terre d'oltrepò newsletter n.1

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- Page 1 - TERRE D’OLTREP Ò * NEWSLETTER * “GENERAZIONI DI VITICOLTORI UNITE DALL’AMORE PER UN TERRITORIO”. QUALITÀ, PASSIONE E COOPERAZIONE IN OLTREPÒ PAVESE. ANNO 1 N.1 “Terre d’Oltrepò” cresce e guarda verso Stati Uniti e Cina Grandi progetti di espansione con la nuova OCM “La qualità del marchio Terre d’Oltrepò nasce dal lavoro delle persone, dalla passione e dalla cura che ogni giorno noi e i nostri soci garantiamo, dalla vigna alla bottiglia”. Il presidente, Antonio Mangiarotti, e il direttore, Livio Cagnoni, riassumono così i motivi del successo di un’azienda capace di crescere e di stupire, anno dopo anno, con tre parole d’ordine: impresa, marketing e identità. “Mettiamo al centro il socio e l’Oltrepò Pavese, dalla fusione 2008 tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, gli associati investono incessantemente per l’innovazione di prodotto e di mercato. E’ così che si ottiene la forza per esplorare nuovi mercati. Un passo alla volta siamo diventati la prima cantina cooperativa di Lombardia, un partner di realtà importanti, ora è il momento di dare maggior impulso all’export, a partire da quello verso Cina e Stati Uniti attraverso il sostegno dei piani OCM”. Nel frattempo l’iter delle certificazioni è già avviato da anni, con ricadute virtuose sui processi produttivi in vigna e in cantina che vanno sempre più nella direzione che i grandi importatori cercano: tracciabilità di processo e di filiera. Le strategie per rafforzare l’esportazione sono già impostate e prevedono la graduale articolazione di un piano estero mirato. Tutto questo senza dimenticare che la qualità parte dal campo, come dimostra il servizio di consulenza agronomica gratuita agli associati lungo l’intero arco dell’anno. Il socio non è mai solo o disorientato. Terre d’Oltrepò, in quest’ottica, ha anche attivato una libera convenzione che dà ai soci la possibilità di fruire liberamente di particolari condizioni per l’acquisto di prodotti fitosanitari di alta gamma. Quella che da fuori potrebbe sembrare solo una grande Cantina è in realtà un’impresa unica, che mette quotidianamente al centro i valori di una vitivinicoltura rurale che si sta dando i numeri e gli strumenti per competere in Italia e nel mondo. Oltrepò Pavese, vince la cooperazione IL PUNTO di Antonio Mangiarotti, Presidente di Terre d’Oltrepò Questa newsletter è una novità che dedichiamo alla provincia di Pavia che produce, all’Oltrepò Pavese che ancora pochi conoscono, a un’oasi di natura, storia, sapori e relax a 50 chilometri da Milano. Terre d’Oltrepò è la più grande realtà cooperativa di una delle prime aree vitate d’Italia ed è leader della vitivinicoltura lombarda. Nata nel 2008 dalla fusione tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, oggi ha 900 soci e pigia circa 500mila quintali d’uva ogni vendemmia, per un fatturato annuale di oltre 40 milioni di euro. I soci conferitori provengono da tutto l’Oltrepò Pavese: coltivano sia i terreni della prima fascia collinare, più vocati per i grandi rossi, fino ad arrivare a quelli posti a 400 metri, ideali per l’ottenimento delle basi spumante Pinot nero. La zonazione fa la differenza e il mercato mostra di apprezzare. Terre d’Oltrepò dà oggi lavoro a 43 dipendenti e genera un considerevole indotto, non solo per gli addetti della filiera enologica. Terre d’Oltrepò è un’impresa, ma soprattutto il luogo in cui s’incontrano passioni, capacità e voglia di vincere sui mercati con la forza d’investimenti e qualità. Siamo cresciuti con umiltà, sudore e concretezza, sorretti dalla fiducia dei nostri associati, i veri paladini di un territorio che vale. Oggi abbiamo sentito fortemente la necessità di comunicare non soltanto i nostri marchi ma l’Oltrepò Pavese nel suo insieme. Abbiamo imparato che i miracoli si fanno con i piccoli sforzi quotidiani e ricercando l’unità. Coopereremo, anche tramite questa newsletter quindicinale, per portare in migliaia di caselle email le notizie e le curiosità di una terra straordinaria che noi chiamiamo “casa”. La Cantina è meticolosa in ogni fase della filiera produttiva. Ogni processo è costantemente monitorato, dalla vigna alla bottiglia, fino alla spedizione REDAZIONE: VIA SANSALUTO, 81 - 27043 BRONI (PV) TEL. 038551505 FAX 038556025 - DIRETTORE EDITORIALE: ANTONIO MANGIAROTTI - DIRETTORE RESPONSABILE: LIVIO CAGNONI SEGRETERIA DI REDAZIONE: SARA FERRARI, ELISA BARBIERI, ELISABETTA COLOMBI

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La Newsletter della cantina cooperativa Terre d'Oltrepò.

