terre di siena - itinerari a siena

50
Le Abbazie Senesi Montepulciano e Montalcino, Nobile e Brunello In bici e a cavallo in Val d’Orcia Gli Itinerari di OriginalITALY www.originalitaly.it 1 Terre di Siena

Upload: originalitaly-srl

Post on 10-Mar-2016

232 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

Le Terre di Siena sono un luogo incantevole, perfetto per ogni esigenza di viaggio. Se siete alla ricerca di pace e tranquillità, di luoghi romantici dai colori caldi e avvolgenti in ogni stagione dell'anno, di arte, cultura e tradizione, di artigianato, ottima cucina, vini pregiati e di grande ospitalità… le Terre di Siena fanno proprio al caso vostro!

TRANSCRIPT

Page 1: Terre di Siena - Itinerari a Siena

• Le Abbazie Senesi

• Montepulciano e Montalcino, Nobile e Brunello

• In bici e a cavallo in Val d’Orcia

Gli Itinerari di OriginalITALY

www.originalitaly.it

1 Terre di Siena

Page 2: Terre di Siena - Itinerari a Siena

I n t r o d u z i o n e

Viaggiointorno a Siena:

Siena, bellissima cittadina medievale del-la Toscana, è circondata da un territorio splendido, dove dolci colline si alternano a distese pianeggianti, dai colori caldi e so-

gnanti in ogni stagione dell’anno. Le Terre di Siena si prestano a ogni tipo si escursione: in bicicletta, a cavallo, a piedi, in auto, per percorsi più lunghi. In ogni angolo sarà possibile respirare serenità: quel-la tranquillità donata dal silenzio e dalla calma, ma anche dalla cordialità e dall’ospitalità tipicamente toscana, dal buon gusto della buona tavola e degli ottimi vini, dall’arte che conserva ancora in sé quel-la concezione autentica del ‘bello’.I diversi itinerari alla scoperta delle Terre di Siena cercano di assecondare ogni esigenza, proponendo tre tipologie di tour: artistico-culturale, enogastro-nomico e naturalistico-sportivo. Ci sposteremo alla scoperta di caratteristici centri, piccoli e grandi, dal sapore tipicamente medievale, e seguiremo la ‘via delle abbazie’: alcuni complessi, ricchi di storia e di arte, sono ancora in attività, altri invece sono diven-tati poli culturali o strutture turistiche ricettive, altri ancora ci ricordano, con le loro rovine, lo scorrere inesorabile del tempo.Questa terra fantastica è anche buona cucina e soprattutto ottimi vini: diversi sono i DOC e DOCG che nascono a nord e a sud di Siena, a partire dal Chianti e dal vernaccia, fino ad arrivare al Nobile di Montepulciano e al brunello di Montalcino. Visite-remo allora i centri storici di Montepulciano e Mon-talcino, ricchi di cantine.Proporremo inoltre tre percorsi naturalisticospor-tivi, di cui due in bici e uno a cavallo, nel territorio di Montalcino, sulle pendici del Monte Amiata, terra del Brunello e dell’Abbazia di Sant’Antimo.

Page 3: Terre di Siena - Itinerari a Siena

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

S o m m a r i o

4 I percorsi

6 Itinerario Artistico-culturale Le Abbazie Senesi (6 giorni) San Gimignano - Poggibonsi, Gaiole in Chianti - Colle Val d’Elsa, Chiusdino - Asciano, Montalcino, San Quirico d’Orcia - Pienza, Sarteano - Abbadia San Salvatore

36 Itinerario Enogastronomico Montepulciano e Montalcino, Nobile e Brunello (2 giorni) Montepulciano e Montalcino

42 Itinerario Naturalistico-sportivo In bici e a cavallo in Val d’Orcia In bici tra le vigne di Montalcino (25 km – percorso misto) In bici tra Castelnuovo dell’Abate e Montalcino (27 km – percorso misto) A cavallo nella pace di Montalcino (20 km – percorso misto)

1Terre di SienaGli Itinerari di OriginalITALY

Page 4: Terre di Siena - Itinerari a Siena

4 T e r r e d i S i e n a©

201

0 Go

ogle

- M

ap d

ata

© 2

011

Tele

Atla

s

3° percorso a cavallo

1 km1 ml

percorso Naturalistico-sportivopercorso Artistico-culturalepercorso Enogastronomico

A Cavallo Abbazia

CantinaIn Bicicletta

10 km5 ml

Page 5: Terre di Siena - Itinerari a Siena

5

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I p e r c o r s i

1° percorso in bicicletta

2° percorso in bicicletta

1 km1 ml

Page 6: Terre di Siena - Itinerari a Siena

6 T e r r e d i S i e n a

Tra gli itinerari di Siena proposti, il nostro tour delle Abbazie Senesi ci condurrà in giro per tutto il territorio della Provincia alla scoperta dei tanti luoghi dalla religio-sità sobria e semplice di cui la Toscana è ricca. Abbazie, eremi, monasteri, pievi furono fondati in questa regione soprattutto nel medioevo, quando l’uomo fu spinto

a ricercare una forma di fede più intima, a condurre la propria esistenza cristiana nel silen-zio, nella tranquillità, nel lavoro e nella preghiera, seguendo la Regola benedettina. Molti di questi luoghi di culto oggi sono ancora in attività e sono visitabili, altri sono stati trasformati in poli culturali, agriturismi o bed & breakfast, altri ancora sono in disuso, ma continuano ad attrarre turisti e fedeli come testimonianza artistica e culturale di tempi passati.Il nostro itinerario delle Abbazie Senesi prevede diverse tappe da effettuare in un sog-giorno abbastanza lungo, della durata di sei giorni. Partiremo da San Gimignano, città dalle mille torri, e giungeremo ad Abbadia San Salvatore. Prepariamoci a un percorso che

sicuramente non ci lascerà indifferenti, sia per la forte valenza storico artistica dei complessi che

andremo a visitare, sia per quel senso di intima reli-giosità che respireremo e che fa ancora parte, oggi come mille anni fa, della quotidianità di chi che ha scelto di dedicare la pro-pria vita al lavoro e alla preghiera.

1° Giorno

San Gimignano

Chiusdino

Asciano

2° Giorno

3° Giorno

4° Giorno5° Giorno

6° Giorno

Poggibonsi Gaiole in Chianti

Colle diVal d’Elsa

Montalcino

San Quirico d’Orcia

Pienza

Sarteano

AbbadiaSan Salvatore

Artistico-culturaleItinerario

Le abbazie Senesi

Page 7: Terre di Siena - Itinerari a Siena

7

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

1° GIOrNO - Mattina

m San GimignanoStupendo borgo della Val d’Elsa, San Gimignano (1) dista circa 45 chilometri da Siena, a nord-ovest in dire-zione Firenze. Il suo centro storico conserva una strut-tura tipicamente medie-vale e, per la sua caratte-ristica urbanistica, è stato dichiarato dall’UNESCO, nel 1990, Patrimonio dell’Uma-nità. Il periodo di massimo splendore del borgo si rea-lizzò dal XII al XIV secolo, quando, nonostante le con-

tinue lotte tra guelfi e ghi-bellini, si intensificarono notevolmente i traffici com-merciali e finanziari. Mani-festazione della potenza delle diverse ricche famiglie dell’aristocrazia cittadina furono le tipiche case-torri (2 e 3): nel momento più flo-rido di San Gimignano se ne potevano contare 72, ridotte nel 1580 a 25. Oggi ne sono rimaste una quindicina: la più antica è Torre Rognosa, alta 51 metri, e la più alta è quella del Podestà (chia-mata anche ‘Grossa’), che tocca i 54 metri.

m Abbazia del Santo Sepolcro e Santa Maria a Elmi Dopo aver fatto una pas-seggiata per le strade del paese, potremo recarci all’Abbazia del Santo Sepol-cro e di Santa Maria a Elmi, che si trova a una decina di chilometri, quasi al confine con il centro abitato di Cer-taldo.Si tratta di un’ex abbazia benedettina, situata sulla famosa Via Francigena, parte di quel percorso che nel Medioevo collegava le tre principali mete religiose,

1

32

Page 8: Terre di Siena - Itinerari a Siena

8 T e r r e d i S i e n a

accederemo direttamente alla cappella, dove un muro taglia quello che un tempo era un ambiente unico: la parte posteriore, disposta su due livelli, è, infatti, un magazzino nel piano infe-riore e un’abitazione privata al superiore.

