tempesta di spade - game of tia...prequel il cavaliere dei sette regni, le raccolte di racconti le...

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  • DopolamortedireRenlyBaratheongliavversarichesicontendonoilTronodiSpade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fasemprepiùspietato,semprepiùlabirintico,el'ambizionedeicontendentinonhalimite.Suiquattroree suipaesaggigiàdevastatidallaguerra incombe lapiùterribiledelleminacce:dall'estremoNordun'immaneordadibarbariegiganti,mammut e metamorfi sta lentamente scendendo verso i Sette Regni. E con il"popolo libero" dei bruti, un pericolo ancora più spaventoso si avvicina: gliEstranei,guerrierisoprannaturalichenontemonolamorte.Perchél'hannogiàconosciuta?Gliindeboliti,dilaniatiguardianidellanottesannocheilorogiornipotrebberoesserecontati.SpetteràaJonSnow,ilbastardodiGrandeInverno,ergersiperunadisperata, eroica,ultimadifesa.Forse, laguerraper il poteresupremoèancoratuttadagiocare.

  • GeorgeR.R.Martin (Bayonne,New Jersey, 1948) è stato sceneggiatore per ilcinema e la televisione. Ha pubblicato racconti e romanzi di fantascienza,vincendo,traglialtri,ipremiHugo,Nebula,BramStokereLocus.Mondadorihapubblicatotuttiilibridi“LecronachedelGhiaccioedelFuoco”,compresoilprequel Il cavaliere dei Sette Regni, le raccolte di raccontiLe torri di cenere(2007)eIredisabbia (2008), il romanzo IlPianetadeiVenti (2012,conLisaTuttle)elaseriediromanziamosaicodaluicoordinataWildCards.

  • GEORGER.R.

    MARTIN

    ILTRONODISPADE

    •••TEMPESTADISPADE

    IFIUMIDELLAGUERRA

    ILPORTALEDELLETENEBRE

    TraduzionediSergioAltieri

    LIBROTERZODELLECRONACHEDELGHIACCIOEDELFUOCO

  • OSCARMONDADORI

  • Releaseacuradi:

    SevipiacequestolibroCOMPRATELO

  • ILTRONODISPADE

    LibroterzodellecronachedelGhiaccioedelFuoco

    PerPhyllischemihafattoinserireidraghi

  • Notadicronologia"LecronachedelGhiaccioedelFuoco"sonoraccontateattraversogliocchidipersonaggidistantitalvoltacentinaiaoaddiritturamigliaiadileghegliunidaglialtri.Alcunicapitolisisvolgononell'arcodiunsologiorno,altridiun'ora,altriancoranarranovicendechesisviluppanoinunasettimana,unmeseomagariseimesi. Con una simile struttura, la narrazione non può essere rigorosamentesequenziale.Intalunicasi,infatti,eventiimportantiaccadonosimultaneamente,maamigliaiadileghedidistanza.I capitoli d'apertura diTempestadi Spade non seguono cronologicamente le

    vicende narrate nelle ultime pagine de La Regina dei Draghi, ma vi sisovrappongono.Hosceltodi aprire rivolgendouno sguardoadalcuni fatti chestavano accadendo sul Pugno dei Primi Uomini, a Delta delle Acque, aHarrenhal e sul Tridente mentre la battaglia delle Acque Nere infuriava adApprododelRe,eaciòcheneèseguito…GeorgeR.R.Martin

  • PROLOGOLagiornataeragrigia,gelida.Icaninonriuscivanoafiutarelapista.Lagrandecagna nera aveva accostato ilmuso alle orme dell'orso un'unica volta, per poiarretrare di nuovo nel branco, tenendo la coda tra le gambe. I segugi siammassavano tetramente gli uni contro gli altri sulla riva del fiume,mentre ilventolicolpivaconaghidigelo.AncheChettlosentivapungerenonostanteglistratidi lananeraecuoio trattato.Faceva troppofreddo,siapergliuominisiaperglianimali.Eppureloroeranolàfuori.Chettstrinselelabbra,glisembròdisentirelevescichecheglicoprivanoleguancediventarepiùrosse,piùinfuocate."Io dovrei starmene sullaBarriera, al sicuro, a occuparmi dei fottuti corvi e atenere il fuocoaccesoper ilvecchiomaestroAemon." Inveceno: JonSnow ilbastardogliavevaportatoviatutto,luiequelciccionedelsuoamicoSamTarly.EracolpaloroseadessoChetteraqui,aghiacciarsilepalleassiemeaunbrancodicani,nelleprofonditàdellaforestaStregata.«Perisetteinferi!»Diedeaiguinzagliundurostrattone,facendomuoveregli

    animali.«Cercate,maledetti!Quellelìsonoimpronted'orso.Lavoletevedereunpo'dicarne,ono?Trovatequalcosa!»Maicanicontinuaronoaraccogliersiinunmucchioaddiritturapiùcompatto,uggiolando.Chettfeceschioccarelacortafrustasudiloro,lacagnaneragliringhiòcontro.«Lacarnedicanevalequantoquellad'orso»l'avvertìlui,ilfiatochesicondensavaaognirespiro.LarkdelleSorellerimaseimmobile,bracciaincrociatesulpetto,maniinfilate

    sotto le ascelle. Indossava guanti di lana nera, ma non faceva altro chelamentarsi di avere le dita gelate. «Dannazione.È troppo freddoper cacciare»disse.«Inculoaquell'orso,nonvalelapenadicongelarsi.»«Non possiamo tornare a mani vuote, Lark» rumoreggiò Piccolo Paul da

    dietro la folta barbamarrone che gli copriva gran parte della faccia. «Al lordcomandantenonpiacerà.»C'era del ghiaccio sotto il naso schiacciato di quell'uomo grande e grosso,

    dovelapuntasieracongelata.Unadellesuemanienormi,copertadaunospessoguantodipelliccia,eraserrataattornoall'astadiunapicca.«InculoanchealVecchioorso»disseLark,unuomoasciuttodailineamenti

    affilatiegliocchinervosi.«Mormontsaràmortoprimadell'alba,ricordi?Chisenefregadiquellochenonglipiace?»Iminuscoli occhi neri diPiccoloPaul ammiccarono.Forse se n'eradavvero

    dimenticato, pensò Chett. Era abbastanza scemo da dimenticare pressoché

  • qualsiasi cosa. «Perché dobbiamo ucciderlo, il Vecchio orso? Perchésemplicementenonceneandiamoelolasciamostare?»«Tupensicheluilascerebbestarenoi?»disseLark.«Cidaràlacaccia.Vuoi

    davverochetivengadatalacaccia,granzuccadimontone?»«No»dissePiccoloPaul.«Nonlovoglioquesto.Nonlovoglio.»«Quindiloucciderai?»chieseLark.«Sì»ilgigantepicchiòl'estremitàdellapiccacontrolaspondacongelata.«Lo

    uccido.Noncidevedarelacaccia.»Lark tolse la mani da sotto le ascelle e si girò verso Chett. «Io dico che

    dobbiamouccidereanchegliufficiali.Tutti.»«Abbiamo già parlato di questo.» Chett aveva la nausea di sentirglielo

    ripetere.«IlVecchioorsomuore.EancheBlanedellaTorredelleombre.EpureGrubbs eAethan, peggio per loro se sonodi guardia.E poiDywen eBannenperchésannoseguireletracce,eMesserPorcellopericorvi.Tutti.Liuccidiamofacendo piano.Un grido, uno solo, e siamo cibo per vermi.» Le sue vescicheerano rosse per il furore. «Voi fate la vostra parte e vi assicurate che i vostricugini facciano la loro. E, Paul, ricorda: è al terzo turno di guardia, non alsecondo.»«Terzo turno» ripeté il colosso da sotto la barba e il naso gelato. «Io e

    Piedemolle,loricordo,Chett.»Quellanottecisarebbestatalaluna.Avevanofattoinmodochecifosserootto

    dei loro di guardia, più altri due a sorvegliare i cavalli. Non avrebbe potutoandaremegliodicosì.Inoltre,ibrutipotevanoattaccaredaunmomentoall'altro.Chettvoleva trovarsimolto lontanoda làquandoquesto fosseaccaduto.Chettvolevavivere.TrecentoconfratelligiuratideiGuardianidellanotteavevanocavalcatoanord,

    duecentodalCastelloNeroealtricentodallaTorredelleombre.Era la più grande spedizione a memoria d'uomo: quasi un terzo dell'intera

    forzadellaConfraternitainnero.IntendevanotrovareBenjenStark,serWaymarRoyce e gli altri ranger dispersi. E volevano capire per quale ragione i brutistavano abbandonando i loro villaggi. Bene, da quando avevano lasciato laBarriera, diBen Stark e degli altri non avevano trovato traccia. In compenso,avevano scoperto dov'erano andati ad ammassarsi i bruti: su nelle gelide vettedegli imperviArtigli delGelo. Per quanto riguardavaChett e le sue vesciche,potevanorimanereafottersilassùfinoallafinedeitempi.Inveceno.Adessoibrutistavanocalandoversoilbasso.LungoilFiumelatte.Chett alzò lo sguardo. Eccolo, il Fiumelatte. Rive rocciose assediate dal

    ghiaccio; pallide acque lattiginose che scorrevano senza fine dagli Artigli delGelo. E ora,Mance Rayder e i suoi bruti stavano seguendo quellamedesima

  • corrente. Thoren Smallwood era tornato tre giorni prima, pieno di affanno.MentreriferivaalVecchioorsoquellocheavevanotrovato,ilsuouomoKedgeOcchiobiancoloavevadettoalrestodeiconfratelli.

    «Sono ancora molto in alto, ma stanno arrivando» precisò Kedge,riscaldandosi le mani alle fiamme di un falò. «Harma Testa di cane, la troiabutterata, guida l'avanguardia.Goady è strisciato fino al loro accampamento el'havistabeneinfaccia,vicinoaunodeifuochi.Quell'imbecillediTumberjonvolevainchiodarlaconunafreccia,maSmallwoodhaavutopiùbuonsenso.»Chettsputòperterra.«Maquantisono,seiingradodidirlo?»«Tantietanti.Venti,trentamila,nonsiamorimastiacontarli.Harmaneaveva

    cinquecentonell'avanguardia,etuttiacavallo.»Gliuominiraccoltiattornoalfuocosiscambiaronosguardicupi.Eracosarara

    trovareanchesolounadozzinadibrutiacavallo,macinquecento…«Smallwood ha mandato Bannen e me ancora più all'interno per vedere se

    riuscivamo a individuare il grosso dello schieramento» continuò Kedge.«Sembravano non finire mai. Si muovono con la stessa lentezza di un fiumecongelato, quattro, cinque miglia al giorno, ma non sembra per niente chevoglionotornareailorovillaggi.Piùdellametàsonodonneebambini,edavantia loro spingono gli animali: capre, pecore, perfino uri che trascinano slitte.Hannocaricatoballedipellicceeriservedicarne,gabbiedipolli,mastelliperilburroetornidavasaio…Ognidannatacosachepossiedono.Muliecavallisonotalmentecarichicheunodirebbeglisistaperspezzarelaschienaaognipasso.Elostessovaleperledonne.»«EseguonoilFiumelatte?»chieseLarkdelleSorelle.«Èquellochehodetto,no?»Il Fiumelatte avrebbe condotto i bruti oltre il Pugno dei Primi Uomini,

    l'ancestrale fortino nel quale i Guardiani della notte avevano eretto il loroaccampamento. Qualsiasi uomo dotato di un minimo di buonsenso avrebbecapitocheera tempodi togliere ipicchetti e ritirarsi sullaBarriera. IlVecchioorso aveva fatto fortificare il Pugno con rostri, fossati e trappole di palled'acciaiochiodate.Manonsarebbeservitoanientecontrounsimileesercito.Selorofosserorimastilà,sarebberostatiaccerchiatiespazzativia.EThorenSmallwoodvolevaattaccare.DonnelHill, detto "ilDolce", era lo

    scudierodi serMalladorLocke,eduenottiprimaSmallwooderaandatonellatendadiLocke.Si sapevacheserMalladoreradellostessopareredelvecchioserOttynWythers,rientrareallaBarriera,maSmallwoodvolevaconvincerlodelcontrario.«Il re oltre la Barriera non ci cercheràmai tanto a nord.» Donnel il Dolce

  • avevariferitoleparolediThoren.«Equelsuograndiosoesercitononèaltrocheun'ordasgangherata,pienadiinutilibocchedasfamarechenonsannonemmenodachepartes'impugnaunaspada.Unsolocolpobenassestatoglifaràpassarelavoglia di combattere e li rimanderà ululando nelle loro tane per i prossimicinquant'anni.»Trecentocontrotrentamila.UnrapportodiforzecheChettdefinivafolle,ma

    la cosa ancora più folle era che serMallador si era lasciato convincere e cheadessoluieThoreneranosulpuntodiconvincereancheilVecchioorso.«Seaspettiamotroppo,l'opportunitàcisfuggirà,pernonripresentarsimaipiù»

    dicevaThorenSmallwoodachiunqueloascoltasse.«Noi siamo lo scudo che protegge il reamedegli uomini» controbatteva ser

    OttynWythers.«Enonsigettaviaquelloscudosenzaunavalidaragione.»«In un duello» riprendeva Thoren «la migliore difesa è un solido colpo di

    spadacheabbattal'avversario,nonrattrappirsidietrounoscudo.»SolochenéSmallwoodnéWytherseranoalcomando.EralordJeorMormont

    l'unicoapoterdecidereeMormontcontinuavaadaspettareglialtriesploratori:JarmanBuckwellegliuominichesieranospintilungolascalinatadelGigante,Qhorin il Monco e Jon Snow, andati a esplorare il passo Skirling. Ma siaBuckwell sia il Monco tardavano a rientrare. "Morti, molto probabilmente."Chetts'immaginavalacarcassadiJonSnow,bluastraecongelata,chegiacevasuunaqualchecimadesolata,conlapiccadiunbrutopiantatainquelsuoculodibastardo.Unpensierochegliportavailsorrisosullelabbra."Sperocheabbianoammazzatoanchequelsuolupodelcazzo."

