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TERRALBA ieri & oggi rivista d’attualità e cultura ANNO XXII - N° 43 - MARZO 2008 GRANDE PARTECIPAZIONE POPOLARE PER LA VISITA DEL VESCOVO MONS. G.DETTORI MANCA IL LAVORO PER I GIOVANI LA CITTADINA (LENTAMENTE) RIPRENDE A CRESCERE MA NON DECOLLA IL RILANCIO DEI SETTORI PRODUTTIVI VERRA' RAFFORZATO IL DISTRETTO SANITARIO DI TERRALBA UN PIANO DI INTERVENTI PER TUTELARE LA SICUREZZA STRADALE Mondo DEL VOLONTARIATO Progettualità e Difficoltà IN UN NUOVO LIBRO LA STORIA DELLA CATTEDRALE DI S.PIETRO COMMERCIO NASCE IL CENTRO COMMERCIALE NATURALE PER RIVITALIZZARE LA CITTADINA LA CANTINA SOCIALE RIDIVENTA PATRIMONIO DELLA COMUNITÀ

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TERRALBAieri & oggirivista d’attualità e cultura

ANNO XXII - N° 43 - MARZO 2008

GRANDE PARTECIPAZIONEPOPOLARE PER LA VISITA

DEL VESCOVO MONS. G.DETTORI

MANCA IL LAVORO PER I GIOVANI

LA CITTADINA (LENTAMENTE) RIPRENDE A CRESCEREMA NON DECOLLA IL RILANCIO DEI SETTORI PRODUTTIVI

VERRA' RAFFORZATO IL DISTRETTO SANITARIO

DI TERRALBA

UN PIANO DI INTERVENTIPER TUTELARE LA

SICUREZZA STRADALE

Mondo DEL VOLONTARIATO

Progettualità e Difficoltà

IN UN NUOVO LIBRO LA STORIA DELLA

CATTEDRALE DI S.PIETRO

COMMERCIONASCE IL CENTRO COMMERCIALE NATURALEPER RIVITALIZZARE LA CITTADINA

LA CANTINA SOCIALE RIDIVENTA PATRIMONIO

DELLA COMUNITÀ

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TERRALBAieri & oggi

ANNO XXII - N° 43 - MARZO 2008DIRETTORE RESPONSABILE

Gianfranco CordaCoordinatore

ANDREA MUSSINANOhanno collaborato a questo numero

ANTONELLO LOI ANNA MARIA MELIS

MARIA GRAZIA ANGIUSRINALDO CASU ANDREA TOCCO

STEFANO DESSANAIMARCO PANI

MELANIA LILLIUCRISTINA DIANA

MARIO ZUCCAPINO DIANA

GESUINO LOIGIOVANNI CONTINIGIAMPAOLO LECCA

GINO VALONGO MARCO SERRAGIULIA CASU

GIAMPAOLO SALARIS GIORGIO CANNAS

SILVANO PIRASMARCO FRATTINI

hanno altresì collaboratoANGELITA – GIOVANNA – IRIDE – MAURIZIA

ovvero le ragazze del Servizio Civile Nazionale

Foto: MARCO e STEFANIA FRATTINI, PINO DIANA,MARCO SERRA, GABRIELE ESPIS, PAOLO LOI,

ANTONIO DERIU ALESSANDRO ROSAS

TERRALBA IERI & OGGIRivista d’attualità, cultura e turismo

Edita dall’Associazione Turistica Pro Locodi Terralba, con il patrocinio

della Biblioteca Comunale “S.Satta”.

Registrazione del Tribunaledi Oristano Nr.1 – 1988

StampaGRAFICHE GHIANI

RedazionePRESSO BIBLIOTECA COMUNALE

PIAZZA LIBERTA’ – TERRALBA

Per la pubblicità su questa rivista allaA.T. PRO LOCO – TERRALBA

La riproduzione anche parziale di testi, bozzetti,fotografie, messaggi pubblicitari,

è vietata

RIVISTA FONDATA NEL 1987

LA TIRATURA DI QUESTO NUMERO È DI 5.000 COPIE

ASSOCIAZIONE TURISTICA

PRO LOCOTERRALBA

Presidente: PIETRINO MARTISVice Presidente: PAOLO LOISegretario: PINO DIANACassiere: GIULIANO ESPISConsiglieri: BONARIA COMINO, GIAMPAOLO

CHERCHI, DOMENICO FLAGIELLO Piazza Libertà - Tel. 0783 84096 e-mail: [email protected]

presso: Biblioteca ComunaleSede Pro LocoNegozi Convenzionati

DISTRIBUZIONE GRATUITA

UN’OFFERTA DI 50 CENTESIMI PER OPERE DI BENEFICENZA

Questo numero della rivista può essere consultatopresso le seguenti biblioteche:Universitarie di Cagliari e Sassari, Comunali diCagliari, Sassari, Nuoro, Olbia, Tempio, Alghero,Ozieri, Macomer, Tortolì, Quartu, Carbonia, Iglesias,Marrubiu, Uras, Arborea, San Nicolò Arcidano,Mogoro

Questo periodico si mantiene “distintoe distante” da qualsiasi condizionamento di “colo-re” politico, grazie anche al fatto che le spese perla stampa sono totalmente coperte dalla pubbli-

cità e da nessun altro tipo di contributo.Si tenga presente che il Direttore,

la Redazione ed i Collaboratori tutti,operano in assoluta gratuità.

Tuttavia, a partire dal numero 37la Redazione e l’Editore, hanno ritenuto

opportuno proporre agli affezionati lettoriun’offerta simbolica, di 50 centesimi di Euro a copia.

Il ricavato la Pro Loco lo devolveràin opere di beneficenza

secondo quanto, di volta in volta, suggerirannogli avvenimenti e tenendo conto anche

delle eventuali indicazioni e suggerimenti dei lettori.

La rivista è consultabile presso le Biblioteche comunali di:Roma, Milano, Firenze, Torino, Napoli, Bari, Palermo,Bologna, Venezia.Circoli di: Torino (Ass. dei Sardi), Magenta (Circ. GraziaDeledda), Milano e Pavia (Circ. dei Sardi), Varese (Ass.Grazia Deledda), Como (Circolo Sardegna), Genova(Ass. Sarda Tellus), Firenze (Ass. Sardi in Toscana),Bologna (Circ. Sardegna), Civitavecchia (Ass. “SardaDomus”), Roma (Ass. Sardi Emigrati)

TERRALBAieri & oggi IN SARDEGNA

www.terralbaierieoggi.it

TERRALBAieri & oggi

TERRALBAieri & oggi NELLA PENISOLA

SUL WEB

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Pag. 4 Terralba in numeri

“ 7 Cantina Sociale – La conclusionedelle vicissitudini legali riconsegnanola Cantina ai terralbesi

“ 12 Centro Commerciale Naturale

“ 14 Le utili informazioni al cittadino della Polizia Municipale di Terralba

“ 16 Opere pubbliche a Terralba

“ 17 Apicoltura a Terralba/ Concorso Fe-stival vini nuovi 2007

“ 18 Il Vescovo Mons. G.Dettori incontra tutte le realtà della Comunità in una memorabile Visita Pastorale

Pag. 20 VOLONTARIATO – le tribolazioni provenienti da “settori” senza scrupoli;LIVAS venticinque anni di attività e tanta voglia ancora di progettare; LA COCCINELLA dieci anni di atti- vità e voglia di allargare i settori di inter-vento;

“ 23 Biagina Ortu e l’UNITALSI;

“ 24 Testimonianze dell’attività dei CAT

“ 28 Nuovi giovani laureati

“ 32 Le sequenze fotografiche della Solennità religiosa di S.Pietro

“ 36 Le crisi Amministrative Comunali (seconda parte)

Pag. 38 Dottor Pietro Zucca – Laurea in Chi-rurgia nell’Aprile 1854

“ 41 Foto d’epoca

“ 42 Quando a Marceddì si versava il 20%del pescato al conte Castoldi

“ 44 Libro di G.P.Salaris

“ 47 Foto d’epoca

“ 48 “Cilloni”, un simapatico burlone

“ 50 Molinus a bestiolus – antichi impianti di sollevamento acqua

“ 52 I dieci anni del Gruppo STORPIONS

Pag. 53 Il Terralba vince la coppa Italia dilettanti

“ 54 Carolina Aramu campionessa di “ Tiro dinamico sportivo”

“ 55 Continua con successo l’attività dell’Atletica AIRONE

“ 56 In ricordo di Alberto Casu campione di pesca subacquea

“ 57 I nonnini centenari

“ 58 Anagrafe cittadina

“ 62 Sessantenni in festa

“ 63 Settantenni anche loro in festa

SOMMARIO

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PopolazioneLentamente, ma costantemente Terralba riprende a

crescere. A fine dello scorso anno i residenti sono stati10.346, quindi esattamente 14 persone in più rispetto al2006. I maschi sono stati 5.172 (5.174 nel 2006 e lefemmine 5.174 ( 5.158 nel 2006).

Essendo il saldo di naturale (fra nati e deceduti) ne-gativo, l’aumento della popolazione è stato possibile so-lo grazie al saldo migratorio. Questo è stato positivo di27 unità: infatti al 31 dicembre dello scorso anno gli im-migrati sono stati 192 a fronte dei 165 emigrati. Nel2006 il saldo è stato invece di 25 persone (207 immigra-ti e 187 emigrati). Tornando al saldo naturale del 2007si è evidenziato un indice negativo di 13 persone: a fron-te di 90 nati si sono registrati infatti 103 morti. Nel2006 questo saldo è stato sempre negativo di 29 perso-ne (66 nascite e 95 morti).

Questa la popolazione nell’ultimo decennio:

10.664 (record di sempre) nel 1998, 10.559 nel 1999,10.541 nel 2000, 10.551 nel 2001, 10.520 nel 2002,10.153 nel 2003, 10.087 nel 2004, 10.336 nel 2005,10.332 nel 2006 e 10.346 nel 2007.

Questa la divisione per fasce di età della popolazio-ne Terralbese al 31 dicembre dello scorso anno: 463 si-no a 5 anni (4,47 % dell’intera popolazione), 401 da 6sino a 10 anni (3,88 %), 292 da 11 sino a 13 anni (2,82%), 1.308 da 14 sino a 24 anni (12,64 %), 1.475 da 25 a34 anni (14,26 %), 4.606 da 35 sino a 65 anni (44,52%), 1.801 da 66 anni in su (17,41 %). Dai dati scaturi-sce una popolazione sempre più anziana. Infatti gli abi-tanti in età prescolare (sino a 6 anni) sono stati addirit-tura 92 in meno rispetto al 2006; quelli in età dell’obbli-go (sino a 14 anni) sono stati 68 in meno; in aumento in-vece gli anziani (oltre 65 anni): lo scorso anno sono sta-ti 1.801 a fronte dei 1.749 del 2006, quindi con un au-mento di 52 unità. Le persone in età senile nella nostracittadina sono aumentate costantemente negli ultimi an-ni: nel 2003 1.647, nel 2004 1.688, nel 2005 1.743, nel

ATTUALITÀ 4 TERRALBA ieri & oggi

TTeerrrraallbbaa nneell 22000077di Antonello Loi

Terralba nel 2007. Dati e numeri della nostra cittadina nello scorso anno, una sorta di radiografia percapire meglio la sua realtà economica e sociale. Dai dati emerge ancora una volta l’impegno, ma allostesso tempo la difficoltà, della comunità a dare una svolta decisa al rilancio dei settori produttivi e, diconseguenza, dell’occupazione. Rimane irrisolto soprattutto il problema della mancanza di lavoro per

i giovani, che spesso devono emigrare nella Penisola o addirittura all’estero.

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TERRALBA ieri & oggi 5 ATTUALITÀ

Sembrava che si fosse final-mente bloccato l’aumento della di-soccupazione, invece questo preoc-cupante fenomeno nel 2007 ha ri-preso decisamente a crescere. Pur-troppo lo scorso anno sono aumen-tati sia il numero complessivo deisenza lavoro, che la percentuale ri-ferita all’età lavorativa (dai 15 ai 65anni). Infatti i disoccupati al 31 di-cembre 2007 sono stati ben 2.739su 7.259 persone in età lavorativa,con una percentuale quindi del37,32 per cento. Si conferma a Ter-ralba anche l’altro triste fenomenoche vede la disoccupazione colpiremaggiormente il mondo femminileed infatti le donne senza lavoro so-no state 1.552 a fronte dei 1.187maschi. Nel 2006 i senza lavoro so-no stati 2.345 (937 uomini e 1.408donne) con una percentuale del

31,63 per cento. Questa la percen-tuale dei disoccupati nell’ultimoquinquennio: 32,43 % nel 2003,32,50 % nel 2004, 31,63 nel 2005,31,63 nel 2006, 37,32% nel 2007.

Intanto l’importanza del coope-rativismo e dell’associazionismo hafinalmente convinto anche i terral-besi ed infatti nella cittadina sonostate costituite recentemente altredue importanti associazioni: la pri-ma “Terralba Impresa” raggruppauna trentina di aziende del compar-to artigianale e industriale; la secon-da “Centro commercialenaturale” consta 106 attività com-merciali del centro storico. A questevanno aggiunte altre tre importantirealtà: il Consorzio Pesca del com-pendio ittico di Marceddì con 120pescatori associati in 9 cooperative,l’Ortofrutticola Sarda a cui fanno

riferimento un centinaio di agricol-tori della Piana di Terralba e il Con-sorzio dei Fungicoltori che associauna decina di aziende di questocomparto che coltivano l’80 percento di tutta la produzione dellaSardegna.

L’Amministrazione Comunaleè sicuramente l’azienda del Terzia-rio più importante nella cittadina.Attualmente occupa 53 dipendenti(35 uomini e 18 donne). La spesaper il personale dipendente nel 2007è stata di un milione e 741 mila eu-ro, l’anno precedente è stata invecedi un milione e 742 mila euro. Laspesa per gli incarichi di collabora-zione, studio, ricerca o di consulen-ze al personale non dipendente dell’Amministrazione Comunale è statadi 73 mila euro.

Lavoro

2006 1.749 e nel 2007 1.801. Questo il tasso di natalità nell’ultimo quinquennio:

nel 2003 0,75 %, nel 2004 0,62 %, nel 2005 0,88 %, nel2006 0,64 % e nel 2007 0,87 %.

Questo invece il tasso di mortalità sempre nell’ulti-mo quinquennio: nel 2003 0,98%, nel 2004 0,71%, nel2005 0,72%, nel 2006 0,92% e nel 2007 0,99 %.

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ATTUALITÀ 6 TERRALBA ieri & oggi

Grazie a finanziamenti regionali di ben 14 milionie 851 mila euro nel triennio 2008-2010 è stato possibi-le programmare numerose opere pubbliche, che sicura-mente daranno impulso ad un nuovo e positivo svilup-po sociale ed economico della cittadina accrescendo lasua importanza nel territorio.

Queste le opere, i finanziamenti e l’anno di esecu-zione:

Realizzazione crossodromo comunale (306.953 eu-ro) nel 2008; arredo urbano strade interne (213.000) nel2008; norme sicurezza scuola media viale Sardegna(400.000) nel 2008; norme sicurezza scuola elementa-re via Eleonora (400.000) nel 2008; valorizzazione zo-ne umide a Marceddì (154.937) nel 2008; riattazionestrada S’Arrideli (200.000) nel 2008; completamentonuovo centro socio culturale (191.149) nel 2008; realiz-zazione casa parrocchiale San Ciriaco (150.000) nel2008; realizzazione impianti fotovoltaici in municipio,nelle scuole elementari di via Eleonora e via Roma, nel-la scuola media di viale Sardegna e nel centro diurno di-sabili di Giogonì (494.920) nel 2008; recupero e siste-mazione di vie del centro storico e antichi portali(980.700) nel 2008; Adeguamento ex casa Atzeni permuseo archeologico e opere nella borgata di Marceddìper completamento museo marino e punto turistico(681.500) nel 2009; recupero e sistemazione della Piaz-

za Marconi (576.300) nel 2009; sistemazione e arredodi vie di accesso al centro urbano (281.930) di cui103.997,60 nel 2008 e 177.933,33 nel 2009; ristruttura-zione scuola elementare di via Roma (400.000) nel2009; copertura della piscina nei giardini di Viale Sar-degna (153.074) nel 2009; realizzazione asse stradalecollegamento Tanca Marchese – Terralba (1.658.700)nel 2009; sistemazione spazi pubblici e aree verdi aTanca Marchese (250.000) nel 2008; rifacimento rete i-drica urbana (2.900.000) nel 2010; risanamento am-bientale canale acque medie (900.000) nel 2010; depol-verizzatine strade rurali (1.072.250) nel 2010; opere diurbanizzazione nel piano di utilizzo Su Ponti Nou(221.000) nel 2010; ristrutturazione scuola per l’infan-zia Tanca Marchese (243.830) nel 2008; ristrutturazio-ne scuola per l’infanzia via Neapolis (171.000) nel2008; ristrutturazione scuola per l’infanzia via Roma(122.870) nel 2008; ristrutturazione scuola per l’infan-zia via Eleonora (120.460) nel 2008; sistemazione areecircostanti centro socio culturale (500.000) nel 2009; ri-strutturazione porticciolo Marceddì (700.000) nel 2009;interventi di riqualificazione ambientale Torre Vecchia,Costixedda e Pauli Biancu a Marceddì (164.200) nel2008; completamento lavori ex mercato civico(242.900) nel 2008:

Lavori Pubblici

Per capire meglio il tessuto so-ciale vanno citate alcune situazioniche si sono verificate nella cittadinalo scorso anno. Fra quelle negative i64,61 ettari di terreni agricoli an-dati in cenere a causa di incendidovuti presumibilmente a dolo o anegligenza (nel 2005 erano stati95,91 e nel 2003 131,20. E ancorada citare le 36 piccole discariche a-busive a cielo aperto nella campa-gne, nonostante esistano a Terralbaun servizio di raccolta differenziatadi prim’ordine e un ecocentro fra imigliori in provincia. Poco edifi-canti anche i 14 abusi edilizi, i 3verbali ad attività commerciali ele 45 contravvenzioni riguardo

nuove unità abitative, tutte irrego-larità riscontrate dalla Polizia muni-cipale durante lo scorso anno. Incompenso nella cittadina operanocon grande professionalità, dedizio-ne e passione ben 46 associazioni(20 nella cultura, 15 nello sport e 11nel volontariato). Un altro dato im-portante e significativo arriva dalnumero dei nuclei familiari nellacittadina. Questi sono formati dameno componenti, ma sono comun-que sempre più numerosi. Nel 2007sono stati infatti 3.763, mentre nel2006 sono stati invece 3.734, quindicon un aumento di ben 29 nuclei inun solo anno. Questo fenomeno daanni è sempre in continuo aumento:

nel 2003 sono stati 3.608, nel 20043.705, nel 2005 3.708, nel 20063.734 e nel 2007 3.763. Sono sem-pre due le “comunità convivenze”(la stazione dei Carabinieri e l’Asi-lo delle suore) nella cittadina. An-che se non censita ufficialmente cisarebbe da aggiungere la comunitàconvivenza dei Rom, con il camposorto lungo il canale del Rio Mogo-ro. In questo campo abusivo vivonouna ventina di nomadi residenti nelnostro comune.

Infine lo scorso anno nella cit-tadina si sono celebrati 48 matri-moni, di cui 13 civili e 35 religiosi.

Società

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TERRALBA ieri & oggi 7 ATTUALITÀ

LLAA CCAANNTTIINNAA SSOOCCIIAALLEE ÈÈ RRIIDDIIVVEENNTTAATTAAPPAATTRRIIMMOONNIIOO DDEELLLLAA CCOOMMUUNNIITTÀÀ

Una sentenza che rendegiustizia ai soci

di Andrea Tocco

La sentenza di condanna, nonappellata, della Immobiliare ToscoSarda srl fa giustizia ai soci dellacooperativa, ci premia per gli sforzicompiuti per il conseguimento di unrisultato storico. Inoltre da questomomento i soci hanno nuovamentela piena disponibilità delle cantine edegli immobili, costruiti in oltre cin-quant’anni di attività e di sacrifici.

Ha rischiato di scomparire unpatrimonio non solo economico maanche culturale del Terralbese e, an-che se tardivo, l’intervento di ungruppo di soci, con il sostegno delleAssociazioni di Categoria, ha inter-rotto il corso fallimentare dei fattiche avevano portato a svendere mez-

zi e attrezzature e a sventrare i fab-bricati dello stabilimento, suscitandotanti interrogativi sul percorso attua-to dal liquidatore e non solo da lui.

Le vicissitudini negative a que-sto punto sono alle nostre spalle, maè necessario riprendere il percorsoper permettere al settore vitivinico-lo, fermo troppi anni, di trovare mo-tivi di rilancio con nuovi investi-menti onde valorizzare meglio il Vi-no Bovale a Denominazione d’Ori-gine Controllata “TERRALBADOC o Campidano di TerralbaDOC” (riconosciuta nel 1975) e lealtre qualità. Settore che è stato pertanti anni trainante nell’economiaTerralbese e che può esserlo di nuo-

vo dando un reddito ai viticoltori.Tutti i problemi non sono risolti,

ma questa vittoria ci consente dimettere a punto gli aspetti che pos-sono sbloccare la situazione:E’ necessario la collaborazionestretta e attiva dell’AmministrazioneComunale che revochi la deliberadel Consiglio Comunale del22.12.2001 n. 57 in considerazionedel fatto che purtroppo non è statariavviata alcuna attività industriale eartigianale e si vuole impedire il pro-gressivo degrado degli immobili conla predisposizione di un progettocomplessivo che preveda un diversoutilizzo degli spazi. Ma resta fermanella cooperativa l’esigenza di ri-

Dopo quattro anni e mezzo i viticoltori terralbesi hanno vinto il contenzioso con una società immobiliare del cagliaritano

e hanno ripreso il pieno possesso delle cantine e degli immobili

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ATTUALITÀ 8 TERRALBA ieri & oggi

Non ha vintola rassegnazione

di Gianfranco Corda

Si poteva accettare passivamente che il grande patri-monio immobiliare della cantina sociale venisse sven-duto e che si cancellasse oltre mezzo secolo di storiache ha dato tanto lustro alla cittadina ?Si poteva cancellare dalla memoria collettiva il corag-gio e la lungimiranza dei viticoltori che, guidati dal ca-pitano Lay, ipotecarono anche i loro beni personali purdi realizzare un enopolio all’avanguardia in tutta laSardegna ?Sollecitati da questi interrogativi e amareggiati per ilcorso fallimentare che, di fatto, aveva svenduto mezzi eattrezzature e sventrato i fabbricati dello stabilimento,senza che ai soci venisse dato un centesimo, un gruppodi volenterosi viticoltori, con in testa Andrea Tocco, haavuto un sussulto di orgoglio e si è ribellato alla rasse-gnazione. Ha detto no all’abbattimento totale dellacantina e si è mobilitato per tentare di riconsegnare glistorici locali di via Marceddì ai soci.

La nostra rivista ha condiviso, sin dal primo momento,le iniziative degli agricoltori con il forte convincimentodi sostenere una nobile causa a favore della comunità.Nelle pagine seguenti pubblichiamo la sentenza del Tri-bunale di Oristano che, dopo un lungo iter, riconosce latitolarità degli immobili della cantina alla cooperativaTerralbese. E’ una conquista importante che premial’impegno e la fermezza del gruppo di viticoltori che, inquesti anni, pur incontrando mille difficoltà, non ha maiperso la speranza di raggiungere l’obiettivo prefissato.A queste persone va riconosciuto un meritato plausoper la sensibilità e l’operosità dimostrata in favore del-la cittadina. E a loro va rivolto un augurio: che dopo a-ver onorato i creditori, siano artefici di validi progettiche favoriscano la ripresa della viticoltura e diano uncontributo per la crescita economica del territorio. Iltutto da realizzare con la stretta e fattiva collaborazio-ne dell’Amministrazione Comunale.

prendere nella Cantina “C” (struttu-ra in mattoni faccia a vista adiacen-te il Centro Ortofrutticolo) l’attivitàdi vinificazione e quella musealeper le strutture industriali ivi pre-senti (La richiesta è stata presentatail 08/02/2008).Risolvere altre piccole pendenzema soprattutto la vertenza con un exenologo (R. Panetto) in quanto in 1°e 2° grado di giudizio, rispettiva-mente presso il Tribunale di Orista-no e Cagliari (Appello), la coopera-tiva è stata condannata a pagare peraverlo licenziato in modo irregolarenel 1994, anche se attualmente resi-stiamo in Cassazione.Il pagamento ai soci per i conferi-menti di uve e ortaggi avvenuti dal1995 al 1997 ancora non saldati. Ai Viticoltori il compito di non

svendere le quote di reimpianto deivigneti estirpati o da estirpare, ades-so ci sono otto anni di tempo per va-lutare il da farsi. Bisogna evitare diperdere le quote (vendendole per

pochi euro) perché impedirebbe alterritorio Terralbese la possibilità disviluppare nuovamente la viticoltu-ra per il mercato del vino (la perditasarebbe di molti euro).