1° GIOrNO - Pomeriggio

m Poggibonsi e l’Abbazia di San Michele Arcangelo a MarturiLasciato San Gimignano, potremo rimanere in Val d’Elsa (4 e 5) e nel pomerig-

rate alimentari e le funzioni religiose erano tenute da un solo sacerdote.Oggi non è semplice rico-noscere con chiarezza l’ori-ginaria struttura, ampliata e rimaneggiata nei secoli, ma degna di nota è la cripta romanica, conservata in maniera ottimale, forse unico esempio presente nel territorio. L’edificio presenta tre navate sviluppate su una pianta quadrata, quella cen-trale mostra delle aper-ture che nascondono degli ossari. Entrando dal por-tale posto sulla facciata,

Santiago de Campostela, Roma e Gerusalemme: l’Ab-bazia del Santo Sepolcro, visto il suo nome, era una tappa obbligata del pelle-grinaggio. Fu fondata nel 1034 da Adelmo di Subbio che donò tutto il suo patri-monio familiare al vescovo di Volterra. Se inizialmente la regola seguita era quella di San Benedetto, poi l’Ab-bazia fu concessa all’ordine Camaldolese prima e Cister-cense dopo. Nel XV secolo il complesso perse la sua importanza, venne utilizzato come magazzino per der-

4

5

Page 9: Terre di Siena - Itinerari a Siena

9

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

gio spostarci a Poggibonsi, a una ventina di minuti d’auto. Anche questo Comune ebbe il suo maggiore sviluppo nel Medioevo, ma visse momenti alterni di fortuna: fu, infatti, distrutto per ben tre volte, ma venne poi costruito nuo-vamente in zone diverse. È certo comunque lo splen-dore del borgo nell’Alto-medioevo, quando florida era anche l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Mar-turi , la Poggibonsi del tempo. Sappiamo che l’Ab-bazia fu fondata nel 972 e, trovandosi sulla Via Fran-

cigena, era anche tappa e luogo di ricovero per molti viandanti in pellegrinaggio. Nel XIX secolo il complesso fu trasformato nel Castello di Badia (6), un’imponente villa neogotica ed è molto difficile oggi riconoscere quelli che furono gli anti-chi elementi medieval i , probabilmente distrutt i tra il ‘300 e il ‘400. È stata risparmiata solo la cappella del XV secolo, a un’unica navata - dove un tempo erano presenti gli affreschi di San Michele Arcangelo e Santa Brigida - e il chiostro,

ma dal belvedere si riesce ancora ad assaporare l’an-tica atmosfera.Passeggiando per le strade di Poggibonsi, soffermia-moci ad ammirare il Palazzo Comunale, il duecentesco Palazzo Pretorio, la neo-classica Collegiata di Santa Maria Assunta (7). Appena fuori dal borgo, sorge in altura, lì dove era l’antica Poggibonizzio, la Fortezza Medicea di Poggio Impe-riale (8), fortemente voluta da Lorenzo il Magnifico come parte del suo progetto, mai ultimato, di “città ideale”.

6

7 8

Page 10: Terre di Siena - Itinerari a Siena

10 T e r r e d i S i e n a

2° GIOrNO - Mattina

m Gaiole in ChiantiPossiamo iniziare un’altra giornata del nostro itinerario delle Abbazie Senesi recan-doci a Gaiole in Chianti, che dista una trentina di chilometri a nord-est del Capoluogo e circa 45 minuti d’auto da Poggibonsi.Si hanno notizie documen-tate di Gaiole già a par-tire dall’XI secolo, quando cominciò a essere sede di un importante mercato nel fondovalle che radunava gli abitanti dei castelli del

Chianti. Anche l’urbanistica del centro storico è stata fortemente influenzata dalla funzione svolta dal paese e la piazza principale, dalla forma di triangolo allungato, contornato da palazzi ele-ganti risalenti al XVIII secolo, sorge proprio lì dove un tempo si teneva il mercato.Oggi Gaiole in Chianti è meta soprattutto di turismo eno-gastronomico, forte delle ottime eccellenze locali, quali soprattutto il famoso vino che dall’area di pro-duzione prende il nome: il Chianti.

Tanti sono i castelli, le ville e gli edifici sacri presenti nel territorio comunale: il Castello di Brolio (9), pre-stigiosa residenza signorile di proprietà dei Ricasoli, il Castello di Meleto, l’Abba-zia di Coltibuono e la Pieve di Spaltenna (10), solo per citarne alcuni.

m Abbazia di San Lorenzo a ColtibuonoFu fondata nella prima metà dell’XI secolo su una preesi-stente chiesa, documentata sin dal secolo precedente. Concessa ai monaci vallom-

9

10

Page 11: Terre di Siena - Itinerari a Siena

11

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

brosani, fu importante cen-tro religioso durante tutto il medioevo e oltre, fino al 1810, fin quando cioè non fu decretata l’espulsione dei religiosi dai monasteri. L’Ab-bazia (11) vide l’alternarsi di diversi proprietari dalle sorti più o meno felici; da circa un secolo è divenuta bene della famiglia Stucchi-Prinetti che ne ha fatto un’azienda agri-

cola d’alto livello in cui si organizzano anche degusta-zioni e corsi di cucina.La Chiesa di San Lorenzo è a croce latina con una sola navata che termina con un’abside; sotto l’altare maggiore custodisce i resti del Beato Benedetto Rica-soli. Alla sinistra della fac-ciata è posta la torre campa-naria, di grandi dimensioni,

alla destra invece è collo-cato il portone d’accesso a quello che un tempo era il monastero, dall’Ottocento divenuto residenza agricola. Piccolo gioiello è il giardino, di recente finemente restau-rato, impostato secondo lo schema dell’hortus conclu-sus – orto murato – dove i diversi settori sono divisi da siepi di bosso e piante offi-

Altro complesso di notevole importanza è la Pieve di Santa Maria a Spaltenna, lo-calità che trova le prime citazioni ufficiali, in diversi documenti relativi alla Badia di Coltibuono, sin dai primi anni dell’XI secolo. La preesistente Pieve di San Pietro in Avenano fu trasferita nel 1100 a Spaltenna e fu “munita”, ma ufficialmente

cambiò il nome in Santa Maria solo nel 1153, con la bolla papale di Anastasio IV. È una tipica pieve romanica fiorentina a tre navate, di cui la centrale termina con un’abside cir-colare. Oggi l’edificio, la torre campanaria e il cortile fanno parte del Castello, trasformato in struttura ricettiva.La Pieve di Spaltenna porta con sé da secoli una leggenda, legata al Crocefisso custodito all’interno della Chiesa: una sera una pia pastorella smarrì una pecora nel lecceto intorno alla Pieve. La vide in lontananza e per richiamarla a sé gettò un sasso. Subito dopo sentì un lamento: si avvicinò all’animale e con gran stupore trovò il Crocefisso.

Pieve di Santa Maria a Spaltenna

11

Page 12: Terre di Siena - Itinerari a Siena

12 T e r r e d i S i e n a

ciali. Al centro è posta una grande vasca, circondata da sentieri e pergolati di vite.

2° GIOrNO - Pomeriggio

m Colle Val d’ElsaA una quarantina di chilo-metri da Gaiole in Chianti, spostandoci verso ovest, si trova Colle Val d’Elsa (12 e 13), dove potremo trascor-rere l’intero pomeriggio. Il Comune oggi è conosciuto come “Città del Cristallo”, dato che, da solo, ne assi-cura il 15% della produ-zione mondiale e il 95% di

quella italiana.Nonostante diversi ritrova-menti archeologici risalgano almeno al IV millennio a.C., i primi documenti in cui si parli di Colle Val d’Elsa sono del X secolo e sappiamo che la fortuna del centro crebbe nei due secoli successivi in proporzione a quella dei limitrofi San Gimignano, Poggibonsi e Casole d’Elsa, tutti situati sulla battutissima Via Francigena. L’impianto urbanistico della Città di Arnolfo di Cambio, scultore e architetto, è tipicamente medievale, formato dall’ac-

L’utilizzo del vetro naturale affonda le sue radici già dal III millennio

a.C. Nei secoli il nome cri-stallo (dal greco ‘krýstal-los’, ghiaccio) è stato dato a quegli oggetti di vetro la cui trasparenza più si avvi-cinava a quella del quarzo ialino, una pietra incolore e ornamentale. Il vetro, inizialmente, era verdastro o brunastro a causa del-le impurità presenti nelle materie prime a disposi-zione; quando fu trovato il modo di renderlo traspa-rente, ecco che fu chiama-to ‘cristallo’. Quel “cristal-lo” oggi è vetro comune.Più avanti il nome fu riser-vato solo a un vetro ancora più trasparente e brillante, ottenuto con l’aggiunta di ossido di piombo, che au-menta la densità del ma-teriale, la rifrazione della luce e la brillantezza, ren-dendolo simile al diaman-te..

