tempo n° 24

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 22 giugno 2012 ANNO XIII N. 24 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di QUALCUNO DOVRA’ PAGARE QUANTO COSTERà RIMETTERE IN SICUREZZA LE NOSTRE CASE? I COSTRUTTORI POTREBBERO AVERE DELLE RESPONSABILITà? LO ABBIAMO CHIESTO ALL’INGEGNERE STRUTTURISTA DI CARPI, FABIO GHELFI OSPEDALE: “POSSIAMO FARCELA, MA è DURA” ROVERETO, PAESE FANTASMA “QUI LA GENTE E’ PIU’ SPAVENTATA CHE ALL’AQUILA IL GRANDE CUORE DI EMERGENCY A CARPI Carlo Tassi Arduino Agostinelli Da sinistra Gaglianò, Turchi e Vinci Fossoli - Via Remesina Esterna

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Su questo numero: Meno male che il Vescovo c'è; Carlo Tassi: "possiamo farcela, ma è dura"; L'odissea dei dializzati; "Qui la gente è più spaventata che all'Aquila; IL grande cuore di Emergency batte a Carpi; Uguale trattamento: la moratoria per i permessi di soggiorno; Imprese: "la burocrazia non dovrà ostacolarci"; Commercio: "create una zona tax free per darci respiro"; La ricostruzione deve partire dal centro storico; Il terremoto ci fa un Baffo; Cous cous a Fossoli; Rovereto, paese fantasma; La mappa degli edifici inagibili a Carpi e frazioni; Crolli: "qualcuno dovrà pagare"; La favola bella della tendopoli autogestita di Concordia; Palazzo di Lago di Bolsena: qualcuno ne ha verificato l'agibilità?; Paolo Belli tra gli sfollati delle tendopoli; Elvis è vivo e trema insieme a noi; Reportage di due fotografi milanesi sulle zone più colpite dal sisma; Risolleviamo la Bassa con un sorriso: due iniziative solidali a Maranello il 22 e il 25 giugno

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Page 1: Tempo n° 24

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

22 giugno 2012 ANNO XIII N. 24attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

qualcuno dovra’ pagare

quanto costerà rimettere in sicurezza le nostre case? i costruttori potrebbero avere delle responsabilità? lo abbiamo chiesto

all’ingegnere strutturista di carpi, fabio ghelfi

ospedale: “possiamo farcela, ma è dura”

rovereto, paesefantasma

“qui la gente e’ piu’ spaventata che all’aquila

il grande cuore di emergency a carpi

Carlo Tassi ArduinoAgostinelli

Da sinistra Gaglianò, Turchi e Vinci

Fossoli - Via Remesina Esterna

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meno male che il vescovo c’è...

un insolito Ponentino, da Roma, ha iniziato a soffiare il suo alito rassicurante anche su Carpi... Sull’onda del tiepido vento, dapprima sono arrivate le Guar-die Svizzere

e ora, a giunge-re a noi, sarà il Papa in persona. Benedetto XVi ha infatti scelto Ro-vereto sul Secchia per compire una visita alle zone più colpite dal sisma. Martedì 26 giugno alle 10.15 il Pontefice arrive-rà in elicottero nel campo sportivo di San Marino dove sarà accolto dal Prefetto Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, col quale si recherà a Rove-reto, passando all’interno della “zona rossa” e davanti alla chiesa di Santa Caterina di Alessandria, dove lo scorso 29 maggio ha per-duto la vita don ivan martini. Alle 10.50 poi, presso l’impianto sporti-vo della frazione, il Santo Padre saluterà tutti i presenti e offrirà parole di conforto agli sfollati. Un sodalizio quello instauratosi tra Carpi e la Città del Vaticano, reso possibile dalla stima profonda che Benedetto XVI nutre nei confronti del nostro Vescovo, Monsignor Francesco cavina che, lo ricordiamo, dal 1996 al 2011, ha svol-to la mansione di officiale della Segreteria di Stato della Santa Sede, presso la Se-zione per i Rapporti con gli Stati. Della serie, meno male che il Vescovo c’è: almeno in questo modo Carpi e le frazioni limitrofe avranno finalmente la giusta risonanza sui media nazionali. La speranza di tutti, laici e fedeli, è che lo stato vaticano ci aiuti nella ricostruzione ma, ne siam certi, a molti fedeli, anche il solo sorriso del Pontefice recherà alcuni istanti - seppur pochi - di rigenerante sollievo.

J.B.

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected], [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 20 giugno 2012

TrA le rIghe...lA FOTO dellA seTTImANA

FrAse dellA seTTImANA...

La IenaIl graffio

Euro 2012. In conferenza stampa Cassano si lascia scappare una frase infelice sui gay. D’altronde se avessimo chiesto a Immanuel Kant di fare tre palleggi di fila, neppure lui avrebbe fatto una gran bella figura.

“ Credo si possa dire che questo sisma ha collaudato la bravura dei tecnici comunali e la saggezza degli investimenti che l’Amministrazione ha sempre fatto sulle scuole e sul centro storico”.Dichiarazione di Maria Cleofe Filippi, assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Carpi.

anche la samasped tiene botta!

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322.06.2012 n° 24

MediTeM lancia un appello

“aiutateci”

meditem servizi medici, società co-operativa formata

da Medici di Famiglia di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano, in seguito alle criticità nei servizi sanitari locali venutesi a crea-re con il sisma, è impegnata a sviluppare, per gli assistiti con patologie croniche cardiovasco-lari, servizi dedicati a situazio-ni domiciliari o di scompenso temporaneo, al fine di ridurre disagi e spese da parte di fa-miglie già messe alla prova, e talora di evitare ricoveri. I bi-sogni consistono nel dotarsi di apparecchiature, materiale di consumo e personale dedi-cato; a questo riguardo Me-ditem accetta donazioni, da effettuare con la causale “do-nazione liberale per emergen-ze terremoto 2012” sul conto corrente della Banca Popolare dell’Emilia Romagna intestato a “Meditem servizi medici” soc.coop, Iban IT62B 05387 23302 000000842729.

Il doTTor Carlo TassI, dIreTTore del PronTo soCCorso del raMazzInI, nonChé dIreTTore del dIParTIMenTo InTerazIendale dI eMergenza/Urgenza, 118 e PronTo soCCorso MedICIna d’Urgenza dell’Usl dI Modena - è sTaTo In PrIMa lInea sIn dallo sCorso 20 MaggIo, doPo la PrIMa MaledeTTa sCossa Che ha sConvolTo FInale eMIlIa

“possiamo farcela, ma è dura” “sTIaMo Tenendo boTTa Ma I nosTrI TIMorI PIù grandI sono qUellI Che rIgUardano qUesTa Fase InTerMedIa, la PIù delICaTa. nella nosTra ProvInCIa abbIaMo Tre osPedalI In Meno sU CUI Fare aFFIdaMenTo: Una ManCanza dI CIrCa 700 PosTI leTTo”.

la paura. Lo stress post traumatico. L’immane carico di lavoro. Ci

sono persone tra noi che non hanno avuto il tempo di elaborare, fermarsi a riflettere. Prendere una pausa. Sono i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, i volontari del soccorso... Parlare con questi nostri concittadini ci riempie il cuore di gratitu-dine. Grazie a loro infatti, i più deboli - i malati, i fra-gili, gli anziani - sono stati curati e portati al sicuro. Per loro non c’è stato un attimo da perdere. Troppe le cose da organizzare. Le vite da salvare. Il dottor Carlo Tassi, direttore del Pronto Soccorso del Ramazzini, nonché direttore del Dipar-timento Interaziendale di Emergenza/Urgenza, 118 e Pronto Soccorso Medicina d’urgenza dell’Usl di Mo-dena - è stato in prima linea sin dallo scorso 20 maggio, dopo la prima maledetta scossa che ha sconvolto Finale Emilia. “Io abito a Finale e gestire l’emergenza è stato terribi-le. Drammatico. Abbiamo immediatamente evacuato gli ospedali di Mirandola e Finale Emilia, allestendo dei Posti Medici Avanzati e gestendo un numero im-mane di persone che sono poi state sistemate nei vari campi, tra Medolla, Cavez-zo e Mirandola... dalle 6 alle 8mila persone.Persone di cui ci siamo presi cura grazie all’aiuto prezioso dei colleghi di

Medicina Generale che continuano tuttora a veglia-re su di loro”. L’emergenza infatti, nei campi, è oggi legata al grande caldo: “con l’innalzamento delle tem-perature, sotto quelle tende, può succedere davvero di tutto”, continua il prima-rio. Poi però la Natura ha assestato a tutti noi un altro colpo. Inenarrabile per chi non lo ha vissuto sulla pro-pria pelle. “La botta delle 9 del 29 maggio ha messo in ginocchio anche Carpi”. Immediata l’evacuazione dell’ospedale: “dopo le nove i pazienti sono stati portati tutti nei piani bassi della struttura e in giardino, dove abbiamo continuato a prestare le nostre cure a 280 persone; con la scossa delle 13, è invece iniziata l’evacuazione totale e alle 16,30 tutti i pazienti erano stati dirottati nelle struttu-re ospedaliere della rete e allestito un Punto Medico Avanzato”. Concitati e drammatici momenti che hanno messo tutti a dura prova. “I medici, gli infer-mieri, il personale del 118... tutti sono stati esemplari: bravissimi”. E ora? Cosa accadrà? “Stiamo tenendo botta ma i nostri timori più grandi sono quelli che riguardano questa fase intermedia, la più delicata. Nella nostra Provincia ab-biamo tre ospedali in meno su cui fare affidamento: una mancanza di circa 700 posti letto. Ci stiamo organiz-zando, lavoriamo ogni giorno, gomito a gomito

con la Direzione Sanitaria ma la situazione è grave. Il nosocomio di Mirandola ha riportati dei danni struttu-rali importanti, prima di rientravi - se ci si rientrerà - occorre fare grossi inter-venti di rimessa in sicu-rezza dei locali, a Carpi la struttura ha retto meglio, la speranza è che entro la fine di luglio, sia di nuovo agibi-le ma, intanto, l’Area Nord è completamente priva dei supporti sanitari essen-ziali”. In questo scenario apocalittico, il Pronto Soc-corso carpigiano è tornato a regime, registrando i soliti accessi, “circa 120 persone al giorno, ma ci manca la diagnostica e la Radiolo-gia è al minimo. In questo momento gli ospedali di Vignola, Castelfranco e

Sassuolo rappresentano un punto di riferimento es-senziale per noi e ci stanno aiutando al massimo, così come è stretta la collabora-zione con Baggiovara, dove abbiamo allestito un’Unità di Chirurgia e Ortopedia e una di Medicina, nelle quali si reca al lavoro personale di Carpi. Medici e infermie-ri spesso costretti a dormire in auto o in tenda che, gior-no dopo giorno, continuano a fare il loro mestiere in condizioni durissime, spo-standosi tra le varie struttu-re della provincia”. Persone col cuore grande e le spalle forti che hanno contribuito a evacuare tre ospedali in nove giorni: “un’impresa titanica. Sono stati grandi ma oggi registriamo qual-che segno di cedimento”. Ed è proprio ora infatti che, a crollare, spesso, sono la volontà e la determinazio-ne: troppa la stanchezza, l’ansia. “Questa esperienza - continua Tassi - sul medio e lungo periodo ci metterà davvero a dura prova. Nelle tende ci sono più di 10mila persone, a fine giugno, dal mare e dagli Appennini, ne torneranno a casa altre 3mi-la, di cui molti fragili: non so se riusciremo a sistemarli tutti. Stiamo cercando posti in tutte le strutture private accreditate della provincia e non solo. Io credo che con tanta buona volontà potre-mo farcela ma la mia spe-ranza più grande è quella di poter riavere al più presto il nostro ospedale”.

Jessica Bianchi

Carlo Tassi

StefanoMonzani

al PosTo del servIzIo dI dIalIsI del raMazzInI sono sTaTI allesTITI glI aMbUlaTorI dI oTorIno, oCUlIsTICa, odonToIaTrIa, ChIrUrgIa, UrologIa e orToPedIa

l’odissea dei dializzati“

Fra i reparti che non hanno subito danni all’Ospedale di Carpi

c’è quello di Emodialisi, sito a piano terra a fianco del Pronto Soccorso. Ci risulta che in quel reparto ora si siano trasferiti gli uffici della direzione sani-taria, costringendo così molte persone, pazienti, infermieri e parenti a recarsi al Policlini-co e a Baggiovara, con orari assurdi”, ci ha spiegato il pa-rente di un dializzato. “Pare inoltre - ha aggiunto - che il primario del reparto, il dottor Alberto Baraldi, sia prossi-mo alla pensione e non si parla di sostituti. Non si vorrà mica chiudere l’Emodialisi di Car-pi, vero? Sarebbe un disagio enorme per i malati”. Dopo le

scosse del 29 maggio infatti, i 30 macchinari dell’Emo-dialisi carpigiana sono stati trasferiti in altre strutture e, di conseguenza, i pazienti de-vono effettuare la terapia in altri ospedali della provincia. Un’odissea.“L’Azienda sanitaria – rac-conta Stefano Monzani, dializzato di 45 anni, di Ca-vezzo – organizza trasporti collettivi. La partenza è alle tre di pomeriggio, mentre la terapia – che può durare an-che tre, quattro ore – inizia alle 18.30. In parole povere le persone tornano a casa anche all’una di notte”. “La Direzione avrebbe potu-to insediarsi in un container, magari refrigerato, anziché

nella struttura che noi utiliz-zavamo. Mi pare che la nostra sia una condizione già suffi-cientemente grave”, continua Monzani. Tra gli esasperati c’è anche Daniela che nei giorni scorsi ha fatto pervenire alla nostra redazione una lettera accorata e piena di indigna-zione. “Trovo insensato, anzi, peggio, sgradevole e inopportuno che si costrin-gano pazienti con handicap così gravi a doversi sottoporre a turni di dialisi massacran-ti solo perché qualcuno ha avuto l’ardire di convertire l’Emodialisi in uffici, anziché rendere agibile con urgenza un reparto definito salvavita. In questi frangenti così difficili le persone ammalate, anziane e

sole si sentono fragili, deboli e inutili - continua Daniela - non credo sia proprio il momento di mantenere atteggiamenti quanto mai discutibili proprio da parte di chi dovrebbe ave-re più a cuore il loro precario equilibrio”. Pronta la smentita del direttore del distretto sa-nitario di Carpi, Claudio Va-gnini. “La direzione, sin dalle prime scosse, si è ritagliata un angolo nel prato, mentre ne-gli spazi della Dialisi abbiamo allestito alcuni ambulatori: Otorino, Oculistica, Odonto-iatria, Chirurgia, Urologia e Ortopedia”. Vagnini però, nel ribadire la “priorità di questo prezioso servizio”, non si sbi-lancia sui tempi di ripristino. “Non siamo in grado di dare

tempi precisi sulla riapertura, perché non sarebbe sicuro, in caso di nuove scosse, avere più pazienti attaccati alle mac-chine contemporaneamente, ma stiamo lavorando giorno e notte per poter far tornare quanto prima tutti i pazienti alla normalità”.

Marcello Marchesini

la Parola al dIreTTore generale dell’azIenda sanITarIa MarIella MarTInIramazzini: il punto

l’Azienda Usl sta lavorando per riportare alla normalità l’at-tività sanitaria negli ospedali

colpiti dal terremoto. A fare il punto sull’ospedale Ramazzini di Carpi, è il direttore generale dell’azienda sani-taria mariella martini (in foto).“All’Ospedale di Carpi è già rientrata l’attività di Pronto Soccorso ed è stata ripristinata la maggior parte delle pre-stazioni ambulatoriali. Il mese pros-simo invece riattiveremo le degenze di area internistica: dalla Cardiologia alla Medicina, alla Lungodegenza. Stiamo anche valutando la possibi-lità di riportare a Carpi l’attività di Ostetricia e Ginecologia. Tempi più lunghi, nell’ordine di qualche mese, per la rimessa in funzione del comparto operatorio”.

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Arduino Agostinelli

e’ Il grUPPo lUCano della ProTezIone CIvIle a gesTIre Il CaMPo Tende allesTITo nel PIazzale delle PIsCIne dI CarPI. ad aCCoglIerCI all’Ingresso è Il CaPo CaMPo, ardUIno agosTInellI (ora sosTITUITo da doMenICo vInCI) Un UoMo PraTICo, sChIeTTo a CUI le PoleMIChe PolITIChe InTeressano PoCo

“qui la gente è più spaventata che all’aquila”

e’ il Gruppo lucano del-la Protezione Civile a gestire il campo tende

allestito nel Piazzale delle Piscine di Carpi. Ad acco-glierci all’ingresso è il capo campo, Arduino Agostinelli ora sostituito da Domenico Vinci. Un uomo pratico, schietto a cui le polemiche politiche interessano poco. “Mi sono iscritto nelle file della Protezione Civile nel 2008 e, da allora, ho prestato la mia opera in occasione del terremoto dell’Aquila nell’aprile 2009 e, lo scorso anno, in seguito all’alluvione del metapontino, catastrofe cui i media dettero poca risonanza poichè non vi furono morti ma che mise in ginocchio l’economia di quel territorio”Quanti volontari gesti-scono il campo?“Ci sono 40 volontari di Protezione Civile della Basi-licata che hanno la completa gestione del campo e altret-tanti della Croce Rossa. La Cri si occupa soltanto della cucina, preparando circa 4mila pasti al giorno, per gli ospiti e da asporto verso altre strutture”.Quanti sono gli ospiti?“Al momento 485”.il campo sorge su una spianata di cemento, una posizione infelice considerate le elevate temperature. chi ha scel-

to questa locazione?“Noi siamo arrivati lunedì 4 giugno e abbiamo trovato le tende già montate con tanto di impianto elettrico interno e lettini... non so se a sceglie-re questo piazzale sia stato il Dipartimento di Protezione Civile o il Comune. A noi hanno semplicemente detto che avremmo dovuto operare qui, ed eccoci qua”.Qual è la percentuale di italiani e stranieri?“L’80 per cento degli ospiti è costituto da stranieri”.registrate problemi di convivenza?“I problemi di convivenza non si registrano solo tra italiani e stranieri, bensì tra le varie etnie presenti: qui, in-fatti, ci sono tutti i continenti.

tenda, operazione alquanto complicata. Altri disagi sono legati alla cucina: molti musulmani infatti oltre a non mangiare carne di maiale, chiedono carne macellata secondo i loro usi e le loro tradizioni, per non parlare poi dell’inizio di Ramadan... persino i servizi igienici vengono utilizzati in modo diverso”. altri fattori di criticità?“Qui al campo abbiamo oltre 100 bambini che non arrivano ai 14 anni, di cui 10 sono nati tra il 2011 e il 2012. Un piccolo nato il 1° maggio 2012 siamo riusciti ad allontanarlo, insieme alla madre, verso un albergo. Molte donne qui rifiutano l’idea di trasferirsi in albergo

perchè non si vogliono sepa-rare dai mariti, ma l’effetto serra delle tende - i condi-zionatori sono arrivati il 14 giugno - non costituisce certo la condizione ideale per un bimbo di pochi giorni o mesi. Le esigenze dei più piccini vengono prima di qualsiasi altra cosa, per questo moti-vo ho scritto al al dirigente generale della Protezione Civile e al sindaco di Carpi, per sollecitarli nel “forzare” i genitori di sette piccoli a sce-gliere un’altra opportunità di locazione”.i carpigiani, dopo le scosse del 20 e del 29 maggio, si sono senti-ti soli. abbandonati. perchè i soccorsi sono ar-

Problemati-che sociali che esistevano già e che qui non fanno altro che acuirsi. In una situazione di emergenza e di convi-venza forzata sotto una tenda con otto posti letto, l’insofferenza e le differenze non possono che aumenta-re...Una delle richieste più frequenti in-fatti, è quella di cambiare Continua a pagina 5

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Continua da pagina 4

Da sinistra i medici Giuseppe Gaglianò ed Elisabetta Turchi, insieme al capo campo, Domenico Vinci

rivati con tanto ritardo? come si mette in moto la macchina della protezio-ne civile?“La Protezione Civile ha sostanzialmente tre livelli di competenza: comunale, regionale e nazionale. Il sindaco - in quanto capo della Protezione Civile a livello locale - può chie-dere lo stato di emergenza solo per il suo comune ma è chiaro che un terremoto come quello che ha sconvol-to l’Emilia è un’emergenza di carattere nazionale. Infatti, è su segnalazione di Regioni e Prefetture che il Diparti-mento nazionale si attiva.

