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Parole di un tempo difficile. Testimonianze e riflessioni nella quarantena del Covid-19 a cura di Alessandro Cortesi Pistoia 2020

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Parolediuntempodifficile.

TestimonianzeeriflessioninellaquarantenadelCovid-19

acuradiAlessandroCortesi

Pistoia2020

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INTRODUZIONEQuesto testo nasce nel tempo della pandemia del Covid-19. In Italia da fine febbraio in alcuneregioniepoiintuttoilPaeseèiniziatoilperiododelconfinamento.EragiàstatoimpostoinCinaaWuhan dal mese di dicembre. In altre regioni della terra nei mesi successivi ha coinvolto poimiliardidipersonesegnandounpassaggioepocale.Questainterruzioneglobalediunmondoinfugaèstatomotivodiprofondodolore,ditantemortiacausadiunvirusparticolarmenteaggressivoe letale,di cambiamenti inattesie improvvisi chehannorivoluzionatolesocietà.E’stataancheoccasioneperporsiinmodonuovo,diversodifrontealla vita, alle paure, alle inquietudini. Ha manifestato la fragilità della condizione umana e ledifficoltàdellascienzaedellatecnicaadoffrirerisposteimmediaterisolutive.E’statomomentoincuisièpercepital’incertezza,l’impreparazionedeiresponsabilipoliticiedellechiese.E’statotempodisvelamento:sisonomanifestateleinadeguatezzedisistemisanitariimpoveritidapolitichecentratesullalogicadelprofittoprivato.Sonoapparseevidenticrepeeinefficienzediunsistemaeconomicoglobalechegeneradiseguaglianzaeiniquità.Sièanchecoltoil legametraladiffusionedelviruseaspettidisquilibriodelrapportoumanità-ambiente.Si sono evidenziate le sofferenze dei ‘dimenticati’, tutti coloro che scartati dalla considerazionesociale: i migranti nei campi profughi rifiutati dall’Europa, i tanti senza dimora e i cosiddetti‘irregolari’ tra cui molti lavoratori e lavoratrici nelle campagne e nell’assistenza domestica aglianziani, i disabili costretti a rimanere a casa e i loro familiari che si sono trovati a prestareassistenzadasolisenzasostegno.L’attuale crisi ha manifestato la condizione di un mondo malato in cui la scandalosasovrabbondanzadipochiconviveconl’esclusionedeimoltieciòèvissutonell’indifferenza.Haresopalpabiliidivarisocialitrachihapossibilitàdiutilizzodistrumentiechiseneètrovatosprovvisto,cometantibambiniestudentinellascuola.Masièanche resapiùviva lapercezionedell’importanzadellacuraperglialtri. Ladedizionedimedici infermierieoperatorisanitari,accantoall’impegnoditantichehannosvoltoil lorolavoroper assicurare il cibo, i trasporti e i servizi essenziali sono stati un esempio di questo tempo. E’emersa una nuova consapevolezza della interrelazione profonda tra umanità e ambiente, trapopolilontani,trapersonedidiverseculture,religionieconvinzioni.Unmondoincorsasièfermato.Untemponuovohaavutoinizio.Imesidellockdown,del‘restarea casa’, si sono caratterizzati come un tempo sospeso e pesantemente segnato da paure epreoccupazioni.Pertutti,purinmodidiversi,sisonopresentatedomandenuoveeanticheapartiredall’ascoltodellasofferenzadeimalatiedei lorocari,dallaconsiderazionedellapovertàditanti,dalporreattenzionealledinamichediunapandemiachesièdiffusaintutteleregionidellaterra.Questotempohaapertospazinuoviperguardaredentroasestessi,peraffrontarelaquotidianitàdellerelazionicontuttelelorodifficoltàneglispazidicasenonpertutticonfortevoliecomodeedinsiemeidisagidiunasospensionedigranpartedelleattività.Haportatoaviverenuovimodidi

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lavorare,ohaapertounvuotoperl’assenzadellavoroelapreoccupazionepesanteperilfuturo.Hasegnatoinmodidiversilavitadiognuno.Ipensieridiquestotempononvannoperduti,maèimportantesianoraccolti.l’anticasapienzadeicontadini insegna che proprio durante il passaggio della tempesta diviene quanto mai urgenteconservare il seme di tutto ciò che può divenire elemento di semina nuova, di rinascita e dirinnovamento. Perquesto è importante raccogliere frammenti di percorsi interiori, di esperienzechepossonoindicarenuovedirezioni.E’ nata così la richiesta rivolta a persone amiche di fissare i tratti di una esperienza, leconsiderazionidiuntempoparticolare,senzapretesediesaustività, invistadiunfuturonuovoediverso,conl’intentodioffrireoccasioneperunariflessionechepossaallargarsiecoinvolgerealtri.Questolibrosorgequindidataledesideriodimettereinsiemelevocidiun’esperienzaperognunodiversa,maanchecomune,cheèstatadeclinatadaognicontributoattornoadunaparolachiave.Le voci raccolte sono varie, alcune sono articolate secondo uno stile narrativo e raccontanoun’esperienza inedita,giunta improvvisa,traendodalraccontomotividiripensamentodelnostrovivere,altresonoconnesseadambitiparticolaridivita,diimpegnoedilavoroeindicanocomeiltempodellapandemiaabbiaincisoprofondamentesulmododivivereilproprioquotidiano,abbiaprovocato aggiustamenti e cambiamenti aprendo occasioni di ripensamento e di orientamentonuovo.Altreancoraoffronoconsiderazionidirespirosocialesugliorizzontipiùvastidell’economia,della vita sociale e politica e del rapporto con l’ambiente conducendo a scorgere il profondolegametradimensionelocaleeglobaledelnostrovivere.Il testosorgecosìcomecomposizionediuncorochenonhaavutooccasionediprovare insieme,ma in cui ogni voce edogni strumento si fa ecodellamedesimaesperienza in cui ci si è trovatiimmersi e accomunati. Esso si collega anche all’impegno promosso da un gruppo di ricerca cheduranteilperiododellapandemiahacondottounoscambiointensodiriflessioniinincontrivirtualigiungendo a pubblicare in breve tempo l’e-book ‘Dalle finestre di casa’ (ed.Queriniana 2020) edandoinizioadunsitoperilqualeèstatosceltoiltitoloevocativo‘Insiemesullastessabarca’.Spesso in questo periodo si intende l’espressione ‘il dopo non sarà come prima’. L’auspicio chesorge da questa raccolta di parole è che il futuro effettivamente non debba tornare ad unacondizionedimalattia chenonè solo il contagiodel coronavirusmaè lamalattiadiun sistemapermeatodiegoismo,diindifferenzaneiconfrontideglialtri,dinonconsiderazionedelvaloredellavoro-ancheilpiùumile-didisprezzoversoipoveri.L’auspicioèchedaquestacatastrofechehaaspetti di tipo sanitario ma anche di tipo sociale e culturale possa prendere inizio qualcosa dinuovo,cheappartienealladimensionedelsogno,machesiaffacciacomedesiderionelleriflessioniraccolteinquestolibro:nuovipercorsidellavitasociale,politica,ecclesiale.Quest’operacollettiva intendecosìsuscitareunoscambiochesiallarghie proseguanegliambitifamiliari, degli amici, delle relazioni chepropriomagari inquesto tempo sono state riscoperte ericollegateepossaaiutareapromuovereilfiorirediqualcosadiineditonelsegnodellasolidarietà,dell’ospitalità,dellatessituradellapace.AlessandroCortesi–Pistoia24maggio2020

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ARTEDurantequesta lungaemergenza sanitaria, soprattuttoneimomenti di grandepaura, quando ilcontagiosembravanonfermarsie imorticrescevanoannunciatidaognimezzodi informazione,mi sonochiesto, se lemiecompetenzeeranoutili aqualcosaese quando temiamoper la vital'artehaancorasenso.ArteecuraSonostatigiornididistaccoduranteiqualicisiamoriversatialeggerelibri,guardarefilm,visitareonlinemuseichenonabbiamomaivisitatotrovandoinessi,enellealtreformed'artefruibili,unmomentodisperanza,diconsolazioneedinecessarioallontanamentodalquotidiano.Allorahoriflettutoche l'arteèuna cura,ognioperad'arteèuna formadi amore,perchéogniartistadonasestessoaglialtriconentusiasmoegenerositàequestagenerositàcreaempatiaconlospettatorechediventaessererisonante.Nonpossiamoviveresenzaquestoentusiasmo,l'artecicura dalla depressione, ed è in questo reciproco prendersi cura, di donare se stessi che sta ilsensodellanostravita.‘Siapronoleporte’Pensandoaquestomiètornataallamentel'opera“siaprono leporte”cheGiuseppeSpagnulorealizzòqualcheannofapercommemorareimartiridelPadulediFucecchio(l'operaèvisibilenelcimiterodiCintolese-Pistoia).L'operaèunagranderuotainblocchiditerracottacontantinumeriquantifuronoimartiri;iblocchiinpartesonocadutiaprendocosìunasortadiportaleinscrittonelcerchio.“Siapronoleporte”èunsegnolaicomaimpregnatodireligiosità,voltoadunfuturoconsolatorio.Ricordol'emozionediGiuseppeequelladeipresentiall'inaugurazionedell'opera,lasuaanimaerainquel donopernoi. Pochi giorni dopoGiuseppe sarebbemorto,ma inquel gesto significativol'artistaci aveva riconciliato con il nostro passato e ci aveva dato una speranza per il futuro.L'arteèquindiancheesperienzacollettiva,dàsensoericonoscibilitàadunacomunità.NuovasocialitàUnasecondabreveriflessione:cosasuccederàalnostroesseresociale?Dopoquestoperiododidistanziamento saremo in grado ancora di fidarci l'uno dell'altro e riappropriarci delle distanzegiuste?Primadituttomièvenuto inmenteunconcettodiAristotelecheparladell'uomocomeanimale sociale. Questo concetto è emerso con forza anche in questomomento di socialitàridotta attraverso l'uso dei social, le videoconferenze, le video chiamate con cui abbiamoalimentatoe tenutovivi i rapportiesistentimaènataancheunanuova formadi solidarietà divicinatolegataaglispaziintermedi.SpazidiinterconnessioneAbbiamoparlato con vicini chenon sapevamodi avere, incontrandoci nei giardini di fronte alleabitazioni, sui balconi, nelle scale condominiali.Questi luoghi saranno, non solo nella nostrapercezione, radicalmente diversi dopo questa pausa di emergenza sanitaria. E questa nuovasolidarietànatacaparbiamentecomeleerbacce,avràbisognodiunripensamento.Questispazidiinterconnessionesarannoicardinidellanuovaideadispaziopubblico.

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Ed infine anche un ritrovato colloquio con la natura che ha ripreso luoghi prima persi ancheall'internodellecittàneiparchienellestrade,questofaràsicheirinnovatiocchiapprezzerannoquello immediatamente vicino ed anche i nuovi spazi pubblici saranno non solo luoghi didecompressione fraunappuntamentoe l'altro,ma luoghidove la vita potrà incontrarsi con lagioia.MassimilianoVannucci,architetto,galleriaVannucci–Pistoia

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BIBLIOTECHE/SILENZIO

Questigiornisurrealidiparzialeisolamentohannorestituitoamoltidinoiunrapportoparticolaree molto raro nel mondo in cui viviamo: quello col silenzio. La chiusura delle scuole, di molteattivitàproduttiveeluoghidiaggregazione,ladrasticadiminuzionedeltrafficosustradaelefortirestrizioniadognipossibilitàdispostamentosedaunlatohannorappresentatofontedidisagio,dall’altro ci hanno concesso una visione del tutto inedita delle nostre città, deserte e in cuil’incessanterumoreprodottodallenostreabitualiattivitàsiètrasformatoinsuonisoffusi,spessoavvertiticomelontani.BibliotecheÈfintropposempliceavvicinareall’ideadi‘silenzio’l’immaginedellabiblioteca.Nonesisteinfattilettore che almeno una volta nella propria vita non si sia imbattuto nel severo sguardo di unbibliotecariointentoamimareuneloquentesignumharpocraticum,corredatodasibiliominaccesussurrate,perintimareilsilenzio.ScrivevailcelebrebibliotecarioedocentedibiblioteconomiaLuigiCrocetti:“Bibliotecaesilenziosonoassociati dauna tradizione secolare, ideale edi fatto.Silentium, stava scrittouna volta. Sipregadinondisturbare,èscrittoora.PotremmomaipensareallabibliotecadiBabelecomeaunluogorumoroso?Borgesnondicemaicheèsilenziosa:nonnehabisogno,èfattointuitivo;mettesoloinrisaltoilturbamentosonorochev’induconogliambiziosi,ipellegriniacacciadeilibridelleVendicazioni.Cioègliesseriumaniprivid’unlibrocheritengononecessario.Unessereumanochetrovaillibrocercatodiventasilenzioso”.1Tanto Luigi Crocetti, quanto Jorge Luis Boges2non sembrano affatto far riferimento al silenzioassolutocometotaleassenzadirumori,quantopiuttostoavvicinarsialleparolediItaloCalvinoperilquale“Difatto,ognisilenzioconsistedellaretedirumoriminutichel'avvolge”.3InterruzioneUnabibliotecanello svolgere le proprie attività hadunque sempreuna voce eproduce semprequeisuonichelarendonoriconoscibilealsuointernoefuoridalproprioperimetrofisico.Macosasuccede quando eventi eccezionali, come in questo caso l’emergenza Covid 19, impongono lacessazionedelleattivitàbibliotecarieriducendoleapparentementealtotalesilenzio?All’indomanidellachiusuramoltisonostatigliinterrogatividettatipropriodallastraordinarietàdellasituazione.Tuttavia le bibliotechehanno saputodareun segnale di grandevitalità, dimostrandosi luogodifondamentaleimportanzanellavitadellacomunitàtutta.Perdefinireedescriverelasituazionedelmondobibliotecario in Italia inqueste settimanedi lockdown,puòessereutile ricorrerealnotomottodannunzianoimmotusneciners.

1Cfr.L.Crocetti,Ilsilenziodellabiblioteca.Selacomunicazionenonèrumorein“Bibliotecheoggi”4(2001),pp.10-13(quip.10)eJ.L.Borges,LabibliotecadiBabeleinFinzioni.Cfr.J.L.Borges,Tutteleopere,vol.I,Milano,Mondadori1985,pp.680-689.2Borgesoltrechecelebratoscrittoreeaccademico,diresselaBibliotecanazionaledellaRepubblicaArgentinadal1955al1973.3I.Calvino,L'avventuradiunpoetainGliamoridifficili,Milano,Mondadori1990,pp.103-108.

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Se infatti i vari decreti emanati dal presidente del consiglio hanno costretto le biblioteche achiudereleloroporteeafareamenodeiloroutenti,nonsonocertomancatelorooccasioniperfarsentirelapropriavoce.Seincerticasialcunebibliotechesisonoorganizzateattivandoprestiti“a domicilio”, l’aiuto più prezioso è arrivato senza dubbio dal web, che ha consentito a moltioperatoridelsettorediraggiungerenellelorocaseipropriutentiperiqualisonostati“inventati”nuovi spazi in cui si sono organizzate letture (in molti casi per bambini), recensioni eapprofondimentisutemispecifici.OnlineGliutentihanno inoltrepotutocontinuareaconsultareeprendere inprestito i loro libriealtrerisorseattraversopiattaformegiàesistenticomeadesempioMLOL(MediaLibraryOnLine),lareteitaliana di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche per il prestito digitale che ad oggicontacirca6.5000bibliotecheaderentiin20regioniitalianee10paesistranieri.4ConMLOLsipuòinfattiusufruire,viainternet,daqualunqueluogoegratuitamente,divarietipologiedicontenutidigitali:e-book,quotidianierivisteinvarielingue,audiolibri,spartitimusicali,periodiciscientifici,banchedati,corsiadistanza,videogiochi,ecc...5Anche intempodipandemia lebiblioteche,seppureprivatedei loro ‘rumoriminuti’,nonhannoquindi cessato di far sentire la loro solida presenza e mantenere la loro funzione di spazio diaggregazioneperlacomunità.Masoprattuttonelsilenziodiquestigiorniedellenostrecittà,nonhannosmessodifarsentirelapropria voce delicata, fatta di parole che, come quelle dei profeti, così cantavano Simon &Garfunkel nella loro celebre canzone The sound of silence, “sono scritte sui muri dellametropolitanaeneicorridoidellecasepopolariesussurratenelsuonodelsilenzio”.