    «Non c'è nessun orso, qua» decise improvvisamente Chett. «È solo unavecchiaorma,tuttolì.TorniamoalPugno.»I cani quasi lo trascinarono di peso, ansiosi di andarsene quanto lui. Forse

    pensavanochequalcunoavrebbedatolorodamangiare.AChettvennedaridere.Eranotregiornichenonlinutriva,inmododafarlidiventareancorapiùferoci.Quellanotte,primadidileguarsinelletenebre,dopocheDonnelilDolceeKarlPiededuroavesserotagliatolebriglie,liavrebbescatenatitralelineedeicavalli."Ci saranno cani ringhianti e cavalli terrorizzati in fugaper tutto il Pugno.Lebestie salteranno sui fuochi, oltre gli sbarramenti, calpesteranno le tende." Inmezzo a tutta quella confusione, sarebbero passate ore prima che qualcuno siaccorgessechequattordiciconfratellisieranodileguati.Larkvolevadisertareconildoppiodegliuomini,mainfondochealtrocisi

    potevaaspettaredaunostupidopescemarciocomelui,scappatodaipromontoridelle Sorelle? "Sussurra anche soltanto una parola nell'orecchio sbagliato e ilmomento dopo ti ritroverai senza testa."No, quattordici era un buon numero,

  • abbastanza per riuscire nell'impresa,ma non troppi da non potermantenere ilsegreto. Era stato proprio lui, Chett, a reclutarne da solo la maggior parte.PiccoloPauleraunodeisuoi: l'uomopiùfortedellaBarriera,perquantofosseanchepiùlentodiunalumacamorta.Unavolta,avevaspezzatolaschienadiunbrutoconununicoabbraccio.AvevanodallaloroancheDirk,famosoperlasuaarma preferita, lo stiletto, e anche il piccolo uomo grigio che i confratellichiamavanoPiedemolle.Eraunoche ingioventù aveva stuprato almenocentodonne, e che si vantava di come nessuna di loro lo avesse neppure sentitoavvicinarsifinoaquandoluinonglieloavevapiantatodentro.AncheilpianoeradiChett.Erafurbo, lui.Erastato l'attendentedelvecchio

    maestroAemon'perquattrolunghianni,finoaquandoilbastardoJonSnownongli aveva portato via il lavoro per darlo a quel grasso maiale del suo amico.Quella notte, nell'uccidere Samwell Tarly, gli avrebbe sussurrato drittonell'orecchio:"PortailmioaffettoalordSnow".Poigliavrebbetagliatolagoladaunorecchioall'altro,lasciandocheilsanguegorgogliassetratuttiqueirotolidilardo.Chettconoscevaicorvi.Conloro,nonavrebbeavutopiùproblemicheconTarly.Un solo toccodel coltello e quel vigliacco si sarebbepisciato nellebrache, mettendosi a implorare. "Che implori pure, non gli servirà a nulla."Primagliavrebbeapertolagola,poiavrebbeapertolegabbieefattoscapparegliuccelli,inmodochenessunmessaggiopotessearrivareallaBarriera.Piedemollee Piccolo Paul avrebbero assassinato ilVecchio orso,Dirk avrebbe fatto fuoriBlane, Lark e i suoi cugini avrebbero sgozzato Bannen e il vecchio Dywen,impedendo che venissero a fiutare la loro pista. Era da una settimana cheraccoglievano cibo, e Donnel il Dolce e Karl Piededuro avrebbero caricato icavalli.ConMormontmorto, ilcomandosarebbepassatoaserOttynWythers,unvecchiodecrepitodallasalutemalandata."SaràinfugaperlaBarrieraancheprima del calar del sole, e di certo non sprecherà uomini per correre dietro anoi."I cani continuarono a trascinarlomentre avanzava tra gli alberi. Più in alto,

    Chett vide il Pugno che torreggiava al di sopra della vegetazione. Era unagiornatatalmentescuracheilVecchioorsoavevafattoaccendereletorce.Sullosbarramento fortificato, un grande anello punteggiato dai falò incoronava lasommità del ripido acrocoro di roccia. I tre uomini in nero guadarono untorrente. L'acqua era fredda come il ghiaccio e formazioni congelategalleggiavanosullasuperficie.«Ioandròversolacosta»dichiaròLarkdelleSorelle.«Ioeimieicugini.Ci

    costruiremo una barca e faremo vela per tornare a casa, ai promontori delleSorelle.»"Maa casa sapranno che siete dei disertori" pensòChett. "Vi taglieranno le

  • vostre teste da idioti." Una volta pronunciate le parole del giuramento, nonesisteva alcun modo di lasciare i Guardiani della notte. In qualsiasi parte deiSetteRegniunovenissecatturato,sarebbestatosubitomessoamorte.Ollo Lophand invece parlava di tornare alla sua città libera di Tyrosh. Da

    quelleparti, sosteneva, anessunovenivamozzataunamanoperunminimodionesto ladrocinio,enonsivenivamandatiacongelarsi l'animaperesserestaticoltialettoconlamogliediqualchecavaliere.Chettavevaconsideratol'ipotesidiandareconlui,manonconoscevalatumidaparlatadasgualdrinellediquelleparti.EaTyroshchecosaavrebbepotutofare?EracresciutoaCampodell'Arpiaenonavevanessunaparticolareabilità.Suopadreavevapassatolasuaesistenzasarchiando erbacce da campi altrui e raccogliendo sanguisughe. Si spogliavapressoché nudo, tenendosi addosso solo un corsetto di cuoio grezzo, e siimmergevafinoaltoracenelleacquetorbide.Quandoneusciva,eracopertodiquelleviscidecoseneredaicapezzoliallecaviglie.Certevolte,avevaobbligatoChettadaiutarloarimuoverle.Unavolta,unaglisieraattaccataalpalmodellamanoelui,pienodiribrezzo,l'avevaschiacciatacontrounmuro.Cosìsuopadrelo aveva gonfiato di botte. I maestri pagavano le sanguisughe un soldo alladozzina.CheLarktornassepureacasa,vistochecitenevatanto,eanchequeldannato

    d'un tyroshi,maChettambivaaqualcosadipiù.SeanchenonavessemaipiùrivistoCampodell'Arpia,tantomegliocosì.Comeidea,ilcastellodiCrasternonglidispiacevaaffatto.Crastercivivevacomeunlord,perchénonpotevafarelostesso anche lui?Sarebbe stato davverodivertente.Chett, figlio di un raschia-sanguisughe, che diventa un lord con tanto di castello. Una dozzina disanguisughe incamporosaavrebbepotutoessere il suovessillo.Epoi,perchéfermarsi a lord? Forse avrebbe dovuto proclamarsi re. "Mance Rayder hacominciatocomecorvonero.Anch'iopotreiessereunrecomelui,efarmiunpo'di mogli." Craster di mogli ne aveva diciannove, e questo senza nemmenocontare quelle giovani, le figlie con le quali non aveva ancora dormito.MetàdellemoglieranovecchieebruttequantoCraster,manonavevaimportanza.Levecchie,Chettpotevametterleallavoroincucinaoafarelepulizie,mandarlearaccogliere carote o a badare ai porci.Mentre le giovani gli tenevano il lettocaldo e generavano i suoi figli. Craster non avrebbe obiettato, non dopo chePiccoloPaulgliavesseelargitounodeisuoiabbracci.Le uniche donne cheChett aveva conosciuto erano state le puttane diCittà

    dellaTalpa.Dagiovane, bastava che le ragazzedel villaggiodesserouna solaocchiataallasuafaccia,pienadivescicheedipustole,pervoltarsidall'altrapartedisgustate.Lapeggioredi tutteera stataquella troiadiBessa.Avevaaperto legambe per ogni singolo ragazzo di Campo dell'Arpia, così Chett s'era detto:

  • "Perché non provarci?".Aveva trascorso un'interamattinata a cogliere fiori dicampo:gliavevanodettocheaBessapiacevano.Maleigliavevarisoinfaccia:piuttosto che infilarsi in un letto con lui, avrebbepreferito farlo conunadellesanguisughe di suo padre.Ma aveva smesso di ridere quando Chett le avevapiantatoilcoltellonelventreL'espressionesullafacciadileigliavevaprocuratounfortegodimento.Chettavevaestrattolalamaegliel'avevapiantatadentrodinuovo.Dopoche l'ebberocatturato,dallepartidiSettecorrenti, ilvecchio lordWalder Frey non si era nemmeno preso il disturbo di andare di persona acomminare il giudizio. Aveva mandato uno dei suoi bastardi, quel WalderRivers.Inmenodiunbattitodiciglia,ChettsieraritrovatoamarciareversolaBarriera al seguito di quel diavolo nero puzzolente chiamato Yoren.Gliel'avevanofattapagareperquell'unicoattimodigodimento,portandoglivial'interavita.Ma adesso lui intendeva riprendersela, la vita, con l'aggiunta delle donnedi

    Craster."Quelvecchiomattod'unbrutohacapitogiusto:sevuoiunadonnacheti faccia damoglie te la prendi, e senza offrirle nessun fiore di campo perchéfacciafintadinonnotarelepustolechehaiinfaccia."Quell'errore,Chettnonloavrebbecommessodinuovo."Funzionerà"seloripetéperlacentesimavolta."Bastachelafugariesca."Ser

    Ottynsisarebbedirettoasud,versolaTorredelleombre,eralastradapiùbrevepertornareallaBarriera."Nonperderàtempoconnoi,nonWythers,nonpenseràadaltrocheatornaretuttointero."ThorenSmallwoodsarebbestatocomunquedell'idea di attaccare l'orda diManceRayder,ma la prudenza di serOttyn eratroppo radicata, ed era lui il più anziano. "Non avrà nessuna importanza.Unavoltachesaremoscappati,cheSmallwoodattacchipurechiglipare.Checosacene frega?Senessunodi loro farà ritornoallaBarriera,nessunoverràacercarenoi,penserannochesiamomortiassiemeaglialtri."Un'ideanuovadallaquale,perunmomento,Chett fu tentato.Solocheperdare ilcomandoaSmallwood,oltrealVecchioorsoavrebberodovutouccidereancheserOttyneserMalladorLocke,etuttiedueeranobenprotettigiornoenotte…No,tropporischioso.«Chett»dissePiccoloPaulmentrearrancavanolungounapistapietrosachesi

    snodavatraalberi-sentinellaepini-soldato.«Chenefacciamodell'uccello?»«Diqualefottutouccelloparli?»L'ultimacosadicuiChettavevabisognoin

    quelmomento era una qualche testa di caprone che si mettesse a grugnire inmeritoaunuccello.«IlcorvodelVecchioorso»risposePiccoloPaul.«Seammazziamolui,chiè

    cheglidaràdamangiare?»«Checazzovuoichemenefreghi?Ammazzaanchel'uccello,secitieni.»«Io non gli voglio fare delmale, a nessun uccello» rispose il gigante. «Ma

  • quello lì è un uccello che parla. Che succede se va a raccontare quello cheabbiamofatto?»LarkdelleSorellesghignazzò.«PiccoloPaul,durodicomprendoniocomeil

    murod'uncastello.»«Tienilaboccachiusa»minacciòPiccoloPaul.«Paul»Chettintervenneprimacheilbestioneselaprendessetroppo.«Quando

    troveranno ilvecchio inunapozzadi sanguecon lagola tagliata,nonavrannobisognodinessunuccellopersaperecheèstatoucciso.»Piccolo Paul ci rimuginò sopra per un momento. «Questo qua è vero»

    concordò.«Alloramelopossotenereio,l'uccello?Amepiacequell'uccello.»«D'accordo,ètuo»disseChettperfarlostarezitto.«Secivienefame»aggiunseLark«possiamosempremangiarcelo.»«È meglio che il mio uccello non te lo mangi.» Piccolo Paul si rabbuiò

    nuovamente.«Megliodino.»«Tenetechiusequelle fottutebocche, tuttiedue.»Chettpotevaudire le loro

    vocidilatarsitraglialberi.«AbbiamoquasiraggiuntoilPugno.»EmerserodalversanteoccidentaledelPugno,aggirandolopoidasud,dovela

    salita erameno ardua.Aimargini dalla foresta, una dozzina di uomini venivaaddestrataaltiroconl'arco.Avevanotracciatodellesagomenellacortecciadeglialberielecolpivanoconlefrecce.«Guarda»disselark«unmaialechefal'arciere.»Nemmeno a dirlo, il confratello nero più vicino era Messer Porcello, il

    grassonecheavevarubatoaChettilpostodiattendentedelmaestroAemon.Glibastò vederlo per riempirsi di furore. Fare l'attendente per Aemon era statal'occasionemigliorecheChettavessemaiavuto invitasua.L'anzianosapientecieco chiedeva ben poco, e in ogni caso era Clydas a occuparsi pressoché ditutto. I compiti di Chett erano semplici: tenere pulita l'uccelliera, accenderequalche fuoco,portareunpo'di robadamangiare…EmaestroAemonnon loavevamai colpito, nemmenounavolta. "Quel saccodi lardo si crededi poterarrivareesbattermifuori,soloperchévienedaunafamiglianobileesaleggereescrivere.Magariglichiedodileggermiilcoltelloprimadiaprirglilagola."«Voiandateavanti»disseChettaglialtridue.«Iovogliofermarmiunpo'qui.»Icanitiravanoiguinzagli,ansiosidicontinuare,ansiosidiarrivarealciboche

    credevano li aspettasse sulla cima. Con la punta dello stivale, Chett diede uncalcioallacagnanera,equestobastòpercalmareancheglialtri.Nascostodietroglialberi,rimaseaosservareilragazzograsso,ilfaccionedi

    luna piena rosso dallo sforzo, che ce lametteva tutta per tendere un arco altoquasi quanto lui. C'erano tre frecce conficcate nel terreno. Tarly incoccò, tesel'arcoerimaseinposizioneperunlungomomentocercandodimirare.Allafine,