E’ nostro obbiettivo inoltre va-lorizzare al meglio gli sforzi fin quifatti e sarebbe un risultato importan-te far uscire un vino prodotto dallacooperativa, un Bovale di Terralba,magari appoggiandoci alle strutturedi qualche Cantina del territorio. Fi-nora abbiamo lavorato a livello a-matoriale per mantenere viva la vi-talità del mondo della viticoltura;ma ora è il momento di fare qualco-sa di più, dobbiamo tentarci, speran-do che tutti i tasselli vadano al postogiusto per la riuscita del nostro pro-getto.Ricordiamo che grazie a questi sfor-zi parte delle strutture della Cantinasono state nuovamente rese utilizza-bili per la comunità Terralbese, perscopi sociali e culturali: “Festa del-l’Anziano”, “Fiera della Soli-

darietà”, “Orto di Terralba”, “Festadel Bovale”, convegni, mostre, ecc.,organizzati con le associazioni divolontariato e culturali di Terralba,in stretta collaborazione con l’Am-ministrazione Comunale. Iniziativeche hanno permesso di finanziareanche le piccole esigenze di funzio-namento della cantina. A breve inol-tre verranno ripristinati i muri sven-trati dalla Immobiliare Tosco Sarda,anche questo sarà un segno dicambiamento che si vuole imprime-re. Se questa risposta è stata possibile,il motivo è sicuramente da ricercarenel fatto che i soci, che rappre-sentano quasi tutte le famiglie Ter-ralbesi, credono ancora nella valo-rizzazione di quel patrimonio, per-ché è un bene che appartiene a tuttala comunità, anche se la cooperativaè un ente privato, dove tutti devonocontinuare a credere per costruireun futuro migliore.

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TERRALBA ieri & oggi 9 ATTUALITÀ

Fotocopia sentenza

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ECONOMIA 10 TERRALBA ieri & oggi

Grandi cambiamenti nel com-mercio a Terralba: tra negoziche aprono e che chiudono il

saldo è decisamente positivo e la cit-tadina si conferma, dopo il capoluo-go, il centro più importante dellaprovincia per la forza della sua retecommerciale. Questo a vantaggiodei consumatori che possono sce-gliere tra una varietà sempre piùcompleta di prodotti e usufruire del-le convenienti offerte che gli eser-centi effettuano con maggiore fre-quenza per fronteggiare la concor-renza ogni giorno più agguerrita.

E’ fuor di dubbio che tanti terral-besi, soprattutto nel week-end, si re-chino nei centri commercialidell’Oristanese e del Cagliaritanoma è altrettanto vero che Terralbacontinua ad avere un ruolo-guida nelcircondario richiamando innumere-

voli clienti da altri centri durante tut-ta la settimana.

Dopo la liberalizzazione delle li-cenze, che permette, tra l’altro, di a-prire un’attività commerciale fino a250 metri quadri con la semplice co-municazione agli uffici comunali, siè verificata una escalation di nuoveaperture con tanti giovani che hannofatto ingresso nel mondo del lavoro,agevolati anche dai contributi con-cessi dagli enti pubblici.

Altro importante cambiamentonel panorama del commercio localeriguarda la scelta dell’ubicazionedell’attività: i negozi non si apronosoltanto al centro ma ora si preferi-scono le strade di maggior trafficoautomobilistico come via Marceddìe via Porcella che sono diventate lepiù richieste e con gli affitti più ele-vati. I negozi con più di 250 mq ven-gono invece aperti nelle zone perife-riche dove si possono offrire ai clien-

LLaa ccrriissii nnoonn ffeerrmmaa iill ccoommmmeerrcciiooBBoooomm ddii nnuuoovvee aappeerrttuurree

di Gianfranco Corda

Nonostante la crisi economica e occupazionale e la scarsacrescita demografica del territorio a Terralba si assiste ad una

corsa per aprire nuovi negozi e grandi market.Tra il 2008 ed il 2009 sono previste nuove attività commerciali

per circa 10.000 mq di superfice.Crescono le opportunità di scelta e di risparmio per i consumatori

ma per i commercianti il futuro si prospetta meno rassicurante

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TERRALBA ieri & oggi 11 ECONOMIA

ti spazi espositivi più ampi e comodiparcheggi che in centro risultano, or-mai, introvabili.

Di sicuro questo nuovo corsocommerciale si consoliderà ancor dipiù in futuro considerato che si parlacon insistenza dell’arrivo nella citta-dina di grossi gruppi della distribu-zione organizzata. A breve, infatti, èprevista l’apertura di un nuovo pun-to vendita Crai (in viale Sardegnaaccanto alla banca di Sassari) mentrenella sovraffollata via Marceddì è infase di ultimazione un centro multi-piano destinato ad ospitare negozi disvariate tipologie merceologiche euffici. Sempre nella suddetta via, laStanda ha ottenuto l’autorizzazioneper l’ampliamento dei locali mentreall’ingresso di Terralba è previstal’apertura di un nuovo discount con

insegna MD. Tra la Standa e l’Har-dis, a poca distanza da un affiliato I-sa, tra un anno circa dovrebbe aprireanche un grande supermarket Co-nad. Ancora novità nella nuova zonacommerciale che si svilupperà in viaPorcella: sulla strada Terralba-Mar-rubiu, subito dopo il distributore A-gip, dovrebbero arrivare altri due di-scount ( Eurospin e Lidl ) di circa1000 mq ciascuno.

Ovviamente, la maggior parte diqueste anticipazioni non sono con-fermate da richieste ufficiali diautorizzazioni, ma se le sopraccitateindiscrezioni trovassero puntualeconferma di realizzazione tra il 2008ed il 2009, per i commercianti terral-besi si profilerebbe un futuro con-trassegnato da inevitabili preoccupa-zioni. Apprensioni che scaturiscono

non solo dall’inflazionamento dellarete distributiva, ma anche dallo sta-to di debolezza economica in cuiversa il territorio che riduce sensibil-mente il potere d’acquisto delle fa-miglie. Le ripercussioni negative sipossono già notare con la chiusura disvariate attività e con la presenza dilocali commerciali da affittare cherimangono vuoti per tanto tempo.Sono segnali che inducono alla ri-flessione e pongono un interrogati-vo: il boom delle nuove aperturecommerciali porterà solo tanti postidi lavoro e opportunità per i consu-matori oppure il prezzo da pagaresarà che un numero imprecisato dicommercianti dovrà cercarsi unanuova occupazione più appagante eremunerativa ?

Dalla fine degli anni novanta, ildecreto Bersani ha introdotto la li-beralizzazioni delle attività com-merciali e si è dato un taglio nettoalla burocrazia.

A Terralba, per aprire un’atti-vità fino a 250 mq (dove non sonorichieste licenze e autorizzazioniper alimenti e bevande) basta pre-sentare 30 giorni prima dell’aper-tura un’autocertificazione in cartasemplice.

Verificati i requisiti il negoziosi può aprire. Il titolare dell’attivitàdeve necessariamente iscriversi alregistro delle imprese della Came-ra di Commercio

Con il decreto Bersani

aprire un negozioè semplicissimo

PUNTI VENDITA(ALIMENTARI E NON)

DELLA DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA

PRESENTI A TERRALBA

* SIGMA ( 5 punti)* ISA ( 3 “ )* STANDA* HARDIS* SISA

NUOVI PUNTI VENDITA(ALIMENTARI E NON)

DI PROSSIMA APERTURA

* CRAI* MD DISCOUNT

NUOVI PUNTI VENDITA(ALIMENTARI E NON)

CHE PROBABILMENTEAPRIRANNO

TRA IL 2008 ED IL 2009

* CONAD* LIDL* EUROSPIN

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ECONOMIA 12 TERRALBA ieri & oggi

Il Centro Commerciale Naturale“Città di Terralba, nasce il12.02.08, dall’iniziativa di alcu-

ni commercianti del Centro Storico,col contributo indispensabile dellaConfesercenti e dello stesso Comu-ne di Terralba, che mi pregio ringra-ziare pubblicamente per la fattivacollaborazione.

Collaborazione indispensabile,soprattutto nel nostro caso, in quan-to tra i programmi primari dell’As-sociazione, particolare rilievo vienedato alla rivitalizzazione del CentroStorico. Centro delle attività tradi-zionali, ma non solo, e complessiva-mente di tutta la cittadina.Una pro-gettualità che integri l’accessibilitàal Centro Urbano e agli spazi attra-verso la riqualificazione urbanisti-ca, il recupero e la qualificazione e-dilizia e architettonica, presentandoquindi, complessivamente, un pro-getto di “socializzazione” e, nelcontempo, l’offerta di servizi com-merciali adeguati e altamente pro-fessionali tendenti a superare laconcorrenza dei Centri Commercia-li Artificiali, ovvero le Città Merca-to, prive di anima e senza adeguataqualificazione professionale.

L’ambizione è certamente pariall’entusiasmo che ha portato all’a-desione ben 106 operatori commer-ciali, un numero certamente consi-derevole, grazie alla collaborazionedei rappresentanti di via, che indi-rizza verso un’organizzazione delcommercio e affida la competitivitàdel mercato alla professionalità, al-l’offerta di servizi alla clientela, in-tegrandola con la salvaguardia e lariscoperta della identità socioecono-mica e culturale della città. Collabo-rando quindi in primo luogo con leIstituzioni e le Associazioni diffuse

nel territorio.La Legge Regionale di riferi-

mento per i CCN (L.R. N° 5), con-sente di attivare finanziamenti per“la rivitalizzazione dei Centri Urba-ni e la qualificazione dell’offerta”,non ci ha trovato impreparati, infat-ti il Consiglio Direttivo compostooltrechè dalla sottoscritta, da Salva-tore Poddi (Confesercenti),Giusep-pina Tilotta, Stefano Putzolu eClaudio Marcias, dai collaboratoriesterni; Giuseppe Urru e AntonioPibi, sta elaborando con i rappre-sentanti delegati, le proposte pro-grammatiche e progettuali per poteraccedere ai finanziamenti .

Le linee guida di riferimento ri-guardano:- La crescita economica e sociale

del Centro Storico Urbano, crean-do condizioni di socializzazioneattraverso la Cooperazione tra E-sercizi Commerciali, Imprese Ar-tigiane, Associazioni di categoria,Istituzioni Pubbliche, Associazio-ni di Volontariato presenti nel ter-

ritorio per l’organizzazione di ma-nifestazioni, spettacoli, rassegne.

- Alta professionalità dell’ offertaper organizzare un “Sistema Inte-grato dell’Area”, collegando leproduzioni locali, in particolare iprodotti della Pesca e dell’Agri-coltura, le risorse e le strutture e-sistenti;

- Attrarre la capacità di spesa orga-nizzando e promuovendo l’offertacome una “Vetrina Turistica Ter-ralbese”.

Siamo profondamente convintiche il dinamismo dei nostri Opera-tori Commerciali consentirà di ri-spondere egregiamente all’esigenzadell’utenza, sposando la tradizione,di cui l’esercizio commerciale èportatore, con un servizio altamentespecializzato.

Questa è la scommessa che i 106associati del Centro CommercialeNaturale Città di Terralba, hanno fat-to e che auspichiamo di vincere colcontributo e l’impegno di tutti.

ALL’INIZIATIVA HANNO ADERITO BEN 106 OPERATORI COMMERCIALI.DETERMINANTE L’APPORTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E DELLA CONFESERCENTI

Un Centro Commerciale Naturaleper rivitalizzare il Centro Storico

di Maria Grazia Angius

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TERRALBA ieri & oggi 13 SANITÀ

Nonostante le proteste inizia-li, sembra essersi risolta peril meglio la riorganizzazio-

ne del distretto sanitario da partedella Asl n°5. Nei mesi scorsi infat-ti l’azienda sanitaria locale avevaprevisto di accorpare i centri di Ter-ralba, Marrubiu, S. N. Arcidano eUras al distretto sanitario di Ales.Un proposito che non aveva manca-to di suscitare immediate reazioninei centri del Terralbese, che dasempre hanno fatto capo al distrettodi Oristano.

Dopo le proteste dei sindaci,dovute soprattutto alla distanza geo-grafica dal centro della Marmilla,alla mancanza di mezzi pubblici eallo stato delle vie di collegamento,si è raggiunta una soluzione condi-visa che ha portato indubbi vantaggirispetto al passato. Si è infatti con-cretizzata una proposta che, acco-gliendo i suggerimenti dei sindaci,prevede l’istituzione di un distrettocon 2 poli: Ales e Terralba. Entram-bi i centri disporranno dei medesimiservizi, sia amministrativi che sani-tari, ed avranno pari dignità, fornen-do un punto di riferimento ai rispet-tivi bacini d’utenza, risolvendo inquesto modo il temuto ostacolo de-gli spostamenti e andando contem-poraneamente verso una crescita delpoliambulatorio cittadino.

Con la creazione del nuovo di-stretto, dovrebbero quindi essere ri-solti sia i problemi di sopravvivenzadi Ales, che annoverava un numero

di utenti esiguo, e contemporanea-mente l’esigenza di autonomia ri-vendicata da Terralba, che vede ri-conosciuto il proprio ruolo guidanel territorio. Il poliambulatorio cit-tadino vedrà perciò un forte poten-ziamento dei servizi, sia di quelliamministrativi che sanitari, e duran-te questa fase gli utenti del Terralbe-se non faranno riferimento ad Ales,in quanto privo di collegamenti, macontinueranno a far capo ad Orista-no sino al raggiungimento di unacompleta autonomia.

Nella bozza che è stata presen-tata all’Ammnistrazione, la Asls’impegna a rendere operativo il po-lo di Terralba, innanzitutto con ilpotenziamento degli aspetti ammi-nistrativi, che verrà attuato in tempibrevi, visto che si può contare sul-l’attuale disponibilità dei locali delpoliambulatorio. Mentre sul versan-te dei servizi sanitari verranno po-tenziate le branche specialistiche,già presenti, e inserite alcune attual-

mente assenti, senza dimenticare unriammodernamento tecnico conl’acquisto di nuovi macchinari; pro-poste che tutti i sindaci hanno valu-tato positivamente. Saranno quindiistituiti nel poliambulatorio cittadi-no alcuni servizi amministrativi co-me l’ufficio riabilitazione, l’ufficioprotesi e ufficio ricoveri fuori regio-ne, o l’istituzione di una commissio-ne per l’invalidità.

Per il completo potenziamentodei servizi sanitari occorrerà inveceattendere dei tempi più lunghi, quellinecessari alla creazione di nuovestrutture, che verranno predispostesia con l’ampliamento del poliambu-latorio, che con il completamentodella ristrutturazione un immobile si-to in Viale Sardegna, dove dovrebbe-ro confluire numerosi servizi. Men-tre la predisposizione di 2 punti diprimo intervento, una sorta di attivitàdi pronto soccorso, potrebbe essererealizzata in tempi anche brevi.

Sanità, riconosciuto per Terralbail ruolo guida nel territorio

di Cristina Diana

Terralba, Marrubiu, Uras e S. N. Arcidano non verranno più accorpate al distretto sanitario di Ales, come previsto nei mesi scorsi dalla ASL nr° 5

e la nostra cittadina diventerà il punto di riferimento per i servizi in tutto il circondario.Verrà potenziato il poliambulatorio di via Rio Mogoro e attivato un immobile in viale Sardegna.

In programma anche 2 punti di primo intervento, una sorta di attività di pronto soccorso

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VIABILITÀ 14 TERRALBA ieri & oggi

La civiltà contemporanea è da tempo impegnata a risolvere unadelle principali cause di mortalitàlegate al nostro moderno stile di vita, responsabile di un inaccettabile stillicidio di vite umane.

****Ci riferiamo agli incidenti stra-

dali. I numeri sono terrificanti. Nel-l’Unione europea ogni anno 40.000persone perdono la vita in questomodo. E’ come se un’intera cittadi-na fosse spazzata via dalla nostrageografia. Oltre 9.000 persone algiorno rimangono quotidianamenteferite sulle strade d’Europa. Un cit-tadino europeo su tre dovrà prima opoi ricorrere a cure ospedaliere acausa di un incidente, e la vita di u-no su ottanta di noi sarà stroncataper lo stesso motivo. In Italia, solotra ciclomotoristi e motociclisti, dal1995 al 2004 si contano quasi13.500 morti e 787.000 feriti. Gliincidenti sono la principale causa dimorte tra le persone di età inferioreai 45 anni e il loro costo in terminidi anni di vita perduti supera quellodelle malattie cardiache o del can-cro. In questo modo ogni anno si vo-latilizzano 160 miliardi di euro, parial 2% del PIL di tutta l’Unione Eu-ropea. Un costo spropositato e in-sensato.

Per tali ragioni la sicurezza stra-dale rappresenta uno degli obiettivipiù importanti della legislazione na-

zionale, ma anzitutto internazionale.L’UE, infatti, ha richiesto all’Italiaun decremento del 40% delle vitti-me da incidentalità stradale entro il2010. Il Nuovo Codice della Strada,all’art.1, stabilisce che la sicurezzadelle persone nella circolazionestradale rientra tra le finalità prima-rie di ordine sociale ed economicoperseguite dallo Stato e che le nor-me ed i provvedimenti attuativi sidevono ispirare al principio della si-curezza stradale, perseguendo gliobbiettivi di ridurre i costi economi-ci, sociali ed ambientali derivantidal traffico veicolare. A fronte di ta-li enunciazioni di principi lo sforzolegislativo è enorme: in Italia si ècalcolato che negli ultimi 5 anni lemodifiche al Codice della Strada si

sono rincorse con una media di unaogni due mesi. Tra le più recenti siannovera il D.L. 117 dell’agosto2007, contenente disposizioni ur-genti per incrementare i livelli di si-curezza della circolazione stradalein materia di velocità, guida in statodi ebbrezza, etc., con previsione diinasprimento delle sanzioni.

Ogni istituzione è chiamata,ciascuna per la propria competenza,a fornire il proprio contributo per ilconseguimento dell’obiettivo. Così,anche il Comune di Terralba, nelproprio piccolo, limitatamente alproprio territorio ed alle risorse di-sponibili, da anni concorre nellarealizzazione dell’obbiettivo dellasicurezza stradale. Anche per il2008 sono previste delle specificheazioni.

L’Amministrazione, con atto diGiunta risalente al 14 giugno 2007,ha deliberato di avvalersi di un nuo-vo servizio di rilevazione di infra-zioni stradali con postazione fissa.Con una localizzazione ove si ritie-ne sussistano maggiori pericoli, ilservizio prevede la installazione di 2rilevatori digitali del passaggio colrosso semaforico e dei limiti di ve-locità. Le apparecchiature sono o-mologate per operare, anche 24 oreal giorno, in automatico, ossia senzala presenza degli agenti sul posto.

Si sottolinea come il Codicevieti il passaggio al semaforoproiettante anche luce gialla, salvo

COMUNE DI TERRALBA – POLIZIA MUNICIPALE

UUnn nnuuoovvoo ppiiaannoo dd’’iinntteerrvveennttoo ppeerr ttuutteellaarree llaa ssiiccuurreezzzzaa ssttrraaddaallee

di Stefano Dessanai

A Terralba verranno installati due rilevatori digitali del passaggio col rosso semaforico e dei limiti di velocità.

Le apparecchiature sono omologate per operare anche 24 ore su 24 senza la necessità degli agenti sul posto. Inoltre, la polizia Municipale, verrà dotata di un etilometro per accertare lo stato di

ebbrezza. Lo strumento verrà utilizzato anche dai carabinieri.

Il Comandante della Poliziamunicipale Stefano Dessanai

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TERRALBA ieri & oggi 15 VIABILITÀ

l’ipotesi in cui i veicoli si trovinocosì prossimi, al momento dell’ac-censione della luce gialla, che nonpossano più arrestarsi in condizionidi sufficiente sicurezza. La viola-zione del semaforo è punita con la

sanzione da € 143 a € 570 oltrealla sottrazionedi sei puntidalla patente.

A seguitodelle modifi-che apportatedal D.L. 117 lepostazioni dicontrollo dellevelocità veicolari devono esserepreventivamente segnalate e ben vi-sibili, ricorrendo all’impiego di car-telli o di altri dispositivi, conforme-mente a quanto stabilito dal regola-mento di esecuzione del Codice edal decreto ministeriale. Sono staterimodulate in 4 le fasce di velocità,cui succedono 4 sanzioni ammini-strative graduate: per il superamen-to fino a 10 Km./h. sanzione da

€ 36 a € 148, da 11 Km/h. a 40

Km/h. sanzione da € 148 a € 594più sottrazione 5 punti, da 41

Km/h, fino a 60 Km/h. da € 370 a

€ 1458 più sospensione della pa-tente da 1 a 3 mesi (da 8 a 18 mesiin caso di ripetizione nei 2 anni) piùinibizione della guida dalle ore 22alle ore 7 per i 3 mesi successivi piùsottrazione di 10 punti in caso di ri-petizione nei due anni, oltre 60

Km/h. da € 500 a € 2000 più so-spensione della patente da 6 a 12mesi più sottrazione di 10 punti piùrevoca della patente in caso di ripe-tizione nei 2 anni. Tali sanzioni so-no raddoppiate in caso di violazionealla guida di veicoli pesanti o com-plessi di veicoli. Con delibera del 13dicembre 2007 la Giunta ha, inoltre,deciso di dotare la Polizia Munici-pale di un etilometro, strumento in-dispensabile per l’accertamento delgrado alcolemico costituente lo sta-to di ebbrezza. L’Amministrazioneha dato indirizzo nel senso di favo-

rire il più ampio utilizzo possibiledello strumento, anche da parte del-la locale stazione dei Carabinieri.

A seguito delle modifiche ap-portate dal D.L. 117 il reato di gui-da in stato di ebbrezza si configuraquando il tasso alcolemico risulta

superiore a 0,5 grammi per litro,con suddivisione in tre fasce, fino a0,8, fino a 1,5 e oltre 1,5, cui corri-spondono a seconda dei casi sanzio-ni penali graduate: ammenda com-

presa da un minimo di € 500 ad un

massimo di € 6.000 più arresto fi-no a 3 o 6 mesi più sospensione del-la patente da un minimo di 3 mesiad un massimo di 2 anni più revocadella patente in caso di conducentedi autobus o mezzo oltre 3,5 t. e diripetizione nell’arco di 2 anni piùfermo amministrativo di 90 giornise viene provocato un incidentestradale. Se il tasso accertato è supe-riore a 1,5 g./l. è prevista la sospen-sione cautelare della patente fino al-l’esito della visita medica.

L’accertamento è eseguito dagli

organi di polizia stradale o dallestrutture sanitarie ed è normalmentepreceduto da un pre-test obbligato-rio. Il rifiuto di sottoporsi all’accer-tamento o al pre-test è soggetto aduna sanzione amministrativa da

€ 2.500 a € 10.000 (da 3.000 a12.000 in casodi incidente)più la sospen-sione della pa-tente da 6 mesia 2 anni più ilfermo del vei-colo per 180giorni.

Il Comune prevede, infine, lapredisposizione ed attuazione di unapposito piano di sicurezza stradalefinalizzato all’avvio di controlli, adopera del personale della PoliziaMunicipale, mirati prioritariamenteall’accertamento di violazioni costi-tuenti pericolo o intralcio per la cir-colazione stradale, in specie in mate-ria di uso del casco protettivo, di usodelle cinture di scurezza, di uso deltelefonino, di soste in intersezione ocomunque qualificate, di eccesso divelocità, di revisioni, di patenti e pa-tentini, di equipaggiamento dei vei-coli, di rispetto dei sensi di marciaanche da parte delle biciclette, diprecedenza, di assicurazione obbli-gatoria per la responsabilità civile, dioccupazione o danneggiamento del-

L’iniziativa non intende essere una attività puramente repressiva delle violazioni ma vuol essere un’opera di prevenzione e di edu-cazione dell’utenza. Si punta alla sensibilizzazione del cittadino invitandolo ad un comportamento responsabile per essere tutti

artefici e protagonisti di un maggior livello di sicurezza stradale.