Da come ci hanno spiegato, dopo la prima scossa, quella del 20 maggio, la Regione Emilia Romagna non ha attivato la Protezione Civile nazionale pensando di poter gestire da sola l’emergenza. Poi, a seguito delle scosse del 29, a danni si sono aggiunti danni e alla paura altra paura ed è stato quindi evidente che le risorse regionali non sarebbero mai state sufficien-ti. Quando noi siamo arrivati a Carpi, il campo tende del Piazzale delle Piscine dove-va essere transitorio. Inizial-mente era stato progettato per dare alloggio agli sfollati solo per poche settimane, prima di essere trasferiti ne-

gli alberghi; oggi, al contra-rio è diventato stanziale e gli ospiti vi resteranno fino a set-tembre e chissà fino a quando ma, un campo progettato per una cosa, difficilmente può trasformarsi in altra.. Il cam-po è fatto per ospitare fino a 640 persone ma, in base alla nostra esperienza, 500 è il numero limite. Oltre questo numero una tendopoli diven-ta ingestibile. Per tale motivo abbiamo già comunicato al Coc che al raggiungimento di questa quota non accette-remo nessun altro”.lei ha operato all’aqui-la, quali differenze nota tra la città abruzzese e la nostra?

“I carpigiani sono più spa-ventati. Qui la sequenzialità delle scosse ha provato anche i più forti, ha compromesso la capacità di controllo delle persone che sono in stato di shock. Basta girare per le vie cittadine e notare quanti car-pigiani pur avendo la casa in piedi e agibile, preferiscano dormire in tenda, nei parchi. Gli aquilani non avevano più casa, hanno avuto più vittime ma, paradossalmente, nutri-vano meno terrore”.all’aquila la protezione civile nazionale ha di fatto destituito la Giun-ta prendendo possesso della città e agendo in autonomia. e’ un rischio

che intravede anche qui?“Non lo so. Questi sono giu-dizi politici che non conosco e non mi appassionano. Io sono un volontario e questa, sinceramente, è l’ultima delle mie preoccupazioni”.come l’intervento della protezione civile potreb-be essere migliorato?“Alcune competenze dovrebbero essere mag-giormente centralizzate. All’Aquila abbiamo assistito a un eccesso di centralismo, qui a un eccesso di compe-tenze: l’autorizzazione di spesa ad esempio - con tutte le ristrettezze che il periodo impone - prima di ricevere il via libera deve passare su più

scrivanie. Capisco le diffi-coltà economiche ma non la lungaggine burocratica: in un sistema di emergenza, le risposte non possono essere queste”.Di cosa necessita il campo?“Mi chiedo dove siano finiti gli operatori che hanno a che fare col mondo dell’infanzia e degli anziani. E dov’è chi cura lo spirito? I preti, gli imam... non possiamo con-tare nemmeno sui mediatori culturali. La gente vive in tenda ma non si devono spez-zare le abitudini e i legami con la città. Spero che questo appello venga raccolto”.

Jessica Bianchi

Islam e dintorni...

Di Francesca ZanniLaureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

tutta la popolazione, senza distinzioni, è stata colpita dal sisma emiliano. C’è chi è

stato più fortunato, chi meno. C’è chi ha perso la casa, chi il lavoro, chi tutti e due, magari insieme alla salute. C’è poi chi non ha più i requisiti nemmeno per stare vicino alle macerie della propria casa e, a causa della burocrazia, si vede costretto ad andarsene, dovendo abbandonare l’investimento di una vita. E’ il caso di quegli immigrati

uguale trattamento: la moratoria per i permessi di soggiorno post sismache col sisma hanno perso lavoro o casa e che, quindi, non hanno più i requisiti per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. Il ministro della Cooperazione riccardi - come diverse istituzioni, una per esempio è il Coordinamento Migranti Bolo-gna - ha chiesto di rivedere in parte la severa Legge Bossi-Fini a causa della tragedia che ha colpito l’Emi-lia, per il periodo di emergenza. In particolare, si è parlato dell’abo-lizione temporanea della tassa di

soggiorno e dei requisiti necessari per la permanenza. La presenza massiccia di lavoratori immigrati è una forza per la Regione, che rischia di sparire per ragioni burocratiche. I requisiti di reddito, occupazione e abitazione potrebbero infatti non essere più soddisfatti ma non per pigrizia o disimpegno bensì perché il sisma ha cancellato case e posti di lavoro. Molti morti sotto le macerie dei capannoni crollati erano stranieri, che hanno pagato

lo stesso prezzo degli italiani in que-sta tragedia. Se è lo stesso prezzo che si paga nella morte non si può pretendere un prezzo diverso nella vita. La moratoria per i permessi di soggiorno consentirebbe a tutti, italiani e stranieri, di avere le stesse opportunità di ricominciare dopo questa terribile esperienza. Per APPrOFONdIrehttp://www.wumingfoundation.com/giap/?p=8251

Il 23 giugno il rotary Club Carpi promuove una serata di solidarietà al guerzoni

musica per rinascere

il sima che si è abbattuto sul territorio modenese sta suscitan-do, in questi giorni, numerose

iniziative benefiche per raccogliere fondi a favore delle popolazioni ter-remotate. A questo coro di solida-rietà si uniscono le voci del rotary club carpi che, in collaborazione con san rocco arte & cultura, promuove una serata di solidarietà a favore della comunità di Carpi col-pita dal sisma. La serata, che si terrà sabato 23 giugno presso il Circolo sociale Loris Guerzoni di via Geno-va, inizierà a partire dalle 21 con la presentazione della rete di defribil-latori donata dal Rotary carpigiano con la collaborazione di comune di carpi, 118 modena soccorso, azienda usl di modena, cro-ce rossa - comitato di carpi e associazione Gli amici del cuore. Nel corso della serata, alla presenza del presidente del Rotary, Federico cattini e delle autorità cittadine, si vedrà la firma del protocollo costitutivo della Rete Salvavita di Carpi. A seguire il cuore dell’inizia-tiva: il recital musicale dell’accla-mata soprano carpigiana serena Daolio (in foto) che si esibirà, con l’accompagnamento del Maestro paolo andreoli, intonando alcune delle arie più celebri delle opere di Puccini e Mascagni. Lo spettacolo offerto dai due artisti sarà aperto al pubblico, che potrà assistervi donando un’offerta libera, che sarà devoluta a favore della comunità carpigiana.

Un aMbUlaTorIo MobIle dI eMergenCy è arrIvaTo nel CaMPo Tende del PIazzale delle PIsCIne grazIe alla MobIlITazIone della doTToressa elIsabeTTa TUrChI

il grande cuore di emergency batte a carpis

ono tanti i carpigiani - e non solo - che in questo momento di emergenza stanno spenden-

do tempo ed energia per aiutare co-loro che hanno perduto la propria casa, il proprio lavoro. La speranza. Tra loro ci sono anche tanti medici di famiglia. Uomini e donne che dedicano ore e ore a visitare gli ospiti dei campi tenda, autonomi o allestiti dalla Protezione Civile, curando le ferite del corpo e cercando di dare sollievo a quelle dell’anima. Allo stress post traumatico del sisma, la terribile ondata di caldo che ha investito il nostro territorio infatti, sta compromettendo ulteriormen-te le condizioni fisiche di molti, soprattutto anziani e bambini, co-stretti a vivere sotto tendoni che, malgrado siano dotati - non tutti - di condizionatori, nelle ore più calde raggiungono temperature a dir poco africane. Sulla spianata di cemento del Piazzale delle Pi-scine dove è sorto l’unico campo di Carpi - gestito dalla Protezione Civile lucana - è facile imbattersi nel sorriso largo del dottor Giuseppe Gaglianò. “I medici di Medicina Generale in questo momento devono tutti rispondere presente e darsi da fare nell’emergenza. Il lavoro da fare è tanto e ce n’è davvero per tutti”. Ed è grazie al suo impegno e a quello della cardiologa Elisabetta Turchi che nell’infuocato piazzale, da lunedì 18 giugno, è giunto un Polibus di Emergency. Nonostante sia un diritto riconosciuto, anche in

Italia, il diritto alla cura è spesso un diritto disatteso: migranti, stranieri, poveri spesso non hanno accesso alle cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche e incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso. Da questa con-sapevolezza nascono gli interventi di Emergency Italia nell’ambito dell’area dell’immigrazione e del disagio sociale. Oltre ad aver cre-ato due poliambulatori stabili, uno a Palermo e uno a Mestre, per ga-rantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne hanno bisogno, Emergency si è dotata di due ambulatori mobili per portare assistenza sanitaria dove più c’è bisogno. Di cosa si tratta? Ce lo spiega la dottoressa Turchi. “Per

assicurare in modo tempe-stivo cure mediche a chi ne ha bisogno, Emergency ha allestito due ambulatori mobili chiamati Polibus. All’interno di ciascun au-tobus, dotato di aria condizionata e computer, vi sono due ambula-tori medici e una sala adibita alle ecografie”. Ma come è nato il “gemellaggio” con Carpi? “Ho collaborato con Emer-gency in due occasioni, recandomi in Sudan, presso il Centro regionale di cardiochirurgia che offre assisten-za altamente specializzata e gratuita ai pazienti provenienti dal Paese e quelli confinanti. Dopo le scosse del 20 e del 29 maggio alcuni espo-nenti dell’associazione mi hanno contattata chiedendomi se avessimo bisogno di aiuto. Dopo aver compiu-

to un giro nella Bassa modenese ed essermi confrontata coi medici, ci siamo resi conto che Carpi presenta-va il quadro più problematico, ecco perchè, anche su consiglio del dot-tor Gaglianò, Emergency ha posto il suo ambulatorio mobile proprio nel campo tende del piazzale delle Piscine dove l’azienda sanitaria, al momento, non ha ancora espresso la volontà di allestire una struttura fissa da mettere a disposizione dei medici di Medicina Generale”.(Prima dell’arrivo del Polibus infatti, ai medici era stata fornita una tenda sporca nella quale era impossibile visitare gli ospiti del campo che, lo ricordiamo, sfiorano le 500 unità). Nel fiammante auto-bus opereranno i medici di base, continua Gaglianò, “ma abbiamo già contattato altri professionisti per garantire alla gente anche visite spe-cialistiche gratuite: dalla ginecologa al dermatologo, alla cardiologa”. Il Polibus, assicura Elisabetta Tur-chim, “resterà qui finché ce ne sarà bisogno e, nel caso fosse necessario, potrà muoversi tra Carpi, Cavezzo e i comuni più colpiti, per garantire le cure agli sfollati o a coloro che vivono ancora nelle proprie auto, paralizzati dalla paura”.

Jessica Bianchi

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6 22.06.2012 n° 24

a seguito del terremoto, il progetto di micro credito della Fondazione Casa del volontariato può rappresentare un piccolo ma utile strumento per le necessità della popolazione

microcredito per l’emergenza

Dopo i ripetuti eventi sismici che hanno colpito il nostro ter-ritorio, sono numerosi gli interventi, grandi e piccoli, che nelle prossime settimane e mesi i cittadini si troveranno

a dover approntare. Se, a tal proposito, gli aiuti e i compiti più importanti sono svolti da Istituzioni e dalla Protezione civile, anche il progetto di microcredito sociale Avere credito, promosso dalla Fondazione cassa di risparmio di carpi in collaborazione con Banca popolare dell’emilia romagna e gestito dalla segreteria tecnica della Fondazione casa del Volontariato, può contribuire a candidarsi per essere un piccolo ma utile strumento per rispon-dere alle necessità causate dal sisma. Il microcredito sociale infatti - oltre a rispondere a esigenze collegate all’abitazione, alla tutela della salute e allo studio - può essere utilizzato per fronteggiare eventi critici e imprevisti. Questo consta di un prestito il cui importo massimo non può superare i 4.000 euro, a un tasso di interesse minimo, pari al 4%. Non vi sono inoltre costri aggiuntivi da spese d’istruttoria e commissioni da rate. Chi accede al prestito, rivolto ai residenti nei Comuni di Carpi, Novi di Modena e Soliera, dovrà essere affiancato da un tutor morale che potrà aiutarlo a risolvere gli eventuali problemi che possano emergere durante il periodo di restituzione. Le esigenze andranno comunque documentate e la richiesta finalizzata. “Anche una piccola cifra come questa – dichiara il presidente della Fondazione Casa del Volontariato lamberto menozzi – può servire per svolgere quei piccoli lavori di ripara-zione delle abitazioni, piuttosto che del mobilio o della vettura eventualmente danneggiate dal sisma, oppure per l’acquisto di tende e materiale necessario per soggiornare per qualche tempo in modo il quanto più confortevole possibile all’aperto. Invitiamo quindi coloro che ne ravvisassero l’utilità, a rivolgersi agli sportelli preposti”. Per ulteriori informazioni e la raccolta delle domande è possibile rivolgersi agli uffici della cooperativa sociale il mantello e del coordinamento centro sociali ancescao, presenti presso la Casa del Volontariato.

glI IMPrendITorI voglIono ChIarezza sUl deCreTo legge nelle zone TerreMoTaTe Per PoTer rIParTIre sUbITo e laPaM ha CerCaTo dI Far lUCe sUll’ordInanza, In ConCoMITanza Con la nUova CIrColare dI erranI

“la burocrazia non dovrà ostacolarci”

nUMerosI glI eserCIzI CoMMerCIalI del CenTro sTorICo anCora ChIUsI e I TITolarI sI Ingegnano CoMe Possono

“create una zona tax free per darci respiro”N

onostante il centro storico di Carpi si stia progressi-

vamente rianimando, gli esercizi commerciali chiusi restano ancora tanti. Se percorrendo il Portico lungo

di Piazza Martiri e Corso Alberto Pio i negozi aperti sono la maggioranza, è su Corso Fanti che il colpo d’occhio è impressionante. Un problema sottolineato anche da Confesercenti che

Farmacia dell’Assunta in container

“Vogliamo ripartire in tempi rapidi e in con-dizioni di sicurezza, ma

le istituzioni devono aiutarci, e soprattutto fare chiarezza sulle misure che dobbiamo adottare per la messa a norma antisismica dei capannoni” è la voce unanime che si è levata lo scorso 13 giugno in occa-sione del convegno tecnico organizzato da Lapam Carpi presso la sede di via Zappiano. E sempre il 13 giugno, il pre-sidente della regione Vasco Errani, in qualità di commis-sario delegato alla ricostruzio-ne, ha emanato una circolare applicativa che di fatto esclu-de le attività commerciali di vicinato da una serie di vincoli burocratici che rischiavano di allungare oltre misura i tempi della ripresa. “Nel nuovo do-cumento - ha spiegato Mau-rizio Lusvardi, presidente di Lapam Carpi - si specifica che le attività produttive a cui fan-no riferimento i commi 7 e 8 del decreto sono quelle svolte all’interno di strutture caratte-rizzate dalla mancanza di con-tinuità strutturale e da grandi luci, tipicamente monopiano, quali i capannoni industriali in elementi prefabbricati in cemento armato o in cemento armato precompresso e con coperture in materiali diversi da quelli delle strutture ver-ticali”. Pertanto le strutture diverse dai capannoni indu-striali (bar, ristoranti, negozi, uffici...) per poter prosegui-re o riprendere la normale attività devono ottenere il rilascio di un certificato di

agibilità provvisorio, basato sull’accertamento da parte di un professionista abilita-to che svolge la verifica. Per quanto riguarda i capannoni invece, la questione è molto più complessa come ha evi-denziato l’ingegner Roberto Ferrari. “I titolari delle attivi-tà produttive colpite dal sisma devono incaricare un profes-sionista abilitato ad effettua-re una verifica di sicurezza delle strutture per acquisire la certificazione di agibilità sismica, e disporre di tale ve-rifica entro l’8 dicembre 2012. Il livello di sicurezza dovrà essere definito in misura pari almeno al 60% della sicurezza richiesta a un edificio nuovo e per eseguire gli interventi eventualmente richiesti per il conseguimento del miglio-ramento sismico, ci saranno ulteriori 18 mesi di tempo”. Nel frattempo però dovrà es-sere rilasciato un certificato di agibilità provvisoria, che garantisca che l’edificio non

sia stato danneggiato dal ter-remoto e non abbia le carenze strutturali indicate dal com-ma 8: “mancanza di collega-menti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ulti-mi; presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente anco-rati alle strutture principali; presenza di scaffalature non controventate portanti mate-riali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causan-done il danneggiamento e il collasso”. In caso sussistano una o più di queste debolezze è necessario intervenire entro il 30 settembre 2012.Ma gli imprenditori presen-ti all’incontro replicano: “il tempo a disposizione per l’adeguamento ai criteri anti-sismici è troppo poco e inoltre servono molti soldi. Lo Stato ci darà dei finanziamenti per sostenere le spese per gli ade-guamenti strutturali o li darà

solo a chi deve ricostruire? Gli Istituti di Credito che finan-ziamenti sono disposti a copri-re da subito? E se facciamo nel più breve tempo possibile tutti gli adeguamenti richiesti, ma poi ci diranno che ne devono essere fatti anche altri?”.I vertici di Lapam hanno pro-messo che solleciteranno la Regione affinchè vengano

lancia una proposta. “La soluzione ideale sarebbe tra-sferire temporaneamente le attività commerciali in locali sfitti, sempre però in cen-tro”. Idea che alcuni stanno già mettendo in pratica,

come l’ottico Ro-berto Goldoni, il cui negozio sotto il Portico lungo è all’interno di un palazzo inagibile. “Ho trovato uno spazio a due civici di distanza, men-tre il laboratorio è temporaneamente sistemato in un garage. Per la prossima settima-na contiamo di riaprire”. Aspet-tando i lavori di

sistemazione del medesimo palazzo si ingegna anche Rita Frigeri, la cui profu-meria è poco distante. “Il negozio è agibile, ma la crepa del palazzo, che è lì da un sacco di tempo, con le scosse si è allargata e il muro è venuto in avanti. Dalla prossima settimana qui si installerà un cantiere con i varchi per raggiungere i ne-gozi. Sino ad allora staremo in un gazebo appena davanti al portico”. Ma nel caso in cui le inagibilità fossero parecchie, Confesercenti propone un’altra soluzione: “sarà inevitabile pensare di realizzare un’area commer-ciale e di servizi provvisoria, nelle immediate vicinanze del centro”. Anche in questo