AlbertoCoco,bibliotecario-Bibliotecadeidomenicani-Pistoia

4PerogniinformazionesuMLOLsivedailsitowebhttps://www.medialibrary.it/home/cover.aspx.5“Trail24febbraioeil24marzoiprestitidie-book[suMLOL]sonoaumentatidel104%rispettoallostessoperiodonel2019:intempinormalicisisarebbeaspettatiunaumentodicircail20%daunannoall’altro.Sonoaumentatiancheinuoviutenti,cioèlepersonechehannocominciatoausareilserviziodirecente:circa100.000–unnumeropariaquellodiutentiuniciannualidiunagrandebiblioteca–inpiùrispettoall’annoscorso.SecondoidatidiMLOLrelativiaglianniscorsi,dinormailnumerodinuoviutenticrescedal15al20%l’anno:nell’ultimomeseci si sarebbe aspettati un aumento di 20.000 nuovi utenti; a causa dell’attuale situazione sono stati cinque voltetanto”.Cfr.https://www.ilpost.it/2020/03/26/coronavirus-biblioteche-ebook/

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CASA(riflessioneaottomani)Casaluogodiprotezioneodicostrizione.Nel nostro caso la casa è stata vissuta come luogo protetto, ma anche come novità:improvvisamentesiètrasformata inufficio,chiesa, luogodiriflessioneediRi-scoperta, luogodiincontroedicondivisionemaanchediisolamentoedipaceinteriore.Forsesonotuttecosescontatemapernoicosìscontatenonlosono:sempredicorsa,“obbligati”amuoverci nella corrente del quotidiano vivere trasportati da un vortice al quale con difficoltàriesciasottrarti.Inquestigiorniabbiamoriscopertolalentezza,illavorosenzafremiti,lamusicachedici sempredi volerascoltareepoinon lo faicosìcomei libri, imomentidiconfrontopiùapprofonditi, la distanzadalla televisione e dai socialma il “ritrovarsi” con amici per scambiareriflessioniosolopersentirese“vatuttobene”.RelazioniAbbiamo parzialmente ritrovato la famiglia in modo diverso, anche a distanza ma con giochirisateironie.Aver vissuto questomomento di chiusura è stato nella realtà anche unanuova apertura versomondiancorainsondatie,adesseresinceri,iltornareallaquasinormalitàquasidestabilizzanellapaurachetuttoquestopossadinuovoscomparire…Dobbiamodirechesiamodeiprivilegiati:abbiamocasegrandiecongiardinimaforsenonèsoloquesto che ci ha reso felici …è stato il ritrovare noi, i nostri rapporti, la volontà di non farciabbattere dalle situazioni e il volere andare avanti scoprendo il bello ed il buono anche nellosconvolgimentodelquotidiano.InsicurezzaI primi giorni un po’ di insicurezza, un po’ di preoccupazione, il numero dei morti al qualepurtroppo poi ci siamo assuefatti, la preoccupazione per alcuni amici, alcuni parenti e alcuniconoscenti colpiti più da vicinoma che fortunatamente hanno superato la tempesta.Un po’ difastidio per tanta retorica e uso di parole improprie: guerra, limitazione dei diritti, proibizionedella libertàdiculto…tutteespressioniesageratee irrispettoseperchidavverohasperimentatodavicinoleviolenzeeleprivazioniancheseineffettiinalcunezoneItalianelecosesonostatepiùdrammatiche.Pernoièstatounpo’ancheungrandegiococomesefossimocostrettiavivere inunrifugiodimontagnao inunadimora isolatadoveeranecessarioorganizzarsiper ibisogniprimari: il cibo,l’acquaepocoaltroalprezzodiqualcheoradicodaognisettimana.Si,èunpuntodivistaunpo’egoisticoperchépoiilpensierovacontinuamentea chi lacasanonce l’ha,ocomunqueaitanticostrettiacondividerepiccolispazimagariconbambiniinquietiperlareclusioneobbligataoconanzianimalatieimpauriti.Lecosefatteincasa,iltempoL’occasioneperriscoprirelecosediuntempo,lecosefatteincasa,semplicimaallostessotempopiene di soddisfazioni, come un semplice impasto per il pane, pizza, pasta fresca o andando a

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cercarecosepiùcomplesse,capendocheconladedizioneedilcuoresiriesconoafarecosecheprimasembravanocosìdifficiliecosìlontanedanoi.Riscoprendol’importanzadeltempo,chenellasocietàdiogginonbastamai,capendotantevoltecheilverodenaroèproprioiltempo.Iltempopersedersialeggereunlibro,peraccomodarsisuldivanoarivedereunfilmgiàvistomaconserenitàetranquillità,tempoperunlungoabbracciootempo per darsi un vero bacio. Il sapore del caffè lamattina, del pane appena sfornato, dellelunghecolazioniinsiemepienedisorrisi.Un’occasionediscoperta:con-vivereCasaèaiutarsi.Aiutareconpiccoligestilepersoneanoivicine,familiariovicinidicasa.Bastanopocheparoleopochigestiperfarfelicichicistaintorno,perfarlisorridere,perfarli vivereconmenopesantezzalasituazionechecicirconda.Casaèloscoprirelaconvivenza.Primaeravamotroppoimpegnatidallasocietàchecicircondavaperpoterceneaccorgere.Queltran-trantralavoro,sport,casa,amicicihafattoperderel’essenzadelviversiquotidianamente.Ora,inquestaquarantena,abbiamoscopertolostareinsieme24oresu24ore,cercandodiavere ipropri spazipur rimanendosempre insieme. Ildoversiadattarealle esigenze altrui, agli spazi altrui… capire le frustrazioni e i pensieri dell’altro nel quotidiano,cercandodiimpegnarequelleore,cheprimacieranocosìlontane,inognimodopossibile.Cisiamoresicontodicosavuoldire‘privarsi’dellecosepiùsemplici.Dicomecimancapoterfareuna passeggiata, un corsa all’aria aperta, vedere un familiare, un amico, un conoscente escambiare due chiacchiere. Scoprendo l’importanza della ‘buona tecnologia’ per vedersi, perparlarsi,perlavorareosemplicementecomefontediinformazionesuquellochestaaccadendo.Laquarantenaèstataancheunmomentodi importante riflessione,unmomentodi raccolta sunoi stessi, su quello che eravamo, sui passi che abbiamo fatto e su quelli che faremo e su chivorremmoessereungiorno,aiutandociacresceredandoilgiustopesoadognicosa.FamigliaMandorli:Giovanni,Veronica,Nicoletta,Matteo-Pistoia

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CHIESADopounprimomomentodismarrimento,incuihosentitolachiesalontanaemichiedevoperchéedov'era,èiniziatountempo,checontinua,incuimisonofattadomandesullamiafedeesullachiesachevorrei.NessunosisalvadasoloParticolarmentesignificativaèstatapermelaliturgiadipapaFrancesconelperiodopasquale,lasuatestimonianzadiunachiesaumile,ilsuomododistaredavantialcrocifisso,ilsilenzio,ilvuoto.Unaliturgiaautenticaeprofonda,chemihafattocapirechequellaeralachiesachevorrei.Bellal'immaginedellabarca,cheharesobeneilfattochesiamotutti interconnessieche,comehadettopapaFrancesco,nessunosisalvadasolo.VorreiunachiesaVorreiunachiesachemiguidiechemisostenganellospirito.Unachiesachesappiascuotermi,chemiconverta,piùcheconvincermi.Unachiesapiù vicina all'origine,piùattivae impegnata.Cheoffrastrumentiveramenteefficaciallacrescitadiognunoecheaiutialeggerelarealtànellesituazionidivita,perilbenecomune.Unachiesachemimotiviemiaiutiasvilupparelamialibertàdicoscienza.UnachiesachemimostriunDiodellacroce,deldoloreedell'umiltà.UnachiesachemifacciasentirediavereaccantounDiobuono,amorevoleemisericordioso.Unachiesachesappiadarmiforzaecoraggio,chemiricordisempredellabellezzadelcreato,dicuiesseregrati.Una chiesa a cui non delegare un intervento divino sul mondo, ma che mi richiami allaresponsabilitàperunmondomigliore.Unachiesachemiaiutisemprepiùadaprirelamenteadundesideriodivitaedigiustizia.UnachiesachemiricordisemprecheDiocamminaconme.Unachiesapiùumana,chesimostraconilimitidell'umanità.Unachiesaconcretamentesolidale,attentaaibisogni.Incontrare,collaborareUnaltroricordomiportaaiprimimomentiincuivenniasaperedell'epidemiainCina.Dispiacere,maancheunsensodidistanza.Coltempo,quandol'epidemiasièdiffusanelmondo,eildoloreèdiventatoglobale,hosentitounsensodiunionecontuttieallorahopensatoacomevorreiunachiesacheaiutiaconoscereeincontrarelediversetradizionireligiose.Chesipossadialogare,perunarricchimento reciproco,perunacomunione spirituale.Allargare lamente, lavorare insieme,collaborare.StareaccantonelmorireUn'ultimariflessioneriguardailmorire,vorreiunachiesachetrovimodiefficacidistareaccantoaimorenti,sostenerliinquestopassaggiocosìdifficile.E poi i funerali, non celebrati oggi per forzamaggiore,ma proprio per questo ne ho sentito latragicamancanzaelanecessitàdisentireunachiesapresenteinmodoautenticoepersonale,conunapartecipazione attiva al lutto e al sostegnonella separazione. Cheoffra strumenti concreti,che aiutino a crescere nella consapevolezza della morte, non solo come idea, ma comeesperienza.

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Unachiesaflessibile come l'acquae il vento,unachiesapresentenellavitaditutti igiorni,unaguidaaffidabile,unachiesacheparliallamenteealcuore...chesappiarisponderealvirus.MariaGraziaBelotti,madreenonna,attivitàcommerciale,Bergamo-Pistoia

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COMMIATOInquestigiornihoaccoltolesalmechevengonoaPadovadaBergamoperesserecremate.Èunaesperienzamoltointensaquandoarrivanoicamionmilitari.Hoscrittoquestapreghiera"laica".“Inquestitristigiorniincuilamorteelamalattiacicostringonoastarefisicamentedistantitranoi,vogliamobenedireinsiemelavitadituttelepersonechecihannolasciati.Vogliamoringraziarleperilbenechehannosaputoregalare:perognisorrisodonato,ogniamiciziacoltivata,ogniparolabenevola,ognigestodibellezzachehannolasciatoachihavissutoconloro,allalorocomunità,allanostraterra.Ci sentiamo vicini a chi li ha accompagnati nella loromalattia senzapoterli abbracciare, a chi lipiange ma non può sentire sulla spalla la mano di chi gli vuole bene e vorrebbe consolarlo.Sentiamo, in questi tristi giorni, che la vita è sacra e sentiamo che siamo tutte e tutti tra noicollegati: che questa certezza faccia fiorire gesti di solidarietà e attenzione e rinforzi la nostracomunità,tuttalanostracomunitàumana.Amen”FrancescaBenciolini,assessoredirittiumaniepace,comunediPadova

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COMUNITA’LavitaincomunitàdirecuperoTralecategoriedipersonefragiliche,inquestoperiododicontagiodacoronavirusenonostanteesso,sonoindifficoltà,nonpossiamononricordarelecentinaiadimigliaiadiragazzieragazzeintuttaItalia,costrettenellelorocomunitàdirecuperodalledipendenzedivariogenere(inprimisdadroga,maanchedaalcoolegiocod’azzardo).Econlorolemigliaiadioperatorichehannononsolol’obbligomaancheilvincoloeticodell’assistenzasanitariaedellagestioneeducativa,pernoninterrompereilloropercorso.Di questo non se parla, ancora. Forse qualcuno potrebbe dire: mal voluto non è mai troppo!Eppuresiamoinpresenzadiunagranderealtàdipersoneindifficoltàchehannodeciso,attraversoi Servizi sanitari delle ASL preposti (i SER.D.), di affrontare le loro patologie in un’ottica dicambiamentoedi riappropriazionedella loro vita. Traquesti, unnumero crescentediminori egiovaniadulti.Cambiamentinellavita“confinata”altempodelcoronavirus?Potremmo affermare che essi vivono una sorta di quarantena obbligatoria: vietata ogni uscita,abolitetutteleattivitàlaboratoriali,siaesternecheinterne,bloccatelevisitedeifamiliari,comepureogniincontroprotettoperiprogettigenitorialiapartiredaipercorsi“mamma-bambino”,manonsolo.Tantiospitisonoanchepadriomadri,purseinricoverotransitorioindividuale.Ancheleattività educative e terapeutiche non possono essere più gestite in gruppo, ma soloindividualmente,apartiredagliinterventipsicologici,oltre,ovviamente,allevisitemedicheeallasomministrazionefarmaci.Nellavitaquotidiana,sicercadiassumereicomportamentiprescrittidalledirezionisanitarie,chesirifannoalleregolepiùgeneralidettatedalleautoritàcompetenti:lavaggiofrequentedellemani,rispettodelladistanzaminima,nonassembramento,nemmenopergiocare,usodellemascherinequando necessario e soprattutto uso di guanti e disinfestazione costante di tutte le superficicomuni, che sono infinite in una comunità chiusa, tavoli, sedie, attrezzature varie a partire daquelledicucina,strumentideilaboratorivari(musica,palestra,biblioteca,officine,ecc.),materialiper il gioco. Altramisura cautelativa è anche quella della predisposizioni di camere per gestireeventualicasidiisolamentodovutiaformeinfluenzalisospette,inmododatutelaretuttiglialtri.DifficoltàdiunperiodosospesoQuestonuovomododiviveresivieneacontrapporrealpercorsodirecuperochenormalmenteha proprio nella dimensione relazionale di gruppo e di condivisione interpersonale un puntoassolutodiforza,direiunvalore,chevedesempreecomunquelapersonaalcentro,contuttelesueesigenzeepotenzialità.QuellochenoidelCeischiamiamolafilosofiafondantedel“Progettouomo”.Quindi, da un lato, il blocco di programmi e attività educative collegate anche con l’esterno,compresolefasigiàinesseredireinserimentosocialeelavorativo,siponecomebruscafrenatadiprocessiepercorsi,dall’altrovieneamodificaresensibilmenteillivellomotivazionale,vivendoinunasortadi“periodosospeso”,conevidenticonseguenzeanchesulpianopsicologico,facendo

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aumentarecomportamentitendentialdisimpegno,allacadutaditensioneversounaprospettivaindefinita.LamancanzadeivolontariOltreatuttociò,agliutentivieneamancareun’altragranderisorsadasemprefondamentalenelloro percorso: i volontari. Sappiamo tutti come la stragrande maggioranza delle comunità direcuperosianosorteperl’impegnoditanteassociazionidivolontariatoguidatedapersonedotatedi carisma e dedizione agli ultimi, spesso religiosi, ma anche tanti laici, che hanno messo adisposizionetuttalalorovitaeilcontributodeivolontaricheinsiemeedopodilorosonosisonoprodigatiognigiornononèsolounsupporto,purimportantissimo,aglioperatori,masoprattuttouna iniezione di affetto, di vicinanza, di integrazione motivazionale non giudicante,particolarmenteessenzialelàdovescarsaèlapresenzadellafamiglia.L’impegnodeglioperatoriTutto questo lo stiamo vivendo anche nelle comunità delCeis di Pistoiache ho l’onore dirappresentareenellequaliancorpiùforteèilricorsoallanostrafilosofiacostituente:ilProgettoUomo.Maicomeoraacquistasensovedereinostriragazzinellalorodimensionetotalediuominie donne, unadimensione che travalica il contingente e chedà dignità fondante alla persona inquantotale.Intalsensoassumeunsignificatoancorapiùfortel’impegnodeinostrioperatori,che,nelrispettodiognilorodirittodilavoratori,apartiredallemisuredisicurezzaoperativaepersonale,hannonelloro agire quotidiano una forte aderenza di senso. A loro va un ringraziamento eccezionale, unincoraggiamentospeciale, con la speranzachesiano ilpiùpossibilepreservatidai rischidel loroagire.Ma,direbbequalcuno,sonopersonecometuttiilavoratori.Èvero,manellacuradeglialtri,comeavvienenellealtrestrutturesociosanitarieapartiresoprattuttodagliospedali,nonsitrattadiprodurreocommercializzarebeni,madistareinprimalineapereconchihabisognodiaiutoechenonpuòfareamenodidire:iorestoincomunità.FrancoBurchietti–PresidenteCentroItalianodiSolidarietà(Ceis)diPistoia

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CONFINAMENTOLatelefonatadiunodeimieifiglimiarrivò,fermaeperentoria:"no,babbo,noncisiamointesi,ildivietoriguardaancheifamiliariequindinonpossiamopiùincontrarti,nénoifigli,néinipoti.Ebisognacheturinunciancheallacollaboratricechevienealavorareadore.perchépotrebbeaverecontattipericolosi."PrivazioneÈcominciatocosì ilmio ‘confinamento’:unaparolachemisapevamoltodi‘confino’cioèdiunasituazionedi carattere costrittivo,ma forseancoradipiù.Nonche lamiavitacambiassemolto,perchéancheprima,unpo’perl’età,ormaidagrandevecchio,moltoperlecondizionidisalute,uscivodicasaabbastanzararamente:perandareamessa,aunariunione,raramentealcinema;per cui il divieto di uscire non cambiava molto il ritmo della mia vita quotidiana. Tuttavia, hopersonalmenteavvertitochec’eraunasostanzialedifferenzaedera laprivazionedella libertàdidecidere, lo stato di costrizione, anche semotivato da esigenze di tutela dellamia salute e diquelladeglialtri.IgestidelquotidianoPercinquantacinquegiorni,nessuncontattovero, trannequalcherapidapuntataperportarelaspesaoperesigenzesanitarie,con imieicinquefigliecon inovenipoti,grandiepiccoli:email,messaggi WhatsApp, video telefonate, surrogati utili, ma il contatto è ‘con-tatto’, è toccarsi,abbracciarsi, baciarsi, le effusioni spontanee del volersi bene e dello stare bene insieme: è ilcondividerelatavolaeconversaresedutisulvecchiodivanoadistanzanaturaleenonartificiosaeridere insiemeediscutere. I gestibellissimidella vitaquotidiana, che soloora ci appaiononellaloroveraluce.Senzadiredellapenaconnessaallachiusuradeicimiteri,chemiavrebbeimpeditodifarvisitaallamia amatissima moglie, perduta da alcuni mesi, aprendo un vuoto incolmabile ed una feritaancora sanguinante. Sono convinto che la nostra vita psichica e spirituale sia essenzialmentecostituitadall’intrecciodellenostrerelazioni,passateepresenti,percuihosentitoaltoilrischioche,affievolendosiquesterelazioni,anchelanostravitapotesserisultarneaffievolita:edanchelanostrarelazioneconDio,fortementesegnatadainostrirapporticolprossimo:ilrischio,coltempo,disentirsimenoprossimi,versocolorochehannodirittoallanostraattenzione.SolitudineerelazioniIlproblemaera insommacomeaffrontarequesto periododiclausura,delqualeall’iniziononsiconoscevaneppureladurata.Findasubitoilpensierocorreallatelevisione,aigiornali,allafamebulimicadiinformazioni:unrischiochedipropositohodecisodievitare,riducendoalminimolaletturadeigiornali e l’ascoltodella televisione,perevitareuna ridondanza informativadel tuttoinutileeforsedannosa,chemiavrebbelasciatosolounfastidiosorumoredifondoemiavrebbereso più difficile pensare e riflettere, tentare di mettere a frutto anche questo periodo diisolamento, per una maggiore presa di coscienza della nostra condizione umana, fragile,vulnerabile,ancheseorgogliosadelsuosaperetecnicoscientifico,stupitaesorpresadaqualcosachesembravasfuggirealsuocontrollo.