  • lanciò. La freccia si perse tra la vegetazione. Chett rise, forse un grugnito didisgustatocompiacimento.«Quella non la ritroviamo più, e la colpa la daranno a me» annunciò Edd

    Tollett,ilcuposcudierodaicapelligrigichetuttichiamavanoEddl'Addolorato.«Daquandohopersoilcavallo,ognivoltachemancaqualcosaèconmecheselaprendono.Comeseavessipotutofarediversamente…Ilcavalloerabiancoestavanevicando,checosasiaspettavano?»«Sel'èpresailvento,quellafreccia»intervenneGrenn,unaltrodegliamicidi

    lordSnow.«Cercaditenerefermol'arco,Sam.»«Èpesante»silamentòilragazzo,maincoccòugualmentelasecondafreccia,

    chequesta volta volò troppo alta, sibilando tra i rami almenodieci piedi al disopradelbersaglio.«Direichehaiportatoviaqualchefoglia»disseEddl'Addolorato.«L'autunno

    avanza abbastanza in fretta, non c'è bisogno di aiutarlo.» Sospirò. «E losappiamo tutti che cosa viene dopo l'autunno. Per gli dèi,m'è venuto freddo!Lancia quell'ultima freccia, Samwell, chemi si sta gelando la lingua contro ilpalato.»Messer Porcello abbassò l'arco. «È troppo difficile.» Chett pensò che si

    sarebbemessoafrignare.«Incocca,tendi,lancia»loincoraggiòGrenn.«Forza.»Diligentemente, il ragazzo estrasse la terza freccia dal suolo, la incoccò

    nell'arco lungo, tese, lanciò. Lo fece con rapidità, senza strizzare prima unocchioepoil'altro,comeavevafattoleduevolteprecedenti.Ildardocentròlasagoma tracciata con il carboncino nella zona del basso torace e rimaseconficcatanellegno,vibrando.«L'hocolpito!»MesserPorcello sembrava stupefatto.«Grenn,mahaivisto?

    Edd,guarda,l'hocolpito!»«Drittonellecostole,mipare»rilevòGrenn.«L'houcciso?»vollesapereilragazzo.«Gliavrestiperforatounpolmone.»Tollettscrollòlespalle.«Seloavesse,un

    polmone.Lamaggiorpartedeglialberinonceliha,diregola.»Tolse l'arcodimanoaSam.«Hovistotiripeggiori.Be',enehofattianch'io,dipeggiori.»Messer Porcello era raggiante. A guardarlo, c'era da pensare che avesse

    davvero compiuto una qualche eroica impresa. Ma nel momento in cui videChetteicani,ilsuosorrisos'incrinòemorìconungemito.«Èunalberochehai colpito»disseChett.«Vedremocome lancerai contro i

    guerrieridiMance.Perché lorononstaranno li fermiabracciaaperteecon lefogliechestormiscono,oh,no.Tiverrannodritticontro,urlandotiinfaccia,eioci scommetto che ti piscerai nelle brache.Uno di loro verrà a piantarti l'ascia

  • proprioinmezzoaqueituoiocchidascrofa.El'ultimacosachesentiraisaràiltonfodelferrochetispaccailcranio.»Ilragazzograssostavatremando.«Fratello»Eddl'Addoloratoposeunamano

    sulla spalla di Chett «solo perché è successo a te, non significa che debbasuccedereancheaSamwell.»«Madichestaiparlando,Tollett?»«Dell'ascia che ha spaccato il tuo, di cranio. È vero che metà del tuo

    buonsensoècolatoperterraechepoiselosonomangiatoicani?»Grenn, quell'idiota grande e grosso, simise a ridere. PerfinoSamwellTarly

    riuscìatirarefuoriundebolesorriso.Chettassestòuncalcioalcanepiùvicino,diede uno strattone ai guinzagli e riprese a salire la collina. "Sorridi, MesserPorcello,sorridipurequantovuoi.Lovedremoquestanottechiriderà."QuantoavrebbevolutoavereiltempopersgozzareancheTollett."Tetroidiotadalmusodicavallochenonseialtro."

    La salita era ripida, perfinodaquel latodelPugno, chepure era il versantemenoimpervio.Circaametàdelpercorso,icani,sempreconl'ideadelcibo,simisero ad abbaiare e a strattonare.Di nuovo,Chett fece gustare loro la puntadello stivale, colpendo con una frustata quello grosso e brutto che gli avevaringhiatoinfaccia.Dopoaverlimessiallacatena,andòafarerapporto.«Le impronte erano làdoveavevadettoGigante» riferì aMormont, davanti

    allasuagrande tendanera.«Giùsulla rivadel fiume,maforseerano improntevecchie.»«Peccato.»JeorMormont,lordcomandantedeiGuardianidellanotte,avevail

    craniocalvoeuna lunga, ispidabarbagrigia.Lasuavoceerastancaquanto lasuafaccia.«Atuttinoi,avrebbefattoungranbeneunpo'dicarnefresca.»Il corvo appollaiato sulla sua spallamosse la testa su e giù. «Carne, carne,

    carne»feceeco."Potremmo sempre mangiarci quei cani fottuti." Invece di proporlo, Chett

    tennelaboccachiusafinoaquandoilVecchioorsononlocongedò."Equestaèl'ultimavoltachem'inchinoperte"rimuginòtraséconsoddisfazione.Gli parve che stesse facendo addirittura più freddo, anche se era pronto a

    giurarechenonfossepossibile,innatura,sentireancorapiùfreddodicosì.Icanierano rannicchiati gli uni contro gli altri nel duro fango congelato, e Chettresistette alla tentazione di andare a rannicchiarsi assieme a loro. Invece, siavvolse la sciarpa di lana nera intorno al collo e al viso, lasciando solo unafessuraperlabocca.Scoprìchesentivapiùcaldosecontinuavaamuoversi,cosìcamminòlentamentelungoilperimetrodifensivo.Portòconséunamanciatadifoglieamare, enediedealcunedamasticareaunpaiodei confratellineri che

  • montavano la guardia, fermandosi ad ascoltare quello che avevano da dire.Nessunodegliuominidelturnodigiornofacevapartedelsuopiano,manoneramaleaverecomunqueun'ideadichecosapensavano.Piùchealtro,pensavanochefacesseunfreddomaledetto.Il vento soffiava più forte e le ombre si allungavano. Fischiando sui bordi

    aspri dell'anello di pietra che circondava la sommità del Pugno dei PrimiUomini,producevaunsibilolamentoso.«Quantoloodio,questorumore»disseil piccolo confratello chiamato Gigante. «Sembra un bambino in fasce chepiangeperavereillatte.»Completatoilgiroetornatopressoicani,ChetttrovòLarkadaspettarlo.«Gli

    ufficialisononuovamenteriunitinellatendadelVecchioorso,tuttiparlanofittofitto.»«È quello che fanno sempre» commentò Chett. «Sono tutti nobili, tranne

    Blane,esiubriacanodiparoleinvecechedivino.»Larkglisiaccostò.«Zuccadimontonecontinuaamenarlacon l'uccelloche

    parla» avvertì, gettandosi intorno occhiate guardinghe, per vedere se vi fossequalcuno troppovicino.«Adessochiedeseabbiamomessodapartedelgrano,perquelmaledettocoso.»«Èuncorvo»risposeChett.«Mangialecarcasse.»«Lasua?»sogghignòLark.«Perdavvero?»"O magari la tua." Chett era dell'idea che avessero molto più bisogno del

    gigantechediLark.«Fallafinitadi rincretinirticonPiccoloPaul.Tufa' la tuaparte,luifaràlasua.»

    Ilcrepuscolostavaavanzandonella forestaquandoChett finalmente riuscìatogliersi Lark dai piedi e poté sedersi ad affilare la spada. Era un lavorodannatamente difficile da fare con i guanti, ma non era proprio il caso ditoglierli.Conilfreddochefaceva, l'idiotacheavessetoccatoilmetalloamaninudeavrebbepersointerestriscedipelle.Quando il sole scomparve sotto l'orizzonte, i cani uggiolarono. Chett diede

    lorouna ciotolad'acquaeunacatervad'insulti. «Ancoraqualcheora, e sarà ilvostroturnodibanchettare.»Aquelpunto,gliarrivòl'odoredellacena.Attornoal fuocodel rancio,Dywen tenevabanco.DaHake, il cuoco,Chett

    ottennelasuarazionedizuppadifagioliepancettaaffumicata,accompagnatedapaneduro.«C'è troppo silenzio nella foresta» disse l'anziano esploratore. «Niente rane

    presso il fiume, niente gufi tra gli alberi. Non homai sentito una foresta piùmortadiquesta.»«Ma pensa ai denti che hai in bocca: sono quelli i più morti di tutti»

  • commentòHake.Dywenfeceschioccarelasuadoppiachiostradilegno.«Enemmenolupi.Ce

    n'era,maadessononcen'èpiù.Dov'èchesenesonoandati?direte.»«Inqualchepostoalcaldo»proposeChett.Delladozzinaogiùdilìdiconfratelliattornoalfuoco,quattroeranodeisuoi.

    Mentre mangiavano, Chett lanciò a ciascuno di essi uno sguardo penetrante,cercandod'individuaresegnidicedimento.Dirkapparivacalmoquantobastava,quietamentesedutoadaffilarelalamadelsuostiletto,comefacevaogninotte.EDonnel Hill il Dolce era tutto battute scherzose. Aveva denti bianchi, labbrarosseecarnoseecapelli riccichegliscendevanosullespalle in lunghiboccolid'oro.SostenevadiessereilbastardodiunqualcheLannister.Eforseeraanchevero.AChett,comunque,nonservivanonébamboccinébastardi,eDonnell ilDolcesembravaingradoditenereduro.EramenosicurodelrangercheiconfratellichiamavanoSegalegno,piùperil

    modo in cui russava che non per la sua abilità nell'abbattere alberi. In quelmomento,aveval'ariatalmenteagitatacheforsenonavrebberussatomaipiù.EMaslyn era addirittura peggio. A dispetto del vento gelido, Chett notò che ilsudoregli colava lungo la faccia.Legocceumide scintillavanoalla lucedellefiamme,similiaminuscolidiamanti.Maslynnonmangiava,silimitavaafissarela sua zuppa come se il semplice odore avesse il potere di fargli rivoltare lostomaco."Quellolìfaròmeglioatenerlod'occhio"pensòChett.«Adunata!»Ilgridoarrivòall'improvviso,emessodaunadozzinadigole.In

    breve, si sparse a raggiungere ogni angolo dell'accampamento. «Uomini deiGuardianidellanotte!Adunataattornoalgrandefuocoalcentro!»Lafronteaggrottata,Chettfinìlazuppaesiaccodòaglialtri.Il Vecchio orso era in piedi presso il fuoco; Smallwood, Locke,Wythers e

    Blane stavano allineati dietro di lui.Mormont indossava una cappa di spessapelliccia nera, appollaiato sulla spalla c'era il suo corvo, il piumaggio eretto."Nonbuono.Propriononbuono."Chetts'infilòtraBernarrilMarroneealcuniuomini della Torre delle ombre. Una volta che tutti quanti furono radunati,escluselesentinellenellaforestaeleguardiesulmuroperimetrale,Mormontsischiarìlavoceesputò.Lasalivasicongelòancoraprimadiarrivareaterra.«Fratelli»chiamò.«UominideiGuardianidellanotte.»«Uomini!»urlòilcorvo.«Uomini!Uomini!»«Ibrutisonoinmarcia.Stannoscendendodallemontagneseguendoilcorso

    delFiumelatte.Thorenritienechela loroavanguardiacisaràaddossodaquiadiecigiorni. Inquell'avanguardia, assiemeaHarmaTestadi cane, ci saranno iguerrieri più esperti.Molto probabilmente, gli altri combattenti formeranno laretroguardia, o saranno vicino a Mance Rayder. Qualcuno sarà sparso sulla