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chiarite definitivamente sia le linee guida che gli ingegneri dovranno adottare per l’avvio delle modifiche antisismiche, sia se lo Stato coprirà almeno una percentuale delle ingenti spese necessarie. Per quanto riguarda gli aspetti tributari, il responsabile fiscale di La-pam, Enzo Fanì, ha spiegato che “è in vigore dall’8 giugno il decreto n.74 che sospende fino al 30 settembre 2012 i versamenti dei contributi pre-videnziali e assistenziali e dei premi assicurativi qualora vi sia condizione certificata di

inagibilità. Tuttavia i tempi per ottenere la certificazione di agibilità non sono certo bre-vi, e pertanto faremo pressioni affinchè venga prorogata al-meno di qualche settimana la data fissata. Inoltre i fabbricati crollati od oggetto di ordinan-ze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente non saran-

no sottoposti alle imposte sul reddito fino alla fine del 2013, e saranno anche esenti dall’IMU fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati stessi e, comun-que, non oltre il 31 dicembre 2014”. Ma i dubbi sono ancora tanti e il rischio della delo-calizzazione parziale o totale delle imprese è alto, e tra gli imprenditori c’è già chi pensa di spostarsi: “avevo pensato di allestire una tensostruttura in cortile con pavimento e riscal-damento in vista dell’inverno, ma i costi che comporterebbe, a cui si aggiunge la necessità di pagare una guardia giurata che controlli i macchinari e i computer di notte, mi stanno convincendo che sia meglio trasferire, almeno temporane-amente, la mia impresa a For-lì”. La delocalizzazione delle attività in strutture situate in prossimità delle aziende dan-neggiate è autorizzata previa certificazione, ma Fanì sotto-linea l’importanza di definire meglio il criterio di prossimità che non dovrebbe corrispon-dere a un’eccessiva distanza, per scongiurare il pericolo, già incombente, di una delocaliz-zazione generalizzata delle imprese, con conseguenti danni per l’economia e per il lavoro delle persone che in molti casi si troverebbero co-strette a scegliere tra seguire l’occupazione lavorativa a scapito della famiglia, o per-dere il posto in un periodo che non lascia adito a molte spe-ranze di trovarne un altro.

Chiara Sorrentino

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simone Morelli

“vorremmo privilegiare le soluzioni di lungo periodo”

“Vorremmo privilegiare le soluzioni di lungo periodo, ma in ogni caso avremo le idee più chiare quando avremo concluso la mappatura degli edifici inagibili e dei loro diversi gradi di

danneggiamento”. E’ tiepida la reazione dell’Assessore al Commer-cio del Comune di Carpi simone morelli in merito alla proposta, avanzata da confesercenti, di creare, allorquando il numero degli esercizi commerciali del Centro storico dichiarati inagibili risultasse elevato, un’area commerciale e di servizi provvisoria e temporanea, nelle immediate vicinanze del cuore della città. Secondo Morelli, casette o container non possono rappresentare una soluzione per tutti e neppure per un tempo prolungato. “Tanti negozianti non potrebbero trasferirvisi, vuoi per la tipologia delle merci vendute, e lo dico pensando per esempio agli orefici, vuoi per i macchinari particolari, come può essere per gli oculisti. In ogni caso il dibattito sul tema è benvenuto, ma prima di partire con il temporaneo, cer-cherei in tutti i modi di salvaguardare l’esistente, magari trasferendo i negozi in garage e abitazioni private, senza vincoli di cambio di destinazione d’uso. Il tutto, ovviamente, mentre il comune prov-vederà alle ristrutturazioni che gli competono, e con la massima velocità”. Per ora il computo dei danni è ancora in evoluzione, anche se lo stesso Morelli conferma come alcune zone del Centro siano più colpite di altre, per esempio Corso Fanti, una parte del Portico del Grano, l’inizio del Portico Lungo dal lato Duomo e una piccola criticità all’ingresso di Corso Cabassi. “Stiamo ragionando insieme alla Regione per avere un’agevolazione sugli affitti. Altra notizia importante riguarda il fatto che è stato chiarito che la circolare sull’antisismicità degli edifici non riguarda il commercio e i servizi in muratura, ed è un punto di grande importanza”.

Eleonora Di Iorio

Daniele Giglioli

Rita Frigieri

caso c’è chi già si è mosso, come Eleonora Di Iorio, che ha trasferito la Farma-cia dell’Assunta – la prima di Carpi - dal portico in un container in Piazza Dante. “I lavori di ristrutturazione po-trebbero durare mesi, e nel

frattempo ci siamo trasferiti qui, anche grazie al prezio-sissimo aiuto dei volontari di Alleanza Helf Care, e penso resteremo qui tutta l’estate. Tanti colleghi mi hanno detto che adotteranno la stessa soluzione. Vedo un futuro duro e in salita per il

Centro, ma lo sforzo deve essere quello di non abban-donarlo, perché una volta fatto sarebbe spento il cuore della città”. Come lei, presto

anche Luciana Bertani tra-sferirà la sua edicola appena su viale Carducci. “Una volta messa in sicurezza tor-neremo in Piazza, ma credo

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non lasciate morire il centro

spettabile Redazione, mi chiamo Angelo e sono il respon-sabile, insieme al mio socio Vanni, dell’Agenzia Viaggi Last Minute Tour di Carpi in corso Fanti (ex zona rossa).

Vorrei denunciare con quanta solerzia una vigilessa, nei giorni successivi al 29 maggio, ci abbia minacciati di multa poiché sta-vamo facendo il nostro dovere in agenzia e,a suo dire, facevamo entrare i clienti senza autorizzazione. Ho dovuto spiegarle che il nostro non è un negozio di scarpe o di abbigliamento: noi non possiamo semplicemente chiudere e andarcene al mare... Noi siamo stati sempre presenti per rispondere al telefono, annullare prenotazioni e consegnare i documenti necessari per parti-re. Abbiamo fatto i salti mortali per gestire una situazione da incubo e siamo riusciti a restituire ai clienti che hanno annullato viaggi e prenotazioni tutto quel che avevano versato. I clienti aspettavano in fondo al Corso, al di fuori della zona rossa, dove portavamo loro il necessario. Oltre al danno della perdita di commissioni ci si è messa pure la vigilessa che voleva aggiungere pure una bella multa: per fortuna è intervenuto l’ispettore che ci ha capiti,mettendola a tacere. Aggiungo solo un appello:cari concittadini e cari amministratori non lasciate morire il centro di Carpi. Tanti stanno scappando via, specialmente da Corso Fanti: noi abbiamo deciso di restare e di ricominciare tutto da capo.

angelo e Vanni

I leTTOrI cI scrIvONO

sono crollati i prezzi del mercato immo-biliare a causa del

terremoto: un ulteriore colpo rispetto a una situazione già complessivamente compro-messa da tempo. In partico-lare sono gli immobili del centro storico ad aver subito il danno maggiore: parec-chie dimore storiche sono state dichiarate inagibili e transennate, altre dovranno essere sottoposte a impor-tanti lavori di recupero e restauro che, in alcuni casi, dureranno per mesi e, so-prattutto, risulteranno parec-chio onerosi per i proprieta-ri. Il rischio paventato è che chi ha abitato fino ad oggi in centro decida di abbandona-re la propria residenza per valutare altre opportunità: che ne sarà allora se anche i residenti, l’unica forma di vita rimasta nel cuore della città nei giorni in cui era in vigore la ‘zona rossa’, do-vessero gettare la spugna? “ Ce ne siamo andati per la paura - confermano al civico 21 di Corso Cabassi - ma l’intenzione è quella di rientrare al più presto. Nel nostro palazzo - racconta Serena - ci sono crepe non strutturali lungo muri non portanti. A soffrire di più è stata l’altana, la torretta che sovrasta il palazzo: si è svitata come un tappo”. E’

successo anche al civico di fronte così come alle altre al-tane: quella di Villa Richeldi in via Guido Fassi è già stata ‘incravattata’ e messa in sicurezza.E’ nelle abitazioni di testa che si sono registrati i danni maggiori: lo testimonia il palazzo al civico 17 di corso Cabassi in angolo con via Rodolfo Pio. “Dopo un’intensa ristrutturazione in occasione del sisma del ‘96 quando il pavimento si abbassò di 25 centimetri

oggi - spiega Luisella - ci ritroviamo a dover ricomin-ciare daccapo e ancora una volta tutto l’intervento è a nostro carico. Per quanto consolidate, le alte volte affrescate non reggono scos-se di questa intensità”. La ragnatela di crepe procura una sofferenza continua allo stabile che è stato dichiarato inagibile e i proprietari sono stati costretti a cercare solu-zioni abitative alternative. “Purtroppo anche l’agrituri-smo tra Rovereto e Cavezzo

ha subito gravi danni ed essendo per noi attività fonte di reddito avrà la precedenza per la ristrutturazione”. Già si parla di migliaia di euro solo per portare via le mace-

Il rIsChIo è Che ChI ha abITaTo FIno ad oggI In CenTro deCIda dI abbandonare la ProPrIa resIdenza Per valUTare alTre oPPorTUnITà. CarPI ha bIsogno del sUo CUore, del sUo CenTro, della sUa PIazza, deI sUoI PUnTI dI rIFerIMenTo. alTrIMenTI dIvenTerebbe Un’InFInITa PerIFerIa del nUlla

la ricostruzione deve partire da qui

rie. Al palazzo di via Cabassi i proprietri metteranno mano solo in un secondo momento “perché la spesa è astrono-mica e la burocrazia non ci permette di sapere se ci verrà

che ci vorranno tanto tempo e pazienza”. Oltre ai proble-mi logistici, sul commercio rischia di gravare anche la stangata tasse. E in molti già dicono che la sospensione dei pagamenti fino al 30 set-tembre potrebbe non essere abbastanza. “La ripresa sarà dura perché l’economia lo-

cale è in ginocchio – dichia-ra Daniele Giglioli, che ha una vetrina del suo negozio in Piazza Garibaldi transen-nata – piuttosto occorrereb-be creare una zona tax free per darci uno o due anni di respiro”.

Marcello Marchesini

dato aiuto per salvaguardare soffitti di una bellezza simile a quella del Teatro Comu-nale”. E’ avvilita la signora Luisella quando guarda il centro storico che sta moren-do e lancia l’idea di abolire i tachimetri per riportare un po’ di vita in uno spazio da sempre vocato all’aggre-gazione ma oggi deserto. “Siamo comunque fortunati perché abbiamo voglia di lavorare nonostante l’età che avanza. Questa - conclude Luisella - non è emergenza: sarà sempre così e la classe politica deve dimostrare spirito imprenditoriale se ha a cuore il futuro della città”.Al civico 50 di via Andrea Costa, altra dimora storica, i proprietari non intendono mollare. “La lapide sulla facciata esterna ha il valore riconosciuto di patrimonio culturale ed è quindi tutelata dalle belle arti, ma per il re-sto l’intervento sarà a carico nostro” spiega Maria Luisa. “Io resto dalla parte di chi non vuole abbandonare il centro storico. Il senso della ricostruzione si avrà proprio a partire da qui: Carpi ha bisogno del suo cuore, del suo centro, della sua piazza, dei suoi punti di riferimento. Altrimenti diventerebbe un’infinita periferia del nulla”.

Sara Gelli

Un camper per Confcommercio

“restiamo vicini a commercianti e artigiani”

la confcommercio de l’aquila ha donato due camper a con-

fcommercio Fam di carpi - novi – soliera. “Grazie a questa donazione - spiegano il direttore Confcommer-cio Fam di Zona massimo Fontanarosa e andrea Baraldi - un camper sarà

operativo al pomeriggio a Rovereto s/S, Novi e Finale Emilia e un altro a MIran-dola e Cavezzo per dare il supporto necessario a tutti i commercianti e artigiani. Per loro abbiamo preparato un vademecum con tutte le istruzioni necessarie per far fronte a questo momento

di enorme emergenza: dall’esenzione dei ticket ai finanziamenti agevolati, dal-la richiesta di cassa integra-zione al procedimento per avere l’inagibilità”. Intanto a partire da lunedì 25 giugno, le sedi di Confcommercio di Carpi e Soliera torneranno operative.

Massimo Fontanarosa e Andrea Baraldi

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8 22.06.2012 n° 24

qUalI sono le resPonsabIlITà deI CosTrUTTorI? qUanTo CosTerà rIMeTTere In sICUrezza le nosTre Case e I nosTrI CaPannonI? lo abbIaMo ChIesTo all’Ingegnere sTrUTTUrIsTa FabIo ghelFI

qualcuno dovrà pagare

via praga: i mastodonti feriti

sono 4.938 le richieste di verifica speditiva delle proprie abitazio-

ni, presentate dai carpigiani al Coc. Ad oggi i tecnici comunali ne hanno compiute 1.503, “ovvero è stato con-trollato il 50% del patrimo-nio maggiormente lesionato. Pensiamo di riuscire a concludere le verifiche in una decina di giorni”, ha assicu-rato l’assessore Simone Tosi. In seguito a tale mappatura, sono 3mila le persone che sono state interessate in città - e frazioni - da un’ordinanza di inagibilità della propria unità abitativa. Persone il cui calvario è tutt’altro che finito. Prima di correre ai ripari infatti, ovvero cercare di capire se aggiustare casa, rimettere in sicurezza parti pericolanti o abbattere tutto, occorre aspettare la visita di un’altra squadra (tali sopralluoghi sono svolti da squadre di rilevatori formati nel corso Valutazione di agibilità e rilievo del danno, organizzato dal Dipartimento di Protezione Civile e dalla Regione Emilia Romagna) che deve compilare la scheda AEDES. Questa schedina serve a stimare e classificare l’entità del danno alla casa (A - edificio agibile; B - edificio temporanenamente inagibile ma agibile con provvedi-menti di pronto intervento; C - edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento; E - F - edificio inagibile). Ad oggi, mercoledì 20 giugno, sono 548 le situazioni che richie-dono - a causa delle evidenti lesioni - sopralluoghi AE-DES (di cui 195 già eseguiti). Per non parlare poi del fatto che tutti i progetti sono fermi poiché mancano ancora le linee guida per la ricostru-zione e non si sa in che entità verranno elargiti i rimborsi. “Il Comune - conclude Tosi - al momento non ha emesso alcuna ordinanza di abbatti-mento”. Ricordiamo che tale ordinanza viene emessa solo nel caso in cui un edificio - a rischio crollo - dovesse compromettere la sicurezza di passanti che sostano in un’area pubblica o la viabi-lità. Di fatto alcuni privati, a Fossoli in modo particolare, hanno già provveduto, a loro spese, a demolire la propria abitazione a causa della gra-vità dei danni provocati dal sisma. Case spesso di recente o nuova costruzione, venute già come castelli di carta. Quali sono le responsabilità dei costruttori? Quanto co-sterà rimettere in sicurezza le nostre case e i nostri capan-noni? Lo abbiamo chiesto all’ingegnere strutturista dello Studio Archimede di Carpi, Fabio Ghelfi.sono oltre 2.984 (dato in crescita) le persone che sono state interessate in città - e frazioni - da un’ordinanza di inagibi-

lità della propria unità abitativa, emessa dal comune di carpi. non essendo ancora uscite le linee guida per rimetter mano ad abitazioni e ca-pannoni lesionati: cosa deve fare un privato? “Non agire d’impulso, sotto l’emotività dell’evento si-smico vissuto”.continuano a essere rilasciate anche revoche dell’inagibilità, segno che diverse famiglie (in tutto sono 181 persone)

hanno avuto la possi-bilità di rientrare a casa dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione e ripristino delle condi-zioni di sicurezza nella loro unità abitativa. alcuni sono preoccupati di non ricevere poi un rimborso da parte dello stato come è già accadu-to all’aquila. conferma?“Non ci sono ancora rife-rimenti normativi precisi, ma, come indicato all’art. 3 comma 2 del D.L. n. 74 del 6

giugno 2012, occorre essere seguiti da un professionista abilitato per la progettazione e l’esecuzione degli interven-ti di ricostruzione e ripristino degli edifici, il quale dovrà presentare perizia giurata per l’accertamento dei danni provocati dal sisma; ovvia-mente, la documentazione fotografica prima e dopo l’intervento, le pratiche edilizie e le fatture inerenti i lavori svolti dovranno essere fornite o messe a disposizio-ne del tecnico”.a carpi a essere lesionati sono grandi palazzi: via cimabue, via Giotto, viale manzoni, via praga. condomini dove le colonne portanti o le scale hanno in parte ceduto. possiamo prova-re a quantificare i danni per una struttura di tali dimensioni? Quando le famiglie potranno tor-narci dentro?“Impossibile quantificare danni e tempi. Ogni caso deve essere valutato a sè, anche perchè la maggior parte delle costruzioni è stata realizzata con strutture miste in cemento armato e muratu-ra portante fino al 2005”.sono 4.938 le richieste di verifica speditiva delle proprie abitazioni, presentate dai carpigiani al coc. Voi, privatamente quante ne avete fatte sinora? Quanto giudica grave la situazione nel carpigiano?“Tra edifici residenziali, misti e industriali, a oggi, martedì 19 giugno, abbiamo

eseguito 170 verifiche, ma il numero cresce di giorno in giorno. La situazione nel carpigiano, dal punto di vista strutturale, fortunatamente, è meno grave rispetto a quella dei paesi della bassa mode-nese”.perchè edifici di 10-15 anni - e mi riferisco soprattutto a Fossoli, rovereto e novi - sono i maggiormente lesionati, mentre strutture degli anni 70 sono sostanzial-mente intonse? Quanta responsabilità hanno i costruttori in questa disgrazia?“Purtroppo gli incrementi del valore economico degli

edifici costruiti negli ultimi 10 - 15 anni, fino al 2008, hanno permesso ad alcuni soggetti economici presen-ti nell’edilizia (imprese e tecnici speculatori) la rea-lizzazione di fabbricati con carenze strutturali importan-ti. Ribadisco quindi, che non si deve agire sotto l’impulso dell’evento sismico accadu-to, ad esempio acquistando edifici antisismici quando si è proprietari di un immo-bile che non ha subito danni rilevanti”.e’ evidente che non si muore di terremoto ben-sì di malaedilizia. cosa occorrerà fare oggi per rendere sicure le pro-prie abitazioni e i propri capannoni?“Non esiste una risposta uni-voca, occorre compiere uno studio, caso per caso”.cosa significa avere una casa antisismica? “Le costruzioni antisismiche sono calcolate per resistere alle sollecitazioni sia verti-cali che orizzontali. Esiste una zonizzazione del nostro territorio in microaree che definisce un’accelerazione che viene rapportata al tipo di struttura e di terreno su cui si andrà a costruire. Un edificio anti sismico ben progettato e costruito con le attuali normative non può aver riportato danni rilevanti in seguito all’evento sismico accorso”.ipotizziamo che, dopo una riclassificazione, il nostro territorio da zona sismica 3 (basso rischio) diventi zona 1 (alto ri-schio): immagino che più alto sia il punto di resi-stenza di un edificio più i costi lievitino... crede che dopo questa trage-dia l’edilizia migliorerà?“A prescindere da un’even-tuale riclassificazione ritengo giusto e doveroso che si progetti e si costruisca nel modo migliore possibile, nel pieno rispetto della legge, senza stringere sui tempi e coi necessari controlli”.tra tutti i materiali, quel-lo con maggiori garanzie di antisismicità è il legno. consiglie-rebbe la costruzione di case in legno nel nostro territorio anzichè in mattoni? “Anche i materiali tradizio-nali usati nella nostra zona rappresentano un’ottima soluzione sia in termini di durabilità che di risparmio energetico. Il legno può esse-re impiegato per la costruzio-ne di solai e tetti, in modo da ridurre la sollecitazione oriz-zontale che è proporzionale al peso della costruzione”.

