termoionica per tutti

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Nell’anno della Scimmia arriva a casa Santini un ibrido economico made in Hong Kong.Va bene, Hong Kong non è la Cina, ma è l’anno della Scimmia anche lì. Tra l’altro unanimale evocativo di quanto noi audiofili amiamo spendere per le cose di cui ci inna-moriamo. Chissà che questo amplificatore non sia uno di quei pezzi da portare a casaper entrare nel mondo dell’alta fedeltà?

42 fDs 259▼ il regno degli Ascolti

di Dimitri santini

TERMoioNica PER TUTTi

AmplificATore inTeGrAToaERoN A-165

La vita è piena di quesiti: il calcionel latte vaccino viene assimilatodall’uomo? La carne è veramen-

te indispensabile nell’alimentazione? Ela verdura biologica è una fregatura op-pure no? Meglio i Beatles o i Rolling Sto-nes (versione anni ‘80: meglio i Durano gli Spandau)? Ma soprattutto... Val-volare o stato solido? “Tù is meglio cheuàn”, recitava lo spot di un cornetto ge-lato, quindi mettiamo insieme carne epesce alla faccia degli chef tradiziona-listi e in linea invece con la cucinaorientale. Sull’argomento si dice di tut-to, e quindi anche il contrario di quel tut-to. Pertanto io ascolterò l’amplificatore,perché le mie orecchie sono lo stru-mento che ho e da quando le uso so chela valvola mi piace. So anche che mi pia-ce un certo stato solido, quello “caldo”dei MOSFET ad esempio, come pure hoimparato che la potenza non è tutto maè già qualcosa. E non sempre i tubi nedanno quanta ne serve. Poi ho scoper-to che un pre valvolare e un finale atransistor è probabilmente la cosa chepreferisco in assoluto, perché - se l’ab-binata funziona - è quello che mi rega-la calore e potenza. Possiamo ragiona-re quanto ci pare sull’alta fedeltà dellevalvole, ma io la penso così. Pertanto,termoionici indefessi o ibridisti novizi,ecco a voi l’Aeron A-165 e il suo Blue-tooth (orrore), che ho cominciato aprovare con un album che amo moltoe che è stato oggetto di tanti allenamentima di nessuna partita. È giunto il mo-mento di dare a “If” di Mario Biondil’opportunità di essere l’album cardinedell’ascolto.

DESCRIZIONESi notano subito un paio di cose: la pri-ma è l’antennina Bluetooth (orrore 2),la seconda dei V-meter blu un po’ in sti-le Advance Acoustic. Devo dire belli. So-pra campeggia un ovale con il logo del-l’azienda e uno slogan che definirei for-te (Geometry of Sound), nonché delle fe-ritoie a raggi strategicamente posizio-nate sopra le due valvole preamplifi-catrici. Nel complesso la costruzione èbuona, con un bel telaio robusto e unpeso decente di circa 18 kg, ma non dàl’impressione di essere massiccio. Ai latidei V-meter ci sono le classiche mano-polone del volume e delle sorgenti, nerecome tutto il resto e posizionate comesi deve. La cosa interessante è che cisono solo due sorgenti di linea, più uningresso DAC USB e - meraviglia - uningresso phono MM. Quindi in realtà lesorgenti sono cinque, compresa la Wi-Fi Bluetooth. Esteticamente niente diche, ma neanche brutto. Francamente

non ne sono affranto e onestamente que-sto integrato si posiziona bene ovunque,nero e dritto com’è. Dirò di più: a menon dispiace affatto con quell’aria di chinon ha capito bene che stile adottare. Lacosa per cui devo sporgere reclamo è lapochezza del telecomando, che a quelpunto era meglio non avere per niente,tanto è leggero e poco maneggevole.