Vetro o cristallo?

12

13

Page 13: Terre di Siena - Itinerari a Siena

13

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

corpamento di tre borghi originariamente autonomi, Borgo di Santa Caterina, Castello di Piticciano e Piano, protetti da altrettante cinte murarie con porte.

m Abbazia di Santa Maria Assunta a ConeoIn posizione strategica a cavallo tra la Via Francigena e la Via Volterrana (strada che collega Firenze a Vol-terra), l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo (14) era già attiva nell’XI secolo, come possiamo dedurre dal più antico documento

in nostro possesso, un regi-stro necrologico. Sappiamo che il monastero seguiva la Regola Benedettina, assol-veva la funzione di ospedale ed era dotato di almeno un mulino. Intorno al 1070 fu coinvolto nella Riforma Val-lombrosana e iniziarono i lavori di costruzione di una nuova chiesa dedicata a Santa Maria. L’importanza dell’Abbazia continuò a cre-scere, fino al XIV secolo, quando cominciò una fase di declino che si arrestò nel 1576 con la trasformazione prima in parrocchia e poi in

pieve, da cui dipendeva un numero sempre maggiore di abitanti. Lavori di ade-guamento iniziarono dalla metà del Settecento, ma l’opera di completo restauro risale agli anni Venti dello scorso secolo.Oggi la Chiesa è ancora con-sacrata, ma la frequenza delle celebrazioni religiose è molto bassa e, di con-seguenza, non è sempre possibile poterla visitare dall’interno. La struttura è a croce latina e ricorda l’Ab-bazia di San Lorenzo a Col-tibuono.

14

15

Page 14: Terre di Siena - Itinerari a Siena

14 T e r r e d i S i e n a

Poco distante si trova la Fattoria di Cercignano (15), oggi azienda agricola, cui è annessa una bella villa patronale cinquecentesca, monumento naz iona le , dall’ampio giardino.

m Abbazia diSan Salvatore a SpugnaNel quartiere dell’Abba-dia (16) si trova invece ciò che rimane dell’Abbazia di San Salvatore a Spugna, oggi parte di una struttura r icett iva. Anche questa fondata nella prima metà dell’XI secolo, seguì l’or-

dine dei Vallombrosani. Fu a lungo proprietà dei conti Aldobrandeschi, almeno f ino a l ‘400. Pr ima del declino, che portò addirit-tura alla demolizione nel 1760, l’Abbazia godette di molta importanza, tanto che furono compiuti diversi lavori di restauro e amplia-mento . Purtroppo ogg i rimane dell’antica struttura solo un muro perimetrale, ma abbiamo a disposizione una relazione redatta prima dell’abbatt imento: sap-piamo che la Chiesa pre-sentava una ricca facciata

con un portone intagliato con raffigurazioni animali e vegetali; la struttura era a tre navate, ognuna delle quali con un altare, di cui il maggiore era contornato da scale. All’interno della chiesa v i era anche un grande coro a tribuna e una sala con archi, chiamata “Confessione”.Pregevole a Colle Val d’Elsa è anche la settecentesca Villa Belvedere (17), distri-buita su tre piani e cir-condata da un bellissimo giardino.Oggi è un albergo.

16

17

Page 15: Terre di Siena - Itinerari a Siena

15

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

Page 16: Terre di Siena - Itinerari a Siena

16 T e r r e d i S i e n a

3° GIOrNO - Mattina

m ChiusdinoLa mattina di questa terza giornata è dedicata alla Val di Merse e a Chiusdino, dove potremo visitare l’Eremo di Montesiepi e l’Abbazia di San Galgano, distante poco meno di 40 km da Siena, in direzione sud-ovest, e circa 45 minuti d’auto da Colle Val d’Elsa. Non lasciamoci sfuggire l’opportunità di una passeggiata tra le viuzze di questo caratteristico borgo medievale, sviluppato, nel XII secolo, su una delle cime

delle Colline Metallifere. Sono ancora oggi visibili i resti della doppia cinta mura-ria, all’interno della quale edifici dalle tipiche strutture altomedievali si alternano a edifici quattrocenteschi, in maggior numero nella parte più antica del borgo, il rione Portino.Da ammirare troveremo la quattrocentesca Chiesa di San Sebastiano o Chiesa della Compagnia, la roma-nica casa natale di San Galgano, la duecentesca C h i e s a d i S a n M a r t i n o fuori le mura, il Castello

di Miralduolo e i Palazzi Lenzi; poco distante dal centro di Chiusdino si trova il mulino (18) testimonial dei prodott i del Mul ino Bianco, oggi agriturismo.

m Abbazia di San Galgano ed Eremodi MontesiepiIl nostro itinerario ci con-duce nella valle del fiume Merse, al complesso for-mato dall’Eremo di Monte-siepi (19) e dall’Abbazia di San Galgano (20).Il piccolo Eremo è stato costruito nel XII secolo per

18

19

Page 17: Terre di Siena - Itinerari a Siena

17

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

ospitare le spoglie mortali di San Galgano, nello stesso luogo in cui questi visse i suoi ultimi anni da eremita. È conosciuto anche come “rotonda”, per via della forma circolare della chie-setta. L’atmosfera che si respira è di storia leggen-daria d’altri tempi: ospita, infatti, la spada appartenuta a San Galgano che egli in persona conficcò nella roc-cia, dove tuttora è posta, più di otto secoli fa. L’Eremo è stato finemente restaurato nel 1924 e fortunatamente sono ancora visibili dei pre-

gevoli affreschi del XIV secolo sulle pareti della cappella.Presto le dimensioni della Rotonda risultarono troppo piccole per ospitare la comu-nità di monaci cistercensi, che intanto aumentava sem-pre più la propria impor-tanza, così si rese necessario costruire un’abbazia poco distante, consacrata dal vescovo di Volterra nel 1268. L’edificio si presenta nel tipico stile gotico delle strut-ture cistercensi, a pianta a croce latina divisa in tre navate. Dopo aver vissuto un periodo d’intenso splendore,

l’Abbazia di San Galgano (21) cominciò nel Cinque-cento una lunga e intermi-nabile fase di decadenza, coronata dall’assegnazione della Commenda, secondo la quale poteva essere con-ferita a un beneficiario la possibilità di disporre di beni ecclesiastici: nel 1550 il Commendatario Giro-lamo Vitelli arrivò persino a vendere il tetto in piombo dell’Abbazia, dopo averne sperperato gioielli, dipinti e paramenti sacri. Alla fine del Settecento il complesso fu sconsacrato e solo nel

20

21

Page 18: Terre di Siena - Itinerari a Siena

18 T e r r e d i S i e n a

1926 furono avviati lavori di restauro, tendenti soprat-tutto alla conservazione di ciò che era stato risparmiato dall’incuria e dal tempo.

3° GIOrNO - Pomeriggio

m AscianoA una trentina di chilo-metr i da S iena e c i rca un’ora d’auto da Chiusdino,

Asciano (22) sorge nel cuore delle Crete Senesi. Attra-verseremo uno dei territori più suggestivi della Toscana, fatto di colline, piccoli rilievi, biancane e calanchi, pini e cipressi incolonnati sui cigli delle strade.Asciano (23 e 24) vanta un’origine etrusca, ma fu sicuramente una colonia romana, come test imo-

niato dai resti di un’antica villa patrizia arricchita da uno stupendo mosaico poli-cromo. Centro molto attivo nel Medioevo, dove nume-rosi erano i mercati e le fiere, fu a lungo conteso tra Siena e Firenze.Gli edifici che confermano il fervore religioso e culturale di Asciano sono numerosi, soprattutto a partire dal VI

22

23 24

Page 19: Terre di Siena - Itinerari a Siena

19

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

secolo, quando, al tempo dei Longobardi, il borgo assumeva già vaste dimen-sioni per l’epoca. La Pieve di Sant’Ippolito sorse nel IV secolo nei pressi di quello che era il castello fortificato e fu attiva fino all’XI secolo, poi quasi in disuso fino al Quattrocento, quando i Frati Ingesuat i modi f icarono la precedente struttura, costruendo un convento adiacente con funzioni di ricovero per indigenti.La Pieve di San Vito risale agli inizi dell’VIII secolo ed è circondata da cipressi e case

coloniali, posta su una col-lina panoramica (25). Nono-stante lo stato d’abbandono, l’abside si mostra ancora nella sua bellezza romanica.L’Abbadia a rofeno è stata fondata invece nell’XI secolo e ospitò i monaci bene-dettini; molto bella è la cappella romanica che con-servava una pala d’altare di Lorenzetti, un tabernacolo ligneo e un crocefisso, oggi presenti al Museo Cor-boli ad Asciano. L’Abbadia, finemente ristrutturate e restaurata, è oggi un agritu-rismo.