Jessica Bianchi

2,5 miliardi di euro per la ricostruzione

sono 18 i comuni modenesi (Bastiglia, Bomporto, Campogal-

liano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Nonan-tola, Novi, Ravarino, S.Felice sul Panaro, S.Possidonio, S.Prospero e Soliera) che usufruiranno delle risorse del Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma previsto dal decreto del Governo del 6 giugno scorso. Le risorse ammontano a 2,5 miliardi di euro provenienti dall’aumento dell’accisa sulla benzina e da risparmi di spe-sa previsti per il 2013 e 2014, a cui si aggiungono risorse dalla riduzione dei contributi pubblici a partiti e movimenti politici ed eventualmente dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea.

tra i mastodonti feriti di Carpi vi è anche il condominio di via Pra-

ga 5/7. La sentenza è grave: inagibile. Una colonna del portico è andata in sofferen-za ma ciò, fortunatamente, non pregiudica la struttura del condomino degli Anni Ottanta. Si tratta di un unico palazzo con due scale e sette piani, per un totale di 35 famiglie sfollate: 21 al civico 7 e 14 al civico 5. I residenti spiegano che i tecnici hanno verificato “fondamenta, colonne e muri portanti per capire dove e come inter-venire per procedere con le opere di rinforzo e che sono

state avviate le procedure di messa in sicurezza, consoli-damento e rifacimento delle facciate già in preventivo da un anno”. A essere stati maggiormente lesionati dal sisma sono anche “gli ap-partamenti ai piani bassi (so-prattutto al primo e secondo piano) che dovranno essere ristrutturati. Stessa sorte per i balconi che dovranno essere completamente rifatti”. I tempi saranno lunghi ma, come commenta Davide, residente, “pur essendo tutti fuori dai nostri appartamenti abbiamo la certezza che tor-neremo come prima e meglio di prima”.

moduli provvisori

una delle soluzioni utili a dare una risposta a chi ha la propria casa

o la propria attività inagibile a seguito del terremoto è quella di utilizzare moduli abitativi provvisori (casette in legno o mobili, prefabbricati, container). L’amministrazio-ne comunale sta ricevendo richieste di famiglie, nego-zianti o studi professionali che intendono trovare una nuova sistemazione nel giardino di casa o davanti al palazzo nel quale operano, dove non possono entrare in attesa di compiere lavori di restauro e ristrutturazione. Per i privati questa possibilità di sistema-zione provvisoria, possibile solo su suolo privato e con de-terminate prescrizioni relative a distanze, scarichi, eccetera e solo per coloro che sono in possesso di un’ordinanza di inagibilità, è già prevista dagli strumenti urbanistici dell’ente locale per 90 giorni. Nel corso del Consiglio Comunale del 25 giugno si valuterà se esten-dere questa opportunità fino al ripristino delle condizioni di agibilità dell’abitazione principale.

Via Giotto

Via Marx

Viale Manzoni angolo Caduti del Lavoro

Via Praga

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Daniele Gazzi e Stefania insieme al Baffo

doMenICa 10 gIUgno nel ParCo della ChIesa dI FossolI, I MeMbrI della CoMUnITà MaroCChIna hanno PreParaTo Un Pranzo a base dI CoUs CoUs Per 350 Persone

cous cous a fossoli!“

Condanniamo senza se e senza ma quello che è avvenuto a Carpi domenica

scorsa. Le mele marce che com-piono questo tipo di azioni non fanno altro che danneggiare la stragrande maggioranza di immi-grati onesti e le loro stesse comu-nità”. A parlare con piglio deciso e senza mezzi termini è Hafid El Jilali, portavoce dell’Unione delle associazioni marocchine in Emilia Romagna, riferendosi alla rissa scoppiata davanti al Caffè dei Pio, nel corso della quale sono stati gravemente feriti due cittadini carpigiani a opera di alcuni giovani nordafricani che, un mese prima, avevano già mal-menato il disabile Matteo Ghiz-zoni. “Contribuendo alla crescita economica di questo Paese recla-miamo pari diritti ma abbiamo anche uguali doveri. Per questo offriamo la massima collabora-zione sia alle Forze dell’Ordine che alle istituzioni nel denunciare quegli stranieri che commettono reati”. Che la maggioranza della comunità marocchina sia ben integrata nella realtà di Carpi lo ha dimostrato anche l’iniziativa realizzata domenica 10 giugno, nel parco della Chiesa di Fossoli, dove è stato preparato un pranzo a base di cous cous per 350 perso-ne. “L’abbiamo fatto per ringra-ziare Don Roberto Vecchi e tutti i fossolesi che si sono prodigati per aiutare le persone in difficol-tà nei primi giorni successivi al sisma, quando gli aiuti ‘ufficiali’

tardavano ancora ad arrivare – spiega Ahmed Elazraki – ed è stato molto bello, perché agli

Al pranzo hanno preso parte anche gli assessori del Comune di Carpi Alberto Bellelli e Simone Tosi, e nel pomeriggio anche Vasco Errani è passato a portare un saluto e un ringraziamento. Quella di Fossoli è, d’altra parte,

una delle frazioni più colpite dalle scosse, con molte abitazioni seriamente lesionate, così come due Chiese. “Il tetto della Chiesa della Natività della Beata Vergine è crollato – racconta Don Roberto – e anche quella nuova ha subito danni. Qui a Fossoli è stata molto dura. Certamente cambierà la vita di tutti, ma il pranzo di domenica ha rappresentato un bellissimo momento nel quale sembra siano crollate molte barriere tra italiani e stranieri. E’ come se finalmente l’armonia fosse decollata. Per fortuna tra il nervosismo e la solidarietà si è scelta quest’ulti-ma”. A Fossoli anche l’asilo ha danni ai muri non portanti, ma Don Roberto si dice fiducioso che a settembre i bambini possano

stessi tavoli erano seduti immi-grati, volontari, religiosi, sempli-ci cittadini e anche alcune suore”.

Da sinistra Elazraki Ahmed, Don Roberto e Hafid El Jilali

tornare nelle proprie aule. Se la comunità sta attraversando un momento molto difficile, sicura-mente le fondamenta per rico-minciare sarà possibile gettarle solo con lo sforzo di tutti.

Marcello Marchesini

In Un PerIodo dI CrIsI e soFFerenza, Un UoMo deCIde dI dare Il MassIMo dell’aIUTo PossIbIle

il terremoto ci fa un baffosono l’incertezza e la paura le compagne costanti di questo terribile momento. E quando

la tua vita viene sconvolta, il primo conforto che cerchi sono i punti fermi, come delle rocce inamovi-bili che, nonostante tutto, potrai trovare sempre lì, dove le avevi lasciate l’ultima volta. Il Chiosco bar Baffo è stato per chiunque ne avesse avuto bisogno il punto fermo, l’appoggio sicuro per tanti sfollati e non, capace di essere presente dalla prima scossa, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Enzo Luongo, meglio conosciuto come il Baffo, è stato il riferimento per decine di fa-miglie e, come il capo di un’enor-me e variegata comunità, ha gestito il Parco della Resistenza e i suoi temporanei inquilini. Piazzando la sua abitazione mobile di fronte al chiosco, non ha mai abbandonato il parco rendendosi disponibile in ogni modo possibile, dal garantire i servizi igienici, al fornire delle multi prese per permettere di rica-ricare i cellulari e le apparecchiatu-re elettroniche senza dover rientra-re in casa. “ I primi tempi sono stati davvero difficili, la gente si sentiva persa e impaurita - ci racconta Enzo, naturalmente mentre lavora – ma abbiamo ricevuto anche aiuti inaspettati. Ad esempio il capo della comunità Sikh ha fatto una raccolta fondi e con il ricavato ha distribuito acqua e cibo agli sfolla-ti. Sono episodi che ti permettono di guardare le cose da un punto di vista completamente diverso.” E bisogna avere un modo particolare di vedere le cose come Daniele Gazzi e Stefania per decidere di celebrare comunque le nozze già programmate, senza badare

all’ambiente della sala conferenze di via Peruzzi, dove si è svolta la cerimonia, e sena troppa cura dei particolari: l’unica cosa che conta in certi momenti è avere vicino le

persone care. E nonostante sapes-sero dei continui impegni del loro amico Enzo, una coppia del genere non si è lasciata scoraggiare, e se l’invitato non va alla festa, la festa

va dall’invitato. E’ per questo che avete visto dei neo sposi fare le foto nel chiosco di un parco e un si-gnore che giorno e notte si è messo a disposizione di tanti sconosciuti:

non si trattava di una scena folle. Avete semplicemente avuto il privilegio di osservare i punti fermi della nostra comunità.

Francesco Palumbo

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10 22.06.2012 n° 24

sono PassaTI venTI gIornI dal sIsMa e anCora rovereTo non ha avUTo rIsPosTe. “dITeCI da dove rIParTIre” ChIedono a gran voCe I resIdenTI della FrazIone

rovereto, paese fantasma

l’incontro col sindaco Turci

“io non lo so”

non si tratta di gestione dell’ordinario. Il sisma che ha colpito la nostra zona è un evento straordinario che ha messo duramente alla prova la gente. Tutti. Sindaci com-

presi, a maggior ragione luisa turci perché ha perso la casa. Il sindaco di Rovereto ha visitato la sua gente il 30 maggio per poi incontrare nuovamente i roveretani in occasione dell’assem-blea pubblica organizzata l’11 giugno. Troppo tempo è passato e troppe difficoltà si sono trovati ad affrontare i cittadini perché non montasse in loro la rabbia, quella che poi hanno sfogato all’indirizzo del sindaco quando l’hanno avuto di fronte.Investita di domande di ogni genere, la Turci si è arresa: “Io non lo so”. Grazie ai volontari e all’associazionismo si è superata l’emergenza ma oggi chi ha perso la casa e il lavoro è, a dir poco disorientato. Non c’è ancora disperazione ma solo perché nessuno qui si può permettere di mollare adesso. In gioco c’è la sopravvivenza del paese e, se la macchina si è attivata con un certo ritardo, è tempo ora di farla marciare a pieno ritmo cer-cando di rassicurare la gente. Per far vivere Rovereto, le scuole, così come assicurato dalla Turci, devono riaprire a settembre e le aziende devono poter effettuare in modo celere, 18/20 giorni, tutte le perizie per poter ripartire; occorre far funziona-re al meglio il campo Rovereto prospettando però soluzioni in container o casette di legno per affrontare l’inverno; occorre procedere velocemente con le demolizioni in centro per poi far ripartire le attività commerciali. Infine, se non si hanno le risposte oggi e subito, sarebbe importante istituire a Rovereto un punto di riferimento per raccogliere istanze e domande: un bel segnale dell’Amministrazione Comunale per essere vicina a chi oggi ha perso ogni certezza.

Non si sente il rumore del traffico perché non ci sono auto in

giro. A Rovereto sulla Sec-chia non ci sono nemmeno più persone in giro. Ci sono tante crepe e macerie che rendono le case irriconosci-bili e l’atmosfera spettrale. Nella frazione che conta-va 4mila abitanti ne sono rimasti solo 2.500, per lo più sfollati da case inagibili op-pure in attesa di una perizia ma senza troppe speranze perché qui il terremoto ha colpito duro. Il paese è a terra. Il centro è ridotto a un accumulo di macerie e l’accesso rimane severa-mente interdetto a chiunque: polizia e vigili del fuoco sorvegliano ogni angolo per tenere lontani gli sciacalli dalle case squarciate e peri-colanti ma anche per impe-dire ai proprietari di sgatta-iolare dentro per recuperare una foto e un ricordo. “La mia nipotina - ci raccon-ta una signora - mi chiede del suo peluche perché è rimasto dentro casa. Io le ho spiegato che si è sicuramen-te riparato sotto il tavolo ed è sopravvissuto. Sono andata a comprargliene su-bito uno uguale”. Ha il volto segnato dal pianto e guar-dando la sua bellissima casa gialla la cui foto ha fatto il giro del mondo osserva il vaso di fiori rimasto sulla fi-

nestra e il lampadario ancora appeso al soffitto. “Pensavo che sarebbero state le prime cose a venire giù”. Di lacrime se ne vedono tante, anche di gente che è qui per aiutare. Si ride e si

scherza delle piccole cose ma il pensiero è sempre per chi soffre. Come il signore ottantenne in fila per un pasto, intento a chiedere un abbraccio alla simpatica signora sassolese in servi-

zio alla refezione... “Mai avrei pensato di perdere la casa ed elemosinare un pasto a ottant’anni” le ha sussurrato all’orecchio. Le lacrime scorrono anche sul giovane volto di Chiara, 27 anni, volontaria della Croce Rossa nella sezione di Carpi. Lei è tutto cuore e fin dal primo giorno è al lavoro per aiutare i roveretani. Ha conosciuto quella numerosa famiglia che, disperata per aver perso tutto, si è rifu-giata a Carpi presso l’abita-zione dei nonni. Era la sera della scossa, il 29 maggio, e a rassicurare gli animi ci aveva pensato l’anziano facendosi carico di problemi e preoccupazioni. “Vedre-te che risolveremo tutto” aveva detto ai suoi familiari.

Nella notte lo ha stroncato un infarto.Questo è Rovereto: un paese rimasto fuori dal mondo, dove stanno ancora aspet-tando la colonna mobile della Protezione civile. E’ arrivato il Campo Roma della Protezione Civile

della capitale ma è diventato operativo a cinque giorni dal sisma, e non adeguatamente attrezzato per far fronte alla situazione, è già stato sman-tellato. I cittadini non capi-scono cosa sta succedendo e si sentono smarriti. Non c’è

Continua a pagina 11

Foto di Chiara Gorni e Alberto Poppi

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Croce rossa Italiana lancia l’allarme

“oggi è giugno, domani è settembre”

più il bar, non esistono più i negozi e nemmeno un su-permercato. Non ci sono più scuole agibili e le imprese sono ferme: un paese fanta-sma. L’emergenza l’hanno affrontata subito e insieme allestendo un campo con le tende nell’area verde dietro la chiesa e distribuendo fino a 1.500 pasti: questo luogo è diventato un punto di rife-rimento. Sono stati i disabili ad aver avuto le difficoltà maggiori: box doccia e bagni per loro sono arrivati, come per gli altri, dopo 4 giorni. I cittadini rimasti si chiedono che cosa sta suc-cedendo, come si sta muo-vendo il loro sindaco Luisa

Continua da pagina 10 Turci e come si intende ripartire, ma le risposte non ci sono e, per questo, tanti se vanno via o si spostano a Carpi. Il rischio è facilmente intuibile: se non arriveranno a breve rassicurazioni, la gente abbandonerà Rovere-to. La mancanza di un’or-ganizzazione strutturata sta generando una completa anarchia e, in mancanza di regole, la gente si sente autorizzata a fare di tutto anche a mettersi in coda per un pasto pur non avendone diritto. Poi ci sono le perdite di tempo che impediscono di intravere la soluzione di lungo termine nella regia complessiva: le tende, per esempio, che erano state piantate nel centro sportivo sulla parte asfaltata sono state fatte spostare sulla terra, non senza qualche perplessità. Intanto sono già disponibili dei cantainers a 250 euro al mese ma non c’è un’area dove collocarli. Nemmeno i numeri e le sta-tistiche sono chiari: si parla di 400/500 unità familiari senza un tetto almeno per un anno e a costoro servono risposte chiare e subito. Così come servono risposte al pa-ese il cui centro, dopo venti giorni, rimane un cumulo di macerie. La sensazione è che si stia perdendo tempo prezioso.