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VIABILITÀ 16 TERRALBA ieri & oggi

la sede stradale.Naturalmente i servizi di polizia

stradale non si esauriscono nella atti-vità repressiva delle violazioni maconsistono anzitutto in opera di pre-venzione, ossia di presenza informa-zione ed educazione dell’utente.Senza trascurare che la Polizia Mu-nicipale, con impegno diversificatodi anno in anno a seconda delle ri-chieste, collabora nelle attività di e-ducazione stradale nelle scuole epremesso che in tanto si può parlaredi prevenzione in quanto la infrazio-ne non si è ancora consumata, altri-menti per gli agenti è fatto obbligo diverbalizzare, la attuazione del pianosarà preceduta da una attività pre-ventiva volta a divulgare la notiziadella esistenza delle norme da rispet-tare, delle conseguenze che la leggeprevede in caso di violazione e del-l’avvio dei controlli mirati.

Anche il presente articolo, dun-que, è prevenzione, è invito alla pru-denza in ogni occasione, anchequando si festeggia. Siamo tutti av-visati. D’ora in poi rispettiamo tuttii limiti di velocità massima esisten-ti, mettiamoci tutti alla guida in per-

fetta sobrietà, rispettiamo tutti leprescrizioni dei semafori, circolia-mo tutti con il veicolo in regola,mettiamoci tutti alla guida dopo a-ver conseguito la documentazionenecessaria, guidiamo tutti con dili-genza e prudenza, usiamo il cascoprotettivo e le cinture di sicurezza,non utilizziamo i telefonini durantela marcia, rispettiamo la segnaleti-ca stradale, rispettiamo il rosso ed ilgiallo del semaforo, non acceleria-mo quando ci avviciniamo al se-maforo, non oltrepassiamo la lineadi arresto semaforica quando l'in-crocio è già impegnato da veicolifermi o se non siamo in grado disgomberare immediatamente l'in-croci, non procediamo contro manoanche se in bicicletta, rispettiamo enon occupiamo abusivamente lastrada. Queste regole devono esseresempre rispettate, in qualunque cir-costanza; pertanto, calandoci nelconcreto, confidiamo di non assiste-re più alla circolazione su strade incui vige il divieto o alle manovre concui non si cede precedenza a chi neha diritto, all'accompagnamento instrada dei simulacri in occasione di

festeggia-menti con veicoli fuorinorma o condotti senza rispetto del-le regole di guida.

Tutto questo non soltanto perchépotrebbero scattare sanzioni, ma per-ché, anzitutto, ciascun utente dellastrada col proprio comportamentoresponsabile si deve rendere arteficee protagonista della creazione di unmaggiore livello di sicurezza strada-le. Come individui e cittadini, dun-que, diamo tutti una mano, ciascunocol proprio piccolo contributo, per e-vitare il numero così elevato di mor-ti e feriti a causa degli incidenti stra-dali. Non dimentichiamoci che laguida dei veicoli costituisce oggetti-vamente attività pericolosa, pertantosono i singoli, ed i conducenti colproprio stile di guida, a dover preve-nire ed evitare i pericoli già presentiin strada. Solo con questo sforzoconcreto in più, proveniente dallabase, possiamo veramente offrire uncontri-buto, pur piccolo, ma deter-minante per noi e per gli altri.

La sicurezza stradale è un beneprimario collettivo, al pari dell'inte-grità fisica e della vita umana, a pre-sidio delle quali è posta.

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TERRALBA ieri & oggi 17 NOTIZIE

Dopo innumerevoli richieste del-le Amministrazioni comunali e de-cenni di attesa, l’Agenzia del De-manio con il Ministero delle Finanzee dei trasporti ha dato il benestareper l’avvio delle procedure per lasclassificazione della borgata diMarceddì.

Il primo intervento sarà quello didefinire i confini del demanio, dopo,i terreni verranno ceduti alla Regio-ne o al comune di Terralba. Solo al-

lora si potrà effettuare il bando perl’assegnazione e la vendita dei lotti.Il porticciolo e il lungomare reste-ranno, comunque, di proprietà delloStato.

Per quanto riguarda il raddoppiodel ponte, che unisce Marceddì aS.Antonio di Santadi, l’AssessoreRegionale all’Urbanistica, in un re-cente convegno tenutosi a Terralba,ha assicurato che i lavori inizierannoentro il 2009.

CONCORSO “CALICI DI

CRISTALLO 2007Festival dei vini nuovi

Organizzato dall’Associazione“Terralba DOC” in collaborazio-ne con l’O.N.AV. (OrganizzazioneNazionale Assaggiatori di Vino) diOristano.Ecco i vincitori:

Vini Rossi a base di uve Bovale 1° classificato Tocco Domenico2° classificato Zaccolo Giuliano3° classificato Marongiu Roberto

Vini Rosati a base di uve Bovale1° Classificato Cotza Gianpietro2° Classificato Fenu Antonio3° Classificato Salaris Gianpaolo

Vini Bianchi 1° Classificato Pau Antonello2° Classificato Pau Andrea3° Classificato Porcedda Luigi

Un riconoscimentoall’Azienda Serra

per la qualità del miele

L’Azienda di Serra Paolo ha otte-

nuto diversi riconoscimenti Nazio-nali per la qualità del Miele pro-dotto:- il 07.09.2007 a Montalcino alConcorso Nazionale dei Mieli (Ro-berto Franci) è risultato vincitorecon l’attestato di qualità al Mieledi Corbezzolo; - il 14.09.2007 a Castel San PietroTerme (BO) in occasione della 27^edizione Grandi Mieli d’Italia(Premio Giulio Piana) ha avuto ilriconoscimento “due Gocce

d’Oro” al Miele di Corbezzolo.

Finalmente si sblocca l’iter per lasdemanializzazione di Marceddì

CENTRO ASSISTENZAAUTO SNC

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CHIESA 18 TERRALBA ieri & oggi

Dal 9 al 26 febbraio 2008 la comunità Terralbeseha avuto modo di accogliere il Vescovo dellasua Diocesi, Ales–Terralba, in visita Pastorale.

E’ stato coinvolto l’intero Paese e la sua presenza è sta-ta graditissima, non solo ai fedeli delle parrocchie diSan Pietro Apostolo, di San Ciriaco e quella di GesùMaestro di Tanca Marchese, ma anche a molti fra colo-ro che per svariate ragioni sono o si sentono lontani dal-la fede in Cristo e della Sua chiesa.

Grande è stata l’accoglienza del sindaco, delle au-torità e di tutte le realtà, in ognuna delle quali, Monsi-gnor Giovanni Dettori ha potuto trovare risposta alla suarichiesta comunicata anche nella brochure e nel volan-tino distribuiti dalle Parrocchie di San Pietro e di SanCiriaco: “Aiutatemi ad entrare nei vostri problemi, an-che in quelli che la gente vive nella fatica di ogni gior-no, nel lavoro e nella sofferenza della disoccupazione,nei problemi economici e morali, nelle difficoltà fami-gliari e sociali, nei problemi educativi e scolastici, fa-migliari e parrocchiali, ma anche nella ricerca del be-ne della Comunità ecclesiale e civile”.

Avendo modo di conversare con lui, sono molte ledomande che scaturiscono, ma la prima è tipica di unpadrone di casa che accoglie un’ospite per cui è stata

posta la domanda:• Si è sentito ben accolto dalla nostra comunità ?

«Devo ammettere che è una comunità splendida, hosentito che la gente mi ha accolto con gioia sincera,non con semplice benevolenza, il riflesso in qualchemodo della mia stessa gioia. Sono contento e spero chequesta comunità, non solo cresca sempre di più e sem-pre meglio, ma che valorizzi i doni che ha, che non so-no pochi, sebbene sia innegabile che abbia bisogno disentirsi maggiormente unita e crescere, da questo pun-to di vista»;

• Monsignor Dettori nel corso di questa sua visitapastorale ha incontrato fra i tanti, famiglie, giovani,educatori, anziani, malati, lavoratori e volontari divari settori; che idea si è fatto di queste realtà?

«Un’idea generale è questa: qui ci sono tante pos-sibilità a tutti i livelli. C’è certamente tanta gente cherimane ai margini, ma proprio quelli dobbiamo rag-giungere attraverso un modo di vivere. Ci tengo a sot-tolineare che quasi tutte le persone che ho avvicinato e-rano disponibili e tutti quelli che sono riuscito a saluta-re hanno dimostrato, non quel senso di ossequio detta-to dall’abito che porto o dal fatto che sono vescovo, maun senso di attesa di qualcosa di più grande. Ritengo

INTERVISTA AL VESCOVO DI ALES-TERRALBA

GGrraannddee ppaarrtteecciippaazziioonnee ppooppoollaarreeppeerr llaa vviissiittaa PPaassttoorraallee ddii MMoonnss.. GGiioovvaannnnii DDeettttoorrii

di Melania Lilliu

Nella visita Pastorale che ha interessato le Parrocchie di S.Pietro, S.Ciriaco e Gesù Maestro,il Vescovo ha lanciato un messaggio di fratellanza conquistando la simpatia e l’ammirazione

di moltissimi cittadini. Ha incontrato le Autorità, le famiglie, i giovani, gli anziani, gli ammalati,gli studenti e tutte le Associazioni Culturali e di Volontariato. Ha approfondito le Sue conoscenze del

Territorio al punto da indurlo a definire splendida la Comunità Terralbese, al termine della Sua visita.

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TERRALBA ieri & oggi 19 CHIESA

che la società di oggi non possa rimanere vuota di idea-li. Tutti hanno bisogno di grandi ideali, compreso quel-lo della fede, e sento che l’ambiente Terralbese è ben di-sposto a darsi da fare al suo interno, nel quale deve va-lorizzare i carismi di lavoro, i carismi di organizzazio-ne, insomma tutti i doni che possiede. Terralba è un ter-ritorio veramente molto bello e anche molto produttivo.Certamente, quando si parla di mancanza di lavoro sitratta di una mancanza vera, però è bene stare attenti,a non rimanere in superficie, la terra rimane sempregiù e chi la vuole lavorare deve inchinare un po’ laschiena . Ora questo lo dice uno che il suo lavoro losvolge a tavolino e da questo punto di vista è stato for-tunato, tuttavia vorrei rispondere a chi mi dice: “ma tunon hai mai provato cosa vuol dire cercare lavoro o

cosa vuol dire non arrivare a fine mese”, di aprire be-ne gli occhi perché qui ci sono le premesse per rag-giungere grandi livelli di produzione e per avere buo-ne opportunità di lavoro».

• C’è un incontro che ricorda in modo particolare? «Quello che mi ha messo più paura: l’incontro

con i giovani. Più paura nel senso che con i giovani èsempre un’incognita, perché non sai come reagiranno,sia per tutto quello che si dice loro, e sia per come tal-volta si presentano. Io però ho avuto un’ottima impres-sione. Sono giovani che stanno aspettando dei messag-gi concreti da tutti i punti di vista: dalla famiglia, dallasocietà, dal mondo del lavoro, dal mondo dell’i-struzione. Non li possiamo ingannare, non possiamodare loro fumo negli occhi, dobbiamo dare cibo solido,proprio perchè sono giovani. Anche i sacerdoti eranopreoccupati, soprattutto perché non sapevano quantiavrebbero accettato l’invito, quindi vedere quasi 80giovani non solo presenti, ma anche attenti e desidero-si di ascoltare le parole che volevo dir loro, mi ha al-largato il cuore . E si, io capisco che non hanno tantedomande da fare ad uno come il Vescovo, che quasi nonconoscono, ma le domande le esprimono dentro, ce lehanno dentro e stanno aspettando che qualcuno si inte-ressi di loro».

• Sua Eccellenza ha un invito da rivolgere alla comu-nità?

«Il segno che voglio usare è quello della mano: ledita sono tutte diverse ma lavorano insieme e solo in-sieme formano la mano. Quindi il mio è un invito al-l’unione, perché solo con gli altri acquisto energia, dasolo non posso fare niente ma con una fede che mi u-nisce agli altri fratelli sarò davvero una forza straordi-naria. Il Mio invito è questo:“più uniti per favore, piùuniti socialmente per riuscire ad ottenere una societàpiù giusta, più uniti nelle famiglie per saldare e salva-re tanta gioventù che, se non ha alle spalle una famigliasolida che dà dei buoni esempi, c’è pericolo che si per-da. Sono veramente contento, è stata una bella espe-rienza. Si,ci sono degli ambiti da evangelizzare, maquello verrà dalla consapevolezza della Comunità».

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VOLONTARIATO 20 TERRALBA ieri & oggi

Volontariato… ma è ancora utile.?

di Andrea Mussinano

Attorno al mondo del Volonta-riato, negli ultimi 18 mesi, siè visto un continuo affannar-

si di gente che si è mossa e si muo-ve, talvolta a gruppi, con l’unico in-tento di imbrigliarlo per poi impedir-gli di agire nel quotidiano, o anchesolo di dar voce alle testimonianze;se poi c’è pure qualche soldo daspartire, allora si vedono mani prote-se di tutte le forme e colori, prescin-dendo dal fatto che quei soldi spètti-no (per legge) unicamente ad Esso.Per decenni, il politico di turno cosìcome questo o quell’assessore (a va-ri livelli) è stato abituato ad essere“tirato per la giacchetta”; ciò non e-ra per ingenuità ma solo convinzionedi non commettere errori grossolani,perché contava l’interesse dell’Asso-ciazione e della Comunità, e nonquindi perché qualcuno volesse met-tersi in tasca qualcosa.

Il recente “Rapporto Italia 2008– dell’EURISPES” pone il Volonta-riato al primo posto (con il 71,6%)nella fiducia degli italiani; al 2° po-sto il Capo dello Stato (col 58,5%),poi i Carabinieri (col 57,4%), per poigiù a “scalare” fino all’ultimo postoriservato ai partiti (col 14,1%). E’ unRapporto che la dice lunga vero?Chissà che non sia il caso, qualchevolta, di ricordarcelo quando siamodavanti alle urne ..! Fa piacere legge-re queste cose, ma poi ci s’imbattequotidianamente con una consistente“fetta” della Società, ovvero delmondo politico e di quello economi-co, che non vede proprio di buon oc-chio quando il Volontariato si muo-ve o fa sentire la propria voce per e-sigere i diritti. C’è ancora chi, ap-punto, ritiene che ci si debba mante-nere allineati e coperti (possibil-mente in silenzio), in attesa di ordinio di qualche contentino una tantum.Forse c’è anche chi s’è fatto l’idea,come si è letto di recente, che i vo-

lontari sono degli utili idioti. E’ dif-ficile essere d’accordo con questedefinizioni, anche se l’atteggiamen-to di molti di noi dovrebbe corregge-re la nostra etica comportamentale,soprattutto nei confronti di chi non ciè proprio amico..!

Nelle tre giornate del Convegnodi STRADA FACENDO 3, che si èsvolto a Cagliari nei giorni dal 19 al21 ottobre scorso, sono stati espressicon forza, da parte del gruppo di LI-BERA, alcuni criteri importanti, co-me ad esempio la proposta di ripren-derci le deleghe, cioè quelle delegheche abbiamo affidato ai politici e adaltri ma che sono state poco utilizza-te o male utilizzate. Il secondo crite-rio, lanciato da Don Luigi Ciotti conla Sua consueta determinazione, ri-ferendosi al Volontariato, dice te-stualmente: «è necessaria minor so-lidarietà e maggior Legalità ma so-prattutto maggior “Giustizia Socia-le”». Se pensiamo a quello che acca-de a livello regionale, dove sono sta-ti assunti provvedimenti di smantel-lamento del CSV Sardegna Solidale,ignorando, con ciò, la volontà delmigliaio di Associazioni della Sarde-gna che si mettono in campo quoti-dianamente, ci viene difficile attri-buire un minimo di legalità a queiprovvedimenti. Questo senza volerparlare poi della solidarietà, che difatto sta diventando un inesistenteoptional per pochi. Anche in questaoccasione, il mondo politico regio-nale, ha saputo ancora una volta di-stinguersi col consueto AssordanteSilenzio..!

.....e il Volontariato continua acamminare disunito..! Nella Sua re-cente storica visita Pastorale, il Ve-scovo Monsignor Dettori, in tuttigli incontri con le varie realtà asso-ciative di Terralba ha evidenziato chesarebbe, ed è, perfettamente inutileun Volontariato ove ognuno viaggia

autonomamente, per proprio conto,disunito, senza un minimo di orga-nizzazione e, soprattutto, senza lavoglia di operare in sinergia tra le va-rie realtà; e alzava la mano a simbo-leggiare questo concetto, per direche solo quando le dita sono unite sipuò affermare che costituiscono unamano. Questo è un simbolo effica-ce, chiaro e forte.

La voglia di “Consulta” qui aTerralba, sembra aver subito una ro-busta frenata e non tanto per colpa diqualcuno in particolare, bensì perscarsa volontà al mettersi assieme dimolte Associazioni. E’ facile poi tro-varsi spiazzati nell’affrontare proble-mi di interesse comune. E’ facile poitrovarsi disarmati di fronte a situa-zioni come quelle che, a livello re-gionale, stanno avvenendo tra il “pa-ralizzante” Organo di Controllo e ilCSV Sardegna Solidale. E’ facile poiche di fronte al ripetersi di situazionifortemente demotivanti, lo stessomondo eterogeneo del Volontariatosi disunisca per ritrovarsi ad esercita-re l’antica sua peculiarità, cioè la“guerra tra poveri” che ha caratteriz-zato per decenni il suo modo di esse-re ed operare, dividendolo in laici ecattolici e quant’altro. Allora, pro-viamo ad essere solo Volontari, ov-vero cittadini solidali che operanoper affermare la solidarietà, la lega-lità e la Giustizia Sociale, senza in-termediari e senza “giacche da tira-re” ma con l’obiettivo di farlo intanti e tutti assieme; in tal modosarà più facile far sentire la nostravoce e ottenere il rispetto dei nostridiritti.

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TERRALBA ieri & oggi 21 VOLONTARIATO

LI. V. A. S. “venticinquenne in perfetta forma”

di Andrea Mussinano

Nella sua prima riunione del13 marzo u.s., il neo elettoConsiglio Direttivo ha ricon-

fermato, nella carica di Presidentedell’Associazione, Pietrino Mele.Questo è un fatto decisamente posi-tivo che induce a formulare i miglio-ri auguri, oltre che a Lui personal-mente, al nuovo Consiglio Direttivoper i numerosi impegni e appunta-menti che l’attendono nell’immedia-to futuro.

Senza nulla togliere a quantorealizzato dai precedenti Direttivi, altermine di questi ultimi due anni si èpotuto rilevare un importante “rilan-cio di immagine” della LIVAS, siaall’interno che all’esterno di Essa,ma anche un maggior fermento dipartecipazione di volontari. Questocrediamo sia dovuto, da una parte, alpuntuale e massiccio apporto che leragazze e ragazzi del Servizio CivileNazionale stanno dando all’attivitàdell’Associazione, in particolare ne-gli interventi di pertinenza dei Servi-zi Sociali, dall’altra, è aumentatol’interesse di molta gente nei con-fronti dell’Associazione, soprattuttoper effetto degli “incontri formativi”col nuovo direttore sanitario Dott.Luigi Cadeddu. Forse perché l’ami-co Dott. Luigi si è formato nel Vo-lontariato, ancor prima di laurearsi, oforse anche perché, relativamente al-l’emergenza sanitaria, ha basato erafforzato la Sua formazione profes-sionale girando un po’ nelle diverserealtà dell’Italia del Nord. Tutto que-sto, sommato alla specializzazionedi psicologia clinica, gli ha consenti-to e gli consente di rapportarsi coivolontari in maniera diretta ed effi-cace, senza cioè quei “fronzoli didat-tici” che, talvolta, possono creareconfusione di apprendimento.

LIVAS “Venticinquenne...”.!L’atto costitutivo della LIVAS risale

alla data del 12 dicembre 1982, men-tre l’attività vera e propria ha avutoinizio esattamente il 7 febbraio1983. Ciò significa che i venticinqueanni sono belli e compiuti, e ancorpiù lo saranno quando, presumibil-mente alla terza decade di maggio, siandrà a festeggiare il primo “Giubi-leo” di una Associazione che ha fat-to conoscere il Volontariato a tutto ilterritorio del Terralbese e, ancorché,della Marmilla. Il 1983, come quiscritto in altri tempi, vede anche l’a-desione della LIVAS in ANPAS, cheha portato l’Associazione ad un ap-profondimento culturale di ampio re-spiro; basti pensare che da soltantoquattro anni prima, le Pubbliche sar-de avevano costituito l’Unione Re-gionale della Federazione NazionalePubbliche Assistenze (l’attuale AN-PAS). In quel momento, peraltro, alivello nazionale aderivano alla Fe-derazione non più di 350-370 Asso-ciazioni (oggi siamo vicini alle 900).

E’ una ricorrenza che bisognaproprio festeggiare a riconoscimentodei passi compiuti che devono costi-tuire le rampe di lancio dei passi avenire.

Progettualità. Ai primi di di-cembre dello scorso anno, grazie ap-punto al modello formativo adottatodall’amico Dott. Luigi C., ci è venu-ta l’idea di proporre alcuni incontri,con la popolazione di Terralba, atti afar apprendere al cittadino le minimenozioni comportamentali in caso diprimo soccorso; vale a dire, far supe-rare quei momenti di panico che ine-vitabilmente ci “paralizzano” difronte ad eventi infortunistici e,quindi, farci apprendere cosa è op-portuno e necessario fare in attesadei soccorritori. Come giustamentemette in rilievo Pietrino Mele, loStato, e per Esso le Istituzioni, han-no attivato e posto in essere l’Emer-

genza Sanitaria (il famoso 118) sututto il territorio Nazionale, ma sen-za un minimo di “preparazione” delcittadino, per cui, per paura di fardanni, spesse volte lo stesso non in-terviene anche se l’ambulanza tardaad arrivare.

La LIVAS, con il sostegno delSa.Sol.Point di Terralba, ha propostoal Comune, che si è dimostrato inte-ressato e disponibile sotto il profilofinanziario, un primo progetto di 5incontri, due dei quali da tenersi (sepermarranno le condizioni ideali) al-l’ITC di Terralba. La partecipazionenei primi tre incontri è stata numeri-camente buona ma, soprattutto, at-tenta e partecipe.

Nel prosieguo la LIVAS intende-rebbe proporre: primo, con finanzia-mento Provinciale, alcuni incontri u-guali a quelli già realizzati, coi citta-dini, quantomeno a livello di territo-rio del Terralbese; secondo, con unconcorso di finanziamenti cercare didotare Terralba e gradualmente ilterritorio del Terralbese di “Siti dota-ti di defibrillatori”. Dio solo saquanto siano importanti (ancor piùche ambiziosi) questi progetti per ilcittadino. Si spera soltanto in unagraduale e provvidenziale consape-volezza delle Istituzioni.

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ASSOCIAZIONI 22 TERRALBA ieri & oggi

Sin dalla sua costituzione nel1997, l’Associazione ha pro-mosso e gestito il «Progetto

Chernobyl», vale a dire l’accoglien-za dei minori della Bielorussia. Daquella data, a tutt’oggi, sono stati«movimentati» circa 1.500 minori ecoinvolte, a livello regionale, circa150 famiglie. Da 7 anni, inoltre, pro-segue il servizio rivolto ai cittadiniextracomunitari, che vivono e/o la-vorano nel territorio Terralbese. Losportello è attivo per assistere questicittadini a superare le difficoltà cheincontrano con la burocrazia e le leg-gi.

Presso la nostra sede è stato orga-nizzato un archivio per consultare leleggi e le circolari ministeriali con lapossibilità, per chiunque, extraco-munitario o meno, di trovare mag-giori informazioni su “permessi disoggiorno”, “ricongiungimenti fami-liari”, “diritto d’asilo” e contratti econdizioni di lavoro.

E’ stato altresì aperto uno sportello«di Mediazione Culturale», ove inparticolare, i cittadini extracomuni-tari, possano attingere informazioniutili per una possibile integrazione.

Da alcuni anni a questa parte,l’Associazione si occupa anche di“affidi famigliari temporanei”, per-

ché purtroppo, anche nel nostro Ter-ritorio, sono presenti dei casi di di-sgregazione sociale, dove chi ne pa-ga le maggiori conseguenze sono ibambini. L’affidamento famigliarepermette di conservare i propri lega-mi e far godere, all’interno dellanuova famiglia, i nuovi rapporti edu-cativi.

Diversamente dall’adozione, che èdefinitiva e recide ogni legame tra ilbambino e la sua famiglia naturale,l’affidamento può durare da alcunimesi a qualche anno e si risolve neltempo strettamente necessario, di cuiun bambino ha bisogno per ritrovarele condizioni idonee ad uno sviluppodi crescita adeguato. Durante questoperiodo, di norma, il bambino conti-nua ad incontrare i suoi genitori.

In questo tipo di Affidi famigliaritemporanei, i bambini possono esse-re accolti dalle famiglie prescelte,anche nei fine settimana, o comun-que sempre nei casi di emergenza.