TECNICANon sono riuscito ad ottenere molte no-tizie sulle configurazioni e topologie cir-cuitali di questo integrato, anzi direi pernulla. Non mi sbilancio troppo pernon dire fesserie: due doppi triodi pos-sono essere configurati in SRPP, casco-de, a inseguimento catodico... meglioevitare di fare figuracce. Di sicuro c’è chela circuitazione proposta nella sezionepre consente l’utilizzo di tubi differen-ti: di serie ci sono una 6N2 e una 6N1,

che possono essere sostituite rispetti-vamente con una 6N1 e una ECC88 al-tresì detta 6DJ8. Non indagherò suquel che ne consegue in termini di li-nearità operativa sul punto di lavoro,ma per i tubisti scambisti è un’opzioneniente male. Se ne ricava un buon gua-dagno di 34 dB, che sale a 74 dB per lasezione phono. Il DAC interno è un po’limitato, come pure il rapporto segna-le/rumore è tipico delle realizzazionitermoioniche: francamente per sentirequalcosa occorre alzare molto il volumema va detto che comunque a sorgenteconnessa non ci sono brusii fastidiosi oaltro. La potenza di targa non è male,ma per molti scopi - e soprattutto se ero-gati bene - 70 W sono più che sufficienti:io vado avanti con 60 W inglesi da tem-po, non ho mai sentito il bisogno di al-tro. Certo, se si guardano i V-meter ci siaccorge che è difficile già erogarne uno,

di quei watt, quindi i grandi discorsi sul-le riserve di picco lasciamoli ad altri...Ah, nota di merito sul delay: il mio ami-co Max mi dice sempre che se voglio co-struire un ampli valvolare e allungar-ne la vita devo prevedere un ritardo fral’accensione filamenti e l’anodica: quic’è, variabile a seconda del grado di ri-scaldamento del tubo. Muting com-preso nel prezzo, signore e signori,come pure il pot motorizzato che pur-troppo è gestito da un telecomando nonall’altezza.

ASCOLTOSenza troppi preamboli: l’uscita cuffiaè così così… Nel periodo in cui questointegrato ha soggiornato a casa mia,contribuendo parzialmente al riscal-damento globale dell’ambiente, avevoper le mani diverse cuffie da provare.Devo dire che non sono rimasto entu-siasta dal modo di suonare di questo A-165 in cuffia, completamente diverso dalcarattere mostrato con i diffusori e co-munque sempre al di sotto di que-st’ultimo. Anche il DAC non è fanta-stico, a partire dal fatto che è limitato a96 kHz nell’era del PCM e dei DSD. Im-magino si tratti di un circuito econo-mico, come se ne trovano a bizzeffe neiprodotti dell’estremo oriente o su eBay.Di fatto sono optional che se si hannopossono essere usati, non foss’altroper provare magari un pezzo “liquido”prima di acquistare un disco o farsi unaseduta serale di ascolto senza disturbarenessuno. Vado dritto a Mario Biondi,perché è da tanto che vorrei usare “If”come disco di prova: si tratta di un CDcon una misura che a me piace molto,estremamente curato sia dal punto di vi-sta esecutivo ed interpretativo che daquello tecnico di ripresa. Fa parte del pe-riodo migliore di Mario Biondi, quellomaturo del dopo “Handful of Soul” manon ancora fenomeno di mercato comeda “Due” in poi, pertanto è ricco di tec-nica e scevro da ruffianerie.Il disco si apre con Serenity, dove cassae rullante dialogano sin dall’inizio edevo dire che sono entrambi ok. Si sen-te un po’ di deficit in gamma media, manel complesso il pezzo scorre bene, siapre con i fiati, rivela una bella voce.Nella traccia 5, Blackshop, l’eufonia del-le valvole fa un bel make-up alla trom-ba, rendendola squillante ma “sporca”dove il soffiato fa vibrare l’ottone. Bel-lo anche īl piano, “umano”, ben situa-to nello spazio. Mi devo però ripetere,annotando che quel già citato deficit ingamma media impedisce alla scena dicompiersi in maniera appropriata, an-che con le Audiovector che invece in

Mi ha favorevolmentesorpreso l’ascolto della ter-za traccia, una delle miepreferite: Tempo de Amor.Arriva un bel dettaglio, cosache ancora non avevo sen-tito troppo e la voce è in bel-lissima evidenza, calda epresente. Basso articolato emorbido, magari non preci-sissimo ma quasi semprecontrollato. Piano realistico,

rullante materico…

43aERoN A-165▼ fDs 259

questo sono magnifiche. Però in If lavoce è bellissima, in I wanna Make it lospazzolato è estre-mamente realisti-co, è assolutamen-te credibile e visi-bile ed in Everla-sting Harmony latromba è tanto,tanto musicale. In-somma, Mario eAeron (Maeron?)si sono trovatibene insieme, an-che se non è statoil più grandioso deimiei ascolti di questo album.Cambiando genere e continente ho vo-