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Sobene,per letturee riflessionidi tuttaunavita, che l'isolamentononèdaconfondersi con lasolitudine,sorelladelsilenzioecompagnadellanostrainteriorità:sentotuttoilfascinosorichiamodell'invocazione“beatasolitudo,solabeatitudo",nonchélaverità(parziale)contenutanelpassodiSenecaquandoafferma"ogniqualvoltasonoandatofragliuomininesonotornatomenouomo";e ricordobene il celebre invitodiAgostino "noli forasexire,in te ipsumredi,in interiorehominehabitatveritas".Eppurenonsidiventaveramenteumani senonstiamoanchefragliuomini,coninostrisimili, inostriaffetti,maancheidiversi,gliultimi,quellicheGesùcihainsegnatoadamarediunamorepreferenziale,cosìdifficiledarealizzarenellapraticadellanostravita.Cosìlasfidaèstataquelladitrasformare l'isolamentoforzatoinperiodidisolitudineoperosaefecondaperquantopossibile,ripensandolamialungavita,gliaffettiperduti,lamiainquietaricercadiDio,cheavràfinesoloconl'incontrofinalechesveleràilmistero.DomandeeinquietudiniE poi, lasciar libero corso ad un flusso disordinato di pensieri, cercando di capire se ciò che ilmondostavivendoabbiaunsenso,equale.Unodiquestipensierièstatofraipiùricorrentiecioèquanto sia falsa l'affermazione diffusa che questo virus è unmorbo democratico, che colpiscetutti allo stessomodo,non guarda in faccia nessunoedi frontealquale siamo finalmente tuttiuguali. In realtà, anche ogni altra malattia può colpire allo stesso modo tutti, ricchi e poveri,proprietariebraccianti,coltieanalfabeti:puòdarsichegliultimiabbianomaggioripossibilitàdicontrarre alcune malattie che in sé, peraltro, non escludono a priori neanche i privilegiati delsistema.CiòcherendeancheCovid19nonugualepertuttièlacapacitàelapossibilitàdicurarsi,diridurrealminimoilrischiodicontagio,senzaperaltrorinunciareallasicurezzacheprovienedalnonavvertirelepreoccupazionieconomichedelvivere.Confesso che ho provato una forte reazione interiore quando le fonti di informazione davanospazio,comesefosseunesempiofaciledaimitarepertutti,aimodiconcuipersonepiùomenoriccheefamose,notealpubblico,affrontavanoilloroperiododiisolamento:ascoltandomusica,leggendo libri, scrivendo, praticando lo yoga, dedicandosi a cucinare ricette esotiche e viasofisticando:attivitàelitarie,estraneeaimodidivitaditantinostriconcittadinichehannovissutoil lungoperiodo di isolamento in case piccole, spesso abitatedamoltepersone, alcunemagarianzianeomalate,per lequali è cessataodivenuta piùdifficile anche l’attivitàdi assistenza, siaesternache domiciliare,nell’incertezzadel lavoro,nellamancanzadi reddito, nellaangoscia deldomani,nellaoggettivaeincolpevoledifficoltàdifruiredibenieattivitàculturalicomemezzipersuperareilperiododiconfinamento.DisuguaglianzeeingiustiziaAllargando lo sguardo, ho pensato ai neri delle favelas brasiliane, a quelli di molte periferie evillaggi dell'Africa, ma non solo, dove l'invito a lavarsi spesso le mani o a tenersi a distanzadiventanorichiestechesuonanobeffardeequasiimpossibilidaattuare.Eallorasirafforzailsensodi una profonda, permanente, offensiva disuguaglianza e quindi di ingiustizia, avvertita comestrutturale, quasi inesorabile: insieme all’ammirazione per i tanti volontari che si spendono perattenuare sofferenzeebisognidi tantinostriconcittadini,odi tanti altri esseriumanisparsinelmondo, non posso evitare di pensare che anche la soluzione di questi problemi non può che

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essere strutturale ed è ancora lontana da essere al centro delle preoccupazioni dei decisoripolitici,nonsolodelnostropaesemaanchedellealtrepartidelmondo,specielepiùricche.Nonpernascita,maperlevicendeelecircostanzediunalungavitadiimpegnoedilavorononstovivendo i problemi che ho evocato, ma ne sento tutto il peso e la insopportabile carica diingiustiziaediinumanità.Insiemealsensodiunasostanzialeimpotenza.Verràungiornoincuil'umanitàvivràinpace,infraternità,incondizionidigiustiziasostanziale,perunavitaliberaedignitosapertutti?Dobbiamocrederlo,eoperareperquesto,spescontraspem!Soprattuttoigiovanidovrannoessereirealizzatoridiquestomondonuovoeconloroicredentietuttigliuominieledonnedibuonavolontà,ancoracapacidisognareedilottareperillorosogno,chesaràlostessosognodiDio.Ivano Paci, già professore ordinario di economia e gestione delle imprese presso l’Università diFirenze

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CONTATTO Ho avuto la piena consapevolezza di essere entrata in una condizione straordinaria e inattesadella nostra storia, lamattina in cui, invece dell'abituale e continuo rumore di sottofondo chearrivadallacittà,hosentito,uscendodicasa,unsilenzioanticoelontano.StordimentoeincredulitàFuoridallaportadellamiaabitazione,incampagna,chiudendogliocchierapossibileimmaginareditrovarsisuunadellevettepiùaltedellenostremontagnedovelavitabrulicante, levocidellestrade e imotori delle auto non arrivanomai.Ma ero a casa, circondata dal paesaggio di ognigiorno,all'iniziodiunaprimaverasoleggiataefrescachericordavapiùiltempocaldoefermodiunpomeriggiodimetàagosto.Scuoleeufficichiusi,attivitàcommercialinonessenzialisospeseperunperiodoindefinito,obbligoassolutodirimaneretuttiacasa.E'iniziatacosìfrastordimentoeincredulità,laquarentenaacuicihacostrettiladiffusioneincontrollatadelCovid19.EpidemiaemorteLa gravità della situazione è stata chiara fin da subito: i dati hanno rilevato un continuo eincontenibileinnalzamentodeicontagiedeidecessieufficialmenteleautoritàhannocomunicatocheera inattounapandemiaa livellomondiale.Un'epidemiachesi stavadiffondendo inmodorapidoeinarrestabileintuttiicontinentidelnostropianeta,daipiùricchieindustrializzati,aipiùpoveri,colpendo“tuttoilpopolo”,senzaalcunadistinzione.Ilsilenziosièriempitocosìdipaura,diimmaginidimorte,dinumeri,diterminitecnicientratinelnostrolinguaggioquotidianoediparolediguerra:sentivamoparlaredimedicieoperatorisanitariin trincea, di combattimenti, di armi con le quali vincere, di personedecedute e di ospedali dacampoincostruzione.Allapaurasisonoaggiuntepoi l'angosciae lapreoccupazioneper ildevastante contesto socio-lavorativochequestasituazionehacausato,conlaperditadimoltipostidilavoroeledifficoltàdicommercianti,professionistieimprenditoricostrettiadinterromperebruscamenteleloroattività.L'apprensioneèstatasoprattuttoneiriguardidellepersonepiùfragili,ancorpiùbisognosediaiutoinunmomentodicosìfortesmarrimentoesolitudine.SospensioneeattesaInmanieradirompentesièrivelataainostriocchilarealefragilitàdell'essereumanoincapacediuncontrolloassolutodellasuaesistenzaenonpiùingrado,nédiprogettareilpropriofuturoconsicurezza,nédigestireconpadronanzaglieventidellavita.Costrettiarallentareilritmofreneticodellegiornate,siamostatiobbligatiarimanereinuno statodisospensioneediattesa,alsicuromachiusifralemuradellenostrecase.Edèstatoforsegrazieaquestadimensionechelenostrimenti, incapaci in un primo momento persino di pensare e di razionalizzare ciò che ci stavaaccadendo, hanno lentamente riacquisito le loro funzioni e si sono risvegliate con uno sguardonuovo,rivoltoversounadimensionepiùintimaeprofondadinoistessi.Larinnovatacapacitàdi rifletteresulsignificatodell'esistenzae lanecessariadistanzadatuttoe

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tutti, impostaper il benedella comunità,hannopermessodi comprenderemegliomolti aspettidellanostravita,comel'importanzadellerelazionipersonali.DistanzaecontagioLe regole erano chiare: nessun abbraccio, nessuna stretta di mano, nessuna possibilità diincontrareamicioparenti,néfuoridicasa,nédentroedivietoassolutodi“assembramento”.Conquestoterminedall'accezionenegativa,militare.chepresupponequalcosadiostileedipericoloso,cièstatoimpostol'obbligodinonstareingruppo,dinonfermarciperlestradeaparlareconaltrepersonemadi procedere verso l'obiettivodel nostro spostamento, autorizzato solo per motivispecialicomeilraggiungimentodelluogodilavoro,ilsupermercatoolefarmacie.Unmetroepocopiù,ovverolalunghezzadiuncarrellodellaspesa:questaladistanzainvalicabiledagarantirefrainostricorpi,siachenelcasocitrovassimofrasconosciuti,siafracolleghieamici,einqualsiasispazio,chefossepubblicooprivato.Inquestomodo, il contatto chedasempreci rasserena, ci consola, ciemoziona, cipermettedicreare un legame con chi amiamo, di comunicare e esprimere i nostri sentimenti, è diventatosinonimodicontagio,malattiaepericolo.Abbiamoiniziatoamuovercicomeall'internodi sfere invisibili, intentiamantenerequelmetro,lontanidachiunqueeintimoriti:senzabocche,senzasorrisi,cisiamodimenticatianchediparlaree di ringraziare e da sopra lemascherine, non siamo riusciti più nemmeno a incrociare i nostriocchicomeseancheglisguardipotesseroinfettare.InterrelazioneMaèconunaforzapotentecheproprioinquestoperiodoèemersa l'esigenzadiunacomunitàche potesse contenerci e sorreggerci stringendosi intorno a noi, con relazioni e reti socialinecessariealsostentamentoditutti.Il metro di distanza diminuirà con il tempo e allenteremo la paura, torneremo lentamente apoterciriabbracciaresentendotuttoilbene(forsedatoperscontatoprimadiadesso)checiderivadallavicinanzadeglialtri.Ma fondamentaleecentraleperunacrescitasaràcomprenderecometuttisiamoimmersiinmodosimbioticoall'internodiununicograndeorganismo.Collegati gli uni agli altri e in gradodi interagire più di quanto sia percepibile apparentemente,dovremmoricostruireilsistemadellenostresocietà,consapevoli,adessocomenonmai,dicomel'esistenzadiognunodinoisiaprofondamenteintrisadellevitedeglialtriecomediconseguenza,ilcomportamentodelsingolopossadeterminarecambiamentisullapluralità.Nonsièfelicidasolienoncisisalvadasoli.CamillaReggiannini,operatricesociale–Pistoia

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CURAIltermine‘cura’èparolachehaaccompagnatoilmiomododiessereedipensareinquestigiornidi isolamento a causa della pandemia.Sono un medico e pertanto questa parola è parteintegrante del mio modo di essere e di pensare ma allo stesso tempo è parola, e lo è statamaggiormenteinquestiultimitempi,sucuihoritenutoimportantesostare.CuradiséLacuradeigiorni,lacuradeltempopresente,lacuradelproprioessereedelpropriospiritosonostatecondizionipermeindispensabilialfinedipoterdedicarmiallacuradell’altro.Pernecessitàlavorativemisonoritrovatadasola incasa, lontanafisicamentedaimieicariequindiperprimacosa ho dovuto prendermi cura dello spazio fisico in cuimi trovavo cioè lamia casa.Mi sonosentita fortunataadavereunacasa,non troppopiccola, con terrazzipiccolimaaccoglienti, conunavistasullemontagne.Aprounaparentesibreveincuiilpensierodallaparolacurasièspostatoalleparole“migranti”,“anziani”,cioèachinonhaunacasa,achihapersolasuacasanatalemaritornoallaparolascelta.Prendersicuradellapropriacasaèunpo’comeprendersicuradiséel’hofattoconmoltopiacereeconaltrettantaenergia,homessoinattounpianodipulizieprimaverili,diriorganizzazionedeglispazichemiharicordatolepulizieprimaverilichesifacevanoincasamiadapiccola,inoccasionedellavisitadelparroco,danoichiamate“pulizieper l’acquasanta”.Prendersicuradimestessa,dellamiaanima,delmiospiritoèstatotuttaviailpassaggiopiùimportantechemisonotrovataadaffrontare.CuradeibambiniL’hodovutofareperpotertrovarelaforzadiaffrontare lapauradelcontagio,lapreoccupazionedi contagiare gli altri e poter essere pronta a prendermi cura dei bambini.I bambinifortunatamentenonsonostaticolpitidaquestovirusinmodogravecomegliadultipurpotendoesserne contagiati ma si ammalano comunque di altre patologie richiedendo costantementeattenzioniecure.Insieme ai miei colleghi abbiamo dunque fin dall’inizio dovuto cercare nuove strategieorganizzativeequestosièpotutorealizzaregrazieallapresenzacostantenelluogodilavoro,allaguida attenta e presente del nostro primario ma principalmente grazie al fatto che questasituazionedi emergenzaha tirato fuoridanoi energie inaspettate, ha risvegliato lemotivazioniprofondecheciavevano ispiratinellasceltadellanostraprofessione,hacontribuitoacreareuncollante fra di noi talmente forte che sono state superate le minime incomprensioni che cipotevanoessereelepreoccupazionipersonali.Siamoriuscitiadessereungruppo,unasquadra.Questo non soltanto ci ha consentito di affrontare meglio le situazioni contingenti ma ci hapermesso di guardare avanti con speranza, sognando la realizzazione di un Repartomigliore,piùaggiornato,meglioorganizzato,piùaccogliente,indefinitivapiùabilenella“cura”.Prendermi cura dime stessa è statopiùimpegnativo e non ho ancora su questo punto l’ultimaparola.

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EsserecuratiPerunoche siprende semprecuradegli altri,per lavoro,perattitudine,per stiledi vita,nonèfacilesaperprendersicuradiséeallevoltemisonodomandatasequestoprendersicuradeglialtrinonnascondanelprofondo ildesideriochequalcunosiprendacuradinoi.Nonhotrovatounarisposta mami sono convinta che di sicuro non sipuòavere cura degli altri se non si ha curadiséproprio anche al fine di rendere veramente gratuita e libera la cura.Tutti noi abbiamopercepito nella nostra vita come i gesti della cura abbiano saputo nutrire il nostro essere e loabbiamopercepitoe sentito sullanostrapelle soprattuttonell’incontrocon lamalattianostraodei nostri cari e abbiamoanchepercepitoquali gesti esprimevanouna cura attenta, essenziale,irrinunciabile,senzalaqualenonsarebbestatopossibilevedereunasperanzanellanostravita.PrendersicuradelmondoConcludo questa breve riflessione condivisa e quindi privata della partepiùstrettamenteintrospettivaconilsuggerimentorivoltoachileggeràquestoscrittoarifletteresullaparolacura,asoffermarsi a lungo suimolteplici punti di vista dai qualipuòessere letta e interpretata e dicoglierne un aspetto oggicosìnecessario ed evidente, prendersi cura di noi per prendersi curadeglialtri,deltemponostroedeglialtri,dellospazio,intesoanchecomeambiente,nostroedeglialtri,consapevolichequandociprendiamocuradiqualcunooqualcosa,quellocheaccadenelloscambiorelazionalediventeràpartedinoi.Che passi dalla “cura” il futuro di tutti noi, dall’essersi resi conto che questa situazione diinterruzionedellanostravita,delnostrostiledivita,delnostromododimorireèciòcheaccadenellavitadiciascunoinseguitoadunlutto,adunamalattia,adunaseparazione,èciòcheaccadeopuòaccadere a ciascuno nella propria vita. e che in questo momento è accaduto a tutto ilmondo contemporaneamente e proprio per questo sono richieste energie e risorsepersonalipiùgrandi che passino dalla consapevolezza, oggi diventata certezza, che “nessuno dinoièun’isola”.FernandaBarontini,pediatra-Pistoia

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ECONOMIANientecomeprima“Nientesaràpiùcomeprima”.E’ormailuogocomunechedamoltivienepronunciato,forseconuna certa nostalgia e contemporaneamente con preoccupazione, pensando alla grave crisieconomicachesiprofilaperilprossimofuturo,conlelimitazionie/olachiusuradimolteattivitàel’inevitabileperditadimoltipostidilavoro.IlCovid-19chepensavamocircoscrittonellalontanaCina,cihacoltituttidisorpresa,stravolgendol’ordinaria quotidianità, isolandoci nelle proprie abitazioni, interrompendo i rapporti sociali,demolendo le nostre certezze fondatesull’illusionedipoterasservireedominare lanatura,mapeggioancora,neltributodisofferenzaedimortedidecinedimigliaiadipersone.IngiustiziaCi siamo ritrovati fragili, indifesi, esposti alle conseguenze causate da una pandemia che hainvestitoalivelloglobaleancheipaesieconomicamenteetecnologicamentepiùavanzati.Ilviruspurtroppoproseguiràancora lasuadiffusione, facendoemergereun’ulteriore ingiustizia fra chipuòassicurarsiognicuraechidifattoneèescluso.Lapreoccupazionedelleconseguenzeeconomicheesocialiperquestagravecrisi,nonpuòesseredisgiuntadaunariflessionecriticasucomedovrebbeessere il“dopo”. Il ripristinodiunsistemaeconomico, chehadimostrato tutti i suoi limiti in terminidiusoedistribuzionedelle risorse,diaccessoaiservizi,dirispettodegliequilibriedellasalvaguardiadell’ambiente,sarebbeoggipiùchemaicolpevole.ProcessocriticocomplessivoE’doverosoquindipensareauncambiodirottarispettoaimodellichehannoprodottoingiustizie,guerre,stravolgimentodegliequilibridelpianetaecheevidenzianounamiopiapreoccupante,chenonguardaminimamentealfuturodell’uomoedellanatura.Peraccelerareunprocessocriticocomplessivo,orientatoarimettereordinenellascaladeivalori,stravolti dalla ubriacatura collettiva, dove unmercato globale senza regole, detta ilmodello disviluppo; occorre una più efficace e decisa assunzione di responsabilità comune, una nuovamobilitazioneculturalechevedaipopolieleistituzionichelirappresentano,maggiormentevigiliedeterminatinelperseguireilbenecomune.OrientamentiperuncambiodirottaOccorreinparticolareriportarealcentrodeldibattitoilvaloredellapersona,aqualunqueetà,inqualunque condizione, a qualunque latitudine; perché non sia considerata solo e in quanto“consumatore”inunasocietàdominatadallalogicadimercato,doveilprofittoèciòcheorienta,relegandoipiùdeboliperetà,persalute,perpovertàeconomicaeculturale,aruolodi“scarto”.Questalogicalaritroviamoallabasedisceltepolitichedivaripaesi;iquali,difronteallapandemiadel corona virus, stanno assecondando e privilegiando la supremazia delle spinte economiche,rispettoallasalvaguardiadellasalutedeicittadini.