Queste situazioni sono seguite daiServizi Sociali del Comune, con iquali noi collaboriamo per la crea-zione di una «banca famiglie» checonsente una immediata soluzioneper qualsiasi emergenza.

Durante l’esperienza dell’affida-mento, i Servizi Sociali del Comuneoffrono consulenza e sostegno in re-lazione al progetto, anche garanten-do un contributo economico a titolodi rimborso spese e la copertura assi-curativa, oltre ad ogni altro interven-to che si rendesse necessario.

Oggi l’Associazione, presieduta daGiampaolo Lecca, punta le proprieenergie e risorse sulle «Adozioni adistanza”, in collaborazione con laFondazione Internazionale «Archede Noè» che opera direttamente inBujumbura, grossa città del Burundi.

A tutt’oggi l’Associazione «gesti-sce» una novantina di adozioni, gra-zie alla buona volontà di altrettantefamiglie. E’ un’opera umanitaria cherichiede non più di 26 Euro al mese,per ogni bambino adottato, che lesingole famiglie o gruppi di famiglie(o persone) versano alla «Coccinel-la», la quale poi versa a sua volta al-la Fondazione.

Come gia avviene, per chi volesseadottare un bambino del Burundipuò farlo contattando «La Coccinel-la» nella sede di Tanca Marchese,Via Lombardia 3/5 ovvero ai numeridi telefono 0783/81976, 347-5723118 oppure 328-9588643.

È in fase di attuazione, un altro im-portante progetto, denominato “An-ta-Tanca”. L’intento è quello dicoinvolgere gli anziani del territoriodi Tanca Marchese, creando dei mo-menti di aggregazione, in cui i prota-gonisti principali saranno loro stessi.In via sperimentale, si è programma-to di dare inizio al progetto, possibil-mente entro la primavera 2008.

“La Coccinella”, come molte altrerealtà di Volontariato, soffre per lacarenza di volontari, senza i qualinon è possibile sviluppare e gestireal meglio i numerosi progetti, chequesta Associazione ha attuato e incantiere. Chi è interessato può rivol-gersi ai numeri di telefono sopra ri-portati.

PER COLLABORARE IN QUEST’OPERA UMANITARIA SI CHIEDE UN CONTRIBUTO DI NONPIÙ DI 26 EURO AL MESE PER OGNI BAMBINO ADOTTATO

“Adotta un bambino del Burundi”con “La Coccinella” aderiscono già 100 famiglie

di Giampaolo Lecca

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TERRALBA ieri & oggi 23 IL PERSONAGGIO

Ci sono persone che restanovive nel ricordo di amici,colleghi e gente comune per

il lavoro esemplare portato avanti o-gni santo giorno della propria esi-stenza, in silenzio ma con grandededizione. Persone fuori dal comu-ne, modello per tanti. Una di questeè stata certamente Biagina Ortu.La cara dottoressa, infaticabile vo-lontaria dell’UNITALSI, nata a Ter-ralba il 10 gennaio 1927 e dece-duta l’11 novembre del 2006.

Viveva con i fratelli Mario edElisa che con generosità e piace-re ci hanno fatto avere la foto aloro tanto cara, che pubblichiamoa corredo di questo servizio.

Biagina Ortu ha seguito conun impegno unico la sua missionecristiana di dottoressa dell’UNI-TALSI, capace di trasmettere inogni istante una carica di serenitàe gioia così intensi verso i malati,verso gli anziani e verso le perso-ne più bisognose, che incontravanel suo lungo cammino, tanto dacontagiare molti giovani in que-sto suo vivere la vocazione di vo-lontaria.

Negli ultimi 25 anni ha gui-dato la sezione UNITALSI delladiocesi di Ales-Terralba, riceven-do spesso direttamente nel suostudio di medico tutte le personeche le chiedevano di poter andaree pregare nella terra di Bernadet-te, la bambina che proprio 150

anni fa aveva avuto la visione dellaMadonna di Lourdes. Un eventostorico per il mondo cattolico cri-stiano che proprio quest’anno laChiesa di Roma festeggia.

Una infinità di testimonianze edi ricordi della sua grande carità cri-stiana, che ho raccolto, sia personal-mente dalla lunga collaborazioneche ho avuto con la dottoressa Ortu,sia anche dai racconti della sua ami-

ca Nenè Putzolu e poi da don Eli-seo Lilliu e, ancora, dalle suoreGiuseppine. La dottoressa Ortu in-fatti aveva insegnato nel loro istitu-to a Oristano per circa trent’anni, e,sempre come volontaria, portandoavanti un progetto di medicina sco-lastica molto apprezzato e graditodagli studenti.

Una vita vissuta intensamente,quella di Biagina Ortu, nel segno

della solidarietà verso il prossi-mo e ricca della presenza dellabontà del Signore. Ecco perché anome di tutti i componenti della“famiglia unitalsiana”, a nomedei dirigenti, nonchè dame, ba-rellieri, ausiliari e di tanti pelle-grini, ma soprattutto a nome ditanti malati che hanno visto in leiuna sorella e una amica semprepronta a dare una parola diconforto e altresì pronta all’a-scolto, credo sia doveroso rivol-gere a Lei un affettuoso saluto:Ciao cara dottoressa Biagina.!.

Ora che ti trovi in un luogoprivilegiato, purtroppo lontanada noi ma vicina al Signore, tichiediamo una preghiera affin-ché tu possa aiutare tutti noi nelvolontariato e in particolare neldelicato lavoro dell’UNITALSI.Aiutaci nell’opera che ci vedeimpegnati ogni giorno; aiutaci aproseguire con lo stesso entusia-smo la grande strada dell’altrui-smo e della carità da te tracciata.

Biagina Ortu, un esempio di solidarietà verso il prossimo

di Giovanni Contini

Targa ricordo per Terenzino

Trudu

Nel dicembre scorso, in occasionedel 60° anniversario della morte diTerenzino Trudu è stata apposta u-na targa ricordo sul luogo in cui ilgiovane venne colpito a morte. Il tri-

ste fatto accadde durante gli scontritra Terralba e Marrubiu per l’auto-nomia di quest’ultimo. TerenzinoTrudu aveva 23 anni.

Nella foto, con la dottoressa Biagina Ortu visono: il Dottor Alfonso Ligas (noto Nini),cheera medico dentista volontario, e MonsignorEfisio Spettu assistente spirituale UNITALSISardegna Sud.

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TESTIMONIANZE 24 TERRALBA ieri & oggi

Ero una persona intelligente,bella, simpatica; insomma u-na brava persona. Ma avevo il

problema alcol. Mettevo l’alcol da-vanti al mio lavoro, mio marito, miefiglie, e i miei amici. Continuavocosi per anni. La prima volta che hobevuto avevo bevuto troppo. Erabruttissimo. Non mi ricordavo quasiniente, per non parlare della mattinadopo. Mi sono detta: «no, non misuccederà mai più, basta una voltaper sapere com’è ad essere ubriaca;solo un idiota farebbe un secondo e-sperimento, solo un pazzo potrebbefare dell’alcool una parte regolaredella sua vita». Invece ho provatoancora, e ancora. Sono diventata di-pendente dall’alcol.

Credevo di poter gestire la miadipendenza. Non sapevo vivere inun altro modo. Avevo dimenticatocosa voleva dire vivere sobria. Na-scondevo l’alcol perchè mi vergo-gnavo. Però non riuscivo a chiedereaiuto e sapevo che ero un’alcolista.Anche mio marito si rese conto e ri-schiavo di distruggere il nostro ma-trimonio. Cercavo di convincerlo

che potevo smettere, ma alla fine e-rano solo altre bugie. Bevevo tuttigiorni. Le mie figlie erano piccole,e credo di aver compromesso la lorocrescita. Non lo dico con vergogna,ma con tristezza e una sensazione diperdita. Ho due bellissime bambine,avrei voluto ricordare tutti i momen-ti con loro.

Non volevo né bere, né esseresobria. Non sapevo più come si fa-cesse a vivere “normalmente”. Misentivo fuori dal mondo, nessuno micapiva. Come potevo farcela? Parlaicol mio medico e lei mi consigliò dirivolgermi al CAT e così ho cono-sciuto il club. Ho incontrato dellepersone che finalmente mi capiva-no. Ho capito che sono comunqueuna persona valida, e che avevo so-lo perso di vista i valori della vita.Loro mi hanno aiutato a ritrovarli.Mi hanno aiutato a non sentirmi incolpa, ad andare avanti, ricuperandoquello che potevo, e creando quelloche non avevo ancora realizzato.Capisco il disagio e la preoccupa-zione che ho provocato alle personevicine a me, perchè ho imparato an-

che ad ascoltare. Il mio percorsonon è stato facile, e certo non velo-ce. Decidere finalmente di chiedereaiuto è stata la cosa più importanteche abbia fatto nella mia vita. Quan-do vado al club il Martedì, ascolto imiei amici e loro ascoltano me. So-lo l’idea che posso stare vicina aqualcuno che abbia avuto gli stessiproblemi che ho avuto io, mi dàconforto. E so che quando parlo del-la mia esperienza posso confortareanche loro.

L’alcolismo è una dipendenzaspesso sottovalutata, ma é possibileuscirne. Quando pensavo al mioproblema, mi spaventava l’enormitàe complessità di quel “mostro”. Ilmio percorso con il club mi ha fattocapire che il mio “mostro” non è co-si grande. Ho capito che bisogno af-frontarlo piano piano e così lo stodistruggendo, diventando una per-sona migliore. Sono sempre unapersona intelligente, bella e simpati-ca, ma adesso sono anche consape-vole delle mie azioni: sono sobria.

LA TOCCANTE TESTIMONIANZA DI UNA DONNA, SPOSATA E MADRE DI DUE BAMBINE,CHE FREQUENTA IL CENTRO ALCOLOGICO TERRITORIALE

“Riscopro la gioia di vivere dopotanti anni di dipendenza dall’alcol”

Un amica del Club

AL SERVIZIO DI TUTTI I CITTADINI

RESPONSABILI: ANDREA TOCCO E PINA CONCU

VIA BACELLI, 24 TEL. 0783.84508TERRALBA

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TERRALBA ieri & oggi 25 ASSOCIAZIONI

IClub a Terralba stanno crescen-do e stringono rapporti con tan-te altre realtà del territorio dove

ha sede,sia in riferimento a singolepersone e famiglie,sia in riferimentoad altre associazioni.

Col passare del tempo è diventa-ta sempre più evidente l’importanzache hanno, per la vita dei club, talirapporti, ma non tanto per sostituir-si a quella che è la sua attività prin-cipale, che rimane ovviamente quel-la di servizio alle famiglie con pro-blemi alcol correlati e complessi eche tutte le settimane si trovano acondividere un percorso comune.

La conoscenza del club, in unacomunità, serve per indicare a quan-ti ancora vivono nel problema, cheesiste una strada per uscire dal disa-gio dell’alcolismo, ed una porta do-ve essere accolti sempre!

Il club in una comunità serve adare testimonianza di una modalitàdolce e umana di affrontare il «Pro-blema Alcol» su cui ancora oggi cisi ferma troppo spesso al luogo co-

mune, alla battuta, all’alzare le spal-le e a dichiararsi impotenti.

Il club è una realtà in evoluzione.Quello che il club al suo interno vi-ve, non si esaurisce nei problemi le-gati all’alcol ma prosegue nel viverequotidiano nel suo insieme. La con-divisione che le famiglie hanno deiproblemi esistenziali, spaziano intutte quelle problematiche psico-fi-siche e sociali in cui un essere uma-no si confronta nella comunità dovevive.

Il club, dunque, é una porta aper-ta nella quale ci si può confrontare,sia per i problemi alcol correlati ecomplessi, che per il cambiamentodello stile di vita legata al consumodella «sostanza» alcol.

Sconfiggere la dipendenza, si-gnifica anche abbattere le barrierecausate dalla cultura del bere - per-chè è bello o perchè faccio parte delgruppo - la coscienza sanitaria, in-sieme alle reti formali, trattano ilproblema a livello farmacologico,ma non basta; molte volte in una fa-

miglia dove esiste il problema c’è lapaura, oppure la vergogna, di parla-re del proprio disagio.

I club invitano le persone chesoffrono di questi problemi ad aprir-si e non vergognarsi della propriafragilità, troveranno sicuramentequalcuno che vorrà condividere conloro il percorso verso la sobrietà.

PER COLLOQUI:Servitore Insegnante Gino Valongo328.0383519 – Servitore InsegnanteArdu Luisa 340.8081469

Tante famiglie al Club alcologicoper un percorso verso la sobrietà

di Gino Valongo

Tabaccherie, ricevitorie, Lotto,Superenalotto, Totocalcio, Tris, Totip

Tutti i giorni dalle 6,30 alle 20,30.Domenica dalle 8-13 e dalle16-20

MANISMANIS ANTONELLAANTONELLAVia Marceddì 91 - Terralba - Tel. 0783 84401

ABIS CLAABIS CLAUDIAUDIAVia G. Manca 73 - Terralba - Tel. 0783 850079

PILI LAPILI LAURAURAVia Cagliari 39 - Guspini - Tel. 070 9786015

Tutti i giorni dalle 7,30 alle 20,15.Domenica dalle 8,30 alle 13

Il C.A.T. é a disposizione di tutti coloro che hanno un problema di alcol all’interno del nucleo familiare.E’ un luogo dove, senza vergognarsi della propria fragilità, ci si confronta per tentare di cambiare stile di vita.

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NOTIZIE 26 TERRALBA ieri & oggi

1990-2008L’Asilo Nido diventa “maggiorenne”

un cammino lungo 18 anni

Le Educatrici del nido

L’Asilo Nido comunale di Terralba compie 18 anni il01/06/1990.

Il progetto dell’Asilo Nido nacque tanto tempo fa dall’amoreper i “nostri” bambini e si è mantenuto vivo nel tempo accrescen-do sempre più l’attenzione nei confronti dell’infanzia.

Il Nido coinvolge da tanti anni le famiglie di Terralba e colla-bora con i genitori e con le altre strutture per l’infanzia, per realiz-zare progetti e interventi in una continuità educativa che permettela crescita e il benessere di ciascun bambino; altresì rispettato il di-ritto di tutti e il veder riconosciuti i propri bisogni e interessi.

Anno dopo anno il Nido ha tracciato il suo percorso, è cresciu-to mantenendo il progetto originario e continua, ancora oggi, a trac-ciare il suo cammino assumendo le esigenze delle bambine e deibambini come parametri per guidare l’azione educativa quotidiana.

L’elemento centrale e prioritario di ogni azione intrapresa èsempre stato l’attenzione al bambino e ai suoi bisogni, sia nella fa-se della progettualità, sia nell’attività educativa e nella realizzazio-ne dei laboratori, che nella verifica costante dei risultati.

L’asilo nido è cresciuto e ha lasciato molti segni dietro di sé. Harealizzato molti eventi, molti progetti, ha unito adulti e bambini inuna comunione di intenti e di attività che hanno contribuito a man-tenere viva l’idea di una comunità educante a misura di bambino.

La realizzazione di questo obiettivo è stato possibile perché isoggetti, ai quali è stata demandata la funzione educativa del proget-to, hanno acquisito la consapevolezza dell’importanza di lavorareinsieme alle famiglie, ponendo in essere forme di collaborazione edi integrazione nell’ottica di un sistema integrato di interventi a so-stegno e a vantaggio delle bambine e dei bambini di Terralba.

Quest’anno vogliamo festeggiare i nostri 18 anni ricordando le tan-te esperienze fatte insieme ai “nostri” bambini, che ci hanno portato conprofonda emozione a condividere con ognuno un pezzetto di vita.

“Cancro, io ti boccio”

di Anna Maria Melis

La Scuola Media “Erminio Mar-cias” di Terralba si mostra vincenteanche nella solidarietà. E’ stata ungrande successo infatti l’iniziativa“CANCRO IO TI BOCCIO”, a cuil’istituto ha aderito su proposta del-l’AIRC (Associazione italiana perla ricerca sul cancro), che si è con-clusa il 25 febbraio con la distribu-zione delle arance della salute per laraccolta di fondi da destinare alla ri-

cerca sul cancro.Fin dall’inizio dell’anno scolasticole classi hanno svolto attività didat-tiche suggerite dalla stessa AIRC at-traverso numeroso materiale invia-to. Hanno preparato disegni, cartel-loni, slogan, approfondendo durantele discussioni e racconti di esperien-ze vissute temi riguardanti il valoredella ricerca scientifica, della soli-darietà e del volontariato. Le aran-ce, ben 192 reticelle di tre chili cia-scuna offerte dalla regione Sicilia,al loro arrivo a scuola sono statescaricate dagli stessi alunni delleterze, che coordinati dalla professo-

ressa Franca Faedda, hanno prov-veduto a distribuirle raccogliendo leofferte. All’iniziativa, prenotando lereticelle delle arance, hanno aderitoanche le scuole elementari e supe-riori di Terralba. In tal modo tutte learance sono state vendute, anzi èstato necessario recuperarne dellealtre per soddisfare tutte le richieste.Alla fine sono stati raccolti ben2.227 euro, frutto dell’entusiasmodei ragazzi, della disponibilità dellefamiglie e della collaborazione ditutto il personale scolastico, fattorivincenti che fanno ben sperare per ilfuturo.

GESTIONE “COAGI-CHE FRADES”“Villa dei pini” Comunità alloggio

per persone anziane

La Comunità Alloggio “Villa dei Pini” èun servizio residenziale destinato a tutte lepersone anziane autosufficienti o parzial-mente autosufficienti che non hanno la pos-sibilità di vivere autonomamente nel proprionucleo familiare. All’interno vengono garan-tite prestazioni di tipo alberghiero, assisten-ziale, culturale e ricreativo. La Comunità Al-loggio offre il servizio del “Centro Diurno”che si rivolge a tutte le persone anziane chenon vogliono sradicarsi completamente daipropri spazi, dai propri affetti e abitudini. Lapersona viene ospitata dalle ore 8.30 sino al-le ore 20.00. I servizi che il “Centro Diurno”garantisce, sono: igiene della persona ove ne-cessaria; pasti (colazione, pranzo e cena); ri-posino pomeridiano nelle camere messe a di-sposizione dalla comunità; attività di anima-zione. Per i residenti nel Comune di Terralbal’accompagnamento dell’anziano alla strut-tura verrà realizzato senza alcun costo ag-giuntivo. Per i residenti dei comuni limitrofiche ne faranno richiesta, sarà prevista unapiccola contribuzione che varierà relativa-mente alla distanza chilometrica. Gli anzianipossono recarsi in comunità anche solo perconsumare i pasti del pranzo e della cena. Ipasti, cucinati secondo tabelle dietetiche re-datte da un medico dietista, comprendono:primo, secondo, contorno, frutta, pane, ac-qua e vino. All’interno della struttura opera-no le seguenti figure professionali: Assisten-te Sociale, Operatori Socio-Sanitari, anima-tore, educatore, infermiere, cuoca, personaleausiliario.

La Comunità Alloggio “Villa dei Pini” hasede nel Comune di Terralba in Via Mossa n.2 – Per informazioni contattarci al tel. 0783-82385.

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TERRALBA ieri & oggi 27 ASSOCIAZIONI

DOPO IL SUCCESSO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI, IL CINECLUB PROPONE AL TEATRO CIVI-CO UN NUOVO CALENDARIO DI PROIEZIONI DA FEBBRAIO A LUGLIO

I giovani dell’associazione Rizomarisvegliano la passione per il cinema

di Cristina Diana

Nata nel 2007 per favorire ladiffusione del cinema e ilconfronto culturale, l’asso-

ciazione “Cineclub Rizoma”, dopoessersi affiliata alla Ficc, Federazio-ne Italiana Circoli del Cinema, hamosso i primi passi durante gli ulti-mi mesi dell’anno scorso con l’av-vio di un cineforum.

Il gruppo, composto da una de-cina di soci attivi, tutti giovani, na-sce da una costola dell’associazioneRizoma, nata nel 2001 da un gruppodi amici di varia provenienza ma le-gati dalla passione per il cinema, laletteratura, i fumetti e la musica, cheha all’attivo la realizzazione di 6 e-dizioni del concerto del 1 maggio, eora in procinto di realizzare la 7°, acui partecipano ogni anno gruppimusicali emergenti o affermati delpanorama locale e isolano. Il nomedell’associazione è ispirato dai filo-sofi francesi Deleuze e Guattari,nelle cui teorizzazioni la radice ac-quatica, rizoma appunto, indica unvoler fare rete in maniera orizzonta-le e non gerarchica, con rapporti im-prontati alla parità tra gli individui.Dopo le proiezioni del 2007, suddi-vise in 2 cicli, il primo sulla fanta-scienza, “il tempo e i suoi parados-si” e il secondo su “il cinema cheracconta la radio”, a cui hanno ade-rito un’ottantina di partecipanti.

Il Cineclub Rizoma riparte que-st’anno con una fitta serie di appun-tamenti settimanali, ogni mercoledìalle ore 21 presso il teatro civico, daFebbraio fino ai primi di Luglio, checonsistono nella visione del film se-guita da una vivace chiacchierata.Un’occasione non solo per conosce-re e approfondire la cultura del cine-ma dunque, ma anche un momentodi confronto culturale e umano,nonché di svago e di incontro, a par-

tire dagli spunti forniti dalle pellico-le proposte, che risponde alle esi-genze dei numerosi appassionati dicinema della cittadina. Il primo ci-clo di proiezioni “non più i cadaveridei soldati” verterà sulla guerra, apartire dagli orrori della 2° guerramondiale per arrivare alle atrocitàdei nostri giorni, a seguire un ciclodi film sulla famiglia, “il nido e latrappola”, raccontata attraverso losguardo non convenzionale di mae-stri ormai classici e di giovani ci-neasti, e ancora un ciclo sul lavoro,che racconterà il passaggio storicodalla fabbrica al terziario, toccandoanche i temi attuali dell’immigra-zione e del precariato. Il 4 ciclo“l’altra faccia dell’eros”, indagheràin maniera non convenzionale icomplessi rapporti tra uomo e don-na, mentre il ciclo su “Il cinema cheracconta la tv” descriverà l’onnipre-senza e il ruolo di questo potente“media” nella società contempora-nea. Per concludere un ciclo di filmsullo sport moderno, a cavallo tra e-roismo, violenza e corruzione. Aconclusione dell’estate sono giàprevisti altri 3 cicli di proiezioni, lecui tematiche devono ancora esseredefinite: si attendono infatti anche isuggerimenti e le proposte da partedi coloro che vorranno aderire al ci-neclub e partecipare alle proiezioni.Per accedere alle 20 proiezioni incalendario sinora occorre semplice-mente acquistare la tessera del cine-club valida per tutto il 2008, al prez-zo accessibile di 5 euro. Tra i pro-getti futuri dell’Associazione anchel’organizzazione di convegni e lapresentazione di riviste, sempre le-gati a cinema e cultura. Per informa-zioni inviare una mail all’[email protected]

Calendario delle proiezioni

FEBBRAIO - 20 mercoledìIl nemico alle porte (guerra)- 27 mercoledìUomini contro (guerra)

MARZO- 5 mercolediRapsodia in agosto (dramm.)- 12 mercoledìMattatoio n. 5 (drammatico) - 19 mercoledìLa famiglia (commedia)- 26 mercoledìLe invasioni barbariche (commedia)

APRILE - 2 mercoledìSarabanda (drammatico)- 9 mercoledìAmerican Beauty (drammatico)- 16 mercoledìLa classe operaia va in paradiso (drammatico)- 23 mercoledìBread and Roses (Il pane e le rose)(drammatico)- 30 mercoledìI lunedì al sole (commedia)

MAGGIO- 7 mercolediThe center of the world (dram) - 14 mercoledìBella di giorno (drammatico)- 21 mercoledìIl portiere di notte (drammatico)- 28 mercoledìDa morire (commedia)

GIUGNO - 4 mercoledìVideodrome (fantastico, horror)- 11 mercoledìGood Night and Good Luck (dramm.)- 18 mercoledìHe Got Game (drammatico)- 25 mercoledìMillion Dollar Baby (drammat.)

LUGLIO- 2 luglio Ogni maledetta domenica (drammatico)

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UNIVERSITÀ 28 TERRALBA ieri & oggi

Come prassi per i neo laureati, i-nizia il lungo e arduo percorso deivari tirocini che, formeranno questigiovani proiettandoli in quello che èil duro mondo del lavoro. Il primo diquesti tirocini Carla lo svolge all’U-niversità di Cagliari presso il dipar-timento di biochimica. In seguitosvolge altri tirocini promossi questavolta dall’Agenzia Regionale del la-voro a Cagliari presso il prestigiosoistituto di Neurogenetica e Neuro-farmacologia del CNR di Cagliari.