Sara Gelli

nelle zone colpite dal terremoto prose-gue il lavoro della

croce rossa italiana che è impegnata nelle attività di assistenza sanitaria e psico-sociale alla popolazio-ne. Nell’area di accoglienza di Carpi, presso la piscina comunale, sono al lavoro 40 volontari, di cui 3 impegnati in attività di supporto psico-logico. Per i circa 400 ospiti è in funzione la cucina del Centro Interventi Emergen-za CRI Centro. I volontari della CRI di Carpi si sono resi immediatamente disponibili dopo la scossa di terremoto delle 9 del 29 maggio per il servizio di trasporto dei pazienti dall’Ospedale di Carpi evacuato e poi per dare supporto a tutti coloro che avevano abbandonato la propria abitazione per stabi-lirsi in tenda nelle aree verdi della città. “Abbiamo girato per giorni - racconta alber-to poppi - per raccogliere le richieste di aiuto e, in base

alle segna-lazioni, abbia-mo re-alizzato una mappa che individuava tutti i siti spontanei”. C’era chi aveva bisogno di una tenda, chi chiedeva cibo, chi un bagno chimico: nella confusione generale di quelle prime ore, la presenza dei volontari della Croce Rossa ha aiutato i cittadini a non sentirsi soli e disorien-tati. “Molte energie erano state già concentrate nella Bassa modenese - spiega la presidente claudia Ferrari - e questo spiega le difficoltà a dispiegare nuovi mezzi e aiuti nel nostro territorio. Noi abbiamo fatto il possibile per alleviare la pena di chi non ha voluto abbandonare la propria abitazione dichia-rata inagibile e ha piantato la tenda nel giardino, di chi non aveva nulla e pensava comunque a chi aveva più bisogno di un pasto, di chi si vergognava a chiedere per-ché noi emiliani siamo molto orgogliosi. Ci pesa di più la mancanza del lavoro rispetto alla casa perché siamo pronti sempre a rimboccarci le ma-niche”. C’è preoccupazione fra i volontari ed è chiara Gorni a lanciare l’allarme: “Oggi è giugno, ma domani è settembre: dove potranno trovare riparo dal freddo queste persone?”.

Luisa Turci

dopo le contestazioni dei cittadini di rovereto che l’hanno accusata di essere stati lasciati soli, il sindaco di novi, luisa turci, in casa si è guadagnata una serie di applausi

“ripartire dai giovani”

“Dobbiamo ricostruire tutto il patrimonio pubblico, a parte la

scuola di Novi e il nido di Rovereto, ma vi garanti-sco che a settembre tutte le scuole riapriranno, in moduli prefabbricati antisi-smici, perché è dai giovani che vogliamo ripartire”. Se a Rovereto è stata ogget-to di contestazioni anche molto aspre da parte di cittadini che si sono sentiti dimenticati dai soccorsi, è con parole come queste che

il sindaco di Novi, Luisa Turci, si è guadagnata una serie di applausi dalle tante persone che hanno parteci-pato, mercoledì 13 giugno, all’assemblea pubblica al Parco della Resistenza. Forse anche lei, come tanti, è terremotata: forse per questo era palpabile il sostegno che si sentiva nell’aria. “Quello che vogliamo evitare è che la gente se ne vada – ha continuato – ma per farlo occorre che, oltre a fare i complimenti a noi emiliani,

ci diano sostegni concreti. Il Governo ha già stanziato due miliardi e mezzo, che non sono pochi ma non ba-stano”. Proprio per cercare di rimettere in moto il paese, il primo cittadino ha esortato ogni residente ad avviare le verifiche sulla propria abita-zione, nominando un tecnico di fiducia. “Prima si iniziano i lavori, prima si potrà torna-re alla normalità. Anche per le imprese è stato attivato un punto di riferimento presso l’asilo nido, dove i tecnici potranno chiarire eventuali dubbi. Cominciamo a guar-dare oltre il momento del danno”. Le alternative per chi ha l’abitazione inagibile sono tre: tenda nei campi della Protezione Civile, albergo, oppure un contri-buto di 100 euro al mese per persona, con un massi-mo di 600 euro per nucleo familiare. “Siccome non ci sono appartamenti sfitti per tutti – ha annunciato Turci – abbiamo chiesto di poter individuare alcune aree dove costruire abitazioni provvi-sorie a spese della Regione”. Per demolire i campanili a rischio si attende poi, dopo il benestare della Diocesi, quello della Sovrintendenza.

M.M

Il mondo venatorio corre in aiuto dei terremotati

a caccia di fondi

il devastante sisma che ha colpito la Regione Emilia Romagna si è accanito

sul territorio dell’atc mo1 (associazione senza fini di lucro che persegue finalità di gestione faunistica e di organizzazione dell’esercizio venatorio in forma program-mata nel territorio di compe-tenza, in questo caso la Bassa Pianura) e sui 13 comuni che lo costituiscono: Carpi – Novi di Modena – Cavez-zo – Concordia sulla Secchia – S.Possidonio – Mirandola – Medolla – Bomporto – Ra-varino – S.Prospero – Finale Emilia – S.Felice sul Panaro – Camposanto.L’incedere est - ovest delle terribili scosse di terremoto, da Finale a Novi, ha seminato morte e distruzione su una vasta area, cancellando in pochi istanti i nostri paesi, la nostra storia, le nostre tradizioni oltre alle innume-revoli e importanti attività produttive. “Per questo motivo, come ATC MO1, - spiega il presidente Vainer tassi - ci sentiamo coinvolti e cercheremo, con tutte le forze di cui disponiamo, di aiutare questo territorio. Ma non possiamo farcela da soli, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e speriamo di poter trovare questo aiuto all’in-terno del nostro ambiente: ovvero il mondo venatorio. Chiediamo quindi la solida-rietà e l’aiuto di tutti gli ATC, Comprensori Alpini, Asso-ciazioni Venatorie e Cinofile d’Italia per raccogliere fondi che possano dimostrare al mondo, ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora

bisogno, quanto il mondo venatorio sia parte integrante della società civile”.I fondi raccolti saranno de-stinati alla ricostruzione o al recupero di edifici pubblici di elevata importanza socia-le, quali scuole, ospedali, asili. Non verranno quindi destinati in modo anonimo all’integrazione degli aiuti generici, ma finanzieranno un progetto specifico e rico-noscibile. “Già in occasione del terremoto dell’Aquila del 2009, l’ATC MO1 si impe-gnò e finanziò materiale che consegnò al 118”. Dati del conto correnteIBAN:IT17E0538723301000002062028 Presso: Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Agen-zia 1 Carpi.Intestato a: Ambito Territoria-le Caccia Modena 1.

Vainer Tassi

Chiara Gorni con un Vigile del Fuoco

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sono circa 3.000, per la precisione 2.984, le persone interessate a carpi da un’ordinanza di inagibilità della propria unità abitativa.diverse famiglie (in tutto 181 persone finora) hanno avuto la possibilità di rientrare a casa dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione e ripristino delle condizioni di sicurezza nella loro unità abitativa.

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sono circa 3.000, per la precisione 2.984, le persone interessate a carpi da un’ordinanza di inagibilità della propria unità abitativa.diverse famiglie (in tutto 181 persone finora) hanno avuto la possibilità di rientrare a casa dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione e ripristino delle condizioni di sicurezza nella loro unità abitativa.

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L’Angolo di Cesare Pradellala favola bella della tendopoli autogestita di concordia

I leTTOrI cI scrIvONO

spettabile Redazione, da privato cittadino residente nelle imme-

diate vicinanze dell’edificio di via Lago di Bolsena (per l’esattezza il primo palazzo sulla sinistra venendo dal sottopassaggio, grosso stabile al fianco del parco abitato principalmente da cittadini extracomunitari) vorrei manifestare tutta la mia preoccupazione per le precarie condizioni igieniche e ora, soprattutto strutturali, che si sono venute a creare dopo il recente sisma che ha colpito anche la nostra città. Mi chiedo se l’amministratore condominiale dello stabile ha richiesto la verifica di agibilità e sottolinea l’importanza e l’estrema urgenza di un con-trollo strutturale approfondi-

via lago di bolsena: qualcuno ne ha verificato l’agibilità?

to per evitare che eventuali e successive scosse di terremo-to compromettano in modo grave anche le abitazioni limitrofe. Da molto tempo la situazione, per l’intero quar-

tiere, è diventata insostenibi-le e inaccettabile: a parte la tranquilla e impunita attività di prostituzione e spaccio di stupefacenti esercitata serenamente a qualsiasi ora

del giorno e della notte, davanti a bambini e passanti, i residenti non rispettano le minime regole di pulizia e decoro, accumulando mon-tagne di rifiuti maleodoranti, materassi sporchi, coperte vecchie, lavatrici rotte, pezzi di mobili ammuffiti a fianco dello stabile, favorendo così la nascita e il proliferare di colonie di topi che si river-sano poi nei giardini privati delle nostre abitazioni e nel vicino parco pubblico in cui decine di bambini vanno regolarmente a giocare.Si mette così a serio rischio di malattie e infestazioni la salute pubblica dell’intero quartiere. Inoltre vorrei denunciare che durante la stagione estiva il numero di persone che alloggiano nello

stabile aumenta in modo spropositato perchè trova-no sistemazioni di fortuna accampandosi nei garage sotterranei dell’immobile. Il tutto è chiaramente dimo-strabile da luci dei garage accese durante la notte, da furgoni che vanno e vengono scaricando materassi e ogni altro genere di mobilia all’in-terno dei garage, da gente che va e viene da lì a ogni ora del giorno e della notte e da odori di rischiosissime stufette accese che potreb-bero causare incendi e scoppi nell’intero edificio. Mi chiedo per quanto tempo ancora questa situazione di degra-do e di rischio debba essere sopportata dai residenti del quartiere che, a differenza dei residenti dello stabile in oggetto, cercano di attenersi scrupolosamente a tutte le

norme e le regole comunali oltre che a quelle di decoro e di pulizia e per quanto ancora le autorità di vigilanza faranno finta di non vedere una situazione palesemente illegale, rischiosa e intollera-bile che ora è degenerata in un accampamento selvaggio con mobili, letti, reti da ma-terasso e interi armadi oltre ad altri mobili portati anche nell’area verde del parco al posto di tende e materassini e delimitati con tendoni scuri che vanno da albero ad albe-ro e oltre i quali è impossibile vedere o controllare ciò che accade. Preciso con convin-zione che questa lettera non è animata da un sentimento di razzismo ma dal solo desiderio che le regole siano rispettate da tutti per una sana e civile convivenza.

un cittadino carpigiano

a proposito di anime morte...

la potenza distruttiva della natura a qualsiasi latitudine dell’orbe terracqueo assume

la stessa valenza simbolica e gli stessi connotati emotivi, perché dagli sguardi intimoriti e dai volti interro-gativi si coglie il disagio profondissi-mo dell’uomo che ha perduto anche l’ultima Dea. E la speranza non è una virtù di poco conto, perché quando si spegne il desiderio o, diversamente espresso, il bisogno di raggiungere obiettivi, il bisogno di pianificare un futuro più o meno prossimo per sé o per la propria progenie, il bisogno di ancorare le proprie vite anche a rife-rimenti concreti e materiali, avanza un’altra potenza altrettanto distrut-tiva che corrode l’umano sentimento della vita. Di fronte ai desolati angoli di una città spenta che non sa più nemmeno identificarsi con il proprio luogo natale o che ha perduto quella baldanza, talvolta un po’ boriosa agli occhi dei forestieri ma che da decen-ni è lo statuto genetico dei carpigia-ni, in fondo così orgogliosi del loro patrimonio economico costruito con l’indefessa caparbietà della cultura contadina e in fondo nobilissima cifra di chi ha conosciuto i patimenti e le tribolazioni del dolore e delle

privazioni, o quell’ostentazione che ha il sapore della rivalsa, l’ambascia impera.Il nostro prestigioso centro storico, ricco di glorie passate e impreziosito da una vivacità commerciale nota ai più, ha smarrito la sua bussola e i puntelli ai palazzi e le transenne proibitive perché solo uno speciale pass ne consente l’accesso e quella macroscopica lesione alla Cattedrale ricorda ferite antiche al cuore dei fedeli, spegne anche i più animosi intelletti e i più audaci spiriti.Carpi è un deserto di detriti, di calcinacci, di comignoli soli, come le anime dei pochi audaci rimasti in città dopo l’ultimo sisma del 29 mag-gio 2012; sì, perché i carpigiani sono fuggiti e nello smarrimento della fuga hanno creduto di lasciarsi alle spalle il pericolo, ma il pericolo con-tinua a tremare, e trema con la terra e con i pensieri fugaci volti a un ine-sorabile ritorno: ma ritorno, dove? E come? E con chi? E a quale prezzo? E si continua a frugare nelle proprie risorse, intellettuali, economiche, affettive, ma i conti non tornano e nessuno sa veramente cosa fare: del-la propria vita e di quella dei propri familiari e dei ricordi di un quotidiano

banale che eppure non sembrava soddisfarti e tu rincorrevi altre mete illusorie, perché eri persuaso di non avere il bastevole, e ora invece sai che in realtà necessiti di poco: la tua famiglia, la tua abitazione ove albergano le fatiche di generazioni, il tuo sicuro posto di lavoro, garanzia di continuità e di vita. Ma chi può onestamente e in questa fase fornire anche la più minuta garanzia di sicu-rezza? Sicurezza nei luoghi di lavoro che, malgrado sia garantita da una copiosissima e dettagliata normati-va, ormai appartiene anch’essa alla memoria storica: ogni voce assen-nata chiedendo garanzie, risponde all’impetuoso bisogno di certezze

e di certificazioni firmate da garanti in grado di spendere le loro migliori com-petenze e le loro supreme energie, per fornire quelle si-curezze che nessuno può scientemente e onestamente for-nire. Un sisma così anomalo presenta decisamente delle evidenti anomalie e, mi rincresce oppor-mi e contestare le

teorie e i numeri di prestigiose firme scientifiche perché anch’io come tut-ti vorrei ingabbiare le mie paure nel contenitore della previsione e della prevedibilità, ma non mi riesce, per-ché la natura non è un’anomalia in sé e ogni evento è quasi sempre sca-tenato da uno squilibrio a cui segue un nuovo equilibrio, più solido e più duraturo e forse anche necessario, e perché mi tormenta il dubbio di un perniciosissimo artificio dell’uomo, che mentre sperimenta col calcolo razionale non riconosce, ahimè, ancora una volta la potenza impon-derabile e inquantificabile e impre-vedibile di quella natura selvaggia di leopardiana memoria, che in realtà,

di veramente selvaggio ha partorito solamente l’uomo. E lo scacco finale spetta, la storia docet, a chi ignaro di tali arbitrii, ne paga le spese. E stavol-ta non sono bastevoli le fidejussioni bancarie e i prestiti e i mutui ipotecari e i tesori immobiliari, perché tutti i carpigiani hanno perduto tutto e le loro vite sono spezzate da lutti inelaborabili. Ognuno, in cuor suo, porta il vessillo di una sconfitta e ognuno continua a domandarsi chi ha deciso di iniziare una partita a scacchi con la morte, e mentre il Settimo Sigillo bergmaniano rimane sospeso e inghiottito in un’ineludi-bile Verità Suprema, i carpigiani nel loro pragmatismo chiedono risposte concrete e interventi economici non solo umanitari, ma fattivamente volti a rimborsare le fatiche e i sacrifici di una vita o di più vite, perché le no-tizie fugaci e approssimative non ci convincono e ci amareggia l’evasione di chi cerca di transitare rapidamente su un evidente massacro cittadino. A viva voce tutti chiediamo visibilità perché non si può eludere e rendere invisibile ciò che tutto è tranne che un fantasma della retorica o della paura. E restiamo in attesa. Ma anco-ra per poco, perché il poco ha oramai poco spazio.

lucia Freda

eccolo il ‘miraco-lo’ della tendopoli sorta dal nulla e senza

nessun aiuto pubblico nella frazione di San Giovanni di Concordia, che ospita dal 28 maggio 80 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case seriamente dan-neggiate dal terremoto e che dal quel giorno vivono in questa comunità di cui auto-gestiscono camping e men-sa. Ma come è sorta questa tendopoli privata, senza cioè nessun aiuto pubblico? Lo chiediamo al proprietario dell’area, il farmacista di Concordia Renzo Belli. “C’è una coincidenza di eventi che fa pensare perché abbiamo celebrato i funerali di mio figlio Marco, morto a trent’anni a causa di un incidente stradale, sabato 26 maggio, nel nostro giardino, sotto ampi tendoni bianchi. Il martedi successivo, il 29, c’è stata la seconda violenta scossa tellurica che ha dan-neggiato molte abitazioni e generato il panico e allo-ra io e mia moglie Carla abbiamo deciso di aprire il nostro giardino agli sfollati

che erano stati costretti ad abbandonare le loro case e li abbiamo invitati a utilizzare quelle tende, aprendone di nuove per poter ospitare più persone possibile. E in questa nostra decisione non posso non vedere la mano di nostro figlio Marco che ci guarda da lassù”. Commo-vente il racconto del farma-cista di Concordia, uomo di cultura e di fede, che non ha esitato a confermare coi fatti la sua grande sensibilità e umanità che si esprime nella solidarietà verso il prossi-mo. “Io e mia moglie siamo convinti che sia stato nostro figlio a incoraggiarci nella decisione che abbiamo pre-so e così abbiamo destinato il parco che circonda la no-stra abitazione a grande ten-dopoli dove trovano posto anche roulotte e camper”. Renzo Belli non ha avuto la farmacia danneggiata dal terremoto, mentre la sua

talità nel “par-co Belli”, chi sotto la tenda, chi in camper o roulotte e tutti, da quel momento, si sono dati da fare improv-visandosi cuochi, came-rieri e addetti alle pulizie in questo ‘vil-laggio della solidarietà’ ben organiz-zato e gestito con ordine in

un clima di condivisione e fraternità. “Noi non siamo voluti andare nelle tendopoli del Comune – dicono gli 80 ospiti – perché abbiamo preferito starcene qui a casa Belli, vicino alle nostre abitazioni, pur sapendo fin dall’inizio che avremmo do-vuto preoccuparci di prepa-

rare noi il pasto. Ma è dal 28 maggio che ce la facciamo e per noi questo è diventato il modo di dimostrare la nostra voglia di fare e di reagire alle avversità e di non darci per vinti”. E Belli, che con-suma i pasti sotto la tenda tra sfollati, mentre Carla, farmacista, non disdegna di aiutare chi è incaricato del servizio ai tavoli, racconta che in un angolo del parco è sorto il Campo Paradiso che accoglie decine di bam-bini e ragazzi della frazione, non solo figli di sfollati, che qui si danno appuntamen-to per giocare e divertirsi. “Tutte le mattine – aggiunge Belli - un mio amico man-tovano proprietario di un forno ci fa giungere 150 chili di pane fresco, men-tre altri generi alimentari come vino, pasta, zucchero, farina, latte, scatolame, frutta, verdura, dolci, ci giungono da enti e privati

della Provincia di Modena ma anche da fuori. Spesso nemmeno li conosciamo. E ancora, un gruppo di Alpini della Sezione di Brenzone sul Lago di Garda è venuto a montare i box doccia e un’attrezzata cucina da cam-po, insieme a un gruppo di tecnici della Scuderia corse della Ferrari di Maranello, gli stessi che operano nei vari circuiti del mondo. Un alpino di Brenzone è rimasto nel campo a nostra disposi-zione per provvedere alle necessità tecniche visto che è un idraulico specializzato. I bagni chimici invece ci sono stati forniti dalla Prote-zione Civile, mentre i rifiuti che gli ospiti del campo raccolgono in maniera dif-ferenziata, vengono raccolti ogni mattina da Aimag. Per luce, acqua e gas utilizziamo invece le utenze private che avevo già nella mia abita-zione”.