  • colonna a difesa della gente in marcia. Hanno buoi, muli, cavalli…Ma nonmolti.Lamaggioranzaèapiedi,edègentemalearmata,pocoaddestrata.Quasicertamente, le armi che portano sono fatte di pietra e d'osso, non d'acciaio.Inoltre avranno l'intralcio di donne, bambini, greggi di pecore e di capre, piùtuttoquellochepossiedonoaquestomondo.Inbreve,sononumerosi,èvero,masonoanchevulnerabili…Esoprattuttononsannochenoisiamoqui.Oalmeno,èquestopercuidobbiamopregare.»"Losanno"rimuginòChett."Maledettovecchiosaccodipuschenonseialtro,

    losannochesiamoqui,sicurocomelalucedelgiorno.QhorinilMoncononètornato,giusto?EnemmenoJarmanBuckwellè tornato.Seunodi loroèstatopreso, lo sai benissimo che i bruti saranno riusciti a fargli cantare una bellacanzoncina."Smallwoodsifeceavanti.«ManceRaydervuolespezzarelaBarrieraeportare

    lasuaguerrasanguinosafinoaiSetteRegni.Bene,anchenoipossiamogiocareallostessogioco.Domattina,noiporteremolaguerrafinodalui.»Unmormoriopercorseiconfratelliinnero.«Cavalcheremo all'alba con la nostra forza al completo» riprese il Vecchio

    orso. «Cavalcheremo a nord, facendo poi un ampio giro a ovest. Quandoinvertiremo la direzione, l'avanguardia diHarma saràmolto oltre il Pugno deiPrimiUomini.LependicipiùbassedegliArtiglidelGelosonopienedistrettevallicontorte,luogoidealeperleimboscate.Lalorolineadimarciasaràdilatataperinteremiglia.Caleremoloroaddossoinmoltipuntisimultaneamente.Elorogiurerannodiavervistotremilacorvineri,nontrecento.»«Colpiremoduroecidilegueremoprimacheiloroguerrieriacavallopossano

    arrivare ad affrontarci» disse Thoren Smallwood. «Dovessero inseguirci, glifaremovenireilfiatogrosso.Poitorneremoindietroecolpiremodinuovoinundiverso punto della colonna. Incendieremo i loro carri, disperderemo le lorogreggieuccideremotuttiquellicheriusciremoauccidere.AncheManceRayder,sesifavedere.Sefarannoritornoallelorotane,avremovinto.Secontinuerannoadavanzare,glistaremoaddossoper tutta lastradafinoallaBarriera, inmodochesilascinoallespalleunasciadicadaveri.»«Masonomigliaia!»gridòunavoceallespallediChett.«Sarà la morte per tutti noi!» Questa era la voce di Maslyn, incrinata dal

    terrore.«Morte!» urlò il corvo di Mormont, sbattendo le ali nere. «Morte, morte,

    morte.»«Permoltidinoi»disseilVecchioorso.«Forsepertuttinoi.Macomeunaltro

    lordcomandanteebbeadiremigliaiadiannifa,èperquestochecivestonodinero.Ricordateleparoledelvostrogiuramento,fratelli.Noisiamolespadedelle

  • tenebre,siamolesentinellecheveglianosulmuro…»«Siamoilfuococheardecontroilfreddo.»SerMalladorLockeestrasselasua

    spadalunga.«La luce che porta l'alba» altri risposero. E altre spade sibilarono fuori dai

    foderi.Epoitutti,tuttigliuominiinnero,ebberol'acciaioinpugno.Trecentospade

    furono levate al cielo scuro. Trecento voci gridarono: «Siamo il corno cherisvegliaidormienti!Loscudocheproteggeiregnidegliuomini!».Chett non ebbe altra scelta se nonunirsi a sua volta al coro.L'aria era resa

    opaca dal loro respiro. La luce delle fiamme si rifletteva sull'acciaio. FucompiaciutodalvedereLarkePiedemolleeDonnelHillilDolcefareancheloropartedelcoro,comesefosserodeipoveriidiotipariatuttiglialtri.Buonacosa.Nonavevasensoattirarel'attenzione,soprattuttoquandoeranocosìprossimiallafuga.Quando le grida tornarono a scemare, fu di nuovo il vento a far sentire la

    propria voce tra le pietre dell'anello perimetrale. Le fiamme ondeggiarono etremolarono,comeseanch'esseavesserofreddo.Nell'improvvisaquiete,ilcorvodelVecchioorsolanciòunultimo,solitariogrido.«Morte!»"Uccellofurbo"pensòChettmentregliufficialidavanoordinediromperele

    righe,dicendoatuttidiconsumareunpastoabbondanteediavereunanottediprofondo riposo.Chettandòa infilarsi sotto le suepellicce,accantoaicani, latestainvasadapensierisututtoquellochepotevaandarestorto.Esequelfottutogiuramentoavessefattocambiareideaaqualcunodeisuoi?EsePiccoloPaulsifossedimenticatodelpiano,cercandodiassassinareMormontalsecondoturnodiguardiainvecechealterzo?EseMaslynavessepersocoraggio,sequalcunoavessefattolaspia,se…Siscoprìadascoltarelanotte.Ilrumorecausatodalventosembravadavveroil

    lamentodiunbambino.Diquandoinquando,gligiungevanovocidiuomini,ilnitritodiuncavallo,ilrumorediunceppochescricchiolavatralefiamme.Manient'altro."Cosìtantaquiete."Nellasuamente,venneafluttuare ilvisodiBessa."Nonerauncoltelloche

    volevomettertidentro"volevadirle."Avevocoltodeifioriperte,rosedicampoe gigli e campanule. Ci avevo messo tutta la mattina." Sentiva il cuore chemartellavacomeuntamburo,talmentefortedasvegliarel'interoaccampamento.Tuttoattornoallabocca, labarbaglisieraincrostatadighiaccio."Cosamistasuccedendo?Perchémivengonoquestipensieri?"Primadiquelmomento,ognivolta che aveva pensato a Bessa non era riuscito a ricordare altro se nonl'espressione di lei mentre moriva. Ma adesso che cosa gli stava prendendo?

  • Riuscivaa respirarea stento.Siera forseaddormentato?Simise inginocchio.Qualcosadiumido,difreddoglisfioròilnaso.Chettalzòlosguardo.Neve.Cadevalaneve.Le lacrime gli si congelarono sulle guance. "Non è giusto" avrebbe voluto

    urlare. La neve avrebbe rovinato tutto, tutti i suoi elaborati piani. Era unanevicatafitta,spessifiocchibianchi tuttoattornoa lui.Comeavrebberofattoaritrovarelescortedicibosottolaneve?Oquellapistalasciatadallaselvagginachepuntavaversoest?"NongliservirannoDywenoBannenperdarcilacaccia,non se ce ne andiamo in mezzo alla neve fresca." Inoltre la neve celava lefattezzedelterreno,specialmentedinotte.Unodeicavallipotevainciampareinunaradicesporgente,ospezzarsiunazampacontrounapietra."Èfinita"sireseconto."Finitaancoraprimadicominciare.Siamoperduti."Noncisarebbestatanessuna vita da lord per il figlio di un raccoglitore di sanguisughe. Non cisarebberostatinessuncastello,nessunamoglie,nessunacorona.Sololalamadiunbrutonelleviscere,epoiunafossasenzanome."Lanevemihaportatoviatutto…Maledettaneve…"Neve:Snow.Jon Snow gli aveva portato via tutto una seconda volta. Jon Snow e il suo

    amichettoPorcello.Chettsimiseinpiedi.Avevalegamberigide.Ifiocchivorticantitramutavano

    ipuntiluminosidelletorceinvacuialonirossastri.Avevacomel'impressioneditrovarsi sotto l'assaltodiunosciamedipallidi insettigelidi.Glicalavanosullespalle, sulla testa. Gli entravano nel naso e negli occhi. Imprecando, Chettspazzòviaifiocchi."SamwellTarly"siricordò."Possoancorachiudereiconticon Messer Porcello." Si avvolse la sciarpa attorno alla faccia, sollevò ilcappuccio della cappa e si avviò nell'accampamento, verso il punto in cuidormivailgrassocodardo.LanevecadevatalmentefittacheperpocoChettnonfinìconilperdersitrale

    tende. Finalmente, individuò il rifugio che il ragazzo si era allestito tra unarocciaelegabbiedeicorvi.Tarlyerasepoltosottounacollinadicopertedilananeraedipelliccemalridotte.Lanevecontinuavaadaccumularsi,ricoprendolo.Tarly sembrava una specie di sofficemontagna tondeggiante.Chett estrasse ladaga dal fodero, l'acciaio strisciò contro il cuoio con un sibilo esile quanto lasperanza. Uno dei corvi gracchiò. «Snow» disse un altro, occhi neri chescrutavano tra le sbarredellagabbia.Anche ilprimoaggiunsea suavoltauno«Snow».Chettsuperòcautamente legabbiedeivolatili,prestandoattenzioneaogni singolo passo.Avrebbe premuto lamano sinistra sulla bocca del ragazzograsso,inmododasoffocarnelegrida,epoi…»Uuuuuuuuhoooooooo.Chett si fermò ametà del passo successivo, inghiottendo una bestemmia. Il

  • suono del corno continuò a dilagare sull'accampamento. Un suono debole,lontano,eppuredeltuttoriconoscibile."Nonadesso,maledettisianoglidèi!Nonadesso!" IlVecchioorsoavevadisseminatoosservatorisuglialberi,collocandounampiocerchiodiocchituttoattornoalPugnodeiPrimiUomini,inmododaessere messo in allarme qualsiasi cosa si stesse avvicinando. "Buckwell chetornadallascalinatadelGigante"ipotizzòChett."OQhorinilMoncodalpassoSkirling."Unsolosuonodicornosignificavaconfratellicherientravano.EsesitrattavadelMonco,forseconluipotevaesserciancheJonSnow,vivo.Sam Tarly si mise seduto, i suoi occhi gonfi fissarono la neve, pieni di

    confusione.Icorvisieranomessiagracchiareforte.Chettudìanchel'abbaiaredeisuoicani."Metàdelfottutoaccampamentoèsveglio."Rimanendoinattesachetuttiqueirumorisvanissero,contrasselemaniguantateattornoall'elsadellostiletto.Mapressochénellostessoistanteincuitornòilsilenzio,ilrichiamodelcornosiripeté,piùalto,piùprolungato.Uuuuiiuuuuuuuhoooooooooooo.«Perglidèi…»ErailbelatodiSamTarly,Chettloudìconchiarezza.Messer

    Porcelloschizzòinginocchio,ipiediimpigliatinellecoperteenellepellicce.Sene sbarazzò a calci, allungando unamano verso lamaglia di ferro che avevaappeso a una delle rocce vicino a lui. Nell'infilare la testa nel varco diquell'immensotendaggiometallico,notòChettinpiediabrevedistanza.«Eranodue?»chiese.«Hosognatodiaveruditoduerichiamidicorno…»«Nessunsogno»risposeChett.«Duesuonidicornosonolachiamataallearmi

    perlaConfraternita.Duesuonidicornosignificanonemicoinarrivo.Elàfuori,saccodilardo,c'èun'ascianemicaconsuscritto"Porcello".Duesuonidicornosignificanobruti.» La paura sul faccione di luna piena di Sam gli fece venirvogliadiridere.«Chesifottanoneisetteinferituttiquanti.ChesifottaHarma.Che si fottaManceRayder.Che si fotta anche Smallwood, che diceva non cisarebberostatiaddossoprimadi…»Uuuuuuuiiuuuuuuuuuuhoooooooooaooooooo.L'urlodelcornocontinuòecontinuò,comesenondovessemaiaverefine.I

    corvi si agitarono, sbattendo le ali, svolazzando dentro la gabbia e picchiandocontrolesbarre.Dovunquenell'accampamento,iconfratellideiGuardianidellanotte si stavano alzando, si infilavano le armature, si affibbiavano i cinturonidellespadeeafferravanoarchieascedacombattimento.SamwellTarlyrimase lìa tremare, lasuafacciaeradellostessocoloredella

    nevechevorticavatuttoattornoaloro.«Tre»balbettòaChett.«Sonotre,nehosentititre.Nonnesuonanomaitre.Nonsonostatilanciatitrerichiamidicornodacentinaia,damigliaiadianni.Trerichiamivoglionodire…»«…GliEstranei.»

  • Chettemiseunsuonoametàstradatraunarisataeunsinghiozzo.Dicolpo,lesuemutandefuronobagnate.Sentìilpisciocolargligiùlungolagamba.Videilvaporechesilevavalividodaldavantidellesuebrache.

