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MANUALETTO DI TEORIA MUSICALE BASILARE AUTORE: ISAIA PIAZZOLI Comunione creativa / culturale : sono consentite in maniera totalmente libera e gratuita la divulgazione, lo stampaggio, la copia e la creazione di opere derivate, a condizione che tutto ciò venga fatto senza fini di lucro ed al solo scopo pedagogico.

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  • MANUALETTO DI TEORIA MUSICALE BASILARE

    AUTORE: ISAIA PIAZZOLI

    Comunione creativa / culturale :

    sono consentite in maniera totalmente libera e gratuita la divulgazione, lo stampaggio, la copia e la creazione di opere derivate, a condizione che

    tutto ci venga fatto senza fini di lucro ed al solo scopo pedagogico.

  • Introduzione:

    il sistema sul quale inizieremo ad affrontare i nostri studi si chiama sistema tonale.

    Il sistema tonale un sistema basato su delle consuetudini mediante le quali una linea armonica e\o melodica tenda a

    risolversi verso un centro dattrazione stabilito.

    Queste consuetudini si concretizzano nellutilizzo di strutture fisse dal suono particolarmente armonioso, strutture che

    prendono il nome di scale.

    Le scale del nostro sistema sono composte da 7 note ed ogni nota corrisponde ad un grado della scala:

    la prima nota il I grado,la seconda nota il II grado e cos via fino allultima nota.

    Ogni nota,oltre a rappresentare un grado,prende anche un aggettivo a seconda di esso,aggettivo che ne rispecchia le

    caratteristiche sonore.

    Tra una nota e laltra intercorre una certa distanza, questa stabilisce il tipo di intervallo e la sonorit propria della

    scala.

    Vediamo ora uno specchietto dei vari gradi della scala:

    I grado --- > prima --- > tonica

    II grado --- > seconda --- > sopratonica

    III grado --- > terza --- > mediante

    IV grado --- > quarta --- > sottodominante

    V grado --- > quinta --- > dominante

    VI grado --- > sesta --- > sopradominante

    VII grado --- > settima --- > sensibile

    Dopo il settimo grado la scala ricomincia con la stessa tonica ma con un suono ovviamente pi acuto,lintervallo tra la

    tonica e la tonica successiva prende il nome di ottava

    Esempio: DO RE MI FA SOL - LA SI (DO) lultimo DO fra parentesi si trova ad un intervallo di ottava dalla

    tonica, la nota mantiene lo stesso nome ma ha un suono pi acuto. Lo stesso vale in maniera inversa discendente.

    In maniera semplificata introduciamo ora concetti che riprenderemo pi avanti per un approfondimento:

    la tonica (o prima) la nota che da il nome alla scala.

    La mediante (o terza) la nota che stabilisce se la tonalit maggiore o minore.

    La quinta la nota conclusiva per la formazione di accordi semplici.

    La settima e le altre note sono utili per la formazione di accordi abbelliti e,solitamente,creano delle dissonanze.

    Questi concetti verranno ripresi pi avanti,ora approfondiremo lo studio degli intervalli.

  • Intervalli:

    lo studio degli intervalli ci permetter di affrontare con maggiore coscienza il tema scale ed apprenderlo in maniera

    pi completa.

    Lintervallo la distanza che intercorre tra due note,espressa in toni e\o semitoni.

    Toni e semitoni sono lunit di misura della distanza in musica: un tono equivale a due semitoni e per comodit

    abbrevieremo tono con T e semitono con S. [ T = 2S ]

    Come gi detto una scala composta da 7 note e la struttura di una scala viene identificata dagli intervalli tra una nota

    e laltra, misurati appunto in toni e semitoni.

    Pensando ad una scala spesso viene in mente la classica progressione: DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, (DO).

    Quella appena citata la scala maggiore di do, la quale contiene solo note non alterate, dette naturali.