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Ilprezzopagatoeancoradapagare, interminidisofferenza,diviteumaneedipovertà,potevaessere forse attenuato da una più responsabile e lungimirante visione politica ed economica.L’avertagliatorisorseneiserviziessenzialidellasanità,dell’istruzioneedellaricerca,hageneratocriticitànonindifferenti,chehannopesatonegativamentenellagestionedellacrisi.Lescelteeconomichedariconsideraredovrebbero,oltreapotenziareiserviziessenziali,investirein politichedi prevenzionee dimessa in sicurezzadel patrimonio storico-artistico e ambientaledelle cittàedel territorio in generale;politiche chepotrebbero, sebengestite, generarenuovaoccupazione.I sacrifici di oggi diventano occasione di ripensamento, per favorire un cambio di rotta,nell’interessedituttiedinparticolaredellegiovanigenerazioni.MarcelloBracali,presidentecircoloACLIMontemagno(PT),giàassessoreall’urbanistica,ComunediQuarrata(PT)

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EMERGENZAStatodiemergenzaLaparola“emergenza”hacostellatolenostregiornatenell’epocadelCoronavirus.Econragione.Infatti,il31gennaio2020ilConsigliodeiministrihadichiaratolo“statodiemergenza”,dopocheilgiornoprecedentel’Organizzazionemondialedellasanitàavevaaffermatoche“theoutbreakof2019-nCoVconstitutesaPublicHealthEmergencyofInternationalConcern”.Che cosa sia un’emergenza è intuitivo, lo abbiamo visto all’opera nelle nostre vite: qualcosa diimprovviso e sconvolgente, che ci porta fuori dalla “normalità”, cioè dalla “ordinarietà”, dalla“regolarità” delle cose, introducendo elementi di a-normalità, dis-ordine, stra-ordinarietà, ir-regolarità.Lastessaetimologiadellaparolaitaliana(einglese),dallatinoe-mergere,compostodie (fuori)+mergere (affondare, tuffare), cimostrache l’emergenzaèqualcosachevieneagalla,chespuntafuori.L’emergenza porta con sé un corollario di altre situazioni e parole: l’urgenza (con tutto il suoconnotato semantico di “incalzare”, “premere”: urgere), la necessità (con la sua carica diinevitabilità:nec-cessum),l’eccezione(anch’essaconilsensodi“trarrefuori”:excipere).Insomma,l’emergenza è una situazione di fatto, un accadimento o un insieme di accadimenti chefuoriesconodall’ordinario,checapitanoimprovvisamente.Potremmodire:èunin-previsto.Mavasubitoaggiunto:unimprevistochenonrecaconsénientedibuono.Anzi:sonoguai.PrevisioneeprecauzioneDasempre,gliesseriumani-elesocietàassaisofisticateedevolutecheessiformano–cercanodi“pre-vedere” (cioè “vedere prima”) gli accadimenti, in modo tale da farsi trovare “pre-parati”(prae-parare:avanti+apparecchiare)o“pronti” (promptus:promere,mettere fuori).Si trattadiun’esigenza antica, legata com’è alla stessa sopravvivenza della specie: chi è in grado di “pre-vedere”un fenomenopuò“arrivareprima” (cioèprae-venire). Insomma,hauna“marcia inpiù”rispettoaglialtri,grazieallaqualeaccrescelepossibilitàdisussistenzasueedellasuastirpe.Il tentativo di prevedere gli avvenimenti per millenni si è intrecciato con il sacro e ilsoprannaturale. Ha rappresentato uno dei principali desideri umani, strettamente collegatoall’immortalità.Ah,lafamosapalladicristallo,perconoscereilfuturo!Potremmopersinoleggerela storia dell’umanità come un percorso di accrescimento di questa capacità di “prevedere”,finalizzataa“prevenire”accadimentinegativi,perneutralizzarli,oaddiritturapertrarnebenefici.Gli sviluppi della scienza ci hannodotatodi strumenti semprepiù sofisticati di previsionedegliaccadimenti naturali e persino nelle scienze sociali sono stati messi a punto indicatori perprevedereicomportamentiumanieleloroconseguenze.Unveroeproprionuovoprincipio,dettodi“precauzione”èstatoforgiato,esièiniziatoaparlare,inmolteplicicampi,di“mitigazionedeirischi”.L’emergenza,insomma,sideterminaquando,perqualcheragione,ilmeccanismodel“prae”nonfunziona e un accadimento (negativo) imprevisto ci piomba addosso. Possiamo (nel senso di“sappiamo”)prevedere,piùomeno,sullabasedell’esperienza,quantisaranno,ilprossimoanno,icasi di tumore al seno, o gli incidenti stradali che implicano danni cerebrali, o quanti bypass

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coronarici saranno richiesti, ma non possiamo-sappiamo prevedere un’epidemia. O, almeno,stavoltanonabbiamopotuto-saputofarlo.Imprevisti,trafattiedirittoDi fronte a una situazione “imprevista”, come davanti a una incalzante domanda, ecco allorascattarel’esigenzadirisposte,anch’esse“impreviste”.Almondodellerisposteappartieneildiritto.Inquestesettimanesullenostrevite,benpiùdeifatti(riconducibili,nelcasodiunaepidemia,amalatiemorti,spessoridottiacrudecifre,perchinonsiastatocolpitodirettamenteoneisuoiaffetti),haincisoildiritto.Unprofluviodiprovvedimentinormativi che, come una ragnatela a maglie sempre più strette, è calata sulle nostre vite,imbrigliandoinostricomportamenti,orientandoliedeterminandolifinneiminimidettagli.Superatoilprimomomentodistuporedifronteatantaecosìdettagliataproduzionenormativa(sièpretesodiregolareabbracci,starnutiefinancheglisbadigli),vaperòdettochenonc’ènientedinuovosottoilsole.Nelsensocheildiritto,comeregoladicondottadelle(eperle)societàumane,è sempre una reazione ad accadimenti. In questa relazione con i fatti sta l’essenza stessa deldiritto, la sua vera e propria giustificazione, almeno da quando si sono affermate le concezionicontrattualistichedellegamesociale.Ciò è ancorapiù importante, anzi, è essenziale, quando il diritto venga ad incidere sui“diritti”,cioè sulle libertà dei consociati: nell’adeguatezza ai fatti sta la ragionevolezza delle normegiuridiche.Insostanza,lastra-ordinarietàdell’emergenzanonmutal’ordinariorapportotrafattiediritto.PrincipididemocraziacostituzionaleIn questo trovo che i nostri costituenti siano stati assai perspicaci. Essi hanno coscientemente(comecimostranoilavoripreparatori)evitatodiprevedererisposteeccezionalipersituazionidiemergenza. In particolare, a differenza di molti altri, hanno evitato di introdurre clausolederogatorieosospensiveperidirittielelibertà.In altre parole, idiritti possono essere limitati, anche in situazioni di emergenza, così come inquelledi“normalità”,sullabasediprincipicardinedelledemocraziecostituzionali.Innanzituttoilprincipio di legalità (rule of law), ovvero con l’intervento di norme primarie, nel rispetto dellaseparazione dei poteri, della trasparenza dei processi decisionali, della giustiziabilità degli atti.Quindilaproporzionalità:lemisureadottatedebbonoesserefinalizzatearisolverel’emergenzaedebbono essere proporzionate rispetto alle situazioni di fatto, limitando nella misura minimanecessariaidirittichesonocoinvoltiesenzatoccarneilnucleoessenziale.Infinelatemporaneità:lemisurediemergenzadebbonorimanerecircoscritteneltempo,essendocollegateallesituazionistraordinariechenesonoall’origine.I costituentiperaltrononhanno ignorato l’eventualitàdiun’emergenza, stabilendo,nell’articolo77 della Costituzione, una procedura che consenta una risposta rapida per situazioni di“straordinarianecessitàedurgenza”, tramiteunostrumentonormativoadhoc, ildecreto-legge,chedàalgovernolapossibilitàdiintervenireconimmediatezza,senzatagliarefuoriilparlamento,cioèl’organodirettamenterappresentativodellavolontàpopolare.

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Emergenza,limitierisposteragionevoliPossiamo(edobbiamo)aquestopuntoprecisarequantoabbiamodetto.Nelnostroordinamentola straordinarietà di eventi imprevisti può ben richiedere risposte proporzionalmentestraordinarie, per un tempo limitato, da adottare nel rispetto delle procedure previste dallaCostituzione.Entroquestecoordinate,checostituisconounpresidiosiainterminidemocraticichedigaranziadeidiritti,larisposta(cioèildiritto)dipendedalladomanda(cioèdalfatto).Perché,aldi làdelcomunecaratteredi“imprevisto”,ogniemergenzaponeesigenzedifferenti,nonsipuòfarediognierbaunfascio.L’emergenza che ci siamo trovati a vivere, anzi che stiamo vivendo, è radicalmente diversa, adesempio, da quella che può insorgere a seguito di minacce terroristiche, oppure di calamitànaturalicometerremotiotsunamio,ancora,diunarepentinacrisifinanziaria.Daunlato,siamodifronte a una minaccia che tocca non soltanto un interesse pubblico, ma uno specifico diritto,quello alla salute, riconosciuto come tale a livello internazionale e nazionale, strettamentecollegatoconundirittoconsideratocomeassoluto(ovverononbilanciabileconaltri),cioèildirittoallavita.Dall’altro,alcunedelledecisionipolitichefinalizzateagarantiretalediritto(nontutte:cisono anche obbligazioni positive, cioè di fare: costruire ospedali, assumere medici, acquistarerespiratori,distribuiremascherine, intervenireasostegnodell’economia,prevederesussidiecc.),quellevoltearidurreilrischiodicontagio,possonoesserevalutate,neilorocontenuti,soltantoinriferimentoaconoscenzescientifichecherestanoalmomentoassaicontraddittorieelimitate.Insomma, come tutti gli accadimenti tra i quali gli esseri umani si trovano a destreggiarsi, suquesta terra, anche quelli imprevisti (cioè emergenziali) richiedono risposte ragionevoli:richiedono cioè che il lumicino della ragione non si spenga nemmeno di fronte ai forti venticontrari, col loro turbine di paure e incertezze che li accompagnano. Anzi, proprio in questimomenti è più necessario chemai che resti acceso e continui a guidare i decisori politici e indefinitivailcomportamentodinoitutti.TaniaGroppi,docenteordinariodiIstituzionididirittopubblico–UniversitàdiSiena

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FAMIGLIAComesull’arcadiNoèCome sull’arca diNoè… in questomodoho avvertito questi lunghi giorni di isolamento sociale,proprio così: come esser salita sull’arca di Noè con tutta la mia famiglia “allargata” ed essersalpataperunluogosconosciutoconservandonelcuorelagioiadellostareinsiemeancheconlafaticacheessoimplicamaancheconlapauraeildisorientamentocheilvirushacreatoinognunodi noi inmodo diverso. Ricordate la canzone di Sergio Endrigo? Partirà la nave partirà / dovearriverà/questononsisa./Saràcomel'arcadiNoè/ilcaneilgattoioete.Ecco:vipresentolaciurma:miomaritoedio,miafigliaconilmaritoetrefigli(11,6e2anni)–chestannoaccantoacasanostraedasemprefannocomunitàconnoi-un’altramiafigliacolmaritoedue figli - 5 anni e 10mesi - che stanno invece un po’ più distantima hanno pensato bene ditrasferirsi proprio in casa nostra appena sono state chiuse le scuole per sicurezza. Non vorreiomettereiduegattidifamiglia:CamillaeFulmine.ImpegnoSistemate due stanze, letti, cuscini…pigiamini, lucine per la notte, pupazzi e indispensabilibellissimi libri di favole…. siamo partiti tutti insieme per questa nuova avventura e mentre altelefonosentivo lemieamicherattristate lamentarsiper lamancanzadeinipotinichepotevanovederesoloconl’aiuto,fondamentaleinquesticasi,deisocialsuchiamatevocali,miomaritoedioabbiamo rivissuto l’impegnodi vivere con i bambini a tempo pieno comesenonavessimopiùsessant’anni.Nonèstatosemplice:impegnativo,faticosomabellissimo.Ognigiornoeatutteleoresiamostatiimpegnatinelcullare,ninnare,cucinare,studiare,giocareconibambini,enaturalmentesonoaumentatiinmodoconsiderevoleipannidalavareedastiraretenendo d’occhio anche la casa per tenerla un po’ più pulita del solito anche per le ragioniigienichedovuteall’emergenzasanitaria.SpazietempiCisiamodivisiunpo’glispazi:quisigiocaesipuòfarrumore,quisistudiaosileggequindi“zittitutti”,qui c’èpiù luce,qui invece”semibuio”perché ilpiccolinodorme!E…chiudiquellaportaaltrimentiilgattosaltasullettinoelosveglia.Eitempi:insiemeabbiamopresounritmoprecisodioraridarispettare:compresalasvegliadeipiccoli,l’orariodellostudioodellavoro,ilriposo,unpo’ di attività fisica ed anche un poco di “sana” TV. Tutto questo ci ha aiutato molto.Dimenticavo…i pasti! In undici e con tanti bambini che crescono e sono sempre a caccia dimerendine, ai pasti abbiamo dedicato una programmazione capillare e un’organizzazione quasiperfetta(spesacompresa):lamiacucinasembravaveramenteuna‘cambusa’diuncamposcout.ContattiIn un momento in cui le misure di contenimento per il Covid19 chiedevano isolamento elontananzadaipropri cari, qui sull’arca si èpotuto invecebeneficiaredel contatto fisicoedellavicinanza perché essendo stati parecchio insieme (anche da prima delle misure più pesanti dicontenimento)noncièsembratounproblemailcontinuareafarloedinmanierapiùassiduadatocheglispazicelopermettevano.

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In questi giorni di duro isolamento per la maggior parte delle persone il nostro ‘isolamentocomune’sièconnotatoinveceperesseremoltocorporeoedivicinanzacomelostareinsiemedeinostri nipotini, così naturale, che hanno giocato tantissimo tra loro scoprendosi amici più chesemplici cuginetti. Dividersi le varie mansioni in casa, collaborare in cucina o nella pulizia.Deciderechierailfortunatoolafortunatachepotevauscireafarelaspesapertutti,organizzarsisempreebeneperchéc’èstatosempredafare!Ogni sera poi ci ritrovavamo ad ascoltare le notizie alla tv per molti giorni tristi ed anchetremendamentesconfortanti.Un’altramiafiglia,cheinveceèrimastaacasasua,ogniseradopolaconferenzastampaciinviavailnostrocosiddetto‘bollettinodiguerra’chepotevamocommentarecon i suoi brutti numeri di contagiati, morti, guariti. Ci sono stati giorni in cui l’arca sembravaproprio in altomare e sbattuta da venti di tempesta e qualche volta avevamo l’impressione di‘navigareavista’ocisentivamoandareproprioalladeriva.NaturaLamiaarcaperòhaavutoanchelafortuna,negataallamaggioranzadellepersone,dinavigareinapertacampagna,perchéèquichenoiviviamo:conunbelgiardinoeintornotanticampidapotercoltivare. Infatti patate, carciofi, zucchine hanno trovato presto la loro collocazione. Abbiamoancheunbelpollaiocongalline,ungalloetrepavoni,tuttipiccolianimalidacortilemacheconilloroessercieconlacuracherichiedonosonostatifontedidistrazioneancheperibimbi.Nell’oliveta poi come permagia, in realtà è stata la sapienza dell’abile nonno, è spuntata unacasetta di legno su di un albero con apposita scala per salirvi, un ponticino su un fosso. Piccolimanufattibellidavederee interessantipergiocare. Immaginate lagioiadibimbiegenitori.È inquestabellanaturachedamattinaaseragiornatesplendidedisolecihannorallegrato,giornateprimaveriliconfiorineipratiesuglialbericihannofattopercepirelagioiadellostareinsieme,laforzadella famiglia, ci hanno fatto a tratti scordare l’ansia di attendereuna soluzione, tuttohafunzionatodaantidotoaquestovelenochecomunquesipercepivaserpeggiarenell’aria.Lanaturadellacampagnaspessonellasuabellezzaenellasuaforzaprimaveriledi rinascitamièsembrata insensibileatutto ilnostrodolore,distaccatadallamalattiaedallamortechegridavaovunque.Alcunigiorniperòsonoriuscitaaringraziarlaperché,inverità,èsemprestatacapacediconsolare.Comeunamadre.PasquaCosìsonotrascorsiancheigiornidellasettimanasanta:ilgiovedìinparticolareèstatoilgiornodalprofumodipane intutta lacasache impastatoecottocon ibambiniharallegrato lacenaehadato un sapore diverso alla nostra piccola comunità, poi io sono riuscita anche ad ascoltare ilgrandesilenziodelsabatosantogirovagandoneicampifinoadarrivaresullasogliadellachiesettadelmiopaese,cheaperta, lasciavaintravedereil librodellaScritturaappoggiatosul leggio.Poi ilsuonobellodellemiecampaneilmattinodiPasquahaincorniciatounadomenicaluminosissimache mi ha ricordato la bellezza della veglia di Pasqua nella notte vissuta tante volte in modocomunitario.Possodireora,finitalaconvivenza,cheèstataunabellaprovaperlanostrafamigliamaèandatotuttobene;leunichedifficoltàsonostatel’ansiasull’andamentodellamalattiachehalasciatouna

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grandepreoccupazioneperilfuturodellanostrasocietàenonsolodalpuntodivistamedicoeunpo’distanchezzaintuttigliadultiperconsentire,conunaorganizzazionecapillareecreativa,chelavitaquotidianafilasseserenaetranquillasoprattuttoperibambinieperchiavevadalavorareinsmartworking.MargheritaMagni,giàinsegnantediscuolaprimaria–Pistoia

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INTERRUZIONEUnsolemeravigliosoeparadossalesplendesuimontidietrolostadioabbandonato.Laprimaveraèquasiinfiore,mailparcogiochièsenzavita.Lestradesonodeserte,c’èunsilenzioadirpocoirreale. Non un’auto, non un cane, neanche un’anima, neppure un ciclista fastidioso delladomenica.Giàèdomenicaoggi,anzièPasqua,malechiesesonochiuse.LaforzadiunvirusCosapuòfareunvirus?Puòchiuderelescuole.Puòchiudereiparchi,iristoranti,glialberghi,puòsvuotarelepiazze.Puòtogliereaibambinilapossibilitàdigiocarecongliamici.Puòfarcrollareimercatiazionaridel17%.Puòchiuderelefabbriche,puòtogliereil lavoro,puòuccideredecinedimigliaiadipersonesullafacciadellaTerra.Può costringerci a guardarci dentro e ad assumerci le nostre responsabilità. Può unirciparadossalmente nella distanza e renderci più compassionevoli. Può mettere sulla bocca deipoliticilaparola“solidarietà”.Puòfarcichiudereincasa,puòfermareleguerre.Riesceamettereanudodicolpotuttelenostrefragilità.Cifagirareconlamascheraecoiguanti,appesiallapauradimorire,mentreilsilenziodellestradeèlaceratodallasirenadiun’altraambulanza.ViolenzaecorsafreneticaE all’improvviso questa Pasqua sembra più vera. Ci fa capire che non siamo innocenti, cheabbiamouccisoDioetuttiigiornicontinuiamoauccidereilmondo.Maltrattiamoemacelliamoanimali,deportiamoesseriumani,riversiamoquintalidiplasticaedetersivineimari,riempiamoilcielo di gas tossici e veleni, lo bombardiamo di ondemagnetiche. Abbattiamomiliardi di alberiognigiornocausandountumorealpolmonedellaTerra.Stiamoraschiandoilfondodeimaripertrovaregliultimiscartidipetroliocherimangono.Èunacorsafrenetica,nonbisognamaifermarsi.Bisognaprodurre,produrreeconsumare.Bisogna avere sempre di più. Bisogna vendere per sopravvivere, e mentre prima andavamo acaccia di animali, ora andiamo invece a caccia di clienti edogni occasioneèbuona. Siamo tuttivenditorimaspesso,nonabbiamoabbastanzasoldipercompraretuttoquellochevorremmo.Nonsappiamoesattamenteperchélofacciamo,forseperquestosensoinspiegabilediunastranasolitudine.Nonunasensazione,propriounsenso,quasicomeilsestosensoipoteticodellenostreintuizioni. È un senso più sottile la solitudine, è qualcosa che ci appartiene, ci accompagnadovunque.UnmondomalatoAbbiamoquestosensodisolitudineanchequandononsiamosoli.Abbiamounaseteimmensaedinsaziabile, fame di amore e desideri infiniti. E questo è un virus. Qualcosa che non riesce afermarsi. Deve espandersi, propagarsi senza sosta, infettare tutte le cellule. Vuole esistere persempre,èunaforzadistruttiva.Unmalesserechealbergadasempreanchedentrodinoi.Nonc’ènulladiseparatonell’universo,neppureledimensionilosono.Sisovrappongonol’unaall’altraesicompenetrano,condizionandosiavicenda.

