidente del Parcodelle Cinque Terre sono state tante.«Scosso e colpito” si dice il sindaco,Massimo Federici : «Conosco Bonanini come persona che ha dedicatotutto se stesso al proprio territorio eche ha sempre dimostrato impegno epassione. Nel pieno rispetto e fiduciadel lavoro e della professionalità deimagistrati, confido che lui e il sindaco Gianluca Pasini possano al piùpresto dimostrare la propria estraneità ai fatti” .Il presidente della Provincia, Marino Fiasella, esprime«stupore» per la vicenda. «Sono veramente sconcertato. Pur nel rispetto delle decisioni assunte dalla magistratura, sento di dover esprimere lamia preoccupazione per l’arresto diFranco, che conosco e che stimo come persona onesta e capace». «Proprio non riesco a immaginare la ragione della sconcertante spettacolarizzazione: metodi e spiegamento diuomini e mezzi che dovrebbero essere riservati solo a spietati boss dellamalavita organizzata», rileva il presidente dell’Atc, FlavioCavallini. Stima nei confronti del presidente delParco anche da parte del direttore diConfartigianato, Giuseppe Menchelli, della Cna, delle associazioni“Riomaggioresi nel mondo” e Aido. Unico pollice verso, quello di Rifondazione comunista che parla di«conferma delle nostre perplessità,da tempo rimarcate, circa le modalità di gestione dell’ente Parco negliultimi anni, soprattutto sotto il profilo della trasparenza e della chiarezzadell’operato».«Propriopertutelare l’immagine del territorio e salvaguardare l’integrità degli enti che loamministrano, auspichiamo inoltreche i soggetti interessati dalla vicenda dispongano immediatamente leloro dimissioni, facendo in modo chela questione morale sia non solo nelle parole ma nei fatti di una classe dirigente degna di tale nome», conclude la nota.A. LU.
IL VECCHIOAMICOConosco damolti anniBonanini edè un validissimoamministratore
LUIGIGRILLOsenatore Popolodelle Libertà
STUPORE ESORPRESASonosconcertato epreoccupatoFranco èonesto
MARINOFIASELLApresidente Pddella Provincia
L’ing. Marco Bonaguidi, arrestato
Renato Brunetta nelle Cinque Terre
Le operazioni di sequestro di fascicoli eseguite nel palazzo civico dagli uomini della squadra mobile PISTELLI