    Spesso, non conoscendo largomento, si portati a credere che le note del nostro sistema siano solo queste 7, in

    realt le note sono 12 e le 5 note che mancano, definite note alterate, derivano dalle 7 naturali.

    Per ottenere una nota alterata bisogna abbassare o alzare di un semitono una delle 7 note naturali. Questa

    variazione viene scritta tramite un accidente posizionato dopo il nome della nota stessa e prende il nome di bemolle

    (simbolo: b) nel caso sia un abbassamento o di diesis (simbolo: #) nel caso sia un innalzamento.

    Le 7 noti naturali distano luna dallaltra esattamente 1 tono (2 semitoni) ad esclusione dellaccoppiata SI-DO (e

    viceversa) e FA-MI (e viceversa) che distano un solo semitono.

    Nel caso dunque di una alterazione, a seconda che essa sia in abbassamento o in innalzamento, avremo

    rispettivamente che la nota X diventer Xb oppure X#.

    Nel caso la nota X faccia parte dellaccoppiata SI-DO o FA-MI essa non prender lalterazione ma sar direttamente un

    si,piuttosto che un do; un fa,piuttosto che un mi e viceversa per entrambe.

    Un esempio ci utile per chiarire le idee:

    Tonica - T - T - S - T - T - T - S --- > struttura scala maggiore

    DO - RE - MI - FA - SOL - LA - SI DO --- > scala maggiore di do

    Come detto in precedenza le note naturali distano tra loro 1 tono, ad esclusione di do-si e mi-fa che distano solo 1

    semitono.

    Se volessimo mettere in evidenza tutte le note, comprese quelle alterate e quindi distanti SEMPRE 1 semitono luna

    dallaltra otterremmo:

    DO DO# - RE RE# - MI FA FA# - SOL SOL# - LA LA# - SI DO

    Oppure:

    DO REb RE MIb MI FA SOLb SOL LAb LA SIb SI DO

    Tutto ci mette in evidenza quanto detto prima in merito agli intervalli tra note naturali ed alterate.

  • Limportanza degli intervalli risiede oltre che nel stabilire la distanza tra due note anche nel classificare il tipo di scala

    ed accordo a seconda appunto del tipo di intervallo che ricorre tra note di suddetta scala o accordo.

    Schema degli intervalli,classificati in base alla distanza dalla tonica: (distanza espressa in toni; + 1\2 significa + un semitono)

    intervallo seconda terza quarta quinta sesta settima

    aumentato 1 + 0,5 2 + 0,5 3 4 5 6

    maggiore 1 2 \ \ 4 + 0.5 5 + 0,5

    giusto \ \ 2 + 0,5 3 + 0,5 \ \

    minore 0.5 1 + 0,5 \ \ 4 5

    diminuito nullo 1 2 3 4 + 0,5 4 + 0,5

    Lintervallo che ci interessa conoscere per ora solo quello di terza (intervallo tra la prima nota della scala\tonalit e

    terza nota) perch quello che stabilisce se la scala maggiore o minore.

    Se lintervallo di terza maggiore (2 toni) la scala sar maggiore, se lintervallo di terza minore (1 tono + 1 semitono

    = 1,5 toni) la scala sar minore.

    Una scala maggiore suona allegra e solare, una scala minore suona triste e cupa.

    La nostra conoscenza degli intervalli per ora si limiter a questo, successivamente, quando inizieremo lo studio degli

    accordi, riprenderemo lo studio su di essi.

    Come stabilire le note tra cui intercorre un intervallo:

    lintervallo tra due note viene stabilito valutando la distanza tra le due note comprese ed il conteggio avviene

    includendo le note stesse, un esempio chiarir le idee:

    esempio: DO RE MI FA SOL - LA SI --- > scala maggiore di do

    Se volessimo stabilire che nota sta ad un intervallo di terza da do dovremmo contare 3 note,includendo la nota di partenza (quindi

    do) e quella di arrivo.

