teoria delle scelte pubbliche
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Modelli di governance delle istituzioni internazionali e delle P.A. (l.m., modulo SECS-P/02). Teoria delle scelte pubbliche. Lezione di: Roberto Finuola. Materiale Bibliografico suggerito. Capitoli 1, (2 x memo- ria), 4,5,6,7. Capitoli 1,3. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
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Teoria delle scelte pubbliche
Modelli di governance delle istituzioni internazionali e delle P.A.(l.m., modulo SECS-P/02)
Lezione di: Roberto Finuola
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Capitoli 1, (2 x memo- ria), 4,5,6,7
Capitoli 1,3
Materiale Bibliografico suggerito
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Sistema nel quale molte attività economiche sono svolte da imprese private, altre dal settore pubblico
=
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I cicli delle politiche pubbliche nel XX e XXI secolo
Welfare state
1945
Oggi
Nuovo sistema di welfare; Governance?
1900
Intervento pubblico nell’economia
1900
Privatizzazioni e deregulation:
inversione del ciclo
1980
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6
Le politiche e la politica
Inglese
politics
policy
Italiano
politica
Noi usiamo la stessa parola politica per indicare entrambi i concetti, ma in realtà sono completamente diversi:
•politica (in senso di politics) designa la sfera della lotta per la conquista del potere e per la definizione degli orientamenti generali del governo
•politica (in senso di policy) designa le misure (le politiche) per rispondere a uno specifico problema pubblico
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Le quattro domande fondamentali dell’economia pubblica
Cosa Produrre ?
Per chi Produrre ?
Come Produrre ?
Come scegliere?
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Le quattro domande fondamentali in dettagliotrade off beni pubblici/privati
nel settore pubblico e in quello privato
il problema della distribuzione
come scegliere
Oggi siamo
qui
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Gli attori delle politiche pubbliche
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Il ciclo di una politica pubblica
Retroazione
Il problema:
Formazione dell’agenda
Formulazio-ne/adozione
Il “decision making”
Risultati
La valutazione
Attuazione
Il processo di
implemen-tazione
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Processi decisionali – caratteristicheCon il progredire del processo il numero degli attori diminuisce
1. Durante la formulazione delle politiche il numero degli attori è sempre notevole: attori pubblici e attori sociali (partenariato)
2. La fase del decision making coinvolge un numero minore di attori: politici, tecnici e funzionari del governo
3. I decisori, nonostante i limiti posti dalle norme che ne circoscrivono la libertà, hanno una notevole discrezionalità
4. Il processo seguito per la decisione varia a seconda dei decisori e del contesto in cui essi operano
Il “decision making” non si risolve in un esercizio tecnico ma è un PROCESSO POLITICO
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Soluzione A
Soluzione B
Soluzione C
Soluzione D
Problema
Le alternative
Decidere (da latino de-caedere) significa “tagliare via”
La decisione è un processo
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Teoria delle scelta pubblica (Public Choise)
ma anche Gordon Tullock, Anthony Downs e Duncan Black (Scuola della Virginia)
Teoria economica elaborata negli Usa alla fine degli anni ‘50/60
Approccio alla scienza politica su basi economiche:
Analisi della politica non come dovrebbe funzionare ma come funziona
Analisi dei meccanismi decisionali ai soggetti decisori pubblici (politici, amministratori, funzionari,..) ipotesi di comportamento analoghe a quelle dei soggetti privati
James Buchanan Jr.Nobel per l'economia 1986
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Il Parlamento
Il Governo
I governi locali
I funzionari pubblici
Gli stakeholders
I partiti
Politici e burocrati non sono “monarchi illuminati” ma attori razionali guidati da interessi egoistici come lo sono gli agenti privati
non aspirano a promuovere il bene comune ma sono guidati dall’obiettivo
della massimizzazione dell’utilità personale (prestigio, ricchezze, potere,
benefits…)
elettori, burocrati, poteri esecutivo e legislativo, i vari gruppi diInteresse ed i partiti politici cercano di massimizzare la propriafunzione di utilità.