luto rispolverare un vecchio album deiCounting Crows, “Hard Candy”, che

avevo da giovane,persi e riacquistai.La voce di AdamDuritz è forse unpo’ troppo sottile,mi accorgo peròche la gamma bas-sa, nei suoi pezzi, ècome piace a me:asciutta, magariun po’ indietro mamolto controllata.La scena anche quiè perfettibile, ma

piacevole. Nella traccia 8, New Frontier,nonostante una bella dinamica si nota

44 fDs 259▼ aERoN A-165

CARATTERISTICHE TECNICHE

AERON A-165POTENZA MASSIMA: 70 W (8 ohm)RISPOSTA IN FREQUENZA: 20 Hz - 50 kHz(10 W, 8 ohm)THD: 0,05%GUADAGNO LINEA: 34 dBGUADAGNO PHONO: 74 dBRAPPORTO S/N (LINE): 86 dBIMPEDENZA INGRESSO (LINE): 80 kohmIMPEDENZA/CAPACITÀ INGRESSO(PHONO): 47 kohm/68 pFIMPEDENZA DIFFUSORI: 4 ohm – 8 ohmIMPEDENZA CUFFIA: 32-200 ohmRISOLUZIONE USB DAC: 24 bit 96 kHzRICEVITORE WIRELESS: Bluetooth 4.0VALVOLE: 6N2 (6N1), 6N1 (ECC88)DIMENSIONI: 350x380x120 mm (LxPxA)PESO: 18 kg

Prezzo: € 1.155,00

Distributore:STEREOLAND www.stereoland.info

La cosa interessante èche ci sono solo due sor-genti di linea, più un in-gresso DAC USB e - meravi-glia - un ingresso phonoMM. Quindi in realtà le sor-genti sono 5, compresa laWi-Fi Bluetooth...

Sopra: una vista dell’interno dell’AERON A-165 denota una costruzione e una in-gegnerizzazione impeccabile. Le due valvole della sezione pre sono situate al cen-tro della piastra madre.

Sotto: il retro dell’integrato con le due uscite per gli speaker, i due ingressi linea el’ingresso phono, la terra e l’antenna per il bluetooth oltre alla presa USB

ancora una certa avarizia nei bassi, maquesto si traduce in un ascolto che nonaffatica, e poi questo A-165 riesce sem-pre ad esprimere una certa musicalità,pure con il folk-rock dei CountingCrows. Nella sofferta Carriage le chitarremi sono piaciute, ma qualcosa è troppoindietro: in questo caso la pochezza deibassi forse toglie pathos e coinvolgi-mento emotivo. I fiati però sono tristi edevocativi quanto serve e nel finale le cor-de metalliche sono sempre ben dise-gnate. Nel pezzo seguente, Black andBlue, l’atmosfera disperata c’è tutta,anche se il piano sembra un po’ sordo.Di sicuro le voci sono come di consue-to molto gradevoli e i cori si armoniz-zano alla perfezione. Possibile che finoraio abbia parlato di carenza di bassi equesto non sia uno dei “contro”? Beh,alzando il volume cambia tutto: i bas-si arrivano, anche se non sempre com-postissimi, ma la gestione del “Tutto”,del “Pieno” diventa complicata. No-nostante ciò, le voci rimangono distin-te e anzi, forse pure loro guadagnanoqualcosa dall’aumento di volume. Pec-cato: occorrerebbe mixare la capacità diseparazione ai bassi volumi con la mu-sicalità e la vocalità di quando si spin-ge sulla manetta. Ah, il consiglio chenessuno vi ha dato mai parlando di val-vole (ovvero la banalità del giorno): scal-dare, scaldare, SCALDARE! I tubi han-no bisogno di mezz’ora prima di rega-larvi qualche emo-zione. Devo esseresintetico, ho pochebattute e ancoradue album da ci-tare… Il primo è“The Imagine Pro-ject” del masto-dontico HerbieHancock, un al-bum di cover pie-no di collabora-zioni importanti eovviamente regi-strato come sideve. La secondatraccia è Don’t GiveUp di Peter Ga-briel interpretatada John Legend ePink: le voci sonodavvero belle e il basso – stranamente- emerge un pochino e risulta ben arti-colato. Il piano è forse un po’ compat-to, ma credo sia Herbie a volerlo così…Bassi finalmente? Si, come su TamatantTilay/Exodus, ma anche un bel po’ d’ariain più su Tomorrow Never Knows conDave Matthews. Mi ha favorevolmen-te sorpreso l’ascolto della terza traccia,