  • JAIME Ilventodaestsoffiava tra i suoicapelli incrostati,morbidoedelicatocomeleditadiCersei.Udivailcantodegliuccelli,sentivalosciabordiodelfiumechesimuovevasottolabarcaelaspintadeiremicheliportavaindirezionediun'albarosa pallido. Dopo tutto il tempo che Jaime Lannister aveva trascorso nelletenebredellacellasotterranea,ilmondoeraqualcosaditalmentedolcedadarglilevertigini."Sonovivoeubriacodi luceedisole."Unarisataglisfuggìdallelabbra,improvvisacomeunaquagliastrappataalproprionascondiglio.«Silenzio» intimò la donna, l'espressione accigliata: la fronte corrugata

    sembravaadattarsiallasuaampiafacciadacontadinamegliodiunsorriso.NoncheJaimel'avessemaivistasorridere.SidivertivaaimmaginarselaconindossounodegliabitidisetadiCerseialpostodiquelgiubbettodicuoiodisseminatodiborchied'acciaio."Tantovarrebbevestiredisetaunavacca."Solochequestavaccasapevaremare.Sottolebrachemarronidistoffagrezza

    siintravedevanopolpaccipiùrobustidelleradicidiquercia.Ifortimuscolidellebraccia si allungavano e si contraevano a ogni colpo di remi. Brienne avevarematopermetàdellanotte,manonmostravaalcunsegnodistanchezza.IlcheeramoltodipiùdiquantoJaimepotessediredisuocuginoserCleosFrey,chearrancava per mantenere il passo con l'altro remo. "Una paesanotta grossa eforte,direbbeunoaguardarla.Eppureparlacomeunadonnadilignaggio,edèarmata di spada lunga e di daga. Certo… Ma sa usarle?" Era quanto Jaimeintendevascoprirenelmomentostessoincuisifosseliberatodiqueiceppi.Aveva anelli di ferro ai polsi, e altri anelli alle caviglie, ciascuna coppia

    connessadaun trattodipesantecatenanonpiù lungodiunavambraccio."Percuipensateche lamiaparoladiLannisternonsiaabbastanza?" li avevaderisimentreloincatenavano.Eradecisamenteubriacoquandoloavevadetto,grazieal vino diCatelyn Stark.Della loro fuga daDelta delleAcque ricordava soloframmentisconnessi.C'eranostatideiproblemiconilcarceriere,maladonzellalo aveva reso innocuo in un battito di ciglia. Erano saliti lungo una scala achiocciolasenzafine,girandoegirando.Jaimeavevalegambemollicomefilid'erba, ed era caduto un paio di volte o tre, finché la donna guerriera non gliavevaoffertounbraccioacuiappoggiarsi.Auncertopunto,loavevanoavvoltoinunacappadaviandanteeloavevanospintosulfondodiunabarca.Ricordavala voce di ladyCatelyn che dava ordine a qualcunodi sollevare la grata della

  • Portadell'acqua.RimandavaserCleosFreyadApprododelRe,latoredinuovecontroproposte per la regina, aveva dichiarato in tono che non ammettevareplica.PoiJaimedovevaessersiappisolato.Ilvinoloavevaresosonnolento.Provava

    unpiacereindicibilenelriuscirenuovamenteadallungareilcorpo,unlussoche,nellabuiasegretalecateneattaccatealleparetigliavevanonegato.EradamoltotempocheJaimeaveva imparatoadormire insellanelcorsodi lunghemarce.Dormireinquestacircostanzanonfumoltopiùdifficile."Tyrionsipiegheràinduedallerisatenelsentirechesonofuggitodormendodellagrossa."Maadessoeradinuovosveglio,elecateneglidavanofastidio.«Miasignora»propose.«Tuliberamidaquestiferri,eiotidaròilcambioal

    remo.»L'espressionedi lei tornòadaccigliarsi: le labbracontrattescoprironogrossi

    dentidacavallo.«Tutiterraiituoiferri,Sterminatoredire.»«DavverointendiremarefinoadApprododelRe,donzella?»«MichiameraiBrienne.Nondonzella.»«IlmionomeèserJaime.NonSterminatoredire.»«Neghidiavereassassinatounre?»«No. Tu neghi il tuo sesso? In tal caso, slacciati quelle brache e fammi

    vedere»lerivolseunsorrisoinnocente.«Tichiedereidiaprirtiilcorpetto,madaquelchevedononsarebbeungrandespettacolo.»SerCleoseraadisagio.«Cugino,ricordatilebuonemaniere.»"Il tuosangueLannisterèparecchioannacquato,cugino."Cleosera il figlio

    che Genna, zia di Jaime, aveva avuto da quel cataplasma di Emmon Frey, ilqualeavevavissutonelterroredilordTywinapartiredalgiornostessoincuineaveva sposato la sorella. Quando il decrepito lord Walder Frey era sceso inguerraschierandoleTorriGemelledallapartediDeltadelleAcque,serEmmonavevascelto la fedeltàverso lamogliecontro la fedeltàverso ilpropriopadre."Ma Castel Granito non ha fatto un grande affare" rifletté Jaime. Ser Cleosassomigliavaaunadonnola,combattevacomeun'ocaeavevailcoraggiodiunapecoraparticolarmentetemeraria.LadyStarkgliavevapromessodiliberarloseluiavesseportatoaTyrionunsuomessaggio,eserCleosavevaimmediatamenteaccettato,impegnandosiconunsolennegiuramento.Igiuramenti che li legavano, Jaimepiùdi tutti, erano statiprestati inquella

    cella sotterranea. Erano il prezzo della loro liberazione. Lady Stark avevaappoggiatocontroilpettodiJaimelapuntadellaspadadelladonzelladicendo:«Giura che mai più prenderai le armi contro gli Stark o i Tully. Giura cheimporraiatuofratellodionorarelapromessadirestituirmilemiefigliesaneesalve.Giuralosultuoonoredicavaliere,sultuoonorediLannister,sultuoonore

  • diconfratelloinvestitodellaGuardiareale.Giuralosullatestadituasorella,edituo padre, e di tuo figlio. Giuralo sugli antichi dèi e su quelli nuovi, e io tirimanderò da Cersei. Rifiuta, e io avrò il tuo sangue». Catelyn aveva fattoruotare lapuntadella lamae Jaimeaveva l'impressionedi sentire ancora sullapellelapressionedell'acciaioattraversoglistracci."Midomandochecosaavrebbedadirel'AltoSacerdotesulsacrovincolodei

    giuramentiprestatiquandosièubriachifradici,incatenatiaunmuroeconunaspadapremutacontroiltorace."NoncheaJaimeimportasseparticolarmentediquel grasso imbroglione, né degli dèi che dichiarava di servire. Ricordò ilsecchiopienodiescrementicheladyCatelynavevarovesciatoconuncalciosulpavimentodellacella.AvevadettocheilsuoonorediLannistervalevamenodiquelliquameputrescente.Stranadonna,adaffidarelesuefiglieaunuomoilcuionore era meno di merda. In ogni caso, almeno un po', di lui era costretta afidarsi."No,èinTyrioncheriponelesuesperanze,noninme."«Forsenonèpoicosìstupida»disseavocealta.«Non sono stupida.» La donna che in quel momento lo teneva prigioniero

    interpretòlabattutanelmodosbagliato.«Enemmenosorda.»Jaimepreferìesseregentile,deriderlasarebbestatotalmentefaciledatoglierne

    il gusto. «Stavo parlando a me stesso, e non di te. Stando in una cella, èun'abitudinechesiprendefacilmente.»Leiloguardò,lafronteaggrottata,poicontinuòaremare,senzarispondere."Sveltadilinguaquantoattraentediviso."«Dalmodoincuitiesprimi,direi

    chetusiadiorigininobili»insistetteJaime.«MiopadreèSelwyndiTarth,pergraziadeglidèi lorddiEvenfall»perfino

    questeparoleuscironoafatica.«Tarth» disse Jaime. «Una roccia troppo grossa nelmare Stretto, se ricordo

    bene.EdEvenfallhaprestatogiuramentodi fedeltàaCapoTempesta.Percui,com'ècheseialserviziodiRobbdiGrandeInverno?»«SonoalserviziodiladyCatelyn.Eleimihaordinatodiportartisanoesalvo

    datuofratelloTyrionadApprododelRe,nondifaregiochettidiparoleconte.Fa'silenzio.»«Holanauseadifaresilenzio,donna.»«EalloraparlaconserCleos.Nonhonientedadireaimostri.»Jaime ululò. «Ci sono mostri, qua attorno? Nascosti sott'acqua, forse? Nel

    foltodeicespugli?Eiononhonemmenolamiaspada!»«Un uomo che ha violato sua sorella, che ha assassinato il suo re, che ha

    lanciato un bambino innocente dall'alto di una torre non merita nessun altronome.»"Innocente?Queldannatoragazzinocistavaspiando."L'unicacosacheJaime

  • avevadesideratoquelgiornoerastareun'oradasoloconCersei.Ilviaggioversonorderastatounveroepropriotormento:vederlaognimomentosenzapoterlatoccare, sapendocheRobert,ubriacomarcio,caracollavanel lettocon leiogninotte in quella grande e scricchiolante casa su ruote. Tyrion ce l'avevamessatuttapertenerlodibuonumore,manonerabastato.«Riguardo a Cersei» ammonì Jaime «farai bene a misurare le parole,

    donzella.»«MichiamoBrienne,nondonzella.»«Chet'importadicometichiamaunmostro?»«MichiamoBrienne»ripetélei,instancabilecomeunmastino.«LadyBrienne?»LeifutalmenteadisagiodafarpercepireaJaimel'esistenza

    diunpuntodebole.«OmagariserBriennesarebbepiùdituogusto?»rise.«No,temodino.Sipuòaddobbareunavaccadalatteconpizzi,merlettiecrinolina,lasi può avvolgere tutta quanta nella seta,ma questo non significa che si possacavalcarlainbattaglia.»«Cugino Jaime, per cortesia, non dovresti parlare in modo tanto volgare.»

    Sotto lacappa,serCleos indossavaunfarsetto istoriatoconleTorriGemelleeconilleonediLannister.«Abbiamomoltastradadapercorrere,nondovremmolitigaretradinoi.»«Quando litigo, cugino, lo faccio con una spada. Stavo rivolgendomi alla

    signora.Dimmiunacosa,donzella,ledonnediTarthsonotuttescialbecomete?Seècosì,compiangogliuomini.Forse,vivendosuunatetramontagnainmezzoalmare,nonhannoideadicheaspettoabbiaunaveradonna.»«Tarthèbellissima»grugnìBriennetrauncolpodiremiel'altro.«L'isoladi

    Zaffiro,lachiamano.Staizitto,mostro,senonvuoichetimettaunbavaglio.»«Anche lei èvolgare,non trovi, cugino?»Jaimechiesea serCleos.«Maha

    ancheuna spinadorsale d'acciaio, te lo garantisco.Non sonomolti gli uominiche osano darmi del mostro.» "Per quanto, non dubito che ne parlinoapertamentel'istantestessoincuivoltolorolespalle."SerCleostossicchiònervosamente.«LadyBriennehauditotalimenzogneda

    ladyCatelyn,nonnedubito.GliStarknonpossonosperaredisconfiggerticonlaspada,cavaliere,quinditicombattonoconparolealveleno.»"Invecemihannosconfitto con la spada, razzad'idiota senzamento." Jaime

    sfoderò un sorriso pieno di sottintesi. E si potevano leggeremolte cose in unsorriso così, se si era furbi abbastanza. "Che il cugino Cleos abbia davveroingoiatoquestapentoladisterco?Oforsestasolocercandodientrarenellemiegrazie?Conchihoachefarequi:conunonestoimbecilleoconunleccaculo?"Impassibile, ser Cleos andò avanti con la sua tiritera: «Colui il quale vuole

    credere che un confratello investito della Guardia reale sia capace di fare del

  • maleaunbimbononconosceilsignificatodell'onore»."Leccaculo."Adireilvero,Jaimeavevafinitoperodiarevisceralmentequel

    gestoavventato.Inseguito,conilragazzinoStarkcherifiutavadimorire,Cerseinonaveva fattoaltroche tormentarlo.«Avevasetteanni, Jaime.Sette anni.Seanche avesse capito quello che stavamo facendo, saremmo stati in grado dispaventarloalpuntodafarglitenerelaboccachiusa.»«Nonpensavochetuvolessi…»«Nonpensimai,tu!Seilragazzodovessesvegliarsiedirealpadrequantoha

    visto…»«Se, se, se…» Lui l'aveva fatta sedere sulle proprie ginocchia. «Se si

    sveglierà,diremochehasognato,diremocheèunbugiardo,eseproprio tuttodovesseandareperilpeggio,uccideròNedStark.»«Dopodiche,checosapensichefaràRobert?»«CheRobertfacciacomeglipare.Scenderòinguerracontrodilui,secisarò

    costretto.La"guerraperlaficadiCersei",cosìlachiamerannoicantastorie.»«Jaime,lasciamiandare!»Leisieraarrabbiata,avevacercatodialzarsi.Jaimel'avevafermataconunbacio.Perqualchemomento,suasorellaaveva

    cercatodiresistergli,mapoilasuaboccasieraaperta.Jaimericordavailgustodel vino e dei chiodi di garofano sulla lingua di lei. Cersei aveva avuto untremito.LamanodiJaimeavevaraggiuntoilbordodelcorpetto,avevatirato,laseta si era strappata liberando i seni. Per un po' il ragazzo Stark era statodimenticato.Ma forse, in seguito, quando il ricordo di Brandon Stark era tornato a

    perseguitarla, Cersei aveva davvero assoldato quell'uomo di cui aveva parlatoladyCatelyn, l'uomo incaricato di fare sì che il ragazzo non si svegliassemaipiù? "Ma se lo avesse veramente voluto morto, Cersei avrebbe mandatome.Inoltre,nonèdaleisceglierequalcunotantoinettodatrasformareunomicidioinungrottescobordello."Lungoilcorsodelfiume,ilsolescintillavasullasuperficiebattutadalvento.