m Abbazia di Monte Oliveto Maggiorea ChiusurePrepariamoci a un altro pomeriggio ricco di arte. La prossima tappa è l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, in località Chiusure (26), poco distante (una quin-dicina di minuti d’auto) da Asciano, al centro delle Crete Senesi. Fu fondata nel 1319 da tre nobili che decisero di ritirarsi in solitudine e pre-ghiera seguendo la Regola Benedettina; nel 1344 la Congregazione Olivetana fu ufficialmente approvata da

25

26

Page 20: Terre di Siena - Itinerari a Siena

20 T e r r e d i S i e n a

papa Clemente VI. L’Abbazia (27) svolse un ruolo impor-tantissimo come punto di riferimento non solo spiri-tuale ma anche sociale ed economico per tutta l’area, occupandosi anche dell’or-ganizzazione delle produzioni agricole del territorio fino a Chiusure e alla Val d’Asso. Il complesso riceve un gran numero di visite annue, sia

per la ricchezza delle opere d’arte che conserva (dipinti, vetrate artistiche, statue, splendidi intarsi), che soprat-tutto per il canto gregoriano dei Monaci Olivetani, usato durato la Messa, ai Vespri, alla Compieta e alle Lodi. L’Abbazia è tutta visitabile, eccetto la zona di clausura e il vero e proprio monastero: la Chiesa quattrocentesca, il

grande Chiostro dalle nicchie affrescate, l’orto botanico, la farmacia con la sua col-lezione di ceramiche secen-tesche, l’aula capitolare, il refettorio e la grande biblio-teca che conserva molti libri e documenti (oltre quaranta-mila). È inoltre presente una Cantina (28) dove sarà possi-bile acquistare del buon vino prodotto dai monaci.

27

28

Page 21: Terre di Siena - Itinerari a Siena

21

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

Page 22: Terre di Siena - Itinerari a Siena

22 T e r r e d i S i e n a

4° GIOrNO - Tappa Unica

m MontalcinoTrascorreremo tut ta la quarta giornata del nostro itinerario in Val d’Orcia, tra Montalcino e Castel-nuovo dell’Abate, dove si trova la bellissima Abbazia di Sant’Antimo. Montal-cino (29) dista una trentina di chilometri da Asciano, e 45 da Siena, quindi prepa-riamoci a trascorrere poco meno di un’ora in macchina, tra colline e campi dai colori caldissimi, attraversando le Crete Senesi.

Montalcino e il suo territo-rio, ricco di vigneti di San-giovese da cui si ricavano i DOC Brunello e Sant’Antimo, fanno parte del Parco Arti-stico Naturale e Culturale della Val d’Orcia.La cittadina ha origini molto antiche, tuttavia il primo documento in cui è citata risale all’814, a proposito della cessione della zona ‘sub monte Lucini’ nella sfera dell’Abbazia di Sant’Antimo. Oggi Montalcino (30) è un tipico borgo medievale dalla forma semicircolare, arroc-cato su una collina a poco

meno di 600 metri s.l.m., e dominato dalla Fortezza trecentesca. Poco distante si trova la Chiesa di Sant’Ago-stino, dalla facciata roma-nica del XIII secolo, attuale sede dei Musei Riuniti (Civico e Diocesano). La Cattedrale di San Salvatore si mostra nel suo aspetto neoclassico che nasconde le sue origini del Trecento. In Piazza del Popolo si trovano il Palazzo dei Priori, ricco di stemmi araldici, e la sua alta torre; poco distante è La Loggia, che sfoggia i suoi rinasci-mentali archi a sesto acuto.

29

30

Page 23: Terre di Siena - Itinerari a Siena

23

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

Page 24: Terre di Siena - Itinerari a Siena

24 T e r r e d i S i e n a

m Abbazia diSant’Antimo aCastelnuovo dell’AbateIl piccolo centro di Caste-lnuovo dell’Abate, dove si trova l’Abbazia di Sant’An-timo, dista circa 10 chilo-metri da Montalcino, di cui è frazione. La sua tipica strut-tura medievale è ancora visibile tra le sue stradine e

i suoi vicoli. Nonostante le piccole dimensioni, diversi sono gli edifici di pregio: il quattrocentesco Palazzo del Vescovo, il tardo-rinasci-mentale Palazzo Bellanti, la romanica Chiesa della Madonna, ma soprattutto, fuori dal centro abitato, la bellissima Abbazia di Sant’Antimo (31 e 32).Prepariamoci a una visita

che ci lascerà un’emozione che difficilmente riusciremo a dimenticare. La leggenda vuole che l’Abbazia s ia stata edificata nel IX secolo per volere di Carlo Magno, come ringraziamento per essere scampato, con la sua corte, alla peste; in realtà la struttura mostra i segni di edifici precedenti, che si fanno risalire al IV secolo,

31

32

Page 25: Terre di Siena - Itinerari a Siena

25

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

quando fu realizzato un piccolo oratorio per la pre-ghiera sul luogo del martirio di Sant’Antimo d’Arezzo. Nel 770 i Longobardi comincia-rono la costruzione di un primo monastero benedet-tino che poi una quarantina di anni più tardi sarebbe stato arricchito ed elevato ad Abbazia imperiale da Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno. Nel XII secolo furono avviati lavori di amplia-mento, sull’esempio delle austere strutture francesi cluniacensi, che portarono l’Abbazia all’aspetto odierno;

da lì a breve però iniziò una fase di declino, fino alla sop-pressione delle attività del complesso nella seconda metà del Quattrocento. Dal 1992 ospita i Canonici Rego-lari Premostratensi, che seguono l’esempio di vita di Sant’Agostino. Tantissime sono le attività che vengono praticate, da ritiri spirituali e per scout, a pellegrinaggi, volontariato e corsi di canto: particolarità dell’Abbazia di Sant’Antimo è infatti la cele-brazione delle funzioni reli-giose arricchite dal canto gregoriano dei canonici.

L’Abbazia si mostra da subito in tutta la sua maestosità e ci accoglie all’interno (33) con le sue due absidi: quella a sinistra, è la più antica, dell’VIII secolo, ed è chia-mata la Cappella Carolin-gia, arricchita da colonne con capitelli (34 e 35); oggi è la sacrestia, che solita-mente, come il matroneo e la cripta carolingia (sotter-ranea e con due absidi una di fronte all’altra), non è visi-tabile. Altra struttura risa-lente all’VIII secolo è la sala capitolare, dove i canonici si riuniscono ogni giorno.

33

34 35

Page 26: Terre di Siena - Itinerari a Siena

26 T e r r e d i S i e n a

5° GIOrNO - Mattina

m San Quirico d’OrciaIl quinto giorno del nostro tour artistico–culturale ci conduce a San Quirico d’Or-cia (36), un tranquillo pae-sino a 15 km da Montalcino (e a un’ora d’auto da Siena, percorrendo la Statale Cas-sia). Nel Medioevo la cittadina ebbe una discreta impor-tanza poiché, situata sulla Via Francigena, fu luogo d’incontro per i mercanti provenienti dal Meridione e diretti, verso nord, a Siena o

Firenze. Ancora oggi a San Quirico sono visibili segni del passato medievale: si è, infatti, ben conservata la quattrocentesca cinta mura-ria, la Chiesa romanico-lombarda di Santa Maria (XI-XII secolo), un discreto numero di palazzi, tra cui un edificio trecentesco, proba-bile dimora di Santa Cate-rina da Siena.Caratteristici sono gli Horti Leonini (37 e 38), un tipico giardino all’italiana realiz-zato alla fine del ‘500 da Diomede Leoni, allievo di Michelangelo e uomo di

fiducia del cardinale Fer-dinando de’ Medici. Pas-s e g g i a n d o n e g l i H o r t i ammireremo, nella parte inferiore, la statua, del XVII secolo, di Cosimo III de’ Medici; ma questa non è l’unica scultura, ve ne sono delle altre dalla forte valenza simbolica, come il capo di un Giano bifronte – a demarcare il confine tra l’area selvatica e quella razionale – e le due statue leonine (che richiamano il nome dell’architetto) inca-stonate nei portali d’in-gresso.