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Vadasécheinunmondomalatotuttirischianodiammalarsi;inunmondoegoisticoeprivodiscrupoli, l’egoismo è oramai diventato una malattia epidemica. L’amicizia è interessata, lasolidarietàèafinidilucro,gliaiutiumanitarisonodebiticonifondimonetariinternazionali.Eunacrisieconomicaeumanitarianonèaffattounguaio.Èoccasionedi lucroper lebancheeperglisciacallidellaneweconomy.UnasostaperriflettereCosapuòfareunvirus?Puòbloccarequestamacchinaimplacabiledeldenaro.Puòfarequellochei governinon si sonomaidecisi a fare. L’economia si arresta, laproduzione si riducealminimoessenziale, ed improvvisamente vengono fuori le cose importanti. La salute delle persone, lamiseria, i sentimenti della gente. Per una volta gli eroi non sono ricchi personaggi famosi ecalciatori miliardari, quelli sono tornati a casa. Gli eroi sono quelli che danno sé stessi, cherischianolavitaperaiutareglialtri:imedici,gliinfermieri,gliassistenti,glieducatorichestannoin prima linea. Gli aerei smettono di volare, le macchine sono spente, ed i cieli ritornano arespirare,gliorizzontidiventanotersi.Nellecittàdeserteritornanoicigni,igermani,lelontre,gliaironi,leanatre.ItulipanidiOlandahannoavutolamigliorefiorituradisempre.Tuttoquestodevefarci riflettere. Cosa può rallentare questo virus? In quale mondo cresceremo i nostri figli?Dovrannocontinuareadandare in giro coi guanti e con lemascherine,o vivrannovirtualmenteconfinatidentrocasa,attaccatiaduntablet,aunosmartphone,aunpcconnessoinrete?Unapossibileevoluzione?Inunmondoanoiinvisibile,ognigiorno,molteforzesicombattono.Formedipensiero,desideri,agenti karmici determinano lo scenario quantico delle conseguenze.Non c’è nulla di separatonell’universo, neppure ledimensioni lo sono.Ogni tantodalNulla apparequalcosa che sembraesistere per qualche tempo;maMahamudra non si poggia su nulla, il vuoto nonha bisognodialcun supporto. Così Cristo resuscita e ci insegna che lamateria è inconsistente. Lamorte nonesisteequestomondoè soltantouna scuola.Quanto tempo e quante vite impiegheremo perevolvere lenostreanime?Cisiamoperdutinei trastullidelnulla.Abbiamoconosciuto ildolore.Abbiamovistol’amoremasiamocomplicidiatrocità.PasqualeTamborra,operatoresociale-Pistoia

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LITURGIASono fortunata inquesta situazionedi isolamento,perchévivoa contatto con la natura eognigiornopossotoccareconmanoicambiamentiintornoame:l’avanzaredellaprimavera,ifiorichesboccianoedigiornosiapronomentredinottesichiudonoepoiappassisconoperdarespazioadaltri; l’allegro frastuono degli uccelli che quest’anno si fa sentire molti di più, unica musica ariempireilsilenziodiquestegiornate.Iprimigiornieleprimesettimanesonostatedifficili,perchéèdifficileabituarsipositivamenteaduncambiamentocosìdrastico.Poilamiapassataesperienzascoutmihaaiutatomolto,perchémisono immersa in una sorta di “perenne campo scout” in cui ogni angolo della casa e ognimomentodelgiornoèbenstrutturato:scandirelagiornatadandoimportanzaadognicosachefaiaiutaasentirsiviva,ascacciarelapigriziaeadimpegnarsiafareognivoltadelpropriomeglio.PregareincasaTra tutti imomenti e i luoghi che sto vivendovorrei parlaredelmomento della preghiera, chepercepiscounpo’comelecatechesivissuteaicampi,dovelaParolaportavaallacomprensionedeisimboli,all’individuazionediparolechiaveognivoltaattualieconcrete.Hosceltounastanzadellacasapiùtranquilla,conlalucegiustaehomessoilMessaleQuotidianosultavolo.SonoconvintacheilMessalesiaunadellecosecheciaiutanodipiùnelladifficilevitadifedenellaqualecombattiamoognigiornoimmersinellenostrefragilità.Laliturgia,soprattuttoneimomentifortidell’anno,èricchissimadispunti,dispintediprovocazioni.Sonoriuscitaatrovarequasiognigiornoilmomentodell’appuntamentoconilMessaleelaParoladiDio.La quarantena legata alla pandemia che stiamo vivendo è iniziata in piena quaresima, poi ècontinuata con la Pasqua ed ora nel tempo di Pasqua.Ognimattina aprendo il cellulare sonoinondatadamessaggi,mailestimoliper‘celebrare’almeglioivarimomenti:spessoc’èquasiunagaraamandaresuisociallafrasepiùbella,lacitazionepiùazzeccata,l’immaginepiùaccattivanteperché si possa ‘sentire’ meglio le celebrazioni e le feste comandate. Abbandonarsi soltanto aquesto,rischiadirendercifedelisemprepiùpigri.EsterioritàeresponsabilitàAvoltehoperfinounsensodifastidioemichiedoseabbiamobisognodi tantaesterioritàpersentiredi più le celebrazioni.Proprio inunmomentonelqualesiamochiamatiadunamaggiorresponsabilità inambitocivilenonpossiamoessereresponsabili (giocandoconlaparola la leggocomeabilitàdidarerisposte)ancheperquantoriguardalafede?Potremoimparareadessereunpo’piùsacerdotiedunpo’menouditorionellecelebrazioni?Ho cercato personalmente di cominciare ogni momento di preghiera con la Parola di Dio,consapevole che è più facile scegliersi la diretta dellaMessa che ci piace di più che trovare unattimodisilenzioconnoistessieconilMessaleperprovareeripensareognivoltalanostrafede.ReligioneefedeNonsminuiscoaffattoinumerosispuntidiriflessionecheciarrivanodatanteparti,anzicredochespessosianoveramenteunaricchezza.Pensoancheperòchedobbiamosentirci più coinvolti in

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prima persona nella liturgia ed avere come prima cosa un rapporto personale con ilMessale:prendere inmano (toccare) il Libro, sfogliare lepagine finissimedi velinae scorrerecoldito leparolesoffermandosiognitantopercercare,nellaliturgiadelgiornochecièdatodivivere,paroleconcrete di vita. Fare questo sforzo personale di attualizzazione della Parola per incarnarla nelmomentochestiamovivendo,ciaiuterebbeunpo’dipiùacrescerenellafede invecedicorreredietroallareligione.Quanticrocifissidilegno,reliquietiratefuoriabbiamovistomostrareperfermareilvirus?Questasituazionecihapostodinanziallanostrapiccolezzaumana,cisiamoscopertibisognosidiaiuto,cièmancato il terreno sotto i piedi e le tantissime immaginimediatiche sembravano sostituire inostriconsuetiappuntamentiliturgici.QuandononabbiamopotutocelebrarelePalmeedavereilrametto di ulivo benedetto da portare a casa, ho trovato preoccupante sentir dire in unaintervista,chemetteredeiramettidiulivooaltroallafinestraladomenicadellePalmerendevalafestaunpo’più‘cristiana’.Eucaristia:qualesignificato?La celebrazione domenicale dell’Eucarestia ha bisogno dellaChiesa fatta di persone che fannocomunione, che si ritrovano attorno allaMensa. Questo è sacrosanto.Mi chiedo però se, nell’impossibilitàdiritrovarsiinsiemeacelebrarenonsiaimportanteinterrogarsisulsensoverodellacelebrazione. Aiutiamoci riflettendo insieme sull’istituzione dell’Eucarestia raccontata il GiovedìSantonelvangelodiGiovanniconlalavandadeipiedi:ilmettersialserviziodelfratelloèilsensovero della celebrazione! Se non possiamo riunirci attorno alla mensa abbiamo la Parola daspezzareedifratellidaservire:ancheinquestodifficilemomentoabbiamomoltissimepossibilitàdimettersialservizio.E’unasfidacheciprovocaaripensareatanteliturgievissuteinpassatoinmododistratto,quasiatimbrareilcartellinodelprecettodomenicale.DomandeAncheiomiinterrogoperchénonhorispostecerte,hosolodomandechemiinterpellanoorapiùcheinaltrimomenti:sentosoltantochelasovrabbondanzadi immagini,paroleedesterioritàmidestabilizzaunpo’.Pensochelastraordinarietàdeltempochestiamovivendocidevestimolareefardurareunpo’difatica:celebrarelaPasquaècamminareperritrovarelanostrafedecomeidiscepolidiEmmausoppureubriacarsidiritiesimbolichenoncistimolanoadusciredanoistessi?InAprileabbiamoricordatoduegranditestimoni:donToninoBelloeDietrichBonhoeffer.Inondatiancheinquestocasodifrasibelle,immagini,ricordi,videoecitazionineabbiamofattodeisantinio abbiamo scolpito le loro parole nel nostro cuore perché fossero benzina per un motorescoppiettantedisperanza,disogniedinuoveutopiechecimuovonodallenostrefalsesicurezze?Mi sento fragile in questa situazione nuova. Vorrei che questa ferita che ci ha colpito tuttidiventasse feritoiacomeci insegnavaToninoBelloperchéunanuova luceraggiunganoiechiciincontra.PotatureLanaturaèunagrandemaestradivitaedovremmoosservarlaconpiùpazienzaeattenzione.Hoavutotempoepossibilitàperimparareapotaregliulivi:hoscopertochelapotaturafattabeneè

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quella che recide i rami centrali che tendonoadandarediritti in altoequelli interni chevannoverso ilcentrodell’albero.Rimangono i ramichevannoverso l’esternoescendonogiùaffaticatidalpesodellefoglieepoideifrutti.Qualemiglioremetafora del nostro essere cristiani? Cercare Dio non nella solitaria adorazionedellecosedelcieloeneanchenelripiegarsiversolacontemplazionedisé,maandandoall’esternoacercarel’incontrocoifratellieilmondonelqualecièdatodivivere.LiturgiaebellezzaLa liturgia non è ‘bella’ solo perché ricca di simboli, citazioni, belle riflessioni …. diventa ‘bella’quandoèespressionediunacomunitànellaqualeciascuno,nellasuadiversità,portaqualcosaealcentrodellacelebrazionic’èl’attenzioneachiènelbisogno.Abbiamo tanto bisogno di rendere vive e gioiose le nostre liturgie. Spero che questa lungainterruzioneciallenituttiasentirsisacerdotiintornoalpresbiteroechepossiamocosìripartirecon slanci nuovi, conpiù aperturamaanche con semplicità, per viveremomenti concretidoveciascunoportasemplicementeséstessoelasuavitaeperchéilcelebraresiailsegnovivodiunaChiesachecondividesemprelesofferenzedeifratelli.BenedettaRauty,impiegata,Associazione‘L’AcquaChetaCommercioequoesolidale’-Pistoia

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MANIPOLAZIONESospensioneIn questo periodo di paralisi totale paradossalmente, io sono stato ancora più impegnato delsolitoenonhoavutomolto tempoper fermarmie riflettere,anchese,naturalmente,nellamiamente,forsepiùchemai,sisonoaccalcatipensieri,sentimentiedemozioni.Comemi sento? Comemi sono sentito, in questi duemesi di sospensione della vita e di tuttoquellocheeravamoabituatiadareper scontatoedacquisito?Sedevocercaredelleparolecheesprimano lamia percezione razionale ed inconscia di quello che provo,mi vengono inmentepaura,sfiduciaedingranaggio,politica,affari,interessi.Nonriescoavederladiversamente.SegnalipericolosiScorgo in tutto quello che sta accadendo dei segnali pericolosi, qualcosa di oscuro edimperscrutabilechevuoleportare lemasseadunacondizionedimiseriamaterialeepsicologicasenzaprecedenti. Instillandolapaura,manipolandodati,notizie, informazionisivuoledareunaspallata ai residui del “vecchio mondo”, al mondo dei diritti, dell’autodeterminazione, dellelibertà politiche e civili, al mondo delle persone che riescono ancora a fare un uso sensato econtrollatodellatecnologia.Lagigantescabufaladellaglobalizzazionegliavevagiàdatouncolpoquasi mortale, ma qualcosa resisteva, tenace e combattivo. Allora si è pensato di arrivareall’estremo.Usareun’emergenzasanitariareale,manipolandolaperimporreunavoltapertutteilparadigmadell’uomotracciato, seguito, scrutatodavicino.Unuomo impaurito, che teme i suoisimilienecessitasempredidirettivecheglivengonoimpostedall’alto.SgretolamentoDovesonofiniteleconquistechehannofattodellasecondametàdelventesimosecolounperiododiprogressoedisperanza?Sistannosgretolandosottoicolpidiungothafinanziariochecivuolepieni di cose,mapoveri ed indebitati, schiavi per tutta la vita delle bancheedella finanza.Madobbiamo seguire le loro direttive perché tutelano la nostra salute, si preoccupano per noi, citutelano,mettendosiintascaprofittiinimmaginabili.Cosapossodirediunapandemiadichiaratadall’OMS, che è un’istituzione finanziata per l’80% da privati, con interessi preponderantinell’industriafarmaceutica?Noncredopiùdatemponellafilantropianénellabontàdegliuomini(specialmentediquelliricchi)!ResisterepensandoSedicoingiroquestecosemichiamanocomplottistaovisionario.Preferiscoconsiderarmicomeunamentepensanteecritica.Lamancanzadi trasparenza, laconfusioneconcuièstatagestitaquestasituazionenonpossonoesseresolofruttodiimpreparazioneeimprevedibilitàdell’evento.C’èunprogetto,unalogica.Conoscendolastoria,credochenoncisianolimitiaquellochel’uomopuòfareinnomedelprofitto.So,cheperquantoposso,cercheròsemprediresisterepensando.EmilianoCorvino,operatoresociale-Pistoia

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MATERIAHicetnuncIlconcettodi“distanziamentosociale”eracertamentefuoridagliorizzontiprimadiCovid-19;e,all’inizio, sembrava che l’avere a disposizione strumenti per il collegamento audio/video fossel’armavincente,l’antidotoalseveroisolamentocuilapandemiacicostringeva.In una sorta di delirio di onnipresenza,era sufficiente accordarsi sul nunc, l'hic non costituivaproblema.DimensionevirtualeeconcretezzadelrealeInpartequestoèstatovero…sotto ilprofilo funzionale l’utilizzodella retehapermessodinonchiuderealcuneattività,dicontinuareafornireserviziallepersone,dimantenere,almenoaduncertolivello,lerelazionipiùfrequenti;probabilmentehaanchestimolatounosguardoprospetticonelripensarealcunemodalitàoprioritànelmondodellavoro.Ma, almenopersonalmente, col protrarsi dell'isolamento si sono resi presenti nellaquotidianitàprofilifinquimarginalizzatiall'internodiuncontestoche,abbattendotempiecostidelletrasferte(cosìdarenderemenopregnantelospostamentoinunluogoconcreto)oaddiritturaconfondendol'”esserci” con una “presenza virtuale”, aveva contribuito a sviluppare una percezioneintellettualistica,a tratti financoevanescente,dellarealtàconcreta.Questoperiodoèstatopermeunabellaoccasioneperrivalutare“lecose”;nontantoinunadialetticabisogno/disponibilitàquantonelladirettriceconcetto/materia.LadimensionedellacasaedelterritorioLapandemiacihacostrettiinunacasa,meglio,inquellacasa.Inquestimesil’hoabitatacomedatempononaccadeva,l’hoprobabilmentecurata(pernecessitàeperpiacere)comedatempononcapitava…edèlacasaspecifica,fisicaincuitrascorrooralemiegiornate;conqueiprofumi,conla luce del sole che illumina stanza diverse in ore diverse... non un’idea di casa, assimilata peresempio,all’ideadiriposo,calore,intimità.Siamostati costrettiallostessomodoasostanziare il concettodi “comunità civile” limitandoloall’effettivo territorio incui insiste lanostraabitazione…200metridi raggioo,benchevada, lanostracittà:edèdiventato,questo,ilterritorioconcretonelqualecigiochiamoleresponsabilitàsanitarie in questo tempo: siamo noi, quelli che viviamo in un determinato quartiere, chefrequentiamo quei determinati negozi, ad avere una importante responsabilità sanitaria (e nonsolo)l’unodell’altro.Laparola“territorio”harafforzatoilsuoprofilo“tangibile”,halimitatoilpericolodilimitarsiadessere una categoria del pensiero generica, soggetta, perciò, al rischio di divenirederesponsabilizzante.ProspettivaecclesialeesacramentaleIldistanziamentosocialehaavutoconseguenzaanchesullaprospettivadellavitaecclesialeedifede;lasospensionedellecelebrazioniedelleattivitàpastorali-chenonèesperienzadiassenzadella preghiera e di sospensione dell'essere credente - mi ha costretto a domandarmi se nonabbiamosottopostoanchelanostrafedeadunanalogoprocessodiintellettualizzazione.

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Ame pare che l'impossibilità di celebrare lamessa alla domenica “in presenza” sia una buonaoccasioneperrifletteresuquanto,invecelanostrafedesiaconcretaecirichiamicontinuamentealla vita reale,nonabuonisentimenti: i sacramentinonstannonelmondovirtualeperchénonsonoun'idea: l'acqua, il pane, l'olio, non sono simbolima sonomateria di una presenza reale.Tantorealechesièfattacarne.SilviaMadricardo,Mestre(VE)

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OSPEDALEStanzeevoltiLatuta, idoppiguanti, isovrascarpe, lavisiera,miproteggonodalcontagiomanonmi rendonoimpermeabilealturbiniodiemozionichemiassalgonoquandoentronellastanzadiunmalato.Anche con la visiera appannata non mi può sfuggire la tristezza che leggo negli occhi di chivorrebberiabbracciarelafigliachenonvededatresettimane,lasuapauradinonfarcelaquandoledicochedevemettereilcascoperaiutarlaarespirare.Poientronellastanzadellasignoragentilecheusagliocchieilpocofiatochehaperringraziareperquellochestofacendo,maleipreferirebbechelalasciassiandare,provienedaunastrutturaper anziani perché rimasta sola, il suo unico figlio è deceduto molti anni fa e lei vorrebberaggiungerlo.Nellacameraaccantotrovo invece ilpazienteburbero,quellochebrontolaesiarrabbiasempreanchepercosebanali,macheèsolounaltromodoperdirmicheèspaventatodinonaverepiùtempo,ogni volta racconta un pezzetto della sua vita edei suoi rapporti familiari spezzati chevorrebbecercarediaggiustare.Epoic’èlei,chetuttelevoltecheentronellasuastanzavestitadamarzianosispaventaperchénonricordadovesitrovanétantomenoilperché,completamentespogliatadeisuoiriferimentidispazio, tempo e relazioni. All’inizio oppositiva, urla e piange disperata perché pensa che possafarledelmale,poidopoaverleportato ilmessaggioaffettuosodelfiglioedessermipreoccupatadellecosedicuipuòaverbisogno(haidolore?freddo?sete?)sitranquillizzaesifavisitare,nonmivuolelasciarelamanoperafferrarequelpocodicalorechepossotrasmetterenonostanteidoppiguantiepercepisco,conforza,ilbisognodiunappiglioperlasuasolitudine.Inognicameraunapersonaconlasuastoriaeundiversomododiaffrontarelamalattia.LavoroedemozioniTuttoquestofapartedelmiolavoro,accogliereleemozionidellepersonedaunpuntodiascoltoprivilegiato, nei loro momenti di sconforto e di sofferenza, ma anche di profonde riflessioniriguardo alle priorità della propria vita, all’importanza della rete familiare e degli affetti, allasolitudine,allemotivazioniperlottareoabbandonarsi,alsentirsiunpesoeall’esseresocialmentedebolechepuòcondizionaredeterminatescelte.Possiamo decidere se farsi promotori di pensieri su razionalizzazione di risorse limitate eintensivitàdegliinterventi,numerodipostilettointerapiaintensivaechiselimeritaclassificandoilvaloredellepersoneinbaseall’etàoallivellodiautonomia,oppurepromuoverel’attenzionealprendersicuraeaciòcheèpiùimportanteedignitosoperquellapersonainquellafasedellavita.Possiamo incoraggiare il lavorodichi si impegnaalserviziodella fragilità,anchericorrendoalladesistenza terapeutica dove clinicamente appropriato dopo una attenta riflessione sui possibiliinterventitecniciadisposizioneinrapportoallaqualitàdellavitaresidua,mamantenendosemprealtal’attenzioneallacomplessitàdeisuoibisogni.Edèpiùfacilelavoraresefaipartediunasquadrachecondividegliobiettividelprendersicuradichi è vulnerabile andando oltre i farmaci e l’ossigenoterapia. Ho visto i miei colleghi (medici,