    Otterremmo dunque do re mi --- > do = 1 ; re = 2 ; mi = 3

    La nota che si trova ad un intervallo di terza da do, in tonalit di do maggiore (e quindi sulla scala maggiore di do) mi

  • Le scale:

    le scale sono delle strutture fisse che impongono determinati intervalli alle note che le compongono in maniera da

    risultare (suonare) particolarmente armoniose.

    La prima grande distinzione che si pu fare quella tra scale maggiori e minori.

    Per fare questa distinzione necessario introdurre il concetto di tonalit: la tonalit un insieme di principi armonici e

    melodici che regolano le relazioni tra accordi e note in un componimento. Le tonalit prendono il nome dalla nota che

    fa da tonica e possono essere maggiori o minori in base al tipo di scala sulla quale il brano costruito, la tonica la

    prima nota della scala ed anche il centro di attrazione del componimento in quanto tutto tender a risolversi verso

    questa.

    Facciamo anche una distinzione tra armonia e melodia: in termini semplici larmonia linsieme dei vari accordi

    mentre la melodia quello delle varie note singole.

    Torniamo alle scale e diamo un principio sommario e generale per distinguerle: una scala maggiore suona allegra e

    luminosa, una scala minore suona triste e cupa.

    Indice corretto ed universale per valutare lessere maggiore o minore della scala lintervallo di terza che, come detto

    in precedenza, se maggiore genera una scala maggiore mentre se minore genera una scala minore.

    Questo vale anche per la tonalit,importante specificare che si possono usare scale minori in tonalit maggiori e

    viceversa; una scala maggiore ha una relativa scala minore che suona le stesse identiche note ma ha tonica diversa. La

    tonica di una scala minore relativa ad una scala maggiore si trova 1.5 toni sotto alla tonica della scala maggiore.

    esempio: scala maggiore di do: DO RE MI FA SOL - LA SI (DO)

    la scala minore relativa si trova 1.5 toni sotto la tonica,la tonica DO quindi procedendo a ritroso troviamo, ad 1.5 toni

    sotto un LA: La sar la tonica della nuova scala che verr costruita con la struttura della scala minore naturale.

    Otteniamo dunque la scala minore naturale di LA che ha le stesse note della scala maggiore di DO:

    LA SI DO RE MI FA SOL LA

    Per ora prendiamo per buono quanto detto, successivamente, con laumentare delle nostre conoscenze, potremo

    capire meglio e a fondo quanto appena detto.

    La scala maggiore:

    la scala maggiore sicuramente quella pi nota a tutti noi, fin da bambini sappiamo canticchiare do, re, mi, fa, sol, la,

    si, do: questa la pi famosa scala della nostra cultura musicale ed la scala maggiore di do.

    La scala maggiore, come gi detto in precedenza, ha una sonorit allegra, luminosa, cristallina.

    La struttura della scala maggiore la seguente: TONICA - T T S T T T S

    Come si pu notare lintervallo di terza di 2 toni e quindi la terza maggiore.

  • La scala minore:

    la scala minore non si limita ad avere una sola struttura poich, per esigenze stilistiche e sonore, sono stati creati

    diversi tipi di scala minore aumentando dei gradi per rendere differente la sonorit di questa scala.

    Le scale minori sono fondamentalmente tre: scala minore naturale, scala minore armonica e scala minore melodica.

    Iniziamo il nostro studio prendendo in considerazione la scala minore naturale la cui struttura la seguente:

    TONICA - T S T T S T T

    lintervallo di terza minore (1.5 toni), anche lintervallo di settima minore (5 toni): la scala minore naturale viene

    dunque definita dagli intervalli di terza e di settima, entrambi minori.