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I comportamenti degli attori politici
Sostengono candidati e proposte politiche funzionali ai propri interessi personali
Cercano di essere rieletti a cariche pubbliche
Si sforzano di favorire la propria carriera
Gli elettori
I burocrati
I politici
Per questo la Public choise si occupa prima ancora che degli effetti delle decisioni assunte, di studiare come vengono prese
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Ma come decidono? I modelli decisionali
• Il modello razionale• Il modello cognitivo • Il modello incrementale
• Il modello del bidonedella spazzatura
Processi razionali
Processo interamente non razionale
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Caratteristiche comuni ai vari modelli
• Il “decision making” non si risolve in un esercizio tecnico ma è un processo politico;
• Il grado di libertà dei decisori è circoscritto da regole che gli organi politici ed amministrativi devono rispettare. In particolare:1. Costituzione del Paese2. Mandato conferito ai Decision Makers da leggi o regolamenti
• Le regole stabiliscono quali decisioni possono essere prese e le procedure da seguire fornendo ai decision makers dei “canali d’azione” (complesso regolamentato di procedure per la produzione di un certo tipo di decisione)
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Homo oeconomicus
1) Il modello razionale
Quattro fasi1) stabilire gli obiettivi - i criteri per risolvere il problema (il
problema deve essere compiutamente definito)
2) individuare (tutte) le alternative per raggiungere l’obiettivo
3) valutare (tutte) le conseguenze significative di ciascuna alternativa [valutazione ex ante]
4) scegliere la strategia che risolve meglio il problema o che lo risolve al minor costo
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I presupposti per l’applicazione del modello razionale Problema ben strutturato Decisore unico (individuale o collettivo) Obiettivi non contraddittori Possibilità di fissare i fini prima e indipendentemente dai mezzi Disponibilità di tempo
Le prescrizioni istituzionali Separazione politica-amministrazione Un problema - un solo centro decisionale (no duplicazioni) Completezza nella raccolta delle informazioni (non trascurare nulla) Da evitare il decidere in condizioni di emergenza
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Modello razionale: critiche1. Limiti cognitivi alla capacità dei decision makers di considerare tutte le
opzioni possibili selezionate, che li costringono a considerare le alternative in modo selettivo (in realtà la scelta può essere effettuata tra opzioni selezionate per motivi ideologici o politici, se non casualmente)
2. Il modello prevede la possibilità che i decision makers conoscano in anticipo le conseguenze di ciascuna decisione (situazione molto rara nella realtà)
3. Ogni opzione politica comporta una serie di conseguenze favorevoli o sfavorevoli difficili da mettere a confronto
Quindi occorre adottare metodi meno pretenziosi:
a) il modello cognitivo (razionalità limitata)b) il modello incrementalec) il modello bidone della spazzatura
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2) Il modello a razionalità limitata di Simon• Le decisioni pubbliche non massimizzano i benefici
rispetto ai costi, ma tendono a soddisfare i criteri che i decision makers si impongono rispetto al caso in questione.
• Questo criterio di SATISFYCING è realistico data la razionalità limitata tipica dell’uomo.
• La ricerca delle alternative è spesso sequenziale e nella presa delle decisioni ci si affida a euristiche e routines. Herbert A. Simon
Nobel per l’economia 1978
Caratteristiche Administrative man vs. homo oeconomicus L’attenzione L’incertezza Soddisfazione invece di massimizzazione Ricerca sequenziale Le procedure operative standard o routines Intelligenza contro razionalità
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• Il processo decisionale delle politiche pubbliche è un processo politico caratterizzato da negoziazioni e compromessi tra gli interessi dei vari decision makers (mercato politico)
LE DECISIONI SONO UN RISULTATO POLITICAMENTE FATTIBILE PIUTTOSTO CHE AUSPICABILE
Il modello a razionalità limitata di Simon, sintesi
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3) Il modello incrementale di Charles E. Lindblom
• Analisi limitata a poche alternative di policy che differiscono poco dallo status quo
• I mezzi determinano i fini, non vi è l’esigenza di determinare prima gli obiettivi e di trovare successivamente i mezzi per promuoverli
• Si presta maggiore attenzione per i difetti cui porre rimedio piuttosto che per gli obiettivi positivi da raggiungere