    La spondameridionale eradi argilla rossa, liscia comeuna strada.Di tanto intantotorrentipiùpiccolivenivanoagettarsinelcorsoprincipale,interrompendogli argini, e tronchi putrescenti di alberi semisommersi si ostinavano adaggrapparsi alla riva. La sponda nord era più selvaggia: pareti di rocciaincappucciatedifaggi,querceecastagni,sisollevavanofinoaun'altezzadiventipiedi. Su uno dei costoni, Jaime individuò una torre di guardia, ilmastio cheingrandiva a ogni colpodi remi.Seppe che era abbandonatabenprima cheviarrivasserosotto,lepietreconsunteassediatedaroserampicanti.Ilventomutòdirezione.SerCleosaiutòladonzellaadalzarelavela:unrigido

    triangolodistoffaastriscerosseeblu.IcolorideiTully.Sepiùavantilungoil

  • fiume avessero incontrato forze Lannister, di sicuro quei colori avrebberocausato loro dei guai. Ma era l'unica vela che avessero. Brienne si mise altimone. Jaime procedette ad abbassare la deriva, le catene che tintinnavano aognimovimento.Conilventoelacorrenteafavore,cominciaronoadavanzarepiùspeditamente.«Potremmo risparmiarci un sacco di strada se invece di consegnarmi amio

    fratello,tumiportassidamiopadre»rilevòJaime.«Le figlie di lady Catelyn sono ad Approdo del Re. Io tornerò con le due

    ragazze,onontorneròaffatto.»JaimesirivolseaserCleos.«Cugino,dammiiltuocoltello.»«No.»Ladonnas'irrigidì.«Nonpermetteròchetusiaarmato.»Ilsuotonoera

    inflessibile,comelapietra."Ha paura di me, perfino incatenato." «Cleos, sembra proprio che sarò

    costrettoachiedereatediradermi.Lasciamilabarba,matagliamiicapelli.Deltutto.»«Vuoiessererasatoazero?»chieseserCleos.«Il Jaime Lannister che il reame conosce è un cavaliere senza barba e dai

    lunghi capelli dorati. Un uomo calvo, con una lercia barba bionda potrebbepassare inosservato. E visto che sono ai ceppi, preferisco non esserericonosciuto.»La daga non era affilata quanto avrebbe potuto essere. Cleos falciò a piene

    mani, segando, strappando, aprendosi la strada tra i ciuffi appiccicati dallasporcizia, gettando capelli fuori bordo. I riccioli dorati fluttuarono sullasuperficiedelfiume,disperdendosiapoppa.Mentrel'intricosidiradava,Jaimesentìunpidocchiozampettargligiùperilcollo.Loschiacciòconilpollice.SerCleos ne rimosse altri dalla cute, gettando in acqua anche quelli. Jaime sirisciacquòilcapoeimposeaserCleosdiaffilarelalamaprimadieliminaregliultimiresiduidicapelli.Fattoquesto,sioccuparonodidareunaformaancheallabarba.L'immagine riflessa dalla corrente era quella di uno sconosciuto. Non solo

    Jaimeadessoeracalvo:inquellasegreta,erainvecchiatodialmenocinqueanni.Volto scavato, occhi infossati, rughe che non ricordava di avere. "NonassomigliopiùtantoaCersei.Questolarattristerà."Verso mezzogiorno, ser Cleos si addormentò. Il suo russare sembrava lo

    starnazzare di oche in calore. Jaime si allungò contro lamurata, osservando ilmondosfilareoltre.Dopoquellacellapienaditenebre,ognipietra,ognialberoeranounameraviglia.Passarono alcune capanne costruite su alte palafitte, simili a strane cicogne.

    Deiloroabitantinessunatraccia.Uccellisolcaronoilcielo,altrilanciaronogridi

  • dagli alberi sulle rive. Jaime notò pesci argentei sfrecciare poco sotto lasuperficie. "Trote dei Tully" pensò. "Pessimo presagio." Ma il peggio vennedopo: un tronco sul pelo dell'acqua si rivelò essere un cadavere dissanguato,gonfioperl'immersione.Lacappaeraimpigliataneiramidiunalberocaduto,eil suocolore era l'inconfondibileporporadeiLannister. Jaime si chiese senonfossequalcunocheluiconosceva.LetreforchedelTridenteeranolaviapiùfacilepermuoveremerciouomini

    attraverso le terre dei fiumi. In tempo di pace, avrebbero incontrato pescatori,chiattecarichedigranagliespinteconleperticheafavoredicorrente,mercantisunegozigalleggianti,intentiavendereaghiepartitedistoffa.Forseavrebberoaddirittura visto una compagnia di guitti a bordo di uno scafo dai colorisgargianti,levelepezzatedicentotintediverse,cherisalivailfiume,divillaggioinvillaggio,dicastelloincastello.Malaguerraavevalasciatoilsegno.Superaronovillaggi,manonvideroalcun

    abitante. Una rete vuota appesa ad alcuni rami, le maglie tutte squarciate, ful'unica traccia di pescatori. Una ragazzina che abbeverava un cavallo fuggì algalopponell'attimostessoincuividelalorovelarossaeblu.Piùtardi,passaronodavantiaunadozzinadicontadinichescavavanoinuncampodifrontealgusciovuoto di un torrione bruciato. Gli uomini li guardarono con occhi opachi,tornando a riprendere il lavoro solo dopo essersi assicurati che l'imbarcazionenonrappresentavaunaminaccia.LaForcaRossaeraampiaelenta,unfiumedallettotortuoso,concurveeanse

    continue,disseminatodapiccoleisolecopertedivegetazione,pienodiseccheedibanchidisabbiainagguatoappenasottolasuperficie.Brienneperòsembravaavere l'occhio allenato a individuare il pericolo, e riusciva sempre a trovare larotta giusta. Quando Jaime le fece i complimenti per la sua conoscenza delfiume, leigli lanciòun'occhiatacaricadi sospetto.«Non loconosco, il fiume»disse.«Tarthèun'isola.Hoimparatoalavorarediremiedivelemoltoprimadimontaresuuncavallo.»SerCleossimiseasedere,fregandosigliocchi.«Perglidèi,holebracciaa

    pezzi!Sperochequestoventoduri»annusòl'aria.«Sentoodoredipioggia.»Jaimenonavrebbechiestodimegliocheunfortescrosciod'acqua.Lesegrete

    diDeltadelleAcquenoneranoesattamenteilluogopiùpulitodeiSetteRegni.Eluiormaidovevapuzzarecomeunformaggioconivermi.Cleosaguzzògliocchi,osservandonelsensodellacorrente.«Fumo.»Un esile dito grigio sembrava fare loro cenno di avvicinarsi. Il fumo saliva

    dallaspondasud,svariatemigliapiùavanti,attorcigliandosinelcielo.Allabasedell'incendio, Jaime distinse i resti devastati di una grande struttura. Distinseancheunaquercia,pienadidonnemorte.

  • I corvi avevano appena cominciato a banchettare con i cadaveri delleimpiccate.Funisottiliaffondavanonellacarnesofficedellegole.Aognisoffiodivento,icorpiondeggiavanoeroteavano.«Questo non è stato un atto cavalieresco» disse Brienne quando furono

    abbastanza vicini da vedere con chiarezza. «Nessun vero cavalierepermetterebbeunsimileturpemassacro.»«I veri cavalieri vedono ben di peggio ogni volta che vanno in guerra,

    donzella»ribattéJaime.«Efannobendipeggio,sì.»Briennediedeuncolpoditimone,deviandoversolariva.«Nonlasceròdegli

    innocentiaicorvi.»«Donzellasenzacuore.Ancheicorvihannoildirittodimangiare.Rimanisul

    fiume,donna,elasciaperdereimorti.»Toccarono terra amonte della grande quercia che si propendeva sull'acqua.

    MentreBriennecalavalavela,Jaimesmontòdallabarca,imovimentiresigoffidallecatene.L'acquadellaForcaRossaentròneisuoistivaliegli infradiciò lebrache stracciate. Ridendo, Jaime cadde in ginocchio e immerse la testa nellacorrente.Tornòasollevarlainunafontanadigocce.Avevalemaniincrostatedisporcizia.Unavoltacheleebbestrofinateerisciacquategliparveropiùmagre,piùpallidediquantolericordasse.Lesuegambecontinuavanoaessererigide.Quandosirialzòinpiedi, le trovòmalferme, instabili."Cisonostato troppoinquellamaledettasegretadiHosterTully."Brienne e Cleos trascinarono la barca sulla sponda. I cadaveri penzolavano

    direttamentesopradiloro,similiamacabrifruttiresimaturidallamorte.«Unodinoidovràsalireatagliarequellecorde»disseladonzella.«Ci vado io» in un concerto di tintinnii metallici, Jaime guadò fino alla

    sponda.«Toglimiquestecatene.»Briennestavaosservandounadelledonnemorte.Jaimesiavvicinòapiccoli

    passi incerti, isolipassiche la lunghezzadellacatenaglipermetteva.C'eraunrozzocartelloappesoalcollodelcadavereimpiccatopiùinalto."Hannofornicatoconileoni"lesseJaime,poifeceunsorriso.«Eh,sì,donna:

    questoèstatounattodecisamentenoncavalieresco…Madapartedeituoi,nondeimiei.Michiedochifossero,questedonne.»«Meretricidataverna.»FuserCleosarispondergli.«Questaeraunalocanda,

    oralaricordo.QuandotornaiaDeltadelleAcque,alcunidegliuominidellamiascortapassaronolanottequi.»Dellastruttura,nonrimanevapressochénulla.Sololefondamentadipietrae

    un groviglio di travi accatastate, annerite dal calore. Fumo continuava asollevarsidalleceneri.Jaimenonfrequentavataverneebordelli,lelasciavaasuofratelloTyrion.Era

  • Cerseil'unicadonnacheavessemaidesiderato.«Leragazzehannodatopiacereadalcunideisoldatidellordmiopadre,sembrerebbe.Forsehannoservitolorocibo e bevande. Ecco come si sono guadagnate il collare dei traditori, per unbacioeunboccaledibirra.»Fececorrerelosguardoinentrambeledirezionidelfiume,assicurandosichefosseroveramentesoli.«QuestesonoterredeiBracken.Potrebbe essere stato lord Jonos a dare l'ordine di ucciderle. Mio padre habruciatoilsuocastello,etemocheluinonciami.»«Potrebbe anche essere opera di Marq Piper» s'inserì ser Cleos. «O di

    quell'elfo dei boschi, Beric Dondarrion, anche se ho sentito dire che uccidesolamentesoldati.OppurediunabandadegliuominidelNorddiRooseBolton.»«BoltonèstatosconfittodamiopadresullaForcaVerde.»«Manonspezzato»disseserCleos.«QuandolordTywinhamarciatoversoi

    guadi,Boltonètornatoasud.LavocechegiravaaDeltadelleAcqueèchehapresoHarrenhaldaserAmoryLorch.»AJaime,ilsuonodiquelleparolenonpiacqueaffatto.«Brienne»questavolta,

    nellasperanzacheleiloascoltasse,concessealladonzellalacortesiadelnome.«SelordBoltondavverocontrollaHarrenhal,èprobabilechesiailTridentesialastradadelResianosorvegliati.»Credettedivedereun lampod'incertezzaneigrandiocchiazzurridi lei.«Tu

    seisottolamiaprotezione.Peraverti,dovrannouccidermi.»«Nonpensocheperloroquestosiaunproblema.»«So combattere bene quanto te» rispose lei sulla difensiva. «Sono stata uno

    dei prescelti di re Renly. Con le sue mani, ha collocato sulle mie spalle ilmantellodisetaastriscedellaGuardiadell'arcobaleno.»«LaGuardia dell'arcobaleno? Tu e altre sei ragazze, giusto? Un cantastorie

    unavoltadisse che tutte le fanciulle sonobelle, quando sonovestitedi seta…Manonhamaiincontratote,osbaglio?»Ladonnaarrossì.«Abbiamotombedascavare.»Poicominciòascalarel'albero.Alterminedeltronco,lebiforcazioniinferiori

    della quercia erano grandi abbastanza da permetterle di rimanere in piedi.Brienne si spostò tra le foglie, daga in pugno, tagliando le funi da cuipenzolavanoicadaveri.All'attodellacaduta,nugolidimoschesisollevaronodaicorpi. A ogni nuovo impatto contro il terreno, il lezzo della decomposizionediventavapiùintenso.«Cistiamoprendendounnotevoledisturboperdellebaldracche»si lamentò

    ser Cleos. «E che cosa usiamo per scavare? Non abbiamo vanghe, e io nonintendoservirmidellamiaspada.Infatti…»Briennelanciòungrido.Invececheridiscenderelungoiltronco,saltòaterra.

    «Allabarca.Presto.C'èunavela.»

  • Cercaronodifarepiùinfrettapossibile.Jaimenoneraincondizionidicorreree suocugino fucostrettoa trascinarloabordodipeso.Brienne si staccòdallariva puntellandosi con un remo. «Ser Cleos» disse in fretta «ho bisogno cheanchetutimettaaremare.»Lui fece quanto gli veniva richiesto. Lo scafo fendette l'acqua a maggiore

    velocità. Corrente, vento e remi lavorarono tutti in loro favore. Jaime rimaseseduto, sempre in catene, scrutando a monte. La sommità dell'altra vela eral'unicacosavisibile.Lanaveinseguitricedovevatrovarsidietrounodeilembiditerra che profilavano i meandri della Forca Rossa, e sembrava navigare indirezionenorddietro la barriera degli alberi.Loropuntavano a sud,ma Jaimesapevachesitrattavadiuningannodiprospettivadovutoalcorsoserpeggiantedel fiume. Si fece schermo sugli occhi con entrambe le mani. «Il rossodell'argillaeilbludell'acqua»annunciò,individuandoicoloridellavela.La larga bocca di Brienne si apriva e si chiudeva senza suono, facendola

    sembrareunamuccaintentaaruminare.«Piùinfretta,cavaliere.»Benpresto,irestidellalocandasvanironodietrodiloro.Perserodivistaanche

    la punta della vela, ma questo non significava nulla. Nel momento in cui gliinseguitoriavesserodoppiatol'ansa,sarebbestatanuovamentevisibile.«Possiamo sperare che i nobili Tully si fermino a seppellire le puttane

    defunte.»Jaimenoneraansiosoditornarenellacellabuia."Almioposto,Tyriontirerebbefuoriqualcheideaingegnosa.Mal'unicacosachevieneinmenteameèandargliaddossoconlaspadainpugno."L'interaora successiva fuuna speciedipartita algattocol topocon lanave

    inseguitrice. Una partita giocata cercando rifugio dietro promontori, attorno apiccole isole boscose. Proprio quando stavano cominciando a sperare di averguadagnatoun certo vantaggio, la vela tornò a far capolino in lontananza.SerCleosinterruppelevogate.«ChegliEstraneise liportinoalladannazione!»Siasciugòilsudoredallafronte.«Rema!»imposeBrienne.«È una galea fluviale che ci sta inseguendo» dichiarò Jaime dopo essere

    rimasto a osservare per un po'. A ogni vogata, lo scafo sembrava farsi piùgrande.«Noveremiperparte,ilchevuoledirediciottouomini.Dipiù,seoltreai rematori hanno a bordo anche dei guerrieri. E vele più grandi della nostra.Nonriusciremoafuggire.»SerCleossibloccòametàremata.«Diciotto,haidetto?»«Seiperognunodinoi. Ionepotreiuccidereotto,maquestibraccialetti…»

    Jaime sollevò i polsi incatenati «m'impacciano leggermente neimovimenti. AmenocheladyBriennenonvogliaesserecosìcortesedatogliermiiceppi.»Leiloignorò,spingendoconancorapiùforzasuiremi.