Renzo Belli

bella villa presenta qualche crepa a seguito della quale ha deciso di trascorrere la notte su un camper, vicino ai suoi amici sfollati.E si è così messa in moto una macchina fatta di altru-ismo, solidarietà e impegno. Tutti coloro che l’hanno chiesto hanno trovato ospi-

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teniamo botta! raccogliere fondi a

favore delle popo-lazioni terremotate.

Come fare? Come muover-si? Ce lo siamo chiesti tra un Conto Corrente Nazio-

nale e uno locale, tra una Onlus e il numero di sms 45500. Radio Bruno ha

sposato da subito il Conto Corrente della Provincia di Modena con cui colla-

borerà anche sui progetti da mettere in campo; per incrementare le donazio-ni, abbiamo ideato una maglietta con lo slogan emiliano per eccellenza che invita a tenere duro: TENIAMO BOTTA!

Le T-shirt, bianche o nere, taglie S, M, L, XL, si potranno ottenere con un’of-ferta mi-nima di 10 euro presso la sede centrale di Radio Bruno in via Nuova Ponente 24/a. Ora è possibile richiedere la maglietta anche on-line (www.teniamo-botta.com)! Ovunque voi siate aiutateci a risollevar-ci! Da non

perdere poi il grande spet-tacolo musicale a Modena il 3 luglio, al Parco Ferrari, con i big della musica: anche in quell’occasione saranno raccolte offerte a favore dei terremotati e sa-ranno disponibili le T-shirt.

Radio Bruno - Gente in fila per prendere la maglietta Teniamo Botta!

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a cura di clarissa [email protected]

terremoto: paolo bellicanta ancora!

PoTevano Forse I reCenTI evenTI sIsMICI dell’eMIlIa sFUggIre alla ManIa Per le sPIegazIonI IMProbabIlI Che avvInCe TanTI deI nosTrI ConnazIonalI? CerTo Che no

elvis è vivo e trema insieme a noiP

robabilmente tutto ebbe inizio nel 62 a.C., allorché Cicerone de-

nunciò quella che è passata alla storia come la Congiura di Catilina. L’accusa, nota a generazioni di liceali che se la sono ritrovata da tradurre in versione, è quella di aver tramato per rovesciare il Senato della Repubblica romana. Da allora la smisu-rata passione tutta italiana per misteri e complotti, quella che verrà poi definita ‘dietrologia’, è deflagrata senza soluzione di continui-tà. Peccato che l’ultima volta che i complottasti ci hanno preso pare risalga all’An-no Domini 1440, quando Lorenzo Valla, il grande umanista italiano padre della filologia, dimostrò la falsità della cosiddetta Donazione di Costantino, il documento secondo il quale l’impera-tore romano convertitosi al cristianesimo – quello della battaglia di Ponte Milvio e di Costantinopoli, per intender-ci - avrebbe donato a Papa Silvestro I e ai suoi succes-sori la sovranità temporale su Roma, l’Italia e tutto l’Im-pero romano d’Occidente. Da allora non sono mancate le tesi che, dietro ai fatti più svariati della storia umana, vedevano la longa manus di Eminenze Grigie, Grandi Vecchi, Lobby di ogni tipo, Poteri Occulti e via discor-rendo. Tutte, ovviamente, campate in aria. Potevano forse i recenti eventi sismici dell’Emilia sfuggire alla

mania per le spiegazioni improbabili che avvince tanti dei nostri connazionali? Certo che no. Le teorie – tutto fuorché scientifiche e dotate di prove inconfutabili – che dal 20 maggio scorso hanno iniziato a circolare soprattutto in Rete (grande strumento di conoscenza e insieme enorme calderone ribollente di fregnacce) si possono dividere grossomo-do in tre tipologie: politiche, pseudo scientifiche e misti-che. Protagonisti del primo non potevano che essere gli Stati Uniti d’America, croce e delizia di tutti gli aspiranti agenti segreti. Chi punta il dito sullo Zio Sam attribuisce il sisma emiliano all’effetto dell’impianto top secret che, dalla gelida e se-mideserta Alaska, sarebbe in grado di provocare terremoti in qualsiasi parte dell’orbe terracqueo attraverso le onde elettromagnetiche. Per sostenere questa tesi degna dei migliori film di James Bond si citano le ricerche di Nicola Tesla, fisico e inven-tore serbo poi naturalizzato come cittadino Usa e scom-parso nel 1943. Va detto che la figura di questo scienziato celebre per la sua eccentrica personalità si presta benis-simo, già da sola, a essere il punto di partenza di una spy story di livello interconti-nentale. C’è solo un piccolo problema: anche ammetten-do fosse vero, perché colpire la Bassa? Quale l’obiettivo strategico annidato tra le

forme di parmigiano? Che la Cia tema un lan-cio di tortelli-ni all’uranio impoverito? O perché la nostra terra è noto rifugio di temibili comunisti mangia-bambini? Tra le teorie che cercano di darsi un paravento di scientificità ci sono invece quelle che at-tribuiscono le scosse all’im-pianto di stoccaggio dei gas di Rivara – peccato che non vi sia ancora stato stoccato nulla – o alla tecnica del fracking (fatturazione), cioè l’immissione di un fluido in uno strato roccioso per creare un varco all’interno e aumentare così l’estrazione di petrolio o gas naturale. E’ però sufficiente parlare con qualsiasi geologo per sapere come sia impossibile che una tecnica di questo tipo possa ingenerare un sisma di tale magnitudo, viene poi da chiedersi dove sia tutto quest’oro nero di cui sarebbero ghiotte le multi-nazionali texane... L’Emilia come l’Arabia saudita? Non ce ne eravamo mai accorti. Arriviamo quindi alle teorie astrali. Ciliegina sulla torta le immancabili profezie Maya e l’allineamento dei

pianeti. Sennonché l’obie-zione è sempre la stessa – oltre alla mancanza di un qualsiasi dato scientifico di sorta: perché la fine del mondo avverrebbe soltanto in Emilia? Perché l’allinea-mento planetario avrebbe ef-fetto sul modenese e non sul basso Lazio o sul Tennessee? Siamo certi che gli esperti di profezie andine vorrebbero rispondere ma, essendo la ‘scrittura’ Maya di difficile decifrazione, ci stanno anco-ra lavorando. A queste tesi si aggiunge poi un gustosissi-mo codazzo di micro teorie, da quella che sostiene che i terremoti abbiano in realtà magnitudo maggiore – ma che questa venga ‘diminuita’ per permettere al crudele Mario ‘Black’ Monti di non risarcire le popolazioni colpite – ai sismi prevedibili ma non annunciati – e allora perché non dirlo? A chi

gioverebbe, alla lobby delle ditte di ristrutturazione? Ciò detto verrebbe da ridere – e in parte è così – se non fosse che questo stuolo di leggen-de ha un risvolto tremenda-mente serio. La mancanza di una seppur minima base di conoscenze scientifiche e l’innata propensione degli italiani a credulità e mistici-smo – purché ben confezio-nati – permettono a individui senza scrupoli di approfittar-ne, magari andando in giro ad annunciare imminenti scosse, per poi svaligiare abitazioni e negozi una volta che tutti sono fuggiti in preda al terrore. Se invece di Voyager avessimo potuto vedere qualche puntata di Super Quark in più magari potremmo rispondere agli aspiranti sciacalli con una sonora risata. Ma anche il desiderio di scoprire la verità nascosta ha una sua spie-gazione. Quando la realtà è troppo dura da accettare, l’essere umano è pronto ad attaccarsi a tutto pur di non accettarla. Ognuna di queste spiegazioni ‘dietrologiche’ assolve a un’umanissima necessità psicologica, quella di dare un senso agli acca-dimenti che ci circondano – e tanto più ci toccano da vicino, tanto più dobbiamo tentare il tutto per tutto pur di renderli comprensibili a noi stessi – e possibilmente un senso tale da poter ritenere che i suddetti accadimenti siano, volendo, evitabili. Vale a dire: se il terremoto

è colpa del governo ameri-cano, allora sarà sufficiente smascherare la congiura perché la terra smetta di tremare; se la casa crolla per colpa delle prospezioni ge-ologiche, allora smettiamo di farle e potremo tornare a dormire sonni tranquilli. Ogni teoria è buona, pur di riuscire a convincerci che il male è dotato di senso, di scopo, di volontà e che, quindi, con l’impegno di tut-ti, è allontanabile. Fosse così sarebbe bello, ma il punto è che non tutti i dolori deriva-no dalla volontà di qualcuno. E dal momento che questo terremoto ci terrorizza, non possiamo accettare che le nostre lacrime, ansie e paure siano tali semplicemen-te perché la natura – con l’iniziale minuscola – non si cura dell’uomo. Non più di quanto a noi prema della sorte di un lombrico quando costruiamo le fondamenta di un palazzo. In ogni caso queste teorie hanno, per tornare a scherzare, almeno il merito dell’ingegnosità, per cui possono ambire a buon diritto a entrare nell’al-bo delle loro più blasonate precorritrici, quali il finto allunaggio, le scie chimi-che, lo SIM tanto caro alle Brigate Rosse, il Protocollo dei Savi di Sion, l’11 set-tembre organizzato in realtà da George Bush e tutto il bailamme relativo ai templa-ri. Insomma Elvis è vivo e trema insieme a noi.

Marcello Marchesini

Noi cantiamo ancora. Si intitola così la canzone di Paolo Belli scarica-

bile su I Tunes a 1 euro: l’intero ricavato andrà a un progetto a favore dei terremotati e le par-ticolarità del brano sono due: la prima è che Paolo lo interpreta con 5 voci di ragazzi che han-no vissuto in prima persona il terremoto e ora vivono in tenda tra i modenese, il ferrarese e il mantovano. La seconda è che Paolo giura gli sia stato ispirato da Enzo Jannacci che, in sogno, gli avrebbe suggerito l’inciso. “La mia canzone più bella”, dice commosso, ricordando l’incon-tro con i ragazzi che cantano insieme a lui durante un fine settimana in giro tra le tendopo-li, per portare un po’ di amici-zia e vicinanza. E sarà Paolo a condurre, insieme agli speaker di Radio Bruno, il 3 luglio, Teniamo Botta!, lo spettacolo musicale a ingresso gratuito che porterà i big della musica al Par-co Ferrari di Modena. Emiliano, eclettico, amico da sempre di Radio Bruno, ha subito tutte le scosse a Carpi, dove vive con la moglie e gli inseparabili cani. “Dovevo far coraggio a tutti -

dice - erano tutti nel panico: mo-glie, suocera, parenti. A un certo punto eravamo in 15 in casa e io a fare quello forte, anche se forse avevo più paura di tutti”.

L’emilianità esce prepotente. “Non pensavo fosse un valore importante - spiega - mi sono sempre sentito un po’ cittadino del mondo. E invece in questa occasione è venuto fuori l’orgo-glio per la dignità degli emiliani

e la fierezza di essere uno di loro”. Il motto di Paolo Belli a proposito del terremoto è uno e sempre quello, carpigianissimo, lo ripropone su Twitter quasi ogni giorno: “Terremoto: mo va’ a cagher”!

Paolo Belli tra i terremotati di San Giovanni in Concordia

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I FoTograFI MIlanesI andrea arMandola e MIChela benaglIa hanno deCIso dI sCendere In CaMPo, nelle TendoPolI aTTrezzaTe Per glI sFollaTI e “ToCCare Con Mano” la PorTaTa del dIsasTro Che I sIsMI del 20 e 29 MaggIo hanno dIPInTo sUI volTI della genTe. “l’InTero ProgeTTo - sPIegano - vUole essere Un Mezzo Per raCCoglIere ProvenTI a sUPPorTo deI CoMUnI MarTorIaTI dal TerreMoTo”.

gli altri volti

la terra sussulta e in pochi istanti la Natura cambia l’ordine delle

vite. La risposta di aiuti im-mediata e massiva si stringe intorno agli sfollati e ai parenti delle vittime. I media bombardano ogni giorno con asettiche cronostorie o strug-genti racconti di singole vite, a volte tristemente scelte per fare notizia, che commuo-vono colpendo nel segno. Servono eventi catastrofici per riscoprire e ricordare il valore della solidarietà? I fotografi milanesi Andrea Armandola e Michela Benaglia hanno deciso di scendere in campo, in prima persona, nelle tendopoli attrezzate per gli sfollati e “toccare con mano” la por-tata del disastro che i sismi del 20 e 29 maggio hanno di-pinto sulla pelle della gente. Sulle loro facce. “Attraverso i volti - racconta Michela - raccogliamo i sentimenti del momento, li fermiamo su pellicola. Documentiamo la Storia. E da chi avrà voglia di raccontarsi raccogliamo stati d’animo e testimonianze, non necessariamente legati all’avvenimento terremoto. Scopriamo quella che nel passato è stata la nostra forte identità culturale, fatta di ospitalità e solidarietà, e la straordinaria capacità di ricostruire e ricominciare”. L’idea di realizzare il reporta-ge fotografico Gli altri volti, nasce quindi dalla necessità di fare informazione su quanto sta accadendo nelle zone terremotate, ascoltando in prima persona chi ne è protagonista. “Un reportage dal ritmo umano, che racco-glie momenti e volti di chi ha voglia di raccontarsi, al contrario di come, per ne-cessità di cronaca istantanea,

riportano i media. Da qui la scelta di un mezzo d’altri tempi come la Rollei 6x6 e lo scatto in pellicola. Vogliamo ricostruire un ritratto della

popolazione di queste zone, immergendoci in questa loro nuova quotidianità forzata, dai campi di accoglienza ge-stiti dalla Protezione Civile,

alle tende autonomamente organizzate”, continuano i due giovani fotografi.Gli altri volti è un modo diverso di riportare le espe-

rienze dove il dominio della notizia l’ha chi vuole rac-contarsi. Il progetto diventa strumento per catturare un istante significativo tra gli

istanti, espressione tra parole libere e istintive veicoli di emotività e informazione, immagini e diari persona-li slegati dai contenitori preconfezionati della più classica informazione me-diatica. Ogni singola storia, con il suo diritto a essere ascoltata, restituisce il ritratto di una popolazione. “Abbia-mo cominciato per “dovere di cronaca” ma giorno dopo giorno, incontro dopo incontro - prosegue Michela - il nostro coinvolgimento cresce sempre più. La forza degli emiliani ci stupisce. Ci conquista. Purtroppo, nulla di tutto ciò passa dai mezzi di informazione”. Gli altri volti è uno specchio positivo della capacità di rialzarsi e andare avanti. E’ la fotografia dell’umanità di questi giorni tanto drammatici. “Come per L’Aquila - continua Miche-la - siamo consapevoli della futura necessità di continuare a raccogliere aiuti nel lungo termine, quando i media cominceranno a tacere e la gente a dimenticare. Gli altri volti vuole mantenere viva nel corso dei prossimi anni la nostra sensibilità, anche quando tutto sarà tornato a una nuova e lenta normalità, attraverso una pubblicazione e mostre itineranti, magari col patrocinio della Regione Emilia Romagna, dei Comu-ni che aderiranno al progetto e della Protezione Civile. Vorremmo che i visitato-ri, davanti ai nostri scatti tornassero a casa animati da una comune volontà: dobbia-mo fare qualcosa. L’intero progetto che non è a scopo di lucro vuol essere un mezzo per raccogliere proventi a supporto dei Comuni marto-riati dal terremoto”.

Jessica Bianchi

Il 22 e Il 25 gIUgno, Pd vIdeo ProdUCTIon dI CarPI e vIsUalgraF dI CorreggIo organIzzano a Maranello dUe seraTe dI Moda e CoMICITà Per raCCoglIere FondI da desTInare alle FaMIglIe TerreMoTaTe Che hanno PerdUTo la Casa a rovereTo e nella bassa

risolleviamo la bassa con un sorrisov

enerdì 22 giugno, in Piazza della Libertà, a Maranel-

lo, a partire dalle ore 22, si terrà l’evento di moda e spettacolo Maranello Fashion Night. Una prima per la città del Cavallino, conquistata dalle edizioni rivierasche di Beautiful Fashion Night, organizzate da Pd Video Production, del carpigiano Pasquale Vassallo e Visualgraf di Correggio con il patrocinio del Comune di Maranel-lo, il Consorzio Terra di Motori, Radio Stella, Con-findustria, Lapam Carpi e DV8 Scuole Parrucchieri. Protagoniste della sfilata di moda pret a porter le più importanti e prestigiose griffe italiane del panorama nazionale e internazionale: Clips, Kartika, Impero Couture, Rosanna Alpi,

Rosyemme, L’Officina - Chimica in movimento, La Gioja e tante altre. La manifestazione, presentata dalla bellissima Antonella Mosetti vedrà in passe-rella anche Samantha De Grenet, testimonial d’ecce-zione per Impero Couture e Fabrizio Corona per il brand L’Officina. L’evento andrà in onda su Radio Bruno e 7 Gold. E dopo la moda, sempre in Piazza della Libertà, lunedì 25 giu-gno, a Maranello, a partire dalle ore 21,30, appunta-mento con la comicità di Cantieri Comici. La serata sarà presentata da Serena Garitta con i comici di Zelig e Colorado Cafè, Andrea di Marco e Nando Timoteo. “In occasione delle due serate - spiega Vassallo - organizzeremo una grande cena di gala (35

euro a testa) per raccogliere fondi da destinare diretta-mente alle famiglie terre-motate che hanno perduto la casa a Rovereto e nella Bassa. Il nome del progetto di raccolta fondi è Risolle-viamo la Bassa - svegliarsi con un sorriso patrocinato dal Comune di Maranello che ha la finalità di ricostru-ire abitazioni in bioedilizia più economiche e antisi-smiche, ridando così un’op-portunità di vita dignitosa alle famiglie costrette a vivere in tenda o nei contai-ner. Per l’occasione abbia-mo invitato gli assessori di Carpi e Riccione (la località marittima ha messo a dipo-sizione strutture alberghiere e campeggi gratuitamente o a prezzi iper agevolati) Simone Morelli e Simo-ne Gobbi e il sindaco di Maranello, Lucia Bursi,

per una sinergia inedita ma più che mai importante per sostenere gli aiuti per i meno fortunati. Per info e prenotazioni alla cena: 0536.941052 - 942207”.Durante le manifestazioni sarà dato spazio anche al progetto benefico Teniamo botta bambini - Un Sorriso per un Bambino (portato avanti da Fabio Federi-ci di DV8 e il Comitato Amici del Parco delle Rimembranze di Carpi) che si propone di offrire gratuitamente una splendi-da giornata di divertimento a tutti i bambini colpiti dal sisma presso il Parco di Mirabilandia e raccogliere i fondi necessari da destinare ai Comuni martoriati dal terremoto per la realizza-zione di campi estivi per i più piccini.