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Page 1: Terre d'Oltrepò NEWSLETTER n.1

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TERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *“GENERAZIONI DI VITICOLTORI UNITE DALL’AMORE PER UN TERRITORIO”. QUALITÀ, PASSIONE E COOPERAZIONE IN OLTREPÒ PAVESE.

ANNO 1 N.1

“Terre d’Oltrepò” cresce e guarda verso Stati Uniti e CinaGrandi progetti di espansione con la nuova OCM

“La qualità del marchio Terre d’Oltrepò nasce dal lavoro delle persone, dalla passione e dalla cura che ogni giorno noi e i nostri soci garantiamo, dalla vigna alla bottiglia”. Il presidente, Antonio Mangiarotti, e il direttore, Livio Cagnoni, riassumono così i motivi del successo di un’azienda capace di crescere e di stupire, anno dopo anno, con tre parole d’ordine: impresa, marketing e identità. “Mettiamo al centro il socio e l’Oltrepò Pavese, dalla fusione 2008 tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, gli associati investono incessantemente per l’innovazione di prodotto e di mercato. E’ così che si ottiene la forza per esplorare nuovi mercati. Un passo alla volta siamo diventati la prima cantina cooperativa di Lombardia, un partner di realtà importanti, ora è il momento di dare maggior impulso all’export, a partire da quello verso Cina e Stati Uniti attraverso il sostegno dei piani OCM”. Nel frattempo l’iter delle certificazioni è già avviato da anni, con ricadute virtuose sui processi produttivi in vigna e in cantina che vanno sempre più nella direzione che i grandi importatori cercano: tracciabilità di processo e di filiera. Le strategie per rafforzare l’esportazione sono già impostate e prevedono la graduale articolazione di un piano estero mirato. Tutto questo senza dimenticare che la qualità parte dal campo, come dimostra il servizio di consulenza agronomica gratuita agli associati lungo l’intero arco dell’anno. Il socio non è mai solo o disorientato. Terre d’Oltrepò, in quest’ottica, ha anche attivato una libera convenzione che dà ai soci la possibilità di fruire liberamente di particolari condizioni per l’acquisto di prodotti fitosanitari di alta gamma. Quella che da fuori potrebbe sembrare solo una grande Cantina è in realtà un’impresa unica, che mette quotidianamente al centro i valori di una vitivinicoltura rurale che si sta dando i numeri e gli strumenti per competere in Italia e nel mondo.

Oltrepò Pavese, vince la cooperazione

IL PUNTO di Antonio Mangiarotti, Presidente di Terre d’Oltrepò

Questa newsletter è una novità che dedichiamo alla provincia di Pavia che produce, all’Oltrepò Pavese che ancora pochi conoscono, a un’oasi di natura, storia, sapori e relax a 50 chilometri da Milano. Terre d’Oltrepò è la più grande realtà cooperativa di una delle prime aree vitate d’Italia ed è leader della vitivinicoltura lombarda. Nata nel 2008 dalla fusione tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, oggi ha 900 soci e pigia circa 500mila quintali d’uva ogni vendemmia, per un fatturato annuale di oltre 40 milioni di euro. I soci conferitori provengono da tutto l’Oltrepò Pavese: coltivano sia i terreni della prima fascia collinare, più vocati per i grandi rossi, fino ad arrivare a quelli posti a 400 metri, ideali per l’ottenimento delle basi spumante Pinot nero. La zonazione fa la differenza e il mercato mostra di apprezzare. Terre d’Oltrepò dà oggi lavoro a 43 dipendenti e genera un considerevole indotto, non solo per gli addetti della filiera enologica. Terre d’Oltrepò è un’impresa, ma soprattutto il luogo in cui s’incontrano passioni, capacità e voglia di vincere sui mercati con la forza d’investimenti e qualità. Siamo cresciuti con umiltà, sudore e concretezza, sorretti dalla fiducia dei nostri associati, i veri paladini di un territorio che vale. Oggi abbiamo sentito fortemente la necessità di comunicare non soltanto i nostri marchi ma l’Oltrepò Pavese nel suo insieme. Abbiamo imparato che i miracoli si fanno con i piccoli sforzi quotidiani e ricercando l’unità. Coopereremo, anche tramite questa newsletter quindicinale, per portare in migliaia di caselle email le notizie e le curiosità di una terra straordinaria che noi chiamiamo “casa”.