36

37 38

Page 27: Terre di Siena - Itinerari a Siena

27

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

Percorrendo V ia Dante incontreremo il rinascimen-tale Palazzo Pretorio e il secentesco Palazzo Chigi, che conserva pregevol i affreschi.

m Pieve di Osenna (Collegiata SS Quiricoe Giuditta)Vicino al Palazzo Chigi si trova la stupenda Pieve di Osenna (39 e 40), una col-legiata dedicata ai Santi Quirico e Giuiditta. Abbiamo notizie della Chiesa sin dall’VIII secolo, ma l’at-tuale edificio risale al XII.

Presenta tre portali, di cui il più antico è il maggiore, sulla facciata: è in perfetto stile romanico, con protiro a colonne che poggiano su due leonesse; gli altri due portali si trovano sulla fian-cata che dà sulla Via Fran-cigena. L’interno, a croce latina, custodisce la tomba del conte Enrico di Nassau (morto qui nel 1415) e un trittico di Sano di Pietro (XV secolo); il vero gioiello della Collegiata è il coro ligneo attribuito al senese Antonio Barili, le cui tarsie furono commissionate alla fine del

Quattrocento per il Duomo di Siena.

5° GIOrNO - Pomeriggio

m PienzaRimaniamo in Val d’Orcia e ad appena 10 km da San Quirico (ma a 60 da Siena) si trova Pienza (41), borgo medievale di poco più di duemila abitanti, famoso per aver dato i natali nel 1405 a Enea Silvio Piccolo-mini, futuro papa Pio II (da cui il toponimo). Egli decise di farne la propria Città Ide-ale, richiamando i migliori

39 40

41

Page 28: Terre di Siena - Itinerari a Siena

28 T e r r e d i S i e n a

architetti toscani e dando vita a un gioiello d’arte, arri-vato a noi pressoché intatto – Pienza (42) dal 1996 è infatti uno dei Patrimoni naturali, artistici e culturali dell’UNESCO.Nella nostra passeggiata per il borgo potremo ammi-rare il Duomo (43) dedicato a Santa Maria Assunta, tipico monumento rinasci-

mentale influenzato dalle architetture fiorentine di Leon Battista Alberti; all’in-terno, che si presenta in stile gotico, con tre navate, sono conservate numerose opere commissionate da papa Pio II ai migliori arti-sti dell’epoca. Palazzo Pic-colomini è situato proprio affianco al Duomo e risale al XV secolo, parte di quel

progetto di Città Ideale tanto voluto dal Papa e affidato a Bernardo Rossellino.Anche il Palazzo Comunale (44) si trova su piazza Pio II, la piazza del Duomo; in que-sto edificio quattrocentesco dimorarono i priori e i pode-stà della città, come è testi-moniato dagli stemmi e dai graffiti presenti nel portico della facciata.

42

43 44

Page 29: Terre di Siena - Itinerari a Siena

29

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

m Pieve di CorsignanoNel territorio di Pienza si attestano diverse pievi che nel tempo hanno assunto alterna importanza; quella dei Santi Leonardo e Cristo-foro a Monticchiello, quella di Santa Maria dello Spino e la Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano (45 e 46): è questa non solo la più antica – documentata sin dall’VIII secolo - ma anche la più rilevante, soprattutto dopo gli interventi sulla cit-tadina voluti da Pio II.La Chiesa è ricca di elementi simbolici, sulla facciata,

all’interno e nella cripta, che rimandano a un cammino di purificazione, quasi un per-corso iniziatico che l’uomo deve intraprendere per poter sperare di raggiungere l’armonia. Un esempio tra tutti: sulla facciata colpisce che le decorazioni intorno al portale non rappresen-tino elementi religiosi: vi è infatti una sirena a due code che indica le tentazioni a cui l’uomo è continuamente sottoposto, raffigurato sulla sinistra affiancato da uno strano animale che sembra dargli suggerimenti nefa-

sti all’orecchio, sulla destra invece in atteggiamento fermo e vittorioso, mentre stringe in un pugno la stessa bestia.L’interno della chiesa con-serva una silenziosa sobrietà, divisa in tre navate; due ser-penti – uno disteso e l’altro avvolto al primo – attirano l’attenzione su uno dei capi-telli della navata a sinistra: si tratta quasi sicuramente di un riferimento alla figura del Serpente Regolo o Reale, che appare una volta ogni cento anni per cibarsi e ipnotizzare chiunque incontri.

45

46

Page 30: Terre di Siena - Itinerari a Siena

30 T e r r e d i S i e n a

6°giorno-Mattina

mSarteanoI l nostro sesto e ultimo giorno nelle Terre di Siena è dedicato a due centri meridionali della Provin-cia: Sarteano, con l’Abbazia della Santissima Trinità di Spineto, e Abbadia San Sal-vatore.Sarteano (47) si trova in

Val di Chiana, a poco più di un’ora d’auto da Siena e a 30 km da Pienza, immerso in un bellissimo paesaggio tipicamente toscano, tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Il territorio di Sarteano fu abitato sin dalla preistoria, come attestato dai nume-rosissimi reperti custoditi nel MuseoArcheologicodelPalazzogabrielli.

Simbolo del piccolo comune è la sua Fortezza, che oggi si presenta con fattezze quat-trocentesche, tipiche del passaggio dal gotico al rina-scimentale fiorentino, sep-pure sia anteriore di almeno due secoli. Il Castello, visi-tabile, ha torri rotonde e un maschio quadrato; nel XV secolo fu modificato in seguito alla nuove tecniche

Diversi sono i siti archeologici dell’area, i cui lavori di scavo risalgono agli Anni Trenta: reperti dell’Età del Bronzo e del Ferro della Civiltà Villanoviana sono venuti alla luce a Sferracavalli, che nel Medioevo, sulla strada per San Cascia-no dei Bagni, era una stazione doganale in cui avvenivano cambio e di cavalli e

rifornimento di provviste.Una notevole necropoli è stata scoperta a Solaia-Macchiapiana: tombe “a ziro” e “a poz-zetto” e tombe a camera etrusche confermano la presenza umana anche nell’VIII-VII se-colo a.C. La necropoli di Pianacce, situata su una delle vie Cupe per Chiusi, è famosa per la “Tomba della Quadriga Infernale”, rinvenuta durante gli scavi supervisionati dal Museo Archeologico. L’ipogeo, profondo 5 metri e a cui si accedere tramite un dromos (corridoio) lungo 20 metri, è arricchito da decorazioni pittoriche parietali del IV secolo a.C., raffigu-ranti un carro trainato da due leoni e due grifi, condotto dal Caronte etrusco.

SitiarcheologicidiSarteano

47

Page 31: Terre di Siena - Itinerari a Siena

31

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

belliche che sfruttavano la polvere da sparo: il mastio (48) sarebbe stato in grado di resistere ad archibugi e bombarde e avrebbe potuto accogliere un gran numero di soldati; furono inoltre costruite delle gallerie che comunicavano con le porte della città. Dell’antica cinta muraria sono rimaste oggi soltanto le due Porte Umbre, la Porta di Mezzo e la Porta Monalda, con gli stemmi di Siena, dei Medici di Firenze e dei Monaldeschi di Orvieto che si sono avvicendati nel governo di Sarteano.

Tra i palazzi del centro sto-rico di gran pregio sono il Palazzo Gabrielli, che, come detto, è sede del Museo Archeologico, il Palazzo Fanelli, il Cennini, l’edificio del Podestà, il Palazzo Pic-colomini. Tra le strutture religiose da segnalare: la trecentesca Chiesa di San Francesco, commissionata da papa Pio III, al secolo Francesco Todeschini Pic-colomini; la Collegiata di San Lorenzo, la cui strut-tura originaria risale al XIII secolo, ma si mostra nel suo restauro e ampliamento del

Cinquecento; i ruderi della Pieve di Santa Vittoria, una delle tre di Sarteano, già attestata nell’XI secolo; la Chiesa del Suffragio; la Chiesa romanica di Santa Vittoria, immediatamente al di fuori della cinta muraria; l’Abbazia della Santissima Trinità di Spineto.

m Abbaziadella SantissimaTrinità di SpinetoFondata nel 1085 in posi-zione strategica, lungo la direttrice Val di Chiana - Val d’Orcia (49), Monte Amiata

48

49

Page 32: Terre di Siena - Itinerari a Siena

32 T e r r e d i S i e n a

- Monte Cetona, l’Abbazia della Santissima Trinità di Spineto (o Spineta) (50 e 51) deve probabilmente il suo nome a ‘spinum’, una pianta tipica della zona. Il com-plesso, circondato dal verde e dalla natura silenziosa e incontaminata, si mostra in tutta la sua sobrietà e il suo splendore, restituito dai lavori di ristrutturazione eseguiti negli anni Novanta. Questo luogo è ameno e tranquillo ancora oggi così come lo era nell’XI secolo, quando i monaci vallom-brosani lo scelsero per

condurre una vita rigorosa secondo la Regola Benedet-tina.L’Abbazia seguì le alterne fortune di Sarteano (52), rientrando sotto l’influenza di Orvieto, della Repub-blica Senese e dei Medici di Firenze. Fu così importante il ruolo culturale ed econo-mico rivestito dal complesso dal XII al XIV secolo, che si rese necessario anche l’ade-guamento della struttura in chiave difensiva (tuttora nella Chiesa è possibile sco-prire delle postazioni riser-vate ai balestrieri). Nel 1627

Papa Urbano VIII affidò l’Ab-bazia all’ordine cistercense, donando uno splendido piviale, tuttora conservato. Dal 1783 alla proprietà si sono avvicendati prima con-versi, poi lo Spedale degli Innocenti di Firenze e suc-cessivamente privati. Oggi è una grande tenuta, polo culturale e ricettivo in cui si tengono congressi, corsi di formazione ed eventi arti-stici.La Chiesa è in stile roma-nico, caratteristico dell’or-d i n e va l lo m b ro s a n o , a un’unica navata e tre absidi.