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infermieri, OSS) che si sono dati da fare permettere i coniugi nella stessa stanza, che si sonofermatiaconsolareoscherzarea lungoconimalati,chesisonoingegnatiatrovareilmodoperfarli comunicare con i familiari lontani, che si sono commossi fino alle lacrime quando è statochiesto di diventareministri straordinari della comunione eucaristica, che hanno fatto a gara aportare pizza o polpette fatte in casa al paziente che non mangiava il poco invitante vittodell’ospedale, festeggiando come una piccola vittoria l’essere riusciti a portare unmomento digioiaedisperanza.Inostrianziani,lanostrastoriaE’purtroppotristementenotalascarsitàdi risorseperpoterfornireatutticolorochenehannobisognoqualitàdicureelevateeunadeguatosupportoassistenzialeinunpaeselongevocomeilnostro, conuna sanità depauperata da anniperaltrocon fortidisomogeneità territoriali.Ma inmezzoaibombardamentidinumerie informazioni chevengono trasmesseea sceltedipoliticasanitaria più omeno condivisibili, c’è il lavoro di ogni giorno dei professionisti dell’assistenzaanche di coloro che con abnegazione e entusiasmo lavorano a domicilio o nelle residenzesanitarie, dei volontari più omeno giovani che garantiscono servizi e conforto, che portano laspesao fannocompagniaconuna telefonata,di tutti colorochegarantisconoaiuto e vicinanzaalle famiglie chemantengono i loro anziani a casa accompagnandoli amorevolmente nella fasefinale della loro vita nonostante le difficoltà, assai amplificate in questo periodo di emergenzasanitariaesociale.Inostrianziani, laricchezzadei lororacconti,errori,battaglieevittorie,rappresentano lanostrastoria,ciricordanochisiamo,dadoveproveniamo,sulloropassatopoggiailnostropresente,sucomedecidiamodiprendercicuradiloropoggeràilnostrofuturocomepersoneecomesocietà.ClaudiaCantini,geriatra-Pistoia

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PAURA/RISCHIOLapauradelSignoreInuntestopurtroppopocofrequentato,PassionesecondoMatteo,HansBlumenberg,riferendosiallamassimadel re Salomone, “La paura del Signore è l’inizio della sapienza”, vi leggeva non iltimorediDiodapartedell’uomo,malapreoccupazionedelSignorestessoneiconfrontidellasuacreatura,allaqualeEgliavevaconcessodirendersi«suoarrischiatocomplicenellaconoscenzadelbene e del male». Ed a tale scopo il filosofo tedesco reinterpretava il racconto di Genesi: lacacciata dall’Eden era frutto di un dio ‘impaurito’ «di ciò cui un altro immortale avrebbe datoiniziocon lasua infinitezza». Comeper scongiurare il rischio che l’averattintodall’alberodellaconoscenza potesse potenziare all’infinito e in modo incontrollabile le capacità della creaturaumana.Eppure,questoDio ‘inconsapevole’, chementre creava ilmondononpoteva rendersi conto, luicostitutivamenteestraneoallamortalità,di«ciòchelamortecausaallavita»,avevaavvertito,sindall’atto creatore, una qualche incertezza nel suo fare, ogni volta che aveva sentito di doverrassicuraresestessosullabontàdiciòcuistavadandovita:«eDiovidecheciòerabuono».Comese,mentre«l’onnipotenzasiconcedevalafinitezza»,essasiesponesseintalmodo«alrischiodiun mondo contrapposto ed esposto al caso». E quando poi, con «l’avventura mondanadell’onnipotenza», ossia l’incarnazione di Cristo, Dio aveva tentato di porre riparo al «disastrodellacreazione»,illamentofinaledelCrocifissoperl’abbandonodelPadrenonerastatoaltrochelo scacco definitivo dell’opera creatrice: quasi a conferma di un giudizio troppo affrettato sullabontàdellacreazione,laddoveildiotrasfiguratodallaPassioneavevainvecebencompreso«qualepenalamorteavevaprovocatoallavita».6Questa folgorante ipotesi teologicapotrebbeessereallabasedell’ennesimacontestazionedellateodiceachelasconvolgentepandemiachestiamoattraversandocisquadernadavanti,ponendoindiscussione lagiustificazionedell’operadivinadapartediDiostesso,che,aborigine,avrebbeguardatocontimoreepreoccupazioneaquell’assolutafiduciadisécheavevainstillatonellasuacreatura.Un’umanitàchehadelusol’attesadivinaUn’ipotesi certo paradossale, ma che conserva una sua suggestività, e che, in qualche modo,risuonaancheinuntestocomeLaudatosi’,dovesiosservache«selosguardopercorreleregionidelnostropianeta,cisiaccorgesubitochel’umanitàhadelusol’attesadivina»(n.61).Esicritical’antropocentrismo dispotico che fa sì che la terra in cui viviamo diventi «meno ricca e bella,sempre più limitata e grigia, mentre contemporaneamente lo sviluppo della tecnologia e delleofferte di consumo continua ad avanzare senza limiti», come se volessimo illuderci di «potersostituireunabellezzairripetibileenonrecuperabileconun’altracreatadanoi»(n.34).Delresto,«mai l’umanità ha avuto tanto potere su se stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene,soprattuttosesiconsiderailmodoincuisenestaservendo»(n.104).Ed infatti la specieumanaconsumaper sé,direttamenteo indirettamente,rendendolaperaltro

6Per le citazioni da Blumenberg si vedaPassione secondoMatteo, Bologna 1992, pp. 47-9, 61-6, 119, 142-5. Per iriferimentiaGenesicfr.Gen1,4,10,12,18,21,25,31.AncheLaudatosi’sottolineacheDio«sipentìdiaverfattol’uomosullaterra»(Gen6,6),primadiaccordareaNoèunnuovoinizio(n.71).

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inutilizzabileperlealtrespecie,grandissimapartedellamateriaorganicadelpianeta,producendounacrescenteedesizialeriduzionedellabiodiversità.Eciòsenzachelabiofisicadelgloboriescaadaverpartenell’intelligenzastorica,sociologica,economicaepoliticadelpresente,permostrareche «ilmale che viene», che cospira alla nostra autodistruzione, non è altro che ilmale che siaccompagna alla nostra quotidiana «prosperosità pacifica», che, in un viluppo inestricabile dicauseedeffetti,puòprodurredaultimoun«incidentesventurato».7ProvocazionidellapandemiaEchecosaèlapandemiachestiamoaffrontando(seandiamoaldilàdiipotesi‘complottistiche’,forsefruttodelmedesimostereotiposcientistico-tecnologicoinbasealqualenientepuòsfuggire,primaopoi,aldominioealcontrolloumanodelmondo),senonilnodoscorsoiodiun’alterazioneecosistemica che si va stringendo intorno alla specie umana? L’ultimo anello del devastanteimpattoumanosullabiodiversitàchehaprodottoun’interazioneinnaturalefralespecieecausatoilsaltodivirusdaanimaliselvaticiall’uomo,eunaserieprogressivaeripetutadimalattieinfettivedioriginezoonotica,accelerateepotenziatedallaglobalizzazionedelmondo?8Etuttavia,mentrel’umanitàconfermalapropriadebolezzael’insufficienzadellepropriebarriereimmunitarie(adispettodelladenominazione“Immuni”delsoftwarechedovrebbeassicurareunasortadibollainformaticaprotettiva),lamentalitàprometeicaepredatoriarispettoalmondononsembra sia realmente intaccata, nonostante si continui a ripetere che “niente sarà più comeprima”. Ed infatti, l’idea diffusa e prevalente, peraltro più che legittima e doverosa, è che, nonappena sarà disponibile il vaccino (non se,ma quando...), si potrà finalmente voltare pagina eriprendere le usate abitudini. Magari con la segreta aspettativa che ciò che ancora ignoriamopossaprodurreunqualcheeffettoinattesodagliesitisalvificiperl’ecosistema…IlrischiodelmondoCiò che stenta a farsi strada nella consapevolezza comune, è la coscienza che, placatasi questaemergenza,nonresteràprobabilmentecheattenderelasuccessiva,vistalafrequenzasemprepiùintensa,negliultimidecenni,deidisastriepidemici(pernonparlarediquelliclimaticionucleari).Infatti,senzaunradicalecambiodiparadigma,lasocietàglobaledelrischio,9chedistribuiscerischisempre più incombenti e tendenzialmente catastrofici, non potrà non continuare a dispensarli,vistocheglieffetticollateralidiunosviluppocapitalisticosconsideratoedincontrollatononsonopiù esternalizzabili in un ambiente che pare non più sopportarli. Eppure, paradossalmente, aquesta inconsapevolezza diffusa si va accompagnando, a livello di massa, una sorta diassuefazionealprincipiodelrischio‘controllato’e‘calcolato’,alprincipiodellastimadeglieffetti,alprincipioassicurativo:insomma,alrischiochediventaquasiilprezzodell’agire.Uno scrittore in questi giorni richiamava il Salmo:«Insegnaci a ben contare i nostri giorni peracquistare un cuore di saggezza» (Sal 90, 12): forse saggezza vorrebbe che fossimo capaci disfruttare questo «intervallo penoso» come un’occasione per renderci conto di come siamoarrivati finqui.Percapireche,comedice lapoetessa,«cidovevamofermare./Losapevamo.Losentivamo tutti/ ch’era troppo furioso/ il nostro fare/[…] Come un inconscio volere-/ forse la

7Cfr.P.-H.Castel,Ilmalecheviene.Saggioincalzantesullafinedeitempi,Brescia2020.8Cfr. D. Quammen, Spillover. Evoluzione di una pandemia,Milano 2012; G. Giraud,Per ripartire dopo l’emergenzaCovid-19,«LaCiviltàCattolica»,2020,n.4075,pp.7-19.94.Cfr.U.Beck,Lasocietàdelrischio,Roma2006.

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specie nostra ha ubbidito/ slacciato le catene che tengono blindato/ il nostro seme. Aperto/ lefessure più segrete/ e fatto entrare/ […] Adesso lo sappiamo quanto è triste/ stare lontani unmetro».10PietroLeandroDiGiorgi,docentedisociologiaesociologiadellereligionipressoIstitutoSuperiorediScienzeReligiosedellaToscana–Firenze

10Cfr.P.Giordano,Nelcontagio,Torino2020;M.Gualtieri,Novemarzoduemilaventi,www.doppiozero.com

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PRENDERSICURAParlaredi curanonè semplice.Ho semprepensato chequestaparola si riferisseauna sortadilegameaffettivoconl’oggetto/soggettoacuisiriferisce:sihacuradelcorpoperchésitieneasestessi, si ha cura dei figli nel loro processo di crescita, si ha cura delle persone anziane perchéfannopartedellafamigliaosicurauntestoperchéparticolarmenteimportanteperlacarriera,sicuranoimalatipersalvaguardarelasalute,ecosìvia.Inognisituazionel’azionedicurasiriferisceaqualcosachesirivelaestremamenteimportante,dalvaloreinestimabileenonsostituibiledaaltro.Questodovrebbefarpensarechelacurasiaasuavolta un elemento prezioso, delicato e necessario; tuttavia spesso se ne sente la mancanza apartiredallavitaquotidianafinoaciòchesivedeneinotiziariosi leggesuigiornali,oppurepuòdiventareun’ossessione,comeadesempiol’eccessivacuradelcorpo.Comemaiunbenecosìpreziosospessositramutainesagerazioneoaddiritturavieneamancare?Si sache l’uomoèunanimalesocialeequesto lo rendededitoalle relazioniconglialtri,quindispessoleazionicompiutesonoinquadrateinun’otticasocialeemenoinquellaindividuale.CuradisestessiedeglialtriNelpercorsoformativochemihaportatofinoadoggihoscopertochelacurahaprincipalmentetredimensioni,elaprimadiesseèpropriolacuradisé.Questofariferimentoadunadimensioneindividuale,profondaenascostachenonpuòesserescopertasolonellarelazioneconglialtri,maanzi necessita di impegnoe dedizioneper una vera e autentica conoscenzadi sé. L’aspettopiùimportante non è solo quello esteriore, che comunque concorre ad un benessere totale dellapersona,ma riguarda la capacitàdi saper dialogare con se stessi per acquisire consapevolezza,rispettarsieconoscersiafondo.Solograzieadun’azioneintrospettivasipuòriuscireadavereveramentecuradeglialtrinelsensopiù profondo, così si delinea la seconda dimensione. Come a livello individuale questo non fariferimentosoloaquelleazionicheriguardanoilbisognooilsostentamento,masiriferisceadunatteggiamento ed una predisposizione all’accoglienza, all’ascolto e alla comprensione delladiversità.Significaancherispettareitempieleinclinazionialtrui,mettersiingiocoeconfrontarsiconrealtàdifferenti,chenonsononecessariamenteunaminaccia.Sesipensaadunbambinochecrescenonsipuòcrederechelacurasiasoloilsemplicesoddisfacimentodeibisognimateriali,maaifiniancheeducativiènecessariochecisiadialogo,ascoltoecomprensione, inmododapoterguidarlo e accompagnarloper proseguirenel percorso formativo. La cura è nella relazione, neigestienelleparole,neipensierieneisentimentielàdovesenesentelamancanzasidàorigineacontestidinegligenzaepovertàsottomoltipuntidivista.IncuriaInquestodifficilemomentodi crisi, in cuiunapandemia inaspettataha stravoltoe sconvolto lavitadi tutti,mettendo in ginocchio interenazioni e famiglie, credo sia evidente lamancanza dicurachehaspessocontrassegnatolavitaquotidiana,conladifferenzachenelcomunebenessere(più o meno presente) non ci si è mai fatto troppo caso, mentre adesso risulta lampante.Paradossalmente si parla tanto di cura attualmente, intesa come cura medica, ringraziandocostantemente i milioni di medici e personale sanitario che stanno svolgendo un lavoro

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fondamentalesenzasosta.Machi si occupadicuraresestessie le relazioni?Credochequestodovrebbe essere fondamentale sempre nella vita di tutti, anche in mezzo al traffico dellaquotidianitàchesipresentaconnumerosiimpegniesituazioniimprevedibili.Nonèsemplice,èunprocessoeunmododiviverechepuòportareenormesconfortoesmarrimento,èunasortadidecostruzionedialcuniaspettidisépercostruirnealtriautenticichepossanomigliorarelaqualitàdellavita.L’abitudineanonprestareattenzioneaiparticolari,anonfermarsia leggeree informarsi,anoncoltivare le passioni e l’amore per ciò che rende felici, ha portato la società a seguire logichediverse ed accontentarsi di ciò che si presenta inmodo spesso passivo. Con questo non vorreigeneralizzare troppoedareunquadro solamentenegativodella situazione,ma, in altreparole,credochel’incuria(ossiailcontrariodicura)inognidimensionesimanifestiadesempioognivoltaincuisivaalavoroinsoddisfatti,oppurequandounbambinomostraundisegnoaigenitorichesivoltanofacendofintadiessereinteressati,oaddiritturaquandosigettaunacartaounabustadiplasticaperterraosimaltrattaunanimale.CuradelmondoDa qui ci si può collegare alla terza dimensione di cura, introducendo un tema attuale e diinteressecomune,mauninteresseinfindeicontipurtroppoeffimero.SiparladicuradelMondo,intesosiacomepianetasiacomeumanità.Ilpianetaècomeunenormesistemaincuiognisingolaparteèfondamentaleacostituireiltutto,eiltuttosirifletteinognisuaminimaparte.Perquestol’uomodovrebbeavereacuorequellocheaccade a livellodi ecosistema,prendendosicuradelpianetache loospita,consapevolizzandosidel fattodinonesserneaffatto ilpadrone.L’umanitàpartecipa di un medesimo destino, sia che ci si trovi al Polo Nord o in Sud Africa, e questodovrebbe far riflettere circa gli effetti della vita sulla Terra in termini di inquinamento esfruttamentodeglianimaliedelleterre.Oltre alla questione ambientale c’è una questione anche di umanità, alla quale non si prestaappuntocuraaattenzione.Nonvorreiaffermare l’utopiadiunMondo perfettosenzacriminieviolenza,anchesequestosarebbeauspicabile,maporrel’attenzionesulfattocheladiversitàchecontraddistingueognisocietàdovrebbeesserevalorizzatacomericchezzaenonvissutacomeunaminaccia.L’aviditàeilpoterehannopermessochecisianoguerreesofferenza,equestoèsemprestatocosìanchestoricamente,quasicomese l’umanità interasi fossearresaalfattochequestosiadeltuttoimmutabile.Avere cura di sé e degli altri, partendo da una dimensione individuale e apparentementeinsignificante, può invece rappresentare un passo importante per orientarsi all’utopia di unMondo“buono”,eseguireunprocessoformativoautenticopertuttol’arcodellavita.Nonsitrattadi ideali stereotipati e rivoluzionari,madiun’azione concretadipresadi coscienzadi sé,per laqualenonesistonoformulemagicheosoluzionibreviedefficaci,mauningentesforzoeimpegnoaffinchélacuradiventiun’attitudineeunacondizionenecessariaallavita.FrancescaNencioni,Pedagogista/Educatrice,Firenze.