    Questa scala ha la settima che si trova alla distanza di un tono dallottava, siccome per tendere a risolvere verso

    lottava la settima di una scala costruita sul primo grado deve trovarsi un semitono sotto questultima, si pu

    aumentare di un semitono il VII grado per renderla sensibile, una scala minore naturale con il VII grado aumentato di

    un semitono prende il nome di scala minore armonica la cui struttura :

    TONICA - T S T T T S 3S 3S = 3 semitoni = 1.5 toni

    Lintervallo di terza minore (1.5 toni) ed anche lintervallo di settima minore (5 toni) ma il salto finale di 3 semitoni

    conferisce alla scala una sonorit molto arabeggiante e per molti inelegante: aumentando di un semitono il VI grado

    di una scala minore armonica si rende pi omogenea la progressione e si ottiene una scala minore melodica la cui

    struttura :

    TONICA - T S T T T T S

    Lintervallo di terza ancora una volta ovviamente minore (1.5 toni) mentre quello di settima maggiore (5,5 toni).

    La scala minore melodica si usa solo in fase ascendente (cio dal suono pi grave verso quello pi acuto) mentre in

    fase discendente (dal suono pi acuto a quello pi grave) si pu utilizzare tranquillamente la scala minore naturale.

    Ovviamente nessuno vieta di usare la scala che pi si preferisce in qualsivoglia maniera, questa solo una regola

    stilistica NON vincolante!

    Le pentatoniche:

    le scale pentatoniche sono delle scale derivanti dalle scale maggiori e minori ma semplificate nel senso che vengono

    omessi dei gradi della scala.

    Questa omissione rende la sonorit della scala pi ampia e pi facile da adattare a diversi accordi poich elimina gli

    intervalli di un semitono.

    Queste scale sono molto usate in stili quali il blues ed il rock e suonano ruvide ed energiche.

    La scala pentatonica maggiore si ottiene omettendo alla scala maggiore il IV ed il VII grado.

    La scala pentatonica minore si ottiene omettendo alla scala minore naturale il II ed il VI grado.

  • Gli accordi:

    entriamo ora in un discorso pi complesso ed iniziamo a studiare gli accordi.

    Gli accordi sono un insieme di pi note suonate contemporaneamente.

    Anchessi seguono le regole empiriche e pratiche per il riconoscimento del modo maggiore o minore: un accordo

    maggiore ha la terza maggiore e suona allegro e luminoso, un accordo minore ha la terza minore e suona triste e cupo.

    Ovviamente suonare a caso pi note non ha alcun senso ed un accordo, per avere un suono armonioso, deve essere

    costruito seguendo delle regole abbastanza semplici che ora andremo a vedere.

    La regola fondamentale per costruire un qualsiasi accordo quella dellintervallo di terza: si parte da una nota (tonica

    dellaccordo) e si ricavano le altre note formanti laccordo seguendo intervalli di terza.

    Gli accordi pi semplici prendono il nome di triadi, questo perch sono formati da 3 note:

    1. la nota di partenza,che dar il nome allaccordo

    2. la nota che si trova ad un intervallo di terza da quella di partenza,che stabilir se laccordo maggiore o minore

    3. la nota che si trova ad un intervallo di quinta da quella di partenza,che completa laccordo. (notare che questa nota sta ad

    un intervallo di terza dalla seconda formante laccordo: si procede SEMPRE per intervalli di terza)

    Come si pu notare, per la creazione delle triadi, si procede ad intervalli di terza a partire dalla nota su cui ci interessa

    costruire laccordo e seguendo lordine delle note della scala (o meglio della tonalit) su cui stiamo lavorando.

    esempio: DO RE MI FA - SOL LA SI costruiamo gli accordi sulla scala maggiore di do,partendo da do abbiamo:

    do --- > do mi sol --- > lintervallo di terza di due semitoni, quindi terza maggiore: otteniamo do maggiore.

    re --- > re fa la --- > lintervallo di terza di un tono e mezzo, quindi terza minore: otteniamo re minore.

    mi --- > mi sol si --- > lintervallo di terza di un tono e mezzo, quindi terza minore: otteniamo mi minore.

    fa --- > fa la do --- > lintervallo di terza di due toni, quindi terza maggiore: otteniamo fa maggiore.

    sol --- > sol si re --- > lintervallo di terza di due toni, quindi terza maggiore: otteniamo sol maggiore.

    la --- > la do mi --- > lintervallo di terza di un tono e mezzo, quindi terza minore: otteniamo la minore.

    si --- > si re fa --- > lintervallo di terza di un tono e mezzo, quindi terza minore: otteniamo si minore.