50

51 52

Page 33: Terre di Siena - Itinerari a Siena

33

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

Il portale, rigoroso e lineare, risale al XVIII secolo e la fac-ciata è scarna di elementi decorativi: gli unici sono due animali in rilievo.

6° GIOrNO - Pomeriggio

m AbbadiaSan SalvatoreA poco più di 30 km da Sar-teano e a un’ottantina da

Siena, il comune di Abbadia San Salvatore è un centro di origine medievale, che sorse intorno al X secolo sulle pendici orientali del Monte Amiata (53 e 54) e il cui sviluppo fu fortemente legato a l le sort i pr ima dell’Abbazia dell’VIII secolo e poi della grande miniera di mercurio amiatino, in attività dal 1897 al 1982. La

storia della miniera, i docu-menti, i macchinari, il mate-riale fotografico, importanti testimonianze della vita del paese e dei suoi abitanti, dal 2000 sono a nostra dispo-sizione nel Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore, in dodici sale più la galleria. Il Museo ha sede nella Torre dell’Orologio, parte di quel primo com-

53

54

Page 34: Terre di Siena - Itinerari a Siena

34 T e r r e d i S i e n a

plesso minerario edificato alla fine dell’Ottocento.S a n S a lv a t o r e o g g i è uno dei centr i tur ist ic i più importanti del Monte Amiata, visitato anche per i suoi edifici religiosi, quali l’Abbazia da cui il Comune prende il nome, la Chiesa della Madonna dei Remedi (risalente ai primi del XVIII secolo), della Madonna del Castagno (anni Venti del Cinquecento), di San Leo-nardo (Duecento), di Santa Croce (XIII secolo) e di Santa Maria dell’Ermeta (della fine del Duecento). La Croce

del Monte Amiata, infine, è un’opera monumentale in ferro battuto, alta 22 metri, realizzata nei primi anni del secolo scorso, quando Papa Leone XIII suggerì di innalzare su tutto il territo-rio italiano dei simboli del Redentore.

m Abbaziadi San SalvatoreIl complesso si trova a pochi passi dal centro storico del paese, e si raggiunge dalla piazza centrale, imboccando Via Cavour e superando due archi cinquecenteschi. La

tradizione vuole che l’Ab-bazia d i San Salvatore (55), o Abbazia del Monte Amiata, sia stata fondata nel 743 dal re longobardo Rachis, proprio nel luogo in cui una luce, “ora una e ora trina” brillava miracolo-samente tra le fronde degli alberi (56). Inizialmente il convento fu affidato ai Benedettini, poi dalla prima metà del XIII secolo all’or-dine cistercense, fino alla soppressione nel 1782. Il complesso visse periodi di grande splendore, assu-mendo un ruolo centrale

55

56

Page 35: Terre di Siena - Itinerari a Siena

35

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

I t i n e r a r i o A r t i s t i c o - c u l t u r a l e

nello sviluppo economico e culturale di tutto il territo-rio.L’esterno della Chiesa ha un aspetto romanico, l’interno è invece il frutto di lavori ter-minati nel 1590 ed è a croce latina; ospita, sulla parete destra, un bel Crocefisso ligneo trecentesco (di cui fu fatta una copia per l’Abbazia di Sant’Antimo), a sinistra il Martirio di San Bartolomeo di Francesco Nasini (che insieme al fratello Annibale ha affrescato le cappelle del presbiterio) e nell’ab-side un coro intagliato del

Quattrocento. La Cripta, di edificazione anteriore (VIII secolo) rispetto alla Chiesa, è l’ambiente di maggior pre-gio dell’intera Abbazia; vi si accede attraverso due sca-linate. È stata restituita al suo iniziale stato dai lavori di restauro del 1925, prima, e del 1963, dopo, che hanno riportato alla luce nuovi pilastri e basi di colonne e altri otto basamenti e un muro. A oggi la Cripta (57 e 58) non è ancora riaperta al culto, ma, dotata di un ottimo sistema d’illumina-zione, accoglie i visitatori

calandoli in un’atmosfera fortemente suggestiva. Non dimentichiamo il Chio-stro porticato (59) del Sei-cento, cui si accede dalla parte sinistra della Chiesa. Da qui ci si immette alle sale adibite a museo, dove sono conservati pregevoli reperti provenienti dall’Abbazia e dalla Chiesa della Madonna del Castagno, tra cui i l busto-reliquiario in bronzo dorato del S. Patrono San Marco Papa (del XIV secolo), la sua casula (veste supe-riore) dorata e il reliquiario scoto-irlandese.

57 58

59

Page 36: Terre di Siena - Itinerari a Siena

36 T e r r e d i S i e n a

Montepulciano e Montalcino sono due centri da visitare con particolare atten-zione. Dedicheremo due giorni, un fine settimana, alla scoperta di questi due borghi medievali e dei loro vini DOCG, il Nobile e il Brunello.Dal colore rosso granato intenso, profumo molto persistente e fruttato, con

richiami floreali di viola appassita, sapore secco, sapido, caldo, tannico, il Nobile di Mon-tepulciano esalta pietanze strutturate quali carni rosse alla griglia, selvaggina e formaggi stagionati. Deve il suo nome al termine con cui nel XVIII secolo si designava quel vino di altissima qualità prodotto nel territorio di Montepulciano: aveva un costo molto elevato e solo gli aristocratici, i nobili, potevano permettersi tanto il suo consumo quanto la sua produzione. Ancora oggi si ottiene da uve Sangiovese, che in questa zona sono chiamate “Prugnolo gentile”, al 70% minimo, e da Canaiolo nero fino al 20% - l’eventuale restante parte da vitigni raccomandatati e autorizzati del territorio provinciale.L’altro grande vino che degusteremo è il Brunello di Montalcino. Prodotto sin dall’Otto-cento, quando si approfondirono le potenzialità di una tipologia di Sangiovese localmente chiamata Brunello, la fama del Brunello è cresciuta dagli anni Cinquanta. Dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, dall’odore caratteristico e intenso e dal sapore asciutto, caldo, leggermente tannico e armonico, si abbina splendida-mente alla selvaggina e alla carne rossa in generale e ai formaggi stagionati.