La Cantina è meticolosa in ogni fase della filiera produttiva.Ogni processo è costantemente monitorato, dalla vigna alla bottiglia, fino alla spedizione

REDAZIONE: VIA SANSALUTO, 81 - 27043 BRONI (PV) TEL. 038551505 FAX 038556025 - DIRETTORE EDITORIALE: ANTONIO MANGIAROTTI - DIRETTORE RESPONSABILE: LIVIO CAGNONISEGRETERIA DI REDAZIONE: SARA FERRARI, ELISA BARBIERI, ELISABETTA COLOMBI

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UNITI PER CONTARETERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *

Il Centro Riccagioia di Torrazza Coste ha ospitato il Forum Economie Filiera Vitivinicola Lombardia, organizzato da UniCredit. Molte le riflessioni d’interesse generale: la produzione vinicola in Lombardia nel 2012 si stima in calo del 15%, ma resta stabile quella di vino di qualità che incide per l’85%; nel 2012 la produzione di Oltrepò Pavese è diminuita del 9% rispetto al 2011 e del 5% rispetto al 2010. La produzione di vino in Italia è stimata in calo del 3,4% nel 2012 (40,8 milioni di ettolitri), ma il Bel Paese riconquista la leadership mondiale con una quota del 16,5%. L’Italia rimane leader globale nelle quantità di vino esportate nel 2012, nonostante un calo dell’8,8% rispetto al 2011. Tutto questo mentre il consumo di vino si riduce nei paesi tradizionalmente produttori mentre cresce nei paesi di nuovo consumo (USA, Australia, Cile , Argentina, Brasile , Sudafrica, Nuova Zelanda, Russia e Cina). La sintesi secondo gli analisti è questa: un territorio come l’Oltrepò Pavese, 14mila ettari a vite per un totale di oltre 2mila aziende vitivinicole, ha bisogno di nuovi sbocchi, chiarezza e profilo in termini di qualità assoluta e percepita per conquistare mercati esteri. L’Italia, al momento, per i grandi produttori rappresenta un mercato fiacco e saturo, si rischia dunque una concorrenza che trascina al

“basso”. Per vincere la morsa della crisi serve impostare una strategia vincente attraverso nuove idee e orizzonti cooperativi. Export, ultima fermata.

“L’Oltrepò Pavese verso nuovi sbocchi di mercato solo attraverso una strategia d’insieme e orizzonti cooperativi”COOPERATIVE, UN MOTORE - Solo 40 anni fa le cooperative italiane erano 10.000 e occupavano 200.000 per sone; oggi le cooperative sono 80mila e occupano 1.341.000 di persone. C'e' stata una progressione costante. Le cooperative tengono bene e crescono anche negli anni della crisi: un dato occupazionale straordinario che sorprende. L'occupazione in testa alle performance delle cooperative è la migliore attestazione della coerenza del sistema. Attraverso le cooperative si esprime oggi una parte rilevante del talento italiano; i soci sono 12 milioni. Una straordinaria crescita occupazionale. L’occupazione nelle cooperative ha continuato a crescere anche nei primi nove mesi del 2012 (+2,8%), portando il