J.B.Antonella

Mosetti

Samatha De Grenet

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la titolare della farmacia santa Caterina di Carpi, Marina Colli, è stata premiata dall’asl

“la prima cosa che conta è la forza di volontà”non si terrà la Festa del Pd di Carpi che avrebbe dovuto svolgersi dal 29 giugno al 23 luglio

annullata la festa pd carpi

tra le tante conseguenze delle scosse del 20 e del 29 maggio c’è anche questa: la tradizionale Festa del Partito democratico nella zona piscine di Carpi, quest’anno, non potrà tenersi. Il Pd dell’Unione Terre d’argine,

dopo essersi confrontato con le associazioni che, negli anni, hanno contribu-ito ad organizzare la manifestazione, è arrivato alla conclusione che non era possibile garantire lo svolgimento della Festa così come negli anni migliaia di cittadini hanno conosciuto. La Festa avrebbe dovuto tenersi dal 29 giugno al 23 luglio. “Gli spazi e le strutture destinate alla Festa sono per il momento adibiti all’accoglienza degli sfollati – spiega il segretario Pd di Carpi Davide Dalle ave - e le forze del nostro volontariato sono impegnate nel combattere l’emergenza in compiti di Protezione civile”. E’ evidente, quindi, che a queste condizioni non è possibile pensare di organizzare un evento che richiede energie e uomini non solo per il periodo di svolgimento della manifestazione, ma anche, nelle settimane precedenti, per l’allestimento, e nel prosieguo, per tutte le fasi dello smontaggio. “Il nostro primo pensiero – conclude Dalle Ave – va alle famiglie delle vittime, alle migliaia di sfollati e a tutti i nostri sostenitori. Il Pd, con tutte le proprie strutture e i propri uomini, non solo nel carpigiano, è impegnato nel so-stegno alle popolazioni colpite dal sisma. E non si tratta solo un di un impegno contingente, legato alla fase dell’emergenza, che pure sta catalizzando tutti nostri sforzi. Noi ci siamo e ci saremo anche nella fase più delicata, quella della ricostruzione, che deve vederci tutti insieme al lavoro a sostegno delle nostre comunità. Una volta finita l’emergenza, con tutti i condizionali che oggi sono opportuni, potremo pensare se e in quale forma sarà possibile recuperare una Festa che è, comunque, patrimonio di questa stessa comunità”.

la sTUdenTessa CarPIgIana elena rIghI, Classe 1990, IsCrITTa al Terzo anno del Corso dI laUrea In sCIenze InTernazIonalI e dIPloMaTIChe dell’UnIversITà dI Forlì, dal 5 FebbraIo sCorso sTUdIa e vIve ad aMsTerdaM

tra tulipani e mulini a ventol

a studentessa carpigiana Elena Righi, classe 1990, iscritta al terzo anno del cor-

so di laurea in Scienze Internazio-nali e Diplomatiche dell’Univer-sità di Forlì, dal 5 febbraio scorso studia e vive ad Amsterdam.perchè hai deciso di intrapren-dere il progetto erasmus e come mai la tua scelta è ricaduta pro-prio su amsterdam?“Fin dagli anni del Liceo mi ac-compagna la passione di viaggiare e confrontarmi con culture diverse dalla mia, e inoltre è sempre stato forte in me il desiderio di perfe-zionare le mie competenze nella lingua inglese - sia per una cresci-ta personale che per una maggiore qualificazione a livello professio-nale - e così ho partecipato senza esitazioni al progetto Erasmus, vincendo il bando per entrambe le destinazioni che avevo indicato come preferite: Umea, in Sve-zia, e Amsterdam, entrambe con università di prestigio e con una popolazione che, pur non essendo propriamente anglofona, parla inglese sin dall’età scolare. Alla fine però la mia scelta è ricaduta sulla capitale olandese perchè è una città che da sempre mi affasci-nava e volevo conoscere mag-giormente. Inoltre vanta una delle migliori facoltà di Scienze Politi-che d’Europa: non potevo perdere l’opportunità di frequentarla”.Hai trovato amsterdam in li-nea con le aspettative che ti eri fatta? come è la città e come si svolge la tua giornata tipo?“Amsterdam è famosa per i suoi vizi, ma anche per i suoi meravi-gliosi musei e le sue molteplici attività culturali e al mio arrivo ho scoperto una città con paesaggi incantevoli. Appena arrivata ho avuto la fortuna di assistere a uno spettacolo naturale bellissimo che non capitava da anni: i ca-nali completamente ghiacciati. Genitori con bambini e gente di ogni età camminavano sui canali e spesso vi pattinavano sopra. Un altro aspetto caratteristico della capitale olandese è l’uso della

bicicletta per ogni spostamento, in qualsiasi stagione e con ogni condizione meteorologica: tutta la città è collegata da piste cicla-bili, chiunque ha una bici e io me ne sono subito procurata una. La mia giornata varia a seconda del tempo e dagli impegni universi-tari. Qui l’organizzazione degli esami è diversa da quella italiana: non esistono orali, ma solo test scritti e papers. Ora che ho finito lezioni ed esami, posso godermi il bel tempo, quando c’è, e sco-prire angoli inesplorati della città o viaggiare attraverso l’Olanda. L’organizzazione che si occupa di noi studenti internazionali è eccezionale: organizza gite mera-vigliose e non perde occasione di coinvolgerci in eventi interessanti e formativi”.pensi che ti piacerebbe viverci e lavorarci?“Amsterdam è una città piena di vita e pertanto non mi dispiace-rebbe viverci per un periodo più lungo, ma sinceramente non credo che potrei passarci tutta la vita. E’ una città organizzata e funzionale, ma il clima è molto deprimente e parlando con alcuni studenti olan-desi ho scoperto che anche loro soffrono un po’ la crisi; quindi, a parte lavori saltuari e con contratti

a progetto, per il momento anche nella regina delle Fiandre è dif-ficile trovare lavoro. Se trovassi un buon lavoro potrei viverci per un po’, ma credo sarei sempre in attesa di altro”.Burocrazia, istruzione e lavoro: quali differenze hai riscontrato rispetto all’italia?“A livello burocratico Amsterdam è molto più organizzata dell’Ita-lia. Tutti sanno darti una mano indirizzandoti verso l’ufficio o la persona che può aiutarti, e ciò accade sia in ambito universitario che a livello generale, per esempio

alla stazione dei treni, all’aeropor-to o presso l’ufficio postale”.e dal punto di vista culturale?“Gli olandesi sono molto indi-pendenti: molti miei coetanei e persino ragazzi più giovani vivo-no già da soli, pagandosi l’affitto e le altre spese autonomamente, sono anche molto tolleranti e ben propensi verso temi che in Italia fanno ancora discutere come abor-to, matrimoni gay ed eutanasia. Inoltre molti dei ragazzi olandesi che ho conosciuto hanno vissuto all’estero per un certo periodo o comunque viaggiano molto e, quindi, hanno una visione molto più ampia e aperta della società. E poi qui, chiunque, dall’adolescen-te all’anziano, parla perfettamente inglese. Tuttavia, per quanto riguarda l’interculturalità, nono-stante Amsterdam sia una città molto tollerante e aperta verso gli stranieri, ha anche lei i suoi problemi di integrazione. Sono andata a una mostra fotografica incentrata sulla comunità turca in Olanda e la maggior parte delle testimonianze affermava che appena possibile sarebbero tornati a Istanbul perché non si sentivano a casa qui”.l’esperienza più bella che hai vissuto finora?“Indubbiamente la gita ad Amster-damse Bos: un immenso parco di quasi 10 chilometri quadrati situa-

to a sud di Amsterdam. Io e i miei amici abbiamo impiegato quasi un’ora di bicicletta per arrivarci, ma ne è valsa la pena. Gli alberi, le pianure erbose e il lago costitu-iscono l’habitat naturale di tanti animali: scoiattoli, conigli, rane e tante specie di volatili che ogni tanto fanno capolino dalle loro tane o dai loro nidi per salutare gli ospiti umani. E poi abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in una splendida giornata di sole che ci ha permesso di fare un giro in canoa per il lago e allestire un enorme barbecue”.sogni e progetti per il futuro?“Se tutto va bene mi dovrei laure-are intorno a settembre/ottobre di quest’anno. Poi ho intenzione di continuare gli studi con la laurea specialistica, ma ancora non so quale sceglierò. Una cosa però è certa: vorrei continuare a viaggia-re e ora che ho amici provenienti da ogni parte del mondo non posso che approfittarne”.

Chiara Sorrentino

Elena Righi

Elena Righiin prima fila in bassoa destra

“La prima cosa che conta per smet-tere di fumare è la testa, ovvero una grande forza di volontà, la

profonda convinzione personale che si sta intraprendendo la strada giusta per la propria salute. I corsi per aiu-tare a smettere di fumare organizzati dall’Asl di Modena sono fatti decisa-mente bene, e aiutano coloro che si sono già messi in testa di smettere”.

marina colli della farmacia santa caterina di carpi, associata a Feder-farma modena, ha ottenuto una delle tre menzioni speciali durante la cerimo-nia di premiazione avvenuta sabato 9 giugno presso l’Ipermercato E.Leclerc-Conad centro commerciale La Rotonda dell’edizione 2012 di Scommetti che smetti?, il concorso organizzato da Ausl, Policlinico e associazioni della

salute che ha toccato quest’anno il record dei 450 iscritti.“Ogni volta che qualcuno mi chie-deva come smettere di fumare, prendendo a pretesto l’efficacia delle caramelle alla nicotina o delle sigarette elettroniche che tengo sul banco, io gli dicevo del concorso, perché si tratta davvero di un’ottima iniziativa”, commenta la Colli. “L’esempio positivo della farmacia Santa Ca-terina, sottolinea in modo chiaro il ruolo che le farmacie territoriali svolgono non solo nell’ambito della dispensazione dei farmaci,

ma più in generale nella diffusione di sani stili di vita. Fa poi particolarmente piacere constatare che la segnalazione sia stata fatta da alcuni clienti perché anche in questo caso emerge l’impor-tanza del rapporto umano al quale noi farmacisti attribuiamo grande rilievo” ha sottolineato il presidente provinciale di Federfarma Modena, silvana casale.

“La mia esperienza più bella è senza

dubbio la gita ad Amsterdamse Bos: un immenso parco di quasi 10 chilometri quadrati situato a sud di Amsterdam. Io e i miei amici abbiamo impiegato quasi un’ora di bicicletta per arrivarci, ma ne è valsa la pena. Gli alberi, le pianure erbose e il lago costituiscono l’habitat naturale di tanti animali”.

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I dIPendenTI della ChaMPIon dI sCandICCI sI MeTTono all’asTa sU ebay

“usate ma in ottime condizioni”d

ipendenti della Cham-pion di Scandicci all’asta su eBay per trovare un

nuovo lavoro: “Usate ma in ot-time condizioni” si definiscono. E’ la provocazione ideata da un gruppo di lavoratori, soprattut-to donne con figli piccoli, che hanno scelto o dovuto dire no alla richiesta dell’azienda di trasfe-rimento da Scandicci a Carpi dove la Champion ha deciso di concentrare tutte le sue attività compreso il Design and Develop-ment Center dell’area fiorentina. Si sono messe in vendita sul più famoso negozio online raccon-tando di avere una “esperienza pluriennale maturata presso

primarie aziende del settore moda e sportswear, nell’ideazione, progettazione, design, prototipa-zione e realizzazione del prodotto finito”. E precisano, per mettere in guardia i malintenzionati: “Astenersi affaristi senza scru-poli, imprenditori privi di etica morale, carrieristi tirapiedi e faccendieri”. A Scandicci lavora-vano in 60: 19 (di cui 8 madri e 2 padri) hanno presentato le dimis-sioni, 7 si sono trasferiti a Carpi, altri 20 si muoveranno a luglio, mentre in 30 saranno licenziati. Senza ammortizzatori sociali specificano. Perché l’azienda non si è neppure seduta al tavolo per discuterne.

PreMI dI sTUdIo 2012: dalla FondazIone Cassa dI rIsParMIo dI CarPI 103.500 eUro Per glI sTUdenTI del TerrITorIo

“sostenere la scuola è decisivo per la cultura e lo sviluppo”s

i sta svolgendo in questi giorni la consegna dei Premi di Studio della Fondazione

Cassa di Risparmio di Carpi per sostenere il merito degli studenti, dei diplomati e dei laureati del ter-ritorio che si sono particolarmente distinti negli studi. Agli studenti delle scuole superiori va un pre-mio da 400 euro, da 800 ai diplo-mati, da 1.000 ai laureati di primo e secondo livello, mentre le lauree magistrali ricevono un ammontare di 2000 euro. L’edizione 2012 ha premiato 82 studenti, 33 diplo-mati, 15 laureati di primo livello, 17 laureati di secondo livello e 1 laureata a ciclo unico, per untotale di 148 ragazzi e ragazze. La Fondazione sta consegnando inoltre le Migliori Tesi di Laurea Sperimentale conseguite presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Premi da 2.500 euro cia-scuno, che quest’anno sono andati alla dottoressa Giulia Vinceti per la tesi in Medicina e Chirurgia Le aree corticali coinvolte nell’ela-borazione linguistica di stimoli uditivi: uno studio di risonanza magnetica funzionale”; alla dotto-ressa Noemi Generali per la tesi in Giurisprudenza Le invenzioni non brevettabili, all’ingegner Fabio Soci per la tesi in Ingegne-ria elettronica Circuiti Inductor-less innovativi per applicazioni Harvesting solare; e all’ingegner Stefano Paltrinieri per la tesi in Ingegneria del veicolo Analisi cfd-3d multi-ciclo della dispersio-ne turbolenta i motori a elevate prestazioni mediante tecnica les. L’ammontare complessivo dei premi distribuiti in questa edizio-ne raggiunge i 103.500 euro.“La Fondazione Cassa di Rispar-mio di Carpi ricorda - il presidente Gian Fedele Ferrari - è da sem-pre in prima linea nel sostenere la Scuola e l’Università, che consi-dera fattori decisivi per la cultura e lo sviluppo. La Fondazione sostiene tutte le scuole del terri-torio, di ogni ordine e grado, dal

nido all’università e, ogni anno, - continua Ferrari - per finanziare la formazione, investe una quota ingente delle risorse che genera. Nel 2011, il settore istruzione ha rappresentato l’ambito di inter-vento che ha raccolto la maggior quota delle erogazioni destinate al territorio. Le azioni dedicate alla realizzazione e al potenzia-mento delle strutture scolastiche, a supporto dell’offerta didattica e al sostegno delle eccellenze del territorio, hanno raggiunto una quota di poco inferiore ai 2 milioni di euro”.

i vincitori dei premi di studio 2012 scuole superioriLorenzo Ferrari (Itis da Vinci) - Ales-sandro Cattini (Liceo Corso) – Gior-gia Contini (Liceo Corso) – Letizia Gavioli (Liceo Corso) – Giorgia Garuti (Liceo Corso) - Maria Teresa Preziosi (Liceo San Carlo) – Matteo Zanfrognini (Liceo Fanti) – Marco Pellecchia (Itis da Vinci) – Iuliana Ionitel (Itc Meucci) – Elisa Benevelli (Liceo Fanti) - Anna Laura Benatti (Liceo Fanti) – Giulia Del Rio (Liceo Fanti) – Luca Branchini (Itcs Meucci) – Eleonora Martinelli (Liceo Fanti) –

Sabrina Rizzi (Liceo Fanti) - Raluca Ioana Zavragiu (Liceo Fanti) – Haider Abbas (Ipsia Vallauri) – Stefano Vin-cenzi (Liceo Fanti) - Alessia Petrucci (Itcs Meucci) – Lara Sacchetti (Liceo Fanti) – Ilaria Garuti (Liceo Corso) – Gabriele Baraldi (Liceo Corso) – Francesca Gasparini (Liceo Fanti) – Francesca Gasparini (Liceo D’aquino) – Francesca Rossi (Liceo Fanti) – Mar-co Possega (Liceo Corso) – Rebecca Erbanni (Liceo Fanti) – Ester Ganassi (Istituto Chierici) – Ettore Lancellotti

(Liceo Corso) - Adrian Gabriel Saler-no (Itis da Vinci) – Federico Andreoli (Liceo Corso) – Arianna Righi (Liceo Fanti) – Matteo Magnani (Itis da Vinci) – Caterina Zapparoli (Liceo Fanti) – Francesca Battini (Liceo Muratori) – Beatrice Balboni (Liceo Fanti) – Antonio Fasulo (Agrario Corso) – Anna Pasqualini Lancellotti (Liceo Corso) – Gianluca Poggi (Liceo Muratori) – Martina Bertesi (Liceo Fanti) – Marianna Morello (Liceo Corso) – Valentina Bisi (Liceo Fanti) – Gabriele Melegari (Liceo Venturi) – Nicolò Bisi (Liceo Corso) – Matteo Cardinazzi (Itcs Meucci) – Luca Colli (Liceo Fanti) – Paolo Rossi (Itis Da Vinci) – Lisa Migatti (Liceo R.Corso) – Michael De Benedittis (Convitto Corso) – Luca Cuoghi (Itis da Vinci) – Samanta Scarparo (Liceo Fanti) – Benedetta Bigi (Liceo Fanti) – Miki Scaravaglio (Liceo Fanti) – Arianna Capitanio (Liceo Fanti) – Nicolò Gasparini (Itis da Vinci) – Giulia Acocella (Itcs Meucci) – Sara Finelli (Liceo Fanti) – Silvia Gasparini (Itc Meucci) – Gabriele Guaitoli (Liceo Fanti) – Monica Carretti (Itcs Meucci) – Andrea Adduci (Liceo Fanti) – Matteo Magnani (Liceo Fanti) - Elisa Loconte (Liceo Tassoni) – Francesca Artioli (Liceo Fanti) - Stefano Bassoli (Liceo Fanti) – Chiara Mazzotti (Itas Selmi) – Giorgia Ancellotti (Liceo Fanti) – Chiara Palladino (Liceo Fanti) – Chiara Barigazzi (Liceo Corso) – Davide Lovascio (Liceo Fanti) – Eleonora Flore (Liceo Corso) – Irisi Qazimllari (Itcs Meucci) – Alessandro Baracchi (Liceo Fanti) – Marco Loren-zano (Itis Da Vinci) – Samuele Pivetti (Itis Da Vinci) – Caterina Bongiorno (Liceo Fanti) – Luigi Lo Conte (Itis da Vinci) – Laura Marcianò (Liceo Fanti) – Davide Dotti (Liceo Fanti) – Fran-cesco Bellei (Itis da Vinci) – Kateryna Konotopska (Itis Da Vinci) – Angelo Soncini (Liceo Corso).