una delle mie preferite: Tempo de Amor.Arriva un bel dettaglio, cosa che anco-ra non avevo sentito troppo e la voce èin bellissima evidenza, calda e presen-te. Basso articolato e morbido, magari

non precisissimo ma quasi sempre con-trollato. Piano realistico, rullante ma-terico… Insomma, questo disco si con-fà all’Aeron che risulta molto ben bi-lanciato anche se con la sua ovvia co-lorazione. Chiudo (e sarebbe ancheora) con Erykah Badu, che non man-cherò di citare di tanto in tanto, e con ilsuo difficile ma straordinario “Wor-ldwide Underground”. Un ascolto chedefinirei contrastato: se da una parte l’A-165 si trova a suo agio con il soul, è sem-pre un po’ troppo vuoto “in mezzo”; no-nostante riesca a rendere belle le voci e

a moderare spessoil carattere troppoesuberante di cer-ti bassi, talvoltaperde qualcosa indettaglio sullagamma alta delleritmiche. Quindise da una parte hogoduto di Bump Ite del suo equili-brio, dall’altrasono rimasto unpo’ deluso dalladifficoltà di ren-dere la scena inWoo.

CONCLUSIONIGreat deal for the

money, direbberogli Inglesi. Costa poco, vale abbastan-za. Non aspettiamo i miracoli che nonsi possono compiere, ma bisogna rico-noscere che qualche buona attitudinequesto ampli ce l’ha. Tanto per comin-ciare ha un bel suono musicale e suffi-cientemente caldo come piace a me. In-somma, ha un suono abbastanza “val-volare” per usare un termine che non

vuol dire niente ma è altamente evo-cativo. Poi possiede un buon set di in-gressi, anche sufficientemente tecnolo-gici, quindi va bene per tutta la famiglia.Senza troppe pretese audiofile vorreidire che si tratta di un primo approcciomolto low-cost al mondo delle valvole,senza considerare che i tubi si cambia-no, e sperimentare costa qualche deci-na di euro, con le preamplificatrici... Cineseria? Neanche troppo. La costru-zione è buona, la componentistica nonè affatto male. Io ho avuto un Ming-Dae mi è dispiaciuto darlo via, quindi nonho pregiudizi su prodotti con gli occhia mandorla, anzi: sul fronte delle valvolesono tra gli ultimi rimasti a produrre delnuovo e non riciclare del vecchio (leg-gi NOS). I difetti ci sono e difficilmen-te digeribili da chi è abituato ad impiantidi alto livello: gamma media un po’ in-dietro, con conseguente scena non fan-tastica, e bassi difficili da tirar fuori senon con una bella rotazione della ma-nopola destra. Però si entra nell’hi-fi val-volare con il costo di un weekend inmontagna, e non è cosa da poco.

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IL MIO IMPIANTOSorgente digitale per musica liquida:Mac Book Air, Amarra Simphony; Sor-gente digitale: Sony DVP NS930VL;Amplificatore integrato: Musical Fi-delity A200; Diffusori: Audiovector SR1Avantgarde, Indiana Line HC 206; Cavidi segnale: Sound Fidelity Silver, Acro-link 7N-A2200 III; Cavi di potenza: Au-tocostruiti a 24 conduttori solid core;Cavi COAX: Sound Fidelity Silver

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI:

IF – Mario Biondi – TatticaHard Candy - Counting Crows - GeffenWorldwide Underground – Erykah Badu– MotownThe Imagine Project - Herbie Hancock- Sony

Arriva un bel dettaglio,cosa che ancora non avevosentito troppo e la voce è inbellissima evidenza, calda epresente. Basso articolato emorbido, magari non preci-sissimo ma quasi semprecontrollato. Piano realistico,

rullante materico…

Ah, nota di merito sul de-lay: il mio amico Max midice sempre che se voglio co-struire un ampli valvolare eallungarne la vita devo pre-vedere un ritardo fra l’ac-censione filamenti e l’ano-dica: qui c’è, variabile a se-conda del grado di riscal-damento del tubo. Mutingcompreso nel prezzo, si-gnore e signori, come pureil pot motorizzato (…)