  • «Abbiamometà notte di vantaggio su di loro» riprese Jaime. «Loro remanodall'alba, con pause di due remi alla volta. Saranno esausti. Aver avvistato lanostravelaglihadatounasferzatad'energia,manondurerà.Dovremmoriuscireauccidernemolti.»SerCleossilasciòsfuggireunsingulto.«Masono…diciotto!»«Piùprobabileventi,oancheventicinque.»«Èassurdosperaredipotersconfiggerediciottouomini»gemetteCleos.«Hoforsedettoquesto?Ilmegliochepossiamosperareèmorireconlaspada

    in pugno.» Jaime Lannister era del tutto sincero. Non avevamai avuto pauradellamorte.Brienne cessò di remare. Il sudore le aveva incollato alla fronte ciuffi di

    capellicolorsabbia,l'espressionetiratalafacevaapparireancorapiùbrutta.«Tutitrovisottolamiaprotezione»lasuavoce,incrinatadallarabbia,eraquasiunringhio.Davanti a tale fierezza, Jaime non poté fare a meno di ridere. "È come il

    Mastinoconletette.Oquantomenolosarebbe…senonfossepiattacomeunatavola." «E allora proteggimi, donzella. O liberami, in modo che possaproteggermidasolo.»Lagaleacontinuavaadavanzarelungoilfiume,simileaunagrandelibellula

    di legno. L'acqua attorno allo scafo ribolliva di spuma a causa del ritmofuribondodei remi.Erasemprepiùvicinae sivedevanouomini radunati sullatolda. Ilmetallo che brandivano scintillava al sole. Jaime distinse anche degliarchi."Arcieri."Odiavagliarcieri.Apruadellanaveinavvicinamentoc'eraunuomomassiccio,dalcraniocalvo,

    con spesse sopracciglia castane e forti braccia muscolose. Sopra la maglia diferro,indossavaunaluridatunicabiancaconl'emblemadiunsalicepiangentesufondo verde pallido. La sua cappa era trattenuta da un fermaglio d'argento aformaditrota."IlcomandantedelleguardiediDeltadelleAcque."Ingioventù,serRobinRygererastatounguerrierodecisamentetenace.Maqueigiornieranopassati:oggi aveva la stessaetàdiHosterTully, edera invecchiatoassiemealsuosignore.Leduenavifuronoacentopiediunadall'altra.Jaimesiportòlemaniai lati

    della bocca e gridò sull'acqua: «Ser Robin! Sei venuto ad augurarmi buonviaggio?».«Sonovenutoariportatiindietro,Sterminatoredire!»tuonòserRobinRyger.

    «Com'èchetiseipersoituoicapellibiondi?»«L'ideaèaccecareinemiciconilriflessodelmiocranio.Contehafunzionato

    bene.»Ser Robin non trovò la battuta divertente. La distanza tra i due scafi si era

  • ridottaaquaranta iarde.«Gettate i remie learminel fiume,eanessunoverràfattodelmale.»Ser Cleos si contorse all'indietro. «Jaime, diglielo… Digli che è stata lady

    Catelynaliberarci…Unoscambiodiprigionieri,equo…»Jaimeglielodisse.Manonservìaniente.«NonèCatelynStarkchedominaDeltadelleAcque»ribattéserRobinRyger.

    Quattroarcieripreseroposizioneaccantoalui,dueinpiediedueinginocchio.«Gettateinacqualevostrespade!»«Iononhonessunaspada»rimandòJaime.«Masel'avessi,primalapianterei

    inpanciaate,poistacchereilepalleaqueiquattrocodardi.»La risposta fuunabordatadi frecce.Unaandòaconficcarsinell'albero,due

    perforaronolavela,laquartamancòJaimed'unpalmo.Un'ennesima,ampiaansadellaForcaRossaincombevadavantialoro.Brienne

    fece virare la barca oltre la svolta. Il boma ruotò e le vele scricchiolarono,riempiendosi di vento. Al centro della corrente, si ergeva una grossa isola. Ilcorso principale del fiume si diramava sulla destra della terra emersa. Sullasinistra, un affluente s'inseriva tra l'isola e le alte pareti rocciose della spondanord.Briennediedeunaltrocolpoditimone.Labarcatagliòasinistraelavelasbatté perdendo il vento. Jaime studiò gli occhi di lei. "Begli occhi" non potéfare amenodi pensare. "E calmi."Aveva imparato a leggere lo sguardodellepersone.Eariconoscerelosguardodellapaura."Èdeterminata,nondisperata."Trenta iardedietrodi loro, la galea fece a suavolta ingressonell'ansa. «Ser

    Cleos, prendi il timone» ordinò la donzella. «Sterminatore di re, tu mettiti alremoefaccirestarelontanodallerocce.»«Comelamiasignoracomanda»rimandòJaime.Unremononeraunaspada,

    malapala,sebenmaneggiata,potevaspaccarelafacciadiunuomo.Eilfustopotevaessereusatoperparareicolpi.Ser Cleos spinse un remo tra le mani di Jaime e si precipitò a poppa.

    Superaronolapuntadell'isolaeviraronobruscamentenell'affluente,sollevandospruzzid'acquacontrolapareterocciosa.L'isolaeracopertadafittavegetazione,ungrovigliodicespugli,querceepini.Glialberiproiettavanoombrescuresullacorrente vorticosa, celando rocce affioranti e tronchi sommersi maceratidall'acqua.Sulla lorosinistra,s'innalzava lostrapiombo,ripidoepietroso.Allabase, il fiume schiumava contromassi spezzati e cataste di rocce cadute dallasommità.Passaronodalla lucedelsoleall'ombra.Lapareteverdedeglialberiequella

    grigiaemarronedellaroccialinascoseroallavistadellagalea."Pochimomentidi quiete prima della prossima pioggia di frecce." Jaime fece forza sul remo,evitandounarocciaaffiorante.

  • Lo scafo sussultò. Un lieve tonfo liquido e Brienne scomparve. Un attimodopo,lavideroriemergeredall'acquaallabasedellaparetedigranito.Attraversoil fondale basso, si insinuò tra alcuni massi e cominciò ad arrampicarsi. SerCleossbarrògliocchi,laboccaspalancataperlostupore.«Ignorala,quelladonzella»abbaiòJaimealcugino.«Vira.»Individuaronolavelarossaebluspostarsioltreglialberi.Poilagaleafluviale

    apparve all'imboccatura dell'affluente, settanta piedi dietro di loro. La proratagliòlacorrente.Unamezzadozzinadifreccepartìsibilando,matuttefinironofuori bersaglio. I movimenti delle barche rendevano la mira difficile per gliarcieri, ma Jaime sapeva che non ci avrebbero messo molto a compensare.Brienneeraametàscalata,passandodaunappiglioall'altro."Rygerlavedrà,ècerto.Eaquelpuntodiràagliarcieridiabbatterla."Jaime

    decisediverificarese l'eccessivoorgogliodelvecchioguerriero loavesseresostupido.«SerRobin»gridò.«Stammiasentireperunmomento.»SerRobinalzòunamano,isuoiarcieriabbassaronogliarchi.«Di'quantohai

    dadire,Sterminatoredire,madilloinfretta.»Lo scafo si destreggiò in un dedalo di pietre spezzate. «Conosco un modo

    miglioreperrisolverelecose»gridòJaime.«Singolartenzone.Tueio.»«Nonsononatoquestamattina,Lannister.»«No,certo,maèprobabilechetumuoiaquestopomeriggio.»Jaimesollevòle

    braccia,mostrandoatuttiipolsiincatenati.«Mibatteròconteancheincatene.Checos'haidatemere?»«Certamentenonte,cavaliere.Selasceltaspettasseame,nonchiedereinulla

    di meglio, ma ho ricevuto l'ordine di riportati indietro vivo, se possibile.Arcieri!»Rygerfeceilsegnale.«Incoccare.Tendere.Lanc…»La distanza era inferiore alle venti iarde. Ben difficilmente gli arcieri

    avrebberofallito.Teseroalmassimoiloroarchilunghi…Unapioggiadiroccerovinòtuttoattornoaloro.Piccolepietresiabbatterono

    sul ponte, rimbalzando sui loro elmi e sollevando spruzzi d'acqua ai lati dellaprora.Quellisvegliasufficienza,alzaronolosguardo.Malofeceronell'istantestesso incuiunmassodelledimensionidiunagiumentasidistaccavadall'orlodellaparetedirocciasopradiloro.SerRobinlanciòunurlodiallarme.Ilmassorotolònelvuoto,rimbalzòcontroilpendio,sispezzòindueall'impattoeinfinerovinò sulla galea. Il pezzopiùgrosso tranciò l'albero ametà, sventrò la vela,fece volare due degli arcieri nel fiume e spezzò la gamba di un rematore cheaveva cercato di accucciarsi sotto il remo. Dalla velocità con cui lo scafoimbarcò acqua il pezzo di roccia più piccolo doveva aver sfondato di netto lachiglia. Le urla dei rematori echeggiarono contro le rocce. Gli arcieri si

  • dibattevano freneticamente nella corrente. Dalla disperazione dei loromovimenti,erachiarochenonsapevanonuotare.Jaimescoppiòinunarisata.Quando la lanciaviròe siallontanòdall'affluente, lagalea stavaaffondando

    traeruzionidibolle,gorghie rocceaffioranti; JaimeLannistersiconvinsecheglidèieranomisericordiosi.PerserRobineisuoiarcieri,chefosserotrevoltemaledetti, si preparava una lunga marcia bagnata fino a Delta delle Acque.Quanto a lui, Jaime Lannister, si era sbarazzato di quella donzella grande egrossa."Nemmenoioavreipotutosperaredimeglio.Unavoltachemisaròtoltoquesticeppi…"SerCleosgridò. Jaimealzò lo sguardo:Brienneavanzava lungo la sommità

    dellaparetediroccia,connotevolevantaggiorispettoaloro.Chiaramente,avevatagliatoindiagonaleattraversolalinguaditerradell'ansasuccessiva.Ladonnaguerriera si gettò temerariamente nel vuoto. Il suo tuffo apparve quasiaggraziato.Eaugurarsichesischiantasseilcraniocontrounarocciasommersasarebbe stato quanto meno poco cavalieresco. Ser Cleos fece virare la barcaversodi lei.Per fortuna,Jaime impugnavaancora il suoremo."Uncolpo,unosoloebenassestato,quandosiavvicina,emisaròliberatodilei."Invece si ritrovò ad allungare il remo fuori dellamurata.Briennene afferrò

    l'estremitàe Jaime la tiròversodi loro.Nell'aiutarla a risalire abordo, l'acquagocciolò dai capelli e dagli abiti, fradici di lei, formandounapozza sul fondodelloscafo."Bagnatacosì,èancorapiùbrutta.Epensarechemail'avreicredutopossibile."«Stupida, maledetta stupida d'una donzella» le disse. «Potevamo andarcene

    senzadite.Tiaspettiforsechetiringrazi?»«Nonm'interessanoaffattoi tuoiringraziamenti,Sterminatoredire.Hofatto

    unsolennegiuramento:portartisanoesalvoadApprododelRe.»«Edavverointenditenervifede?»Jaimeleelargìilsuopiùsmagliantesorriso.

    «Meravigliadellemeraviglie.»

  • CATELYN SerDesmondGrellavevaservitolanobileCasaTullypertuttalasuavita.Erastato scudiero alla nascita di Catelyn, cavaliere quando lei aveva imparato acamminare, a cavalcare e a nuotare,maestro d'armi il giorno in cui lei si erasposata.AvevavistolapiccolaCatdilordHosterdiventareunagiovanedonna,la lady di un grande lord e infine la madre di un re. "E adesso, mi ha vistadiventareunatraditrice."Quando suo fratello Edmure era partito per la guerra, aveva nominato ser

    DesmondcastellanodiDeltadelleAcque, per cui fu compito suo affrontare ilcrimine commesso dalla sorella del suo signore. Per allentare il disagio cheprovava,portòconsé l'attendentedi lordHoster, l'inaciditoUtherydesWayn. Idue uomini rimasero immobili a osservarla: serDesmond imponente, rosso infaccia, imbarazzato; Utherydes cupo, con il volto scavato, malinconico.Entrambiaspettaronochefosse l'altroaparlareperprimo."Hannodato le loroviteperserviremiopadre"pensòconangosciaCatelyn."Eiolihoripagaticonlasciagura."«I tuoi figli» si risolse finalmente ser Desmond. «Maestro Vyman ci ha

    informati.Queipoveriragazzi.Terribile,terribile.Ma…»«Siamoconteneltuodolore,miasignora»intervenneUtherydes.«TuttaDelta

    delleAcquepartecipaaltuolutto,ma…»«Lanotiziadeveavertifattodiventarefolle»lointerruppeserDesmond.«La

    folliadellasofferenza,lafolliadiunamadre,gliuominicomprenderanno.Nonpotevisapere…»«Lo sapevo, invece» disseCatelyn con fermezza. «Capivo quello che stavo

    facendoederoconsapevolechesitrattavaditradimento.Sevoiviasterretedalpunirmi,gliuominicrederannocheanchevoisietestaticonniventinel liberareJaime Lannister. Si è trattato di unamia azione, soltantomia, e spetta quindisoltantoamerisponderne.MettetemipureaglistessiceppicheeranostatidelloSterminatoredire,esaràconorgogliocheliporterò,secosìdev'essere.»«Ceppi?» La semplice parola sembrò sconvolgere il povero ser Desmond.