Vincitori diplomati scuole superioriMatteo Foroni (Liceo Corso) – Serena Artioli (Liceo Fanti) – Laura Bellenta-ni (Liceo Fanti) – Simone Pederzoli (Liceo Corso) – Federica Mora(Liceo Fanti) – Alessandro Baggio (Li-ceo Fanti) – Carolina Li (Ipsia Vallauri) – Andrea D’Ambrosio (itcs Meucci) – Rebecca Righi (Liceo Muratori)- Eugenia Saetti (Itcs Meucci) – Giulia Serra (Itcs Meucci) – Marina Speri (Itcs Meucci) – Eleonora Albicini (Liceo D’aquino) – MichaelBrandoli (Liceo Fanti) - Saverio Giulio Barbieri (Liceo Fanti) – Elena Luppi

(Liceo Fanti) – Elisa Bartoli (Liceo Fanti) - Maria Francesca Dalla Porta (Liceo Fanti) – Michele Dal Porto (Liceo Fanti) - Andrea Marzi (Liceo Corso) – Monia Magnani (Liceo Corso) – Fabrizio Caramaschi (Liceo Fanti) - Sharon De Marco (Itas Selmi) – Lorenzo Contini (Itis da Vinci) – Andrea Catellani (Liceo Corso) – Emanuele Bruini (Liceo Fanti) – Alessia Fornasari (Liceo Fanti) – Sofia Ghizzoni (Ist. Vecchi–Tonelli) – Filip-po Sabattini (Liceo Fanti) – Manuel Tammi (Liceo Fanti) – Giada Magnani (Itcs Meucci) – Selene Barbieri (Itcs Meucci) – Massimiliano Tamelli (Itis da Vinci).

Vincitori laureati 1° livelloAlessia Artioli (Lettere) - Diego Maria Barbieri (Ingegneria Civile) – Chiara Bracali (Decorazione) – Federico Campedelli (Lettere e Filosofia) –Lisa Contini (Progettazione della Moda) – Giulia Guidetti (Storia) – Estelle Levante (Igiene Dentale) – Cecilia Ricchetti (Igiene Dentale) – Paolo Rossi (Ingegneria Ambien-tale) – Francesca Sacchetti (Disegno Industriale) – Anna Vincenzi (Lettere Moderne) – Selene Casarini (Lingue e Culture Europee) – Alessia Mar-chetti (Chimica) – Riccardo Paltrinieri (Teologia) – Valentina Vignoli (Scien-ze Politiche e delle Comunicazioni).

Vincitori laureati 2° livelloElisa Aldrovandi (Ingegneria Mec-canica) – Arianna Berni (Ingegneria Ambientale) – Sara Bocchicchio (Psicologia) – Francesca Bonan-ni (Economia) - Luca Alessandro Bracci (Scienza e Tecnica dell’attività Sportiva) – Martina Casarini (Archi-tettura) – Silvia Cristofari (Istituzioni e Politiche dei Diritti Umani e della Pace) – Chiara Dallari (Matema-tica) – Alberto Dodi (Diagnostica e Conservazione del Patrimonio Culturale) – Loris Manicardi (Scienze Ambientali) – Giacomo Pavarotti (Matematica) – Sara Pretto (Filologia, Letteratura e Tradizione Classica) – Laura Righi (Lettere e Filosofia) – Elena Vaccari (Storia dei Conflitti nel Mondo Contemporaneo) – Andrea Arzenton (Ingegneria Ambienta-le) – Veronica Borsari (Lingue per la Comunicazione nell’Impresa) - Mariastella Iacomino (Lingue per la Comunicazione nell’Impresa).

Vincitori laureati ciclo unicoMarcella Manicardi (Medicina e Chirurgia).

Palazzo Bonasi

Gian Fedele Ferrari

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PresenTaTa MerColedì 13 gIUgno, Presso la sala ConFerenze della ParroCChIa dI qUarTIrolo, la sTagIone MUlTI sPorTIva deI ChaMPIons’ CaMP 2012 ProPosTa dall’a.s.d. F. gallesI

tutti pronti per l’estate targata champions’ camp!e

’ stata presentata mercoledì 13 giugno, presso la Sala Conferenze della Parroc-

chia di Quartirolo, la stagione multi sportiva dei Champions’ Camp 2012 che è iniziata nella nuova sede di Bellaria, domenica 17 giugno. Le attività proposte dall’a.s.d. F. Gallesi, associa-zione che gestisce e organizza da sette anni i Champions’ Camp, verte sui 3 Camp monosportivi di Calcio, Pallavolo e Basket e sui Camp multisportivi nei quali le attività presentate sono Arrampicata Sportiva, Beach Volley, Mountain Bike, Tiro con l’Arco, Scherma, Hockey su Prato, Rugby, Canoa, Pallamano, Beach Rugby, Piscina e le novità del Golf, Danza, Orienteering, Nuoto, Beach Tennis, Pallanuoto e Fresbee. Le tre sedi nelle quali si svolgeranno le vacanze multi sportive saranno la storica Pala-

gli iscritti ai Cham-pions’ Camp 2012, sen-za dimen-ticare i 20 partecipan-ti che non praticano alcuna attività sportiva. Questa è la prova che i Cham-pions’ Camp riescono a essere il collan-

te perfetto per tutti, anche per quei ragazzi che non vogliono praticare attività sportiva duran-te l’anno. I Champions’ Camp

che, anno dopo anno, allargano i propri orizzonti e radunano sull’Appennino modenese ragaz-zi provenienti da diverse parti di Italia, anche quest’anno vantano tantissime iscrizioni dalla Regio-ne Emilia Romagna, in particolar modo in Provincia di Modena e Reggio Emilia. Durante l’estate dei Champions’Camp 2012, uno staff qualificato di educatori, allenatori, tutor, animatori e infermieri si alternerà nelle varie settimane, caratterizzate inoltre dal valore aggiunto di diversi campioni sportivi che fungeranno da testimonial, soprattutto duran-te il Camp di Specializzazione di Volley targato Casa Modena.I Champions’ Camp continuano anche a essere presenti in vari progetti di solidarietà: hanno infatti ricevuto il patrocinio del Consiglio d’Europa e fanno parte del progetto giovani I Camp di Kinder + Sport.L’organizzazione presenterà da questa stagione un progetto di educazione alimentare in colla-borazione con Nordiconad e Consorzio Parmigiano Reggiano.Per maggiori informazioni: www.championscamp.it 366-4851031e 334-2005249.

bocce raffa - gP lady Femminile regionale Coppa ghirlandina

la losorbo non smette di vincere

In foto Maria Losorbo con Angelo Papandrea, ct delle Nazionali di bocce

maria losorbo, atleta della mp Filtri rinascita di Bu-drione ha vinto domenica

17 giugno il GP Lady Femminile Regionale Coppa Ghirlandina organizzato dalla società sirenella di modena. La prima partita contro linda cristofori (cat A1) finisce

la finale contro morena Del rio (Società Città del Tricolore RE) scon-fitta per 12-5. Con questo successo, il settimo della stagione, Losorbo conquista il GP Lady Femminile Re-gionale Coppa Ghirlandina.

col punteggio di 12-8. Nel secon-do incontro la Losorbo ottiene il successo contro ola mazzanti (cat A1 - Persicetana Bo) col punteggio di 12-7. Con la vittoria 12-1 contro

Giusi salvatori (Corlese MO) l’atle-ta della MP Filtri ottiene il passaggio alle semifinali dove incontra maria pavanelli (Castel Rangone MO) battuta per 12-5. Senza storia anche

gano e le due nuovissime sedi di Pievepelago e Bellaria. La varietà degli sport praticati durante l’an-no dai partecipanti al Camp è in

linea col concetto di multi sporti-vità che contraddistingue i Cham-pions’ Camp: 22 sono le realtà sportive dalle quali provengono

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Davide e Rino Astarita

Il CabassI sarà Tra le ProTagonIsTe dell’haba Waba InTernaTIonal FesTIval 2012, la PIù IMPorTanTe ManIFesTazIone MondIale Under 11 dI PallanUoTo, In PrograMMa al vIllaggIo ge.TUr dI lIgnano sabbIadoro FIno al 30 gIUgno

forza biancorossi!I

l Cabassi Carpi sarà tra le protagoniste dell’Haba Waba Inter-

national Festival 2012, la più importante manifesta-zione mondiale Under 11 di pallanuoto, in program-ma al Villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro fino al 30 giugno con l’organiz-zazione dell’Associazione Waterpolo Development. Nella quinta edizione, i numeri sono da record: 90 squadre in rappresentanza di 12 nazioni (Brasile, Egit-to, Francia, Grecia, Italia, Montenegro, Romania, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Unghe-ria), più di 1.000 atleti che daranno vita ai due tornei previsti, quello riservato ai nati nel 2001 e 2002 (72 formazioni al via) e quello per i 2003 e seguenti (18 le squadre partecipanti) per un totale di 420 partite. Tra atleti, addetti ai lavori e familiari presenti, saran-no circa 1.500 le persone che prenderanno parte alla

manifestazione. Insomma, si tratta di un vero e proprio campionato del mondo Un-der 11. Nicola Colarusso è il tecnico che guiderà il Ca-bassi Carpi a Lignano Sab-biadoro, Roberto Sgarbi il dirigente accompagnatore. Questi i nomi dei piccoli protagonisti: Gianluca Ba-lestra, Emanuele Ceroni, Alessio Dondi, Giovanni Gelli Losi, Alessandro Giliberti, Noemi Giuristi, Federica Moretti, Mat-tia Moretti e Tommaso Tamelli. Le novità assolute sono un workshop, gestito

dall’I.R.C., per apprendere i primi rudimenti di soccor-so in caso di problematiche cardio-respiratorie, un corso gratuito per aspiranti arbitri in collaborazione con la Fin (HabaReferee) e un incontro tra le Nazionali Under 15 di Italia e Croazia e il concorso Haba Movie. La Castiglione Piscine inoltre, presenterà il Visual System, il sistema di led luminosi che consente la segnaletica luminosa del campo di gioco. Testimo-nial della manifestazione il campione olimpico Carlo

Silipo. Nel corso della serata di gala che, come di consueto, con-cluderà il torneo, ci sarà il tradi-zionale appunta-mento col Golden Mama, il premio che ogni anno l’Associazione Waterpolo Deve-lopment conferi-sce alla mamma

che, con i suoi consigli e il suo amore ha contribuito alla crescita di un gran-de campione. La Golden Mama 2012 è Amelia Cracchiolo, mamma del campione olimpico Sandro Campagna, commissario tecnico della Nazionale italiana nonché campione del mondo. Ci sarà anche la premiazione del Golden Baby, il giocatore più gio-vane della quinta edizione che riceverà il premio mes-so in palio dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

e’ cominciato il conto alla rovescia in casa Universal Volley

per quanto riguarda l’av-vicinamento alla stagione 2012/13. Dopo aver for-malizzato l’iscrizione alla prossima Challenge Cup, che ricordiamo sarà dispu-tata dalle Tigri Bianconere come formazione testa di serie insieme alle russe della Dinamo Krasnodar e alle francesi di Le Can-net, ora è tempo di pensare al campionato i cui primi adempimenti sono proprio dietro l’angolo. Entro le ore 12 del 29 giugno infatti, dovrà essere presentata tutta la documentazione necessaria per la domanda d’iscrizione al campio-nato che sarà poi vagliata dall’apposita commissio-ne che, entro il 16 luglio, deciderà quali formazioni saranno in regola e, dun-que, potranno disputare i campionati di A1 e A2. Da qui partirà la formulazione di un campionato, probabil-mente ancora a 12 squadre come nel 2011/12, che si dipanerà in maniera cer-tamente meno compressa rispetto all’ultima stagione e senza soste intermedie a causa di impegni delle nazionali. Le gare ufficiali però inizieranno prima rispetto all’ultima annata, poiché la Coppa Italia cambia formato e si riavvi-cina a quello della stagione 2010/11. A partire dal 16 settembre, infatti, prenderà il via una fase preliminare detta a ‘Round Robin’ in

UnIversal volley FeMMInIle - e’ ParTITo Il ConTo alla rovesCIa Per Una sTagIone Che dUrerà oTTo MesI e Che sI sPera Possa vedere le TIgrI bIanConere gUIdaTe dal nUovo CoaCh, ClaUdIo CUello, Tra le PrInCIPalI ProTagonIsTe sIa In ITalIa Che, Per la PrIMa volTa nella sTorIa, In eUroPa

un, due, tre... via!

cui le formazioni saran-no divise in tre gironi da quattro squadre e si incon-treranno con gare di andata e ritorno per un totale di sei incontri ciascuno. Questa fase si esaurirà nel giro di un mese per fare poi spazio al campionato che prenderà il via nel weekend del 20-21 ottobre. Non è ancora nota la formula della competizione per quanto riguarda la fase finale che però non si concluderà ol-tre il 22 maggio. In questa

data è stata infatti fissata l’eventuale gara 5 di finale play off che decreterà la squadra Campione d’Italia. Infine, da non dimenticare, c’è anche la Supercoppa Italiana che tuttavia non vedrà impegnata la nostra squadra. Il 14 ottobre, we-ekend precedente a quello di inizio del campionato, si affronteranno, in una sede ancora da definire, le vincitrici di Scudetto e Coppa Italia di Busto Arsizio contro la finalista

scudetto Villa Cortese che, nelle ultime settimane, si è fusa con l’Asystel Novara conservando però il proprio titolo sportivo.Il conto alla rovescia è dun-que partito per una stagione che durerà otto mesi e che si spera possa vedere le Tigri Bianconere guidate dal nuovo coach, Claudio Cuello, tra le principali protagoniste sia in Italia che, per la prima volta nella storia, in Europa.

Andrea Lolli

si sono svolte a soliera le gare nazionali di body building

“il body building? ce l’ho nel sangue”

sono stati una sessan-tina gli atleti che, nono-stante il terremoto,

hanno partecipato il 9 giugno scorso, al Miami Acquafi-teness di Soliera, alle gare nazionali di body building, valide per la qualificazione ai Mondiali che si terranno in Italia a novembre.La Federazione N.B.B.U.I. ha organizzato questa compe-tizione grazie all’impegno degli atleti enrico rovatti, responsabile dell’area nord Italia, docente di primo e secondo livello e istruttore di personal trainer e alla sua compagna martina Gualdi.Il personaggio d’eccezione che ha aderito all’iniziativa è stato Giorgio pittalis, Mr. Universo, grande esempio di costanza professionale e ricerca di perfezione. “Il progetto - spiega Enrico - è nato lo scorso agosto con lo scopo di valorizzare Soliera. L’afflusso delle persone inte-ressate non solo ha sostenuto le attività commerciali, ma ha fatto conoscere meglio il pa-ese e il territorio solierese. Le difficoltà maggiori si sono ri-scontrate nell’organizzazione a causa del terremoto che ha richiesto un rapido intervento per poter effettuare l’evento in un luogo aperto, onde evitare l’annullamento della gara”. Nonostante la paura, l’organizzazione ha deciso di non sospendere la mani-festazione per ricompensare i sacrifici fatti dagli atleti durante l’anno. Nessuno, tra gli iscritti, si è tirato indietro, ma in tanti, provenienti dal Nord e dal Sud Italia - e per-fino dalla Slovenia - si sono presentati. Un’occasione per dimenticare la paura e vivere attimi di entusiasmo e gioia, durante la quale la croce Blu di soliera ha organizzato una raccolta fondi a favore delle zone colpite dal sisma.Le categorie presenti erano 18: dagli juniores agli over 60. Entusiasmante è stata la competizione Body Fashion che ha visto il susseguirsi di splendidi ragazzi e ragazze con diversi abbigliamenti.Tra i primi posti si sono clas-sificati anche quattro atleti di Soliera: matteo loschi, alla sua prima esibizione, ha ottenuto il 2° posto nella categoria taglie medie; antonio mangiacapra, si è classificato 1° nella categoria alte taglie, 3° nella categoria assoluto e 4° nella categoria over 40; Gennaro squillan-

te è arrivato 3° nella categoria body fashion e ilaria lugli nella medesi-ma categoria si è aggiudicata il 2° posto.Enrico ha dichiarato che questa pas-sione è nata in lui all’età di 6 anni, quando rimase folgorato in spiaggia dalla visione di due culturisti. Questo mo-dello di uomo grande, grosso e forte rimase

impresso nella sua mente, tanto da spingerlo a un duro allenamento pur di ottenere i risultati fisici tanto ambiti. Sin da bambino si allenava in ogni momento della gior-nata, utilizzando gli oggetti che aveva in casa. Dai 6 ai 14 anni ha praticato nuoto ed è entrato nel mondo della pa-lestra a 15 anni, per iniziare ad allenarsi. Ormai lavora da dodici anni in questo settore come personal trainer. Enrico ricorda con grande commo-zione la prima gara vinta a 22 anni e afferma che dopo la proclamazione, mentre tutti erano ancora in posa, lui è sceso dal palco e ha abbrac-ciato la fidanzata, sporcando-la con l’olio che si utilizza in tali occasioni, pensando solo al suo trionfo e al sua felicità.Rovatti precisa che per resta-re in forma si allena 15 ore alla settimana: l’allenamento è soggettivo ed è strettamen-te connesso all’alimentazio-ne. E’ un momento di asso-luta libertà che lo ha aiutato a superare situazioni difficili, ad accrescere l’autostima e la sicurezza e a dare un’im-postazione a tutta la sua vita. E’ una disciplina che è mossa 24 ore al giorno dalla forza di volontà, dalle conoscenze alimentari e da un profondo legame tra mente e muscoli. La scelta di seguire un’ali-mentazione basata su un giusto rapporto tra proteine e carboidrati gli è stata d’aiuto anche in occasione di un rico-vero ospedaliero, tanto che la sua dieta ha favorito la sua precoce guarigione. Dopo il ricovero ha ripreso subito l’allenamento nonostante il consiglio negativo dei medici, poiché come afferma lui: “io nel sangue ho il body building: niente mi rende più felice che una bella sessione intensa coi pesi, un duro allenamento e una vittoria sul palco”. Il suo entusiasmo per questo sport aumenta a ogni vittoria ottenuta, ogni minu-to trascorso sul palcoscenico accresce la sua voglia di vive-re e di mettersi in gioco.Le gare vinte da Rovatti sono tantissime: la più significati-va ai Mondiali con un sesto posto in Francia e un quarto posto come Mr. Universo. Attualmente si sta allenando per gareggiare ai Mondiali di novembre in Italia, inoltre parteciperà alla competizione di Mr. Universo ad Amburgo in dicembre.

Francesca Desiderio

Enrico Rovatti

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