Nel gennaio 2007 partecipa alconcorso per il dottorato in terapiapediatrica e farmacologia dello svi-luppo. Nel primo anno di dottoratolavora presso la Dottoressa MariaSerafina Ristaldi attualmente di-rettore facente funzione del CNR di

Cagliari, che si occupa dello studiosu geni globinici e talassemia.

Attualmente si è dovuta trasferi-re negli U.S.A. più precisamente aNew York per proseguire il suo dot-torato presso il laboratorio del Dot-tor Stefano Rivella alla Weill Cor-nell medical of Cornell Universitydi New York, considerato oggi uno“snodo” essenziale della ricerca

scientifica sulla talassemia, sia diquella che si occupa di terapia gene-tica sia di quella che ha come obiet-tivo lo sviluppo di un farmaco perl’incremento dell’emoglobina feta-le.

La borsa di studio per il primoanno di questa esperienza è datadalla Veneta Association for the Fi-ght against Thalassemia of Rovigo.L’Associazione Veneta si vanta di a-ver contribuito finanziariamente alraggiungimento dei risultati che so-no stati finora ottenuti dal Prof Ri-vella e che sono documentati dapubblicazioni in importanti rivistescientifiche, dove sicuramente epensiamo anche al più presto anchela nostra Carla pubblicherà i suoi ri-sultati.

CARLA CASU si è laureata in Scienze Biologiche, con la tesi dal titolo

“Osservazione su alcuni complessi biometrici del Rutenio”

Dopo il Diploma in Ragioneriasi è iscritta al Conservatorio di mu-sica “G. Pierluigi da Palestina”, diCagliari, e dopo otto anni, sotto laguida del maestro Letizia Carletti,di Roma, essendo gli studi musicalidel Conservatorio equiparati a livel-lo universitario, a Febbraio 2005 haconseguito la Laurea di 1° livello inFlauto Traverso. Successivamente siè perfezionata con il Corso di Flau-to presso “l’Accademia Internazio-nale di Musica” di Cagliari, colMaestro Jean Ferrandis e ha fre-quentato diversi Seminari sulla “Di-dattica della Musica” col Maestro

Arturo Andreoli, nonchè vari Ma-ster sulla “Propedeutica Musicale”,con Docenti quali: i Maestri CiroPadano e Marcella Sanna.

Con grande entusiasmo ha parte-cipato come Soprano alla “Manife-

stazione del Coro Interuniversita-rio”, svoltasi nell’Aula Paolo VI° inRoma, davanti al Papa GiovanniPaolo II°. Un altro motivo di orgo-glio è giunto dal Concorso Interna-zionale per Solisti ed Ensemble diFiati, dove si è classificata al primoposto.

Attualmente insegna Flauto, Sol-feggio e Teoria Musicale pressoScuole Bandistiche e dirige la Ban-da Musicale Giovanile “G. Verdi” diTerralba, inoltre dal 2007 insegnaFlauto Traverso presso la Scuola Ci-vica di Nurri.

Maria Pia LIXI ha conseguito la laurea di 1° livello in Flauto Traverso

TTeerrrraallbbeessii ccoonn ““CCoorroonnaa dd’’AAlllloorroo””

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TERRALBA ieri & oggi 29 UNIVERSITÀ

Con questa tesi, Iride Mocci, lau-reatasi a febbraio del 2006 in Scien-ze Politiche, indirizzo Politico-Am-ministrativo, ha cercato di trattare u-no degli istituti più affascinanti esi-stenti nell’ordinamento tributario: ilGiudizio di Ottemperanza.

Spesso dopo un lunghissimo pe-riodo di lite giudiziaria (si tratta dianni ed anni dove ci si trova a sbor-sare somme esorbitanti di denaroper spese processuali ed onorariprofessionali), il contribuente cheottiene una sentenza favorevole, equesta sia passata in giudicato, nonrealizza immediatamente il propriodiritto riconosciuto dal giudice tri-butario, anzi, si trova a dover com-battere contro l’inerzia dell’Ammi-nistrazione Finanziaria nei confron-ti di una sentenza che la vede con-dannata.

Raramente, infatti, l’Ammini-strazione ottempera volontariamen-

te, cosicché il contribuente vittorio-so è costretto a chiedere, intimare,diffidare, in altre parole supplicarela stessa a compiere, quasi come unfavore, ciò che in realtà costituisceun suo preciso obbligo di legge.

Fortunatamente il legislatore del1992, con l’articolo 70 del decretolegislativo del 31 dicembre 1992, n°546, ha introdotto nell’ordinamentotributario uno strumento idoneo afar fronte all’inerzia dell’Ammini-strazione Finanziaria, ovvero il Giu-dizio di Ottemperanza.

Il giudizio in questione è, senza

dubbio, un mezzo rapido ed effica-ce per la soddisfazione dei creditivantati nei confronti del Fisco e de-rivanti da una sentenza passata ingiudicato, quindi pensato proprioper salvaguardare il contribuente econsentirgli la realizzazione del di-ritto, anche in presenza di una con-tinua inottemperanza dell’Ammini-strazione agli obblighi derivanti dal-la sentenza, alla quale viene così da-ta concreta attuazione.

In conclusione, il legislatore del1992 ha reso un grande servigio nel-l’introdurre nell’ordinamento tribu-tario un così importante ed efficaceistituto, che consente di fronteggia-re, con successo, l’inattività del Fi-sco e non essere, quindi, penalizza-to dall’impossibilità di riuscire adottenere la realizzazione di quantostatuito dalla sentenza, sulla quale siè formato il giudicato, pronunciata asuo favore.

IRIDE MOCCI si è laureata in Scienze Politiche, con la tesi in Diritto Tributario,

relatore Prof. Filippo Rau, dal titolo: Il Giudizio di Ottemperanza.

Con tale tesi Cinzia Nocco, lau-reatasi il 2 luglio 2005, ha cercato diaffrontare un aspetto che per la suacomplessità continua ad essere unfenomeno la cui soluzione è proble-matica. L’interesse verso tale aspet-to, ha origine dalla professione chesvolge c/o la coop.va CO.A.G.I. Inquanto educatrice è quotidianamen-te impegnata nel prendersi cura dicoloro che nella scuola sono a ri-schio di abbandono o già vittime diuna forma di emarginazione. Permotivi familiari, economici, am-bientali e scolastici questi ragazzifaticano ad inserirsi nella scuola enel contesto dell’attuale società emanifestano spesso il loro disagio

vivendo passivamente l’emargina-zione oppure, lo concretizzano di-ventando parte integrante del circui-to della devianza. La dispersioneracchiude in sé i concetti di perdita,dissipazione delle risorse e delle e-nergie nonché di scarsa produttività.Alla dispersione di risorse a livelloscolastico ne corrisponde un’altra a

livello sociale. L’individuo che si di-sperde nella scuola, nella societànon riuscirà a progettare, produrre egestire il cambiamento che repenti-namente gli si presenta dinnanzi.Nel suo lavoro, un capitolo lo ha de-dicato interamente alla figura diDon Milani (uno dei pionieri del-l’attuale Educativa di Strada). DonMilani aveva ben capito che era ed èl’elevazione culturale a renderel’uomo cosciente dei propri diritti edella propria dignità. L’elevazione ènecessaria per immettere nella so-cietà delle persone preparate e auto-nomamente pensanti. Questa era lasua idea fissa: rendere i ragazzi pro-tagonisti fino in fondo della loro vi-

Cinzia Nocco si è laureata in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale Extra-scolastico, relatore Prof. Francesco Ledda, con la tesi “Dispersione Scolastica e Lavoro di Comunità nella Provincia di Oristano”.

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UNIVERSITÀ 30 TERRALBA ieri & oggi

Gelo Azzurro

via Porcella, 92 Tel. 0783 82723Terralba (Or)

MACELLERIAFENU RANIERO

solo carnisarde

certificateVia Neapolis, 80Tel. 0783 81407TERRALBA

ta e, lo strumento per realizzare ciò,lo individuò nell’istruzione, intesacome mezzo di riscatto morale e ci-vile fra i poveri. Dall’analisi effet-tuata si evince che nella Provincia diOristano il fenomeno della Disper-sione Scolastica è ancora presentecon percentuali elevate nonostante,in qualche zona, si sia rilevato unmiglioramento. Quest’ultimo ri-guarda le città e/o i paesi in cui so-no presenti quasi tutti gli ordini egradi scolastici; nei piccoli paesi siassiste invece alla scomparsa di al-

cune scuole, costringendo così glistudenti a viaggiare per raggiungereil proprio Istituto Scolastico. Il pen-dolarismo, la mancanza di motiva-zione allo studio o la raggiunta con-sapevolezza di aver effettuato unascelta errata rispetto all’indirizzoprescelto, portano i ragazzi a deci-dere di abbandonare il percorso distudi. Le attività di Orientamentodegli ultimi anni realizzate nella no-stra Provincia, si sono rivelate effi-caci, poiché gli studenti hanno potu-to canalizzare le loro energie sui

percorsi di studio che meglio ri-spondevano alle loro esigenze, ai lo-ro bisogni e attitudini. Circa il feno-meno della Dispersione Scolasticala scuola e la Comunità molto hafatto per arginarlo, per stimolare eaumentare il senso di appartenenzae di fiducia dei ragazzi verso il loropercorso scolastico, ma tanto ancorasi dovrà fare, considerato che le per-centuali sono tali da far si che laProvincia di Oristano si collochi trai primi posti in Italia.

Adriano CASU, contrabbassista

Si è iscritto presso il Conservatoriodi Musica di Cagliari (G.P. da Pale-strina), per la classe di Contrabbas-so, strumento che lo ha sempre affa-scinato. Una volta raggiunto il titoloaccademico, ha frequentato in Fran-

cia l’Orchestra Giovanile Atlantica,dove ha potuto ulteriormente perfe-zionarsi. Attualmente suona comecontrabbassista in diverse orchestredel territorio Sardo e partecipa aipiù importanti bandi di concorso perorchestre Nazionali e Internaziona-li. Ha conseguito il Diploma percontrabbasso a Giugno 2005.

****Gianluca FRAU

maestro d’organoSi è iscritto nella classe di Orga-

no e Composizione Organisticapresso il Conservatorio Statale diMusica di Cagliari, dove per noveanni ho frequentato le lezioni e datogli esami. L’ultimo anno, si è trasfe-rito al Conservatorio di Sassari, do-ve, nel giugno 2007, ha conseguito

il titolo di Maestro d’Organo eComposizione Organistica. Tra isuoi insegnanti da ricordare il Mae-stro Dante Muscas, Lucio Tum-meacciu, Enrico Pasini, e prose-guendo con il M° Enrico Viccardi,Maurizio Salerno e Ugo Spanu.

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TERRALBA ieri & oggi 31 CULTURA

Il libro Cathedral de San Pedro enTerralben racconta la secolare sto-ria della cattedrale di San Pietro inTerralba, consacrata nel 1144 dalvescovo Mariano e demolita nel1820 per far posto all’attuale chiesa. Il libro, scritto ed edito dall’associa-zione culturale Selas, ricostruiscestoricamente la vita di una chiesascomparsa, dimenticata da molti esconosciuta alla maggioranza deiterralbesi, attraverso le testimonian-ze rare e sparpagliate in numerosiarchivi, che don Francesco Tuveriha raccolto con certosina pazienza erigore storico. Parallelamente riper-corre anche la storia dell’umile po-polazione che l’ha edificata, restau-rata e abbellita per oltre sette secoli.A questo proposito monsignor NicoMassa nella presentazione del libroscrive: «Nei secoli successivi allaconsacrazione della chiesa la popo-lazione insediata in questo territo-rio dovrà affrontare immani diffi-coltà: incursioni di nemici dal mare,malattie e pestilenze che seminanomorte, insalubrità di una terra checostringe le famiglie a cercare spa-zi più vivibili. Di Terralba restavasolo la memoria di un nome e….lasua cattedrale. E’ stata forse questa

che ha richiamato i suoi figli a riap-propriarsi della terra dei loro padrie a ridare inizio ad una nuova storiache sembrava appartenesse a unpassato irrecuperabile». Anche ilsindaco Gian Pietro Pili nelle sueriflessioni sul libro scrive: «Nel cor-so dei secoli la storia della catte-drale si è intrecciata con quella del-la sua gente anche quando tuttosembrava perduto e nulla rimaneva

dell’antica città. Ma la voglia di ri-scatto, che si annoda alle misteriosevicende umane, ne ha sancito la ri-nascita e così la comunità si è rin-novata nuovamente stretta intornoal suo simbolo che il tempo le ha ri-consegnato: la cattedrale».Ma ciò che ha convinto la Selas adintraprendere e diffondere questostudio è stato il senso di orgoglio diessere eredi di generazioni così mo-tivate e operose nella realizzazionedi un bene che univa la comunità eche le dava un profondo senso di i-dentità. Questa spinta ideale è stataper la Selas il volano di un’iniziati-va concreta che sfocerà in una Fon-dazione istituita insieme all’Ammi-nistrazione comunale terralbese e alvescovado di Ales per la continua-zione della “Fabbrica della Catte-drale di San Pietro” con opere dicompletamento e di abbellimentodell’edificio. I fondi raccolti prover-ranno anche dalla distribuzione dellibro che è a disposizione dei richie-denti presso la sede dell’Associa-zione in Via Cavour (porta in ferrodopo la cabina elettrica) il martedì eil venerdì dalle ore 18,30 alle 20.

“Cathedral de San Pedro en Terralben” è il nuovo libro edito dall’Associazione SELAS

di Anna Maria Melis

L’elaborazione del libro è stata cura-ta da Anna Maria Melis, Siddi Stefa-no e Felice Murgia.

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ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE 36 TERRALBA ieri & oggi

(Seconda parte)

Una costante di quegli anni ein parte anche degli anniSettanta fu la denuncia delle

giunte comunali del continuo disa-vanzo economico d’amministrazio-ne. Le spese erano varie, fra le più o-nerose si citavano i costi ereditatidalla vecchia amministrazione equelli di nuova gestione, per una ci-fra che superava di tre milioni di lirequella del bilancio precedente. Sem-pre secondo la nuova giunta parte diquesto disavanzo era dovuto allagrande spesa assorbita per la realiz-zazione del Piano regolatore; pocopiù di 7 milioni di lire, un terzo delbilancio comunale. Un buco finan-ziario che si aggravava ulteriormentecon l’aumento degli stanziamenticoncernenti le spese di carattere so-ciale, adottati per venire incontro al-la popolazione bisognosa e meno ab-biente. Mentre per dare occupazionesi erano iniziati una serie di lavori ri-guardanti opere pubbliche, le stradee il mercato civico1. Si trattava sem-pre di misure destinate a soddisfaregli urgenti bisogni occupazionalidella popolazione locale, in quellaottica di “emergenza” e di “assisten-za” che caratterizzerà in seguito l’at-tività della nuova amministrazione.Il disavanzo economico dell’ammi-nistrazione comunale dei primi anniSessanta portò la stessa maggioranzaad applicare una supercontribuzionealle imposte di consumo2. Tale ini-ziativa, avversata dall’opposizione,fu ripetutamente applicata per tutto ildecennio e venne giustificata con lareale necessità di riequilibrare le cas-se comunali. Nello stesso tempo,sempre per appianare il bilancio, ilComune faceva ripetutamente ri-

chiesta di mutui presso il ministerodel Tesoro e la Cassa dei depositi edei prestiti3. La crisi economica checaratterizzò il Terralbese nel corsodegli anni Sessanta aveva, comun-que, radici lontane. Di questo sem-brava esserne consapevole anchel’opposizione che per voce del con-sigliere Emilio Cuccu denunciava ilcontinuo emigrare delle forze lavo-rative locali, in particolare dei giova-ni:

La situazione deficitaria, rappre-sentata dallo scompenso tra la capa-cità contributiva dei cittadini singolied il bisogno della loro vita associa-ta, sottolinea che la maggior respon-sabilità di questo stato di cose va aricercarsi nella privazione del terri-torio che Terralba ha dovuto soppor-tare a pro del costruito Comune diArborea. Mette in risalto il continuoemigrare delle forze lavorative chemaggiormente si manifesta negli ele-menti giovani, causa l’assoluta man-canza di fonti di lavoro4.

Fu proprio la questione territoria-le ad essere completamente abban-donata dalla nuova giunta di centrodestra, che non ritenne più realisticoriproporre l’aspetto rivendicativo.Quella fu una decisone contradditto-ria, poiché, se, da un lato, sembravaessere una soluzione ragionevole,dettata dal mutato orientamento del-le istituzioni nazionali e da unarealtà territoriale ormai consolidata-si da decenni, dall’altro, condannava

definitivamente Terralba ad una po-sizione periferica nel contesto eco-nomico locale. La mancanza di terri-torio risultò essere un colpo mortaleper la sua economia e non le con-sentì di sviluppare quel modello pro-duttivo, già in parte avviato dalleprecedenti amministrazioni, in lineacon la sue capacità e conoscenze la-vorative. Fu una soluzione traumati-ca e da quel momento la sua tradi-zionale cultura agricola fu soppian-tata da una cultura del terziario, conripercussioni sul piano economicoma soprattutto sul piano culturale esociale. E fu proprio negli anni Ses-santa che si avviò quella trasforma-zione economica, un tempo fondatasull’agricoltura, conclusasi fra la fi-ne degli anni Settanta e i primi anniOttanta. Il forte rilancio dell’attivitàvitivinicola della prima metà deglianni Settanta non deve trarre in in-ganno. Alla distanza, il tradizionalesistema agricolo dovette soccomberedi fronte alle più organizzate agricol-ture del nord Italia, ma soprattuttodel nord Europa. La forte dispersio-ne e frammentazione fondiaria, checondizionava la meccanizzazione a-gricola, la mancanza di sistemi diproduzione e di adeguate infrastrut-ture, quali i più moderni sistemi diirrigazione5, uniti al definitivo crollodella Cantina sociale, decretarono lafine della sua supremazia economi-ca. Fra le iniziative prese in ambitoagricolo dall’ amministrazione diquegli anni, sono da ricordare il con-tinuo rinnovo degli affitti delle pro-

La crisi amministrativadegli anni sessanta

di Marco Pani

Nel novembre del 1960 terminava l’esperienza frontista guidata dal professor Cuccu e prendeva corpo una nuova

linea politica caratterizzata da un sostanziale immobilismoe dalla paralisi amministrativa del biennio 1965-1967

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TERRALBA ieri & oggi 37 ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE

prietà comunali per gli anni 1962-63, 1963-64 e 1964-656.

Le elezione comunali del 22 no-vembre del 1964 rispecchiarono gliavvenimenti politici verificatisi a li-vello nazionale, che avevano vistonel gennaio dello stesso anno la scis-sione del partito socialista. In quellaoccasione la minoranza di sinistra,contraria ad entrare nella compaginegovernativa, scelse la via del distac-co, formando il Partito socialista diunità proletaria (PSIUP). Anche aTerralba l’ala riformista del PSI, inseguito PSU7, guidata da Emilio Ser-ra, scelse di entrare a far parte dellaGiunta comunale insieme ai demo-cristiani, dando vita ad un governo dicentro-sinistra. Rimanevano all’op-posizione i comunisti di Angelo Fa-nari e i proletari di Emilio Cuccu eAngelino Steri. L’elettorato dava an-cora fiducia alla coalizione democri-stiana che, però, per la riforma elet-torale in senso proporzionale, perde-va ben cinque consiglieri, creando,così, una situazione di estrema incer-tezza. Sin dai primi giorni successiviil 22 novembre si avvertiva che lanuova maggioranza democristiana,ridotta a soli 11 consiglieri, non a-vrebbe potuto governare stabilmen-te. A due mesi e mezzo dalla datadelle elezioni, dopo una diserzionedi seduta del 21 gennaio, che avevavisto solo la partecipazione dell’op-posizione di sinistra8, il 2 febbraio siinsediava il nuovo Consiglio comu-nale. Al suo interno si profilava laformazione di una Giunta municipa-le col sostegno di una maggioranzarisicatissima9. Nella stessa occasio-ne, non senza polemiche, veniva ri-confermato alla carica di sindacoFrancesco Pani10. Era accaduto, in-fatti, che il comunista Angelo Fanarie il consigliere Angelino Steri delgruppo proletario avevano chiesto lasospensione della seduta per cercareun accordo sulla nomina del sindacoe della giunta. Ma la richiesta deidue, messa ai voti per alzata di ma-no, venne respinta e i due gruppi del-la sinistra, composti da ben 9 consi-glieri (6 del PSIUP e 3 del PCI), ab-

bandonarono l’aula. Il sindaco venneeletto alla presenza dei soli consi-glieri di maggioranza, con 11 voti.Poi, con lo stesso criterio, si proce-dette alla elezione della nuova Giun-ta municipale, che veniva formatadal socialista Emilio Serra, assessoredelegato, dai democristiani Petronil-la Manca, Giovanni Pani, TigellioTuveri, assessori effettivi, e dagli as-sessori supplenti Angelo Melis eEmma Atzori11. Nelle dichiarazioniprogrammatiche lette dal sindacoPani, il 5 aprile, si faceva appello al-l’opposizione per una piena collabo-razione “negli interessi della comu-nità”. Il tutto scaturiva dalla neces-sità di stabilità politica giacché ledue parti erano separate da un lievemargine di seggi12. Ma sin dalle pri-me battute, fra il centro democristia-no e la sinistra riformista socialistaemersero quelle difficoltà di convi-venza destinate a sfociare un annodopo nella crisi di governo. Una cri-si che indusse, il 25 novembre del1965, l’assessore socialista EmilioSerra alle dimissioni. In questo in-certissima situazione non mancava-no le accuse dell’opposizione checontinuamente denunciava l’ammi-nistrazione di disinteressarsi delConsorzio di bonifica13.

(Continua nel prossimo numero)

NOTE1 ACT, Consorzio di Bonifica del Campidano

di Terralba, opera citata.2 ACT, Applicazione supercontribuzioni alle

imposte di consumo anno 1964, delibera del

C.C. n° 60 del 9 dicembre 1963. Il provvedi-

mento venne applicato anche negli anni ‘62 e

‘63.3 ACT, Consorzio di Bonifica del campidano

di Terralba, opera citata.4 Idem.5 Il territorio rurale, soprattutto nella sua parte

più antica e altamente frazionata, mantenne,

fino ai nostri giorni, quel sistema di irrigazio-

ne, nato nei primi anni Sessanta, legato al poz-

zo e alla motopompa. Un sistema economica-

mente dispersivo che non consentiva di mette-

re a coltura grosse estensioni territoriali.6 ACT, Ratifica deliberazione Giunta n° 180

dell’11-09-1962 avente per oggetto: affitto

mediante asta pubblica dei terreni comunali

per gli anni 1962-63, 1963-64 e 1964-65, de-

libera del C.C. n° 45 del 19 settembre 19627 Il PSU nacque in seguito all’accordo nazio-

nale di unificare il Partito socialista con

quello social democratico avvenuto a Roma

il 30 ottobre 1966 in occasione del XXXVII

congresso nazionale del PSI.8 ACT, Diserzione di seduta, delibera del

C.C. n° 1 del 21 gennaio 1965.9 Questi i consiglieri eletti nelle elezioni del

22 novembre 1964. dottor Ioele Atzeni (DC),

professor Renzo Floris (DC), Francesco Pani

(DC), Emma Atzori (DC), Tuveri Tigellio

(DC), Manca Petronilla (DC), Fiorenzo

Ghiani (DC), Angelo Melis (DC), Pietro

Manca (DC), dottor Giovanni Pani (DC) sur-

rogato con Severino Cannas (PLI), il 31-01-

1967, Felice Muntoni (PSIUP), Emilio Ara-

mu (PSIUP), Felice Tuveri (PSIUP), Guerino

Melis (PCI), Felice Serra (PCI) surrogato

con Giuseppe Perra (PCI), il 31-01-1967,

Angelo Fanari (PCI), Giovanni Cito (PSIUP)

surrogato con Rinaldo Peis (PSIUP), il 31-

01-1967, Angelo Steri (PSIUP), professor E-

milio Cuccu (PSIUP), dottor Dino Mura

(PSI) surrogato con Emilio Serra (PSI), il 22-

11-64, surrogato con Italo Loi (PSI) il 27-01-

1970; ACT, Esame delle condizioni dei con-

siglieri eletti nelle elezioni del 22/11/64 ed e-

ventuali surrogazioni, delibera del C.C. n° 2

del 2 febbraio 1965.10 ACT, Elezione del Sindaco, delibera del

C.C. n° 3 del 2 febbraio 1965.11 ACT, Elezione della Giunta Municipale,

delibera del C.C. n° 4 del 2 febbraio 1965.12 ACT, Dichiarazione programmatica, deli-

bera del C.C. n° 5 del 5 aprile 1965.13 ACT, Discussione Relazione Programmatica

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LA MEMORIA 38 TERRALBA ieri & oggi

Il ritratto di Pietro faceva bellamostra di sè quella domenicamattina di un agosto di sette anni

fa. Lo sguardo austero in un bell’o-vale contornato da una barba ben cu-rata, il papillon ed il gilet, sotto lagiacca, era tutto in ordine, tutto “tonsur ton”, come si usa dire in questicasi.