• Sequenza di tentativi ed errori e di revisione dei tentativi• Vengono indagate solo alcune delle possibili conseguenze
di un’alternativa presa in considerazione• Ogni attore del policy making si occupa della propria
parte del problema generale
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Il modello incrementale di Charles E. Lindblom
I decision makers applicano le politiche attraverso un processo continuo di comparazioni limitate alle decisioni precedenti che conoscono già
Le decisioni cui si arriva differiscono solo marginalmente da quelle già prese
I CAMBIAMENTI RISPETTO ALLO STATUS QUO SONO INCREMENTALI
![Page 26: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/26.jpg)
Le decisioni non si discostano dallo Status Quo perché
• È più facile continuare ad usare gli schemi di distribuzione già esistenti piuttosto che valutare proposte radicalmente nuove. I benefici ed i costi degli accordi attuali sono noti agli attori di policy a DIFFERENZA DELLE INCERTEZZE CHE ACCOMPAGNANO QUELLI NUOVI
• L’esistenza di procedure operative standardizzate (tipico degli apparati burocratici) tende a favorire il perdurare delle pratiche esistenti. i metodi tramite cui i funzionari identificano opzioni, metodi e criteri di scelta sono spesso stabiliti in anticipo
OSTACOLO ALL’INNOVAZIONEPERPETUARSI DI DISPOSIZIONI GIA’ ESISTENTI
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Obiezioni al metodo incrementale
Inerzia – conservatorismo Mancanza di orientamento agli obiettivi Non è democratico, relega il processo decisionale ad una
trattativa tra un gruppo selezionato di policy makers con una lunga esperienza
Adattamento alla (cattiva) pratica dei politici e degli amministratori
Non tutti gli interessi sono uguali Promuove decisioni miopi disincentivando la ricerca di soluzioni
alternative
![Page 28: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/28.jpg)
4) Il modello “bidone della spazzatura”
• Gli attori (A)• I problemi (P)• Le soluzioni (S)• Le occasioni di scelta (O)
Le O sono bidoni della spazzatura in cui A buttano alla rinfusa P e S. La decisione dipende dall’incontro casuale di P e S. Il fattore tempo: la simultaneità
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James G. March Mancur Olson
Le variabili
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Il modello bidone della spazzatura
PPP
P
P PP
PP
PP P
PP
P P
P
S
S SS
S
S
S
S PS
SS S
S
S
S
O O O
A
A
Problemi (P)Soluzioni (S)Occasioni di scelta (O)
![Page 30: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/30.jpg)
Il modello bidone della spazzatura
• Gli altri modelli presuppongono un livello di comprensione dei problemi e di prevedibilità delle relazioni tra gli attori che in realtà non si verifica
• Processo di “decision making” fortemente ambiguo ed imprevedibile
• Le preferenze degli attori non sono stabili e coerenti; la partecipazione degli attori è fluida e l’attenzione è incostante; soluzioni e problemi sono costrutti intercambiabili. Più problemi (e più soluzioni) premono su più occasioni di scelta.
• Il decisore estrarrà casualmente dal “bidone della spazzatura” (dalle occasioni di scelta) un problema unitamente a una o più soluzioni. Non sarà possibile effettuare una valutazione comparata delle soluzioni prescelte. Fra soluzioni e problemi solo un allineamento temporale.
![Page 31: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/31.jpg)
Modelli di attuazione delle scelte (implementazione) Bottom up
importanti e spesso decisivi dettagli operativi dell’attuazione (e talvolta dell’iniziativa) di una politica pubblica vengono definiti, selezionati e tradotti in pratiche specifiche soprattutto dagli “operatori” (Street level bureaucrats) che agiscono a diretto contatto con i fruitori delle politiche pubbliche
Top Downil processo di attuazione di una politica pubblica procede quasi linearmente dal vertice politico e burocratico che l’ha formulata e approvata alla base, ossia a coloro che sono incaricati di attuarla concretamente.
![Page 32: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/32.jpg)
Il contributo conoscitivo di queste analisi
• Una più esatta individuazione di quali siano le poste in gioco della vicenda politica
• Una visione meno formalistica e più aderente alla realtà dei processi decisionali
• Una migliore comprensione dei rapporti tra politica e società, tra pubblico e privato
• La tematizzazione delle retroazioni che gli outputs del sistema politico hanno su quest’ultimo
![Page 33: Teoria delle scelte pubbliche](https://reader030.vdocuments.pub/reader030/viewer/2022033021/56816570550346895dd80408/html5/thumbnails/33.jpg)
Per oggi finiamo qui
Modelli di governance delle istituzioni internazionali e delle P.A.(l.m., modulo SECS-P/02)