    Ovviamente esistono accordi pi complessi delle triadi, composti da pi note e con sonorit differenti. Laggiunta di

    altre note allaccordo di base funge da abbellimento, spesso crea una dissonanza e pu variare nel numero di note

    aggiunte in base alla complessit dellaccordo.

    Le quadriadi sono accordi costituiti da 4 note, la modalit di creazione la medesima delle triadi ma invece che

    fermarsi alla quinta si procede ancora in avanti con un intervallo di terza, giungendo dunque alla settima nota della

    scala.

    Proprio perch si giunge alla settima nota questi accordi vengono anche chiamati accordi di settima , hanno sonorit

    elegante e dissonante, sono molto usati nel jazz e nel blues e spesso fanno perdere la cognizione empirica del modo

    maggiore o minore grazie alla loro particolare sonorit.

  • Neglaccordi di settima importante considerare quantitativamente (cio in numero di toni e semitoni) oltre che

    lintervallo di terza anche gli intervalli di quinta e di settima poich, in base a questi, avviene una suddivisione.

    Vediamo la suddivisione:

    settima di prima specie (o settima dominante):

    accordo costruito con: terza maggiore, quinta giusta, settima minore.

    questo accordo ha una grande importanza perch viene costruito a partire dal V grado (dominante) della scala di

    partenza, ha una sonorit molto particolare (forte dissonanza) ed unico per tonalit, riconoscendolo si pu dunque

    stabilire la tonalit in cui ci si trova, essendo associata biunivocamente ad esso (cosa molto utile nellimprovvisazione).

    Si indica come accordo di settima o con 7 e tende a risolvere sulla tonica.

    Settima di seconda specie:

    accordo costruito con: terza minore, quinta giusta, settima minore.

    viene chiamato minore settima oppure min7 e tende a risolvere sul V grado.

    Settima di terza specie (o semidiminuito):

    accordo costruito con: terza minore, quinta diminuita, settima minore.

    si indica con min7b5.

    Settima di quarta specie:

    accordo costruito con: terza maggiore, quinta giusta, settima maggiore.

    si indica con maj7.

    Settima di quinta specie (o settima diminuita):

    accordo costruito con: terza minore, quinta diminuita, settima diminuita.

    un accordo costruito da intervalli di terza minore; si indica con diminuito oppure con dim.

    Settima di sesta specie:

    accordo costruito con: terza minore, quinta giusta, settima maggiore.

    si indica con m/.

    Settima di settima specie:

    accordo costruito con: terza maggiore, quinta eccedente, settima maggiore.

    si indica con 5#.

  • Esempi di costruzione delle quadriadi:

    esempio: DO RE MI FA - SOL LA SI costruiamo gli accordi sulla scala maggiore di do,partendo da do abbiamo:

    do --- > do mi sol - si --- > terza maggiore, quinta giusta, settima maggiore: otteniamo do maj7.

    re --- > re fa la - do --- > terza minore, quinta giusta, settima minore: otteniamo re min7.

    mi --- > mi sol si - re --- > terza minore, quinta giusta, settima minore: otteniamo mi min7.

    fa --- > fa la do - mi --- > terza maggiore, quinta giusta, settima maggiore: otteniamo fa maj7.

    sol --- > sol si re - fa --- > terza maggiore, quinta giusta, settima minore: otteniamo sol7 ---> settima dominante!

    la --- > la do mi - sol --- > terza minore, quinta giusta, settima minore: otteniamo la min7.

    si --- > si re fa - la --- > terza minore, quinta diminuita, settima minore: otteniamo si dim7 o si min7b5.