Mio padre Marco, come spessogli capitava, anche quella domenicamattina bighellonava senza grandeinteresse, giusto per passare il tem-po, nel mercatino di robivecchi anti-stante al palazzo della Regione. Miguardava e sembrava mi sorridesseammiccante: «Guarda che sono pro-prio io … non mi vorrai lasciare an-cora qui a prender sole! Sono pursempre un tuo antenato..!».

Marco, mio padre, così mi hadescritto l’incontro quella mattinaassolata col ritratto del suo avo.

Conosceva già quella foto, glielamostrava sempre suo nonno Efisio,in quelle lunghe serate invernali di-nanzi al caminetto in una Terralba ditanti anni fa. «Vedi questo è mio pa-dre Pietro, tuo bisnonno, Medico an-zi Chirurgo», e a quel punto imman-cabilmente svolgeva la pergamena dilaurea quasi per suffragare le sue pa-role. Lo chiamava “il medico dei po-veri”, anche perché a Terralba nellaseconda metà dell’800 avrebbe avu-to ben pochi pazienti, se avesse do-vuto curare solo i ricchi.

Fin qui tutto è facilmente rico-struibile; l’unica cosa strana era illuogo del rinvenimento di quella fo-to: un mercatino di robivecchi a Ca-gliari.

La spiegazione più plausibile,che Marco si dà dell’inaspettato ri-trovamento, è che alla morte di Efi-sio (figlio del Dott. Pietro e padre diGiulio, mio nonno paterno) la foto

venne presa dal figlio Marco (Marco“grande”) e, alla morte di quest’ulti-mo che viveva a Cagliari, probabil-mente, venne incaricato qualcuno diripulirne l’appartamento e da lì ilrinvenimento della foto e la successi-va vendita a qualche rigattiere. Que-sta ipotesi è confermata dal fatto chel’originale del diploma di laurea diPietro è attualmente in possesso diPupa Zucca figlia di Marco “gran-de”. Le notizie in nostro possesso,nonostante le ricerche da me effet-tuate, sono abbastanza scarne e suc-cinte e a questo punto possiamo soloavanzare delle ipotesi.

Pietro nacque a Terralba, il 27marzo del 1827 da Antonio e Anni-ca Piras, dove frequentò con ogniprobabilità le scuole elementari, per-ché già allora esistevano e, successi-vamente il ginnasio e il liceo a Ori-stano. L’Università dove si iscrisse,nella facoltà di Chirurgia, fu quelladi Cagliari.

La sua era probabilmente una fa-

miglia agiata che gli consentì di stu-diare fino alla laurea, considerata u-na conquista non da poco, se si pen-sa che nella seconda metà del 1800 il95% della popolazione sarda era a-nalfabeta. In quegli anni non esiste-vano ancora le Ferrovie Reali Sardeche sarebbero state inaugurate solonel 1871 e per una prima tratta daCagliari a San Gavino. Gli sposta-menti avvenivano mediante diligen-ze trainate da cavalli con tempi dipercorrenza da Sassari a Cagliari di35 ore. Quindi è immaginabile cheda Terralba a Cagliari il viaggio po-tesse durare intorno alle 12-14 ore,considerando che la Carlo Felice eraallora poco più che una strada sterra-ta.

Il giovane Pietro, dunque, neces-sariamente per lunghi periodi di tem-po dovette risiedere dapprima a Ori-stano e poi a Cagliari a pensione o o-spite di qualche convitto. Nella“Città del sole” conobbe la futuraconsorte, tale Filomena Floris .....che pare fosse molto bella e dallaquale, non a caso, ebbe otto figli tracui l’Efisio, il primogenito, di cui siparlava prima.

Come si può notare dalla ripro-duzione, si parla di “Diploma di lau-rea in Chirurgia” e non in “Medicinae Chirurgia” com’è definita attual-mente. Questo perché allora eranostati istituiti due corsi di laurea di-stinti: uno in Medicina ed uno inChirurgia e così sino al 1855, un an-no dopo che Pietro conseguì il sospi-rato titolo, quando il re Carlo Alber-to provvide a unificarli.

La laurea in Medicina si ottenevadopo 4 anni di studio e, prima di eser-citare la professione, si dovevano com-piere 2 anni di praticantato presso l’O-spedale Civile, di Cagliari in questocaso, o presso un medico accreditato.

STORIA TRAMANDATA, E UN PO’ IMMAGINATA, DI UN MEDICO TERRALBESE DEL 1800.

Il ritratto (e l’antenato) ritrovatodi Mario Zucca

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TERRALBA ieri & oggi 39 LA MEMORIA

La laurea in Chirurgia aveva u-na durata biennale ed esisteva unadisparità di trattamento degli studen-ti a seconda che volessero esercitarela professione in città o nei paesi: iprimi dovevano fare due anni di pra-tica in ospedale, dopo il biennio distudi, e dovevano affrontare due di-stinti esami: uno alla conclusione delterzo e uno a quella del 4 anno. I se-condi invece, dopo il corso biennale,seguivano un solo anno di pratica esostenevano 1 solo esame alla finedel terzo anno.

Da ciò ne deduciamo che i citta-dini, e nella fattispecie “is Casted-daius”, venivano operati da persona-le più preparato, almeno sulla carta,rispetto a coloro che vivevano neipaesi.

Questi ultimi potevano, se la pa-tologia da cui erano affetti non eragrave e se la distanza dal loro paesenon era eccessiva, ricorrere anche alnosocomio S.Martino di Oristano. Incaso di interventi chirurgici com-

plessi, la scelta ricadeva comunquesull’ospedale cagliaritano.

Il trasporto degli ammalati, inol-tre, si effettuava mediante appositediligenze medicalizzate (gli attualiVolontari del Soccorso) e i tempi dipercorrenza erano di circa tre ore perrecarsi ad Oristano mentre per Ca-gliari ne occorrevano circa dodici; ilviaggio non era dei più confortevolie se il malato sopravviveva venivaricoverato per le cure e le terapie delcaso.

Occorre ricordare che in quell’e-poca l’unico ospedale esistente nellaprovincia di Cagliari, era l’Ospedaledi Sant’Antonio sito nel capoluogo,a metà della via Manno, nelle attualiscalette San Sepolcro, in quell’edifi-cio che nel corso degli ultimi 50 an-ni è stato sede di alcune scuole, di-verse per ordine e grado, e che at-tualmente è in ristrutturazione perpoter ospitare l’Ostello della Gio-ventù.

L’Ospedale di Sant’Antonio ac-

canto al cui ingresso principale erastata sistemata la “ruota” per i trova-telli, “is budrus o burdus”, che là tro-vavano rifugio e che dai frati che logestivano venivano affidati a baliestipendiate dal Comune o dati “in a-dozione” a famiglie caritatevoli, re-stò in attività fino al 1848 quandovenne inaugurato, seppure parzial-mente, l’attuale Ospedale San Gio-vanni di Dio, massima opera del-l’Architetto cagliaritano GaetanoCima, ove Pietro Zucca laureatosinel 1854, svolse il suo praticantato

Nella provincia di Oristano ilprimo presidio fu quello dedicato aSant’Antonio Abate situato nell’o-monimo convento e risalente al1409. Successivamente avvenne iltrasferimento presso il convento diSan Martino, più adatto ad ospitareun numero sempre crescente di am-malati.

Nella seconda metà del 1800 aTerralba, oltre al Dott. Zucca, eserci-tavano la professione medica anche i

Diploma di Laurea in chirurgia del medico terralbese Pietro Zucca (1854)

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LA MEMORIA 40 TERRALBA ieri & oggi

cosiddetti FLEBOTOMI (su frabòt-tu), ossia persone che dapprima sen-za alcuna abilitazione e successiva-mente patentati, eseguivano, dietrocompensi prevalentemente in naturada parte dei pazienti, piccoli inter-venti chirurgici come: estrazione dispine o aculei, salassi (anche con lesanguisughe), estrazione e pulituradei denti, frizioni .

Il Dott. Zucca si occupava peròdi casi più impegnativi come sintesidi ossa o articolazioni in seguito afratture, sutura di tendini, muscola-tura e cute, escissione di corpi estra-nei, neoformazioni superficiali ecc.la cui soluzione non prevedeva la co-pertura anestesiologica, praticata in-vece solo negli ospedali attraverso ivapori di etere somministrati me-diante una particolare maschera (diEsmarch) e solo per gli interventi piùimportanti.

Sono proprio questi gli anni chevedono la nascita della disciplinadell’Anestesiologia che, però, venivapraticata comunque dallo stesso chi-rurgo o da un suo aiuto. In un paesead economia prettamente agricola,come è stata Terralba nel 1800 e do-ve il lavoro manuale era quello piùpraticato in assoluto, con scarse onulle misure di sicurezza, è altamen-te probabile che essendo i traumi al-l’ordine del giorno, il mio antenatoavesse senza dubbio di che passare lagiornata!

Pur esercitando prevalentementel’attività del chirurgo, si tramanda,in famiglia, che si occupò anche inmaniera importante di una affezioneche in quei tempi ed in specie nelCampidano di Terralba, era partico-larmente temuta e mieteva numero-sissime vittime: la malaria.

L’unica arma allora a disposizio-ne dei medici era il Chinino, il qualeveniva somministrato massivamentealla popolazione esposta, ma la cuiefficacia era, tuttavia, piuttosto limi-tata.

Si dovranno attendere ancoramolti anni prima che il comprensoriodi Terralba e Arborea venga bonifi-cato grazie al contributo di molti no-

stri concittadini e vieppiù mediantel’utilizzo del DDT ad opera dell’ER-LAAS e della Rockefeller Founda-tion (1946-1950) con la conseguentescomparsa della malattia e del suotemibile vettore, la zanzara anofele.

Il Dott.Zucca veniva stipendiatodirettamente dal Comune e le notiziea noi giunte ci raccontano che spes-so, nonostante gli otto figli a carico,provvedesse lui stesso a fornire i da-nari necessari per acquistare i farma-ci per le famiglie più indigenti.

Pur non navigando nell’oro riu-scì inoltre a far studiare alcuni deisuoi figli, tanto che uno divenne no-taio a Selargius (Raimondo), un al-tro ufficiale postale (Efisio); deglialtri tre maschi, Nicolò, Vincenzo eAlberto non ho riscontri riguardo laprofessione; tutti, tranne Alberto,convolarono a nozze ed ebbero an-che loro, come il padre, numerosadiscendenza, come pure le tre fem-mine di nome Gilla, Giuseppina eTeresa, rigorosamente massaie.

L’avventura terrena del Dott.Pietro Zucca si concluse a Terralba il18 giugno 1895 all’età di 68 anni do-po una vita trascorsa tra la sofferen-ze e la miseria dei suoi concittadiniper i quali ebbe l’onore e il merito di

prodigarsi in una disciplina, la chi-rurgia, che pur essendo all’altezza dirisolvere interventi di una certa rile-vanza, appariva ancora molto ap-prossimativa per ciò che riguardavala pratica anestesiologica e la terapiadel dolore. Per la nascita della figuradell’Anestesista, infatti si dovrannoattendere gli anni sessanta del nuovosecolo, ma questa è un’altra storia!

Scheda dell’autoreMario Zucca è nato a Terralba

e si è laureato in Medicina e Chi-rurgia con specializzazione in Ane-stesia e Rianimazione. Risiede e la-vora a Cagliari presso l’OspedaleMarino.Dirige il Servizio di DayService ove si effettuano interventichirurgici che non necessitano di ri-covero ospedaliero. Inoltre si occu-pa di prelievo d’organi, presso laRianimazione del medesimo ospe-dale, da destinare ai pazienti in at-tesa di trapianto.

Via Cavour - casa eredi Putzolu Agostino (collezione Mario Zucca)

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TERRALBA ieri & oggi 41 COME ERAVAMO

Bonaria MOCCI, (1937) ilgiorno della vestizione, nel-l’Ordine delle Clarisse, con ilnome di Suor Chiara France-sca di Gesù crocifisso.

Monsignor Teodoro Marcias e suo fratello Gesuinoanno 1933.(fotografo Angelico Peddis)

Filomena PORCEDDU, anno1925, con abito da sposa.(fotografo Angelico Peddis)

Anni cinquanta (collezione Efisia Cicu)

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LA MEMORIA 42 TERRALBA ieri & oggi

“Mio padre e mio nonno sono stati pescatori ed an-ch’io, come i miei fratelli, ho proseguito nella tradizionedi famiglia trascorrendo gran parte della mia vita a Mar-ceddì. Fin dall’età di 12 anni ho iniziato a vivere a con-tatto con il mare e fino all’età di 65 anni ho esercitato u-na professione che mi ha dato tante soddisfazioni. Agli i-nizi del secolo scorso a Marceddì non c’era niente. Nonesistevano capanne, tanto meno case di mattoni o altrestrutture. La prima capanna venne realizzata nel 1917 datziu Pratiu Mebi.

Allora tutti i pescatori vivevano a Terralba e si reca-vano a Marceddì a piedi: si partiva il lunedì mattina e sirientrava il venerdì sera. Praticamente si restava tutta lasettimana in mare e si rientrava a terra solo per portare ipesci al commerciante. In barca si stava giorno e notte,si mangiava e ci si riposava sotto una tenda. Chiaramen-te non esistevano i motori e la barca veniva spinta a remie con la sola forza delle braccia si arrivava fino agli sta-gni di Cabras e anche vicino alle coste di Buggerru. Erauna fatica immane.

Si pescava a tutte le ore e soprattutto dal tramonto al-le prime luci dell’alba. Portare avanti l’attività era fatico-so perché ci voleva tanta forza fisica e capacità di resta-re svegli dopo tante ore di lavoro con la lampara; poi sicontinuava con la normale giornata di pesca con sa col-lega o a parigu. Sa collega consisteva in quattro barchee due pescatori per ogni barca, su parigu invece in duebarche.

Allora la pesca era abbondante e le soddisfazioni nonmancavano perché spesso si tornava a terra con una buo-na pescata.

Non ci si preoccupava dell’orario di lavoro, né delcaldo e del freddo, perchè il duro sacrificio veniva ripa-gato.

La pesca a satteraNoi facevamo la pesca con la fiocina e a sattera. Per

quest’ultimo tipo di pesca si usciva in più barche e sipredisponevano le reti in modo circolare per chiudere ipesci all’interno di una camera (campinu). Da qui nonpotevano uscire né da sotto l’acqua né potevano saltare

perché la parte terminale della rete veniva issata e tenu-ta sulla superficie dell’acqua per mezzo di pertiche lun-ghe circa quattro metri. Questo serviva per catturare ilpesce che aggiumpava , che cioè si trovava all’interno desu campinu e cercava di saltare la rete .Questo tipo di pe-sca necessitava di una velocità di esecuzione molto pre-cisa: quando il pesce veniva avvistato (aggiumpada) ilcapo collega dava il segnale e in meno di quattro minutil’operazione di accerchiamento si concludeva .In defini-tiva il buon esito della battuta di pesca dipendeva dal ri-spetto di rigide regole: era un gioco di squadra dove era

Quando a Marceddì si dava il 20%del pescato al conte Castoldi

di Gianfranco Corda

Ecco il racconto del 96enne Luigino Aramu che per oltre cinquant’anni ha esercitato la pesca neglistagni di Marceddì. I suoi ricordi nitidi, la sua dettagliata ricostruzione delle vicende vissute ci con-sentono di riscoprire usi e tradizioni che oggi rappresentano importanti pagine della storia del secoloscorso della nostra comunità .

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TERRALBA ieri & oggi 43 LA MEMORIA

indispensabile l’impegno e l’attenzione di tutti i pescato-ri presenti nelle barche.Il Conte Castoldi

In quell’epoca gli stagni di Marceddì erano di pro-prietà del conte Castoldi, un nobile continentale che pre-se come moglie Zely Sanna, figlia del proprietario delleminiere di Montevecchio. Circolava la voce che fossestato un matrimonio di comodo per poter scaricare le ac-que delle miniere negli stagni di Marceddì. Nello stagnodi San Giovanni abbondavano muggini e anguille e que-sto fatto, dopo tanto tempo, fece cambiare idea al Conte.Castoldi non si occupava direttamente della gestione de-gli stagni ma si affidava a persone di sua fiducia comedon Piero Tolla, Bruno Corsini e altri. Noi non conosce-vamo Castoldi ma avevamo i rapporti con Corsini, cuidovevamo dare il 20 % di tutto il pescato.

S’arragattuS’arragattu era una battuta di caccia alla folaga (uc-

cello tipico degli stagni) che si effettuava una o due vol-te all’anno. Bruno Corsini organizzava questa battutacoinvolgendo amici e personalità di spicco della Sarde-gna e del continente che venivano trasportati sulle bar-che dei pescatori nello stagno di San Giovanni. Le bar-che venivano disposte a semicerchio, i battitori facevanoin modo che gli uccelli si alzassero in volo e così era fa-cile, per chi sparava, colpire le folaghe. A fine battuta sispartivano la cacciagione.

I bastimenti da GenovaPer tanto tempo a Marceddì giungevano i bastimenti

provenienti da Genova. Erano delle bellissime barche avela, ricordo il nome di due di queste: ” Rosa madre” e“Gemma preziosa”. Si fermavano a qualche centinaia dimetri da Torrevecchia dove era stato realizzato un ponti-le di legno. Queste grandi imbarcazioni caricavano il vi-no che produceva la cantina di tziu Domini Mebi e spes-so lo barattavano con ceramiche e oggetti vari che porta-vano dal continente. Il vino di tziu Domini veniva im-messo in botti da 400 litri che si adagiavano in mare evenivano sospinte, dapprima da due pescatori e poi dadue barche fino ai bastimenti. Le botti venivano issate abordo e poi svuotate nelle apposite cisterne. Questocommercio andò avanti fino agli anni cinquanta.

Gli incendi delle capanneUn triste ricordo sono i vari incendi che si sono veri-

ficati a Marceddi. In particolare ricordo quello che sipropagò negli anni quaranta e che bruciò tutte le capan-ne del villaggio. Accadde che in una baracca, che si tro-vava al centro di Marceddì, alcuni pescatori erano inten-ti alla tinta e impermeabilizzazione delle reti. L’opera-zione si svolgeva in un calderone, pieno d’acqua bollen-te, alimentato da un fuoco vivace. Era una giornata divento e ad un certo punto una folata di libeccio spalancòla porta della capanna spingendo le fiamme sul falasco.In un attimo la capanna bruciò e, siccome le baracche e-rano tutte attaccate, il fuoco le divorò tutte, rendendo tut-to il villaggio in cenere e terrorizzando le persone chenon poterono far altro che scappare per evitare ulteriorigravi conseguenze”.

Negli anni 40 tutte le baracche di Marceddì andarono distrutte a causa di un incendio propagatosi da una di esse

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LIBRI 44 TERRALBA ieri & oggi

Donna Carolina

Un’ora dopo il tocco del-l’Avemaria di un giornodi fine maggio venne da

me a Terras Abbas, dove abitavocon mio fratello Giuseppe (Anto-nio intanto si era sposato e trasfe-rito a Masullas, in Marmilla )venne da me, dicevo, donna Ca-rolina Muntoni, la moglie del po-tacario, così si chiamava allora ilfarmacista. Per annunciarsi colpìa mano aperta il cancello di le-gno sgangherato all’ingresso delcortile anteriore della nostra abi-tazione: Giuseppe lo teneva sem-plicemente appoggiato al muro enon si curava neppure di legare ledue ante con una catena; la chia-ve di legno si era rotta già da dueanni, ma a mio fratello non glipassava neppure per l’anticameradi farsela rifare da tziu Tinu, ilfalegname che dell’arte di cerca-re il legno pregiato, stagionarlonel letamaio e modellarlo per tut-ti gli usi aveva fatto la sua fortu-na.

Secondo l’usanza, donna Caro-lina non attese l’ “avanti” né il“chi è?”. Tirò dritta nel cortile epoi nella sala d’ingresso e si pre-sentò in cucina dove sbucciavocon la grattugia di ferro smaltatoi ceci appena rammolliti da unanotte e un giorno di leggera sala-moia. Il ritmo del ballu tondudella mia mano sulla grattugia siinterruppe d’improvviso e i mieisoliti pensieri che accompagna-vano quelle lunghe giornate d’at-tesa si dileguarono quando lapiccola donna vestita di nero e ri-coperta da un lungo fazzoletto

marrone dagli orli ricamati com-parve sulla porta tenendo sotto-braccio un cadinu, un cesto fattodi canne intrecciate che di solitosi usava per la vendemmia.

“Gesugristu” salutò con mezzosorriso sulla mia faccia stupitapiù che spaventata. Non ricordoche fosse mai venuta prima a ca-sa nostra: quella era una donnariservata, tutta potacarìa, casa echiesa, la domenica, quando ilnegozietto d’intrugli, miscugli eveleni restava chiuso. Era l’ulti-ma “dona” di ramo nobile dallelontane origini spagnole rimastaa Terras Abbas da quando anchele sorelle donas Molinu si eranotrasferite ad Oristano. Sposataormai quarantenne a don Diego,il nuovo farmacista arrivato daCagliari, aveva finalmente trova-to come passare il resto della suavita senza rinchiudersi definiti-vamente in casa, o in chiesa, a fa-re la “santica, sempri stichìda incresia”, per il resto dei suoi gior-ni.

“Qui c’è quanto serve per il tuoAugusto.” Posò sul tavolo il cestoavvolto da su sacu, di orbace unacoperta di lana di pecora da pa-store. Dentro una forma di for-maggio, un pane nero civraxu eun fiasco di vino rosso.

“Sa besti porti quella di tuo fra-tello e gliela lasci, che la notte faancora freddo e conviene coprir-si bene.”

Non ci avevo capito nulla. Don-na Carolina se ne accorse, preseuno scanno e mi si sedette difronte piantandomi dritti i suoiocchi verdi scuri e profondi co-

me due finestre aperte sul boscoal tramonto. Sentivo un certomalessere, come un vuoto nellostomaco che mi saliva fino allagola e alle narici. Quegli occhimi mettevano in soggezione e lapaura per ciò che mi stava acca-dendo mi faceva sentire davveromale.

“Su piciocu tu, Augusto, arri-verà domani sera dopo il tramon-

La Scheda:Un mondo bambino, luminoso efantastico, si spalanca alla letturadi queste pagine della leggenda diNika Pompongias. Un mondo abi-tato da fate, che ti traghettano dal-la laguna della vecchia torre ara-gonese in nuraghi, grotte e boschi,dove le antiche “Janas” si destanodal tempo inerte ed emergono dalpassato irrompendo nel presentecol loro carico di memorie. Una bella e delicata storia d’amo-re tra una ragazza sarda, Nika, fi-glia di un piccolo contadino/pa-store, espropriato della terra perla bonifica di Mussolinia, e ungiovane tecnico continentale ri-cercato dalla Milizia fascista perun presunto complotto ai dannidel Duce.Con questo suo primo romanzo inlingua italiana, Giovanni PaoloSalaris ripercorre, con l’arma del-l’ironia e con un linguaggio soloapparentemente diretto a un pub-blico infantile, l’epopea tante vol-te mistificata della nascita di Mus-solinia di Sardegna, iniziata nel1918 ben prima dell’avvento delfascismo. E sceglie di stare dallaparte dei perdenti: contadini, pa-stori, braccianti, coloni e…feni-cotteri.

PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTORE GIAN PAOLO SALARIS E DELL’EDITORE,PUBBLICHIAMO UN BRANO DI “ATTENTATO AL DUCE”, SOTTOTITOLO: “LA LEGGENDA DI NIKA

POMPONGIAS” EDITO DALLA: “MARIAPUNTAORU EDITRICE”, IN USCITA A MAGGIO.

“Attentato al Duce”

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TERRALBA ieri & oggi 45 LIBRI

to alla stazione e da lì lo segui-ranno di nascosto due della mili-zia. L’ordine è di sorvegliarlo inmodo discreto ma costante. Allaprima fesseria lo squagliano ingalera a vita. Qualcuno non gliha ancora perdonato l’ultimacombinata a Pompongias.”

“E chi sarebbe questo qualcu-no?” balbettai, quasi senza farmisentire, come se non volessi sa-pere di più.

“Su Strotzinu” sibilò la donnadietro le strette labbra da cui siindovinavano due file di bian-chissimi denti minuti.