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RELAZIONILontani,mavicininelcuore…hodettolorotantevolte.Ineffettitantenonsonoeinrealtàmisonoapparse spesso insufficienti e di fatto incomprensibili ed inafferrabili per coloro che l'età e ladisabilità hanno reso ancor più fragili e tristemente chiusi tra le quattro mura di casa, ormaidivenutaquasiunaprigione.Chiusosoprattutto,giàdamolto,troppotempo,alloscambiodiunsorriso amico, a unaparola consolatoria, a una semplicebattuta che sdrammatizza, a una lievecarezzachedonaconforto...LamalattiaGià da tempo, mamma, la parola ti venne meno, tu, così altrimenti loquace, disponibile edaperta…parlavicontutti,ridevidinulla,apertaallagioia,nonostanteunavitasempreinsalita,cuinonti seimaipiegata; insiemeadessa le tuegambegiàesili,abituateacorrereeasoccorrere,senza conoscere stanchezza, ormai non rispondono più, ad una mente che nella vita piena diostacoli aveva sempre avuto la meglio. La malattia ha giocato con orgoglio e ha avuto il suoriscatto sul tuo corpo e sulla tuamente, rendendoquest’ultima fragilmente instabile e nonpiùrispondente al volere, al ricordo e alla parola che è, essa stessa vita ... Quando ti cerco, ognigiorno,ognisera,primache ilgiornofinisca,attraverso lavideochiamata,miosserviemiappariper lo più stupita ed incredula nel vedermi attraverso quel freddo piccolo schermo. Provo astringertieadabbracciartialmenoconleparole,adistanza,perchédiversamente,adessononcièconsentitofareetu,miguardi,eraramentemirispondi...pochevoltemisorridiespessopiangi...edinmerestasemprelapenadinonaverticonsolato,confortato,alleviatoquellatuasolitudine,queltuolentodecadereetramontarepropriodiogniuomo…DisabilitàQuantoate,sorellacara,occhidolciesguardosorridente,allontanatadaqueste infausteeateincomprensibili circostanze dalla tua seconda famiglia, quella del MAIC, nella quale trovi unriferimento fortee costante, gestaaccoglienti, attività stimolanti, volti amici e sorrisi condivisi…Adesso,ognigiornoilsolitorituale:sedutanellatuarossapoltronadellasolitastanza,ognigiornouguale a se stesso. Mi chiedi, ogni volta, di poter venire a casa mia ed io so di non potertiaccontentare,almenoabreve,matirispondoconunsorrisodalcellulare,checertoverraiechefaremounabellafestaestaremoinsiemeingiardinoagoderci ilsolicinodellebellegiornate...etu,dirimando:quando?domani?...edinvecerestiincasa,conbabboemammaeleduesignorechedivoisiprendonoamorevolmentecura...CasaEmitrovospessoariflettere inmodoconfusoetroppospesso incapaceditrovareunamiglioreorganizzazionedipensieri,suquellacheungiornofuanchelamiacasaesulconcettodicasaedirifugioingenerale,percuimistrideilpensare...oggipiùchemai,alleingiustiziedelmondoeallapocaequitàdelle risorse…Lacasa,dovrebbeessere undirittoper tutti,madi fattonon loè;ed’altrocanto, lacasa,dicevo, la tua,così,comunque,confortevole,nonèsufficiente...èvero, tiproteggeoggi,daquestonemicoinvisibile,manonticonsola...enellatua,maanchenostratristegabbia,siamotuttaviafortunati.Pensoinfatticondolore,achièlontanodallapropriaabitazione,odalpropriopaeseesideveadattarechissàinqualemodoeconqualegaranziadiprotezioneinquestoperiodo incui lanostravulnerabilitàèsalitaoltre ilnostro immaginarioeoltreaciòcheavremmoritenutopossibile;noi,checi ritenevamo, inattaccabili,sicurineinostriconfortenelle

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nostre culture, nei nostrimondi progrediti…ed invece ci siamo scoperti e riscoperti vulnerabili,ancorprimacheumani,diun’umanitàcheèun ritorno alle nostre radicieall’essenzialitàdellecose. E penso anche a chi una casa proprio non ce l’ha... e lì il dramma sale a un livelloesponenziale, cui non so dare risposta. Noi invece, nei nostri edifici, nelle nostre dimore più omeno confortevoli, più omeno di dimensioni accettabili, restiamo… cercando di proteggerci, eriflettiamo,cercandodirimettereordineallenostreprioritàedidareunsensonuovoallecose...FragilitàIlmio pensiero va infine a te, babbo, uomo forte, che fosti bambino durante i bombardamentidell’ultimaguerraeprovasti già la famee lapaura….uomodeciso, risolutoe lungimirante, chetantohai lavoratonella tuavita,affinchéamiasorella fossegarantitoquel sostegnoche iononavrei potuto dare. Difficilmente riesco ora a farti capire il motivo della nostra lontananzaobbligata di questi lunghi giorni. Con fatica riescoa farti accettare il fatto chenon siapossibileportarviinipoti,pergioirenelsolovederli,osservareilorovoltiedascoltarelelororisaedilororacconti. Sempre mi trovo invece a doverti rassicurare che un giorno tornerò e torneremo emostrarmi, comunque, serena e felice per la sola possibilità di poterci parlare dal cellulare;maquandolocapisci,subitodopolodimentichiericomincinuovamenteachiedermiconincredulità,ilperchédiquestasituazionecosìineditaedinconcepibile.Inquestaimpotenzachemipervade,miriscoprofragileedindifesa,perchéladdovelamiamenteancora vigile e sufficientemente efficace riesce a trovare una speranza ed una spiegazione aquanto ci sta accadendo, cercando di affrontare questa strana quotidianità e questomomentostoricoconseppurdeboleaccettazione,cercandodiviverlosenzarifuggirlo,la fragilecondizionedeglianzianiedeidisabiliingenere,rendeinvecequestopresenteancorpiùoscuro,indecifrabile,sfuggente,inspiegabileeterribilmenteingiusto:edèlasolitudinecheviècompagna,cheamplificaquestesensazioni,rendendoleancorpiùpotentietristementedolorose…Etuttavia,adispettodelsentirequotidiano,vogliocontinuareasperare,nelmio intimo,cheungiorno,inunmodoonell’altro,cisaràquellaconsolazioneveraeprofondacheplacaeriempieicuoridiognuno.LauraMangoni,insegnantescuolasecondaria-Pistoia

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POLITICACrisiepocaleQuelli che viviamo sono tempi difficili, pieni di paura e di lutti, di incredulità di fronte allosvolgersi di eventi che pensavamo non appartenessero alla nostra quotidianità. Ci sentivamotalmentefortiedinvulnerabilidasfidaregliequilibrinaturalidelPianetasulqualesiamoseduti.Edinvece ci siamo traumaticamente svegliati fragili e impotenti di fronte alla furia pandemica. Cieravamo illusi di essere i “proprietari” delmondo in cui viviamo e, come tali, portatori di unaconcezione possessiva ed individualista delle relazioni sociali ed economiche. Tutto questo difronteallacatastrofediportataepocalechecicircondaèstatomessorepentinamenteincrisi.Oltrel’emergenza:personaecomunitàTuttodiventa più difficile.Come sarà ilmondo che ci aspetta fuori dalle nostre caseuna voltaterminata l’emergenzasanitaria? Comesarà lanostravitaunavoltauscitidalguscioprotettivodell’isolamento?Interrogativichepossonorappresentarealtrettantimomentidiinquietudineediangosciaoppurerappresentareopportunitàdiriflessionepernoitutti.Sentomoltevolteripeterecheènecessarioritrovarela“normalità”delperiodoprecedentealdiffondersidell’epidemia.Unadomanda su tutte: riportiamo il mondo nella solita situazione nella quale si trovavaprecedentemente? Credo sia importante sottolineare con forza che se riprendessimo “a testabassa”aripercorrerelastradadiprimaandremmoincontroaseririschi.E’utileavviareunaseriariflessione lanciandoancheuno sguardo al di là dell’orizzonte rappresentatodai prossimimesichesarannoinevitabilmentecondizionatidall’emergenzaeconomicaesociale.Occorreprendereiniziativecoraggiosepartendodadueelementicheinquestafasecosìtragicasonoemersidallaresistenza quotidiana al diffondersi del virus. Il primato della vita e dell’integrità dellapersonaumanaeunadiffusariscopertadelvalorefondantedell’appartenenzaadunacomunità.Laquestionesociale:povertàedisuguglianzaIl temaprincipale sulqualeènecessario riflettereèquellodel rapporto traquesta stravolgenteepidemia globalizzata e “l’aggressività delle attività” umane nei confronti del Pianeta. Non hoparticolari competenze per assegnare responsabilità sulle cause che hanno originato talesconvolgimentodellenostrevite.Tuttavia,ragionaresulle“concause”chehannoprodottoeffettidevastantidelladiffusioneepidemicaritengosianecessariopercambiarerotta.Quandosirompeunequilibriotraleattivitàumaneelerisorsedisponibilidell’ambiente,quandol’unicoriferimentoper losviluppoè rappresentatodalprofitto immediatoper l’arricchimento individualeciòchesiottieneèlarimessaindiscussionedellaqualitàedelladignitàdellavitaedellavoro.Questatragicapandemiahaapertoleporteadunagraverecessionedidimensioniinternazionali.Apparechiarochesiamodifronteadunoscenariodeltuttoinedito,inesplorato,ilcuisviluppoèdifficile prevedere vista l’incertezza ancora esistente sui tempi di evoluzione dell’emergenzasanitaria.Siamodifronteadunveroeproprioshockeconomicosenzaalcunprecedentestorico.Questa economia interconnessa e globalizzata basata su complesse filiere produttive cheincrocianoleprincipalieconomienazionalièsaltatainariagenerandounaprofondacrisi.Soloperrimanerenel nostroPaese, le previsioni per quest’anno si attestano suunaperdita del PIL pariall’8-10percento.Lenecessarieedindispensabilimisuredicontenimentodelvirushannofermatoun’impresasuduee lasciatosenza lavoroquasi8milionidiaddetti.Unasituazionechegenera,

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comeèfacilmentecomprendere,un’allarmantequestionesocialeconlacrescitadellapovertàedelladisuguaglianza.CompitidellapoliticanelquadroeuropeoDi fronte a questa prospettiva compito della politica e delle Istituzioni pubbliche (in modoparticolare ma non esclusivo) è reagire mettendo in campo idee, progetti, ingenti risorsefinanziarie. Fino a qualchemese fa era del tutto impensabile che l’Unione Europea assumessedecisionicomequellechesistannodiscutendoinquestigiorni,purinpresenzadisottovalutazioni,incertezze e contraddizioni ma, nel suo complesso, quello che sembra emergere è un segnalepositivo.Certo,nonsiamoancoradifronteadunPianostraordinarioperlosviluppofinanziatodaformedimutualizzazionedeldebito,peròancoraletrattativenonsonoconcluseec’èspaziopermigliorareobiettiviestrumenti.Ancheperchéalternativenoncenesono,sarebbesemplicementeunfollechipensassedireagireaquestasituazionefuoridaunquadrodisolidarietàeuropea.Daquesta crisi si può uscire solo con maggiore Europa, solo all’interno della “casa” europea sipossonotrovareleenergieperricostruire.Dettoquesto,domandiamociseriteniamosufficienti lepurindispensabilipoliticheiperespansiveche sono state annunciate e che saranno mirate ad aumentare notevolmente la liquidità ed itrasferimentimonetari.Nonèsenz’altrouncompitoagevolequellodifarripartirel’economiaelasocietàdopounlungoperiododiimmobilitàpressochéassoluta.Unasfidadafartremareipolsiechemetteallaprovaun’interaclassedirigente.Unasfidaepocale:perunnuovomodellodicrescitaSiamoimpauriti,insicuriperunfuturopienodiincertezze,angosciatiestressatidaunasituazioneche mette in evidenza le nostre fragilità eminaccia le nostre vite e quelle dei nostri cari.Unasituazionecosì inquietantecheciha fattoaccettaresenzabattereciglio restrizioni sulpianodeidirittiedellelibertàpersonali.Difronteatuttoquestocredononsiasufficientelagaranziadiunsussidio o una generica promessa che le cose miglioreranno con il tempo. Occorre infonderesperanza,prospettareunfuturonelqualel’asseprincipaledeveessererappresentatodal lavorosvolto in sicurezza e adeguatamente retribuito, come leva per rialzare la testa e riacquistarefiduciainnoistessieneglialtri.E’certamenteunamissionearduamalapoliticaèchiamataaquesta sfidaepocalesenonvuoleaccodarsiamanovre“gattopardesche”dichiaffermache“nientesaràcomeprima”epoiinvocaditornarequantopiùvelocementepossibileallasituazioneprecedenteall’ondataepidemica.Quellochefaràladifferenzasarà,ancoraunavolta,ilcontenutodelprogettoilcuitassodiinnovazionesarà misurato dalla capacità di trasformare l’attuale modello di sviluppo fondato,sostanzialmente,suunacompetizionechecomprimeidirittidichilavora.Occorronosoprattuttoinvestimentipubblicipercrearelavorofinalizzatoadimpiegarequantipiùpossibiledidisoccupatierivitalizzareilsettoreprivatoattraversoladomandadibeniutiliaridisegnareunnuovomodellodi crescita caratterizzato dal contrasto alle disuguaglianze, dal potenziamento dei sistemi diwelfare - partendodalla riscopertadel valoredei sistemi sanitari pubblici- , dalla riconversioneecologicaedallacentralitàdegliinvestimentinelsistemaformativoediricerca.

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Inquestaoperadiprogettazionecollettivaoccorreanchesapermobilitarelegrandirisorseumaneeintellettualipresentinellasocietà:dalmondodelvolontariato,aicentriculturali,dalleUniversitàall’insiemedelpreziosomondodell’associazionismo.RenzoInnocenti–giàdeputatoalParlamentoitaliano,legislatureXI-XIV(1992-2006)

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SOLIDARIETA’Da tempo tutti dicevamo che la situazione del mondo - vicino e lontano - sociale, economica,ambientale,nonpotevadurare.Quanti,comemihascrittounamico,aspettavamoche“l’attesadellapoveragentedicuidicevaLaPira,olarivoluzionedeglisfruttati,olapresadicoscienzadegliuominidibuonavolontà,sarebberoarrivatiaporrefineallacorsasuicidadiunasocietàimpazzita(eormaiincapacedimantenerelapromessadiunbenesserediffuso,propostocomepremioallaacquiescenza a un modello di produzione e di allocuzione delle risorse iniquo e rapace). Nonriuscivamoaimmaginarecomesarebbeaccaduto,mentreifunambolidellafinanzatiravanofuoridal cappello a cilindro nuovi escamotages che spostavano in avanti la resa dei conti che nontornavanopiù,affidandosiaigiochidiillusionismodeisocialmedia.ImprovvisamenteèarrivatoilCovid e in quaranta giorni l’umanità intera è stata colpita da uno sconvolgimento le cuiconseguenzedurerannoperuntempolunghissimonelqualetuttodovràesserereinventato”.UnpassaggionelbuioPrimapossibiledovremorendercicontochenonsitrattasemplicementeditornareallanormalitàdi prima,peraltro così ingiustaper chi è stato confinatonelleperiferiedelle città edelmondo.Credochesiamotutticoinvoltiinunparto,appenaall’iniziomagiàincorso,pernascereumani,semplicemente.E,daesseriumani,saliresullabarca,lastessabarca,eremareinsiemenelmareintempestaevocatodaPapaFrancesconelladesertapiazzaS.Pietrocosìbuialaseradel27marzo2020.Eorasenzapercepibili luci di speranza, ancoranascostedentro ipuridi cuore,dentro lacoscienza dei miti che non cessano mai di cercare nuove terre e negli occhi dei bambini checontanosempresullamanodibabboemammaquandocamminaresifadifficile.Eucaristia:osservanzadiprecettiofestadifraternità?Per quanto tempo dovremo attendere sulla barca comune quanti, ancora illusi di tornare doveeravamo,affrontano ilmare intempestasulle lorobarchetteprivate(omagariunoyacht)senzaperplessità circa l’impossibilità di una rotta praticabile? E quanto dovremo attendere icontrammiraglichehannoaffiancatolebarchette-speriamosial’ultimavolta-congaleonireducidallavittoriadiLepanto,brandendoarmicontronemici inesistentiecomunquemenopericolosidelveronemicocheèlapandemiaequantoneconsegue?Così, quantomeno “tenendo nascosto il buon senso per paura del senso comune” (Manzoni),alcunihannocorsoilrischiodirenderesecondariol’invitoatutti,enonsoloquellidelladitta,percercarerotteestrumentiperunanavigazioneversoterresconosciute.Hannodatol’impressionedi attardarsi a cercare modalità di deroga alle normative sulla sicurezza, necessariamentediscriminatorienell’attuazionepratica.Equestoperconsentireconqualchesettimanadianticipolaripresadellecelebrazionicomunitariemettendofineallasituazioneavvertitacomeintollerabileda chi, anche in buona fede, ancora identifica l’appartenenza religiosa con l’osservanza delprecetto della Messa domenicale. Anche qui si sarebbe potuto impiegare meglio il tempo perchiarire che non di un precetto si tratta, ma della risposta ad un invito di nozze, alle qualiparteciparecon l’abitodella festacostituitodall’amore fraternoper tutti,acominciaredaquellilasciatifuoridellaportadellachiesaachiederel’elemosina.

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SolidaliinumanitàecittadinanzacomuneEsiècosìribaditosuperfluamentechelanostrareligionenonpuòpraticarsi,disincarnata,senzacomunità, come se questo non valesse, a differenza delle normative sul contagio, anche per iprotestanti, gli ebrei e imussulmani ed altri credenti (ma la preghierapubblicadegli ebrei, peresempioprevede lapresenzaminimadiquindici fedeli).Con l’effettocollateraledi continuareaconfermarci religiosamentesuperiorienonfratelli,mentre invecesiamo semplicementeumani,comelorosonoumani.LohannoscrittoneldocumentocongiuntodiAbuDhabidel4febbraio2019,PapaFrancescoeilgrande Iman del Cairo: “Se siamo fratelli, allora tutti siamo cittadini, con eguali diritti e ugualidoveri”. E’ questa una carta di navigazione decisiva da tener di conto sulla barca comune. LapresidentedellaCorteCostituzionaleMartaCartabia l’hadetto: “La solidarietànonèuna sceltapergenerosità,maunacomponentedellacondizioneumana”.Lacurapergliultimi:sullabarcacomuneProvvidenzialmente - “la Provvidenza la c’è”, diceva ancoraManzoni - tanti, credenti e no, nonhannopersotempoadindividuareladirezione,standoaccantocongestidicuraachihacontrattoil virus, anche a rischio della propria vita (quantimedici l’hanno perduta perché altri potesseroconservarla!)eachipiangesommessamenteperleconseguenzedellapandemia:bambini,donnee uomini senza lavoro, senza più lavoro, senza speranza di trovarne uno. Sono loro, credenti,diversamentecredenti,noncredenti,chehannofornitolariprovadiquantohadettodonCorradoKrayeski,cardinaleel.(dove“el”statantoperelettricistaquantoperelemosinieredelPapa):“SiriduceadunafavolailVangeloquandononascoltiamoilgridodegliultimi”.Saliremo sulla barca comune, cercando di essere fedeli e obbedienti a questa tradizione direazionedifronteaciòcheèdavverointollerabile,testimoniatadasemprenellachiesavisibileeinvisibile. Tra i tanti, in questi giorni abbiamo ricordato don Tonino Bello, Martin Luther King,DietrichBonhoeffer,GiuseppeCottolengo:“Perfareilbeneaipoveridovete,seoccorre,insozzarvifinoalcollo.Nonfatevichiamareduevolte,siatesolleciti. Interrompetequalunqueoccupazione,anche santissima, e volate in aiuto dei poveri. Non facciamo economia con i poveri, perchéquantoabbiamoètuttoloroenoistessiapparteniamoaloro”(SanGiuseppeCottolengo).“Questo linguaggio è duro!” (Gv. 6,60) da accettare per tutti, ben più che ‘esigere’ trattamentispeciali!UnanuovanavigazioneinsiemeLa pandemia ha limitato o reso diversamente intensa l’espressione della prossimità fisica e halasciatosoletantepersone: ilcellulareconlesueappèstatospessodiprovvidenzialesupporto.Tantiabbiamofattol’esperienzadiunapiùmaturaefficaciacomunicativadellatecnologia,ancheinterminidiarricchimentocreativoperquellocheriguardalapreghierapersonaleeconglialtri.Abbiamotrovatostrumentichecisarannoutilidurantelanavigazioneinsieme,ormaiavviata.GiuseppeTotaro,avvocato,presidenteemeritodellaFISM-FederazioneItalianaScuoleMaterne