numero degli addetti delle circa 80.000 imprese del settore a quota 1.341.000 (+36.000 rispetto all’anno precedente). Si conferma così un trend positivo e l’andamento anticiclico di questo segmento produttivo. Negli anni della crisi, tra il 2007 e il 2011, a fronte di un calo dell’1,2% dell’occupazione complessiva e del 2,3% nelle imprese, gli occupati nelle cooperative hanno registrato un aumento dell’8%. Le cooperative contribuiscono al 7,2% dell’occupazione creata dal sistema delle imprese in Italia. I settori in cui forniscono l’apporto più rilevante sono il terziario sociale (dove il 23,6% dei lavoratori è occupato in cooperative), in particolare il comparto sanità e assistenza sociale (49,7%), i trasporti e la logistica (24%), i servizi di supporto alle imprese (15,7%). Le cooperative presentano anche una struttura dimensionale più ampia rispetto alle imprese tradizionali: a fronte di una media di 3,5 addetti per impresa, le cooperative ne contano 17,3. La reazione alla crisi. Il mondo della cooperazione è stato capace di reagire positivamente alla crisi, difendendo l’occupazione e cercando nuovi spazi di mercato. Secondo l’indagine del Censis, la maggioranza delle cooperative (il 40,2%) sta attraversando una fase stazionaria, il 24,6% vive un periodo di consolidamento, il 17,4% è in crescita e solo il 17,7% si trova in gravi difficoltà. Le più colpite dalla crisi sono le piccole cooperative, meno attrezzate per rispondere alla difficile congiuntura. Il 31% delle cooperative con meno di 10 addetti (contro il 14,6% di quelle con 10-19 addetti, il 10,5% di quelle con 20-49 addetti e l’8% di quelle con più di 50 a d d e t t i ) s i t r o v a i n u n a f a s e d i r idimensionamento. Un settore a for te vocazione femminile. Le donne rappresentano il 52,2% dell’occupazione nelle cooperative e ricoprono il 29,1% dei posti nei consigli di amministrazione. Nel 17,9% delle cooperative più della metà degli occupati e dei consiglieri di amministrazione è costituita da donne. Le cooperative a prevalenza femminile sono presenti soprattutto nel sociale (51,2%) e nei servizi (30,9%). Fiducia e radicamento nel territorio, valori fondanti. Tra i fattori di competitività indicati dalle cooperative c’è al primo posto il rapporto di fiducia con utenti e consumatori (64%), poi il forte radicamento nel territorio (48,5%), la qualità dei prodotti e servizi offerti (35,5%), il coinvolgimento delle risorse umane (32,8%).

In Italia si produce meno vino, ma crescono i consumi di prodotti di qualità. Bene l’export, le grandi cooperative trainano l’economia nazionale e... battono la crisi

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ESTATE CRUASE’TERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *

L'Oltrepò Pavese, con la Borgogna e la Champagne, è una delle principali zone produttrici di Pinot nero nel mondo con una superficie coltivata di 30 Kmq, pari a 3.000 Ha. Dalla vendemmia 2007 l'Oltrepò Pavese ha ottenuto la DOCG per lo spumante Metodo Classico; nel 2010 è nato il marchio consortile Cruasé, la nuova icona italiana della spumantistica che è pura espressione rosa del Pinot nero. Il metodo classico prevede la rifermentazione in bottiglia, con l'ausilio di lieviti selezionati. Terminata la fermentazione, detta anche presa di spuma, lo spumante riposa per molti mesi in fresche cantine ed in intimo contatto con i propri depositi. Seguono poi una serie di operazioni tradizionali che hanno lo scopo di convogliare il deposito sul tappo per poi espellerlo con la sboccatura (dégorgement). La lunga permanenza in contatto con i lieviti permette al vino di acquisire quei particolari aromi terziari che lo rendono un prodotto caratteristico, di particolare pregio qualitativo. In Oltrepò Pavese il Pinot nero è una tradizione da oltre un secolo, è una cultura che trae origine da un’affinità elettiva. Cruasé, tecnicamente, è una parola formata dalla fusione tra “cru” (selezione) e “rosé”. Il percorso per arrivare al nome del nuovo prodotto simbolo dell’Oltrepò Pavese, un rosé naturale DOCG da uve Pinot nero ottenuto attraverso il Metodo Classico, ha dato modo di riappropriarsi di un pezzo importante di storia locale. Cruà era l’antico nome del vitigno/vino per eccellenza prodotto in Oltrepò Pavese, a cavallo del 1700. Si è dunque preso spunto da un’eredità quasi dimenticata fuori dai confini lombardi, riattualizzata per dettare una tendenza sul mercato italiano ed estero. L’antico nome del vitigno principe dell’Oltrepò Pavese è facile da ricordare e suona dolce. Un nome da riprendere, modificare e rilanciare. La nuova icona dell'Oltrepò Pavese della spumantistica eprime il concetto del “naturalmente rosé”, senza usare cuvée da uve bianche e rosse, da mosti o da vini. Unendo le due espressioni “Cruà”, come cru ma anche come migliore espressione storica del rapporto vino-territorio, e “rosé”, vino poco valorizzato in Italia ma dall’enorme potenziale, è nato “Cruasé”. È il marchio collettivo di proprietà del Consorzio, disciplinato da un apposito regolamento, a supporto della Docg Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé. Il regolamento per produrlo prevede una serie di parametri che, comunque, partono dalla base del disciplinare: minimo 85% di Pinot nero con la specifica di vitigno nella DOCG. Nel regolamento del marchio viene dato molto peso alla presentazione delle bottiglie e all’abbigliaggio. Le nuove bollicine rosa non possono che rappresentare un nuovo punto di riferimento della spumantistica di qualità e di denominazione italiana. L’unico rosé naturale da uve a bacca rossa e di classe Docg nasce in Oltrepò Pavese.