“Su Strotzinu?!” ripetei con unfilo di voce.

“Sì, ma non devi preoccuparti.Gli abbiamo preparato un regali-no anche a lui e al compare chegli tira i fili, s’Aramigu.”

“S’Aramigu!” Sbiancai.Si mise in piedi, mi levò la

grattugia dalle mani e l’insalatie-re dal grembo, dove tenevo i ce-ci, e posò tutto sul tavolo di fian-co al cesto. Mi prese per mano emi accompagnò alla finestra chespalancò decisa come se fosse acasa sua. “Respira lungo” mi disse “vedraiche ti passa”.

Dopo due buone boccate d’ariafresca sentii pulsare il sangue alcollo e poi un brivido freddo per-corrermi la schiena umida di su-dore. Mi appoggiai sul tavolo emi lasciai cadere sulla sedia.

“Il tuo Augusto si dovrà darealla macchia” riprese donna Ca-rolina.

“Alla macchia?”“Alla macchia! Dobbiamo na-

sconderlo fino a quando non saràfatto quello che dovrà essere fat-to.”

Parlava ancora per enigmi, qua-si sottovoce, nonostante fossimosole in casa. Quell’aria di miste-

ro, quel dire e non dire mi fecerotornare in mente le parole dellacoga. Cercai di mettere a fuocociò che doveva succedere ad Au-gusto e ciò che avrei dovuto fareio.

“Ma Augusto ha finito di scon-tare la pena, adesso è un uomo li-bero” cercai di obiettare.

“Non sarà mai libero fino aquando comanderanno i fascisti.A meno che lui non faccia atto disottomissione mettendosi al ser-vizio della milizia. E in ogni ca-so verrebbe comunque tenutosotto stretto controllo perché nonsi fidano di chi già una volta hadisubbidito.”

“Augusto non si sottometteràmai. Avrebbe potuto farlo quan-do è stato incriminato per avercidifeso a Pompongias.”

“Abbiamo anche noi le nostreinformazioni, perciò confermoquanto dici. Gli abbiamo propo-sto di riabilitarsi agli occhi deinuovi capi. L’Ingegnere ha la-sciato Mussolinia e le cose da al-lora sono, se possibile, peggiora-te. Il contagio politico della mar-cia su Roma si è diffuso in tutti isettori della vita pubblica e ancheprivata. Il potere politico è diven-tato tutt’uno con l’economia e lafinanza, ha contaminato società eassociazioni, scuole e chiese; echi si è opposto ha fatto una brut-ta fine se non è scappato in tem-po o finito in galera.”

Non pensavo che donna Caro-lina fosse così addentro alla poli-tica. Doveva essere stato donDiego ad averle riempito il cer-vello di quelle idee rivoluziona-rie e istigata all’azione. Daquando il villaggio della bonificaera stato chiamato Mussolinia,gli antifascisti di Terras Abbas, sisapeva, si erano imbestialiti an-cora di più e tramavano qualche

grossa fesseria a danno di qual-cuno.

“Lo so, quella è gente che nonperdona…” cercai di assecondar-la.

“Però per il tuo Augusto potevaessere diverso. La sua ribellioneappariva semplicemente come uncolpo di testa di un giovane inna-morato. Ma su piciocu tuu è unatesta dura: ha rifiutato. Ai nostriinformatori ha riferito di esserepronto a mettersi agli ordini degliantifascisti diTerras Abbas, ma dinon essere disposto a fare l’infil-trato per non trovarsi a contattocon chi gli ha negato la possibi-lità di essere un uomo libero. Epenso che in tutto ciò abbia gio-cato un ruolo importante propriotu.”

“Io?”“Già. Non solo ha chiesto di te,

ma per assecondare il nostro pia-no ha voluto che fossi tu a na-sconderlo. Naturalmente se tu sa-rai d’accordo.”

“Mi dica cosa c’è da fare.”“C’è un piccolo podere incolto

a Murera, confinante con l’oviledi tuo fratello Giuseppe, quasi al-l’incrocio della strada che portaalla vecchia palude di Sa Ussa.Quel terreno appartiene alla miafamiglia, ma, come ti dicevo ecome ben sa tuo fratello che ciporta le pecore a fura…”

“Ha il biglietto con l’autorizza-zione” la interruppi per difende-re mio fratello dall’accusa di pa-scolo abusivo.

“Il biglietto se l’è firmato da sécopiando la firma di Diego” sor-rise ancora donna Carolina. “Manon te ne preoccupare, avrà tem-po di ricambiarci la cortesia te-nendo la bocca ben chiusa perquanto dovrà vedere.”

Stavo per sbottare. La donnacoinvolgeva me e, a quanto sem-

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LIBRI 46 TERRALBA ieri & oggi

brava, anche mio fratello in chis-sà quale imbroglio e si ostinava anascondere il vero motivo dellasua visita.

“Insomma, che dovrà succede-re di tanto grave?” pretesi convoce ferma. “Ne va di me, di Au-gusto e di mio fratello.”

“Non posso dirti più di quelloche posso. Devi aver fiducia inme e soprattutto in Augusto. Saràlui a spiegarti tutto quando sarà ilmomento.”

“E dunque questo terreno diMurera?” tornai sull’argomento.

“Nel nostro terreno incolto, cisono tre alberi di fico bianco. Se-polte dalla sabbia e dalla vegeta-zione si trovano le rovine di unavecchia casa rustica romana. Do-mani notte qualcuno andrà a ri-pulirla e quello sarà il rifugio deltuo Augusto per circa due setti-mane. Al momento opportunoabbandonerete il nascondiglio everrete imbarcati su un battello

per la Corsica, dove potrete coro-nare il vostro sogno d’amore.”

Ascoltai in silenzio e non obiet-tai più nulla. Donna Carolina mispiegò per filo e per segno checosa dovevo fare. Infine mi rac-comandò ancora una volta di te-nere la bocca chiusa e di avvisar-la se ci fossero stati problemi conmio fratello. Salutò col solito a-diosu e se ne andò.

“Cultura Sarda nel 1500”è il titolo del nuovo libro pubblicato da

Natalino Vargiu

Natalino Vargiu prosegue nel suoimpegno letterario e pubblica unnuovo, interessante, libro dal tito-lo “ Cultura Sarda nel 1500”. Lapubblicazione, realizzata in colla-borazione con il professore LuigiSpanu, presenta la rielaborazionedell’opera “I 1200 consigli” delpoeta e romanziere algherese An-tonio Lo Frasso. Originariamente scritta in linguaspagnola, l’opera fu tradotta dalloSpanu ed ora Natalino Vargiu l’hasapientemente rielaborata in versiitaliani e campidanesi. Nel libro sidanno utili consigli agli agricolto-ri, ai medici, ai notai, ai commer-cianti, agli ecclesiastici e a tantealtre categorie di lavoratori. Nella parte finale il poeta parladella vita militare. Con questo li-bro Natalino Vargiu offre un pre-zioso contributo per la conserva-zione e la valorizzazione del dia-letto campidanese. Lo scrittore,che è nato a Terralba, nel 2002 a-veva pubblicato un altro libro “Supiciocheddu de su bintottu”, dovetra l’altro racconta la sua infanziae descrive luoghi e usanze anchedella nostra cittadina.

Un monumento in Municipioper ricordare Felice Porcella

L’opera commissionata dall’Amministrazione Comunale di Ter-ralba è stata realizzata dall’artista terralbese Marco Sesuru.

Il busto è stato posizionato all’ingresso della casa Comunale afianco della lapide realizzata dalla SELAS in ricordo dell’illustreterralbese.

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TERRALBA ieri & oggi 47 COME ERAVAMO

Campo sportivo Domus Beccias

Da sinistra in alto: MarcoDESSI’, Silvano PANI, Feli-ce MANCA, Giulio COT-ZA, Don Alviero CURRE-LI, Gesuino BIOLLA, Lo-renzo SCANU, Felice TOC-CO. Accosciati: .....COR-RIAS, Luigi MARCIAS,Nazzario LILLIU, AngelinoCASU, Carmine MARON-GIU, Gesuino CARTA, Pie-tro LAI, Rinaldo CASU.(Foto concessa da Felice Tocco)

ANNI 60Gino MURA, Giuseppe ESPIS, Mirenio MARTIS,Rinaldo ATZORI, Onorato LOI, Luigi MEREU, Dino PANI,

1952 - Cesare PIA, Maria CASULA,Adriana PIA, Giorgio PIA, Andrea TURNU, Efisio PIA.

1958, Sa Costiscedda – MarceddìEfisio, Felice, Giampaolo, Lucio e Pinuccio della Famiglia MURA

1953 Marceddì: Bruno CORONA, Severino MARCIAS, Emilio CORONA,Raimondo PINNA, Luigino MARCIAS, Olga LOI, Teresina SERRA,Emma CASU, Nina FANARI. (Foto Deriu)

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LA MEMORIA 48 TERRALBA ieri & oggi

In questa galleria di personaggipaesani, curiosi e simpatici, chesi discostano dalle persone co-

muni per le loro manie, per le lorostranezze, per il particolarissimomodo di condurre l’esistenza, hannoquasi sempre in comune l’arguzia, ilsenso dell’umorismo ed una allegraspregiudicatezza nell’affrontare lavita.

Anche in Giulio Pinna “Cilloi” sievidenziavano queste doti, perché a-veva una notevole inventiva nell’af-frontare le difficilissime condizioniin cui il destino l’aveva fatto nasce-re, anche se qualche volta “deraglia-va dai binari” delle norme scritte.

Ancora oggi a vent’anni dalla suamorte, ricordando battute ed episodiche gli vengono attribuiti, fanno na-scere sorrisi e commenti divertiti.

La fama di Giulio s’intreccia e siconfonde con un altro “Cilloi”, so-

prannome della famiglia Spiga (cil-loi, è il nome che si dà a un tipo dicoperta sarda, confezionata con lanagrezza) di identica personalità, simi-li sia per gli scherzi che per le battu-te beffarde e dissacranti, non prive diarguzia e intelligenza. Questo “Cil-loi”, muratore e pittore, si chiamavaFelice Spiga ed era fratello del padredi Giulio, che si chiamava Giovanni.

Giulio nacque il 12-2-1925 da Raf-faela Pinna (Lica), che faceva e ven-deva dolci di fronte al negozio di Vil-lafranca. Giulio dovette affrontare u-na esistenza nella povertà e nellecontinue privazioni, si vantava dellasua inventiva e della sua intelligenzanel fare il “pirata” di mare e di terracon la pesca proibita e, pure, il ladrodi polli.

Raccontava le sue gesta, enfatiz-zandole, con orgoglio, riuscendo acreare sul suo nome una leggendapaesana, che comunque avevano unfondo di verità. Tutte ambientate nel-la “Bonifica” e nelle famiglie colo-niche, dove Giulio offriva coi picco-li servizi, il pesce che procurava.

Una volta fu colto nei pressi di unafattoria nell’atto di fuggire dall’ag-gressione di un infuriato tacchino chead ali aperte e starnazzando sembra-va che gli si avventasse. Alla padronadi casa, che a distanza guardava lascena, Giulio diceva: «signora hopaura, il tacchino mi vuole beccare».La signora lo rassicurava dicendogli:«vai pure Giulio, che il tacchino nonti fa niente», Giulio, però, aveva tuttol’interesse di fuggire, inseguito gio-coforza dal povero tacchino a cui a-veva fatto ingoiare con un’esca infi-lata ad un amo, legato ad una lenza u-sata per riparare le reti. Raggiunto ilvicino forestale, Giulio infilava iltacchino in un sacco che portavasempre appresso e si dileguava.

Meno verosimile è quella che rac-contava su un furto a un pollaio ovevi trovò sette galline. Dopo averscelto le sei migliori, scartò la setti-ma (perchè minuta e rachitica) e lemise un cartello con la scritta: ”Set-timo non rubare”. E’ difficile pensa-re a Giulio che andasse in giro forni-to di carta e penna, se a malapena

Storie di personaggi curiosi ricordati con affetto e simpatia

di Rinaldo Casu

Terralba ha avuto negli ultimi settant’anni molti tipi curiosi che sono ricordati,con affetto e simpa-tia, da tanti anziani per le loro stranezze e per le loro manie, che davano ai terralbesi

motivo per qualche sorriso e qualche minuto di innocente ricreazione. L’originalità di questipersonaggi è molto difficile descriverla nella sua interezza, d’altra parte il tempo ha contribuito

a renderci sbiadito il ricordo della loro personalità

la grande inventivadi Giulio Pinna “Cilloi”

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TERRALBA ieri & oggi 49 LA MEMORIA

Prodotti e servizi per l’agricoltura

riusciva a scrivere la sua firma.Originale e più accettabile era

quanto raccontava circa una contrav-venzione, che le aveva appioppato u-na guardia della bonifica (Soddu),dopo una razzia, compiuta con uncomplice, che aveva fruttato quattrooche.

Giulio, dopo averle infilate in unsacco, se lo mise sulle spalle a mò ditascapane, montò sulla sua lambrettae si diresse verso Marrubiu, dovec’era l’intesa di spartirsi il bottino.Strada facendo, un’oca era riuscìtacol becco a praticare un foro sul latodestro del sacco, e quindi ad infilar-vi la testa fino a far emergere il col-lo in tutta la sua lunghezza. Arrivatoall’incrocio di Tanca Marchese, Giu-lio si diresse a sinistra, cioè versoMarrubiu, mentre l’oca “propende-va” in direzione della strada che an-dava verso Marceddì. La guardia,che si trovava dall’altra parte delponte ma che non aveva ben realiz-zato la scena, elevò contravvenzionea Giulio poiché all’incrocio “svoltò asinistra pur avendo segnalato disvoltare a destra”..! Cilloi se neguardò bene dal chiarire l’equivoco.

Vendeva i prodotti del mare senzapermessi o autorizzazioni e visite sa-nitarie, era guardato a vista dall’in-flessibile guardia comunale tziu Ca-deddu; Giulio non si lasciava im-pressionare più di tanto, ma semmaicercava di beffarlo. Un giorno, gi-rando per il paese in bicicletta conun vistoso portabagagli, stava decan-tando a gran voce i pregi delle “spar-lotte”, delle arselle e dei “bocconi”di Marceddì. Tziu Cadeddu si preci-pitò all’inseguimento e, quando sta-

va per raggiungerlo, Giulio con unpotente sprint lo distanziò di alcunecentinaia di metri per poi fermarsi dinuovo a decantare i prodotti del no-stro mare. La guardia, non desistevae cosi continuarono, facendo il girodi metà paese. Quando infine tziuCadeddu lo raggiunse, dovette con-statare che Giulio in quel portabaga-gli non aveva né pesce né nessunfrutto di mare. Alla richiesta di spie-gazioni, candidamente Cilloi disseche stava semplicemente facendopropaganda ai prodotti di Marceddì.

Con Cilloi avevo un rapporto ami-chevole e, anche se qualche volta ciòmi è costato salato, dato il suo carat-tere un po’ bizzarro, non ho mai vo-luto tagliare i ponti con Lui, perchémi era simpatico.

Lui abitava in via Tuveri; ambedueeravamo di “Sa Ussedda”. Era unmio assiduo cliente dato che da sem-pre gli ho riparato la lambretta e labicicletta, anche se pagava quandopoteva o ne aveva voglia. A volte lesue pretese erano eccessive ed erocostretto a dirgli che dovevo “ridur-gli” il credito. Ciò lo faceva reagirefino a dirmi che: «lui, e lui soltanto,mi aveva salvato da morte sicura ingiovanissima età». Giulio si riferivaad un episodio avvenuto nel lontano1947.

Allora nel tratto di via Baccelli, aln° 20, in un vecchio locale delle so-relle Floris, gestivamo una rivenditadi ricambi di bicicletta ed io, un po’per la custodia e un po’ per la libertàdi uscire e rientrare quando volevo,dormivo lì su un pagliericcio di for-tuna posto sopra il banco dell’offici-na. Una notte di forte vento, fui sve-

gliato dal tintinnio dei cerchi di bici-cletta che sbattevano. Questi, si tro-vavano in un piccolo magazzino atti-guo alla stanza dove dormivo. Pensaiche a provocare quei rumori fossestato qualche spiffero di vento, mapoi udii distintamente delle voci“soffocate”. Ad un certo punto sentiianche che qualcuno tentava di aprirela porta della stanza, e solo allora miresi conto della presenza di estranei.Urlai: «chi è là?!»; dopodichè sentiiun gran fracasso provocato da perso-ne che cercavano di fuggire precipi-tosamente.

In seguito è stato accertato che lepersone erano cinque, identificate edenunciate perchè entrate forzando“su pottalittu” di una vecchia tipicaporta sarda, che offriva uno spazio di50x70 cm. Pur in quello stretto spa-zio, fuggendo, presumibilmente si e-rano infilati anche in due per volta.

Giulio che era uno dei cinque, so-steneva che mi volevano uccidere,ma che lui si era fermamente oppo-sto a che ciò avvenisse. E non è asso-lutamente vero, perché loro non sa-pevano che ci fosse un custode, unragazzo di 16 anni, altrimenti non sisarebbero sorpresi fino a lasciarsicogliere dal panico. Giulio, ritenen-domi obbligato ad esternargli peren-ne gratitudine per aver impedito chemi uccidessero, inconsapevolmentevestiva i panni di un tipico personag-gio della commedia napoletana.

Pur non essendogli stata tenera lavita, Giulio è riuscito a trasmetteresimpatia e allegria, e merita di esse-re ricordato con affetto. Morì a 64anni, il 1° maggio 1989.

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COME ERAVAMO 50 TERRALBA ieri & oggi

ATerralba in Via Giotto (Sugottoniu de is Muntonis), viè la casa del Signor Antonio

Sardu, una persona che, nonostantei suoi ottantasei anni, ha una straor-dinaria memoria capace di ricordarecon lucidità fatti e persone del passa-to. Nel cortile della Sua abitazione,vi è un loggiato con una infinità diattrezzi, arnesi ed utensili di varianatura, ben ordinati e disposti secon-do un criterio tipologico, che rico-prono le pareti. Il tutto si presentavacome un piccolo museo etnografico.

Fra i tanti oggetti da Lui realiz-zati, c’è una ricostruzione in minia-tura di un antico mulino che venivautilizzato per l’irrigazione del Suoorto. In tempi passati ce n’erano pa-recchi di tali mulini nella campagnadi Terralba. Quel tipo di mulini era-no conosciuti anche dai suoi nonni,perciò ne deduciamo che nell’otto-cento, se non anche molto prima, e-rano già in uso e venivano chiamati“molinus a bestiolu”, poiché la for-za motrice per il funzionamento eradata o dall’asino o anche dal cavallo.Questi animali dovevano girare con-tinuamente per tutto il giorno, salvo

la pausa per il pranzo ed un breve ri-poso come si concedevano pure gliortolani, e per evitare che gli anima-li si fermassero a brucare l’erba, ve-nivano muniti di paraocchi e de su“focivi”.

Questo tipo di mulino era utiliz-zato per raccogliere acqua per irriga-re, da non confondere con i classiciconosciuti mulini ad acqua che ser-vivano per la macinazione dei cerea-li. Due di questi esistevano a Terral-ba, ormai scomparsi da molti anni,neanche Tziu Antoni li ha conosciu-ti, se ne ha solo il ricordo per averdato il nome a due rioni (Su bixinaude molinu mannu e de molineddu)ubicati dove ora è situata viale Sar-degna, ed un tempo scorrevano lecopiose acque del Rio Mogoro.

Il mulino (vedi foto) è costituitoda un’impalcatura in legno di oliva-stro (ollastu) e di quercia, legni mol-to resistenti alla marcescenza ed alcontempo molto flessibili. L’appara-to era costituito da un grosso troncosquadrato, alto circa due metri, infis-so longitudinalmente in una appositasede nella quale ruotava sul suo asse,sulla parte superiore erano inserite,negli appositi fori, due assi parallele(nella foto non sono presenti) che su-perando la larghezza del mulinostesso andavano ad agganciare l’ani-male per la rotazione. Nella parte in-feriore si innestavano, solidali fra lo-ro, sempre ben lubrificate con gras-so animale “ollu de seu,”(is arrodas).Una ruota dentata, posizionata in o-rizzontale, che trasmetteva il motoad una seconda ruota in posizioneverticale che a sua volta dava il mo-vimento rotatorio alla grande ruotasu cui erano fissati “bicchieri” in ter-racotta che pescavano l’acqua dalpozzo.

La ruota aveva circa due metri didiametro, (su casteddu de ferru), co-sì veniva chiamato il “castello” cioèl’impalcatura realizzata in ferro. La

MMoolliinnuuss aa BBeessttiioolluu di Giorgio Cannas

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TERRALBA ieri & oggi 51 COME ERAVAMO

ruota, oltre l’impalcatura in ferro, e-ra costituita da una catena che necingeva l’intera circonferenza, allaquale erano legati i raccoglitori (bic-chieri) per il pescaggio dell’acqua.La catena era realizzata con lunghepertiche di mirto (muta) intrecciatefra loro e legate con lacci di erba pa-lustre (sessini) che, al pari del giun-co, sostituiva lo spago o altro tipo dilegature, che a quel tempo erano co-stose se non introvabili. Detta catenaaveva un arco di tempo di utilizzo dicirca due anni, poi si doveva sostitui-re con una nuova; la sua realizzazio-ne avveniva in primavera e richiede-va un lungo ed elaborato lavoro ma-nuale con l’ausilio di più persone,cioè gli ortolani del paese, che ope-ravano in mutua cooperazione che e-ra, questa, alla base di questo parti-colare lavoro, necessario a renderefunzionale il mulino. Questa solida-rietà veniva ricambiata a turno per o-gni mulino presente nei vari orti (aominis torraus).

Le flessibili e lunghe pertiche dimuta, tagliate nel periodo invernale,per il loro assemblaggio atto alla rea-lizzazione della catena, venivano di-stese per terra su due file; successi-vamente, con una serie di consolida-te tecniche eseguite con la sincroniadi tutti gli operatori e con l’utilizzodelle varie parti del corpo (mani,piedi, gambe, dorso, schiena, ecc.),venivano attorcigliate, intrecciate elegate fra loro, cosi da realizzare lalunga catena che poi veniva avvolta e

legata alla grande ruota girevole. Al-la catena venivano poi allacciati a in-tervalli regolari una serie di recipien-ti in terracotta, di circa cinque litri dicapienza. Questi recipienti detti “tu-vus”, venivano prodotti a Silì, spessodovevano essere sostituiti per i conti-nui sboccamenti o rotture.

Il mulino veniva messo in asset-to su un alzato di terra sul quale gi-rava l’animale, mentre la grande ruo-ta giungeva alla base del pozzo, do-ve is tuvus, immersi nell’acqua siriempivano e con il continuo motorotatorio andavano a scaricarsi dallaparte opposta in un cabaletta; l’ac-qua poi si riversava su un grande va-scone “orcibi”, realizzato in pietre ecementato, dalla capienza di oltre 15mc., infine, il prezioso liquido, percaduta veniva indirizzato verso “iscoras” d’irrigazione delle varie cul-ture orticole.

I “pozzi” erano, in effetti, dellepozze di acqua sorgiva naturale nonmolte profonde, ampie circa 3 mq evenivano rese impermeabili con pie-tre “impedrada”. Bisogna tener con-to che tutto il territorio del Campida-no abbondava di sorgenti naturali edi pozze d’acqua perenni (paulis,mizzas, sciopadroxius e karropus)per via delle piogge più abbondanti el’assenza di canali di bonifica.

Questi mulini, ubicati presso iprincipali orti di Terralba, erano co-nosciuti con i nomi dei proprietariorticoli: l’orto di tziu Antoni, che altempo della sua infanzia era un gros-

so appezzamento di proprietà: unaparte del padre Giuseppe, poi di Ar-giolas Erminio, Casula Antonio edi Tziu Battista Muntoni (l’utilizzodi questo mulino era regolato da tur-ni concordati).

Il mulino di Raffaele Murtasaccanto a Sa Gruxi Manna, cioè inVia E. Marcias, dove ancora si intra-vede dietro il muro di mattoni crudiun ampio frutteto; S’ortu de AureliuPau in Via G. Manca; s’ortu di pro-prietà della facoltosa famiglia deiMolino, dato in concessione ad Efi-sio Pani e Luigino Pau.

L’orto si estendeva dall’odiernaVia Napoli e declinava fino a VialeSardegna, più conosciuto, anche aimeno anziani, come s’ortu di TziaCiccia Farina.

Questi mulini, erano ancora fun-zionanti fino agli anni 1940 - 45 cir-ca, così ricorda Tziu Antoni, poi conl’utilizzo dei motorini elettrici, mol-to più pratici e produttivi, i molinusa bestiolus andarono in disuso.