2° Giorno

1° Giorno

Montalcino

Montepulciano

EnogastronomicoItinerario

Montepulciano e Montalcino,Nobile e Brunello

Page 37: Terre di Siena - Itinerari a Siena

37I t i n e r a r i o E n o g a s t r o n o m i c o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

1° GIOrNO - Tappa Unica

m MontepulcianoA una settantina di chi-lometri da Siena, Monte-pulciano (1) sorge sulle colline che dividono la Val di Chiana dalla Val d’Orcia, in posizione strategica tra le maggiori direttrici di comu-nicazione della Toscana meridionale. È un cen-tro di origine etrusca, per tradizione fondato nel VI secolo da Lars Porsenna, Lucumone di Chiusi, ma il suo impianto è tipica-mente medievale: è, infatti,

a part ire dal XI I secolo che Montepulciano inizia il suo sviluppo, entrando nell’orbita di Siena prima e di Firenze poi. Nel XIII secolo possiede già una f iorente borghesia , s ia mercantile che agricola e manifatturiera, ma sono il Quattrocento e il Cinque-cento i secoli migliori per la cittadina. A questo periodo risalgono la cinta muraria, la Fortezza, la Cattedrale e la maggior parte dei palazzi nobil iari e delle chiese che ancora oggi possiamo ammirare. Tanti i perso-

naggi illustri che gravitarono intorno al centro, dal lette-rato Angelo Poliziano, agli architetti fiorentini Antonio da Sangallo il Vecchio, il Vignola (Jacopo Barozzi), Michelozzo Michelozzi e Bal-dassarre Peruzzi.Il cuore di Montepulciano è Piazza Grande (2), adorna di edifici medievali e rina-scimentali: Palazzo Con-tucci, Palazzo Nobili-Tarugi, Palazzo del Capitano del Popolo (nei cui sotterra-nei oggi è allestita l’Eno-teca del Consorzio del Vino Nobile), il Palazzo Comu-

1

2

Page 38: Terre di Siena - Itinerari a Siena

38 T e r r e d i S i e n a

nale e il Duomo. Dedicata a Santa Maria Assunta, la Cattedrale fu edificata, al posto di una pieve preesi-stente, tra il Cinquecento e il Seicento, quando Mon-tepulciano diventò sede episcopale. L’interno, a tre navate, ospita opere di pre-gio quali la “Statua giacente di Bartolomeo Aragazzi” di Michelozzo, il Trittico dell’Assunta e un Fonte Bat-tesimale.L’inizio dei lavori di costru-zione del Palazzo Comunale (3) (detto anche Palazzo C i v i co ) , c h e r i co rd a i l

Palazzo Vecchio di Firenze, risale alla seconda metà del XIV secolo; la facciata, attribuita a Michelozzo, è in travertino e pregevole sono il cortile con doppio loggiato e la torre, da cui lo sguardo cattura paesaggi bellissimi e, nei giorni particolarmente limpidi, può arrivare sino al Gran Sasso.Resteremo impressionati dalla quantità di vigneti (4) che circondano Montepul-ciano; il centro vanta, infatti, una lunga e attestata tra-dizione nella produzione di vino di ottima qualità: primo

tra tutti il Nobile, che dal 1980 è un DOCG, ma anche le due DOC Rosso di Monte-pulciano e Vin Santo.

m Il NobileLa nostra passeggiata tra le tipiche strade medievali di Montepulciano sarà pia-cevolmente arricchita da visite e degustazioni nelle tantissime cantine pre-senti nel centro storico, la maggior parte delle quali scavate direttamente nella roccia e nel tufo, piene di botti di rovere e caratelli dove il vino ha la possibi-

3

4

Page 39: Terre di Siena - Itinerari a Siena

39I t i n e r a r i o E n o g a s t r o n o m i c o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

lità di invecchiare, come il disciplinare conviene.Per valorizzare e tutelare il Nobile di Montepulciano è nato nel 1965 un Consorzio, molto attivo anche nell’or-ganizzazione di eventi pro-mozionali. Da qualche anno il Consorzio gestisce anche l’Enoteca Consortile (5) che è stata allestita nei sugge-stivi sotterranei del Palazzo

del Capitano, oggi ribattez-zato “Palazzo del Vino”, nella splendida cornice di Piazza Grande.Non possiamo trascurare di andarci: ammireremo le bot-tiglie in esposizione (più di 200 etichette diverse), le botti per l’invecchiamento, avremo la possibilità di degustare e conoscere la storia e la tradi-zione del Nobile (6) tra archi e

volte completamente ristrut-turate, su una superficie com-plessiva di circa 200 mq.

Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano:Piazza Grande, 753045 Montepulciano (SI)Tel. 0578.757812Fax [email protected] www.consorziovinonobile.it

5

6

Page 40: Terre di Siena - Itinerari a Siena

40 T e r r e d i S i e n a

8

2° GIOrNO - Tappa Unica

m MontalcinoMontalcino dista 37 km da Montepulciano, nel Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, tra colline e campi dai colori caldissimi, tempestati di cipressi, ulivi ma soprattutto vigneti di San-giovese, da cui si ricavano le DOC Brunello e Sant’Antimo.

Cittadina dalle origini molto antiche, il primo documento datato in nostro possesso risale all’814, a proposito della cessione della zona ‘sub monte Lucini’ all’am-ministrazione dell’Abbazia di Sant’Antimo.Ancora oggi Montalcino è un piccolo gioiello medievale, dalla caratteristica forma semicircolare, e arroccato

su una collina a poco meno di 600 metri s.l.m. su cui domina la Fortezza trecen-tesca (7), ottimo belvedere.La Fortezza ospita un’eno-teca in cui potremo degu-s t a re v i n i , p r a n z a re e acquistare prodotti tipici.

m Il BrunelloIl vero simbolo di Montal-cino sono le sue vigne (8)

7

Page 41: Terre di Siena - Itinerari a Siena

41I t i n e r a r i o E n o g a s t r o n o m i c o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

che producono il vino rosso Brunello, dal marchio DOCG. La produzione del Brunello si attesta sin dall’Ottocento, quando crebbe l’attenzione verso le potenzialità di una tipologia di uva Sangiovese localmente chiamata ‘Bru-nello’, ma è dagli Anni Cin-quanta che questo pregiato vino è diventato sempre più famoso, con produzioni record. I l Brunello è di colore rosso rubino tendente al granato, odore caratte-ristico e intenso e sapore asciutto, caldo, leggermente tannico e armonico; s i

abbina splendidamente alla carne rossa, soprattutto alla selvaggina, e ai formaggi stagionati.Potremo trascorrere la gior-nata con un bel tour delle cantine in cui degusteremo e acquisteremo vini: il consiglio, prima di iniziare il percorso, è di recarsi al Consorzio del Brunello di Montalcino per avere indicazioni sui pro-duttori accreditati, molti dei quali, accanto all’enoteca, dispongono anche di risto-rante e trattoria, in cui ripo-sare e gustare un pranzo della cucina tipica toscana.

Non dimentichiamo di visi-tare anche il Museo del Bru-nello (9, 10 e 11), circondato dalle vigne della Fattoria dei Barbi: fotografie, documenti, film e strumenti di lavoro ci aiuteranno a immergerci nel mondo e nella storia di que-sto prezioso vino.

Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: Piazza Cavour, 8 - 53024 Montalcino (SI)Tel. 0577.848246Fax 0577.849425info@consorziobrunellodimontalcino.itwww.consorziobrunellodimontalcino.it

9

10 11

Page 42: Terre di Siena - Itinerari a Siena

42 T e r r e d i S i e n a

La Val d’Orcia, il cui territorio si estende intorno al corso dell’omonimo fiume, tra le due province di Siena e di Grosseto, sorge a nord-est del Monte Amiata, vulca-no spento da ormai 700mila anni. La Val d’Orcia dal 2004 è riconosciuta Patrimo-nio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO ed è anche un’Area Naturale Protetta.

Questa bellissima zona è in grado di offrire una grande varietà paesaggistica con i suoi panorami che catturano lo sguardo e i colori che si alternano nelle stagioni. Sulle colline sorgono i borghi medievali, cui si accede da strade spesso serpeggianti, morbidamente segnate da cipressi, caratteristici di questa porzione delle Terre di Siena.L’offerta turistica è pertanto molto varia e spazia dall’ambito culturale a quello naturali-stico-sportivo: ecco allora tantissimi percorsi trekking, in bici o a cavallo, dedicati a chiun-que voglia avere un contatto più intimo con la natura.Vi proporremo allora tre percorsi, due in bici e uno a cavallo, tra sentieri in boschi e strade

sterrate - le cosiddette “strade bianche”, tipiche dei paesaggi toscani. La nostra zona di riferi-

mento sarà quella parte di Val d’Or-cia, alle pendici dell’Amiata, nella

terra del Brunello e dell’Abba-zia di Sant’Antimo, intorno a

Castelnuovo dell’Abate e Montalcino.Tre itinerari non ecces-sivamente lunghi, di 25, 27 e 20 km, che potrà intraprendere chiun-que abbia un minimo di allenamento.