Il nobile rosé? Pinot nero Oltrepò

Cruasé “Bronis” e “Casteggio”, ecco come gustarli al meglio...Note organolettiche: riposa almeno 18/24 mesi sui lieviti. Il perlage è fine e cremoso; il colore rosa brillante è quello naturalissimo delle uve Pinot nero pressate; il bouquet ha note di crosta di pane, rosa appassita e frutti rossi; in bocca è sapido, pieno e persistente.

Abbinamenti: ottimo come aperitivo, può facilmente essere consumato a tutto pasto esaltando i sapori della tavola. Consigliabili gli abbinamenti con antipasti, primi piatti, pesci e carni bianche con salse non piccanti. Tutto oltrepadano e di sicuro successo il matrimonio con l’ottimo Salame di Varzi DOP, meglio se cucito.

Servire alla temperatura di 10 °C.

CURIOSITA’DOVE NASCE IL CRUASE’?

Dall’uva alla bottiglia: le aree dell’Oltrepò Pavese mappate da Terre d’Oltrepò come più indicate per la base spumante sono caratterizzate da suoli con tessiture fini, localizzate prevalentemente in aree alte e fresche che risultano più piovose, con temperature più miti e con i maggiori balzi termici giornalieri. I terreni sono profondi e hanno una elevata dotazione di nutrienti, maggior riserva idrica e drenaggi più lenti. Le unità si sviluppano ad altezze medio-alte comprese tra i 200 e 550 m e sono caratterizzate da versanti con esposizione Est/Ovest. Il poter contare sul territorio su ben 900 soci conferitori rende possibile alla Cantina selezionare in modo estremamente mirato gli uvaggi per arrivare agli spumanti più fini e di elevata qualità.

L'OLTREPÒ PAVESE, CON LA BORGOGNA E LA CHAMPAGNE, È UNA DELLE PRINCIPALI ZONE PRODUTTRICI DI PINOT NERO NEL MONDO CON UNA SUPERFICIE COLTIVATA DI 30 KMQ

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TERRITORIOTERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *

Oltrepò Pavese, la piccola Toscana a 50 chilometri da Milano

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LA CARTOLINAD’AUTORE

TERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *

“LA BELLEZZA È LA MIGLIORE LETTERA DI RACCOMANDAZIONE.”ARISTOTELE, IN DIOGENE LAERZIO, VITE DEI FILOSOFI, III SEC.

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L’ENOTECATERRE D’OLTREPÒ * NEWSLETTER *

I due punti vendita di Terre d'Oltrepò sono impreziositi da personale preparato e attento, sempre pronto a fornire

informazioni precise su modalità produttive, temperature ottimali di servizio e abbinamenti consigliati.

Terre d'Oltrepò conta sue due enoteche/punti vendita nelle sedi di Broni e Casteggio. L'intento è dare la possibilità a tutti gli appassionati di avvicinarsi al vino e alla cultura che esso trasmette, potendo scoprire e acquistare i vini direttamente dal produttore. I due punti vendita di Terre d'Oltrepò sono impreziositi da personale preparato e attento, sempre pronto a fornire informazioni precise su modalità produttive, temperature ottimali di servizio e abbinamenti consigliati.

DOVE SIAMO:

Terre d’Oltrepò – Cantina di Broni

Via Sansaluto, 81 – 27043 Broni (PV)

ORARI:

Da lunedì a domenica 8.00 -12.00 / 14.00-18.00.

Domenica pomeriggio non è in vendita il vino sfuso.

Terre d’Oltrepò – Cantina di Casteggio

Via Torino n. 96 – 27045 Casteggio (PV)

ORARI:

da Lunedi a Domenica 8.00 -12.00 / 14.00-18.00.

Chiuso domenica pomeriggio.

RECAPITI

Telefono: +39 0385.51505 Fax: +39 0385.56025 e-mail: [email protected]

Qualità, a Broni e Casteggio c’è