    «Perlamadredelre,lafigliadelmiosignore?Impossibile.»«Forse»suggerìl'attendenteUtherydesWayn«lamiasignoraacconsentirebbe

    divenireconfinatanellesuestanzefinoalritornodiserEdmure.Deltempoinsolitudine,apregareperisuoifigliassassinati?»

  • «Confinata, sì» concordò serDesmond. «Confinata in una cella della torre,questoandrebbebene.»«Sedevoessereconfinata,lasciatechesianeglialloggidimiopadre,inmodo

    chepossadargliconfortoneisuoiultimigiorni.»SerDesmond considerò la cosa per qualchemomento. «Molto bene.Non ti

    verrannofattemancarecomoditàeservitù,matiènegatalalibertàdimuovertiper il castello.Visitapure il tempiodeiSetteDèi, sene senti lanecessità,maaltrimentirimaninellestanzedilordHosterfinoaquandolordEdmurenonsaràtornato.»«Comedesideri.»Edmurenoneralordfinoaquandoloropadrefossestatoin

    vita,maCatelyn evitò di correggere serDesmond. «Mettete pure una guardiaalla porta, se dovete farlo, ma avete la mia parola che non compirò alcuntentativodifuga.»Ser Desmond annuì, visibilmente sollevato dall'aver portato a compimento

    quell'ingrato dovere. Ma, dopo che il castellano se ne fu andato, UtherydesWayn,gliocchitristi,rimasealsuocospettoperqualchealtromomento.«Èunacosagravequellachehaicompiuto,miasignora,eancheinutile.Ser

    DesmondhainviatoserRobinRygerall'inseguimento,inmododariportarequiloSterminatoredirevivoequaloranonciriuscisse…lasuatesta.»Catelynnonsieraaspettatanientedimeno."PossailGuerrierodareforzaal

    braccioconcui impugni la tuaspada,Brienne"pregò.Aveva fatto tuttoquellocheavevapotuto,adessononlerestavaaltrochesperare.

    Spostaronolesuecosenellastanzadisuopadre,dominatadalgrandelettoabaldacchinonelqualeleieranata,conpilastriscolpitiaformaditroteguizzanti.LordHostererastatocollocatodatempomezzogirodiscalepiùinbasso,conilletto di degenza posto di fronte alla balconata triangolare che si apriva dalsolarium,oltrelaqualesivedevanoifiumicheglieranosemprestaticosìcari.Quando Catelyn entrò, lord Hoster era addormentato. Catelyn uscì sulla

    balconata, appoggiando una mano alla pietra scabra della balaustra. Oltre lapuntadelcastello,l'impetuosoTumblestoneconfluivanellaplacidaForcaRossadelTridente.Dalassù,losguardodiCatelynpotevaspaziarepermoltemigliaavalle. "Se una vela a strisce verrà da est, sarà ser Robin che ritorna." In quelmomento, la superficie delle acque era vuota. Ringraziò gli dèi per questo erientrònelsolarium,andandoasedersiaccantoalpadre.CatelynnonfuingradodidireselordHosterfosseconsapevolecheleieralì,

    néselasuapresenzaglistesserecandounqualsiasiconforto.Mastarglivicinolafecesentiremeglio."Checosadiresti,padre,seconoscessiilcriminechehocommesso?" si chiese. "Ti saresti comportato allo stessomodo, se ci fossimo

  • stateLysaeionellemanideituoinemici?Oinveceanchetumicondanneresti,anchetulachiamerestifolliadiunamadre?"La stanza era impregnata dell'odore della morte. Un effluvio graveolente,

    dolciastro,maleficocheparevaappiccicarsisuognicosa.Lericordòifiglicheaveva perduto, il suo dolce Bran e il suo piccolo Rickon, uccisi da TheonGreyjoy che era stato il protetto di Ned. Soffriva ancora per Ned, avrebbesempresoffertoperNed,macheancheisuoifiglilevenisseroportativia…«È una cosamostruosa perdere un figlio, una cosa crudele» sussurrò in un

    soffio,piùasestessachealpadre.GliocchidilordHostersiaprirono.«Tansy»gorgogliò,lavoceincrinatadalla

    sofferenza."Nonmiriconosce."Catelynavevafinitoconl'abituarsiaesserescambiataper

    suamadre,oper sua sorellaLysa.Maquelnome,Tansy, le era ignoto.«SonoCatelyn»disse.«Padre,sonoio,Cat.»«Perdonami…Ilsangue…Oh,tiprego…Tansy…»Checifossestataun'altradonnanellavitadilordHoster?Lafanciulladiun

    qualche villaggio a cui, da giovane, lui aveva fatto un torto? "Che possa avertrovato conforto tra le braccia di una qualche servetta, dopo che lamamma èmancata?"Unpensierostrano,inquietante.Dicolpo,ebbecomelapercezionedinonavermairealmenteconosciutosuopadre.«ChièTansy,miosignore?Vuoichelamandiachiamare,padre?Doveposso

    trovarla,questadonna?Èancorainvita?»LordHoster si lasciò sfuggireunaltro rantolo:«Morta».La suamanoandò

    allaricercadiquelladilei.«Neavraialtri…Dolcifigli,edisanguepuro.»"Altri?"sidomandòCatelyn."HadimenticatocheNednonc'èpiù?Staancora

    parlandoconTansy,oadessoèamechesirivolge,oaLysa,oallamamma?"Lord Hoster tossì, la sua saliva era screziata di sangue. Strinse le dita di

    Catelyn.«Siiunabuonamoglieeglidèitibenediranno…Figli…Figlidisanguepuro…Ahhhh…»La suamano si serrò per un improvviso spasmo di dolore.L'uomomorenteemiseungridosoffocato,lesueunghieaffondarononellamanodiCatelyn.MaestroVymanarrivòquasiimmediatamente.Mescolòun'altradosedilattedi

    papavero e aiutò il suo signore amandarla giù.Ben presto, lordHoster Tullytornòascivolareinunsonnopesante.«Stavachiedendodiun'altradonna»disseCatelyn.«Tansy.»«Tansy?»ilmaestrolaguardò,privodiespressione.«Conoscinessunochesichiamacosì?Unaserva,ounadonnadiunvillaggio

    vicino? Forse qualcuno del passato?»Catelyn era stata lontana daDelta delleAcquepermoltianni.

  • «No,mia signora.Posso faredelle ricerche, se lodesideri.UtherydesWaynsaprebbedi sicuro se questa personahaprestato servizio aDelta delleAcque.Tansy, hai detto? La gente del popolino spesso dà alle figlie nomi di fiori, dierbe…Tansy, tanaceto, è piuttosto insolito.» Il sapiente aggrottò la fronte conun'espressione pensosa. «C'era una vedova, se ricordo bene, che veniva alcastelloallaricercadiscarpedarisuolare.IlsuonomeeraproprioTansy,adessoche ci penso. O forse eraPansy, come pansé? Qualcosa del genere. Ma nonvienepiùquidamoltianni…»«SichiamavaVioletta»precisòCatelyn.Ricordavamoltobenequell'anziana

    donna.«Davvero?»Ilmaestrofeceunafacciacontrita.«Chiedovenia,ladyCatelyn,

    manonposso trattenermi oltre. SerDesmondhadato ordine di parlare con tesoloperlostrettonecessario.»«Intalcaso,fa'comeluihastabilito.»CatelynnonpotevabiasimareserDesmond:gliavevadatobenpocheragioni

    per fidarsi. Senza dubbio alcuno, ora ilmaestro d'armi temeva che lei potesseapprofittare della lealtà che molte delle persone di Delta delle Acquedimostravano nei confronti della figlia del loro signore per compiere qualchealtrocolpodimano."Per lomenostaròlontanadallaguerra"disseasestessa."Anchesesoltantoperunpo'."Dopoche ilmaestro sene fu andato,Catelyn indossòunmantellodi lanae

    uscì nuovamente sulla balconata. I raggi del sole scintillavano sui fiumi,specchiandosisullasuperficiedelleacquechefluivanooltreilcastello.Catelynsischermògliocchiconlamanoperproteggersidalriflessoeandòallaricercadi una vela lontana, timorosa di vederla davvero.Ma non vide niente, e quelnientesignificavachepotevacontinuareasperare.Pertuttoilgiornorimasedivedetta,eancheperbuonapartedellanotte,finoa

    quandolegambenoncominciaronoafarlemaleperlosforzodistareinpiedi.Nel tardo pomeriggio, un corvo arrivò al castello, con le grandi ali nere chesbattevanosull'ingressodell'uccelliera."Alioscure,oscureparole."Catelynnonpoté fare amenodi ricordare l'ultimocorvomessaggero arrivato aDeltadelleAcque,el'orroredelmessaggiocheavevaportato.Maestro Vyman tornò nel solarium, al tramonto, a occuparsi di lord

    Hoster.Portò a Catelyn una cena frugale a base di pane, formaggio e manzobollitoconcondimentodirafano.«HoparlatoconUtherydesWayn,miasignora.ÈragionevolmentecertochenessunadonnadinomeTansyèmaistataaDeltadelleAcqueduranteglianniincuihasvoltoserviziocomeattendente.»«Hovistoarrivareuncorvo,quest'oggi.Jaimeèstatonuovamentecatturato?»

    "O,glidèinonvogliano,ucciso?"

  • «No,miasignora,nonabbiamoalcunanuovadelloSterminatoredire.»«Sitrattaforsediun'altrabattaglia?Edmureèforseindifficoltà?ORobb?Ti

    prego,siigentile,pacificaimieitimori.»«Miasignora,ionondovrei…»Vymangettòunosguardoall'interno,inmodo

    da essere certo che nella stanza non ci fosse nessun altro. «Lord Tywin halasciatoleterredeifiumi.Suiguadituttoètranquillo.»«Ealloradadovevenivaquelcorvo?»«Dall'Ovest.»IlmaestrosiconcentròsulordHoster,evitandogliocchidilei.«PortavanotiziediRobb?»Vymanesitò.«Sì,miasignora.»"Qualcosa non va." Catelyn lo intuì dal modo di fare di Vyman. L'anziano

    sapiente le stava tenendocelatoqualcosa.«Parla.Si trattadiRobb?È ferito?»"Che non siamorto…Dèi, siatemisericordiosi, vi prego, non ditemi chemiofiglioèmorto."«Suamaestà ha riportato una ferita durante l'assalto alCrag» dissemaestro

    Vyman, continuando a essere evasivo. «Ma scrive che non c'è ragione diallarmarsiechesperadiritornareprestoaDeltadelleAcque.»«Unaferita?Chegenerediferita?Quantograve?»«Nonc'èragionediallarmarsi,scriveilre.»«Tutte le ferite mi danno ragione di allarme. Viene curato in modo

    appropriato?»«Ne sono certo. Ilmaestro del Crag si starà prendendo cura di lui, non ho

    alcundubbio.»«Dov'èstatoferito?»«Miasignora,mièstatocomandatodinonparlareconte.Midispiace.»MaestroVymanraccolselesuepozionieuscìinfretta.Catelynfunuovamente

    solaconilpadre.IllattedipapaveroavevafattoeffettoeilsonnopesantedilordHoster continuava. Un esile filo di bava gli colava da un angolo della boccasemiaperta, bagnando il cuscino. Catelyn prese una pezzuola di lino e,delicatamente, rimosse lasalivadalvoltodelvecchio.Alcontatto, lordHosteremiseungemito.«Perdonami.» La sua voce era talmente flebile che Catelyn lo udì a stento.

    «Tansy…Sangue…Ilsangue…Dèi,siatemisericordiosi…»Parolechecontinuavanoanonaveresenso,mache la reseropiù inquietadi

    quantoleistessavolesseammettere."Sangue"pensò"perchétuttoquantodevesempre originare dal sangue? Padre, chi era questa donna…?Che cosa le haifattoperaverbisognodiunsimileperdono?"FuunanotteinquietaperCatelyn,isuoisognitormentatidaimmaginivaghe

    deisuoifigliperduti,defunti.Sisvegliòmoltoprimadell'alba,leorecchiepiene

  • degliechidelleparoledisuopadre."Dolcifigli,edisanguepuro…Nondirebbeunacosasimileamenoche…CheabbiageneratounbastardodaquestadonnaTansy?"Catelynrifiutavadicrederlo.SuofratelloEdmure,luisì:nonl'avrebbeaffattosorpresaapprenderecheEdmureavesseunadozzinadifiglinaturali.Manonsuopadre,nonlordHosterTully,maiepoimai."CheTansypossaessereunasortadinomignoloaffettuosoconcuichiamava

    Lysa,nellostessomodoincu