NaturalisticoItinerario

In bici e a cavalloin Val d'Orcia

1° percorso in bicicletta

2° percorsoin bicicletta

3° percorsoa cavallo

MontalcinoNacciarello

CastelGiocondo

Tavernelle

Sant'Angeloin Colle

ragnaie

Villaa Tolli

Castelnuovodell'Abate

Vivod'Orcia

1

2 3

Page 43: Terre di Siena - Itinerari a Siena

43I t i n e r a r i o N a t u r a l i s t i c o - s p o r t i v o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

1° PErCOrSO

m In bici tra le vignedi Montalcino(25 km; percorso misto)Trascorreremo una giornata alla scoperta del territo-rio di Montalcino (1), patria del Brunello, che con le sue vigne disegna l’intera area. Il percorso proposto non è molto arduo e si dispiega

complessivamente su 25 km in cui il dislivello totale è contenuto in poco più di 450 metri; è sempre comun-que preferibile un minimo di preparazione fisica per non incorrere in spiacevoli inconvenienti.Partiamo da Montalcino imboccando la provinciale “Traversa dei Monti”, verso Sant’Arcangelo in Colle (2),

sul versante meridionale dell’altura di Montalcino, in un paesaggio tipicamente e piacevolmente toscano; dopo circa 3 km svoltiamo a destra per Castiglione del Bosco : gust iamo i l paesaggio intorno a noi, ricco di oliveti e vitigni che donano i caratteristici colori a l la campagna senese. Seguiamo la strada bianca

1

2

Page 44: Terre di Siena - Itinerari a Siena

44 T e r r e d i S i e n a

(battuta e ricoperta di piccoli ciottoli chiarissimi) per 5 km e poi andiamo a sinistra verso il Castello di Castel-giocondo. La struttura ori-ginaria del Castello risale al 1100 ma è stata completa-mente ristrutturata tra il XIX e il XX secolo; oggi è un’ele-gante costruzione in cui neoclassico, liberty e neo-gotico si uniscono in modo molto armonioso e originale ed è parte di una grande tenuta accreditata dall’Albo del Brunello di Montal-cino. Possiamo decidere di sostare qui – le cantine

sono visitabili e attrezzate per la degustazione, previo prenotazione - o riposare un po’ più avanti, dopo una discesa superato il Castello, in un’altra delle strutture immerse nelle vigne in cui si produce il Brunello.Ci rimettiamo in sella e, superato un podere, con-tinuiamo a scendere gua-dando un torrente molto spesso prosciugato; davanti a noi il tipico paesaggio delle Terre di Siena (3), in cui la strada è segnata da fila di cipressi (4 e 5) che ondeggiano morbida-

mente accarezzati dal vento. Deviamo per Tavernelle, che raggiungeremo affrontando una lieve salita; all’ingresso della frazione svoltiamo a sinistra, attraversando un grande vigneto e dopo 1 km giriamo a destra in direzione podere Mocali.Dopo ancora 3 km circa imbocchiamo a destra una strada larga e ancora a destra per il podere San Lorenzo. Dopo meno di 1 km saremo nuovamente sulla “Traversa dei Monti” che ci ricondurrà, in 3 km, a Mon-talcino.

3

54

Page 45: Terre di Siena - Itinerari a Siena

45I t i n e r a r i o N a t u r a l i s t i c o - s p o r t i v o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

Page 46: Terre di Siena - Itinerari a Siena

46 T e r r e d i S i e n a

2° PErCOrSO

m In bici tra Castelnuovo dell'Abate e Montalcino(27 km; percorso misto)In questa passeggiata per-correremo in bici 27 km (6); l’itinerario non richiede un grandissimo sforzo, ma solo un minimo di allena-mento: la prima parte è

un po’ impegnativa, poiché presenta delle salite, ma la seconda è più leggera, quasi tutta in discesa.Partiamo da Castelnuovo dell’Abate, piccolo centro medievale posto su una collina a poco meno di 400 metri s.l.m. e distante una decina di chi lometri da Montalcino. Caratteristi-che sono le sue stradine di

impianto medievale, rima-ste pressoché intatte nel tempo. Potremo visitare il Palazzetto del Vescovo, che si trova sulla centrale Via Borgo di Mezzo, ma la grande attrazione è l’Abba-zia di Sant’Antimo (7).Dell’Abbazia si hanno noti-zie almeno dal IV secolo, ma la tradizione vuole che sia stata edificata da Carlo

6

7

Page 47: Terre di Siena - Itinerari a Siena

47I t i n e r a r i o N a t u r a l i s t i c o - s p o r t i v o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

Magno nel IX secolo. Ci col-pisce subito la maestosità del complesso, che dal 1992 ospita i canonici regolari premostratensi; suggestive sono le celebrazioni reli-giose, arricchite dal canto gregoriano.Lasciata l’Abbazia, imboc-c h i a m o l a s t r a d a p e r Sant’Angelo in Colle, una t i p i ca “ st ra d a b i a n c a ” toscana (8), tratteggiata da cipressi tra le colline piene di vigne. Giunti dopo 7 km sulla strada asfaltata, svol-tando a sinistra si giunge a Sant’Angelo, sul versante

meridionale dell’altura di Montalcino. In questa pic-cola frazione (che conta meno d i 200 res ident i ) interessanti sono la Chiesa Parrocchiale e anche la Chiesa della Madonna, che ospita una “Madonna con Bambino” attribuita a Pie-tro Lorenzetti, pittore della Scuola Senese trecentesca.Proseguiamo verso Montal-cino e dopo 6 km attraver-siamo il valico del Lume Spento, così chiamato per-ché un tempo era davvero sconsigliabile farsi notare passandoci con una luce

8

109

accesa, per via dei briganti che infestavano la zona. Giunti a Montalcino (9 e 10), patria del Brunello, potremo approfittare di una sosta in una delle tante cantine o trattorie che ani-mano il borgo.Riprendiamo la strada per Castelnuovo dell’Abate e l’Abbazia di Sant’Antimo, una piacevolissima discesa d i 9 km, in cui saremo i m m e r s i n e l l e g r a n d i distese di vigneti , negli accesi colori e negli ine-brianti profumi della fanta-stica Val d’Orcia.

Page 48: Terre di Siena - Itinerari a Siena

48 T e r r e d i S i e n a

3° PErCOrSO

m A cavallo nella pace di Montalcino(20 km; percorso misto)Una giornata a cavallo per i sentieri della Val d’Orcia (1 e 2) è un’altra esperienza che difficilmente si riuscirà a dimenticare. Tutta l’area è ben attrezzata con maneggi e punti di sosta e ristoro

per cavalli e cavalieri; sono disponibili tanti percorsi che si adattano alle varie esigenze di ognuno, dei più esperti e dei meno pratici, dei gruppi e anche delle famiglie con bambini.Proponiamo un itinerario abbastanza breve, 20 km e di non grandissima difficoltà: partiremo dall’Abbazia di Sant’Antimo a Castelnuovo

dell’Abate, nel territorio di Montalcino, e arriveremo a Vivo d’Orcia, frazione del Comune di Castiglione d’Or-cia; attraverseremo i carat-teristici vigneti del Brunello (3) e la natura circostante, dai colori eccezionali che rendono uniche questa por-zione di Terre di Siena. L’Abbazia di Sant’Antimo a Castelnuovo si impone

1

2

Page 49: Terre di Siena - Itinerari a Siena

49I t i n e r a r i o N a t u r a l i s t i c o - s p o r t i v o

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963

dinanzi a noi nella sua maestosità che ricorda le austere strutture francesi cluniacensi. Il primo nucleo del monastero risale all’VIII secolo, ma l’Abbazia, così come appare oggi, risale al Trecento. Oggi è custodita dai Premostratensi e molto par-ticolari sono le funzioni reli-giose, celebrate con il canto gregoriano. Lasciata l’Ab-bazia ci dirigiamo verso la piccola località Bassomondo e continuiamo per il podere Casalta. Una volta superati dei binari e oltrepassata una galleria, guaderemo il tor-

rente Asso prima e il fiume Orcia poi, in prossimità del podere Scarceta. Prima di iniziare il nostro itinerario sarà allora importante aver preso tutte le informazioni necessarie sulle condizioni atmosferiche ma soprattutto su livello e portata dei corsi d’acqua che incontreremo.Siamo diretti verso la strada p ro v i n c i a le d e l M o n t e Amiata, a cui giungeremo costeggiando i poderi Mon-telacc io , F inocchieto e Capanna. Arrivati alla Chiesa della Madonna delle Querce, costruita alla fine del XVII

secolo lì dove era stata posta un’immagine miracolosa della Vergine per scacciare gli spiriti maligni che infesta-vano la zona, costeggiando l’Acquedotto saremo condotti a Vivo d’Orcia, frazione di Castiglione. In questa zona la natura (4) è ancora più presente e rigogliosa dando ulteriore risalto all’Eremo Camaldolese, a un palazzo fortificato del periodo rina-scimentale e alla Chiesa di San Pietro, dalla caratteri-stica facciata in trachite che mostra lo stemma dei Cer-vini, nobile famiglia locale.

3

4

Page 50: Terre di Siena - Itinerari a Siena

50 T e r r e d i S i e n a

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963Numero Verde 800 20 20 70 - [email protected]

www.originalitaly.it