Alcuni pozzi e diversi vasconisono ancora oggi in uso, quale testi-monianza di quella straordinaria co-noscenza di lavoro, di sapere e di e-sperienze, che questi primi “pionie-ri” trasmisero ai tanti terralbesi checontinuarono l’attività del compartoagricolo “de s’otaritzia”. Questi“pionieri” diedero con la loro intra-prendenza, notorietà, apprezzamentoe considerazione alla comunità Ter-ralbese in tutti gli angoli della Sarde-gna.

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CARNEVALE 52 TERRALBA ieri & oggi

Sembrava la storia di un gruppodi ragazzi qualsiasi, con la so-lita voglia di fare, che diventa-

no presto una realtà per il carnevaleTerralbese. Tutto è inizio nell’autun-no del 1999 e obiettivo principale e-ra quello di risvegliare il carnevaleTerralbese (da anni ormai in pausa),mediante la costruzione di un carroallegorico che richiamasse il mag-gior numero di figuranti, per poterpoi partecipare a sfilate allegorichealtrettanto importanti della nostraprovincia e fuori.

I primi due anni, per motivi logi-stici, la costruzione del carro allego-rico avvenne nella vicina frazioneTanca del Marchese, dando vita alcarro allegorico battezzato “GruppoStorpions”.

Obiettivo pienamente raggiunto,sia sotto l’aspetto del numero dei fi-guranti, che sotto l’aspetto della no-stra presenza a sfilate allegoriche al-trettanto importanti, ma l’orgogliopiù grande, era quello di aver risve-gliato finalmente il carnevale Terral-

bese. Carichi di euforia, incomin-ciammo, quindi, a progettare il carroallegorico per l’edizione del Carne-vale 2000, richiamando ancora piùforte l’attenzione di nuove presenze,sia come costruttori che figuranti,che credevano nel progetto del“Gruppo Storpions” dando vita inquella edizione al carro allegoricodenominato “Robin Hood”.

Successivamente, il tutto venivatrasferito direttamente a Terralba,negli appositi spazi messi a disposi-zione da persone amiche del “Grup-po Storpions”.

Il nostro progetto viene prestopremiato, infatti basta attendere l’e-dizione Carnevale 2001, dando vitaal fantastico carro allegorico deno-minato “Jamaica Sound”, un veromix di arte, colori, sound e circa mil-le figuranti che ci portano al trionfoin diverse sfilate allegoriche.

Il progetto per la costruzione delcarro allegorico, edizione carnevale2002, fu presto approvato dal Comi-tato dei Costruttori, eccolo “Zoo

Tour”, ancora una volta maestoso ebellissimo con i nostri ottocento fi-guranti.

Carnevale 2003 fu progettato: “NoLimits”; Carnevale 2004: “SpyroThe Dragon”; Carnevale 2005:“Fuego Loco”; Carnevale 2006:“Diddl”; Carnevale 2007: “ParadiseBeer”.

Il gruppo storico dei costruttori èsempre stato presente nei nostri pri-mi 10 anni e per il carnevale appenatrascorso, ha dato vita al carro alle-gorico “Sa Sartiglia”.

Ora non ci resta che riordinare le i-dee per il domani.

Un ringraziamento particolare vaal nostro caro amico, e mai dimenti-cato Alvise Angius.

Per molti la storia del “GruppoStorpions” potrebbe essere una

favola qualsiasi, per noi che l’ab-biamo scritta è tutta un’altra storia.

SSttoorrppiioonnss,, llaa mmaaggiiaa ddeell ccaarrnneevvaalleeA cura del Gruppo Storpions

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TERRALBA ieri & oggi 53 SPORT

Storica affermazione del Terral-ba che, battendo in finale sul cam-po di Macomer il “Talora” di Gavoi,ha conquistato la Coppa Italia dilet-tanti. E’ la prima volta che unasquadra oristanese conquista il tro-feo.

Questa la rosa dei giocatori:Nulchis, Vacca, Lai, Surano F.,Ledda, Peluso, Ciccu, Mura, San-na, Ruggiu, Nieddu, Pili, Lai, At-tori, Surano C., Piras G., Peddo-ni, Piras O., Fadda, Broccia, Zoc-colo, Tuveri; allenatore Fadda.

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SPORT 54 TERRALBA ieri & oggi

Il titolo di campionessa Regio-nale» Sardegna» 2007 e di Campio-nessa Nazionale, assoluta e di cate-goria individuale 2007, nella disci-plina «Tiro Dinamico Sportivo», so-no stati assegnati ad una TerralbeseDoc, Carolina Aramu, classe 1967,appartenente al gruppo sportivo«Sardegna» della Federazione di Ti-ro Dinamico, infermiera professio-nale presso l’ Asl N° 5 del DistrettoSanitario di Ales, definita una delletiratrici emergenti.

Il Tiro Dinamico è uno sportche si avvale dell’uso di armi da fuo-co (pistole, fucili), i cui calibri van-no dal 9x21, 40 S.&W. e 45 ACP, e sipratica sparando in movimento ber-sagli, cartacei ed in ferro, dalle sva-

riate dimensioni e collocati a diversedistanze, calcolando tramite l’uso diun timer: tempo, colpi sparati e velo-cità. Per poterlo praticare è necessa-rio, innanzitutto passione e poi mol-ta dedizione e concentrazione, maanche un bravo istruttore; inoltreviene richiesto il porto d’armi e l’i-scrizione alla Federazione ItalianaTiro Dinamico Sportivo.

La campionessa si è avvicinataa questo affascinante sport grazie al-l’esperienza del marito, MarinoPinna, istruttore di “Tiro Operativoe Difensivo” diPolizia, nonchétiratore scelto eCampione Re-gionale «Sarde-gna» 2007.A seguito dei nu-merosi successiottenuti, è stataconvocata, insie-me al marito,dalle più alte Au-

torità Civili e Militari dello Stato Ita-liano a partecipare, armata di pistola,alla Manifestazione del Bicentenariodi Giuseppe Garibaldi.

Carolina ringrazia tutte le Auto-rità Militari della Regione e delloStato e l’amica, seconda classificatasia a livello regionale che nazionale,Maria Bonaria Schirru, di Selar-giius, i quali hanno profusamentecontribuito a fare di lei la prima don-na sarda nella storia a sventolare cononore la bandiera dei quattro mori equella tricolore.

Carolina Aramu campionessa

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TERRALBA ieri & oggi 55 SPORT

Una festa dell’atletica, una festa dello sport, tantepersone, atleti, genitori e simpatizzanti, tutti a festeggia-re i 19 anni di attività dell’atletica airone.

Nell’occasione, il presidente e tecnico Sergio Vac-cargiu e tutto il direttivo, hanno voluto rievocare gli in-tensi anni di attività del sodalizio terralbese e ricordaregli atleti del passato: Rosangela e Stefano Sar (nipotidell’olimpionico Franco Sar), che è stato diverse voltecampione regionale di decathlon e ostacoli; Stefania So-ru, Luigi Cadeddu e Marco Soru, già vice campione i-taliano allievi nei 200mt nel 99, e, ancora, Carla Farina.

L’Airone ha ottenuto numerosi risultati sportivi cheacquistano maggior valore, se si considera che nei primi14 anni l’attività si è svolta per strada o emigrando nellepiste di Oristano e Uras. Numerosi i successi sia a livel-lo societario che individuale che hanno, di fatto, colloca-to l’Airone tra le società più attive del settore giovanileregionale.

I protagonisti della festa sono stati soprattutto gli a-tleti in attività. A cominciare dai “pulcini” dei centri di

avviamento (speranze del domani), sino ai campioni delmomento; da Alessio Figus, Marzia Paciarotti e Lau-ra Galatioto, a Maurizio Bassignani, Marco Frau e A-lessio Tomasi; da Edoardo Vaccargiu e Luca Piras, al-le nuove leve, cioè, Davide Melis, Salvatore Fenu e Ga-briele Orrù, questi ultimi occupano i primi tre posti del-la graduatoria regionale dei 60 mt ragazzi. Orrù è cam-pione regionale del “lungo”, mentre Fenu è della “velo-cità”.

Sono stati premiati i mini atleti del centro di avvia-mento e tutti gli altri atleti in attività, con l’Airone d’ar-gento. L’Airone d’oro e’ stato consegnato a Carla Farina,Alessio Figus, Marzia Paciarotti che hanno partecipatoal “Trofeo Internazionale Isole del Mediterraneo”. Pre-senti alla cerimonia, le autorità locali, provinciali e ilpresidente regionale del C.S.I. Mauro Piras; inoltre, ilpresidente regionale fidal Sergio Lai, testimone delleimprese dell’Airone e testimone inoltre delle promessedei politici locali: “ faremmo il possibile perché a Terral-ba si svolgano le manifestazioni programmate dalla Fe-derazione e dal Centro Sportivo” hanno dichiarato l’As-sessore allo sport Oliva e il Sindaco Pili.

Intanto é cominciata bene la nuova stagione agoni-stica: Maurizio Bassignani nel salto in lungo e MarziaPaciarotti nella velocita’, hanno partecipato ai campio-nati italiani “Indoor” che si sono svolti ad Ancona for-nendo delle buone prestazioni, che fanno ben sperare peril prosieguo dell’anno.

La Società di atletica del presidente Sergio Vaccar-giu ha ottenuto numerosi successi, sia a livello socie-tario e individuale, che hanno proiettato l’Airone fra

i sodalizi più attivi nel settore giovanile regionale.Marzia Paciarotti e Maurizio Bassignani reduci da

buone prestazioni ai campionati italiani indoor.

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IL RICORDO 56 TERRALBA ieri & oggi

Mio padre è sempre stato ungrande amante della pesca su-bacquea sin da giovanissimo.

La sua era una grande passione che ol-tre ad avergli offerto momenti di svago edi perdizione nelle profonde acque mari-ne, gli ha regalato grandi soddisfazioni.Grazie al suo impegno e al suo amoreper la pesca, papà è riuscito a praticar-la a livello agonistico, a classificarsi eanche ad ottenere numerose vittorie, di-ventando uno dei migliori non solo a ca-sa sua, in Sardegna, ma anche in Italia.Mio padre era un uomo molto determi-nato, amante della competizione e dellasfida, che fosse con se stesso o con qual-cun altro. Faceva sempre del suo meglio,

cercava di migliorarsi e di dare il massi-mo, non solo nell’ambito sportivo. Con-servando comunque la sua grande u-miltà e la sua modestia per cui era sti-mato da molti. Il mare però non eraun’arena in cui egli dimostrava il suovalore; non era il palcoscenico in cui siesibiva, nemmeno un luogo dove trovareappagamento. Era molto più di questo:il mare era un pezzo di lui, era parte del-la sua vita.

Ora se n’è andato, quel 24 Agosto,ha lasciato tutti noi, creando un vuotoincolmabile. Così, improvvisamente,senza salutarci un ultima volta. Senzaun preavviso dopo una notte travagliata,di speranze, di sconforto, di illusioni. U-

na notte di disperazione, poi la guardiacostiera, un corpo nel fondale, finito. Ame però piace pensare questo: lui si èaddormentato in una bella giornata disole, accarezzato dalle correnti, cullatodalle onde di quel mare che amava tan-to…

Giulia Casu

“Cullato dalle onde del mare che era parte della sua vita”

di Giulia Casu

ALBERTO CASU, CAMPIONE SUB, SCOMPARSO IL 24 AGOSTO 2006

L’associazioneTerras onlus na-sce a Pabillonisnell’autunno 2007dalla volontà deisoci fondatori didare concretezza aideali comuni disolidarietà socialeverso i Paesi inVia di Sviluppo. Terras opera nelcampo della coo-perazione interna-zionale e si basasu principi discambio reciproco

e collaborazione, con l’obiettivo di ridurrele divergenze tra Nord e Sud del mondo.L’attività dell’associazione comprendel’ideazione, il sostegno e il finanzia-mento di progetti di sviluppo culturale,sociale ed economico, con i quali cercadi migliorare le condizioni di vita dellepopolazioni del Sud del mondo, renden-dole protagoniste di un cambiamentopositivo di crescita economica e cultu-rale. Terras collabora con partners isti-tuzionali come: Ministero degli affari e-steri, IILA (Istituto Italiano Latinoame-ricano), INC (Istituto Nazionale di cul-tura di Lima), Regione La Libertad inPerù, inoltre collabora con aziende pri-vate e associazioni di volontariato.

LA NOSTRA MISSIONPromuovere azioni di lotta alla povertàche rivendichino la dignità e la libertàdella persona.Perseguire il soddisfacimento dei biso-gni primari: diritto all’istruzione, ade-guate condizioni igienico-sanitarie, e-ducazione allo sviluppo culturale, so-ciale ed economico.La nostra mission può diventare realtàgrazie anche alla tua collaborazione e altuo contributo.Come ci puoi aiutare: effettuando versamenti liberi a sostegnodell’associazione;partecipando attivamente all’attivitàdell’associazione.

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TERRALBA ieri & oggi 57 CENTENARI

AAUUGGUURRII CCeennttoo aannnnii ee oollttrree

Efisio Dessìclasse 1908

Bonaria FlorisNonna di 100 anni

Eufrosina Casunata il 28/12/1906

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ANAGRAFE CITTADINA 58 TERRALBA ieri & oggi

Auguri ai

Neonati

e ai loro

Genitori

Nati dal 1 luglio

al 31 dicembre

2007

COGNOME E NOME LUOGO DATA DI NASCITA

ARAMU MATTEO SAN GAVINO MONREALE 14.09.2007ATZORI FRANCESCO ORISTANO 21.09.2007BILANCETTA ASIA ORISTANO 25.07.2007D’AMICO VALENTINA ORISTANO 05.11.2007DEIDDA TOMMASO ORISTANO 20.11.2007DELUNAS FLAVIA CAGLIARI 30.07.2007DELUNAS FRANCESCA CAGLIARI 30.07.2007DESSI RICCARDO ORISTANO 16.08.2007DIANA MELISSA ORISTANO 02.08.2007GALIA GABRIELE ORISTANO 09.10.2007GARAU ANDREA SAN GAVINO MONREALE 10.10.2007GARAU CHIARA ORISTANO 01.08.2007GARAU GIORGIA ORISTANO 01.10. 2007GHIANI GIORGIA ORISTANO 17.08.2007MARTIS DAVIDE ORISTANO 24.11.2007MEI ALICE ORISTANO 08.10.2007MELIS SIMONE ORISTANO 17.07.2007MELONI MICHELE ORISTANO 05.08.2007MELONI SAMUELE ORISTANO 14.07.2007MENNUTI GIOLE SASSARI 01.07.2007MEREU ALBERTO ORISTANO 29.08.2007MULAS HELENA SPERANZA CAGLIARI 24.10.2007MURA FILIPPO ORISTANO 02.09.2007ORTU MATTIA ORISTANO 07.07.2007PANI MATTIA ORISTANO 02.11.2007PAU ANASTASIA CHIARA ORISTANO 03.07.2007PAU GABRIEL ORISTANO 02.11.2007PIGA MELANIA ORISTANO 21.07.2007PINNA GIORGIA ORISTANO 19.07.2007PIRAS MATTIA SAN GAVINO MONREALE 02.12.2007PORCU LUCA ORISTANO 21.11.2007PORCU MARTINA SAN GAVINO MONREALE 21.11.2007PUTZOLU NICOLA ORISTANO 27.07.2007SANNA AURORA ORISTANO 23.09.2007SAR MARTINA ORISTANO 30.08.2007SERRA DIEGO ORISTANO 18.12.2007SERRA EMANUELE ORISTANO 18.12.2007SERRA GABRIELE ORISTANO 09.12.2007SERRA LORENZO SAN GAVINO MONREALE 13.09.2007SIMBULA MATTIA NAZARENO SAN GAVINO MONREALE 23.11.2007SPANU VIOLA ORISTANO 25.11.2007TORSANI MATTIA ORISTANO 31.08.2007TRUDU LORENZO ANDREA CAGLIARI 19.12.2007USAI ILARIA ORISTANO 10.07.2007USAI SARA ORISTANO 09.12.2007

Si ringrazia della colla-borazione fornitaci perla compilazione dellePagine dell’Anagrafecittadina l’Ufficio Ana-grafe del Comune diTerralba.

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TERRALBA ieri & oggi 59 ANAGRAFE CITTADINA

NOZZE D’ARGENTOdal 1 luglio al 31 dicembre 2007

25 ANNI DIMATRIMONIOAuguri a

Francesco e Maria

Antonino e Anna Lisa

Peppuccio e Maria Antonella

Claudio e Carmela Camilla

Raffaele e Luciana

Giampaolo e Adriana

Giampietro e Teresa

Aniello e Teresina

Angelino e Irma

Luciano e Rita

Antonio e Maria Rita

Antonello e Anna Maria

Sergio e Caterina

Salvatore e Anna Maria

Silvio e Patrizia

Gianfranco e Sandra

Felice e Maria Adelaide

Salvatore e Lorella

Andrea e Antonella

Antonio e Marisa

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NOZZE D’OROdal 1 luglio al 31 dicembre 200750 ANNI DIMATRIMONIOAuguri a

Giulio ARIU e Edilia CERA

Gesuino CADELANO e Amelia ARGIOLAS

Gesuino CARA e Adelia PORCEDDA

Elio CORRIAS e Ines SERPI

Luigi GALLUS e Emma LILLIU

Sergio PINNA e Luigia DESSI’

Raimondo PINNA e Pietrina PORCU

Battista PORCU e Giovanna URGU

Antonio VACCA e Elia AROFFO

Grande festa in casa Aramu per i 65 anni di matrimoniodi signor Luigino e signora Assunta che si sono uniti inmatrimonio il 9-12-1942. A festeggiare i 10 figli, i 18 ni-poti, i 6 pronipoti, parenti e amici.

ANAGRAFE CITTADINA 60 TERRALBA ieri & oggi

Auguri per 65 anni di matrimonioLuigino Aramu e Assunta Scodina

Commozione e gioia dei 5 figli, dei 12 nipoti, di parenti eamici che si sono stretti accanto a signor Francesco e si-gnora Palmira che dopo 50 anni hanno rinnovato loscambio di anelli nella Cattedrale di San Pietro

Auguri per 50 anni di matrimonioFrancesco Frau e Palmira

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Ci

hanno

lasciato

Elencodecedutiperiodo

dal

1 Luglio

al 31

Dicembre2007

ALONSO GUADALUPE VILLAGORDO(Spagna) 01.11.1938 27.08.2007 ARGIOLAS IRENEO TERRALBA 12.05.1937 04.08.2007ARTHEMALLE LUCIANO CAGLIARI 23.10.1949 30.12.2007ATZEI ESAURINA TERRALBA 31.01.1919 27.08.2007ATZEI IVO TERRALBA 14.11.1925 25.08.2007BELLU CARMINA TERRALBA 17.07.1924 13.08.2007BIANCU UMBERTO MARRUBIU 06.07.1931 25.10.2007CASU MARIO TERRALBA 22.11.1928 12.07.2007DAMETTO RITA ALTIVOLE 19.05.1921 01.12.2007DEIDDA OTTAVIO SIMAXIS 27.02.1929 05.11.2007DESSI ERMINIO TERRALBA 19.07.1927 22.10.2007DIANA EDOARDO GUSPINI 05.03.1913 20.09.2007ERCOLANO NICOLETTA PIACENZA 25.11.1927 09.12.2007FLORIS FEDERICO SAN GAVINO MON.le 28.05.1976 16.09.2007FLORIS FRANCESCO TERRALBA 24.11.1945 11.09.2007FLORIS LIDIA VILLACIDRO 08.09.1939 07.10.2007FRAU FIRMINO TERRALBA 11.07.1924 24.09.2007FRONGIA ANNA MARIA MARRUBIU 09.08.1924 26.08.2007LONIS EFISIO TERRALBA 18.12.1947 03.12.2007MELIS LEONIDA TERRALBA 15.09.1938 28.09.2007MELONI BONARIA TERRALBA 12.09.1938 06.08.2007MELONI MARIA TERESA TERRALBA 19.08.1943 11.08.2007MURA CORNELIO TERRALBA 30.07.1927 07.12.2007ORRU DINO TERRALBA 12.07.1929 01.09.2007PALA ANTONIO TERRALBA 31.03.1947 19.11.2007PANI ELVIRA TERRALBA 06.02.1925 07.08.2007PANI LUIGINO TERRALBA 25.02.1918 21.10.2007PANI MARIA GIUSEPPINA TERRALBA 06.09.1969 18.09.2007PANI VITALIA TERRALBA 03.10.1927 29.11.2007PEDDONI EFISIA TERRALBA 29.04.1931 19.11.2007PERRA MODESTA TERRALBA 22.01.1915 27.07.2007PIA ELEONORA TERRALBA 11.10.1915 02.11.2007PINNA REMIGIO TERRALBA 17.07.1912 14.09.2007PISOLA AMANZIO PAU 21.02.1928 17.09.2007PODDA AGNESE TERRALBA 11.02.1933 08.08.2007PORCU MICHELE MORGONGIORI 02.10.1920 25.07.2007PORRU ANTONIO TERRALBA 08.02.1914 10.07.2007PULIGA GIUSEPPE TERRALBA 26.03.1927 21.09.2007PULIGA PIETRO TERRALBA 16.10.1923 06.11.2007PUSCEDDU ANTONANGELO S.N.d’ARCIDANO 25.04.1951 26.08.2007SAIU ASSUNTA TERRALBA 14.10.1932 06.09.2007SANNA CLAUDIA GUSPINI 23.10.1943 23.10.2007SERRA VIRGILIA TERRALBA 21.03.1926 03.09.2007STATZU GIUSEPPE TERRALBA 18.03.1910 20.11.2007TOCCO AGNESE TERRALBA 29.01.1931 21.09.2007TOCCO ERALDO TERRALBA 21.10.1923 09.11.2007

COGNOME LUOGO DATA DATAE NOME NASCITA NASCITA MORTE

TERRALBA ieri & oggi 61 ANAGRAFE CITTADINA

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Salvatore MARONGIU, Salvatore VINCI, Rinaldo SIDDI, Lucio ESU, Giuseppe COLOMBU, Mario CON-CU, Angelino ANGIUS, G.Luigi CARTA, Adriano MELIS, Paolo LOI, Antonio PILLONI, Virgilio PALA,Ausilia RACCIS, Silvio FRONGIA, Adriano VERARDI, Mario CASU, Pietro FRAU, Gianni ARAMU, An-tonio SPANU, Guerrino FAEDDA, Ermanno TOCCO, Gianna LONIS, Giuseppe PICCHEDDA, Rita LOI,Siriana DESSI’, M.Rosaria PAU, Gianni SIDDI, Efisio BROVELLI, Mario ARAMU, Giuliano ARAMU, Ar-mando ARAMU, Efisio PUDDU, Giuseppe TOCCO, Adriana MURGIA, Raffaela DESSI’, Elisa ARTUDI,Agnese DESSI’, Egidio VARGIU, Silvano PIRAS, Cosimo CONI, Gesuina PORTA, Bonaria CORONA, Cla-ra SERRA, G.Paolo SIMBULA, Mario PEDDIS, (Insegnate) Vanna DELITALA, Antonietta CORONA, An-gela ORRU’, Anna Bruna ARIU, Rina SCALAS, Bruna DIANA, Erminia ATZORI, Lina Di GLORIA, Efi-sia ATZENI.

La Festa dei Sessantenni

foto M. Frattini

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Antonio PODDA, Bruno MURA, Crescentino CORONA, Beniamino SESURU, Francesco ARDU, ItaloBIOLCHINI, Assunta MURA, Carlo VULPIANI, Francesco MURA, Lucina ARTUDI, Gesuino MARTIS,Felice ZEDDA, Vincenzo RANIERI, Giuseppe MARTIS, Bernardino MELIS, Maurizio SCARPA, EdoardoATZORI, Gabriele ORRU’, Reginaldo LILLIU, Mario LOBINA, Lucio CASU, Don G.Battista MADAU,An-na Maria PERRIA, Bruno PUTZOLU, Aldo SCALAS, Orsola CASU, Ester ORRU’, Agnese MARCIAS, E-lisa PIRAS, Giovanna PINTUS, Lorenzo SCALAS, Fausta PIRAS, Gesuina LOI, Elia AROFFO, PinucciaCOLLU, Adalgisa TARIS, Pietro FURCAS, Terenzio SERVENTI, Ilario GASPARE, Mariolina ACHENA.

foto M. Tronci

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Vi aspettiamo da FASAUTO srl, concessionaria Citroün dal 1976Via degli artigiani n° 9A - Oristano - Tel. 0783/212332/3 - Fax 0783/211974 -

E-mail: [email protected]

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