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SCUOLALa diffusione di un virus sconosciuto ha imposto ai governi di tutti gli Stati di emanare normenecessarieacontenernel’espansioneetraquestelachiusuradellescuole.ScuolechiuseIl6marzo leportedellescuole italiane si sono chiuse,e,subito,gli insegnantidiogniordineegradosisonochiesti:“cosapossiamofareperstarevicinoallestudentesseeaglistudenti?Comepossiamocontinuareilpercorsointrapreso?”.La scuola siè trovataadaffrontareuna sfida importante:continuare a svolgere ilproprio ruoloeducativo, sociale, umano con strumenti e metodi nuovi. Cioè è diventata improvvisamenteprotagonista di quella che è stata chiamata “cultura visiva secondaria” facendo riferimento allaproduzionedivideoeallarealtàvirtuale.DidatticaadistanzaGli insegnanti italiani, per la maggior parte “non digitali”, hanno messo a disposizione le loroenergie, il lorotempo, le lorocapacitàeprofessionalità, nell’apprendimentodimetodologiediinsegnamento nuove per realizzare una “didattica a distanza” (DAD nel linguaggio scolastico)attraversol’usodisoluzionidigitali.Nellascuoladoveinsegno(unIstitutoTecnicodelSettoreEconomico),giàdalladomenica8marzo2020 ,conalcunidocentici siamoritrovati invideoconferenzaperconfrontarci sucosaecomefare per iniziare, dal giorno successivo, delle video-lezioni. Abbiamo concordato l’uso delprogramma “Meet” di “Google Suite for Education” (una piattaforma di strumenti e serviziGoogle creata appositamente per le scuole e disponibili a livello globale per tutti gli istitutiscolasticiidonei),coinvolgendo,successivamente,laquasitotalitàdelcorpodocente.Lavideo-lezioneèstatasoloilpuntodipartenza,unostrumentoperricostruire laclasse,perfarcapire ai ragazzi che la scuola, nonostante il lockdown, rimane aperta per ascoltare, percondividere, per parlare, per continuare a svolgere la propria attività anche se in una formadiversa.Durante ilmese dimarzo, noi docenti dell’ITSE “Capitini” di Agliana abbiamo seguito, in video-conferenza,uncorsodiaggiornamentorelativoall’usodellasuddettapiattaformadigitale,poiilgiornosuccessivosperimentavamoconglistudentiquellocheavevamoappreso.Il corsoèstatosvoltodaundocentedell’IstitutoTecnicoTecnologicodiPistoiachehaaccoltolanostrarichiestadicollaborazioneesièresoimmediatamentedisponibile.UnclimanuovoLe prime ore di lezione in video-conferenza sono state caratterizzate da uno scambio diinformazioni tra insegnanti e studenti sull’usodi queste tecnologie; in alcuni casi i ruoli si sonoinvertitiinunclimadimutuoscambio.Questanuovatecnologiadiapprendimentocihapermessodinontroncareilrapportodidattico,peròhaimpostoaidocentiunarimodulazionedeiprogrammiministerialiinterminidicontenuti,abilitàecompetenzedaacquisirealterminedelpercorsoformativo.Ho potuto constatare che non tutti gli studenti hanno risposto positivamente a questa sfidadigitale,peròlamaggiorpartesì.La scuola a distanza, ovviamente, non può sostituirsi ad una relazione educativa in aula, dovestudentiedocenticomunicanononsoloconparole, libri,elaborati scrittimasoprattuttoconglisguardi e con l’incontro. Poi nella scuola ci sono anche il personale delle collaboratrici e

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collaboratori scolastici, il personale di segreteria e infine i genitori nei consigli di classe o neicolloquiconiprofessori,etuttiinsiemesiamo“scuola”.PiattaformedigitaliecontattiumaniQuestepiattaformedigitali,nonhannosostituito icontattiumani,macihannopermessodinontrasformarequestabruscainterruzioneinunabbandonoed,anzi,acontinuareildialogoeducativoconlaclasse,altrettantoimportanteperilsostegnopsicologicoinquestodifficileperiodo.Inoltre,alla luce di questa esperienza, homaturato la convinzione che imedia non siano solo semplicistrumenti ma siano anche cultura, relazioni e “apprendimento significativo”, se usati conintelligenza.Quandoleportedellescuoleriaprirannoesiriprenderàilrapportodivicinanzafisicainclasse,nonsiripartiràdalpuntoincuivièstatal’interruzione.Inquestiduemesiabbiamogettatolebasiperunfuturosviluppodiclassiinterattivefradocenti,studentietecnologia.DallapartedeglistudentiConcludoconleriflessioni,suquestoperiododididatticaadistanza,raccoltedaduestudentessedelquintoannochestannoperaffrontareiltantoattesoesamedimaturità.“Congrandestuporedevodirechelascuolaèstataunadelleprimecoseareagirepositivamentea questa emergenza. Dopo qualche giorno si è attivata, contrastando il virus che ormai avevabloccato tutto, lepersone, leattivitàproduttive,spazzandoviatutte lecertezzeacquisitesinoaquelmomento.(….)Dellascuolanonerarimastopiùnulla:ibanchi,laricreazione,lemacchinettedelcaffè, ibagnisempreoccupati, lacampanelladelle8:00,eranocosechenonti riguardavanopiù.L'unicacosadapoter fareerautilizzare la tecnologiapermettersi incontattoeconcluderel'annoalmeglio,riscoprendostavoltadavverolasuastraordinariautilità.E'statostrano,certo,chise lo sarebbe mai immaginato… però alla domanda "come descriveresti questo periodo dellaD.A.D.?"sicuramenterispondereicheognimattinaeraunagioiasvegliarsipervedereicompagnieiprofessoridinuovo,entrarenellelorocaseenellelorovite,ridereacrepapelleinvideolezioneatelecameraspentapernonfarsibeccare.E'statobellosentirsicomunqueviciniesolidali,uniticomeloeravamosemprestatitraibanchidiscuola,consapevolididoveraffrontareunesamedelquale ancora non si sapeva niente. E' stato bello scoprire chei primi ad esserci vicini e solidalieranoproprioquelli che finoapocotempoprimasiconsideravanonemici: i professori.E' statodiverso,sì,mabello”.“Sonocertacheladidatticaadistanzanonpossasostituirelesensazionicheproviamostandosuun banco, vedendo gli amici, i professori o le “bidelle”,dove è possibile comunicare con unsemplicesguardoeaverequalcheamicovicinochepuòtirartisudimorale.AdessoconlaDADtuttoèpiùmonotono:sonosoladavantialcomputerspessoancheinansiaperun compitooun’interrogazione,peròquestomi aiuta a isolarmida tutte le cose spiacevoli chestannosuccedendonelmondo.Vederefacceconosciuteancheadistanzadàsollievoeconforto.L’aspetto negativo può essere unaminor interazione, perciò può risultare difficile rielaborare icontenuti che sono stati esposti dai docenti, probabilmente anche perché a volte abbiamo lamente offuscata dalle tante cose che abbiamo lasciato in stand-by nel nostromondo fuori dacasa.Èprobabilechestudiandoefacendoscuoladacasa,igenitoriabbianolapossibilitàdicapiremegliocosaprovaunragazzo,lesuedifficoltà,isuoipuntidiforzaeanchelavogliael’impegno.”AntonellaCini,insegnantedieconomiaaziendalenellascuolasecondariasuperiore–Pistoia

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SILENZIOPrimaveraètornataIn una luminosamattina di aprile,nel silenzio di una città che sembra non vivere più e di untemporitrovatoperchépurtroppoimpostodallapandemia,hoassistitosulbalconedicasaadunascenachemiharapita:perbentrevolteunmerloèvenutonelvasodellabuganvilleaacercarepiccolirametticheportavaviaveloce:stavalavorandoperilsuonido.Ehgià,nonostantetuttolaprimaveraètornata.Lanaturasegueisuoicicli,sempreugualieppurecosìdiversi;noi,però,sembriamononvederlachiusinellanostrecase, immersinel silenziodi cittàvuote,desolate, chesembranoabitatesolodallapaura.Riemergodaquestoidilliacoquadrettoepensocheilsilenzioimpostodalcoronaviruspuòfarpaura,oppurepuòdiventareun'occasioneperguidarciversounascoltopiùconsapevoledinoistessiedellarealtàintorno.AbitareilsilenzioNel silenzio tutto è più chiaro, bisogna però avere il coraggio di recuperarlo e di tornare adabitarlo.Nelsilenziotuttoèpiùnetto:essodiventaquasiunelementoprincipalechecirendelarealtàpiùcomprensibilenellesuevarieespressioni;cosìpercepitoevissuto,nonèmancanzanépovertà,mapienezza. Ilsilenzioe il tempocheabbiamoritrovatocimettonodavverodavantianoistessi,ciconsentonodiguardarciintornoconocchidiversi,dirifletteremaggiormentesuitemiesistenziali,maanchedirecuperareilsensodellepiccolecosenelquotidiano.SostareeascoltareE'unsilenziochepuòfarbeneetrasformarci,mapuòanche generare sconforto:daungiornoall'altroabbiamovistolestradevuoteconsolopochepersonedasole,sospettose,guardinghe.Permolto tempo siamo stati sopraffatti da un chiasso assordante e da un ritmo di vita frenetico."Negliultimianni-scriveM.Ende-abbiamocorsocosìvelocementecheoradobbiamosostareunattimoperconsentireallenostreanimediraggiungerci”.Loabbiamoriscopertocosì,ilsilenzio,adunprezzotroppoaltoeilpensierocorreallepersonechenoncisonopiù.Maseriusciamoarenderlo costruttivo si potrannocomprenderemeglio le voci e i volti di una umanità chenellasolidarietà trova una sua ragione d'essere e una risposta almale nella speranza di una vita piùumana.GloriaPieraccioli,giàinsegnantescuolasecondaria-Pistoia

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SPERANZAInprincipioeralaCina,unpaeselontano,unanotiziachesembrònonriguardarciaffattoechecilascòindifferenti.Datempoimediadavanobenaltrenotizie:diguerre,diviolenza,dimiseriaedifame...,maapparivanocosì lontane.Ilproblemachepiùfacevanotiziariguardavaimigranti,maanchequellaeraunastoriadidiversichedisturbavainostriinteressi,ilnostrosistemadivitaedilnostro, sempre più consolidato, egoismo. Ci fu poi detto che il coronavirus, questo virussconosciuto,diprovenienzastraniera,eraarrivatoanche in Italia,peraltro in luoghicircoscrittieprontamentedelimitati.Ciriguardavamoltorelativamente.All'improvviso,conforteaccelerazioneilvirus,contuttelesueconseguenzeletali,siestesealivellonazionale:oraciriguardavatutti.RiemergeredidomandeCifudettocheormaierapandemiaechenonvieranosoluzioniterapeuticheimmediate:l'unicarispostapossibile,patrocinatadascienziati,medicieacquisitadaipolitici,fulachiusuracollettivadiogniattività,ildistanziamentosociale,laprotezionedentrolemuradicasa.Ciritrovammotuttiin quarantena coatta e così si impose la riflessione di ognuno su questo nuovo stato. Laviolenzadeifattinonpermettevaalcunapossibilitàdicontraddittorioodisceltaalternativa.Lachiusura e il nuovo tempo portarono ad una riflessione più ampia in ordine alla propriadimensionepersonaleesociale,riproponendoinmodonuovoledomandedisempre:chisonoedovevado?qualèilmiorapportoconmestessoeconglialtri?conilmondo?qualeilsensodellavita?esisteDioechiè?Vied’uscitaSesivolevatrovareunaviadiuscitarispettoallasituazionechesieradeterminataeranecessarioripercorrerearitrosogliultimitrentaanni,dalmomentocioèincuiuncertomondo,omegliounmodellodisviluppo,unparadigmadiriferimenti,avevapensatoeimpostodicostruireunanuovaBabele; ma anche in questo caso, come allora, i fondamenti erano fragili, del tutto privi diconsistenza.Cisiamorivoltiallascienzacomesoluzioneonnipotente,malarispostaèstatanonsiamopronti,occorrefarericerca,itempisarannolunghi,chiudeteviincasa.Posizioneseriaeonesta,machecihafattocapirechelascienzaha isuoilimiti,chenonbastaasestessa,chenonriesceaspiegaretutto, che ci sono altre forme di conoscenza (arte, poesia, musica...) da cui non può esseredisgiunta.UnasperanzaPapaFrancescocihacostantementeriproposto,inquestotempodifficile,l'oltrediDio,ilsensodelsuoamorerendendocenedesiderosieassetati.Cosìnelnostroisolamentocontinuatocisiamoresicontodicomeeravamocadutinellasuperficialità,nellagregarietà,nell'individualismoesasperato,nella sopraffazionediuna freddaevanescenza.Eallora le tantestorie, le tante immagini, i tantivolti,lebarediBergamo,lenumerosimortifannonascereinnoilasperanzachel'indifferenzasitrasformi in compassione, lachiusurainsolidarietàeconsapevolezzachesiamotuttinellastessabarca.GiovanniPieraccioli,avvocato,volontarioCaritas-Pistoia

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TELEFONOAllapropostadiscrivereunariflessionesuunaspettodiquestoperiododiemergenza,leggendolalistadeisuggerimentimisonofermatasullaparola“telefono”.Strano,unoggetto,nonuntermineparticolarmenteispiranteoprofondo!Ilmotivoèpratico…LontananzaDaquasi 17anni vivo inSvizzera. L’Italianonèpoi così lontana, ci vado spesso,madaallora iltelefono ha assunto una grande importanza nel mio quotidiano, scandito mediamente da unachiamata al giorno allamiamamma, negli ultimi anni anche dalle chat con lemie figlie (una aMilanoormaidefinitivamente,unainInghilterrapermotividistudio)econglialtrifamigliari…Dacirca2mesiilCovid-19haresoquestomezzoancorapiùimportante…decisamentenecessario!InSvizzeralemisurepresesonostatemenorigidecheinItalia,sonodefinitesemi-confinamento,comunqueanch’ioholimitatoleuscitealminimonecessario,sonouscitamenodiquantomifosseconcesso,forseancheperunsensodicondivisioneconchiavevamaggiorilimitazioni…TrescopiInquestoperiodoiltelefonohaavutotrescopiperme:ottenereinformazionisullasituazioneinmodorapido,sentirelavocedellepersonecare,riuscireavederle.InformazioniIl telefono non è più solomezzo per telefonare, è diventato un piccolo grande oggetto che cipermettediinformarcisenzaaccendereunPColaTV,soprattuttoall’iniziodelperiododicrisimiconsentivaunaggiornamentomoltofrequentesullasituazione,conlediretteTV,inumeri,ivideoa volte terribili e angoscianti; confesso che dopo un paio di settimane ho evitato di accederetroppospessoaivarisiti internetper limitarel’ansiae lapreoccupazione…colpassaredeigiornimi sono quasi abituata, la ragione ha prevalso, soprattutto il sapere che tutti i miei famigliariseguivanolemisurediprecauzioneestavanobenemirincuorava…SentirelavoceSentirelavocedeimieicarièsemprestatofondamentaledaquandoholasciatol’Italia…Le due chiacchiere quotidiane (anche otto a volte!) conmiamamma sono immancabili. Per glianzianipensoquestosiastatounperiodomoltodifficile,lopercepivonelleparoledimiamamma,neisuoimomentiunpo’menolucidi,nelleripetizionipiùfrequenti,nellapreoccupazionedidoveraspettareancoraalungoperrivedereifiglieinipoti…nellagrandeattesadiriassaporarelalibertàdi farsi laspesadasola.Per lei lepiccoleuscitequotidianesonogranpartedellavita,occupanopartedellungotempodellesuegiornate,loscandisconoesonovitali.Fisicamentesonoquasiunanecessità,quindièstatomoltodifficilerinunciarvi,matuttelelimitazionisonostateaccettateperlimitare almassimo il pericolo di contagio, la pazienza e la saggezza sono state abbondanti perfortuna.Iltelefonoèstatomoltoimportanteancheperlei…puressendosolaacasahapotutocomunicareconlasorella,piùanzianadilei,econnoifigli.Ognigiornosentirelavocedimiamammavolevadirepermecercaredipercepirneilbene-essere,ilgradodisopportazionedell’essereconfinataacasa,sentireavoltelagioiadellepiccolecosecomeaffacciarsiallafinestrapervedereunavicina,guardareadistanza sulla sogliadi casaun famigliareche leportava la spesa,persinoesporre la

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bandiera italiana, sventolare un rametto d’olivo il giorno di Pasqua per farsi fare una foto efarmelainviaredamianipote…piccoligestisemplicimaricchidisignificatoecarichisisperanza.VideochiamateEpoicisonolevideochiamate,nonconmiamamma(cheahimèciharinunciatodaunpo’!)maconmia figlia, imiei fratelli, i nipoti, qualcheamico.Che gioia vedersi, ridere insieme, rendersipartecipidiqualchemomentopassatoacucinareinsieme,avolteanchecondividereun“Cheduescatole! Finirà prima o poi!”, raccontarsi le piccole cose di ogni giorno… pur stando a casa evivendo una situazione rallentata, quasi surreale. Piccole cose, ma stando lontani sono statefondamentali.SostegnoepartecipazioneQuestiaspettidell’oggettotelefonosonosempregestibilidanoidipersonaesembranobanalimanonlosono.Mihafattorifletterericeveremessaggidaamicieconoscentistranieri,conalcunideiqualinonhorapportimoltostrettiocontattifrequenti,machesisonopresilabrigadiscrivermiqualcheparolaquando,soprattuttoall’inizio, l’Italiaeraalcentrodell’attenzioneperl’esplosionedellacrisisanitaria.Èstatoconfortantesentireilsostegnoelapartecipazionesinceraditanti…adistanzaavoltedimigliaiadikm…Questomihafattoriflettere,epiùdiunavoltamihaspintoadandare oltre un breve messaggio e a ritornare alla telefonata “classica” con qualche persona“vicinamalontana”concuifarequattrochiacchiereeriannodareifili….unpiacereritrovatochenonvoglioperdere,quelloditenereviviirapporticonlebellepersonechehoincontratonelcorsodeglianniechehannolasciatolalorotraccianellamiavita.AdogginonsoquandopotròincontrarenuovamenteimieicariinItalia,misonoresacontocheinquesti quasi 17 anni ogni volta che ho passato dei giorni in Italia al ritorno in Svizzeraprogrammavo già, quasi sempre, quando sarei tornata in Italia. Questo non è possibileattualmente,emipesamolto…Aquantoparequindiiltelefonoresteràunoggettomoltopreziosoper me, e mi riprometto di utilizzarlo al meglio, perché mai come in questo periodo è statoessenzialepercomunicareconlepersonelontaneallequalivogliobene.Alessandra Saccardo, già insegnante scuola primaria, cittadina Italiana e Svizzera, Chexbres,Svizzera

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INDICE

Introduzione p.2Arte p.4Biblioteche/silenzio p.6Casa p.8 Chiesa p.10Commiato p.12Comunità p.13Confinamento p.15Contatto p.18Cura p.20Economia p.22Emergenza p.24Famiglia p.27Interruzione p.30Liturgia p.32Manipolazione p.35Materia p.36Ospedale p.38Paura/Rischio p.40Prendersicura p.42Relazioni p.44Politica p.46Solidarietà p.48Scuola p.52Silenzio p.52Speranza p.55Telefono p.56